Oggi hard fork di Polygon, cosa succede? 

Polygon: hard fork previsto oggi, cosa cambia? Le ultime news

Cosa cambia con l’aggiornamento di Polygon previsto per oggi? Occhio al costo del gas e al funzionamento dei nodi

Oggi 17 Gennaio Polygon ha in programma un hard fork, ovvero un aggiornamento sostanziale della blockchain che prevede nuove regole su due aspetti: le tariffe del gas e le “riorganizzazioni” della chain.

La proposta, avanzata dalla community della blockchain, è stata discussa a partire dal 22 Dicembre ed è stata approvata il 12 Gennaio 2023. L’hard fork fa capo a un’iniziativa più ampia volta a migliorare le capacità tecniche della blockchain sul breve. Mentre integrazioni come la Polygon zkEVM rientrano in una prospettiva a lungo termine. 

Le modifiche verranno applicate al blocco 38.189.056 atteso per oggi. I validatori della rete, che partecipano al meccanismo di consenso, hanno già modificato i loro nodi per continuare a funzionare anche dopo il completamento dell’hard fork. Cosa cambia con l’aggiornamento di Polygon previsto oggi? 

Hard fork Polygon: diminuisce il costo del gas?

Con l’hard fork, Polygon mira a ridurre le impennate dei prezzi del gas che si verificano nei periodi di elevata attività ovvero quando alla blockchain viene richiesto di gestire una grande quantità di transazioni. 

A questo scopo verrà modificato il “Base Fee Change Denominator”, un parametro che determina in maniera inversamente proporzionale questi costi. Più il valore del parametro è alto, più basse saranno le commissioni da pagare. Con l’hard fork questo valore verrà moltiplicato da 8 a 16. In questo modo durante i periodi di intensa attività della blockchain i prezzi cresceranno in maniera proporzionale e contenuta, in linea con gli standard del gas di Ethereum

Cosa sono le riorganizzazioni della catena?

La seconda proposta dell’hard fork di Polygon previsto per oggi è la “diminuzione della lunghezza dello sprint dei nodi per diminuire le reorg”. Con questo termine si intendono le “riorganizzazioni” della chain ovvero degli eventi che possono verificarsi quando un gruppo di nodi accetta una versione alternativa della chain rispetto a quella che viene considerata valida dalla maggioranza dei nodi. Questo accade perché nodi diversi possono arrivare a finalizzare un blocco in momenti diversi. Per approfondire il funzionamento di una blockchain, leggi qui

Le reorg potrebbero creare problemi di sicurezza, infatti in queste situazioni può essere difficile verificare se le transazioni siano state eseguite con successo. 

Per affrontare questo problema relativamente frequente, Polygon vuole ridurre l’intervallo di tempo in cui un nodo può produrre blocchi senza fermarsi (da 128 secondi a 32 secondi). Questo intervallo di tempo si chiama sprint

In questo modo il team prevede un calo delle possibilità che altri validatori intervengano nella produzione di un blocco già in carico ad un altro nodo. 

Il cambiamento non influirà sul sistema delle ricompense per i validatori. 

Cosa cambia per gli utenti di Polygon?

Chi possiede MATIC, la crypto di Polygon, o utilizza dapp costruite su questa chain non dovrà preoccuparsi di attuare nessun accorgimento in occasione dell’hard fork di oggi. Si tratta infatti di un aggiornamento tecnico riservato ai nodi validatori. Nonostante questo avrà un impatto indiretto sugli utenti che troveranno una blockchain più scalabile ed efficiente

Quali sono i paesi più crypto-friendly del mondo?

Bitcoin: quali sono i paesi più crypto-friendly?

L’adozione si misura in termini di regolamentazione o in termini di possesso e utilizzo? Scopri quali sono i paesi più crypto-friendly

Sin dalla loro nascita le criptovalute sono state una tecnologia globale. Progetti come Bitcoin ed Ethereum hanno fornito a tutti i cittadini del mondo un accesso paritario alle crypto e ai servizi DeFi (finanza decentralizzata). Basta solamente una connessione internet funzionante ed è possibile processare transazioni in criptovalute o utilizzare applicazioni decentralizzate (dapp). Alcune nazioni hanno dimostrato, in questi anni, un maggior interesse sull’argomento rispetto ad altre. Scopri quali sono i paesi più crypto-friendly (ovvero quelli che utilizzano maggiormente le criptovalute) e in che modo sta procedendo la mass adoption.

Paesi crypto-friendly: quando le crypto diventano necessarie

Il nostro sistema bancario e il governo solitamente non impongono restrizioni sui movimenti di denaro, permettendoci di gestire le nostre finanze in modo efficiente. In tanti paesi del globo, però, le persone non possiedono il completo controllo dei loro soldi. È il caso per esempio del Libano in cui, dal 2019, sono state attuate alcune leggi che limitano le attività bancarie dei cittadini. Il motivo? Una durissima crisi finanziaria iniziata nel 2019 che ha portato la valuta libanese a perdere oltre il 90% del suo valore. Questa situazione ha causato un grande incremento di rapine nelle banche, le persone che irrompono armate negli istituti di credito tuttavia non sono realmente intenzionate a rubare, vogliono solamente aver accesso ai loro risparmi. 

Bitcoin e le criptovalute possono risolvere una parte di questo problema. Grazie alle crypto gli individui che vivono in questi paesi possono gestire in prima persona il denaro che possiedono. Questa tendenza è stata evidenziata dalla classifica degli stati del mondo in termini di mass adoption del Global Crypto Adoption Index (GCAI) che vede le sue prime posizioni occupate da paesi in via di sviluppo o nazioni in difficoltà. Il GCAI è un report redatto da Chainalysis, una società che si occupa di svolgere analisi su blockchain per istituzioni finanziarie, agenzie governative e aziende, che ha l’obiettivo di valutare il livello di adozione delle criptovalute nei paesi del mondo. Vediamo in che modo è stata stilata la classifica di Chainalysis e quali sono i paesi più crypto friendly. 

Le metriche per misurare la mass adoption

Misurare l’adozione delle crypto in ogni stato non è per niente semplice, dal momento che bisogna tenere conto di un gran numero di fattori. Il Global Crypto Adoption Index utilizza cinque metriche per monitorare la mass adoption in più di 140 paesi del mondo. Ciascuna è relativa agli individui residenti del paese esaminato:

  • Volume di denaro scambiato sui CEX;
  • Valore delle criptovalute utilizzate sulle applicazioni decentralizzate (dapp) come gli NFT marketplace o le piattaforme per lo Yield Farming;

È necessario precisare che Chainalysis valuta tutti i suoi risultati utilizzando il dato della Parità del Potere d’Acquisto (PPA), che tiene conto del potere d’acquisto medio dei cittadini di ciascun paese. Più basso è il punteggio PPA di una nazione, meno reddito hanno a disposizione i residenti. 

Perciò la classifica contenuta nel Global Crypto Adoption Index non è composta dai paesi che possiedono più criptovalute in termini assoluti, bensì gli stati che possiedono più crypto in relazione al reddito medio dei propri cittadini.

La classifica dei paesi più crypto friendly

  1. Vietnam

Non è la prima volta che il Vietnam emerge come il paese più crypto-friendly. Infatti ha conquistato il primo posto anche nel Global Crypto Adoption Index dell’anno 2021. Gli autori dello studio hanno suggerito che le ragioni principali dell’interesse del Vietnam per le criptovalute possono essere legate al primato nel settore dei giochi play-to-earn e NFT.

