La nuova piattaforma di Gala Games: dopo i videogiochi decentralizziamo la musica!

Gala Crypto: NFT musicali nella nuova piattaforma Web3

Scopri la piattaforma Web3 sviluppata da Gala Games dedicata alla musica. Con NFT musicali crei le tue playlist e ottieni la crypto GALA!

Gala Games è una piattaforma crypto per lo sviluppo di giochi creata nel 2019 da Eric Schiermeyer e Michael McCarthy. Gala Games vuole offrire un ecosistema dedicato al crypto gaming in cui gli sviluppatori possano lavorare con facilità e dove gli utenti abbiano il pieno controllo (anche economico) delle risorse di gioco. Sull’applicazione crypto di Gala Games gli utenti possono scaricare videogiochi Web3 e scambiare item di gioco in versione NFT. In qualche anno la crypto Gala ha scalato la classifica, redatta dalla piattaforma di ricerca Messari.io, dei token più capitalizzati del settore del crypto gaming, occupando il quarto posto. In questa classifica ai primi tre posti troviamo rispettivamente da The Sandbox, Axie Infinity e Enjin.

Gala Games ultimamente ha ampliato i suoi orizzonti: dopo i videogiochi crypto, Gala è pronta a dire la sua anche nel campo della musica e del cinema. La sua espansione è rivolta all’intero settore dell’intrattenimento. A questo proposito sono nati Gala Music e Gala Film, continua a leggere per esplorare queste innovative dapp

Gala Games, il paradiso del crypto gaming 

Gala Games è una piattaforma dove creando e giocando a videogiochi si ottengono ricompense nella crypto Gala. Il funzionamento di Gala Games è simile a quello della nota piattaforma web per la distribuzione di contenuti digitali Steam. Su Gala però è anche possibile acquistare e vendere item, skin e oggetti sotto forma di NFT utilizzando i token di Gala Games. Questi oggetti saranno poi utilizzati dagli utenti all’interno dei crypto game disponibili su Gala. I giochi disponibili su Gala non sono e non saranno interamente sviluppati dalla piattaforma ma anche sviluppati da attori terzi.

I due titoli più attesi, ancora in fase di sviluppo, sono Mirandus e Grit . Mirandus è un fantasy RPG in cui i giocatori avranno assoluta libertà di scelta: potranno esplorare da soli le terre selvagge, tentare la fortuna contro i mostri delle foreste o unirsi a uno dei cinque monarchi che controllano il regno di Mirandus. Grit invece sarà un battle royale ambientato nel Far West sviluppato in collaborazione con il colosso del gaming Epic Games. Il videogioco è stato presentato come una sorta di fusione tra Fortnite e Red Dead Redemption. Chi vince nel videogioco? I superstiti sopravvissuti alle sparatorie a cavallo o gli inseguimenti di treni in corsa. La partnership con Epic Games ha attirato l’attenzione su Gala Games che nel frattempo fa parlare di sé per le sue proposte all’avanguardia per quanto riguarda la musica e il cinema su blockchain.

Come funziona la piattaforma crypto Gala Music

“Il Web3 è la prossima evoluzione di internet”, così si apre un post sul blog curato dalla realtà crypto Gala. Quando si parla di evoluzione di internet non si può tralasciare uno dei settori per il quale internet è più utilizzato: il settore dell’intrattenimento. E Gala non si tira indietro! Con questo obiettivo il team di Gala Games sta lavorando ad altre due piattaforme crypto: Gala Music e Gala Film. Come funzionano? Gala Music è una piattaforma Web3 dove la musica può essere noleggiata, condivisa e ascoltata. La piattaforma crypto Gala Music Gala Music si basa su quello che viene definito Music Node, ovvero un vero e proprio nodo per creare una rete di musica condivisa. “Nodo” è un termine molto utilizzato nel mondo crypto e indica i dispositivi che si connettono all’interfaccia di una blockchain e che contengono tutte le transazioni che sono state registrate su quella rete. Più in generale con “nodo” si può intendere un partecipante a un network, in questo caso si parla di dispositivi connessi alla rete di Gala Music, che non contengono transazioni ma contengono NFT musicali. In poche battute, i Music Node di Gala Music contengono musica registrata su blockchain. Puoi pensarli come a una sorta di jukebox a cui tutti possono accedere. 

Quando decidi di usare Gala Music apri un tuo Music Node, da personalizzare acquistando gli NFT musicali dallo store. Gli utenti otterranno il token di Gala Music in proporzione alle riproduzioni che genera il loro nodo. Se non vuoi acquistare il tuo nodo personale, puoi acquistare gli NFT e noleggiarli agli operatori dei Music Node in cambio di una parte delle ricompense generate.

Le ricompense nel token GALA oltre ad essere distribuite ai proprietari degli NFT musicali e ai proprietari dei nodi, vengono rilasciate anche all’artista che ha creato il brano.

I Music Node sono di due tipologie, ci sono i Player Node, il cui meccanismo abbiamo appena descritto, e i Fan Node, dedicati ad artisti specifici grazie ai quali si potranno ottenere una serie di vantaggi come NFT esclusivi. Tra gli artisti presenti sulla piattaforma ci sono alcuni nomi altisonanti, come il gruppo rock dei Kings of Leon e la crew rap Mount Westmore composta da Snoop Dog, Ice Cube,Too Short e E-40. Il primo drop composto da 25.000 Player Node è avvenuto a Febbraio 2022, e il costo per ogni nodo era di circa 1.200 dollari.

Il funzionamento di Gala Film è simile a quello di Gala Music. Al posto dei Music Node, troverai  i Film Node. I primi nodi di Gala Film sono ancora disponibili all’acquisto, al prezzo di 106.000 Gala, circa 5.000 €.

Gala e il Web3: potere agli artisti e ai content creator!

Il sistema concepito da Gala, per le due piattaforme crypto, Gala Music e Gala Film, non solo ricompensa i proprietari di NFT e gli operatori dei Nodi ma distribuisce la maggior parte delle ricompense nel token GALA direttamente agli artisti. Parola d’ordine: creator economy!

I due sistemi, rispettivamente rinominati  watch-to-earn e listen-to-earn, hanno l’obiettivo di superare l’attuale modello economico per i content creator e gli artisti. Le piattaforme di streaming del Web2 non sembrano più adatte a ricompensare chi crea contenuti. Il Web3 è qui per questo: puoi monetizzare tutto quello che crei e produci online! Internet sarà nelle mani di chi crea effettivamente il suo valore, il tutto grazie alla decentralizzazione permessa dalla blockchain. 

Con Gala Music e Gala Film saranno coinvolti anche i giovani talenti, grazie a queste piattaforme gli artisti emergenti saranno facilitati ad entrare in contatto con nuovi fan in modo più semplice.

Criptovalute e fintech: cosa dicono i programmi elettorali?

Criptovalute e fintech: programmi elettorali elezioni 2022

Le elezioni politiche si avvicinano ed è il momento di dare un’occhiata ai programmi elettorali, cosa prevedono i partiti per le criptovalute e il settore fintech?

Abbiamo esaminato i programmi elettorali dei principali partiti politici italiani alla ricerca di argomenti come la digitalizzazione, lo sviluppo di nuove tecnologie e imprese fintech, l’utilizzo della blockchain e la regolamentazione delle criptovalute. In linea generale sembra che i partiti italiani siano più interessati ad altri temi, come ad esempio quello ambientale presente in quasi tutte le proposte politiche. Anche se il macro tema della tecnologia e delle nuove economie ha poco spazio, i programmi politici accennano a qualche (e spesso vaga) proposta in ambito digitale. Vediamo nel dettaglio cosa prevedono i programmi elettorali per le criptovalute e il settore fintech!

1. Il Movimento 5 Stelle e il Web3

Il programma elettorale del Movimento 5 Stelle è costituito da una lista sintetica e concisa di interventi per il futuro. Nella sezione “Per un paese digitale e moderno” uno dei punti riguarda la definizione di “un piano industriale basato sulle tecnologie strategiche per il futuro: come manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech, aerospazio, web3, semiconduttori, scienze della vita, creazione di contenuti digitali, metaverso, fino ad arrivare a frontiere come nanotecnologie e quantum computing”. 

