Cosa è successo alle azioni di GameStop? Perché sono esplose a rialzo nelle ultime ore?

Azioni GameStop: cos’è successo al prezzo?

Le azioni di GameStop sono esplose a rialzo nella giornata di ieri, in seguito ad un meme apparso su X (ex Twitter). Come mai il loro prezzo è salito così tanto?

È ripartita la stagione delle meme stock? Nella giornata di ieri le azioni di GameStop sono esplose a rialzo duplicando il loro valore. Per stimare la portata di tale movimento rialzista basta specificare che il New York Stock Exchange (NYSE), mercato sul quale si svolge il trading dell’azione, è stato obbligato a mettere in pausa gli scambi.

Nelle ore successive, poi, l’ondata di acquisti si è abbattuta anche sulla blockchain di Solana, dove sono nate diverse meme coin che hanno preso ispirazione dall’accaduto. Ecco che cosa è successo alle azioni di GameStop e da cosa è scaturito il pump

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La storia delle azioni di GameStop

Per capire chi è stato a far esplodere a rialzo le azioni di GameStop, e in generale cosa è successo, dobbiamo fare un passo indietro e tornare, per un momento, al 2021. Quell’anno si verificò uno degli eventi più particolari e inaspettati della storia di Wall Street. Il prezzo delle azioni di GameStop, nella primavera di quell’anno, fu oggetto di movimento a rialzo straordinariamente violento e passò, in meno di quindici giorni, da circa 5$ a più di 120$.

La causa principale dell’esplosione fu uno short squeeze, un rapidissimo aumento di prezzo generato dalla chiusura di tantissime posizioni short. Chiudere una posizione short equivale, infatti, a effettuare un acquisto e se questa azione viene effettuata da diversi investitori, si genera un circolo vizioso che spinge violentemente il prezzo verso l’alto. Il termine “squeeze” ovvero “spremere” sta a indicare ciò che accade ai trader che stavano shortando il titolo, i quali vengono spremuti finanziariamente dall’aumento di prezzo.

In quel frangente la popolarità di un utente noto come Roaring Kitty su X (ex Twitter) e come DeepFu***ngValue su Reddit crebbe enormemente, soprattutto perché gli utenti del social network si accorsero che era dal marzo del 2019 che l’utente deteneva il titolo GME. Ma non solo, DVS postava mensilmente analisi e tesi di investimento in cui comunicava ai suoi follower che le azioni di GameStop erano fortemente sottovalutate e che alcuni fondi di investimento le stavano, appunto, shortando. 

Inutile dire che il trader e analista finanziario, all’anagrafe Keith Gill, è diventato, una volta che lo short squeeze da lui previsto è, di fatto, avvenuto, una vera e propria leggenda. Nel suo ultimo aggiornamento, che risale a marzo del 2021, il valore del suo portafoglio ammontava a circa 34 milioni di dollari, mentre poco più di due anni prima le stesse azioni valevano circa 53.000$.

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L’esplosione delle azioni di GameStop di maggio 2024

Ora che conosciamo la storia delle azioni di GameStop, possiamo analizzare quanto accaduto durante la giornata di ieri, lunedì 13 maggio. Roaring Kitty, Il leader della meme stock season che abbiamo conosciuto nel paragrafo precedente, dopo quasi tre anni di assenza dai social media, è tornato a postare. Non ha pubblicato un post di spiegazioni e neanche un semplice saluto, ma un meme chiaramente riferito al mondo dei videogiochi che ha collezionato in meno di ventiquattro ore più di 2 milioni di visualizzazioni.

https://x.com/TheRoaringKitty/status/1789807772542067105

Le azioni di GameStop, che orbitavano intorno al livello dei 30$ prima dell’apertura dei mercati, sono esplose a rialzo aprendo sul livello dei 65$, obbligando il NYSE a mettere in pausa il trading. E questo avvenimento ha avuto un impatto anche sul mondo crypto.

Già nel 2021 l’esplosione delle meme stock e la crescita dell’adozione crypto erano stati due fenomeni, in parte, correlati. All’epoca, l’interesse di massa attratto dalle azioni si era riversato anche nel settore delle criptovalute, e nelle ultime ore è successo lo stesso, anche se in misura minore per quanto riguarda l’ammontare monetario approdato nel mercato crypto. Sono nate diverse meme coin su Solana dotate di nomi e sigle che rimandano all’evento, ma ad avere la meglio è stato GME, il token omonimo delle azioni di GameStop. Questa crypto ha registrato un incremento del +1.900% nelle ultime ventiquattro ore, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 68 milioni di dollari.

Cosa succederà nei prossimi giorni? L’interesse sulle azioni di GameStop si riverserà anche nel mondo crypto come già successo nel 2021? Puoi prepararti a questa evenienza acquistando Solana, il token nativo della blockchain protagonista nell’ecosistema delle meme coin.

Minare Bitcoin: come si fa? Ha ancora senso nel 2024?

Come minare Bitcoin? È sempre più difficile ma è un bene!

Come minare Bitcoin? Anni fa bastava un normale computer e oggi? 

Come minare Bitcoin? Se conosci il mondo crypto da un po’ non puoi esserti post* questa domanda almeno una volta. Il mining è il processo mediante il quale vengono validate le transazioni sulle blockchain Proof-of-Work, e quindi anche su quella di Bitcoin. I miner, attraverso dei calcoli molto complessi, controllano i blocchi dei network e consentono alla rete di funzionare. E ricevono delle ricompense per il loro lavoro.

Il mining è anche un’attività competitiva, dato che le ricompense vengono date soltanto al primo miner che risolve il problema matematico. La quantità di miner che partecipano alla rete influenza la mining difficulty: un parametro che misura quanto è difficile, in media, validare un blocco. La difficulty cresce anche in relazione alla potenza dei macchinari. 

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Ora che hai chiaro il quadro generale, scopri come minare Bitcoin e perché è sempre più difficile!

