3 notizie Crypto dal mondo del Calcio

Criptovalute e calcio UEFA, Cristiano Ronaldo, Marco Verratti

Nuovi sponsor targati blockchain per UEFA e Manchester United e una LAND super chic di The Sandbox venduta a Marco Verratti centrocampista della nazionale italiana

Notizie crypto a tema sport? Presenti! Tantissimi progetti su blockchain iniziano a collaborare con i club calcistici più grandi del mondo. Sponsor, NFT e un nuovo modo di costruire il rapporto con i tifosi. In questi giorni 3 notizie hanno portato l’attenzione sul connubio crypto e calcio. Scoprile in questo articolo!

1. Per le prossime tre stagioni la UEFA è marchiata blockchain

Il 15 Febbraio 2022 UEFA ha annunciato che Socios.com sarà lo sponsor ufficiale per le prossime tre stagioni. Socios.com è una piattaforma sulla blockchain Chiliz per comprare i fan token di squadre o club sportivi, dal basket alla Formula1. I token più diffusi sono quelli delle case calcistiche, su Socios.com si possono trovare i token di F.C. Barcelona, Juventus, Paris Saint-Germain, Atlético de Madrid, A.S. Roma, F.C. Inter e A.C. Milan. Il motto di Socios.com è “Be more than a fan” perché con i token ognuno può partecipare attivamente alla vita della propria squadra del cuore. 

Socios.com quindi sarà il partner di tutti i tornei e le iniziative dell’Union European Football Associations come la Champions League, l’Europa League, l’Europa Conference League e la UEFA Super Cup. Nel comunicato ufficiale Guy-Laurent Epstein, il direttore del marketing di UEFA, ha ribadito che quella tra UEFA e Socios.com è una collaborazione perfetta, entrambe le realtà infatti portano sport di alto livello in tutto il mondo. Dall’altro lato Alexandre Dreyfus, CEO di Socios.com ha dichiarato: “Questa partnership innovativa è il risultato dell’impegno comune della UEFA e di Socios.com ad abbracciare l’innovazione e la tecnologia per migliorare l’esperienza dei tifosi nello sport”.

Nel concreto UEFA concederà vantaggi esclusivi agli holder dei fan token su Socios.com: viaggi VIP degli eventi UEFA, la possibilità di visitare la sede di UEFA, incontri virtuali con le leggende del calcio europeo, biglietti, merchandise e memorabilia. Socios.com su Twitter ha specificato che i token UEFA non saranno in vendita ma saranno disponibili solo per i possessori dei fan token delle squadre che parteciperanno alla Champions League, all’Europa League e all’Europa Conference League. 

2. Cristiano Ronaldo al Manchester United con Tezos

Continuiamo a parlare di sponsor! Tezos ha firmato un accordo pluriennale con il Manchester United per avere il suo logo nel kit di allenamento della leggendaria squadra di calcio. Dopo gli NFT della squadra di Formula1 della Redbull e la partnership con la McLaren, Tezos è pronta a conquistare anche il calcio inglese. Lo sponsor sarà visibile sulla divisa d’allenamento della prima squadra maschile e femminile. Per il Manchester UTD Tezos è una delle blockchain più avanzate e sostenibili del mondo e Victoria Timpson, dirigente della squadra, si è espressa così: “Questa è una partnership incredibilmente emozionante per il Manchester United perché ci schiera con una delle blockchain più avanzate, affidabili e sostenibili in un’area della tecnologia che promette di rivoluzionare veramente il modo in cui tutti, compreso il club e i nostri fan, possono interagire”. Guardando anche all’esperienza della UEFA, sembra che la linea del calcio mondiale sia quella di fornire un rapporto diretto tra squadra e tifosi. E la blockchain pare offrire tutti gli strumenti adatti, dagli NFT, ai fan token. 

Il nuovo completo è stato indossato per la prima volta in occasione della partita della Premier League che il Manchester UTD ha disputato contro il Southampton il 12 Febbraio 2022, finita 1-1. Ai più appassionati non sarà sfuggito che parlare di Manchester United significa tirare in ballo una star internazionale del calcio: Cristiano Ronaldo. Dopo la sua esperienza torinese infatti, Ronaldo si è trasferito all’Old Trafford. Nello spot ufficiale che annuncia la partnership tra Tezos e il Manchester UTD puoi vedere Ronaldo stesso concludere con la frase d’effetto: “Building the future one block at a time”. 

3. Marco Verratti a The Sandbox con una LAND di lusso

Il centrocampista della nazionale italiana e del Paris Saint-Germain Marco Verratti è il primo calciatore ad entrare nel Metaverso acquistando un immobile digitale! Verratti si è appoggiato alla consulenza di Acta Fintech per il suo acquisto a The Sandbox, un’isola come token non fungibile messa in vendita da Exclusible, un marketplace per componenti di lusso del Metaverso. Il calciatore ha spiegato: “Sono sempre stato appassionato di innovazione e tecnologie in generale, e da poco mi sono avvicinato all’incredibile mondo della tecnologia blockchain e del metaverso. Ho capito che ero pronto per fare un passo importante ed essere precursore creando la mia isola privata in The Sandbox. Un domani non sarà solo mia, ospiterà migliaia di amici e fan disposti a condividere esperienze, partite, concerti e – perché no – anche attimi di vita privata. Non vedo l’ora di vedere realizzato il futuro che ho immaginato.” Dallo Wembley al Metaverso, chissà che Verratti non organizzi un party a The Sandbox in onore dei mondiali Qatar 2022. 

Criptovalute per San Valentino? Il Cupido che non ti aspettavi

Secondo un sondaggio, chi si interessa a Bitcoin e crypto è più interessante agli occhi di potenziali partner.

