Come funzionano i tassi di interesse? Perché la BCE li aumenta e quali sono le conseguenze
Ti sei mai chiest* quali sono le conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse della BCE? Può sembrare impercettibile, ma l’impatto di questa politica è molto forte e coinvolge tutti, sia le imprese che i singoli risparmiatori. Cosa succede quando la Banca Centrale Europea prende questa decisione durante le sue riunioni di politica monetaria?
A questo link il calendario completo delle riunioni della Banca Centrale Europea per il 2023.
Cosa sono i tassi di interesse
Prima di parlare delle conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse BCE occorre effettuare dei chiarimenti concettuali. In generale i tassi di interesse sono delle percentuali che indicano quanto costa prendere in prestito denaro, ovvero il pagamento che devi alla banca quando chiedi un finanziamento; e allo stesso tempo stabiliscono quanto fruttano i tuoi risparmi, ovvero il rendimento di eventuali somme depositate in banca.
Ad esempio, se chiedi in prestito 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, devi restituire alla banca la somma iniziale più il 3% (300€).
Se al contrario depositi 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, ogni anno ricevi 300€.
I tassi di interesse della BCE invece sono come delle “tariffe” che l’istituzione applica alle banche commerciali dell’Eurozona quando concede loro prestiti. E funzionano da standard per quelli che queste banche a loro volta propongono ai clienti.
I tassi BCE sono di tre tipologie:
- Sulle operazioni di rifinanziamento principale: è il tasso che grava sulle banche che assumono prestiti da Francoforte per la durata di una settimana;
- Su operazioni di rifinanziamento marginale: in riferimento ai prestiti overnight, (negoziazione con rientro nella giornata lavorativa seguente);
- Sui depositi presso la banca centrale: attinenti alle somme che le banche depositano overnight alla banca centrale.
Sono tre tassi d’interesse distinti ma collegati e di solito la Banca Centrale Europea procede con il loro aumento (o decremento) nello stesso momento. Ecco le previsioni per la prossima riunione del 16 Marzo.
Aumento tassi di interesse BCE: a cosa serve?
Per la BCE i tassi d’interesse sono uno strumento di politica monetaria per assolvere al suo principale compito: mantenere stabili i prezzi.
La stabilità è intaccata principalmente dall’inflazione, che fa lievitare i prezzi in maniera esponenziale. Quando l’inflazione è alta, il potere d’acquisto delle persone diminuisce. In altre parole, rispetto a dei periodi di ridotta inflazione, si possono comprare meno cose con una stessa quantità di denaro.
Per alzare il potere d’acquisto delle persone, la BCE ricorre all’aumento dei tassi d’interesse. Ma in che modo sono collegati questi due aspetti e quali le conseguenze di questa decisione di politica monetaria?
BCE e aumento tassi d’interesse: quali sono le conseguenze
La prima fra le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse è un aumento dei costi necessari a richiedere prestiti. Così facendo siamo incentivati a risparmiare e si riduce il denaro circolante (perché chiedere in prestito soldi e investire è più costoso).
Insomma quando la BCE compie questa scelta, per le banche diventa più costoso finanziarsi, quindi per i clienti è svantaggioso chiedere prestiti. I mutui sono meno convenienti e per le imprese è più difficile ottenere finanziamenti. Tuttavia si riceve un rendimento maggiore per i risparmi.
Le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse della BCE ricadono soprattutto sui mutui a tasso variabili. Una stima ci dice che con il rialzo di 50 punti base (che si è verificato già a Febbraio), le rate di questa tipologia di mutui salgono di una cifra compresa tra i 33 e i 43€.
Queste sono le conseguenze più immediate dell’aumento dei tassi di interesse della BCE. Tuttavia l’istituto prende questa decisione per mettere in atto una strategia più ampia. Alzare i tassi di interesse serve anche a diminuire l’aspettativa di inflazione e quindi a moderare la domanda salariale, che porta i lavoratori a chiedere stipendi più alti. La Banca Centrale Europea ha l’obiettivo di evitare anche la spirale salari-prezzi e tutelare il mercato del lavoro.
Per molti anni i tassi di interesse della BCE sono stati bassi, negli ultimi mesi però l’inflazione è aumentata come risultato di un insieme di fattori: la lunga ripresa economica dopo la pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi del gas e delle materie prime. Con conseguenze come un aumento vertiginoso dei prezzi al consumo che alla fine del 2022 sono arrivati al 10%. Oggi l’obiettivo della BCE è far tornare questa inflazione al 2%, adottando strategie come, appunto, l’aumento dei tassi d’interesse.