Pepe The Frog: tutto sulla nuova crypto che sta entusiasmando il mercato delle meme coin

Pepe The Frog crypto: tutto sulla memecoin che sta entusiasmando il mercato

Pepe The Frog è la nuova crypto che si ispira al famoso meme. Vuole fare concorrenza a Dogecoin (per il momento ci sta riuscendo)

Il famosissimo meme Pepe The Frog ha ispirato una nuova crypto che in questi giorni è protagonista dei mercati e argomento che ha infiammato la community su Twitter. Lanciata il 14 aprile, la meme coin PEPE ha raggiunto in pochissimo tempo una capitalizzazione di mercato di 691 milioni di dollari (toccando anche il miliardo). Ma i fondatori avvertono: “è una meme coin senza alcun valore intrinseco o aspettativa di ritorno finanziario. Non esiste un team formale o una roadmap. La moneta è completamente inutile e ha solo scopi di intrattenimento”. Ecco tutto quello che devi sapere sulla crypto di Pepe The Frog!

Pepe The Frog crypto: cos’è e perché sta entusiasmando il mercato

Dal punto di vista tecnico, la crypto ispirata a Pepe The Frog è un token ERC-20 su Ethereum. La meme coin PEPE è stata lanciata il 17 aprile e in soli tre giorni ha registrato un rally del 21.000%, raccogliendo 30 milioni di dollari di volumi di scambio su Uniswap (al momento unico DEX in cui comprare PEPE) e un market cap di 139 milioni. Il giorno dopo l’ingresso nel mercato gli holder di PEPE erano 10.000. Per fare un paragone, SHIB ha raggiunto i 100.000 utenti dopo 90 giorni dal lancio.

La tokenomics della crypto di Pepe The Frog prevede una fornitura massima di 420,690,000,000,000. Come si può leggere sul sito internet ufficiale, il 93,1% dei token è stato inviato al pool di liquidità, il restante 6,9% della fornitura viene conservato in un portafoglio multi-sig del team rintracciabile con il dominio NFT ENS “pepecexwallet.eth”.

I fondatori presentano la crypto come una risposta alle meme coin canine: “i cani hanno fatto il loro tempo, è ora che Pepe prenda il sopravvento”. 

La “roadmap” nella sua fase iniziale prevede il listing su exchange centralizzati, avere più di mille holder e “far diventare $PEPE virale su Twitter con il nostro potere memetico”. E pare che almeno per due obiettivi ci siano riusciti alla grande. Tuttavia da queste poche battute, viene confermato il puro intento scherzoso della crypto di Pepe The Frog. 

Nonostante la nuova crypto si ispiri a un meme, il team dichiara che “non ha alcuna associazione con Matt Furie o con la sua creazione Pepe the Frog. Questo token rende semplicemente omaggio a un meme che tutti amiamo e riconosciamo”.

Nonostante continuino le perplessità sul successo di una crypto senza una reale utilità, PEPE ha dato il via a una rinascita delle meme coin. Portando una congestione sia della rete di Ethereum che di quella di Bitcoin, nonché commissioni di transazione elevate. Perché è coinvolto anche il network di BTC? Sfruttando il nuovo standard BRC-20, è stata creata una versione di Pepe The Frog anche su Bitcoin. 

Nonostante questo Bitcoin e Pepe sono due criptovalute molto diverse. Infatti a differenza della memecoin, BTC ha alle spalle un progetto consolidato e affidabile. Su Young Platform puoi scorprire tutto su Bitcoin e altri validi protocolli crypto.

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Pepe The Frog: l’origine del meme

Come anticipato, la Pepe The Frog crypto ha preso ispirazione dal personaggio di Matt Furie che rappresenta una rana dal corpo umanoide. La sua prima apparizione è stata nel 2005 nel fumetto Boy’s Club, negli anni successivi Pepe si è trasformato in un meme parte della cultura di internet. 

Pepe si è diffuso prima su Myspace per poi approdare su tutti i social network e i forum, soprattutto per indicare diversi stati d’animo. Sono nate le varianti di “Sad Frog”, “Smug Frog” e “Angry Pepe”. La rana antropomorfa è diventata spesso un simbolo politico, ad esempio nel 2019 è stata utilizzata ad Hong Kong nelle proteste contro l’atto di estradizione. 

Per alcuni il successo della nuova crypto ispirata a Pepe The Frog è un buon segno, ovvero quello di un mercato attivo e in ripresa. Hanno notato che le meme coin stanno pumpando come nel 2021 e vedono in notizie come questa la speranza della fine del bear market. Altri continuano a sottolineare che le meme coin sono soggette ad alta volatilità, e per questo rischiose, e che non contribuiscono allo sviluppo del settore. Insomma, come sempre, soltanto il tempo ci dirà quale sarà il futuro della Pepe The Frog crypto!

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Avalanche Summit 2023: cosa è successo alla conferenza crypto di Barcellona

Avalanche Summit 2023: le news sulla conferenza crypto di Barcellona

L’Avalanche Summit 2023 è stata un successo! Scopri cosa è accaduto durante l’evento più importante dell’anno per la blockchain della crypto AVAX 

L’Avalanche Summit è la principale conferenza annuale della blockchain della crypto AVAX, dedicata a tutti coloro che la sviluppano e la utilizzano. È l’evento in cui vengono presentati gli ultimi aggiornamenti e le novità della blockchain fondata da Emin Gün Sirer e dove incontrare sviluppatori e manager della sedicesima criptovaluta più capitalizzata del mercato e di altri interessanti progetti Web3

Avalanche Summit 2023: cos’è la conferenza crypto di Barcellona?

L’Avalanche Summit è l’evento IRL (“In real life”) più importante dell’anno per la blockchain della crypto AVAX. Dal 3 al 5 maggio si è svolta la seconda edizione, che come l’anno scorso si è dimostrata molto di più di una semplice conferenza. Oltre agli speech di tanti protagonisti del Web3, come quello del CEO e fondatore di Avalanche, Emin Gün Siren, ci sono stati anche workshop e presentazioni interattive.

L’evento si è tenuto dal 3 al 5 maggio nel suggestivo quartiere Poble Espanyol, a Barcellona. Una sorta di museo a cielo aperto situato su una delle colline della città: Montjuïc. Tra i partner della conferenza tanti grandi nomi dell’industria blockchain come Cricle, Chainlink e The Graph

Gli speech dei personaggi più attesi

Durante l’Avalanche Summit 2023, la conferenza crypto di Barcellona sono intervenuti più di 300 speakers, sui diversi palcoscenici dell’evento: Eco-Dome, Mainnet Stage, Teather Stage, Subnet Stage, Auditorium e Monastery.

Quali sono stati gli speech più importanti dell’evento? Scopri le funzionalità, le collaborazioni e le novità annunciate all’Avalanche Summit 2023, la conferenza crypto di Barcellona.