La lista dei campi relativi a questo piano di digitalizzazione cita alcune realtà del mondo crypto e in generale dell’evoluzione tecnologica, senza tuttavia andare nel concreto delle modalità di attuazione e azioni previste. 

3. Partito Democratico (PD) e la blockchain come risorsa

Uno dei tre pilastri del programma del PD è lo “Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale”, sotto questo punto si può leggere: “vogliamo rafforzare il grande potenziale delle nostre imprese, dei piccoli imprenditori e imprenditrici, delle start-up innovative” e ancora “vogliamo rimuovere gli ostacoli che frenano le famiglie e le imprese a migrare verso le reti di connettività a banda ultra-larga, attuali e future, e al pieno dispiego delle competenze e dei servizi digitali, ivi inclusi quelli offerti della Pubblica Amministrazione”. 

In generale il Partito Democratico promuove la digitalizzazione del paese (si fa un breve cenno anche all’Internet of Things e l’intelligenza artificiale, specificando che si vorrà evitarne l’abuso in contesti come la sorveglianza di massa) e un’attenzione a uno spazio digitale sicuro in cui la gestione dei dati è trasparente. Il programma presenta esplicitamente il termine “blockchain” in questo contesto: “più in generale, riteniamo che occorrano politiche industriali per lo sviluppo del settore degli asset digitali, coerentemente con il quadro normativo europeo e allo stesso tempo cogliendo le nuove opportunità che le moderne tecnologie blockchain offrono.” Anche in questo caso il programma non scende nel dettaglio. 

3. Possibile al lavoro sul Digital Gender Gap

Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati, mette il focus sulla cybersicurity, la privacy e l’anonimato online. Nel programma di Possibile la digitalizzazione viene associata al trasporto pubblico e ai nuovi servizi mobilità. Possibile si schiera apertamente dalla parte dello smart working: “in un contesto in cui il lavoro – specie quello intellettuale – è sempre più soggetto alla digitalizzazione, alla dematerializzazione, alla codificazione in algoritmi di intelligenza artificiale, la resistenza italiana al lavoro agile ha del surreale”. 

Il programma continua specificando che “In merito alle tecnologie digitali, è necessario completare rapidamente la copertura della rete di connessione che colmi il divario digitale fra Nord e Sud e aree periferiche e centrali”. Un ulteriore divario da colmare è il Digital Gender Gap stimolando “la partecipazione femminile lungo i percorsi formativi in ambito STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e più in generale ICT (Information and Communications Technology) mediante borse di studio” per cui sono previsti 50 milioni di Euro, ma anche tramite inserimento delle laureate nel mercato del lavoro digitale.   

4. Forza Italia, la blockchain a servizio dell’emergenza rifiuti

Il partito di Silvio Berlusconi cita esplicitamente la blockchain nel suo programma in questi termini: “sostegno e incentivi all’innovazione digitale per la tracciabilità dei rifiuti attraverso l’utilizzo dei nuovi sistemi di Blockchain”. Per il resto il programma relativo allo sviluppo tecnologico è in linea con quello della coalizione di destra che vedremo nei paragrafi succesivi. 

5. Italexit: un no al digitale

Italexit di Gianluigi Paragone si pone contrario all’identità digitale, alla moneta digitale e vuole combattere l’uso inappropriato dei social network. Nel paragrafo del programma di Italexit intitolato “No a tetti al contante, all’uso della moneta digitale e al blocco dei conti correnti” si può leggere: “la moneta digitale consentirebbe una forma di controllo quasi assoluta sui cittadini e potrebbe essere usata come una forma di ricatto verso chi dissente.” Successivamente Italexit si propone di vigilare sulla biotecnologia e l’intelligenza artificiale a tutela della vita e della persona umana “nella sua integrità psico-fisica”. 

6. Lega: NFT, Metaverso e criptovalute

Il programma elettorale della Lega dedica un paragrafo a “Criptovalute, NFT e Metaverso” in cui viene proposta l’“introduzione di un quadro normativo che preveda una specifica definizione e classificazione delle criptovalute e dei token, al fine di svilupparne l’utilizzo”. La Lega esprimel’esigenza di stabilire anche sul mercato italiano regole per le infrastrutture e gli attori di questo nuovo mondo della finanza digitale” con misure per il trattamento fiscale delle criptovalute che superino “la mera equiparazione delle criptovalute alle valute tradizionali, al fine di dare certezza a tutti gli operatori del settore”. Ad ora infatti le criptovalute sono considerate dall’Agenzia delle Entrate al pari delle valute estere.

All’interno del programma della Lega si può trovare un punto specifico sulla digitalizzazione del patrimonio culturale attraverso NFT e Metaverso con lo scopo di “tutelare, promuovere e valorizzare”. 

7. Fratelli d’Italia per la digitalizzazione e le start-up

Fratelli d’Italia, e in generale la coalizzione di destra, illustra nel suo programma la volontà di digitalizzare diversi settori come il turismo, la cultura, le infrastrutture, la giustizia e la pubblica amministrazione. Anche in questa sede si propone il “potenziamento e sviluppo delle infrastrutture digitali ed estensione della banda ultralarga in tutta Italia”, oltre al“ potenziamento del sistema degli incubatori d’impresa per le start-up costituite da giovani, garantendo spazi, servizi, sostegno e consulenze adeguate a costo zero per la fase di avvio.”

8. Italia Viva: un fondo per DLT e blockchain

Il programma politico di Italia Viva dedica una sezione a “Innovazione, Digitale e Space Economy”, dove vengono citati l’impegno a “continuare a investire nella copertura delle reti ad altissima capacità (compresa la fibra fino all’utente) e alla copertura 5G”, a migliorare la cybersecurity e a costruire città sempre più smart. La blockchain viene chiamata in causa nel paragrafo “Sviluppare competenze e leadership in settori strategici”: Italia Viva prevede l’istituzione di un fondo pubblico e privato per le tecnologie deep tech incluse Digital Ledger Technologies e la blockchain. Per l’intelligenza artificiale invece “ è necessaria un’unità dedicata nel Ministero per l’Innovazione tecnologica”. A favore delle start-up Italia Viva vuole snellire il sistema burocratico e fiscale facilitando l’ingresso di queste realtà nei mercati. Inoltre il partito di Carlo Calenda propone di “eliminare del tutto la tassazione del capital gain sugli investimenti in startup e venture capital e di aumentare l’incentivo fiscale per coloro che investono, per attrarre una quota maggiore di investimento di fondi pensione ed enti assicurativi nell’economia reale.”

The Merge e Young Platform: cosa succede ai tuoi ETH?

The Merge su Young Platform: depositi, prelievi e airdrop

Preparati al meglio per The Merge: tutto quello che devi sapere sull’impatto dell’aggiornamento di Ethereum su Young Platform 

*Aggiornamento al 14/09/2022: novità sulla funzionalità Earning Wallet.*

Come ulteriore misura di sicurezza per i fondi degli utenti di Young Platform e in accordo col nostro partner provider della funzionalità Earning, anche per la funzionalità Earning Wallet sono previste delle sospensioni in occasione di The Merge. Tutte le informazioni sono contenute nell’ultimo paragrafo di questo articolo. 

The Merge, l’aggiornamento che renderà Ethereum una blockchain Proof-of-Stake, è dietro l’angolo. Si tratta di uno degli aggiornamenti più grandi e d’impatto in tutto il settore crypto, Ethereum infatti è la blockchain su cui si costruisce la maggior parte della DeFi e gli NFT e Ether, la sua coin, è la seconda crypto per market cap. 

Forse ti sei chiest* se l’attivazione dello storico aggiornamento avrà delle conseguenze sui tuoi ETH, ecco cosa cambierà su Young Platform in occasione di The Merge. 

Sospensione temporanea di depositi e prelievi di ETH 

I depositi e i prelievi di Ether (ETH) e dei token ERC-20 su Young Platform saranno sospesi a partire dal 15 Settembre 2022 (00:00)

Ti consigliamo di concludere le tue operazioni con anticipo rispetto a questa data, affinché i depositi e i prelievi siano correttamente elaborati. I depositi effettuati a ridosso della data potrebbero non essere conteggiati in un eventuale hard fork di Ethereum. 

I tuoi token rimarranno al sicuro nel tuo Portafoglio e in occasione di The Merge non dovrai compiere nessuna specifica operazione, verrà gestito tutto da Young Platform. Sei liber* di convertire i tuoi Ether prima di The Merge ma non è un’azione necessaria. 