È San Valentino, love is in the air, e tu stai guardando grafici e candele di Bitcoin. Ma non abbatterti: secondo uno studio, chi è appassionato di crypto ha più probabilità di attrarre partner sulle app di dating. Un dato? Il 74% degli intervistati ha detto che andrebbe a un secondo appuntamento con chi paga il conto usando Bitcoin. Ma occhio a non diventare monotematici, o la vostra passione potrebbe ritorcervisi contro!

Bitcoin e amore: un’accoppiata vincente?

Se conosci le app di dating, sai benissimo quanto è difficile trovare la frase giusta per iniziare una conversazione. Vuoi sembrare simpatico, ma alle tue battute rispondono solo i grilli, oppure nessuno apprezza le tue citazioni colte ? La soluzione, sorprendentemente, potrebbe essere proprio parlare di crypto!

Secondo uno studio condotto su 2.000 statunitensi, più del 40% degli uomini e del 25% delle donne intervistate apprezza particolarmente chi ha un interesse per la blockchain e Bitcoin. Allo studio hanno risposto soprattutto Millennials e Gen Z, cioè persone che hanno vissuto le innovazioni tecnologiche e che hanno visto Bitcoin nascere. Con il boom delle criptovalute degli ultimi anni, è normale che i giovani adulti si siano interessati alla blockchain, e notoriamente la community crypto è molto unita e attiva!

Temi che sia solo una scusa per trovare qualcuno che abbia un bel po’ di soldi? Dipende! Le criptovalute non sono solo valute, sono veri e propri progetti. Per esempio, Cardano è una blockchain che punta sulla sostenibilità e sulla facilità d’uso. Avalanche vuole creare un ecosistema di dapp efficiente e altamente scalabile. The Sandbox invece è il metaverso perfetto per i videogiocatori. Scambiarsi pareri sulle crypto preferite non vuol dire solo parlare di soldi, ma di valori e preferenze! L’importante è non bisticciare su quale sia l’Ethereum killer migliore al primo appuntamento.

Basta cioccolatini, a San Valentino si regalano NFT

Hai già un partner? Considera di regalare un NFT! Secondo il sondaggio, l’8% degli intervistati vorrebbe ricevere un non-fungible token, e non qualche Bitcoin, per San Valentino. La bellezza degli NFT è che sono immutabili: potrebbero sostituire i lucchetti sui ponti? Secondo Ivan Sokolov, fondatore di Mintmade, sì. La sua piattaforma permette agli utenti di effettuare il minting di NFT personalizzati coi nomi dei due partner. Un lucchetto indistruttibile, e non devi neanche buttare la chiave!

Per chi cerca qualcosa di può particolare, sono state messe in vendita parti del Bacio di Klimt, la nuova idea del Museo di Vienna. Oppure, è possibile acquistare gli NFT di un gioiello di Myka, oreficeria che offre gioielli personalizzati. Quest’anno ha deciso di avventurarsi nel metaverso, e offrire copie digitali dei gioielli più gettonati sotto forma di token. Queste iniziative avranno successo? Con l’avvento del metaverso e la voglia di esprimere la propria personalità anche nella realtà virtuale, è possibile.

Bitcoin sì, ma con moderazione

Incontrare qualcuno che condivide i nostri stessi interessi è sempre bello, ma bisogna sempre ricordarsi di spaziare e non diventare monotoni, soprattutto quando si parla di soldi. Alcuni degli intervistati hanno detto che parlare solo di criptovalute può diventare noioso, e trasformare un bell’appuntamento in un colloquio di lavoro!

Ma non solo: purtroppo, anche i truffatori sono in cerca di “amore”. Nel 2021, complici anche i lockdown e l’assenza di contatto fisico, gli scammer hanno truffato l’80% di vittime in più. Sfruttando le app di dating e inventando scuse per non mostrarsi di persona, questi truffatori fingono di essere interessati al malcapitato, fin quando non gli chiedono di inviare dei soldi. Bitcoin e altre criptovalute sono il pagamento che preferiscono, quindi presta attenzione ai tuoi incontri! La blockchain deve essere un mezzo per condividere interessi in comune, perciò tieni sempre ben stretta la tua chiave privata e le tue password. E ricorda, DYOR è un mantra che può essere applicato anche fuori dal mondo crypto.

Buon San Valentino!

The Sandbox mette in vendita nuove LAND!

The Sandbox mette in vendita nuove land

Il 10 Febbraio 2022 poco più di mille LAND del Metaverso sono state messe in vendita. Si trovano nel Web3 Hub, l’area dedicata all’innovazione tecnologica

The Sandbox è nella top 4 dei Metaversi al mondo. Sono proprio quattro le realtà che si contendono e spartiscono il mercato legato al settore. Nel 2021 le vendite delle proprietà terriere nei Metaversi hanno superato i 500 milioni di dollari e quest’anno non hanno intenzione di fermarsi a questo traguardo di per sé impressionante. Solo a Gennaio 2022 infatti il volume di mercato è stato di 85 milioni, entro il 2022 si arriverà al miliardo? The Sandbox in tutto questo domina sulle concorrenti: i tre quarti di queste vendite sono sue e il 62% delle terre vendute si trova proprio nella sua mappa. The Sandbox ha appena venduto nuove LAND. Scopri i dettagli! 

The Sandbox apre il suo Web3 Hub!

