Criptovalute e politica: tra propaganda elettorale e strategie economiche globali

propaganda politica criptovalute

Tra promesse di innovazione e paura del caos finanziario: il ruolo delle criptovalute nelle campagne elettorali, nelle politiche economiche nazionali e nel dibattito tra destra e sinistra.

Negli ultimi dieci anni, le criptovalute sono passate dall’essere un fenomeno finanziario sperimentale a un tema centrale nel dibattito politico globale. Da simbolo di libertà economica a minaccia alla stabilità finanziaria, Bitcoin e le altre valute digitali sono diventate strumenti nelle mani di governi e candidati, con implicazioni che vanno ben oltre il settore tecnologico.

L’uso delle criptovalute nella politica non si limita più al loro ruolo come asset finanziario: sono diventate un’arma retorica nelle campagne elettorali, un mezzo per bypassare restrizioni economiche e una leva per la sovranità monetaria. Ma quali sono le reali implicazioni di questo fenomeno?

Criptovalute: un nuovo campo di battaglia politico ed economico

L’adozione e il contrasto delle criptovalute da parte dei governi non sono mai casuali, ma rispecchiano precise strategie economiche e visioni politiche.

A destra, le crypto vengono spesso presentate come un baluardo contro l’eccessiva regolamentazione statale, un simbolo della libertà economica e un antidoto contro l’inflazione generata dalle banche centrali. Non a caso, politici conservatori come Donald Trump e Javier Milei hanno assunto una posizione favorevole, vedendo in Bitcoin una forma di denaro al di fuori del controllo delle istituzioni finanziarie tradizionali.

A sinistra, prevale una maggiore diffidenza, con richieste di regolamentazione più stringenti per arginare i rischi di frodi, riciclaggio di denaro e speculazione selvaggia. Figure come Elizabeth Warren hanno dichiarato guerra aperta al settore crypto, sostenendo che la loro crescita senza regole minacci la stabilità del sistema finanziario e favorisca pratiche illecite.

Nel mezzo, troviamo governi che vedono le criptovalute come una possibilità di innovazione finanziaria, ma che al contempo ne temono gli effetti destabilizzanti. L’Unione Europea, ad esempio, ha introdotto il regolamento MiCA per dare un quadro normativo chiaro senza soffocare il settore, mentre paesi come El Salvador e l’Argentina cercano di sfruttare il fenomeno per attirare investimenti e diversificare l’economia.

Le crypto come strumento economico e politico

Le criptovalute non sono solo oggetto di dibattito politico, ma vengono attivamente utilizzate dai governi per scopi economici strategici.

El Salvador è stato il primo stato al mondo ad adottare Bitcoin come moneta legale, cercando di attrarre capitali esteri e ridurre la dipendenza dal dollaro USA. Nonostante l’entusiasmo iniziale, l’adozione tra i cittadini è stata bassa, e le riserve statali in Bitcoin hanno subito forti oscillazioni di valore.

L’Argentina, con l’elezione di Javier Milei, sta aprendo le porte a una politica più favorevole alle criptovalute, vedendole come un’alternativa al peso e alla Banca Centrale. Il nuovo governo ha già iniziato a smantellare le restrizioni sui cambi e potrebbe spingere per un’integrazione più ampia delle crypto nel sistema finanziario.

La Cina, al contrario, ha adottato una strategia opposta: ha vietato completamente le criptovalute nel 2021, sostenendo che rappresentino una minaccia alla stabilità finanziaria e al controllo statale sull’economia. Tuttavia, il ban non ha fermato il mercato nero delle crypto, e molti cittadini continuano a utilizzarle tramite strumenti alternativi come le stablecoin.

Negli Stati Uniti, le criptovalute sono diventate un tema centrale nelle elezioni. Sempre più candidati accettano donazioni in crypto, e mentre alcuni vedono Bitcoin come un’opportunità economica, altri lo considerano una minaccia che necessita di un maggiore controllo normativo.

regolamentazione delle criptovalute nel mondo

Crypto e lobbying: il potere dell’industria nel panorama politico

Con la crescente influenza del settore crypto, le grandi aziende del settore stanno investendo sempre più risorse per influenzare le decisioni politiche. Negli Stati Uniti, gruppi di pressione e lobby crypto hanno versato milioni di dollari nelle campagne elettorali, cercando di spingere regolamenti favorevoli e contrastare le misure restrittive.

Le criptovalute stanno anche diventando uno strumento di potere economico nelle mani di governi che vogliono ridurre la dipendenza dal sistema finanziario tradizionale. Paesi sotto sanzioni, come la Russia e l’Iran, stanno esplorando l’uso delle crypto per aggirare i blocchi finanziari internazionali, mentre alcuni stati emergenti le vedono come un’opportunità per attrarre investimenti e creare nuovi mercati.

Il futuro delle crypto tra regolamentazione e sovranità economica

Il dibattito sulle criptovalute è destinato a rimanere acceso nei prossimi anni. Mentre alcuni governi le abbracciano come opportunità di sviluppo, altri cercano di limitarne la diffusione per mantenere il controllo sull’economia. L’equilibrio tra regolamentazione e innovazione sarà determinante per capire se le criptovalute diventeranno parte integrante del sistema finanziario globale o se continueranno a essere viste come un elemento di disordine economico.

Vuoi approfondire come le criptovalute stanno influenzando la politica globale? 

Leggi la nostra ricerca per scoprire tutti i dettagli sulle strategie dei governi e sulle implicazioni economiche: Criptovalute e potere: il grande scontro tra governi, industria e ideologie politiche.

Young Platform: da exchange crypto a conto di pagamento 

young platform conto di pagamento

Scarica la nuova versione dell’app. Oltre la sezione Crypto, stiamo sviluppando le sezioni Save e Cash che cambieranno il modo di gestire le tue finanze grazie al nuovo conto di pagamento.

Negli ultimi anni, Young Platform si è affermata come una delle principali realtà europee nel settore delle cryptovalute. Fondata nel 2018 come exchange, la piattaforma ha sempre puntato a rendere il mondo crypto accessibile a tutti. Oggi, Young Platform compie un passo decisivo nella sua evoluzione: da exchange a conto di pagamento crypto-nativo. Questo cambiamento segna l’inizio di una nuova era per la piattaforma e per gli utenti, che ora possono accedere a strumenti finanziari più completi e integrati.

Scarica l’app Young Platform

La nuova interfaccia

La nuova interfaccia di Young Platform introduce tre sezioni principali: Crypto, Save e Cash. Questa suddivisione permette agli utenti di gestire il proprio denaro in modo più strutturato e intuitivo:

  • Crypto: il cuore pulsante della piattaforma, dedicato alla compravendita e alla gestione degli asset digitali. Qui gli utenti possono acquistare, vendere e scambiare cryptovalute con estrema facilità, sfruttando strumenti avanzati per ottimizzare le operazioni di trading come Smart Trades e Staking.
  • Save (coming soon): una nuova sezione che permette di gestire i propri risparmi, creare obiettivi e piani di accumulo automatici.  
  • Cash (coming soon): uno spazio pensato per la gestione della liquidità in euro, con strumenti di pagamento avanzati. Gli utenti potranno ricevere lo stipendio, effettuare bonifici e utilizzare la carta Young per le spese quotidiane.

Questa trasformazione rappresenta una vera e propria rivoluzione per il settore, colmando il divario tra finanza tradizionale e criptovalute.

Un’esperienza utente rivoluzionata

Oltre alle nuove sezioni, la piattaforma è stata ripensata per offrire un’esperienza utente ancora più fluida e intuitiva. L’interfaccia è stata ridisegnata per garantire una navigazione semplice e accessibile anche ai meno esperti. Gli utenti potranno personalizzare la propria home, impostando widget e preferenze specifiche per monitorare i portafogli, profitti, perdite e andamento del mercato.  

Inoltre, Young Platform ha introdotto un sistema di notifiche che aiuta gli utenti a rimanere sempre aggiornati sulle performance del proprio portafoglio e su nuove opportunità, nonché l’uscita di nuove funzionalità. Ricordati di attivarle dalla sezione profilo insieme alle newsletter!

L’accesso all’educazione finanziaria è un altro pilastro fondamentale della piattaforma. Con una sezione dedicata a guide e approfondimenti, Young Platform mira a fornire agli utenti le competenze necessarie per prendere decisioni informate sulle proprie finanze.

Il Concorso “The Box”: vinci la Carta Young!

Per celebrare questo importante cambiamento, Young Platform lancia il concorso “The Box”, offrendo premi esclusivi ai partecipanti. Tra i premi più ambiti c’è la carta Young con cashback fino al 3,6%*, una novità che permette di ottenere vantaggi concreti sugli acquisti quotidiani.

Il concorso non è solo un’occasione per premiare gli utenti più fedeli, ma anche un incentivo per esplorare le nuove funzionalità della piattaforma e abbracciare il cambiamento in corso. Partecipare è semplice: basta seguire le indicazioni sulla piattaforma per accumulare gemme e avere la possibilità di vincere premi esclusivi, tra cui dispositivi Apple, Sony, buoni Amazon e molto altro! 

