Imposta patrimoniale sulle criptovalute 2025: imposta di bollo e IVACA

Imposta di bollo sulle criptovalute 2024

Anche per il 2025 è previsto l’obbligo di pagamento dell’imposta patrimoniale sulle criptovalute, a carico di chi detiene crypto-asset, indipendentemente dal fatto che abbia realizzato guadagni.

In questo articolo spieghiamo che cos’è, come funziona, quando si paga e soprattutto qual è la differenza tra IVACA e imposta di bollo, due concetti spesso confusi ma con importanti differenze pratiche.

Le informazioni contenute in questo articolo hanno finalità puramente divulgative e mirano ad aiutare l’investitore a comprendere il funzionamento della tassazione patrimoniale sulle criptovalute.

IVACA: l’imposta patrimoniale vera e propria

Fino al 2023, le criptovalute detenute su exchange esteri erano soggette alla IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero).

Con l’introduzione del Decreto Legge 73/2023, la IVAFE non si applica più alle cripto-attività. Al suo posto è stata istituita l’IVACAImposta sul Valore delle Cripto-Attività, che si applica a tutte le criptovalute, indipendentemente dal fatto che siano custodite in Italia o all’estero.

Come funziona l’IVACA

  • Aliquota: 0,2% annuo
  • Base imponibile: il valore di mercato dei crypto-asset detenuti al 31 dicembre. Se non esiste un prezzo di mercato affidabile (es. token illiquidi, NFT non quotati), si utilizza un valore nominale attribuito, coerente e documentabile

Cosa si intende per valore nominale? 

Il valore nominale è un valore stimato, attribuito convenzionalmente al crypto-asset, in assenza di una quotazione ufficiale. Deve essere coerente, ragionevole e documentabile, per poter giustificare il calcolo dell’imposta in caso di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate.

L’IVACA:

  • Si applica al solo possesso di crypto-asset, anche se non sono stati movimentati
  • Si paga attraverso la dichiarazione dei redditi, mediante la compilazione del Quadro RW o W
  • È una vera e propria imposta patrimoniale, come l’IVIE per gli immobili esteri

Imposta di bollo: patrimoniale “assimilata 

Non esiste un’imposta di bollo autonoma per le criptovalute. Tuttavia, per chi detiene crypto-asset su exchange o piattaforme con sede in Italia, viene applicata una tassazione automatica assimilabile all’imposta di bollo.

  • Aliquota: 0,2% annuo
  • Applicazione: automatica, da parte dell’intermediario (es. Young Platform)
  • Base imponibile: valore degli asset detenuti al 31 dicembre (o, in ogni caso, in proporzione ai giorni di detenzione)
  • Non si versa in dichiarazione, ma viene trattenuta direttamente dalla piattaforma
imposta di bollo e IVACA criptovalute 2025

In pratica: quando si applica l’una o l’altra?

  • Detieni criptovalute su piattaforme italiane
    → L’imposta viene trattenuta automaticamente. Devi solo scaricare la ricevuta di pagamento dall’exchange e conservarla per eventuali controlli del fisco. Durante la dichiarazione dei redditi, devi fare una “X” nella casella 16 “solo monitoraggio” per comunicare all’Agenzia delle Entrate che è già stata pagata.
  • Detieni criptovalute su exchange esteri o wallet non custodial
    → Dovrai calcolare e versare tu l’IVACA, inserendola nel Quadro RW della dichiarazione dei redditi.
  • Hai crypto su piattaforme italiane e estere
    → Dovrai conservare le ricevute dell’imposta trattenuta automaticamente dalle piattaforme italiane. Per le criptovalute detenute su exchange esteri o wallet privati, dovrai dichiararle nel Quadro RW e versare l’IVACA corrispondente.

Qual è la scadenza per dichiarare e pagare l’imposta? 

La scadenza per il pagamento dell’IVACA (o per allegare la ricevuta dell’imposta di bollo) coincide con quella della dichiarazione dei redditi: 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.

Per l’anno fiscale 2024, il pagamento o l’inserimento in dichiarazione dovrà essere fatto entro il 30 giugno 2025.

Il mancato adempimento comporta sanzioni e interessi.

Su Young Platform, l’imposta di bollo viene calcolata e prelevata automaticamente ogni anno, senza che l’utente debba fare nulla. A partire dalla prima settimana di febbraio, l’importo viene prelevato dal Portafoglio Euro, se ci sono fondi disponibili. Se il saldo è insufficiente, l’addebito avverrà alla prima operazione utile successiva.

  • Vai in “Tasse & Report” → “Imposta di bollo” per vedere l’importo pagato.
  • I dettagli della transazione (ID, data, importo, stato) sono disponibili in “Portafoglio Euro” → “Cronologia”.

Come si calcola la base imponibile

Esempio – Imposta di bollo su portafoglio crypto

Al 31 dicembre 2024, l’utente detiene i seguenti asset su Young Platform:

imposta di bollo portafoglio 2025

Calcolo imposta di bollo (0,2%)

  • Formula: valore totale del portafoglio × 0,2%
  • 14.700 € × 0,2% = 29,40 €

L’imposta di bollo da pagare sarà quindi pari a 29,40 €, che verrà trattenuta automaticamente da Young Platform, in quanto piattaforma italiana.

Cosa deve fare l’utente?

Nulla. L’imposta è già versata dall’exchange. L’utente dovrà solo scaricare la ricevuta del pagamento e conservarla in caso di controlli fiscali o per allegarla alla dichiarazione, se richiesto.

E se avessi lo stesso portafoglio su un exchange estero?

Nel caso in cui questi stessi asset fossero detenuti su un exchange estero o un wallet non custodial, l’imposta da versare sarebbe comunque di 29,40 €, ma non verrebbe trattenuta automaticamente.

In quel caso l’utente dovrebbe:

  • Inserire il valore del portafoglio nel Quadro RW del Modello Redditi o nel Quadro W del modello 730
  • Versare autonomamente l’imposta IVACA tramite Modello F24 entro il 30 giugno 2025

In sintesi: stesso importo, ma modalità diverse di adempimento fiscale.

Glossario essenziale per la dichiarazione dei redditi sulle criptovalute

Dichiarazione redditi criptovalute: glossario fiscale

Scopri tutte le parole e le informazioni essenziali per preparare la dichiarazione dei redditi sulle criptovalute del 2025.

La questione fiscale sulle criptovalute sta diventando uno spauracchio che allontana e spaventa i piccoli investitori. E non dipende tanto dalla difficoltà della materia. Il problema nasce dalla scarsa chiarezza della normativa in sé, dalle innumerevoli interpretazioni che si trovano online e, a monte, dalla difficoltà di applicare leggi tradizionali a tecnologie completamente nuove. 

Tuttavia, anche quest’anno le criptovalute vanno dichiarate e le imposte pagate. Perciò, per aiutarti a orientarti nel labirinto del fisco, abbiamo preparato un glossario essenziale: tienilo a portata di mano mentre compili la dichiarazione o sfoglialo per avere una panoramica aggiornata sul regime fiscale in vigore.

Per scoprire i nostri servizi fiscali:

Airdrop

Un airdrop è la distribuzione gratuita di criptovalute da parte di un progetto, spesso utilizzata come strategia promozionale. In Italia, dal punto di vista fiscale, è considerato un guadagno e può essere soggetto a tassazione anche se non hai speso nulla per riceverlo. L’imposta del 26% si applica sul valore di mercato dei token al momento della ricezione. Tuttavia, è prevista una franchigia annuale di 2.000 euro:

  • Se la somma delle plusvalenze da cripto-attività (inclusi airdrop) non supera i 2.000 euro in un anno, non è dovuta alcuna imposta.
  • Se la soglia viene superata, l’imposta si applica solo sulla parte eccedente.

La dichiarazione e il pagamento dell’imposta avvengono l’anno successivo rispetto a quello in cui hai ricevuto l’airdrop, calcolando il valore dei token al momento dell’accredito.

Se in seguito decidi di vendere quei token a un prezzo superiore, la differenza rispetto al valore iniziale costituisce una plusvalenza. Anche in questo caso si applica l’imposta del 26%, ma solo sulla plusvalenza al netto della franchigia di 2.000 euro. Ricordiamo che per vendita si intende la conversione dei token in valuta fiat (come euro) o in stablecoin di tipo EMT.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Airdrop: cos’è e quali sono le imposte da pagare nel 2025

Bot di trading (Smart Trades)

Un bot di trading è un software che esegue automaticamente operazioni di compravendita di criptovalute seguendo regole o strategie preimpostate. Dal punto di vista fiscale, le operazioni effettuate dal bot sono considerate a tutti gli effetti operazioni eseguite dall’utente: se il bot vende criptovalute in cambio di euro, dollari o altre valute fiat, l’operazione è fiscalmente rilevante.

Anche lo scambio tra criptovalute e EMT (Electronic Money Token), come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, è un’operazione fiscalmente rilevante e può generare una plusvalenza tassabile al 26%, al netto della franchigia di 2.000 euro prevista per legge.
Questa franchigia si applica su base annua: se la somma delle plusvalenze nette generate nell’anno è pari o inferiore a 2.000 euro, non si applica alcuna imposta.

In altre parole, le operazioni automatizzate non esonerano dagli obblighi fiscali: ogni ordine generato dal bot può avere un impatto sulla dichiarazione dei redditi. Su piattaforme come Young Platform, tutte le attività eseguite dai bot (Smart Trades) sono tracciate e già incluse nel report fiscale, con eventuali imposte calcolate automaticamente.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Bot di trading e Smart Trades: cosa sono e quali sono le imposte da pagare nel 2025

Cashback in crypto

Le criptovalute ricevute come rimborso (cashback) a seguito di un acquisto o pagamento — ad esempio tramite carta o app — sono considerate, dal punto di vista fiscale italiano, redditi imponibili.

L’imposta del 26% si applica sul valore di mercato delle criptovalute al momento dell’accredito nel portafoglio. Tuttavia, secondo quanto chiarito da una FAQ dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2025, è prevista una franchigia annua di 2.000 euro:
se il totale dei redditi da cripto-attività (inclusi cashback e airdrop) ricevuti in un anno è pari o inferiore a 2.000 euro, non si applica alcuna imposta.

L’imposta si paga l’anno successivo alla ricezione, anche se le criptovalute non vengono vendute.

Se in seguito si decide di vendere le crypto ricevute come cashback e il loro valore è aumentato, si applica una seconda imposta del 26% sulla plusvalenza. In questo caso, il prezzo di carico sarà il valore al momento dell’accredito, e la plusvalenza imponibile sarà la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di accredito, al netto della franchigia dei 2.000€.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Airdrop: cos’è e quali sono le imposte da pagare nel 2025

Commissioni di transazione

Le commissioni di transazione sono costi applicati dagli exchange o dalle blockchain per l’esecuzione di operazioni come acquisti, vendite, prelievi o trasferimenti di criptovalute. Dal punto di vista fiscale, queste commissioni non sono deducibili dal calcolo delle plusvalenze o minusvalenze.

In altre parole, il guadagno o la perdita derivante da un’operazione viene calcolato esclusivamente sulla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita dell’asset, senza considerare i costi sostenuti per le commissioni.

Questo significa che, anche se hai sostenuto spese per completare una transazione, l’importo della commissione non riduce la base imponibile su cui si calcola l’imposta del 26%. È importante tenerne conto quando valuti il rendimento netto effettivo delle tue operazioni, soprattutto se utilizzi strategie ad alta frequenza. 