Il Vietnam è la patria della società Sky Mavis, che si occupa dello sviluppo del gioco play-to-earn Axie Infinity. Inoltre alcuni dati recenti indicano che circa 2,1 milioni di cittadini vietnamiti possiedono almeno un NFT, il che fa sì che la nazione asiatica si assicuri un posto tra i primi cinque paesi per holder di token non fungibili.

  1. Filippine

Le Filippine sono un altro paese del Sud-Est asiatico che ha visto un’impennata della domanda di criptovalute, sempre grazie ai giochi play-to-earn e agli NFT. Secondo molte stime, il 35-40% del traffico su Axie Infinity proviene proprio dal paese asiatico. Il gioco è così diffuso nelle in questo paese che nel 2021 il Bureau of Internal Revenue nazionale ha introdotto nuove leggi fiscali sulle criptovalute per i giocatori di Axie.

  1. Ucraina 

Nel caso dell’Ucraina, l’invasione russa del 2022 ha costretto molti residenti a utilizzare le criptovalute per i pagamenti quotidiani. Inoltre poco dopo lo scoppio della guerra, lo stato ha creato portafogli ufficiali per accettare donazioni in crypto che hanno raggiunto l’incredibile cifra dei 100 milioni, contribuendo a trasformare il paese in uno dei più crypto-friendly al mondo. La nazione dell’Europa orientale ha anche sperimentato l’uso di NFT per raccogliere donazioni.

I primi tre posti della classifica di Chainalysis ci dimostrano quanto ciò che abbiamo anticipato nel primo paragrafo sia reale. Due posizioni su tre sono infatti occupate da paesi che versano in condizioni economiche difficili. L’Ucraina è impegnata da più di un anno in un duro conflitto con la Russia e le Filippine sono uno dei paesi dell’Asia con il più alto tasso di povertà e una grande diseguaglianza tra le sue classi sociali.

I paesi con il maggior numero di crypto hodler 

La classifica in termini di mass adoption non è l’unica redatta da Chainalysis nel suo report. All’interno del Global Crypto Adoption Index c’è anche la lista dei paesi che ospitano il maggior numero di crypto holder, ovvero soggetti che possiedono criptovalute. Al primo posto di questa graduatoria in termini assoluti, ovvero tenendo conto della quantità totale di crypto possedute, ci sono gli Stati Uniti, in cui gli hodler sono circa il 13% della popolazione (46 milioni di persone). 

Tuttavia, analizzando i dati senza tener conto del valore totale posseduto, la classifica cambia nuovamente. Al primo posto c’è la Thailandia, paese in cui il 20% dei residenti possiede crypto. Nigeria, Filippine e Sudafrica sono a pari merito al secondo posto, con il 19,4% di crypto holder.

I paesi in cui Bitcoin è una moneta a corso legale 

Un altro modo per valutare quanto i Paesi sono crypto-friendly, oltre al possesso e all’utilizzo, è il riconoscimento di Bitcoin, o di un’altra criptovaluta, come valuta a corso legale . Per diventare una moneta legalmente riconosciuta è necessario che uno stato o una banca centrale riconosca quest’ultima come metodo di pagamento ufficiale, non solo per beni o servizi ma anche per tasse e debiti. Ad oggi soltanto due paesi hanno legalizzato Bitcoin in questo modo: El Salvador e la Repubblica dell’Africa Centrale. La mass adoption sembra essere, per ora, più legata all’utilizzo effettivo delle criptovalute rispetto alla regolamentazione, che è ancora molto indietro in quasi tutti i paesi del mondo. Vedremo se nel 2023 altri paesi si aggiungeranno a quelli che riconoscono Bitcoin come moneta a corso legale o se preferiranno sviluppare valute digitali di loro proprietà (CBDC).

Quali sono le 5 crypto più decentralizzate del mercato?

Le 5 criptovalute più decentralizzate

Parliamo di uno dei temi fondamentali nel mondo della blockchain. Scopri quali sono le 5 criptovalute più decentralizzate sul mercato!

I progetti crypto sono sempre di più, ma quali sono quelli più fedeli agli ideali dei vecchi cypherpunk? Quando Satoshi Nakamoto diede vita a Bitcoin, il suo proposito era quello di creare una moneta digitale totalmente decentralizzata e a prova di censura. Attualmente, i progetti crypto rispettano questo ideale? Scopri quali sono le 5 criptovalute più decentralizzate! 

Un passo indietro: che cosa si intende per decentralizzazione?

Generalmente parlando, la decentralizzazione è una sorta di processo che sposta il potere decisionale da un’autorità centrale (come un governo o una banca) a più realtà locali (come le amministrazioni regionali o comunali, oppure ai singoli). 

Nel mondo delle criptovalute la decentralizzazione è quindi la capacità, di una blockchain, di funzionare senza un’autorità centrale che la controlli, ma grazie ad una comunità distribuita di partecipanti (i nodi validatori o i miner) che lavorano per garantire la sua sicurezza. Prendiamo come esempio una delle organizzazioni centralizzate che tutti noi utilizziamo quotidianamente: una banca. Se vuoi inviare del denaro a qualcuno attraverso un bonifico, c’è sempre il rischio che la tua banca blocchi il pagamento o che i suoi server smettano di funzionare. Se invece vuoi mandare dei Bitcoin a qualcuno invece, ti basta processare una transazione e aspettare che venga finalizzata dai miner. 

Uno dei fattori principali che si utilizza per valutare se e quanto una criptovaluta è decentralizzata è il numero di nodi che possiede il suo network. 

Che cos’è un nodo?

I nodi sono dispositivi informatici che si connettono all’interfaccia di una blockchain e si occupano di validare le transazioni ovvero garantire che siano legittime e vengano registrate in modo sicuro. Per fare questo esistono diverse modalità che dipendono dal meccanismo di consenso che una crypto utilizza; per esempio, in una blockchain che utilizza il Proof-of-Work, i nodi validano le transazioni attraverso il mining. Se invece il meccanismo utilizzato è il Proof-of-Stake, la sicurezza della blockchain viene garantita dallo staking. 

In questa lista delle 5 criptovalute più decentralizzate utilizzeremo come parametro il numero di nodi che ogni blockchain possiede. Attenzione! La quantità di nodi è uno degli aspetti principali che indicano il livello di decentralizzazione di un network, ma esistono anche altri parametri da considerare. 

Bitcoin

Bitcoin ha un market cap di più di 300 miliardi di dollari e utilizza, per la validazione delle transazioni, un meccanismo di consenso di tipo Proof-of-Work. Questa blockchain possiede, ad oggi, più di 14.000 nodi pubblici dislocati in tantissimi stati differenti. Non tutti producono attivamente nuovi blocchi, alcuni nodi contribuiscono alle attività della blockchain semplicemente trasmettendo le informazioni sulle transazioni che riceve, in un grande “passaparola”. In generale, dato il grande numero di nodi, Bitcoin è praticamente inviolabile dai 51% attack degli hacker e immune all’eventuale censura dei governi. 

Ethereum

L’altcoin per eccellenza, Ethereum, è la seconda crypto per market cap nonché una delle 5 blockchain più decentralizzate. Dopo l’aggiornamento The Merge, il suo meccanismo di consenso è diventato Proof-of-Stake. I nodi di Ethereum sono al momento quasi 500.000, è necessario precisare, però, che la maggior parte è riunita in organizzazioni più grandi, chiamate staking pool. In altre parole, per quanto numerosi, alcuni nodi sono gestiti da un numero limitato di enti.