Scopri The Box

Sicurezza e innovazione 

Con il passaggio a un conto di pagamento crypto-nativo, la sicurezza è diventata una priorità ancora maggiore per Young Platform. La piattaforma utilizza protocolli avanzati per proteggere i fondi e i dati degli utenti. Inoltre, sono stati implementati nuovi sistemi di autenticazione per garantire un accesso ancora più sicuro.

Un’altra grande innovazione riguarda la possibilità di ottenere un IBAN personale, che consentirà agli utenti di ricevere pagamenti direttamente sul proprio conto Young. Questa funzionalità rende la piattaforma ancora più versatile e adatta a un pubblico ampio, dai trader esperti agli utenti che vogliono semplicemente gestire la propria liquidità in modo smart.

Verso il futuro: l’integrazione di asset tradizionali

L’evoluzione di Young Platform non si ferma qui. Entro la fine del 2025, la piattaforma prevede di integrare investimenti in asset tradizionali, offrendo un’esperienza sempre più completa. Questo posizionerà Young Platform come un punto di riferimento non solo nel mondo crypto, ma anche nella gestione finanziaria a 360°.

L’integrazione di ETF e altri strumenti finanziari tradizionali darà agli utenti la possibilità di diversificare i propri investimenti senza dover passare da più piattaforme. L’obiettivo è offrire un ecosistema finanziario completo, in cui ogni investitore, indipendentemente dal livello di esperienza, possa trovare gli strumenti giusti per far crescere il proprio capitale.

Questa espansione rappresenta un passo fondamentale nell’inclusione di un pubblico più ampio, che fino a oggi ha guardato alle criptovalute con diffidenza. Portare asset tradizionali in una piattaforma nativa crypto significa abbattere le barriere tra due mondi e offrire una soluzione concreta per la gestione del patrimonio.

L’impatto della regolamentazione e la visione di Young Platform

Con il nuovo status di conto di pagamento, Young Platform si allinea sempre più alle normative europee, garantendo ai suoi utenti un ambiente regolamentato e sicuro. Il rispetto delle normative MiCA (Markets in Crypto-Assets) e l’ottenimento delle licenze necessarie rappresentano un ulteriore passo avanti nella legittimazione della piattaforma come attore di primo piano nel panorama finanziario.

La regolamentazione offre maggiore protezione ai consumatori e consente di operare in un ambiente più stabile e trasparente. Young Platform vuole essere un esempio di compliance e trasparenza, distinguendosi da molte piattaforme internazionali che operano in contesti poco regolamentati.

Un altro aspetto chiave è la decentralizzazione della gestione finanziaria. Young Platform eredita dall’ecosistema blockchain il concetto di autonomia finanziaria, consentendo agli utenti di mantenere il controllo sui propri fondi e decisioni d’investimento.

Un nuovo modo di vivere la finanza digitale

Il futuro della finanza digitale non riguarda solo la tecnologia, ma anche la mentalità con cui le persone gestiscono il proprio capitale. Young Platform sta ridefinendo il concetto di gestione patrimoniale, offrendo strumenti che permettono a chiunque di investire con consapevolezza e sicurezza.

In un mondo in cui l’accesso ai servizi finanziari è spesso limitato da barriere burocratiche e da istituzioni poco flessibili, Young Platform offre una soluzione innovativa e inclusiva. Il suo obiettivo è creare un ecosistema in cui la tecnologia blockchain possa convivere con gli strumenti tradizionali, senza compromessi in termini di sicurezza, affidabilità e accessibilità.

Scarica la nuova versione

Young Platform non sarà più solo un exchange, ma un ecosistema completo che integra finanza tradizionale e crypto in un’unica interfaccia. Con il lancio del conto di pagamento e la nuova organizzazione delle sezioni Crypto, Save e Cash, gli utenti potranno accedere a strumenti di investimento più avanzati e strutturati.

Il concorso “The Box” è solo l’inizio di questa nuova fase: Young Platform continua a innovare per offrire una soluzione sempre più competitiva e all’avanguardia, un vero e proprio hub finanziario dove ogni utente può costruire la propria strategia di crescita patrimoniale, combinando tradizione e innovazione in un’unica soluzione.

*Il cashback dipende dall’appartenenza a un Club e dal suo livello: più alto è il livello, maggiore è la percentuale. I membri del Club Platinum arrivano fino al 3,6%.

Cosa sono i Sub Account e a cosa servono?

sub account

La tua impresa ha un portafoglio crypto, o si occupa di trading? I Sub Account sono il miglior modo per gestire diverse strategie o delegare le attività

Scopri cosa sono i Sub Account di Young Platform e come sfruttarli per gestire al meglio il tuo portafoglio di criptovalute aziendale. 

Cosa sono i Sub Account?

In genere in una piattaforma di trading, un “Sub Account” (SA) è un tipo di conto subordinato ad uno principale, chiamato “Master Account” (MA).Il MA potrà così creare account secondari e segregati, ognuno dei quali potrà avere finalità di utilizzo differenti. 

Questa struttura è utilizzata per scopi diversi, ma di solito viene impostata per gestire i fondi o le attività in modo separato. Ecco soltanto alcune delle situazioni comuni in cui la funzionalità Sub-Account potrebbe tornare utile: 

  1. Gestione: possibilità di utilizzare i Sub account per separare i fondi destinati a diverse strategie di trading o a diversi mercati. Ad esempio, un trader potrebbe avere un SA per il day trading e un altro per gli investimenti a lungo termine.
  2. Controllo: i Sub Account consentono di monitorare separatamente le operazioni eseguite in diverse strategie o portafogli. Questo può semplificare la tenuta dei registri e la valutazione delle prestazioni.
  3. Rischio: i SA possono essere utilizzati per impostare limiti di rischio commisurati a diverse attività di trading. Ciò aiuta a evitare perdite eccessive su un account specifico.

In sostanza, i Sub Account offrono una maggiore flessibilità e controllo nella gestione dei fondi. Passiamo dunque ai vantaggi di scegliere il servizio di Young Platform.

I Sub Account di Young Platform Pro

La funzionalità è disponibile su richiesta e solo dalla versione Pro di Young Platform, dopodiché l’utilizzo è semplicissimo e intuitivo. Ma prima vediamo in cosa consiste.

Il Master Account ha pieni poteri di:

  • Depositare e prelevare fondi verso e da qualsiasi SA
  • Trasferire fondi tra i diversi account (gratuitamente, senza commissioni)
  • Visualizzare e gestire gli ordini dei SA
  • Controllare i saldi dei SA
  • Visualizzare le transazioni eseguite dai SA
  • Abilitare o disabilitare determinati pair di criptovalute per i singoli SA
  • Rimuovere SA
  • Reimpostare le password dei SA
  • Visualizzare la cronologia degli accessi degli SA

Inoltre, i Sub Account possono essere “Gestiti” o “Esterni”, dove il primo è la modalità dedicata al legale rappresentante della società che vuole utilizzare sia un MA che un SA, mentre il secondo è la modalità più adatta ai team. Nella modalità “Esterni”, il MA viene gestito dal legale rappresentante, mentre i SA possono essere dati in gestione a membri del team o collaboratori.

Il vantaggio di Young Platform è che puoi combinare questa funzionalità con altri servizi come il Bot Only Euro: in questo modo semplifichi la ricezione di criptovalute sul tuo account, senza impedirti di fare trading o acquisti ricorrenti.

Infatti, poiché il Bot Only Euro semplifica la gestione dei pagamenti in crypto convertendoli automaticamente in euro, questo può ostacolare un’attività di compravendita. Con i Sub Account è subito risolto: attivi il Bot su un account e con l’altro ti dedichi alla tua strategia sul mercato.

Vuoi saperne di più? Scrivi a [email protected], i nostri operatori ti contatteranno entro 48h.

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Investire è semplice ma non è facile: 5 paradossi della finanza personale e del mondo crypto

paradossi finanza

La pigrizia è una virtù nel mondo degli investimenti! Scopri altre 5 assunzioni paradossali e controintuitive (ma vere) del mondo della finanza personale.

Quali sono i principali paradossi della finanza personale? Sul nostro blog ci occupiamo principalmente di criptovalute, ma ogni tanto ci piace approdare su altre sponde dell’esteso letto del fiume degli investimenti. 

Di recente ci è capitato tra le mani un interessantissimo articolo di Dedalo Invest, in cui l’autore Andrea Gonzali presenta le 10 contriunitività (o paradossi) del mondo della finanza personale. Abbiamo deciso di riprenderlo e riaddattarlo, dato che molti dei punti presentati, almeno secondo noi, si adattano molto bene anche al mondo crypto

Il mondo degli investimenti è controintuitivo

L’affermazione presente nel titolo di questo sottocapitolo può certamente essere confutata. L’obiettivo di chi esplora i mercati è totalmente razionale e condiviso da chiunque conosca le logiche di base: massimizzare i rendimenti e minimizzare le perdite. Tuttavia, seppur gli obiettivi siano intuitivi e logici, non lo sono molte delle azioni che gli investitori compiono, almeno senza l’inottenibile beneficio del senno di poi. Insomma la meta è logica, intuitiva e razionale ma non lo è il percorso.

