Riserve auree: la classifica degli Stati con più oro

Riserve auree, cosa sono? La classifica degli Stati con più oro, Italia compresa

Cosa sono le riserve auree? Qual è la classifica degli Stati che hanno più oro, dall’Italia al Vaticano?

Ti sei mai chiest* cosa sono le riserve auree e a quanto ammontano quelle d’Italia, del Vaticano e di altri Stati? Chiamate anche “riserve monetarie”, queste rappresentano la quantità di oro di proprietà di una banca centrale. Nell’antichità il valore del denaro era dato dalla quantità di metalli preziosi di cui era composto, quindi le riserve auree corrispondevano a vera e propria moneta. Oggi l’oro viene usato solo per garantire il loro valore sottostante e come bene rifugio per resistere alle svalutazioni dovute a crisi finanziarie o eventi geopolitici. Entriamo allora nel dettaglio della questione, chiarendo non solo cosa sono, ma anche a quanto ammontano le riserve auree d’Italia, del Vaticano e di altri Paesi. 

Riserve auree: cosa sono?

Prima di indagare sulle riserve auree d’Italia e di altri Paesi occorre effettuare delle precisazioni concettuali e definire al meglio i termini utilizzati. Per capire cosa sono le riserve auree e a cosa servono, dobbiamo ripercorrere brevemente il rapporto tra oro e denaro. L’oro è sempre stato usato come misura del valore e mezzo di pagamento grazie alle sue caratteristiche fisiche. Infatti è praticamente incorruttibile, non arrugginisce, non si ossida ed è facilmente trasportabile e conservabile. Inoltre è scarso in natura e quindi molto prezioso. Proprio per questo veniva utilizzato nella produzione di monete, e il loro valore era direttamente proporzionale alla quantità di oro usata per coniarle.

Oggi le banche centrali non emettono più monete d’oro, ma banconote o monete di metalli meno preziosi come nichel, rame o ottone. L’oro serve come garanzia per i depositanti e i detentori di banconote che il denaro in circolazione abbia un controvalore. Le riserve auree, d’Italia e non solo, vengono usate anche come assicurazione tra prestiti tra paesi. 

Esse costituiscono quella parte di una ricchezza di una nazione che non è stata destinata ai consumi o agli investimenti, ma viene tenuta come “scorta” di valore che mantiene stabile l’economia. Nel caso dell’Italia, le riserve auree contribuiscono a mantenere in salute il sistema finanziario e l’euro. 

Riserve auree: la classifica degli Stati con più oro

Visto cosa sono le riserve auree, ecco la classifica dei 10 Stati che hanno più oro. La lista presenta il numero di oro in tonnellate aggiornato a febbraio 2023 ed è compilata secondo le statistiche dell’IFS (International Financial Statistics) e del FMI (Fondo Monetario Internazionale). 

  1. Stati Uniti – 8133
  2. Germania – 3355
  3. Italia – 2452
  4. Francia – 2437
  5. Russia – 2299
  6. Cina – 2011
  7. Svizzera – 1040
  8. Giappone – 846
  9. India – 787
  10. Paesi Bassi – 612

Lo sapevi che Bitcoin, la principale criptovaluta del mercato, viene soprannominata “oro digitale”. Come il metallo prezioso è estremamente scarsa e considerata da molti un’alternativa digitale ai classici beni rifugio.

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Riserve auree Italia

Nella classifica delle riserve auree, l’Italia si piazza al terzo posto con 2452 tonnellate (se si include nella lista anche il FMI, il nostro paese è al quarto posto). Le riserve auree dell’Italia sono costituite per la maggior parte da lingotti (95.493) e una piccola parte da monete. La maggioranza dei lingotti è di tipo tradizionale (a forma prismatica), ma alcuni sono a forma di paralelepipedo o mattone, di tipo americano o di panetto inglese. Il peso di ogni lingotto varia da un minimo di 4,2 a un massimo di 19,7 chilogrammi, con una media che è poco più di 12,5kg. Il titolo medio, ovvero la percentuale media di oro usata nella lega, è di 996,2. 

Le riserve auree dell’Italia sono custodite prevalentemente nei caveau della Banca d’Italia (a Roma a Palazzo Koch) e poi all’estero, nelle sedi di altre banche centrali: circa 141 tonnellate sono a Londra, 145 in Svizzera e poco più di mille tonnellate nelle sedi della Federal Reserve statunitense. L’oro tricolore non si trova tutto entro i confini geografici per misura di sicurezza. Le riserve auree dell’Italia hanno un valore di circa 88 miliardi di euro (l’ultimo dato disponibile è quello del 31 dicembre 2018). 

Le riserve auree del Vaticano

Sul tema vale la pena di fare un ultimo accenno anche alle riserve auree del Vaticano che, si vocifera, avrebbe ben 60 tonnellate d’oro nei suoi sotterranei. Può sembrare una cifra piccola paragonata alla classifica degli Stati con più oro, ma non se la mettiamo in relazione alla grandezza stessa del Vaticano. Se le voci dovessero essere confermate, in proporzione il Papa avrebbe più oro degli Stati Uniti. 

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Cos’è il PNRR: significato, progetti previsti e cose da sapere

Cos’è il PNRR: significato, progetti e cose da sapere

Tutte le informazioni utili sul PNRR: cos’è, come funziona e i progetti previsti

Cos’è il PNRR e qual è il suo significato? Domande lecite soprattutto alla luce delle più Cos’è il PNRR e qual è il suo significato? Domande lecite soprattutto alla luce delle più recenti discussioni che hanno riportato il tema sulle prime pagine dei giornali. Con questo termine si definisce il grande piano di riforme e opere pubbliche che interesseranno il nostro Paese fino al 2026. Ma alla luce della sua importanza viene da chiedersi non soltanto cos’è il PNRR nello specifico, ma anche quanti e quali sono i progetti previsti, quelli portati a termine e le cose più importanti da sapere.

PNRR: cos’è? Il significato

Seguendo il suo acronimo, il significato di PNRR è “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza”. Dove con resilienza si intende la capacità di resistere e adattarsi di fronte a eventi negativi. Il piano infatti è nato come un sostegno all’Italia dopo le difficoltà affrontate durante e dopo il Covid19. Ma andiamo con ordine. Per capire cos’è il PNRR dobbiamo parlare del Next Generation EU, ovvero un programma dell’Unione Europea per finanziare la ripresa economica e sociale dopo la pandemia. 

Il Next Generation EU è un progetto gigantesco, uno dei suoi strumenti operativi, il Recovery e Resilience Facility, ha messo a disposizione agli stati membri 724 miliardi di euro per finanziare attività per prepararsi ad affrontare le sfide del presente e del futuro sui temi della transizione ecologica, digitale e del mercato del lavoro. Per ricevere questi fondi i paesi hanno elaborato dei piani dettagliati sugli obiettivi che avrebbero perseguito, nel caso dell’Italia è nato il PNRR. 

