La gestione della liquidità aziendale con le criptovalute: partecipa al Webinar del 27 Giugno!

bitcoin per aziende

Scopri come imprenditori, aziende e liberi professionisti stanno adottando le criptovalute come strumento di protezione della tesoreria aziendale. 

Bitcoin e la folta schiera di altcoin dietro di lui stanno diventando uno strumento potente nelle mani di aziende e istituzioni. Dopo quasi 15 anni di stress test, le crypto – in particolar modo Bitcoin e stablecoin – vengono utilizzate sempre di più come riserva di valore nella tesoreria aziendale. 

Questo fenomeno, già evidente da qualche anno, sta rimodellando il modo in cui le aziende gestiscono i loro bilanci e rispondono alle sfide economiche globali. 

L’esempio di chi da tempo sfrutta il settore crypto per far fronte a un’incalzante svalutazione della moneta e all’incertezza degli strumenti finanziari tradizionali, diventa un’ottima occasione per capire e rimodellare queste strategie sul proprio business

Per aiutarti a comprendere come le crypto possono ottimizzare i tuoi flussi di cassa e migliorare la tua efficienza operativa, Young Platform e Agicap ti invitano a un webinar dedicato ad aziende, imprenditori e liberi professionisti.

🗓 Data: giovedì, 27 giugno
Orario: dalle 17:00
📍 Dove: Online
🎤 Relatori: Salvatore Caltabiano (Partnership Manager di Agicap) e Andrea Ferrero (CEO & Co-Founder di Young Platform)

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Di cosa parleremo 

  • Abbattere i ritardi e i costi sui pagamenti: scopri come le criptovalute possono ridurre i costi e i ritardi sui pagamenti, migliorando la trasparenza e velocizzando le transazioni.
  • Stablecoin per transazioni veloci e transnazionali: approfondisci l’uso delle stablecoin per effettuare transazioni rapide e a basso costo, senza il rischio di volatilità.
  • Adozione delle criptovalute: analizzeremo casi di studio reali che mostrano come aziende di vari settori hanno integrato Bitcoin nelle loro strategie finanziarie.
  • Bitcoin come riserva di valore alternativa: esplora come il Bitcoin può fungere da riserva di valore per la tua tesoreria, proteggendo il capitale dall’inflazione e dalle fluttuazioni valutarie.

Esempi di adozione

L’adozione di Bitcoin come riserva di tesoreria da parte di aziende come MicroStrategy, Block o Tesla, dimostra il potenziale di questa criptovaluta come strumento di diversificazione e protezione del valore. Ecco alcuni esempi:

  • MicroStrategy (MSTR): oggi ha un capitale investito in BTC di 13 miliardi di dollari. Con 214 mila BTC in suo possesso, detiene l’1% dell’offerta totale. 
  • Block (SQ):  possiede mezzo miliardo di dollari in BTC.
  • Tesla (TSLA): detiene oltre 600 milioni di dollari in Bitcoin.
  • Alliance Resource Partners è un’azienda carbonifera quotata con sede a Tulsa, OK. Ha aggiunto alla sua tesoreria aziendale 425 BTC per un controvalore di 27 milioni di dollari.
  • Semler Scientific (SMLR): sviluppa, produce e commercializza prodotti e servizi innovativi a supporto della diagnosi precoce e del trattamento delle malattie croniche. Possiede 52 milioni in BTC.

Grazie alla grande flessibilità di questo mercato, possono adottare le criptovalute aziende di varie dimensioni, tipologie e in posizioni geografiche molto diverse.

Dati alla mano

Secondo Bitcoin Treasuries oltre 20 miliardi di dollari di bitcoin sono attualmente detenuti nelle casse di 42 società pubbliche, con altri 33 miliardi di dollari nelle casse di società private. Insieme, questi rappresentano circa il 4% dell’offerta totale di bitcoin. Altri 67 miliardi di dollari, ovvero circa il 5.07% dell’offerta totale, sono detenuti da emittenti di ETF e Trust. Infine, oltre 36 miliardi, per una quota del 2.6% dell’offerta totale di BTC, sono in mano a paesi e governi tra cui USA, Cina, UK, Germania, Ucraina e Finlandia.   

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“Ogni azienda, ogni grande corporation, al momento deve trasformare digitalmente il proprio bilancio e le proprie politiche di tesoreria, e il bitcoin è il mezzo per farlo. Non è qualcosa che viene in mente immediatamente a tutte le aziende, ma quando si prende il tempo per fare ricerche, comprendere gli impatti macroeconomici, digitali, globali, eccetera, lo si capisce subito o gradualmente, e man mano che lo si comprende, si ha una rivelazione, lo si capisce improvvisamente, e allora ci si immerge e diventa un’esperienza entusiasmante. Porta un grande valore alla tua organizzazione, ai tuoi dipendenti, ai tuoi azionisti, ai tuoi stakeholder e ai tuoi clienti, ed è qualcosa che tutti dovrebbero considerare, per poi rapidamente metterlo in atto.”

Phong Le, CFO di MicroStrategy

Perché le aziende scelgono Bitcoin 

Le aziende stanno iniziando a includere Bitcoin nei loro bilanci per vari motivi strategici. 

  • Diversificazione: Bitcoin è visto come un modo per diversificare il portafoglio di investimenti aziendali e proteggersi dall’inflazione e dall’incertezza economica. Invece di limitarsi ad asset tradizionali come azioni, obbligazioni e immobili, le aziende ampliano il loro raggio d’azione investendo in criptovalute. 
  • Poteziale apprezzamento a lungo termine: storicamente, Bitcoin ha dimostrato una crescita notevole nel tempo, il che lo rende attraente per chi cerca rendimenti a lungo termine. 
  • Riserva di valore: alcuni investitori lo considerano una sorta di “oro digitale”, capace di conservare valore e proteggere dalla svalutazione delle valute.
  • Metodo di pagamento: con l’aumento dell’adozione di Bitcoin e di altre criptovalute come metodo di pagamento, alcune aziende si preparano al futuro mantenendo Bitcoin nei loro bilanci, così da essere pronte a sfruttare questa tendenza emergente. 

A proposito di Young Platform

Crediamo fermamente che bitcoin rappresenti uno strumento di empowerment economico globale, capace di garantire un futuro finanziario solido per individui e aziende.

Tramite il nostro ecosistema, che include servizi di acquisto e vendita di bitcoin, gestione dei pagamenti cross-border in stablecoin e una suite fiscale completamente adattata al framework italiano, siamo pronti a supportarti nel massimizzare il valore della tua tesoreria aziendale. Con il nostro prodotto dedicato alle aziende, il Business Wallet, consentiamo alle società di convertire una parte della loro liquidità in bitcoin. 

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A proposito di Agicap 

Agicap è la scale-up di riferimento in Europa nel mercato delle soluzioni SaaS per la gestione della tesoreria aziendale. La sua missione è fornire alle imprese una soluzione semplice e affidabile per monitorare i flussi di cassa, pianificarne l’evoluzione e prevedere possibili periodi di carenza, centralizzando la gestione delle fatture fornitori e dei crediti verso i clienti. Nata nel 2016 in Francia, l’azienda ha raccolto oltre 121 milioni di dollari da investitori internazionali, tra cui Blackfin Capital Partners, Partech e Greenoaks, e si sta espandendo rapidamente: oggi conta +500 dipendenti in 5 diversi Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) e oltre 7.000 clienti attivi.


Cosa sono gli airdrop crypto?

Airdrop crypto: cos'è e come funziona

Cos’è e come funziona un airdrop crypto? Molto più di criptovalute gratis 

Sai cos’è un airdrop crypto e come funziona? Un airdrop è una distribuzione gratuita di token o coin, adottata da progetti o startup per promuoversi. Sono tra le iniziative preferite dai crypto enthusiast, per molti di loro scovare e ottenere gli airdrop crypto è una vera e propria sfida. In particolare tengono d’occhio i progetti che non hanno ancora rilasciato la loro criptovaluta. 

Gli airdrop crypto a volte diventano degli eventi memorabili. Possiamo citare lo storico airdrop del token di Uniswap, il primo exchange decentralizzato con AMM, rilasciato a Dicembre 2020. I 400 UNI distribuiti ai cosiddetti early adopters sono arrivati a valere 18.000$, durante il bull market del 2021.

