CryptoPunks: le opere d’arte NFT dal prezzo record

CryptoPunks: le opere NFT dal prezzo record

I CryptoPunks sono degli NFT tra i più famosi e costosi. Di che cosa si tratta? Sono davvero delle opere d’arte? 

I CryptoPunks sono NFT che raffigurano personaggi unici e collezionabili. Vediamone insieme l’origine, le caratteristiche e le curiosità. 

La storia dei CryptoPunks

I CryptoPunks sono un progetto di Matt Hall e John Watkinson, due sviluppatori che con il loro laboratorio digitale, Larva Labs, uniscono tecnologia e creatività. Questi NFT –  tra i più costosi di sempre – sono online dal 2017 e all’inizio sono passati inosservati. Da quando hanno registrato dei prezzi record (più di 11 milioni di dollari) hanno dato vita a moltissimi dibattiti sulla Crypto Art e sullo statuto dell’arte digitale. 

Cosa sono i CryptoPunks? 

I CryptoPunks sono 10.000 personaggi sulla blockchain Ethereum. Sono immagini 24×24 pixel create con un algoritmo che combina diverse caratteristiche che li rendono unici tra loro. Non esistono infatti due CryptoPunks uguali e il loro valore dipende dalla loro rarità: quelli più frequenti, e dunque quelli che valgono meno, hanno la forma di ragazzi e ragazze punk. Esistono anche dei personaggi più rari come alieni, scimmie e zombie. 

I meno numerosi sono gli alieni, se ne contano solo 9 esemplari. Contano anche gli accessori: gli orecchini sono posseduti da 2459 personaggi, il berretto colorato è invece indossato da 44 CryptoPunks. Ognuno può avere da 0 a 7 attributi, ma ne esiste uno solo con 7 accessori: il CryptoPunk 8348.

I CryptoPunks sono arte? 

Non per tutti gli NFT hanno un valore artistico. I CryptoPunks sono opere d’arte? É difficile usare un criterio univoco per stabilire cosa sia arte e cosa no. Per rispondere a questa domanda si può usare il concetto di “somiglianze di famiglia” del filosofo Ludwig Wittgenstein. In una famiglia non tutti i componenti hanno le stesse identiche caratteristiche: chi si assomiglia per il naso, chi per la corporatura, chi per il colore dei capelli. In una famiglia tutti sono diversi ma in qualche modo si assomigliano. Anche l’arte è come una famiglia: cosa hanno i CryptoPunks in comune con le altre opere d’arte?

  1. Sono proprietà esclusiva di qualcuno, esistono delle riproduzioni (fotografie, stampe, cartoline) ma la copia originale è di una persona sola. 
  2. Una volta nella blockchain i CryptoPunks non sono più modificabili, così come Monet non è andato a cambiare i suoi lavori al Museo d’Orsay.
  3. Non hanno un’utilità pratica, non sono come alcuni elementi che si comprano per usarli nei videogiochi ma come un quadro che appendi al muro e lasci lì. 

Una curiosità sui CryptoPunks

I CryptoPunks hanno conquistato anche Hollywood! Larva Labs ha firmato un accordo con l’United Talent Agency per decidere sulla loro rappresentazione nei media tradizionali: film, TV, videogiochi e stampa. Non è solo un modo per dare visibilità al progetto ma anche per aumentare il loro valore nell’ottica del lungo termine. 

Nel Metaverso ci sono sempre più mostre digitali, gli NFT si fanno strada tra gli scettici, la Crypto Arte entrerà nei manuali di Storia dell’Arte? 

5 celebrità a The Sandbox

Metaverso: 5 celebrity a The Sandbox

Tra le LAND di The Sandbox si nascondono celebrità e brand famosi, tra tutti ne abbiamo selezionati 5. Pronto per un vip tour? Scopri chi c’è nel Metaverso!