Quindi cos’è il PNRR in poche parole? Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza è un programma di riforme e investimenti finanziati dall’Unione Europea, messi in atto tra il 2020 e il 2026. All’Italia sono stati destinati 191,5 miliardi di euro da Bruxelles. Vediamo, dopo aver capito il suo significato, cosa prevede nel concreto il piano. 

PNRR: i progetti previsti  

Ora che sappiamo cos’è il PNRR, vediamo i progetti previsti dallo stesso. Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza si articola in 6 missioni di investimento

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (40,29 miliardi di euro);
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica (59,46 miliardi di euro);
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile (25,40 miliardi di euro);
  4. Istruzione e ricerca (30,88 miliardi di euro);
  5. Inclusione e coesione (19,85 miliardi di euro);
  6. Salute (15,63 miliardi di euro).
Quali sono le 6 missioni di investimento del PNRR?

Ogni missione prevede delle aree di intervento e specifiche attività. Ecco quali sono i principali progetti del PNRR

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo 

Una buona parte dei progetti che definiscono alla perfezione cos’è il PNRR e cosa prevede è dedicata alla rivoluzione digitale, vediamo le macro aree di intervento e alcuni esempi:

  • Digitalizzazione della pubblica amministrazione attraverso programmi per le “competenze digitali di base”; “Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud”, la costituzione di un “portale unico per il reclutamento” dei lavoratori della pubblica amministrazione; 
  • Banda larga e connessioni veloci: piano “Scuola Connessa” per fornire 9.000 istituti di connessione internet all’avanguardia; “Collegamento di 18 isole minori con cavi sottomarini in fibra ottica”; “Copertura di rete 5G in 12.000km di strade”;
  • Incentivi per la transizione digitale del settore privato: come ad esempio, “contributi per investimenti ad alto contenuto tecnologico”;
  • Rilancio di turismo e cultura con un approccio digitale e sostenibile: piano nazionale per rilanciare i borghi e i piccoli centri abitati; “fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche” per rinnovare e riqualificare strutture alberghiere;
  • Tecnologie satellitari ed economia spaziale: sostegno alle filiere e investimenti nella Space Economy. 

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica 

Questa missione contiene i progetti PNRR più sostanziali e per cui sono richiesti gli investimenti maggiori. 

  • Economia circolare e gestione dei rifiuti: migliore gestione dei rifiuti urbani; progetti di economia circolare;
  • Fonti di energia rinnovabile e sviluppo di soluzioni basate sull’idrogeno: “Creazione delle Hydrogen Valleys” privilegiando aree industriali dismesse; “Sviluppo degli impianti agro-voltaici”; “Sviluppo del biometano”; “Rinnovo di parte della flotta dei treni” e della flotta navale per ridurre l’impatto ambientale; “Acquisto di 3.360 bus a basse emissioni”;
  • Miglioramento della rete elettrica e delle infrastrutture idriche: con interventi come la “Riduzione del 15% delle perdite idriche”;
  • Incentivi per l’efficienza energetica degli edifici: “Sviluppo di 330 km di reti di teleriscaldamento efficiente”; “Riduzione del consumo di energia del 50% in 195 scuole”;
  • Investimenti per contrastare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico: “Riduzione del rischio idrogeologico e di alluvione” per portare in sicurezza 1,5 milioni di persone che vivono in aree a rischio; “Riqualificazione di 14 città metropolitane”.

3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile 

Questa serie di progetti del PNRR hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta dei trasporti per avere entro 5 anni strade, ferrovie, porti e aeroporti più moderni e sostenibili. Ecco alcuni interventi in programma: 

  • Alta velocità ferroviaria Nord e Sud Italia: “Collegamenti ad alta velocità al Sud per passeggeri e merci”; “Linee ad alta velocità nel Nord” per il collegamento all’Europa; “Connessioni diagonali” per ridurre i tempi di percorrenza di alcune linee critiche del sistema ferroviario;
  • Trasporto ferroviario: monitoraggio e riqualificazione di 12.000 ponti e 1.600 gallerie; “Miglioramento accessibilità marittima”.

4. Istruzione e ricerca 

Quando si descrive cos’è il PNRR non si possono tralasciare anche i suoi  progetti nel sistema educativo, nello specifico per garantire il diritto allo studio e diffondere competenze digitali e capacità per affrontare le sfide del futuro. 

  • Asili nido e scuole: “264.480 nuovi posti negli asili”; “Miglioramento di 2,4 milioni di mq di edifici scolastici”; “Estensione del tempo pieno” costruendo o ristrutturando 1.000 mense scolastiche;
  • Scuola 4.0: “Cablaggio di 40 mila edifici per la connessione ad alta velocità”; 
  • Formazione degli insegnanti e orientamento all’università: “Centri di insegnamento e apprendimento”; “Aumento alloggi per studenti” (da 40 mila a 100 mila entro il 2026); nuove “borse di studio da 4.000 euro”;
  • Dalla ricerca all’impresa: “Potenziamento del dottorato di ricerca” con 3.000 nuovi posti.

5. Inclusione e coesione 

La quinta missione include progetti PNRR per l’innovazione del mercato del lavoro, con l’obiettivo di renderlo più partecipato, meno soggetto a disuguaglianze sociali economiche e territoriali. Con un focus specifico sull’imprenditorialità femminile.

  • Mercato del lavoro: “Gol – Garanzia di occupabilità dei lavoratori” ovvero un programma per la presa a carico dei disoccupati; “Formazione ai disoccupati”;
  • Imprenditoria femminile: “Sistema nazionale di certificazione della parità di genere”; “Fondo Impresa Donna”;
  • Rigenerazione urbana e servizi sociali per la disabilità: “Potenziamento dei servizi nelle aree interne” soprattutto per servizi e infrastrutture dedicate ai soggetti fragili; “Maggiore autonomia per persone con disabilità”.

6. Salute 

L’ultima area di intervento dei progetti PNRR è quella della salute, volti a migliorare il sistema sanitario rendendolo più moderno, digitale e inclusivo. E a garantire l’equità dei servizi e a rafforzare la prevenzione. 

  • Infrastrutture: “Realizzazione di 400 ospedali di comunità”; “Adeguamento antisismico delle strutture ospedaliere”; “Presa in carico del 10% della popolazione over 65”;
  • Aggiornamento tecnologico o digitale: “Digitalizzazione di 280 strutture sanitarie”; “Potenziamento strutturale degli ospedali”; “Acquisto di 3.133 nuove apparecchiature”.

PNRR: come funziona

Per realizzare i progetti che definiscono cos’è il PNRR sono previsti sia investimenti che riforme, nello specifico 58 come quella della Pubblica Amministrazione e della Giustizia o più settoriali come “Adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico”. 

I fondi dell’Unione Europea vengono consegnati in più tranche e sulla base del raggiungimento degli obiettivi che si è posto il paese. L’accordo che l’Italia ha con le istituzioni europee è un “contratto di performance”, che si fonda su un sistema di “Milestone” e “Target” che descrivono l’avanzamento dei lavori del PNRR. L’Italia ha dunque una “tabella di marcia” con delle scadenze che deve rispettare per ottenere i 191,5 miliardi.

