Perché i social token sono la risorsa del Web3?

Social Token: à quoi servent-ils sur le Web3

I social token permettono alle persone di partecipare attivamente ai progetti decentralizzati. Per questo sono la chiave del successo per il Web3. Scopri perché!

Che cosa sono i social token? A cosa servono? I social token sono emessi da creator, personalità famose o community. Chi li possiede ha la possibilità di collaborare alle decisioni di una community e condividere la proprietà del valore creato insieme. I social token possono essere acquistati o ottenuti come ricompensa. Ci sono token legati a singole personalità e token che fanno riferimento a una comunità o a un progetto. Possono essere usati per prendere decisioni che riguardano la governance oppure solo per dedicare merchandise ed esperienze agli affezionati. La quantità di social token posseduti può determinare i diversi gradi di diritto di accesso alle attività. 

Social token, alcune applicazioni

In che modo i singoli creator usano i social token? Alcune personalità famose tokenizzano il proprio tempo: ogni token può essere riscattato in ore di consulenze o esperienze. Altri usano i social token per premiare chi li segue. È il caso di Osinachi, l’artista NFT nigeriano che regala i suoi token a chi partecipa alle sue mostre. Nel caso delle community, i social token sono usati da DAO, club calcistici o social network decentralizzati. I social token creano così delle micro-economie intorno a un progetto.

Il Web3 incontra i social token

Ma perché i social token sono la chiave del successo del Web3? Le applicazioni e gli strumenti del Web3 non hanno ancora avuto il tempo di guadagnarsi larga fiducia e utilizzo. Hanno però una risorsa: i token su blockchain. Mentre le realtà e le aziende legate al Web 2.0 costruiscono il loro prestigio sui numeri, sul successo ottenuto e mantenuto nel tempo e l’adozione mainstream, attualmente il valore dei prodotti del web3 è strettamente legato alle community che vi partecipano attraverso i token

I social token sono utili per attirare nuovi utenti e per mantenerli attivi. Aiutano i brand a creare fiducia nei loro prodotti. Chi possiede i social token di un certo progetto resta allineato alla community e non si sposta verso altri competitor. Per le aziende del Web3, i social token sono una risorsa di fidelizzazione e per la creazione di nuove abitudini di consumo. Tuttavia per un’azienda non è sufficiente coniare i propri social token per avere la certezza assoluta di successo. Gli utenti richiedono che i token aggiungano un valore reale ai prodotti, che le esperienze proposte siano di qualità, che la loro voce sia ascoltata. Per le aziende del Web3 creare la massima partecipazione è una sfida! 

È rimasto solo il 10% di Bitcoin da minare

Bitcoin : il reste 2 millions à exploiter

Il 90% della fornitura totale di Bitcoin ad oggi è già sul mercato. Quanto manca per arrivare ai 21 milioni previsti? 

Come si creano bitcoin? Al contrario delle valute fiat, le criptovalute non vengono stampate e distribuite da qualche ente bancario o governativo. I bitcoin vengono emessi grazie al processo di mining. Come funziona? In breve, i miner risolvono complessi problemi matematici per validare le transazioni sulla blockchain. Come ricompensa ricevono le commissioni di transazione e i nuovi Bitcoin appena coniati, grazie alla validazione del blocco contenente tali transazioni. 

Secondo il protocollo del fondatore Satoshi Nakamoto, i bitcoin totali in circolazione saranno al massimo 21 milioni. Raggiunta questa soglia, non ne saranno estratti altri. Quanto siamo vicini a questo momento? 

Siamo a 18.9 milioni di Bitcoin!

Il 13 Dicembre 2021, il 90% della fornitura massima di Bitcoin (21 milioni) è stato raggiunto. Secondo Blockchain.com infatti in 12 anni sono stati messi in circolazione 18.9 milioni di BTC. Ne rimangono quindi solo 2.1 milioni, che si prevede saranno minati solo nel 2140. Nei prossimi 119 anni quindi i miner potranno continuare a estrarre Bitcoin, subendo però halving più consistenti. Cosa significa? Che i miner e le mining pool ogni 4 anni verranno ricompensati con meno Bitcoin per ogni blocco validato. Quindi i miner perderanno l’interesse a estrarre gli ultimi Bitcoin rimasti? No, perché riceveranno comunque le commissioni di transazione, e un continuo aumento del prezzo di bitcoin manterrà il mining redditizio per le mining pool. 

