Ecco perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza per BlackRock: lo spiega l’amministratore delegato Larry Fink
Perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza per BlackRock. Questo è il tema dell’intervista che Larry Fink, CEO dell’asset management, ha rilasciato il 5 luglio a Fox Business. Dopo un passato da scettico, l’economista ha spiegato molto chiaramente perché si è ricreduto sulle criptovalute e qual è il vero scopo dell’ETF di Bitcoin spot per cui ha chiesto autorizzazione alla SEC il 16 giugno.
Perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza secondo BlackRock
L’amministratore di BlackRock è stato molto chiaro: Bitcoin cambierà tutto. Fink infatti ha suggerito che la tokenizzazione dei titoli e in generale di tutti gli asset modificherà per sempre il sistema finanziario.
Fink ha definito Bitcoin un asset internazionale libero da vincoli con monete nazionali e per questo un alternativa per chi vuole combattere l’inflazione e la svalutazione delle monete fiat. Un asset ancora più efficace dell’oro: “invece di investire nell’oro come copertura contro l’inflazione, una copertura contro i problemi onerosi di un singolo Paese, o la svalutazione della vostra valuta, qualunque sia il Paese in cui vi trovate – siamo chiari, Bitcoin è un asset internazionale, non è basato su una singola valuta e quindi può rappresentare un asset che le persone possono giocare come alternativa“.
Secondo BlackRock Bitcoin rivoluzionerà la finanza perché quello che sta facendo è digitalizzare l’oro.
Come ha reagito il prezzo di BTC ai commenti bullish del CEO di BlackRock?
L’ETF di Bitcoin per democratizzare le criptovalute
Oltre a spiegare la sua visione su Bitcoin, il BlackRock CEO ha presentato il vero obiettivo del loro ETF (leggi qui per sapere cos’è questo strumento finanziario): “quello che stiamo cercando di fare con le criptovalute è renderle più democratiche e molto più economiche per gli investitori”.
E ancora “il bid spread per le crypto è molto costoso. È un fattore che erode molti dei rendimenti, perché in questo momento operare in Bitcoin costa un sacco di soldi, e costa un sacco di soldi uscirne. Speriamo quindi che i nostri regolatori considerino questi depositi come un modo per democratizzare la criptovaluta e vedremo in futuro come si evolverà la situazione”.
Fink che anni fa sosteneva pubblicamente che le criptovalute fossero usate per attività illecite, ora presenta perché Bitcoin rivoluzionerà la finanza secondo BlackRock. Gli effetti dell’approvazione dell’ETF sarebbero di grande impatto per il settore, dalla probabile salita dei prezzi post via libera (calcolata dati storici alla mano) all’ingresso nel mercato di migliaia di utenti che vogliono esporsi alle criptovalute.
Cos’è l’elemento perequativo? La voce in busta paga dei metalmeccanici ma non solo
Cos’è l’elemento perequativo? Se appartieni alla categoria dei metalmeccanici nella busta paga di giugno avrai notato questa voce insolita. Non si vede infatti tutti i mesi ma solo in alcuni momenti specifici dell’anno.
Elemento perequativo, cos’è la voce in busta paga
Per spiegare in maniera semplice cos’è l’elemento perequativo, si può dire che è una somma una tantum che si aggiunge alla retribuzione standard in busta paga.
L’importo del premio viene stabilito dai vari CCNL ed è fisso per ogni lavoratore, indipendentemente dall’anzianità, dal livello o dalla qualifica. Questa caratteristica permette di definire l’elemento perequativo come “premio a pioggia” che ricade senza distinzioni su tutti. Per i metalmeccanici ad esempio la cifra è di 485 euro annuali.
Questa è una misura utilizzata per sostenere le retribuzioni delle aziende non interessate dalla contrattazione di secondo livello (come i contratti collettivi aziendali tipici di grandi società che prevedono delle deroghe rispetto al Contratto base) e per i lavoratori che non godono di ulteriori importi aggiuntivi alla paga base (altri premi o superminimo).
Il bonus viene erogato ogni anno, in modalità e tempistiche specifiche rispetto al CCNL di appartenenza. Nel caso della risoluzione del rapporto di lavoro, il bonus viene erogato in maniera anticipata insieme al TFR.
L’elemento perequativo è stato inserito anche nei contratti del settore pubblico come Istruzione e Ricerca, Funzioni centrali e Sanità.
Sapevi che il 36% dei lavoratori americani vorrebbe ricevere lo stipendio in criptovalute? E che il 42% apprezzerebbe i bonus aziendali in forma di NFT? Sono sempre di più coloro che pensano al proprio futuro scegliendo la nuova finanza digitale.
Andiamo al sodo e vediamo cos’è l’elemento perequativo per i metalmeccanici e come funziona. Il premio è stato introdotto come elemento salariale nel CCNL dal 2008. E dal 2016 il valore è stato stabilito a 485 euro annui con il rinnovo del Contratto.
L’elemento perequativo per i metalmeccanici viene erogato nella busta paga di giugno ed è soggetto a contribuzione previdenziale e trattenute fiscali. In altre parole il bonus verrà sommato al calcolo IRPEF.