Crypto-asset

Il termine crypto-asset, secondo il regolamento europeo MiCAR, indica qualsiasi bene digitale basato su blockchain, incluse criptovalute (come Bitcoin, Ethereum), stablecoin, NFT, token di utilità e asset tokenizzati. La MiCAR ha definito tre categorie principali di crypto-asset: 

  • EMT (Electronic Money Tokens): stablecoin ancorate a una valuta fiat  
  • ART (Asset-Referenced Tokens): token legati a un paniere di asset
  • Utility Token: token che danno accesso a servizi digitali

Per la normativa italiana, che parte da questa categorizzazione, una transazione è fiscalmente rilevante solo se avviene tra asset con caratteristiche e funzioni diverse (es. ETH → NFT). Se scambi crypto simili tra loro (es. BTC ↔ ETH o USDC ↔ USDT), non paghi imposte. Non esiste ancora una classificazione ufficiale per ogni token. Le categorie sono interpretate secondo criteri condivisi, ma possono variare tra operatori e Paesi UE.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Crypto-asset: dalla MiCAR al fisco italiano

Depositi in euro (o altre valute fiat)

Operazioni di versamento di valuta fiat (euro) da un conto bancario o da una carta di pagamento verso il portafoglio in euro di una piattaforma di scambio di criptovalute.

I depositi in euro non sono soggetti a tassazione né devono essere dichiarati nel Quadro RW, in quanto non rappresentano un trasferimento di attività finanziarie estere o l’acquisizione di asset digitali.

Sono considerati semplici movimenti di liquidità e non producono alcuna implicazione fiscale, a meno che non vengano successivamente utilizzati per acquistare criptovalute o altri strumenti rilevanti ai fini della dichiarazione dei redditi.

Depositi in criptovalute

Trasferimento di criptovalute da un wallet personale o esterno (es. Metamask, hardware wallet, wallet custodial) verso un altro exchange, un protocollo DeFi o una piattaforma centralizzata.
Il deposito di crypto non genera imposte né plusvalenze, in quanto si tratta di un semplice spostamento di asset già detenuti. Tuttavia, ha rilevanza fiscale ai fini del monitoraggio e deve essere dichiarato nel Quadro RW (Modello Redditi) o nel Quadro W (730), se l’exchange di destinazione è estero o non fa da sostituto d’imposta.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Imposta patrimoniale sulle criptovalute 2025: imposta di bollo e IVACA

Importante: al momento del deposito, l’utente deve indicare il prezzo di carico originario degli asset trasferiti. In assenza di tale indicazione, il sistema considera il valore pari a 0 €, con il rischio che, in caso di vendita, l’intero ricavato venga tassato come plusvalenza.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Prezzo di carico: perché è così importante per la dichiarazione dei redditi da criptovalute

Dichiarazione dei redditi da criptovalute

La dichiarazione dei redditi da criptovalute è il documento fiscale che un contribuente residente in Italia presenta annualmente per comunicare al Fisco i redditi e le attività legate al possesso e alle operazioni effettuate con cripto-attività (crypto-asset), come Bitcoin, Ethereum, NFT, stablecoin e altri token digitali. 

La dichiarazione deve riportare:

  • Le plusvalenze realizzate, cioè i guadagni derivanti dalla vendita o dallo scambio di crypto-asset
  • Le minusvalenze, ovvero le perdite subite in operazioni con valenza fiscale
  • Il valore delle cripto-attività detenute al 31 dicembre di ogni anno (per fini di monitoraggio fiscale)

Le informazioni relative alle criptovalute vanno inserite nei quadri del Modello Redditi (ex Unico) o del Modello 730, rispettivamente nei Quadri RW e RT e Quadri W e T del 730.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Franchigia dei 2.000€: come funziona e cosa cambia per le imposte sulle criptovalute

Hard Fork

Evento tecnico in cui una blockchain si divide in due versioni incompatibili tra loro, dando origine a una nuova rete e a una nuova criptovaluta. Gli utenti che possedevano token sulla blockchain originale ricevono gratuitamente una quantità equivalente di token sulla nuova rete. In Italia, i token ricevuti tramite hard fork sono considerati redditi diversi, analogamente agli airdrop e al mining, e sono soggetti a un’imposta del 26% sul valore di mercato dei token nel giorno in cui vengono accreditati nel wallet del contribuente, anche se non vengono venduti.

Tuttavia, è prevista una franchigia annua di 2.000 euro: se il totale dei redditi diversi da criptovalute (inclusi hard fork, airdrop e mining) rimane pari o inferiore a questa soglia, non è dovuta alcuna imposta. L’imposta, se dovuta, va dichiarata e versata l’anno successivo rispetto a quello dell’accredito, indicando i valori nel Quadro RT del Modello Redditi o nel Quadro T del modello 730, in base al regime fiscale adottato.

Se successivamente si vendono i token ricevuti tramite hard fork a un prezzo superiore rispetto al valore di accredito, si applica una seconda imposta del 26% sulla plusvalenza realizzata (prezzo di vendita – prezzo di accredito), anche in questo caso con applicazione della franchigia di 2.000 euro. Qualora le plusvalenze nette totali annue restino al di sotto di tale soglia, non dovrà essere pagata alcuna imposta.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Hard fork: cos’è e quali sono le imposte da pagare nel 2025

Imposta di bollo (IVACA)

In Italia, la tassazione patrimoniale sulle criptovalute può avvenire in due modalità, a seconda di dove sono custoditi gli asset: 

  • IVACA (Imposta sul Valore delle Cripto-Attività): si applica sulle criptovalute detenute su exchange esteri o wallet privati. Va dichiarata nel Quadro RW del Modello Redditi (o Quadro W del 730), e il relativo importo deve essere versato tramite Modello F24.
  • Imposta di bollo: si applica automaticamente alle criptovalute custodite su piattaforme italiane che trattengono e versano direttamente l’imposta. 

In entrambi i casi, l’aliquota è dello 0,2% annuo, calcolata sul valore di mercato delle criptovalute detenute al 31 dicembre dell’anno fiscale. L’imposta è dovuta anche se le criptovalute non sono state scambiate o vendute: il solo fatto di detenerle genera l’obbligo fiscale.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Imposta patrimoniale sulle criptovalute 2025: imposta di bollo e IVACA

Metodo contabile LIFO (Last In, First Out)

Metodo di calcolo utilizzato per determinare il valore delle plusvalenze e minusvalenze nella vendita di criptovalute. Secondo il principio LIFO – “Last In, First Out”, si assume che gli ultimi asset acquistati siano i primi a essere venduti. Questo criterio impatta direttamente sull’entità della plusvalenza imponibile, poiché viene confrontato il prezzo di vendita con il costo di acquisto più recente.

Esempio: se acquisti 1 BTC a 20.000 €, poi un altro a 30.000 €, e ne vendi uno a 35.000 €, con il metodo LIFO si considera venduto quello da 30.000 €. La plusvalenza sarà 35.000 – 30.000 = 5.000 €.

In ambito fiscale, il metodo LIFO è riconosciuto quale criterio di determinazione delle plusvalenze per le cripto-attività (in assenza di sostituto di imposta). È il metodo adottato nei report fiscali generati da Young Platform, dove il calcolo avviene in automatico, secondo le indicazioni normative italiane.

Mining

Attività di convalida delle transazioni e creazione di nuovi blocchi su una blockchain, svolta mediante l’impiego di potenza computazionale in cambio di una ricompensa in criptovaluta.
Dal punto di vista fiscale, in Italia il mining può generare due tipologie di guadagno, a seconda della natura dell’attività:

  • A livello personale (non professionale): la ricompensa ricevuta è considerata un guadagno e tassata al 26% sul valore di mercato della criptovaluta alla data dell’accredito, anche se non viene venduta. Tuttavia, è prevista una franchigia annua di 2.000 euro: se il totale dei redditi da crypto (inclusi mining e airdrop) rimane al di sotto di questa soglia, non si applica alcuna imposta.
  • A livello professionale (con mezzi organizzati e continuità): l’attività è assimilata a un’attività d’impresa, con obbligo di partita IVA, e i redditi sono soggetti a IVA e tassazione ordinaria.

La dichiarazione e il pagamento dell’imposta avvengono l’anno successivo rispetto a quello in cui si è verificato l’accredito, calcolando il 26% sul prezzo delle crypto nella data in cui le abbiamo ricevute sul wallet (al netto della franchigia).
Le ricompense ottenute devono essere indicate nel Quadro RT del Modello Redditi o nel Quadro T del 730, a seconda del regime dichiarativo adottato.
Se successivamente vendi le ricompense ricevute con il mining a un prezzo maggiore rispetto al prezzo di accredito, pagherai una seconda imposta del 26% sulla plusvalenza realizzata (al netto della franchigia).

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento:  Mining di criptovalute: trattamento fiscale in Italia nel 2025

Minusvalenze

Perdita che si verifica quando una criptovaluta viene venduta a un prezzo inferiore rispetto al suo costo di acquisto. Dal punto di vista fiscale, le minusvalenze realizzate nella cessione di cripto-attività possono essere compensate con plusvalenze ottenute dalla vendita di altre criptovalute, riducendo l’imposta complessivamente dovuta.

A partire dal 2023, la normativa italiana prevede che tali minusvalenze siano compensabili entro cinque anni, incluso quello in cui la perdita è stata realizzata. Le minusvalenze maturate prima del 2023 non sono compensabili, a causa del cambio di regime fiscale introdotto dalla Legge di Bilancio 2023.

Le minusvalenze devono essere dichiarate nel Quadro RT del Modello Redditi o nel Quadro T del modello 730, e devono essere supportate da documentazione che attesti prezzo di acquisto, vendita e data delle operazioni.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Minusvalenze nelle criptovalute: cosa sono e come utilizzarle per ridurre l’imposizione fiscale nel 2025

Modello Redditi Persone Fisiche (ex Modello Unico) 

Documento ufficiale per la dichiarazione dei redditi in Italia, utilizzato da contribuenti che non possono o non vogliono usare il Modello 730. Consente di dichiarare tutte le tipologie di reddito, comprese le plusvalenze da criptovalute e il possesso di crypto-asset detenuti su exchange esteri o wallet personali, tramite i quadri RT (redditi diversi) e RW (monitoraggio fiscale e imposte patrimoniali). Richiede il calcolo autonomo delle imposte e il versamento tramite Modello F24.

Ordini con valuta fiat

Operazioni in cui una criptovaluta viene acquistata o venduta utilizzando una valuta tradizionale, come euro o dollari. Le plusvalenze generate dalla vendita di criptovalute contro valuta fiat sono sempre imponibili. Il guadagno imponibile si calcola confrontando il prezzo di vendita con il prezzo di carico della criptovaluta, secondo il metodo LIFO.

Ordini con stablecoin EMT

Operazioni di compravendita di criptovalute eseguite contro stablecoin classificate come EMT (Electronic Money Tokens), come USDT o USDC. Fiscalmente, sono trattate come vendite per valuta fiat, quindi generano una plusvalenza imponibile se il valore al momento della vendita è superiore al prezzo di carico. Il calcolo avviene convertendo l’importo in euro al tasso di cambio corrente.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Crypto-asset: dalla MiCAR al fisco italiano

Ordini swap

Operazioni di scambio diretto tra criptovalute con le stesse caratteristiche e funzioni, che non generano imposizione fiscale immediata. Il prezzo di carico della criptovaluta ceduta viene trasferito a quella ricevuta. L’eventuale plusvalenza sarà tassata solo nel momento in cui la nuova criptovaluta sarà successivamente venduta o scambiata con valuta fiat o stablecoin EMT.

