5 motivi per cui il Lightning Network sta cambiando Bitcoin

Carte di credito e app di pagamento da usare all'estero

Lightning Network di Bitcoin promette pagamenti rapidissimi ed economici. Pagare con Bitcoin sarà la nuova normalità?

El Salvador spinge Bitcoin a un nuovo livello: grazie al Lightning Network, è riuscito un esperimento unico nel suo genere. Durante un evento conosciuto come Bitcoin Beach, nel piccolo Stato sudamericano sono state eseguite più di ventimila transazioni in poche ore.

Che cos’è il Lightning Network? 

Partiamo dalle basi: il Lightning Network è un sistema che permette a Bitcoin di funzionare efficacemente come tecnologia di pagamento, grazie a tempi di trasferimento rapidi e costi di transazione praticamente azzerati.

Grazie alle ultime innovazioni e all’esperimento di El Salvador, il Lightning Network è diventato più user-friendly e accessibile a tutti. È l’inizio di un nuovo modo di pagare con Bitcoin? Difficile prevederlo. Quel che sappiamo, è che i canali di pagamento su Lightning potrebbero spingere la mass adoption verso livelli insperati. Ma quali vantaggi portano all’utente? Abbiamo cercato di riassumerveli in 5 punti: 

1) Commissioni ridotte al minimo

Durante la Bitcoin Beach, le commissioni generate da tutte le ventimila transazioni ammontavano a 4,98 dollari. Le commissioni di bancomat e carte di credito, ad esempio, costano molto di più e sono spesso pari a una percentuale dell’importo, rendendo svantaggiosi i trasferimenti di taglio elevato.

2) Disponibile 24 ore su 24

Il Lightning Network non è gestito da istituti o persone, ma è totalmente automatico. Nessun sovrapprezzo per trasferimenti di denaro istantanei, e nessuna attesa come per i bonifici normali: scambiare denaro è facilissimo!

3) Costo fisso delle commissioni

Il Lightning Network non ragiona in percentuale. Le fee sono sempre uguali, indipendentemente da quanto denaro si sta scambiando. Pronti a comprare un’auto con meno di un centesimo di commissioni?

4) Il progetto è già maturo

Il White Paper del Lightning Network è stato rilasciato nel 2015, e il progetto ha avuto tutto il tempo di crescere e maturare. Sono stati fatti numerosi test, e ora il network è pronto per l’adozione.

5) La rete diventa sempre più grande

Proprio grazie alla facilità d’uso, Lightning Network sta lentamente entrando nel mainstream. Ci sono sempre più wallet che offrono un’interfaccia grafica pulita e facile da capire, che rendono facile pagare con Bitcoin in maniera immediata.

Perché la mossa di El Salvador è decisiva per Lightning Network? 

Grazie a El Salvador sappiamo che questa tecnologia funziona. Il wallet Chivo, sviluppato dallo Stato di El Salvador, utilizza il Lightning Network per rendere Bitcoin una vera moneta da scambiare in velocità e sicurezza. Commercianti, tassisti e ristoratori dell’isola ora possono accettare pagamenti in crypto senza commissioni e istantaneamente. Non solo: Chivo è il wallet consigliato da El Salvador, ma è compatibile anche con tutti gli altri wallet Lightning! Quindi i salvadoregni potranno scegliere il loro wallet preferito per pagare in Bitcoin, senza alcuno svantaggio.

Tokenomics e Web3? Per la prima volta sul New York Times!

Tokenomics e Web3 Per la prima volta sul New York Times

Le nuove parole del mondo crypto raggiungono vocabolari e giornali di tutto il mondo. Tokenomics e Web3 citate dal New York Times. Perché l’adoption è anche una questione linguistica

Il 5 Dicembre 2021 la parola tokenomics è apparsa per la prima volta in un articolo del New York Times, una delle testate giornalistiche più importanti del mondo. Il pezzo in questione riguarda il Web3 e indaga su che cos’è la tokenomics e le sue applicazioni. Vediamo i punti toccati dall’articolo!

Il profilo Twitter “New New York Times” raccoglie tutte le parole che appaiono per la prima volta sul quotidiano

Ripassone: cos’è la tokenomics!