Dogecoin

Dogecoin è una delle crypto che possiede più nodi, al momento più di 3.500. Non è solamente la memecoin più famosa ma è anche una delle 5 criptovalute più decentralizzate. Ancora una volta, parlando di Doge si finisce per citare anche Elon Musk. Alcuni nodi di questa blockchain infatti, nello specifico 112, utilizzano i satelliti di Starlink per connettersi a internet. Starlink, una delle più celebri invenzioni di Musk, è una costellazione costituita da migliaia di satelliti che orbitano attorno alla Terra e garantiscono una connessione internet stabile a qualsiasi latitudine e longitudine del gobo. 

Monero

L’obiettivo principale di Monero (XMR) da quando è nata nel 2014 è quello di essere più privata e decentralizzata possibile. XMR è definita una privacy coin e possiede 1.988 nodi attivi largamente distribuiti in tutto il mondo. È stata creata per risolvere alcuni punti deboli che affliggevano Bitcoin all’epoca, in particolare quelli relativi alla centralizzazione dei miner che erano meno geograficamente distribuiti di quanto lo siano oggi. Per mantenere la sua posizione tra le criptovalute più decentralizzate del mercato, Monero ha una strategia: l’aggiornamento del suo algoritmo. Come influisce questo sulla decentralizzazione? Quando avvengono modifiche strutturali, i miner sono costretti ad aggiornare gli hardware ASICs che utilizzano per lavorare sulla blockchain. Gli aggiornamenti sono costosi e impegnativi e se avvengono così spesso, come nel caso di Monero, i miner non sono incentivati a costruire degli enormi nodi. Per questo Monero si basa sul lavoro di tanti piccoli miner distribuiti geograficamente. 

Solana

L’ultima della lista delle 5 criptovalute più decentralizzate è Solana, una blockchain pubblica creata alla fine del 2017 dal programmatore di origine Ucraina Anatoly Yakovenko. Definita, in occasione del lancio, “The Ethereum Killer” ha costruito il suo successo intorno al concetto di scalabilità. Essere scalabili, nel mondo delle blockchain, significa poter processare un grande numero di transazioni al secondo attraverso il pagamento di bassissime commissioni. I nodi validatori Solana, come quelli di Ethereum, utilizzano un algoritmo di consenso Proof-of-Stake, mentre per generare il timestamp (ovvero l’elemento che contiene l’ordine cronologico delle transazioni processate su una blockchain) si servono di un sistema innovativo chiamato Proof-of-History. Nonostante il network possieda un altro grado di scalabilità non rinuncia sicuramente alla decentralizzazione, i validatori che approvano le transazioni sulla sua rete sono, ad oggi, più di 2.000.

Le criptovalute da tenere d’occhio nel 2023

Crypto: progetti e novità per il 2023

Analizziamo i trend e gli avvenimenti memorabili del 2022 e scopriamo i progetti crypto più interessanti per il 2023. Ecco quelli da non perdere!

Dopo l’entusiasmo degli all time high con cui abbiamo iniziato quest’anno, durante il 2022 le criptovalute ne hanno passate tante. E noi con loro. Dall’inasprimento delle politiche monetarie, al fallimento di alcuni progetti crypto considerati giganti del settore. In questa situazione alcune monete virtuali se la sono cavata meglio di altre. Siamo qui per ripercorrere ed analizzare i trend e gli avvenimenti del 2022 e per scoprire i progetti crypto più interessanti per il 2023.

Il mercato crypto nel 2022: cosa è successo?  

Prima di analizzare i nuovi progetti e le novità che le crypto più capitalizzate hanno in serbo per il 2023, facciamo un veloce riepilogo di quello che è successo nel settore durante questo difficile anno. Il 2022 delle criptovalute può essere riassunto in questi due concetti: fallimenti e adozione. Abbiamo iniziato l’anno ancora entusiasti dei picchi di prezzo che erano appena stati raggiunti, ma presto ci siamo addentrati in una situazione economica negativa. I mercati emergenti, come quello delle criptovalute, hanno risentito delle politiche monetarie sempre più dure. Come abbiamo visto più volte con i nostri Young Market, l’andamento di Bitcoin e di Ethereum ha seguito le vicende macroeconomiche. Il mercato azionario statunitense ha perso oltre il 15% del valore, i mercati obbligazionari il 20% e il mercato crypto è sceso di oltre il 50% rispetto al picco raggiunto a Novembre 2021.

Nei primi mesi dell’anno in realtà le criptovalute non hanno risentito particolarmente di questa situazione, o almeno fino al crollo della blockchain Terra. Una nuova batosta poi è arrivata qualche settimana fa con la bancarotta di FTX. Il fallimento di questi due progetti crypto ha portato l’attenzione sulla regolamentazione del settore per tutelare gli utenti. Argomento di cui probabilmente sentiremo molto parlare nel 2023. 

Anche se questi fallimenti hanno influenzato il mercato, è importante notare che nessuno dei due è stato causato da problemi della tecnologia blockchain in sé. Anzi nel 2022 lo sviluppo tecnico ha continuato il suo percorso e per le criptovalute i progressi sono notevoli. 

Tendenze: svolta mobile e la ricerca di scalabilità

Il mondo delle criptovalute quest’anno sembra essersi finalmente accorto dell’importanza del “mobile”. Concretamente questa svolta si è vista nello sviluppo di nuovi progetti crypto tra cui: dapp, wallet e giochi play-to-earn per i dispositivi mobile, e nel lancio di veri e propri smartphone per facilitare l’uso dei servizi. Come nel caso di Saga, il cellulare di Solana. L’obiettivo di questi progetti è quello di migliorare l’esperienza degli utenti, abbracciare il mobile è necessario per raggiungere al più presto il miliardo di persone che eseguono operazioni in criptovalute regolarmente (al momento la stima è 300 milioni). Per molti le dapp in versione mobile e gli smartphone crypto fra qualche anno saranno molto più diffusi dei dispositivi AR e VR per il Metaverso. Sulla scia di questa tendenza, il 2022 è stato anche l’anno in cui gli NFT sono arrivati sui social network

Come vedremo nei prossimi paragrafi, il principale obiettivo che si sono dati i più capitalizzati progetti crypto per il 2023 è quello di potenziare la propria scalabilità. Ovvero rendere i network sempre più veloci ed economici da utilizzare.

Bitcoin 

La moneta di Nakamoto inizia il suo 2023 con un record! Il progetto Layer 2 della criptovaluta più longeva e famosa al mondo, il Lightning Network, ha raggiunto, negli ultimi giorni del 2022 la capacità, ovvero il valore massimo scambiabile, di 5.000 BTC. Questo valore cresce in maniera proporzionale all’uso che si fa del Lightning Network, che ora è ai massimi storici soprattutto grazie all’adozione e alle integrazioni per i piccoli pagamenti. Allo stesso tempo, come in un circolo virtuoso, la capacità fa aumentare la velocità e la quantità delle transazioni. Un’altra novità per Bitcoin è lo sviluppo di Taro. Gli stessi creatori del Lightning Network hanno annunciato questo nuovo progetto crypto che consentirà di sviluppare stablecoin sulla blockchain di BTC

Ethereum

L’evento blockchain più importante del 2022? The Merge! Ovvero il passaggio di Ethereum dal meccanismo di consenso Proof-of-Work a quello Proof-of-Stake. La complessità e la portata delle conseguenze di questo cambiamento rendono The Merge uno dei più grandi traguardi nella storia della blockchain. Ma quali sono i nuovi progetti e le novità della crypto di Vitalik Buterin per il 2023? Il primo punto della roadmap è l’aggiornamento Shanghai che completerà il passaggio al Proof-of-Stake regolando le attività di staking per i validatori. L’Ethereum Foundation si è posta due ulteriori obiettivi: riuscire a processare fino a 100.000 transazioni al secondo e ridurre le commissioni sul suo network. Entrambi questi miglioramenti potranno essere raggiunti grazie alle novità che verranno implementate da un nuovo pacchetto di aggiornamenti, noto con il nome di  “Sharding”.