Pair (valuta base e valuta quotata)

Nel trading di criptovalute, un pair rappresenta una coppia di valute utilizzata per effettuare scambi. La valuta base è l’asset che si intende acquistare o vendere. La valuta quotata (o di riferimento) è quella con cui si misura il valore della valuta base. Ad esempio, nel pair BTC/EUR, stai comprando o vendendo Bitcoin (BTC, valuta base) utilizzando euro (EUR, valuta quotata). Ai fini fiscali, è importante sapere quale delle due è la valuta quotata, perché se è una valuta fiat (come l’euro) o una stablecoin di tipo EMT, lo scambio può generare una plusvalenza imponibile.

Plusvalenze da criptovalute

La plusvalenza è il guadagno che si realizza quando si vende o si scambia una criptovaluta a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto (o di ricezione, come nel caso di airdrop, staking o mining).
In Italia, le plusvalenze generate dalle criptovalute sono considerate redditi diversi di natura finanziaria e sono tassate con un’aliquota fissa del 26%, ma solo sulla parte che eccede la franchigia annuale di 2.000 euro.

  • Valore di vendita (in euro) – Prezzo di carico (in euro) = Plusvalenza lorda
  • Plusvalenza lorda – 2.000 euro (franchigia) = Plusvalenza imponibile

L’imposta si applica solo quando la plusvalenza è realizzata, ovvero nel momento in cui la criptovaluta viene ceduta in cambio di:

  • euro o altra valuta fiat
  • stablecoin classificate come EMT (es. USDT, USDC)
  • beni o servizi 

Se non c’è una conversione in valuta fiat o EMT, ad esempio in uno swap tra due criptovalute con caratteristiche simili, non si realizza una plusvalenza immediata e non si paga alcuna imposta.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Franchigia dei 2.000€: come funziona e cosa cambia per le imposte sulle criptovalute

Premi da funzionalità Earn

Ricompense in criptovaluta ricevute da un utente a seguito di un’azione svolta su una piattaforma, come completare un quiz, guardare un video o partecipare a una promozione.

Dal punto di vista fiscale, questi premi sono considerati redditi diversi e quindi imponibili, anche se non hai pagato nulla per riceverli. L’imposta del 26% si applica sul valore di mercato dei token al momento dell’accredito nel portafoglio.

Tuttavia, è prevista una franchigia annuale di 2.000 euro:

  • Se la somma di tutti i redditi dello stesso tipo (inclusi airdrop e altri premi) non supera i 2.000 euro in un anno, non è dovuta alcuna imposta.
  • Se viene superata, il 26% si applica solo sull’importo eccedente.

L’imposta si paga l’anno successivo alla ricezione, anche se i token non vengono venduti.

Se in futuro decidi di vendere questi token, ad esempio convertendoli in euro o in stablecoin classificate come EMT (come USDT o USDC), e il loro valore è aumentato rispetto al giorno in cui li hai ricevuti, dovrai pagare un’ulteriore imposta del 26% sulla plusvalenza. Anche in questo caso, si applica la franchigia di 2.000 euro sul totale delle plusvalenze realizzate nel corso dell’anno.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Airdrop: cos’è e quali sono le imposte da pagare nel 2025

Prezzo di carico

Il prezzo di carico è il valore iniziale di una criptovaluta al momento in cui entra nel tuo patrimonio. Serve per calcolare la plusvalenza o minusvalenza quando venderai o scambierai quell’asset. È un elemento fiscale importante: se non viene dichiarato correttamente, potresti pagare più tasse del dovuto. 

Nel caso di acquisto diretto, coincide con il prezzo pagato. Per criptovalute ricevute tramite airdrop, staking, mining, hard fork o programmi Earn, corrisponde al valore di mercato al momento dell’accredito. Se la cyrpto viene trasferita da un wallet esterno su un exchange, il prezzo di carico deve essere dichiarato manualmente dall’utente. In assenza di tale indicazione, si considera pari a zero, con conseguente tassazione integrale dell’importo ricavato dalla vendita.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Prezzo di carico: perché è così importante per la dichiarazione dei redditi da criptovalute

Quadro RW

Parte del Modello Redditi (ex Unico) dedicata al monitoraggio fiscale delle attività finanziarie estere e delle criptovalute. Serve a dichiarare il possesso di criptovalute e a calcolare l’imposta di bollo (0,2% annuo) sul loro valore al 31 dicembre. È obbligatorio anche se non si sono realizzati guadagni, semplicemente per il possesso.

Quadro RT

Sezione del Modello Redditi dedicata alla dichiarazione delle plusvalenze da attività finanziarie, comprese le cripto-attività. Qui si indicano: le plusvalenze realizzate vendendo criptovalute con un guadagno superiore a 2.000 €. L’imposta da applicare sull’eccedenza è del 26%.

Quadro W

Equivalente del Quadro RW, ma presente nel Modello 730. Serve per dichiarare il possesso di criptovalute, anche se non si è fatto trading, e per pagare l’imposta di bollo sul valore totale delle cripto al 31 dicembre.

Quadro T

Equivalente del Quadro RT, ma presente nel Modello 730. Va compilato se si sono ottenuti guadagni da criptovalute (come vendite con plusvalenza o ricompense da staking).
Consente di calcolare l’imposta sostitutiva del 26% al netto della franchigia dei 2.000 euro sui redditi da cripto-attività.

Ravvedimento Operoso

Strumento previsto dalla normativa fiscale italiana che consente di regolarizzare omissioni o errori nella dichiarazione dei redditi, versando le imposte dovute con sanzioni e interessi ridotti. Può essere utilizzato, ad esempio, per sanare plusvalenze da criptovalute non dichiarate negli anni precedenti, prima che l’Agenzia delle Entrate avvii un controllo.

Ricompense da staking

Le criptovalute ricevute come premio per aver bloccato i propri fondi in staking sono considerate redditi diversi e, in quanto tali, imponibili. L’imposta del 26% si applica sul valore di mercato dei token al momento della ricezione, anche se non vengono venduti. Tuttavia, è prevista una franchigia annuale di 2.000 euro:

  • Se la somma dei redditi di questo tipo (inclusi staking, airdrop, premi Earn, ecc.) non supera i 2.000 euro in un anno, non è dovuta alcuna imposta.
  • Se la soglia viene superata, il 26% si applica solo sull’importo eccedente.

Questi importi vanno dichiarati e le imposte si pagano l’anno successivo alla ricezione dei token. Se successivamente vendi le criptovalute ricevute in staking — ad esempio convertendole in euro o in stablecoin classificate come EMT (come USDT o USDC) — e il valore di vendita è superiore a quello di ricezione, si genera una plusvalenza. Anche in questo caso si applica l’imposta del 26%, ma solo sulla parte di plusvalenza che supera la franchigia di 2.000 euro annui, se non già utilizzata.

Eventuali plusvalenze vanno dichiarate e le relative imposte versate l’anno successivo alla vendita.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Staking e Fisco: come funzionano le imposte sulle ricompense nel 2025

Rivalutazione

Meccanismo che permette di aggiornare il valore fiscale di carico delle criptovalute detenute al 1° gennaio dell’anno di dichiarazione, pagando un’imposta sostitutiva ridotta invece della normale tassazione sulle plusvalenze. Per le imposte sulle plusvalenze del 2024, ciò significa inserire come prezzo di acquisto (o prezzo di carico) il valore al 1° gennaio 2025. Questo sistema è particolarmente utile per chi non conosce il prezzo di acquisto delle proprie criptovalute perché le ha comprate molto tempo fa, non dispone della documentazione degli anni passati o è un early adopter che ha acquistato a prezzi molto bassi. L’obiettivo è evitare di pagare un’imposta molto elevata sulle plusvalenze accumulate nel tempo. Tuttavia, aderire alla rivalutazione comporta l’obbligo esplicito di pagare subito il 18% di imposta sostitutiva e, in futuro, il 26% sulle plusvalenze generate dalla vendita con riferimento al maggior valore rispetto al 1 gennaio 2025.

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Rivalutazione delle criptovalute 2025: come funziona e quando conviene

Franchigia di esenzione da 2.000 € valida fino al 31.12.24

Si tratta di una franchigia, cioè un importo minimo non tassabile, previsto dalla normativa fiscale italiana. Secondo quanto confermato da una FAQ dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2025, le plusvalenze nette annuali derivanti dalla vendita o dallo scambio di criptovalute sono imponibili solo per la parte eccedente i 2.000 euro.

In pratica:

  • Se le plusvalenze nette annuali sono pari o inferiori a 2.000 euro, non si applica alcuna imposta.
  • Se vengono superati i 2.000 euro, solo l’importo eccedente è imponibile al 26%, e non l’intera plusvalenza.

Questa franchigia si applica su base annua e riguarda l’insieme delle operazioni effettuate nel corso dell’anno solare.

FAQ dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2025

Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Franchigia dei 2.000€: come funziona e cosa cambia per le imposte sulle criptovalute

Stack di criptovalute

È il totale delle criptovalute possedute da un utente, suddiviso per prezzo di acquisto o modalità di acquisizione (acquisto, staking, airdrop, mining, ecc.). Lo stack aumenta con ogni nuova criptovaluta ricevuta o acquistata e diminuisce quando si effettuano vendite, conversioni o trasferimenti. Il valore di carico (cioè il prezzo di riferimento) di ciascuna unità dello stack è importante per calcolare correttamente le imposte in caso di vendita.Per una spiegazione dettagliata con esempi pratici, consulta l’articolo di approfondimento: Prezzo di carico: perché è così importante per la dichiarazione dei redditi da criptovalute

Aumento tassi di interesse BCE: quali conseguenze e per chi?

BCE e aumento tassi di interesse: quali conseguenze?

Come funzionano i tassi di interesse? Perché la BCE li aumenta e quali sono le conseguenze

Quali sono le conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse della BCE? Può sembrare impercettibile, ma l’impatto di questa politica è molto forte e coinvolge tutti, sia le imprese che i singoli risparmiatori. Cosa succede quando la Banca Centrale Europea prende questa decisione durante le sue riunioni di politica monetaria?

Calendario completo delle riunioni della Banca Centrale Europea per il 2025.

Cosa sono i tassi di interesse 

Prima di parlare delle conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse  BCE occorre effettuare dei chiarimenti concettuali. In generale i tassi di interesse sono delle percentuali che indicano quanto costa prendere in prestito denaro, ovvero il pagamento che devi alla banca quando chiedi un finanziamento. Allo stesso tempo stabiliscono quanto fruttano i tuoi risparmi, ovvero il rendimento di eventuali somme depositate in banca. 

Ad esempio, se chiedi in prestito 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, devi restituire alla banca la somma iniziale più il 3% (300€). 

Se al contrario depositi 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, ogni anno ricevi 300€.

I tassi di interesse della BCE invece sono come delle “tariffe” che l’istituzione applica alle banche commerciali dell’Eurozona quando concede loro prestiti. E funzionano da standard per quelli che queste banche a loro volta propongono ai clienti.

