Tasse & Report: la nuova funzionalità di Young Platform per la dichiarazione fiscale delle criptovalute

Report Fiscale dichiarazione crypto

Guida completa ai servizi per la dichiarazione fiscale 2024: dalla preparazione del report fiscale, alla consulenza del commercialista, fino all’integrazione di exchange terzi, wallet e blockchain per regolarizzare la tua posizione dal 2016. 

Una delle principali cause di “mal di testa” per gli appassionati di criptovalute è la dichiarazione dei redditi. Non perché i crypto enthusiast vogliano comportarsi in modo non conforme rispetto alle normative vigenti, ma proprio per la complessità di queste ultime, che sono spesso poco chiare e, talvolta, ricche di zone grigie.

Inoltre, gli utenti più esperti che navigano in profondità questo universo, sono soliti effettuare un elevato numero di transazioni che diventano, poi, molto difficili da tracciare e ricostruire. Utilizzare diversi exchange, piattaforme DeFi, Metamask o collezionare NFT complica ulteriormente le cose. 

L’anno scorso, per ovviare a questo problema, abbiamo lanciato il Report Fiscale, accolto positivamente dalla nostra Community. L’obiettivo era quello di “semplificare la vita” ai nostri utenti e rendere la dichiarazione delle criptovalute una passeggiata.

Tuttavia, la Legge di Bilancio 2023 e l’Agenzia delle Entrate hanno cambiato le carte in tavola per la dichiarazione fiscale del 2024. Le novità introdotte riguardano moltissimi aspetti, tra cui la revisione del 730, del Quadro RW e del Quadro RT. 

Abbiamo quindi creato una nuova sezione sulla nostra piattaforma, interamente dedicata alla dichiarazione fiscale delle criptovalute. L’iniziativa è rivolta sia agli utenti di Young Platform, sia a chiunque desideri utilizzare un servizio completo per la dichiarazione delle proprie criptovalute senza spendere un capitale. 

Scopriamo insieme tutti i servizi della nuova funzionalità Tasse & Report:

  • il Report fiscale di Young Platform aggiornato per la dichiarazione del 2024 
  • Il Report fiscale Integrato con Okipo (exchange, wallet e blockchain terze) 
  • il Report delle transazioni di Young Platform
  • l’Imposta di bollo 
  • il servizio di consulenza con i nostri commercialisti.

Infine, daremo un’occhiata agli sconti previsti per i nostri Club! 

Tieni presente questi aspetti importanti:

  • Tutti i report includono i dati di entrambi gli exchange, Base e Pro. 
  • La sezione Tasse e Report è disponibile dalla versione Web (desktop) di Young Platform. Verrà integrata nell’app nelle prossime settimane.
  • Per chi ha già acquistato il Report Fiscale durante la pre-sale, può ora scaricarlo!

Scopri la nuova funzionalità

Il nuovo Report Fiscale di Young Platform 

Se utilizzi solo Young Platform – sia Base che Pro – questo è il servizio che fa per te. Acquistando questo report potrai scaricare un pratico PDF con una schematizzazione chiara e semplice di tutto ciò che possiedi in termini di criptovalute, e i dati che servono per compilare la tua dichiarazione dei redditi. 

Inoltre, per aiutarti nella compilazione, vedrai in allegato un fac simile del Quadro RW e del Quadro RT. Il primo va compilato per l’imposta di bollo e il secondo se hai generato dei guadagni nel 2023 che superano i 2.000 euro. Se invece hai subito qualche perdita, potrai recuperare le minusvalenze nei prossimi quattro anni, inserendole nel Quadro RT. 

Il principale vantaggio di questo report risiede nel prezzo. Vediamo perché.

Innanzitutto, il Report Fiscale è retroattivo. Se hai iniziato a comprare criptovalute su Young Platform dal 2019, il tuo PDF include una panoramica del tuo portafoglio per la dichiarazione fiscale dal 2019 a oggi. Diversamente da altri exchange o servizi, paghi un unico report per regolarizzare la tua posizione fiscale dal primo anno in cui investi in criptovalute. 

In secondo luogo, il prezzo viene calcolato sul numero di transazioni effettuate. Di conseguenza, avrai un piano tariffario completamente personalizzato e pagherai solo per il tuo reale livello di attività. Basti pensare che il piano base ha un costo di € 9,99. 

Questa politica risponde a una volontà molto semplice: consentire a tutti i nostri utenti di mettersi in regola con il fisco e sfruttare questo mercato in tutta serenità, senza incidere sul loro bilancio.

Acquista il Report Fiscale

Nota bene: Il valore totale del portafoglio e il valore di ciascun asset sono calcolati basandosi sui prezzi degli asset presenti sull’exchange Young Platform.

Il Report integrato di Okipo su Young Platform 

Questa integrazione è stata realizzata per gli utenti di Young Platform che utilizzano anche altri exchange, possiedono NFT, hanno criptovalute in piattaforme DeFi o semplicemente custodiscono i loro cripto-asset su wallet esterni a Young Platform. 

Proprio in virtù della sua flessibilità, è l’ideale anche per chi non utilizza Young Platform come exchange ma sta cercando una soluzione a costi competitivi. Per costoro, sarà sufficiente registrarsi e accedere alla sezione “Tasse e Report”. 

Grazie alla collaborazione tra la nostra realtà e Okipo, possiamo offrire un report unico retroattivo e un piano tariffario scontato sul loro listino, che prevede un costo di €229 per anno fiscale. Gli utenti di Young Platform avranno diritto a prezzi scontati come segue. 

NOTA BENE: Per ottenere questo vantaggio, è fondamentale utilizzare il servizio Okipo dalla sezione “Tasse e Report” di Young Platform. 

  • Per gli utenti di Young Platform non iscritti a un Club, il Report di Okipo ha un costo totale di €59 (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Bronze: 54€ (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Silver: 49€ (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Gold: 44€ (invece di €229 per anno fiscale).
  • Club Platinum: 39€ (invece di €229 per anno fiscale).

In virtù di questa collaborazione, potrai inoltre accedere anche a questi vantaggi: 

  • Copertura annuale completa*: a differenza di altri servizi che richiedono un pagamento per ogni anno fiscale, il nostro prezzo include la copertura di tutte le transazioni fatte da quando hai iniziato a utilizzare le criptovalute.  
  • Assistenza prioritaria: come utente Young Platform, hai diritto a un servizio clienti prioritario. 

*Se il numero di transazioni supera le 10.000 all’anno, sarà necessario richiedere l’aggiunta di ulteriori 10.000 transazioni per ogni anno in cui si è superato il limite.

Acquista il Report Fiscale integrato

Come funziona?

Okipo consente di integrare tutti i principali wallet, exchange e blockchain per importare le transazioni dal 2016 a oggi.  

Attraverso un sistema estremamente intuitivo, gli utenti possono collegare i propri wallet e exchange cripto tramite file CSV, con guide dettagliate disponibili per facilitare ogni tipo di connessione. 

A questo punto, verranno importate automaticamente tutte le transazioni, eliminando la necessità di inserimenti manuali e riducendo significativamente il tempo dedicato alla gestione fiscale. Al termine dell’importazione, gli utenti possono scaricare con facilità tutta la documentazione fiscale necessaria dal 2016 a oggi, già compilata e pronta per essere presentata alle autorità fiscali.  

Se non sei un utente di Young Platform e hai bisogno di qualche informazione in più, puoi compilare questo modulo per essere ricontattato dal nostro team che ti aiuterà a trovare la soluzione più adatta a te.

Compila il Form

Il Report delle Transazioni

Il Report delle Transazioni di Young Platform registra ogni movimento e ordine effettuato sulla piattaforma. Questo documento, sempre disponibile per il download nella sezione Tasse & Report, funge da vero e proprio estratto conto, offrendo una panoramica dettagliata delle attività svolte sull’exchange. Permette di tracciare, esportare e archiviare l’intera cronologia di operazioni, incluse depositi, prelievi e dettagli di ordini di acquisto, vendita e scambio. Anche se non fornisce direttamente i dati necessari per la dichiarazione dei redditi, il report è un ottimo strumento complementare per documentare le tue attività, offrendo una visione chiara e organizzata che facilita la ricostruzione e l’analisi dettagliata di tutte le transazioni effettuate.

Scarica il Report Transazioni

L’imposta di bollo 

Tra le novità introdotte dalla normativa, vi è l’imposta dello 0,2% anche detta “Imposta di bollo”. Questa tassa è connessa alla compilazione del Quadro RW. 

Molti utenti di Young Platform hanno il grande vantaggio di averla già pagata. L’exchange, infatti, calcola e paga in automatico l’imposta su ciò che possiedi sull’exchange Base e Pro. Per verificarne il saldo, basta accedere alla sezione “Tasse e Report”. Nel caso in cui risulti ancora da pagare in toto o in parte, basterà fare un deposito sul proprio account, con bonifico o carta. 

Nota bene: L’imposta di bollo viene calcolata sul valore totale del portafoglio al 31 dicembre dell’anno fiscale, determinato dai prezzi degli asset come riportati su CoinGecko.

È essenziale scaricare la ricevuta di pagamento e allegarla alla propria dichiarazione fiscale. Si può scaricare gratuitamente dalla sezione. Considera che altri exchange hanno introdotto questa politica, per semplificare l’adempimento fiscale dei propri utenti. Perciò, se utilizzi più exchange, verifica che questi non abbiano già saldato l’imposta per te. In questo caso, scarica la ricevuta di pagamento e allega tutto alla tua dichiarazione.

App: sezione Profilo > Pagamenti e Gift Card > Imposta di bollo

Web: sezione Tasse & Report > Imposta di bollo

Scarica la ricevuta

Gli sconti dedicati ai Club Young Platform 

I membri dei Club godono di sconti fissi sull’acquisto del Report Fiscale di Young Platform. Ecco una panoramica degli sconti: 

  •  Club Bronze: 10%
  •  Club Silver: 20%
  •  Club Gold: 40%
  •  Club Platinum: 80%

Per l’acquisto del Report integrato con Okipo, gli sconti vengono applicati nella fase di acquisto visibili sull’interfaccia del partner. Sulla schermata, vi sarà un banner con indicato l’attivazione dello sconto relativo al Club di appartenenza.  

  • Club Bronze: €54  
  • Club Silver: €49  
  • Club Gold: €44 
  • Platinum Club: €39  

Desideriamo porre l’attenzione sul fatto che questi sconti vengono applicati solo sull’acquisto dei report e non sulla consulenza con i commercialisti.

Iscriviti a un Club

Consulenza con commercialisti esperti in criptovalute

Molte persone potrebbero non avere una situazione lineare o, più semplicemente, potrebbero sentirsi più sicuri se a seguirli è un commercialista che conosce molto bene la normativa crypto. 

Attraverso il banner dedicato potrai richiedere un appuntamento. Considera che il network dei nostri commercialisti ha un suo piano tariffario, di cui ti informerà a seconda della tua situazione. Anche in questo caso, il prezzo verrà stabilito in base alla tua situazione specifica, in modo da pagare in tutto e per tutto per ciò di cui hai realmente bisogno. 

