Young Monday: in arrivo film su Ethereum, Elon Musk, OneRepublic

Young Monday: in arrivo film su Ethereum, Elon Musk, OneRepublic

Questa settimana: l’annuncio del film sulla storia di Vitalik Buterin e di Ethereum, il dibattito su Twitter tra Elon Musk e il CEO di Binance e il concerto degli OneRepublic pagato in Bitcoin

Nella settimana del Black Friday, non sono stati solo gli sconti a farci perdere la testa. Ma anche la pioggia di notizie e entusiasmo dal Metaverso! Come ogni lunedì eccoci a rivedere le novità di questi giorni: parliamo di cinema e musica a tema criptovalute e di Elon Musk che è come il nero: va sempre bene su tutto. 

La storia di Ethereum sarà un film!

La casa di produzione spagnola Versus Entertainment presto girerà un film sulla storia di Ethereum. La pellicola si baserà sul libro The Infinite Machine di Camila Russo una nota giornalista esperta di finanza e criptovalute. Dalla presentazione di Vitalik Buterin e alla sua idea visionaria, al racconto di Ethereum: la seconda criptomoneta più diffusa al mondo e una delle blockchain più attive, capace di rivoluzionare la nostra idea di denaro. E di internet! Il film sarà finanziato anche grazie a una vendita di una collezione di NFT, chi acquisterà i token non fungibili avrà la possibilità di partecipare ad alcune decisioni sul film stesso. La community collaborerà in linea diretta con il regista e il team creativo. Girare un film in pieno stile DeFi!

Dogecoin: Elon Musk e Binance litigano su twitter

L’amore non è bello se non è litigarello! Lo sa bene Elon Musk che ha dato vita a un dibattito su twitter a tema Dogecoin, la sua crypto del cuore. A quanto pare Musk avrebbe chiesto spiegazioni via social a Binance in seguito a un malfunzionamento dei prelievi di Doge sull’exchange. Sulla questione è intervenuto Changpeng Zhao, CEO di Binance, spiegando che la causa del disguido consisteva in un problema tecnico che ha rinviato alcune transazioni di circa un migliaio di utenti. Ha assicurato che l’exchange era già all’opera per ricostruire il wallet di Dogecoin ma Musk ha ribattuto dicendo che “i possessori di Doge su Binance dovrebbero essere protetti da errori di cui non sono responsabili”. Al che Zhao non ci ha visto più e ha giocato la carta specchio riflesso ripostando un articolo sul ritiro di 12 mila veicoli di Tesla a causa di un problema di sicurezza. Chi la fa, l’aspetti!

Il concerto degli OneRepublic pagato in Bitcoin

La band statunitense OneRepublic, si è esibita a Vienna e ha fatto pagare i biglietti in Bitcoin. Si tratterebbe del primo gruppo musicale ad accettare questo metodo di pagamento. Ryan Tedder, il frontman ha dichiarato di essere contento di partecipare al futuro dei pagamenti, che gli artisti scelgano di finanziare il loro lavoro con NFT o di vendere i biglietti in crypto è la conseguenza naturale di un fatto imprescindibile: oggi come sempre, tecnologia e musica vanno mano nella mano. Fatto un passo verso le crypto, gli OneRepublic difficilmente torneranno indietro: a Dicembre hanno organizzato un’altra data che prevede pagamenti in Bitcoin.

Enjin organizza gli NFT Awards 2021 a Decentraland

Enjin NFT Awards 2021 a Decentraland

Fino al 26 Novembre 2021 puoi dare il tuo voto per gli NFT Awards 2021 di Enjin, l’evento dell’anno per le opere d’arte digitali 

Enjin è la piattaforma a misura di NFT per eccellenza, con i suoi prodotti si possono creare, vendere, comprare e integrare i non fungible token nei mondi virtuali. Chi meglio di loro poteva organizzare un evento per premiare le migliori opere digitali del 2021? Ecco come funziona e come partecipare!

Vota anche tu gli NFT più interessanti del 2021!

Enjin presenta la seconda edizione degli NFT Awards: gli Oscar del Metaverso! Un’iniziativa per premiare i creatori di contenuti digitali, dare visibilità alle loro opere e ispirare gli artisti del futuro. Nel 2021 “NFT” da parola astratta e un po’ nerd è entrata nel vocabolario di tutti i giorni e Enjin, che crede da sempre nelle potenzialità dei non fungible token, ha deciso di riconoscere gli sviluppi del Metaverso.  