Qual è il motivo principale? Beh, difficile identificarne soltanto uno. Per esempio fin dalla sua comparsa l’umanità ha sviluppato l’intuito per perseguire due obiettivi fondamentali: garantire la sopravvivenza della specie e assicurarne la continuità attraverso la procreazione, non sicuramente per accrescere il capitale in suo possesso. In altre parole si può dire che, citando l’autore della versione originale di questo articolo: “i principi fondamentali sono intuitivi: risparmia con regolarità, investi con prudenza, diversifica il portafoglio e mantienilo nel lungo termine. È la gestione del denaro che è complessa.”

1. La pigrizia è una virtù

Iniziamo con quello che è probabilmente lo statement più paradossale: la pigrizia solitamente massimizza le performance; al contrario, l’iperattività le penalizza. Ovviamente non abbiamo redatto questo contenuto per generalizzare, ed esisteranno sicuramente delle eccezioni. Per esempio l’infallibile e attivissimo trader di meme coin e cugino del nostro amico. In ogni caso, se analizziamo i grandi numeri nel mondo degli investimenti e della finanza personale viene ribaltato tutto ciò che la società ci ha insegnato sul valore dell’impegno e del lavoro.

Attenzione! La pigrizia, in questo caso, si riferisce al mero lato operativo, ad esempio il numero di acquisti e vendite o ribilanciamenti, e non al tempo impiegato per studiare i concetti o le principali teorie. Questa assunzione può essere applicata anche al mondo crypto. Più cresce il numero di operazioni effettuate in un dato orizzonte temporale e più cresce il rischio di commettere errori che, soprattutto se si sceglie una determinata tipologia di crypto, possono portare a grosse perdite.

Per quanto riguarda la finanza tradizionale “i cosiddetti lazy portfolios, portafogli che contengono un semplice diversificazione tra poche asset class replicate da strumenti finanziari economici che richiedono interventi minimi, hanno storicamente performato meglio di numerose strategie più sofisticate e gestite attivamente.” E si può dire lo stesso per i portafogli composti prevalentemente da Bitcoin (e al massimo poche altcoin), anche se l’orizzonte temporale di riferimento è molto più breve.

Ciò accade per una serie di motivi. In primis: ogni singola operazione, non importa se effettuata su un broker o su un exchange crypto, comporta dei costi, oltre che accrescere notevolmente la probabilità di commettere errori. Per via dell’imprevedibilità neanche i professionisti puntano a fare timing del mercato, ovvero vendere quando gli asset che detengono raggiungono un punto di massimo o comprare su un minimo. Infine, non si può non specificare che le plusvalenze registrate sono soggette a tassazione.

2. “Bisogna seguire l’intuito”

L’intuito ci salva la vita, per esempio facendoci avvertire un pericolo prima che si manifesti, ma è molto pericoloso quando si parla di investimenti. Gli esseri umani soltanto di recente hanno iniziato ad impegnarsi per far fruttare il loro denaro, mentre hanno sviluppato l’intuito e i bias cognitivi ad esso connessi in centinaia di migliaia di anni. In parole ancora più semplici: il nostro intuito si è sviluppato per metterci al sicuro da belve feroci o da piante velenose, non dal crollo dei mercati successivo al Trump Trade.

Ecco i bias cognitivi, degli automatismi mentali dai quali si generano credenze e da cui si traggono decisioni veloci, che più frequentemente influiscono sul modo in cui investiamo:

  • L’ancoraggio: attribuiamo un valore eccessivo e irrazionale ad alcune soglie di prezzo. Un esempio lampante sono i 100.000$ per Bitcoin, che hanno portato tantissimi investitori a commettere errori durante il bull market del 2021 perché convinti che BTC avesse raggiunto tale soglia.
  • L’overconfidence bias: siamo soggetti a questo bias quando sovrastimiamo le nostre conoscenze e capacità decisionali o la precisione delle nostre previsioni;
  • Il bias di conferma: quando ricerchiamo selettivamente soltanto i dati che avvalorano le nostre opinioni;

Per questo motivo gli approcci rigidi caratterizzati da un set di regole chiare e che non devono essere infrante, ad esempio l’acquisto ricorrente o il buy and hold, tendono a garantire risultati migliori rispetto a strategie che si affidano all’istinto o alla percezione soggettiva di un investitore.

3. I saldi non attirano compratori

Al contrario di quanto accade normalmente, nella finanza, e ancor di più nel mondo crypto, la discesa dei prezzi allontana gli acquirenti. Supponiamo di essere interessati ad un paio di scarpe e che il loro prezzo, ad un certo punto, si riduca del 50%. Molto probabilmente accogliamo questa riduzione con gioia e molto probabilmente le acquistiamo. È paradossale ma sui mercati accade l’opposto. Il celebre meme che rappresenta una coda lunghissima quando il prezzo di BTC è pari a 100.000$ e una coda vuota quando questo è pari a 6.000$ funziona, perché riflette la verità.

finanza personale paradossi bitcoin

Quanto anticipato può essere spiegato con un fenomeno noto come effetto gregge: quando tutti vendono, il nostro istinto ci spinge a fare lo stesso, anche se razionalmente sappiamo che potrebbe essere semmai il momento migliore per comprare. Sui mercati gli sconti spaventano perché i movimenti ribassisti di prezzo sono associati a notizie o comportamenti negativi, e modificano la percezione degli investitori che si aspettano ribassi ulteriori.

4. Investire vicino ai massimi è la norma, non l’eccezione

Per quando riguarda questo punto ci distacchiamo per un momento dal settore crypto per concentrarci sui mercati finanziari tradizionali, in particolare quello azionario. Non perché tale paradosso o controintuitività sia esclusiva per questo tipo di mercato, ma a causa della giovane età degli asset crypto in confronto agli indici azionari, che non ci forniscono sufficienti dati storici per avvalorare la nostra tesi.

Tra chi si approccia per la prima volta al mondo degli investimenti aleggia la paura di comprare ai massimi, o “troppo tardi”. Questa risulta totalmente infondata se analizziamo la storia dell’S&P 500, il principale indice azionario che racchiude le performance delle 500 aziende più capitalizzate degli Stati Uniti e, in un certo senso, descrive l’andamento generale del mercato. Guardando il suo grafico, che inizia nel 1957, notiamo come “il mercato trascorra gran parte del tempo in prossimità dei suoi massimi storici”. 

L’S&P 500 ha realizzato 1.242 nuovi massimi tra il suo anno di nascita (1957) e marzo 2025. Inoltre, generalmente periodi molto brevi di tempo separano un massimo storico dal successivo, anche se ci sono state alcune eccezioni (circa 7 anni tra il 2000 e il 2007 e tra il 1973 e il 1980). Tutto questo per dire che, almeno per quanto riguarda la finanza tradizionale, i nuovi all-time high non sono eventi eccezionali ma rappresentano la normalità

Inoltre, l’idea che sia più facile investire durante una fase ribassista è spesso illusoria: quando i mercati crollano, la paura e l’incertezza prendono il sopravvento, rendendo paradossalmente più difficile investire, anche quando i prezzi sono notevolmente più bassi.

E per quanto riguarda il mondo crypto? Beh, a oggi nemmeno Bitcoin può essere paragonato all’S&P 500 dati i 50 anni che li separano; caratteristica che rende il valore di BTC più ciclico e soggetto alla volatilità. Tuttavia, di recente Bitcoin ha ridotto il tempo che è intercorso tra due massimi storici, probabilmente a causa del crescente interesse negli asset da parte degli investitori istituzionali. È probabile che con il tempo, anche se non possiamo avere la certezza, i movimenti di Bitcoin assomiglieranno sempre di più a quelli di asset tradizionali, il principale indiziato ad essere preso in esempio è l’oro dato che questi due condividono la scarsità.

5. Il paradosso dei paradossi

E arriviamo, dunque, al quinto e ultimo punto, descritto efficacemente da Dedalo Invest attraverso il seguente paradosso:

  • È fondamentale iniziare a investire il prima possibile per sfruttare l’interesse composto.
  • Non si può agire alla cieca, ma è necessario comprendere bene cosa si sta facendo, e quindi educarsi, prima di iniziare ad investire.

La prima assunzione è molto semplice se si conosce il funzionamento dell’interesse composto, ovvero il rendimento percentuale che si riceve su un importo il quale è frutto di un interesse guadagnato in precedenza. Insomma, è una sorta di interesse sugli interessi. Tuttavia buttarsi a capofitto senza essere in possesso delle conoscenze di base può portare a errori, più o meno costosi e traumatici che possono portare l’individuo ad abbandonare il mondo degli investimenti.

Come ovviare a questo problema? Puoi partire dai migliaia di contenuti che trovi sul nostro sulla nostra Academy e sul nostro Blog!



Donald Trump: la riserva crypto e il summit

La riserva crypto annunciata da Donald Trump e il summit alla Casa Bianca

Questa sera ci sarà il primo summit crypto della storia alla Casa Bianca. Chi sono gli ospiti del vertice e quali decisioni verranno prese?