Oppure quello di Arbitrum, il Layer 2 di Ethereum più utilizzato, che ha dato il via alla “stagione 2023 – 2024” delle distribuzioni gratuite. Negli scorsi mesi poi è arrivato l’airdrop di Wormhole, quello di zkSync e tanti altri, mentre ora gli appassionati crypto stanno attendendo con ansia i prossimi, in particolare quello di Linea e quello di Base.

Airdrop crypto: cos’è?

Ma cosa sono gli airdrop crypto? Dei premi (in token o in criptovalute) che vengono distribuiti come ricompensa a chi ha svolto alcune azioni. Spesso vengono erogati agli utenti che hanno sostenuto o utilizzato un protocollo nelle fasi iniziali (ad esempio durante la fase di beta o di testnet).

In effetti la maggior parte degli airdrop è dedicata ai primi utilizzatori di una dapp che vengono premiati per la fiducia. Ma anche perché capita che scoprano bug o malfunzionamenti negli smart contract. Gli airdrop crypto vengono utilizzati anche per attirare utenti a testare la scalabilità di un network. Le nuove blockchain o dapp hanno bisogno di utenti che eseguano contemporaneamente delle transazioni per valutare le performance.  

Infine un airdrop crypto può essere anche una mossa di marketing il cui obiettivo è portare gli utenti ad utilizzare una blockchain o un’applicazione decentralizzata.

Come funziona un airdrop di criptovalute?

Ora che sai cos’è un airdrop crypto è arrivato il momento di capire come funziona. Ogni airdrop è diverso, ma in generale per poter partecipare e ricevere delle crypto gratuitamente bisogna rispettare dei requisiti. Tra questi ci sono l’aver portato a termine delle operazioni secondo le condizioni stabilite dall’azienda che lo emette. Esempi di queste operazioni sono collegare il proprio wallet crypto ad un’applicazione decentralizzata, o effettuare almeno un numero minimo di transazioni o, ancora, mintare un NFT.

È importante precisare che tutte le azioni che gli utenti compiono per ricevere un airdrop crypto vengono eseguite connettendo un wallet. In questo modo i progetti, al momento della distribuzione, possono identificare gli utenti che hanno completato le operazioni necessarie e inviare loro i token che gli spettano. 

Non sempre chi promuove un airdrop dà delle indicazioni precise per partecipare, spesso i progetti crypto premiano azioni svolte in passato dai fedelissimi. E i nuovi utenti non hanno modo di partecipare, oppure riceveranno delle ricompense minori. 

Le principali tipologie di airdrop crypto

Ecco tutti i casi in cui un crypto airdrop viene distribuito:

  • Gli airdrop crypto per il  completamento di una o più interazioni: questa è la tipologia di airdrop più comune. Gli utenti vengono ricompensati ad esempio per aver effettuato delle transazioni su una determinata blockchain o per aver creato un wallet crypto sulla testnet di un neonato network. Spesso la complessità e la quantità richieste è direttamente proporzionale all’ammontare di token che si ricevono. In passato gliairdrop crypto di questo tipo sono stati svariati, tra i più famosi troviamo quelli dei Layer 2 di Ethereum: Optimism e Arbitrum;  
  • Gli airdrop per i possessori di un’altro token o un NFT: questa tipologia comporta la distribuzione gratuita di token ai detentori di un’altra criptovaluta esistente o di un NFT. ApeCoin (APE), ad esempio, è stata distribuita ai possessori degli NFT delle collezioni: Bored Ape Yacht Club e Mutant Ape Yacht Club;
  • Referral crypto airdrop: in questo caso i token vengono regalati a chi invita altri utenti ad aderire ad un progetto, in particolare attraverso i social media;

In conclusione, un airdrop crypto è una distribuzione gratuita di token che i progetti costruiti su blockchain utilizzano per lanciare sul mercato la loro criptovaluta. Può sembrare solo una mossa di marketing ma è anche utile per testare le loro funzionalità prima del lancio ufficiale. E per ricompensare gli utenti che hanno creduto nel progetto per primi.

Attenzione, se hai intenzione di andare a “caccia di crypto airdrop” valuta attentamente l’affidabilità delle applicazioni decentralizzate e dei siti con i quali interagisci. Purtroppo non tutti gli airdrop di cui senti parlare sono sicuri, c’è sempre il rischio di incappare in truffatori. 
Un’altra misura per tutelarsi è quella di utilizzare un wallet crypto creato ad hoc per questo scopo (burner wallet) sul quale conservare solo la quantità di criptovalute strettamente necessaria a compiere le operazioni per ricevere un airdrop crypto. E non rischiare di perdere i tuoi risparmi.

Tieni d’occhio le performance del tuo wallet con la nuova funzionalità Profit and Loss di Young Platform

profit and loss

L’aggiornamento della funzionalità Profit and Loss (P&L) di Young Platform è stata progettata per offrirti una visione chiara e dettagliata della performance del tuo portafoglio di criptovalute.

In questo articolo, ti spiegheremo tutte le peculiarità che rendono la funzionalità Profit and Loss uno strumento essenziale per monitorare e analizzare i tuoi profitti e perdite.

Cos’è la funzionalità Profit and Loss?

La funzionalità P&L è il barometro del tuo portafoglio di criptovalute. Puoi visualizzare la performance complessiva del wallet, dai guadagni realizzati a quelli potenziali, in modo intuitivo. Questo ti aiuta a prendere decisioni più informate, impostando ordini in base ai dati presentati in semplici grafici a torta, facendoti risparmiare tempo.

Il Profit and Loss si trova all’interno della sezione Analytics. Grazie a un pratico menu, potrai visualizzare rapidamente dati e grafici, cliccando sulle rispettive icone. Analizziamo dunque tutte le nuove sezioni. 

Accedi all’app!

Rendimento totale 

Il rendimento totale è il fulcro della funzionalità Profit and Loss. Ti mostra la somma complessiva dei tuoi profitti e delle tue perdite, sia in termini percentuali, sia monetari (€). Questa funzione considera tutte le variazioni di valore delle tue crypto, quindi sia i guadagni e le perdite realizzati che potenziali.

Per “potenziali” si intende il controvalore delle criptovalute che possiedi ma che non hai ancora convertito in euro. Solo nel caso in cui le vendessi, quel profitto o perdita diventerebbe “realizzato”. I valori qui mostrati sono già al netto delle commissioni. 

  • Nel caso in cui tu avessi solo depositato solo fiat senza eseguire ordini, i valori qui riportati risulterebbero zero.
  • Invece, se avessi depositato crypto, vedrai registrarsi profitti o perdite al variare del prezzo.

La suddivisione in categorie, nella sezione immediatamente sottostante, mostra come il tuo capitale è distribuito tra diverse strategie: Principale (quindi spot), Salvadanai e Smart Trades. In questo caso, si tratta del profitto potenziale complessivo delle tue crypto. In un colpo d’occhio, sai quale strategia sta dando i maggiori risultati. 

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La suddivisione in categorie, mostra come il tuo capitale è distribuito tra diverse strategie: Principale, Salvadanai e Smart Trades. In un colpo d’occhio, sai quale strategia sta dando i maggiori risultati. 

Analisi dei Volumi

Monitora i volumi del tuo portafoglio seguendo i depositi, i prelievi e gli ordini di acquisto, vendita e scambio. Puoi selezionare il mese e la categoria di transazioni che desideri visualizzare nel grafico, per avere un controllo completo sulle tue operazioni.

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Allocazione Crypto

Il grafico di distribuzione delle criptovalute mostra la suddivisione percentuale del tuo portafoglio tra le diverse criptovalute possedute. Ogni segmento del grafico rappresenta una specifica criptovaluta, evidenziando la sua proporzione rispetto al totale del portafoglio. Questo consente di visualizzare rapidamente quali criptovalute costituiscono la parte più significativa del tuo portafoglio complessivo, e di valutare se aggiungere o spostare del capitale in base a quelle che stanno generando un guadagno o una perdita.

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Transazioni

Riassume il totale dei volumi di transazione. Questo riepilogo è utile per valutare l’eventuale upgrade a un Livello di verifica dell’identità superiore, oppure l’iscrizione a un Club che prevede una scontistica sulle commissioni adatta alle nostre esigenze.