Mercoledì 3 Maggio:

  • La cerimonia di apertura della conferenza crypto di Barcellona ha visto protagonisti il CEO e fondatore di Avalanche, Emin Gün Sirer, e il presidente di Ava Labs, John Wu;
  • David Palmer, il responsabile dell’area blockchain di Vodafone, ha presentato all’Avalanche Summit 2023 le possibili applicazioni della tecnologia blockchain nel settore delle reti telefoniche mobili e in quello dell’Internet of Things (IoT);
  • All’Avalance summit di Barcellona è stato intervistato  Stani Kulechov, fondatore e CEO di Aave, da Jacquelyn Melinek una giornalista di TechCrunch, sul futuro delle stablecoin. In particolare di quella di Aave ,GHO, che verrà rilasciata nei prossimi mesi;
  • Bryan Pellegrino CEO e co-fondatore di Layer 0, ha presentato questa blockchain basata sulla tecnologia Zero Knowledge. Layer Zero è stata anche sponsor del party dell’exchange decentralizzato TraderJoe di mercoledì 3 maggio;
  • La prima giornata dell’Avalanche Summit 2023 si è chiusa in bellezza con l’annuncio del metaverso di Alibaba Cloud (Cloudverse) presentate da Raymond Xiao, l’head of international Web3 solutions dell’azienda cinese;

Giovedì 4 Maggio:

  • Il secondo giorno ha avuto luogo la conferenza di Defi Kingdoms, uno dei giochi play-to-earn che ha riscosso più successo nel settore. Il presidente, noto con lo pseudonimo di Dreamer –, ha presentato la sua visione del futuro del gaming su blockchain annunciando una nuova versione del gioco play-to-earn;
  • Il presidente di Ava Labs, John Wu e Jeff Hasselman, Web3 global head di Amazon Web Service hanno descritto come AWS e Ava Labs stanno lavorando per rendere più scalabili le infrastrutture tecnologiche di governi e imprese grazie alla blockchain;
  • Emin Gün Sirer ha annunciato la tecnologia Coin Operated Agents (COA), in arrivo a breve sulla blockchain della crypto Avax. Questa nuova funzionalità si servirà dell’ intelligenza artificiale per permettere agli utenti di scrivere il codice degli smart contract e di pubblicarli sulla rete di Avalanche formulando richieste in linguaggio umano. 

Venerdì 5 Maggio:

  • Uno degli eventi salienti della terza giornata dell’Avalanche Summit 2023 è stato quello condotto da Thodoris Karakostas, blockchain partnership manager, e Max Melcher, product manager di Chainlink, che hanno spiegato gli ultimi aggiornamenti dell’oracolo più famoso e utilizzato e annunciato i dettagli di una funzionalità disponibile per ora sulla testnet di Avalanche: Chainlink Functions. Uno strumento che permetterà di importare gli API delle applicazioni e dei siti web tradizionali sulle dapp Web3;

Come già anticipato l’Avalanche Summit 2023, la conferenza crypto di Barcellona, è stato molto di più di un semplice convegno. Oltre al grande numero di presentazioni e speech “frontali” ci sono stati anche tantissimi workshop dedicati agli sviluppatori ma non solo. 

Dei veri e propri laboratori dove acquisire tantissime nozioni, sia teoriche che pratiche sulla tecnologia blockchain e le sue applicazioni. Chi ha assistito all’Avalanche Summit ha imparato ad ottimizzare il suo portafoglio DeFi grazie alla lezione di Jesus Rodriguez CEO di IntoTheBlock, e ha scoperto come il Web3 sta ridisegnando la cultura degli esports (gaming) grazie al workshop dedicato del 3 maggio.

Inoltre, alla fine di ogni giornata ci sono state feste e eventi dove i partecipanti all’Avalanche Summit 2023, la conferenza crypto di Barcellona hanno potuto conoscersi e divertirsi insieme dal vivo in modo da rendere la community della crypto AVAX ancora più coesa.

Cosa sono i buoni fruttiferi postali e quanto rendono?

Buoni fruttiferi postali: cosa sono e calcolo del rendimento

Cosa sono e come funzionano i buoni fruttiferi postali? Qual è il loro rendimento nel 2023 e come si effettua il calcolo?

Cosa sono i buoni fruttiferi postali e come avviene il calcolo del loro rendimento? Strumenti finanziari che esistono dal 1924, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) per conto delle Poste Italiane, e garantiti dallo Stato.Sono uno dei capisaldi del risparmio all’italiana e vengono scelti da tantissimi investitori perché garantiscono un rendimento stabile e garantito e possiedono un bassissimo grado di rischio. Scopri allora cosa sono i buoni fruttiferi postali, le loro caratteristiche principali, il rendimento e le modalità di calcolo.

Buoni fruttiferi postali, cosa sono? Caratteristiche principali 

Cosa sono i buoni fruttiferi postali e perché milioni di risparmiatori li acquistano ogni anno? I buoni fruttiferi postali sono titoli di debito a medio e lungo termine emessi dalle Poste Italiane. Quando un individuo investe in questo tipo di strumenti finanziari presta il suo denaro alle Poste o allo Stato e in cambio viene ricompensato con degli interessi stabiliti al momento dell’acquisto del buono. Alla scadenza, gli investitori hanno la possibilità di riscattare il capitale inizialmente investito, insieme agli interessi maturati. 

Questi strumenti di investimento, poiché garantiti dallo Stato italiano, sono considerati molto sicuri. Ciò significa che chi li acquista è praticamente certo di ricevere il rimborso del capitale investito e i relativi interessi. I buoni fruttiferi postali offrono anche un rendimento garantito, dato che i tassi di interesse stabiliti al momento dell’acquisto del buono rimangono fissi. Questo permette agli investitori di effettuare in anticipo il calcolo del profitto che otterranno al momento del riscatto. 

I buoni fruttiferi postali possono essere acquistati attraverso gli uffici postali o il sito delle Poste Italiane. Sono quindi strumenti comodi e pratici anche per gli investitori meno esperti.

Rendimento buoni fruttiferi postali: il calcolo

Ora che sai cosa sono i buoni fruttiferi postali vediamo come si effettua il calcolo del rendimento, l’aspetto principale da considerare quando si decide se vale la pena acquistarli.

  1. Determinare l’importo che si vuole investire: ovvero la somma di denaro che si deposita all’acquisto del buono. Essendo strumenti riservati ad individui con bassa propensione al rischio non garantiscono ritorni molto alti (secondo il principio finanziario del rischio/rendimento. 
  1. Identificare il tasso di interesse: cioè il rendimento percentuale che viene stabilito all’acquisto del buono fruttifero postale. Questo valore indica l’interesse percentuale che verrà pagato al risparmiatore nel corso dell’investimento.
  1. Considerare la durata dell’investimento: il periodo di tempo durante il quale l’investitore manterrà il proprio capitale investito.
  1. Applicare la formula dell’interesse composto: dato che gli interessi maturati restano all’interno del buono fino al riscatto, contribuiscono ad incrementare, di anno in anno, il capitale investito. Perciò il rendimento dei buoni fruttiferi postali può essere calcolato utilizzando la formula dell’interesse composto:

Rendimento annuo lordo = capitale iniziale * (1 + tasso di interesse)^durata – capitale iniziale

Supponendo di aver investito 5.000€ in un buono fruttifero postale con un tasso di interesse annuo del 3% e una durata di 5 anni, il calcolo per determinare il rendimento previsto alla scadenza del buono è il seguente:

5.000 * (1 + 0,03)^5 – 5.000 = 5.796,37€

5.796,37 – 5.000 = 796,37€

  1. Considerare le tasse: è importante tenere presente che gli interessi generati dai buoni fruttiferi postali sono soggetti a una tassazione agevolata. Pertanto, quando si calcola il rendimento effettivo, è necessario considerare l’aliquota fiscale applicabile agli interessi maturati, che è del 12,5%. Una percentuale nettamente più bassa rispetto a quella che riguarda, ad esempio, le azioni e le obbligazioni che sono tassate al 26%.

