L’ETF Spot su Bitcoin è stato davvero approvato?

ETF Bitcoin news: non è ancora stato approvato

Bitcoin è esploso a rialzo in seguito ad una news che comunicava l’approvazione dell’ETF Spot di BlackRock

La news sull’ETF di Bitcoin di questo pomeriggio è falsa. Il prezzo di BTC è esploso, pochi minuti fa, in seguito alla diffusione di una fake news da parte dei Cointelegraph, che ha successivamente modificato e poi eliminato il post che la conteneva.

Nonostante questo però, molti analisti sono convinti che le varianti spot dell’ETF su Bitcoin verranno approvati entro gennaio, con quella proposta da BlackRock che farà da spartiacque. Cosa è successo nel pomeriggio di oggi? Come ha influito la news sugli ETF su Bitcoin sul suo prezzo?

ETF Bitcoin: cosa è successo?

La news riguardante l’ETF su Bitcoin si è dimostrata falsa. La notizia, postata su X da Cointelegraph, una delle più famose testate del settore, è stata smentita proprio dal fondo di investimenti americano. Cointelegraph, per correre al riparo dalla gaffe, ha inizialmente modificato il post e poi lo ha eliminato.

Sebbene qualcuno abbia riportato la news senza sincerarsi della sua veridicità, in molti hanno preferito attendere ed effettuare tutte le verifiche necessarie. Non è la prima volta che la testata, forse per pubblicare prima di altri competitor, pubblica notizie non confermate. In ogni caso tutti i crypto enthusiast hanno avuto un assaggio di quello che potrebbe succedere quando gli ETF spot su Bitcoin verranno davvero approvati.

Nei minuti successivi la testata si è scusata con la sua community, informandola di aver iniziato un’indagine interna per trovare il responsabile dell’accaduto.

Come si è mosso il prezzo di Bitcoin in seguito alla news sugli ETF?

Dopo la pubblicazione della news sull’ETF su Bitcoin il prezzo della crypto è esploso a rialzo. In pochi secondi è passato da 27.700$ a 30.000$. Nei minuti successivi poi, probabilmente a causa dei primi sospetti sulla notizia diffusa da Cointelegraph, BTC ha velocemente perso i livelli di prezzo conquistati ed è tornato in zona 28.000$. Il prezzo di Bitcoin ha registrato un +7% in meno di dieci minuti, durante questo movimento repentino sono stati liquidati circa 71 milioni di dollari.

Quanto accaduto oggi in seguito alla fake news sul Bitcoin ETF ci dimostra che è sempre rischioso agire basandosi sulle notizie di mercato. Se intendi detenere BTC puoi valutare di comprare utilizzando l’acquisto ricorrente, in questo modo la volatilità non intaccherà il valore del tuo portafoglio.

Processo a Sam Bankman-Fried: la testimonianza di Caroline Ellison

FTX: Caroline Ellison condannata, in arrivo i rimborsi a Sam Bankman-Fried: le accuse di Caroline Ellison

Caroline Ellison, ex CEO di Alameda Research, svela i retroscena del caso FTX durante il processo a Sam Bankman-Fried

Nel processo a Sam Bankman-Fried, la figura centrale di questi giorni è Caroline Ellison. La ventottenne, oltre ad essere l’ex CEO di Alameda Research, il fondo strettamente legato a FTX, è anche l’ex fidanzata di SBF.

Sebbene l’ex CEO di FTX continui a dichiararsi innocente, la Ellison, durante il primo interrogatorio, ha ammesso di aver frodato i clienti di FTX insieme al suo ex fidanzato e ad altre persone. Ha poi aggiunto che è stato proprio l’imputato del processo, Sam Bankman-Fried, a creare il sistema che lei utilizzava per spostare il denaro tra i conti di Alameda e FTX.

La testimonianza di Caroline

Durante il processo a Sam Bankman-Fried è stata ripercorsa, in breve, la storia di Caroline Ellison ad Alameda Research. Nel 2018, anno in cui è stata assunta, il fondo di investimenti ha registrato gravi perdite che lo hanno obbligato a richiedere in prestito grandi quantitativi di denaro. Tale decisione è stata presa da SBF, consapevole, secondo Caroline, di non riuscire a ripagare tutti i creditori contemporaneamente. Insomma, l’ex CEO di FTX, ha esposto Alameda Research al rischio di bancarotta già dal 2018.

Negli anni successivi Sam Bankman-Fried avrebbe poi provato ad irrobustire il fondo tramite il lancio del token FTT, di cui possedeva oltre il 60% della fornitura totale. Dal 2021 in poi, quando FTT è stato interessato da un movimento rialzista esplosivo, che ha portato il prezzo da pochi centesimi a decine di dollari, i conti di Alameda sono tornati, sulla carta, di nuovo “sani”. Insomma, il fondo di investimenti sembrava, almeno in apparenza, inattaccabile.