Distribuzione del Saldo

Il grafico di distribuzione del saldo su strategie diverse mostra come il capitale del tuo portafoglio è allocato tra differenti strategie. Ogni segmento del grafico rappresenta una specifica strategia, evidenziando la sua proporzione rispetto al totale del saldo. Questo permette di visualizzare rapidamente quali strategie costituiscono la parte più significativa del tuo portafoglio, facilitando l’analisi e la gestione della diversificazione, del rischio e dei rendimenti associati a ciascuna strategia.

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Diversificazione del portafoglio 

Il grafico mostra la suddivisione del tuo capitale tra euro, criptovalute e stablecoin. Ogni segmento del grafico rappresenta una di queste categorie, evidenziando la loro proporzione rispetto al totale del portafoglio. Le criptovalute sono soggette a volatilità e possono variare significativamente di valore, mentre le stablecoin tendono ad avere un valore stabile poiché sono ancorate a una valuta a corso legale o a un bene fisico come l’oro.

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Definizioni ed esempi

Per capire meglio gli effettivi profitti e perdite, oppure, in linea generale, se le decisioni prese si sono rivelate vincenti, occorre soffermarci su alcune parole chiave.

  1. Profitto potenziale

Il profitto (o perdita) potenziale indica la crescita o la decrescita del valore delle criptovalute nel portafoglio, calcolato sulla differenza tra il prezzo di acquisto o deposito e il loro valore attuale. Se vendute o convertite, tale profitto (o perdita) diventa “realizzato” al netto delle commissioni.

Esempio:

  • Acquisti 0.5 BTC a 15,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
  • Il valore attuale di 0.5 BTC è 17,500 EUR (35,000 EUR per 1 BTC).
  • Profitto potenziale: 17,500 EUR – 15,000 EUR = 2,500 EUR.
  1. Profitto realizzato

Il profitto o la perdita totale generati dal portafoglio attraverso transazioni di vendita o conversione, calcolato sulla base del prezzo di acquisto e di vendita delle criptovalute al momento delle operazioni. Le commissioni di compravendita sono incluse nel calcolo come perdita.

Esempio:

  • Acquisti 0.5 BTC a 15,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
  • Vendi 0.5 BTC a 17,500 EUR (35,000 EUR per 1 BTC).
  • Profitto realizzato: 17,500 EUR – 15,000 EUR = 2,500 EUR.
  1. Prezzo di acquisto

Il prezzo di acquisto rappresenta il costo effettivo sostenuto per comprare una criptovaluta, includendo solo quelle acquistate tramite Young Platform e non quelle depositate o prelevate da/verso wallet esterni.

Esempio:

  • Acquisti 0.4 BTC a 12,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
  • Depositi 0.3 BTC già nel tuo wallet a 9,600 EUR (32,000 EUR per 1 BTC) (questo non è incluso nel calcolo del prezzo di acquisto).
  • Prezzo di acquisto considerato solo per BTC acquistati su Young Platform = 30,000 EUR per 1 BTC.
  1. Prezzo medio

Il prezzo medio di acquisto è calcolato usando una metodologia LIFO (Last In, First Out). Si assume che le unità vendute o prelevate siano le ultime acquistate o depositate, con variazioni del prezzo medio degli asset ad ogni transazione.

Esempio:

Caso 1: solo acquisti

  • Acquisti 0.3 BTC a 9,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
  • Acquisti 0.2 BTC a 7,000 EUR (35,000 EUR per 1 BTC).
  • Prezzo medio iniziale = (9,000 EUR + 7,000 EUR) ÷ 0.5 BTC = 32,000 EUR per 1 BTC.

Caso 2: vendita (calcolo metodo LIFO)

  • Vendi 0.3 BTC.
  • BTC venduto a 35,000 EUR per 1 BTC (0.2 BTC = 7,000 EUR) e parte a 30,000 EUR per BTC (0.1 BTC = 3,000 EUR).
  • Prezzo medio rimanente dopo la vendita = (9,000 EUR – 3,000 EUR) / 0.2 BTC = 30,000 EUR per BTC.

Caso 3: nuovi acquisti

  • Acquisti 0.4 BTC a 16,000 EUR (40,000 EUR per BTC).
  • Prezzo medio aggiornato = (6,000 EUR + 16,000 EUR) / 0.6 BTC = 36,667 EUR per BTC.

Caso 4: vendita successiva

  • Vendi 0.3 BTC.
  • BTC venduto a 40,000 EUR per BTC (0.3 BTC = 12,000 EUR).
  • Prezzo medio rimanente = (6,000 EUR + 4,000 EUR) / 0.3 BTC = 33,333 EUR per BTC.

Caso 5: depositi e prelievi

  • Depositi 0.3 BTC a 9,600 EUR (32,000 EUR per BTC).
  • Prezzo medio aggiornato = (6,000 EUR + 9,600 EUR) / 0.6 BTC = 26,000 EUR per BTC.
  • Prelevi 0.3 BTC.
  • BTC prelevato a 32,000 EUR per BTC (0.3 BTC = 9,600 EUR).
  • Prezzo medio rimanente = (6,000 EUR) / 0.3 BTC = 20,000 EUR per BTC.

Conclusione

Con l’aggiornamento della funzionalità Profit and Loss di Young Platform, il monitoraggio e l’analisi delle performance delle tue criptovalute è più semplice e accessibile. Grazie ai grafici interattivi puoi tenere sotto controllo i tuoi profitti e le tue perdite in modo chiaro e intuitivo. Non importa se sei un principiante o un esperto del mondo crypto, questa nuova funzione ti aiuterà a gestire meglio il tuo portafoglio e a prendere decisioni più informate.

zkSync (ZK) arriva su Young Platform Pro!

zkSync (ZK) è ora disponibile su Young Platform Pro!

Da oggi puoi acquistare zkSync (ZK) su Young Platform Pro! Tutte le cose da sapere

Su Young Platform Pro arriva zkSync, disponibile da subito per l’acquisto, la custodia e la vendita.

Riprendiamo con il listing con ZK, uno dei Layer 2 di Ethereum più promettenti nonché uno dei progetti più all’avanguardia sul tema della scalabilità.

ZkSync: tutte le cose da sapere

zkSync è un Layer 2 di Ethereum che permette agli utenti di eseguire transazioni in modo più rapido ed economico. È stato fondato nel 2020 dal team di Matter Labs, con l’obiettivo di migliorare la scalabilità attraverso la tecnologia degli Zero-Knowledge Rollup

Gli zk-rollup raggruppano le transazioni eseguite sul network in lotti e le inviano alla blockchain principale in un formato compresso. Ciò consente di mantenere la sicurezza e la decentralizzazione di Ethereum, riducendo, al contempo, i costi di transazione. Questa tecnologia è stata sviluppata per risolvere i principali problemi della rete Ethereum, che quando è congestionata diventa spesso lenta e costosa

In pochi mesi dal lancio della rete principale, zkSync Era, ha raggiunto un grande numero di utenti e una discreta quantità di Valore Totale Bloccato (TVL). ZK, la crypto di zkSync, è il token di governance della rete, e quindi permette a chi la detiene di partecipare alle decisioni fondamentali per il futuro del protocollo.

zkSync è stato lanciato attraverso un airdrop a giugno del 2024, attraverso i quali sono stati distribuiti 3,7 miliardi di token agli utenti che avevano utilizzato il protocollo nei mesi precedenti. La rete zkSync, fin dal giorno del lancio, ospita alcune delle applicazioni decentralizzate (dapp) più promettenti e popolari, come Uniswap e Curve Finance, insieme a piattaforme DeFi native come Sync Swap e Holdstation.

Come già anticipato, questo Layer 2 di Ethereum è uno dei più promettenti del mondo crypto. Negli scorsi anni ha raccolto quasi 500 milioni di dollari attraverso diversi round di finanziamento. Tra i venture capital che hanno investito nel progetto ci sono Andreessen Horowitz (a16z), DragonFly Capital, ConsenSys e Alchemy, alcuni dei fondi più importanti del settore!

Come utilizzare zkSync su Young Platform?