Nello specifico, il bonus spetta “spetta ai lavoratori in forza al 1° gennaio di ogni anno nelle aziende prive di contrattazione di secondo livello riguardante il premio di risultato o simili e che nel corso dell’anno solare precedente (1° gennaio – 31 dicembre) non abbiano percepito premi, superminimi, o altri elementi retributivi soggetti a contribuzione o di una quota pari alla differenza per i lavoratori che abbiano un superminimo inferiore al valore di 485 euro annue”.
Questo significa che i lavoratori che percepiscono già integrazioni o premi individuali, a giugno riceveranno solo la differenza tra questi e l’importo dell’elemento perequativo. Ad esempio se ricevi un bonus annuo di 300 euro, percepirai 185 euro.
Conoscere cos’è l’elemento perequativo è fondamentale per imparare come leggere una busta paga in tutti i suoi elementi.
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Da oggi puoi acquistare Optimism (OP) su Young Platform! Tutte le cose da sapere
Su Young Platform e Young Platform Pro arriva Optimism (OP), disponibile da subito per l’acquisto, la custodia e la vendita.
Continuiamo i listing estivi con un altro progetto Layer-2 di Ethereum (il primo è stato Arbitrum). Vediamo dunque quello che c’è da sapere su Optimism, e come puoi utilizzarlo su Young Platform.
Optimism (OP): tutte le cose da sapere
Iniziamo con un po’ di storia: l’idea di costruire Optimism nasce all’interno della community ETH, e ancora più precisamente da collaboratori della Ethereum Foundation. È in questo ambiente che si conoscono i membri del primo nucleo del team di ricerca, che inventa poi la soluzione degli optimistic rollup.
Questo infatti è il primo protocollo a utilizzare questi rollup per eseguire le transazioni di Ethereum in modo veloce, conveniente, evitando congestioni, in una parola: scalabile.
OP è il token della rete, con cui si può partecipare alla governance del progetto. In altre parole, se possiedi OP puoi contribuire alle decisioni relative agli aggiornamenti di Optimism e all’utilizzo dei fondi comunitari, usando i token per votare.
In termini concreti, quali sono i principali vantaggi di usare Optimism (OP) per te?
Trasferire OP e altri token ERC-20 tramite la OP Mainnet invece che tramite l’Ethereum network ti costerà di meno, soprattutto in momenti in cui quest’ultimo è particolarmente trafficato.
Puoi utilizzare le principali Dapp costruite su Ethereum (e non solo) spendendo molto meno durante le operazioni di scambio di token o altre transazioni
Se qualcosa di Optimism non ti piace, puoi usare OP per proporre e votare cambiamenti al suo ecosistema. Hai il diritto di parola!
Come utilizzare Optimism (OP) su Young Platform?
Ecco tutte le funzionalità disponibili per Optimism (OP) su Young Platform e Young Platform Pro:
Come sta andando il mercato del Metaverso? Quali sono le previsioni degli esperti?
Investire nel metaverso conviene? È davvero un’opportunità da miliardi di dollari o dovrebbe essere ribattezzato “meh-taverse” come fanno i più scettici? Le opinioni sono contrastanti, possiamo però guardare i dati e far raccontare loro come si sta evolvendo questa tecnologia.
Nonostante il mercato ribassista e la sensazione che l’interesse per i mondi virtuali sia sceso, quest’anno il settore ha raccolto più di 700 milioni di dollari in investimenti di venture capital (DappRadar). Questa cifra corrisponde al 44% di tutti i finanziamenti indirizzati complessivamente al Web3.
Quali sono le previsioni per il futuro? E come stanno andando le crypto del metaverso?
Investire nel Metaverso? Le previsioni degli esperti per il 2035
Per cercare una risposta alla domanda “investire nel metaverso conviene” e farti un’idea di come sta andando il mercato, può essere utile guardare le previsioni degli esperti. Secondo quanto riportato da Reuters, uno studio di Deloitte, commissionato da Meta (Facebook), ha previsto che il metaverso potrebbe contribuire per 760 miliardi di dollari al prodotto interno lordo (PIL) degli Stati Uniti entro il 2035 (circa il 2,4% del totale). In un report separato, Meta ha dichiarato che l’Unione Europea potrebbe vedere un aumento delle opportunità economiche fino a 489 miliardi di euro sempre entro il 2035.
Nello specifico i guadagni economici sarebbero legati all’uso delle tecnologie nei settori della difesa, della medicina, dell’industria e dell’intrattenimento.
Previsioni sul Metaverso di Global Data
Anche l’analisi di Global Data, si chiede se investire nel metaverso conviene. Sia sul breve che sul lungo termine. Il report datato settembre 2022 è stato condotto su 20 paesi attraverso analisi storiche e previsionali, considerando il periodo 2020-2030.
Secondo Global Data il mercato del metaverso nel 2023 sarà valutato 82,27 miliardi di dollari e 996,42 miliardi nel 2030, con un tasso di crescita annuale del 33,6%. Con “mercato del metaverso” gli analisti intendono l’insieme di apparecchiature di rete e infrastrutture, la gestione dei dati, blockchain, criptovalute e NFT, realtà aumentata e virtuale.