Cos’è la tokenomics? È l’economia dei token! La tokenomics si occupa di aspetti come la fornitura di una criptovaluta, la sua distribuzione, prospettive sull’inflazione e i suoi casi d’uso. Occuparsi di tokenomics significa chiedersi, come vengono emessi e usati i token? La maggior parte delle loro applicazioni ha a che fare con lo sviluppo del Web3. 

Ripassone pt. 2: cos’è Web3? 

Con Web3 si intende la terza fase che sta vivendo internet. La prima è rappresentata dalla sua nascita e lo sviluppo delle infrastrutture che lo compongono, la seconda invece è stata caratterizzata dall’avvento dei social media. Il Web3 si muove su tre nuovi livelli di innovazione tecnologica: le reti decentralizzate, l’intelligenza artificiale e l’edge computing.

Il Web3 secondo il New York Times

Il punto di partenza dell’analisi del New York Times è l’enorme crescita di BTC dal 2020 in poi, infatti il valore di Bitcoin è passato da 7.000 $ a 50.000 $ in poco più di un anno. Questa crescita, insieme a quella di tantissime altre criptovalute, fa immaginare un nuovo futuro per la finanza e un nuovo modello di internet basato sui token. Si parla quindi di Web3, ovvero di un internet decentralizzato, fatto di applicazioni su blockchain e intelligenza artificiale. Secondo i suoi entusiasti sostenitori, il Web3 democratizzerà ogni cosa, ridimensionando il potere di intermediari e colossi tech. 

Che forma prenderà il Web3?

Non solo NFT! Uno dei concetti che porta come esempio il New York Times è l’arrivo dei social network decentralizzati. Alcuni esempi? DeSo, un network su blockchain a cui partecipano varie app, in gran parte con funzionalità social. Molti di questi social su blockchain incentivano gli utenti per la loro popolarità, interazioni e contenuti. A esempio BitClout è un’app che permette di mandare crypto ai creator come apprezzamento per i contenuti. 

Tokenomics? Via libera alle nuove parole del Web3!

Abbiamo già visto con NFT e Metaverso come le nuove parole del settore crypto siano entrate nel vocabolario inglese Collins. Il fatto che il New York Times abbia citato tokenomics in uno dei suoi articoli non è solamente una curiosità. Ne registra la popolarità, l’importanza e la diffusione come parola chiave della nuova strada intrapresa da internet.

La criptovaluta francese che vuole cambiare il cinema

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Klapcoin, criptovaluta lanciata giovedì da Sarah Lelouch, vuole cambiare il mondo del cinema. La blockchain entra nel mondo del cinema?

Sarah Lelouch, figlia del famoso regista francese Claude Lelouch, ha studiato un nuovo metodo per riformare il mondo del cinema. “Parliamo di coinvolgere il pubblico e di farlo guadagnare in maniere differenti. Il cinema ha bisogno di nuove idee”, ha detto Lelouch. Ma come fa la blockchain a cambiare il cinema?

Una crypto per supportare i nostri registi preferiti

Non è una novità che la blockchain abbia avuto un forte impatto sul mondo della creatività, come nel mondo della letteratura. Anche nel cinema la nascita degli NFT e della decentralizzazione promette di facilitare la vita ai creator. Sarah Lelouch è convinta che l’industria del cinema debba cambiare e diventare un ecosistema in cui tutti possano contribuire.

Secondo Lelouch, Klapcoin raccoglierà dai 2 agli 8 milioni di euro entro quattro mesi dal suo lancio. La criptomoneta servirà a finanziare i registi, e premierà chi produce film originali e di qualità. A scegliere la linea editoriale ci sarà una commissione di professionisti che si occuperanno di mantenere “una diversità di format, generi e personalità”.

La blockchain piace già a Hollywood

L’idea di usare le criptovalute nel cinema è già stata adottata, in parte, a Hollywood. Il film No Time to Die, venticinquesimo della serie di film di James Bond, è stato finanziato e supportato anche da finanziamenti in crypto. Secondo uno studio, “questa tecnologia ha un immenso potenziale di reinventare il business e facilitare le transazioni di tutta l’industria dei media”.

Altri progetti, come Mogul Productions, si concentrano sulla DeFi cinematografica conosciuta come DeFiFi (Decentralized Film Finance). Grazie alla blockchain, i fan possono acquistare film e oggetti collezionabili come NFT, e persino votare su quali film devono essere girati. Questo permette ai creator con buone idee ma pochi fondi di affidarsi alla community per realizzare le loro opere, e i fan hanno l’opportunità di supportare i registi più promettenti.