Minare Bitcoin: cosa serve?

La risposta alla domanda “come minare Bitcoin” è variata molto nel tempo. Se lo avessimo chiesto ad un miner nel 2010 ci avrebbe risposto “con un normale computer ed un software per il mining”. 

La stessa domanda,nel 2015, avrebbe avuto una risposta diversa. In quegli anni i miner avevano già cominciato ad usare dei macchinari progettati appositamente per questo scopo, chiamati ASIC (Application-Specific Integrated Circuit). E oggi? Come si fa a minare Bitcoin nel 2023?

  • Hardware: per minare Bitcoin è necessario partire dall’hardware, fanno parte di questa categoria i macchinari e gli strumenti fisici. Dai semplici computer che si utilizzavano anni fa fino ai sofisticati ASIC. Esiste una ampia gamma di dispositivi con il quale è stato possibile minare Bitcoin nel tempo. I miner in passato utilizzavano GPU (schede video) poiché possedevano una potenza di calcolo molto più elevata rispetto a quella delle CPU (i processori) ed erano più economiche rispetto agli ASIC. 

Le GPU venivano collegate in serie, ovvero una in fila all’altra, e così facendo la loro potenza di calcolo si sommava. Oggi però, anche questo metodo è diventato obsoleto e non è possibile minare Bitcoin se non si possiede un ASIC.

  • Software: un aspirante miner deve procurarsi o sviluppare un software ad hoc. Questo punto è ancora più complesso di quello precedente perché richiede, nella maggioranza dei casi, un alto grado di conoscenza informatica. Alcuni dispositivi per il mining possiedono già un software installato al loro interno da configurare ma nella maggior parte dei casi, per attivarli, è necessario utilizzare il “prompt dei comandi” o il “terminale”. Ovvero la schermata nera in cui scrivere codici che ogni tanto chi non è un informatico doc apre “per sbaglio” sul suo computer.
  • Wallet crypto: l’ultima cosa che un miner deve possedere è il crypto wallet su cui ricevere le ricompense per i blocchi validati. Un utente che sta per costruire la sua attività di mining non deve assolutamente tralasciare questo punto se non vuole lavorare gratis! Questa è sicuramente la parte più semplice di tutto il processo. Di solito i miner, come i crypto enthusiast, preferiscono utilizzare gli hardware wallet, più difficili da hackerare dato che non sono costantemente connessi alla rete.

Il mining è il meccanismo fondamentale per il funzionamento di Bitcoin, ma dietro alla principale blockchain del settore c’è molto di più. Su Young Platform puoi trovare articoli, video, news e strumenti per approfondire la regina delle criptovalute!

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Il mining è anche un gioco di squadra

Per riuscire a competere con le grandi aziende di mining che possiedono tantissimi ASIC sincronizzati tra di loro, i miner più “piccoli” hanno imparato a giocare di squadra. Sono così nate le mining pool, organizzazioni che permettono di coordinarsi e lavorare insieme per trovare l’hash corretto nel minor tempo possibile. Perciò, si può provare a minare Bitcoin anche se si possiede un solo dispositivo; partecipando alle pool e dividendo con gli altri partecipanti il premio. Purtroppo però non è possibile sapere con certezza se si riuscirà o meno a minare qualche blocco, ed è necessario acquistare almeno un ASIC per essere ammesso ad una mining pool.

Il mining è sempre più difficile

Gli hardware che riescono a risolvere i difficilissimi calcoli e la grande quantità di energia elettrica necessaria a farli funzionare, rende il mining un’attività molto costosa. Inoltre, la difficulty, cresce nel tempo dato che tende ad adeguarsi alle variazioni dell’hashrate, ovvero la potenza di calcolo totale della rete. Quest’ultima tiene conto delle caratteristiche hardware e software di tutti i miner che sono connessi al network di BTC e si aggiorna ogni due settimane. È comunque positivo che minare Bitcoin stia diventando sempre più difficile, più miner partecipano alla convalida dei blocchi più la blockchain è sicura.

Il 20 aprile del 2024, in occasione dell’halving, si sono dimezzate le emissioni della criptovaluta e, di conseguenza, anche le ricompense per i miner. Solitamente questo evento, che avviene ogni quattro anni sulla blockchain di Bitcoin, provoca un crollo della difficulty. Il che è come dire che minare BTC diventa, seppur per un’intervallo di tempo brevissimo, più facile. Ciò accade perché alcuni miner vengono irrimediabilmente colpiti dal dimezzamento delle ricompense, non riuscendo più a trarre profitti dalla loro attività. La situazione però, almeno per quanto riguarda il passato, è tornata in equilibrio pochi mesi dopo l’evento.

 
Ora che sai come minare Bitcoin sta a te decidere se iniziare. Tuttavia, se hai letto con attenzione questo articolo potresti aver capito che, probabilmente, il gioco non vale (più) la candela. A meno che tu non abbia la possibilità di accedere ad una grande quantità di energia elettrica a basso costo. Ci sono però altri metodi meno costosi per garantire la sicurezza delle blockchain ed ottenere ricompense, come ad esempio aprire un nodo su una rete Proof-of-Stake. Puoi prendere spunto dagli ex-miner di Ethereum che si sono reinventati da quando la loro blockchain ha cambiato meccanismo di consenso.

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L’Arma dei Carabinieri e Young Platform: come l’alleanza con le crypto vince il crimine finanziario

L'Arma dei Carabinieri e Young Platform: convertire crypto confiscate

Una svolta nella lotta al crimine finanziario: la prima conversione di criptovalute confiscate in valuta fiat grazie alla collaborazione tra Young Platform e le Forze dell’Ordine.