Tassi di interesse della BCE: le tipologie 

I tassi BCE sono di tre tipologie: 

  1. Sulle operazioni di rifinanziamento principale: è il tasso che grava sulle banche che assumono prestiti da Francoforte per la durata di una settimana.
  2. Su operazioni di rifinanziamento marginale: in riferimento ai prestiti overnight, (negoziazione con rientro nella giornata lavorativa seguente).
  3. Sui depositi presso la banca centrale: attinenti alle somme che le banche depositano overnight alla banca centrale. 

Sono tre tassi d’interesse distinti ma collegati e di solito la Banca Centrale Europea procede con il loro aumento (o decremento) nello stesso momento. Consulta questa sezione, per seguire ogni mese le previsioni e i risultati delle riunioni di politica monetaria della BCE.

Aumento tassi di interesse BCE: a cosa serve?

Per la BCE i tassi d’interesse sono uno strumento di politica monetaria per assolvere al suo principale compito: mantenere stabili i prezzi

La stabilità è intaccata principalmente dall’inflazione, che fa lievitare i prezzi in maniera esponenziale. Quando linflazione è alta, il potere d’acquisto delle persone diminuisce. In altre parole, rispetto a dei periodi di ridotta inflazione, si possono comprare meno cose con una stessa quantità di denaro. 

Per alzare il potere d’acquisto delle persone, la BCE ricorre all’aumento dei tassi d’interesse. Ma in che modo sono collegati questi due aspetti e quali le conseguenze di questa decisione di politica monetaria? 

BCE e aumento tassi d’interesse: quali sono le conseguenze

Prestiti più costosi e riduzione della spesa

La prima fra le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse è un aumento dei costi necessari a richiedere prestiti. Così facendo  siamo incentivati a risparmiare e si riduce il denaro circolante (perché chiedere in prestito soldi e investire è più costoso). 

Aumento dei rendimenti per i risparmiatori

Insomma quando la BCE compie questa scelta, per le banche diventa più costoso finanziarsi, quindi per i clienti è svantaggioso chiedere prestiti. I mutui sono meno convenienti e per le imprese è più difficile ottenere finanziamenti. Tuttavia si riceve un rendimento maggiore per i risparmi. 

Apprezzamento della valuta

Tassi più alti possono attirare investimenti esteri, rafforzando l’euro. Può rendere le importazioni più economiche e contribuire ulteriormente alla riduzione dell’inflazione.

Queste sono le conseguenze più immediate dell’aumento dei tassi di interesse della BCE. Tuttavia l’istituto prende questa decisione per mettere in atto una strategia più ampia. Alzare i tassi di interesse serve anche a diminuire l’aspettativa di inflazione e quindi a moderare la domanda salariale, che porta i lavoratori a chiedere stipendi più alti. La Banca Centrale Europea ha l’obiettivo di evitare anche la spirale salari-prezzi e tutelare il mercato del lavoro. 

Situazione attuale: il 2025

Dopo un periodo di aumenti dei tassi per combattere l’inflazione, la BCE ha iniziato a ridurli nel 2025. Il 17 aprile 2025, la BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,40% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,65% .

Questa decisione è stata presa in un contesto di inflazione in calo e crescita economica debole, con l’obiettivo di stimolare l’economia dell’Eurozona.

Impatto sui mutui

Il taglio dei tassi ha avuto effetti positivi sui mutui:

  • Mutui a tasso variabile: le rate mensili sono diminuite; ad esempio, per un mutuo medio da 126.000 euro a 25 anni, la rata è scesa di circa 17 euro .
  • Mutui a tasso fisso: le offerte sono diventate più competitive, con tassi che si aggirano tra il 2,19% e il 3,85% .

Le banche stanno adeguando le loro offerte in risposta alle politiche della BCE, rendendo questo un momento favorevole per chi desidera sottoscrivere un mutuo.

La BCE ha programmato la prossima riunione di politica monetaria per il 5 giugno 2025, durante la quale potrebbe decidere ulteriori tagli dei tassi, a seconda dell’andamento dell’inflazione e della crescita economica.

Cosa sono i Sub Account e a cosa servono?

sub account

La tua impresa ha un portafoglio crypto, o si occupa di trading? I Sub Account sono il miglior modo per gestire diverse strategie o delegare le attività

Scopri cosa sono i Sub Account di Young Platform e come sfruttarli per gestire al meglio il tuo portafoglio di criptovalute aziendale. 

Cosa sono i Sub Account?

In genere in una piattaforma di trading, un “Sub Account” (SA) è un tipo di conto subordinato ad uno principale, chiamato “Master Account” (MA).Il MA potrà così creare account secondari e segregati, ognuno dei quali potrà avere finalità di utilizzo differenti. 

Questa struttura è utilizzata per scopi diversi, ma di solito viene impostata per gestire i fondi o le attività in modo separato. Ecco soltanto alcune delle situazioni comuni in cui la funzionalità Sub-Account potrebbe tornare utile: 

  1. Gestione: possibilità di utilizzare i Sub account per separare i fondi destinati a diverse strategie di trading o a diversi mercati. Ad esempio, un trader potrebbe avere un SA per il day trading e un altro per gli investimenti a lungo termine.
  2. Controllo: i Sub Account consentono di monitorare separatamente le operazioni eseguite in diverse strategie o portafogli. Questo può semplificare la tenuta dei registri e la valutazione delle prestazioni.
  3. Rischio: i SA possono essere utilizzati per impostare limiti di rischio commisurati a diverse attività di trading. Ciò aiuta a evitare perdite eccessive su un account specifico.

In sostanza, i Sub Account offrono una maggiore flessibilità e controllo nella gestione dei fondi. Passiamo dunque ai vantaggi di scegliere il servizio di Young Platform.

I Sub Account di Young Platform Pro

La funzionalità è disponibile su richiesta e solo dalla versione Pro di Young Platform, dopodiché l’utilizzo è semplicissimo e intuitivo. Ma prima vediamo in cosa consiste.

Il Master Account ha pieni poteri di:

  • Depositare e prelevare fondi verso e da qualsiasi SA
  • Trasferire fondi tra i diversi account (gratuitamente, senza commissioni)
  • Visualizzare e gestire gli ordini dei SA
  • Controllare i saldi dei SA
  • Visualizzare le transazioni eseguite dai SA
  • Abilitare o disabilitare determinati pair di criptovalute per i singoli SA
  • Rimuovere SA
  • Reimpostare le password dei SA
  • Visualizzare la cronologia degli accessi degli SA

Inoltre, i Sub Account possono essere “Gestiti” o “Esterni”, dove il primo è la modalità dedicata al legale rappresentante della società che vuole utilizzare sia un MA che un SA, mentre il secondo è la modalità più adatta ai team. Nella modalità “Esterni”, il MA viene gestito dal legale rappresentante, mentre i SA possono essere dati in gestione a membri del team o collaboratori.

Il vantaggio di Young Platform è che puoi combinare questa funzionalità con altri servizi come il Bot Only Euro: in questo modo semplifichi la ricezione di criptovalute sul tuo account, senza impedirti di fare trading o acquisti ricorrenti.

Infatti, poiché il Bot Only Euro semplifica la gestione dei pagamenti in crypto convertendoli automaticamente in euro, questo può ostacolare un’attività di compravendita. Con i Sub Account è subito risolto: attivi il Bot su un account e con l’altro ti dedichi alla tua strategia sul mercato.

Vuoi saperne di più? Scrivi a [email protected], i nostri operatori ti contatteranno entro 48h.

Scopri i nostri servizi B2B

Domande frequenti: I Club di Young Platform

Come funzionano i Club? Le FAQ sul token YNG

Scopri tutto sui Club di Young Platform: vantaggi esclusivi, iscrizione e il ruolo del token YNG.

I Club di Young Platform sono pacchetti esclusivi di vantaggi pensati per i detentori del token Young (YNG), la criptovaluta nativa dell’ecosistema Young Platform. L’accesso ai Club avviene bloccando una quantità specifica di YNG: più token blocchi, maggiori saranno i benefici e più alto sarà il livello del tuo Club.

In questo articolo troverai tutte le informazioni per capire come funzionano i Club, quali vantaggi offrono e come viene calcolata la quantità di token YNG necessaria all’iscrizione.

Tra i temi principali esploreremo:

  • Il Token Young (YNG): cos’è, come funziona e quali sono le sue utility principali.
  • I Club di Young Platform: livelli, benefici e novità introdotte con il meccanismo di ribilanciamento.
  • I vantaggi per i membri: dalle agevolazioni sulle commissioni ai partner esterni che arricchiscono l’esperienza dell’ecosistema.

Leggi l’articolo per scoprire come i Club di Young Platform possono aiutarti a ottimizzare il tuo portafoglio e accedere a tutte le opportunità selezionate per te.

Il Token Young (YNG)

Il token Young (YNG) è la criptovaluta nativa dell’ecosistema Young Platform, sviluppata come token ERC-20 e classificata come utility token, conforme alle normative MiCA (Market in Crypto Assets). Progettato per offrire valore e utilità agli utenti, YNG è il centro nevralgico delle funzionalità di Young Platform.

Grazie a YNG, gli utenti possono accedere ai Club di Young Platform, pacchetti di vantaggi disponibili bloccando una quantità definita di token. Più token vengono bloccati, maggiori sono i benefici e più alto è il livello del Club. Introdotto nel 2018 come reward per il gioco educativo Young Platform Step, YNG ha ampliato il suo utilizzo nel 2022 con il listing sull’exchange, accompagnando la crescita di Young Platform, oggi exchange leader in Italia nel settore crypto.

Attualmente, il token offre vantaggi concreti come APY maggiorati sullo staking, sconti sulle commissioni e accesso prioritario a iniziative e promozioni. Nei prossimi mesi, l’ecosistema YNG si arricchirà ulteriormente con nuove funzionalità come account di pagamento, carte e strumenti avanzati per il trading (es. margin trading).

La tokenomics di YNG è stata pensata per garantire una crescita sostenibile, supportata da buyback e iniezioni di liquidità periodiche possibili grazie all’utilizzo di parte dei ricavi generati dall’ecosistema. Per usufruire dei vantaggi del token, gli utenti devono bloccare YNG all’interno dell’app di Young Platform, iscrivendosi a uno dei Club. I vantaggi offerti dai Club, inoltre, sono in continua evoluzione grazie all’integrazione di nuovi partner e funzionalità, ampliando il valore per i detentori del token.

Oltre ad essere un asset digitale con cui diversificare il proprio portafoglio, YNG rappresenta un mezzo per partecipare attivamente alla crescita dell’ecosistema Young Platform, creando un legame diretto e incentivante tra la community e la sua piattaforma.

Le informazioni fornite in questo paragrafo hanno uno scopo puramente informativo e non devono essere considerate come un consiglio finanziario, di investimento o di altro tipo. Acquistare criptovalute, incluso il Token YNG, comporta rischi significativi, tra cui la volatilità del mercato e la possibilità di perdere l’intero capitale investito. Prima di prendere qualsiasi decisione, è fondamentale condurre le proprie ricerche, valutare attentamente la propria situazione finanziaria e, se necessario, consultare un consulente specializzato. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Young Platform non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni derivanti dall’utilizzo delle informazioni contenute in questo paragrafo.