Prendi appuntamento

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Minare Bitcoin: come si fa? Ha ancora senso nel 2024?

Come minare Bitcoin? È sempre più difficile ma è un bene!

Come minare Bitcoin? Anni fa bastava un normale computer e oggi? 

Come minare Bitcoin? Se conosci il mondo crypto da un po’ non puoi esserti post* questa domanda almeno una volta. Il mining è il processo mediante il quale vengono validate le transazioni sulle blockchain Proof-of-Work, e quindi anche su quella di Bitcoin. I miner, attraverso dei calcoli molto complessi, controllano i blocchi dei network e consentono alla rete di funzionare. E ricevono delle ricompense per il loro lavoro.

Il mining è anche un’attività competitiva, dato che le ricompense vengono date soltanto al primo miner che risolve il problema matematico. La quantità di miner che partecipano alla rete influenza la mining difficulty: un parametro che misura quanto è difficile, in media, validare un blocco. La difficulty cresce anche in relazione alla potenza dei macchinari. 

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Ora che hai chiaro il quadro generale, scopri come minare Bitcoin e perché è sempre più difficile!

Minare Bitcoin: cosa serve?

La risposta alla domanda “come minare Bitcoin” è variata molto nel tempo. Se lo avessimo chiesto ad un miner nel 2010 ci avrebbe risposto “con un normale computer ed un software per il mining”. 

La stessa domanda,nel 2015, avrebbe avuto una risposta diversa. In quegli anni i miner avevano già cominciato ad usare dei macchinari progettati appositamente per questo scopo, chiamati ASIC (Application-Specific Integrated Circuit). E oggi? Come si fa a minare Bitcoin nel 2023?

  • Hardware: per minare Bitcoin è necessario partire dall’hardware, fanno parte di questa categoria i macchinari e gli strumenti fisici. Dai semplici computer che si utilizzavano anni fa fino ai sofisticati ASIC. Esiste una ampia gamma di dispositivi con il quale è stato possibile minare Bitcoin nel tempo. I miner in passato utilizzavano GPU (schede video) poiché possedevano una potenza di calcolo molto più elevata rispetto a quella delle CPU (i processori) ed erano più economiche rispetto agli ASIC. 

Le GPU venivano collegate in serie, ovvero una in fila all’altra, e così facendo la loro potenza di calcolo si sommava. Oggi però, anche questo metodo è diventato obsoleto e non è possibile minare Bitcoin se non si possiede un ASIC.

  • Software: un aspirante miner deve procurarsi o sviluppare un software ad hoc. Questo punto è ancora più complesso di quello precedente perché richiede, nella maggioranza dei casi, un alto grado di conoscenza informatica. Alcuni dispositivi per il mining possiedono già un software installato al loro interno da configurare ma nella maggior parte dei casi, per attivarli, è necessario utilizzare il “prompt dei comandi” o il “terminale”. Ovvero la schermata nera in cui scrivere codici che ogni tanto chi non è un informatico doc apre “per sbaglio” sul suo computer.
  • Wallet crypto: l’ultima cosa che un miner deve possedere è il crypto wallet su cui ricevere le ricompense per i blocchi validati. Un utente che sta per costruire la sua attività di mining non deve assolutamente tralasciare questo punto se non vuole lavorare gratis! Questa è sicuramente la parte più semplice di tutto il processo. Di solito i miner, come i crypto enthusiast, preferiscono utilizzare gli hardware wallet, più difficili da hackerare dato che non sono costantemente connessi alla rete.

Il mining è il meccanismo fondamentale per il funzionamento di Bitcoin, ma dietro alla principale blockchain del settore c’è molto di più. Su Young Platform puoi trovare articoli, video, news e strumenti per approfondire la regina delle criptovalute!

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Il mining è anche un gioco di squadra

Per riuscire a competere con le grandi aziende di mining che possiedono tantissimi ASIC sincronizzati tra di loro, i miner più “piccoli” hanno imparato a giocare di squadra. Sono così nate le mining pool, organizzazioni che permettono di coordinarsi e lavorare insieme per trovare l’hash corretto nel minor tempo possibile. Perciò, si può provare a minare Bitcoin anche se si possiede un solo dispositivo; partecipando alle pool e dividendo con gli altri partecipanti il premio. Purtroppo però non è possibile sapere con certezza se si riuscirà o meno a minare qualche blocco, ed è necessario acquistare almeno un ASIC per essere ammesso ad una mining pool.

Il mining è sempre più difficile

Gli hardware che riescono a risolvere i difficilissimi calcoli e la grande quantità di energia elettrica necessaria a farli funzionare, rende il mining un’attività molto costosa. Inoltre, la difficulty, cresce nel tempo dato che tende ad adeguarsi alle variazioni dell’hashrate, ovvero la potenza di calcolo totale della rete. Quest’ultima tiene conto delle caratteristiche hardware e software di tutti i miner che sono connessi al network di BTC e si aggiorna ogni due settimane. È comunque positivo che minare Bitcoin stia diventando sempre più difficile, più miner partecipano alla convalida dei blocchi più la blockchain è sicura.

Il 20 aprile del 2024, in occasione dell’halving, si sono dimezzate le emissioni della criptovaluta e, di conseguenza, anche le ricompense per i miner. Solitamente questo evento, che avviene ogni quattro anni sulla blockchain di Bitcoin, provoca un crollo della difficulty. Il che è come dire che minare BTC diventa, seppur per un’intervallo di tempo brevissimo, più facile. Ciò accade perché alcuni miner vengono irrimediabilmente colpiti dal dimezzamento delle ricompense, non riuscendo più a trarre profitti dalla loro attività. La situazione però, almeno per quanto riguarda il passato, è tornata in equilibrio pochi mesi dopo l’evento.

 
Ora che sai come minare Bitcoin sta a te decidere se iniziare. Tuttavia, se hai letto con attenzione questo articolo potresti aver capito che, probabilmente, il gioco non vale (più) la candela. A meno che tu non abbia la possibilità di accedere ad una grande quantità di energia elettrica a basso costo. Ci sono però altri metodi meno costosi per garantire la sicurezza delle blockchain ed ottenere ricompense, come ad esempio aprire un nodo su una rete Proof-of-Stake. Puoi prendere spunto dagli ex-miner di Ethereum che si sono reinventati da quando la loro blockchain ha cambiato meccanismo di consenso.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

2.000 euro di soglia o franchigia? Ultime novità dall’Agenzia delle Entrate

Plusvalenze crypto superiori a 2.000 euro: soglia o franchigia?

Divergenze interpretative sulla circolare numero 30 e note tecniche della dichiarazione dei redditi

La dichiarazione delle plusvalenze crypto e la modalità con cui viene applicata l’imposta del 26% sono fonte di divergenze interpretative, così come riportate nella circolare 30 dell’Agenzia delle Entrate e nelle note tecniche. In questo articolo, esploreremo le ultime novità e chiariremo alcuni punti relativi alla soglia di €2.000 sui guadagni.

La soglia di €2.000: franchigia o semplice limite?

Una delle domande più comuni tra gli investitori di criptovalute riguarda il trattamento fiscale dei guadagni fino a €2.000. La questione fondamentale è se questa somma sia considerata una franchigia, ovvero un importo esente da tasse, oppure un semplice limite “on/off” oltre il quale inizia l’applicazione delle imposte.

Note tecniche della dichiarazione dei redditi

Le note tecniche dell’Agenzia delle Entrate lasciano intendere che i €2.000 non siano una franchigia ma una soglia “on/off”. Questo significa che una volta superato questo limite, l’imposta del 26% viene applicata sull’intera plusvalenza e non solo sulla parte che eccede i € 2.000.

Esempio Pratico

Per esemplificare, se un investitore realizza un guadagno di €2.500, non pagherà tasse solo sui €500 eccedenti, ma l’imposta del 26% sarà calcolata sull’intero ammontare di €2.500. Quindi 2.500 x 26% = 650 euro. 

Implicazioni per gli Investitori

A differenza della prima interpretazione della circolare dell’Agenzia delle Entrate (che considerava i 2mila euro alla stregua di una franchigia), l’attuale situazione conseguente alle note tecniche rilasciate dall’Agenzia delle Entrate,  impone agli investitori di essere estremamente attenti nel calcolare i propri guadagni e le relative tasse. Ogni euro guadagnato oltre la soglia dei €2.000 cambia radicalmente il calcolo delle imposte dovute.

Deduzione delle minusvalenze

Analogamente alle plusvalenze, se le perdite superano i €2.000, è possibile dedurre l’intero importo, nonostante la circolare 30 del 27/10/23 sia piuttosto esplicita nel riconoscere i 2mila euro alla stregua di franchigia. Questo può fornire un certo sollievo in scenari di mercato avversi.

In attesa di ulteriori aggiornamenti

Data la complessità e le possibili implicazioni di questa interpretazione, si spera che l’Agenzia delle Entrate fornisca ulteriori chiarimenti o aggiornamenti. Vi consigliamo di seguire nelle prossime settimane i nostri aggiornamenti tramite newsletter, i social e il nostro blog su questo tema delicato. 

Arbitrum è il Layer 2 di Ethereum più usato? Ecco la classifica completa

Layer 2 Ethereum: i più utilizzati

Quali sono i Layer 2 di Ethereum più usati? Ecco chi sta vincendo la gara per velocizzare e ridurre i costi delle transazioni

Quali sono i Layer 2 di Ethereum più utilizzati? Questi protocolli puntano a fornire transazioni più veloci ed economiche rispetto alla blockchain principale. L’urgentissima sfida della scalabilità per il “world computer” si gioca a colpi di transazioni per secondo (tps) e Total Value Locked (TVL). La prima metrica misura quante transazioni un protocollo riesce a gestire per ogni secondo, la seconda il valore totale delle criptovalute bloccate e quindi la liquidità disponibile. Questo valore viene usato per valutare la diffusione di un progetto. 

I principali Layer 2 di Ethereum, escluso Polygon che è una vera e propria blockchain, si distinguono per la tecnologia di scalabilità utilizzata: zero knowledge rollup, optimistic rollup, Validium o Plasma. Ciascuna determina compromessi tra velocità, sicurezza, costi. Ad esempio si ritiene che Arbitrum sia la soluzione migliore per gli sviluppatori, che Optimism sia la più compatibile con Ethereum e che zkSync sia imbattibile sulla sicurezza. 

Ecco la classifica dei Layer 2 di Ethereum più utilizzati!

1. Layer 2 Ethereum: Arbitrum in focus

In vetta della classifica dei Layer 2 di Ethereum più utilizzati c’è Arbitrum, un protocollo che utilizza gli optimistic rollup. Nel suo enorme ecosistema puoi trovare marketplace NFT, giochi play-to-earn e stablecoin. Inoltre è supportato dalle dapp più importanti della finanza decentralizzata come 1inch, Aave e Balancer.  

A livello di numeri, Arbitrum ha un TVL di 16 miliardi di dollari, può teoricamente elaborare un massimo di 1.500 transazioni al secondo e la commissione per mandare ETH in media costa 0.05$.