Le categorie degli NFT Awards

Gli NFT Awards sono organizzati in 10 categorie:

  • Best Avatar
  • Best Collaboration
  • Best Digital Fashion
  • Best Virtual World
  • Game of the Year
  • VR/AR Award
  • Utility Award
  • Most Innovative Art
  • Newcomer Game
  • Project of the Year

I vincitori delle prime 7 categorie saranno decretati dal voto della community, per le ultime tre invece sarà interpellata una giuria composta da esperti tech, creators e appassionati di NFT. Qualche nome? Witek Radomski, Co-founder e CTO di Enjin, Patrick Barile, COO di DappRadar e Micah Johnson, creatore dell’NFT vincitore della prima edizione degli Awards. 

Come si partecipa? E chi nomina gli NFT? 

Tutti possono candidare le proprie opere e quelle altrui e votare gratuitamente fino al 26 Novembre 2021. Basta solo creare un account!

Cerimonia di premiazione a Decentraland

Come tutti gli eventi mondani che si rispettano, anche gli NFT Awards avranno una cerimonia di premiazione in una location esclusiva: Decentraland. Siamo tutti invitati a partecipare e scoprire i vincitori, occhio al dress code. Appuntamento per il 12 Gennaio 2022

Non sai ancora chi votare? Curiosando tra le opere che hanno già ricevuto una nomination ci sono amici di vecchia data come i CryptoPunks, ma anche facce nuove. 3×3 Punks degli avatar in stile lego-punk, Alto City, visioni aeree di città in giro per il mondo e le sneakers di RTFKT per la categoria best digital fashion. 

In Venezuela borse di studio per formarsi sulle crypto

Venezuela borse di studio per criptovalute

In Venezuela i rappresentanti politici fanno grandi progetti sulla formazione a tema crypto, a contatto con partner di alto livello come Axie Infinity

Il Sud America è sempre in prima linea quando si parla di criptovalute! Questa volta ci spostiamo da El Salvador, alla volta del Venezuela e dei suoi programmi di educazione legati agli asset digitali. Cosa si studia a scuola di crypto?

Elezioni imminenti in Venezuela: più crypto per tutti! 

José Alejandro Terán, candidato a governatore del Venezuela, ha un programma elettorale che punta alle criptovalute. Uno dei punti di questo programma prevede l’istituzione di borse di studio per formare esperti di crypto su mining, NFT e trading. L’ obiettivo è accompagnare il paese sempre più dentro al digitale, tante sono le iniziative in questo senso: nel 2018 è nata Petro (PTR) la criptovaluta di stato. Il prossimo passo è l’educazione. Secondo Teràn, la formazione è la svolta necessaria a far crescere l’economia e il benessere (in termini di aumento di posti di lavoro). Le borse di studio saranno rivolte ai giovani, oltre a tutte le materie classiche, gli studenti potrebbero scegliere di studiare il mondo delle criptovalute.

Formazione crypto by Axie Infinity Academy

Uno dei partner di queste borse di studio è Axie Infinity Academy. I fortunati borsisti si formeranno direttamente con i professionisti del Metaverso. Axie Infinity infatti è un gioco sulla blockchain Ethereum la cui ambientazione e i cui personaggi (sotto forma di NFT) ricordano i Pokemon e i Tamagotchi. Ha tutte le caratteristiche di un gioco play to earn e di un mondo virtuale in cui personalizzare i propri Axie e vivere mille avventure insieme a loro. 

Come saranno le lezioni ad Axie Infinity? Cosa impareranno gli studenti a scuola di criptovalute? Queste nuove discipline piano piano trovano un posto nei programmi formativi di privati, scuole e università. In Italia non si trovano molte proposte simili, ma è probabile che la diffusione delle criptovalute aprirà la strada a nuove tipologie di discipline scolastiche. Per il Venezuela le crypto sono sempre state un argomento caldo soprattutto dopo il rischio del default di Stato del 2017, e l’introduzione della criptovaluta Petro è stata molto dibattuta. La domanda è: può la nuova finanza su blockchain risollevare il paese dai troppi debiti? In ogni caso l’educazione è un investimento e il Venezuela vuole studenti pronti a tutto! 