Il report evidenzia come VR e AR siano gli elementi cruciali per lo sviluppo di questa tecnologia, perché la renderanno immersiva e interattiva. Del resto le criptovalute dei metaversi di Decentraland e The Sandbox sono aumentate di circa il 5% subito dopo la presentazione del nuovo visore di Apple a inizio giugno.
Global Data indica come possibili aree di guadagno: intrattenimento, commercio retail, aerospazio e difesa, industria, istruzione, servizi bancari, finanziari e assicurativi (JPMorgan e HSBC sono già entrate a Decentraland e The Sandbox, i principali metaversi crypto).
Anche secondo queste previsioni sul mercato del metaverso, esso comporrà una quota considerevole del fatturato complessivo del 2023 del Nord America: “sebbene la consapevolezza dei consumatori sia ancora bassa, si prevede che la regione, con la sua massiccia penetrazione tecnologica, assisterà a una rapida crescita nel periodo di previsione”.
Pwc: investire nel metaverso conviene?
Pwc nella sua ultima pubblicazione a tema metaverso mette in guardia dai pericoli di “un rifiuto prematuro delle nuove tecnologie. Infatti, le innovazioni che hanno cambiato il mondo, dalla corrente alternata all’automobile, fino al computer, sono state scartate proprio nel momento in cui erano pronte a decollare”.
Investire nel metaverso conviene? Cosa ne pensa Pwc? Il valore commerciale del metaverso sta già emergendo, “le opportunità non mancano: non solo per i costruttori di mondi fantastici, ma anche per coloro che sono in grado di fornire protezioni della privacy, strutture tecnologiche di base e modi per integrare le nuove tecnologie nelle operazioni”.
Un aspetto interessante è che l’82% dei dirigenti d’azienda statunitensi intervistati nel 2022 ha dichiarato di aspettarsi che il metaverso diventi “ordinaria amministrazione” entro massimo tre anni.
Per quanto riguarda l’utilizzo attuale del metaverso, per l’analisi Global Consumer Insights di PwC del febbraio 2023, in cui sono stati intervistati 9.180 consumatori in 25 territori, il 26% degli intervistati ha dichiarato di aver partecipato ad attività nel metaverso nei sei mesi precedenti. I paesi con più utenti sono India, Vietnam, Hong Kong, Stati Uniti, Indonesia, Francia, Canada e Giappone.
Come stanno andando le crypto del metaverso ora?
Dopo questa panoramica di opinioni di esperti sull’investire nel metaverso, vediamo come stanno andando le crypto legate ai mondi virtuali.
Queste a inizio anno hanno seguito l’andamento di Bitcoin al rialzo. Ma se BTC, dai minimi ai massimi, è salito del +88%, MANA, SAND e AXS hanno registrato rispettivamente un +156%, +123% e +98%. L’inizio esplosivo non ha tenuto ed è poi iniziata una discesa graduale. SAND ad esempio, dopo la salita di gennaio, ha provato ad assestarsi su una fascia di prezzo più alta per un paio di mesi, ma poi ha perso il livello tornando a quello di partenza. L’andamento di MANA e AXS è stato molto simile.
Osservando il grafico di SAND contro BTC su un timeframe più largo, si può notare che da inizio 2022 Bitcoin ha dominato il mercato crypto mentre le altre monete hanno “sottoperformato” ad eccezione di qualche rialzo sporadico. Questo è un fenomeno normale che si verifica in ogni bear market, nei momenti di incertezza in genere ci si sposta sugli asset considerati più solidi.
Questa scelta appare giustificata perché guardando ai dati storici Bitcoin a ogni ciclo è ritornato al massimo precedente, mentre non si può dire lo stesso di tutte le altre altcoin. Tuttavia in passato comprare altcoin legate a certi trend nascenti è stata una delle tecniche più utilizzate per aspettare il bull market.
Attualmente, stando ai dati raccolti da Paypal, le persone in totale spendono 28 miliardi di dollari all’anno nel metaverso. E l’80% di questi utenti utilizza le criptovalute nei mondi virtuali.
Se ti sei fatt* la tua idea e ti interessa acquistare le crypto del metaverso, su Young Platform puoi farlo anche con il Salvadanaio tematico dedicato a MANA, SAND e AXS. Impostando la frequenza e l’importo che desideri potrai metterle da parte in maniera ricorrente e automatica.
Eccoci con un’altra live insieme al team di Young Platform, per spiegare tutti i cambiamenti avvenuti su Step
È finalmente arrivata la tua occasione per fare tutte le domande che vuoi su Step 3.0, esprimere il tuo parere e soprattutto capire meglio qual è stata la visione del team nel progettare l’evoluzione dell’app rosa shocking.
A guidare l’interessante live ci sarà un duo che non hai mai visto prima: Samuele Raimondo, CTO e Co-founder di Young Platform e Massimo Salvetto, Head of Product di Young Platform.
Lo streaming dell’evento inizierà puntualmente Giovedì 29 Giugno alle 18.00. Tenetevi pronti, quindi, e assicuratevi di sintonizzarvi sui nostri canali ufficiali su Youtube, Facebook e Twitch, dove condivideremo con voi un’esperienza straordinaria e coinvolgente.