Donald Trump ha scelto lo scorso week end, nello specifico il giorno domenica 2 marzo, per tornare a parlare di crypto, dopo il lungo silenzio durato tutto il mese di febbraio. Come al solito lo ha fatto “a modo suo”, dichiarando di essere innamorato (sì, ha stupito anche noi la modalità attraverso la quale si è espresso) di Bitcoin e Ethereum. Ma anche, in realtà prima di quest’ultima dichiarazione, che la riserva in crypto degli Stati Uniti includerà Cardano (ADA), Solana (SOL) e Ripple (XRP).

Questa notte, però, tutto è cambiato. Il presidente ha firmato un ordine esecutivo che ha deluso i mercati, decidendo che la riserva in Bitcoin degli Stati Uniti d’America sarà composta dai Bitcoin sequestrati e già in possesso del governo.

Gli ultimi giorni del mondo crypto sono stati molto intensi e ora tutti aspettano delle risposte dal summit alla Casa Bianca di questo pomeriggio. Chi saranno gli ospiti del vertice e di cosa si discuterà?

Summit crypto alla Casa Bianca: come influirà

Cosa possiamo aspettarci dal mercato? E dagli ospiti del primo summit crypto alla Casa Bianca della storia? Impossibile fare previsioni, ma qualche considerazione sì, soprattutto alla luce dello stellare cast che “si esibirà” questo pomeriggio.

Confermati e appartenenti all’industria

  • Michael Saylor: il Chief Executive Officer (CEO) di MicroStrategy è, in un certo senso, il capitano della squadra crypto messa insieme dall’allenatore Donald Trump. Sicuramente promuoverà fortemente la riserva strategica in Bitcoin, che sarà uno dei temi centrali del dibattito, così come lo ha fatto anche nel privato consigliandola a diverse imprese, tra cui Microsoft. Non è chiara, invece, la sua posizione in merito alla possibile inclusione di altre criptovalute.
  • David Bailey: CEO di Bitcoin Magazine, una delle voci più influenti se si parla di divulgazione sul tema Bitcoin. Da sempre schierato contro la censura finanziaria e favorevole all’adozione su larga scala di BTC come riserva di valore.
  • Brad Garlinghous: il CEO di Ripple (XRP) è, da anni, protagonista del settore soprattutto sul fronte regolamentativo. Con Ripple Labs che, dal 2020 in poi, ha combattuto una dura battaglia contro la Security and Exchange Commission (SEC) e il suo presidente Gary Gensler.
  • Brian Armstrong: CEO di Coinbase, l’unico exchange crypto attualmente quotato in borsa e uno dei primi a portare le criptovalute nel mercato mainstream USA. Anch’esso da anni combatte contro la SEC per una regolamentazione più chiara e favorevole al settore.
  • Kyle Samani: fondatore di Multicoin Capital, è uno dei più grandi sostenitori di Solana (SOL). Con il suo fondo, ha contribuito a spingere la crescita della blockchain Layer 1.
  • Matt Huang: Co-fondatore di Paradigm. Ha investito in diversi progetti di punta, tra cui Uniswap, Optimism e OpenSea, contribuendo alla crescita della DeFi e del Web3.
  • Nat Eliason: Meno noto rispetto ad altri nomi in lista, è coinvolto nel progetto ONDO, uno degli esempi più virtuosi di tokenized real world asset (RWAs). Potrebbe essere un outsider del settore DeFi nei prossimi anni.
  • Marc Andreessen: Fondatore di Andreessen Horowitz (a16z), uno dei fondi di venture capital più importanti nel settore crypto
  • Vlad Tenev: CEO di Robinhood. Il suo coinvolgimento nel settore crypto è stato segnato da momenti controversi, come la sospensione del trading di DOGE nel 2021.
  • Arjun Sethi: CEO di Kraken, e una delle voci più autorevoli nel settore, da anni spinge per un’adozione più istituzionale delle criptovalute.
  • Kris Marszalek: CEO di Crypto.com, ha reso il suo exchange uno dei più conosciuti al mondo grazie a partnership strategiche e altisonanti campagne marketing.

Esponenti politici confermati

  • Bo Hines: Direttore esecutivo del Presidential Council of Advisors per gli asset digitali. Figura chiave nell’agenda pro-crypto dell’amministrazione Trump.
  • David Sacks: Imprenditore tech e investitore, è stato nominato “crypto czar” per guidare le politiche sulle criptovalute nella Casa Bianca di Trump.
  • Mark Uyeda: Presidente ad interim della SEC, noto per un approccio più favorevole all’innovazione rispetto al suo predecessore Gary Gensler.
  • Caroline Pham: Presidente ad interim della US Commodity Futures Trading Commission (CFTC), ente regolatore dei mercati derivati, inclusi i future su Bitcoin.
  • Paul Atkins: Ex commissario della SEC, potrebbe essere una figura chiave nel promuovere un quadro normativo più favorevole per il settore crypto.

Non ancora confermati

  • Cathie Wood: CEO di Ark Invest, nonché una delle figure più bullish sulle criptovalute e in particolare su Bitcoin. Ha ripetutamente pubblicato previsioni secondo le quali BTC raggiungerà un valore astronomico nel prossimo futuro e ha investito massicciamente nel settore attraverso il “suo” fondo di investimento.
  • Anatoly Yakovenko: la figura dietro a Solana, la blockchain “più in voga” nel 2024 e, ad oggi, la migliore alternativa (se ancora è una alternativa) a Ethereum per la DeFi e gli NFT.
  • Vitalik Buterin: Co-fondatore di Ethereum e pioniere. Le sue idee hanno ridisegnato i confini della tecnologia blockchain, molto di quello che il mondo crypto è oggi lo dobbiamo a lui.
  • Paolo Ardoino: orgoglio italiano, CEO di Tether (USDT) la prima stablecoin a raggiungere l’adozione di massa e Chief Technology Officer (CTO) di Bitfinex.
  • Charles Hoskinson: fondatore di Cardano e co-fondatore di Ethereum.

Cosa serve al mercato per ripartire?

Fino a questa notte il mercato stava dimostrando resilienza, quando Donald Trump ha ordinato alla sua amministrazione di creare la prima riserva di Bitcoin, all’interno della quale detenere gli sequestrati dal governo americano negli anni. Chi si aspettava che la Bitcoin Strategic Riserve sarebbe stata istituita attraverso un piano concreto di acquisti è rimasto deluso, e i mercati non hanno tardato a riflettere questo setiment. Insomma, le promesse vaghe e gli annunci eclatanti ma privi di sostanza degli scorsi giorni hanno lasciato spazio alla delusione.

L’annuncio di Trump sulla creazione di una riserva strategica crypto per gli Stati Uniti, che includerebbe Bitcoin, Ethereum, Cardano (ADA), Solana (SOL) e Ripple (XRP), aveva acceso gli animi. Ma d’altro canto aveva anche evidenziato una realtà: il settore, e soprattutto i grafici, sono stanchi di vuote speculazioni e in cerca di una roadmap chiara in merito ad un’adozione istituzionale che potrebbe modificare lo status quo finanziario globale. La chiarezza è arrivata, ma non nella modalità in cui i crypto enthusiast si aspettavano.

In ogni caso, non tutto è perduto. Il summit alla Casa Bianca di stasera può ancora mischiare le carte in tavola. Inoltre, all’interno dell’ordine esecutivo viene specificato che i Segretari del Tesoro e del Commercio sono autorizzati a sviluppare strategie neutre dal punto di vista del bilancio per l’acquisizione di altri BTC. A condizione che tali strategie non comportino costi aggiuntivi per i contribuenti americani.  Che ne sarà delle altre crypto e come verranno allocate e bilanciate le risorse?

Guarda il grafico di Bitcoin

Il ruolo chiave del summit: collaborazione vs. retorica

Gli ospiti del vertice avranno l’onere (e l’onore) di trasformare il dibattito in proposte concrete. Michael Saylor, ad esempio, potrebbe spingere per un’allocazione statale totalmente in Bitcoin, vista la sua posizione da maximalist, mentre Brad Garlinghouse (Ripple) potrebbe portare acqua al suo mulino, chiedendo l’inclusione di XRP. Paolo Ardoino, invece, potrebbe sottolineare l’importanza delle stablecoin come ponte tra crypto e moneta fiat.

Ovviamente, queste sono solo speculazioni; tuttavia il gruppo di figure che dovrebbero presenziare alla Casa Bianca è fortemente eterogeneo. Per esempio da Cathie Wood (Ark Invest) ci si aspetta un approccio “libertario”, mentre da esponenti più legati alla tecnologia che sostiene il mondo crypto, ad esempio Vitalik Buterin, discorsi orientati alla sostenibilità e all’etica

Quel che è certo è che mai nella storia abbiamo assistito ad un evento di questa portata per il settore, anche se l’entusiasmo si è ridimensionato, è probabile che il vertice provocherà movimenti di prezzo impetuosi.