Ethereum: DAO, asta in crypto per la costituzione americana

Ethereum: Dao, asta in crypto per la costituzione americana

Una DAO ha partecipato all’asta per comprare una copia della costituzione americana. Ha raccolto più di 40 milioni di dollari in Ethereum

Constitution DAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata, ha indetto un crowdfunding per comprare una rarissima copia della costituzione americana. I fondi sono stati raccolti in Ethereum sulla piattaforma Juicebox ma la somma raggiunta non è stata sufficiente per vincere l’asta. Ecco il progetto e gli sviluppi futuri.

Il progetto della DAO

La casa d’aste Sotheby’s, di cui si è parlato di recente per la sua apertura agli NFT e al Metaverso, ha messo all’asta una rara copia della costituzione americana acquistabile in ETH. La copia in questione è una degli unici 500 esemplari esistenti che non veniva messa in vendita da trecento anni. L’obiettivo della DAO era quello di comprare la copia del documento simbolo del sentimento nazionale americano e preservarla. Tutti i donatori avrebbero avuto la possibilità di decidere della sorte dell’oggetto prezioso: dove esporla, come proteggerla, cosa fare per renderla a disposizione della comunità.

Queste decisioni sarebbero state prese in pieno stile DAO. Ogni donatore infatti ha ricevuto dei token di governance sulla base dell’entità della cifra donata. Ogni ETH corrisponde a 1 milione del token PEOPLE. Questi PEOPLE dovrebbero servire per decidere le mosse future. Parliamo al condizionale perché le cose non sono andate proprio come ci si aspettava.

Il fallimento dell’asta e l’incertezza della DAO

Al momento dell’inizio dell’asta, che si è svolta il 18 Novembre 2021, Constitution DAO aveva raccolto più di 40 milioni di dollari. Gruzzoletto di Ethereum che non è bastato ad aggiudicarsi la copia della costituzione, venduta ad un prezzo più alto. Mancato l’obiettivo principale, la DAO ora ha un futuro incerto. Come saranno utilizzati questi milioni di dollari? I donatori potranno ricevere un rimborso? Ora come ora, l’organizzazione non sembra essere gestita in maniera “democratica” perché le decisioni sono prese dal piccolo gruppo di sviluppatori del progetto. Questi hanno comunicato che presto verranno interpellati i donatori per stabilire il da farsi ma la Constitution DAO brancola nel buio. Cominciano a farsi sentire i malumori dei 17 mila donatori che non potranno nemmeno riscattare la loro quota perché la perderebbero tutta in commissioni. 

Su discord la discussione è accesa! Tra lamentele e criticità, il caso della Constitution DAO fa pensare a quanto le organizzazioni decentralizzate siano l’occasione per portare avanti dei progetti come una comunità ma anche a quanto sia complesso gestirli. 

NFT e videogiochi: Game Stop e Xbox dicono la loro

NFT gaming, le mosse di Game Stop e Xbox

Non fungible token e videogiochi sembrano essere fatti l’uno per l’altra. Eppure non tutte le aziende ne sono convinte, cosa si dice nel settore gaming? 

Mentre le ricerche di non fungible token su Google vanno alle stelle, ci si chiede come usare gli NFT nei videogiochi. Alcune aziende di gaming sono più entusiaste di altre per questa tecnologia basata su blockchain. Quale posizione hanno Game Stop e Xbox?

Come usare gli NFT nei videogiochi?

Gli NFT sembrano perfetti per migliorare l’esperienza e la crescita nei videogiochi. I non fungible token permettono ai giocatori di personalizzare al massimo le loro identità in game. Come? Ad esempio attraverso avatar unici che possono essere posseduti solo da un giocatore. È possibile così avere i diritti esclusivi su strumenti, armi, personaggi, giochi e scenografie. Inoltre gli NFT aprono la strada alla monetizzazione dei contenuti per i creatori e gli sviluppatori.  

Game Stop e gli NFT: sì, lo voglio! 

Game Stop sta costruendo il suo NFT marketplace su Ethereum. Dopo aver comprato un dominio dal nome evocativo (nft.gamestop.com), l’azienda americana ha lanciato un messaggio: cercasi personale esperto di web3 gaming per allargare il team. Non si conoscono i prossimi passi del progetto di Game Stop per gli NFT ma di sicuro gli obiettivi sono chiari: “change the game”. È questo il motto che si legge nella teaser page. Come verrà realizzato? Esaltando il potere creativo dei creatori e dei giocatori. 