Rendimento dei buoni fruttiferi postali nel 2023

Ora che abbiamo definito cosa sono, vale la pena di farsi qualche altra domanda su questi strumenti. Quali sono i buoni fruttiferi postali che rendono di più? Esistono in diverse forme  che rispondono alle svariate esigenze degli investitori. Vediamo un breve elenco di quelli, ad oggi, più remunerativi:

  1. Buono dedicato ai minori: un buono fruttifero postale dedicato ai minorenni di durata variabile dato che scade nel momento in cui l’intestatario raggiunge la maggiore età. Offre un rendimento annuo lordo a partire dal 2,5% e fino al 4,5% a seconda del tempo per il quale si detiene.
  1. Buono Rinnova: dedicato a chi possiede già dei buoni fruttiferi postali scaduti e li ha rinnovati entro il 20 settembre 2022. Ha una durata di sei anni e garantisce un rendimento annuo lordo del 3,25%. Probabilmente le Poste Italiane ne emetteranno una nuova versione nei prossimi mesi dedicata a quelli che scadranno nel 2023. 
  1. Buono 4×4: il buono più a lungo termine, della durata di ben sedici anni e che garantisce un rendimento del 3%. È possibile prelevare il capitale investito (vendendo il buono) non prima di quattro anni e i rendimenti effettivi annui lordi garantiti sono: 1,50% dopo 4 anni; 2,00% alla fine di 8 anni; 2,25% al termine del dodicesimo anno; 3,00% alla fine dei 16 anni.

Ecco cosa sono i buoni fruttiferi postali, qual è il loro rendimento e le modalità per il calcolo dello stesso. Questi strumenti finanziari sono utili ai risparmiatori che vogliono limitare al massimo il rischio e la volatilità del proprio portafoglio.

Cosa sono i token BRC-20? Il nuovo standard per creare crypto sulla blockchain di Bitcoin 

MicroStrategy azioni: come Bitcoin ne influenza il prezzo

Scopri cosa sono e come funzionano i token BRC-20, l’ultimo trend del settore crypto!

Cosa sono i token BRC-20? Si tratta di veri e propri token creati sulla blockchain di Bitcoin, grazie a un nuovo protocollo sperimentale. Se hai familiarità con BTC sai che questa definizione di “token BRC-20” descrive una cosa mai vista prima. Infatti a differenza di Ethereum, il World Computer, la blockchain di Bitcoin non è stata pensata per costruire token. Ecco una tecnologia davvero innovativa che arriva dopo le Inscription e gli Ordinals che hanno portato gli NFT su Bitcoin. 

Token BRC-20: cosa sono e come funzionano

L’interesse intorno al nuovo protocollo è evidente, dal lancio dell’8 marzo 2023 sono stati coniati già 8.500 token di questo tipo. Ma cosa sono questi token BRC-20 (“Bitcoin Request for Comment”)? Innanzitutto bisogna specificare che, nonostante ne riprendano il nome, non hanno niente a che fare con il famoso standard ERC-20 di Ethereum. Non usano né sono compatibili con smart contract né con l’Ethereum Virtual Machine, questo significa che non possono essere utilizzati in dapp. 

I token BRC-20 sono nati grazie al protocollo elaborato da uno sviluppatore conosciuto su Twitter con lo pseudonimo di domo. L’intento era quello di realizzare uno standard che permettesse di emettere e scambiare token fungibili su Bitcoin

Vediamo allora come funzionano i token BRC-20. In poche parole il protocollo sfrutta le Inscription (Ordinals) per creare dei token i cui metadati sono salvati direttamente sul network di Bitcoin (invece che sugli smart contract). Quindi archiviano dei testi in formato JSON che forniscono delle “istruzioni” per la creazione sui singoli satoshi (le unità minime di BTC). 

Questa è la forma in cui appaiono i token BRC-20 (si tratta del primo emesso, chiamato “ORDI”). 

“p”: indica che i token vengono emessi secondo lo standard dei BRC-20.

“op”: l’operazione invocata in questa transazione è quella di distribuire o inizializzare i token “ordi”.

“tick”: il ticker dei token sarà “ordi”.

“max”: l’offerta massima di “ordi” è di 21.000.000.

“lim”: la quantità massima di “ordi” che potrebbe (teoricamente) essere coniata in una transazione è stata limitata a 1.000.

Token BRC-20: per cosa vengono usati 

Dopo aver visto cosa sono e come funzionano i token BRC-20, approfondiamo i casi d’uso. La maggior parte di quelli coniati finora ha la forma di meme coin tra cui ORDI, OG, MEME e SHIB e PEPE. Quest’ultima nata sull’onda del successo della coin ispirata a Pepe The Frog. In totale il market cap dei token BRC-20 è di circa 820 milioni di dollari

La loro diffusione ha avuto degli effetti immediati sulla blockchain di Bitcoin, innanzitutto la dimensione dei blocchi è quasi raddoppiata (da 1-1.4MB fino a 2.5MB). Di questo hanno beneficiato i miner che hanno ricevuto delle commissioni anche fino a 7 BTC per blocco (oltre ai 6.25 BTC standard per l’attività di mining). 

La diffusione del nuovo standard ha portato diversi movimenti per il prezzo di Bitcoin e l’attività su blockchain.

Controlla il prezzo in tempo reale

Secondo la società di analisi blockchain Glassnode, il 3 maggio le commissioni totali pagate sulle transazioni di Bitcoin sono schizzate a circa 124 BTC, pari a circa 3,5 milioni di dollari

Il network di Bitcoin insomma si è congestionato: le transazioni BRC-20 tra il 29 aprile e il 2 maggio hanno superato le normali transazioni BTC.

Cosa sono dunque i token BRC-20? Per alcuni sono la dimostrazione che Bitcoin è l’unica blockchain di cui abbiamo bisogno, capace di infinite applicazioni. Per altri questi token sono da prendere con le pinze, perché ancora poco sicuri (non beneficiano del meccanismo di consenso della rete principale) e testati. Ad esempio il principale wallet con cui possono essere utilizzati, Unisat, di recente ha subito un hack. Anche lo stesso creatore ha espresso i suoi dubbi sul potenziale concreto del protocollo. In quanto nuovissima tecnologia, per i token BRC-20 vale la preziosa regola del DYOR!