Ecco tutte le funzionalità disponibili per zkSync (ZK) su Young Platform Pro:

  • Acquisto e vendita con USDT;
  • Deposito e prelievo rete Ethereum e zkSync Era.

Cosa aspetti? Accedi all’app o alla versione web di Young Platform per acquistare la crypto di questo Layer 2 di Ethereum.

Attenzione! I prelievi per Zk Sync (ZK) sono, per tutti gli exchange, disabilitati fino alle 16:00 di domani, 18 giugno 2024, ora italiana.


Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Quali sono le grandi aziende che detengono più Bitcoin, anche se esterne al settore crypto? Ecco la classifica

Dopo la registrazione all’IPO di Reddit, attraverso la quale è emerso che la piattaforma possiede Bitcoin, Ethereum e MATIC, gli appassionati crypto hanno iniziato a chiedersi quali sono le aziende che hanno investito in questa tipologia di asset.

In totale, quelle che hanno reso pubblici i bilanci comunicando la quantità di crypto che detengono, sono 91, ma analizziamo le quattro più importanti e famose!

Compra Bitcoin!

MicroStrategy

MicroStrategy ha intrapreso il suo entusiasmante viaggio all’interno di questo settore nell’ormai lontano, soprattutto per gli appassionati di criptovalute, 2020. Il suo CEO Michael Saylor è uno dei membri più influenti del settore, stimato da tutti i crypto enthusiast.

MicroStrategy detiene attualmente 214.000 Bitcoin, per un controvalore in dollari di 14,4 miliardi al prezzo attuale di 69.000$. E pensare che Michael Saylor era inizialmente molto scettico nei confronti di questa tecnologia. Nel 2013 aveva dichiarato che BTC sarebbe sicuramente fallito, paragonandolo al gioco d’azzardo online. 

Nel 2020, però, dopo averlo studiato a fondo, ha cambiato radicalmente la sua posizione. Da quel momento in poi è sempre stato fermamente convinto che sia una riserva di valore sicura per proteggersi dall’inflazione e dalle crisi monetarie. Tutto questo è normale, Bitcoin è un argomento molto complesso e ci vuole tempo per comprenderlo a pieno.

Approfondisci Bitcoin

In confronto alla maggior parte delle Whale, Michael Saylor ha, attraverso il suo fondo, iniziato “tardi” ad acquistare Bitcoin. Il prezzo medio di acquisto di MicroStrategy è 35.000$, ma il profitto attuale è da capogiro: quasi 7 miliardi di dollari.

Tesla

Il secondo elefante nella stanza è Tesla, attualmente la terza azienda che detiene più Bitcoin al mondo, 9.720. Il valore attuale di questo “gruzzoletto” è di circa 660 milioni di dollari. L’avventura dell’azienda fondata da Elon Musk in questo settore è più simile ad un’epopea. Tutto ha avuto inizio a febbraio del 2021, quando l’azienda ha annunciato, attraverso una dichiarazione della Security and Exchange Commission) di aver acquistato 1,5 miliardi di dollari di Bitcoin. Poche settimane dopo, nel mese di marzo, Tesla ha annunciato che avrebbe iniziato ad accettare BTC come metodo di pagamento per i clienti statunitensi intenzionati ad acquistare i veicoli del brand.

A maggio dello stesso anno c’è stata poi la marcia indietro, che ha contribuito a rendere quel mese uno dei più negativi di sempre per il mercato. Questa, ha riguardato soltanto la ridefinizione delle modalità di pagamento per le automobili e non la detenzione di Bitcoin come asset.

Come mai Elon Musk ha cambiato idea?

Perché, a detta sua, l’impatto ambientale di Bitcoin era eccessivo. La dichiarazione che l’imprenditore ha abbinato all’annuncio ufficiale è stata: “quando il 50% del mining di Bitcoin verrà alimentato da energia pulita e sostenibile, Tesla tornerà ad accettare pagamenti in Bitcoin”. Nel frattempo, però, è ancora possibile acquistare gli accessori del marchio di auto elettriche utilizzando Dogecoin (DOGE).

Guarda il prezzo di DOGE

Reddit

La terza grande azienda che detiene Bitcoin è Reddit. Reddit ha iniziato ad accettare donazioni in Bitcoin nel 2013 e, in breve tempo, il suo forum è diventato uno dei punti di riferimento per gli appassionati del settore, in particolare i subreddit r/Bitcoin e r/Cryptocurrency.

Nel 2018 poi ha fatto dietro front a causa delle elevate commissioni di transazione e della volatilità del prezzo di BTC. Tuttavia, il legame di Reddit con il mondo delle criptovalute non è stato definitivamente troncato. Nel 2020, Reddit ha lanciato un’iniziativa innovativa introducendo i Community Points, dei token basati su Ethereum, nei subreddit r/CryptoCurrency e r/FortNiteBR. Questi punti, rispettivamente chiamati “Moons” e “Bricks,” hanno permesso agli utenti di guadagnare ricompense a seconda del loro contributo.

Reddit ha ulteriormente esplorato le possibilità della blockchain collaborando con la Ethereum Foundation per migliorare la scalabilità delle transazioni sull’omonima blockchain. Nel 2021, ha lanciato il Reddit Vault, un portafoglio digitale integrato nella piattaforma per gestire i Community Points, semplificando per gli utenti l’interazione con i token senza necessità di software esterni.

Nel 2022, Reddit ha ampliato il programma dei Community Points e ha iniziato a testare tecnologie Web3, promuovendo un ecosistema decentralizzato all’interno della piattaforma. Inoltre, Reddit ha iniziato a esplorare la tecnologia degli NFT (token non fungibili), attraverso il lancio di una collezione di avatar che ha riscosso un discreto successo.

Infine, pochi mesi fa in occasione della registrazione della Initial Public Offering (IPO) precedente alla quotazione in borsa, ha dichiarato di aver investito parte degli utili in Bitcoin, Ethereum e Matic.

Block inc.

L’ultima grande azienda che detiene Bitcoin di questo articolo è Block Inc., precedentemente nota come Square Inc. L’impresa di Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, che ha, da sempre, dimostrato un fortissimo interesse nei confronti del settore.

L’azienda ha fatto il suo ingresso nel mondo crypto nel 2018, integrando Bitcoin nei suoi servizi Cash App, permettendo ai suoi utenti di acquistare e vendere in modo semplice. Nel 2020, Block Inc. ha fatto un ulteriore passo avanti investendo $50 milioni, l’1% del patrimonio dell’azienda, in Bitcoin, acquistandone 4.709 BTC. 

Block inc ha successivamente, e gradualmente, aumentato la sua esposizione, e secondo gli ultimi dati oggi ne deterrebbe circa 8.000. 

Queste sono le più grandi aziende, non native crypto, che hanno acquistato e tuttora possiedono Bitcoin. Cosa succederà nei prossimi mesi, data la forte espansione dell’adozione che ha investito il settore dopo l’approvazione degli ETF spot. Potrebbero esserci delle imprese, magari ancora più importanti, che hanno acquistato Bitcoin attraverso questi strumenti finanziari?

Cos’è il MiCA e cosa prevede il regolamento europeo sulle crypto?

Regolamento MiCA crypto: cos’è e cosa prevede? La guida

Cos’è il MiCA e cosa prevede il regolamento crypto che disciplina il mercato nell’Eurozona? Leggi la guida completa

Cos’è il regolamento MiCA e cosa prevede? Domanda più che lecita dopo che, a giugno 2023, il Parlamento Europeo ha approvato il documento che disciplinerà il mercato delle criptovalute nell’Eurozona sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed entrerà in vigore progressivamente nel corso del 2024. 

Questo documento è noto con l’acronimo di MiCAR o MiCA, che sta per Markets in Crypto-Assets, ossia “mercati dei crypto-assets” ed è il primo regolamento dell’UE che disciplina il settore delle criptovalute.

Gli scopi principali di questo pacchetto di norme sono garantire la protezione degli investitori attraverso obblighi di trasparenza, requisiti per operare e prevenzione degli abusi, mettendo un ordine sistemico al settore dei crypto asset. 

Vediamo che cosa stabilisce e come cambia il panorama crypto. 