Game Stop crede negli NFT e nell’opportunità di usarli per accelerare lo sviluppo del mercato del gaming. Tuttavia il processo per passare da rivenditore fisico a shop nel Metaverso, non ha l’aria di essere un percorso immediato. 

Xbox: NFT? Non c’è ancora feeling 

Phil Spencer, il direttore del settore gaming di Microsoft, non condivide tutto questo entusiasmo. Durante una recente intervista si è dichiarato scettico nei confronti di questa nuova opportunità legata al mondo delle criptovalute. Spencer, nello specifico, teme che si perda di vista l’obiettivo principale dei videogiochi: l’intrattenimento. Il direttore non si oppone completamente agli NFT ma ne critica l’uso che ne stanno facendo le aziende: applicano gli NFT ai videogiochi solo per sperimentare la tecnologia, tralasciando gli scopi principali dei videogiochi. Ovvero lo svago e il divertimento. 

Xbox è un gigante nell’industria dei videogiochi, per questo il parere di Spencer sarà molto influente nel settore. L’azienda probabilmente penserà ad un modo per integrare gli NFT senza venir meno alla sua visione dei videogiochi. Non si tratta dunque di un rifiuto vero e proprio ma solo di una critica costruttiva

Gli NFT sono pronti a conquistare l’universo del gaming? Le opinioni sono tante e diverse, come con tutte le novità il pubblico si divide. E tu in quale metà stai? NFT sì o NFT no?

5 artisti NFT della Generazione Z

NFT 5 artisti della generazione Z

Quali sono gli artisti NFT più conosciuti e pagati della Generazione Z? Giovanissimi, creano opere non-fungibili che valgono migliaia di dollari e stravolgono il mercato della crypto art

Chi non ha avuto un lavoretto quando era adolescente? Il cameriere nel weekend o la babysitter? I ragazzi di questa lista, tutti under 20, hanno scelto di arrotondare diventando artisti NFT. Il “lavoretto” in questo caso è diventato un modo per guadagnare migliaia di dollari. Vediamo chi sono e quanto sono pagati!

1. Miss Teen Crypto – 18 anni: l’influencer delle criptovalute

Il vero nome della diciottenne Miss Teen Crypto è Randi Hipper. Grazie a suo papà ha iniziato a comprare crypto all’età di sedici anni, usando la paghetta e le mance dei compleanni. Miss Teen Crypto si definisce crypto influencer perché la sua mission è far conoscere le criptovalute ai suoi coetanei. Per fare questo, Randi crea NFT che l’hanno resa famosa. 

2. Solace – 18 anni: gli NFT cambiano la vita

Carlos Gomez aka Solace è uno tra gli artisti NFT più famosi della Generazione Z. Californiano, diciottenne, Solace vende NFT che hanno un valore dai 1.000 ai 7.000 dollari. Da quando ha iniziato a creare crypto art con il suo iPad (per lui un pc era troppo costoso) la sua vita è cambiata radicalmente, con i guadagni delle vendite di NFT ha aiutato la sua famiglia che viveva in difficoltà economiche

3. Benyamin Ahmed – 12 anni: pixel che passione

Il terzo artista NFT della Generazione Z è appena dodicenne! Si chiama Benyamin Ahmed e vive nella periferia londinese. Quando non va a scuola o in piscina, impara a programmare! Con il suo progetto Weird Whales, ha guadagnato circa 400.000 dollari. Si tratta di 3.350 balene pixelate, tutte uniche e diverse tra loro, la collezione che ricorda lo stile ricorda quello dei CryptoPunks è andata subito sold out. 

4. FEWOCiUS – 18 anni: crypto arte come rifugio

Victor Langlois, conosciuto come FEWOCiUS, da quando ha iniziato a creare NFT ha guadagnato 18 milioni di dollari. Per FEWOCiUS l’arte è un rifugio fin da quando era piccolo e negli NFT ha trovato il suo mezzo espressivo preferito. Lo scorso Giugno le sue opere sono state esposte e vendute da Christie’s. 