Klapcoin è nata per rispondere alla richiesta crescente di cambiamento all’interno dell’industria cinematografica. La blockchain riuscirà a trasformare il modo in cui andiamo al cinema? Sicuramente guardare un film che abbiamo supportato direttamente ci darà molte più soddisfazioni che guardare un film pensato e prodotto da altri!

Cardano, blockchain a prova di futuro? Parla il fondatore

Cardano Fondatore Futuro

Nonostante i dubbi del mercato, Cardano supera le 20 milioni di transazioni sulla sua blockchain. Quale sarà il futuro della altcoin? 

La rete Cardano ha tagliato un importante traguardo: a quattro anni dalla sua nascita, ha superato le venti milioni di transazioni sulla sua blockchain. La notizia arriva due mesi dopo l’attivazione degli smart contract sulla rete. Nonostante questo, il prezzo di ADA, token di Cardano, sta calando. Come mai?

Il futuro di Cardano? Charles Hoskinson rassicura la community 

Quale sarà il futuro di Cardano, è difficile da ipotizzate. Il progetto su blockchain ha ricevuto critiche a causa di alcuni problemi con le regolamentazioni negli Stati Uniti. Una rassicurazione arriva da Charles Hoskinson, con dichiarazioni indirizzate alla community. “[Il problema è] la sistematica mancanza di chiarezza. Non ci sono regolamentazioni standard globali, e perciò sono i singoli Stati a gestire le singole criptovalute” ha affermato Hoskinson. Il fondatore ha fatto presente che in Giappone, uno degli Stati meno permissivi per quanto riguarda le criptovalute, ADA viene scambiato senza alcun problema. Le 20 milioni di transazioni raggiunte ne sono la prova. Insomma: non è tanto Cardano il problema, quanto la confusione legislativa che colpisce quasi tutti i Paesi del mondo. 

La community, in risposta al thread di Charles Hoskinson su Twitter, ha fatto notare che Cardano ha una delle reti più stabili tra le altcoin con protocollo Proof of Stake. L’unico “down” della rete è durato poco più di un’ora, mentre altri progetti hanno avuto blackout di quasi 24 ore. Per questo, molti artisti si affidano a Cardano per creare i loro NFT, e numerosi sviluppatori stanno prendendo in considerazione gli smart contract di Cardano per sviluppare applicazioni decentralizzate (Dapp).

Una blockchain a prova di futuro?

[Cardano] è un progetto proiettato nel futuro, un futuro che stiamo costruendo pezzo per pezzo insieme a una community forte e attiva” ha scritto Hoskinson su Twitter. Secondo il fondatore, che ha anche partecipato allo sviluppo di Ethereum, Cardano ha tutte le carte in regola per diventare una piattaforma completa e in grado di competere con ETH sul campo di NFT, DeFi e smart contract.

Anche Southrye, ambasciatore della altcoin, è fiducioso nel futuro di ADA. “Ci avevano detto che non avremmo mai creato una rete Proof of Stake e che il nostro metodo non avrebbe funzionato. Gli abbiamo dimostrato che si sbagliavano” conclude nel thread Twitter. Cardano riuscirà a dimostrare di essere la blockchain a prova di futuro che si aspetta la sua community?

Cos’è Jenkins the Valet, il progetto Web3 di scrittura creativa

Jenkins the Valet scrittura web3

Gli strumenti del Web3 sono stati usati per un progetto di scrittura collettivo che ha come protagonista un avatar della collezione Bored Ape Yacht Club. Vediamo cos’è e come funziona!  

Jenkins è una scimmia. Ma non una scimmia qualunque. Si tratta di una di quelle di Bored Ape Yacht Club, una delle collezioni di NFT più costose e famose al mondo. Tally Labs, una società che si occupa di creare contenuti per il Metaverso, ci ha costruito un progetto di scrittura creativa Web3: Jenkins the Valet: The Writer’s Room. Sei curioso di vedere come funziona?

L’incipit della prima storia di Jenkins the Valet

“Mia madre si è messa a piangere quando ho ottenuto il lavoro come cameriere al Bored Ape Yacht Club, uno dei principali social club per scimmie. Ha fischiato e grugnito e sbucciato una delle nostre migliori banane. “Jenkins”, ha detto, “stai per essere fianco a fianco ad alcune tra le scimmie più importanti del mondo.” ho alzato gli occhi al cielo. Lei ha un talento per l’esagerazione, e io sarei stato solo un cameriere dopotutto”.