Su Arbitrum sono nate diverse applicazioni decentralizzate che hanno dominato il panorama DeFi a partire dal bear market del 2022, in particolare GMX e Pendle. Il token ARB è stato distribuito attraverso un airdrop, agli utenti che hanno interagito con la blockchain nei mesi precedenti al suo rilascio.

Dai un’occhiata al prezzo di Arbitrum!

2. Optimism

E continuando a parlare di Layer 2 più popolari, un’altra soluzione di scalabilità è Optimism che, come dice il nome, sfrutta anch’essa gli optimistic rollup. Questo protocollo è noto per essere integrato con la blockchain madre, tanto che si dice “se funziona su Ethereum, funziona anche su Optimism (OP) ma a una frazione del costo”, e per avere un codice open source a disposizione dei programmatori. Su di esso si sviluppa Synthetix una delle più popolari piattaforme di trading, il network inoltre ha promesso una serie di airdrop per i suoi utenti più attivi.

Il TVL di Optimism è di 7 miliardi di dollari, processa circa 2.000 tps e la commissione media per transazione è di 0,03$.

Guarda il grafico di OP!

3. Base

La blockchain sviluppata da Coinbase, uno degli exchange centralizzati più popolari del mercato nonché l’unico quotato, è esplosa negli ultimi mesi. Il motivo? Principalmente le meme coin. Sì, hai capito bene. Le crypto nate “per gioco” hanno accresciuto incredibilmente la popolarità di questo Layer 2.

Il valore totale bloccato all’interno di Base è, attualmente, 5,4 miliardi di dollari; ad inizio marzo era meno di un terzo!

4. Blast

Il quarto Layer 2 di Ethereum per TVL è oggi Blast, un progetto nato di recente che in pochissimo è riuscito ad attrarre più di 2,5 miliardi di dollari di liquidità. Questa improvvisa popolarità è imputabile a l’aggressiva campagna marketing intrapresa negli scorsi mesi. Blast ha, infatti, annunciato un airdrop prima del lancio della sua blockchain, attirando così tutti gli utenti che intendevano ricevere quella distribuzione gratuita di token.

Questo Layer 2 di Ethereum non ha ancora rilasciato il suo token di governance, che arriverà sicuramente nei prossimi mesi. Se intendi accresce le tue probabilità di riceverlo puoi acquistare ETH su Young Platform, prelevare i fondi su rete Ethereum e utilizzare un bridge per raggiungere il network.

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5. Mantle

Tornando a parlare di layer 2 di Ethereum il cui sviluppo è gestito dalle foundation di exchange decentralizzati non possiamo non citare Mantle. La quinta soluzione di scalabilità per Ethereum per TVL, che si attesta intorno agli 1,2 miliardi di dollari, è sviluppata da BitDAO, l’organizzazione autonoma e decentralizzata lanciata da ByBit.

6. Starknet

Un Layer 2 dell’ecosistema della StarkwareIndustries specializzata in crittografia. Starknet funziona grazie ai zero knowledge rollup e alle STARK Proof. Il suo TVL è di 63 milioni di dollari e le commissioni hanno un costo di 0.09$.

7. zkSync Era

Al terzo posto della classifica dei Layer 2 più usati e popolari di Ethereum troviamo zkSync Era. Questo protocollo si basa sulla tecnologia zero knowledge e ha l’obiettivo di scalare Ethereum mantenendo la sua decentralizzazione. Conta oltre 500.000 utenti attivi e supporta tutti i progetti sul network principale senza modifiche di codice. 

Il TVL di zkSync Era è di 521 milioni di dollari e le fee per trasferire ETH in media sono di 0.09$

8. Manta

Manta è un Layer 2 multi-modulare composta da due differenti network che sfruttano entrambi la tecnologia degli zero-knowledge rollup. La storia di  Manta è iniziata con Atlantic, una velocissima rete Layer 1 costruita su Polkadot per poi proseguire con Pacific, un network Layer 2 altamente scalabile EVM compatibile.

Il TVL di Manta Pacific è, attualmente, di 795 milioni di dollari grazie al quale si posiziona ottava nella classifica dei Layer 2 di Ethereum più utilizzati.

9. Linea

Linea è una blockchain Layer 2 sviluppata da Consensys, l’azienda web3 che ha sviluppato il wallet crypto Metamask. Anche per questo motivo questo progetto ha raccolto un’ingente quantità di capitale attraverso diversi round di finanziamento, circa 725 milioni di dollari.

Attualmente il TVL di Linea è di 780 milioni di dollari.

10. dYdX

La classifica dei Layer 2 di Ethereum più utilizzati prosegue con dYdX che a differenza dei progetti precedenti, è un vero e proprio exchange decentralizzato. Il suo TVL è di 335 milioni

Compra dYdX su Young Platform

11. Metis Andromeda 

Metis Andromeda è un altro Layer 2 compatibile con l’Ethereum Virtual Machine, nato da un fork di Optimism. Questo protocollo attualmente è il più economico, le commissioni di transazione sono inferiori a 0,01$. Il suo Total Value Locked è di 94.26 milioni.

12. Loopring 

Al sesto posto della classifica dei Layer 2 di Ethereum più utilizzati troviamo Loopring, un emergente progetto DeFi basato sulla crittografia zero knowledge. Processa oltre 2.000 tps, ha un valore bloccato di 101 milioni e costi di circa 0,02$ a transazione. 

13. Immutable X

Conosciuto soprattutto come network dedicato al gaming decentralizzato, Immutable X sfrutta la tecnologia Validum di StarkEx (di tipo zero knowledge) per rendere più veloce ed economico anche il play-to-earn. Su questo Layer 2 sono stati bloccati 187 milioni di dollari

14. Polygon zkEVM

La classifica si conclude con Polygon zkEVM. Forse il progetto per eccellenza che ha diffuso nelle community crypto la tendenza “zero knowledge”. È anche uno dei protocolli più recenti lanciato lo scorso marzo 2023. Polygon zkEVM ha un valore bloccato di 38.03 milioni. Le commissioni di una transazione ammontano a 0.03$


Scorrendo la classifica dei Layer 2 di Ethereum più popolari e utilizzati, è evidente che con questi numeri si può parlare già di adozione di massa. La scalabilità rimane il vero obiettivo a cui lavorano incessantemente i progetti crypto. Tra le prossime uscite da tenere d’occhio c’è Scroll (attualmente in fase di testnet), soprattutto per il possibile airdrop.

Introduzione alla Dichiarazione dei Redditi sulle criptovalute 2025

dichiarazione dei redditi criptovalute 2023

La normativa introdotta nel 2024 ha cambiato regole e parametri per la dichiarazione dei redditi delle criptovalute. Qui troverai una breve panoramica di tutto ciò che devi sapere per essere in regola. 

Panoramica 

La normativa fiscale che regola le criptovalute ha attraversato, dal 2019 ad oggi, quattro fasi ben distinte. Queste quattro fasi sono state accompagnate da altrettante metodologie dichiarative diverse che vanno tenute ben presenti per chi non ha mai dichiarato o lo ha fatto solo in parte. 

  • 2019 – 2022: Fase della prassi
  • 2023: Fase dell’istituzionalizzazione delle criptovalute, con l’inserimento organico nel nostro sistema giuridico con una regolamentazione ad hoc. Tassa al 26% sulle plusvalenze che superano i 2.000€.
  • 2024: Fase della ristrutturazione della normativa. inserimento organico nel nostro sistema giuridico con una regolamentazione ad hoc. Tassa al 26% sulle plusvalenze che superano i 2.000€.
  • 2025: Fase della completa autonomia. Le criptovalute avranno una completa autonomia giuridica. inserimento organico nel nostro sistema giuridico con una regolamentazione ad hoc. Tassa al 33% su tutte le plusvalenze.

Dichiarazione delle criptovalute 2025

Nella dichiarazione che faremo nel 2025 per l’anno fiscale 2024 non è solo obbligatorio dichiarare le plusvalenze generate dalle proprie criptovalute ma anche l’esclusivo possesso. Come affrontare quindi la dichiarazione fiscale sulle criptovalute? 

Con la scadenza del 30 giugno che si avvicina, è fondamentale iniziare i preparativi. In questo articolo, ti guideremo attraverso i passaggi necessari per una dichiarazione corretta e tempestiva.

Esploreremo insieme i seguenti argomenti:

  • Cosa si deve dichiarare e il motivo dietro l’obbligo.
  • Metodi per il calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze.
  • Calcolo dell’imposta dovuta.
  • Documentazione necessaria per la dichiarazione, inclusi i Quadri RW e RT.
  • Indicazioni per trovare un commercialista specializzato in materia di criptovalute.

Cosa si dichiara e perché 

La dichiarazione dei redditi sulle criptovalute per l’anno fiscale 2024 riguarda principalmente due aspetti: 

  • il possesso di cripto-attività  
  • i redditi generati dalla loro vendita. 

Questo obbligo emerge già dalla Legge di Bilancio 2023 e dalla circolare 30E dell’Agenzia delle Entrate, confermato dalla Legge di Bilancio 2024.

Fornendo una definizione molto ampia di “cripto-attività”, la normativa mira a includere un’ampia varietà di asset e attività come Bitcoin, NFT, token, e le operazioni ad essi connesse (mining, staking, airdrop, lending, yield farming).  

Perché è obbligatorio dichiarare?

La dichiarazione delle cripto-attività è obbligatoria perché serve a: 

  • soddisfare i requisiti normativi per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. 
  • determinare le imposte dovute sui potenziali redditi generati.  

Dichiarare il possesso

Il solo fatto di possedere delle crypto rende obbligatorio dichiararle. Questo obbligo dichiarativo fa parte di ciò che viene definito “monitoraggio fiscale“. Non importa su quale wallet o exchange le detieni. 

A questo possesso è associata una specifica imposta, comunemente nota come imposta di bollo o “imposta sul valore delle cripto-attività”. Entrambi i termini indicano la stessa tassa.

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Dichiarazione criptovalute: i redditi generati 

Le criptovalute possono essere fonte di reddito in vari modi, inclusi la vendita, il mining, lo staking, tra gli altri. Queste attività generano plusvalenze o altri proventi, soggetti a tassazione. Qualsiasi profitto derivante da criptovalute – salvo qualche eccezione – va quindi dichiarato e le relative imposte devono essere corrisposte. 

Il caso delle stablecoin

Attenzione! Anche quando le criptovalute vengono convertite in una stablecoin come Tether (USDT) o USD Coin (USDC) sono considerate tassabili. La circolare 30E dell’Agenzia delle Entrate riporta quanto previsto dalla MiCAR (Markets in Crypto Assets Regulation), che considera le stablecoin come valuta fiat qualora siano assimilabili a “e-money token” (“cripto attività volte a mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di una valuta ufficiale”). Perciò l’evento di conversione crypto-stablecoin è considerato un ordine di vendita in virtù di quanto sopra.

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Eccezione: quando non sono applicate imposte

L’unica eccezione riguarda lo scambio tra criptovalute. Quando si effettua uno scambio tra crypto che hanno le stesse caratteristiche e funzioni, come passare da Bitcoin a Ethereum, questa operazione non è considerata un evento tassabile. L’assenza di tassazione in questi casi si basa sul presupposto che non ci sia stata una realizzazione di plusvalenza o minusvalenza, data la sostanziale equivalenza tra gli asset scambiati.