Ma chi possiede questi 18.9 milioni di Bitcoin? È difficile stabilirlo con precisione, considerando anche che alcuni sono stati persi per sempre a causa di chiavi e password dimenticate. Hai presente la storia del miner che ha 8.000 BTC in una discarica e non riesce a recuperarli? 

Quali sono le mining pool che minano più Bitcoin?

Sempre analizzando i dati raccolti da Blockchain.com, si possono notare le mining pool che stanno validando più blocchi e di conseguenza emettendo e guadagnando Bitcoin. Ecco i dati degli ultimi quattro giorni (dal 10 al 14 Dicembre 2021). In testa ci sono AntPool e F2Pool, entrambe aziende cinesi. 

Mining PoolBlocchi minati
Sconosciuti (insieme di pool di cui non si è riusciti a stabilire l’origine)281
AntPool107
F2Pool83
ViaBTC54
SlushPool44
SBI Crypto14
OKExPool2

Bitcoin diventerà un bene sempre più scarso e in questo modo si presume che aumenterà il suo valore. Come cambierà il mercato quando tutti e 21 i milioni saranno in circolazione? Appuntamento al 2140! 

Identikit di un crypto lover su Twitter

Twitter come riconoscere un crypto lover

Come riconoscere il profilo di un crypto lover su Twitter? Leggi l’identikit e scopri se lo sei anche tu!

Newbie crypto di tutto il pianeta unitevi! Su Twitter la community intorno alle criptovalute dà vita a discussioni sui temi più caldi, si scambia i progetti del momento e condivide opinioni con un linguaggio tutto suo. Sei nuovo del settore? Non vuoi perderti nemmeno una mossa? Partecipa e segui la community su Twitter. Ma come si riconosce al volo uno che di criptovalute se ne intende? Ecco tutti gli elementi che nel profilo Twitter di un crypto lover non possono mai mancare. 

Twitter profilo crypto lover

1. Foto profilo

Twitter è il Linkedin della community crypto. E come fa un crypto lover a sembrare il più professionale possibile? Usando come immagine del profilo un NFT. Così si dimostra di essere sostenitori delle potenzialità dei token non fungibili, la novità tecnologia su blockchain esplosa a partire dal 2021. Per essere un crypto lover con i fiocchi, scegli un NFT (magari uno delle collezioni più famose)! Alcuni non rinunciano alle fotografie o ai classici selfie, tra questi potresti trovare dei volti con dei laser rossi che escono dagli occhi. Cosa significa? Che si è dei super fan di Bitcoin.

2. Nickname

Se trovi un nome seguito da “.eth“, si tratta di uno username unico generato con il Ethereum Name Service, che può essere usato al posto dell’indirizzo di un wallet. Questi nomi si ottengono tramite delle aste pubbliche e non è affatto facile ottenerli! 

3. Nome utente (handle)

Un modo per riconoscere i sostenitori di Ethereum? Potrebbero includere i caratteri 0x che indicano l’inizio di un indirizzo wallet Ethereum, oppure il simbolo di Ether: Ξ

4. Bio 

Per un crypto lover su Twitter, la bio è come un curriculum vitae. Ci puoi trovare l’elenco dei lavori o progetti crypto a cui hanno partecipato. Oppure le community di cui sono membri, quali token o NFT possiedono. 

5. DAO

Le persone su Twitter amano mostrare le DAO di cui condividono la mission. Qual è la DAO del tuo cuore? Mettila in bio! È anche un modo per scoprire quelle di tendenza. Ad esempio? Friends With Benefit è una social DAO che organizza party in giro per il mondo, e PleasrDAO raccoglie fondi per acquistare NFT. 

6. Newsletter

I leader del settore crypto, o gli aspiranti tali, hanno spesso una newsletter su mirror.xyz. Il profilo Twitter serve anche a pubblicizzare spazi di approfondimento più estesi. 

7. Yat

Uno Yat è un username fatto di emoticon per le tue identità su internet. Yat è una piattaforma che permette di creare un URL fatto di emoji che può essere usato anche come indirizzo di un wallet di criptovalute. Gli yat appaiono come una sequenza di emoticon, e i crypto lover amano particolarmente il razzo o la luna, che traducono il motto “to the moon”. Essendo questi molto popolari, sono costosissimi. 