Cosa si fa in un progetto di scrittura creativa? Si scrive ovviamente! E in un progetto di scrittura creativa Web3? Si scrive grazie agli NFT. Le storie che hanno come protagonista Jenkins sono l’evoluzione dei librogame. Quei libri in cui il lettore ha la possibilità di scegliere alcune possibili alternative per far proseguire la vicenda. Le storie del progetto sono create grazie al contributo degli utenti che hanno acquistato dei biglietti-voto sotto forma di token non fungibili. Ne sono stati rilasciati 6.942, con diversi valori: da 10 a 215 voti. É possibile esprimere il proprio voto su decisioni riguardanti la trama, il genere e i personaggi

Un esempio di domanda? 

Qual è la regola più importante all’interno del club?

  • Non si può fare male agli altri
  • Non si uccide
  • No foto
  • Dare sempre la mancia al cameriere
  • Chi trova tiene
  • Anche i mutanti sono considerati scimmie 

La prima raccolta di queste storie diventerà un romanzo vero e proprio scritto dallo scrittore Neil Strauss grazie al lavoro dell’agenzia Creative Artists Agency.

Perché scrivere sulla blockchain? Le nuove writer’s room

Si sa, per chi vuole fare lo scrittore la strada è tutta in salita. Far pubblicare le proprie storie è un traguardo a cui arrivano in pochissimi e non perché i lavori non siano validi, ma perché è difficile entrare nel sistema dell’editoria. In gergo la “writer’s room” è un gruppo di persone che lavora insieme per far uscire idee e scrivere sceneggiature o altre tipologie di testi. Questo gruppo di persone nella realtà è l’esatto opposto di una crypto community: inaccessibile, chiuso e gerarchizzato. Per questa ragione Tally Labs ha deciso di usare gli strumenti del Web3 per decentralizzare l’industria della scrittura, creando una comunità di appassionati storyteller che contribuiscono a un lavoro collettivo che è molto meglio del lavoro dei singoli. Gli sviluppatori di Tally Labs hanno deciso di fondare presto una DAO in modo da poter far crescere il progetto insieme alla loro community

Partecipa con i tuoi avatar NFT!

Partecipare a questo progetto di scrittura creativa Web3 può essere anche un modo per arrotondare. I membri della comunità di Jenkin the Valet possono dare in concessione i loro avatar Bored Ape Yacht Club NFT affinché diventino dei personaggi delle storie. In questo modo riceveranno una percentuale dei guadagni fatti con le vendite, come ad esempio le royalty della pubblicazione del romanzo. 

Scopri tutte le storie create finora. Noi però non vediamo l’ora che sia pubblicato il libro e scoprire le avventure di Jenkins e di curiosi personaggi come Johnny Altcoin! 

Virgil Abloh e il progetto gm, le DAO sono il futuro della cultura?

Virgil Abloh e il progetto gm DAO

Le DAO trovano applicazioni in diversi campi, uno tra tutti? La cultura. Ecco che nascono le Culture DAO, scopriamo di cosa si occupano

La democrazia è una cosa bellissima ma non sempre facile da gestire. Ne sanno qualcosa Robespierre e Danton. All’interno di una società, qual è il modo migliore per prendere delle decisioni collettive? Finora si è sempre optato per dei rappresentanti: le nostre forme di governo infatti sono delle democrazie indirette. Centralizzare nelle istituzioni tutte le scelte è sempre stata la strada più facile per garantire stabilità. Ma come gestire le decisioni collettive, non è solo un problema della politica ma di tanti altri settori. Le DAO potrebbero risolvere i problemi di partecipazione in settori come la cultura. 

Scopriamo due esempi di Culture DAO: organizzazioni decentralizzate che operano nel campo della cultura e compiono un primo passo nel web3.  

Constitution DAO: la cultura a portata di tutti

Un esempio di Culture DAO? Di recente abbiamo parlato di quel gruppo di persone che ha raccolto dei fondi per comprare all’asta una copia della Costituzione americana: Constitution DAO. Nonostante non siano riusciti a vincere l’asta, questa DAO è il segno che le persone desiderano occuparsi di cultura

In che modo? Partecipando alle decisioni sulla sorte del patrimonio culturale del proprio Paese. Ad esempio, se la copia della Costituzione fosse finita in un museo, nessuno avrebbe potuto decidere direttamente quando e come esporla.

