Do Kwon è stato arrestato nel Montenegro. Le ultime notizie

Do Kwon: arrestato il fondatore di Terra? Le ultime news

Do Kwon ricercato da sei mesi è stato arrestato mentre cercava di lasciare il Montenegro. Le ultime news

Venerdì scorso con un tweet, Filip Adzic, ministro degli Interni del Montenegro, ha annunciato che il 23 marzo la polizia montenegrina ha arrestato Do Kwon, il fondatore di Terra (LUNA), la blockchain crollata nel 2022 con perdite per 40 miliardi. Ecco le ultime news sull’arresto di Do Kwon. 

Do Kwon arrestato. L’annuncio del ministro

Adzic su Twitter ha annunciato l’arresto di Do Kwon con queste parole: 

“la polizia montenegrina ha arrestato una persona sospettata di essere uno dei latitanti più ricercati, il cittadino sudcoreano Do Kwon, cofondatore e amministratore delegato di Terraform Labs con sede a Singapore”.

Il cittadino sudcoreano, che si sospettava essere Do Kwon, è stato trattenuto all’aeroporto di Podgorica, con documenti falsi. Poco dopo la sua identità è stata confermata grazie alle impronte digitali. 

Il fondatore di Terraform Labs, è ricercato dall’Interpol dal 2022. Dopo sei mesi di latitanza e la pubblicazione dell’“avviso rosso” dell’Interpol, emesso il 26 Settembre dello scorso anno, Do Kwon è stato fermato mentre cercava di lasciare il Montenegro verso Dubai. I media hanno riferito che sono stati sequestrati un passaporto falso del Costa Rica, un passaporto contraffatto del Belgio e una patente di guida hawaiana. Do Kwon è stato arrestato insieme all’amministratore delegato di Chai Corporation, Han Chang-Joon

Arresto Do Kwon: cosa succede ora 

Con la conferma dell’arresto di Do Kwon, in molti si sono chiesti quali saranno i prossimi passi. La situazione è delicata perché l’amministratore delegato di Terraform Labs ha accuse in diversi paesi ovvero gli Stati Uniti (Tribunale Federale di New York e SEC), Corea del Sud e Singapore. 

Una delle ipotesi è l’estradizione verso i paesi che hanno rilasciato i mandati di arresto, ma il Montenegro non ha accordi né con la Corea del Sud né con gli Stati Uniti. In alternativa Do Kwon potrebbe essere prima processato per contraffazione di documenti nello stato in cui è stato fermato. 

Il team di Do Kwon si è già messo in moto con un ricorso. Infatti nonostante il sistema giuridico del Montenegro consenta di trattenere i sospettati per al massimo 72 ore, un tribunale ha accettato di estendere il suo periodo di detenzione fino a un mese. Il ricercato inoltre sostiene che i suoi diritti non siano stati rispettati perché non ha avuto un interprete coreano

Do Kwon nello specifico è indagato per frode in titoli, frode in materie prime e frode telematica, per un totale di otto capi d’accusa. La SEC sostiene che l’imprenditore non ha “fornito al pubblico informazioni complete, corrette e veritiere come richiesto per una serie di titoli di asset crypto”.

L’arresto di Do Kwon avviene dopo mesi in cui si è sempre difeso dicendo di non essere in fuga ma di non voler far conoscere la sua posizione, e che le accuse coreane sono solo di stampo politico. 

ll crollo di Deutsche Bank spiegato: cosa è successo?

Crollo Deutsche Bank: cosa è successo davvero? Le ultime news

Cos’è successo a Deutsche Bank? Perché le azioni sono crollate? 

Il crollo delle azioni Deutsche Bank ha nuovamente puntato i riflettori sulla crisi che pare stiano attraversando attualmente gli istituti bancari. Il titolo dell’istituto tedesco venerdì 24 ha toccato un minimo che non si vedeva dal periodo della pandemia, perdendo il 14%, per poi chiudere a -8,5%. Cos’è successo? Vediamo le news sul crollo di Deutsche Bank e delle sue azioni.

Azioni Deutsche Bank: perché il crollo?

Per capire perché le azioni Deutsche Bank sono crollate, bisogna essere familiari con il concetto di Credit Default Swap (CDS)

Si tratta di strumenti finanziari derivati usati dagli investitori per proteggersi da eventuali fallimenti di banche o aziende. In poche parole un CDS viene acquistato come un’assicurazione contro l’insolvenza di un ente, ma viene anche usato per “scommettere” sul suo fallimento. 

Venerdì il valore dei CDS di Deutsche Bank è cresciuto vertiginosamente fino a raggiungere il massimo da inizio 2019 (500 punti base), in altre parole sono aumentate le persone che scommettono sul fallimento della banca. Questo segnale ha portato al crollo delle azioni Deutsche Bank.  

Le cause della crisi di fiducia

L’aumento del valore del CDS e il conseguente crollo delle azioni Deutsche Bank, sono associati a una perdita di sfiducia nell’istituto. Dopo la notizia che Credit Suisse ha deciso di cancellare le sue obbligazioni AT1 per 17 miliardi di dollari, il panico è arrivato nel mercato e in molti si sono chiesti quale potesse essere la prossima banca nell’occhio del ciclone. A quanto pare la scelta è caduta su Deutsche Bank, ma non a caso. 