Torino, 2 Maggio 2024 – In una giornata storica per il settore finanziario e giudiziario italiano, si è conclusa con successo la prima operazione di conversione di beni confiscati sotto forma di criptovalute in valuta fiat. Questa iniziativa pionieristica rappresenta un importante passo avanti nella collaborazione tra il settore privato delle criptovalute e le istituzioni pubbliche, segnando un momento significativo nel contrasto alle attività criminali. Il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, il dipartimento di giustizia e il Fondo Unico Giustizia (FUG) hanno lavorato congiuntamente a Young Platform S.p.a., il principale exchange di criptovalute italiano, per realizzare questa cooperazione unica.

L’operazione, culminata a gennaio 2023, è il risultato di un’attenta investigazione e di azioni legali coordinate, con il coinvolgimento di Eurojust e supportata da Europol, che hanno portato alla custodia cautelare di otto individui su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di valuta falsa. Questa operazione si inserisce in un più ampio contesto investigativo avviato nel luglio 2018, mirato a contrastare una nota organizzazione radicata a Napoli e operante su scala internazionale con terminali in numerosi paesi europei e extraeuropei. 

Le investigazioni sono state condotte con l’ausilio di avanzate tecnologie informatiche, permettendo di delineare le dinamiche distributive della valuta falsa tramite un venditore attivo sui marketplace dal 2012, che utilizzava processi di anonimizzazione telematica per gestire i pagamenti in criptovalute. A seguito dell’arresto, infatti, sono state confiscate ingenti somme di denaro in criptovaluta, tra cui Bitcoin (BTC) e Monero (XRM). 

La rete criminale utilizzava il dark web e piattaforme di messaggistica come Telegram per la vendita di banconote contraffatte, in cambio di criptovalute come metodo di pagamento. Le criptovalute confiscate sono state depositate nei wallet gestiti dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria. Successivamente, in base al decreto di confisca, Young Platform S.p.a. è stata designata come ausiliario di polizia giudiziaria per procedere con la conversione delle criptovalute in valuta fiat e il loro trasferimento al Fondo Unico Giustizia (FUG). Questa collaborazione tra pubblico e privato, tra Forze dell’Ordine, autorità giudiziaria e un exchange di criptovalute rappresenta un unicum nel nostro paese. Young Platform vuole essere un modello esemplare per tutti gli exchange e società del settore che, nonostante l’intensa sorveglianza a cui sono spesso soggette, si dimostrano proattive e decisamente inclini a collaborare con le autorità giudiziarie.

La peculiarità di questa operazione non risiede solo nel suo successo e nella sua natura pionieristica, ma anche nel modo in cui dimostra l’efficacia della collaborazione tra le forze dell’ordine e le nuove tecnologie finanziarie. Le criptovalute, spesso percepite erroneamente solo come strumenti per attività illecite, offrono in realtà un livello di trasparenza nelle transazioni che può essere un potente alleato nella lotta contro il crimine. La blockchain, su cui si basano le criptovalute, registra ogni transazione in modo indissolubile, permettendo così alle forze dell’ordine di tracciare e analizzare i flussi finanziari con un livello di dettaglio precedentemente inaccessibile.

L’operazione ha portato complessivamente all’arresto in flagranza di 31 soggetti e al contemporaneo smantellamento di una stamperia clandestina in Arzano (NA). Ulteriori 50 indagati sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per reati riconducibili al traffico di valuta. Contestualmente, sono state eseguite 48 perquisizioni all’estero e 19 in Italia, dimostrando l’efficacia e la vastità di questa operazione coordinata.

Lorenzo Palombi, consulente legale di Young Platform e of counsel dello Studio legale e tributario GDP Lex con sede a Roma, che ha seguito da vicino l’operazione, ha commentato: “Questa operazione non solo evidenzia il ruolo positivo che le tecnologie finanziarie possono giocare nella società, ma stabilisce anche un precedente importante per future collaborazioni tra il settore delle criptovalute e le autorità giudiziarie. Inoltre, istituisce una procedura operativa che servirà come modello per operazioni simili in futuro, coinvolgendo altri enti e forze dell’ordine. Questo schema procedurale sarà fondamentale per standardizzare le pratiche e garantire un approccio efficace e coordinato nella lotta contro il crimine finanziario.”

La Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria ha messo in campo con questa operazione la sua capacità di rispondere alle sfide poste dall’evoluzione digitale dei mercati finanziari. Con compiti specifici come l’analisi e il contrasto della produzione e dello smercio di valuta contraffatta, il Comando svolge un ruolo essenziale nel sistema di sicurezza nazionale e internazionale. Le sue attività non si limitano al solo territorio italiano, ma si estendono a un livello internazionale, cooperando con istituzioni comunitarie e forze di polizia estere per combattere il falso monetario in tutte le sue forme.

Questa operazione non è solo un evento isolato, ma rappresenta il primo passo di una serie di interventi che verranno svolti nel corso dell’anno. L’obiettivo è stabilire una prassi giudiziaria in cui enti pubblici e privati collaborano per creare procedure collaudate volte alla lotta contro il finanziamento al terrorismo e il riciclaggio di denaro. Queste attività mirano a definire un modello operativo che integri le competenze delle istituzioni finanziarie e tecnologiche con le strategie di intelligence e di contrasto alla criminalità delle forze dell’ordine.

Questa collaborazione tra Young Platform e il Comando Carabinieri rappresenta un modello di come le nuove tecnologie possano essere integrate efficacemente nelle strategie di contrasto alla criminalità” – conclude Andrea Ferrero, CEO e co-founder di Young Platform – ”È un promemoria che, nonostante le potenziali applicazioni illecite – nel 2023, la percentuale di volumi illeciti derivanti da criptovalute si è attestata allo 0,34%, secondo quanto riportato nel “The Chainalysis 2024 Crypto Crime Report”, in costante calo dal 2019 – le criptovalute e le tecnologie blockchain hanno un potenziale significativo per contribuire positivamente alla società quando utilizzate correttamente.”


Cosa succederà quando tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati?

Cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati?