Polygon

Anche il team di MATIC nel 2022 si è concentrato sul miglioramento della scalabilità della blockchain. La più grande novità in questo senso è l’integrazione dei rollup zk, una tecnologia Layer-2 che permette di raggruppare le transazioni off chain e di trasferirle tutte insieme on chain. In questo modo diminuiscono i tempi necessari a validare le transazioni e viene alleggerito il peso dei dati che vengono trascritti sulla blockchain. Quest’anno per Polygon è stato davvero intenso, oltre ad aver raggiunto il suo obiettivo di diventare carbon neutral (e di compensare tutte le emissioni fin dalla sua fondazione), ha stretto numerose collaborazioni con aziende e brand iconici esterni al mercato delle criptovalute. I nuovi progetti per MATIC, la crypto di Polygon, per il 2023 si concentreranno su un ulteriore incremento della scalabilità del proprio network e su una sempre più progressiva adozione.

Cardano 

Per Cardano a Settembre 2022 è arrivato l’aggiornamento Vasil, pensato per potenziare le prestazioni della blockchain in termini di scalabilità e velocità. L’aggiornamento ha modificato il sistema di convalidazione e di trasmissione delle transazioni e anche il linguaggio di programmazione per gli smart contract di Cardano, Plutus. Vasil è una delle iniziative del team di ADA per attrarre gli sviluppatori di dapp, soprattutto di stampo DeFi. Insomma grazie a questo aggiornamento la blockchain di Charles Hoskinson si aspetta un 2023 all’insegna dello sviluppo di tanti nuovi progetti crypto sul suo network. 

Dogecoin 

Il flirt tra Dogecoin e Elon Musk continuerà presumibilmente anche nel 2023. Proprio grazie a lui, questa criptovaluta ha attraversato il 2022 senza troppi danni. Il prezzo di Dogecoin ha tenuto il passo delle dichiarazioni e delle scelte imprenditoriali di Musk e per ogni novità, abbiamo ritrovato un pump. La crescita della meme coin si è accentuata particolarmente a Novembre, quando Musk ha comprato Twitter facendo piani sul futuro del social network. Uno dei progetti crypto in cui il tycoon potrebbe coinvolgere Dogecoin? Le modalità di pagamento su Twitter

Stablecoin 

Se diamo un’occhiata alla classifica delle criptovalute per market cap, tra Bitcoin, Ethereum e le altre di cui abbiamo appena raccontato le principali novità, troviamo schierate le stablecoin. Come è andato il 2022 per Tether e USDC e che progetti hanno in serbo per il 2023 queste crypto ancorate al dollaro? Dopo la perdita dell’ancoraggio della stablecoin di Terra, che ha poi causato il collasso di tutto l’ecosistema, la reputazione di questo genere di monete digitali è stata offuscata. Tether e USDC hanno quindi passato questi mesi a lavorare sulla trasparenza e al mantenimento della fiducia degli utenti. Tether, che nel frattempo si espansa anche su Polkadot, in un comunicato del 9 Novembre assicura che “i token sono sostenuti al 100% dalle nostre riserve” e che “Tether detiene un portafoglio solido, conservativo e liquido, che comprende contanti, equivalenti e titoli del Tesoro statunitense”.Anche Circle, l’azienda che gestitsce USDC, conferma la solidità delle sue riserve e quest’estate ha lanciato anche una nuova stablecoin ancorata all’euro. Gli sforzi delle stablecoin centralizzate sembrano ripagati dal momento che la loro capitalizzazione di mercato continua a crescere. Nei primi mesi del 2023 dovrebbero inoltre arrivarne di nuove, in particolare quella di Aave e Curve, che sono rispettivamente un protocollo di lending e un’exchange decentralizzato. Riusciranno i due colossi della DeFi a proseguire nei loro progetti di creazione di crypto stabili entro la fine del 2023?

Il prezzo di Solana recupera dopo il crollo di fine 2022

Solana: prezzo crolla a fine 2022 ma poi recupera. Cosa è successo?

Crolla il prezzo di Solana a fine 2022 ma poi recupera dopo capodanno grazie anche alle parole di Vitalik. Scopri cosa è successo!

Fine 2022 e inizio 2023 da tachicardia per il prezzo di Solana: tra importanti collezioni NFT che abbandonano il suo network, l’appoggio di Vitalik Buterin e la nascita decisiva di una nuova memecoin. Quanto è successo alla blockchain negli ultimi giorni ha avuto un grande impatto sul valore della sua criptovaluta, che sembra aver passato il capodanno sulle montagne russe di un parco divertimenti. In questa circostanza, infatti, Solana ha perso più del 40% per poi recuperare nei primi giorni dell’anno nuovo. 

Prezzo Solana: cosa è successo davvero alla fine del 2022?

Gli ultimi giorni dell’anno appena concluso sono stati a dir poco complicati per Solana e per il suo prezzo. Non è completamente chiaro cosa abbia scatenato il movimento ribassista che ha interessato la coin della blockchain fondata da Anatoly Yakovenko, ma probabilmente si tratta di un insieme di fattori. In primis l’abbandono del network da parte delle due collezioni NFT di proprietà di Dust Labs, una delle più grandi aziende Web3 nate su Solana.

Queste due collezioni di successo sono i DeGods e gli y00ts, le quali hanno generato circa 110 e 37 milioni di volume da quando sono state create e che, ad oggi, hanno un prezzo minimo (floor price) di 515 e 148 SOL (circa 5.750 e 1.660 dollari). I due progetti si sposteranno rispettivamente su Ethereum e Polygon presumibilmente nei primi mesi del 2023. L’annuncio della migrazione è avvenuto il 25 Dicembre del 2022, non un grande regalo di Natale per il prezzo di Solana che nei tre giorni successivi è arrivato a perdere fino al 30% del suo valore.

Il secondo fattore che potrebbe aver causato il crollo è il rapporto tra la Solana e Alameda Research, il fondo di investimenti venture fondato da Sam Bankman-Fried. In particolare alcuni esperti del settore pensano che la forte pressione di vendita di SOL sia stata causata dalle liquidazioni di criptovalute da parte del l’hedge fund. Con l’inizio del 2023 però lo scenario è cambiato, grazie principalmente a due avvenimenti. 

Arrivano in soccorso le parole di Vitalik Buterin

Il primo catalizzatore di questa inversione di marcia è stato un tweet di Vitalik Buterin, il fondatore di Ethereum che ha dichiarato di essere fiducioso sul futuro di Solana. Buterin ha inoltre espresso il suo sostegno alla community di sviluppatori che opera sul network.

Il tweet in questione ha avuto un impatto immediato sul prezzo di Solana che è salito del 20% in pochi minuti, un vero e proprio pump, simile a quelli causati da Elon Musk sul grafico di DOGE

E se fosse anche merito di una memecoin…

Dopo aver citato Dogecoin, restiamo in tema memecoin, e vediamo il secondo fattore che alcuni hanno individuato come responsabile della rinascita di Solana all’inizio del 2023. Guardando alle esperienze passate, il periodo crypto che stiamo vivendo non dovrebbe essere favorevole per le memecoin. Fallimenti, crolli e un mercato instabile non incentivano gli utenti a scegliere crypto così volatili e rischiose; ma si sa, questo mondo è pieno di sorprese. Nell’ultima settimana una memecoin, la prima in assoluto, lanciata su Solana è riuscita a centuplicare il suo valore.