8. DM aperti

I personaggi famosi del mondo crypto non sono come i soliti VIP. Su Twitter i loro profili invitano a scrivere messaggi privati per chiedere informazioni o esprimere pareri. A quanto pare, rispondono con piacere. Qualche profilo interessante da seguire? Chris Dixon, Jackson Dame e Linda Xie.

9. Gm

Gm è il saluto della community crypto. È l’abbreviazione di good morning, usato per salutarsi a qualunque ora e da qualunque fuso orario. È talmente diffuso e legato alla community, che c’è chi ci ha costruito sopra una DAO: gm DAO, con lo scopo di promuovere esperienze culturali.

Bitcoin: Satoshi Nakamoto, l’ultimo post ha 11 anni

Bitcoin ultimo post di Satoshi ha 11 anni

Satoshi Nakamoto, pseudonimo del creatore di Bitcoin, ha scritto il suo ultimo post su Bitcointalk prima di scomparire per sempre. Dov’è ora Satoshi?

Un semplice changelog: l’ultimo messaggio di Satoshi Nakamoto era una lista di problemi di Bitcoin sui quali stava lavorando. Poi, il 13 dicembre 2010, il suo ultimo accesso a bitcointalk. Dopo, lo sviluppatore anonimo ha fatto perdere tutte le sue tracce. Alcuni dicono che si sia dedicato ad altri progetti, altri pensano che si sia ritirato per paura di essere rintracciato. Dov’è finito Satoshi Nakamoto? 

Bitcointalk, il forum di Satoshi Nakamoto

Satoshi Nakamoto creò il forum bitcointalk il 17 novembre 2009. In quel forum si formò una rete di sviluppatori dedita a supportare e migliorare costantemente Bitcoin e la nuova idea di criptovaluta. Satoshi, ovviamente, era tra gli utenti più attivi e si occupava sia dello sviluppo della blockchain che della gestione del forum.

Il suo ultimo post del 12 dicembre 2010 riguardava una nuova funzionalità per contrastrare gli attacchi DoS, ovvero attacchi hacker che sovraccaricano una rete e ne impediscono il funzionamento. “C’è ancora del lavoro da fare contro gli attacchi DoS”, ha scritto in quel changelog. Il giorno dopo, Satoshi accede al forum per un’ultima volta alle 4:45 del pomeriggio per poi sparire per sempre.

Secondo alcuni, Satoshi Nakamoto si sarebbe ritirato per dedicarsi ad altri progetti. Eppure, nei giorni prima del suo ultimo post, il creatore di Bitcoin sembrava teso a causa di un evento che ha scosso la community acerba di Bitcoin del tempo: Wikileaks.

Wikileaks e il can che dorme

Nel 2011 Bitcoin, che a quei tempi era ancora in fase beta, ha guadagnato popolarità all’improvviso a causa di Wikileaks. Il famoso archivio di documenti “top-secret” era appena stato bloccato dagli Stati Uniti, e tutti i provider di pagamento come MasterCard e Visa avevano impedito le donazioni all’organizzazione no-profit. Per questo, Wikileaks ebbe l’idea di accettare donazioni in Bitcoin.

Molti membri del forum bitcointalk erano entusiasti: il loro progetto cominciava ad avere successo. Ma Satoshi Nakamoto non era d’accordo. “Sarebbe stato bello ricevere queste attenzioni in altri contesti. WikiLeaks ha svegliato il can che dorme, e quel cane sta arrivando a sbranarci” ha scritto il creatore di Bitcoin l’11 dicembre, in risposta a un post che citava un articolo di PC World. La piccola rete blockchain in beta non era pronta a ricevere quelle attenzioni.

Chiedo a WikiLeaks di non usare Bitcoin per le donazioni” ha scritto Satoshi il 5 dicembre. “Bitcoin è una piccola community acerba e ancora in beta. Voi otterreste solo qualche spicciolo, ma la fama che ci portereste ci distruggerà”. Le parole di Satoshi sembrano catastrofiche, ma ancora oggi le criptovalute non sono considerate un sistema di pagamento affidabile, tranne in alcuni casi eclatanti. Forse Satoshi aveva ragione: associare Bitcoin allo scandalo WikiLeaks ha danneggiato la credibilità di una rete ancora acerba?

Dov’è ora Satoshi Nakamoto?

In ogni caso, Satoshi Nakamoto ha fatto perdere le sue tracce subito dopo lo scandalo, lasciando la community divisa sul da farsi. Probabilmente il leggendario programmatore ha valutato la community come sufficientemente matura da prendere decisioni autonome. O forse ha avuto paura di quella fama che gli si sarebbe potuta ritorcere contro?