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FAQ: Salvadanaio 2.0

faq salvadanaio

Hai qualche dubbio o domanda sui nuovi Salvadanai? Ecco un riepilogo delle novità, dritto al punto!

Nell’annuncio ufficiale sul Salvadanaio trovi tutte le informazioni importanti, ma se hai perso qualche dettaglio o se ne vuoi di più, ecco un elenco di possibili domande e delle relative risposte. 

In cosa consiste la promozione sui Salvadanai?

Fino al 30 giugno gli acquisti tramite i Salvadanai personalizzati e tematici sono gratuiti: questo significa che non pagherai le commissioni di acquisto, sia per gli acquisti ricorrenti che per quelli unici effettuati per nutrire il Salvadanaio. 

Lo sconto non si applica ai Salvadanai singola valuta.

Se hai già uno sconto sugli acquisti, non è cumulabile.

Perché il saldo dei miei vecchi salvadanai è stato azzerato?

Per implementare i nuovi Salvadanai, è stato necessario apportare alcune modifiche ai Salvadanai esistenti.

Se avevi un Salvadanaio con associato un acquisto ricorrente attivo, il saldo messo da parte fino al 4 maggio 2023 è stato trasferito al Portafoglio Principale della rispettiva criptovaluta. Il Salvadanaio rimane attivo, così come l’acquisto ricorrente associato. Gli acquisti ricorrenti ripartiranno alla frequenza impostata.

Se avevi un Salvadanaio senza un acquisto ricorrente associato, il saldo totale del Salvadanaio è stato trasferito al Portafoglio Principale della rispettiva criptovaluta e il Salvadanaio è stato chiuso.

Cosa cambia rispetto ai vecchi Salvadanai?

Il cambiamento principale è la possibilità di costruire un Salvadanaio contenente più di una criptovaluta. La possibilità di includerne solo una, tuttavia, è ancora presente con il “Salvadanaio singola valuta”.

Quali sono le criptovalute compatibili con il Salvadanaio?

  • Bitcoin (BTC)
  • Ethereum (ETH)
  • Young (YNG)
  • Ripple (XRP)
  • Cardano (ADA)
  • Polygon (MATIC)
  • Dogecoin (DOGE)
  • Polkadot (DOT)
  • Uniswap (UNI)
  • Decentraland (MANA)
  • The Sandbox (SAND) 
  • Aave (AAVE)
  • Chainlink (LINK)
  • Litecoin (LTC)
  • Avalanche (AVAX)
  • Axie Infinity (AXS)
  • Basic Attention Token (BAT)
  • Solana (SOL)
  • Pax Gold (PAXG)
  • Fantom (FTM)
  • Arbitrum (ARB)
  • Optimism (OP)

Quali sono i Salvadanai tematici disponibili?

I Salvadanai tematici sono dei mix di criptovalute già pronti, e divisi per struttura e applicazione dei progetti crypto associati.

I Salvadanai tematici disponibili sono i seguenti:

  • Web3 (DOT, LINK, UNI, BAT, MANA)
  • Metaverse (SAND, MANA, AXS)
  • PoW (BTC, LTC, DOGE)
  • Smart Contract (AVAX, ADA, ETH, DOT, MATIC)
  • DeFi (AAVE, UNI, LINK)
  • Popular (BTC, ETH, YNG, XRP)
  • Artificial Intelligence (NEAR, RNDR, GRT)

Quanti Salvadanai posso creare?

  • Salvadanaio singola valuta: 1 per ogni criptovaluta disponibile
  • Salvadanaio tematico: 1 per tipologia
  • Salvadanaio personalizzato: nessun limite

Quante crypto posso mettere in un solo Salvadanaio personalizzato?

Da 2 a 5.

Come decido le percentuali da attribuire a ogni criptovaluta del Salvadanaio personalizzato o tematico?

Non c’è un metodo unico: studia le criptovalute che scegli di inserirvi, il loro rischio e rendimento, e quanto sei disposto a spendere per ognuna. Se hai dubbi, puoi sempre scegliere i Salvadanai singola valuta e limitarti a una crypto per volta.

Come si crea un Salvadanaio tematico?

  • Accedi alla sezione Salvadanai;
  • Premi sul tasto verde “+ Nuovo Salvadanaio”;
  • Seleziona il Salvadanaio tematico;
  • Scegli il Salvadanaio che preferisci;
  • Seleziona la percentuale che ogni criptovaluta occuperà all’interno del nuovo Salvadanaio;
  • Ti comparirà l’indicazione dell’importo minimo da rispettare, ricordala per i prossimi passaggi;
  • Scegli la frequenza dell’acquisto ricorrente;
  • Seleziona il metodo di pagamento per l’acquisto ricorrente;
  • Inserisci l’importo dell’acquisto ricorrente, rispettando l’importo minimo indicato precedentemente. L’importo inserito sarà distribuito sulle diverse criptovalute secondo le percentuali che hai specificato precedentemente;
  • Premi “Anteprima Salvadanaio” e controlla che tutti i dettagli siano corretti;
  • Premi “Crea Salvadanaio” per confermare e procedere col primo acquisto.

Come si crea un Salvadanaio personalizzato?

  • Accedi alla sezione Salvadanai;
  • Premi sul tasto verde “+ Nuovo Salvadanaio”;
  • Seleziona il Salvadanaio personalizzato;
  • Seleziona le criptovalute da includervi
  • Procedi cliccando su “Imposta distribuzione”
  • Seleziona la percentuale che ogni criptovaluta occuperà all’interno del nuovo Salvadanaio;
  • Ti comparirà l’indicazione dell’importo minimo da rispettare, ricordala per i prossimi passaggi;
  • Scegli la frequenza dell’acquisto ricorrente;
  • Seleziona il metodo di pagamento per l’acquisto ricorrente;
  • Inserisci l’importo dell’acquisto ricorrente, rispettando l’importo minimo indicato precedentemente. L’importo inserito sarà distribuito sulle diverse criptovalute secondo le percentuali che hai specificato precedentemente;
  • Premi “Anteprima Salvadanaio” e controlla che tutti i dettagli siano corretti;
  • Premi “Crea Salvadanaio” per confermare e procedere col primo acquisto.

Che metodi di pagamenti posso utilizzare per creare Salvadanai?

Puoi ricaricare il tuo Salvadanaio tramite il Portafoglio EUR di Young Platform oppure con carta di pagamento. 

Qual è l’importo minimo con cui posso creare un Salvadanaio?

  • Salvadanaio singola valuta: 20€
  • Salvadanaio tematico e personalizzato: variabile in base alle criptovalute scelte e al loro importo minimo. Sarà indicato al momento della distribuzione delle criptovalute scelte.

Qual è l’importo massimo che posso mettere in un Salvadanaio?

L’importo massimo selezionabile per l’acquisto singolo o ricorrente è 250€, tuttavia il saldo totale del Salvadanaio non ha limite.

Come si modifica un Salvadanaio?