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L’epopea della riserva crypto USA

Infine, possiamo riportare alcune considerazioni riguardanti il tema centrale dell’incontro: saranno incluse altre crypto all’interno della riserva approvata da Trump questa notte e quali criteri verranno usati per selezionare gli asset? Come verrà gestita la volatilità? E, soprattutto, come la riserva impatterà sulle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve?

Insomma, il mercato crypto è in attesa di segnali forti: se il summit si concluderà senza annunci importanti, il rischio è un ulteriore ciclo di sell-off. Se, invece, verranno delineati passi concreti come l’avvio di un pilot per la riserva strategica, linee guida per l’integrazione crypto-Treasury, o un accordo su una regulatory sandbox (un ambiente controllato dove intermediari vigilati e operatori del settore possono testare soluzioni innovative) i risvolti potrebbero essere profondamente positivi. Trump, nel suo stile, ha riacceso l’interesse, ma ora tocca agli esperti tradurre la sua retorica in policy. Continua a seguire il nostro blog per scoprire cosa succederà.

Young Platform Pro: le novità dell’aggiornamento e i vantaggi per gli utenti

pro update v4 api young platform

Young Platform Pro si evolve con un importante aggiornamento che introduce nuove funzionalità e miglioramenti per un’esperienza di trading ancora più fluida e performante. Tra le principali novità troviamo un’interfaccia rinnovata, una gestione avanzata degli ordini e una nuova versione delle API che ottimizza la velocità e l’efficienza delle operazioni. Scopriamo nel dettaglio cosa cambia e quali sono i vantaggi per gli utenti.

Un’Interfaccia più intuitiva e funzionale

Nuova Homepage e Pagina Pairs

L’aggiornamento introduce una nuova homepage e una pagina Pairs rinnovata, con maggiori dettagli sui mercati per consentire un accesso più rapido e completo alle informazioni essenziali.

Migliore adattabilità su Desktop

L’interfaccia desktop è stata migliorata per garantire un’esperienza più fluida e ottimizzata, adattandosi meglio a diverse risoluzioni e dimensioni dello schermo.

Dati dell’Order Book e ordini più chiari

Sono state migliorate: 

  • La visualizzazione dei dati nell’order book.
  • La posizione dei propri limit order.  
  • Il selettore dei pair, con maggiori informazioni e nuove categorie per le coin.

Queste modifiche rendono più semplice e immediata la consultazione dei dati di mercato, migliorando il processo decisionale degli utenti.

Grafico TradingView potenziato

Il grafico di TradingView ora permette di:

  • Nascondere gli ordini limite aperti.
  • Visualizzare le posizioni dei trade storici.

In questo modo, i trader possono personalizzare la visualizzazione per concentrarsi sulle informazioni più rilevanti.

Gestione degli ordini più dettagliata

Negli ordini ora è possibile vedere anche i singoli trade, fornendo una panoramica più dettagliata delle operazioni eseguite.

Shortcut tra Wallet, Ordini e Area Trade

La navigazione tra il wallet, gli ordini e l’area trade è stata resa più fluida grazie a miglioramenti nelle scorciatoie, riducendo i tempi di passaggio tra le diverse sezioni della piattaforma.

Gestione del “Dust” più accessibile

Ora il dust (piccoli residui di criptovalute) è più facilmente gestibile grazie alla funzione di conversione in token Young (YNG), semplificando la pulizia del portafoglio.

Aggiornamento API: prestazioni e velocità ottimizzate

Per i trader avanzati e gli sviluppatori, la nuova versione delle API di Young Platform Pro introduce miglioramenti fondamentali.

Novità delle API v4

  • Modelli delle transazioni aggiornati
    Le nuove API gestiscono in modo più efficiente tutte le tipologie di transazione, garantendo maggiore flessibilità e precisione.
  • Riduzione della latenza del 30% nelle operazioni di Trading
    Le operazioni di place order e cancel order ora sono eseguite con una latenza ridotta di almeno il 30%, rendendo il trading più rapido ed efficiente.
  • Supporto ai WebSockets
    I WebSockets migliorano l’aggiornamento in tempo reale dei dati di mercato e degli ordini, garantendo un’esperienza più dinamica e reattiva.

Impatto sui Servizi

  • Mercati: aggiornamenti più rapidi delle informazioni di mercato
  • Trading: esecuzione ordini più veloce
  • Transazioni: cambiamenti nei modelli di gestione

Tempistiche di Transizione

  • Dal 31 maggio 2025: non sarà più possibile creare API Key per la versione 3 (v3)
  • Dal 6 giugno 2025: le API v3 saranno dismesse, è necessario completare la migrazione a v4 per evitare interruzioni.

Preparati al cambiamento

L’aggiornamento di Young Platform Pro porta con sé un notevole miglioramento dell’esperienza di trading, rendendo la piattaforma più veloce, intuitiva e funzionale.

Per chi utilizza le API, la transizione alla versione v4 è un passaggio essenziale per continuare a operare senza interruzioni e beneficiare delle ottimizzazioni introdotte.

Risorse utili:

Con queste novità, Young Platform Pro si conferma una piattaforma all’avanguardia, sempre più attenta alle esigenze dei trader e pronta a offrire strumenti avanzati per un’esperienza di trading efficiente e performante.

Scopri Young Platform PRO

Abbiamo scritto un libro per 14 mila consulenti finanziari in Italia: “De-centralized banking – Dalle Banche centrali alla Finanza distribuita”

L’evoluzione finanziaria globale: il saggio di Andrea Ferrero e Paolo Turati

Come si sta evolvendo il mondo della finanza? Il saggio a cura di Andrea Ferrero e di Paolo Turati: “De-centralized banking – Dalle Banche centrali alla Finanza distribuita”

Torino, 3 Marzo 2024 – Young Platform annuncia la pubblicazione del saggio “De-centralized banking – Dalle Banche centrali alla Finanza distribuita” curato dal Co-CEO di Young Platform Andrea Ferrero e da Paolo Turati economista, docente, coordinatore e presidente del Corso “E.M. Wealth Management A&I (ESG)” della SAA – School of Management dell’Università di Torino. Turati è anche direttore del Laboratorio di Finanza Decentralizzata e Blockchain e presidente del comitato scientifico della facoltà.

Edito da Giappichelli, casa editrice leader in ambito giuridico ed economico, il volume si rivolge a operatori finanziari, docenti, professionisti legali e investitori interessati alla blockchain e ai digital asset, alla finanza decentralizzata (DeFi), alla tokenizzazione, ai non fungible token (NFT) e a tutti gli argomenti connessi.

Un testo di riferimento per 14.000 consulenti finanziari italiani

Il saggio, che analizza con spirito critico l’attuale sistema finanziario concentrandosi principalmente sui suoi aspetti decentralizzati, è diventato il testo di riferimento per una nuova certificazione UIS – Unconventional Investments Specialist, promossa dall’European Financial Planning Association (EFPA). Un traguardo significativo, considerando che pochi anni fa un’opera di questo tipo – che solleva interrogativi sullo status quo finanziario globale – sarebbe stata difficilmente accolta come riferimento istituzionale.

Grazie al lavoro di Ferrero e Turati, i 14.000 consulenti finanziari italiani che vorranno approfondire le loro conoscenze in merito ad investimenti definibili non convenzionali e alternativi, ovvero al di fuori dei tradizionali investimenti finanziari (azioni, obbligazioni fondi), dovranno preparare l’esame EFPA proprio attraverso questo testo.

Dalla teoria alla pratica: un manuale per il futuro

Il saggio diviso in due sezioni curate dai rispettivi autori, pur mantenendo un rigore accademico, supera i confini del puro tecnicismo. La prima, curata da Turati, unisce analisi storica e filosofica per esplorare il concetto di decentralizzazione, dalla crisi del 2008 alle sfide delle neobanche, passando per temi come l’economia dei token (tokenomics), l’intelligenza artificiale e la fiscalità degli asset digitali.

“La Finanza Decentralizzata digitale è il secondo tentativo di risposta in mille anni allo strapotere di quella centralizzata delle Nazioni che, in stato di costante e imponente conflitto di interessi, ha generato centri di potere che non rispondono che a sé stessi, con rischio di creazione di danni immensi verificabili solo ex post, come quelli della Grande Crisi finanziaria iniziata nel 2008 e per nulla ancora risolta.”, spiega Turati.

“Gli Ordini Cavallereschi che avevano tentato la prima decentralizzazione finanziaria furono spazzati via manu militari dai Regni di allora perché non avevano un’arma invincibile, cioè la tecnologia delle reti digitali, che oggi è invece in mano a tutti. Stante che il Progresso lo si può rallentare ma non fermare, è più che verosimile che la decentralizzazione finanziaria del XXI Secolo sia venuta per restare e sia destinata giocare un ruolo di co-protagonista importante nell’ambito finanziario globale.”

La seconda sezione, firmata da Andrea Ferrero, si concentra maggiormente sugli aspetti operativi introdotti dalla rivoluzione finanziaria che stiamo affrontando: dal ruolo del “banchiere decentralizzato” alla custodia degli asset, fino al lending & borrowing, ai sistemi di pagamento e gli investimenti.