Dichiarazione criptovalute: come si calcolano le plusvalenze?

Il calcolo delle plusvalenze è molto semplice: è la differenza tra il valore di vendita e quello di acquisto delle criptovalute. Questo calcolo rivela l’effettivo guadagno o perdita realizzato sull’investimento.

Capital gain = plusvalenze – minusvalenze

Esempi pratici

Immaginiamo di acquistare Bitcoin per un valore di 50.000 euro. Se in seguito vendiamo questi Bitcoin per 60.000 euro, abbiamo realizzato una plusvalenza di 10.000 euro. Questo guadagno rappresenta il profitto che dovrà essere dichiarato ai fini fiscali.

Al contrario, se dopo aver acquistato Bitcoin per 50.000 euro li vendiamo per 30.000 euro, subiamo una minusvalenza di 20.000 euro. Questa perdita non è soggetta a tassazione diretta, ma è importante dichiararla perché offre un potenziale beneficio fiscale. Le minusvalenze possono infatti essere compensate con eventuali plusvalenze future, alleggerendo l’onere fiscale fino ai  quattro anni successivi alla loro realizzazione.

Infine, se ho generato in un anno fiscale €2.500 di plusvalenze e €600 di minusvalenze, il mio capital gain è di €1.900. Perciò non devo pagare imposte, perché è più basso di €2.000.

Se non conosco il prezzo di acquisto? C’è la Rivalutazione.

Molti investitori in criptovalute appartengono alla categoria degli “hodler,” cioè coloro che accumulano crypto nel tempo senza venderle frequentemente. In questi casi, può risultare complicato recuperare il prezzo di acquisto originario di una criptovaluta, noto tecnicamente come “prezzo di carico.”

Se ti trovi in questa situazione, la normativa ti consente di utilizzare come prezzo di carico il valore della criptovaluta al 1° gennaio 2025. Questa operazione è definita tecnicamente “rivalutazione.” Quando venderai le criptovalute, la plusvalenza sarà calcolata sottraendo dal prezzo di vendita il valore della criptovaluta al 1° gennaio 2025 (il prezzo rivalutato). 

Attenzione: anche dopo la rivalutazione, sarai comunque soggetto alla tassazione sulle plusvalenze:

26% per le vendite effettuate entro il 2024 (che rientrano nella dichiarazione 2025)

33% per le vendite a partire dal 2025 (che rientrano nella dichiarazione 2026)

Quando si pagano le plusvalenze?

La normativa sulle plusvalenze è stata aggiornata, introducendo cambiamenti importanti per il calcolo e la tassazione. Ecco come funzionano le regole attuali e le modifiche previste:

Regole attuali (fino all’anno fiscale 2024)

Le plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute sono soggette a tassazione solo quando eccedono la soglia di 2.000 euro all’interno dell’anno fiscale. Sebbene la circolare suggerisca che le plusvalenze siano tassabili solo per l’importo che supera la franchigia di 2.000 euro, le specifiche tecniche fornite dall’Agenzia delle Entrate interpretano tale franchigia come una soglia. Pertanto, se questa soglia viene superata, il 26% di tassa sarà applicato sull’intero importo della plusvalenza.

Per la dichiarazione del 2025 vale dunque ancora la soglia dei 2.000 euro.

Novità a partire dall’anno fiscale 2025

Con la Legge di Bilancio 2024, la soglia dei 2.000 euro sarà eliminata. Questo significa che, dall’anno fiscale 2025 (da dichiarare nel 2026), tutte le plusvalenze saranno tassabili, indipendentemente dal loro importo.

Schema riepilogativo

Anno fiscale 2023: plusvalenze inferiori a 2.000€non tassabili

Anno fiscale 2024: plusvalenze inferiori a 2.000€non tassabili

Anno fiscale 2025: plusvalenze inferiori a 2.000€tassabili

Quando si recuperano le minusvalenze?

Regole attuali (fino all’anno fiscale 2024)

Le minusvalenze possono essere registrate e utilizzate per compensare le plusvalenze future, purché anche queste superino i 2.000 euro. Questa possibilità di compensazione permette di ottimizzare la posizione fiscale nel corso dei quattro anni successivi alla loro realizzazione. Ricorda che non puoi compensare le minusvalenze se sono state dichiarate con un Ravvedimento Operoso o la Rivalutazione (novembre 2023). 

Novità a partire dall’anno fiscale 2025

Le minusvalenze possono essere registrate e utilizzate per compensare le plusvalenze future, indipendentemente dall’importo, a partire dall’anno fiscale 2025, poiché la soglia dei 2.000 euro sarà eliminata.  Questa possibilità di compensazione consente di ottimizzare la posizione fiscale nei quattro anni successivi alla realizzazione delle minusvalenze.

Calcolo dell’Imposta

Regole attuali (fino all’anno fiscale 2024)

Fino all’anno fiscale 2024, l’aliquota fiscale applicabile è del 26% sull’importo imponibile, cioè sulle plusvalenze che eccedono la soglia di 2.000 euro, dopo aver dedotto eventuali minusvalenze realizzate. l

Esempi pratici

Caso di plusvalenza: se generi una plusvalenza, su base annua, di 10.000 euro verrà applicato il 26% di imposte sull’intero importo. Pertanto la tassa risultante è di (10.000 x 0,25%) = 2.600 euro.

Caso di minusvalenza: In caso di una minusvalenza di 20.000 euro, sempre su base annua, puoi portare in deduzione l’intero importo.

Novità a partire dall’anno fiscale 2025

Con la rimozione della soglia di 2.000 euro, tutte le plusvalenze realizzate saranno soggette a tassazione, senza esenzioni. Inoltre, l’aliquota fiscale salirà al 33% sull’importo totale delle plusvalenze, al netto di eventuali minusvalenze deducibili.

Esempi pratici con la nuova normativa

Caso di plusvalenza: se generi una plusvalenza di 10.000 euro, l’imposta sarà calcolata sull’intero importo. Applicando l’aliquota del 33%, l’obbligo fiscale sarà di 3.300 euro (33% di 10.000€).

Caso di minusvalenza: se registri una minusvalenza di 20.000 euro, potrai dedurre l’intero importo nei quattro anni successivi, senza alcuna soglia da sottrarre.

Quando sono tassati i guadagni ottenuti dallo staking e dal mining?

L’attività di staking, ovvero il blocco di una certa quantità di criptovaluta per supportare il funzionamento di una blockchain in cambio di ricompense, è considerata fiscalmente rilevante. Le ricompense ottenute tramite staking sono soggette a imposizione come reddito diverso (altri proventi).

La maggioranza degli esperti converge anche sulla rilevanza fiscale del mining. È condiserato un altro evento fiscalmente rilevante, poiché le ricompense ricevute sono considerate reddito. Tuttavia, se il mining è esercitato nell’ambito di un’attività di lavoro autonomo o d’impresa, segue le regole fiscali applicabili a quelle categorie di reddito.

Successione e donazione

Le cripto-attività ricevute tramite eredità o donazione hanno regole specifiche. Il valore di acquisto in questi casi è definito dal valore dichiarato per l’imposta di successione o dal costo sostenuto dal donante. Queste generano plusvalenza solo nel caso in cui chi le riceve, le converta in stablecoin o le venda in cambio di valuta fiat. 

Affrontare la dichiarazione dei redditi sulle criptovalute

A questo punto dobbiamo individuare come fare in modo corretto l’operazione dichiarativa. Abbiamo capito che dobbiamo assolvere a due obblighi. Per farlo dobbiamo usare questi moduli fiscali: 

  • Obbligo dichiarativo: la dichiarazione del possesso di criptovalute con il Quadro RW.
  • Obbligo impositivo: si attiva quando le operazioni con criptovalute generano plusvalenze o minusvalenze che superano la soglia dei 2.000 euro all’interno dell’anno fiscale da inserire nel Quadro RT. Tuttavia, a partire dall’anno fiscale 2025 (dichiarazione da presentare nel 2026), la soglia di 2.000 euro non sarà più applicabile. Questo significa che qualsiasi plusvalenza o minusvalenza, indipendentemente dall’importo, sarà rilevante ai fini fiscali.

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Conseguenze di una mancata o errata compilazione

Una mancata o errata compilazione del Quadro RW (monitoraggio fiscale) o del Quadro RT (plusvalenze e minusvalenze) può portare a sanzioni importanti. Per questo motivo, è essenziale analizzare con cura la propria situazione finanziaria, raccogliere tutta la documentazione necessaria e, se possibile, consultare un commercialista esperto in criptovalute. Questo è particolarmente importante per coloro che si trovano ad affrontare la dichiarazione delle criptovalute per la prima volta.

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Soluzioni per una corretta compilazione 

Alcuni exchange di criptovalute, come Young Platform, offrono servizi che facilitano enormemente la dichiarazione fiscale. Questi possono includere:

  • Calcolo e pagamento dell’Imposta di Bollo: alcuni exchange calcolano e pagano automaticamente per conto dell’utente l’imposta di bollo dovuta sulle criptovalute possedute, alleggerendo il carico amministrativo.
  • Modelli dichiarativi precompilati e reportistica: servizi come il Report fiscale offerto da Young Platform raccolgono in un unico documento tutte le informazioni necessarie per la dichiarazione fiscale, con un costo che parte da 9.99€. Questo report include dati relativi al monitoraggio fiscale (Quadro RW) e alle plusvalenze o minusvalenze generate (Quadro RT).

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Consulenza Specializzata

Per chi desidera o ha la necessità di una consulenza personalizzata, soprattutto in casi di situazioni complesse come la gestione di acquisti per terzi o la perdita di documentazione, l’assistenza di un commercialista specializzato in criptovalute diventa indispensabile.

Young Platform offre questo servizio e si può chiedere un appuntamento con un commercialista tramite la piattaforma exchange. Con i nostri commercialisti viene fatta un’analisi dettagliata della situazione fiscale individuale, mirando a elaborare strategie personalizzate per ottimizzare la dichiarazione dei redditi. L’obiettivo è minimizzare il carico fiscale nel pieno rispetto delle leggi vigenti, riducendo contemporaneamente il rischio di eventuali sanzioni

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L’approccio su misura si rivela particolarmente prezioso per affrontare le specificità legate alle transazioni in criptovalute, ricostruendo le operazioni passate per un tracciamento completo, garantendo così che ogni aspetto venga considerato accuratamente.

Prepararsi alla compilazione del Quadro RW e RT della dichiarazione dei redditi

Prima di procedere con la compilazione della dichiarazione, è fondamentale effettuare una serie di passaggi preparatori.

1) Organizzazione dei dati sulle criptovalute 

Inizia creando un documento Excel per organizzare tutti i tuoi movimenti e la quantità di criptovalute in tuo possesso, anno per anno. Questo dovrebbe includere un elenco di quali criptovalute possedevi alla fine di ogni anno, partendo dal 2016 fino all’anno corrente. Questo passaggio ti aiuterà a tenere traccia delle variazioni nel tuo portafoglio e a prepararti per eventuali domande da parte del fisco.