Dalle ICO alla MiCA

La regolamentazione del MiCA è stata ispirata dal fenomeno delle offerte pubbliche di crypto attività nel 2017, meglio note come Initial Coin Offerings (ICOs). Queste hanno attirato in modo particolare l’attenzione dei legislatori e dei regolatori nazionali ed europei. 

Fu proprio l’annuncio nel 2019 dello sviluppo di Libra, la stablecoin di Facebook, a spingere gli Stati ad approvare rapidamente una regolamentazione su questo tipo di criptovaluta. Libra avrebbe infatti permesso il trasferimento di una valuta privata a miliardi di utenti dentro il circuito chiuso della blockchain. 

Le opportunità date dalla MiCA

L’idea di fondo è che i crypto asset abbiano il potenziale per divenire mezzi efficienti di raccolta di capitale per le piccole e medie imprese e, per la loro natura intrinsecamente transnazionale, proporsi come strumenti per nuovi servizi di pagamento mantenendo l’Unione europea come un polo di 

Garantire un quadro normativo unificato, porterebbe l’Europa a rafforzare la sua capacità industriale e di innovazione entro limiti sicuri ed etici. Questa normativa eurounitaria, infatti, costituisce un unicum a livello mondiale e può trasformare l’Europa nel primo mercato unico “continentale” dei nuovi asset, assicurandole una posizione di avanguardia rispetto ad altri ordinamenti, inclusi gli Stati Uniti. 

L’attuale contesto normativo delle criptovalute

Ad oggi la situazione normativa europea sul settore crypto è infatti fortemente frammentata e in via di evoluzione. Ogni Paese ha adottato le proprie leggi, rendendo difficile un’armonizzazione normativa. La Francia possiede, per esempio, una regolamentazione per le ICO (Initial Coin Offering), mentre la Germania ha classificato le crypto come valute digitali e le ha sottoposte già da tempo ad una tassazione specifica. Anche l’italia ha introdotto la tassazione delle criptovalute all’interno della Legge di Bilancio per il 2023.

Il punto di partenza: che cos’è una criptovaluta?

Il primo tentativo dell’Unione Europea è stato quello di cercare un termine e una definizione che potessero includere nella normativa la maggior parte delle tipologie di criptovalute e attività ad esse connesse. 

Ecco quindi l’introduzione del termine crypto-asset definito come “rappresentazione digitale di un valore o un diritto che può essere trasferito e memorizzato elettronicamente, utilizzando un registro distribuito o una tecnologia analoga”.  

MiCA: cosa prevede per i progetti crypto

Il MiCA si rivolge sia agli emittenti di crypto-asset, sia ai prestatori di servizi relativi alle crypto-asset (“crypto-asset service provider” o CASP). 

D’ora in avanti gli emittenti di crypto-asset potranno operare previa autorizzazione e rispettare diversi requisiti, tra i quali troviamo in particolare requisiti di trasparenza, nonché la pubblicazione di un “white paper” che dettagli i diritti e i rischi associati all’asset emesso. Alcune categorie specifiche di crypto-asset devono anche rispettare specifici requisiti di riserva, governance e stabilizzazione del prezzo.

Il whitepaper darà così trasparenza su aspetti come l’architettura del sistema, i meccanismi di sicurezza, le strategie di governance e l’utilizzo previsto della tecnologia, facilitando così la comprensione del progetto da parte degli investitori. 

Inoltre, I CASP (Crypto-Asset Service Provider) dovranno registrarsi presso le autorità nazionali e rispettare standard rigorosi per la protezione dei propri utenti.

MiCA: cosa prevede per gli exchange

Il MiCA stabilisce che tutte le aziende che forniscono servizi legati ai crypto-asset, come la custodia, lo scambio, la consulenza e altri, debbano registrarsi presso le autorità di regolamentazione nazionali e aderire a rigorosi standard organizzativi, operativi e di condotta aziendale. Questi standard includono misure volte a proteggere gli asset dei clienti, prevenire i conflitti di interesse e garantire la trasparenza del mercato. 

Il nuovo framework, inoltre, ritiene direttamente responsabili i CASP in caso di bug, exploit o insolvenza. In questo modo, si potrà garantire un risarcimento agli utenti nel caso in cui parte del capitale delle piattaforme vada perduto. Inoltre, i CASP dovranno conservare lo storico di tutte le transazioni processate sulla loro piattaforma per almeno i 5 anni.

MiCA: lotta al riciclaggio di denaro

Per quanto riguarda l’antiriciclaggio, il monitoraggio e l’applicazione delle norme vigenti verrà affidato all’ABE (Autorità Bancaria Europea). L’ente avrà anche un registro con le aziende che non potranno svolgere attività di CASP nell’UE che utilizzerà per limitare l’entrata nel mercato di organizzazioni considerate ad “alto rischio” riciclaggio.

Inoltre tutte le aziende che hanno a che fare con i crypto-asset Proof-of-Work devono regolarmente presentare dei documenti che attestino il loro impatto ambientale. Il MiCA non bandisce le criptovalute PoW, ma limita la loro diffusione tagliando gli incentivi pubblici diretti verso questo tipo di tecnologie.

Crypto-asset come strumenti finanziari

Se gli emittenti sono tenuti a rispettare le direttive MiCA che riguardano tutte quei crypto-asset che non sono considerate strumenti finanziari, i prestatori di servizi sono tenuti ad applicarle a prescindere dalla natura, dal valore o dal diritto che il crypto-asset incorpora. 

La distinzione tra crypto-asset che possono essere considerate strumenti finanziari e quelle che non lo sono, rappresenta una componente fondamentale dell’intero quadro normativo. La MiCA cerca infatti di considerare tutti quei casi d’uso delle crypto-asset che non erano già coperti da normative storiche, come la MiFID che regola le crypto-asset assimilabili a strumenti finanziari e la PSD per quelle assimilabili a moneta elettronica e depositi. 

Prendendo spunto dai principi delle normative esistenti, la MiCA rappresenta un corpo normativo nuovo e complementare, che cerca di adattarsi alle peculiarità del settore crypto.

Nuova categorizzazione giuridica dei crypto-asset 

Il primo passo è stata la definizione di tre categorie di crypto-asset che, come abbiamo detto, non sono assimilabili a strumenti finanziari:

  1. token di moneta elettronica (EMT)
  2. token collegato ad attività (ART)
  3. token “residuali”

La classificazione dei token è ancora ad oggi in evoluzione e, pertanto, richiederà ulteriori chiarimenti da parte delle preposte Autorità.

Vediamo dunque la definizione delle tre categorie di token. 

Token di moneta elettonica

I token di moneta elettronica o electronic money tokens (indicati dalla sigla EMT) includono tutti quei token che fanno riferimento al valore di una singola valuta fiat a corso legale, come l’euro o il dollaro. La differenza con i “token collegati ad attività” è proprio qui: il fatto di legarsi al valore di una sola valuta fiat.  

In questa categoria rientrerebbero molte stablecoin, come Tether, criptovalute progettate per mantenere un valore stabile, tramite un sistema chiamato “ancoraggio” a una moneta fiduciaria, in rapporto 1:1. L’ancoraggio per cui ad esempio un’unità di stablecoin corrisponde sempre a 1 dollaro, viene assicurato grazie a riserve monetarie o tramite algoritmi. 

Con il MiCA, gli emittenti e i fornitori di EMT dovranno rispettare principalmente questi obblighi:

  • L’Autorità bancaria europea (ABE) supervisionerà e regolerà tutti gli EMT.
  • Gli emittenti di EMT avranno bisogno di una “licenza di moneta elettronica”, simile a una licenza bancaria standard, ma con dei limiti precisi che non comportano la possibilità di operare come istituti di credito.   

Token collegati ad attività 

La seconda categoria, ovvero i token collegati ad attività (indicati dalla sigla ART), comprendono quei token che non sono EMT e che “mirano a stabilizzare il loro valore facendo riferimento a un altro valore o diritto, o a una combinazione degli stessi, comprese una o più valute ufficiali.”

Ne è un esempio Pax Gold, la cui sigla è PAXG, è il tentativo di unire i vantaggi dell’oro e della blockchain. Questa stablecoin infatti riproduce 1:1 il valore dell’oro, metallo prezioso di cui sono composte anche le sue riserve. Pax Gold è emessa da Paxos Trust Company. Grazie a questa stablecoin su blockchain, si possono acquistare anche piccole e frazionabili somme di oro.