La settimana scorsa, due piccole banche tedesche, Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank, hanno annunciato che non avrebbero rimborsato le loro obbligazioni. Alcuni hedge fund statunitensi hanno intuito che questa mossa avrebbe spaventato il mercato e intaccato l’istituto di Christian Sewing, così hanno sia venduto allo scoperto le loro azioni Deutsche Bank, sia acquistato i suoi CDS, il cui prezzo è aumentato. 

Il crollo di Deutsche Bank commentato dalla BCE

Dopo il crollo delle azioni Deutsche Bank, per calmare le acque l’istituto ha annunciato il rimborso anticipato di un bond Tier 2 da 1,5 miliardi che era in scadenza nel 2028. Una scelta portata avanti per dimostrare il proprio stato di salute finanziaria e la capacità di fornire liquidità. 

Il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha assicurato: “il sistema bancario dell’Ue è robusto e sicuro, possiede le strutture di controllo necessarie, e grazie al lavoro degli anni passati, le banche sono in una posizione più robusta e resiliente. Inoltre Deutsche Bank è una banca molto redditizia, non c’è motivo di preoccuparsi.” 

Anche la presidente della BCE ha commentato il crollo delle azioni Deutsche Bank: “il settore bancario della zona euro è resiliente perché ha posizioni solide in termini di capitale e liquidità”. Christine Lagarde aveva già rassicurato di questo durante la conferenza stampa post riunione di politica monetaria del 16 Marzo. Nel mezzo delle prime avvisaglie di crisi di Credit Suisse e del fallimento delle banche statunitensi SVB e Signature

Deutsche Bank non ha ancora commentato la faccenda, nel frattempo il rendimento dei suoi bond convertibili At1 (gli stessi che sono stati annullati da Credit Suisse), è incrementato del 24%. Un ulteriore segno della sfiducia nei confronti dell’istituto tedesco. Il crollo delle azioni Deutsche Bank potrebbe essere solo sintomo di una paura collettiva, piuttosto che giustificato da qualche motivo sostanziale?  

Polygon zkEVM: arriva la mainnet beta. La novità tech più attesa dell’anno

Polygon zkEVM: arriva la mainnet beta. Cosa serve sapere?

Tutto quello che devi sapere su Polygon zkEVM, il Layer 2 di Ethereum che sfrutta la tecnologia zero-knowledge

Abbiamo una data: il 27 Marzo arriva la mainnet beta di Polygon zkEVM. Il team della blockchain di MATIC il 20 Luglio 2022 aveva annunciato lo sviluppo di un’innovativa soluzione di scalabilità per Ethereum (Layer 2), capace di migliorare le performance dell’intero settore. È nata così la Polygon zkEVM che unisce la tecnologia zero-knowledge (ZK) e la compatibilità con l’Ethereum Virtual Machine

Il progetto è diventato la novità tech più attesa negli ultimi mesi, tanto che il 2023 è stato ribattezzato l’anno del “zero-knowledge”.  

Ora che la data della mainnet beta si avvicina, ecco tutto quello che devi sapere su Polygon zkEVM, l’ultima novità per la scalabilità di Ethereum!

Polygon zkEVM: la blockchain punta tutto sul zero-knowledge

Per Ethereum non c’è sfida più urgente della scalabilità. La crescente quantità di dapp e servizi DeFi che utilizzano il suo network ne stanno mettendo alla prova l’efficienza. Le transazioni da elaborare aumentano giorno dopo giorno e secondo Polygon, la soluzione più promettente per affrontare questa sfida sono i Layer 2 basati sulla tecnologia zero-knowledge. Che permette di processare tantissime transazioni insieme e a costi ridotti. 

Una tipologia di Layer 2 derivati da questa tecnologia sono i rollup. Questi aggregano off chain una serie di transazioni in un “rollup” (come un pacchetto) che viene trasferito sulla blockchain Layer 1 di riferimento con una sola e unica prova di validità per tutte le transazioni (zero-knowledge proof). In altre parole, le transazioni non vengono verificate una per una, trasferendo su Ethereum una grande mole di dati. Viene tutto ridotto a un singolo passaggio.

Cosa che rende più leggera la finalizzazione delle transazioni e la mole di dati che finiscono su blockchain. I rollup di Polygon zkEVM permettono delle transazioni istantanee a differenza di altre tipologie come gli optimistic rollup, scelti come soluzione di scalabilità da protocolli come Arbitrum e Optimistic

Rollup zero-knowledge: pro e contro

Per quanto promettente, quella degli zk rollup è una tecnologia poco utilizzata come soluzione di scalabilità per Ethereum. In generale questi richiedono molto tempo per essere sviluppati e sono costosi da integrare. Ma soprattutto, nella maggior parte dei casi, non sono compatibili con l’Ethereum Virtual Machine e quindi non sono interoperabili con Ethereum

La compatibilità è fondamentale perché permette ai diversi progetti di essere uniformati e intercambiabili tra di loro, facilitando lo scambio di informazioni e di valore

Polygon ha deciso di lavorare proprio su questo punto debole dei zk rollup: “sapevamo che Ethereum ha bisogno di scalare. Sapevamo che le zero-knowledge proof sono il modo migliore per farlo. Sappiamo che la compatibilità con l’EVM è l’ingrediente segreto che avrebbe favorito sia sviluppatori che utenti. Così abbiamo costruito Polygon zkEVM”. 