Una nuova parte del Metaverso di The Sandbox è stata appena sbloccata, si chiama Web3 Hub ed è un’area della mappa che rappresenta il “cuore pulsante della decentralizzazione e si occupa dell’innovazione attraverso la tecnologia.” L’apertura di questa nuova area coincide con la vendita esclusiva delle LAND al suo interno. Il Web3 Hub ospita al suo interno diversi partner di The Sandbox, collezionisti, brand, DAO e singoli che con le loro tecnologie all’avanguardia stanno contribuendo ad espandere il Metaverso

Chi non vorrebbe un vicino di casa esperto di blockchain? Chi saranno i fortunati a condividere il quartiere con la crème dei pionieri del Web3? La vendita è stata Giovedì 10 Febbraio 2022 alle 14:00 (ora italiana), una corsa contro il tempo per aggiudicarsi una delle preziosissime e rare Land. Solo il dito più veloce del Metaverso sarà riuscito nell’impresa! Un’occasione ghiotta per chi ha intenzione di mettere su casa nel Metaverso. La maggior parte delle LAND, che hanno la forma di token non fungibili, sono rivendute dai mercati secondari a dei prezzi da capogiro. Nello specifico, The Sandbox ha messo in vendita 395 LAND al costo di 1.011 SAND (circa 4.500 dollari), 164 LAND Premium a 4.683 SAND (circa 21 mila dollari), e 8 ESTATE sono state battute all’asta. Inoltre chi ha comprato una delle LAND Premium ha ricevuto in omaggio 5 NFT di personaggi come Spartacus e Goliath, i leader della collezione Apes of Space. In media questi NFT costano 0.06 ETH. Le raccolte punti ai tempi del Metaverso!

Chi sono i partner di The Sandbox per il Web3?

Nel Web3 Hub The Sandbox ha dato spazio agli sviluppatori e ai creatori del Web3. Tra loro c’è Apes of Space, il progetto NFT che sta costruendo un gioco su The Sandbox basato sui propri personaggi. O Spores, un marketplace decentralizzato specializzato in intrattenimento, giochi, e-sport, anime. EverdreamSoft è una casa di produzione di giochi che ha creato Spell of Genesis, uno dei primi videogiochi su blockchain da mobile, mentre Hex Trust è una piattaforma che offre varie servizi per la DeFi come lo staking o la custodia dei beni digitali. 

Altre novità per The Sandbox? 

Tra le novità per The Sandbox c’è un cambio nello smart contract delle LAND. La vendita delle nuove LAND su The Sandbox arriva dopo un momento cruciale degli aspetti tecnici del Metaverso. Il 25 Dicembre 2021 è stata rilevata un’anomalia nel funzionamento dello smart contract e il 28 Gennaio ne è stato rilasciato uno nuovo su cui trasferire le LAND. La vulnerabilità riscontrata nel vecchio smart contract non ha recato danni agli utenti né è stata sfruttata da qualche criminale informatico. Come si legge nel comunicato ufficiale di The Sandbox, nessun token è stato compromesso. Ora lo smart contract è stato sistemato e i proprietari di LAND sono invitati a migrare su quello nuovo. Tutti i costi di gas necessari per l’operazione saranno coperti da The Sandbox.

5 curiosità su Algorand

Algorand 5 curiosità sulla crypto accademica

Da dove deriva il nome di Algorand? È davvero in contatto con gli atenei più importanti del mondo? Con quale famosa azienda italiana ha collaborato? Scopri questi e altri fun fact!

Sull’exchange di Young Platform c’è una nuova criptovaluta in circolazione: ALGO, il token di Algorand! Dopo aver approfondito i suoi aspetti tecnici e la sua governance nell’Academy, ecco una lista di curiosità e fun fact sulla blockchain accademica ed ecologica. 

1. Cosa significa il nome Algorand?

Iniziamo questa lista di curiosità su Algorand dal suo nome. Da dove deriva? Dall’unione delle parole algorithmic e randomness, il protocollo di Algorand infatti seleziona i validatori dei blocchi sulla base di una casualità algoritmica. Con questo metodo casuale la blockchain funziona grazie al lavoro di più nodi e non solo di alcuni, tutta la rete collabora! L’algoritmo seleziona di volta in volta un nodo diverso per verificare le transazioni di un blocco e la sua scelta è imprevedibile fino all’ultimo minuto. Per Algorand l’algorithmic randomness è il suo punto forte, ciò che rende possibile il suo ecologico Pure Proof-of-Stake e garantisce una rete democratica. 

2. Algorand è coach di una squadra di cervelloni internazionali

Lo spirito accademico di Algorand è espresso alla massima potenza dal Global University Program che coinvolge atenei da tutto il mondo. Tra i tanti ci sono il MIT (dove insegna Silvio Micali, il fondatore di Algorand), la Sapienza di Roma, la Berkley e la Peking University. Algorand con questo programma riunisce tutte le Hermione Granger e i Sheldon Cooper del mondo per far loro studiare la blockchain e la crittografia. Gli studenti più promettenti del mondo con il Global University Program hanno l’opportunità di vedere da vicino il lavoro del team di Algorand e portare il loro contributo nello sviluppo della blockchain. Algorand promuove soprattutto le ricerche degli studenti che cercano applicazioni della tecnologia crittografica per il bene comune e migliorare la vita delle persone. Algorand sta mettendo insieme un esercito di cervelloni, gli Avengers della blockchain!

3. Una delle migliori aziende tech made in Boston del 2022

Per ogni pizza sfornata a Napoli, a Boston nasce una startup. La città del Massachussets è uno dei centri mondiali dell’evoluzione tech grazie alla presenza del MIT e di un terreno fertile per idee e creatività. Built in Boston è il portale che aggrega, comunica e registra tutte le aziende tech e le startup nate a Boston. In questi giorni è uscita la lista delle “22 startup di Boston da tenere d’occhio nel 2022” e tra queste troviamo Algorand citata per la sua scalabilità e sostenibilità ambientale. La blockchain è uno dei fiori all’occhiello della città!