Allo stesso modo, anche i tuoi ETH bloccati nella sezione Earning Wallet non saranno compromessi dall’aggiornamento di Ethereum.

Sospensione temporanea di depositi di MATIC, AVAX e FTM

Saranno sospesi anche i depositi di Polygon (MATIC), Avalanche (AVAX) e Fantom (FTM) a partire dalla stessa data: 15 Settembre 2022 (00:00).

Esisterà un nuovo token di Ethereum 2.0? Cosa succede agli ETH dopo The Merge?

Dopo l’attivazione dell’aggiornamento The Merge sulla blockchain di Ethereum potrebbero verificarsi due possibili scenari:

1. Non verrà creato nessun nuovo token:

la blockchain di Ethereum passerà al meccanismo di Proof-of-Stake senza hard fork. In questo caso non ci saranno cambiamenti sostanziali per i possessori di ETH e Young Platform riabiliterà depositi e prelievi il prima possibile; 

2. Creazione di un nuovo token:

con The Merge la blockchain di Ethereum potrebbe subire un hard fork e quindi sdoppiarsi e creare un nuovo token. In questo scenario una chain sarà operativa secondo il nuovo meccanismo di consenso Proof-of-Stake, mentre l’altra manterrà il Proof-of-Work. In questo caso Ether (ETH) sarà assegnato come coin della nuova blockchain di Ethereum 2.0 Proof-of-Stake, mentre il nuovo token (ETHPOW) sostituirà gli ETH della chain in Proof-of-Work e verrà distribuito con un airdrop. 

La distribuzione del nuovo token verrà calcolata sulla base dello snapshot concomitante all’attivazione di The Merge. Con snapshot si intende una “fotografia” che stabilisce gli utenti che possiedono ETH e in che quantità.

A questo punto cosa succederà su Young Platform? Se dovesse verificarsi l’hard fork di Ethereum, seguiranno aggiornamenti dettagliati sulle modalità di airdrop del nuovo token e su tutte le novità per l’exchange.

L’hard fork e la creazione del nuovo token al momento sono solo una possibilità, non una certezza. 

In ogni caso prima di decidere se supportare il nuovo token, Young Platform lo sottoporrà a tutte le procedure di verifica tipiche di qualsiasi listing. Le comunicazioni relative al nuovo token saranno diffuse con un annuncio dedicato.

Cosa succede all’Earning Wallet con The Merge (aggiornamento al 14/09/2022)

A partire dal 15 Settembre 2022 (00:00 ora italiana) fino a data da destinarsi non sarà possibile attivare alcun nuovo Earning nella funzionalità Earning Wallet o disattivarne uno attivo. 

Questo significa che durante il periodo di sospensione:

  1. Non potrai bloccare o sbloccare le tue criptovalute in Earning fino alla fine di questo periodo
  2. Il rinnovo automatico sarà disabilitato fino alla fine di questo periodo
  3. Il conteggio dei reward connessi agli Earning attivati continuerà ininterrotto.

Per sintetizzare, hai queste opzioni: 

  1. Attivare nuovi Earning prima del 15 Settembre 2022 (00:00), i tuoi reward verranno calcolati regolarmente;
  2. Disattivare Earning già attivi entro il 15 Settembre 2022 (00:00) per sbloccare le tue crypto e trasferirle nel tuo Portafoglio. Attenzione: disattivando un Earning prima della sua data di termine indicata nell’app perderai il reward accumulato.
  3. Mantenere i tuoi Earning attivi e continuare ad accumulare reward. 

Segui l’attivazione di The Merge sul Blog di Young Platform, per ulteriori domande, contatta il Centro di Supporto.

The Sandbox: Alpha Season 3 in corso

Come giocare a The Sandbox durante l’Alpha Season 3

Come giocare a The Sandbox durante l’Alpha Season 3? Ottieni ricompense in SAND utilizzando una Bored Ape o un Cool Cat come avatar nel Metaverso play-to-earn! 

Il metaverso play-to-earn The Sandbox è il protagonista indiscusso del mese di Agosto 2022. Dopo le collaborazioni con Paris Hilton e Gordon Ramsay, presenta l’Alpha Season 3. Le Alpha Season sono periodi dell’anno in cui il metaverso di The Sandbox si arricchisce  di eventi e missioni esclusive rilasciate giornalmente. I primi due capitoli della saga erano stati lanciati rispettivamente a Novembre 2021 e a Marzo 2022. La nuova stagione che è iniziata Mercoledì 24 Agosto 2022 sta entrando nel vivo e durerà per 10 settimane! Tantissime novità, tra cui nuove dinamiche play-to-earn per ottenere ricompense in SAND, eventi con partner del calibro di Snoop Dogg, e The Walking Dead e la possibilità di importare gli NFT più famosi come le Bored Apes o i Cool Cats e utilizzarli all’interno del metaverso. Scopri come giocare alla Season 3 di The Sandbox nell’articolo!

The Sandbox diventa play-to-earn per tutti gli utenti!

Come giocare a The Sandbox durante l’Alpha Season 3? Le novità sono tante e tutte volte a migliorare l’esperienza di gioco dell’utente. Il cambiamento principale è relativo alla possibilità di guadagnare ricompense in SAND, attraverso dinamiche play-to-earn anche per gli utenti che non possiedono l’Alpha Pass. L’Alpha Pass è un biglietto NFT in diecimila pezzi, uscito a Novembre 2021. Il pass ha consentito ad un numero limitato di utenti di accedere alla prima stagione del gioco in esclusiva e di ottenere ricompense durante la seconda fase. Ad oggi non è più acquistabile e l’unico modo per ottenerlo è vincerlo nel Metaverso play-to-earn di The Sandbox.

Dalla Season 3 però cambia tutto. Il gioco resterà free to play come durante la stagione 2 ma diventerà finalmente play-to-earn per tutti gli utenti! Fino alla Season 2 infatti, solo chi deteneva l’Alpha Pass poteva ricevere le ricompense in SAND grazie alle missioni e ai piazzamenti nelle classifiche dei vari giochi. Questa modifica è stata resa possibile anche grazie all’implementazione del processo di Know Your Customer (KYC). Grazie a questa funzione verranno eliminati i bot e il fenomeno di multiaccounting perché ogni persona potrà possedere soltanto un account The Sandbox. Oltre alle ricompense sarà possibile anche vincere dei ticket. I ticket sono biglietti della lotteria, tramite i quali sarà possibile vincere i tanto desiderati Alpha Pass. Cosa aspetti a scaricare The Sandbox e a scalare le classifiche?

Quali eventi e celebrità faranno parte di The Sandbox 3?

Le novità su come giocare a The Sandbox durante l’Alpha Season 3 non finiscono qua! Tra le modifiche che più sono state apprezzate dagli utenti ci sono sicuramente le experience. Le experience sono veri e propri eventi, in totale 90, che verranno aperti man mano durante le dieci settimane della Season 3. In questi eventi play-to-earn gli utenti dovranno completare varie missioni a tema per ottenere ricompense. Una parte  di queste esperienze, nello specifico 27, saranno in collaborazione con diverse celebrità o brand appartenenti a vari settori tra cui Snoop Dogg, The Walking Dead, Deadmau5, Warner Music Group, Ubisoft Rabbids, BAYC, Steve Aoki e Atari. L’utente entrerà nei mondi personalizzati, come la villa di Snoop Dogg, o il mondo delle Bored Ape costruito su The Sandbox e potrà partecipare all’estrazione degli Alpha Pass interagendo con gli ambienti virtuali a disposizione e completando delle quest. Per esempio, durante l’evento di apertura del 24 Agosto 2022, avvenuto all’interno della discoteca virtuale di Steve Aoki, il Club XYZ, gli obiettivi erano due: trovare 25 gemme di voxelite e visitare tre punti iconici del locale. The Sandbox sta sicuramente ridefinendo il concetto di real estate virtuale, riuscendo non solo a creare un mercato di immobili nel metaverso, ma addirittura costruendoci sopra esperienze e eventi esclusivi ed entusiasmanti

Utilizzare una Bored Ape o un Cool Cat su The Sandbox? Da oggi si può!