Anche i Bitcoin, come tutte le cose preziose, sono limitati e scarsi e perciò non verranno emessi per sempre. La distribuzione della criptovaluta cesserà a 21 milioni, più o meno intorno al 2140. Questo avvenimento, seppur molto lontano, influenzerà i miner del futuro che non riceveranno più come ricompensa nuovi BTC. Cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati? I miner smetteranno di rendere sicura la sua blockchain?

Perché i Bitcoin non sono infiniti?

La quantità massima di Bitcoin che potranno essere emessi è limitata a 21 milioni. Questo numero viene chiamato anche “max supply” o disponibilità massima. Questo limite è stato introdotto da Satoshi Nakamoto fin dalla creazione della criptovaluta per contenere l’inflazione e rendere la crypto scarsa e quindi preziosa. Se la disponibilità di Bitcoin fosse illimitata e i BTC venissero estratti all’infinito ad un certo punto ognuna di queste crypto non varrebbe più nulla. Attualmente sono stati emessi 19,7 milioni di Bitcoin e perciò ne mancano soltanto 2 per raggiungere la total supply

Le ricompense dei miner si dimezzano per l’halving

Un altro meccanismo di Bitcoin, collegato al mining, è l’halving. Questo regola la progressiva diminuzione delle ricompense elargite ai miner che validano i blocchi, che si dimezzano circa ogni quattro anni. Anche questo serve a ridurre le crypto in circolazione, per mantenere la scarsità. Ad oggi, dopo che l’halving di aprile 2024 è avvenuto con successo, i miner ottengono 3,125 BTC per ogni blocco che validano. Il processo di validazione di un blocco dura, in media, 10 minuti.

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Cosa succederà ai miner quando verranno emessi tutti i Bitcoin?

La sicurezza della blockchain di Bitcoin è garantita dai miner, quindi è legittimo chiedersi se nel momento in cui non verranno emessi più BTC il network smetterà di funzionare, perché nessuno sarà più incentivato a controllare la validità delle transazioni. 

Per fortuna Satoshi Nakamoto ha pensato anche a questo. I miner infatti non solo ricevono come ricompensa una parte dei nuovi BTC minati, ma anche le commissioni delle transazioni. Quando tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno stati emessi le commissioni diventeranno l’unica fonte di reddito per i miner.

La fine delle emissioni di Bitcoin avrà un impatto imprevedibile. Certamente i miner potranno risentirne, e, per alcuni di loro, minare Bitcoin potrebbe smettere di essere un’attività profittevole. Ma ciò dipende molto da all’evoluzione di Bitcoin come criptovaluta. Ad esempio, se tra circa 120 anni BTC diventerà a tutti gli effetti una riserva di valore, probabilmente le commissioni delle transazioni (che saranno molto più costose di adesso), saranno sufficienti a ricompensare i miner. In alternativa  potrebbero migrare su altre blockchain, come è successo ad Ethereum quando la sua rete è passata dal meccanismo di consenso Proof-of-Work a quello Proof-of-Stake.

Nell’ultimo anno, grazie ad una nuova tecnologia chiamata inscription, la blockchain di Bitcoin si sta evolvendo. Il network di BTC non è più una rete “pura” che gestisce solamente trasferimenti di criptovalute ma può ospitare anche gli NFT, applicazioni decentralizzate (Dapp), protocolli DeFi e, addirittura, blockchain Layer 2. Insomma, l’attività sul network di Bitcoin è in aumento, ciò contribuisce ad alzare anche le commissioni che gli utenti devono pagare, in media, per effettuare una transazione. Con l’aumento del volume delle commissioni, i miner avranno un guadagno maggiore.


Purtroppo non esiste una risposta certa alla domanda: cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati. In ogni caso, dato che mancano circa 120 anni, i miner hanno ancora un po’ di tempo per prepararsi.

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Chi sono i 10 uomini più ricchi del mondo?

Uomini più ricchi del mondo: la classifica aggiornata al 2023

Chi sono gli uomini più ricchi del mondo nel 2024? Elon Musk ha mantenuto il suo primato o è stato scalzato da qualche altro miliardario? 

Qual è la classifica degli uomini più ricchi del mondo nel 2024? Questa graduatoria è calcolata in base al patrimonio netto. Ovvero alla differenza tra il valore totale dei beni o degli asset posseduti, ad esempio contanti, investimenti, immobili e aziende, e l’ammontare delle passività, in particolare debiti e mutui.

La classifica degli uomini più ricchi del mondo più conosciuta è quella stilata annualmente da Forbes. Quella redatta dalla rivista statunitense non è però l’unica, esiste anche il Bloomberg Billionaires Index che restituisce il valore dei possedimenti dei miliardari più facoltosi del mondo in tempo reale e per questo motivo potrebbe variare nei prossimi mesi.

Queste due graduatorie nonostante mostrino valori leggermente diversi per quanto riguarda i patrimoni, anche una classifica degli uomini più ricchi del mondo diversa. Per questo articolo ci siamo basati sui dati di Forbes, anche se la prima posizione è condivisa da entrambe le graduatorie. 

10. Larry Page

Larry Page è uno dei due fondatori di Google, nonche ex CEO dell’azienda e di Alphabet, la holding che la possiede. Attualmente Google, e quindi Alphabet, è la quarta azienda al mondo per capitalizzazione di mercato, preceduta soltanto da Microsoft, Apple e NVIDIA, grazie a un market cap di circa 2 triliardi di dollari. Il patrimonio di Larry Page è, invece, di 114 miliardi di dollari secondo Forbes.

9. Mukesh Ambani

Mukesh Ambani è il presidente della Reliance Industries Limited (RIL), una delle più grandi aziende indiane. La RIL realizza prodotti petroliferi e petrolchimici, fibre e materiali per il settore tessile. Il suo patrimonio è di 116 miliardi di dollari.