I vantaggi dei Club Young Platform sulle funzionalità

I Club di Young Platform offrono un’ampia gamma di vantaggi pensati per migliorare l’esperienza degli utenti e massimizzare il valore delle loro partecipazioni in criptovalute, riducendo al minimo i costi e ampliando i potenziali guadagni. 

Tra i benefit principali troviamo gli sconti sulle commissioni di compravendita, che possono arrivare fino al 90%, consentendo di ridurre significativamente i costi di trading, un elemento fondamentale per gli investitori più attivi. Gli iscritti possono inoltre usufruire di APY maggiorati sullo staking, ricevendo in reward non solo la moneta in stake, ma anche il token YNG. L’incremento sul guadagno extra in YNG arriva fino al 70%, un incentivo per chi desidera ottenere ricompense passive bloccando i propri asset.

Un ulteriore vantaggio è la possibilità di ricevere reward extra durante gli Airdrop, con bonus che possono raggiungere il 25% rispetto ai premi standard. Per chi vuole mantenersi informato sui trend del mercato, il Market Report mensile è gratuito e fornisce analisi dettagliate e previsioni, mentre il Supporto VIP garantisce un’assistenza personalizzata e prioritaria ai membri dei Club più esclusivi. I trader più esperti possono inoltre beneficiare degli Smart Trades, strumenti avanzati che permettono di automatizzare il trading algoritmico fino a 10 operazioni simultaneamente.

Sul fronte pratico, il Report Fiscale agevola la gestione delle dichiarazioni relative al capital gain realizzato con le criptovalute, con sconti che arrivano fino all’80%. I membri dei Club possono anche effettuare depositi gratuiti con carta, in numero variabile a seconda del livello del Club, riducendo ulteriormente le spese operative.

I vantaggi dei Club Young Platform con i grandi brand

Oltre ai vantaggi diretti, i Club collaborano con grandi brand per offrire benefit esclusivi. Ad esempio, NordVPN garantisce sconti fino al 78% per proteggere la tua navigazione e i tuoi dati online, mentre Freename ti permette di registrare domini NFT personalizzati con un credito fino a $220. Per chi ama viaggiare, WeRoad offre sconti fino a €450 sulle avventure di gruppo, e Saily eSIM ti consente di navigare all’estero con 5GB di dati inclusi. Gli amanti della cultura possono accedere a musei e attrazioni con Tiqets, grazie a sconti fino al 12%, mentre i più sportivi possono utilizzare i coupon BuiltDifferent per corsi fitness, allenamenti e piani nutrizionali personalizzati. Infine, con HelloFresh, puoi ricevere a casa ingredienti freschi e ricette pronte per preparare pasti sani e gustosi.

I vantaggi dei Club non si limitano a offrire agevolazioni immediate, ma si evolvono continuamente con l’integrazione di nuovi partner e funzionalità, rendendo i Club di Young Platform uno strumento versatile e in costante miglioramento per tutti i membri.

Per mettere a confronto i piani e i benefici associali, visita la pagina dedicata ai Club.

Il prezzo dei Club: bloccare, non spendere

Per accedere ai Club di Young Platform, non devi spendere i tuoi token YNG, ma semplicemente acquistarli e bloccarli nel tuo wallet per tutta la durata dell’iscrizione. Questo meccanismo ti permette di mantenere il pieno controllo sul valore del tuo asset, dato che i token restano di tua proprietà e possono essere sbloccati in qualsiasi momento al termine dell’iscrizione minima di 90 giorni.

A partire dal 4 febbraio 2025, numero di YNG necessario per accedere ai Club è calcolato dinamicamente in base al prezzo di mercato del token. Questo sistema garantisce un equilibrio sostenibile tra domanda e offerta, rendendo l’impegno economico proporzionato al valore reale del token. Se il prezzo di YNG aumenta, il numero di token richiesto diminuisce, mentre, in caso di una diminuzione del prezzo, il numero necessario aumenta in modo proporzionale.

Con questa soluzione, Young Platform mantiene i Club accessibili e flessibili, supportando al contempo la crescita del suo ecosistema.

Come funziona lo sconto sulle commissioni

Lo sconto sulle commissioni dei Club di Young Platform viene applicato automaticamente dalla piattaforma a qualsiasi ordine di acquisto e vendita effettuato dagli utenti. Questo beneficio è particolarmente vantaggioso non solo per i trader attivi, che eseguono frequenti operazioni di compravendita, ma anche per chi adotta una strategia a lungo termine, come un piano di accumulo con acquisti automatici ricorrenti. Riducendo i costi delle operazioni, lo sconto contribuisce a ottimizzare il rendimento complessivo delle tue strategie.

Gli sconti sono progressivi e variano in base al livello del Club, partendo dal -30% fino ad arrivare al -90% delle commissioni. Inoltre, qualora fossi già in possesso di uno sconto più elevato rispetto a quello previsto dal tuo Club, la piattaforma applicherà automaticamente lo sconto maggiore, garantendo sempre la condizione più favorevole per te.

Le commissioni vengono scontate anche su Young Platform Pro, la piattaforma di trading professionale e avanzato. Gli sconti sono validi per un volume massimo di 50.000€ scambiati negli ultimi 30 giorni; superata questa soglia, si applicano le commissioni standard.

Grazie a questo approccio flessibile e automatizzato, i Club di Young Platform offrono un’esperienza ottimizzata per ogni tipologia di investitore, rendendo l’ecosistema più accessibile e conveniente. Puoi verificare il livello di sconto applicato nella sezione del sito dedicata ai Club.

Upgrade, downgrade e disiscrizione dai Club

Entrare in un Club di Young Platform non è un impegno fisso, ma una scelta flessibile che si adatta alle tue esigenze. Puoi decidere di effettuare un upgrade al livello superiore, passare a un Club di livello inferiore o disiscriverti completamente, mantenendo sempre il pieno controllo sui tuoi token YNG.

Upgrade

Se desideri accedere ai vantaggi di un Club superiore, puoi farlo in qualsiasi momento aggiungendo solo la quantità di YNG necessaria per raggiungere il requisito minimo del nuovo livello. Ad esempio, se fai già parte del Club Silver con 5.000 YNG bloccati e vuoi passare al livello Gold, ti basterà bloccare altri 5.000 YNG. Questo ti permette di accedere immediatamente ai nuovi benefici senza dover attendere la scadenza del periodo di iscrizione, che si rinnoverà automaticamente per altri 90 giorni dal momento dell’upgrade.

Downgrade

Nel caso in cui preferissi un livello inferiore, il downgrade è altrettanto semplice: una volta annullata l’iscrizione al Club attuale (al termine del periodo minimo di 90 giorni), i tuoi YNG saranno sbloccati e trasferiti nel tuo Portafoglio Principale. Da lì, potrai utilizzarli per unirti a un altro Club o per altre operazioni di trading. È importante sapere che, una volta usciti da un Club, tutti i vantaggi collegati – come sconti sulle commissioni o bonus sullo staking – saranno revocati.

Disiscrizione

Anche la disiscrizione completa è pensata per offrire flessibilità e semplicità. Una volta annullata l’iscrizione, i tuoi YNG tornano immediatamente disponibili per il trading o altri utilizzi, ma perdi l’accesso ai benefici del Club. Ad esempio, nel caso dello staking, continuerai a guadagnare le ricompense standard senza però beneficiare dei bonus extra legati al tuo livello.

Questo sistema, che combina libertà di gestione e continuità nei vantaggi, garantisce che i Club di Young Platform si adattino perfettamente alle tue esigenze personali e al tuo profilo di investitore. Che tu scelga di salire, scendere o uscire, hai sempre la possibilità di ottimizzare l’uso dei tuoi token YNG e sfruttare al meglio l’ecosistema.

Se hai altre domande sui Club, puoi consultare le guide dedicate.

Per dare un’occhiata ai Club e al Token YNG, iscriviti a Young Platform. 

Introduzione allo staking: un modo innovativo per mettere al lavoro le tue crypto

Guadagna con lo Staking su Young Platform

Young Platform riapre la funzionalità staking, ecco tutte le novità.

Young Platform riporta in scena una delle funzionalità più amate dai suoi utenti: lo staking. Completamente rinnovato nelle sue caratteristiche e vantaggi, lo staking si conferma uno dei modi più semplici per far fruttare le proprie criptovalute. Scopriamo insieme tutte le novità della funzionalità.

Apri account

Che cos’è lo staking?

Immagina di avere un piccolo gruzzolo di criptovalute. In genere, il suo valore non cresce in termini assoluti, a meno che tu non ti avventuri in complicate strategie di trading, che richiedono monitoraggio costante e comportano un certo livello di stress. 

Detto in altri termini, oltre ad aspettare il rialzo del prezzo concentrandosi solo sul valore di mercato, è strategico aumentare direttamente il numero di token in nostro possesso. Lo si può fare con il trading e con i Salvadanai, ma c’è un modo più semplice. 

Un meccanismo che fa crescere il numero di token nel portafoglio senza vendere i tuoi asset: lo staking. Questa non è magia, ma una caratteristica intrinseca del funzionamento di alcune blockchain. 

Questo strumento è esploso nel 2020 all’interno del mondo della finanza decentralizzata (DeFi) perché offre un modo relativamente semplice per ottenere ricompense dalle proprie criptovalute.

Lo staking è legato ai protocolli di consenso Proof of Stake (PoS). Dimentica i potenti miner, i costosi hardware e le bollette salate per l’energia elettrica necessaria a “minare” nuove monete. Con lo staking, tutto quello che devi fare è “bloccarele tue criptovalute all’interno di una rete e iniziare a ricevere ricompense.  

Come funziona?

Lo staking ha trasformato il semplice possesso di criptovalute in qualcosa di più attivo e partecipativo. È un modo per contribuire alla sicurezza e all’efficienza della rete blockchain, e nel farlo, vieni ricompensato. 

Infatti, le blockchain che utilizzano il meccanismo di consenso proof-of-stake (PoS), selezionano validatori tra coloro che hanno messo in staking le proprie criptovalute. Questi validatori sono responsabili di verificare e confermare le transazioni, creando nuovi blocchi nella blockchain.

In cambio del loro contributo, la rete ricompensa i validatori con nuove monete, che sono una forma di incentivo per incoraggiarli a partecipare e comportarsi in modo corretto. Il sistema genera queste monete come parte del protocollo, simile a come i miner ricevono premi in criptovalute nelle blockchain basate sul proof-of-work (PoW). Questo processo non solo mantiene la rete decentralizzata e sicura, ma distribuisce anche i nuovi token, incentivando la partecipazione attiva.

Inizia ora

Vantaggi dello staking su exchange

Facilità d’uso 

I protocolli di staking non sono sempre così semplici da usare. La maggior parte delle piattaforme DeFi richiede un certo livello di competenza tecnica, e può essere molto difficile orientarsi nella giungla dei protocolli decentralizzati per chi non ha familiarità con il settore. Per questa ragione, alcuni exchange centralizzati come Young Platform hanno creato delle soluzioni per rendere lo staking semplice ed accessibile a tutti. 

Budget

Uno degli ostacoli più grandi nello staking diretto è il deposito minimo richiesto. Prendiamo ad esempio Ethereum, una delle principali criptovalute: per fare staking direttamente sulla rete Ethereum, avresti bisogno di un minimo di 32 ETH. Con il prezzo attuale di €2.000 per ETH, stiamo parlando di un importo iniziale di circa €64.000! Non proprio noccioline.