4. Algorand per la SIAE

La quarta curiosità su Algorand è tutta made in Italy. La blockchain in questione è stata usata dalla SIAE, la società italiana che tutela i diritti di autori e di editori, per organizzare il suo archivio. La SIAE ha lanciato più di 4 milioni di NFT su Algorand. Ogni token non fungibile rappresenta il diritto su un’opera di uno dei quasi 100 mila creator che la SIAE gestisce. Gaetano Blandini, Manager di SIAE in occasione della partnership con Algorand si è espresso così: “la tecnologia della blockchain è di sicuro un filone interessante da continuare ad esplorare per via della sua trasparenza ed efficienza, fondamentali per chi, come noi, gestisce lo stipendio del duro lavoro degli altri”. Gli NFT su Algorand saranno usati in un primo momento per i diritti connessi alle opere musicali, ma l’intenzione è quella di usare i token non fungibili per i diritti di tutti i tipi di opere. Quale vantaggio ha la blockchain per la SIAE? Digitalizzare e mettere on chain questi dati li rende trasparenti, pubblici, tracciabili. 

5. Due vincitori del premio Turing nel team di Algorand

Il premio Turing è conosciuto anche come il premio Nobel dell’informatica. Viene assegnato tutti gli anni dall’Association for Computing Machinery per valorizzare contributi durevoli e di rilevante importanza tecnica nel settore informatico. Il più alto riconoscimento nell’informatica porta il nome del matematico e crittografo Alan Turing, conosciuto per aver decifrato Enigma e per i suoi studi sull’intelligenza artificiale. Nel 2012 il premio Turing è stato vinto da Silvio Micali e Shafi Goldwasser per le loro ricerche sulla crittografia e i processi di validazione matematica. Entrambi sono membri del team di Algorand rispettivamente nel ruolo di fondatore e di consulente scientifica. 

Solana Pay, come funzionano i pagamenti P2P con SOL

Come funziona Solana Pay

Solana Labs ha annunciato il lancio di Solana Pay, un protocollo decentralizzato di pagamenti istantanei e contactless. 

Solana, la blockchain per dapp scalabili, ha a disposizione una nuova richiestissima funzione: un sistema di pagamento chiamato Solana Pay. Questo protocollo per pagamenti decentralizzati vuole reinventare il rapporto tra clienti e aziende grazie alla sua struttura peer-to-peer. Finanziato da aziende come Slope e Circle, creatori della stablecoin USD Coin, il protocollo è già utilizzabile! Vediamo come funziona Solana Pay.

Arriva il peer-to-peer dei pagamenti

I pagamenti digitali al giorno d’oggi sono fondamentali. Sia che vogliamo acquistare in un negozio fisico con il contactless sia che vogliamo fare un checkout rapido su un sito di e-commerce, è chiaro che i contanti stiano perdendo il loro ruolo di rilievo. Gli attuali sistemi di pagamento sono centralizzati e gestiti da intermediari, e uno degli obiettivi della community crypto è sempre stato la semplificazione dei pagamenti peer-to-peer.

Solana Pay è un sistema di pagamento decentralizzato che consente lo scambio di USD Coin, SOL e gli altri token nativi su Solana. In particolare, il trasferimento di USDC è supportato da Circle: i negozianti possono trasferire immediatamente i fondi sul loro account, e anche trasformarli automaticamente in valuta fiat.

E i pagamenti in negozio? Solana Pay pensa anche a quelli

Il protocollo è già stato testato con successo da alcuni utenti su Reddit, che sembrano molto soddisfatti dalla velocità di Solana Pay. Adesso, Solana Labs è al lavoro per ottimizzare il sistema e farlo funzionare anche in negozi fisici con dei POS. Per effettuare un pagamento basta scannerizzare un semplice QR code, ma l’obiettivo di Solana Pay non è solo quello di permettere pagamenti in crypto.

“[Il protocollo] vuole cambiare l’intero paradigma dei pagamenti” ha detto Sheraz Shere, responsabile dei pagamenti di Solana Labs, “e affidare ai negozianti il controllo sulla loro attività, dandogli un ecosistema decentralizzato e P2P per rendere possibili nuove esperienze commerciali sul web3”.

Di fatto, Solana Pay vuole sostituire mailing list e coupon e creare un mezzo di comunicazione diretto via blockchain. Dopo un acquisto, il negoziante potrebbe regalare un NFT al wallet del cliente che ha effettuato la transazione, o ricordargli automaticamente dell’arrivo di una nuova collezione di accessori. Tutto questo in un ecosistema con commissioni basse e senza intermediari.

Problemi di congestione in vista? Yakovenko è già al lavoro

Alcuni esperti temono che Solana potrebbe risentire del peso in più portato dal nuovo protocollo di pagamento. Nonostante le elevate transazioni al secondo che la piattaforma può sostenere, la tanto attesa mass adoption potrebbe essere rallentata nel caso in cui i pagamenti non siano istantanei e affidabili come promesso.

Il CEO di Solana, Anatoly Yakovenko, ha proposto su GitHub di introdurre un “fee market”, simile ai sistemi già in uso su altre blockchain Layer 1. Cos’è e a che serve il fee market? Su Solana, come su tutte le piattaforme, c’è sempre il rischio che alcuni wallet intasino volontariamente la rete per creare spam. Per evitare ciò, una delle idee proposte prevede di aumentare le commissioni pagate quando si effettuano troppe transazioni consecutivamente. In questo modo, la rete punisce gli spammer, mentre gli utenti regolari non incorrono in nessuna penalità.

Oltre a questo, Yakovenko vuole anche introdurre un sistema di mance. Nel caso in cui un utente voglia finalizzare la propria transazione senza attese, può pagare una piccola mancia e assicurarsi quindi la priorità. Gli sviluppatori sono convinti che questo non aumenterà le commissioni per gli utenti che preferiscono non pagare le mance, rassicurando quindi che Solana non soffrirà mai gli stessi problemi di Ethereum. Nel frattempo, però, darà modo a chi ha bisogno di transazioni praticamente istantanee di pagare un piccolo sovrapprezzo in cambio di questo bonus. “Dobbiamo implementarlo ASAP”, ha scritto Yakovenko su GitHub.

Ora che sai come funziona, sei pronto a pagare in crypto con Solana Pay?