Gli exchange consentono di acquistare i Report Fiscali, che riportano esattamente queste informazioni. Avere una certificazione rilasciata dall’intermediario con cui fai trading di criptovalute è molto importante. Questo documento è essenziale per preparare correttamente la tua dichiarazione dei redditi. Inoltre, dovresti conservare questa documentazione in caso di futuri controlli da parte dell’Amministrazione delle Entrate.  Con servizi come Young Platform, ad esempio, puoi collegare tutti i tuoi wallet esterni e generare un unico documento che raccoglie lo storico completo di tutte le criptovalute che hai posseduto.

2) Raccolta dei documenti di trasferimento

Raccogli tutti i documenti che attestano i trasferimenti di denaro dal tuo conto bancario o carta di credito verso gli exchange di criptovalute. Questi documenti, che possono essere ricevute di bonifico o estratti conto che mostrano le transazioni, dovrebbero essere organizzati per anno. Se necessario, potresti dover accedere al tuo home banking o contattare la tua banca per ottenere queste informazioni.

3) Calcolo dei saldi di fine anno

Somma tutti i trasferimenti di denaro effettuati dai conti bancari agli exchange per ogni anno. Questo ti darà una visione chiara di quanto denaro hai investito in crypto anno per anno. È importante mantenere questa documentazione ordinata per facilitare la consultazione durante la dichiarazione dei redditi.

4) Identificazione dei punti critici

Esamina attentamente la tua documentazione alla ricerca di possibili discrepanze o documenti mancanti. Questo passaggio è fondamentale per identificare in anticipo eventuali problemi che potrebbero complicare la compilazione delle tue dichiarazioni. Se scopri che mancano dei documenti o i numeri non quadrano, annota questi punti critici per discuterli con un commercialista specializzato.

Conclusioni 

Indipendentemente dal metodo scelto per preparare la dichiarazione dei redditi sulle criptovalute 2025, è fondamentale avvalersi di tutte le risorse disponibili e, quando necessario, di supporto professionale. Questo non solo per evitare errori ma anche per navigare con sicurezza tra le complessità delle normative fiscali in continua evoluzione. Rivolgersi a un commercialista specializzato o utilizzare servizi dedicati può fare la differenza nella gestione efficace e conforme della propria situazione fiscale in ambito crypto.

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Ravvedimento Operoso per la dichiarazione delle criptovalute: una guida completa

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Il ravvedimento operoso è un’opzione concessa dal legislatore per permettere ai contribuenti di correggere autonomamente eventuali violazioni o omissioni fiscali prima che queste vengano rilevate dall’autorità fiscale. Introdotto con dalla Legge di Bilancio 2023 anche per le criptovalute, questo strumento consente di regolarizzare la propria situazione tributaria versando sanzioni ridotte.

Cosa significa ravvedere una dichiarazione?

Il ravvedimento operoso si applica quando il contribuente decide di correggere spontaneamente errori come l’omissione o il pagamento insufficiente di tributi, prima che inizino ispezioni o altre procedure di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’efficacia di questo strumento risiede nella possibilità di ridurre notevolmente le sanzioni, con importi che variano in base alla tempestività del ravvedimento e al tipo di violazione.

Condizioni per il Ravvedimento Operoso

Il contribuente può usufruire del ravvedimento operoso anche dopo l’inizio di controlli da parte delle autorità, a meno che non siano già stati ricevuti atti di liquidazione o di accertamento (comprese le comunicazioni da controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni).

I tributi che possono essere oggetto di ravvedimento includono le imposte sulle plusvalenze generate da criptovalute e l’imposta di bollo.

La regolarizzazione comporta il versamento dell’importo dovuto, degli interessi di mora (calcolati al tasso legale annuo) e delle sanzioni in misura ridotta.

Differenze anno fiscale 2023 rispetto agli anni precedenti

La normativa del 2023 ha introdotto sostanziali differenze nel calcolo delle plusvalenze e dell’imponibile sul possesso di criptovalute. Pertanto le modalità di rendicontazione delle imposte andranno eseguite secondo la nuova normativa per il Ravvedimento Operoso relativo all’anno fiscale 2023, e con la normativa precedente per l’anno fiscale 2022 fino al 2016.

Per gestire il Ravvedimento Operoso in maniera ottimale, si consiglia di disporre dei Report fiscali delle piattaforme exchange che utilizzi, perché forniscono dati retroattivi sulle tue operazioni in crypto. Young Platform offre questo servizio e molti altri dedicati alla fiscalità. Dai un’occhiata e acquista il Report Fiscale a partire da €9,99.

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Sanzioni applicabili

Le sanzioni per ravvedimento operoso sono calcolate in base alla tempestività del ravvedimento. 

Sanzioni per l’Imposta di bollo (Imposta sulle cripto-attività)

  • Le sanzioni per dichiarazioni infedeli relative all’IC (Imposta sulle cripto attività) variano dal 90% al 180%.
  • L’aliquota dell’IC è dello 0,2%.

Sanzioni per Irregolarità di Monitoraggio

  • Le sanzioni per le irregolarità nel monitoraggio variano dal 3% al 15% degli importi non dichiarati.
  • Per i beni situati in paradisi fiscali, la sanzione è raddoppiata, variando dal 6% al 30%.

Casistiche e regolamentazioni

  • La sanzione viene applicata solo se il contribuente omette di indicare il valore dei beni o se indica un valore inferiore nel quadro RW. Non si applica in caso di errori nel codice identificativo o nel codice fiscale dei cointestatari.
  • La Corte di Cassazione ha stabilito che l’omissione del quadro RW non equivale a una mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, permettendo così la presentazione di una dichiarazione integrativa.
  • L’Agenzia delle Entrate prevede una sanzione fissa di 258 euro se la dichiarazione tardiva del quadro RW è presentata entro 90 giorni dalla scadenza. Questa sanzione può essere ridotta a 28,67 euro con il ravvedimento operoso.

Procedura di Ravvedimento Operoso

Il ravvedimento operoso permette la regolarizzazione delle infedeltà o delle omissioni nel quadro RW, applicando sanzioni ridotte entro determinati termini. Se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni, si applica una sanzione fissa; oltre questo termine, la sanzione diventa proporzionale.

Calcolo degli importi e versamento

Il calcolo degli importi dovuti può essere effettuato utilizzando un nuovo file in formato Excel disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che tiene conto del tasso di interesse legale vigente e delle sanzioni applicabili. Gli interessi da ravvedimento devono essere versati mediante il modello F24, utilizzando specifici codici tributo.

Codici Tributo per l’Imposta di bollo 

  • 1727: saldo dell’imposta dovuta.
  • 1728: primo acconto.
  • 1729: secondo o unico acconto.

Ultime novità: nuove disposizioni e scadenze estese

Recentemente, il Consiglio dei Ministri ha approvato una bozza di decreto-legge che introduce significative novità in materia di ravvedimento operoso. Le misure urgenti riguardano principalmente l’introduzione di un ravvedimento operoso speciale e l’estensione delle scadenze per le regolarizzazioni fiscali.

Ravvedimento Operoso Speciale

Il nuovo decreto prevede una possibilità di ravvedimento speciale per le violazioni relative ai periodi d’imposta 2022, 2021 e precedenti. Ciò permette ai contribuenti di regolarizzare le proprie posizioni fiscali con condizioni particolarmente vantaggiose.

Le principali caratteristiche del ravvedimento speciale includono:

  • Applicabilità: il ravvedimento speciale è disponibile per tutte le violazioni che possono essere regolarizzate tramite il ravvedimento operoso ordinario, a condizione che la dichiarazione per il relativo periodo d’imposta sia stata validamente presentata.
  • Estensione delle scadenze: 
    • Per l’anno 2022: 
      • Presentazione della dichiarazione integrativa entro il 31 maggio 2024.
      • Pagamento delle imposte dovute, degli interessi e delle sanzioni in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2024.
      • Possibilità di pagamento rateale con scadenze al 31 maggio, 30 giugno, 30 settembre, e 20 dicembre 2024.
    • Per l’anno 2021 e precedenti:
      • Presentazione della dichiarazione integrativa entro il 31 maggio 2024.
      • Pagamento iniziale delle imposte dovute entro le scadenze prestabilite nel 2023 e possibilità di pagamento rateale fino al 20 dicembre 2024.
      • Le rate successive alla prima saranno soggette a interessi di dilazione al tasso del 2% annuo.
      • Agevolazione: consiste nel pagamento di una sanzione nella misura di 1/18 del minimo edittale irrogabile.

Avvalersi di un commercialista esperto

Il processo di ravvedimento operoso, pur essendo un’opportunità per regolarizzare la propria situazione fiscale, richiede attenzione e precisione. È altamente consigliabile avvalersi della consulenza di un commercialista esperto in criptovalute. Un professionista del settore può offrire una guida indispensabile per navigare correttamente le complessità della legislazione fiscale e per assicurarsi che ogni aspetto del ravvedimento sia gestito correttamente, riducendo il rischio di ulteriori errori o sanzioni. Young Platform offre questo servizio. Richiedi un appuntamento dalla sezione “Tasse & Report”.

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Conservazione dei documenti fiscali

Un altro aspetto fondamentale del ravvedimento operoso riguarda la documentazione. È essenziale conservare accuratamente tutti i report fiscali e i documenti rilevanti forniti dagli exchange di criptovalute o da qualsiasi altro intermediario finanziario. Questi documenti sono cruciali non solo per preparare una dichiarazione accurata, ma anche per dimostrare la correttezza delle informazioni fornite in caso di futuri controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Conclusioni

L’adozione del ravvedimento operoso rappresenta un’opportunità per i contribuenti di ridurre il contenzioso tributario e di alleggerire il carico delle possibili sanzioni. Questa procedura non solo permette di regolarizzare le posizioni fiscali in sospeso, ma incoraggia anche una maggiore conformità fiscale grazie ai vantaggi economici che offre.

Le sanzioni fiscali sulle criptovalute non dichiarate

sanzioni omessa dichiarazione criptovalute

Quali sono le sanzioni per omessa dichiarazione e per dichiarazione tardiva sulle criptovalute? Scopri come metterti in regola.

La normativa italiana prevede sanzioni specifiche per chi non adempie correttamente ai nuovi obblighi fiscali introdotti nel 2023.

Aggiornato il 16 maggio 2024

Nel panorama fiscale italiano, il 2023 ha infatti segnato un cambiamento significativo con l’introduzione di obblighi specifici per i detentori di criptovalute. Dato il rafforzamento dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, è vitale per chiunque possieda criptovalute comprendere a fondo queste normative per evitare rischi di sanzioni e per regolarizzare eventuali discrepanze già rilevate.

Prima di esplorare le possibili sanzioni per chi non rispetta queste norme, è utile delineare i requisiti base che gli investitori in criptovalute sono tenuti a seguire.