8. Steve Ballmer

Al decimo posto della classifica degli uomini più ricchi del mondo c’è l’ex CEO di Microsoft, Steve Ballmer. Ballmer è stato uno dei primi dipendenti dell’azienda tech; è entrato a far parte della compagnia fondata da Bill Gates nel 1980. 

Nel corso degli anni ha ricoperto diversi ruoli chiave all’interno di Microsoft, incluso quello di presidente dal 1998 al 2000. Dopo aver lasciato l’azienda nel 2014 è diventato il proprietario della squadra della National Basketball Association (NBA) dei Los Angeles Clippers. Il suo patrimonio è di circa 121 miliardi di dollari.

7. Bill Gates

Il sesto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo non ha bisogno di presentazioni. Il fondatore di Microsoft ha guidato questa classifica per diversi anni: ininterrottamente dal 1995 al 2009 e poi anche nel 2014 e nel 2015. Il suo patrimonio dal 2009 in poi è cresciuto ogni anno. Ad oggi, secondo Forbes, si aggira intorno ai 128 miliardi di dollari.

6. Warren Buffett

Anche alla quinta posizione della classifica degli uomini più ricchi del mondo troviamo un personaggio molto noto, che è stato in due occasioni il leader di questa graduatoria. Warren Buffet viene considerato da molti l’investitore migliore di sempre. La sua società, la Berkshire Hathaway, è la sesta azienda più grande del pianeta grazie ad una capitalizzazione di mercato di 713 miliardi di dollari. Il valore totale dei beni in possesso di Buffet è invece di 133 miliardi di dollari.

5. Larry Ellison

Larry Ellison è uno dei co-fondatori nonché l’ex CEO di Oracle, una delle più grandi aziende di software al mondo. Il suo patrimonio secondo Forbes è di circa 141 miliardi di dollari.

4. Mark Zuckemberg

Il quarto uomo più ricco del mondo non ha, di certo, bisogno di presentazioni. Il co-fondatore di Facebook, nonché CEO dell’azienda che ora prende il nome di Meta ha un patrimonio di 177 miliardi di dollari. Chissà se quando fondò il suo social media per connetere studenti universitari avrebbe immaginato di poter raggiungere questo traguardo.

3. Jeff Bezos

Il gradino più basso del podio della classifica degli uomini più ricchi del mondo è occupato dal fondatore ed ex CEO di Amazon, Jeff Bezos. Nel 2021 ha lasciato la quinta azienda più grande al mondo per dedicarsi alla filantropia e ad altri progetti, come il suo fondo di beneficenza per combattere il cambiamento climatico e promuovere la sostenibilità ambientale. Bezos è stato l’uomo più ricco del mondo in quattro occasioni: nel 2017, 2018, 2019 e nel 2020 e il suo patrimonio nel 2023 è di 194 miliardi di dollari.

2. Elon Musk

Medaglia d’argento per il tycoon sudafricano Elon Musk. Che è stato di recente scalzato dal gradino più alto del podio. Il nuovo presidente di Twitter, nonché CEO di Tesla e SpaceX e co-fondatore di Open AI, l’azienda che si occupa dello sviluppo di Chat GPT

È stato l’uomo più ricco del mondo nel 2021 e nel 2022 ed ora si gioca il primato con il proprietario del gruppo LVMH. Il patrimonio di Elon Musk, che si aggira intorno ai 188 miliardi di dollari sta subendo significative oscillazioni soprattutto a causa del discusso affare per l’acquisto di Twitter.

1. Bernard Arnault

Chi è dunque l’individuo più facoltoso del pianeta? Le classifiche degli uomini più ricchi del mondo di Forbes e il Bloomberg Billionaires Index sono d’accordo, la risposta è: Bernard Arnault

Il francese è presidente e amministratore delegato di LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE, il più grande agglomerato di aziende di beni di lusso al mondo del quale fanno parte Louis Vuitton, Christian Dior, Fendi, Moët & Chandon e Dom Pèrignon. Il patrimonio di Bernard Arnault è di circa 233 miliardi di dollari.

E in Italia?

Chi è l’uomo più ricco d’Italia? Nel nostro paese la classifica è rimasta invariata rispetto all’anno scorso. Al primo posto c’è sempre Giovanni Ferrero, presidente e amministratore delegato del gruppo di proprietà dell’azienda piemontese, il quale occupa anche la ventisettesima posizione della classifica degli uomini più ricchi al mondo. Al secondo e al terzo posto invece troviamo Leonardo Del Vecchio di Luxottica e lo stilista Giorgio Armani.

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Luca Argentero apre alle donazioni in crypto su Young Platform per 1 Caffè Onlus

Luca Argentero 1 caffè

Blockchain e Metaverso al servizio del Terzo Settore: 1 Caffè Onlus apre alle donazioni attraverso le criptovalute  e presenta la sua prima collezione di NFT solidali

1 Caffè, la realtà no profit fondata da Luca Argentero e Beniamino Savio, è pronta a ricevere donazioni in criptovaluta grazie a Young Platform.

La fondazione di 1 Caffè: Luca Argentero e Beniamino Savio

Un’associazione non profit all’avanguardia, nata digitalmente nel 2011 per sostenere le piccole realtà non profit italiane attraverso la propria piattaforma di crowdfunding, premiata da Wired come idea innovativa e selezionata per la Hall of Innovation nel 2014, 1 Caffè Onlus non poteva che confermarsi uno degli enti più pioneristici del Terzo settore. Oltre ad aprirsi alle donazioni attraverso le criptovalute come strumento di raccolta fondi, che consentono un’assoluta tracciabilità delle transazioni, 1 Caffè Onlus lancia “Spreading Love”, la sua prima collezione di NFT solidali in favore della causa istituzionale della onlus, ovvero il sostegno al tessuto associazionistico italiano come mezzo per rendere questo mondo un luogo migliore. 