La fine di FTX

All’interno del processo a Sam Bankman-Fried, Caroline Ellison ha poi identificato il punto di svolta che ha portato al fallimento di FTX. Secondo le sue dichiarazioni, il declino è iniziato a Giugno 2022, quando, durante il crollo di mercato, molte aziende crypto hanno iniziato a chiedere ad Alameda di saldare i suoi debiti. Caroline racconta che in quel periodo SBF le avrebbe ordinato di utilizzare i fondi dei clienti di FTX per ripagare i creditori e che erano entrambi consapevoli della truffa che stavano commettendo. La situazione è peggiorata quando Genesis, uno dei principali creditori di Alameda, ha chiesto di vedere il bilancio del fondo e Sam Bankman-Fried ha deciso di utilizzare altri fondi degli utenti per “drogare” la situazione finanziaria della società.

Durante il processo a Sam Bankman-Fried, Caroline Ellison ha anche dichiarato che Alameda ha continuato ad utilizzare, a piacimento, i fondi degli utenti di FTX, anche nei mesi successivi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’invio di un bilancio a Coindesk, in cui si appurava che gran parte del capitale in possesso del fondo era in token FTT. Sono queste le rivelazioni che hanno convinto Binance e il suo CEO CZ a vendere tutti i token di FTX in possesso dell’exchange.

Infine, la Ellison ha dichiarato che SBF stava gestendo personalmente la situazione, impartendo ordini a lei e a tutti gli altri attori coinvolti. Grazie alle dichiarazioni rilasciate durante il processo a Sam Bankman-Fried di questa settimana, il caso FTX diventa sempre più chiaro. L’udienza non si è ancora conclusa; seguite il nostro blog per conoscere gli sviluppi futuri.

Guerra in Israele: le possibili conseguenze economiche

L'impatto delle crisi geopolitiche sul prezzo di Bitcoin

L’attacco di Hamas di sabato e la risposta di Israele hanno scosso i mercati finanziari. Ma con quali conseguenze?

Quali sono le conseguenze economiche della guerra in Israele? Nel fine settimana si è riacutizzato un conflitto che dura da più di un secolo. Le forze di Hamas, il movimento militare islamico che attualmente controlla la Palestina, hanno sferrato un feroce attacco ad Israele che ha colpito anche tantissimi civili. Nelle ore successive è arrivata poi la risposta del leader israeliano Benjamin Netanyahu che ha dichiarato vendetta annunciando il pugno di ferro.

Senza entrare nel merito politico della questione, analizziamo le possibili conseguenze economiche della guerra in Israele, in particolare sul prezzo del gas naturale e del petrolio e quindi su carburante e bollette.

Conseguenze economiche della guerra: l’impatto sui mercati 

All’apertura dei mercati statunitensi all’inizio della settimana, gli investitori hanno risposto con prontezza ai catastrofici eventi di Israele. Inizialmente i prezzi del petrolio greggio, dell’oro e del dollaro statunitense sono aumentati significativamente. Nel corso dei giorni successivi poi, il valore di questi asset si è stabilizzato. 

Il gas naturale è l’unica commodity il cui prezzo sta, per ora, crescendo in modo anomalo e nei giorni successivi all’attacco di Hamas a Israele, ha subito un incremento del 5%. Questo probabilmente perché una grande percentuale del gas utilizzato nel mondo proviene dal Medio Oriente o dal Nord Africa, in particolare da Iran, Arabia Saudita, Qatar e Algeria.

Tuttavia, anche per il petrolio, non è detta l’ultima parola. La situazione potrebbe complicarsi se i maggiori produttori di oro nero del medio oriente decideranno di agire come hanno fatto durante la guerra dello Yom Kippur del 1973. In quel frangente i paesi arabi dell’OPEC (l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) alzarono “artificialmente” il prezzo del greggio e interruppero le forniture ai paesi filoisraeliani. Se l’Iran, settimo produttore al mondo con 3,3 milioni di barili al giorno, dovesse attuare la stessa misura, il prezzo potrebbe salire vertiginosamente.

Oltre a gas e petrolio, a subire le conseguenze economiche della guerra in Israele sono state le compagnie aeree. I titoli di Delta, United e American Airlines, International Airlines Group (proprietaria di British Airways) e Lufthansa, sono stati vittima di un movimento ribassista. Gli investitori, per proteggersi dalle conseguenze economiche del conflitto, si stanno mettendo al riparo. L’oro, il metallo prezioso e il bene rifugio per eccellenza, ha registrato un +7% dall’inizio della guerra in Israele.

I probabili sviluppi economici della guerra in Israele

Per analizzare le conseguenze economiche della guerra in Israele bisogna aspettare la fine del conflitto, che però probabilmente non cesserà a breve. Secondo il primo ministro questo sarà “lungo e difficile”, e quindi profondamente diverso da quello del 2021, durato 11 giorni. Il Medio Oriente oggi è più instabile e gli Accordi di Abramo firmati nel 2020 da Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrain e Marocco, difficilmente verranno estesi ad altri paesi.