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Obblighi Fiscali per chi possiede criptovalute

  • Dichiarazione di possesso: se possiedi criptovalute, è necessario dichiararle attraverso il modello Redditi Persone Fisiche o tramite il Quadro RW o il modello 730. Questa dichiarazione comporta l’applicazione di un‘imposta di bollo, calcolata come il 2 per mille del valore delle criptovalute al 31 dicembre dell’anno fiscale di riferimento.
  • Dichiarazione delle plusvalenze: è obbligatorio dichiarare le plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute quando queste superano i 2.000 euro una volta dedotte le minusvalenze. Le plusvalenze devono essere riportate nella dichiarazione dei redditi e sono soggette a un‘imposta sostitutiva dell’IRPEF al 26%. È importante anche dichiarare le minusvalenze, che possono aiutare a ridurre l’ammontare dell’imposta dovuta, riflettendo le perdite subite.

Nota bene: Sebbene la circolare suggerisca che le plusvalenze siano tassabili solo per l’importo che supera la franchigia di 2.000 euro, le specifiche tecniche fornite dall’Agenzia delle Entrate interpretano tale franchigia come una soglia. Pertanto, se questa soglia viene superata, il 26% di tassa sarà applicato sull’intero importo della plusvalenza.

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Scenari in cui le sanzioni vengono applicate

Le sanzioni possono essere applicate in diverse situazioni:

  • Omessa dichiarazione: chi omette di presentare la dichiarazione dei redditi, nonostante ne abbia l’obbligo, può essere soggetto a sanzioni proporzionali all’imposta non dichiarata, con incrementi in caso di comportamenti considerati evasivi.
  • Dichiarazione erronea: fornire informazioni errate, incomplete o fuorvianti può portare a sanzioni variabili, a seconda della gravità dell’errore e dell’effetto sulla determinazione dell’imposta dovuta.
  • Dichiarazione tardiva: se si presenta la dichiarazione dopo la scadenza prevista senza aver ottenuto una proroga, si incappa in sanzioni calcolate in percentuale dell’imposta dovuta, che aumenta per ogni giorno di ritardo.

Non esiste una soglia minima di cripto-attività esente da dichiarazione, anche gli importi più bassi sono soggetti a obbligo di dichiarazione.

Tipologie di sanzioni

La normativa italiana prevede sanzioni specifiche per chi non adempie correttamente a questi obblighi, che possono essere sia penali che amministrative

Sanzione Penale

Dichiarazione omessa (ex art. 5 d.lgs 74/2000) 

Chi non presenta, pur essendovi obbligato, una dichiarazione fiscale relativa agli imposte sui redditi o sul valore aggiunto, con un’imposta evasa che supera i 50.000 euro per ciascuna delle imposte, è soggetto a reclusione da due a cinque anni.

Per esempio, saranno penalmente perseguibili coloro che hanno realizzato plusvalenze su crypto-attività per un importo superiore a 195.000 euro e hanno omesso di dichiarare tali redditi.

Dichiarazione omessa ex art. 5 d.lgs 74/2000

“È punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendone obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro 50.000. ”

Sanzioni Amministrative

Al di fuori della soglia di rilevanza penale, le sanzioni sono di natura amministrativa e possono includere:

  • Sanzioni pecuniarie: consistono nel pagamento di somme di denaro.
  • Sanzioni interdittive: prevedono il divieto di compiere determinate attività.

Le sanzioni pecuniarie vengono aggiunte alle eventuali imposte non pagate e agli interessi dovuti a causa della dichiarazione omessa. Inoltre, la mancata dichiarazione può comportare un significativo allungamento dei termini di prescrizione per gli accertamenti fiscali, che di norma sono 5 e possono arrivare fino a 10.

Ammontare delle sanzioni per mancata, erronea o tardiva dichiarazione

1) Sanzione per omessa dichiarazione

  • Sanzione fissa minima di €250 per infedele dichiarazione.
  • Sanzione dal 120% al 240% delle imposte dovute, aumentate di un terzo.
  • Proroga di un anno del termine di prescrizione se non si presenta la dichiarazione.

2) Sanzione per mancata o errata compilazione del Quadro RW

  • Sanzione ridotta fino a €258 se il modello viene presentato entro 90 giorni dalla scadenza. Dopo tale termine, la sanzione varia dal 3% al 15% delle somme non dichiarate. 
  • In caso di attività in paesi della Black List, le sanzioni possono raddoppiare.
  • Proroga di un anno del termine di prescrizione.

I paesi che rientrano nella Black List sono i seguenti:

Aruba, Bahama, Bahrein, Barbados, Belize, Bermuda, Brunei, Costa Rica, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Filippine, Gibilterra, Gibuti, Grenada, Guernsey, Hong Kong, Isola di Man, Isole Cayman, Isola Cook, Isole Marshall, Isole Vergini Britanniche, Jersey, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Malaysia, Maldive, Mauritius, Monserrat, Nauru, Niue, Oman, Panama, Polinesia Francese, Principato di Monaco, Sark, Seicelle, Singapore, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Svizzera, Taiwan, Tonga, Turks e Caicos, Tuvalu, Uruguay, Vanuatu, Samoa.

3) Sanzioni per dichiarazioni tardive e/o integrative

  • Senza dovute imposte: la sanzione è minimizzata a 25€.
  • Con imposte dovute: si applicano interessi e una sanzione aggiuntiva sulla base della legge relativa al ravvedimento operoso.

Se non ho mai dichiarato prima, posso regolarizzare?

Sì. Fino al 30 novembre 2023, era possibile usufruire di un meccanismo introdotto dalla Legge di Bilancio per il 2023, denominato “Istanza di Emersione”. Questo strumento consentiva di regolarizzare la detenzione di criptovalute dal 2016 fino al 31 dicembre 2021, permettendo ai contribuenti di dichiarare retroattivamente le loro cripto-attività dietro il pagamento di un’imposta definita. 

Una volta scaduto il termine del 30 novembre 2023, i contribuenti che non hanno mai dichiarato le loro criptovalute possono ancora regolarizzare la loro situazione attraverso il Ravvedimento Operoso. Questo processo implica la presentazione tardiva delle dichiarazioni degli anni precedenti, aggiornando e integrando le informazioni mancanti, soprattutto nei quadri RW, che riguardano la detenzione di asset, e nei quadri RT, relativi al pagamento delle imposte.

Condizioni per fare il Ravvedimento Operoso

Per poter procedere con tale regolarizzazione è necessario aver già presentato almeno una dichiarazione dei redditi per altri tipi di reddito. Tuttavia, anche se non sono state presentate dichiarazioni dei redditi precedenti, una dichiarazione integrativa può ancora essere fatta, contribuendo a mitigare le conseguenze penali associate alla mancata dichiarazione.

Pertanto, è cruciale verificare la fattibilità di una regolarizzazione nel tuo caso specifico, per evitare complicazioni di natura penale.

Come dichiarare le proprie criptovalute

Il servizio di Report fiscale di Young Platform offre una soluzione completa per la gestione fiscale delle criptovalute, consentendo di ottenere tutta la documentazione necessaria per la dichiarazione dei redditi dell’anno in corso e per regolarizzare le posizioni fiscali degli anni precedenti. 

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Grazie alla partnership con un partner italiano, Young Platform facilita l’aggregazione delle informazioni di vari wallet in un unico report dettagliato, semplificando la dichiarazione delle criptovalute a prezzi scontati, e garantendo la conformità con le normative fiscali italiane, specialmente con le nuove opportunità di regolarizzazione offerte dalla Legge di Bilancio 2023. 

Inoltre, Young Platform propone consulenze personalizzate con commercialisti esperti, offrendo un supporto indispensabile per navigare il complesso panorama fiscale e risolvere eventuali dubbi. Per richiedere un appuntamento, basta cliccare sull’apposito banner all’interno della piattaforma, nella sezione “Tasse & Report”.

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Conclusioni 

In questo contesto, dichiarare correttamente le proprie criptovalute e i relativi guadagni è l’unico modo per evitare sanzioni e rimanere in regola con le disposizioni fiscali. Le sanzioni per omessa dichiarazione possono essere pesanti e compromettere i risultati degli investimenti. È quindi essenziale informarsi, utilizzare gli strumenti disponibili per la dichiarazione corretta delle operazioni e, se necessario, consultare un professionista per navigare al meglio le complessità del sistema fiscale italiano.

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scandenza dichiarazione dei redditi criptovalute

Allerta scadenza? Con il calendario completo non avrai più problemi di sanzioni.

Nel 2023, la gestione fiscale delle criptovalute, o crypto-asset, ha subito importanti aggiornamenti normativi. Con la Legge di Bilancio 2023 e alla circolare 30E dell’Agenzia delle Entrate, sono state introdotte nuove regole per la tassazione delle criptovalute, comprese le scadenze per la loro dichiarazione. 

In questo articolo, analizzeremo il calendario fiscale per la predisposizione della dichiarazione dei redditi e per il pagamento delle imposte relative ai crypto-asset soltanto per le persone fisiche. Se investi in criptovalute come partita IVA, o la tua azienda offre servizi o opera nel settore delle criptovalute, le scadenze potrebbero variare e richiedere un’attenzione diversa. In questi casi, è consigliabile consultare un commercialista esperto in materia.

Novità sulle imposte relative alle criptovalute 

Prima di dare un’occhiata alle scadenze, è bene tener presente quali sono le imposte che vanno pagate e che rappresentano una novità rispetto all’anno scorso:  

  • Imposta di bollo: tassa sul possesso di crypto-asset
  • Plusvalenze generate nel 2023: tassa sul guadagno realizzato dalla vendita di criptovalute.
  • Acconto sulle plusvalenze generate nel 2024: acconto della tassa sul guadagno stimato dalla vendita di criptovalute nel 2024.

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Scadenza Imposta di Bollo: 730 o Modello Unico

Da quest’anno, per dichiarare e pagare l’Imposta di bollo, le persone fisiche hanno due possibilità:

  • Dichiarare le proprie criptovalute all’interno del Modello 730
  • Dichiarare le proprie criptovalute all’interno del Modello Redditi: Quadro RW

Con il 730 l’imposta di bollo verrà automaticamente trattenuta dalla busta paga a partire da Luglio 2024. Il modello 730 o il Quadro RW possono essere inviati a partire dal 30 aprile 2024 ed entro e non oltre il 30 settembre 2024.

ATTENZIONE. La maggior parte degli exchange, come Young Platform, ha già pagato l’imposta di bollo per i suoi utenti. In questo caso, leggi attentamente questo articolo per sapere esattamente cosa inserire all’interno del 730 o del Quadro RW ed evitare di pagare due volte l’imposta di bollo.

Indipendentemente dalla scelta tra il modello 730 e il Quadro RW, sarà necessario compilare il Modello Redditi (Quadro RT) per dichiarare le plusvalenze derivanti dalla vendita di criptovalute, nel caso in cui queste eccedano i 2.000 euro (una volta dedotte eventuali minusvalenze).

Procediamo quindi con:

  • il calendario di tutte le scadenze per il pagamento delle imposte.
  • il calendario di tutte le scadenze per la dichiarazione dei redditi (Quadro RW e Quadro RT).

Scadenze per il pagamento delle imposte 2024 – Persone Fisiche

Dal momento che le imposte vanno pagate prima di inviare la dichiarazione dei redditi, partiremo da questo calendario.