Con il MiCA, gli emittenti e i fornitori di ART saranno soggetti a ulteriori obblighi, come:

  • Tutte le ART saranno supervisionate dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) a meno che non siano ritenute “significative”. Sono significative quando superano determinate soglie, come ad esempio una capitalizzazione di mercato superiore a 5 miliardi. In questo caso, subentrerà l’EBA. 
  • Solo gli emittenti di token con sede legale nell’UE potranno emettere ART.  
  • Gli ART non ancorati a una valuta europea saranno controllati per preservare l’integrità monetaria dell’UE.   

Il dibattito interpretativo su EMT e ART

Il dibattito sulla definzione di ART è particolarmente acceso. Essa sembra estendersi a tutte le stablecoin, configurandosi così come un insieme ampio che comprende quello più specifico degli EMT. Tuttavia, per alcuni, gli interessi e i diritti associati agli ART non sono facilmente compatibili con quelli degli EMT. 

Indipendentemente dalle prime impressioni, è evidente che queste definizioni rimangono troppo limitate per coprire appieno le varie sfaccettature delle stablecoin. Una normativa che rifletta realmente le caratteristiche tecnologiche e giuridiche del settore richiederà una vera collaborazione tra il mondo delle criptovalute e le autorità regolatorie e non un “copy cut” stiracchiato delle vecchie normative al mercato crypto.

Token “residuali”

Nella terza categoria, quella “né carne, né pesce”, rientrano tutti i token “residuali”.  In questa categoria generale comprende gli utility token e tutte le crypto-asset che non si qualificano come ART o EMT. Sono cioè quelle crypto-asset che non ancorano il loro valore a una valuta fiat o a un paniere di asset. 

Gli utility token forniscono l’accesso digitale a un prodotto o servizio specifico. Le norme del MiCA richiedono trasparenza anche in questo caso, ma sono meno restrittive di quelle per le EMT e le ART.

Le società che emettono questo tipo di token sono tenuti a redigere uno specifico documento, il White Paper che deve essere pubblicato sul sito internet di proprietà dell’organizzazione che emette la criptovaluta.

All’interno di questo documento devono essere contenute tutte le informazioni fondamentali sul token, come una descrizione dettagliata del progetto, il modo in cui vengono emesse e vendute le crypto e le tecnologie su cui si basa.

Il caso di Bitcoin

Sebbene in termini di catalogazione bitcoin (BTC) rientri in quella dei “token residuali”, l’esclusione dal Regolamento viene chiarita nei Considerando. Qui viene detto che quando un crypto asset viene creato automaticamente come ricompensa per la manutenzione della blockchain o per la convalida delle transazioni, la norma non viene applicata. 

Questo approccio regolamentare dimostra la scelta di escludere gli aspetti più innovativi e dinamici della tecnologia blockchain. La divisione in tre categorie, pur includendo una categoria residuale aperta, esclude molti crypto asset, ignorando di fatto Bitcoin.

Quasi che posizionarlo in una limbo, né moneta né strumento finanziario, sia il modo migliore per renderlo il più innocuo possibile. Questo se è vero che ogni legge, buona o cattiva che sia, finisce per essere percepita positivamente, perché la sua sola esistenza è capace di incentivare gli investimenti e una certa fiducia nell’intero ecosistema. 

Resta il fatto che continuiamo a ignorare l’elefante nella stanza. Bitcoin è il crypto asset in assoluto più diffuso, il primo per capitalizzazione di mercato, con una dominance (valutazione di Bitcoin rispetto alla valutazione del mercato complessivo delle criptovalute) di oltre il 50%. A ciò si aggiunge che la quasi totalità degli operatori di mercato cui il MiCA è destinato offrono servizi che lo riguardano e rappresenta un unicum per le sue caratteristiche di governance decentralizzata, contro il quale le ambizioni di controllo del legislatore continuano a scontrarsi senza trovare soluzione. 

La DeFi, la grande assente 

Anche la DeFi non rientra nel framework del MiCA.

In effetti la DeFi è un argomento a sé, che scardina ogni criterio di imputazione della responsabilità, dove davvero di decentralizzazione si tratti. Proprio per questo, sta mettendo in difficoltà i regolatori di tutto il mondo, incerti sul come e sul se abbia senso creare una norma ad hoc.

Sorprende anche che i mercati del credito in crypto asset siano stati esclusi dalla regolamentazione, considerando la loro reputazione come uno degli ambiti più a rischio per i consumatori, specialmente per quanto riguarda il rapporto tra fornitori di servizi e consumatori. 

Il MiCA si concentra sui rischi associati alle piattaforme centralizzate, mentre lending e staking di crypto asset sono più comuni su piattaforme decentralizzate. Anche se spesso queste attività implicano una certa centralizzazione dei processi, facendo sorgere dubbi sulla reale decentralizzazione e sulla possibilità di identificare soggetti responsabili, il tutto però non sembra portare ad un quadro equilibrato di vigilanza.

Anche gli NFT mancano all’appello

L’esclusione degli NFT (Non-Fungible Tokens) dalla regolamentazione si basa sulle loro caratteristiche distintive. A differenza di altre crypto-asset, gli NFT sono unici e non facilmente intercambiabili, il che rende difficile determinare il loro valore tramite confronti diretti con altre attività di mercato o equivalenti. 

La loro unicità riduce significativamente il loro utilizzo in ambito finanziario e i relativi rischi per il sistema finanziario e monetario (fiat) nel suo complesso. Di conseguenza, il legislatore ha deciso di escluderli dall’ambito di applicazione di alcune normative. 

Questo non implica che gli NFT non possano essere classificati come strumenti finanziari in futuro. La discussione sugli NFT è ancora in corso e potrebbero emergere ulteriori linee guida sulla loro classificazione e regolamentazione.

Wallet di exchange e wallet privati: cosa cambia con il MiCA?

Anche per quanto riguarda la regolamentazione dei crypto wallet, le leggi europee puntano a proteggere gli utenti. I pagamenti P2P tra privati via criptovalute non sono stati toccati.Infine il MiCA si occupa anche dell’impatto dei crypto influencer, coloro che esprimono pareri personali su determinate criptovalute consigliandole ai propri follower sui social network. Il disegno di legge prevede delle sanzioni per coloro che non si comportano in modo trasparente: esprimendo pareri su un determinato asset senza comunicare la loro esposizione.

Opinioni dal settore: pro MiCA

Gli appassionati del settore crypto sanno che cos’è il MiCA e cosa prevede da diversi mesi. La prima bozza del documento è infatti stata redatta nel 2020 e perciò hanno avuto parecchio tempo per farsi la loro idea su questa regolamentazione. 

Secondo alcuni esperti, il MiCA sta avendo un impatto positivo sul settore. La protezione dei consumatori che garantisce il nuovo framework serve a rendere più accessibile il mondo crypto. In più, le nuove regole impediscono l’accesso al mercato europeo alle aziende sospette o discutibili, riducendo il rischio di scam o rug pull. Secondo Dante Disparte, l’Head of Global Policy di Circle, le leggi trasformeranno l’Unione Europea in un terreno crypto competitivo e innovativo.Guardando alla situazione normativa degli Stati Uniti, confusa e penalizzante per il settore, il MiCA è diventato un esempio da seguire, di come regole chiare possono attirare sviluppatori e nuovi progetti. In Europa infatti gli investimenti sui progetti crypto stanno diventando i più numerosi del mondo.

Opinioni dal settore: contro MiCA

D’altra parte, i critici pensano che queste nuove leggi europee potrebbero avere effetti negativi sul mercato. Principalmente perché alcune operazioni che, ad oggi, vengono eseguite in maniera immediata, come le transazioni tra wallet di exchange e i prelievi di grandi somme di crypto, potrebbero diventare complicate. I detrattori credono quindi che questo rallenterà l’adozione delle criptovalute.

In generale però, le opinioni dei membri della community crypto che sanno da tempo che cos’è il regolamento MiCA e cosa prevede, sono positive. D’altronde la maggior parte dei pionieri del settore (come Charles Hoskinson e Andre Cronje) sono da sempre a favore della regolamentazione delle criptovalute.  