Proof of Humanity: l’identità digitale su Ethereum

Ethereum cos’è Proof of humanity per l’identità digitale

Si chiama Proof of Humanity e ambisce a risolvere i problemi legati alla conferma dell’identità su internet. È una delle applicazioni di Ethereum preferita da Vitalik Buterin!

Di recente hai avuto a che fare con lo SPID e perso la voglia di vivere cercando di attivarlo a tutti i tuoi parenti? Quante volte navigando online hai dovuto spuntare la casella “non sono un robot” o selezionare tutte le immagini che contengono un semaforo? Un’identità digitale certificata ormai è necessaria per tantissime cose, dallo shopping online alle operazioni bancarie. Proof of Humanity è un’applicazione della blockchain di Ethereum che ti permette di creare la tua identità digitale una volta per tutte. 

Che cos’è Proof of Humanity?

Proof of Humanity (PoH) è un sistema di verifica di umanità su Ethereum. È un protocollo che combina diversi sistemi di sicurezza del web, i test di Turing invertiti e altri meccanismi di verifica per creare un database di utenti di internet certificati come esseri umani verificati. In questo senso Proof of Humanity è un’applicazione di Ethereum che cerca di migliorare e risolvere i problemi delle attuali verifiche di identità. Chi decide di registrarsi su PoH avrà garantita la sua umanità per sempre. In questo modo potrà accedere a servizi online senza dover dimostrare ogni volta di non essere un bot.

Come funziona Proof of Humanity?

Il primo passo da fare per ottenere la propria certificazione è connettere il proprio wallet e completare le informazioni richieste per l’iscrizione. Per l’approvazione finale bisogna superare diversi step di verifica che aumentano gradualmente di complessità. A prima vista i video e le foto richieste possono risultare troppo specifici, tuttavia tutti questi passaggi servono a Proof of Humanity per ottenere tutte le garanzie possibili per stabilire con certezza che ha davanti a sé un essere umano. Tra queste verifiche ci sono ad esempio il caricamento di un video in cui si sente la tua voce pronunciare una data frase, o la visibilità del tuo address Ethereum sul tuo profilo. 

Un altro livello di sicurezza che adotta PoH è la richiesta di una conferma da parte degli utenti già registrati: coloro che hanno già ottenuto la certificazione di identità hanno il compito di segnalare eventuali profili sospetti e confermare quelli in regola. 

Al momento dell’iscrizione, inoltre, viene richiesto il pagamento di una quota che verrà restituita una volta che la certificazione sarà andata a buon fine, un ulteriore modo per scoraggiare profili falsi. I passi per registrarti su Proof of Humanity sono:

  • Registrazione: inserimento dei dati richiesti;
  • Messa alla prova: in questo momento gli altri utenti possono esprimere i loro sospetti su profili che non sembrano rispondere alle linee guida;
  • Vouching: il profilo aspetta l’approvazione di un utente già registrato;
  • Registrazione: il profilo è stato certificato e registrato su Proof of Humanity.

Perché è un’applicazione di Ethereum così decisiva?

Proof of Humanity sfrutta la tecnologia della blockchain per rispondere a un problema concreto della vita delle persone e per tutte le sue potenzialità ha ottenuto l’appoggio e l’entusiasmo di Vitalik Buterin, il fondatore di Ethereum. Certificare che un utente di internet sia un essere umano sta diventando un’operazione molto complessa, al momento il metodo più usato è quello dei CAPTCHA (Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart) che tuttavia rischiano di diventare sempre più obsoleti. I CAPTCHA all’inizio degli anni 2000 riuscivano a fermare i bot chiedendo agli utenti di decodificare delle semplici scritte (sequenze di lettere e numeri), con il passare del tempo questi testi dovevano essere più deformati o oscurati per stare al passo con l’aggiornamento dei programmi di riconoscimento ottico dei caratteri. L’intelligenza artificiale veniva migliorata in maniera indiretta mano a mano che gli esseri umani risolvevano i CAPTCHA.

Oggi questo meccanismo appare come una griglia formata da più fotografie in cui segnalare la presenza di un determinato elemento, creare dei CAPTCHA efficaci e che possano garantire la sicurezza è complesso e oneroso. Più l’intelligenza artificiale si sviluppa, più è difficile stabilire l’identità umana. Con Proof of Humanity si potrebbe ovviare a questo sistema di verifica certificando la propria “umanità” sulla blockchain, riducendo la nascita di account falsi e migliorando la qualità della navigazione. 

Un’occasione per dare un’identità a tutti

Secondo i dati della World Bank ci sono 987 milioni di persone nel mondo che non hanno un’identità legale, sono principalmente persone che vivono in paesi a basso reddito. Tra loro il 45% sono donne e il 28% sono uomini. L’identità nel mondo che conosciamo è indispensabile, non si tratta solo di fare shopping online ma di accedere a servizi primari come quelli sanitari, finanziari, o anche solo viaggiare e votare. Senza un documento di identità non puoi aprire un conto in banca né prendere un aereo. Chi ha un profilo registrato su Proof of Humanity riceve, a partire dall’iscrizione, dei token UBI che garantiscono un reddito minimo universale. In media un utente di PoH riceve dai 50 ai 100 dollari in token UBI al mese, disponibili grazie a operazioni di fundraising e dal finanziamento della Ethereum Foundation. La rete infatti mette a disposizione dei fondi per applicazioni o casi d’uso particolarmente utili per tutti gli utenti e per l’ecosistema di Ethereum. 

Proof of Humanity non è completamente esente da possibili manipolazioni, qualcuno potrebbe costringere o pagare qualcuno per prestare dei dati e creare dei profili legati a una persona ma usati per scopi illeciti. Inoltre, attualmente il registro non è anonimo, ma è possibile in linea teorica criptare i dati di ogni profilo attraverso protocolli di privacy già utilizzati da varie blockchain. Creare un sistema per verificare in maniera universale le identità digitali rimane una grande sfida, e i suoi limiti sono i limiti dell’onestà e della correttezza dell’essere umano. Secondo il suo fondatore, Santiago Siri, Proof of Humanity è uno dei primi pezzi per creare sistemi solidi ed equi sulla blockchain e deve essere aperto alla collaborazione con protocolli e meccanismi che hanno lo stesso scopo. 