Il punto di incontro tra finanza tradizionale e blockchain? La tokenizzazione ecco cos’è, il suo significato e i casi d’uso
Qual è il significato di tokenizzazione e cos’è davvero? Questo termine descrive una pratica che pur essendo agli albori, viene considerata già da molti la prossima tendenza che confermerà la popolarità al mondo crypto anche tra chi non ci è mai entrato in contatto. Questa infatti unisce il mondo della blockchain a quello della finanza tradizionale.
In poche parole la tokenizzazione è la creazione di un token (tramite smart contract su blockchain) che rappresenta la proprietà di un qualsiasi asset, da azioni a proprietà immobiliari e opere d’arte. La blockchain è un database che garantisce un “certificato” pubblico, condiviso e immutabile delle informazioni legate a questi beni. Per comprendere a fondo il significato di tokenizzazione, approfondiamo il suo funzionamento e i casi d’uso.
Cos’è la tokenizzazione: il significato spiegato
Il significato di tokenizzazione è quello di rappresentare digitalmente un bene su una blockchain o DLT. Concretamente questo vuol dire che la proprietà e il valore, ad esempio, di un terreno vengono registrati su un database decentralizzato e distribuito e non in una banca dati qualsiasi. I token tracciano l’autenticità e lo storico di un asset, e vengono chiamati real world asset o security token.
Una delle particolarità della tokenizzazione è che quando un bene viene associato a un token, è possibile suddividere le sue quote frammentandolo in parti più piccole da vendere. Cosa che non è sempre possibile fare in maniera tradizionale. La frazionalizzazione apre le porte di questi investimenti anche a chi vuole esporsi con delle cifre limitate.
Questa caratteristica è tipica anche delle criptovalute, oggi un Bitcoin vale più di 30.000$ ma per comprarlo non servono cifre astronomiche. Puoi ottenere una sua frazione, anche solo con 10 euro.
Per comprendere cos’è la tokenizzazione, è utile passare in rassegna i possibili casi d’uso. Questa pratica può essere utilizzata su qualsiasi asset come:
Beni immobili, più accessibili quando frazionati. La partecipazione sul mercato si espande;
Strumenti finanziari, in questo caso la tokenizzazione è utile soprattutto perché offre registri condivisi tra chi li emette e chi li acquista;
Materie prime, maggiore liquidità e meno barriere d’ingresso rispetto ad esempio all’acquisto di lingotti d’oro.
Arte, collezionismo e proprietà intellettuale.
Prendiamo il caso specifico delle obbligazioni e vediamo il significato di tokenizzazione applicato. Innanzitutto vengono eliminati i certificati fisici o digitali della sottoscrizione dei titoli, la blockchain memorizza tutto in modo permanente rendendo difficile rubare o modificare le informazioni. I dettagli dell’emissione sono codificati in uno smart contract, cosa che garantisce autenticità, tracciamento della provenienza e trasparenza.
I pagamenti inoltre sono processati immediatamente tramite una semplice transazione senza intermediari come broker. Inoltre se di norma le obbligazioni vengono regolate negli orari di apertura delle banche, con i token si può farlo in qualsiasi momento. La blockchain infatti funziona sempre, tutto il giorno e tutti i giorni. Eliminando periodi di latenza si possono evitare oscillazioni di prezzi e rendere tutto più veloce. Ecco cos’è la tokenizzazione da un punto di vista pratico.
I vantaggi della tokenizzazione
Spiegando cos’è la tokenizzazione e il suo significato è evidente che il primo vantaggio è quello di negoziare e gestire beni in modo semplice e efficiente. Proprio per questo Bank of America sostiene che questa pratica sta diventando un fattore chiave per l’adozione degli asset digitali.
I punti di forza della tokenizzazione sono:
Trasparenza: tutte le parti coinvolte nella compravendita hanno a disposizione una documentazione aggiornata;
Tracciabilità: grazie alla blockchain si può risalire all’origine di qualsiasi pagamento o passaggio di proprietà;
Sicurezza: dei certificati che non possono essere modificati o trafugati;
Efficienza: il processo è più snello e ha bisogno di poco intervento umano;
Decentralizzazione: non sono più necessari intermediari, diminuiscono quindi i costi;
Aumento degli utenti: che possono acquistare beni senza limiti geografici e anche in piccole quote. Vengono abbattute le barriere d’ingresso, uno dei problemi della finanza tradizionale è che non è sempre a portata di tutti sia per i capitali che per le procedure;
Liquidità: la semplicità di acquistare questi token porta un incremento del volume dei capitali sul mercato di riferimento;
Concludiamo questa panoramica su cos’è la tokenizzazione e il suo significato citando le sfide future di questa attività, i prossimi passi per renderla mainstream. In primo luogo lo sviluppo di blockchain e di piattaforme specifiche non è alla portata di tutti, la tecnologia è relativamente nuova e potrebbe essere difficile integrarla in sistemi, anche istituzionali, già esistenti. Inoltre per favorire l’adozione i regolamentatori dovranno elaborare un corpus normativo adeguato. In Italia il decreto legge n. 25/2023, che disciplina gli strumenti finanziari digitali, prevede che i token realizzati su blockchain pubbliche, come Ethereum, debbano avere un responsabile del registro come la banca o l’azienda che li crea. Vigilati a sua volta da Consob e Banca d’Italia.