  • Modificare l’acquisto ricorrente: dalla pagina del Salvadanaio interessato puoi modificare l’acquisto ricorrente disattivandolo e riattivandolo.
  • Aggiungere o togliere criptovalute: dalla pagina del Salvadanaio interessato premi sul bottone “Trasferisci”
  • Modificare le percentuali, le criptovalute o altre modifiche: dalla pagina del Salvadanaio interessato, disattivare l’acquisto ricorrente, poi andare nelle impostazioni del Salvadanaio cliccando sull’icona della rotellina e chiudere il Salvadanaio per riaprirlo con le impostazioni desiderate.

Come si chiude un Salvadanaio?

Dalla pagina del Salvadanaio interessato, disattivare l’acquisto ricorrente, poi andare nelle impostazioni del Salvadanaio cliccando sull’icona della rotellina e confermare l’eliminazione.

Cosa succede se chiudo un Salvadanaio?

Le criptovalute contenute nel Salvadanaio saranno spostate nel Portafoglio principale. Non saranno né vendute né convertite.

Attivare l’acquisto ricorrente è obbligatorio?

L’attivazione è automatica alla creazione del Salvadanaio, ma puoi disattivarlo quando desideri. Basta andare nella pagina del Salvadanaio specifico e cliccare sulla spunta accanto alla voce “Acquisto ricorrente” e confermare per disattivarlo.

Che differenza c’è tra Salvadanaio e acquisto ricorrente?

L’acquisto ricorrente è la possibilità di automatizzare un acquisto di qualsiasi criptovaluta o Salvadanaio, periodicamente. Mentre il Salvadanaio è semplicemente la sezione in cui conservare criptovalute senza scambiarle, l’acquisto ricorrente è la funzionalità che permette di nutrire un Salvadanaio costantemente. Tuttavia, l’acquisto ricorrente può essere impostato anche sul Portafoglio Principale.

Che differenza c’è tra Portafoglio principale e Salvadanaio?

Dal Salvadanaio non puoi vendere criptovalute: è necessario prima spostarle sul Portafoglio Principale.

Inoltre, nel Portafoglio Principale non è possibile creare gruppi di criptovalute e acquistarle insieme automaticamente seguendone le statistiche.

Che differenza c’è tra il Salvadanaio singola valuta e il Salvadanaio vecchio?

Non ci sono differenze sostanziali: entrambi permettono di creare un Salvadanaio contenente una sola criptovaluta. 

I cambiamenti applicati dall’aggiornamento del 4 maggio 2023 consistono nell’aggiunta di ulteriori criptovalute tra quelle disponibili per la funzionalità e il miglioramento dell’esperienza in generale.

Stablecoin: perché sono popolari in Paesi in crisi? Il caso Argentina

Stablecoin: perché sono popolari in paesi con alta inflazione

Le stablecoin e il caso esemplare dell’Argentina: dove l‘inflazione è alta, le persone scelgono di comprarle

Le stablecoin diventano sempre più popolari nei paesi che stanno affrontando una crisi economica, dove vengono usate come strumento nella lotta alla svalutazione del denaro. Il fenomeno è particolarmente diffuso in Argentina, ecco perché queste criptovalute sono scelte dai risparmiatori. 

Stablecoin: un’alternativa al dollaro 

Manuel Beaudroit, CEO di Belo, un exchange di criptovalute con sede in Argentina, ha spiegato che: “vediamo che l’adozione delle stablecoin continua a crescere senza sosta dal 2019. In effetti, le stablecoin rappresentano oggi più del 50% del volume di scambi di Belo”.

Si tratta di una tipologia di monete digitali nata per mantenere il loro prezzo stabile e costante nel tempo, eliminando la volatilità tipica delle altre crypto. Le stablecoin riproducono il valore di un bene sottostante come una valuta fiat, grazie a delle riserve di collaterali o a degli algoritmi

La crescita delle stablecoin in Argentina è guidata dai comuni cittadini che cercano di proteggere il loro denaro dall’inflazione. Per fare un quadro della situazione economica del paese basta dire che lo Stato sudamericano nel 2023 ha uno dei tassi d’inflazione più alti del mondo (104%) e che il 50% dei lavoratori ha impieghi informali che rimangono al di fuori del sistema bancario. 

Inoltre l’Argentina è un paese molto legato al dollaro, la vice presidente Cristina Kirchner sollecitata dal Fondo Monetario Internazionale a sistemare la situazione, ha spiegato che quella del suo paese un’economia “bimonetaria” e che la principale causa dell’impennata dei prezzi è “la variazione del dollaro”. In Argentina infatti nel 1991 è stata promulgata la “legge della convertibilità”: il peso, la moneta argentina, deve avere un tasso di cambio fisso con il dollaro statunitense. Inizialmente questa misura si rivelò efficace per contenere l’inflazione, ma sul lungo termine portò dei problemi come la difficoltà ad esportare prodotti locali e un aumento dei prezzi e quindi della povertà e della disoccupazione. 

Da quando il costo del denaro ha cominciato a salire vertiginosamente a partire dal 2022, la Banca Centrale argentina ha imposto ai cittadini severe restrizioni all’acquisto di dollari statunitensi, nella speranza di mantenere le proprie riserve federali stabili. E questo, secondo gli esperti, ha portato le persone ad acquistare stablecoin ancorate al dollaro, come alternativa digitale

“Con una stablecoin si può accedere a un conto in dollari senza avere un conto in dollari”, spiega sempre Beaudroit. In altre parole molte persone volevano trovare un modo per ‘dollarizzare’ i loro risparmi e hanno trovato DAI, USDC e Tether (USDT).

Secondo il rapporto “Geography of Currency” 2022 di Chainalysis, i principali fattori di adozione delle criptovalute in America Latina sono la conservazione del valore e l’invio di denaro, per le quali le stablecoin sono ampiamente utilizzate.

Stipendi in stablecoin

Un’altra tendenza legata alle stablecoin in Argentina riguarda gli stipendi. Sembrerebbe che sempre più persone decidano di ricevere compensi in “crypto-dollari”. Può sembrare una scelta curiosa, ma non è proprio una novità.

Secondo una ricerca del 2022 di SoFi, una società di formazione sulla finanza personale, il 36% dei lavoratori statunitensi propone di ottenere lo stipendio in criptovalute per migliorare lo stress nella gestione delle proprie finanze. E il 42% apprezzerebbe i premi di rendimento in NFT

Megan Knab, CEO di Franklin, che si occupa di sistemi ibridi di pagamento in contanti e crypto per le aziende, presenta il caso dell’Argentina sugli stipendi in criptovalute: “in Argentina c’è una meravigliosa comunità di sviluppatori web che soffre di una valuta iperinflazionata ed estremamente volatile. Una stablecoin è un modo molto attraente per loro di prendere il loro compenso, perché sono coperti da ciò che sta accadendo nel loro ambiente macro”.

Non è solo l’Argentina a soffrire a causa dell’iperinflazione, pure in Nigeria la moneta locale ha subito un duro colpo in termini di potere d’acquisto. Anche in questo caso molti scelgono di convertirla in stablecoin per evitare la svalutazione dei risparmi. 

E non sono solo le stablecoin gli asset preferiti durante situazioni di crisi economica, altri studi dimostrano che anche Bitcoin è una soluzione da valutare nella lotta all’inflazione.