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10 grandi aziende che già accettano Bitcoin

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Le criptovalute non sono il futuro, ma il presente. Ecco chi tra le grandi aziende accetta pagamenti in Bitcoin

La mass-adoption? È sempre più vicina. Non siamo noi a dirlo, basta osservare quante aziende e multinazionali, ma anche semplici negozi, si stiano attrezzando per accettare pagamenti in criptovalute. Anche se in molti Stati ancora non sono pienamente regolamentate, il fenomeno crypto è troppo grande per essere ignorato. Ecco perché le aziende vogliono innovarsi e spingere verso la diffusione dei pagamenti in crypto. E non si parla di nicchie specifiche, bensì di brand e servizi molto popolari che fanno parte della nostra quotidianità.

Ecco un elenco di dieci aziende che accettano Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento.

Compra Bitcoin

Mastercard

Mastercard permette ormai da tempo i pagamenti in criptovalute attraverso la sua piattaforma grazie a collaborazioni con importanti realtà del settore come Metamask e MoonPay. L’azienda ha riconosciuto l’utilità delle crypto come monete vere e proprie. “Con l’interesse [per le crypto] che arriva da molti ambiti, le applicazioni reali delle criptovalute stanno superando la pura speculazione” ha detto Rama Sidhar, vicepresidente per i nuovi mezzi di pagamento digitali di Mastercard. Negli scorsi anni l’azienda leader nel settore dei circuiti di pagamento ha stretto collaborazioni con otto startup Web3 con l’obiettivo di rendere le crypto più accessibili.

Visa

Anche il competitor di Mastercard ha, in questi anni, dedicato le sue energie in progetti a tema criptovalute. Dal 2020 in poi Visa collabora con vari exchange per fornire agli utenti la possibilità di pagare in Bitcoin e altre crypto attraverso le carte di debito che utilizzano Visa come circuito di pagamento. 

Gucci

Sogni di comprare lussuosi capi di abbigliamento attraverso i tuoi satoshi? Negli store statunitensi di Gucci, da Agosto 2022, è possibile pagare in diverse crypto. Per la precisione vengono accettate Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Litecoin, Dogecoin, Shiba Inu, ApeCoin (il token del Bored Apes Yacht Club) e anche le più famose stablecoin

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Microsoft

Tra gli early adopter della tecnologia blockchain c’è Microsoft, che accetta pagamenti in Bitcoin dal 2014. La criptovaluta può essere utilizzata per i servizi Microsoft come Skype o Xbox Live

Tesla

Elon Musk, CEO di Tesla, è stato tra i primi imprenditori a dimostrare interesse verso Bitcoin. Per un certo periodo è stato possibile acquistare le automobili elettriche utilizzando crypto. Poi ci ha ripensato, bloccando temporaneamente pagamenti in Bitcoin fin quando le operazioni di mining non saranno completamente alimentate da fonti rinnovabili. 

Nonostante questo è ancora possibile acquistare alcuni accessori Tesla in Dogecoin (DOGE) .

Amazon

Anche se al momento non è possibile pagare direttamente in crypto sull’e-commerce più grande del mondo, Amazon sta cercando degli esperti di blockchain da inserire nel suo team. Vedremo presto questa nuova funzionalità? Attualmente possiamo comunque acquistare in crypto attraverso l’utilizzo di varie carte di debito oppure convertire le nostre criptovalute in buoni Amazon attraverso siti di terze parti. Comodo, no?

PayPal

Il gigante dei pagamenti ha introdotto nel 2021 la possibilità di acquistare, vendere e custodire alcune criptovalute direttamente dalla sua applicazione. La funzionalità è rimasta però riservata agli utenti residenti negli Stati Uniti. A maggio 2023 c’è stata una svolta: l’avvio della collaborazione tra PayPal e Metamask. Grazie a questa partnership è possibile effettuare il login nella propria area dedicata di Paypal anche con il proprio wallet Metamask e comprare crypto direttamente dal proprio conto PayPal, in un solo passaggio. 

Twitch

Anche Twitch, la piattaforma di streaming più utilizzata al mondo, accetta Bitcoin e altre criptovalute per donazioni e iscrizioni. Tramite le iscrizioni o sub puoi supportare mensilmente i tuoi creatori preferiti pagando con tante diverse crypto: da Bitcoin a Ethereum, da Dogecoin a Litecoin. 

McDonald’s

Al McDonald’s di Lugano puoi comprare il tuo Crispy McBacon con Bitcoin e la stablecoin Theter (USDT). Questi pagamenti fanno parte dell’iniziativa “Plan B” che ha coinvolto il capoluogo del Canton Ticino ad Ottobre 2022. Questo progetto ha l’obiettivo di incrementare l’adozione delle criptovalute nella città svizzera. I pagamenti al McDonald’s di Lugano vengono elaborati sulla blockchain Layer-2 di Bitcoin, il Lighting Network.

Starbucks

Chiudiamo la lista delle 10 aziende che consentono di pagare in Bitcoin, come concluderemo un pranzo, ovvero con un bel caffè da pagare rigorosamente in crypto. Nelle caffetterie americane di Starbucks si possono infatti acquistare espressi e frappuccini in criptovalute direttamente dall’app, grazie alla partnership con Bakkt.

Guarda il prezzo di Bitcoin

Negozi dove pagare con Bitcoin

Le aziende presenti in questa lista non sono le uniche ad accettare Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento, ma sono probabilmente quelle più note a livello globale. Anno dopo anno, molte altre realtà di diverse dimensioni e che operano nei settori più disparati hanno adottato le crypto.

Tra queste ci sono negozi fisici situati in paesi crypto friendly. Qualche esempio pratico? Alcuni store di Burger King in Venezuela, le squadre statunitensi dei Miami Dolphin e dei Dallas Mavericks e dei distributori automatici di Coca Cola in Australia e Nuova Zelanda.

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BTP Italia e Valore: le linee guida per il 2024

BTP Italia e Valore: le linee guida per il 2024

Dopo il grande successo del 2023, il MEF ha già effettuato due emissioni di BTP nel 2024. Ecco le linee guida per i prossimi sei mesi.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze continuerà a proporre strumenti dedicati agli investitori retail, soprattutto grazie al successo riscontrato nel corso degli ultimi anni. I BTP Italia e i BTP Valore verranno ugualmente apprezzati anche se potremmo continuare ad assistere a una riduzione dei tassi di interesse nei prossimi mesi del 2024 e quindi del loro rendimento?

Se i tassi di interesse torneranno alla normalità potremmo assistere ad una ripartire ad una migrazione di capitali dalle obbligazioni a vantaggio di asset più volatili: azioni e criptovalute. Puoi prepararti a questa evenienza acquistando Bitcoin o altre criptovalute sul nostro exchange.

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BTP: un recap dei primi mesi del 2024

Il 2023 e la prima parte del 2024, almeno dal punto di vista delle obbligazioni governative, è stato un successo. Durante l’anno scorso sono stati messi BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) per un totale di circa 360 miliardi di euro e BOT (Buoni ordinari del Tesoro) per 156 miliardi. Questi dati se sommati ci restituiscono il controvalore totale dei titoli emessi nel 2023 dal nostro paese, che supera i 500 miliardi di euro. Un grande successo è stato riscosso anche dalla nuova tipologia di obbligazioni, i BTP Valore, bond dedicati esclusivamente a risparmiatori individuali e affini.

Durante le due emissioni del 2024 (di marzo e di maggio) sono stati “piazzati” rispettivamente 18,3 e 11,2 miliardi di euro su queste obbligazioni. Per i cittadini che hanno comprato il titolo in fase di emissione e lo terranno fino alla scadenza nel 2030, è previsto un premio fedeltà dello 0,80%.

Inoltre, bisogna specificare che la tassazione rimane quella classica per le obbligazioni governative del 12,5%, a differenza di quella del 26% applicata per il mercato azionario e quello delle criptovalute, e che i BTP Valore vengono esclusi dal calcolo dell’ISEE fino a 50.000 euro.

Le linee guida per il 2024

Insomma, il MEF ha, almeno fino ad oggi, rispettato le linee guida per le emissioni delle obbligazioni governative italiane nel 2024 annunciate alla fine dell’anno scorso.