La mainnet beta di Polygon zkEVM che andrà online il 27 Marzo è dunque una soluzione Layer 2 zero-knowledge per la scalabilità di Ethereum, completamente compatibile con l’EVM. 

Polygon zkEVM: perché è davvero una novità

Zk rollup sì, ma compatibili con Ethereum. Questo è il progetto di Polygon che finalmente è realtà! In sostanza non essere compatibili con l’EVM è un grande svantaggio, significa non poter usare lo stesso linguaggio di programmazione di Ethereum (Solidity), il suo codice o gli strumenti di sviluppo. Il problema degli zk rollup è quindi di usabilità. 

Polygon zkEVM tuttavia è un Layer 2 che può essere utilizzato esattamente come se fosse Ethereum. Sviluppatori e utenti possono trovare la stessa sicurezza e decentralizzazione del network di ETH ma più velocità e più convenienza. 

Polygon zkEVM: cosa cambia ora per la blockchain

Per riassumere, i vantaggi di Polygon zkEVM sono: 

  • Più scalabilità e sicurezza per il network;
  • Costi più bassi per l’elaborazione delle transazioni;
  • Tempi di finalizzazione delle transazioni più rapide;
  • Compatibilità con Ethereum, la piattaforma di smart contract più utilizzata.

Cosa cambia quindi con l’arrivo della mainnet beta di Polygon zkEVM? La prima conseguenza immediata secondo il team del progetto è che il costo delle fee delle transazioni su Layer 1 (quindi su Polygon stessa) diminuirà del 90%

Inoltre grazie alla piena compatibilità con l’EVM, gli sviluppatori del Web3 che vogliono migliorare la performance delle proprie dapp costruite su Ethereum possono semplicemente trasferire l’esecuzione degli smart contract già esistenti sul Layer 2

Polygon zkEVM: le prime applicazioni

Il team di Polygon ha spiegato che le principali applicazioni di Polygon zkEVM saranno nel campo delle dapp della finanza decentralizzata, degli NFT, del gaming su blockchain e dei pagamenti. 

Uno dei primi progetti ad aver scelto proprio la Polygon zkEVM per scalare le sue attività è ImmutableX, la blockchain dedicata al crypto gaming che fin dalla sua fondazione ha sempre usato gli zk rollup.  

All’inizio del mese Polygon ha presentato un nuovo prodotto costruito sulla sua zkEVM: Polygon ID. Si tratta di una servizio per verificare la propria identità digitale, in cui gli utenti possono registrare tramite smart contract delle credenziali in un wallet. Il titolare di un bar ad esempio potrebbe verificare la maggiore età di un cliente anche senza documenti. O gli sviluppatori potrebbero costruire soluzioni decentralizzate per il KYC

Dopo il lancio della mainnet beta di Polygon zkEVM il 27 Marzo, vedremo ulteriori applicazioni della nuova soluzione di scalabilità. Che ha tutte le carte in regola per stabilire nuovi standard tech per la blockchain e il suo sviluppo. 

Dopo il fallimento di SVB arriva la chiusura di Signature Bank: che succede alle banche?

Dopo SVB chiude anche Signature Bank. Che succede e quali conseguenze?

SVB, Signature Bank e Silvergate Capital. Una dopo l’altra crollano le banche statunitensi 

Silicon Valley Bank (SVB), Signature Bank e Silvergate Capital, una dopo l’altra chiudono le banche legate alle startup e al mondo crypto. Cosa è successo? Quali sono le conseguenze di questi fallimenti?

SVB e Signature Bank in fallimento: cos’è successo

Lo scorso weekend un escalation di eventi e corse agli sportelli ha portato il fallimento di tre banche statunitensi. Cos’è successo? Ecco gli eventi principali di questo effetto domino improvviso: 

9 Marzo: tutto inizia con la bancarotta di Silvergate Capital, una delle prime banche ad aver offerto servizi legati al mondo crypto. L’istituto ha intrapreso una liquidazione volontaria e ha assicurato che ripagherà i suoi clienti. La banca ha dichiarato di essere in difficoltà da quando, dopo il fallimento dell’exchange crypto FTX, ha dovuto gestire più di 8 miliardi di prelievi. Silvergate era in perdita di 1 miliardo di dollari

Alla fine di settembre, la banca aveva 13,3 miliardi di dollari di depositi, con circa 1,9 miliardi di dollari di attività in contanti e 11,4 miliardi di dollari in titoli di investimento. Nei tre mesi successivi, i depositi si sono ridotti a circa 6,3 miliardi di dollari, costringendo l’istituto a vendere il suo portafoglio titoli, fino a circa 5,7 miliardi di dollari alla fine del 2022.

10 Marzo: la Silicon Valley Bank (SVB) viene chiusa dal Dipartimento per la Protezione e l’Innovazione Finanziaria della California per “liquidità inadeguata e insolvenza”. 