5. Jstngraphics – 17 anni: paesaggi mozzafiato su blockchain

Il quinto teen artist specializzato in NFT è Justin Bodnar, che utilizza il nome di Jstngraphics. Il suo hobby è sempre stato sperimentare con il graphic design e a diciasette anni si è dedicato al creare non fungible token. Il prezzo di un suo NFT va dai 1.000 agli 8.000 dollari. 

Piccoli talenti NFT crescono!

Fonti: TIME, The New York Times.

Young Monday: Baseball, Decentraland, Banksy

criptovalute nel baseball

L’ultima settimana ha visto una squadra sportiva ricevere lo stipendio in bitcoin, le Barbados entrare in Decentraland e un’asta d’arte in ETH. Scopri i dettagli su Young Monday!

La settimana è trascorsa in un continuo rollercoaster emotivo, con bitcoin al ribasso, Ether che lo emula e il Metaverso sulla bocca di tutti. Ci pensa Young Platform a fare il riassuntone, nella consueta rubrica del lunedì. Parleremo di campioni del baseball in modalità crypto-enthusiast, isole caraibiche che adottano Decentraland e la prima asta di Sotherby’s partita col botto. Pronti per leggere le notizie sul mondo delle criptovalute di metà novembre?

Baseball: stipendi pagati in Bitcoin 

Per il club australiano di baseball Perth Heat d’ora in poi gli stipendi saranno in Bitcoin. Si tratta della prima esperienza del genere nell’ambito dello sport professionistico. Sportivi e dipendenti potranno decidere se ricevere lo stipendio direttamente in criptovalute, in una soluzione classica in dollari o se in un mix tra le due. Per il club una conversione crypto a 360°: accetteranno pagamenti in Bitcoin anche per le pubblicità e il merchandise. 

Ambasciate nel Metaverso di Decentraland

Il governo delle Barbados ha fatto un accordo con Decentraland per stabilire la sua ambasciata nel Metaverso. L’apertura, la prima nel suo genere, è prevista per Gennaio 2022. Sembra che tra le altre cose si occuperà di fornire visti virtuali per teletrasportare i propri avatar da un metaverso all’altro. Non solo una mossa pubblicitaria per l’isola caraibica, l’idea dell’ambasciata a Decentraland rientra nel loro progetto più ampio di aumentare le loro ambasciate. Lo scopo? Diffondere la loro cultura in tutto il mondo compreso quello virtuale. 

Banksy venduto in Ethereum

Il battitore d’asta di Sotheby’s per la prima volta ha venduto due opere d’arte in ETH! Si tratta di due dipinti di Bansky: Love is in the air e Trolley Hunters, che sono stati comprati per 3100 ETH (circa 12 milioni di dollari).

La storica casa d’aste londinese ha intrapreso un percorso di innovazione fino al Metaverso. Infatti usare le criptovalute non è la sola apertura di questi professionisti del mercato dell’arte, Sotheby’s ha inaugurato il suo marketplace di NFT, Sotheby’s Metaverse, e la sua mostra digitale a Decentraland. Una vetrina per poter ammirare opere d’arte NFT rare, costose e altrimenti inaccessibili. 

NFT: chi è Osinachi, l’artista nigeriano del momento

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Tra gli artisti NFT emergenti c’è Osinachi, nigeriano classe 1991. Scopriamo chi è questo crypto-artista e perché i suoi NFT sono così famosi

L’arte africana sta rinascendo con gli NFT, grazie alla tecnologia della blockchain gli artisti possono far conoscere le loro opere in tutto il mondo sorpassando i confini del continente. Osinachi è il primo artista africano a vendere le sue opere da Christie’s, l’iconica casa d’aste londinese. 

La Nigeria pazza per gli NFT

In Nigeria tutti amano gli NFT, il paese sta vivendo una vera e propria rivoluzione artistica legata alla Crypto Art. La capitale Lagos viene soprannominata NFT City proprio perché covo di artisti e collezionisti digitali. Nonostante la Nigeria non abbia delle politiche apertamente favorevoli alle criptovalute, molti artisti nigeriani si avvicinano ai token non-fungibili. I vantaggi sono la possibilità di esibirsi ovunque, senza passare per la mediazione delle gallerie, l’essere pagati adeguatamente. Anche nel corso del tempo, percependo royalty per ogni vendita.  

Chi è Osinachi? 

