Bitcoiner vs Etherean: tu da che parte stai?

Bitcoin ou Ethereum : quelle est ta communauté cryptographique ?

Sei team Satoshi o team Vitalik? Scopri il profilo del tipico fan di Bitcoin ed Ethereum in 7 punti

Quali sono le due criptovalute più famose? Bitcoin ed Ethereum! Sì, ma… qual è la migliore? Benvenuti nell’articolo dello scontro tra titani. Godzilla contro King Kong, Grifondoro contro Serpeverde, Pepsi contro Coca Cola. Per Bitcoin ed Ethereum la sfida non si fa solo nei mercati, ma anche sui social, a suon di meme. E tu da che parte stai? Se sei ancora indeciso, scopri se sei un Bitcoiner o un Etherean leggendo il loro profilo in 7 punti.

Sei un Bitcoiner se…

  1. Hai creduto nelle criptovalute fin dall’inizio e i tuoi amici sopportano dal 2009 i tuoi discorsi sulla blockchain;
  2. Per te Bitcoin non è solo una riserva di valore, è soprattutto libertà economica: decentralizzazione nel cuore!
  3. Tutte le sere prima di dormire reciti a memoria il manifesto cypherpunk
  4. Non ti stanchi mai di parlare di politiche monetarie, inflazione e di tutte quelle cose che rendono Bitcoin il Digital Gold;
  5. Ami i brand consolidati, sicuri e che ispirano fiducia;
  6. Sei minimalista (e monogamo) dentro: ma quali altcoin! Bitcoin sarà per te il solo e unico grande amore;
  7. Sotto l’albero di Natale non metti mai regali scontati (qualcuno ha detto pigiami in pile?), ma stupisci tutti con gift card di Bitcoin

Sei un Etherean se…

  1. Ti piace Bitcoin ma sai che le criptovalute possono fare di più, sei un inarrestabile crypto enthusiast! Per te Bitcoin sta alla cabina telefonica abbandonata lungo la strada, come Ethereum sta all’ultimo modello di smartphone;
  2. Bitcoin è troppo mainstream, Ethereum invece è più indie di Calcutta;
  3. Sei uno sviluppatore e l’ecosistema di Ethereum è il tuo personale parco giochi;
  4. Sei innamorato follemente della DeFi (la maggior parte dei progetti della finanza decentralizzata sono su Ethereum);
  5. Vorresti una società più egualitaria e trasparente, a partire dalla redistribuzione del benessere. Ethereum è per tutti;
  6. Collezioni arte digitale e ti spacci come lo Sgarbi degli NFT;
  7. Adori fare shopping di lusso. Via Montenapoleone? No, i marketplace su blockchain.

E per tutti gli altri? Cardano ha la reputazione di riunire nerd di tutto il mondo: vibes accademiche e studio minuzioso della blockchain; Dogecoin invece è la bandiera di chi non può vivere senza meme. Se il tuo sguardo è sempre oltre e l’innovazione non basta mai, Avalanche è la scelta giusta per te. Ogni crypto gang ha la sua. 

Questo è solo l’inizio, è arrivato il momento di esplorarle tutte!

Storia di un marketplace NFT salvato dalla sua community

NFT: marketplace sur Tezos sauvée par la communauté

Grazie agli strumenti del Web3 su blockchain, una community è riuscita a evitare la chiusura definitiva di un marketplace NFT. Scopri tutta la storia! 

Cosa faresti se il tuo negozio di quartiere preferito chiudesse i battenti? E se Jeff Bezos facesse sparire Amazon nel nulla? Oltre a essere dispiaciuto, non potresti fare niente per cambiare le cose. Nelle realtà del Web3 su blockchain non è così. La storia che stiamo per raccontarti è quella di Hic et Nunc, un marketplace di token non fungibili su Tezos, riportato in vita dalla sua community dopo che il fondatore lo aveva chiuso. 

Cos’è Hic et Nunc?

Hic et Nunc è una piattaforma dove comprare NFT sulla blockchain Tezos. Il marketplace è stato rilasciato a Marzo 2021 da Rafael Lima, un artista brasiliano. Hic et Nunc non ha raggiunto i livelli di mercato di altri marketplace come OpenSea o SuperRare (per questo è un nome che forse non hai mai sentito), nel mese di Settembre 2021 ha toccato il suo picco con 15.42 milioni di dollari, contro i 2.72 miliardi di dollari di OpenSea. Tuttavia è sempre stato popolare tra gli artisti. Il suo punto forte? User experience e costi accessibili

Un marketplace di NFT chiuso senza preavviso

Dopo qualche mese Hic et Nunc è stato chiuso da Lima all’improvviso e senza avvisare nessuno, forse perché l’artista brasiliano non era soddisfatto della direzione che stava prendendo il progetto. A partire dall’11 Novembre 2021 gli artisti e i clienti della piattaforma non riuscivano più ad accedere. Si è scatenato il panico: gli NFT sarebbero stati persi per sempre? 