La banca è una dei principali finanziatori delle startup tech degli USA e la 16° banca per capitalizzazione e asset negli Stati Uniti, con attività totali di circa 209 miliardi di dollari e depositi totali di circa 175,4 miliardi di dollari al 31 dicembre 2022. 

Anche SVB è arrivata al fallimento a causa di una corsa agli sportelli e alla mancanza di liquidità, negli ultimi mesi infatti aveva registrato un calo di depositi e un aumento dei prelievi. SVB ha perso in questi mesi 1,8 miliardi di dollari, soprattutto dai bond del Tesoro americano. Il cui valore era già diminuito a causa dell’aumento dei tassi d’interesse attuato dalla FED. 

11 Marzo: la FDIC, ovvero l’ente federale statunitense che protegge i depositi, ha lanciato un’asta per vendere la SVB. Il primo termine, scaduto domenica, non ha portato risultati e per questo è stato esteso. Ma gli unici due istituti interessati, Pnc e Royal Bank of Canada, si sono ritirati per la complessità dell’operazione. Nel frattempo anche Elon Musk ha fatto un’offerta via Twitter. 

La FDIC, che garantirà i depositi di SVB, sostiene che non si è trattato di un bailout, ovvero un tentativo di salvataggio pubblico, ma di una strategia per la protezione dei risparmi dei contribuenti

12 Marzo: Signature Bank viene chiusa dalle autorità di regolamentazione statali con la promessa che tutti i depositanti saranno risarciti. Si tratta di una banca commerciale con sede nello Stato di New York con attività totali di circa 110,36 miliardi di dollari e depositi totali di circa 88,59 miliardi di dollari al 31 dicembre 2022. Anche la Signature Bank ha un rapporto diretto con le startup del mondo crypto. Nell’ultima settimana le sue azioni hanno perso 38%

Silicon Valley Bank (SVB) e Signature Bank: le conseguenze del fallimento 

La prima conseguenza immediata del fallimento di SVB e Signature Bank è stata la costituzione di un nuovo programma da 25 miliardi di dollari, il Bank Term Funding Program, voluto dalla FED e dalla FDIC. Si tratta di uno scudo per garantire liquidità alle banche in difficoltà che non dovranno essere costrette a vendere i propri asset. 

Silvergate e Signature erano le due banche principali per le società di criptovalute negli USA, mentre Silicon Valley Bank aveva come clienti molte startup e Venture Capital crypto. Insomma quasi la metà di tutte le startup statunitensi sostenute da venture teneva i contanti presso la SVB.

Dopo questi fallimenti, pare che il settore criptovalute negli Stati Uniti non abbia più delle banche di riferimento. Silvergate o Signature consentivano alle aziende crypto di spostare denaro nel mercato, erano gli intermediari più importanti tra la finanza centralizzata e la DeFi. Tra le aziende che si servono degli istituti ci sono Kraken, Coinbase e Gemini. È probabile che i mercati delle criptovalute abbiano difficoltà con la liquidità

Crac SVB e Signature Bank: conseguenze sul mercato crypto

Le conseguenze del fallimento della Silicon Valley Bank si sono abbattute soprattutto sulla stablecoin USDC, emessa da Circle. Quest’ultima è una delle più grandi aziende americane del mondo crypto e deteneva una parte del suo capitale, circa 3,3 miliardi di dollari, nelle casseforti della Silicon Valley Bank. Il fallimento della SVB ha causato il depeg (scostamento del prezzo della stablecoin dal valore di 1$) temporaneo di USDC. 

Inizialmente la confusione generale ha causato un movimento ribassista sul grafico del prezzo di Bitcoin. Questa notte però, in seguito al recupero di USDC e alla decisione della FED di garantire tutti i depositi della SVB, il panico è rientrato. La ripresa del peg di USDC e il “disastro sfiorato” hanno restituito linfa vitale al prezzo di Bitcoin che ha registrato un incremento del 6% nelle ultime ore.

AMA con Polygon (MATIC): scopri tutte le novità!

live polygon matic

Hai dubbi su Polygon (MATIC) ma non hai mai osato chiedere? Il team arriva da te, per rispondere a ogni domanda

Nei casi in cui non c’è una personalità di spicco a rappresentare un progetto crypto, si percepisce spesso un’aura di mistero attorno ai team che, come Polygon (MATIC), sviluppano ogni giorno il Web3. 

Non devono essere tutti come Satoshi Nakamoto, ma nemmeno come Vitalik Buterin. C’è chi semplicemente fa un lavoro come chiunque altro, e si dà il caso che rientri nel settore crypto.

Noi abbiamo la fortuna di incontrarne qualcuna sul percorso, e non appena capita, vogliamo condividere questa fortuna con la community.

Così Lunedì 13 marzo 2023 alle ore 18:00 saremo live su YouTube, Facebook e Twitch.

L’ospite, pronto a rispondere a ogni domanda, sarà Marco Grendel, Head of DAOs di Polygon, affiancato da Andrea Ferrero, CEO e Co-founder di Young Platform.

Si parlerà delle novità a cui il team sta lavorando, e degli sviluppi recenti di questo protocollo sempre innovativo e ambizioso.