Il tema dell’interoperabilità tra blockchain è centrale anche quando si parla di NFT, Metaversi e di videogiochi play-to-earn. Per interoperabilità si intende la possibilità per due o più blockchain di scambiarsi informazioni e valore. Per quanto riguarda il settore DeFi solitamente ci si riferisce all’utilizzo di token e piattaforme su più blockchain diverse. 

Per il settore Metaversi e NFT invece l’interoperabilità è strettamente connessa al concetto di proprietà digitale. Quando un Metaverso è interoperabile significa che un utente può muoversi da quello a un altro mondo virtuale conservando e utilizzando tutti i suoi digital asset. Questo significa ad esempio che non è indispensabile avere un avatar NFT diverso per ogni Metaverso, ma che può essere utilizzato lo stesso. Su The Sandbox a partire dall’Alpha Season 3, è possibile utilizzare come avatar e oggetti di gioco NFT appartenenti a famose collezioni non originariamente sviluppate da The Sandbox. Questa iniziativa non sorprende, il Metaverso insieme a Animoca Brands brand infatti fanno parte della Open Metaverse Alliance (OMA3), un’organizzazione che mira a rendere tutti i Metaversi interoperabili. 

Il team di The Sandbox è riuscito a ridisegnare con successo gli avatar di 13 amate collezioni NFT, in stile voxel che potranno essere utilizzati all’interno della Stagione 3 del Metaverso play-to-earn. Tra le collezioni NFT utilizzabili ci sono le celeberrime Bored Ape, i Cool Cats, i Moonbirds, CloneX e altri personaggi iconici del Web3. Gli utenti possono utilizzare i propri NFT preferiti per esplorare il Metaverso di The Sandbox e guadagnare esperienza e ricompense rappresentando se stessi nel modo che preferiscono.

Ora che sai come giocare alla Season 3 di The Sandbox per guadagnare ricompense, non ti resta che iniziare!

Cosa è successo alla Decentraland Art Week 2022 

Cosa è successo alla Decentraland Metaverse Art Week 2022

Dal 24 al 28 Agosto i più rilevanti artisti e progetti di digital art si sono riuniti a Decentraland. Scopri cosa è successo alla Metaverse Art Week 2022!

Decentraland, il mondo virtuale su Ethereum, dal 24 al 28 Agosto ha ospitato la terza edizione della Metaverse Art Week. Dopo la prima Fashion Week nel Metaverso dello scorso Marzo, Decentraland dedica 5 giorni all’arte contemporanea su blockchain. Nei quartieri artistici del Metaverso come Soho Plaza o il Voltaire Art District, si sono svolti eventi, mostre e tavole rotonde dedicate alla digital art su blockchain.

Il tema e titolo della Metaverse Art Week a Decentraland è stato “The World is Made of Code”, la realtà infatti può essere considerata un insieme di codici, schemi e formule che danno forma sia al mondo naturale ma soprattutto a quello virtuale. L’iniziativa ha quindi accolto opere d’arte ed esperienze immersive ispirate ai disegni e agli schemi matematici presenti in natura. Alla Metaverse Art Week hanno partecipato gli artisti più importanti del panorama NFT e non solo, scopri i progetti artistici a Decentraland e cosa è successo alla Metaverse Art Week 2022!

Il rapporto tra uomo e tecnologia, il tema della Metaverse Art Week

Le installazioni artistiche immersive, le performance e le esposizioni di arte concettuale della Metaverse Art Week hanno aperto il dibattito sul tema del rapporto tra individui e tecnologie e sul modo in cui quest’ultime plasmino la realtà. Questo tema è ispirato alle domande guida della Biennale d’Arte a Venezia inaugurata ad Aprile 2022. Gli artisti attualmente esposti a Venezia si sono interrogati sul cambiamento della definizione di uomo in rapporto alla tecnologia e alla sua presenza pervasiva e trasformante. La Metaverse Art Week di Decentraland ha esplorato il “codice” come elemento che dà vita a mondi virtuali e il come “lo spirito umano è predisposto ad elaborare una risposta emotiva quando viene presentata un’arte ispirata ai disegni matematici presenti in natura”. L’iniziativa di Decentraland è stato un momento di allineamento tra le riflessioni del mondo dell’arte contemporanea e la nuova frontiera del Web3.

Un tour con audioguida e i dibattiti di Artnet

Una delle novità per la Metaverse Art Week, è stata la passeggiata artistica con audioguida realizzata da Audio Art Tour. Una volta atterrati con il proprio avatar nell’area di benvenuto, si è potuto richiedere un paio di cuffie per il proprio avatar con cui ascoltare la guida lungo tutto il percorso delle mostre a Decentraland. Proprio come in un museo, la voce di una guida, ha spiegato nel dettaglio le opere e presentato i progetti. Durante i 5 giorni della manifestazione, Artnet, una delle più grandi comunità artistiche online, ha organizzato performance artistiche, sessioni di live-poetry e di creazione di opere con l’intelligenza artificiale sempre in relazione al tema dell’Art Week. 

L’eredità artistica di Frida Kahlo in mostra a Decentraland

La famiglia di Frida Kahlo, in collaborazione con Ezel, una piattaforma che offre servizi per realizzare esperienze Web3, ha inaugurato a Decentraland un’installazione permanente chiamata Frida Kahlo Family Red House, che racconta la prima metà della vita dell’artista e alcune opere mai viste prima. Per l’occasione sono state digitalizzate opere d’arte, manufatti e storie familiari inedite della pittrice messicana. I fondatori di Ezel hanno dichiarato di aver raccolto quasi 800 pezzi unici appartenuti all’artista, tra cui schizzi, opere d’arte originali e altri oggetti utilizzati nella vita quotidiana di Kahlo. 

Ogni contenuto è stato scansionato utilizzando strumenti di acquisizione di immagini ad alta risoluzione, che necessitano di almeno 30 immagini e video diversi. Gli utenti di Decentraland potranno visitare le opere all’interno dell’installazione che replica la Casa Rossa di proprietà della famiglia in Messico. Pedro Quinzaños Cancino, fondatore di Ezel e amico della famiglia Kahlo, ha raccontato in un’intervista che quando ha proposto il progetto agli eredi di Frida ha incontrato una certa resistenza e scetticismo. In un secondo momento la famiglia Kahlo ha scelto di affidarsi alle tecnologie emergenti come il Metaverso per raccontare storie che altrimenti sarebbero scomparse. 

L’esposizione di Sotheby’s e di UXart Lab 

UXart Lab ha esposto a Decentraland le opere di alcuni artisti latino-americani degli anni ‘60 come Marta Minujín, Gyula Kosice e Eduardo MacEntyre che rappresentano al meglio l’arte cinetica e la pop art ma anche artisti contemporanei e digitali come Alberto Echegaray Guevara. Questi artisti tra l’altro sono attualmente esposti dal vivo alla Biennale di Venezia. Un’altra realtà artistica che ha non è nuova alle gallerie virtuali a Decentraland è la casa d’aste Sotheby’s. Il suo vice-presidente Michael Bouhanna ha spiegato che la loro esperienza a Decentraland ha permesso di sperimentare esposizioni all’avanguardia per opere digitali e per le trasposizioni di opere fisiche. In occasione della Metaverse Art Week, Sotheby’s ribadisce il suo interesse per gli NFT e l’arte su blockchain presentando nuove opere in mostra come le sculture di gioielli in collaborazione con Metagolden. Alla Metaverse Art Week di Decentraland hanno partecipato anche numerosi marketplace NFT come Rarible, OpenSea, SuperRare e Know Origin che ha presentato un’installazione dal titolo “Crypto Winter”, che ironizza sulla volatilità delle criptovalute. 

Il Museo ucraino della Storia della Guerra

Alla Metaverse Art Week è stato riservato uno spazio d’esposizione anche alle opere del Meta History Museum of War, il progetto NFT che racconta la guerra in Ucraina passo dopo passo dall’inizio del conflitto. Lo scopo del museo digitale, fondato il 25 Marzo 2022, è documentare cosa sta succedendo sul fronte attraverso l’espressione artistica e raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione del patrimonio artistico del paese. Dalla vendita di questi token non fungibili, sono stati raccolti oltre 1 milione di dollari

La galleria di Cash Labs con Damien hirst e i POAP di Estée Lauder

Cash Labs, una piattaforma che si occupa della creazione di contenuti per il Web3, ha lanciato la sua prima galleria d’arte a Decentraland. Tra gli artisti che presenta ci sono Damien Hirst, Laurel Charleston e Justin Aversano. La mostra di Cash Labs è stata organizzata su quattro piani, il primo raggruppa opere secondo il tema “Dal fisico al digitale”, ed è il piano in cui è esposto Hirst, il secondo piano si intitola “Arte per il Metaverso. Il terzo livello della mostra di Cash Labs è stato dedicato alla prima collezione NFT di Nick Knight, il fotografo di moda britannico fondatore di SHOWstudio.com. Al quarto e ultimo piano gli utenti che hanno visitato tutta la mostra hanno ottenuto in omaggio un POAP di Estée Lauder, come attestato di partecipazione. 