Una Culture DAO per definizione non ha nessun “capo”, i membri della community che hanno acquistato i token (in questo caso, culture token) esprimono le loro opinioni che diventeranno poi azioni. Attraverso votazioni, proposte e così via. Le DAO rappresentano l’opposto di una dittatura. E in mezzo a questi due poli c’è il modello di decisione delle istituzioni e delle aziende, dove le decisioni sono prese da pochi (o una persona) ma secondo le indicazioni di molti. 

gm DAO: riunirsi e fare cultura insieme

Gm DAO è un movimento culturale che ha una mission costruita su due parole: good morning. Dire buongiorno accomuna tutte le persone di qualsiasi razza, religione, genere. Dire buongiorno insomma è una cosa tipica dell’essere umano. Come si legge nel white paper del movimento lo scopo è quello di includere più persone possibili e fare cultura insieme. Promuovendo eventi e iniziative. Il progetto è nato agli inizi di Novembre 2021 e per costruire la sua community e governance ha deciso di operare tramite una DAO su Ethereum. Il loro token GM rappresenta la comunità gm e tutto quello che fa. Al momento viene percepito forse come uno dei tanti meme token, ma offre un bel progetto per il futuro. 

Due esempi, più uno: Skyscraper di Virgil Abloh

Virgil Abloh, scomparso da pochi giorni, è stato un direttore artistico e imprenditore culturale statunitense che ha collaborato con Louis Vuitton e Off-White.

Secondo Fred Ersham, co-founder di Coinbase, Abloh stava lavorando alla fondazione di un progetto Web3 chiamato Skyscraper. Un progetto che comprendeva anche la creazione di una DAO dedicata alla promozione di artisti. Chissà se il progetto di Abloh verrà portato avanti in memoria del suo amore per la creatività.

Criptovalute: in Croazia si fa la spesa con Bitcoin

Bandiera Croazia Pagamenti Criptovalute Bitcoin

Konzum, la più grande catena di supermercati croata, ha annunciato che saranno accettati pagamenti in criptovalute. Faremo la spesa con Bitcoin?

È ufficiale: dallo scorso primo dicembre, Konzum accetta pagamenti in criptovalute per la spesa online, ma solo da privati. Con Electrocoin, la catena ha implementato il sistema PayCek per rendere possibili pagamenti affidabili nonostante la volatilità delle crypto. Per ora, i pagamenti sono solo online e le valute accettate sono Bitcoin, Ether, Bitcoin Cash, Ripple, Dai, Eos e Stellar, a cui si affiancano le stablecoin Tether e USD Coin.

L’inizio dell’adozione di massa delle criptovalute?

La decisione della catena di supermercati è stata una sorpresa. Anche se altre aziende nel mondo hanno deciso di accettare pagamenti in crypto, come AMC negli USA, Konzum è un caso a parte. Fare la spesa è un gesto quotidiano e basilare, e il fatto che ora il pagamento possa eseguirsi in criptovalute è molto importante. Vedere il simbolo di Bitcoin accanto all’opzione per pagare con carta di credito riuscirà a convincere gli scettici a fidarsi della blockchain?

Electrocoin, azienda tecnologica croata, ha implementato appositamente il sistema PayCek per garantire il prezzo della transazione fino alla fine del processo di pagamento. Una delle grandi barriere dell’adozione di massa di criptovalute è data dalla loro volatilità. Questo muro viene abbattuto dal sistema ideato dalla fintech croata, che assicura che il pagamento accettato all’inizio dell’acquisto sarà il pagamento finale dovuto alla fine della transazione.

Come funziona il pagamento?

Il procedimento per avviare il pagamento è semplicissimo. Dopo aver scelto la criptovaluta da utilizzare, basta scannerizzare il QR Code con il proprio wallet personale per effettuare il pagamento.


L’introduzione dei pagamenti in criptovalute è un altro indicatore delle innovazioni che Konzum porta avanti, definendo un nuovo standard nella vendita al dettaglio” ha affermato Uroš Kalinić, membro del consiglio di amministrazione di Konzum. Stando all’annuncio della catena, è possibile che in futuro saranno accettate anche altre criptovalute, come ADA e Dogecoin; in più, si potrà pagare in crypto anche nei negozi fisici di Konzum.