La rapida proliferazione di questi asset digitali in tutti i settori è un segno che questa tecnologia è destinata ad espandersi. Grazie alla blockchain i servizi finanziari si stanno evolvendo con vantaggi da entrambe le parti coinvolte nelle operazioni. Per tirare le fila e ribadire cos’è la tokenizzazione e il suo significato, possiamo dire che è la possibilità di comprare e vendere qualsiasi cosa sulla blockchain, in maniera veloce e sicura.
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Che cos’è un portafoglio digitale? Ecco una guida completa sullo strumento
Che cos’è un portafoglio digitale e come funzionano queste applicazioni presenti in tutti i nostri smartphone che ci permettono di pagare online e nei negozi fisici senza utilizzare carte o contanti.
I digital wallet stanno sostituendo i metodi di pagamento tradizionali. Gli smartphone, grazie all’integrazione di questi strumenti, stanno diventando sufficienti per processare qualsiasi tipo di pagamento e possono anche contenere i nostri documenti di identità. Scopri dunque che cos’è un portafoglio digitale, come funziona e quali sono quelli più utilizzati.
Portafoglio digitale: cos’è
Un’applicazione per smartphone o servizi online che consente di archiviare e gestire in modo sicuro le informazioni relative ai metodi di pagamento che utilizziamo: ecco cos’è un portafoglio digitale in poche parole.
Attraverso i digital wallet è possibile conservare tutti i dati relativi ai nostri metodi di pagamento in un unico dispositivo, come carte di credito, conti bancari e criptovalute ed effettuare transazioni online e in negozi fisici in modo semplice, veloce e sicuro. Ne esistono diverse tipologie: alcuni sono integrati all’interno del sistema operativo del dispositivo che si utilizza (Apple Pay e GPay) mentre altri sono applicazioni sviluppate da aziende esterne (Satispay, Revolut).
Le principali tipologie di digital wallet
Sapere che cos’è un portafoglio digitale non è tutto. Questi strumenti vengono classificati in diverse tipologie in base ad alcune caratteristiche di funzionamento specifiche.
Portafogli digitali aperti: consentono di effettuare pagamenti online e in negozio ma anche di prelevare contanti dai bancomat. Questo tipo di digital wallet è solitamente emesso dalle banche. Gli esempi più famosi sono quelli di N26, Revolut e Transfer Wise;
Portafogli digitali semi-chiusi: permettono di effettuare acquisti, sia in negozio che online, ma solamente presso un gruppo di rivenditori selezionati che hanno stipulato un accordo di ingresso (diretto o indiretto) con l’emittente del wallet digitale. Alcuni esempi di Digital Wallet semi-chiusi sono Apple Pay, GPay, Pay Pal e Satispay;
Portafogli digitali chiusi: attraverso questi strumenti si possono acquistare beni e servizi presso un singolo rivenditore, che è anche l’emittente del wallet digitale. Questo tipo di Wallet non permette il ritiro di denaro dal conto bancario ed è utilizzato principalmente per fare acquisti all’interno di una piattaforma specifica. L’esempio più famoso è Amazon Pay, utilizzabile esclusivamente per lo shop online su Amazon.
Come funzionano i wallet digitali?
Dopo aver visto che cos’è un portafoglio digitale e quali sono le principali tipologie cerchiamo di rispondere alla domanda: come funziona un digital wallet? Nello specifico ci si potrebbe chiedere come avviene il trasferimento di denaro dal conto dell’utente a quello del negoziante.
Inizialmente, gli utenti devono scaricare l’applicazione sul proprio dispositivo mobile e creare un account, a meno che essa non sia già integrata nel sistema operativo, come nel caso di GPay o Apple Pay. Successivamente, devono collegare il loro portafoglio digitale ai loro metodi di pagamento preferiti, e quindi inserire le informazioni della carta di credito o collegare il conto bancario.
Quando si effettua un pagamento, il portafoglio digitale agisce come intermediario tra chi lo effettua e chi lo riceve. Le informazioni di pagamento vengono crittografate e inviate in modo sicuro al sistema di elaborazione dei pagamenti. Il wallet digitale può utilizzare diverse tecnologie, come la comunicazione NFC (Near Field Communication), che funziona grazie ad un sensore integrato all’interno del dispositivo, o i codici QR, per facilitare il trasferimento delle informazioni di pagamento.
Una volta ricevuta l’autorizzazione, il wallet approva la transazione al punto vendita o al destinatario. Alcuni richiedono una conferma aggiuntiva, come l’autenticazione biometrica (impronte digitali o riconoscimento facciale) o l’inserimento di un codice PIN, per garantire la sicurezza.
I wallet digitali possono offrire funzionalità aggiuntive come la gestione delle spese, o la divisione di esse tra più persone, la conservazione dei dati delle carte fedeltà o dei biglietti per eventi e l’accesso a promozioni o offerte speciali.