Qui è dove le piattaforme centralizzate e decentralizzate fanno la differenza. Con servizi come quelli offerti da Young Platform, puoi iniziare a fare staking con un importo minimo di circa €50 alle quotazioni attuali. Questo rende lo staking non solo un’opportunità per chi ha grandi capitali, ma anche per chi vuole iniziare con cifre più modeste.

Flessibilità

Puoi annullare lo staking in qualsiasi momento, se le condizioni della piattaforma lo consentono, dandoti la libertà di gestire le tue criptovalute come preferisci.

Staking su Young Platform

Young Platform offre due modalità di staking: Liquid Staking e Proof of Stake, che possono essere utilizzate contemporaneamente. Questo ti consente di diversificare il tuo portafoglio e cogliere le opportunità di ricompensa offerte da più reti blockchain.

Le ricompense vengono calcolate tramite l’APY (Annual Percentage Yield), che rappresenta il rendimento annuo netto. L’APY indica la percentuale di nuovi token che puoi accumulare in 12 mesi, al lordo delle commissioni applicate.

Puoi anche creare più stake sulle criptovalute disponibili. Ogni volta che acquisti o depositi nuove criptovalute, puoi metterle in staking creando un nuovo stake. Nella sezione “Storico stake” della piattaforma, puoi tenere traccia di tutti i dettagli: le ricompense generate, il tempo trascorso dall’attivazione di ciascuno stake e il loro controvalore in euro.

Inoltre, quando crei un nuovo stake, puoi vedere immediatamente le potenziali ricompense e il loro controvalore al prezzo attuale. Questo strumento ti permette di fare simulazioni e delle stime, pianificando le azioni nel tempo per raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato.

Liquid Staking – Ethereum (ETH)

Il  Liquid Staking  permette di mettere in staking i tuoi token mantenendo la liquidità, una soluzione ideale per chi cerca maggiore agilità. Su Young Platform, questa opzione è disponibile per Ethereum (ETH) tramite il provider Lido.

Con Lido, lo staking viene gestito direttamente per conto dell’utente. Lido si occupa di eseguire lo staking, gestire i nodi, e distribuire le ricompense. Questo processo avviene in base alle code di attivazione e disattivazione della rete, garantendo che ogni utente possa partecipare senza dover gestire direttamente i nodi.

  • Asset: Ethereum (ETH)
  • Provider: Lido
  • APY: circa 3%. La percentuale di rendimento annuo (APY) è calcolata come media degli ultimi 30 giorni e fornita da Lido. Questo valore è al lordo delle commissioni applicate. 
  • Valuta ricompense: ETH
  • Interesse composto: sì, le ricompense ricevute vengono automaticamente rimesse in staking, incrementando il tuo saldo totale nel tempo.
  • Importo minimo: 0,02 ETH (usa il Convertitore Ethereum per calcolare il valore attuale)
  • Accredito prima ricompensa: 1 giorno circa. Questo tempo può variare a seconda della condizione della rete.
  • Frequenza accredito ricompense: le ricompense vengono accreditate quotidianamente.

Grazie al Liquid Staking con Lido, non devi preoccuparti della complessità legata alla gestione dei nodi. Lido si occupa di tutto, gestendo i nodi e distribuendo le ricompense, permettendoti di partecipare allo staking di Ethereum senza vincoli tecnici. Inoltre, puoi beneficiare dell’interesse composto, che fa crescere il tuo saldo nel tempo.

L’interesse composto nello staking funziona come un effetto valanga: più a lungo mantieni le tue criptovalute in staking, maggiori saranno le potenziali ricompense accumulate. Questo approccio premia la pazienza e la costanza, rendendo lo staking non solo una strategia per ottenere ricompense immediate, ma anche un metodo per incrementare il valore del tuo portafoglio in modo costante nel tempo.

Tuttavia, è importante ricordare che i rendimenti passati non garantiscono risultati futuri, e il valore delle criptovalute, così come le ricompense dello staking, può fluttuare.

Proof of Stake – Solana (SOL)

Il Proof of Stake (PoS) su Young Platform è disponibile per Solana (SOL), tramite il provider Fireblocks. In questo modello, i validatori vengono selezionati in base alla quantità di token bloccati sulla rete. Più token blocchi, maggiori sono le probabilità di essere selezionato come validatore e di ricevere ricompense.

  • Asset: Solana (SOL)
  • Provider: Fireblocks
  • APY: circa 6%. La percentuale di rendimento annuo (APY) corrisponde a quella che la rete riconosce ai validatori in quell’esatto momento. Anche in questo caso, l’APY è al lordo delle commissioni applicate.
  • Valuta ricompense: SOL
  • Interesse composto: sì, le ricompense ricevute vengono automaticamente rimesse in staking, incrementando il tuo saldo totale nel tempo.
  • Importo minimo: 0,3 SOL (usa il Convertitore Solana per calcolare il valore attuale).
  • Accredito prima ricompensa: 4 giorni circa
  • Frequenza accredito ricompense*: le ricompense vengono accreditate ogni 2-3 giorni. Questo tempo può variare a seconda della condizione della rete.

Le ricompense di Solana vengono distribuite dal network alla fine di ogni “epoch”. Un epoch dura in media circa 2,5 giorni, cioè 60 ore. Tuttavia, questo periodo non è fisso e può variare in base allo stato della blockchain. Ad esempio, se il network è congestionato, la durata di un epoch può essere più lunga. In ogni caso, la durata minima è di 60 ore. 

È importante sottolineare che per ricevere la prima ricompensa dopo aver messo in staking i SOL, è necessario attendere due epoch. Questo significa che occorrono almeno 96 ore (4 giorni) prima di ottenere la prima ricompensa.

Proof of Stake – Cosmos (ATOM)

Il Proof of Stake (PoS) su Young Platform è disponibile per Cosmos (ATOM), grazie alla collaborazione con il provider Kiln. Questo sistema consente di contribuire attivamente alla sicurezza della rete blockchain mettendo in staking i tuoi ATOM, ricevendo ricompense periodiche in maniera automatica.

  • Asset: Cosmos (ATOM)
  • Provider: Kiln
  • APY: circa 18%. La percentuale di rendimento annuo (APY) corrisponde a quella che la rete riconosce ai validatori in quell’esatto momento. Anche in questo caso, l’APY è al lordo delle commissioni applicate.
  • Valuta ricompense: ATOM
  • Interesse composto: Sì, le ricompense ricevute vengono automaticamente reinvestite in staking, incrementando il tuo saldo complessivo nel tempo.
  • Importo minimo: 10 ATOM
  • Accredito prima ricompensa: 1 giorno
  • Frequenza accredito ricompense: 1 giorno

Proof of Stake – Celestia (TIA)

Young Platform offre il Proof of Stake (PoS) anche per Celestia (TIA), sempre in collaborazione con il provider Kiln. Con questo sistema, puoi mettere i tuoi TIA al lavoro per sostenere la rete blockchain e guadagnare ricompense in modo semplice e automatizzato.

  • Asset: Celestia (TIA)
  • Provider: Kiln
  • APY: circa 9%
  • Valuta ricompense: TIA
  • Interesse composto: Sì, le ricompense ricevute vengono automaticamente reinvestite in staking, incrementando il tuo saldo complessivo nel tempo.
  • Importo minimo: 10 TIA
  • Accredito prima ricompensa: 1 giorno
  • Frequenza accredito ricompense: 1 giorno

Vantaggi per gli iscritti ai Club di Young Platform

Per gli iscritti a un Club su Young Platform, c’è una novità interessante che rende lo staking ancora più vantaggioso. Oltre a ricevere le ricompense nella criptovaluta che hai messo in staking, come Ethereum (ETH) o Solana (SOL), hai diritto a un APY (Annual Percentage Yield) aggiuntivo in token YNG. Questo significa che per ogni stake attivato, otterrai non solo la criptovaluta messa in staking, ma anche una seconda ricompensa in token YNG. 

Questo doppio beneficio permette di incrementare ulteriormente il valore del tuo portafoglio, garantendo una maggiore diversificazione e potenzialmente maggiori risultati nel tempo. I membri del Club possono così massimizzare i ritorni dallo staking, approfittando di ricompense in due asset diversi con ogni operazione.

Non resta che passare all’azione, con la Guida all’attivazione dello staking su Young Platform 

Articoli correlati 

Lo staking, come ogni operazione che coinvolga criptovalute, comporta dei rischi. Il valore delle criptovalute può fluttuare e le ricompense dello staking non sono garantite. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri e le ricompense dello staking non sono garantite e possono variare in base a diversi fattori, tra cui il protocollo della criptovaluta, il numero di validatori e le condizioni di mercato. È fondamentale fare ricerche approfondite e comprendere appieno i meccanismi dello staking prima di decidere di procedere con lo stesso. Young Platform si impegna a fornire informazioni chiare e trasparenti, ma non può essere ritenuta responsabile per eventuali perdite o danni derivanti dall’utilizzo dei servizi di staking. L’utente prende atto che eventuali rischi e/o attacchi alla blockchain di una o più criptovalute possono comportare la perdita di tutto o parte del proprio portafoglio. L’utente è l’unico responsabile delle proprie decisioni.

Finanza tradizionale, CeFi e DeFi: un confronto

DeFi, finanza centralizzata e tradizionale a confronto

Progetti su blockchain tra finanza tradizionale, CeFi e DeFi: cosa indicano questi termini e quali sono le differenze principali?

La finanza tradizionale, per antonomasia centralizzata, ha iniziato negli ultimi anni ad esplorare e sviluppare progetti basati sulle tecnologie a registro distribuito (DLT). Parallelamente, il mercato delle criptovalute ha adottato e adattato alcuni modelli della finanza tradizionale per sviluppare ciò che possiamo definire una Finanza a Registro Distribuito con intermediario, conosciuta come CeFi (Centralized Finance), e una Finanza a Registro Distribuito senza intermediario, o Decentralized Finance (DeFi).

Questi sviluppi rappresentano un interessante incrocio tra le pratiche della finanza tradizionale e l’innovazione tecnologica, portando alla creazione di nuovi modelli finanziari. Per analizzare concretamente questo fenomeno, possiamo considerare alcuni casi reali, unici e innovativi, emersi nel contesto nazionale. Questi esempi offrono uno spaccato vivido di come le tecnologie DLT vengano applicate in modo pratico e innovativo nel settore finanziario, combinando elementi sia della finanza centralizzata sia di quella decentralizzata.

Il caso Azimut e banca Valsabbina

A novembre 2023, Fleap Holding ha introdotto un’iniziativa pionieristica in Italia: la creazione della prima struttura di investimento basata su blockchain, finalizzata a stimolare lo sviluppo di progetti innovativi. Questa iniziativa vede la partecipazione del Gruppo Azimut attraverso Azimut Capital Management SGR, di Banca Valsabbina e di Integrae SIM, che collaborano come intermediari aderenti.

La struttura di investimento, gestita da Fleap Holding, opera tramite la piattaforma Fleap Digital Company. Il suo ruolo è quello di individuare società innovative con un elevato potenziale di crescita, acquisire partecipazioni in esse ed emettere Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP), utilizzando la tecnologia blockchain per la digitalizzazione delle scritture relative a tali partecipazioni. Un aspetto peculiare di questo modello è che la gestione degli SFP emessi e le azioni della holding sono interamente gestite tramite blockchain, eliminando la necessità di certificati fisici o altri documenti cartacei.  