Ha, infatti, effettuato due emissioni nel corso dell’anno in modo da soddisfare un numero più alto possibile di investitori, sia quelli retail che quelli istituzionali. Inoltre,i titoli hanno mantenuto l’indicizzazione legata al tasso di inflazione nazionale e il premio fedeltà per gli investitori retail che porteranno a scadenza l’obbligazione.

Cosa ci aspetta per il secondo trimestre di quest’anno? Arriveranno dei nuovi BTP a tre e a sette anni?

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Cambio euro dollaro, le previsioni degli esperti per il 2024

Cambio euro dollaro, le previsioni degli esperti per il 2023

Le previsioni degli esperti per il cambio euro dollaro 2024, quale sarà la moneta più forte? 

Quali sono le previsioni per il cambio euro dollaro per il secondo trimestre del 2024? Come sempre, l’EUR/USD viene monitorato con attenzione dagli esperti del mercato valutario e non solo. Ogni movimento della quotazione viene costantemente analizzato e con esso anche i continui rafforzamenti e indebolimenti di una valuta rispetto all’altra. Per questo motivo, e per l’interesse nei confronti del pair, ogni anno gli esperti formulano le proprie previsioni sul cambio euro dollaro. 

Cambio euro dollaro: previsioni 2024

Prima di analizzare le previsioni sul cambio euro dollaro, è necessario fare qualche precisazione teorica. EUR/USD è la sigla che indica il cambio euro-dollaro ovvero il tasso che indica quanti dollari servono per acquistare un euro. In questa coppia valutaria l’euro è la “valuta base”, mentre il dollaro quella “quotata”. Se ad esempio il tasso è 1.5 vuol dire che 1,5$ corrispondono a 1 euro.

Il cambio euro dollaro viene studiato dagli investitori del mercato Forex e in generale serve a calcolare la solidità di una valuta. Questa metrica è influenzata dalle politiche monetarie delle banche centrali come il rialzo dei tassi di interesse e delle condizioni macroeconomiche, come l’inflazione o lo spread dei rendimenti obbligazionari tra USA e Germania. Nello specifico quando una Banca Centrale alza i tassi di interesse, la moneta in circolazione diminuisce e questo fa aumentare il suo valore.

Le previsioni sul cambio euro dollaro per il 2024 delle principali banche di investimento indicano un 1.09 per la fine dell’anno. In generale ci si aspetta che l’euro continui a guadagnare terreno rispetto al dollaro visto anche il recente taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea

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Le previsioni di Morgan Stanley

Gli analisti di Morgan Stanley, avevano predetto, nel 2023, che USD avrebbe sofferto nei confronti dell’euro.

Le loro previsioni sul cambio euro dollaro vedono la coppia arrivare a 1.08, livello raggiunto in questi giorni.

Bank of America e ING

Bank of America, invece, si aspetta un euro più forte nel 2024. La stima sul tasso di cambio è di 1.10 e 1.15. Gli elementi che potrebbero alterare queste ipotesi sono diversi, come il protrarsi della politica hawkish della BCE, l’andamento della guerra in Ucraina e del conflitto in Medio Oriente e le conseguenze sui prezzi delle materie prime.

Al contrario invece, se la Banca Centrale Europea dovesse procedere con altri tagli dei tassi di interesse nei prossimi mesi e la FED dovesse restare ferma, queste stime potrebbero essere riviste al rialzo

Anche secondo ING l’EUR/USD continuerà a salire nel corso del 2024. Con una media intorno ai 1.15. 

JPMorgan

Le previsioni sul cambio euro dollaro di JPMorgan formulate ad aprile 2024, iniziano con la presa di coscienza che il dollaro si è rafforzato dopo le promesse di tre tagli dei tassi per quest’anno. Con un aumento di valore del 4,5% da dicembre 2023 a aprile. Poi però, la situazione è cambiata e l’inflazione è tornata a crescere.

Per quanto riguarda le principali valute, J.P. Morgan Research è rialzista sullo yen. Nel loro report si legge che il ratio con il dollaro potrebbe raggiungere il livello dei 155 a giugno del 2024, quello dei 154 a settembre e quello dei 153 a marzo.

Per quanto riguarda la sterlina, J.P. Morgan Research resta ribassista, come annunciato durante il 2023.

ABN AMRO Bank

Gli economisti di ABN AMRO Bank invece hanno alzato le previsioni per il cambio euro dollaro per il 2024. Tale rapporto, secondo la banca totalmente condizionato dalle politiche monetarie delle due banche centrali, dovrebbe restare intorno al livello degli 1,1 fino alla fine del 2024. Questo perché ABN AMRO Bank si aspetta che la Banca Centrale Europea procederà con un piano di tagli dei tassi di interesse più serrato rispetto a quello della FED.

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Il ruolo delle criptovalute alle elezioni europee

Elezioni europee: il ruolo delle criptovalute

Dove si collocano le crypto e la tecnologia blockchain nel panorama politico europeo iniziate oggi? Scoprilo in questo articolo

Le elezioni del Parlamento Europeo avranno un impatto sul mondo crypto? Nella giornata di oggi i Paesi Bassi, l’Irlanda e la Repubblica Ceca hanno aperto i seggi, e nei prossimi giorni toccherà a tutti gli altri paesi europei.

Come si colloca il settore delle crypto nel contesto delle elezioni europee, dopo che è diventato un tema centrali di quelle americane. D’altronde il MiCA, il regolamento dell’Unione sulle “crypto attività” (come le definisce il documento), entrerà progressivamente in vigore dal 30 giugno in poi.

Le crypto alle elezioni europe

Dato che le crypto non hanno una posizione di rilievo all’interno programmi elettorali dei principali partiti, è difficile ipotizzare che l’esito delle elezioni europee influenzerà il panorama normativo. Secondo Robert Kopitsch di Blockchain for Europe, i nuovi membri del Parlamento Europeo difficilmente apporteranno modifiche sostanziali al MiCA. 

Tuttavia, nel caso in cui dovessero salire in cattedra esponenti politici pro-crypto, l’adozione di questa tecnologia potrebbe accelerare nei prossimi mesi. I principali indiziati a fare da portabandiera del settore in questa “crociata” sono la portoghese Lídia Pereira del Partito Popolare Europeo e Ondřej Kovařík di Renew Europe.

Il Portogallo è da sempre uno degli stati più aperti nei confronti di questo settore, negli scorsi mesi ha istituito delle zone franche che consentono di sperimentare diverse tecnologie, compresa la blockchain, senza incorrere immediatamente in ostacoli normativi. 

Elezioni europee e crypto: gli step per il cambiamento

Sebbene sia, ad oggi, improbabile che l’assetto normativo dell’Unione Europe in ambito crypto cambi, non è di fatto impossibile. I 700 eurodeputati che verranno eletti, potranno presentare alla Commissione Europea – l’organo esecutivo politicamente indipendente dell’UE responsabile di proporre nuove leggi e di attuare le decisioni del Parlamento – una relazione contente delle proposte di modifica. Questo braccio d’esecuzione europeo verrà, da ottobre in poi, plasmato dai nuovi parlamentari, che potranno eleggere i membri e quindi influenzarne l’operato.

Sarà quindi compito degli esponenti pro crypto convincere i loro colleghi sulla rilevanza del tema e proporre modifiche all’attuale regolamentazione. Questa, secondo diversi esponenti del settore, è dannosa perché adotta regole pensate per il sistema finanziario tradizionale a quello degli asset digitali, disincentivando le aziende del settore a innovare in nel nostro continente.

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Nello specifico, il dibattito si è concentrato prevalentemente sul concetto di stablecoin, suddivise dal MiCA in due categorie: gli “electronic money tokens” (EMTs) e gli “asset-referenced tokens” (ARTs). Anche il settore DeFi e degli NFT, che non rientrano nel framework, potrebbero essere oggetto di discussione nel caso in cui si torni a parlare di crypto alla Commissione Europea.

Insomma, le crypto non sono un argomento centrale alle elezioni europee. I candidati che hanno a cuore la questione sembrano essere pochi. I digital asset non figurano in nessun punto chiave dei programmi elettorali dei principali partiti. La situazione cambierà nei prossimi mesi con l’avvicinarsi delle elezioni americane, dove le criptovalute e la tecnologia blockchain hanno un ruolo decisamente più rilevante?