Questo per quanto riguarda i “digital wallet tradizionali”, ma cos’è un portafoglio digitaledi criptovalute, e come funziona? I crypto wallet, a differenza di quelli tradizionali utilizzati per le monete fiat, non richiedono la presenza di nessun intermediario. Le uniche entità coinvolte in una transazione o in un pagamento sono il mittente e il destinatario mentre i cosiddetti middleman (che nel caso dei digital wallet tradizionali sono le banche) sono rimpiazzati dalla tecnologia blockchain.
Vuoi saperne di più sul mondo delle criptovalute? Su Young Platform trovi gratuitamente guide, tutorial e articoli di approfondimento.
Fino ad ora abbiamo visto cos’è il portafoglio digitale con cuieffettuare pagamenti e conservare il proprio denaro. Ma come funziona per i documenti? Esistono strumenti simili che ti permettono di avere la tua carta di identità sempre a portata di mano sul tuo smartphone e di accedere a servizi online che necessitano di una verifica tramite documento?
La risposta a queste domande è sì. Già da qualche anno, nel nostro paese, esiste lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) mentre l’unione europea ha recentemente annunciato l’equivalente europeo di questo servizio: l’European Digital Identity Wallet (EDIW). Inoltre dal 2020 è stata introdotta la Carta d’Identità Elettronica (CIE). Il documento di identità con un chip integrato contenente i dati personali del titolare in formato digitale e che permette di accedere a servizi online in modo sicuro.
Quello che molto non sanno però è che è possibile avere la Carta d’Identità Elettronica sempre a portata di mano sul portafoglio digitale dedicato. Per possedere la tua CIE sul tuo cellulare ti basta scaricare e installare l’app ufficiale CIE ID, registrarti e scannerizzare la tua carta di identità elettronica attraverso il sensore NFC del tuo smartphone.
Una volta completata l’associazione, avrai la tua Carta d’Identità Elettronica sul tuo dispositivo, pronta per essere utilizzata in qualsiasi momento. Ricorda che la CIE sullo smartphone ha lo stesso valore legale della versione plastificata, quindi puoi utilizzarla per identificarti in qualsiasi situazione in cui sia richiesta.
Ora che sai che cos’è un portafoglio digitale, come funziona e quali sono le principali tipologie potresti valutare l’idea non utilizzare, almeno in alcune occasioni, quelli fisici. Grazie a questo pratici strumenti integrati negli smartphone infatti puoi avere tutto quello che ti serve a portata di mano in un unico dispositivo.
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Cos’è l’euro digitale? E come funziona la CBDC della BCE? Tutte le cose da sapere
Cos’è l’euro digitale se non la risposta alla crescente diffusione dei pagamenti digitali? La Banca Centrale Europea nel 2021 ha inaugurato un progetto per fondare la sua moneta elettronica con lo scopo di offrire ai cittadini uno strumento di pagamento efficiente e alternativo rispetto ai contanti. L’idea, che attualmente è in fase di studio, ricalca quella di altri istituti bancari e governi. Tra le nazioni che hanno già lanciato con successo una moneta del genere c’è la Cina con l’e-CYN, lo yuan digitale.
Euro digitale, cos’è e a cosa serve
Cos’è l’euro digitale? Il primo dubbio da chiarire per spiegarlo è se si tratti di una criptovaluta. Anche se queste due tipologie di monete elettroniche condividono la stessa tecnologia di base, la risposta è negativa. La definizione più corretta è quella di Central Bank Digital Currency (CBDC), ovvero di moneta digitale emessa da una Banca Centrale. A differenza delle criptovalute, le CBDC non sono decentralizzate ma dipendono dall’istituzione finanziaria che le emette che stabilisce quante unità coniare e i ritmi inflazionistici. Allo stesso modo però sono digitali, peer-to-peer e trasparenti.
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In questo caso specifico, la Banca Centrale Europea spiega cos’è l’euro digitale come “equivalente elettronico del contante”, quindi un’alternativa alle banconote come mezzo di pagamento. L’idea è quella di sviluppare una moneta sicura, facile da usare e disponibile a tutti perché accessibile grazie a una semplice connessione internet. La moneta elettronica avrà lo stesso valore 1:1 dell’euro “tradizionale”, e comunque non sostituirà l’euro fisico. La BCE specifica anche che non si tratterà nemmeno di uno strumento di investimento e che naturalmente sarà conforme al nuovo regolamento MiCA.
D’altro canto l’euro digitale non è una stablecoin, ovvero una criptovaluta che riproduce il prezzo della moneta dell’Eurozona.
Come funziona
Visto cos’è l’euro digitale, possiamo approfondire come funziona. La BCE sta sperimentando diverse soluzioni per l’infrastruttura della moneta, tra cui le DLT e la blockchain ma anche opzioni più centralizzate.
Se verrà sviluppato su una rete decentralizzata, l’euro digitale sarà veloce, sicuro, rispettoso della privacy e senza “confini” geografici. A livello tecnico il suo meccanismo sarebbe simile a quello delle criptovalute.