Questa iniziativa segna la prima volta in Europa che viene creata una struttura così articolata e interamente basata su blockchain per investimenti in progetti innovativi. Rappresenta un significativo passo avanti nell’innovazione dei mercati finanziari, soprattutto considerando l’interazione e la collaborazione tra gli intermediari coinvolti in questa sperimentazione.  

Il caso Sella

A gennaio 2024, dpixel, il Venture Incubator appartenente al gruppo Sella, ha segnato un momento storico nel panorama italiano del venture capital, realizzando la prima iniziativa di investimento in startup tramite blockchain. Questo innovativo investimento è stato effettuato in Lendit, una piattaforma di credit-sharing B2B, con il supporto della piattaforma di Seed Venture, che ha reso possibile la gestione dei contratti di investimento attraverso l’emissione di token.

La piattaforma utilizzata per questo progetto, sviluppata da Seed Venture – società parte del portafoglio dpixel e inclusa nel programma di accelerazione Metaverse 4 Finance – ha permesso la creazione di token per gestire gli accordi di investimento.

Gli smart contract trasformano gli investimenti in token che possono essere scambiati in ogni momento, offrendo immediata disponibilità e liquidità agli interessati a operazioni di venture capital. Questo rappresenta un grande passo avanti, poiché apre la possibilità di un mercato secondario per l’equity, rendendo liquidi investimenti che tradizionalmente sono considerati di lungo periodo.

L’utilizzo della blockchain ha dunque facilitato l’investimento di dpixel in Lendit, una piattaforma B2B di credit-sharing che consente a imprese e professionisti di prestarsi denaro in modo semplice, rapido e sicuro.  

Esplora i nostri servizi per le imprese

Le crypto nella CeFi

Se la finanza tradizionale sta importando modelli decentralizzati per innovarsi, il mercato delle criptovalute ha ricalcato modelli esistenti per rendere più accessibili servizi decentralizzati spesso complessi e rischiosi per chi è alle prime armi. 

La CeFi è un sistema in cui gli individui possono accedere a servizi legati alle criptovalute tramite piattaforme centralizzate. Nella CeFi, le banche e le istituzioni finanziarie tradizionali svolgono un ruolo chiave. Questi intermediari centrali gestiscono depositi, prestiti, investimenti e altre attività finanziarie per conto dei loro clienti.

La natura centralizzata fornisce dei vantaggi soprattutto a livello tecnico. Grazie a tradizionali accordi commerciali, un servizio CeFi permette facilmente di utilizzare valute fiat, connettendosi a qualunque banca o servizio di pagamento. Inoltre, può fornire la custodia e gli scambi per qualunque criptovaluta: il fatto che molte criptovalute siano basate su network diversi non costituisce un problema o un ostacolo. Dunque la custodia dei fondi è del tutto in carico al servizio, o a intermediari specializzati. Questo per l’utente principiante significa comodità e facilità di accesso.

In ultimo, ma non per importanza, l’assetto CeFi rende disponibile al cliente un servizio di supporto diretto che nella DeFi non sarebbe possibile. 

È così che la CeFi combina gli asset e le opportunità della DeFi con la semplicità e l’affidabilità dei tradizionali servizi centralizzati. La CeFi permette di ricevere ricompense custodendo le proprie crypto, ottenere liquidità, prestiti, utilizzare fiat per acquistare crypto e molto altro ancora. 

I CEX, o exchange centralizzati di criptovalute, sono esempi di servizio CeFi. Sono piattaforme online che fungono da intermediari tra acquirenti e venditori di criptovalute, facilitando lo scambio di valute fiat (come dollari, euro) con criptovalute (come Bitcoin, Ethereum) e viceversa, oltre al trading tra diverse criptovalute. A differenza degli exchange decentralizzati (DEX), i CEX sono gestiti da un’entità centrale che controlla la piattaforma, garantendo un ambiente di trading regolato, sicuro e spesso più intuitivo per gli utenti. Questo centralismo consente l’implementazione di misure di sicurezza avanzate, servizio clienti dedicato e procedure di compliance normativo, rendendo i CEX particolarmente attraenti per i trader neofiti e quelli che cercano tranquillità e affidabilità.

Accedi a Young Platform

Tra i CEX più famosi ed estesamente utilizzati spiccano Binance, con il suo vasto assortimento di criptovalute e prodotti finanziari innovativi; Coinbase, quotato in borsa e noto per la sua piattaforma user-friendly e l’accento sulla sicurezza; e Kraken, che offre robuste funzionalità di trading oltre a servizi di custodia. Questi giganti del trading di criptovalute hanno giocato un ruolo cruciale nell’adozione mainstream delle criptovalute.

La DeFi: è il futuro della finanza?

Tradizionalmente, la maggior parte delle transazioni finanziarie richiede la presenza di un intermediario. Ad esempio, quando si effettua un pagamento con carta di credito, diverse entità sono coinvolte e, in diverse fasi, hanno il controllo completo sui dettagli della transazione, con la facoltà di interromperla o rifiutarla.

Il movimento della Finanza Decentralizzata (DeFi) si fonda sull’idea che il sistema finanziario non dovrebbe essere nelle mani di intermediari monopolistici, ma dovrebbe essere decentralizzato. Alcuni sostengono questo approccio per ragioni politiche o filosofiche, mentre altri ritengono che porterà a una maggiore efficienza e velocità nelle transazioni.

La DeFi si basa su una varietà di tecnologie sviluppate nell’ecosistema blockchain, che è una sottocategoria delle tecnologie a registro distribuito (DLT). Nel mondo della DeFi, vi è una varietà sempre più ampia di attori. La maggior parte delle applicazioni principali è basata sulla blockchain di Ethereum, che facilita lo sviluppo di software decentralizzato. Queste applicazioni utilizzano la tecnologia degli smart contract per minimizzare o eliminare la necessità di intermediari umani o aziendali.

I fornitori di servizi legati alla DeFi stanno creando alternative ai servizi finanziari tradizionali e introducendo prodotti completamente nuovi. Tra le applicazioni DeFi più importanti troviamo i DEX, o scambi decentralizzati di criptovalute. Rappresentano l’evoluzione blockchain dell’intermediazione finanziaria, eliminando la necessità di un ente centrale che supervisioni le transazioni. In questo ecosistema, le operazioni di scambio avvengono direttamente tra gli utenti (peer-to-peer) attraverso l’uso di smart contracts sulla blockchain, garantendo trasparenza, sicurezza e anonimato. Questa struttura decentralizzata non solo riduce il rischio di attacchi informatici centralizzati e di frodi ma promuove anche una maggiore libertà e controllo da parte degli utenti sulle proprie risorse finanziarie. 

Tra i vantaggi dei DEX vi sono la custodia personale dei fondi, minori restrizioni geografiche e un accesso più democratico al trading di criptovalute. UniSwap è uno dei DEX più noti e utilizzati, famoso per il suo modello di formazione dei prezzi basato sulla liquidità fornita dagli utenti stessi. Altri esempi includono SushiSwap e PancakeSwap, che, oltre allo scambio di token, offrono una varietà di servizi finanziari decentralizzati (DeFi) come yield farming, lending e staking. 

  • Yield Farming: lo yield farming è una strategia di investimento nel settore DeFi che permette agli utenti di guadagnare rendimenti mettendo a disposizione le proprie criptovalute in pool di liquidità, sfruttando le ricompense derivanti dalle commissioni di transazione o da altri incentivi.
  • Staking: Lo staking è il processo attraverso il quale gli utenti bloccano le proprie criptovalute in una blockchain per partecipare alla validazione delle transazioni in reti Proof of Stake (PoS), ricevendo in cambio ricompense sotto forma di nuove criptovalute.
  • Lending: Il lending nel contesto DeFi consente agli utenti di prestare le proprie criptovalute ad altri partecipanti attraverso piattaforme decentralizzate, guadagnando interessi sulle criptovalute prestate senza l’intermediazione di enti finanziari tradizionali.

Si può affermare che la finanza decentralizzata impiega un’architettura a strati multipli, con ogni livello che ha uno scopo specifico e si costruisce sull’altro per creare un’infrastruttura aperta e altamente componibile. Questo permette a chiunque di implementare, modificare o utilizzare parti di questa infrastruttura, seguendo la logica dell’open source.

I vari strati della DeFi sono gerarchicamente organizzati e, come in ogni costruzione, la solidità complessiva dipende dalla robustezza delle sue fondamenta. La fragilità di un livello può quindi amplificarsi e influenzare i livelli successivi. La stabilità e l’efficacia di ciascun livello sono pertanto fondamentali per garantire la resilienza e l’efficienza dell’intero sistema DeFi.

Molti esperti ritengono che la DeFi rappresenti il futuro dei servizi finanziari, e si stanno vedendo investimenti considerevoli in startup DeFi. Tuttavia, il settore ha assistito a diversi fallimenti di alto profilo e si trova ancora in una fase di sviluppo iniziale.

Bot Only Euro: la soluzione per accettare pagamenti in crypto senza impatti fiscali

euro only B2B

Young Platform presenta Bot Only Euro (BOE), un servizio innovativo pensato per le aziende che vogliono accettare pagamenti in criptovalute senza affrontare le complessità di gestione. Con BOE, le criptovalute ricevute vengono convertite automaticamente in euro, semplificando la contabilità e minimizzando i rischi legati alla volatilità.

La crescita dei pagamenti digitali e internazionali

L’Europa si conferma leader mondiale per il volume complessivo delle transazioni B2B digitali, trainata dall’adozione di tecnologie avanzate nei pagamenti internazionali. Tuttavia, i sistemi bancari tradizionali spesso non sono all’altezza delle esigenze di rapidità e costo.

Le blockchain per i pagamenti cross-border offrono un’alternativa straordinariamente conveniente, con costi fino a 5.000 volte inferiori rispetto ai metodi tradizionali e velocità fino a 432.000 volte superiore. L’uso delle stablecoin, valute digitali ancorate al valore di monete tradizionali come l’euro, garantisce inoltre stabilità e sicurezza, eliminando la volatilità delle criptovalute classiche.

Perché le stablecoin sono cruciali?

Le stablecoin si distinguono dalle altre criptovalute per la loro stabilità. Ad esempio, 1 USDC equivale sempre a 1 dollaro, mentre altre stablecoin replicano il valore dell’euro. Sono ideali per i pagamenti internazionali, rendendo le transazioni più economiche, veloci e trasparenti. Questo le rende perfette per:

  • Pagamenti transfrontalieri senza costi elevati o ritardi bancari.
  • Commerci internazionali, dove i tassi di cambio sfavorevoli possono essere un ostacolo.
  • Pagamenti in crypto per acquisti di NFT, royalty o servizi digitali.

Bot Only Euro: converti crypto in Euro in automatico

Accettare pagamenti in crypto rappresenta un’opportunità unica per aziende di ogni settore, soprattutto in ambiti come l’import-export, dove le criptovalute possono superare le inefficienze dei sistemi bancari tradizionali.