Segnati la data e sentiti liber* di spulciare il nostro materiale su Polygon (MATIC), per farti trovare sul pezzo lunedì!

In più, se sei in un Club uguale o superiore al Silver, questa settimana avrai ricevuto il Market Report, con un’analisi speciale sulla performance di Polygon (MATIC) a Febbraio.

Ci vediamo qua lunedì: attiva la notifica!

Decentraland e The Sandbox: quali sono le differenze?

Decentraland vs The Sandbox differenze uomo seduto davanti a schermo

Tutte le differenze tra Decentraland e The Sandbox, i metaversi crypto più conosciuti. Quale scegliere?

L’idea di poter vivere una seconda vita virtuale è sempre stato il sogno di tutti. Decentraland e The Sandbox sono i più grandi e importanti metaversi in cui ci si può perdere nell’offerta di videogiochi e esperienze, ma quali sono le differenze tra questi due mondi virtuali?

Differenze Decentraland – The Sandbox: metaversi crypto su Ethereum

Decentraland è un mondo virtuale online che si basa sulla piattaforma Ethereum, in cui si impersona un avatar 3D. Gli NFT sono fondamentali, perché permettono di possedere terreni (LAND) e altri oggetti come vestiti, scarpe e molto altro. Il token utilizzato per la maggior parte delle transazioni è MANA.

Anche The Sandbox è basato su Ethereum, e allo stesso modo l’economia interna si basa sui non fungible token. Servono infatti a comprare e possedere terreni (chiamati LAND come in Decentraland), così come altri oggetti di personalizzazione (dagli accessori alle skin per il proprio avatar). Il token utilizzato per la compravendita in questo caso è SAND.

Presentati così, questi metaversi sembrano simili, ma Decentraland e The Sandbox hanno delle differenze.

Decentraland, una seconda vita tra arte e moda

Genesis City, la mappa del mondo virtuale Decentraland, è enorme: a partire dalla piazza centrale dove si atterra a inizio gioco, si ha a disposizione un mondo tutto da esplorare. I proprietari dei terreni hanno la possibilità di costruire ciò che vogliono, e rendere le loro creazioni visitabili dagli altri utenti in esplorazione. Esperienze come gallerie d’arte NFT, concerti virtuali e feste.

Il team di Decentraland ha cercato partnership importanti per ampliare le offerte del proprio gioco ad esempio, con Atari e con la casa d’aste Sotheby’s. Proprio Atari ha creato un grande casinò a Vegas City, la zona di Genesis City ispirata a Las Vegas. Anche The Sandbox ha attratto brand e personalità del mondo dello spettacolo, la differenza tra i due metaversi in questo caso sta sul tipo di eventi proposti. Il team di sviluppo di The Sandbox ha stretto accordi con celebrità e grossi brand. Ci sono Snoop Dogg e Deadmau5, ma anche Atari, Hell’s Kitchen, Ubisoft e molti altri: il progetto è in continua espansione!

Decentraland vuole diventare una piattaforma social di nuova generazione. “Viviamo già in un mondo virtuale, solo che ha una pessima interfaccia. Siamo ancora in 2D” ha detto alla NBC Sam Hamilton, capo della community della Decentraland Foundation.

Decentraland è un marketplace perfetto per gli utenti creativi. Gli NFT, infatti, sono sia un ottimo modo per i creator di monetizzare il proprio lavoro, sia un efficace metodo per personalizzare i propri avatar e dare loro una personalità, esattamente come nella vita vera. Tutto è regolamentato da una DAO, ovvero dalla community, ma anche dal Security Advisor Board (SAB), che si occupa di gestire la sicurezza del sistema.

The Sandbox: una piattaforma di giocatori, per giocatori

The Sandbox colpisce subito per la sua grafica pixellata che ricorda il famoso Minecraft. Il nome, d’altronde, fa capire subito di cosa si tratta: un videogioco di stile sandbox, dove i giocatori non sono costretti a seguire un percorso predefinito ma sono liberi di fare ciò che vogliono. The Sandbox è totalmente gestito dalla community e da ciò che gli utenti creano. Più che una differenza, questa è una somiglianza con il metaverso di MANA. 

L’obiettivo del gioco è permettere agli utenti di creare autonomamente sfide, giochi e avventure sempre nuovi, dando opportunità a tutti di monetizzare i propri contenuti. Grazie al Game Maker e a VoxEdit, creare giochi e skin è semplice e non richiede la conoscenza di nessun linguaggio di programmazione. Tutti hanno la possibilità di diventare creator, per condividere le proprie passioni con la community.

Il team di sviluppo di The Sandbox ha stretto accordi con celebrità e grossi brand. Ci sono Snoop Dogg e Deadmau5, ma anche Atari, Hell’s Kitchen, Ubisoft e molti altri: il progetto è in continua espansione!

Differenze tra Decentraland e The Sandbox 

La prima fra le differenze tra Decentraland e The Sandbox è l’obiettivo dei metaversi. Nel primo caso abbiamo un “metaverso sociale” pensato per far interagire le persone come nel mondo offline ma accorciando i limiti geografici. È il metaverso giusto per ospitare eventi ispirati a quelli IRL (in real life) come mostre o sfilate di moda. The Sandbox invece punta tutto sul gaming e il play-to-earn. Sia proponendo dei videogiochi che spronando gli utenti a creare i propri. 