Stiamo parlando di BONK, una crypto che si ispira a Shiba Inu, distribuita a partire dal 30 Dicembre 2022 a coloro che avevano interagito, nei mesi precedenti, con alcune community NFT del network di Solana. Nei giorni seguenti all’airdrop di BONK, gli exchange centralizzati (DEX) di Solana, come ad esempio Orca, sono stati investiti da ingenti quantità di liquidità. In particolare la pool SOL/BONK che contiene ad oggi circa 15 milioni di dollari. La memecoin (secondo i dati di CoinGecko) ha, ad oggi, un market cap di 23 milioni di dollari. Si può quindi ipotizzare che l’interesse suscitato abbia contribuito a sollevare il prezzo di Solana dopo il crollo avvenuto alla fine del 2022. 


Dopo la discesa, ora il prezzo di Solana si aggira attorno al livello dei 13$, grazie ad un movimento rialzista che dal 29 Dicembre 2022 ha fatto segnare un incremento del valore superiore al 70%. Intanto il team di sviluppo continua a lavorare ai principali obiettivi da raggiungere il prima possibile nel 2023 tra cui la spedizione dei primi smartphone Solana Saga, il protocollo di pagamenti Solana Pay e l’integrazione del Blockchain Node Engine di Google Cloud.

Young Platform ottiene la licenza dell’Autorité des Marchés Financiers (AMF) per operare in Francia

Young Platform ottiene la licenza dall'Autorité des Marchés Financiers (AMF) per operare in Francia
  • Young Platform, il principale crypto-exchange italiano, è ora pienamente abilitato a operare in Francia, dopo aver ricevuto la certificazione come operatore di servizi di asset digitali da parte dell’Autorità dei Mercati Finanziari francese. 
  • Questo riconoscimento premia gli elevati standard di qualità e sicurezza di Young Platform. 
  • L’ecosistema francese delle criptovalute è uno dei più dinamici in Europa: il numero di francesi che possiedono criptovalute (8%) ha già superato quello di coloro che possiedono azioni (6,7%).

Parigi, 4 gennaio 2023 – Young Platform, il principale crypto-exchange italiano, conferma di essere stato certificato come operatore di servizi di asset digitali (prestataire de services sur actifs numériques, o PSAN) con il numero E2022-60 dall’Autorità dei Mercati Finanziari francese. L’Autorité des Marchés Financier (AMF) è un’autorità indipendente che svolge un ruolo fondamentale nella protezione degli investitori e nella promozione della trasparenza e della stabilità dei mercati finanziari francesi. Con la certificazione di Young Platform, l’AMF conferma la solidità di un modello che tutela gli utenti.

La certificazione da parte dell’Autorità per i Mercati Finanziari francese è una nuova tappa significativa dell’ambizioso piano di espansione europea di Young Platform e arriva solo sei mesi dopo un round di finanziamento da 16 milioni di euro guidato da Azimut per educare l’Europa alle criptovalute. Young Platform raccoglie una community in crescita di oltre un milione di utenti e può ora dare il via alla sua prossima fase di crescita, diventando un attore chiave nell’ecosistema francese delle criptovalute, uno dei più attivi in Europa.

Secondo uno studio condotto dalla società di consulenza KPMG per conto dell’Associazione per lo Sviluppo degli Asset Digitali (Adan), quasi l’8% dei francesi possiede criptovalute e il 30% intende acquistarle. Questo dato è interessante in relazione con il numero di francesi che possiedono azioni: circa il 6,7%, secondo l’AMF. Quindi, ad oggi e nonostante la recente diffusione degli asset digitali, sono più numerosi i francesi che possiedono criptovalute rispetto a quelli che possiedono azioni.

Young Platform mira a semplificare l’accesso al mondo delle criptovalute ai propri utenti, fornendo una serie di prodotti e servizi digitali che rispondono a diverse esigenze in base al livello di competenza, dal principiante all’esperto. Young Platform si rivolge a un pubblico ampio e promuove un’intensa attività educativa sulla tecnologia blockchain e sulle valute virtuali attraverso un’app e contenuti dedicati.

“Al di là della semplice conversione di criptovalute, la missione di Young Platform è quella di trasformare i complessi concetti tecnici sviluppati da una manciata di talentuosi sviluppatori in meccanismi semplici e fruibili dalla maggior parte delle persone. Infatti, crediamo pienamente che il fattore abilitante di questo mercato non sia tecnologico, ma educativo. Il nostro ecosistema di applicazioni consente agli utenti di progredire nei loro tempi per prendere decisioni di investimento informate”, spiega Ambroise Hélaine, Country Manager Francia di Young Platform.  

“L’espansione di Young Platform in Europa è un passo importante per la crescita della nostra azienda e rappresenta una nuova opportunità per chiunque voglia accedere al mercato delle criptovalute tramite le soluzioni innovative di Young Platform. Siamo entusiasti di questo importante traguardo e non vediamo l’ora di espanderci e offrire i nostri servizi a un pubblico ancora più ampio”, conclude Andrea Ferrero, CEO di Young Platform.

La garanzia di un ecosistema sicuro per i nostri utenti 

Mentre il dubbio e la paura hanno preso d’assalto il mercato delle criptovalute dopo l’ATH dello scorso anno (il BTC ha raggiunto i 60K lo scorso dicembre), la certificazione di Young Platform come operatore di servizi di asset digitali è un titolo d’onore per l’azienda e una dimostrazione degli elevati standard dei processi interni di Young Platform.

Gli exchange regolamentati, trasparenti, onshore e/o sottoposti a revisione stanno registrando un forte aumento della quota di mercato. Si tratta essenzialmente di recuperare gli utenti che sono fuggiti verso exchange offshore per avere a disposizione più asset/titoli potenzialmente non registrati, più leva e commissioni più basse. Da ottobre, la quota di mercato degli exchange regolamentati è aumentata di 30 punti percentuali. La deduzione ovvia è che si tornerà agli exchange regolamentati. 

La crescita in condizioni difficili 

Come nel caso del mercato azionario e dei mercati finanziari, la correzione che stanno subendo gli asset digitali è favorita dal fallimento dei principali operatori che facevano da portale d’accesso al mondo delle criptovalute. A differenza di altri exchange di criptovalute, che si affidano a una parte del patrimonio dei loro utenti per costruire le tanto necessarie “pool di liquidità” per proteggere l’esperienza complessiva degli utenti, Young Platform ha adottato, fin dal primo giorno, una filosofia basata sulla protezione degli utenti:

  • Chiara separazione dei fondi aziendali dai fondi degli utenti
  • Partnership strategica con fornitori esterni di liquidità di asset crypto in tempo reale

La prima fase di crescita di Young Platform si è basata su questi principi, portandola ad affermarsi in breve tempo come una delle startup italiane a più rapida crescita, nonostante le difficili condizioni del mercato delle criptovalute.  

Leggi il comunicato su Tech.eu

Young Platform vince il premio “Startup dell’Anno 2022”

Startup dell’Anno 2022: Young Platform vince il premio assieme a epiCura

Young Platform vince il premio “Startup dell’Anno 2022” di I3P, l’incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino

Qui a Young Platform abbiamo concluso l’anno in bellezza con un riconoscimento che ci rende davvero orgoglios*! A Dicembre abbiamo ricevuto il premio “Startup dell’Anno 2022” durante la 23° edizione della “Festa delle Startup I3P”, l’evento annuale dell’Incubatore del Politecnico di Torino che celebra le nuove imprese innovative italiane

La Festa delle Startup 

Ogni anno alla “Festa delle Startup I3P” vengono presentate le nuove realtà selezionate per accedere al programma di incubazione del Politecnico di Torino e assegnati riconoscimenti alle startup che si sono distinte per il loro percorso di successo.