Questi sono stati i punti salienti di quanto successo alla Metaverse Art Week 2022 a Decentraland, l’accoglienza del pubblico è stata buona ma non sono mancate le critiche. Alcuni partecipanti hanno fatto notare che la veste grafica del metaverso di Decentraland è ancora primitiva e poco adatta a restituire la complessità dell’arte contemporanea. Per Decentraland tuttavia non può che trattarsi di una critica costruttiva. 

Stablecoin decentralizzate: le novità di Curve, Acala e Tron

Le nuove stablecoin in arrivo nel 2022 e quelle in crisi: Curve, Acala e Tron

Le stablecoin in arrivo nel 2022 e quelle in crisi. Cosa è successo a FEI e ad aUSD? Quali i piani di Curve e Aave?

Il desiderio delle piattaforme DeFi di creare le relative stablecoin è sicuramente uno dei trend del momento. Le stablecoin sono crypto che rimangono ancorate al prezzo delle valute fiat, solitamente al valore del dollaro, e si suddividono in due categorie: quelle algoritmiche e quelle che basano il loro valore su riserve di denaro che fungono da sottostante. Le prime mantengono l’ancoraggio al prezzo del dollaro grazie a sistemi di compravendita gestiti da algoritmi, come ad esempio il signoraggio. Le seconde invece riescono a mantenere un prezzo stabile grazie al possedimento di riserve di valute in rapporto 1:1 con i token emessi. 

Le stablecoin sostenute da collaterale si dividono a loro volta in due sottocategorie, le stablecoin collateralizzate centralizzate e decentralizzate. La differenza principale tra due tipologie è relativa alla tipologia di valuta che fa da collaterale. In quelle centralizzate le riserve sono composte da moneta fiat o beni di equivalente natura, solitamente dollari o titoli di stato, mentre in quelle decentralizzate il collaterale è completamente composto da crypto. Le più famose stable centralizzate sono USDT e USDC. In questo ultimo periodo però sono le stable decentralizzate a rubare la scena all’interno del settore DeFi, vediamo le nuove stablecoin in arrivo nel 2022 e quelle che stanno attraversando un periodo di crisi.

Le nuove stablecoin decentralizzate in arrivo: Curve, Aave e Shiba

Qualche settimana fa Aave, un ecosistema DeFi specializzato in prestiti decentralizzati aveva pubblicato una proposta per creare la propria stablecoin. Non si è fatta attendere la risposta di uno dei più famosi competitor Curve finance. Curve è uno dei più famosi e utilizzati DEX del settore. L’annuncio è avvenuto in sordina a differenza di quello di Aave e non è stato postato sui social network della piattaforma. A proferire l’annuncio è stato proprio il CEO e fondatore del protocollo DeFi tra i più utilizzati al mondo, ovvero Michael Egorov durante un summit a tema crypto. Oltre ad annunciare il lancio, Michael Egorov ha dichiarato che la stablecoin di Curve funzionerà secondo il meccanismo della sovra-collateralizzazione e sarà completamente decentralizzata.

Le informazioni per ora non sono dettagliate, ma si vocifera che il meccanismo della sovracollateralizzazione sarà simile a quello che Maker DAO utilizza con la sua stablecoin DAI e che Aave ha intenzione di implementare su GHO. Un altro ecosistema, completamente diverso da Curve, ha annunciato di star lavorando alla sua stablecoin. Shiba Inu ha infatti intenzione di creare un ecosistema Defi completo di tutto ciò che un utente potrebbe mai desiderare. Dopo l’exchange decentralizzato di Shiba Inu, Shibaswap, dovrebbero presto arrivare un Metaverso e la stablecoin SHI che sarà anch’essa sovra-collateralizzata.

Le stablecoin in crisi: aUSD e FEI

L’idea di base dietro alle stablecoin è semplice ma la sua realizzazione è complessa, e il fallimento quando si dipende da ingenti collaterali è dietro l’angolo soprattutto in fasi di bear market come questa. L’ecosistema Terra (LUNA) ne è un esempio abbastanza lampante. Altre due stablecoin sono cadute ultimamente sotto l’attacco di attori malevoli. Il protocollo di nome FEI per esempio sta chiudendo i battenti. Ad inizio 2021 Fei Labs aveva raccolto 1.3 miliardi di dollari in Ethereum per costruire una stablecoin decentralizzata. Gli Ethereum raccolti sono stati usati come collaterale per la stablecoin FEI. A dicembre il protocollo DeFi ha deciso di iniziare a collaborare con un altro progetto chiamato Rari Capital, creando insieme una piattaforma di lending chiamata Fuse. La piattaforma di lending consentiva agli utenti di prendere in prestito la stablecoin FEI depositando del collaterale in crypto. Questo collaterale veniva poi utilizzato per mantenere il prezzo di FEI stabile. Sfortunatamente però ad Aprile 2022 il protocollo di lending Fuse è stato hackerato. Gli hacker sottraendo 80 milioni di dollari,hanno fatto fallire il meccanismo di ancoraggio al dollaro della stablecoin decretando il fallimento della piattaforma Fuse e di conseguenza la fine del progetto di Fei Labs.

Anche la stablecoin della parachain di Polkadot Acala, chiamata aUSD ha subito un crollo recentemente. Domenica 14 Agosto 2022 un bug causato da un’errata configurazione della pool di liquidità iBTC/aUSD ha reso possibile un attacco hacker. Gli hacker in questione sono riusciti a inserirsi nella pool di liquidità e hanno rubato circa 1,27 miliardi di aUSD. Dopo aver notato l’exploit, il team di Acala ha disabilitato la funzionalità di trasferimento degli aUSD erroneamente emessi e rimasti sulla parachain di Acala. Ciò ha permesso di limitare di molto i danni, infatti il 99% degli aUSD rubati è rimasto sulla blockchain di Acala, il danno dovrebbe essere di circa 1.6 milioni di dollari. Il team sta comunque lavorando duramente per recuperare i fondi persi, tracciando e controllando transazioni e portafogli, nel frattempo a stablecoin sembra star recuperando lentamente il prezzo di un dollaro. 

Il cambio di rotta di USDD, la stablecoin di Tron

Parlando invece di stablecoin algoritmiche, la protagonista del momento è sicuramente la stablecoin decentralizzata USDD di Tron, che viene spesso paragonata a UST, la stablecoin dell’ecosistema Terra. 

Effettivamente le due stablecoin hanno un funzionamento molto simile o almeno lo avevano fino a poco tempo fa. USDD è stata lanciata pochi giorni prima del collasso dell’ecosistema Terra(LUNA) con l’obiettivo di offrire rendimenti ancora più vantaggiosi, fino al 30% rispetto al 20% un tempo offerto da Anchor Protocol. L’obiettivo della Tron DAO Reserve era fare breccia nel mercato intercettando gli utenti attratti da alte percentuali di APY sulle stablecoin. Ricordiamo che la stablecoin UST possedeva una capitalizzazione di mercato di circa 19 miliardi di dollari. In seguito al collasso di UST e LUNA però, anche USDD e altre stablecoin algoritmiche come USN, sviluppata da Near, hanno dovuto modificare il meccanismo di ancoraggio al dollaro. USN si è trasformata totalmente ed è diventata una stablecoin sovra-collateralizzata, USDD invece ha deciso di rimanere nel limbo, adottando un sistema ibrido che condivide caratteristiche con tutti e due i tipi di meccanismo. 