La decisione della catena croata sembra seguire le intenzioni della Germania e dell’Unione Europea nei confronti della blockchain. Arriverà presto questa tecnologia in Italia? Speriamo di sì!

Ethereum: cosa cambia con The Merge?

Ethereum The Merge, cosa cambia con l'aggiornamento

The Merge è l’aggiornamento di Ethereum previsto per la primavera 2022. I vantaggi? Più scalabilità e sostenibilità!

Siamo sempre più vicini alla versione 2.0 di Ethereum! L’aggiornamento The Merge è previsto per la primavera 2022 e rappresenta un passo decisivo nella conversione della blockchain al Proof-of-Stake. Cosa ci dobbiamo aspettare? Più efficienza e meno impatto ambientale. Vediamo cosa cambierà e come il team di Ethereum sta testando The Merge. 

Ripassone: Proof-of-Work vs Proof-of-Stake!

Proof-of-Work e Proof-of-Stake sono due diversi meccanismi di consenso che regolano i processi di verifica delle transazioni su blockchain. Il meccanismo Proof-of-Work per validare le transazioni utilizza i miner e si basa quindi sulla potenza di calcolo dei computer. I miner per svolgere questo lavoro hanno bisogno di tantissima energia, che si traduce in costi e consumi. Al contrario, il Proof-of-Stake elimina i miner e si serve dei validatori ovvero degli utenti che danno prova della loro affidabilità bloccando una somma di token come garanzia. Basta un semplice computer e si utilizza un software leggero, che quindi consuma come il computer di qualsiasi impiegato d’ufficio. 

Perché un aggiornamento di Ethereum?

Ethereum ha scelto di aggiornarsi per migliorare la sua performance e rispondere al bisogno sempre più grande di energia del suo meccanismo Proof-of-Work. Spesso le blockchain PoW vanno incontro a periodi di rallentamenti e congestioni nella validazione delle transazioni e ad alte spese.

Gli obiettivi sono: più scalabilità e meno consumi. 

Questi obiettivi sono raggiungibili in due modi: aumentare la potenza della blockchain (on-chain) o spostare le transazioni su un secondo layer (off-chain). Ethereum ha deciso di operare su entrambi i fronti. Dopo The Merge i blocchi Proof-of-Work non esisteranno più nella rete, diventeranno dei blocchi di una nuova chain: la Beacon Chain. Il nuovo layer per le validazioni. 

Cosa cambia con The Merge?

The Merge è progettata per avere un impatto minimo sul funzionamento di Ethereum per gli utenti finali, smart contract e dapp. In ogni caso, ecco le modifiche:

  1. Eliminazione di miner fisici: 99% di consumi in meno (secondo gli sviluppatori di Ethereum)
  2. Distribuzione nel mondo di validatori 
  3. Tasso di inflazione dal 3.5% a quasi lo 0%, attraverso la riduzione degli ETH in circolazione
  4. Validazione delle transazioni più veloce 

AAA cercasi utenti per testare The Merge

Marius van der Wijden, sviluppatore di Ethereum, con un tweet ha annunciato un programma per far sperimentare a utenti e sviluppatori The Merge. Lo sviluppatore invita tutti a condividere le proprie opinioni con l’hashtag #TestingTheMerge. La comunità è coinvolta anche con un canale discord per restare aggiornata sulle comunicazioni riguardo il test. 

Su questo sito creato dalla community di Ethereum, è possibile vedere lo stato attuale della blockchain, e persino simulare l’attuazione di The Merge, per vedere cosa cambierebbe.

Regala Bitcoin a Natale

bitcoin natale

Buona notizia: abbiamo confezionato per te il miglior modo di festeggiare il Natale!

Basta coi soliti calzini inutilizzabili e le candele “profumate”.

Questo Natale fai scoprire alla tua famiglia e ai tuoi amici il mondo delle criptovalute. Grazie al tuo regalo potranno acquistare qualsiasi criptovaluta disponibile su Young Platform. 

Crea le tue Gift Card cliccando sul bottone verde. 

Come funzionano le Gift Card?

Le Gift Card sono una funzionalità disponibile su Young Platform ormai da molto tempo, che permette di inviare a chiunque un buono in euro spendibile sull’exchange. 

Ora però vogliamo dare la possibilità a tutti di utilizzarle.

Per questo da oggi è possibile regalare Gift Card senza accedere a Young Platform.