L’evento è stata l’occasione per scoprire prodotti e servizi innovativi, pronti a conquistare il mercato e per raccontare la storia delle startup che hanno mosso i primi passi dal Politecnico di Torino e che hanno dimostrato con il tempo il loro valore. Durante l’edizione della “Festa” del 21 Dicembre 2022, Young Platform ha ricevuto il premio di “Startup dell’Anno 2022”, a pari merito con epiCura, la prima piattaforma digitale che fornisce servizi di assistenza domiciliare. 

Il 2022 di Young Platform

Ci sono anni fatti per sognare e progettare, altri per costruire, altri ancora per raccogliere i frutti del proprio lavoro. Nel 2022 noi a Young Platform ci siamo ampliati e abbiamo dato il massimo, siamo diventati una delle prime tre piattaforme di trading di criptovalute in Italia, con una quota di mercato del 36% e oltre un milione di utenti attivi sulle nostre piattaforme. Abbiamo lanciato il nostro token YNG, inaugurato i Club e concluso un round di finanziamento da 16 milioni di euro guidato da Azimut. Il tutto sempre focalizzati sul nostro obiettivo: facilitare l’accesso al mondo delle criptovalute attraverso applicazioni semplici e chiare e grazie a un’intensa attività educativa sulla tecnologia blockchain e sulle sue applicazioni. 

Grazie I3P!

Nella nostra storia, come in tutte le avventure che si rispettino, c’è stata una figura fondamentale che ha sempre creduto in noi. Non avremmo potuto raggiungere questi traguardi senza il supporto che I3P ci ha garantito fin dal 2019, quando siamo entrati nel suo programma di incubazione per le neonate startup. 

Lo scorso Dicembre, Giuseppe Scellato, il presidente dell’I3P, ha commentato così il nostro premio: “Young Platform con le sue funzionalità di crypto exchange si colloca in un settore in continua evoluzione e in grado di rivolgersi ad una nuova generazione di investitori” e riferendosi anche a epiCura: “siamo orgogliosi di aver affiancato queste startup nel loro percorso di crescita: il nostro obiettivo è continuare a essere un punto di riferimento per l‘innovazione in Italia, sostenendo e promuovendo idee e progetti con elevato potenziale tecnologico e che lavorano su servizi con impatto diretto sulla vita dei cittadini”.

Anche oggi dopo tre anni: grazie I3P!

Il premio Startup dell’Anno ha messo sotto i riflettori il settore fintech, ancora una volta a Young Platform brindiamo con la nostra community perché insieme continuiamo ad andare lontano. E ci aspetta un 2023 indimenticabile!

Gli 8 eventi che hanno cambiato il mercato crypto nel 2022

Mercato crypto: le notizie più importanti del 2022

Il 2022 volge al termine ed è il momento di tirare le somme. Quali sono state le 8 notizie più importanti di quest’anno nel mercato delle criptovalute?

È il momento del flashback di fine anno, occasione per ripercorrere le 8 notizie più importanti del 2022 del mercato crypto. Quest’anno di bear market è stato caratterizzato da fallimenti di enorme portata. Tuttavia, ci sono stati anche sviluppi positivi, soprattutto in termini di adozione e regolamentazione.

1. Il fallimento dell’exchange FTX

Uno degli eventi di quest’anno che ha avuto maggiore impatto sul mercato crypto, è sicuramente il fallimento dell’exchange FTX. L’implosione dell’exchange che si è verificata dal 6 all’11 Novembre 2022 (il giorno in cui FTX ha dichiarato bancarotta) e ha portato, nel giro di un mese, all’arresto del fondatore di FTX Sam Bankman-Fried. Ad oggi Bankman-Fried si trova in un carcere delle Bahamas in attesa di essere estradato negli Stati Uniti. Tutto è iniziato con uno scambio di tweet tra Binance e FTX che ha interessato SBF (l’ex CEO di FTX), Champeng Zhao (il fondatore di Binance) e Caroline Ellison (CEO di Alameda Research, un hedge fund strettamente legato ad FTX). La vicenda, che si rivela ogni giorno più intricata, potrebbe arrivare nelle sale cinematografiche, grazie ad Apple e all’autore e giornalista Michael Lewis

Ripercorri gli aggiornamenti sul drammatico fallimento di FTX

2. Il collasso dell’ecosistema Terra (LUNA)

Per restare in tema catastrofi vediamo come seconda news più importante del mercato crypto del 2022 la disfatta dell’ecosistema Terra (LUNA). Dopo quello che viene chiamato “UST depegging incident”, in cui la stablecoin algoritmica di Terra ha perso l’ancoraggio al dollaro tra il 9 e il 10 Maggio, il network ha subito un tracollo generale che ha portato alla latitanza di Do Kwon, il fondatore dell’ecosistema. Da Settembre lo sviluppatore coreano è ricercato sia dalla polizia federale coreana e sia dall’Interpol

Il crollo è stato un vero e proprio shock per i mercati e la community, da ottava blockchain più capitalizzata, Terra ha perso tutto il suo valore in brevissimo tempo. UST prima di perdere il peg, era la terza stablecoin per capitalizzazione del mercato crypto! Le cause del collasso, a più di sei mesi di distanza, non sono ancora state definite con chiarezza. Le ultime indagini ipotizzano un coinvolgimento di FTX e del fondo di investimenti legato all’exchange, Alameda Research che sembrerebbe aver causato il crollo al fine di danneggiare il suo competitor Three Arrow Capital, fortemente esposto all’ecosistema Terra (LUNA).

Il 28 Maggio, con un fork, è stato rilasciato il nuovo network Terra 2. L’idea di Do Kwon e della community è stata quella di ricostruire l’ecosistema sacrificando l’elemento debole, la stablecoin algoritmica.

Tutte le tappe della storia senza lieto fine di Terra (LUNA):

3. Un anno intenso per il Bored Apes Yacht Club

L’anno del Bored Ape Yacht Club e dell’azienda che ne cura lo sviluppo, Yuga Labs, è iniziato con l’acquisizione dei CryptoPunks, una delle prime collezioni NFT a diventare famosa per i suoi prezzi da capogiro. Il 12 Marzo, Yuga Labs ha comprato i diritti intellettuali e commerciali di CryptoPunks e Meebits per circa 200 milioni di dollari. Yuga Labs ha così riunito gli NFT più importanti del panorama crypto sia per popolarità che per vendite. 

Il 17 Marzo è poi arrivato ApeCoin, il token su Ethereum, sviluppato come chiave d’accesso al Metaverso delle Bored Ape, Otherside, la cui demo è arrivata a Luglio. Insomma la prima parte del 2022 per le Bored Apes è stata a dir poco entusiasmante. La seconda parte del 2022 invece ha portato con sé qualche notizia negativa per l’azienda crypto. Sì, è arrivato lo staking ApeCoin, ma anche un’indagine della SEC (Securities and Exchange Commission) e una del tribunale federale della California, entrambe ancora in corso. La prima ha riguardato la classificazione giuridica degli NFT, nello specifico se le Bored Apes debbano essere considerate security (titoli), mentre la seconda ha colpito sia Yuga Labs ma anche importanti celebrità, sospettate di aver promosso illegalmente le opere d’arte digitale.