Negli anni, diverse persone hanno dichiarato di essere Satoshi Nakamoto, ma la sua vera identità rimane ancora sconosciuta. In fondo, come si dice spesso nella community di Bitcoin, “Siamo tutti Satoshi. A che serve sapere chi sia il creatore di Bitcoin, quando tutti noi collaboriamo al progetto? Satoshi Nakamoto rimane una figura leggendaria e ispiratrice, ed è giusto ricordarlo il giorno dell’anniversario del suo ultimo accesso al forum.

Il valore dei fan token calcistici supera il miliardo di dollari

Fan Token: quelle est la valeur de la blockchain dans le football

Quali sono i fan token del mondo del calcio che sono cresciuti di più? Quanti ne sono stati venduti? Quale sta performando meglio?

Uno studio della BBC fa il punto sulla diffusione e il giro d’affari dei fan token nel mondo del calcio. Vediamo quali club hanno i fan token più redditizi e quanto vale la blockchain nel mondo del calcio, ma prima…

Ripassone: cosa sono i fan token?

I fan token sono degli asset digitali basati sulla tecnologia blockchain. Vengono rilasciati da aziende che vogliono mettere a profitto una forte community, come ad esempio i club sportivi. Chi li acquista ha diritto a vantaggi esclusivi come sconti e la possibilità di partecipare ad alcune scelte sulla gestione del brand. Principalmente, i fan token sono emessi e trasferiti attraverso Socios.com, la piattaforma sulla blockchain di Chiliz, basata su Ethereum. 

A cosa servono i fan token?

Dal punto di vista dei club calcistici, i fan token servono a incoraggiare la partecipazione dei tifosi, allargare e fidelizzare il pubblico. I fan token coinvolgono soprattutto chi non può andare spesso allo stadio, a causa delle distanze geografiche. Si possono usare i fan token anche per premiare la fedeltà e dedicare promozioni ai più appassionati. 

Fan token: un po’ di dati

Lo studio della BBC stima che fino a questo momento, i fan hanno speso più di 350 milioni di dollari in questo tipo di criptovalute. Tra i cinque campionati principali europei, 24 squadre hanno lanciato o stanno programmando i loro fan token. Su Socios.com i volumi di vendita dei fan token calcistici sono pari a circa 300 milioni di dollari. Vuoi sapere qual è il token che ha avuto più successo? Il fan token della Lazio.

Insieme a quello di Manchester City, Porto e Santos, il token LAZIO ha registrato il maggior numero di vendite e ha raccolto complessivamente la cifra più alta, pari a 130 milioni di dollari. Allo stesso tempo, dal loro lancio i token LAZIO sono quelli che hanno perso di più (-70%). Un altro dato sorprendente è quello dei fan token dell’Inter e della squadra turca del Trabzonspor che nell’ultimo anno sono aumentati di valore più di Bitcoin!

Il valore dei token detenuti dai 13 club calcistici più prestigiosi insieme supera i 1.9 miliardi di dollari, ma i singoli tifosi attualmente ne detengono solo 376 milioni. A conti fatti, i club controllano l’80% della fornitura dei loro fan token. 


Ma i tifosi sono soddisfatti dei fan token? Insomma! I vantaggi riservati ai fan dipendono da squadra a squadra e non tutti sono ancora pienamente soddisfatti. Se dal punto di vista economico i fan token fanno buoni numeri, a livello di applicazioni pratiche hanno tutte le carte in regola per sorprenderci ancora di più in futuro. E la tua squadra del cuore ha già emesso il suo fan token?

Come creare il tuo videogioco su The Sandbox

Metaverse : comment créer ton propre jeu vidéo sur The Sandbox

Ami la voxel art? Con VoxEdit e Game Maker puoi creare il tuo videogioco e pubblicarlo nel metaverso più pixellato di tutti!

The Sandbox è un metaverso davvero unico nel suo genere: basta guardare la sua grafica a cubetti, detta voxel graphics, per capire subito di cosa si tratta! Se sei un appassionato di Minecraft e Terraria non rimarrai deluso. In più, grazie a VoxEdit e Game Maker, puoi creare ciò che vuoi, dai videogiochi all’arte 8-bit. E grazie agli NFT puoi anche vendere ciò che crei! Non ci credi? Scopri come fare a creare il tuo videogioco su The Sandbox!