“È una guida per navigare un futuro in cui tecnologia e decentralizzazione ridefiniscono le regole. Dalle crypto-bank alle piattaforme autonome, stiamo costruendo un sistema più accessibile, che trasformerà radicalmente come creiamo e scambiamo valore” – ha dichiarato il Co-CEO di Young Platform.

In sintesi, in un’epoca segnata da un debito globale di circa 313.000 miliardi di dollari, strumenti derivati opachi e mercati sempre più interconnessi il saggio “De-centralized banking – Dalle Banche centrali alla Finanza distribuita” si propone come una bussola indispensabile per orientarsi nel sistema finanziario globale odierno, quanto mai complesso e ricco di novità.

Le date e gli orari delle presentazioni

Ecco dove e quando Andrea Ferrero e Paolo Turati presenteranno il saggio “De-centralized banking – Dalle Banche centrali alla Finanza distribuita”:

  • Il 10 Marzo alle ore 17:30 presso la School of Management (SAA) dell’Università di Torino;
  • Il 21 Marzo alle ore 15:00 a Bitcuneo;
  • Il 9 Aprile alle ore 17:30 presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino (ODCEC);
  • Il 17 Aprile alle ore 11:00 al Salone del Risparmio di Milano.

Non mancare!

Perché il bull market fatica ad ingranare?

Il quantitative easing darà il via al bull market esplosivo?

Secondo gli investitori più ottimisti il recente movimento ribassista darà il via all’altcoin season. Secondo i più pessimisti il bull market è finito. Qual è la verità? Tutto passa dal quantitative easing?

La stagione del quantitative easing appare ancora lontana, mentre negli ultimi giorni il prezzo dei principali asset – dalle crypto all’azionario – è crollato. Cosa manca a questo bull market che sembra piuttosto diverso rispetto ai precedenti? Nulla è perduto, ma lo scenario globale dal punto di vista delle politiche monetarie (in particolare quello statunitense) sembra lontano da una svolta.

In questo articolo analizziamo il quantitative easing e perché potrebbe essere l’ingrediente che manca per attivare la reazione chimica della prossima altseason?

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Quantitative easing: che cos’è?

Capire che cos’è il quantitative easing ci permette di affrontare meglio lo scenario attuale che domina il mercato. Per semplificare la questione potremmo definirlo come “l’arma segreta delle banche centrali” per stimolare il mercato, opposta al quantitative tightening, che implica l’innalzamento dei tassi di interesse e quindi la riduzione della disponibilità monetaria a livello globale.

Il quantitative easing si manifesta con un drastico taglio dei tassi di interesse che permette a cittadini e imprese di prendere in prestito denaro in modo più agevole. Ma anche con l’acquisto di titoli di Stato e asset finanziari. Insomma è l’all you can eat delle banche centrali. Questo fiume di liquidità a basso costo, che ha come affluente il denaro che gli investitori decidono di non destinare alle obbligazioni a causa dei loro rendimenti ridotti all’osso, sfocia negli asset considerati “più rischiosi”, in particolare azioni e crypto.

Negli ultimi quindici anni il quantitative easing è stata la medicina di ogni crisi – dal crollo di Lehman Brothers (2008) al Covid (2020) – nonché la benzina dei recenti bull market. Oggi, invece, la situazione appare diversa. Nonostante la decrescita dell’inflazione rispetto al triennio 2021 – 2023 il costo del denaro resta ancora al di sopra della soglia target del 2% (al 3% a gennaio 2025) limitando le possibilità di un allentamento aggressivo della politica monetaria. Tutto questo alla luce degli ultimi annunci di Trump riguardanti i dazi, confermati su Canada e Messico nelle ultime ore. Secondo la Federal Reserve (FED) tagliare troppo rapidamente i tassi potrebbe scatenare una nuova ondata speculativa sui mercati finanziari con un possibile surriscaldamento dell’economia.

La crescita della capitalizzazione di mercato di Bitcoin

Nonostante non siano ancora state introdotte politiche monetarie di quantitative easing, il mercato si è mosso a rialzo in modo esplosivo negli ultimi mesi del 2024. Il prezzo di Bitcoin da novembre del 2022 ad oggi ha registrato un +448% e la sua capitalizzazione di mercato è passata da 300 miliardi di dollari a 1.760 miliardi (2.150 miliardi nel punto di massima espansione). 

Questa crescita è dovuta anche all’approvazione degli ETF spot, strumenti finanziari che hanno attratto su Bitcoin circa 38 miliardi di dollari e detengono 101 miliardi di dollari di BTC, il 5,79% di quelli in circolazione. Bitcoin non aveva mai registrato un incremento della sua capitalizzazione di mercato di 1,7 trilioni di dollari nel punto di massima espansione (gennaio 2025), come si nota dando uno sguardo alle performance dei cicli passati:

  • 2015-2017: +11.082% in 1.068 giorni, 326 miliardi di dollari di incremento nella capitalizzazione di mercato.
  • 2018-2021: +2.021% in 1.060 giorni, 1.21 trilioni di dollari di incremento nella capitalizzazione di mercato.

Perciò questo ciclo di mercato sembra fortemente positivo se analizziamo le performance di Bitcoin e le pietre miliari poste negli ultimi tre anni. 

Per esempio il fatto che BTC sia diventato centrale nel dibattito finanziario globale, tanto da ricoprire un ruolo di spicco all’interno del dibattito elettorale americano. O anche che la senatrice Cynthia Lummis e lo stesso presidente Donald Trump abbiano promosso l’istituzione di una riserva strategica in BTC per le casse degli Stati Uniti.

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Alcune considerazioni sul ciclo di mercato che stiamo vivendo

Tralasciando il quantitative easing, che abbiamo già identificato come ingrediente mancante di questo ciclo di mercato, possiamo concentrarci sulle differenze rispetto a quelli passati. Utilizzando come stella polare la domanda che frulla in testa a tutti i crypto enthusiast: ci sarà un’altseason e arriverà proprio dopo il recente crollo dei mercati?

È difficile determinare “a che punto del ciclo” ci troviamo

Da un lato possiamo tranquillamente affermare che non abbiamo ancora vissuto un’altseason vera e propria. Al contrario, però, siamo passati attraverso una o più meme season, l’ultima coincisa con il lancio di TRUMP; la meme coin lanciata direttamente dal presidente degli Stati Uniti a gennaio

Dall’altro lato, però, il prezzo di Bitcoin è cresciuto tanto, registrando un +60% rispetto al massimo storico del ciclo passato. Come se non bastasse sono passati già più di 12 mesi dal primo superamento dell’ATH da parte di BTC (gennaio 2024), caratteristica che rende questo ciclo ancora più strano.

Secondo alcuni esperti del settore, però, non è ancora detta l’ultima parola. I nuovi retailer (investitori al dettaglio) che si sono affacciati sul mercato (anche grazie al lancio di TRUMP), potrebbero tornare nel caso in cui dovesse finalmente verificarsi un’altcoin season.

Il casinò delle meme coin ha sostituito le altseason?

Questo punto è strettamente connesso al precedente. Il lancio di tantissime nuove meme coin unito alle ottime performance delle piattaforme connesse a questo fenomeno, ad esempio pump.fun, fungono da imbuto che attira e prosciuga la liquidità del mercato crypto.

Per questo motivo tantissimi investitori si sono spostati sul casinò delle meme coin, mentre il resto sta attualmente rinunciando alle altcoin. In più, le grandi aspettative connesse all’elezione di Donald Trump si stanno un po’ ridimensionando. È da un po’ che il Presidente non si esprime sulle crypto, precisamente dopo il lancio della sua meme coin.

Un assioma che è sempre valso negli scorsi cicli del mercato crypto, probabilmente attivato da quantitative tightening e iniezioni di liquidità, è il seguente: prima cresce il prezzo di Bitcoin, poi quello di Ethereum e infine la liquidità si riversa all’interno delle altcoin minori. Oggi la situazione sembra essere mutata, anche se sarà il tempo a dirci se si tratta di un cambio paradigmatico o di un semplice delay.

I principali attori di mercato stanno continuando ad accumulare

Ma chiudiamo questo articolo con alcune notizie positive. Nonostante l’assenza del quantitative easing, che ha storicamente funzionato come catalizzatore dei bull market, il ciclo attuale dimostra una resilienza inedita. Bitcoin, trainato dagli ETF istituzionali e da un riconoscimento politico senza precedenti, ha infranto schemi storici, crescendo in un contesto monetario più restrittivo. Tuttavia, la mancata “altseason” tradizionale e il predominio delle meme coin pongono interrogativi sul futuro delle crypto: siamo di fronte a un cambio di paradigma o a una pausa temporanea?