Per quanto riguarda la grafica, Decentraland ha uno stile realistico simile a videogiochi come The Sims. Mentre The Sandbox propone lo stile della pixel art, anche se a colpo d’occhio può sembrare “spigolosa” l’esperienza di gioco è estremamente immersiva. 

Nonostante le differenze tra Decentraland e The Sandbox, entrare nei due metaversi crypto su Ethereum è ugualmente semplice. Non ti resta che esplorarli e scegliere il tuo preferito!

BTP Italia 2028: oggi nuova emissione dei titoli di stato

BTP Italia 2028: tutte le caratteristiche della nuova emissione

Nuova emissione del BTP Italia con scadenza nel 2028. Ecco tutte le caratteristiche, dalla cedola fino al rendimento

Al via l’emissione del nuovo BTP Italia 2028. Oggi 6 Marzo alle ore 9:00 è iniziata la prima fase di collocamento dei primi titoli di stato del 2023. Si tratta di BTP Italia, ovvero bond indicizzati all’inflazione italiana. Secondo quanto riportato, dopo un’ora e mezza di collocamento sono arrivati ordini per quasi un miliardo di euro. L’ultimo bond di questo tipo (il BTP Italia di Novembre 2022) ha raccolto circa 12 miliardi di euro. 

I titoli di stato emessi oggi corrispondono alla 19° tranche del titolo indicizzato all’inflazione italiana per i piccoli investitori. Ecco tutto quello che devi sapere sulla nuova emissione: cedola, scadenza e rendimento del BTP Italia 2028!

Nuovo BTP Italia 2028: tutte le info su cedola, scadenza, rendimento

L’emissione del BTP Italia 2028 è prevista in due fasi. La prima che va da oggi 6 Marzo 2023, all’8 Marzo (ore 17:30) ed è dedicata ai piccoli investitori individuali. La seconda fase, per gli investitori istituzionali, è prevista il 9 Marzo (dalle 10:00 alle 12:00). 

Il nuovo BTP Italia ha scadenza il 14 Marzo 2028 e quindi una durata di 5 anni. Vediamo le principali caratteristiche del titolo di Stato: 

  • Tasso reale annuo minimo garantito: cedola annua reale fissata al 2% netto. Il che implica un rendimento del BTP Italia 2028 superiore rispetto all’ultimo bond emesso;
  • Cedole calcolate semestralmente;
  • Premio fedeltà dell’8 per mille (0,8%) per chi acquista durante la prima fase del collocamento e lo detiene fino alla scadenza;
  • Taglio minimo acquistabile: per la prima fase 1.000 euro, per la seconda 100.000 euro;
  • Taglio acquistabile per la prima fase corrisponde a 1.000 euro e i suoi multipli.

Cos’è un BTP Italia

Le discussioni sul BTP Italia 2028 richiedono prima di tutto qualche chiarificazione concettuale. Viste le numerose notizie sull’argomento vale infatti la pena cosa sia un BTP. Questa è la sigla che sta per “Buoni del Tesoro Poliennali” ovvero i titoli di debito, o obbligazioni, a medio lungo termine emessi dal Dipartimento del Tesoro della Repubblica Italiana. Sono i cosiddetti “titoli di Stato” o bond governativi, che servono a finanziare la spesa o risanare il debito pubblico. I BTP sono strumenti di investimento molto popolari in Italia, perché considerati a basso rischio (anche se non tutti i bond governativi lo sono, dipende dallo stato di salute del Governo che li emette).

In poche parole i BTP sono un prestito che un investitore fa allo stato italiano, e che questo restituisce alla scadenza del titolo. 

Nello specifico i BTP Italia sono titoli di stato indicizzati all’inflazione tricolore, che viene valutata ogni sei mesi sulla base dell’indice ISTAT sui prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) senza i tabacchi. Queste obbligazioni prevedono anche un premio fedeltà e il loro collocamento avviene tramite il MOT, il Mercato telematico delle obbligazioni gestito dalla Borsa Italiana. 

Come partecipare alla nuova emissione di BTP Italia 2028

Il nuovo BTP Italia con scadenza 2028 può essere acquistato tramite la propria banca, sia allo sportello che con home banking o negli uffici postali. Una volta considerate le caratteristiche del titolo, dalla cedola al rendimento, si può scegliere di partecipare alla nuova emissione anche in autonomia: il codice ISIN del BTP Italia per la prima fase è IT0005532715.

Young Platform lancia “pay-to-card”, il servizio di prelievo fiat sulle carte di credito

Checkout and Visa

Al via la partnership tra Young Platform, Checkout.com e Visa per portare in Italia il servizio di prelievo su carta da un exchange di criptovalute

Torino, 01/02/2023 – Young Platform, la piattaforma exchange italiana regolamentata community leader, in collaborazione con Checkout.com e Visa lancia il servizio “pay-to-card” che consentirà ai suoi utenti il prelievo istantaneo dalla piattaforma exchange verso la propria carta di credito o debito. Young Platform diventa così uno dei due soli exchange in Europa in grado di fornire questa funzionalità ai detentori di criptovalute sulla propria piattaforma, una vera e propria punta di diamante nel servizio offerto dalla crypto company, grazie alla partnership con primari attori del panorama fintech globale.