Calendario dei finanziamenti del PNRR

  • 13 agosto 2021 (prefinanziamento): 24,9 miliardi di euro
  • 13 aprile 2022 (prima rata semestrale per gli obiettivi 2021): 21 miliardi di euro
  • 27 settembre 2022 (seconda rata semestrale per gli obiettivi del 1° semestre 2022): 21 miliardi di euro
  • 9 settembre 2023 terza rata semestrale per gli obiettivi del 2° semestre 2022): 18,5 miliardi di euro
  • 28 dicembre 2023 quarta rata: 16,5 miliardi di euro
  • In attesa quinta rata: 10,6 miliardi di euro, ridotta da 18,0 miliardi di euro a causa di una revisione degli obiettivi

Lo stato attuale del PNRR in Italia

Per comprendere appieno cos’è il PNRR, bisogna specificare che secondo i dati del suo osservatorio, ad oggi, circa il 53% dei fondi stanziati per il progetto sono stati ricevuti.

Ricevere i fondi però non vuol dire attuare i progetti. Il nostro paese è, infatti, ancora indietro per quanto riguarda l’attuazione. Sono stati spesi soltanto 25,7 miliardi di euro, ovvero circa il 15% del totale. Insomma, c’è ancora molto da fare, rimangono circa 160 miliardi da utilizzare e soltanto il 6,3% del programma è stato completato.
Visto cos’è il PNRR, il suo significato, i suoi progetti e l’entità dei finanziamenti, non ci resta che seguire lo stato dei lavori e le sfide che il governo sta affrontando per tener fede agli impegni presi con Bruxelles.

Reply Investment Challenge: la sfida di trading su Young Platform

Reply investment challenge

Iscriviti dal 4 Aprile al 5 Maggio per partecipare gratuitamente alla Reply Investment Challenge e vincere prodotti Apple!

In collaborazione con Young Platform, Reply lancia una delle sue famose sfide: l’Investment Challenge, che questa volta è puramente a tema crypto. Infatti la gara si svolgerà sulla versione demo del nostro exchange, così che i partecipanti possano mettere alla prova le loro strategie con denaro virtuale! La competizione internazionale nel 2022 ha raggiunto numeri da record con 13.750 partecipanti provenienti da 95 paesi, con un volume totale di 36.000 operazioni effettuate.  

Chi è Reply?

Reply è tra le più grandi aziende italiane di consulenza nel settore dei servizi digitali e dell’innovazione tecnologica. Per poter supportare tantissime aziende nella digitalizzazione e sviluppo tecnologico, questa realtà presenta un’ampia area di Ricerca, ma non si limita a sviluppare conoscenze interne. 

L’azienda promuove l’innovazione anche all’esterno, organizzando tantissime Challenge diverse durante l’anno: dallo sviluppo di software a sfide di creatività.

Piccola curiosità storica: siamo concittadini! Infatti l’azienda è stata fondata nel 1996 proprio a Torino, come Young Platform. 

Qual è lo scopo della Challenge?

Reply organizza queste sfide non tanto per creare competitività, ma con uno scopo educativo. Questi eventi aprono l’accesso a risorse teoriche, a occasioni per metterle in pratica e apprendere attraverso il confronto in un contesto internazionale e giovane. 

La Investment Challenge, poi, punta a promuovere la consapevolezza finanziaria, e questa è la sua quarta edizione, che segue a quella del 2022.

In questa occasione il Team ha scelto di dare la possibilità ai partecipanti di approfondire il trend delle criptovalute, della blockchain e la loro applicazione nel trading.

Quali sono i premi in palio?

  • Per il 1° posto: MacBook Pro M2
  • Per il 2° posto: iPad
  • Per il 3° posto: AirPods

Come partecipare alla Investment Challenge?

  • Iscrizione: Le registrazioni partono oggi 4 Aprile e si chiudono il 5 Maggio
  • Durata della challenge: La sfida durerà dalle 9.00 dell’8 Maggio alle 18.00 del 19 Maggio.
  • Requisiti d’accesso: La partecipazione è completamente gratuita.

Per registrarsi basta creare un account e completare la registrazione dalla pagina della Challenge.

Dopo la registrazione riceverai le credenziali per accedere a un account personale sulla demo di Young Platform. 

Come funziona l’Investment Challenge?

Ecco i termini della gara:

  • Si apre alle 9.00 dell’8 Maggio e si chiude alle 18.00 del 19 Maggio.
  • Avrai a disposizione un saldo totale di 1.000.000€. Naturalmente non si tratta di soldi veri, ma di una simulazione.
  • Potrai operare su alcuni mercati di criptovalute selezionati, in modo da semplificare la scelta e i termini della gara.
  • Potrai partecipare sia tramite Young Platform che Young Platform Pro, anche cambiando piattaforma mentre la sfida è già in corso.
  • Durante la settimana di gioco il Team di Reply pubblicherà sulla pagina “Your Challenge Page” indizi utili per le tue decisioni all’interno del gioco.
  • Ogni giorno verrà aggiornata la classifica globale e quella giornaliera. 

Quali sono i criteri per salire in classifica?

L’algoritmo della classifica segue una logica di bonus/malus: quindi alcuni risultati permettono di ottenere punti per salire in classifica, altri implicano una discesa di posizione.

I bonus/malus sono determinati dalla somma di 4 valori positivi o negativi:

  • Profit & loss (P&L): i profitti e le perdite generati dagli “investimenti”.
  • Media del numero di scambi effettuati quotidianamente durante la Challenge. Il bonus viene assegnato se le operazioni rientrano nell’”intervallo ottimale”, ossia un numero che riflette una strategia di trading che si colloca tra l’investimento a lungo termine e il trading ad alta frequenza, e che superino l’importo minimo indicato. Viene applicato un malus se il numero di operazioni è inferiore o superiore all’intervallo ottimale
  • Indice di diversificazione: questa metrica incrocia il numero di scambio giornaliero con il loro valore in Euro. Una maggiore diversificazione fa guadagnare un bonus più alto e viceversa. 
  • Attenzione ai suggerimenti: i giocatori che durante la sfida seguono i “suggerimenti” del Team, riceveranno un bonus.

Come prepararsi alla Challenge?