Recupera le vicende del Bored Ape Yacht Club

4. Il 2022 è stato l’anno (anche) del Crypto Soccer

L’anno calcistico si è concluso con i mondiali di calcio in Qatar vinti dalla nazionale argentina. L’Albiceleste è salita sul tetto del mondo grazie al suo capitano e numero dieci Lionel Messi, che per via di questa impresa viene ora considerato da molti il calciatore più forte di tutti i tempi. Nel 2022 però è anche avvenuta la consacrazione del calcio come lo sport preferito dal mercato delle criptovalute.

Tra i protagonisti dell’anno c’è Algorand che ha collaborato con FIFA alla piattaforma NFT ufficiale dei mondiali 2022, FIFA Collect +. Ci sono anche però Chiliz e Socios che sono stati protagonisti grazie ai fan token e alle partnership con leggende del calcio e squadre blasonate, tra cui Lionel Messi, Alessandro Del Piero e il Barcelona FC. E infine Sorare, il fantacalcio NFT che ha spopolato, facendo registrare quasi 2 milioni di utenti attivi.

Notizie Crypto Soccer, la formazione è schierata:

5. Il successo più grande del 2022: The Ethereum Merge

La notizia più importante del mercato crypto del 2022 è stata sicuramente quella dell’attivazione dell’aggiornamento di Ethereum: The Merge. The Merge è stato attivato con successo Giovedì 15 Settembre 2022, da quel momento Ethereum ha iniziato a validare le transazioni sul suo network attraverso l’algoritmo di consenso Proof-of-Stake. In seguito a The Merge la rete di Ethereum ha anche ridotto il suo consumo energetico del 99.5%, diventando praticamente a zero impatto ambientale.

In questi quattro mesi, neanche un intoppo per la rete di Vitalik Buterin. Il mercato delle criptovalute però si sa, è soggetto ad una rapida e continua evoluzione perciò ETH non può permettersi di sedersi sugli allori. La Ethereum Foundation guarda ora al prossimo aggiornamento, Shanghai, che dovrebbe arrivare a Marzo 2023 e che consentirà i prelievi di Ether dalle staking pool.

I momenti salienti del successo di The Merge:

6. Gli NFT sui social network: Instagram, Reddit, Telegram e Twitter

Nel 2022 le piattaforme del Web 2.0 sono state fortemente attratte dalle possibilità dei token non fungibili! La love story tra gli NFT e Instagram è iniziata a Gennaio 2022, ed è continuata tutto l’anno. Le ultime notizie crypto sui social network sono di Novembre e vedono il marketplace di Instagram in arrivo nei primi mesi del 2023, sulla blockchain di Polygon.

Il secondo social network che ha dominato i principali NFT marketplace negli ultimi mesi del 2022 è Reddit, che grazie alla sua collezione di digital collectibles si è imposto facendo registrare volumi superiori a 10 milioni di dollari. Anche Telegram si è unito alla festa verso la fine dell’anno, grazie alla sua collezione di handle NFT prodotta in collaborazione con The Open Network. The Open Network e la sua crypto Toncoin sono diventati rispettivamente la blockchain e la criptovaluta ufficiale del social network. Infine, quando si parla di crypto e social network, non si può non includere nel discorso anche Twitter, che da inizio anno, consente di utilizzare gli NFT come foto profilo collegando il proprio wallet!

L’avventura social degli NFT:

7. Regolamentazione tra Europa e Stati Uniti

Il 30 Giugno l’Unione Europea ha approvato il MiCA (Markets in Crypto Assets), un pacchetto di leggi per regolamentare il mercato delle criptovalute. Il documento ha l’obiettivo di imporre degli standard al settore per la salvaguardia degli utenti. Il MiCA prevede regole per le stablecoin, stabilisce le responsabilità giuridiche e finanziarie in casi di bug o insolvenze, designa organi di sorveglianza e prerequisiti per le aziende che vogliono fornire servizi su blockchain. Si tratta della prima vera e propria iniziativa dell’Unione Europea in campo crypto, i suoi effetti saranno determinanti. Il MiCA dovrebbe entrare in vigore entro l’inizio del 2024, nel frattempo gli attori del mondo crypto avranno tempo per adeguarsi alle nuove normative. Anche gli Stati Uniti hanno fatto qualche passo in avanti per quanto riguarda la regolamentazione. Il 16 Settembre gli USA hanno rilasciato un report riassuntivo delle indagini sul settore crypto svolte da nove agenzie federali in cui sono stati trattati vari argomenti che hanno a che fare con le criptovalute. Dalle CBDC alla protezione dei consumatori e delle imprese. Il fallimento di FTX però potrebbe allungare i tempi necessari per redigere un documento normativo completo e definitivo.

La regolamentazione nel 2022: dal MiCA al report degli Stati Uniti

8. Donazioni in Ucraina

Chiudiamo la lista delle 8 notizie che hanno segnato il mercato crypto nel 2022 con un esempio di solidarietà nel settore, manifestatosi attraverso gli aiuti forniti all’Ucraina all’inizio di quest’anno. Il 24 Febbraio in Europa è scoppiato un conflitto che tutt’oggi non accenna a concludersi. Due giorni dopo il primo attacco militare della Russia, il profilo Twitter Ufficiale dell’Ucraina ha pubblicato l’indirizzo di un wallet con l’invito a donare criptovalute. Gli aiuti al popolo invaso sono arrivati tramite blockchain, le criptovalute si sono dimostrate il metodo più efficace e veloce per far arrivare risorse economiche dall’estero, soprattutto dopo che i sistemi bancari sono stati compromessi. 

In Ucraina infatti per evitare il collasso del sistema bancario, i prelievi di denaro sono stati limitati fin dalle prime fasi del conflitto e successivamente congelati. In meno di un mese sono arrivati circa 100 milioni di dollari in donazioni crypto. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy il 16 Marzo 2022 ha firmato una legge sugli asset virtuali, rendendo le criptovalute legali nel paese. L’Ucraina ha inaugurato un museo digitale che custodirà e venderà NFT che documentano la guerra. 

Il ruolo delle criptovalute durante il conflitto in Ucraina:

Una donazione in crypto per Save the Children e EMERGENCY

Save the Children e EMERGENCY, donazioni in crypto come fare su Young Platform

Le tue donazioni in crypto per Save the Children e EMERGENCY passano da Young Platform

La più piccola unità di Bitcoin si chiama satoshi ed è la sua centomilionesima parte. È una cifra davvero minuscola. Per darti l’idea scriviamola con tutti gli zeri: 0,00000001. Si dice che le piccole cose possono cambiare una vita: sorridere agli sconosciuti, mangiare una pizza con gli amici, i bambini. Forse anche un satoshi. 

Puoi donare le tue crypto a Save the Children Italia Onlus e EMERGENCY tramite l’app di Young Platform.

Perché donare in crypto?

I motivi che possono spingerti ad effettuare donazioni in crypto possono essere diversi. Gli investitori che stanno cavalcando con destrezza questo Bull Market potrebbero voler condividere una piccola parte della loro fortuna, con chi non ne ha avuta negli ultimi anni. Oppure, questa esigenza potrebbe derivare da problemi o limitazioni applicate ai circuiti tradizionali per lo scambio di valore.

Per esempio, quando l’Ucraina è stata invasa dalla Russia nel 2022, per la prima volta nella storia una nazione ha chiesto pubblicamente donazioni crypto laddove il sistema bancario cominciava a collassare. E sono arrivati milioni e milioni di dollari in token, da tutto il mondo per aiutare le persone messe alle strette dalla guerra.

Insomma, le donazioni in criptovalute sono senza confini, si possono fare ovunque e arrivano dappertutto. Perfino a chi non ha un conto in banca. Anche nel caso di Save the Children e EMERGENCY, le donazioni in crypto fatte con Young Platform contribuiranno a sostenere la popolazione che verte, oggi, in situazioni critiche.