The Sandbox è un mondo virtuale composto da tante LAND, ovvero delle proprietà digitali in cui costruire set per giochi o scenografie che altri giocatori potranno visitare. Hai intenzione di comprare una LAND su The Sandbox? Potresti avere dei “vicini di casa” fuori dal comune. Vere e proprie celebrità. Vediamo quali!

1. Snoop Dogg

Snoop Dogg è una delle celebrità che ci sono a The Sandbox. L’iconico rapper ha costruito nel Metaverso una dimora degna del suo stile. Eccentrica, scintillante e decisamente poco sobria. Uno tra i tanti dettagli esagerati? Una mega statua celebrativa di se stesso. La sua collaborazione prevede una collezione di NFT: automobili, cani e avatar che gli assomigliano. Saranno venduti anche mille pass esclusivi per partecipare a party e concerti privati organizzati direttamente da lui.

2. Gordon Ramsey

A The Sandbox c’è anche il programma Hell’s Kitchen di Gordon Ramsey. Per chi non conosce il format: Ramsey sbraita e si agita di fronte ad aspiranti chef che devono convincerlo con i loro piatti. La piattaforma promette una versione in metaverso dello show. A parte le urla, come vicino di casa pare perfetto. Un po’ Antonella Clerici, un po’ Carlo Cracco, magari ci scappa qualche pranzo gratis! 

3. Puffetta e il Grande Puffo 

Una delle cose da fare a The Sandbox è visitare il villaggio dei Puffi. Chi lo avrebbe mai detto che avremmo ritrovato la loro allegria direttamente nel Metaverso? Il villaggio ricalca i disegni della serie animata di Hanna e Barbera: giochi, edifici e personaggi a tema con cui interagire. È un po’ come ritrovare vecchi amici d’infanzia, tutto molto vintage. Evviva gli anni 80! Ci sono Puffetta, Quattrocchi e tutti gli altri. Non si capisce bene però che fine abbia fatto Gargamella. 

4. I camminatori di The Walking Dead

Cosa possono fare nel Metaverso i fan di The Walking Dead? Immergersi nelle atmosfere cult della serie e ritrovare i loro personaggi preferiti. Ma soprattutto tanti zombie. Nella LAND dedicata ai camminatori puoi usare tutti gli avatar come pedine e ricreare scene della serie o inventare finali alternativi, un’occasione per esercitarti con lo storytelling. 

5. Deadmau5

Deadmau5 è il classico vicino che nessuno vorrebbe: musica elettronica all day all night. Forse per questo il producer canadese è tra le celebrità che si sono trasferite su The Sandbox, lì infatti non ci dovrebbero essere problemi di inquinamento acustico. Oltre ad aver organizzato performance, Deadmau5 ha rilasciato collezioni NFT che esprimono la sua visione della musica.

Se questo vip tour non soddisfa abbastanza la tua voglia di stalking livello celebrità, The Sandbox ha un canale Youtube in cui annuncia di settimana in settimana le cose da fare e  le collaborazioni stellate nel Metaverso. 

Bitcoin: aggiornamento Taproot attivato!

Bitcoin aggiornamento Taproot

Tutto quello che devi sapere su Taproot, l’aggiornamento per la blockchain di Bitcoin. Cosa cambierà? 

Il 14 novembre 2021 la blockchain Bitcoin è stata aggiornata grazie al via libera dato dal 90% dei nodi della rete. Bitcoin è un sistema in evoluzione: dopo l’aggiornamento del 2017, i cambiamenti introdotti da Taproot sono un rilevante passo in avanti in termini di privacy, efficienza e sicurezza. 

Nello specifico, Taproot renderà più efficienti gli smart contract, le funzioni che permettono di programmare le transazioni su blockchain. Cosa cambierà nel concreto? Scopriamo tutti i vantaggi e le novità dell’aggiornamento Taproot sulla blockchain Bitcoin. 

Merkelized Abstract Syntax Tree (MAST), le firme di Schnorr e Tapscript

Le novità introdotte sono il Merkelized Abstract Syntax Tree (MAST), le firme di Schnorr e Tapscript, un linguaggio di programmazione. La combinazione di questi tre elementi renderà gli smart contract più efficienti, flessibili, sicuri ed economici. In che modo? 