  1. Demo – Dal momento in cui ti registri fino al 7 Maggio alle 18.00 avrai accesso alla Demo di Young Platform in modo da testare la piattaforma di trading con un saldo virtuale di €1.000.000 già disponibile. Dalle 18.00 non sarà più possibile accedere fino alle 9.00 del giorno seguente, orario di inizio della challenge e momento in cui il saldo tornerà a €1.000.000 dopo le tue prove.
  2. Supporto – prima e durante la gara, puoi chiedere qualunque domanda o dubbio alla chat disponibile sulla piattaforma delle Challenge di Reply, fornendo il tuo nome utente.
  3. Contenuti educativi – creati in collaborazione con Young Platform Academy e arricchiti dai materiali realizzati dal POLIMI Graduate School of Management, sono accessibili dalla sezione Learning della Challenge dal 4 Aprile, ma ti diamo un’anteprima dei nostri contenuti in modo da iniziare a prepararti:
    1. Cosa significa investire? Guida per principianti 
    2. Bull Market e Bear Market: come riconoscerli 
    3. Analisi Tecnica: come tracciare le Trendline 
    4. Analisi tecnica: come individuare Supporti e Resistenze 
    5. Analisi tecnica: come leggere i grafici a candela 
    6. Cos’è e come funziona l’order book 
    7. Buy limit e buy stop: qual è la differenza e come utilizzarli nel trading 
    8. Stop loss e take profit: come utilizzarli nel trading 
    9. Gli ordini di trading avanzati su Young Platform Pro 

Leggi il regolamento.

Cosa è successo al valore di Dogecoin e cosa c’entrano Musk e Twitter 

Dogecoin: valore schizza grazie a Musk. Cosa è successo su Twitter?

Il valore di Dogecoin dopo il cambio logo su Twitter. Cos’è successo? 

Ancora una volta il valore di Dogecoin schizza grazie a Elon Musk, il proprietario di Twitter. Dalla serata del 3 aprile il logo del social network è cambiato in quello di Dogecoin, la meme coin nata dal famoso meme del cane Shiba Inu Kabosu. Elon Musk ha di nuovo dimostrato la sua passione per la crypto con una mossa provocatoria. Ecco cos’è successo su Twitter e l’analisi del prezzo di DOGE!

Dogecoin: valore decolla dopo la mossa di Elon Musk 

Lunedì 3 aprile  intorno alle 20 (ora italiana) il social network ha sostituito il suo logo. Gli utenti non hanno più trovato il familiare uccellino azzurro ma al muso di Kabosu, lo Shiba Inu protagonista del famoso meme nonché il logo della crypto Dogecoin, il cui valore è immediatamente decollato.

All’inizio il cambio logo è sembrato un “pesce d’aprile” ma probabilmente quello che è successo su Twitter è molto di più di un semplice scherzo. Il 1 aprile Elon Musk ha chiesto l’archiviazione della causa da 258 miliardi di dollari che il tribunale federale di Manhattan ha intentato contro di lui per la promozione di Dogecoin. L’imprenditore infatti è stato citato in giudizio da Keith Johnson con l’accusa di gestire, insieme a Tesla e a SpaceX, uno schema piramidale per gonfiare il prezzo della crypto. Nella denuncia si può leggere: “Musk ha usato il suo piedistallo di uomo più ricco del mondo per gestire e manipolare lo schema piramidale Dogecoin a scopo di lucro, esposizione e divertimento”.

Senza dubbio il valore di Dogecoin in passato è stato influenzato dall’appoggio di Elon Musk, ma i suoi avvocati hanno fatto notare che “non c’è nulla di illegale nel twittare parole di sostegno o immagini divertenti su una criptovaluta legittima che continua ad avere una capitalizzazione di mercato di quasi 10 miliardi di dollari. Questa corte dovrebbe porre fine alla fantasia del querelante e respingere la denuncia”.

Valore Dogecoin: l’analisi del prezzo

Dopo che il logo della crypto ha sostituito quello di Twitter per opera di Musk, il valore di Dogecoin è schizzato verso l’alto: nelle due ore successive ha registrato un +35%. La crypto è passata dal valore di 0,076$ a 0,105$. 

Dogecoin valore prezzo grafico oggi dopo che Musk ha cambiato il logo di Twitter

Nella notte poi il prezzo di DOGE si è appoggiato sul supporto degli 0,095$ per poi riprendere il suo movimento rialzista nelle prime ore di questa mattina. Dove può arrivare il valore di Dogecoin? La prima resistenza è nella zona degli 0,011$, se venisse rotta a rialzo potrebbe portare la crypto preferita da Elon Musk fino a quota 0,14$. Raggiungere questo livello vorrebbe dire raddoppiare il suo prezzo. Al momento Dogecoin ha superato in market cap anche Cardano (ADA). 

La protesta di Elon Musk porta il valore di Dogecoin alle stelle. Forse per chi è estraneo al settore il nuovo logo sarà difficile da digerire, ma per i crypto enthusiast è un segnale positivo. Le crypto arriveranno davvero su Twitter?

La conformità come chiave per l’adozione delle criptovalute

La conformità come chiave per l’adozione delle criptovalute

Ci sono diversi motivi per cui a Young Platform la conformità alle norme vigenti sul territorio è la priorità assoluta. Non è solo una questione di etica e di rispetto delle leggi, ma soprattutto di tutela degli utenti, che d’altra parte deve essere lo scopo delle leggi in ambito finanziario.

Inoltre, riteniamo che la regolamentazione sia la chiave per l’adozione delle criptovalute nel mainstream, e che il primo passo in questa direzione sia la vicinanza degli attori crypto al sistema legale corrispondente fin dall’inizio.

Gli eventi dell’ultimo anno sottolineano più che mai questo messaggio: i fallimenti di Terra-Luna ed FTX non sono certo il risultato di comportamenti virtuosi. Se da una parte alcuni regolatori sono particolarmente all’erta e diffidenti nei confronti delle criptovalute, la responsabilità di dimostrare che non ce n’è motivo è di chi ci lavora ogni giorno.

Fin dal primo giorno, Young Platform ha sempre messo al primo posto la compliance, con un atteggiamento collaborativo nei confronti delle autorità regolatrici e delle forze dell’ordine nel disciplinare un nuovo settore come quello delle criptovalute in Italia. Il nostro team Antifrode e Antiriciclaggio continua a sviluppare soluzioni aggiornate per gestire il rischio di criminalità finanziaria, con una specializzazione in ambito blockchain.

Questo impegno è rilevabile, ad esempio, dalla procedura richiesta dalla norma di legge a tutti gli utenti dell’exchange: il Know-Your-Customer, ossia la Verifica dell’identità gestita tramite provider specializzati. 

La tutela degli utenti riguarda anche il servizio stesso: per questo sull’exchange non vengono offerti prodotti derivati delle criptovalute né altri strumenti di trading ad alto rischio come la leva finanziaria. Oltre a ciò, si forniscono tutte le risorse educative necessarie a utilizzare il servizio e a esplorare il settore con consapevolezza, sia col fine di proteggere i propri account, sia per custodire correttamente i propri fondi e soprattutto per evitare truffe che sfruttano il trend delle criptovalute. Una sezione del sito ufficiale è poi dedicata a domande frequenti sulla sicurezza rivolta agli utenti dei nostri prodotti.