Cina e valute digitali: alle Olimpiadi si pagherà con le CBDC?

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La Cina sta lavorando sullo yuan digitale da qualche anno, e potrebbe mostrare la CBDC al mondo durante le Olimpiadi invernali. 

Sicuramente conosci qualcuno che non apprezza le criptovalute o che ti bombarda di meme su come salvare gli NFT usando il tasto destro del mouse. Tutti abbiamo quell’amico, ma forse non sa che la blockchain è un sistema con innumerevoli potenzialità, oggetto di ricerca e di adozione anche da parte di istituzioni importanti.

La Cina è tra gli Stati più interessati alle monete digitali, e potrebbe inaugurare presto la sua CBDC alle Olimpiadi Invernali di Beijing, che cominceranno il 4 febbraio. Ma cos’è una CBDC?

CBDC, le valute digitali degli Stati

“Central Bank Digital Currency”: come dice il nome, le CBDC non sono criptovalute ma valute digitali gestite dalle banche. Funzionano in modo simile alle stablecoin: il loro valore è direttamente legato al valore della moneta ufficiale. Il compito delle banche è garantire il valore del cambio 1:1, e di supervisionare la blockchain che esegue le transazioni. Le CBDC godono della fiducia dello Stato che le conia, esattamente come le valute fiat.

Se è vero che la blockchain può migliorare l’efficienza dei pagamenti digitali, è anche vero che una CBDC non è una criptovaluta, anzi. Una valuta digitale gestita da una banca nazionale non è decentralizzata, e non ha neanche interesse a esserlo. Quindi, queste valute non sono ben viste dai puristi della blockchain. Ma si può anche essere ottimisti: l’entrata nel sistema mainstream delle valute digitali potrebbe convincere sempre più persone a fidarsi delle criptovalute come Bitcoin o Ethereum!

Perché la Cina vuole la sua valuta digitale?

Nell’economia digitale in cui viviamo, i pagamenti digitali sono estremamente importanti, forse anche più dei contanti. Del resto questo è uno dei motivi che ha portato alla nascita delle criptovalute: il bisogno di un sistema di pagamenti rapido e senza frontiere. Attualmente, in Cina, la maggior parte dei pagamenti digitali viene eseguita tramite AliPay e WeChat Pay. Grazie allo yuan digitale, chiamato e-CNY, il governo vuole superare la dipendenza da questi provider. Quali sono alcuni tra i vantaggi di una valuta digitale di Stato rispetto alla moneta tradizionale custodita nelle banche?

-Scambi di denaro rapidi ed economici

Custodia personale dei wallet, senza intermediari

Scambi offline tra due individui sfruttando la tecnologia Bluetooth

Secondo gli esperti, le valute digitali centralizzate rappresentano uno step fondamentale nell’economia globale in cui ci troviamo.  “Un governo dovrebbe garantire un sistema di pagamento affidabile, istantaneo e sicuro – uno dei beni pubblici più importanti dell’economia moderna” scrive Zhiguo He, professore di economia dell’Università di Chicago. Garantire tutto questo affidandosi alla blockchain sembra scontato!

Le Olimpiadi Invernali di Beijing: la “beta” dello yuan digitale?

Secondo la roadmap del governo cinese, l’e-CNY dovrebbe essere rilasciato nel 2022. Gli esperti del settore erano convinti che il palcoscenico offerto dalle Olimpiadi Invernali di Beijing avrebbe rappresentato l’evento perfetto per provare – e soprattutto, far provare – la propria valuta digitale. Nei locali riservati agli atleti olimpici, il governo cinese ha installato degli ATM che convertono le valute fiat in yuan digitali. L’obiettivo è convincere gli atleti a provare questo nuovo sistema, e nel frattempo monitorare la piattaforma per cercare eventuali bug e rallentamenti. Finora, infatti, lo yuan digitale è stato testato in alcune metropoli o in ambienti controllati.

Tuttavia, alcuni esperti dubitano che la Cina presenterà il suo yuan digitale alle Olimpiadi. L’avvento della variante Omicron del Covid-19 ha convinto il governo a rifiutare l’ingresso di spettatori provenienti dall’estero, per evitare un aumento dei contagi incontrollabile. È anche vero che le Olimpiadi sono l’evento perfetto per testare l’impatto di tantissime microtransazioni sulla rete, e anche per mostrare al mondo le proprie innovazioni. 

Sei interessato a vedere come si evolverà la situazione della Cina e delle CBDC? Rimani aggiornato sul nostro blog!

Polkadot: 5 curiosità sulla crypto del Web3

Polkadot 5 curiosità crypto Web3

Polkadot è una piattaforma che fa dell’interoperabilità la sua missione. Scopri 5 curiosità sulla blockchain del Web3!

Hai già sentito parlare del Web3 e di come cambierà il nostro modo di navigare su Internet? Allora avrai sicuramente sentito parlare di Polkadot, la piattaforma multichain che promette di ospitare questo cambiamento.

Cos’è di preciso Polkadot? Non è una blockchain come tutte le altre: è una rete interconnessa di blockchain parallele, chiamate parachain, ognuna con una funzione diversa. Su Polkadot tutti possono sviluppare dei network affidandosi all’architettura di base creata dalla Web3 Foundation, l’ente svizzero dietro la blockchain.

Vuoi conoscere qualche curiosità su Polkadot e sul suo fondatore? Continua a leggere per scoprire 5 chicche sulla blockchain del Web3!