Riunione BCE maggio: rialzo dei tassi di interesse confermato

Riunione BCE maggio 2023: tutte le decisioni prese

Nuovo aumento dei tassi d’interesse confermato. Ecco cos’è successo durante la riunione BCE del 4 maggio 2023

La riunione BCE di maggio ha portato un nuovo rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base. Le previsioni più hawkish si sono avverate, Christine Lagarde ha annunciato che l’inflazione “è ancora troppo alta e per troppo tempo” e che “c’è ancora molta strada da fare”. La decisione arriva proprio il giorno dopo il verdetto della Federal Reserve, che seppur in un contesto diverso, rispecchia a pieno la politica monetaria europea. Ecco quello che è successo durante la riunione BCE del 4 maggio!

Riunione BCE Maggio 2023: nuovo aumento dei tassi d’interesse

Nuovo aumento dei tassi di interesse confermato. La Banca Centrale Europea ha agito da manuale, negli scorsi meeting infatti la presidente dell’istituto non ha mai nascosto futuri nuovi aumenti (per un totale di +100 punti base complessivi nel primo trimestre dell’anno) qualora i dati sull’inflazione dovessero richiederlo. E così è stato. 

L’inflazione dell’Eurozona, escludendo i prezzi dei generi alimentari e dell’energia, è del 5,6%. Ancora molto lontana dall’obiettivo del 2%. 

Tuttavia l’ipotesi più accreditata del rialzo dei 50 punti percentuale è stata smentita, e nella sua riunione di maggio la BCE ha optato per un rialzo inferiore di 25 punti base. A partire dal 10 maggio, i tassi si attesteranno tra il 3,25% e il 4%, non erano così alti dal 2008. 

Le richieste di fermare la politica restrittiva di alcuni governatori delle Banche Centrali nazionali europee non sono state accolte. Questi avevano espresso alla stampa le loro opinioni sulle imminenti mosse della BCE durante la riunione primaverile del Fondo Monetario Internazionale tenutosi tra il 10 e il 16 aprile a Washington (dove sono state redatte anche le previsioni sull’economia globale). 

I fattori da considerare secondo gli economisti durante riunione BCE di maggio erano due: l’andamento dell’inflazione e la crisi bancaria statunitense e il possibile effetto valanga sull’Eurozona. 

Robert Holzmann, governatore della banca nazionale austriaca nonché membro della BCE, sembrava voler rivedere la politica di innalzamento dei tassi di interesse a causa delle turbolenze bancarie. “Sicuramente quello che abbiamo vissuto con la crisi bancaria negli Stati Uniti e con la Svizzera ha portato a cambiamenti nelle prospettive e se le prospettive cambiano, dobbiamo cambiare il nostro punto di vista”, ha spiegato alla CNBC. 

Il governatore aveva spiegato che l’inflazione non doveva essere l’unico aspetto che conta nelle previsioni per la riunione BCE di maggio, visto che le condizioni finanziarie infatti si sono inasprite e che l’accesso al credito è diminuito per le famiglie e le imprese.

Anche Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, era orientato in questo senso. Chiedeva infatti una rivalutazione dei rialzi, alla luce anche delle nuove analisi dei dati sull’inflazione che sembrerebbe rientrare nell’obiettivo a piccoli passi. 

Visco ha dichiarato che le banche europee “vanno bene” ma il contagio è ancora un rischio: “ciò che conta è anche la situazione dei mercati finanziari. Se la situazione dei mercati finanziari si consolida e diventa più difficile per le famiglie e le imprese ottenere credito, bisogna tenerne conto. Di quanto [i tassi debbano aumentare] dipende molto da ciò che ci dice il contesto in questo momento”. 

La linea portata avanti nella riunione BCE di maggio ha rispecchiato le idee di altri membri del Consiglio direttivo per cui l’istituto non poteva permettersi di mettere un freno e diminuire il ritmo dei rialzi. 

Gediminas Šimkus, presidente della Banca di Lituania, aveva commentato che il caro vita è preoccupante anche considerando che gli effetti delle politiche monetarie saranno visibili sul lungo periodo. Il governatore suggeriva che l’inflazione potrebbe non aver ancora raggiunto il picco: “molti si chiedono quale sia… il tasso terminale? Ma le nostre decisioni vengono prese sulla base di vari dati, proiezioni macroeconomiche, dati finanziari ed economici in arrivo, non si tratta solo del numero dell’inflazione… Si tratta di tutta questa serie di dati, che formano la decisione”.

Anche Edward Scicluna, governatore della Banca Centrale di Malta, nelle sue previsioni per la riunione ha affermato che la BCE ha “ancora un po’ di strada da fare” nella sua lotta contro l’aumento dei prezzi.

Nella conferenza stampa che ha seguito la riunione BCE di maggio, Lagarde ha confermato che l’approccio dell’istituto rimane data driven. E che il mood del direttivo è stato quello della “determinazione a combattere l’inflazione” e che le decisioni sono discusse ma prese all’unanimità

Sono state confermate anche le politiche di quantitative tightening e l’interruzione degli investimenti obbligazionari. 

Crescita e inflazione

Non solo tassi di interesse, in occasione della riunione BCE del 4 maggio 2023 sono state discusse anche la crescita e l’inflazione dell’Eurozona calcolata sul CPI. In particolare sono state riviste in ottica positiva le previsioni sull’inflazione annua. L’economia dell’Eurozona è cresciuta meno del previsto nel primo trimestre dell’anno, ma i dati sulla disoccupazione hanno mostrato un miglioramento rispetto a marzo attestandosi al 6,5%. 

Sul tema della crisi delle banche, l’istituto ha spiegato che il sistema europeo è molto più forte di quello statunitense e che la situazione è monitorata costantemente. 
Un recente report dell’istituto ha mostrato che le banche hanno notevolmente ristretto l’accesso al credito, cosa che suggerisce  che l’aumento dei tassi d’interesse ha iniziato a pesare sull’economia reale. Ecco dunque quello che è successo durante la riunione BCE di maggio. Le previsioni sul nuovo aumento dei tassi si sono avverate con tutte le conseguenze per i cittadini.

Salvadanaio 2.0: il modo migliore di fare crypto holding

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La sezione Salvadanaio: un’esperienza di crypto holding sempre più flessibile e personalizzata. 

Con il tuo Salvadanaio crypto la tua strategia buy and hold è facile e personalizzabile.

Stare dietro al mercato è stressante per molti, che invece trovano più comodo acquistare poco e regolarmente. Studi confermano la validità di questo approccio sia sui mercati tradizionali che sulle criptovalute. Così nasce il Salvadanaio 2.0! 

Salvadanaio crypto: cos’è e come funziona 

Il Salvadanaio crypto di Young Platform è un wallet separato da quello che usi per conservare le tue criptovalute normalmente. Serve a mettere da parte le valute virtuali per un lungo periodo evitando di spenderle nelle operazioni quotidiane o frequenti.