La risposta potrebbe risiedere proprio nella pazienza. Gli investitori istituzionali continuano ad accumulare, segnale che ci comunica che la fiducia nel lungo termine non è venuta meno. Se da un lato l’attuale scenario macroeconomico – con tassi elevati e tensioni geopolitiche – frena l’euforia, dall’altro lascia spazio a un accumulo strategico, preparando il terreno per una possibile esplosione futura. Il vero “trigger” potrebbe non essere il ritorno del quantitative easing, ma un adattamento del mercato a nuove regole del gioco, dove innovazione, regolamentazione e adozione di massa scrivono un copione diverso. Per ora, come ricorda la storia dei cicli passati, l’unica certezza è che i mercati sorprendono sempre: spesso, proprio quando tutti smettono di aspettarselo.

Stablecoin: la moneta del popolo. Il caso della Turchia.

stablecoin turchia

In Turchia le stablecoin stanno diventando l’alternativa alla lira. Ecco come l’economia reale sta cambiando nelle strade del Gran Bazar di Istanbul.

Se ci si addentra nei vicoli di Istanbul, nel Gran Bazar, in mezzo alla folla, al vociare dei mercanti e alla gente che contratta il prezzo di spezie e oggetti di ogni tipo, si noterà un viavai di persone che entrano ed escono dai retrobottega. Seguendo i loro passi, si scopriranno stanze in cui uomini che si fanno chiamare trader scambiano contanti per stablecoin. Nelle retrovie del Gran Bazar, i negozianti pagano i fornitori in criptovalute, i migranti inviano rimesse bypassando i costi bancari, e chi ha bisogno di proteggere i propri risparmi dall’inflazione usa Tether (USDT) o USD Coin come cassaforte digitale.

Milioni di dollari vengono transati ogni giorno in quella che è l’economia reale della città. Nel 2024, le transazioni in stablecoin hanno raggiunto il 4,3% del PIL turco. In un paese con una valuta volatile e una forte dipendenza dal dollaro, la gente comune ha trovato la sua soluzione. 

Le criptovalute come soluzione tangibile

Il report della Banca Mondiale, Remittance Prices Worldwide, evidenzia che, in gran parte del mondo, l’invio di rimesse tramite transazioni internazionali può costare fino al 7% e richiedere diversi giorni, soprattutto quando coinvolge paesi emergenti. Ancora oggi, milioni di persone sono escluse dai servizi bancari, mentre molte valute nazionali subiscono gli effetti di un’inflazione incontrollabile. In questo scenario, le stablecoin stanno emergendo come una soluzione accessibile e affidabile per milioni di persone che lottano quotidianamente per far fronte alle spese essenziali.

Le criptovalute possono essere fino a 5.000 volte più economiche rispetto ai metodi di pagamento tradizionali e 432.000 volte più veloci, soprattutto per i trasferimenti internazionali, come riportato nella ricerca di The Block, The State of Crypto. Se per un bonifico bancario servono giorni, sulla rete blockchain bastano secondi. Se un trasferimento tradizionale può costare decine o centinaia di euro in commissioni, sulla blockchain bastano pochi centesimi.

Stablecoin: un’economia in crescita

A differenza di Bitcoin e altre criptovalute, le stablecoin – come suggerisce il nome – hanno un prezzo stabile. Questo è possibile perché il loro valore riflette quello di valute fiat (come il dollaro) o materie prime (come l’oro). Le stablecoin sono generalmente garantite da contanti o titoli di Stato e funzionano su blockchain pubbliche.

Il peso delle stablecoin nell’economia digitale è colossale: secondo i dati di Chainalysis, oggi il 40% di tutto il valore trasferito sulle blockchain pubbliche è in stablecoin, in crescita rispetto al 20% del 2020, per un totale di 27,6 trilioni di dollari nel 2023.

In parte, questa crescita riflette il crescente consolidamento del mercato delle criptovalute, ma le stablecoin stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante come strumento per affrontare problemi concreti, e non solo come strategia di investimento. I migranti le usano per inviare rimesse, sostituendo i sistemi bancari tradizionali, costosi e lenti. Un sondaggio condotto da Castle Island Ventures e Visa in Turchia e in quattro altri mercati emergenti rivela che quasi la metà degli utenti di stablecoin le utilizza proprio per proteggere i propri risparmi dall’inflazione.

Gli Stati Uniti rimangono il mercato più grande, secondo Chainalysis, poiché le stablecoin sono centrali per il trading crypto. Tuttavia, in rapporto alla dimensione dell’economia, la Turchia è oggi il paese leader nelle transazioni con stablecoin. In Etiopia, invece, si è registrata la crescita più rapida: le transazioni sotto i 10.000 dollari si sono triplicate in un anno, principalmente per rimesse e pagamenti quotidiani.

Tether: il colosso delle stablecoin 

Nel regno delle stablecoin, Tether (USDT) è il sovrano assoluto. Domina il mercato con il 70% delle transazioni, rendendolo il punto di riferimento per trader, investitori e cittadini in cerca di una valuta digitale stabile.

Tether guadagna investendo le proprie riserve e afferma di possedere 113 miliardi di dollari di asset, di cui il 72% è in titoli del Tesoro statunitense. Con i rendimenti obbligazionari in crescita, questi investimenti sono diventati una miniera d’oro per l’azienda. Tuttavia, ad oggi Tether (USDT) non si è ancora adeguato alla normariva europea Market in Crypto Asset (MiCA).

Verso la regolamentazione delle piattaforme

Di fronte a questa nuova realtà, anche la Turchia sta prendendo provvedimenti per regolamentare il settore, sulla scia dell’Europa con la MiCAR. A partire dal 25 febbraio 2025, il paese imporrà norme più rigide: le piattaforme di scambio dovranno ottenere una licenza, adottare procedure di verifica KYC (Know Your Customer) e implementare misure più severe contro il riciclaggio di denaro.

Ma la Turchia non è l’unico paese a intervenire. In Nigeria, un giro di vite sulle piattaforme crypto ha portato alla revoca di oltre 4.000 licenze, con un conseguente calo del 38% nelle transazioni in stablecoin. Al contrario, in Etiopia l’uso di questi asset digitali sta esplodendo: nel corso dell’ultimo anno, le transazioni inferiori a 10.000 dollari sono triplicate, segnale che sempre più persone li utilizzano per pagamenti quotidiani e rimesse.

Negli Stati Uniti, invece, l’approccio sembra andare nella direzione opposta. A gennaio, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per definire un quadro normativo sulle criptovalute entro sei mesi, sostenendo che gli USA dovrebbero diventare la “capitale mondiale delle crypto”. L’iniziativa punta a rafforzare il ruolo delle stablecoin ancorate al dollaro, viste come uno strumento strategico per consolidare la supremazia della valuta americana.

Anche le grandi aziende stanno investendo in questa trasformazione. Stripe, colosso dei pagamenti digitali, ha acquisito Bridge, una startup specializzata in infrastrutture per stablecoin. Visa ha lanciato una piattaforma per facilitare l’emissione di stablecoin da parte delle banche, e BBVA, il secondo istituto di credito più grande di Spagna, sarà tra i primi a sperimentarla, probabilmente per l’ottimizzazione dei trasferimenti di denaro.

Un equilibrio intelligente tra innovazione e regolamentazione

Le stablecoin hanno dimostrato di rispondere a esigenze reali: protezione dall’inflazione, accesso a un sistema finanziario senza barriere e trasferimenti di denaro più veloci ed economici. La regolamentazione è necessaria per garantire trasparenza e sicurezza, ma deve essere costruita tenendo conto della realtà sul campo. Limitare o soffocare questi strumenti con normative eccessivamente restrittive significherebbe penalizzare proprio quelle persone che, nei mercati emergenti, le usano per necessità e non per speculazione. Il futuro delle stablecoin non dipenderà solo dalla tecnologia o dai mercati, ma anche da un equilibrio intelligente tra innovazione e regolamentazione.

La tokenomics di YNG spiegata passo per passo

token yng

Uno dei motivi per detenere Young (YNG)? La solidità della sua tokenomics. Eccola spiegata nel dettaglio!

La tokenomics è il biglietto da visita di ogni criptovaluta: ne descrive le caratteristiche e i punti di forza. Se vuoi conoscere la mission, la vision e soprattutto lo stampo economico di una crypto, la tokenomics è il documento giusto da consultare. 

Quella di YNG sarà disponibile nel whitepaper, ma in questo articolo troverai tutte le principali informazioni sulla tokenomics del token YNG spiegate punto per punto!

Categoria: che tipo di token è YNG?

YNG è l’utility token di Young Platform. Per definizione un utility token è progettato per consentire l’accesso a specifici servizi o offrire vantaggi all’interno di un ecosistema crypto. Il token YNG nasce proprio con questo scopo: migliorare e rendere unica l’esperienza degli utenti che utilizzano i prodotti di Young Platform. 

Grazie ai Club, su Young Platform tutte le funzionalità girano intorno a YNG. Il meccanismo è molto semplice: detenendo e bloccando una quantità specifica di token Young (YNG) si accede ai Club, loyalty program esclusivi che garantiscono una serie di vantaggi.

Tra i benefit principali troviamo gli sconti sulle commissioni di compravendita e l’APY maggiorato sullo staking, grazie al quale si riceve come ricompensa non solo la moneta in stake, ma anche il token YNG. Grazie alla collaborazione con importanti brand Young Platform offre ai membri dei Club diversi vantaggi esclusivi. Ad esempio, NordVPN garantisce sconti fino al 78%, mentre WeRoad fino a €450 su entusiasmanti avventure di gruppo.