Chi riceverà le tue donazioni in crypto?

Save the Children accetta donazioni in criptovalute per garantire protezione e aiuti immediati (generi alimentari, beni di prima necessità e sostegno economico e psicologico) alle bambine e ai bambini che vivono nelle aree colpite dai conflitti mondiali e dai terremoti. In particolare, data la situazione attuale, in Palestina e in Ucraina, ma anche in altri 68 paesi. 

EMERGENCY, invece, si occupa di fornire cure gratuite di alta qualità alle vittime dei conflitti e della povertà ed è attiva a Gaza, in Afghanistan, Iraq, Italia, Sierra Leone, Sudan, Ucraina, Uganda.

Nel contesto geopolitico attuale caratterizzato da due gravissimi e lunghi conflitti, offrire un contributo, a prescindere dal suo valore, può fare la differenza. Per esempio, la situazione a Gaza peggiora giorno dopo giorno, i bisogni sanitari sono enormi e le condizioni della popolazione insostenibili.

Come funziona la donazione?

Puoi effettuare donazioni in criptovalute a Save the Children Italia e EMERGENCY con un semplice prelievo. Ecco tutti i passi da fare. 

Prima di iniziare apri questo uno dei due link che trovi qui sopra (o anche entrambi) inserire i tuoi dati anagrafici.

Nel caso in cui tu voglia donare a Save the Children e EMERGENCY, puoi scegliere la crypto che vuoi regalare tra tutte quelle disponibili, ti apparirà l’indirizzo del wallet in forma di codice alfanumerico e come QR code.

  1. Apri l’app di Young Platform nella sezione Portafoglio;
  2. Seleziona la voce “Preleva
  3. Scegli una criptovaluta, l’importo e clicca su “Continua”; 
  4. Incolla l’indirizzo del wallet di Save the Children o di quello di EMERGENCY che hai copiato dal link indicato o scannerizza il QR code. Ti consigliamo di non scrivere l’indirizzo manualmente per evitare errori e ricorda: seleziona solo l’indirizzo della crypto che vuoi donare! Per donare Bitcoin serve un indirizzo Bitcoin, per Ether serve un indirizzo Ethereum e così via. 
  5. Conferma in maniera definitiva la donazione a Save the Children o EMERGENCY tramite la mail che riceverai al tuo indirizzo. 

Se vuoi visualizzare lo stato della tua transazione sulla blockchain, puoi incollare il TxID nella barra di ricerca di un blockchain explorer come Blockchair o Etherescan.

“A Natale, salva il loro futuro” con Save The Children e Young Platform

Young Platform e Save the Children Italia per “A Natale, salva il loro futuro”

Al via la partnership tra Young Platform e Save the Children per donare criptovalute e aiutare i bambini in Italia e nel mondo

  • L’Organizzazione  ha scelto la piattaforma dell’exchange italiano community leader per aprire un wallet;
  • Gli utenti potranno inviare bitcoin, ether o le altre crypto per sostenere i progetti di Save the Children;
  • La collaborazione sarà continuativa e proseguirà anche dopo la campagna di Natale.

Torino, 21 dicembre 2022 – Portare sostegno immediato dove c’è più bisogno, sfruttando la sicurezza e la rapidità della blockchain, per aiutare le famiglie e le bambine e i bambini che anche a Natale, dovranno affrontare la fame e  il freddo dell’inverno: è l’obiettivo della partnership che Young Platform ha stretto con Save the Children Italia, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita delle bambine e dei bambini e garantire loro un futuro, per permettere a chiunque di utilizzare le criptovalute e donare a favore della Organizzazione , presente in oltre 120 paesi nel mondo.

Save the Children è stata la prima Organizzazione  internazionale in assoluto ad accettare una donazione di bitcoin nel 2013, per raccogliere fondi e intervenire in risposta alle drammatiche conseguenze deltifone Haiyan che colpì il sud-est asiatico, devastando le Filippine. Ora, Save the Children Italia ha scelto Young Platform per aprire un wallet, in virtù della scrupolosa compliance normativa dell’exchange italiano community leader (oltre un milione di iscritti), in temi fiscali, procedure antiriciclaggio e “know your customer”.

Basterà possedere un crypto-portafoglio, anche su altri exchange, collegarsi all’apposita pagina web (donaora.savethechildren.it/crypto/), scannerizzare il QR Code o copiare l’indirizzo del wallet di Save the Children indicati, per inviare il quantitativo desiderato di Bitcoin, Ethereum, Ethereum Pow, Tether, Ada Cardano, Polygon, Tezos o USDC. La donazione verrà convertita in valuta fiat, per tutelare l’importo dalle possibili oscillazioni del mercato cripto e sarà utilizzata per garantire protezione e aiuti immediati in zone colpite dalle emergenze umanitarie. 

Nel mondo, circa 774 milioni di bambini – un terzo della popolazione infantile mondiale – vivono il duplice impatto della povertà e del rischio climatico e ogni anno a livello globale, 1 milione di bambini con meno di 5 anni muore a causa della malnutrizione. Inoltre, i bambini che vivono in zone di conflitto hanno più del doppio delle probabilità di soffrire di malnutrizione rispetto ai bambini che vivono in Paesi in pace. 

Minori ai quali spesso, manca  tutto, dall’acqua potabile al cibo, al supporto psicologico per ritrovare la serenità perduta. Anche per questo motivo la collaborazione tra Young Platform e Save the Children sarà continuativa anche dopo la corrente campagna di Natale, per tutte le raccolte crypto. 

Young Platform conferma il proprio impegno nel sociale, dopo le collaborazioni già realizzate in passato con Dynamo Camp, Croce Rossa Italiana ed Helperbit, in altrettante campagne. Dall’altro lato, Save the Children guarda sempre più alla community del Web3, dopo aver lanciato la scorsa primavera il progetto #CryptoArt4Children, per devolvere i proventi della vendita di opere NFT realizzate da cripto-artisti, a sostegno dei bambini e delle famiglie coinvolte dal conflitto in Ucraina.

“La blockchain è purtroppo ancora una tecnologia spesso misconosciuta a diversi livelli, ma i leader e le avanguardie nel mondo come Save the Children tra le Organizzazioni,  ne hanno da subito compreso il potenziale per i fini migliori – spiega Andrea Ferrero, ad di Young Platform -. Con questa partnership siamo contenti di poter fare la nostra parte fornendo i mezzi e il supporto tecnologico a chiunque voglia usare le criptovalute per effettuare una donazione e aiutare le bambine e i bambini in aree bambine e bambini devono affrontare crisi umanitarie a causa di conflitti, eventi climatici estremi o crisi economica Per questo motivo noi di Young Platform non vogliamo limitarci a un’iniziativa occasionale ma restare ‘sul campo’ insieme a Save the Children, augurandoci che questo sia l’inizio di una lunga collaborazione tra le nostre due realtà. .

Save the Children è da sempre un’Organizzazione aperta al cambiamento, alla ricerca di nuovi modi per rispondere ai bisogni di bambine e bambini,” – dichiara Lorenzo Catapano, head of Innovation, Digital Technology & Data di Save the Children Italia – “Pensiamo che il Web3 sia ormai una realtà, comprenderla e sperimentarla è il modo migliore per farne parte.  Abbiamo deciso di farlo insieme a Young Platform, realtà italiana estremamente attenta ai giovani e all’impatto positivo delle nuove tecnologie. In occasione del Natale vogliamo invitare la community Young ad essere al fianco dei bambini, per costruire un futuro migliore per loro.