L’iniziativa della Tron DAO Reserve è stata quella di mantenere gli aspetti algoritmici del progetto, quindi il sistema fondato sulla coesistenza di due token: TRX e USDD che utilizza procedimenti come l’arbitraggio e il signoraggio per mantenere USDD ancorata al prezzo del dollaro. In aggiunta a questo sistema, è stata implementata una riserva decentralizzata superiore al valore totale di tutti gli USDD in circolazione, al fine di mantenere sicuro il protocollo in particolare nei momenti di crisi ed evitare bank run come quella successa a UST. Al momento, la capitalizzazione di mercato di USDD è di poco superiore a 700 milioni di dollari, mentre detiene più di 2,3 miliardi di dollari in riserve collaterali. Secondo il sito web di Tron DAO Reserve, la stablecoin detiene attualmente 990 milioni di USDC, 140 milioni di USDT, 10,9 miliardi di TRX e 14.000 Bitcoin

Lo sviluppo di stablecoin decentralizzate da parte di protocolli che non nascono inizialmente con quello scopo è una strada intrapresa da molte realtà crypto. Gli obiettivi che i progetti puntano a raggiungere attraverso queste iniziative sono svariati. In primis gli ecosistemi intendono dare la possibilità ai propri utenti di ripararsi dalla volatilità senza uscire dall’ecosistema, e quindi a detenere valore stabile in modo decentralizzato. Un altro obiettivo è il raggiungimento di nuovi clienti grazie a ricompense vantaggiose applicate ad un capitale che dovrebbe rimanere stabile. Vedremo se arriveranno altre nuove stablecoin nel 2022, magari completamente algoritmiche o se il mercato resterà dominato da quelle collateralizzate, ad oggi sicuramente più popolari!

Da Defi Kingdoms a Ragnarock: come le subnet di Avalanche potenziano il crypto gaming

Avalanche rivoluziona il crypto gaming con le subnet

DeFi Kingdoms e Crabada sono già sulle rispettive subnet. Scopri come il crypto gaming su Avalanche tenta di risolvere il problema della scalabilità

Avalanche, Polygon e Solana stanno combattendo per l’egemonia nel settore del crypto gaming. Vediamo a che punto è la blockchain di Emin Gün Sirer. Avalanche è una blockchain Proof-of-Stake open source che consente lo sviluppo di applicazioni decentralizzate. L’obiettivo che Avalanche si è posta fin dalla sua nascita è quello di risolvere il trilemma delle blockchain. Ultimamente gran parte del lavoro del team di Ava Labs, la company Web3 che ha dato vita alla rete, è volto a migliorare soprattutto uno dei tre lati del triangolo del trilemma: la scalabilità. Questo incremento sarà fondamentale per sviluppare le infrastrutture necessarie ad uno dei settori sui quali Avalanche punta di più, quello del crypto gaming! DeFi Kingdoms e Crabada si sono già spostati sulle rispettive subnet DFK Chain e Swimmer Network e altri grandi nomi come Ascenders e Ragnarock sono in procinto di farlo. Scopri come le subnets intendono rivoluzionare il crypto gaming!

Cosa sono le subnet e come contribuiscono alla scalabilità del network?

Ma cosa sono esattamente le Avalanche subnet? Sono delle blockchain Layer 2 come Polygon o dei Rollup come Arbitrum o Optimism? In realtà le subnet sono un modo per utilizzare diversi set di validatori al fine di creare nuove sottoversioni della blockchain principale. Ogni subnet si trova all’interno della rete principale di Avalanche, ma oltre al proprio set di validatori possiede la propria valuta e il proprio sistema di sicurezza.

Le subnet permettono ai videogiochi ed alle altre applicazioni decentralizzate di sfruttare l’infrastruttura esistente di Avalanche creando facilmente il proprio ambiente su blockchain, su misura per le esigenze degli utenti che le utilizzano. Ma perché tutto ciò è importante per il settore del crypto gaming? Per ottenere un successo duraturo nel tempo, i giochi Web3 devono raggiungere l’esperienza utente fluida che vediamo oggi nei giochi tradizionali. Questa fluidità può diventare raggiungibile attraverso due elementi che non sono negoziabili:

  • Elevata scalabilità
  • Basse gas fee

La scalabilità è la capacità di una blockchain di gestire un elevato utilizzo della rete senza compromettere la user experience, requisito fondamentale per un videogioco che si vuole affermare su larga scala. Le gas fee invece sono le “tasse” che un utente deve pagare per far sì che le transazioni vengano processate. Basse gas fee permettono di svolgere le frequenti interazioni che un videogioco Web3 richiede in modo pressoché gratuito. Per esempio una transazione media su DeFi Kingdom costa circa 0,005 JEWEL, ed un JEWEL vale circa 0,2 dollari. Quindi di solito per interagire con la DFK Chain si paga un millesimo di dollaro.

Quali crypto game stanno migrando sulle subnet?

Attualmente ci sono due giochi già attivi su subnet di Avalanche: DeFi Kingdoms sulla DFK chain e Crabada su Swimmer Network. Insieme, DFK e Swimmer processano circa la metà delle transazioni che avvengono sulla rete Avalanche. Defi Kingdoms è un videogioco RPG play-to-earn rilasciato originariamente su Harmony, Crabada invece è uno dei primi giochi nati su Avalanche ed è stato il primo a spostarsi sulla sua subnet Swimmer Network. Crabada presenta due modalità di gioco principali: la modalità di battaglia attiva e la modalità inattiva (battaglia mineraria e saccheggio). Come suggerisce il nome, la battaglia attiva permette ai giocatori di mettere i loro Crabs – dei simpatici paguri, l’uno contro l’altro o contro i nemici controllati dall’intelligenza artificiale per guadagnare ricompense di gioco. Altri due giochi però sono pronti ad utilizzare le rispettive subnet. Tutti e due fanno parte della lista dei migliori giochi play-to-earn su Avalanche e sono Ascenders e Ragnarock. 

Ascenders è un RPG sci-fi che verrà lanciato direttamente sulla propria subnet, di cui è già disponibile una versione di prova. Ragnarok invece è un gioco di ruolo su browser, nel quale i giocatori interagiscono con un ambiente open-world. Anche se inizialmente è stato lanciato su Ethereum, il gioco mira a espandersi in futuro anche sulle subnet di Avalanche. In questa forsennata lotta alla conquista del settore del crypto gaming, ogni protocollo pensa a diverse soluzioni, tutte però hanno lo stesso fine: incrementare la scalabilità dei network per essere competitivi coi giochi off-chain. Riusciranno le subnet ad avere la meglio o verranno sconfitte dai Layer 2 o persino dalla potente Solana?

I trend della DeFi: le novità di Shiba Inu, Chainlink e Compound

I trend Defi 2022: novità da Shiba Inu, Chainlink e Compound

Shiba Inu e la sua stablecoin, Chainlink e lo staking, Compound e la strategia multichain. Quali sono i trend della DeFi nel 2022?

La grande ondata di hype che ha investito la DeFi durante il 2021 è stata messa in crisi dal crollo dell’ecosistema Terra-Luna nel 2022, che ha reso quanto mai evidenti una serie di problemi da affrontare. Così la comunità DeFi si è rimboccata le maniche e ha rivisto le proprie roadmap alla luce del nuovo mercato: nessuno ha mai cambiato il mondo rinunciando alla prima sconfitta. 

Ma quali sono queste nuove sfide? Da una parte, rimangono le solite questioni di scalabilità sicurezza e decentralizzazione, il trilemma a cui la maggior parte dei protocolli sta ancora lavorando. Dall’altra, è sorto il tema delle stablecoin decentralizzate e algoritmiche, ma anche delle personalità influenti nel settore crypto. Terra-LUNA ha lasciato un grande spazio da colmare all’interno dell’offerta DeFi: chi e come lo colmerà? Conosciamo già i progetti dei big player, ma diamo uno sguardo anche ai progetti DeFi che agiscono più in silenzio.

Scopri come Shiba Inu, Chainlink e Compound stanno affrontando problemi come sicurezza, scalabilità, decentralizzazione e altre sfide della DeFi.