Crea il tuo videogioco grazie alla voxel art

La alpha di The Sandbox, lanciata il 29 novembre, ha portato alla ribalta il metaverso pixellato. Il team di sviluppo ha subito reso disponibili le cose più interessanti: Game Maker e VoxEdit! Grazie a questi due programmi, possiamo tutti trasformarci in sviluppatori di videogiochi. Questo è il metaverso: un luogo virtuale dove mostrare le nostre creazioni a tutti!

Game Maker

Come creare il tuo videogioco su The Sandbox

Ami i videogiochi, vorresti crearne uno, ma non sei un programmatore? Allora corri a scaricare Game Maker! Con questo programma puoi costruire il tuo gioco dall’inizio alla fine, e poi pubblicarlo per farlo provare a tutti gli altri esploratori del metaverso. Grazie agli ASSET già presenti in Game Maker, puoi metterti subito all’opera. Se invece non ti bastano, puoi usare VoxEdit per modellare e animare i tuoi ASSET.

VoxEdit

Come creare il tuo videogioco su The Sandbox

VoxEdit è il programma che ci permette di creare voxel art. Con l’aiuto di questo software possiamo modellare i nostri ASSET, e persino animarli! Grazie alla grafica a blocchi, VoxEdit è facile da usare, e anche se non sei esperto di modelli 3D riuscirai presto a fare le tue prime opere 3D. Se sei interessato all’arte, puoi creare dei semplici oggetti e venderli sul fiorente mercato di NFT. Altrimenti, puoi usare VoxEdit per popolare il videogioco che hai creato su Game Maker!

Monetizzare le proprie creazioni grazie agli NFT

Sei fiero della tua creazione? Allora è il momento di pubblicarla sul marketplace di The Sandbox! Dopo aver creato il tuo ASSET, puoi fare il “minting” e trasformarlo in un NFT direttamente nel marketplace del metaverso. Gli ASSET si comprano con SAND, la moneta di The Sandbox, ma sono comunque utilizzabili su tutti i videogiochi basati sulla blockchain di Ethereum.

Se sei un artista professionista e credi negli NFT, allora puoi iscriverti al Fondo per Creators messo a disposizione dal team di The Sandbox. Potrai entrare a far parte della community di artisti del videogioco e avere una vetrina tutta tua!

Vuoi entrare nel mondo di The Sandbox e comprare qualche NFT? Scarica il gioco e prova la alpha. Ci vediamo nel metaverso!

USA: discussione aperta sulle criptovalute al Congresso

Cryptomonnaies : le Congrès américain s'ouvre à la blockchainriptovalute

Sei aziende tra le più importanti del mondo crypto si sono confrontate con il parlamento statunitense sulla blockchain. 

Mercoledì negli Stati Uniti si è tenuto un incontro tra il Congresso statunitense e sei aziende leader del settore crypto. L’udienza, richiesta dalla commissione dell’House of Financial Services (corrispettivo del nostro Ministero dell’Economia e della Finanza), aveva l’obiettivo di conoscere meglio ed eventualmente proporre leggi ad hoc sulle criptovalute.

A supportare la causa della blockchain sono stati chiamati rappresentanti di FTX, Coinbase, Bitfury, Paxos, Circle e della Stellar Development Foundation. Le discussioni si sono concentrate sulle regolamentazioni degli exchange e sul ruolo delle stablecoin nell’economia. In questo articolo abbiamo riassunto i punti salienti delle discussioni.

Il futuro della blockchain in un’aula?

L’udienza sulle criptovalute, richiesta dalla presidentessa della Commissione Maxine Waters, ha pochi precedenti. Nel 2019 la Commissione si era riunita per discutere del tentativo di Facebook di creare una propria criptovaluta, ma l’esito dell’udienza era stato disastroso per il mondo crypto. Questa volta le cose sono andate diversamente. L’opinione pubblica è più rilassata nei confronti di Bitcoin e della blockchain. Durante l’udienza, i membri della commissione si sono dimostrati aperti e curiosi sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

L’argomento più discusso è stato quello delle stablecoin. È un mondo che ricorda quello delle banche, e compararle a esse sarebbe tutto sommato facile. Molto più intuitivo che regolamentare criptovalute come Bitcoin o Ethereum. I CEO di Circle (USDC) e Paxos (USDP) si sono dimostrati favorevoli a leggi che mettano sullo stesso piano queste aziende a istituti bancari. Hanno anche accettato di fornire le prove che il valore delle loro coin è sostenuto da dollari o da obbligazioni.