Hai solo bisogno di una carta di credito, debito o prepagata e di trovarti in Italia.

Per riscattare la Gift Card i tuoi amici dovranno semplicemente creare un account su Young Platform e inserire il codice regalo che riceveranno!

In occasione del Crypto Christmas, puoi personalizzare ancora di più la Gift Card: oltre all’importo e al messaggio di auguri, potrai scegliere come consegnarla!

  1. Via email: se hai amici lontani, puoi programmare l’invio del regalo – per il giorno di Natale, o qualsiasi altro giorno in cui festeggiano!
  2. Via codice: seleziona questa modalità di consegna per ricevere la Gift Card al tuo indirizzo email. Poi stampa il pdf allegato, così potrai consegnare a mano il regalo.

Stai già pensando alla persona perfetta per questo cryptico regalo?

Immagina che faccia farà ricevendolo!
La sorpresa è garantita 😀

Crea una Gift Card ora!

Criptovalute: in Giappone e Tanzania arriva la moneta digitale

Criptovalute Tanzania e Giappone

Altri paesi entrano nel fan club delle criptovalute: Giappone e Tanzania! Come mai queste nazioni progettano monete digitali di Stato? 

Quali nuove nazioni cominciano ad adottare crypto? La lista cresce a vista d’occhio. Dopo l’operazione di El Salvador, ora tocca a Giappone e Tanzania! L’uso di criptovalute in Asia e Africa sta diventando un fenomeno di massa, per alcuni però è solo un modo per combattere i Bitcoin. Vediamo nel dettaglio cos’è successo!

In Giappone tutti pazzi per il digitale

In Giappone sono tutti cash lover, ma anche troppo. In effetti i giapponesi sono così tanto legati al contante che il paese vuole spingere i propri abitanti ad una svolta digitale. Alcune banche hanno introdotto dei pagamenti digitali ma non si è ancora fatto abbastanza per modernizzare. Proprio a questo proposito 70 aziende giapponesi tra cui Mitsubishi UFJ Financial Group e East Japan Railway Company, si sono incontrate più volte durante quest’anno per costruire un progetto per l’introduzione delle monete digitali. Si tratterebbe di lanciare nel 2022 una CBDC chiamata crypto-yen.

In Tanzania cambia il vento: arrivano le criptovalute!

Nel 2019 in Tanzania l’uso delle criptovalute era stato vietato. Nelle ultime settimane però l’aria sta cambiando e questa legge anti-crypto potrebbe essere rivista. Si riuniscono possibili finanziatori e sostenitori di un’integrazione dell’industria delle criptovalute nell’economia del paese, tra loro ci sono banche e ministri. La Bank of Tanzania sta lavorando quindi a revocare il divieto, proponendo la propria CBDC (Central Bank Digital Currency). Questa apertura sembra dipendere da tre motivi. In primo luogo, il volume delle transazioni di Bitcoin è così alto da dimostrare l’efficienza del sistema. Inoltre qualora la Tanzania adottasse le criptovalute aprirebbe nuove possibilità per il turismo: servizi, hotel e voli pagabili anche in digitale. Infine, la Tanzania starebbe cercando di diversificare le proprie risorse monetarie: non solo oro, si guarda alle crypto!

Luci e ombre delle CBDC

Qualcuno tuttavia sostiene che le CBDC siano solo un modo per tagliare le gambe a Bitcoin. Così Juda Agung, assistente governatore della Bank of Indonesia, afferma che quando un paese ipotizza una valuta digitale di stato lo fa solo per controllare il più possibile gli investimenti dei cittadini e allontanarli dalle crypto decentralizzate. Questo sarebbe anche il piano dell’Indonesia: rilasciare una moneta digitale per evitare la crescita di Bitcoin. Sempre secondo Agung, le CBDC in quanto legate alle banche, sono considerate più credibili dalle persone lontane dal mondo crypto. Questa dichiarazione arriva proprio dopo il divieto di usare criptovalute delle autorità religiose musulmane del paese, l’Indonesia quindi ha un piano: dare un contentino crypto controllato per arginare l’espansione di Bitcoin.

L’Indonesia ha le idee chiare sulle CBDC, ma Giappone e Tanzania la penseranno allo stesso modo? Oppure la loro è una sentita conversione alle criptovalute? Ancora presto per dirlo, alle prossime puntate!