Quale ruolo avranno le criptovalute nel nuovo Twitter di Elon Musk? Può davvero diventare un social decentralizzato?
Twitter è la piattaforma su cui si muove la community crypto e vengono discussi i principali temi del settore. Con oltre 300 milioni di utenti attivi, è uno dei social network con più influenza culturale e politica. Da quando il social ha un nuovo proprietario, c’è chi si è chiesto se le criptovalute arriveranno su Twitter proprio grazie a Elon Musk. Le idee dell’imprenditore sul futuro crypto di Twitter al momento sono confuse. E per questo c’è chi comincia a spostarsi su social network alternativi e decentralizzati.
La storia di Elon Musk che (forse) voleva comprare Twitter
Dopo mesi di tira e molla e colpi di scena, Elon Musk ha finalmente acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari. Tutto è iniziato ad Aprile 2022 quando Musk con il 9,2% delle quote è diventato il maggior azionista di Twitter. L’imprenditore in un primo momento voleva entrare nel consiglio d’amministrazione, poi si è offerto di acquistare il social network a 54,20 dollari per azione. In seguito alla firma di un accordo vincolante, Musk però ha avuto dei ripensamenti lamentandosi dell’eccessiva presenza di bot e profili scam sul social. A Luglio Musk ha annunciato che avrebbe comprato Twitter perché nel frattempo il social aveva fatto causa all’imprenditore per costringerlo a rispettare l’accordo. Musk non poteva cambiare idea così facilmente! Così ad Ottobre l’accordo è stato finalizzato.
Il 29 Ottobre, giorno dell’acquisizione ufficiale, le azioni di Twitter hanno chiuso le contrattazioni in rialzo dello 0,3% a 53,86 dollari e il venerdì successivo Twitter è stato cancellato dal listino della Borsa di New York. Elon Musk è entrato nel quartier generale del social e la prima cosa che ha fatto è stato licenziare alcuni manager e dipendenti di Twitter.
Dopo l’acquisizione: i progetti di Elon Musk per Twitter
Dopo aver acquistato Twitter ed esserne diventato il proprietario, Elon Musk ha condiviso una serie di tweet per spiegare i suoi progetti futuri. Sembrerebbe che Musk voglia realizzare un’app “tuttofare” che non sia solo un social network, ma anche una piattaforma per gli acquisti, per la messaggistica e per il trasferimento di denaro.
I cambiamenti di cui si sta parlando sono:
- Garantire la massima libertà di parola e di espressione;
- Lottare contro i profili scam e eliminare le truffe;
- Rivedere le politiche sugli annunci e gli inserzionisti;
- Monetizzare i contenuti per favorire i creator;
- Stabilire un abbonamento a pagamento per gli account verificati a 8$ al mese;
- Abilitare i pagamenti in Dogecoin.
Musk non ha ancora annunciato una roadmap precisa, le possibili novità per il social network sono tutte abbozzate con tweet e dichiarazioni. La community e gli utenti di Twitter da giorni commentano e fanno domande, e sono nate diverse polemiche. Quella che spicca (e preoccupa di più) è la possibile riabilitazione degli account censurati come quello di Donald Trump.
Cosa succede se le crypto entrano su Twitter?
L’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk è positiva per il mondo crypto? Ci sono dei motivi per pensare che la risposta sia “sì”, tuttavia le speranze di vedere Twitter decentralizzato non sono molte. Sappiamo che nel mondo crypto, Elon Musk è capace di smuovere i mercati e il suo ingresso su Twitter ha impennato il prezzo di Dogecoin (DOGE). Del resto non è un mistero che Musk sia un holder di DOGE e di BTC (attraverso Tesla).
Il legame tra criptovalute, blockchain e Twitter tuttavia rimane molto vago. L’opzione più plausibile è introdurre le crypto come sistema di pagamento e dedicare sezioni agli NFT. Twitter in effetti propone già delle funzionalità per i token non fungibili e l’utilizzo delle crypto potrebbe essere favorito dalla collaborazione con Binance, che ha partecipato economicamente all’acquisizione. Sulle questioni della monetizzazione dei contenuti, la proprietà dei dati e la governance non ci sono ancora delle indicazioni. Per questo molti sono scettici sulla possibilità che Twitter diventi un social network Web3.
L’alternativa decentralizzata a Twitter: Mastodon
Alla notizia del cambio di proprietario, moltissimi utenti si sono spostati altrove, verso soluzioni “social” meno accentrate. Nei quattro giorni successivi all’acquisizione, 120.000 persone si sono registrate a Mastodon, un social network decentralizzato e open source (ma non su blockchain). Mastodon è nato nel 2016 dall’idea di Eugen Rochko che era rimasto deluso dalle politiche di gestione dei dati e di sicurezza di Facebook.
Mastodon è organizzato a “liste” o “gruppi di interesse” a cui ci si può iscrivere e scrivere e leggere i “toot” (il corrispettivo dei “tweet”). Mastodon ha una forte politica sulla proprietà dei dati e afferma con orgoglio che “Non è in vendita”. Niente su Mastodon può essere deciso da aziende o inserzionisti, tutte le decisioni spettano agli utenti. Così come i contenuti non sono stabiliti da algoritmi o dalla pubblicità. Al momento Mastodon conta circa 4 milioni di utenti. Altre alternative social decentralizzate si stanno facendo strada, ma la più attesa è Bluesky. Il social su blockchain che sta pianificando Jack Dorsey, il fondatore di Twitter.