Il servizio BOE di Young Platform rende tutto questo più semplice:

  • Conversione automatica: ogni pagamento ricevuto in criptovalute viene convertito in euro al tasso di mercato in tempo reale.
  • Flessibilità: le aziende possono selezionare quali criptovalute convertire o mantenerle nel proprio wallet.
  • Stabilità fiscale: grazie alla conversione immediata, non si generano plusvalenze o minusvalenze, evitando così implicazioni fiscali aggiuntive.
  • Operatività semplificata: niente più operazioni manuali di vendita crypto.

Scarica il Report sui Pagamenti

Pagamenti Blockchain e velocità con i Layer 2

Grazie ai Layer 2, come Lightning Network, i pagamenti in blockchain diventano ancora più rapidi e scalabili. Questi sistemi sono ideali per:

  • Rimesse internazionali con costi minimi.
  • Pagamenti B2B cross-border, garantendo sicurezza e scalabilità.
  • Micro-pagamenti globali, dove la velocità è essenziale.

I pagamenti su blockchain garantiscono inoltre tracciabilità, trasparenza e un livello di sicurezza che supera i sistemi bancari tradizionali.

L’Importanza del BOE per le Aziende

Sono numerosi i business a cui è dedicato il Bot Only Euro, pensiamo solo all’import-export. Accettare Bitcoin e altre valute virtuali, infatti, può rendere più convenienti i commerci con l’estero. Se ad esempio un’azienda partner ha la sede in un paese extraeuropeo, in cui la valuta ha un tasso di cambio sconveniente, oppure il cui sistema bancario è poco efficiente, il pagamento su blockchain permette di aggirare questi ostacoli.

Le aziende che scelgono di accettare pagamenti in criptovalute possono trarre numerosi vantaggi:

  1. Accesso a un mercato in crescita: l’adozione delle crypto come metodo di pagamento è in continua espansione, spinta dalla domanda dei clienti.
  2. Efficienza nei pagamenti internazionali: superare i limiti dei circuiti bancari tradizionali, soprattutto in paesi con sistemi finanziari poco performanti.
  3. Supporto alle innovazioni del Web3: come gli NFT, che rappresentano una nuova frontiera di entrate e identità digitale.

Scopri tutti i servizi B2B

Il caso degli NFT

Nel 2020 è esploso il trend dei Non Fungible Token, oggetti digitali basati su blockchain che possono rappresentare opere d’arte, oggetti collezionabili o certificati. Così molti brand e artisti hanno iniziato a creare la propria collezione: dalle case di moda, ai cantanti, ai videogiochi, questi token sono diventati un must per la brand identity dei marchi.

Gli NFT nella maggior parte dei casi vengono acquistati con criptovalute, che vanno all’autore, ossia in questo caso all’azienda o all’artista. Inoltre, possono generare royalty, in quanto garantiscono il diritto d’autore su blockchain e il relativo compenso per l’utilizzo dell’opera.

Di conseguenza, qualunque società che abbia emesso uno o più NFT, potrebbe ricevere pagamenti ed entrate in criptovalute.

Come attivare il Bot Only Euro?

Attivare il servizio BOE è semplice. Per iniziare, è necessario aprire un Account Business su Young Platform, che permette alle aziende di:

  • Ricevere criptovalute direttamente nel wallet aziendale.
  • Convertirle automaticamente in euro, semplificando la gestione della liquidità.

Per ricevere pagamenti in criptovalute sull’account Young Platform, qualunque società può semplicemente condividere il suo indirizzo del wallet al cliente. 

Contatta il team dedicato ai servizi per le imprese per scoprire tutti i vantaggi e attivare Bot Only Euro. Scrivi a [email protected] e inizia subito a trasformare i pagamenti in crypto in un’opportunità per il tuo business!

VIsita la pagina dedicata alle aziende

Argomenti correlati

Le criptovalute in azienda: contabilità e aspetti fiscali per il 2023

tasse crypto aziende

La Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha chiarito alcune definizioni e pratiche fiscali. Ecco cosa cambia per le aziende che hanno abbracciato il settore criptovalute

Con la normativa in vigore per l’anno fiscale 2023, il focus è stato posto soprattutto sulle persone fisiche e le pratiche più comuni. 

In realtà le principali novità della legge ricadono anche sulla fiscalità aziendale: soprattutto a partire dal 2020 sono state sempre di più le società che hanno scelto di abbracciare il settore crypto in diversi modi. Da quelle che hanno già accettato pagamenti in crypto, a quelle che hanno deciso di orientarsi verso l’investimento in cripto-attività come Bitcoin o gli NFT, fino a quelle che hanno optato per l’integrazione della blockchain stessa nei loro servizi. 

Dunque come devono comportarsi queste aziende relativamente alle proprie cripto-attività? Ecco tutte le informazioni aggiornate al 2023.

Clicca sul seguente link per la Guida completa alla tassazione delle criptovalute in Italia

Criptovalute in azienda: la contabilizzazione in bilancio 

Per quanto riguarda la classificazione e contabilizzazione delle cripto-attività in ambito aziendale, non esistono ancora norme nazionali. Di conseguenza si fa riferimento ai principi contabili internazionali, e in particolare all’IFRS o IAS (International Accounting Standard).

Secondo l’interpretazione fornita dall’IFRS Interpretation Committee, le criptovalute “native”, quali Bitcoin ed ether non possono essere considerate né valute né strumenti finanziari.

Una diversa definizione, però, può essere utilizzata per alcune stablecoin, e in particolare per quelle collateralizzate da valute fiat o RWA riscattabili. Tali cripto-attività sembrano infatti soddisfare la definizione di strumento finanziario, sia secondo i principi IAS/IFRS, in quanto rappresenterebbero a tutti gli effetti un diritto contrattuale a riscattare la liquidità soggiacente.

In base a questi principi, le criptovalute vanno inserite sotto due voci: beni immateriali e rimanenze. 

I beni immateriali sono quelle attività che possono essere trasferite, date in licenza, vendute o scambiate in maniera indipendente; e quelle attività che derivano da diritti contrattuali o legali.

Le cripto-attività invece costituiscono rimanenze se sono destinate alla vendita.

Per quanto riguarda le stablecoin, è possibile che le imprese scelgano di classificarle in modo diverso in base alla loro valutazione dei rischi e dei benefici associati a tale classificazione. Quindi possono essere inserite come strumenti finanziari, secondo quanto argomentato sopra, oppure come rimanenze di strumenti finanziari se non sono ancora state contabilizzate come ricavi.

A questo punto resta da chiedersi se questi beni siano fiscalmente imponibili, e in che modo. A rispondere interviene l’articolo 32 della Legge di Bilancio del 2023.

Le imposte societarie sulle cripto-attività

Nell’ambito societario, le due imposte a cui sono soggette le imprese sono l’IRES e IRAP, rispettivamente l’Imposta sul Reddito delle Società e l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive.

Dalla normativa più recente si evince che la variazione nel valore delle cripto-attività non influisce sull’imponibile ai fini IRES e IRAP. La questione è diversa però quando si parla di plusvalenze. Infatti, “resta fermo che nel momento in cui le cripto-attività sono permutate con altri beni (incluse altre cripto-attività) o cedute in cambio di moneta avente corso legale, la differenza tra il corrispettivo incassato e il valore fiscale concorre alla formazione del reddito di periodo“.


In altre parole, fintantoché le cripto-attività in questione rimangono tali, e sono semplicemente custodite dall’azienda, non sono soggette a queste due tasse nonostante le loro variazioni di prezzo sul mercato.

Facciamo un esempio. Se la tua azienda ha acquistato 1 Bitcoin il 1 Febbraio, per un controvalore di 26.000€, al 31 Dicembre successivo il prezzo è diventato di 30.000€. Questo aumento di valore non è da considerarsi una plusvalenza se dal 1 Febbraio al 31 Dicembre 1 BTC è rimasto 1 BTC. Lo stesso vale nel caso il prezzo fosse diminuito: non sarebbe da considerarsi una minusvalenza realizzata.

Attenzione, ciò non toglie che le cripto-attività detenute non debbano essere incluse nel bilancio aziendale. Anche quelle che non hanno generato plusvalenze, vanno dichiarate e rese visibili all’Agenzia delle Entrate.

Quali sono invece i casi di impiego delle cripto-attività che possono risultare in plusvalenze, e che quindi valgono ai fini della tassazione IRES e IRAP?

  • Trasformazione in altri beni, ossia utilizzo di questi asset per qualsiasi acquisto
  • Trasformazione in NFT o altre cripto-attività;
  • Permuta in valuta fiat;
  • Utilizzo nello staking.

In tutti questi casi le eventuali plusvalenze o minusvalenze realizzate durante l’anno fiscale andranno a cumularsi con il reddito d’impresa.

Quanto spiegato in questo articolo riguarda le pratiche generali a cui le aziende che si sono avvicinate alle criptovalute devono porre attenzione, tuttavia non si esclude la possibilità di rivolgersi a un commercialista specializzato per analizzare il singolo caso da vicino ed evitare di incorrere in future sanzioni dannose per l’impresa. Se vuoi potrai chiedere supporto direttamente su Young Platform, nel nuovo portale dedicato, pensato per metterti in contatto diretto con i professionisti del settore.

Nel frattempo, la Legge di Bilancio del 2024 non ha introdotto alcuna novità in materia di criptovalute. Si attendono quindi maggiori specificazioni sulle definizioni e sugli aspetti contabili da parte dei governi.

Potrebbero interessarti:

Scopri i nostri servizi per le imprese

AMA su Young (YNG): aggiornamento trimestrale (Q2 2023)

Il token Young (YNG) ha da poco festeggiato il primo anno dal lancio! Come ogni trimestre, non mancate all’incontro con il CFO e Co-founder Alexandru Stefan Gheban e il Community Specialist Filippo Iachello sugli sviluppi del nostro token. 

A seguito della pubblicazione del Report del Token YNG Q2 2023, una LIVE per approfondire gli aggiornamenti sul token YNG e le strategie messe in atto. 

Ecco i punti principali che affronteremo durante la LIVE: 

Il Token YNG in numeri 

  • La circulating supply del token YNG è aumentata di 700.000 nuovi token, portandola a circa 22,7 milioni. 
  • Il numero di iscritti ai Club Young ha visto un incremento del 12%, comportando una maggiore stabilità nel prezzo di YNG. 

Goal e nuovi obiettivi

  • Nel secondo trimestre del 2023 ci siamo focalizzati sul tema tasse, rilasciando il Report Fiscale utile alla dichiarazione prevista dalla nuova normativa. 
  • Perseguendo la nostra mission educativa, è stata rilasciata la prima versione della nuova interfaccia dell’app Step, la cui logica di disrtibuzione del token è volta a consolidare la stabilità del prezzo di YNG. 
  • Cercando una comunicazione sempre maggiore con la nostra community, abbiamo inoltre lavorato su Twitter e Discord, il primo deputato alla promozione del token YNG e il secondo a stabilire un contatto diretto tra la nostra community e il Team Young Platform. 
  • Sono iniziate le attività di buyback per sostenere il prezzo del token e abbiamo in programma di espandere il listing su altri exchange.  
  • Le novità per il prossimo trimestre sono rivolte ai benefit Club, al listing di nuove monete e ai lavori sull’Earning Wallet

Per non perderti nessuna di queste novità e partecipare attivamente alla discussione con domande e riflessioni, clicca sul link e attiva la campanella per non perderti l’appuntamento!

Puoi seguire la LIVE su Youtube, Facebook e Twitch.  

Ti aspettiamo il 19 luglio alle 18:00!