Capace di esplorare nuovi incredibili mondi che parlano di futuro, un futuro che si chiama Web3, la realtà non profit fondata da Luca Argentero e Beniamino Savio, membri del direttivo insieme a Pietro Mazza Midana, è ora quindi pronta ad entrare nel metaverso per diffondere la cultura del gesto del dono grazie alla tecnologia. “Il mondo Web3 è prima di tutto una mia passione personale”, dichiara Luca Argentero, vicepresidente di 1 Caffè Onlus. “Da qui poi l’idea di offrire ai nostri sostenitori un nuovo luogo in cui incontrarsi, andando anche a sensibilizzare una fetta di stakeholders che per la prima volta hanno la possibilità di affacciarsi ai nostri progetti sociali, attraverso due mondi che da sempre dialogano perfettamente: l’arte e la solidarietà”.

NFT di 1 Caffè

La collezione, disponibile su www.1caffe.org/spreading-love, racconta la storia di una navicella spaziale di 1 Caffè che, dopo aver fatto del bene sulla Terra, parte alla volta di nuovi mondi per fa scoprire altrove la potenza del gesto del dono, rappresentato dal chicco di caffè, come sinonimo di generatore di solidarietà. Sono previsti tre livelli: diversità e crescita di valore dipendono dalla potenza dei vari “chicchi di caffè” e nella conseguente “esplosione di amore generato”. Per ogni livello, inoltre, sono state generate quattro diverse tipologie cromatiche così da avere un’ampia scelta per poter collezionare tutte le opere, visibili presso il Villino Caprifoglio, la sede torinese di 1 Caffè Onlus.

“Spreading Love” è un’iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione con Stereotypes Crew, un’associazione culturale nata a Roma nel 2022 per raccogliere fondi in criptovalute attraverso la vendita di NFT, che, al raggiungimento del goal di 1.600€, duplicherà l’importo della raccolta fondi fino 3.200€, e al supporto dell’exchange partner Young Platform, scaleup fintech 100% italiana, con sede a Torino, fondata nel 2018 da 6 studenti del Politecnico di Torino con la mission di rendere il mondo delle criptovalute accessibile a tutti.

“Collaborare con 1 Caffè Onlus e creare per la prima volta un progetto NFT personalizzato, ci ha reso consapevoli del potenziale della blockchain nell’ambito terzo settore”, aggiungono i fondatori di Stereotypes Crew. “Spreading Love rappresenta senza dubbio un grande passo in avanti verso una beneficenza più trasparente, inclusiva ed innovativa”.

“Come portavoce di Young Platform mi ritengo orgoglioso del nostro supporto fornito a 1 Caffè Onlus al fine di permettergli di ricevere donazioni in criptovalute. Prevalentemente perché, grazie alla trasparenza della tecnologia blockchain, è un ottimo modo per essere completamente sicuri della provenienza e del destino dei fondi donati per supportare i piccoli e medi enti non profit italiani” – dichiara Andrea Ferrero, Ceo di Young Platform – “ L’efficacia delle criptovalute come mezzo per effettuare donazioni è lampante dall’inizio dello scoppio della guerra in Ucraina e penso che diventerà presto uno standard. Il nostro percorso in questo senso è iniziato nel 2022 con Save The Children, partnership che è attualmente attiva, e ora aggiungiamo un altro importante tassello grazie a 1 Caffè Onlus”.

Sui annuncia la sua console per il crypto gaming

Crypto gaming: SUI lancia una console web3

Sui (SUI) ha annunciato una console per il crypto gaming. I giochi web3 torneranno “di moda” durante questo bull market?

Il crypto gaming risorgerà grazie a SUI e alla sua casa di sviluppo Mysten Labs? Il progetto blockchain ha annunciato il suo ingresso nel settore dei videogiochi attraverso la presentazione di SuiPlay0x1, una console portatile (handheld) per giocare in modo decentralizzato, sviluppata in collaborazione con Playtron.

I giochi web3, soprattutto quelli play-to-earn, che hanno dominato la parte finale dello scorso bull market, ritorneranno in auge grazie al nuovo dispositivo di Sui? Scopri tutto sulla SuiPlay0x1 in questo articolo.

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SuiPlay: la presentazione

Il Sui Basecamp di Parigi, la prima edizione della conferenza dedicata a sviluppatori e appassionati della blockchain sviluppata da Mysten Labs, è stata ricca di novità. Quella che ha generato più scalpore fa parte di un segmento del web3 che è passato in secondo piano nell’ultimo periodo: il crypto gaming.

In questo senso, ad attirare l’attenzione è stato l’annuncio di una console portatile, simile all’iconica Play Station Portable (PSP) o alla più recente Steam Deck, sviluppata da Sui e dotata di una versione di Linux ottimizzata per il gaming

Il lancio della SuiPlay0x1 è previsto per il 2025 ed il team ha specificato che potrà essere utilizzata per giocare a tutti i giochi attualmente fruibili da PC o sulle altre console. Ovviamente, consentirà l’accesso anche a tutti giochi costruiti su blockchain, non solo quelli esclusivi per il network di Sui.

CTA Sui

Scordatevi però seed phrase e chiavi private. Mysten Labs e Playtron hanno dichiarato che l’esperienza utente sarà paragonabile, per semplicità e fluidità, a quella delle piattaforme per i videogiochi tradizionali

Ciò sarà possibile grazie alla funzione zkLogin, che consente agli utenti di accedere ai propri account web3 in modo semplificato, utilizzando semplicemente un indirizzo email e una password.

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SuiPlay0x1 e Solana Saga

L’annuncio di Sui ricorda molto quello di Solana in occasione del rilascio del Saga, il primo smartphone interamente sviluppato da un’azienda web3. La travagliata storia del dispositivo mobile, che ha fatto inizialmente fatica ad attrarre l’interesse del settore per poi esplodere negli ultimi mesi grazie agli incentivi (prevalentemente airdrop di token) per chi lo ha acquistato, si ripeterà?