Shiba Inu: stablecoin, Layer 2 e Metaverso

Uno dei trend del momento è sicuramente l’attenzione verso le stablecoin. Blockchain come Near, Tron e Waves hanno già rilasciato le loro versioni di stablecoin e altri grandi nomi si stanno preparando a farlo, tra cui Shiba Inu. La crypto, considerata da molti “solo” una meme-coin, si sta pian piano evolvendo. Il team ha in programma di costruire un ecosistema che comprenderà, oltre al già presente exchange decentralizzato (DEX), una blockchain Layer 2, un Metaverso e la propria stablecoin SHI. Il DEX ShibaSwap è stato infatti lanciato a Luglio 2021 insieme al token di governance BONE che viene anche distribuito come reward a chi fornisce liquidità su ShibaSwap.

Il Layer 2 si chiamerà Shibarium e dovrebbe essere lanciato quanto prima, il team ironicamente ci tiene a far sapere che di sicuro sarà lanciato prima di The Merge di Ethereum (per chi fosse fuori dal giro, Ethereum continua a rimandare mese dopo mese la data di uscita di The Merge, scatenando meme e ilarità tra la community). Il Layer 2 ospiterà anche il Metaverso di Shiba Inu. La notizia più curiosa però è sicuramente quella relativa al lancio di una propria stablecoin. Non sono ancora disponibili molte informazioni a riguardo, ma il team di Shiba è fiducioso che SHI verrà rilasciata entro la fine di quest’anno. Anche altri protocolli stanno lavorando a soluzioni simili, per esempio Aave e Curve hanno di recente annunciato le loro rispettive stablecoin sovra-collateralizzate.

Come funzionerà lo staking di Chainlink? 

Vediamo ora come Chainlink sta affrontando le sfide della DeFi. Il network ha annunciato, il 7 Giugno 2022, all’interno del suo blog, una nuova funzionalità ovvero lo staking di LINK. Questa funzionalità contribuirà a fornire nuovi casi d’uso al token nativo di Chainlink, oltre che ad aumentare la sicurezza e la decentralizzazione della rete. Gli utenti potranno diventare i contributori della blockchain guadagnando ricompense per il loro lavoro. Chainlink è la più famosa rete di oracoli, che si occupano principalmente di fornire agli smart contract dati e informazioni provenienti da fonti esterne alla blockchain. Come funziona lo staking di Chainlink? Sulla base di quattro obiettivi a lungo termine. 

  1. Il primo obiettivo è aumentare la sicurezza: gli operatori dei nodi, che hanno il compito di recuperare dati esterni alla blockchain per poi fornirli ai protocolli in modo sicuro, bloccheranno i token LINK come garanzia del loro lavoro. Nel caso in cui un operatore non dovesse rispettare i suoi obblighi, una porzione dei token bloccati sarà o distrutta o ridistribuita alla rete.
  2. Il secondo obiettivo dello staking su Chainlink è quello di consentire a un maggior numero di membri della comunità di partecipare direttamente alla rete. Mettendo in staking i LINK gli utenti potranno contribuire alle prestazioni degli oracoli e svolgere il ruolo di controllori all’interno del network. Il monitoraggio e le segnalazioni della community giocano un ruolo chiave nel decentralizzare ulteriormente la rete Chainlink.
  3. Il terzo obiettivo è quello più tradizionale per lo staking, ovvero la creazione e distribuzione di ricompense. Il team di Chainlink prevede un forte aumento di queste ultime nei prossimi mesi, grazie alla sempre più popolare adozione di Chainlink e quindi la crescita di commissioni pagate sul network. Secondo il team del protocollo, la crescita della rete sarà tale da consentire il pagamento delle ricompense utilizzando solo le commissioni. 
  4. Il quarto e ultimo mette in luce il fatto che in futuro sarà necessario selezionare i nodi che partecipano alla Decentralized Oracle Network (DONs) – ovvero la rete costituita dall’insieme di tutti gli oracoli basati su Chainlink. Man mano che tutti i nodi forniranno prestazioni ugualmente affidabili e sicure si inizierà a scegliere chi potrà partecipare alla rete in base alla quantità di LINK detenuti in staking.

Chainlink, grazie allo staking, continua a lavorare con l’obiettivo di incrementare il livello di sicurezza e decentralizzazione del suo network. Inoltre cerca di risolvere un problema che lo affligge da sempre: l’utilità del suo token per gli utenti non addetti ai lavori. Il token LINK, che fino ad oggi serviva solamente agli sviluppatori per fornire alle blockchain dati da fonti esterne, potrà presto essere utilizzato da tutti!

Compound diventa multichain

Compound Finance, una delle più famose piattaforme di lending, ha pubblicato il 30 giugno 2022 il codice della sua terza evoluzione, chiamata Comet. Jared Flatow, vicepresidente della divisione ingegneria di Compound Labs, ha dichiarato che, grazie a questo aggiornamento, Compound potrà essere distribuito su qualsiasi blockchain compatibile con Ethereum. Lo scopo è potenziare la scalabilità e l’adozione attraverso l’interoperabilità tra blockchain, così che gli utenti possano usufruire dei servizi forniti dal protocollo anche su altre chain più veloci o economiche. Compound è uno dei primissimi protocolli di lending decentralizzati della storia, è stato costruito su Ethereum nel Settembre del 2019. Le novità però non finiscono qui! Con l’aggiornamento Comet, Compound utilizzerà direttamente Chainlink per recuperare i dati in modo sicuro. Un grande passo in avanti per quanto riguarda la sicurezza del protocollo. 

Gli aggiornamenti di questi tre protocolli sono volti a risolvere problemi più o meno recenti all’interno del giovanissimo settore della Defi. Chainlink sente la necessità di incrementare i casi d’uso del suo token e accrescere ancora di più la decentralizzazione del suo network, Compound vuole esplorare altre blockchain alla ricerca di interoperabilità e scalabilità.  Shiba Inu mira a costruire un ecosistema governato dalla community sul quale l’utente abbia tutto ciò di cui ha bisogno, compresa una stablecoin in cui ripararsi durante i bear market, la nuova sfida della DeFi nel 2022.

I 5 migliori tweet di Chris Dixon, voce del Web3

Web3: i 5 migliori tweet di Chris Dixon

Perché il Web3 è decisivo e quali sono i suoi vantaggi? Scopri i 5 migliori tweet di Chris Dixon sul Web3!

Chris Dixon è una delle figure più influenti del settore Web3 e partner di a16z, un fondo Venture Capital attivo nel mondo crypto e nato nel 2009 da Marc Andreessen e Ben Horowitz. Dixon è noto per il suo impegno come divulgatore Web3, da anni propone interpretazioni e punti di vista sull’evoluzione di internet, anche attraverso interessanti thread su Twitter. Il suo profilo Twitter, cdixon.eth ha quasi 900mila follower ed è un punto di riferimento per gli appassionati del settore. Vediamo i 5 migliori tweet di Chris Dixon sul Web3!

1. Perché il Web3 è importante?

Presentando i migliori tweet di Dixon sul Web3, non si può che partire dal “Why Web3 matters”. In questo tweet Dixon per definire l’importanza del Web3, inizia presentando la differenza tra le aziende centralizzate e quelle decentralizzate e la tendenza delle aziende Web2 a creare beneficio per gli utenti solo durante la loro prima fase di vita. Passata questa fase, nella visione di Dixon, gli utenti diventano solo una “ghiotta fonte di dati”. La critica principale che si può scorgere nel tweet è relativa all’atteggiamento delle aziende tradizionali, che secondo Chris Dixon scoraggia l’innovazione. Le piattaforme Web3 invece, essendo totalmente proprietà degli utenti che le utilizzano, non sono soggette a questo problema. Gli utenti sono incentivati e lavorano insieme alle piattaforme con l’obiettivo di espandersi e far crescere il progetto di cui fanno parte attivamente. Gli strumenti usati per far si che questo accada sono i token, sia quelli fungibili che gli NFT. Chris Dixon è fermamente convinto che sia necessario ridistribuire il potere e il valore presente sul web agli utenti

Questo tweet, scritto nel 2021, è diventato una testimonianza importante nella storia del Web3. È proprio questo post che ha definito accuratamente le fasi di internet, consentendo tra le altre cose di interpretare e comprendere cosa intendesse Gavin Wood quando per primo ha coniato il termine Web3. 