Prova la funzionalità

Le criptovalute compatibili con la funzionalità sono le seguenti:

  • Bitcoin (BTC)
  • Ethereum (ETH)
  • Young (YNG)
  • Ripple (XRP)
  • Cardano (ADA)
  • Polygon (MATIC)
  • Dogecoin (DOGE)
  • Polkadot (DOT)
  • Uniswap (UNI)
  • Decentraland (MANA)
  • The Sandbox (SAND) 
  • Aave (AAVE)
  • Chainlink (LINK)
  • Litecoin (LTC)
  • Avalanche (AVAX)
  • Axie Infinity (AXS)
  • Basic Attention Token (BAT)
  • Solana (SOL)
  • Pax Gold (PAXG)
  • Fantom (FTM)
  • GMX (GMX)
  • ImmutableX (IMX)
  • Lido DAO (LDO)
  • Near (NEAR)
  • Optimism (OP)
  • Render (RNDR)
  • Sei (SEI)
  • Synthetix Network (SNX)
  • Starknet (STRK)
  • Stacks (STX)
  • Sui (SUI)
  • Celestia (TIA)
  • Tron (TRON)

Un solo Salvadanaio per tante crypto

Ci sono 3 modi di creare un Salvadanaio crypto:

  1. Salvadanaio singola valuta
  2. Salvadanaio tematico
  3. Salvadanaio personalizzato

Il “Salvadanaio singola valuta” è la modalità standard: serve semplicemente a creare un Salvadanaio crypto in cui mettere da parte una sola valuta tramite acquisto ricorrente, come nella funzionalità originale.

Le cose si fanno ancora più interessanti con il “Salvadanaio tematico”: si tratta di mix di criptovalute già pronti da acquistare regolarmente. Questi set contengono monete simili per applicazione e settore, pensati per chi è interessato a specifiche applicazioni delle crypto:

  • Web3 (DOT, LINK, UNI, BAT, MANA)
  • Metaverse (SAND, MANA, AXS)
  • PoW (BTC, LTC, DOGE)
  • Smart Contract (AVAX, ADA, ETH, DOT, MATIC)
  • DeFi (AAVE, UNI, LINK)
  • Popular (BTC, ETH, YNG, XRP)
  • Artificial Intelligence (RNDR, GRT, NEAR)

Vuoi metterci del tuo? Hai anche la possibilità di creare un “Salvadanaio personalizzato”: seleziona tra le 2 e le 5 crypto da includere (tra quelle disponibili) e scegli la percentuale da distribuire su ognuna. 

Se per gli altri Salvadanai puoi crearne uno per tipologia, in questo caso non c’è limite: puoi creare tutti i Salvadanai personalizzati che vuoi.

Come si crea un Salvadanaio crypto?

Il Salvadanaio è una sezione dell’app e della versione web di Young Platform, che trovi nel menu principale.

La creazione è guidata passo per passo e ti permetterà di scegliere in ordine:

  1. Quale tipo di Salvadanaio crypto creare
  2. Quali criptovalute includere
  3. La percentuale in cui distribuire le criptovalute (minimo 10%) se sono più di una
  4. La frequenza dell’acquisto ricorrente
  5. Il metodo di pagamento da utilizzare (carte di pagamento o Portafoglio EUR)
  6. L’importo di ogni acquisto indica la quantità di Euro complessiva con cui si acquistano tutte le criptovalute insieme. 

Per ogni tipo di Salvadanaio vedrai indicato un diverso importo minimo richiesto che si basa sugli importi minimi dei mercati delle singole criptovalute. L’importo massimo invece è sempre di 250€.

Capiamo meglio con un esempio di Salvadanaio personalizzato:

  • Hai selezionato l’acquisto mensile di 10% di A, 40% di B e 50% di C.
  • Hai inserito come importo dell’acquisto ricorrente 100€
  • Questo significa che ogni mese otterrai nel singolo Salvadanaio 10€ di A, 40€ di B e 50€ di C.

Man mano che il tuo Salvadanaio crypto crescerà, avrai a disposizione statistiche sempre più ricche per monitorare l’andamento delle tue valute.


Nel caso tu voglia modificare la tua strategia, puoi sempre chiudere il Salvadanaio e ricrearlo, oppure disattivare e riattivare l’acquisto ricorrente con impostazioni differenti. Ricorda che quando chiudi un Salvadanaio qualsiasi, le tue criptovalute vengono solamente trasferite sul tuo Portafoglio principale, non vengono mai vendute.

Riunione Fed Maggio 2023: cos’è successo? Nuovi rialzi ma forse è l’ultima volta

Le news sul FOMC fanno ripartire il mercato crypto

Nuovo aumento dei tassi di interesse durante la riunione Fed di maggio. Cosa aspettarsi ora? Sarà l’ultima volta?

Le previsioni sul nuovo aumento dei tassi di interesse durante la riunione Fed, svolta da calendario per il 2 e 3 maggio 2023, si sono avverate. Nonostante il rialzo dei tassi di di 25 punti base deciso lo scorso marzo, la situazione economica degli Stati Uniti è ancora incerta. L’inflazione rimane alta (anche se in calo) e la crisi bancaria, con il fallimento di First Republic Bank degli ultimi giorni, non è ancora rientrata. Ecco cos’è successo durante la riunione Fed di maggio.

Riunione Fed maggio 2023: aumento dei tassi di interesse confermato

Durante la riunione del 2 e il 3 maggio 2023, la Fed ovvero la Banca Centrale degli Stati Uniti, si è espressa sui tassi di interesse decidendo un aumento di 25 punti base. Ora i tassi della Banca Centrale degli Stati Uniti si trovano nella fascia tra il 5% e il 5,25%. La politica monetaria hawkish di Powell non dà segni di cedimento, del resto nell’ultimo report pubblicato il 12 aprile 2023 l’istituto ha spiegato che “per quanto riguarda le prospettive di politica monetaria, le misure delle aspettative di mercato suggeriscono che il tasso sui federal funds raggiungerà un picco nel maggio 2023” per poi abbassarsi nei mesi successivi.  

In altre parole, era stata la stessa Fed a prevedere un nuovo possibile aumento dei tassi di interesse per la riunione di maggio 2023. Favorevole a nuovi aumenti  anche Loretta Mester, funzionaria della Fed di Cleveland, secondo la quale tutti i responsabili politici dovrebbero spingere i tassi di interesse ben oltre al 5% per quest’anno. I dati positivi sull’inflazione tra febbraio e marzo, un aumento solo dello 0,1%, non sono serviti ad ammorbidire i funzionari del FOMC che si sono espressi all’unanimità

Questa è la decima volta consecutiva che la Banca Centrale USA alza i tassi di interesse ma forse Powell ha in mente una pausa. Dopo quello che è successo durante la riunione Fed di maggio, secondo alcune interpretazioni del comunicato ufficiale messo a confronto con quello dello scorso marzo, questo aumento potrebbe essere l’ultimo. Infatti non viene già anticipata la possibilità di nuovi rialzi

Le decisioni della Federal Reserve sulla politica monetaria hanno un impatto sia sui mercati tradizionali, sia su quelli della nuova finanza digitale. In occasione di questi meeting i prezzi delle criptovalute possono variare e creare delle opportunità.