Non solo, Young Platform è stata la prima azienda iscritta al registro dell’Organismo Agenti e Mediatori (OAM), obbligo entrato in vigore a Gennaio 2022 su emanazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Anche in occasione dell’entrata sul mercato francese, il primo passo è stato ottenere la registrazione come operatore di servizi di asset digitali (Prestataire de Services sur Actifs Numériques, o PSAN) con il numero E2022-60 dalla francese Autorità dei Mercati Finanziari (AMF).

Queste pratiche, purtroppo, non sono scontate: anche mere informazioni di base come la sede legale non sono sempre note nell’industria. Nel caso di Young Platform questa è pubblica, essendo presente su qualsiasi pagina del sito ufficiale. In generale è possibile consultare tutti i documenti legali sul sito nella sezione Legal.

Ma non basta il contributo degli exchange. La strada per la mass adoption è da fare insieme: se i fornitori di servizi devono essere compliant, i loro clienti devono utilizzarli in modo legale. Tutto questo, a sua volta, richiede che i governi lavorino a legislazioni che favoriscano sia libertà finanziaria che tutela degli investitori.

Perché Binance è stata citata in giudizio dalla CFTC? 

Binance news: CZ si dimette?

Le accuse di CFTC a Binance spiegate. Cosa sta succedendo? Ecco le ultime news

Le ultime news su Binance e sulle accuse mosse dalla CFTC sotto i riflettori. Lunedì 27 marzo l’agenzia federale che si occupa di supervisionare i mercati di derivati e futures, ha ufficialmente citato in giudizio l’azienda crypto. Cosa sta succedendo? 

Binance news: le accuse di CFTC 

Ieri la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti ha presentato una denuncia al tribunale di Chicago nei confronti dell’azienda crypto, del suo amministratore delegato, Changpeng Zhao (CZ), e di Samuel Lim che lavora come Chief Compliance Officer. Stando alle news, Binance, su strategia di CZ, avrebbe violato le norme sul trading di derivati e non offerto adeguate coperture per l’antiriciclaggio. L’agenzia federale richiede lo stop delle attività negli Stati Uniti e un risarcimento. 

Per quanto riguarda la prima accusa, la CFTC sostiene che Binance si sia sottratta ai suoi obblighi legali non registrandosi correttamente all’agenzia e che quindi dal 2019 stia operando illegalmente.  

L’accusa della CFTC si rifà anche alla promozione dei servizi VPN (Virtual Private Network) attuata per eludere il divieto di operare negli Stati Uniti. Nel 2019 Binance infatti non ha ottenuto il permesso di proporre i suoi servizi ai cittadini statunitensi ma non per questo ha impedito di accedere, depositare e fare trading. Secondo la CFTC chiedeva ai clienti una semplice autocertificazione di non trovarsi in territorio USA. L’agenzia federale fa leva soprattutto sulla promozione di una “Guida per principianti alle VPN”, che spiegava ai clienti come utilizzare una VPN per evitare i controlli degli indirizzi IP. 

Binance vs CFTC: la compliance nel mirino

Sulla seconda “macro-accusa”, la CFTC sostiene che il programma di compliance di Binance non sia stato sufficiente. E che l’azienda abbia istruito dipendenti e clienti ad aggirare i controlli. L’agenzia federale dichiara di avere come prova comunicazioni private e documenti dell’azienda a sostegno della tesi. 

Stando alle ultime news, Binance non avrebbe rispettato l’obbligo per legge di raccogliere le informazioni dei clienti con la procedura della “verifica dell’identità” o KYC (scopri come funziona su Young Platform), non adempiendo i suoi compiti di rilevamento di attività di riciclaggio di denaro. In altre parole sono mancati i controlli sulle transazioni e l’attenzione per contrastare il riciclaggio di denaro, mancanze che, se confermate, potrebbero essere oggetto di un procedimento penale. 

La denuncia prende di mira anche il programma VIP di Binance in cui i sottoscriventi vengono avvisati dall’azienda di eventuali controlli sui conti o congelamenti. 

In un comunicato, Gretchen Lowe della CFTC ha dichiarato che “le e-mail e le chat degli stessi imputati riflettono che gli sforzi di Binance in materia di conformità sono stati una farsa e che Binance ha deliberatamente scelto – più e più volte – di anteporre i profitti al rispetto della legge”.

Binance risponde alle accuse di CFTC

Alle accuse di CFTC a Binance e alle ultime news in merito, ha risposto CZ in persona con un post sul blog dell’azienda: “oggi la CFTC ha presentato una denuncia civile inaspettata e deludente, nonostante la nostra collaborazione con la CFTC sia durata oltre due anni”. L’amministratore delegato sostiene anche che la denuncia contenga “un’esposizione incompleta dei fatti” e che Binance ha la migliore tecnologia del settore per garantire la compliance. 

Un portavoce ha anche specificato che “negli ultimi due anni abbiamo fatto investimenti significativi per assicurarci di non avere utenti statunitensi attivi sulla nostra piattaforma, tra cui l’aumento del personale addetto alla compliance da “circa 100” a “circa 750 addetti al nucleo e al supporto della compliance”. 

Le news su Binance e CFTC non finiscono qui. Eleanor Terrett, giornalista di Fox News, ha twittato che secondo fonti vicine alla CFTC, l’ente federale abbia deciso di intentare una causa per dimostrare alla Securities and Exchange Commission (SEC) che si tratta di una questione di materie prime (commodity) e non titoli (security).

Come proteggersi dall’inflazione grazie a Bitcoin? L’analisi 

Come proteggersi dall’inflazione con Bitcoin

Una ricerca confronta Bitcoin e gli asset finanziari tradizionali nella lotta all’inflazione

Come proteggersi dall’inflazione? Una domanda lecita visto il recente andamento dei prezzi al consumo. Ebbene, Bitcoin risulta un’efficace copertura contro l’inflazione secondo una ricerca del 2022 pubblicata su Axioms, rivista accademica internazionale sostenuta dalla The European Society for Fuzzy Logic and Technology (EUSFLAT), International Fuzzy Systems Association (IFSA) e Union of Slovak Mathematicians and Physicists (JSMF)

In questo articolo spiegheremo che:

  • Bitcoin è l’asset che risponde meglio di altri beni rifugio sia in momenti di mercato stabili che turbolenti; 
  • L’acquisto ricorrente (o PAC) è la strategia migliore per entrare in un mercato (qualsiasi esso sia);
  • In Italia l’inflazione è aumentata nel 2023 e lo stipendio medio è diminuito. 

Proteggersi dall’inflazione? Bitcoin batte la concorrenza

Nel clima economico in cui viviamo, caratterizzato dall’aumento dei prezzi e dalla stagnazione degli stipendi, è lecito cercare di capire come proteggersi dall’inflazione. E quindi tutelare i propri risparmi. 

La ricerca dal titolo “Bitcoin e gli asset finanziari tradizionali fungono da copertura dell’inflazione in mercati stabili e turbolenti? Evidenze dai paesi ad alta adozione di criptovalute”, mette a confronto l’efficacia di diverse strategie e strumenti per combattere l’inflazione utilizzando come paesi campione quelli con un’elevata adozione di criptovalute

In sintesi quello che è emerso è che Bitcoin si protegge meglio dagli shock inflazionistici, rispetto ad altri asset tradizionali come azioni, oro e petrolio.

Su Young Platform con la funzionalità “Salvadanaio” puoi mettere da parte Bitcoin in automatico e con importo e frequenza a tua scelta.

Che cos’è l’inflazione? 

Nel chiedersi come proteggersi dall’inflazione vale la pena effettuare qualche precisazione concettuale. Con inflazione si intende l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi che acquistiamo quotidianamente, che porta ad una riduzione del potere d’acquisto del denaro. In altre parole, rispetto al passato con i nostri risparmi possiamo comprare meno cose. 

Ad esempio, negli Stati Uniti nel 1980 andare al cinema costava solo 2,89$, nel 2019 il prezzo medio di un biglietto è cresciuto a 9,16$! Quindi con una banconota da 10$ nel 1980 avremmo comprato 3 biglietti, ma oggi solo 1. 

Inflazione e stipendi in Italia oggi

Come ce la stiamo cavando oggi con l’inflazione? Recentemente l’ISTAT ha reso noto che nel 2022 i prezzi al consumo sono cresciuti in media del 8,1%, segnando l’aumento più grande dal 1985. E purtroppo il futuro non sembra roseo: per il 2023 si prevede un’ulteriore crescita dell’inflazione pari al +5,1% rispetto all’anno scorso. 

Se ci aggiungiamo che la media degli stipendi in Italia è in calo da trent’anni, come si evince dal rapporto dell’Ocse (Organisation for Economic Co-operation and Development) forse è arrivato il momento di chiederci seriamente come combattere l’inflazione. 

Soluzioni contro l’inflazione 

Forse avrai sentito dire che una delle soluzioni più efficaci per rispondere all’aumento dei prezzi, è investire “sul mattone”. Per molto tempo il settore immobiliare è stato un approdo sicuro per i nostri risparmi, però non è sempre un’opzione percorribile da chi magari è più giovane e non ha molta liquidità. 

In ogni caso, quest’opzione ci ricorda che la cosa importante è difendere i propri risparmi convertendoli in un bene che sia più resiliente del denaro. Il cui valore si mantiene nel tempo, come ad esempio un bene rifugio. Questo perché mantenere i propri guadagni “sotto il materasso” non porta risultati sul lungo termine, dato che a causa dell’inflazione perdono gradualmente il loro valore.  

Gli investitori cercano di proteggere il loro denaro dall’inflazione acquistando beni che aumentano di valore quando i prezzi salgono, come le azioni di aziende che producono beni di prima necessità o materie prime. Altri esempi sono l’oro e il petrolio. Insomma in queste occasioni vale la regola: investire è meglio che risparmiare

Oltre l’oro e il petrolio: come proteggersi dall’inflazione con Bitcoin 

L’oro, le azioni e il petrolio sono davvero i soli modi per proteggersi dall’inflazione? C’è chi avanza l’ipotesi di affidarsi a Bitcoin, può funzionare come copertura? In un primo momento è difficile rispondere a questa domanda con sicurezza. Del resto Bitcoin è un asset nuovo, che va studiato a sé, in relazione al suo mercato di riferimento. 

L’analisi presentata dagli esperti di Axioms cerca di rispondere a questo dubbio. Vediamo i risultati. 

In primo luogo viene osservato che per valutare come un bene può proteggere dall’inflazione, vanno presi in considerazione diversi fattori. Come l’andamento dell’inflazione nel tempo e i territori nazionali studiati. Che nel caso di questa ricerca sono 10.  

In breve, ci sono alcuni asset che possono offrire una protezione nel breve-medio periodo, come Bitcoin, oro, azioni o petrolio. Per il lungo periodo le cose si complicano, i livelli di efficacia contro l’inflazione sono più eterogenei e non è facile trovare un asset migliore e definitivo.

Tuttavia, Bitcoin sembra essere un’opzione interessante per i paesi con un’elevata adozione di criptovalute. In momenti di maggiore turbolenza economica, Bitcoin è l’asset che staticamente risponde meglio alla flessione del mercato. Ma cosa significa tutto questo per gli investitori?

Per evitare l’inflazione, si dovrebbe considerare l’idea di sfruttare BTC per creare una copertura durante una flessione del mercato o nel momento in cui i prezzi degli asset rispondono all’inflazione più rapidamente.  

In secondo luogo, i risultati della ricerca mostrano che Bitcoin lo strumento di copertura dell’inflazione più efficace per la maggioranza dei paesi, sia in regimi economici stabili che turbolenti. Con un picco soprattutto nei paesi con economie meno resistenti. Questo potrebbe essere un vantaggio che ogni governo dovrebbe considerare quando sviluppa regolamenti sulle criptovalute.

Qual è la strategia migliore? 

Per proteggersi dall’inflazione non basta però scegliere l’asset giusto, questo va combinato a una strategia. Quella della regolarità

L’analisi condotta dalla Charles Schwab Corporation, società di investimenti americana che gestisce oltre 7 trilioni di dollari di patrimonio per i suoi clienti, confronta cinque profili di investitore e ne calcola le performance nell’arco di cinque anni, immaginando che ciascuno abbia $2.000 da investire ogni anno

Ecco il risultato: al primo posto c’è il trader che – per preparazione o fortuna – sceglie perfettamente il timing e compra nell’istante corretto. Seguono al secondo e terzo posto chi ogni anno ha investito in un’unica soluzione i $2.000 e chi lo ha spacchettato in 12 rate ed è entrato regolarmente ogni mese. Chiudono la classifica con i risultati peggiori chi ha comprato nel momento sbagliato – guidato dalla FOMO o per estrema sfortuna – e chi non ha fatto nulla e ha mantenuto la sua liquidità ferma sul conto. 

La buona notizia è che per i comuni mortali che non sono trader o non si sentono baciati dalla fortuna ci sono grandi possibilità di ottenere il massimo dai propri investimenti grazie alla regolarità. Ovvero comprando regolarmente un certo asset. Questa strategia si chiama acquisto ricorrente o (PAC). 

Restando ai termini dell’analisi, se avessimo comprato 25€ di Bitcoin una volta a settimana per 5 anni, ad oggi (Marzo 2023) avremmo €6.925 in Bitcoin ma con un valore in portafoglio di €15.803, ovevvero un guadagno netto di €8.800 (il +128%). 

Conclusioni 

In sintesi, chi sta cercando di capire come proteggersi dall’inflazione deve tenere a mente che nessun asset può offrire una protezione completa nel lungo periodo. Ma asset come Bitcoin possono essere una buona opzione nel breve-medio periodo. In ogni caso, è sempre importante fare attenzione alla selezione degli asset e alla tempistica degli investimenti.

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*Questo articolo è stato scritto sulla base di una ricerca pubblicata su Axioms, una rivista accademica internazionale, peer-reviewed, ad accesso aperto che tratta matematica, logica matematica e fisica matematica, pubblicata mensilmente online da MDPI. Aximos è sostenuta dalla The European Society for Fuzzy Logic and Technology (EUSFLAT), International Fuzzy Systems Association (IFSA) and Union of Slovak Mathematicians and Physicists (JSMF). Per leggere la ricerca completa, scarica il PDF a questo link.

Do Kwon è stato arrestato nel Montenegro. Le ultime notizie

Do Kwon: arrestato il fondatore di Terra? Le ultime news

Do Kwon ricercato da sei mesi è stato arrestato mentre cercava di lasciare il Montenegro. Le ultime news

Venerdì scorso con un tweet, Filip Adzic, ministro degli Interni del Montenegro, ha annunciato che il 23 marzo la polizia montenegrina ha arrestato Do Kwon, il fondatore di Terra (LUNA), la blockchain crollata nel 2022 con perdite per 40 miliardi. Ecco le ultime news sull’arresto di Do Kwon. 

Do Kwon arrestato. L’annuncio del ministro

Adzic su Twitter ha annunciato l’arresto di Do Kwon con queste parole: 

“la polizia montenegrina ha arrestato una persona sospettata di essere uno dei latitanti più ricercati, il cittadino sudcoreano Do Kwon, cofondatore e amministratore delegato di Terraform Labs con sede a Singapore”.

Il cittadino sudcoreano, che si sospettava essere Do Kwon, è stato trattenuto all’aeroporto di Podgorica, con documenti falsi. Poco dopo la sua identità è stata confermata grazie alle impronte digitali. 

Il fondatore di Terraform Labs, è ricercato dall’Interpol dal 2022. Dopo sei mesi di latitanza e la pubblicazione dell’“avviso rosso” dell’Interpol, emesso il 26 Settembre dello scorso anno, Do Kwon è stato fermato mentre cercava di lasciare il Montenegro verso Dubai. I media hanno riferito che sono stati sequestrati un passaporto falso del Costa Rica, un passaporto contraffatto del Belgio e una patente di guida hawaiana. Do Kwon è stato arrestato insieme all’amministratore delegato di Chai Corporation, Han Chang-Joon

Arresto Do Kwon: cosa succede ora 

Con la conferma dell’arresto di Do Kwon, in molti si sono chiesti quali saranno i prossimi passi. La situazione è delicata perché l’amministratore delegato di Terraform Labs ha accuse in diversi paesi ovvero gli Stati Uniti (Tribunale Federale di New York e SEC), Corea del Sud e Singapore. 

Una delle ipotesi è l’estradizione verso i paesi che hanno rilasciato i mandati di arresto, ma il Montenegro non ha accordi né con la Corea del Sud né con gli Stati Uniti. In alternativa Do Kwon potrebbe essere prima processato per contraffazione di documenti nello stato in cui è stato fermato. 

Il team di Do Kwon si è già messo in moto con un ricorso. Infatti nonostante il sistema giuridico del Montenegro consenta di trattenere i sospettati per al massimo 72 ore, un tribunale ha accettato di estendere il suo periodo di detenzione fino a un mese. Il ricercato inoltre sostiene che i suoi diritti non siano stati rispettati perché non ha avuto un interprete coreano

Do Kwon nello specifico è indagato per frode in titoli, frode in materie prime e frode telematica, per un totale di otto capi d’accusa. La SEC sostiene che l’imprenditore non ha “fornito al pubblico informazioni complete, corrette e veritiere come richiesto per una serie di titoli di asset crypto”.

L’arresto di Do Kwon avviene dopo mesi in cui si è sempre difeso dicendo di non essere in fuga ma di non voler far conoscere la sua posizione, e che le accuse coreane sono solo di stampo politico. 

ll crollo di Deutsche Bank spiegato: cosa è successo?

Crollo Deutsche Bank: cosa è successo davvero? Le ultime news

Cos’è successo a Deutsche Bank? Perché le azioni sono crollate? 

Il crollo delle azioni Deutsche Bank ha nuovamente puntato i riflettori sulla crisi che pare stiano attraversando attualmente gli istituti bancari. Il titolo dell’istituto tedesco venerdì 24 ha toccato un minimo che non si vedeva dal periodo della pandemia, perdendo il 14%, per poi chiudere a -8,5%. Cos’è successo? Vediamo le news sul crollo di Deutsche Bank e delle sue azioni.

Azioni Deutsche Bank: perché il crollo?

Per capire perché le azioni Deutsche Bank sono crollate, bisogna essere familiari con il concetto di Credit Default Swap (CDS)

Si tratta di strumenti finanziari derivati usati dagli investitori per proteggersi da eventuali fallimenti di banche o aziende. In poche parole un CDS viene acquistato come un’assicurazione contro l’insolvenza di un ente, ma viene anche usato per “scommettere” sul suo fallimento. 

Venerdì il valore dei CDS di Deutsche Bank è cresciuto vertiginosamente fino a raggiungere il massimo da inizio 2019 (500 punti base), in altre parole sono aumentate le persone che scommettono sul fallimento della banca. Questo segnale ha portato al crollo delle azioni Deutsche Bank.  

Le cause della crisi di fiducia

L’aumento del valore del CDS e il conseguente crollo delle azioni Deutsche Bank, sono associati a una perdita di sfiducia nell’istituto. Dopo la notizia che Credit Suisse ha deciso di cancellare le sue obbligazioni AT1 per 17 miliardi di dollari, il panico è arrivato nel mercato e in molti si sono chiesti quale potesse essere la prossima banca nell’occhio del ciclone. A quanto pare la scelta è caduta su Deutsche Bank, ma non a caso. 

La settimana scorsa, due piccole banche tedesche, Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank, hanno annunciato che non avrebbero rimborsato le loro obbligazioni. Alcuni hedge fund statunitensi hanno intuito che questa mossa avrebbe spaventato il mercato e intaccato l’istituto di Christian Sewing, così hanno sia venduto allo scoperto le loro azioni Deutsche Bank, sia acquistato i suoi CDS, il cui prezzo è aumentato. 

Il crollo di Deutsche Bank commentato dalla BCE

Dopo il crollo delle azioni Deutsche Bank, per calmare le acque l’istituto ha annunciato il rimborso anticipato di un bond Tier 2 da 1,5 miliardi che era in scadenza nel 2028. Una scelta portata avanti per dimostrare il proprio stato di salute finanziaria e la capacità di fornire liquidità. 

Il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha assicurato: “il sistema bancario dell’Ue è robusto e sicuro, possiede le strutture di controllo necessarie, e grazie al lavoro degli anni passati, le banche sono in una posizione più robusta e resiliente. Inoltre Deutsche Bank è una banca molto redditizia, non c’è motivo di preoccuparsi.” 

Anche la presidente della BCE ha commentato il crollo delle azioni Deutsche Bank: “il settore bancario della zona euro è resiliente perché ha posizioni solide in termini di capitale e liquidità”. Christine Lagarde aveva già rassicurato di questo durante la conferenza stampa post riunione di politica monetaria del 16 Marzo. Nel mezzo delle prime avvisaglie di crisi di Credit Suisse e del fallimento delle banche statunitensi SVB e Signature

Deutsche Bank non ha ancora commentato la faccenda, nel frattempo il rendimento dei suoi bond convertibili At1 (gli stessi che sono stati annullati da Credit Suisse), è incrementato del 24%. Un ulteriore segno della sfiducia nei confronti dell’istituto tedesco. Il crollo delle azioni Deutsche Bank potrebbe essere solo sintomo di una paura collettiva, piuttosto che giustificato da qualche motivo sostanziale?  

Polygon zkEVM: arriva la mainnet beta. La novità tech più attesa dell’anno

Polygon zkEVM: arriva la mainnet beta. Cosa serve sapere?

Tutto quello che devi sapere su Polygon zkEVM, il Layer 2 di Ethereum che sfrutta la tecnologia zero-knowledge

Abbiamo una data: il 27 Marzo arriva la mainnet beta di Polygon zkEVM. Il team della blockchain di MATIC il 20 Luglio 2022 aveva annunciato lo sviluppo di un’innovativa soluzione di scalabilità per Ethereum (Layer 2), capace di migliorare le performance dell’intero settore. È nata così la Polygon zkEVM che unisce la tecnologia zero-knowledge (ZK) e la compatibilità con l’Ethereum Virtual Machine

Il progetto è diventato la novità tech più attesa negli ultimi mesi, tanto che il 2023 è stato ribattezzato l’anno del “zero-knowledge”.  

Ora che la data della mainnet beta si avvicina, ecco tutto quello che devi sapere su Polygon zkEVM, l’ultima novità per la scalabilità di Ethereum!

Polygon zkEVM: la blockchain punta tutto sul zero-knowledge

Per Ethereum non c’è sfida più urgente della scalabilità. La crescente quantità di dapp e servizi DeFi che utilizzano il suo network ne stanno mettendo alla prova l’efficienza. Le transazioni da elaborare aumentano giorno dopo giorno e secondo Polygon, la soluzione più promettente per affrontare questa sfida sono i Layer 2 basati sulla tecnologia zero-knowledge. Che permette di processare tantissime transazioni insieme e a costi ridotti. 

Una tipologia di Layer 2 derivati da questa tecnologia sono i rollup. Questi aggregano off chain una serie di transazioni in un “rollup” (come un pacchetto) che viene trasferito sulla blockchain Layer 1 di riferimento con una sola e unica prova di validità per tutte le transazioni (zero-knowledge proof). In altre parole, le transazioni non vengono verificate una per una, trasferendo su Ethereum una grande mole di dati. Viene tutto ridotto a un singolo passaggio.

Cosa che rende più leggera la finalizzazione delle transazioni e la mole di dati che finiscono su blockchain. I rollup di Polygon zkEVM permettono delle transazioni istantanee a differenza di altre tipologie come gli optimistic rollup, scelti come soluzione di scalabilità da protocolli come Arbitrum e Optimistic

Rollup zero-knowledge: pro e contro

Per quanto promettente, quella degli zk rollup è una tecnologia poco utilizzata come soluzione di scalabilità per Ethereum. In generale questi richiedono molto tempo per essere sviluppati e sono costosi da integrare. Ma soprattutto, nella maggior parte dei casi, non sono compatibili con l’Ethereum Virtual Machine e quindi non sono interoperabili con Ethereum

La compatibilità è fondamentale perché permette ai diversi progetti di essere uniformati e intercambiabili tra di loro, facilitando lo scambio di informazioni e di valore

Polygon ha deciso di lavorare proprio su questo punto debole dei zk rollup: “sapevamo che Ethereum ha bisogno di scalare. Sapevamo che le zero-knowledge proof sono il modo migliore per farlo. Sappiamo che la compatibilità con l’EVM è l’ingrediente segreto che avrebbe favorito sia sviluppatori che utenti. Così abbiamo costruito Polygon zkEVM”. 

La mainnet beta di Polygon zkEVM che andrà online il 27 Marzo è dunque una soluzione Layer 2 zero-knowledge per la scalabilità di Ethereum, completamente compatibile con l’EVM. 

Polygon zkEVM: perché è davvero una novità

Zk rollup sì, ma compatibili con Ethereum. Questo è il progetto di Polygon che finalmente è realtà! In sostanza non essere compatibili con l’EVM è un grande svantaggio, significa non poter usare lo stesso linguaggio di programmazione di Ethereum (Solidity), il suo codice o gli strumenti di sviluppo. Il problema degli zk rollup è quindi di usabilità. 

Polygon zkEVM tuttavia è un Layer 2 che può essere utilizzato esattamente come se fosse Ethereum. Sviluppatori e utenti possono trovare la stessa sicurezza e decentralizzazione del network di ETH ma più velocità e più convenienza. 

Polygon zkEVM: cosa cambia ora per la blockchain

Per riassumere, i vantaggi di Polygon zkEVM sono: 

  • Più scalabilità e sicurezza per il network;
  • Costi più bassi per l’elaborazione delle transazioni;
  • Tempi di finalizzazione delle transazioni più rapide;
  • Compatibilità con Ethereum, la piattaforma di smart contract più utilizzata.

Cosa cambia quindi con l’arrivo della mainnet beta di Polygon zkEVM? La prima conseguenza immediata secondo il team del progetto è che il costo delle fee delle transazioni su Layer 1 (quindi su Polygon stessa) diminuirà del 90%

Inoltre grazie alla piena compatibilità con l’EVM, gli sviluppatori del Web3 che vogliono migliorare la performance delle proprie dapp costruite su Ethereum possono semplicemente trasferire l’esecuzione degli smart contract già esistenti sul Layer 2

Polygon zkEVM: le prime applicazioni

Il team di Polygon ha spiegato che le principali applicazioni di Polygon zkEVM saranno nel campo delle dapp della finanza decentralizzata, degli NFT, del gaming su blockchain e dei pagamenti. 

Uno dei primi progetti ad aver scelto proprio la Polygon zkEVM per scalare le sue attività è ImmutableX, la blockchain dedicata al crypto gaming che fin dalla sua fondazione ha sempre usato gli zk rollup.  

All’inizio del mese Polygon ha presentato un nuovo prodotto costruito sulla sua zkEVM: Polygon ID. Si tratta di una servizio per verificare la propria identità digitale, in cui gli utenti possono registrare tramite smart contract delle credenziali in un wallet. Il titolare di un bar ad esempio potrebbe verificare la maggiore età di un cliente anche senza documenti. O gli sviluppatori potrebbero costruire soluzioni decentralizzate per il KYC

Dopo il lancio della mainnet beta di Polygon zkEVM il 27 Marzo, vedremo ulteriori applicazioni della nuova soluzione di scalabilità. Che ha tutte le carte in regola per stabilire nuovi standard tech per la blockchain e il suo sviluppo.