Anche per quanto riguarda gli exchange, la Commissione si è dimostrata propositiva. I rappresentanti di FTX e Coinbase hanno espresso pareri favorevoli su un’armonizzazione legislativa. Alesia Haas, Chief Financial Officer di Coinbase, ha detto che le crypto sono asset nuovi e che quindi “le regolamentazioni già esistenti spesso non sono adatte a questa nuova tecnologia”. In conclusione, entrambe le parti ritengono che delle nuove leggi porterebbero risultati positivi per tutti.

L’udienza degli USA cambierà le criptovalute?

L’udienza, contrariamente alle aspettative, è stata positiva per il mondo delle criptovalute. I leader del settore hanno fatto notare i molti utilizzi della blockchain e delle criptovalute. Il Rappresentante democratico Ritchie Torres, per esempio, ha espresso interesse per le stablecoin. Secondo il democratico, queste faciliterebbero le rimesse estere dagli USA verso i propri Paesi d’origine.

Opinione comune tra i partecipanti rimane che le regolamentazioni debbano esserci, ma che non debbano essere troppo dure. “Le stablecoin sono già funzionanti e si basano su un modello di internet aperto” ha affermato Jeremy Allaire, CEO di Circle. Ha continuato dicendo che stablecoin chiuse o eccessivamente regolamentate, sulla scia delle CBDC, sarebbero troppo poco innovative e non avrebbero successo.

Per gli USA, questa udienza “conoscitiva” è stata una boccata d’aria fresca per le criptovalute dopo lunghe tensioni. L’augurio è che questo dialogo continui in modo costruttivo e che il resto del mondo prenda esempio. Non ci resta che rimanere aggiornati!

Storia di un povero miner, 8 mila Bitcoin buttati in discarica

Bitcoin : 8 000 tokens finissent dans à la décharge

Cosa faresti se le tue criptovalute finissero nella spazzatura? Da anni un miner sta cercando di recuperare i suoi Bitcoin da una discarica

C’era una volta un miner di Bitcoin. La sua è una storia tragica fatta di pulizie di primavera con finale amaro, discariche e frustrazione. Ma andiamo con ordine, conosciamo James Howells e come ha perso per sempre 8 mila Bitcoin.

Pulizie da incubo 

Nel 2013 Howells ha 28 anni e vive con sua moglie e i suoi figli a Newport, nel Galles. Una sera d’Agosto, prima di partire per una vacanza, Howells decide di pulire il suo studio da ingegnere. Da un cassetto emergono, come reperti archeologici, due piccoli hard disk. Howells si ricorda di loro: uno era vuoto. L’altro conteneva dei file recuperati da un vecchio laptop su cui aveva rovesciato della limonata. E-mail, musica, foto di famiglia. Niente di interessante, Howells decide allora di buttarlo. Poi però, da bravo ingegnere, non se la sente di cestinare per sempre un hard disk e si ripropone di levarlo dalla spazzatura. La mattina seguente, mentre Howells dorme ancora, la moglie porta il sacco nero in discarica. Così l’hard disk rimane sepolto. Dai rifiuti e nella memoria di Howells.

Nascita di un miner di Bitcoin 

Dopo qualche mese Howells sente al TG che un ragazzo di Oslo è diventato ricco grazie a Bitcoin. Si accende la lampadina. Ma non per un’idea geniale, anzi. Per constatare un terribile errore. Nel 2009 Howells, incuriosito dalla tecnologia blockchain, aveva comprato alcuni BTC, la criptovaluta appena nata. Non solo, aveva anche iniziato a fare il miner per un po’ di tempo. Così, come hobby serale. Howells ha speso circa 10 sterline di energia elettrica (incredibilmente poco pensando alle risorse energetiche che servono oggi per creare Bitcoin) e guadagnato in tutto 8.000 BTC. Nel 2013, l’anno in cui Howells si è reso conto di aver buttato l’hard disk con le sue chiavi, quei Bitcoin valevano 1.4 milioni di dollari. 

Perché nel 2009 Bitcoin piaceva tanto?