Impossibile dirlo con certezza, ma sicuramente Sui seguirà le orme della rete creata da Anatoly Yakovenko, soprattutto per quanto riguarda i vantaggi per i cosiddetti early adopters, i primi utenti che acquisteranno il prodotto. Inoltre, bisogna aggiungere che la blockchain di Sui ha già attratto un discreto numero di sviluppatori di videogiochi, nonostante sia molto più “giovane” rispetto ai suoi principali competitor, su tutti Polygon, Immutable, Avalanche e Solana.

La console di Sui si rivelerà un prodotto di successo capace di attirare l’attenzione dei videogiocatori e di restituire nuova linfa vitale al crypto gaming?


Young Platform e TradingView: la partnership si rinnova!

Trading View e Young Platform: il rinnovo della partnership

Young Platform rinnova la partnership con TradingView, la piattaforma che ha rivoluzionato il modo di analizzare i mercati. 

Siamo orgogliosi di annunciare che la nostra partnership con TradingView, la piattaforma più utilizzata per analizzare i grafici dei principali asset, comprese le criptovalute, si rinnova.

Cosa significa questo in breve? Che su Young Platform Pro, il nostro exchange dedicato ai crypto trader, hai a disposizione tutti gli strumenti più celebri di questa piattaforma potente, sofisticata e completa. Indicatori, tool, cursori e strumenti di disegno, hai tutto quello che ti serve per esprimere il tuo potenziale e diventare un trader migliore!

Che cos’è, in breve, TradingView?

TradingView è la piattaforma per l’analisi tecnica dei mercati più utilizzata al mondo. È una risorsa fondamentale per i trader che intendono consultare i grafici e effettuare analisi più o meno approfondite per trovare i giusti punti di ingresso e di uscita da una posizione.

TradingView ha conquistato il mercato grazie a due caratteristiche fondamentali, soprattutto quando si ha a che fare con una disciplina complessa come il trading: la semplicità d’uso e la personalizzabilità.

In questo senso è lo strumento perfetto per i trader alle prime armi che vogliono “soltanto” seguire il prezzo di un determinato asset, come ad esempio Bitcoin. Ma anche per quelli esperti, che necessitano di strumenti professionali, interamente messi a disposizione dalla piattaforma stessa.

TradingView e Young Platform: un’esperienza di trading senza limiti 

Un altro grande punto di forza di TradingView riguarda la sua capacità di adattarsi alle piattaforme per il trading e gli exchange, nel caso del mondo crypto. 

Grazie a questa caratteristica, e alla conseguente collaborazione tra Young Platform e Trading View, sul nostro exchange Pro troverai tutti gli indicatori e gli strumenti che ti servono per effettuare analisi approfondite. In altre parole, puoi studiare i grafici in un unico spazio virtuale, ritrovando i tuoi setup ogni volta che esegui l’accesso.

Puoi, per esempio, tracciare delle trendline o utilizzare una media mobile esponenziale per trovare il momento perfetto per acquistare la tua crypto preferita. Non importa quanto questo scenario ci impiega a realizzarsi, ritroverai tutto come lo hai lasciato una volta eseguito l’accesso.

Ecco, nel dettaglio, i principali vantaggi derivanti dall’integrazione di TradingView su Young Platform Pro:

  • Grafici crypto potenziati: utilizza i tantissimi indicatori di trading a tua disposizione per svolgere le tue analisi tecnica;
  • Tutti i tuoi strumenti in un unico posto: traccia linee o figure geometriche, disegna, colora determinate sezione e scrivi tuoi appunti direttamente su grafico;
  • I tuoi disegni e le tue analisi restano lì, dove le hai lasciate;
  • Puoi visualizzare tutti i tuoi ordini aperti direttamente sul grafico e tenere sotto controllo le tue strategie di trading.

Ora che sai come funziona la collaborazione tra Young Platform e TradingView e che vantaggi comporta, non ti resta che iniziare a fare trading in modo, davvero, professionale.
Continua a seguire il nostro blog per non perderti i prossimi aggiornamenti e registrati su Young Platform per testare gli indicatori, gli strumenti da disegno e i tool by TradingView.



Raccomandata Market: cos’è e come funziona?

Raccomandata Market: cos’è e come funziona

Cos’è e come funziona la raccomandata market? Una tipologia di comunicazione utilizzata da enti pubblici e aziende private inviata attraverso le Poste Italiane

Che cos’è una raccomandata market? Un mezzo di comunicazione utilizzato da diverse organizzazioni, sia pubbliche che private, che sfrutta il servizio di meccanizzazione delle Poste Italiane

Innanzitutto è bene specificare che questa tipologia di raccomandata ha valore legale e spesso contiene multe, sanzioni o atti giudiziari. Scopri, nello specifico, che cos’è una raccomandata market e come funziona.

Raccomandate: cosa sono e come funzionano?

Le raccomandate sono comunicazioni univocamente numerate caratterizzate da un avviso di ricevimento. Questo perché si utilizzano quando c’è bisogno di avere la certezza legale che siano state ricevute dal destinatario.

Questa tipologia di servizio è antichissimo, i primi esemplari di raccomandata risalgono al 1.600, e utilizzato in tutto il mondo. In Italia è garantito ed emesso dalle Poste Italiane che si occupano di recapitare i documenti entro cinque giorni lavorativi. Nel caso in cui il destinatario sia assente deve essere lasciato presso il suo domicilio un avviso di giacenza nel quale viene indicato orario, sede e modalità di ritiro.

Chi può inviare una raccomandata market?

Come già anticipato la raccomandata market è dedicata alla trasmissione di documenti di natura legale o amministrativa e viene utilizzata per garantire una consegna sicura e tracciabile dei documenti. Vediamo quali entità e organi utilizzano più spesso questa tipologia di comunicazione cartacea.