Per ora, l’oscillazione del valore di materie prime e obbligazioni non è catastrofica e il cambio tra il dollaro e lo shekel, la moneta israeliana, è passato da 3,85 a più di 4$, registrando un aumento del 4%. Inoltre, la Banca d’Israele ha annunciato di avere 30 miliardi di dollari pronti per proteggere la sua valuta. Inoltre potrebbe decidere di aumentare i tassi di interesse se si trovasse costretta a fronteggiare un forte incremento dell’inflazione.

In ogni caso è ancora presto per valutare le conseguenze economiche della guerra in Israele, dato il grandissimo numero di attori in gioco, lo scenario politico e macroeconomico potrebbe capovolgersi in ogni momento.

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L’agenzia per la protezione dei consumatori statunitense regolerà le crypto?

Regolamentazione crypto: nuove regole dalla CFBP?

La CFBP, l’organizzazione che si occupa della protezione dei consumatori negli USA, sta considerando una nuova regolamentazione per gli scambi in crypto

Nuove disposizioni in arrivo per la regolamentazione crypto negli USA? Il direttore del CFPB (Consumer Financial Protection Bureau), l’organizzazione che si occupa della protezione dei consumatori negli Stati Uniti d’America, ha dichiarato che l’agenzia sta valutando di adottare delle misure già esistenti per i mercati finanziari tradizionali anche al mercato dei crypto.

Nello specifico l’ETFA (Electronic Fund Transfer Act), un regolamento dedicato alla protezione degli utenti che effettuano scambi di denaro digitali. Il direttore del CFPB, Rohit Chopra, ha dichiarato: “queste misure permetterebbero di limitare gli attacchi informatici, gli errori e i trasferimenti non autorizzati”. Scopri tutto su questo importante tema, dato l’aumento vertiginoso degli attacchi hacker che sono stati il 150% rispetto all’anno scorso.

ETFA esteso al settore crypto: cosa succederà?

Cosa succederà se questo regolamento che, per ora, disciplina soltanto le transazioni in valuta FIAT verrà esteso anche al settore delle criptovalute? Che misure dovranno adottare le piattaforme che offrono crypto asset negli States e di quali vantaggi godranno gli utenti? 

Innanzitutto, se ciò accadrà, verranno richieste più informazioni e maggior trasparenza sugli asset detenuti e su ogni singola transazione alle società che operano nel settore. Inoltre, gli utenti, nel caso in cui si verifichino transazioni non autorizzate dal proprio conto, saranno maggiormente tutelati. Insomma, le transazioni crypto sarebbero regolamentate esattamente nello stesso modo di quelle processate attraverso carte di debito o bonifico bancario, o almeno questo è l‘obiettivo della CFPB.

Non è ancora chiaro come queste regole possano essere applicate ai mercati delle criptovalute, ma Rohit Chopra ha dichiarato che l’agenzia esaminerà il ruolo delle piattaforme non bancarie del settore per assicurarsi che siano sicure e protette.

Se detieni delle crypto e vuoi essere al 100% sicuro di star agendo in modo conforme alle normative vigenti, puoi prenotare un incontro con un commercialista specializzato in questo settore.

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Regolamentazione crypto: facciamo il punto

Nell’ultimo anno, la regolamentazione delle criptovalute è stato uno degli argomenti più caldi. I diversi paesi e le organizzazioni sovranazionali stanno affrontando in modo estremamente diverso questo settore, dal punto di vista normativo. In Gran Bretagna, per esempio, sono stati introdotti nuovi regolamenti che hanno costretto gli exchange a interrompere le attività o ad aggiornare tempestivamente i loro processi. I regolatori canadesi, invece, stanno valutando un modello ad hoc per la gestione delle crypto attività molto simile al MiCA, il regolamento dell’UE, con un’attenzione particolare alle stablecoin e alla loro emissione. 

Insomma, le ultime dichiarazione dell’agenzia per la protezione dei consumatori degli Stati Uniti potrebbe essere una svolta per la situazione regolamentativa americana. Se in Europa si intravedono già regolamenti specifici per questo settore la situazione negli States è caratterizzata da cause legali tra i regolatori, in particolar modo tra la SEC, e le aziende dell’industria.

Cosa sta succedendo a Metro Bank?

Metro Bank news: le azioni crollano del 29%

Sospeso il trading su Metro Bank: le azioni sono crollate del 29% in un giorno

News preoccupanti per Metro Bank, giovedì 5 ottobre le azioni della banca inglese sono crollate  del 29% dopo che il trading su queste stock è stato interrotto a causa di un picco inaspettato dei volumi. La banca sta cercando di raccogliere fino a 600 milioni di sterline per sopravvivere.

Dal 2016 ad oggi, anno in cui l’istituto di credito si è quotato alla borsa di Londra, le sue azioni hanno perso il 98%. Ecco le ultime news su Metro Bank, cosa ha provocato la crisi? Riuscirà a risollevarsi?

La storia della banca londinese

Non solo le ultime news su Metro Bank ma, in generale, la storia recente della banca londinese è stata travagliata. L’istituto di credito è nato nel 2010 come alternativa alle più blasonate e tradizionali Barclays, NatWest e Lloyds Banking Group. Fin dall’inizio della sua avventura Metro Bank ha avuto diversi problemi; alcuni connessi alla regolamentazione dei suoi servizi e altri sorti in seguito ad errori contabili.

La banca si distingue dagli altri grandi istituti di credito britannici per i suoi servizi di depositi al dettaglio e per le sue filiali in cui sono presenti le cassette di sicurezza. Il patrimonio netto di Metro Bak è di circa 21 miliardi di sterline, mentre il denaro depositato sui suoi conti dai cittadini a giugno era di 15,5 miliardi.

Nonostante sia un istituto di credito relativamente piccolo rispetto ai colossi britannici possiede 76 filiali e punta ad aprirne altre 11 nei prossimi mesi. Il recente aumento dei tassi di interesse però, ha messo in difficoltà la banca, visto che i costi dei finanziamenti sui depositi sono schizzati alle stelle. Le ultime news su Metro Bank possono essere la goccia che farà traboccare il vaso e la verso il baratro? 

Metro Bank news: cosa è successo?

Veniamo ora alla news su Metro Bank delle ultime ore. Nella giornata di giovedì le sue azioni sono crollate del 29% dopo che il trading su queste stock era stato interrotto a causa di un picco di volumi di vendita. Lo sciame di sell order potrebbe essere stato causato dalla volontà dell’istituto di credito di raccogliere 600 milioni di sterline tramite l’emissione di obbligazioni.

Il titolo di Metro Bank ha perso più del 98% da quando è stata quotata in borsa nel 2016, e ora la sua valutazione è di soli 65 milioni di sterline. Come se non bastasse il Prudential Regulation Authority, l’ente che si occupa di regolare l’attività delle banche in Gran Bretagna, ha lasciato intendere che difficilmente le permetterà di utilizzare i propri modelli di rischio interni per la richiesta di mutui.

Per questo motivo i requisiti patrimoniali dell’istituto di credito diventeranno più stringenti, in poche parole gli sarà richiesto più capitale per portare i coefficienti patrimoniali a “livelli sostenibili”. L’unico modo che la banca ha per risolvere questa situazione è una raccolta fondi o vendere una parte del suo portafoglio di mutui, e dalle ultime news sembra ci siano già delle trattative in atto per procedere con quest’ultima opzione.

Insomma, le ultime news riguardanti Metro Bank hanno minato la fiducia di molti investitori, i quali hanno preferito incassare la perdita e liberarsi delle azioni, causando il crollo del prezzo.

FTX si prepara a vendere più di 3 miliardi in criptovalute. Le ultime news

FTX news: l’exchange venderà più di 3 miliardi di crypto

News su FTX: l’exchange deve liberarsi di una grande quantità di crypto in suo possesso per rimborsare, in parte, i clienti colpiti dal crollo. In che modo le venderà?

Secondo le ultime news, FTX, l’exchange che ha dichiarato bancarotta a novembre 2022, deve ancora vendere circa 3,4 miliardi di dollari di criptovalute. Il ricavato in dollari verrà utilizzato per rimborsare, anche se soltanto in parte, i clienti colpiti dal crollo.

Restano però ancora molti dubbi da chiarire: in che modo venderà la grande quantità di crypto che ancora possiede? Che impatto avrà questa vendita sul mercato? Quanto denaro verrà rimborsato ai clienti truffati?

Da dove deriva e cosa prevede la decisione?

Le news su FTX che annunciano il “via libera” alla liquidazione delle crypto custodite dall’exchange sono reali. La vendita di token è stata decisa dal tribunale fallimentare del Delaware che ha approvato la vendita degli asset digitali il 13 settembre. L’exchange è stato autorizzato a liquidare settimanalmente una quantità limitata di asset in suo possesso, esclusi Bitcoin e Ethereum. FTX potrà vendere 50 milioni di dollari di token durante la prima settimana e 100 milioni in quelle successive. Questo limite potrà essere incrementato dal tribunale tramite l’approvazione di una richiesta scritta presentata dal comitato dei creditori.

Per quanto riguarda invece la quantità di Ethereum e Bitcoin in possesso dell’exchange il processo è diverso. Questi potranno essere venduti soltanto dopo un preavviso di almeno dieci giorni e con il benestare del comitato fiduciario statunitense nominato dal Dipartimento di Giustizia.

FTX news: che impatto avranno sul mercato?

La maggior parte dei player dell’industria sono rimasti sorpresi dalla quantità di asset ancora in possesso di FTX. I token che potrebbero subire di più questa selling pressure sono senza dubbio Aptos e Solana, anche perché sono quelli interessati da volumi di scambio più bassi; è necessario precisare che l’exchange possiede ancora 1,1 miliardo di dollari di SOL.

Nonostante questo però la decisione del tribunale del Delaware di dilazionare le liquidazioni fissando dei limiti settimanali è stata accolta positivamente. In questo modo sarà allo stesso tempo possibile accontentare, purtroppo soltanto in parte, i creditori ed evitare di intaccare eccessivamente il mercato

Per esempio i token SOL in possesso di FTX potranno essere gradualmente venduti fino al 2028 e, ad oggi, la maggior parte è bloccata staking. Grazie alla decisione del tribunale statunitense l’expected payout, quindi la quantità di denaro che le vittime colpite dalla bancarotta riceveranno come rimborso, è passata dal 10% al 37%.

Il processo a Sam Bankman-Fried

Le ultime news su FTX non riguardano solo i token ancora in mano all’exchange. A quasi dodici mesi dalla bancarotta, dopo che la storia è stata raccontata da libri, giornali e podcast, è ufficialmente iniziato il processo a Sam Bankman-Fried. L’ex CEO dell’exchange deve essere giudicato dal tribunale federale di New York per sette capi d’accusa, tra cui frode telematica e cospirazione per riciclaggio di denaro.

Una delle domande principali che guiderà il processo è che ha le potenzialità per cambiarne l’esito è la seguente: “Sam Bankman-Fried ha commesso degli errori o truffare i clienti di FTX è sempre stato il suo obiettivo?” D’altronde nessuno può mettere in dubbio la sua colpevolezza. Continua a leggere il nostro blog per scoprire l’esito del processo; per cosa verrà condannato Sam Bankman-Fried? Sono in arrivo altre inattese news su FTX?

Halving 2020: la curiosa dedica a Satoshi Nakamoto

Chi è Satoshi Nakamoto? Secondo la HBO è Peter Todd

Quella scolpita nel blocco di genesi non è l’unica frase scritta sulla blockchain di Bitcoin, conosci quella che celebra l’halving del 2020?

C’è un cosa che probabilmente non sai sull’halving 2020 di Bitcoin: qualcuno ha inserito all’interno del blocco numero 629.999, l’ultimo prima che le ricompense per i miner si dimezzassero, una dedica al suo creatore

Chi ha inciso la frase sulla blockchain e quali parole troviamo al suo interno? Scopri tutto sull’halving del 2020, e sulla curiosa dedica a Satoshi Nakamoto.

Clicca sul seguente link, invece, per scoprire tutto sul prossimo halving Bitcoin del 2024

Halving 2020: le cose da sapere

Il dimezzamento del 2020 è l’ultimo avvenuto sulla blockchain di Bitcoin nonché il terzo della storia. In quell’occasione, a partire dalla validazione del blocco numero 630.000, le ricompense per i miner sono passate da 12,5 a 6,25 BTC. L’halving è infatti il meccanismo che regola la progressiva riduzione delle ricompense per i miner del sistema Bitcoin che si dimezzano automaticamente ogni 210.00 blocchi (circa 4 anni). L’utilità principale di questo meccanismo, ideato dal suo creatore Satoshi Nakamoto, è quella di preservare la scarsità dell’oro digitale.

L’halving del 9 aprile del 2020 ha avuto un impatto immediato sul prezzo di Bitcoin, che si è mosso pochissimo nei giorni immediatamente successivi. Tuttavia, alcune settimane dopo, lo stessoha iniziato a salire costantemente, e quel movimento è culminato nell’esplosiva bull run del 2021. Durante il picco di questa incredibile ascesa, Bitcoin ha raggiunto il valore di 69.000$, l’ultimo massimo storico registrato dalla criptovaluta.

Il prossimo halving arriverà nei primi mesi del 2024, puoi valutare di esporti a Bitcoin per sfruttare l’eventuale movimento di prezzo che potrebbe seguirlo.

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La dedica a Satoshi Nakamoto

Ma chi ha inserito, in occasione dell’halving 2020, la dedica a Satoshi Nakamoto e come ha fatto? Gli autori di questo omaggio sono i miner della pool cinese F2pool, che hanno che hanno incluso un messaggio all’interno del blocco 629.000 contenente queste parole: “NYTimes 09/Apr/2020 With $2.3T Injection, Fed’s Plan Far Exceeds 2008 Rescue”.

In sostanza, si tratta di una chiara citazione dell’iconico messaggio scolpito da Satoshi sul primo blocco di BTC: “The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks”.

Entrambi i messaggi si riferiscono ai tentativi di salvataggio delle banche centrali in favore di aziende o banche commerciali, noti come “bailout”. Questi tentativi di recupero sono dannosi per l’economia in quanto comportano iniezioni di liquidità nel mercato, che incrementano il tasso di inflazione e causano la svalutazione delle monete. 

Al contrario, grazie al meccanismo dell’halving e al fatto che la quantità totale di BTC in circolazione sia limitata a 21 milioni, Bitcoin è progettato per mantenere o aumentare il suo valore nel corso del tempo. L’halving 2020 è stato quello più recente e il prossimo è sempre più vicino, il dimezzamento delle ricompense per i miner è previsto per aprile 2024.

 

Centesimi rari: quali sono e qual è il loro valore?

Centesimi rari: quali sono? Valore e informazioni utili

Scopri quali sono i centesimi rari. Molti di essi hanno un valore che non ti aspetti! Ecco tutte le curiosità da conoscere

I centesimi rari rappresentano per gli appassionati di numismatica e per i semplici curiosi, un argomento di notevole interesse. 

Molto spesso, infatti, capita di frugare nei cassetti delle vecchie case o anche nei vecchi vestiti e di trovarsi di fronte alcune monete rare (qui la lista completa delle più eccezionali) che portano a domandarsi non soltanto se il loro valore è più alto rispetto a quello degli esemplari classici, ma anche come riconoscerle. 

Centesimi rari: introduzione ai tagli

Come ben sappiamo, il 2002 è stato l’anno in cui i cittadini italiani ed europei hanno assistito ad una rivoluzione: le valute nazionali sono state sostituite dall’euro. Le monete in € sono oggi disponibili in diversi tagli: 

  • 2 euro (€2,00)
  • 1 euro (€1,00)
  • 50 centesimi (€0,50)
  • 20 centesimi (€0,20)
  • 10 centesimi (€0,10)
  • 5 centesimi (€0,05)
  • 2 centesimi (€0,02)
  • 1 centesimo (€0,01)

Ed è proprio sui tagli più piccoli che si concentrerà la nostra attenzione in questo articolo. In circolazione, infatti, esistono diverse tipologie di centesimi rari che hanno un valore più o meno elevato a seconda dei casi.

50 centesimi rari 

Tra i piccoli tagli della moneta unica più cercati in tutta Europa sicuramente i 50 centesimi rari, il cui valore oscilla a seconda dei singoli esemplari, i quali tra l’altro sono numerosissimi, per cui in questo articolo ci focalizzeremo solo sui più noti. 

Tra questi, come non parlare dei 50 centesimi del 2007. La maggior parte delle monete da 50 c. oggi in circolazione risale all’anno 2002. I 50 centesimi del 2007, invece, sono estremamente rari da trovare, nonostante ne siano stati coniati 4.994.490 esemplari (dati di moneterare.net). Non è tuttora chiaro il motivo di questa difficoltà nello scovare la moneta nonostante l’elevata tiratura, ma quel che è chiaro è sicuramente il suo valore: dai 2 euro ai 10€ se in Fior di Conio (senza segni di circolazione).

Poi ci sono i 50 Centesimi Rari Malta, soprattutto quelli degli anni 2011, 2012, 2014, 2015 e 2021. Il loro valore anche qui non è particolarmente elevato e si aggira tra 1,5 e 2,5 euro in FdC. 

Con l’esclusione delle annate 2002-2003, anche i 50 Centesimi Rari Monaco sono considerati interessanti dagli esperti di numismatica e il loro valore inizia a salire dai 10 ai 50 euro. 

Per i 50 Centesimi Rari Vaticano, suddivisi in 6 serie, si può arrivare anche a quota 55€, mentre quelli Portogallo 2007 si aggirano intorno ai 50€.

20 centesimi rari

In linea di massima, i 20 centesimi si definiscono rari se presentano ovviamente delle particolarità come ad esempio errori di conio o esuberi di metallo. In questi casi la loro quotazione oscilla da 3,25 a 55 euro. Non hanno valore invece i pochi esemplari trafugati prima del ritiro della moneta da 20 c. con il millesimo di conio 1999 emessa però nel 2002. 

10 centesimi rari

Tra le monete più interessanti si segnalano quelle del 2008 di Malta, dal valore di 1 euro in Fior di Conio, o anche quelle coniate nel 2002, i cui errori di fabbricazione hanno determinato quotazioni dai 236 ai 288 euro.

5 centesimi rari

Nel caso dei 5 sono da fare delle precisazioni aggiuntive e delle distinzioni in base al singolo esemplare. Tutte le quotazioni seguenti sono in Fior di Conio: 

  • 5 centesimi del 2002 di Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna: 1€
  • 5 centesimi 2008 di Malta con incisione del tempio di Mnajdra: 1€
  • 5 Centesimi 2003 di San Marino: 10€
  • 5 centesimi 2002 della Zecca Vaticana: 40€

1 centesimo raro

L’1 centesimo più raro esistente oggi è quello derivante da un errore: la monetina in questione presenta l’incisione soltanto sul retro ed è priva di anno di conio. Il suo valore? Circa 550€ in FdC. 

Altri esemplari hanno invece quotazioni decisamente inferiori. L’1 centesimo raro del 2004 di Grecia, Lussemburgo, Olanda vale un euro, mentre quello di San Marino 2003 si aggira intorno ai 10 euro. La monetina 1999 dei Paesi Bassi vale 1,20€ circa, mentre quella maltese con l’immagine del tempio di Mnajdra quota 2€.

Da non dimenticare poi l’1 centesimo raro Mole Antonelliana, sul quale è stata appunto coniata l’immagine della moneta da 2 centesimi per errore. Il suo valore si aggira intorno ai 2.500€/3000€. 

Centesimi rari e Bitcoin

Ovviamente i centesimi rari in circolazione sono molti di più di quelli descritti in questo articolo. Quel che è chiaro, però, è che la rarità, e quindi la scarsità, è un aspetto particolarmente interessante non soltanto per gli esperti del settore. Solitamente, più un bene o un asset è scarso e più il suo valore tende ad aumentare. Un concetto, questo, rintracciabile anche nel settore delle criptovalute: la fornitura totale di Bitcoin, ad esempio, è limitata a 21 milioni, e le sue emissioni si dimezzano ogni quattro anni attraverso l’halving. Per questo motivo, uno dei soprannomi più utilizzati per indicare le crypto è “digital gold” o “oro digitale”.

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Questo limite è stato progettato per creare una forma di rarità intrinseca nel sistema che differenzia BTC dalle valute tradizionali, che possono essere stampate in quantità illimitate. I centesimi rari e il Bitcoin, insomma, hanno più in comune di quanto si possa immaginare!

Cos’è Friend.tech, il social crypto del momento?

Friend.tech: cos’è il crypto social network?

Cos’è Friend.tech, la prima piattaforma di Social Fi? La chiave per l’adozione delle criptovalute o uno schema Ponzi?

Che cos’è Friend.tech, il social network basato su blockchain lanciato ad agosto 2023 che ha registrato, in meno di due mesi, più di 100.000 utenti attivi e un guadagno di 25 milioni di dollari?

Il settore dei social media decentralizzati (DeSo) ha subito una brusca sterzata lo scorso  mese, a causa di questo protocollo che ha attirato l’attenzione di tanti crypto enthusiast. Scopri tutto su Friend.tech e sulla SocialFi, uno dei possibili trend del futuro nel mondo crypto.

Friend.tech: cos’è?

Non è facile definire con esattezza che cos’è Friend.tech. Per alcuni è un social network decentralizzato che permette ai content creator di guadagnare mentre per altri uno schema Ponzi destinato a fallire. Questa piattaforma costruita su Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, consente agli utenti di creare contenuti e di monetizzare da questi utilizzando la tecnologia blockchain.


Come? Attraverso le “chiavi” o “keys”, social token che durante i primi giorni dal lancio prendevano il nome “shares” o azioni, che esprimono il valore di ogni utente (misurato in ETH) in base a quanti holder possiede e a quanti volumi di scambio genera. Ogni individuo o pagina che si iscrive su Friend.tech attraverso la connessione con il proprio account X (ex Twitter). Le chiavi, i social token fondamentali per il funzionamento del protocollo, offrono accesso a chat private all’interno dell’app e a contenuti esclusivi dell’utente che le emette. Mentre i creatori, oltre a poter vendere le loro “chiavi”, guadagnano parte delle commissioni generate dal loro scambio.

Ogni utente nell’app ha un suo gruppo personale simile a quelli presenti su piattaforme come Telegram o Discord. Tuttavia, gli utenti devono acquistare le chiavi per entrare nelle chat private degli altri utenti mentre se le vendono escono automaticamente dalla chat

Per via della connessione tra X e Friend.tech gli utenti più celebri del social network di proprietà di Elon Musk hanno riscosso un grande successo sul protocollo. Il prezzo delle chiavi di alcuni crypto influencer è schizzato verso l’alto superando anche i 5 ETH, quasi 10.000$. 

I numeri di Friend.tech

Qualunque sia, per ora, la vostra idea su cos’è Friend.tech è impossibile negare che la piattaforma abbia riscosso un grande successo, eclissando gli altri protocolli del settore dei social decentralizzati. Fino ad oggi sono stati depositati sulla piattaforma circa 185.000 Ethereum (quasi 296 milioni di dollari) e sono state processate 8 milioni di transazioni. 

Secondo DeFi Llama il valore totale bloccato sulla piattaforma ammonta a 43 milioni di dollari e i guadagni totali del protocollo si aggirano, in questo momento, intorno ai 15 milioni. In parte, il successo di Friend.tech potrebbe essere connesso ad un possibile airdrop in arrivo.

All’interno dell’app, disponibile da pochi giorni anche per web, c’è una sezione dedicata alla distribuzione gratuita. Se vuoi provare ad ottenerlo ti servono degli Ether, visto che Base è un Layer 2 della crypto ideata da Vitalik Buterin. 

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Le opinioni dei crypto enthusiast

Se chiedete a dieci appassionati crypto che cos’è Friend.tech potreste ricevere dieci risposte diverse. La community dei crypto enthusiast è molto divisa su questo tema. Alcuni lo considerano un progetto all’avanguardia, un possibile motore chiave per l’adozione delle criptovalute. 

Altri, invece, hanno accolto la piattaforma con diffidenza mentre i più scettici e contrari la considerano uno schema Ponzi. Secondo loro gli utenti che acquistano le “keys” sono spinti soltanto dal desiderio di rivenderle, in futuro, ad un prezzo maggiore. 

Infine c’è anche chi, chiedendosi cos’è Friend.tech, lo ha paragonato al sito di intrattenimento per adulti Only Fans. In effetti, le due piattaforme funzionano secondo logiche simili e, dal momento in cui l’applicazione costruita su Base ha permesso l’invio e la ricezione di contenuti multimediali, ha accolto tantissimi creator originari del sito per adulti.


Che cos’è lo smishing?

Cos’è lo smishing? Il significato spiegato

Che cos’è lo smishing? La tipologia di attacco di social engineering che sfrutta gli SMS

Sai che cos’è lo smishing, la tipologia di phishing che sfrutta gli SMS? Questo tipo di attacco di social engineering è diventato molto popolare negli ultimi anni. Secondo il report di Proofpoint “State of the Phish” le perdite causate dai cybercriminali che si servono di questo tipo di attacchi sono aumentate del 76% nel 2022.

Dunque che cos’è lo smishing, come funziona e quali sono le principali contromisure per evitare di cascare in una di queste trappole?

Cos’è lo smishing e come funziona

Lo smishing è un attacco di social engineering che sfrutta messaggi di testo falsi inviati sui dispositivi mobili. Attraverso questi SMS i criminali informatici convincono le persone a scaricare malware o a condividere informazioni sensibili relative, prevalentemente, ai conti bancari. Il termine smishing deriva dalla combinazione tra SMS e phishing, una pratica che porta gli utenti a inserire informazioni personali all’interno di siti web falsi, creati apposta dai criminali informatici.

Lo smishing rientra nell’ampio contenitore dei cyber-attacchi di phishing, e indica tutti quelli che vengono effettuati attraverso messaggi di testo inviati sui dispositivi mobili delle vittime. 

Un fenomeno in crescita

Conoscere il significato di smishing è fondamentale perché sta diventando una tipologia di truffa sempre più popolare. I malintenzionati lo preferiscono rispetto ad altri tipi di attacchi per diverse ragioni. Innanzitutto, le ricerche dimostrano che le persone sono più propense a cliccare su collegamenti nei messaggi di testo rispetto a quelli presenti all’interno delle mail. Inoltre, gli scammer possono nascondere più facilmente l’origine dei messaggi di smishing utilizzando numeri di telefono falsi o software per l’invio di grandi quantità di SMS installati i loro computer. È anche più difficile individuare la pericolosità dei link sui telefoni cellulari, mentre su un pc gli utenti possono utilizzare il cursore per conoscere la destinazione prima di cliccarci sopra. Inoltre, i miglioramenti introdotti dai filtri anti-spam hanno reso più inefficienti le altre forme di phishing.

Come proteggersi?

La buona notizia è che proteggersi da questo tipo di attacchi è molto semplice se si conosce che cos’è lo smishing e il suo funzionamento. Nella maggior parte dei casi per tenersi al sicuro è sufficiente non fare nulla, in particolare non aprire mai link che appaiono sospetti. Nessun istituto di credito, banca o commerciante invierà un SMS in cui chiede di aggiornare le informazioni del conto o di confermare il codice del bancomat. Se si hanno dei dubbi è consigliato chiamare direttamente il mittente del messaggio. 

Un’altra buona pratica da seguire è quella di non conservare i propri dati bancari o della carta di credito sullo smartphone. In questo modo si resta al sicuro anche in caso di immissione di un malware all’interno del dispositivo. Conoscere cos’è e  il significato di smishing è la componente principale che ci consente di evitare di cadere vittima di questo tipo di inganni. I cyber attacchi della famiglia del phishing giocano sull’emotività del destinatario e, perciò, colpiscono spesso individui inesperti. Condividi questo articolo con chi pensi possa essere un soggetto a rischio e consulta le nostre FAQ sulla sicurezza per diventare inattaccabile!