Osinachi è un artista NFT, il suo nome completo è Prince Jacon Osinachi Igwe ed è nato nel 1991. Comincia a creare arte digitale nel 2017, utilizzando uno strumento insolito: Microsoft Word. Questa è una delle sue particolarità: da autodidatta infatti ha cercato di superare i limiti di Word, non esattamente uno strumento per fare arte in maniera professionale. Per realizzare le sue opere NFT utilizza delle fotografie come riferimento, per poi illustrarle aggiungendo colori e pattern. Questi disegni vengono esportati in PDF e poi convertiti in JPEG o PNG. 

Gli NFT di Osinachi

Gli NFT dell’artista nigeriano si distinguono per l’unione di colori sgargianti e texture dallo stile africano. Assomigliano a dei collage, cosa inusuale per gli artisti NFT che in genere prediligono le opere in 3D. Le opere di Osinachi sono audaci, si rivolgono alla sua generazione invitando a demolire stereotipi sociali e valorizzare la diversità. I suoi soggetti sono spesso raffigurati senza occhi per incoraggiare le persone a considerare il valore di ciascuno al di là delle apparenze fisiche. 

Osinachi offre un token, OSINA, distribuito alle sue mostre tramite un QR code. Un modo per ricompensare il sostegno dei visitatori e creare una community intorno alla sua Crypto Art. 

Dove vende le sue opere e quanto valgono?

Gli NFT di Osinachi sono sui principali NFT marketplace come SuperRare e ospiti di mostre come quella di Christie’s intitolata Different Shades of Water. Ad oggi il prezzo dei suoi NFT va da alcune centinaia di dollari fino ai 50.000. Nel giro di qualche giorno su SuperRare è stata venduta l’opera Mirror Mirror per 16.227 dollari e subito dopo Am I Pretty per 23.633.

Anche gli scettici della Crypto Art non possono che rimanere colpiti da questi coloratissimi NFT!

CryptoPunks: le opere d’arte NFT dal prezzo record

CryptoPunks: le opere NFT dal prezzo record

I CryptoPunks sono degli NFT tra i più famosi e costosi. Di che cosa si tratta? Sono davvero delle opere d’arte? 

I CryptoPunks sono NFT che raffigurano personaggi unici e collezionabili. Vediamone insieme l’origine, le caratteristiche e le curiosità. 

La storia dei CryptoPunks

I CryptoPunks sono un progetto di Matt Hall e John Watkinson, due sviluppatori che con il loro laboratorio digitale, Larva Labs, uniscono tecnologia e creatività. Questi NFT –  tra i più costosi di sempre – sono online dal 2017 e all’inizio sono passati inosservati. Da quando hanno registrato dei prezzi record (più di 11 milioni di dollari) hanno dato vita a moltissimi dibattiti sulla Crypto Art e sullo statuto dell’arte digitale. 

Cosa sono i CryptoPunks? 

I CryptoPunks sono 10.000 personaggi sulla blockchain Ethereum. Sono immagini 24×24 pixel create con un algoritmo che combina diverse caratteristiche che li rendono unici tra loro. Non esistono infatti due CryptoPunks uguali e il loro valore dipende dalla loro rarità: quelli più frequenti, e dunque quelli che valgono meno, hanno la forma di ragazzi e ragazze punk. Esistono anche dei personaggi più rari come alieni, scimmie e zombie. 

I meno numerosi sono gli alieni, se ne contano solo 9 esemplari. Contano anche gli accessori: gli orecchini sono posseduti da 2459 personaggi, il berretto colorato è invece indossato da 44 CryptoPunks. Ognuno può avere da 0 a 7 attributi, ma ne esiste uno solo con 7 accessori: il CryptoPunk 8348.

I CryptoPunks sono arte? 

Non per tutti gli NFT hanno un valore artistico. I CryptoPunks sono opere d’arte? É difficile usare un criterio univoco per stabilire cosa sia arte e cosa no. Per rispondere a questa domanda si può usare il concetto di “somiglianze di famiglia” del filosofo Ludwig Wittgenstein. In una famiglia non tutti i componenti hanno le stesse identiche caratteristiche: chi si assomiglia per il naso, chi per la corporatura, chi per il colore dei capelli. In una famiglia tutti sono diversi ma in qualche modo si assomigliano. Anche l’arte è come una famiglia: cosa hanno i CryptoPunks in comune con le altre opere d’arte?