Howells nel 2009 era rimasto colpito dal protocollo di Satoshi Nakamoto. La sua generazione, scossa dalla crisi finanziaria del 2008, non aveva più fiducia nel sistema bancario e le criptovalute sembravano l’opportunità per ricostruire il modo di intendere il denaro. Howells credeva nel progetto e per questo aveva deciso di contribuire.

La sicurezza prima di tutto 

I Bitcoin, si sa, sono facili da perdere. Mentre le monete tradizionali hanno una controparte fisica, sono tracciate e registrate dalle banche, le criptovalute sono immateriali. Se perdi l’estratto conto, la tua banca te ne manderà un altro. Perdi una password? Online puoi reimpostarla. Nel caso delle criptovalute la chiave privata di 64 caratteri una volta persa, è persa per sempre. Alcuni, come Howells, la salvano su supporti come hard disk – sperando di non buttarlo mai per sbaglio. Altri preferiscono affidare la custodia delle chiavi a servizi come gli exchange o wallet online.

Il morale della favola

Howells ha rintracciato la zona della discarica in cui è sotterrato il suo hard disk e sta cercando di ottenere i permessi per recuperarlo. Se l’hard disk non è stato schiacciato o ha subito un trauma d’urto, le chiavi potrebbero essere ancora recuperabili, così come i suoi 8.000 BTC. Tuttavia le attività locali non glielo permettono: uno scavo del genere violerebbe le normative e causerebbe importanti danni ambientali. Dissotterrare la discarica, immagazzinare e trattare i rifiuti potrebbe costare milioni di sterline. Senza considerare che non c’è nessuna garanzia di trovare l’hard disk funzionante. Howells si è anche offerto di donare alla comunità di Newport un quarto dei suoi Bitcoin, ma la sua proposta non è stata accettata. Che uomo disperato! Ci sarà un lieto fine per questa storia?

Se vuoi evitare di fare la fine di James Howells, disperato ex miner di Bitcoin, leggi la guida di Young Platform per tenere il tuo wallet al sicuro.

Questa storia è stata raccontata dal New Yorker e dal The Guardian

100.000 SAND da vincere con Young Platform

sandbox

Siamo orgogliosi di annunciare una nuova collaborazione con il metaverso per eccellenza, The Sandbox.

Scopri come puoi partecipare e vincere 10 SAND anche tu! 

Vinci 10 SAND!

Da oggi 8 Dicembre se acquisti un minimo di 2,5 SAND hai l’occasione di ricevere in regalo 10 SAND. Hanno diritto al premio solo i primi 10.000 che completeranno l’acquisto.

La promozione è valida solo per i nuovi utenti Young Platform o coloro che non hanno ancora completato la verifica dell’identità. Solo i cittadini Europei possono partecipare.

L’iniziativa terminerà il 18 Dicembre 2021.

NB: L’importo minimo in € per acquistare SAND su Young Platform è di 12.5€.
Qui puoi scoprire di più su importi e commissioni

Come si partecipa?

  1. Registrati a Young Platform
  2. Completa la verifica dell’identità
  3. Acquista almeno 2,5 SAND su Young Platform o Young Platform Pro

L’acquisto dovrà essere completato entro il 18 Dicembre, ovvero la data in cui terminerà la promozione. Quindi fai presto! 

Sono già un utente Young Platform, come posso partecipare?

Se ti sei già registrata/o su Young Platform ma non hai ancora effettuato la verifica dell’identità, sei ancora in tempo per partecipare!
Se invece hai l’account verificato, purtroppo non puoi partecipare, questo concorso è dedicato esclusivamente ai nuovi utenti.

Modalità di accredito del premio

Il 20 Dicembre 2021 verranno eseguiti i dovuti controlli. Le prime 10.000 persone che, tra l’8 dicembre e le 23:59 del 18 dicembre avranno eseguito la verifica dell’identità e avranno acquistato almeno 2,5 SAND, riceveranno 10 SAND sul proprio Portafoglio Young Platform.

I vincitori verranno contattati via e-mail nella settimana successiva al 20 Dicembre.

Che cos’è TheSandbox (SAND)?

The Sandbox è un metaverso su blockchain che sta acquisendo sempre maggiore popolarità con il lancio delle sue funzionalità di gioco in questi mesi.

Il suo token SAND è tra i primi 50 del mercato crypto, e Young Platform l’ha listato per la prima volta a febbraio di quest’anno sulla versione Pro dell’exchange.