1. L’origine del nome Polkadot

Il nome Polkadot è sicuramente originale, ma perché si chiama proprio così? L’ideatore della piattaforma, Gavin Wood, aveva immaginato il suo progetto come una rete di tantissimi network interconnessi. “Polkadot” in inglese vuol dire “pois”, ed ecco svelato il mistero: Wood si è lasciato ispirare dalla fantasia a pallini che tutti conoscono! Davvero un nome azzeccato.

2. Gavin Wood ed Ethereum

I più ferrati forse lo sapranno già, ma il fondatore di Polkadot ha collaborato alla programmazione di Ethereum nel lontano 2015. Tutti conoscono Vitalik Buterin, ma Gavin Wood è stato il CTO (Chief Technology Officer) di Ethereum, contribuendo allo sviluppo del progetto.

È per questo che la vision delle due piattaforme presenta molte similitudini: entrambe sono studiate per essere scalabili, sicure e interoperabili con altre blockchain.

3. Non ci forkeremo mai

Ti viene il mal di testa a pensare a tutti gli hard fork che ha subito Bitcoin? Hai paura che possa succedere qualcosa ai tuoi Ether durante l’aggiornamento di Ethereum? Questi problemi non esistono con Polkadot!

Gli hard fork, come Bitcoin Cash o Ethereum Classic, sono sempre dei momenti divisivi per la community della crypto interessata. In un sistema decentralizzato come quello delle blockchain questi eventi sono stressanti e spesso senza una soluzione chiara, lasciando il valore dei token in balia del mercato al ribasso. Polkadot abbandona il sistema dei fork perché non ne ha bisogno: la piattaforma è costruita su Substrate, che permette alla community di votare dei cambiamenti e implementarli automaticamente. No fork, no cry!

4. Kusama, un ambiente sandbox per evitare problemi

Sapevi che in miniera i minatori portavano con sé dei canarini, perché il loro malessere avvisava in anticipo i lavoratori di un eccessivo livello di gas tossici o altri pericoli.

Allo stesso modo, Kusama è definito “canary network” di Polkadot. Sviluppato da Gavin Wood, Kusama serve proprio per fare beta-testing di dapp e progetti nuovi senza intaccare la piattaforma originale, e assicurandosi che tutto funzioni come si deve.

L’idea di creare un ambiente di test è venuta al fondatore di Polkadot dopo che un bug aveva fatto fallire clamorosamente la loro prima ICO, nel 2017, quando i DOT erano ancora dei token basati su Ethereum. Grazie a Kusama, gli sviluppatori sperano che eventi del genere non si verifichino più. La piattaforma è stata sfruttata anche per il lancio delle prime parachain avvenuto alla fine del 2021.

5. Parachain per tutti i gusti

Il vantaggio principale di Polkadot è l’opportunità che offre agli sviluppatori di creare delle parachain su misura. Creare una blockchain totalmente nuova è dispendioso e richiede tempo; costruirne una basata su Polkadot è molto più efficiente. In più, sapere che ci si appoggia a una delle blockchain più stabili e supportate di sempre è un sollievo per ogni programmatore.

Attualmente, su Polkadot ci sono 100 slot disponibili per sviluppatori in cerca di un sistema affidabile su cui costruire la propria blockchain personalizzata. Gli slot vengono messi all’asta, e possono essere acquistati usando i DOT, cioè i token di Polkadot. Stesso risultato, lavoro dimezzato: cosa può esserci di meglio?

Perché i domini su ENS sono fondamentali per il Web3?

Web3 a cosa servono i domini su blockchain

Il Web3 è dietro l’angolo e per sviluppare un nuovo internet, servono nuovi strumenti come i domini su blockchain di ENS!

Da settimana scorsa su Young Platform Pro è disponibile ENS, il token di governance di Ethereum Name Service. I domini su blockchain sono uno strumento strategico per decentralizzare internet. Web3 in vista!

Il Web3 vuole la decentralizzazione di internet 

I domini su blockchain sono uno strumento fondamentale per concretizzare il Web3, la fase di internet che ci sta aspettando a braccia aperte! Il termine Web3 viene usato per riferirsi a una nuova configurazione di internet in cui tutte le tecnologie già esistenti e attive si sposteranno sulla blockchain. Il risultato finale? La decentralizzazione di internet. Con il Web3 tutte le informazioni e i contenuti online saranno di proprietà di chi le ha create e non di aziende centralizzate come Google o Meta. Il Web3 quindi proporrà un nuovo modello economico: l’ownership economy

Ora come ora non possiamo dire di essere nel pieno del Web3, anzi è probabile che vivremo un lungo momento di transizione nei prossimi anni dove Web3 e Web2 saranno compresenti. In ogni caso sono in corso i primi esperimenti e progetti per dare la luce a internet su blockchain. Uno di questi è Ethereum Name Service (ENS), un protocollo per registrare domini sulla blockchain di Ethereum. I domini su blockchain sono un servizio necessario allo sviluppo del Web3 perché favoriscono la decentralizzazione di internet. In che modo?

I domini su blockchain sono l’identità del Web3

Un nome di dominio registrato su ENS può essere usato in molti modi diversi. Tra le altre cose funziona come indirizzo web, come wallet, come mail o account social. Se registri un nome di dominio su ENS prendi due piccioni con una fava. Anzi tre, quattro, cinque piccioni con una fava. Un dominio su blockchain descrive un’intera identità digitale presente su internet: profili, account, indirizzi email, siti web, wallet. Dentro un solo dominio su blockchain puoi aggiungere tutte le informazioni che ti servono per navigare e accedere ai servizi su blockchain. Comodo, facile e veloce!

Se usi un dominio su blockchain per registrare tutte queste informazioni, sei tra i pionieri del Web3, e man mano che si svilupperà avrai già accesso a tutti i servizi decentralizzati su blockchain che si proporranno come alternativa speculare a quelli centralizzati.