Le transazioni che richiedono le firme di più wallet appariranno come semplici transazioni tra 2 wallet, senza mostrare quindi tutti gli indirizzi coinvolti. In generale, nei metadati di una transazione complessa saranno mostrate solo le informazioni rilevanti, ossia quelle che riguardano l’effettiva esecuzione, non più l’intero codice dello smart contract che le regola.

In poche parole, meno dati da pubblicare significa processi più efficienti, economici e più privacy.

Cosa cambierà in pratica? 

I cambiamenti principali riguardano il futuro delle transazioni e degli smart contract. Nel breve termine questo aggiornamento potrebbe sembrare poco impattante, tuttavia le sue significative implicazioni verranno con il tempo. 

Per riassumere, con l’aggiornamento Taproot le transazioni saranno:

  • Più flessibili, potranno essere inserite condizioni di conferma più complesse senza ricadute sulle commissioni
  • Più economiche, per la minor quantità di dati da registrare
  • Più private, nel caso delle transazioni multi-signature

Inoltre l’aggiornamento Taproot renderà ancora più scalabile Lightning Network, aspettiamoci dunque di poter effettuare un numero illimitato di transazioni all’istante. 

Ecco la veloce panoramica di cosa cambierà nella blockchain. Per scoprire i dettagli, leggi l’articolo dedicato su Academy!

4 cose a cui ogni Bitcoiner deve rinunciare

Bitcoin 4 regole per iniziare

Sei impaziente? Poco curioso? Forse Bitcoin non fa per te. Ecco 4 regole vincenti per iniziare il tuo viaggio con Bitcoin!

Bentornati a Young Pills, in questo nuovo episodio si parla della crypto per eccellenza: Bitcoin! 

Per essere un bitcoiner coi fiocchi ci sono 4 cose a cui devi rinunciare, vediamole insieme. 

1. Lascia perdere le shitcoin

Tra tutte le crypto che sono nate dopo Bitcoin si nascondono alcune shitcoin, ovvero delle criptovalute tutto fumo e niente arrosto. Ma come si fa a riconoscere una shitcoin? Bisogna considerare la gestione del progetto che sta dietro alla coin in questione e l’offerta stessa del progetto. La coin propone casi d’uso innovativi? I suoi obiettivi sono realistici? Al tuo fianco hai tantissimi strumenti per informarti: i siti web della coin, i white paper, la tokenomics. 

2. “Fidati senza verificare?”, no grazie!

Con le criptovalute vale la regola DYOR: do your own research! Sviluppare un senso critico è fondamentale per chi vuole entrare nel mondo delle criptovalute. 

3. Tanti saluti alla fretta

Sei uno che vuole tutto e subito? Allora forse Bitcoin non fa per te! La pazienza è la dote cardine del bitcoiner, apri i tuoi orizzonti e pensa sul lungo termine

4. Non farti tentare dall’ignoranza

Non si smette mai di imparare, nemmeno nel mondo di Bitcoin. Per capire al meglio i suoi meccanismi la tua curiosità è la tua alleata: chiedi, fai domande, esprimi dubbi. Ci sono risorse e professionisti pronti ad aiutarti! Potresti scoprire che Bitcoin non è un altro modo per arricchirsi ma un sistema monetario inclusivo e equo.  

5 cose da fare a Decentraland

Decentraland 5 attività nel metaverso

Come funziona Decentraland? Abbiamo fatto un giro nel metaverso decentralizzato e vi raccontiamo 5 attività imperdibili

Siamo entrati a Decentraland e siamo riemersi solo per scrivere questo articolo. Creato un avatar, ci siamo trovati a Genesis Plaza. Questo è il cuore di Decentraland, il punto in cui prendere la mappa, puntare il cursore e decidere cosa esplorare. 

1 – Voglia di Movida a Decentraland?