Monitora i mercati su Young Platform

Riunione Fed, cosa è successo oltre ai tassi di interesse 

Durante la riunione Fed di maggio, gli economisti hanno condiviso anche i dati su crescita, inflazione e mercato del lavoro. Come anticipato, lo stato del caro vita di marzo per gli Stati Uniti è risultato migliore delle aspettative. Il CPI, ovvero l’indice dei prezzi al consumo utilizzato per calcolare l’inflazione, si è attestato allo 0,1%. E i mercati, compreso quello delle criptovalute, hanno reagito bene: subito dopo la notizia Ethereum ha registrato un +6,42% e Bitcoin un +0,25%. 

Il mercato del lavoro rimane forte, “l’aumento dei posti di lavoro è stato robusto” arrivando a +296.000 (a marzo erano 142.000). L’inflazione rimane al 5%, ben al di sopra dell’obiettivo della Banca Centrale, Powell ha dichiarato ai giornalisti che: “l’inflazione si è moderata un po’ dalla metà dello scorso anno, tuttavia le pressioni inflazionistiche continuano ad essere elevate e il processo per riportare l’inflazione al 2% è ancora lungo”. L’indice ISM sui servizi è di 51,9 ad aprile (dato precedente: 51,2). 

Considerando il suo ultimo report, la Banca Centrale si aspetta che l’inflazione scenderà al 2,8% nel 2023. E che alla fine dell’anno inizierà una lieve recessione che sarà recuperata nel giro di due anni. Inoltre il PIL rimarrà sotto le stime anche per il 2024, mentre la disoccupazione aumenterà all’inizio dell’anno prossimo. Non ci resta che scoprire se le aspettative verranno confermate. 


Quello che è successo durante l’ultima riunione Fed di maggio non è stato un fulmine a ciel sereno. Il rialzo dei tassi di interesse era stato previsto dalla maggior parte degli esperti e la Banca Centrale ha agito senza sorprese. Cosa succederà ora? L’emergenza bancaria rientrerà? I mercati inizialmente hanno reagito bene, incoraggiati dalla comunicazione più morbida ma la preoccupazione rimane e gli indici sono presto scesi.

Intanto oggi pomeriggio aspettiamo la conferenza stampa della BCE e vedremo se anche per l’Eurozona le previsioni restrittive saranno confermate come accaduto in sede di riunione Fed.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Decreto Lavoro: cosa prevede davvero? Tutte le news

Decreto Lavoro: cosa prevede davvero? Tutte le news

Decreto lavoro: cosa prevede davvero per i lavoratori? Tutte le news spiegate in 3 punti 

Cosa prevede il decreto lavoro? Le ultime news sull’argomento hanno portato molti italiani a porsi questa domanda. Dopo che il Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha approvato il testo il 1° maggio 2023, è arrivato il momento di chiedersi cosa cambierà per i lavoratori. Scopri le 3 principali novità del decreto lavoro, cosa prevede e tutte le news!

Decreto lavoro: cosa prevede per il reddito di cittadinanza?

Per riassumere cosa prevede il Decreto Lavoro del governo Meloni, abbiamo individuato 3 principali novità. La prima riguarda l’abolizione del Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024 e l’arrivo del sostituto Assegno di Inclusione. Quest’ultimo viene definito una misura di “contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale” e sarà rivolto alle famiglie con persone disabili, minori o over 60. L’assegno base potrà arrivare a 500 euro al mese, con cifre più alte previste per alcune variabili come la presenza di over 67 o disabili gravi o la necessità di pagare un affitto. Secondo quanto prevede il Decreto Lavoro, l’assegno verrà erogato per 18 mesi con la possibilità di rinnovo di altri 12 (con un mese di pausa). È destinato a chi è residente in Italia da almeno 5 anni e ha un ISEE non superiore ai 9.360 euro. 

Decreto lavoro: le news sul cuneo fiscale e gli aumenti di stipendio

Cosa prevede il Decreto Lavoro sul fronte redditi? Stando alle ultime news, il testo prevede un taglio al cuneo fiscale che porterà a un aumento degli stipendi. Nello specifico saranno stanziati 4 miliardi per alzare lo sgravio delle tasse di 4 punti entro fine dell’anno. Per chi ha un reddito fino a 35.000 euro l’alleggerimento delle tasse passerà dal 3% al 6%, e per i redditi fino ai 25.000 arriverà al 7%. 

In altre parole per i lavoratori dipendenti con redditi non superiori ai 35.000 euro ci sarà un aumento in busta paga di circa 100 euro per sei mesi, da luglio a dicembre 2023.

Decreto lavoro: cosa prevede per il welfare

Per rispondere alla domanda “cosa prevede il Decreto Lavoro”, bisogna riprendere il concetto di fringe benefit ovvero i bonus aziendali non tassati. La terza principale novità del testo approvato dal Consiglio dei Ministri riguarda l’ampliamento del welfare per i lavoratori dipendenti con figli minori, nello specifico la soglia dei fringe benefit aumenterà a 3.000 euro. Tra questi anche i rimborsi per i pagamenti delle utenze domestiche. Il testo prevede anche un fondo da 60 milioni per sostenere le famiglie potenziando centri estivi e servizi educativi nel territorio per i minori. 

Decreto lavoro, altri provvedimenti

Per concludere questa panoramica su cosa prevede il decreto lavoro e sulle news a tema, vediamo altri decisivi provvedimenti citati nel testo. Fa il suo ingresso lo Strumento di Attivazione al Lavoro che consente ai componenti dei nuclei familiari tra i 18 e i 59 anni con un valore ISEE inferiore ai 6.000 euro, di partecipare a corsi di formazione e qualificazione professionale. 

Inoltre per i datori di lavoro che assumono i beneficiari dell’Assegno di Inclusione è previsto un esonero contributivo del 100% annuo (fino a 8.000 euro), per quelli che assumono i Neet ovvero i giovani con meno di 30 che non studiano né lavorano, invece lo “sconto” sulle tasse sarà del 60%. 

Il Decreto Lavoro alza la soglia dei voucher delle prestazioni di lavoro occasionale da 10.000 a 15.000 euro per chi opera nei settori di congressi, fiere, eventi, stabilimenti termali e parchi divertimento. 


Le ultime news sul Decreto Lavoro e cosa prevede hanno suscitato pareri contrastanti. Il governo presenta il testo come un traguardo importantissimo, Giorgia Meloni stessa ha dichiarato che si tratta del più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni: “nel giorno della festa del lavoro, il governo sceglie di lavorare e dare risposte a coloro che legittimamente aspirano a cambiare la loro posizione e lo facciamo con una serie di provvedimenti articolati, il più importante tra tutti è il taglio delle tasse sul lavoro”.

L’opposizione d’altro canto non condivide cosa prevede il nuovo Decreto Lavoro, né l’idea che sia un taglio delle tasse davvero decisivo. Viene criticato l’addio al Reddito di Cittadinanza, così come le poche tutele per le famiglie con molti figli e con condizioni difficili.