Le opzioni di pagamento disponibili sono:

  • Pagamento in un’unica soluzione.
  • Pagamento a rate. Sono concesse fino a 7 rate.

È fondamentale pagare le imposte entro le scadenze stabilite per evitare l’applicazione di interessi e sanzioni

Pagamento in un’unica soluzione – Persone fisiche

1° scadenza – 30 giugno 2024  

  • Pagamento del saldo delle imposte sui redditi nonché dell’imposta sulle plusvalenze generate nel 2023
  • Pagamento del primo acconto delle imposte del 2024

2° scadenza – 31 luglio 2024

  • Pagamento del saldo delle imposte sui redditi nonché dell’imposta sulle plusvalenze generate nel 2023
  • Pagamento del primo acconto sulle imposte del 2024

30 novembre 2024

  • Pagamento del secondo acconto delle imposte sui redditi del 2024*
  • Nessun interesse applicato.
  • Nessuna maggiorazione applicata.

*Salvo proroghe successive dell’Agenzia delle Entrate

Pagamento rateizzato – Persone fisiche 

Sul pagamento a rate viene applicato un tasso di interesse incrementale. Nel caso si decida di pagare non entro la prima bensì entro la seconda scadenza, verrà applicata una maggiorazione dello 0,40%. 

1° Rata

  • 1° scadenza: 30 giugno 2024 
  • 2° scadenza: 31 luglio 2024 

Se vuoi rateizzare il pagamento è necessario rispettare le scadenze della prima rata, superate le quali sarà possibile procedere solo con il pagamento in un’unica soluzione.

2° Rata 

  • 1° scadenza: 16 luglio 2024 
  • 2° scadenza: 20 agosto 2024 

3° Rata

  • 1° scadenza: 20 agosto 2024 
  • 2° scadenza: 16 settembre 2024  

4° Rata

  • 1° scadenza:  16 settembre 2024 
  • 2° scadenza: 16 ottobre 2024  

5° Rata

  • 1° scadenza:  16 ottobre 2024 
  • 2° scadenza: 18 novembre 2024 

6° Rata

  • 1° scadenza:  18 novembre 2024 
  • 2° scadenza: 16 dicembre 2024 

7° Rata

  • Scadenza unica: 16 dicembre 2024  

Scadenza Dichiarazione dei redditi Crypto 2024 – Persone Fisiche 

La dichiarazione dei redditi, quando include le criptovalute, deve essere presentata entro il 31 ottobre 2024 utilizzando il Modello Redditi. Per la corretta dichiarazione, è necessario compilare il quadro RW per il possesso di criptovalute e il quadro RT per le plusvalenze superiori ai 2.000 euro (una volta dedotte le minusvalenze).

La scadenza è stata posticiapata con l’articolo 2, comma 6, e l’articolo 4, comma 1, lettera u), del decreto legislativo 5 agosto 2024, n. 108, che hanno modificato, rispettivamente, l’articolo 11 del decreto legislativo 8 gennaio 2024, n. 1, e abrogato l’articolo 38 del decreto legislativo 12 febbraio 2024, n. 13. A seguito di tali interventi, il termine per la presentazione del modello REDDITI PF 2024 è fissato al 31 ottobre 2024 (in luogo del 15 ottobre 2024).

Sanzioni per il superamento delle scadenze

Le sanzioni per il mancato rispetto del termine per il tempestivo invio della dichiarazione dei redditi (entro il 31 ottobre) dipende dalle circostanze:

  • Senza dovute imposte: se non sono dovute imposte, la sanzione è di €25, che corrisponde a un decimo di €250 a condizione che venga fatta entro 90 giorni dalla scadenza.
  • Con imposte dovute: in presenza di imposte non pagate, la sanzione base è di €250 (previo invio della dichiarazione nei 90 giorni dalla scadenza), oltre a sanzioni e interessi secondo quanto previsto dall’art. 13 D.Lgs. 472/1997 (Ravvedimento Operoso). 

Ravvedimento Operoso

Se non hai mai dichiarato le tue criptovalute o lo hai fatto solo parzialmente, esiste una procedura fiscale chiamata “Ravvedimento Operoso”. Questa procedura permette di regolarizzare la propria situazione con sanzioni ridotte rispetto a quelle che si applicherebbero in caso di persistente omissione nella dichiarazione. È consigliabile avvalersi del Ravvedimento Operoso quanto prima.

Servizio Tasse & Report di Young Platform

Young Platform offre un servizio Tasse & Report che include tre diversi servizi, ognuno progettato per soddisfare specifiche esigenze fiscali legate alle criptovalute.

1. Report Fiscale di Young Platform

Questo report è ideale per chi necessita di contabilizzare solo le operazioni e le criptovalute detenute su Young Platform dal 2019 a oggi. Gli sconti fino al 90% offerti ai membri dei Club si applicano solo a questo report e sono accessibili dalla versione Web.

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2. Report Fiscale Integrato per Exchange, Wallet e Blockchain terzi:

Verrà reso disponibile nei prossimi giorni. Diverso dal primo, questo report è utile per chi deve integrare le informazioni da diverse piattaforme, blockchain o wallet dal 2016 a oggi. I membri dei Club riceveranno uno sconto dedicato quando il report sarà rilasciato.

3. Consulenza con Commercialisti Esperti in criptovalute:

La community di Young Platform può richiedere consulenze con commercialisti selezionati, esperti nel settore delle criptovalute.

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Raccomandazioni

  • Per chi usa solo Young Platform: Il primo Report fiscale attualmente in pre-sale è l’ideale se desiderate contabilizzare le vostre criptovalute.
  • Per chi usa altri echange: Vi consigliamo di attendere il rilascio del secondo Report fiscale integrato, per aggiungere alle transazioni effettuate su Young Platform, quelle su altri exchange, wallet e blockchain.

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Come compilare il Quadro RT per criptovalute: una guida semplice

quadro rt dichiarazione redditi

Le plusvalenze generate da cripto-attività che superano i 2.000 euro sono tassate con un’imposta sostitutiva del 26%. La tassazione avviene nel Quadro RT del modello Redditi Persone Fisiche.

Dal 1° gennaio 2023, si sono verificati importanti cambiamenti nella modalità di dichiarazione delle cripto-attività all’interno del Quadro RT della dichiarazione dei redditi. Questi aggiornamenti, introdotti dall’Agenzia delle Entrate, mirano a semplificare e rendere più chiara la dichiarazione delle plusvalenze generate da investimenti in criptovalute. Vediamo quindi in questo articolo come compilare il nuovo Quadro RT per la dichiarazione delle plusvalenze e minusvalenze per l’anno fiscale 2023. 

Aggiornato il 16 maggio 2024

Cos’è cambiato?

Fino al 31 dicembre 2022, le plusvalenze generate dalle cripto-attività dovevano essere dichiarate nella Sezione II del Quadro RT, precisamente dai righi RT21 fino a RT30. Per quanto riguarda le minusvalenze, queste andavano inserite nella Sezione V, occupando i righi da RT92 a RT95. In sostanza, tutte le informazioni relative sia alle plusvalenze che alle minusvalenze erano concentrate all’interno di un’unica sezione del Quadro RT.

Con l’anno fiscale 2023, però, è stata introdotta una novità significativa: l’Agenzia delle Entrate ha stabilito delle sezioni appositamente dedicate alle cripto-attività. Questo cambiamento si riflette nella creazione delle:

  • Sezione II-B,Plusvalenze derivanti dalla cessione di cripto-attività”, che va compilata utilizzando i righi da RT31 a RT39 per dichiarare le plusvalenze del 2023.
  • Sezione V, “Minusvalenze non compensate nell’anno”, dove riportare le perdite subite nel 2023 che andranno ad ammortizzare l’importo da pagare nei quattro anni successivi. Nota bene: chi ha aderito alla Rivalutazione di novembre 2023 o farà il Ravvedimento Operoso non può dedurre le minusvalenze degli anni precedenti al 2023. 
  • Sezione VIII, “Cripto-attività: valutazione del valore nominale”, righi RT 107-108, per chi ha aderito alla Rivalutazione al valore normale. Questa opzione è scaduta e qui vanno indicati solo i valori di chi ha già rivalutato.

Un’altra novità importante introdotta, è la possibilità di compilare, per l’anno di imposta 2023, più moduli del Quadro RT da riportare all’interno della dichiarazione dei redditi. 

Come calcolare le plusvalenze

Le plusvalenze vanno indicate in Euro nel Quadro RT. L’imposta del 26% viene applicata solo se i guadagni superano i 2.000 euro nell’anno fiscale.

Nota bene: Sebbene la circolare suggerisca che le plusvalenze siano tassabili solo per l’importo che supera la franchigia di 2.000 euro, le specifiche tecniche fornite dall’Agenzia delle Entrate interpretano tale franchigia come una soglia. Pertanto, se questa soglia viene superata, il 26% di tassa sarà applicato sull’intero importo della plusvalenza.

Il calcolo delle imposte può risultare complesso, soprattutto se si possiedono più wallet o si utilizzano piattaforme DeFi. Ti invitiamo a dare un’occhiata alla funzionalità “Tasse & Report” di Young Platform. Qui sono disponibili diversi servizi, tra cui l’acquisto di un Report fiscale dove puoi aggregare diversi wallet, fac simile del Quadro RT e una consulenza con un commercialista esperto.

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Come compilare il Quadro RT – Sezione II-B 

  • Rigo RT31 – Totale dei corrispettivi : inserisci il corrispettivo in euro generato delle plusvalenze generate dalla cessione (vendita) o ricezione (airdrop, reward staking, yield farming, play to earn ecc) di criptovalute dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Ad esempio, se hai venduto € 50.000 di BTC dichiara l’intera quantità, € 50.000 di BTC. 
  • Rigo RT32 – Totale dei costi o dei valori di acquisto:  inserire il prezzo di acquisto o eventualmente rideterminato delle criptovalute. Inserire una “x” (RT32 colonna 1) su “costo rideterminato” se ci si è avvalsi dell’opzione per la rideterminazione del costo di carico di ciascuna critpo attività posseduta al 1° gennaio 2023 ex art.1 co.133 a 135 L.197/2022). 
  • Rigo RT33 – Plusvalenze (RT31 – RT32 col 2): calcolare la differenza tra il valore inserito in RT31 (corrispettivi in euro dati dalla vendita delle criptovalute) meno il valore inserito in RT32 (ovvero il prezzo di costo) e inseriscilo nella casella. Hai generato una plusvalenza imponibile qualora la differenza ti dia un valore maggiore a € 2.000. 
    • ovvero Minusvalenze: questa casella è da compilare se – al contrario – RT32 ha un valore maggiore di RT31. Ciò significa che hai venduto le criptovalute a un prezzo più basso rispetto al prezzo di acquisto, generando una perdita. Hai generato una minusvalenza che puoi recuperare se supera i  € 2.000.

Se hai generato plusvalenze più basse di € 2.000 la compilazione di questa sezione è completata perché non vi è tassazione

Se hai generato plusvalenze che superano i € 2.000, inserisci l’intero importo.

Se hai generato minusvalenze che superano i € 2.000, inserisci l’intero importo.