Cosa fanno gli utenti di Decentraland dopo una giornata passata a chiacchierare di crypto? Vanno a ballare in discoteca, ovviamente. Prima tappa: MetaZOO International! Segnaliamo che questo venerdì ore 23 UTC è previsto un toga party rigorosamente in costume. All’ingresso puoi trovare gli accessori adatti, gratis: senza spendere i tuoi MANA. Segnato in agenda?

2 – Come nella Terra di Mezzo

Forest Plaza è un’oasi di natura e pace al centro di Decentraland. Catapultati in una foresta dal mood fantasy, si ha la sensazione di poter vivere un’avventura incredibile da un momento all’altro. Tra tutti i sentieri, perdersi è un attimo, ma forse è anche questo il bello. 

3 – Abbronzatissima su Decentraland

Per chi non può rinunciare all’abbronzatura nemmeno nel Metaverso, c’è il litorale Geckos on the beach. Una spiaggia attrezzata con tanto di luna park! Perché Geckos? Sono gli animaletti che popolano e custodiscono la spiaggia, fanno anche da bagnini: la sicurezza prima di tutto. 

4 –  “Mamma, vado a Decentraland a vedere i musei”

Sappiamo che il Metaverso è la nuova frontiera dell’arte, infatti a Decentraland non potevano mancare musei e gallerie. Abbiamo fatto un salto al Museum District dove sono esposti vari pezzi di digital art. 

5 – China Town versione Metaverso

Dragon city invece è il distretto orientale, per gli appassionati del genere è imperdibile. I dettagli di questo set sono un gioiellino: non resta che passeggiare sotto ai ciliegi in fiore e contare le carpe sotto le ninfee. 

Decentraland è in costruzione, il claim crea tutto quello che puoi immaginare prospetta un mondo intrigante. Anche perchè dopo questo mini tour possiamo confermare che gli utenti del Metaverso di fantasia ne hanno da vendere. 

Bitcoin: A El Salvador si va a scuola di criptovalute

Bitcoin Scuola El Salvador

El Salvador si prepara a costruire 20 scuole di sensibilizzazione Bitcoin grazie ai guadagni della criptovaluta di stato 

Abbiamo già seguito i passaggi della legalizzazione dei Bitcoin a El Salvador, ora lì i Bitcoin sono più concreti che mai. Le crypto acquistate dal presidente Nayim Bukele cominciano a portare guadagni notevoli. L’aumento del valore dei Bitcoin ha creato un surplus nel budget di stato, un gruzzoletto che sarà messo a disposizione per il welfare nazionale. In questo caso specifico alla costruzione di venti scuole, senza andare a toccare beni di stato o le tasse dei cittadini. 

E se insieme a geografia e storia, a scuola si studiassero le crypto? 

Se parliamo di scuole Bitcoin non intendiamo solo istituti costruiti grazie ai profitti della criptovaluta, ma anche di veri e propri enti di formazione a tema crypto. Dove tra le materie dell’orario scolastico ci sarà anche “educazione-crypto” (o qualcosa del genere). Non è ancora chiaro come questo sarà integrato nei piani scolastici ma sicuramente si tratta di una svolta notevole in termini di nuove discipline e un’occasione per insegnare alle persone a trattare con le crypto. Una sensibilizzazione necessaria per un paese che inizia a usare le criptovalute anche nei pagamenti quotidiani. Il suo presidente vuole tutti promossi!

Opere pubbliche con i Bitcoin

L’annuncio delle nuove scuole arriva dopo quello della costruzione di alcune strutture veterinarie. Grandi cantieri a El Salvador insomma! Non dimentichiamo che queste opere pubbliche creano posti di lavoro e opportunità per le persone. E magari anche qualche umarell pronto a osservare diligentemente i lavori in corso. Il progetto-scuole è inserito nel programma di incentivo dell’istruzione della Banca Centroamericana per l’integrazione economica che ha stanziato anche un’ulteriore finanziamento di 200 milioni di dollari. 

Che esperimento El Salvador!