Checkout.com è l’unico fornitore di servizi di pagamento ad aver creato un’infrastruttura completamente nuova che copre l’intera catena del valore dei pagamenti. La recente espansione di Visa Direct in Italia, abiliterà l’utenza consumer a effettuare trasferimenti finanziari istantanei verso le carte di pagamento in tutto il mondo.

L’iniziativa congiunta tra Young Platform, Checkout.com e Visa consentirà quindi agli utenti di Young Platform di utilizzare l’integrazione con Visa Direct per trasferimenti in tempo reale su carte di credito, debito o prepagate del circuito Visa. Tutto questo garantirà agli utenti un’esperienza sicura, semplice e accessibile, in un contesto di forte sviluppo per il settore dei  pagamenti in tempo reale, a livello globale.

Secondo un sondaggio internazionale condotto da Visa (The Crypto Phenomenon: 2022 Consumer Attitudes & Usage), tra il 2021 e il 2022 la conoscenza da parte del pubblico delle criptovalute è rimasta pressoché universale, e il possesso di crypto è persino aumentato di 2 punti percentuali tra gli intervistati (arrivando al 34%). Tra le motivazioni che spingono l’adozione troviamo, tra le altre, la volontà di partecipare a un movimento finanziario e culturale, nonché l’aumento della consapevolezza su come si acquistano e custodiscono le criptovalute. 

Secondo uno studio di Visa sulle tendenze dei pagamenti digitali (https://www.visaitalia.com/visa/sala-stampa-visa/press-releases.3193090.html), la conoscenza delle criptovalute è diffusa (il 57% degli italiani intervistati conosce le criptovalute), con il 10% degli italiani intervistati che attualmente le possiede; inoltre il 13% dei coinvolti nella ricerca è interessato alle criptovalute, ma questo dato sale a 2 su 10 degli intervistati tra i giovanissimi della Gen. Z.

In questo scenario, Young Platform punta a sviluppare un intero ecosistema di applicazioni intorno al suo exchange, con un unico obiettivo sin dal suo lancio nel 2018: rendere le criptovalute accessibili a coloro che vogliono utilizzarle. Anche in virtù di questo approccio, la giovane fintech si è affermata come una delle più promettenti startup italiane, raccogliendo oggi una vasta comunità di oltre un 1 milione di utenti e un primo round di finanziamento da 16 milioni di euro guidato da Azimut, nel giugno 2022. Appena sei mesi dopo, Young Platform ha ottenuto in Francia (terzo mercato crypto europeo secondo Chainalysis) la registrazione presso l’Autorità dei mercati finanziari (Amf), che ha assegnato il numero di identificazione emittente (Psan) riservato agli emittenti di strumenti finanziari che operano Oltralpe.
“Il lavoro di Young Platform con le valute digitali si basa sulla missione di creare servizi sempre più vicini all’uso quotidiano che garantiscano tranquillità e piena libertà alle persone nella gestione del loro denaro – ricorda Andrea Ferrero, Ceo di Young Platform -. Il pay-to-card rappresenta per Young Platform con i suoi 2 milioni di utenti, un altro passo per aprire a un pubblico sempre più vasto l’ingresso in questo nuovo entusiasmante mondo, in modo sicuro e affidabile. Siamo convinti che la tecnologia blockchain e le criptovalute rappresentino una grande opportunità per creare un futuro più equo e sostenibile. Continueremo a lavorare con passione e dedizione per realizzare questa visione grazie a partner di rilievo come Checkout.com e Visa”.

Disponibile il prelievo di Euro verso carte di pagamento

prelievo su carta

Da oggi puoi prelevare Euro da Young Platform verso le tue carte di credito e debito abilitate. Scopri come fare!

Il tuo metodo di deposito preferito è la carta, con la sua immediatezza e flessibilità? Allora è questo il momento che aspettavi.

Puoi ora ritirare fondi dal tuo portafoglio Euro e trasferirli sulla carta che già utilizzi per i depositi. 

In più, Young Platform è uno dei soli due exchange in Europa a integrare il prelievo verso carta di credito o debito. Non male, vero? 

Come funziona il prelievo?

La possibilità di usare questo metodo di prelievo, gli importi consentiti e le tempistiche della transazione dipendono dalla tipologia di carta che possiedi e dalla tua attività passata.

Carte supportate

Le carte che supportano questa funzionalità sono solamente quelle abilitate a Mastercard Send o Visa Direct.

Utenti che possono utilizzare la funzionalità

Puoi utilizzare questo metodo di prelievo solo se:

  • Hai già utilizzato una carta Mastercard Send o Visa Direct per effettuare depositi.

  • Hai inserito il tuo numero di telefono in fase di registrazione

Se non hai effettuato queste due azioni, puoi completarle quando vuoi e attivare così il prelievo su carta. 

Quando tenterai il prelievo, ti arriverà automaticamente la richiesta di comunicare il tuo numero di telefono. Quest’ultimo serve solamente per ricevere il codice di sicurezza che permette di confermare il prelievo e garantire che sei stat* tu a farlo.