Leggi l’approfondimento di Academy 

Ascolta l’intervista con Sebastien Borget, COO e Co-founder di TheSandbox

DAO per il turismo? Viaggia in Romania su blockchain!

DAO per turismo, il caso della Romania

Come mettere in contatto turisti e aziende del territorio? Con la blockchain! La DAO è la tecnologia che permetterà di decentralizzare i servizi del turismo. 

Il settore turistico sta piano piano adottando gli strumenti e le potenzialità della decentralizzazione. Cosa sono i viaggi decentralizzati? Viaggi organizzati senza intermediari, i quali spesso hanno commissioni costose e non alla portata di tutti. In un viaggio decentralizzato i turisti e le aziende turistiche (alberghi, villaggi, servizi di intrattenimento, musei) possono interagire direttamente tra loro. Un contatto più forte tra le persone e i luoghi! Questa svolta è possibile grazie alla costituzione di DAO e al rilascio di token specifici da usare quando si prenotano e fanno dei viaggi. Vediamo come la blockchain potrebbe cambiare il turismo! 

Destinazioni crypto-friendly

Un primo aspetto da considerare quando si parla di viaggi decentralizzati è quello delle destinazioni crypto-friendly. Ovvero delle mete attraenti per chi vuole acquistare servizi con le criptovalute. Tra queste ci sono paesi come Malta, Portogallo, El Salvador e Svizzera. La lista è in via di espansione. La Thailandia infatti ha intenzione di rilasciare TAT Coin, un token ad hoc per il turismo, e di rendere disponibili all’aeroporto delle Bitcoin credit card per i turisti da usare nel paese. 

In Romania il turismo si fa su blockchain

La Romania è una nazione che ha colto al volo le possibilità della blockchain! Dal 2019 è attiva @Romania: una ONG di Bucarest che ha lo scopo di accelerare la crescita del turismo nel paese. Ora il suo team di sviluppatori e esperti del settore terziario ha deciso di dedicarsi alla promozione turistica attraverso la decentralizzazione. Come? Fondando l’omonima DAO e lanciando una collezione di NFT, Stramosi. Entrambi sono attivi sulla blockchain Elrond, anch’essa progettata in patria. Stramosi e la DAO sono state accolte in maniera positiva e potrebbero cambiare la percezione del turismo in Romania. Ecco di cosa si tratta.  

Che cos’è Stramosi: La tradizione rumena in formato NFT

Stramosi è una collezione di @Romania composta da 10.000 personaggi NFT. Questi token sono generati casualmente dalla combinazione di vari elementi tipici della tradizione rumena (l’idea di base è quella dei CryptoPunks, hai presente?). Rappresentano visivamente la cultura e l’eredità artistica del paese. Stramosi è un progetto artistico ma non solo. Questi NFT hanno una duplice funzione: sono token di governance e finanziano le attività di @Romania. Chi li possiede può dire la sua sulle scelte della DAO e dare un contributo concreto al turismo del proprio paese. 

Stramosi è anche un modo di fare rete nel territorio. Alcuni di questi personaggi sono stati acquistati da un’azienda vinicola rumena che ha in mente di usarli come etichette per le loro bottiglie di vino. E dei ristoratori si sono offerti di rifornirsi di vino solo da loro in cambio di qualche piccolo sconto. Due piccioni con un NFT: promuovere i prodotti locali e creare una community esclusiva.

Come funziona una DAO per il turismo? 

L’obiettivo principale della DAO @Romania è quello di permettere ai visitatori del paese di entrare in contatto con i business locali senza intermediari. Cioè scambiarsi beni e servizi grazie alla blockchain Elrond. In pratica verrà creata una piattaforma decentralizzata che riunirà tutte le aziende turistiche del paese, da quelle che si occupano di ristorazione, agli albergatori, alle escursioni. La DAO andrà a proporre anche 10 nuove attrazioni turistiche per attrarre le persone verso esperienze mai viste. 

Un valore aggiunto della DAO @Romania? La trasparenza nella gestione economica. Il loro sito precisa che il 20% dei fondi viene destinato alla promozione del turismo in termini di contenuti e marketing, il 40% allo sviluppo dell’ecosistema decentralizzato, un altro 20% è destinato al progetto Stramosi. Il rimanente serve ai costi tecnici delle operazioni su blockchain. 

Il turismo è uno dei settori chiave nell’economia del nostro paese, chissà come e se la blockchain verrà utilizzata per aprire nuove prospettive anche in Italia.