Agenzia delle entrate

Le raccomandate market più temute sono quelle spedite dall’agenzia delle entrate che invia queste comunicazioni attraverso il suo Servizio Riscossione. Esse possono riguardare la riscossione di tributi e le sanzioni amministrative, tra cui richieste di pagamento, avvisi di accertamento e notifiche concernenti le cartelle esattoriali.

INPS

L’istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) utilizza spesso le raccomandate per trasmettere comunicazioni riguardanti i contributi, le pensioni o altre tipologie di prestazioni assistenziali.

Tribunali

Questi organi utilizzano le raccomandate market per garantire la notifica di ricezioni di atti giudiziari, ordinari e sentenze. Questo perché è molto importante in un procedimento giuridico che tutte le parti coinvolte vengano informate durante il processo.

Polizia

Infine, le raccomandate market che si ricevono più frequentemente: quelle inviate dalla polizia stradale. Queste comunicazioni vengono utilizzate per notificare le multe o sanzioni amministrative in cui un automobilista è incorso in seguito a violazioni del codice della strada. 

Raccomandata Market: i codici

Le tipologie di raccomandate market si differenziano per i codici a loro associati, per consentire sia a chi le riceve e sia a chi le spedisce di comprendere immediatamente il suo contenuto. Ecco i principali codici delle raccomandate divisi per categoria.

  • Codice 648: inviata dell’Agenzia delle Entrate, la busta potrebbe includere avvisi di accertamento, richieste di documentazione o comunicazioni legate a rimborsi fiscali;
  • Codici 649 e 665: potenzialmente collegati a società di recupero crediti, solleciti di pagamento, invio di nuovi bancomat o rimborsi IRPEF;
  • Codice 685: la comunicazione potrebbe riguardare la riscossione debiti o rate non saldate;
  • Codice 689: solitamente segnala il mancato pagamento di una cartella esattoriale o di una tassa;
  • Codici 695 e 696: cartelle esattoriali, bollo auto o canone Rai non pagati, spesso inviate dall’Agenzia delle Entrate;
  • Codici 786 e 787: multe, avvisi di pagamento di imposte o atti giudiziari.

Dopo aver letto questo approfondimento su uno dei metodi comunicativi più utilizzati da aziende e enti pubblici non dovresti avere più dubbi su cos’è e come funziona una raccomandata market. Tieni a mente i codici ad esse associati in modo da riconoscere immediatamente il contenuto delle lettere che ricevi.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 


Direttiva Case Green, la misura europea per l’edilizia sostenibile

Direttiva Case Green: cos’è?

Cos’è e come funziona la direttiva della Commissione Europa “Case Green” per migliorare le performance energetiche degli edifici? Scoprilo in questo articolo

Qualche settimana fa è stata approvata, in via definitiva, la direttiva UE soprannominata “Case Green” che ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica degli edifici dell’Unione. 

L’Energy Performance of Building Directive (Epbd) punta a riqualificare gli immobili dei Paesi Membri, in particolare quelli con un impatto più massiccio sull’ambiente. Come verrà attuato all’atto pratico e quali sono gli obiettivi tangibili di questa misura? Scopri tutto sulla direttiva Case Green.

Se sei sensibile al tema della sostenibilità ambientale e al mondo dell’innovazione puoi esplorare la tecnologia blockchain e i suoi progetti più virtuosi. La maggior parte di queste infrastrutture si impegnano, da anni, per ridurre al minimo il loro impatto energetico. Ad esempio, l’energia necessaria per effettuare una transazione crypto su Solana è inferiore a quella che viene impiegata per fare due ricerche su Google.

Segui il prezzo di Solana

Case Green: cos’è e cosa prevede

Il primo passo per comprendere cos’è la direttiva Case Green è conoscere gli obiettivi che l’Unione Europea intende raggiungere attraverso l’attuazione di questa direttiva, che sono, a dir poco, ambiziosi. Il primo, con scadenza nel 2030, implica una riduzione delle emissioni del 55% rispetto al 1990. Il secondo, invece, punta a un’Europa a zero emissioni e la scadenza ultima è il 2050.

Ovviamente, sarà necessario agire in modo graduale e quindi, secondo l’Unione Europea, costruire edifici a zero emissioni a partire dal 2028 ed effettuare dei lavori di ristrutturazione che permettano a quelli esistenti di raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033.

Gli interventi previsti

Come sarà possibile raggiungere la riduzione dei consumi imposta dalla direttiva Case Green? Attraverso l’implementazione di soluzioni già da tempo a disposizione di chi intende rinnovare la propria abitazione dal punto di vista dell’efficienza energetica. Per esempio l’installazione di pannelli solari, di nuove caldaie o la sostituzione degli infissi, in modo da diminuire il grado di dispersione del calore a cui sono soggetti gli edifici.

Non tutti gli immobili, però, dovranno essere ristrutturati. La direttiva europea Case Green, non riguarderà i monumenti storici, gli edifici collocati in zone protette, i luoghi di culto e quelli che vengono utilizzati per brevi periodi, ad esempio le seconde case

Su quest’ultimo punto, l’Unione Europea è stata molto specifica: è importante che il consumo energetico di queste abitazioni sia inferiore al 25% di quello che risulterebbe dall’utilizzo durante tutto l’anno.

La situazione in Italia

La situazione italiana è, ad oggi, abbastanza critica. Secondo le stime dell’associazione italiana dei costruttori edili (Ance), su 12 milioni di edifici residenziali oltre 9 milioni non rispettano gli standard energetici imposti dalla direttiva Case Green.


Ma il problema principale è che c’è molto poco tempo per agire, visto che almeno due milioni edifici dovranno essere ristrutturati entro il 2033. L’Italia riuscirà a raggiungere gli obiettivi comunitari di consumo energetico? Impossibile dirlo ora, bisognerà vedere se questo e i prossimi governi applicheranno i corretti incentivi fiscali utili allo scopo.


Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro.