Riunione BCE ottobre 2025: i risultati

La BCE si è riunita il 30 ottobre per decidere le politiche monetarie dell’Eurozona: cosa è successo ai tassi di interesse? Qui i risultati

La riunione della Banca Centrale Europea di giovedì 30 ottobre 2025 ha visto i membri del Consiglio Direttivo riunirsi per discutere, tra le altre cose, in merito alle politiche monetarie dell’Eurozona. Sul tavolo, le decisioni relative al taglio dei tassi di interesse, complicate dai recenti annunci di Donald Trump sui dazi. Quali sono i risultati?

Riunione della BCE: qual è il contesto economico?

La settima riunione della BCE nel 2025 è avvenuta in uno scenario economico complesso, in cui i mercati sono in una fase abbastanza stabile ma con un occhio fisso all’incertezza, tra guerre e tariffe doganali. I temi principali hanno riguardato soprattutto l’inflazione, al 2,2% secondo l’ultima rilevazione, e la crescita economica. Vediamo nel dettaglio cosa si è deciso.

La BCE mantiene invariati i tassi di interesse

Giovedì 11 settembre, Francoforte. Il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha comunicato la sua decisione in materia di politica monetaria per l’area euro. Come atteso dalla maggioranza degli analisti, la BCE ha deciso di mantenere invariati i suoi tre tassi di interesse chiave. Di conseguenza, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali resta stabile al 2.15%, così come il tasso sulla marginal lending facility al 2.40% e il tasso sui depositi presso la banca centrale al 2%.

Le motivazioni dietro la scelta

La BCE ha spiegato che la decisione è stata guidata dal fatto che il processo di disinflazione è in linea con le aspettative: come abbiamo anticipato, l’ultima rilevazione ha mostrato un’inflazione nell’area euro attestarsi al 2,2%, poco distante dagli obiettivi fissati dal Consiglio direttivo. L’economia dell’Eurozona, dall’altro lato, ha mostrato resilienza nei confronti dei recenti shock che hanno colpito il mercato globale, anche grazie al “vigore del mercato del lavoro, alla solidità dei bilanci del settore privato e alle passate riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo” che “rimangono fattori importanti alla base della capacità di tenuta dell’economia“. 

Prospettive Future:

Mantenere i tassi di interesse a un livello basso è una misura di politica economica espansiva che ha l’obiettivo di sostenere la crescita riducendo il costo del denaro: le imprese possono chiedere prestiti più facilmente, producono più ricchezza e l’economia ne beneficia. Quando il denaro costa meno anche i mercati azionari ne traggono vantaggio, dal momento che i tassi bassi stimolano la circolazione del capitale: da un lato le imprese chiedono più facilmente i soldi in prestito, hanno più margine per operazioni finanziarie, acquisizioni ed espansioni. Così incrementano i potenziali guadagni e con essi la probabilità che il prezzo delle azioni salga.

Dall’altro gli investitori si spostano da titoli più stabili ma meno profittevoli, come le obbligazioni, ad asset finanziari più rischiosi con ritorni potenziali più alti. In questa seconda seconda categoria rientrano le azioni e i relativi indici, ma anche le criptovalute.

Con questa riunione, la BCE conferma la traiettoria

La riunione della BCE di settembre 2025 ha decretato il mantenimento dei tassi di interesse ai livelli di settembre. Nonostante il contesto globale fortemente confuso, l’inflazione continua a reggere botta e la Banca Centrale segnala un cauto ottimismo: con questa decisione conferma la sua traiettoria futura ma “seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione“.

Le settimane che verranno saranno fondamentali per capire se i dati confermeranno lo scenario attuale e quale sarà la prossima mossa dell’Eurotower: l’ottava e ultima riunione di politica monetaria del 2025 è prevista per il 17-18 dicembre

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