Importo di prelievo massimo

La quantità massima prelevabile è calcolata in base ai tuoi depositi passati, come segue:

Limite = Somma degli importi di tutti i depositi effettuati con un’unica cartasomma degli importi di tutti i prelievi effettuati con un’unica carta.

Facciamo degli esempi:

  1. Se ho depositato in totale 50€ con la mia Visa Direct da quando l’ho aggiunta, e non ho mai prelevato, posso prelevare fino a 50€ (Limite = 50 – 0)
  2. Se ho depositato in totale 50€ con la mia Visa Direct da quando l’ho aggiunta, e ho prelevato in tutto 20€, posso prelevare fino a 30€ (Limite = 50 – 20)

Attenzione: se rimuovi la tua carta e l’aggiungi di nuovo, il conto dei depositi e prelievi totali sarà azzerato e di conseguenza il prelievo sarà disabilitato. Dovrai depositare di nuovo per poter prelevare.

Tempistiche e commissioni

Se la tua carta Mastercard Send o Visa Direct non supporta i pagamenti rapidi, il prelievo può impiegare fino a 48 ore.

Se la tua carta supporta i pagamenti rapidi, il prelievo può impiegare fino a 30 minuti/1 ora. Le commissioni richieste invece sono pari a quelle del deposito con carta: 2.2% + 0.25€.

Per qualsiasi dubbio, contatta il supporto!

Young Platform lancia la partnership con Freename.io per il Web3

partnership freename

Torino 1 marzo 2023 – Young Platform è orgogliosa di annunciare una partnership strategica con Freename.io, leader nei servizi di dominio Web3

Freename.io è una piattaforma innovativa che consente di acquistare, gestire e utilizzare domini Web3 di primo e secondo livello in maniera vantaggiosa, anche grazie alla possibilità di ottenere delle royalty. Per chiarire la differenza tra dominio di primo e secondo livello, prendiamo l’esempio di freename.io: il “.io” è il dominio di primo livello (TLD) mentre “freename” è il dominio di secondo livello (SLD). Ogni qualvolta un nuovo utente acquista un dominio su un determinato Top Level Domain, il proprietario del TLD guadagna il 50% del valore di quel dominio, diventando di fatto un Registrar capace di generare profitti. 

Dal punto di vista tecnico, i domini Web3 di Freename.io sono NFT, token non fungibili, conformi allo standard ERC-721 e quindi compatibili con tutto il panorama di servizi e applicazioni crypto già esistenti. Attualmente, Freename.io supporta le blockchain di Polygon, Binance, Aurora e Cronos. 

L’integrazione, nata da questa partnership, consentirà ai nostri utenti di cercare un dominio Freename.io direttamente su Young Platform Web, valutarne il prezzo e decidere se acquistarlo. I domini Freename.io possono essere utilizzati per inviare i tuoi token ad un wallet crypto: infatti il dominio contiene l’informazione necessaria per poter dire alla blockchain a quale wallet inviare i token. Per questo grazie all’integrazione, sarà possibile inviare e ricevere le proprie criptovalute dai wallet Young Platform tramite dei domini al posto degli wallet address.

I domini NFT sono essenziali per esplorare le potenzialità del Web3. Questi hanno numerose funzioni come quella di indirizzo di wallet leggibile e facilmente condivisibile, resolver di siti web tradizionali, dominio per creare e visualizzare un sito internet decentralizzato e per inviare email e messaggi basati sulla blockchain. Proprio per queste e altre funzionalità, i domini NFT vengono utilizzati per gestire la propria identità nel Web3 e riunire tutti i propri profili online con uno strumento semplice e immediato.

Freename.io si inserisce in questo contesto e si propone di semplificare l’ingresso degli utenti nella nuova fase decentralizzata di internet. Una mission in linea con quella di Young Platform che mira alla divulgazione di questi temi per portare una maggiore consapevolezza.

La blockchain e le criptovalute saranno il cuore pulsante del Web3, una versione di internet decentralizzata, trasparente e che valorizza artisti e content creator. Stiamo assistendo a un vero e proprio cambiamento di paradigma in cui tutti i vantaggi della blockchain verranno applicati a internet in tutti i suoi aspetti, dalla condivisione delle informazioni, ai pagamenti, alle occasioni di socializzazione virtuale.

Davide Vicini ha dichiarato: “Siamo contenti di collaborare con Young Platform, leading crypto exchange in Europa e all’avanguardia nel mondo Web3. L’integrazione dei domini Web3 consentirà ai clienti di Young Platform di poter utilizzare il proprio dominio come indirizzo di pagamento, inviare e ricevere Web3 email e navigare normalmente su internet con i domini di Freename.”Il CEO di Young Platform, Andrea Ferrero, ha concluso: “Siamo felici di accogliere Freename.io nella nostra piattaforma, offrendo ai nostri clienti l’opportunità di acquistare e scambiare domini Web3. Questa partnership rappresenta un passo in avanti per noi nel rendere l’utilizzo delle criptovalute e dei domini Web3 più accessibile e user-friendly per i nostri utenti”.