Sul tema caldo dei dati personali, la Banca Centrale assicura che saranno tracciate solo le informazioni indispensabili per contrastare il riciclaggio di denaro e attività illecite. Ad esempio gli utenti dovranno rendere nota la propria identità nel primo accesso tramite un portafoglio digitale. Pur avendo le idee chiare su cos’è l’euro digitale e a cosa dovrà servire, tutti i dettagli su come funziona sono ancora in definizione.
Le sue principali sfide sono la possibilità di essere usato 24/7 e di essere convertito in qualsiasi momento con monete o banconote, la disponibilità senza necessità di un conto corrente. Il tutto sempre vigilato e assicurato dalla Banca Centrale.
Euro digitale: quando arriva?
Il progetto non è ancora stato approvato ufficialmente, la fase investigativa è iniziata a ottobre 2021 e, secondo quanto riportato dalla BCE, dovrebbe concludersi a ottobre 2023. A quel punto l’istituto bancario dovrà definire cos’è l’euro digitale in tutte le sue sfumature e decidere se portare avanti la sua realizzazione. Al momento non sappiamo se questa moneta elettronica esisterà davvero in futuro.
Fra pochi mesi quindi potremmo rispondere con certezza alla domanda “cos’è l’euro digitale e come funziona”. E conoscere se anche per l’Eurozona il futuro dei pagamenti sarà digital.
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Previsioni per Bitcoin e la sua capitalizzazione di mercato, la crisi economica potrebbe portarla alle stelle
Nuove previsioni per Bitcoin dal guru della finanza Hugh Hendry. Il noto gestore di hedge fund durante un’intervista rilasciata a Bloomberg ha rivelato le sue ipotesi sul futuro della criptovaluta rispetto al contesto macroeconomico attuale.
Previsioni Bitcoin: la spinta dalla crisi economica e finanziaria
Le previsioni su Bitcoin di Hendry sono arrivate durante un’intervista di carattere generale sulla situazione macroeconomica attuale. Alla domanda su come avrebbe preferito proteggersi da un eventuale collasso del sistema finanziario, l’esperto ha spiegato che fra tutti gli asset quello a cui si affiderebbe è Bitcoin. Ancora prima che all’oro.
Secondo Hendry, nell’ipotesi non così remota di una crisi, l’oro è un buon investimento per difendersi ma ha lo svantaggio che il suo potenziale rialzo è limitato: “l’oro ha una capitalizzazione di 13.000 miliardi di dollari. L’oro sarebbe l’equivalente di tutte le azioni statunitensi”.
Secondo le previsioni su Bitcoin di Hendry, in caso di crisi macroeconomica mondiale la crypto triplicherà la sua capitalizzazione di mercato toccando i 1,5 miliardi di dollari. In caso di peggioramento della situazione, secondo l’esperto, Bitcoin sarebbe l’asset più performante.
“Il market cap di Bitcoin è di mezzo trilione di dollari. E Bitcoin si trova nel mondo dell’asset allocation all’interno di un insieme che chiamiamo alternative, come il private equity, gli immobili commerciali, l’oro e così via. È un insieme da 100.000 miliardi di dollari e Bitcoin è mezzo trilione di dollari. Quindi potrebbe triplicare e diventare un trilione e mezzo di dollari. Sarebbe la metà di Apple“, ha spiegato Hendry durante l’intervista.
Hendry è sembrato fiducioso sul destino della crypto anche per i recenti sviluppi sull’entrata in campo degli investitori istituzionali. Dopo la richiesta di BlackRock per un ETF a tema, ci sono state interessanti reazioni da parte del mercato. In altre parole, le previsioni su Bitcoin sono ottimiste anche per la spinta della regolamentazione e dell’adozione.
A un anno circa dal prossimo halving, cominciano a moltiplicarsi le stime su BTC soprattutto a livello di prezzo. In prossimità dell’atteso “dimezzamento delle ricompense”, la curiosità sul destino della crypto sale. Il suo valore schizzerà come in passato? Al momento hanno la meglio le previsioni più ottimistiche su Bitcoin, catalizzate dalle ultime notizie.
A caccia di token? L’elenco completo dei prossimi airdrop crypto per il 2023 e le istruzioni su come partecipare
I cacciatori dei prossimi airdrop crypto avranno notato che il 2023 è un anno da tenere d’occhio. Ultimamente le distribuzioni dei token non vengono promosse ufficialmente dai progetti perché si vogliono premiare gli utenti che utilizzano i servizi senza “doppi fini”. Per questo è fondamentale monitorare forum e community e captare tutte le voci che circolano.
Tra i prossimi airdrop crypto spiccano quelli della cricca dei Layer 2. C’è chi vede in questi progetti i protagonisti della prossima bull run e i volumi che stanno accumulando potrebbero confermare questa ipotesi. Dopo l’airdrop di Arbitrum e di Optimism, tutti guardano alle prossime opportunità. Continua a leggere e scopri l’elenco completo degli airdrop più attesi!