2. I punti di forza del Web3: dapp e NFT

Anche il secondo tweet è relativo alla transizione da Web2 a Web3. Secondo Dixon le blockchain in questo periodo storico sono l’equivalente, in termine di innovazione, delle applicazioni mobile nel periodo che andava dal 2009 al 2012. Chris Dixon definisce le dapp su blockchain come la frontiera informatica del millennio. Proseguendo nel discorso, aggiunge che il punto di forza delle dapp è la possibilità di essere modificate, programmate e migliorate da attori terzi in quanto open source e permissionless. Dixon porta come esempio delle potenzialità delle dapp, la DeFi summer del 2020 ovvero il periodo in cui è scoppiata la prima ondata di applicazioni decentralizzate e che ha visto la nascita di Uniswap e Compound. Creare servizi finanziari inclusivi, equi e trasparenti è davvero possibile grazie alle dapp. Dixon si esprime in modo positivo riguardo agli NFT, definendoli un’opportunità in grado di offrire ai content creator e agli sviluppatori condizioni economiche migliori rispetto a quanto offrivano le piattaforme Web2. Per concludere il tweet si chiede quali saranno i trend che domineranno l’immediato futuro. Social Network Web3, le DAO o i Metaversi?

3. Fare startup guardando una serie

In questo tweet si riferisce alla serie “Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers” prodotta da HBO e distribuita in Italia da Sky. La serie racconta l’ascesa della squadra NBA dei Los Angeles Lakers a partire dall’acquisizione dello storico proprietario Jerry Buss, che attraverso la sua capacità imprenditoriale trasforma la squadra in un dream team imbattibile. Più che dalle prodezze dei giocatori NBA Magic Johnson e Kareem Abdul Jabbar, Chris Dixon sembra interessato alla componente imprenditoriale della serie tv. La definisce un grande show riguardo alle startup.

4. Chris Dixon entra nel CDA di OpenSea

Non poteva non rientrare in questa selezione il tweet che annuncia l’ingresso del divulgatore Web3 nel consiglio di amministrazione dell’NFT marketplace più famoso e utilizzato al mondo! L’annuncio è avvenuto proprio su Twitter, nello specifico sul profilo del CEO di OpenSea, Devin Finzer

La scelta di Opensea di accogliere Dixon non stupisce troppo, essendo quest’ultimo uno dei più famosi e rispettati divulgatori Web3, nonché un investitore venture con molta esperienza nel settore. Tra i progetti a cui ha preso parte, come finanziatore e consulente vi sono Uniswap, Avalanche e molti altri. Attraverso il tweet, si è dichiarato entusiasta di poter far parte del consiglio di amministrazione di un colosso come OpenSea, e di essere molto contento di poter continuare a lavorare a stretto contatto con David Finzer. I due infatti si sono conosciuti nel 2021, quando il fondo di cui Chris Dixon è partner, a16z, ha deciso di investire in OpenSea e da allora lavorano a stretto contatto confrontandosi continuamente.

5. La polemica con Minecraft: non tarpate le ali agli sviluppatori

Chiudiamo con il botto la lista dei 5 migliori tweet di Chris Dixon sul Web3! L’imprenditore si è espresso in merito alla decisione del famoso gioco Minecraft, sviluppato dalla casa produttrice Mojan di proprietà di Microsoft, di evitare qualsiasi tipo di integrazione NFT all’interno del gioco. Dixon ha dichiarato, con tono polemico, che a quanto pare le aziende Web2 possono cambiare le regole per gli sviluppatori in ogni momento. Successivamente, in risposta al suo primo tweet, ha nuovamente punzecchiato Microsoft, sottolineando l’inesattezza di una frase all’interno del documento che contiene l’annuncio.

La frase in questione “un NFT è un token digitale unico, non modificabile, che fa parte di una blockchain e spesso viene acquistato con criptovalute come il Bitcoin” è effettivamente imprecisa. Gli NFT non sono tipici di network come quello di Bitcoin, ma vengono invece solitamente creati su blockchain che permettono lo sviluppo di dapp, come Ethereum, Solana o Avalanche.

Il piano di The Graph per la piena decentralizzazione delle info su blockchain

The Graph: la crypto verso la completa decentralizzazione

The Graph annuncia l’abbandono dei servizi di hosting centralizzati e si prepara a decentralizzare tutte le sue operazioni

The Graph è un protocollo Web3 che viene utilizzato per l’indicizzazione dei dati delle blockchain. The Graph viene soprannominato “il Google delle blockchain” perché svolge più o meno lo stesso compito che il motore di ricerca svolge per il Web tradizionale ovvero si occupa di indicizzare i dati presenti sulla blockchain rendendo il processo di estrazione di questi ultimi più facile e veloce. In questo modo, permette alle applicazioni decentralizzate (Dapp) di trovare i dati di cui necessitano molto velocemente. Il protocollo sta ufficialmente abbandonando il suo servizio centralizzato di hosting per spostarsi interamente sulla rete decentralizzata di The Graph.

La situazione attuale di The Graph (GRT)

L’ecosistema di The Graph ruota attorno alla relazione tra gli sviluppatori dei subgraph e coloro che utilizzano i dati. I primi descrivono il modo in cui vengono organizzati i dati, i secondi sono per esempio gli sviluppatori di app, che sono disposti a pagare per interrogare i dati contenuti nei subgraph. Questi dati sono per esempio le informazioni scritte all’interno della blockchain come quelle relative alle transazioni.  Inizialmente per far sì che la rete di The Graph funzionasse è stato creato un servizio di hosting centralizzato, gestito da Edge & Node, dello stesso team che ha dato vita alla crypto GRT. Ad oggi questo servizio di hosting ospita più di 24.000 subgraph che andranno man mano trasferiti sulla main net decentralizzata. Il passaggio sulla main net decentralizzata sta avvenendo in modo graduale. Il primo subgraph è stato lanciato su questa rete nel primo trimestre del 2021, e al 30 Giugno 2022 il numero di quelli attivi era di 392. 

La completa migrazione verso la main net e le sue fasi

La migrazione di tutte le funzionalità verso la main net di The Graph dovrebbe essere completata nel primo trimestre del 2023. A quel punto il servizio di hosting centralizzato verrà completamente disabilitato e sarà possibile accedere ai dati presenti sui subgraph solamente in modo decentralizzato. Vediamo attraverso quali fasi avverrà nello specifico:

  1. Durante la prima fase, che è già iniziata all’inizio del terzo trimestre del 2022 è cessato lo sviluppo di nuovi subgraph sul servizio di hosting centralizzato. È ancora possibile aggiornare i subgraph rimasti sul servizio di hosting ma non costruirne di nuovi. Al momento ci troviamo proprio in questa fase;
  2. Nella seconda  fase, tutti gli aggiornamenti dei subgraph dovranno essere effettuati tramite Subgraph Studio, un ambiente di sviluppo isolato e sicuro creato appositamente per  testare i subgraph. Una volta testati vanno pubblicati sulla rete decentralizzata. Non sarà quindi più possibile aggiornare i subgraph presenti sul servizio di host centralizzato;
  3. Nella terza e ultima fase verranno completamente eliminati i subgraph che si trovano sul servizio di hosting centralizzato. Ciò dovrebbe avvenire entro il primo trimestre del 2023 e saranno gli ingegneri e gli sviluppatori del team ufficiale della crypto GRT ad occuparsene.

La decentralizzazione di tutta l’infrastruttura permetterà a chi utilizza il servizio offerto dall’ecosistema di The Graph di costruire dapp completamente decentralizzate

La collaborazione con Silicon Kruger e Good Work foundation

Uno degli ultimi progetti di The Graph si è sviluppato attraverso una collaborazione con Silicon Kruger, un centro di innovazione creato per facilitare l’accesso al Web3 ai paesi in via di sviluppo del continente africano. Silicon Kruger e The Graph hanno sviluppato il primo indicizzatore per dapp africane chiamato Index Africa. L’indicizzatore aggrega i dati delle applicazioni decentralizzate e trattiene una parte delle ricompense generate dal proprio nodo, le quali vengono poi destinate ad un programma di finanziamento per gli studenti dell’Africa rurale. Tutto ciò è possibile grazie al partner no-profit di Index Africa, la Good Work Foundation, un’organizzazione sudafricana che dal 2005 si occupa di fornire l’accesso all’istruzione a giovani studenti africani.

Gli sviluppatori riusciranno a concludere la migrazione nel tempo prestabilito? E la rete di The Graph e la sua crypto GRT attrarranno le applicazioni che aspirano ad essere completamente decentralizzate? Seguici per non perderti i prossimi aggiornamenti!