Insomma, i domini come quelli forniti da ENS sono la base per il concetto poliedrico di identità che caratterizzerà il Web3.

Fun fact: la lista dei domini ENS più seguiti su Twitter

Come detto, i domini su blockchain possono essere usati come nome utente sui social. E qual è il social che va alla grande nel mondo crypto? Twitter ovviamente! Qui un’infinità di utenti (più o meno famosi) utilizza un nome ENS che si riconosce da tre semplici letterine finali: .eth. Tre letterine che fanno davvero la differenza e mostrano il crypto enthusiast che sei. Siccome sui social network contano i numeri, .eth Leaderboard ha raccolto la lista dei nomi ENS con più follower su Twitter. Chi ci sarà mai al primo posto? Qualche fondatore o sviluppatore blockchain? No, ma un’insospettabile Paris Hilton. Forse non tutti sanno che l’ereditiera americana è una grande sostenitrice crypto, attiva nel Metaverso e collezionista NFT. Al nono posto troviamo il profilo di Vitalik Buterin che manca il podio di un bel po’!

I domini su blockchain insieme a IPFS per archivi online decentralizzati

Torniamo alle funzioni dei domini su blockchain per il Web3. Registrando un dominio su Ethereum Name Service oltre a tutte le informazioni di base (account social, email, wallet, url) si possono aggiungere dei IPFS content hash. In questo modo le informazioni registrate in quel dominio su blockchain faranno parte della rete di nodi dell’IPFS, ovvero Interplanetary File System. Si tratta di un protocollo per browser per lo sviluppo di un archivio decentralizzato di pagine web. IPFS nasce per rispondere a un problema specifico: la raccolta e l’uso che molte piattaforme centralizzate fanno dei dati e contenuti online. Questo protocollo, che già funziona sul browser Brave, ribalta il paradigma della raccolta dati online. Con IPFS si passa da un archivio centralizzato dei dati degli utenti che vengono gestiti da terzi, a un archivio user-owned in cui l’utente è in pieno possesso delle informazioni. Sceglie quali dati dare alle piattaforme e ai servizi che vuole usare su internet. Ownership economy e user-owned storage: possiamo dire che nel Web3 l’utente è al centro. 

In poche parole i domini su blockchain, come quelli registrati su ENS, sono uno strumento strategico per dare vita al Web3 perché cambiano il modo di usare internet e le sue informazioni. Spostando il possesso dei tuoi dati nelle tue mani! 

Bitcoin salverà la rete elettrica in Texas?

Il Mining di Bitcoin salverà la rete elettrica in Texas

In Texas da anni la fornitura di energia è un problema. Il governatore Greg Abbott vuole provare a risollevare la rete elettrica invitando mining pool di Bitcoin a stabilirsi nel territorio. Non sarà un controsenso? 

Non è un mistero: il mining di Bitcoin è un’attività che richiede moltissima energia elettrica. Proprio per questo alcuni stati stanno pensando a delle regole per evitare che le mining pool sovraccarichino le infrastrutture nazionali o per utilizzare energia pulita. Altri stati invece, come la Cina, hanno deciso di bandire in toto il mining di Bitcoin e delle altre criptovalute. In Texas sta succedendo qualcosa di mai sentito prima: il mining di Bitcoin potrebbe essere la strategia vincente per aiutare, e non danneggiare, la stabilità elettrica dello stato americano. Vediamo come!

I problemi della rete elettrica in Texas

Nel Febbraio 2021 in Texas una bufera di neve ha danneggiato gli impianti elettrici e causato un blackout generale. Case e aziende sono rimaste senza elettricità per giorni interi e in totale sono morte 702 persone. La crisi energetica in Texas si manifesta così: nell’incapacità di fornire energia elettrica in tutte le condizioni e con continuità, e nei costi altissimi per l’utenza. La situazione in Texas è davvero problematica, tanto che il governatore Greg Abbott sta escogitando un piano targato blockchain per potenziare le infrastrutture energetiche dello stato. 

Il mining di Bitcoin può incentivare lo sviluppo della rete energetica 

Per contrastare la povertà elettrica del Texas Abbott ha proposto di incentivare il mining di Bitcoin. La faccenda pare controintuitiva: perché favorire un’industria che potrebbe pesare sulla già fragile fornitura elettrica locale? Accogliere mining pool non toglierebbe l’elettricità alle altre attività? In effetti il Texas sembra andare in direzione opposta rispetto alle altre nazioni che vietano il mining in quanto troppo dispendioso a livello energetico. Abbott propone una prospettiva diversa: è vero, il mining di Bitcoin richiede energia che in Texas non c’è.

Tuttavia dal momento che l’industria delle criptovalute è redditizia, fornirebbe i giusti finanziamenti e incentivi economici per costruire o implementare gli impianti elettrici già esistenti. Secondo il ragionamento di Abbott, il mining di Bitcoin potrebbe attrarre l’interesse economico di  investitori e aziende pronte a garantire che il mining di Bitcoin fiorisca. Inoltre Abbott conta sulla collaborazione dei miner in caso di necessità. Qualora ci si trovasse in un momento critico e la rete elettrica dovesse vacillare, Abbott chiederebbe alle mining pool di interrompere il loro lavoro momentaneamente per aiutare la cittadinanza. 

Il rischio della strategia di Abott è quello di mettere ulteriormente sotto pressione la rete elettrica, soprattutto nella fase iniziale. I suoi oppositori vedono nell’accoglienza dei miner di Bitcoin la possibile causa del crollo energetico definitivo e chiedono che in caso di criticità ai miner venga imposta l’interruzione delle attività, senza lasciare loro scelta.

Abbott vuole cercare di migliorare l’infrastruttura energetica senza passare da compagnie elettriche o enti governativi. Se gli altri governi si fanno indietro, il Texas accoglie i miner di Bitcoin a braccia aperte.