  • Rigo RT34 – Eccedenza minusvalenze anni precedenti: la casella è in grigio perché per l’anno fiscale 2023 non va riportata. 
  • Rigo RT35 – Eccedenza minusvalenze certificate dagli intermediari:
    • di cui anni precedenti: la casella è in grigio perché per l’anno fiscale 2023 non va riportata. 
  • Rigo RT36 – Differenza (RT33 col. 2 – RT34 – RT35 col. 2): dal momento che RT34 e RT35 per l’anno fiscale 2023 non sono da riportare, inserire il valore di RT33 (Plusvalenze). 
  • Rigo RT37 – Imposta sostitutiva (26% dell’importo di rigo RT36): calcolare il 26% del valore indicato in RT36.  
  • Rigo RT38 – Eccedenza d’imposta sostitutiva risultante dalla precedente dichiarazione non compensata: per l’anno fiscale 2023 non va compilato.  
  • Rigo RT39 – IMPOSTA SOSTITUTIVA DOVUTA: inserire quanto riportato in RT37.
quadro rt sezione II B

Eccedenza di minusvalenze – Sezione V

Se in un anno hai solo registrato delle minusvalenze, cioè delle perdite, che hai inserito in RT33 “ovvero Minusvalenze”, non sei obbligato a dichiararle ai fini fiscali. Tuttavia, può essere utile segnalarle comunque nel Quadro RT del modello Redditi PF. Questo perché le minusvalenze non compensate possono essere utilizzate nei successivi quattro anni per ridurre le tasse su eventuali guadagni futuri. Se le tue perdite superano i 2.000 euro, potrai sfruttarle per compensare altre plusvalenze, ovvero i guadagni che potresti realizzare. Se vuoi utilizzarle, inserisci l’importo di RT33 “ovvero Minusvalenze” anche in Sezione V, RT94 SEZ II-B, Colonna 5 “Eccedenza relativa al 2023”.  

quadro rt sezione V

Versamento dell’imposta con il modello F24

Il versamento dell’imposta deve essere fatto entro la scadenza ordinaria di pagamento delle imposte sui redditi, il 30 giugno 2024. Il codice tributo da utilizzare con modello F24 èè il 1715 o 1716 “​​Imposta sostitutiva sulle plusvalenze di cui all’art. 67, comma 1, lett. da c-bis) a c-quinquies) del TUIR.” Indicare quindi:

  • Codice tributo: 1715 o 1716
  • Rateizzazione: niente
  • Anno: 2023
  • Importo:  quello inserito in Sezione II-B RT37 (oppure in Sezione VIII RT107 Colonna 2 se hai scelto la Rivalutazione).

Nota bene: questo pagamento può essere fatto contestualmente a quello per l’Imposta di Bollo. Leggi quindi: Come compilare il Quadro RW e pagare l’F24. 

La funzionalità Tasse & Report di Young Platform

Il servizio di Report fiscale di Young Platform offre una soluzione completa per la gestione fiscale delle criptovalute, consentendo di ottenere tutta la documentazione necessaria per la dichiarazione dei redditi dell’anno in corso e per regolarizzare le posizioni fiscali degli anni precedenti. 

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Questo servizio è estremamente accessibile, con prezzi che partono da €9,99, basati sul numero di transazioni effettuate, rendendolo una scelta vantaggiosa per chi cerca una soluzione affidabile per la dichiarazione fiscale delle proprie criptovalute.

Grazie alla partnership con un partner italiano, Young Platform facilita l’aggregazione delle informazioni di vari wallet in un unico report dettagliato, semplificando la dichiarazione delle criptovalute e garantendo la conformità con le normative fiscali italiane, specialmente con le nuove opportunità di regolarizzazione offerte dalla Legge di Bilancio 2023. 
Inoltre, Young Platform propone consulenze personalizzate con commercialisti esperti, offrendo un supporto indispensabile per navigare il complesso panorama fiscale e risolvere eventuali dubbi.

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Bitcoin può essere hackerato? I computer quantistici possono distruggerlo?

Bitcoin può essere hackerato?

È possibile che Bitcoin venga hackerato? I computer quantistici riusciranno a distruggere la blockchain? Scopri di più

La blockchain di Bitcoin è estremamente sicura a livello informatico, prevalentemente grazie ai modelli crittografici che utilizza. Nonostante questo, all’orizzonte c’è una minaccia che preoccupa alcuni crypto enthusiast: i computer quantistici. 

Queste macchine, incredibilmente potenti, sono in grado di svolgere calcoli ad una velocità esponenzialmente più elevata rispetto a quelle tradizionali e, per questo motivo, potrebbero mettere a rischio la blockchain di Bitcoin. La sicurezza dell’intera rete si basa, infatti, proprio sulla potenza di calcolo, messa a disposizione dai miner e costantemente in equilibrio.

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Visto che lo sviluppo di queste macchine sta avanzando velocemente negli ultimi anni, è necessario preoccuparsi? Bitcoin potrà, davvero, essere hackerato per colpa dei computer quantistici?

Bitcoin può essere hackerato? Cosa sono i computer quantistici

L’intuizione che sta alla base di questa tecnologia risale al 1981, quando Richard Feynman propose la sua teoria della computazione quantistica. L’idea era quella di creare elaboratori che simulassero la realtà proprio nel modo in cui si manifesta, e quindi attraverso artefatti quantistici, e non attraverso variabili binarie.

La differenza principale tra i computer quantistici e quelli tradizionali sta, dunque, nell’architettura delle più piccole unità che compongono il linguaggio macchina

Il linguaggio macchina di un elaboratore tradizionale è, infatti, basato su un’architettura binaria; l’unità di informazione che sta alla base di questa si chiama Bit e codifica uno stato che può essere o 0 o 1.

Al contrario, l’unità di informazione dei computer quantistici, il Qubit, o bit quantistico, si ispira alle particelle. Senza entrare troppo nel tecnico si può dire che i Qubit possono oltre ad assumere lo stato 0 o 1, possono restituirne uno qualsiasi di quelli compresi tra i due valori.

Il funzionamento di queste macchine è estremamente complesso, perciò non entreremo nel dettaglio. Anche perché il focus di questo articolo è comprendere se Bitcoin può essere o meno hackerato da queste macchine all’avanguardia.

Come funziona la crittografia di Bitcoin?

Per capire se i computer quantistici saranno in grado di hackerare Bitcoin dobbiamo comprendere come lavora la sua blockchain a livello crittografico. Il network di BTC utilizza, in questo senso, tre funzioni principali:

  1. La funzione di hash Secure Hash Algorithm (SHA) 256: è un algoritmo che viene utilizzato da Bitcoin per garantire l’integrità delle informazioni memorizzate in un blocco. La SHA-256 è unidirezionale, ovvero è possibile generare un hash (o impronta digitale) da qualsiasi contenuto ma, al contrario, non è possibile svolgere il procedimento inverso, ovvero non si può risalire al contenuto partendo dall’hash. Il risultato di questa funzione crittografica, che viene utilizzata principalmente nel processo di mining, in particolare per creare l’hash del blocco e garantire il funzionamento del meccanismo di consenso Proof-of-Work, è sempre un codice alfanumerico di 64 caratteri, codificato in 256 bit o 32 byte ed essa;
  1. RIPEMD-160: questa è un’altra funzione hash crittografica usata in Bitcoin, principalmente per ridurre la lunghezza degli hash SHA-256 da 256 bit a 160 bit. Questo ridimensionamento viene utilizzato nella creazione dell’indirizzo Bitcoin, che inizia con un hash SHA-256 della chiave pubblica seguito da un hash RIPEMD-160;
  1. Le Curve Ellittiche: Bitcoin usa l’Elliptic Curve Digital Signature Algorithm (ECDSA) per garantire che le monete possano essere spese solo dal legittimo proprietario. La curva specifica usata in Bitcoin è la secp256k1, che aiuta a generare la chiave pubblica dalla chiave privata e a firmare le transazioni.

Bisogna anche specificare che Bitcoin utilizza funzioni crittografiche che siano battle tested. Ciò significa che esse non sono funzionanti soltanto a livello matematico ma sono state già testate “sul campo” per diversi anni, o addirittura, decenni. 

Guarda il prezzo di BTC

Perché i computer quantistici sono una minaccia?

È arrivato il momento di rispondere alla domanda centrale di questo articolo: Bitcoin può essere hackerato?

Per farlo ci concentreremo sulla modalità teoricamente più possibile, ottenere il controllo di più del 50% della potenza computazionale della rete, e quindi effettuare un 51% attack. Se un hacker riuscisse in questa impresa potrebbe, potenzialmente, spendere due volte i Bitcoin, il che porterebbe al fallimento dell’intera blockchain

Scongiurare la minaccia della doppia spesa (double spending) è stato uno degli obiettivi principali del creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto. D’altronde, BTC non sarebbe andato lontano se qualcuno avesse potuto impiegare la stessa somma in più scambi economici. 

In questo senso i computer quantistici sono sempre stati considerarti una minaccia per Bitcoin e, più in generale, per la crittografia, dato che sono, teoricamente, in grado di effettuare complicatissimi calcoli ad una velocità esponenzialmente più alta rispetto a quelli tradizionali. Queste operazioni matematiche complesse, stanno alla base della sicurezza di Bitcoin, dato che vengono svolte dai miner per validare i blocchi e quindi rendere sicuro l’intero network.

Perché Bitcoin dovrebbe essere al sicuro?

Bitcoin può, davvero, essere hackerato? I quantum computer sono, all’atto pratico, una minaccia o, nel caso in cui la loro adozione dovrebbe crescere, non avranno comunque nessun impatto sul network di BTC? È impossibile dare una risposta certa a questa domanda. Tuttavia, possiamo analizzare alcuni dati e toerie per fare chiarezza sulla questione. 

Una delle più popolari sostiene che, una volta che questa tecnologia verrà adottata e i computer quantistici diventeranno davvero acquistabili, i miner di Bitcoin saranno tra i primi soggetti ad utilizzarli. In passato essi si sono aggiudicati le componentistiche hardware più avanzate, proprio perché la validazione dei blocchi della rete di BTC è un’attività fortemente competitiva e chi la svolge è fortemente incentivato ad aggiornare costantemente il proprio setup. Attualmente l’80% di questi soggetti possiede macchine estremamente costose, dotate dei chip più potenti in circolazione.

Secondo alcune stime, per replicare la potenza di calcolo in possesso dal 51% dei partecipanti alla rete, bisognerebbe spendere circa 3,7 miliardi di dollari in componenti hardware. Questa cifrà non tiene conto dell’aumento di prezzo che subirebbero i componenti, dato un tale incremento della domanda. Senza considerare poi che l’autore di un attacco di questo tipo non produrrebbe nessun beneficio economico per se stesso, dato che, nel caso in cui andasse a buon fine, ogni Bitcoin perderebbe, istantaneamente, il suo valore.

Insomma, non si trarrebbe alcun vantaggio tendando hackerare Bitcoin, nonostante sia teoricamente possibile, mentre il costo, approssimato per difetto a 3,7 miliardi di dollari, è incredibilmente elevato. Sarebbe più facile, e remunerativo, provare ad hackerare una banca centrale.