Prossimi airdrop 2023: come partecipare
Per partecipare a uno dei prossimi airdrop del 2023 è necessario muoversi in anticipo e conoscere quali sono i requisiti per risultare idonei. Nella maggior parte dei casi questi non vengono comunicati esplicitamente dai progetti, le community avanzano allora delle ipotesi che rientrano nella generica operazione di “interagire con il protocollo”. Questo significa compiere delle transazioni e usare le dapp in maniera naturale (senza sembrare un bot), anche con piccoli importi di denaro ma comunque in maniera costante.
Non esiste quindi una formula unica per partecipare, se non sei pratic* di DeFi online puoi trovare diverse guide che ti mostrano come usare i protocolli. Assicurati che siano affidabili e valuta attentamente i tuoi rischi. Spesso i progetti che lanciano airdrop sono nelle fasi iniziali di test e potrebbe essere saggio non dedicarci troppi fondi (anche se in linea di massima più è alto l’importo, più è sostanziosa la cifra che si riceve). Inoltre prima di collegare il tuo wallet, verifica sempre che i siti o i profili social da cui trai informazioni siano quelli ufficiali, soprattutto su Twitter è comune imbattersi in scam.
1. Scroll
Uno dei prossimi airdrop crypto più chiacchierati e attesi è quello di Scroll, un Layer 2 di Ethereum che utilizza la crittografia zero knowledge. Attualmente il protocollo è in fase di testnet, ma il lancio della mainnet è previsto per agosto 2023. Questo evento non coincide per forza con un airdrop, che infatti non è mai stato annunciato esplicitamente. Tuttavia le probabilità di una distribuzione si alzano perché Scroll ha raccolto diversi finanziamenti e ad oggi ha una valutazione di 1.8 miliardi di dollari.
Per cercare di riceverlo in molti stanno interagendo con la testnet, tramite Aave ad esempio. Essendo un protocollo su Ethereum, per portare a termine queste operazioni ti serviranno degli ETH sempre a disposizione. È infatti la crypto indispensabile per la DeFi.
Tra i prossimi airdrop segnaliamo anche quello di Metamask. Finora il token del wallet decentralizzato è sempre stato solo un rumor, ma è già da qualche tempo che è tornato sotto i riflettori.
In questo caso per partecipare potrebbe essere sufficiente aver utilizzato il wallet tramite le sue funzioni di swap e bridge.
3. StarkNet
Torniamo ai Layer 2. Uno dei possibili prossimi airdrop 2023 potrebbe essere quello di StarkNet, network all’avanguardia per la scalabilità di Ethereum. L’arrivo del token sembrerebbe confermato ma non ci sono dettagli sulle modalità di lancio. Anche in questo caso i requisiti potrebbero essere l’utilizzo delle sue dapp.
4. zkSync Era
Tutti fremono per il prossimo airdrop di zkSync Era. Sulla scia dell’entusiasmo per i rollup, questo protocollo sta attirando l’attenzione della community crypto. Uno dei suoi punti di forza è la compatibilità con Ethereum che lo rende facilmente utilizzabile tramite i wallet standard del network di Buterin. La sua testnet è pubblica dal 2023 e dal lancio tutti sono impazienti di conoscere se arriverà un token, considerato che zkSync ha raggiunto oltre 400 milioni di dollari in finanziamenti. Probabilmente il team sta aspettando che la popolarità del progetto si consolidi e che il TVL aumenti ancora prima di lanciare il token.
In questo caso per partecipare potrebbe essere utile usare anche la versione precedente ovvero zkSync Lite. Tra le operazioni fattibili ci sono fornire liquidità ai dex sul network, il più popolare al momento è SyncSwap, creare NFT o acquistarli, scambiare token.
5. Lens
Cambiamo tipologia di progetto! Con Lens uno dei prossimi airdrop 2023 potrebbe essere a tema “social network decentralizzati”. Si tratta infatti di una dapp che sta costruendo un social nello spirito del Web3 e della creator economy. Su OpenSea è possibile acquistare dei nomi di dominio NFT da usare per i propri profili (.lens), per questo in molti hanno ipotizzato che se dovesse essere confermato un airdrop potrebbe assomigliare a quello di Ethereum Name Service. In cui sono stati distribuiti token ENS ai proprietari dei domini che hanno ottenuto fino a 85.000$!
6. Linea
Linea è un altro Layer 2 di tipo zero knowledge che punta a ridurre i costi delle operazioni su Ethereum. Il progetto ha ottenuto 725 milioni di dollari in investimenti e per questo si ritiene probabile che lancerà presto il suo token. Al momento è possibile interagire con la testnet.
7. Layer Zero
Anche per Layer Zero non si hanno notizie certe sul lancio del token, tuttavia gli ingenti finanziamenti e i venture capital che hanno dimostrato il loro interesse fanno sperare che prima o poi arriverà. Layer Zero è una chain che sta sviluppando una soluzione per unire tutte le blockchain tra loro e spostare fondi senza conversioni. Insieme alla scalabilità, l’interoperabilità è un’altra sfida urgente di Ethereum. Per questo l’airdrop di Layer Zero potrebbe essere molto importante e sostanzioso.
Per interagire con Layer Zero si possono utilizzare i bridge e diverse dapp DeFi in altrettanti network come ad esempio Aptos.
L’elenco completo dei prossimi airdrop crypto per il 2023 è in continuo aggiornamento!