  1. Sono proprietà esclusiva di qualcuno, esistono delle riproduzioni (fotografie, stampe, cartoline) ma la copia originale è di una persona sola. 
  2. Una volta nella blockchain i CryptoPunks non sono più modificabili, così come Monet non è andato a cambiare i suoi lavori al Museo d’Orsay.
  3. Non hanno un’utilità pratica, non sono come alcuni elementi che si comprano per usarli nei videogiochi ma come un quadro che appendi al muro e lasci lì. 

Una curiosità sui CryptoPunks

I CryptoPunks hanno conquistato anche Hollywood! Larva Labs ha firmato un accordo con l’United Talent Agency per decidere sulla loro rappresentazione nei media tradizionali: film, TV, videogiochi e stampa. Non è solo un modo per dare visibilità al progetto ma anche per aumentare il loro valore nell’ottica del lungo termine. 

Nel Metaverso ci sono sempre più mostre digitali, gli NFT si fanno strada tra gli scettici, la Crypto Arte entrerà nei manuali di Storia dell’Arte? 

5 celebrità a The Sandbox

Metaverso: 5 celebrity a The Sandbox

Tra le LAND di The Sandbox si nascondono celebrità e brand famosi, tra tutti ne abbiamo selezionati 5. Pronto per un vip tour? Scopri chi c’è nel Metaverso!

The Sandbox è un mondo virtuale composto da tante LAND, ovvero delle proprietà digitali in cui costruire set per giochi o scenografie che altri giocatori potranno visitare. Hai intenzione di comprare una LAND su The Sandbox? Potresti avere dei “vicini di casa” fuori dal comune. Vere e proprie celebrità. Vediamo quali!

1. Snoop Dogg

Snoop Dogg è una delle celebrità che ci sono a The Sandbox. L’iconico rapper ha costruito nel Metaverso una dimora degna del suo stile. Eccentrica, scintillante e decisamente poco sobria. Uno tra i tanti dettagli esagerati? Una mega statua celebrativa di se stesso. La sua collaborazione prevede una collezione di NFT: automobili, cani e avatar che gli assomigliano. Saranno venduti anche mille pass esclusivi per partecipare a party e concerti privati organizzati direttamente da lui.

2. Gordon Ramsey

A The Sandbox c’è anche il programma Hell’s Kitchen di Gordon Ramsey. Per chi non conosce il format: Ramsey sbraita e si agita di fronte ad aspiranti chef che devono convincerlo con i loro piatti. La piattaforma promette una versione in metaverso dello show. A parte le urla, come vicino di casa pare perfetto. Un po’ Antonella Clerici, un po’ Carlo Cracco, magari ci scappa qualche pranzo gratis! 

3. Puffetta e il Grande Puffo 

Una delle cose da fare a The Sandbox è visitare il villaggio dei Puffi. Chi lo avrebbe mai detto che avremmo ritrovato la loro allegria direttamente nel Metaverso? Il villaggio ricalca i disegni della serie animata di Hanna e Barbera: giochi, edifici e personaggi a tema con cui interagire. È un po’ come ritrovare vecchi amici d’infanzia, tutto molto vintage. Evviva gli anni 80! Ci sono Puffetta, Quattrocchi e tutti gli altri. Non si capisce bene però che fine abbia fatto Gargamella. 

4. I camminatori di The Walking Dead

Cosa possono fare nel Metaverso i fan di The Walking Dead? Immergersi nelle atmosfere cult della serie e ritrovare i loro personaggi preferiti. Ma soprattutto tanti zombie. Nella LAND dedicata ai camminatori puoi usare tutti gli avatar come pedine e ricreare scene della serie o inventare finali alternativi, un’occasione per esercitarti con lo storytelling. 

5. Deadmau5

Deadmau5 è il classico vicino che nessuno vorrebbe: musica elettronica all day all night. Forse per questo il producer canadese è tra le celebrità che si sono trasferite su The Sandbox, lì infatti non ci dovrebbero essere problemi di inquinamento acustico. Oltre ad aver organizzato performance, Deadmau5 ha rilasciato collezioni NFT che esprimono la sua visione della musica.

Se questo vip tour non soddisfa abbastanza la tua voglia di stalking livello celebrità, The Sandbox ha un canale Youtube in cui annuncia di settimana in settimana le cose da fare e  le collaborazioni stellate nel Metaverso.