E poi c’è Young Platform Step, il nostro gioco educativo a tema crypto, dove gli utenti ricevono YNG come ricompensa completando quiz, sfide e livelli. Questa è stata la prima storica funzione di YNG che viene distribuito agli utenti di Step da gennaio 2019. 

Infine, YNG svolge un ruolo primario all’interno di iniziative speciali come il concorso “The Unbox“, dove la quantità di YNG detenuta nel wallet garantisce un vantaggio concreto nel gioco grazie al meccanismo “Boost Holder”.

Il bello deve ancora arrivare! Come anticipato nell’ultimo Report, Young (YNG) sta diventando sempre più centrale all’interno dell’ecosistema di Young Platform. Con l’uscita delle nuove funzionalità che abbiamo in programma di rilasciare durante la metà del secondo semestre 2025 2025, in particolare il conto di pagamento e la possibilità di fare trading utilizzando strumenti derivati (futures), i membri dei Club potranno accedere a un’ampia gamma di vantaggi mai visti prima!

Fornitura totale: come verrà distribuito il token YNG?

Uno dei punti fondamentali da considerare nella tokenomics di una criptovaluta è la quantità di token disponibili. Da questo dato si può capire se la fornitura è destinata ad aumentare all’infinito oppure no. Nel caso di YNG, lo smart contract prevede una disponibilità limitata a 100 milioni di token. Questo significa che il numero dei token non può essere superato in nessun caso.

Con il listing su exchange decentralizzato avvenuto a luglio 2025, la gestione della supply è stata strutturata in wallet pubblici e tracciabili per garantire la massima trasparenza. Ecco come sono allocati i 100 milioni di YNG:

  1. Tesoreria e ricompense ecosistema (66 milioni YNG) 

Questo wallet principale raggruppa la riserva strategica (treasury) e i token destinati a premiare la community. I fondi della tesoreria verranno usati per sostenere la crescita del token nel lungo periodo, finanziando i meccanismi di buyback, l’aggiunta di liquidità, le campagne marketing e futuri listing. La parte dedicata alle ricompense alimenta i vantaggi per i membri dei Club (es. staking potenziato), i premi per i concorsi e futuri meccanismi di cashback. Questa struttura flessibile permette di gestire l’inflazione in modo controllato e di cogliere le opportunità di mercato.

Indirizzo Wallet (Etherscan): 0xe237A24f67457d32a294b9F21C026C63C7a66B15

  1. Team di Young Platform (7 milioni YNG) 

Una quota del 7% della fornitura totale è allocata al team. La distribuzione del primo 5% inizierà ad agosto 2025 e seguirà un meccanismo di maturazione graduale (vesting) della durata di quattro anni, per garantire un impegno costante nel tempo. Inoltre, i 2 milioni di YNG rimanenti (pari al 2% della supply totale) di questa quota sono riservati all’assunzione di futuri talenti strategici per l’azienda.

  1. Offerta Circolante (Circulating Supply) 

Quando si analizza un token, uno dei dati più importanti è l’offerta circolante, ovvero il numero totale di token che sono stati emessi e sono in mano agli utenti e al mercato. Nel caso di YNG, a fine luglio 2025, questa cifra è di circa 27 milioni di token.

Tuttavia, un errore comune è pensare che tutti questi 27 milioni di YNG possano essere venduti o acquistati in qualsiasi momento. La realtà è più complessa e molto più interessante. Per capire davvero la dinamica del mercato di YNG, dobbiamo suddividere questa offerta in due categorie principali: i token liquidi e quelli illiquidi.

Immagina l’offerta circolante come tutto il denaro che possiedi: una parte la tieni nel portafoglio o sul conto corrente, pronta all’uso (liquida), un’altra parte invece è investita in un deposito vincolato o in un fondo pensione, quindi non puoi usarla immediatamente (illiquida).

YNG Illiquidi (~11,2 Milioni)

Quasi la metà dell’offerta circolante di YNG è considerata “illiquida”. Questo non significa che sia persa o inaccessibile per sempre, ma che è temporaneamente bloccata e quindi non esercita attualmente una pressione di vendita sul mercato. Ecco dove si trovano:

  • Bloccati nei Club: sono i token che gli utenti (attualmente 1.830 membri) hanno volontariamente depositato per accedere ai vantaggi esclusivi dei Club. Questa è la prova più forte dell’impegno a lungo termine della nostra community più fedele.
  • Soggetti a vesting: fanno parte di questa categoria i token acquistati da partner strategici e top user over the counter (al di fuori del mercato). Per garantire un allineamento con gli obiettivi a lungo termine del progetto ed evitare speculazione, la maggior parte di questi token viene “sbloccata” gradualmente nel tempo (un processo chiamato vesting). Ne abbiamo parlato nel Report dedicato al token Young (YNG) per il secondo trimestre del 2025.
  • Depositati nelle Pool di Liquidità: Sono gli YNG che Young Platform stessa ha depositato nelle pool di scambio su Young Platform (la coppia YNG/EUR) e su Uniswap (la coppia YNG/USDC). Questi token sono il “motore” che permette a tutti di comprare e vendere in modo efficiente e stabile. Non sono destinati alla vendita, ma a rendere il token scambiabile.
  • Accumulati su Young Platform Step: Sono le ricompense guadagnate dagli utenti che non sono ancora state spostate sull’exchange principale.

2. YNG Liquidi (~8,6 Milioni)

Questa è la cifra più importante per chi opera sul mercato. Gli 8,6 milioni di YNG liquidi rappresentano la quantità di token che sono realmente disponibili nei portafogli degli utenti. È questa offerta “libera” che, confrontandosi con la domanda, determina le variazioni di prezzo giornaliere.

Il Liquidity Management System di YNG

Con il listing su Uniswap, la liquidità di YNG è ora distribuita su due mercati per garantire stabilità e accessibilità:

  1. Young Platform (exchange centralizzato): la liquidità sulla nostra piattaforma è gestita da una pool YNG/EUR che, a fine luglio 2025, conteneva circa 621.000€ e 1,734 milioni di YNG. Questa pool continua a utilizzare un algoritmo basato sulla formula K = x * y, dove “x” e “y” sono le quantità dei due asset nella pool, per regolare il prezzo in base agli scambi.
  2. Uniswap (exchange decentralizzato): per il mercato decentralizzato è stata creata una pool YNG/USDC su Uniswap V3. A fine luglio 2025, questa pool conteneva circa 723.905 USDC e 1,733 milioni di YNG, rendendo il token scambiabile da chiunque nel mondo DeFi.

Questa struttura a doppia liquidità permette di servire sia gli utenti del nostro ecosistema che il più ampio mercato della finanza decentralizzata.

Il (nuovo) modello economico del token Young (YNG)

Il nuovo modello economico è progettato per stabilizzare e rendere sostenibile il token nel lungo termine, creando un legame diretto tra i successi della piattaforma e il valore di YNG. La sua integrazione è iniziata in modo graduale con il listing su Uniswap.

Attualmente è attiva una “fase di osservazione”, durante la quale è stato stanziato un budget mensile per intervenire a sostegno del token qualora fosse necessario. Il modello entrerà a pieno regime con il lancio dei nuovi prodotti (conto, carta, futures) previsto per la seconda metà del 2025. A quel punto, una parte dei ricavi della piattaforma verrà sistematicamente usata per alimentare due meccanismi principali:

  • Buyback (acquisto a mercato): una porzione dei ricavi viene utilizzata per acquistare token YNG direttamente dal mercato. Questa operazione riduce l’offerta circolante e fornisce un supporto diretto al prezzo del token.
  • Iniezioni di liquidità: i token YNG acquistati tramite buyback, abbinati a un valore equivalente in Euro/stablecoin proveniente dai ricavi, vengono aggiunti alle pool di liquidità (su Young Platform e/o Uniswap). Questo aumenta la profondità del mercato, riduce lo slippage e rende il prezzo di YNG più stabile contro le ampie fluttuazioni.

Questo ciclo coordinato (prima il buyback, poi l’aggiunta di liquidità) è progettato per creare un circolo virtuoso che sostiene la crescita organica del token e premia la community nel lungo periodo.

Ora che sei a conoscenza del funzionamento completo della tokenomics di Young (YNG) non ti resta che esplorare nel dettaglio i vantaggi che si ottengono unendosi ai Club. D’altronde lo stampo economico del nostro token è stato progettato proprio per elevare i loyalty program dell’ecosistema.

Questo articolo fornisce informazioni generali sul token YNG e la sua struttura. Le informazioni qui presentate sono solo a scopo informativo e non costituiscono un consiglio o consulenza di alcun tipo. Il mondo delle criptovalute è soggetto a cambiamenti rapidi e imprevedibili. Prima di prendere qualsiasi decisione relativa all’utilizzo del token YNG o delle criptovalute in generale, ti invitiamo a fare ricerche approfondite e a valutare attentamente i rischi.