Gli NFT andavano portati in salvo 

L’obiettivo di partenza di Lima era dare un orientamento decentralizzato al suo progetto. Per questo oltre al marketplace, ha fondato un’organizzazione autonoma decentralizzata: HicetnuncDAO, o HDAO. Nonostante ciò, il progetto è sempre stato in mano a Lima, per questo gli artisti hanno temuto per un attimo che le loro opere d’arte fossero andate perse per sempre. Ma meno male che c’è la blockchain! I minting contract (i protocolli per la creazione di NFT), gli smart contract del marketplace e l’archivio dei metadati dei token non fungibili erano tutti registrati sulla blockchain di Tezos. Quindi potevano essere facilmente recuperati. Un utente di Hic et Nunc ha messo insieme i pezzi e rimesso online il marketplace. Ora la governance è affidata alla DAO. La sfida? Far risorgere dalle sue ceneri il progetto NFT abbandonato dal suo creatore.

Perché i social token sono la risorsa del Web3?

Social Token: à quoi servent-ils sur le Web3

I social token permettono alle persone di partecipare attivamente ai progetti decentralizzati. Per questo sono la chiave del successo per il Web3. Scopri perché!

Che cosa sono i social token? A cosa servono? I social token sono emessi da creator, personalità famose o community. Chi li possiede ha la possibilità di collaborare alle decisioni di una community e condividere la proprietà del valore creato insieme. I social token possono essere acquistati o ottenuti come ricompensa. Ci sono token legati a singole personalità e token che fanno riferimento a una comunità o a un progetto. Possono essere usati per prendere decisioni che riguardano la governance oppure solo per dedicare merchandise ed esperienze agli affezionati. La quantità di social token posseduti può determinare i diversi gradi di diritto di accesso alle attività. 

Social token, alcune applicazioni

In che modo i singoli creator usano i social token? Alcune personalità famose tokenizzano il proprio tempo: ogni token può essere riscattato in ore di consulenze o esperienze. Altri usano i social token per premiare chi li segue. È il caso di Osinachi, l’artista NFT nigeriano che regala i suoi token a chi partecipa alle sue mostre. Nel caso delle community, i social token sono usati da DAO, club calcistici o social network decentralizzati. I social token creano così delle micro-economie intorno a un progetto.

Il Web3 incontra i social token

Ma perché i social token sono la chiave del successo del Web3? Le applicazioni e gli strumenti del Web3 non hanno ancora avuto il tempo di guadagnarsi larga fiducia e utilizzo. Hanno però una risorsa: i token su blockchain. Mentre le realtà e le aziende legate al Web 2.0 costruiscono il loro prestigio sui numeri, sul successo ottenuto e mantenuto nel tempo e l’adozione mainstream, attualmente il valore dei prodotti del web3 è strettamente legato alle community che vi partecipano attraverso i token

I social token sono utili per attirare nuovi utenti e per mantenerli attivi. Aiutano i brand a creare fiducia nei loro prodotti. Chi possiede i social token di un certo progetto resta allineato alla community e non si sposta verso altri competitor. Per le aziende del Web3, i social token sono una risorsa di fidelizzazione e per la creazione di nuove abitudini di consumo. Tuttavia per un’azienda non è sufficiente coniare i propri social token per avere la certezza assoluta di successo. Gli utenti richiedono che i token aggiungano un valore reale ai prodotti, che le esperienze proposte siano di qualità, che la loro voce sia ascoltata. Per le aziende del Web3 creare la massima partecipazione è una sfida! 

È rimasto solo il 10% di Bitcoin da minare

Bitcoin : il reste 2 millions à exploiter

Il 90% della fornitura totale di Bitcoin ad oggi è già sul mercato. Quanto manca per arrivare ai 21 milioni previsti? 

Come si creano bitcoin? Al contrario delle valute fiat, le criptovalute non vengono stampate e distribuite da qualche ente bancario o governativo. I bitcoin vengono emessi grazie al processo di mining. Come funziona? In breve, i miner risolvono complessi problemi matematici per validare le transazioni sulla blockchain. Come ricompensa ricevono le commissioni di transazione e i nuovi Bitcoin appena coniati, grazie alla validazione del blocco contenente tali transazioni. 

Secondo il protocollo del fondatore Satoshi Nakamoto, i bitcoin totali in circolazione saranno al massimo 21 milioni. Raggiunta questa soglia, non ne saranno estratti altri. Quanto siamo vicini a questo momento? 

Siamo a 18.9 milioni di Bitcoin!

Il 13 Dicembre 2021, il 90% della fornitura massima di Bitcoin (21 milioni) è stato raggiunto. Secondo Blockchain.com infatti in 12 anni sono stati messi in circolazione 18.9 milioni di BTC. Ne rimangono quindi solo 2.1 milioni, che si prevede saranno minati solo nel 2140. Nei prossimi 119 anni quindi i miner potranno continuare a estrarre Bitcoin, subendo però halving più consistenti. Cosa significa? Che i miner e le mining pool ogni 4 anni verranno ricompensati con meno Bitcoin per ogni blocco validato. Quindi i miner perderanno l’interesse a estrarre gli ultimi Bitcoin rimasti? No, perché riceveranno comunque le commissioni di transazione, e un continuo aumento del prezzo di bitcoin manterrà il mining redditizio per le mining pool. 

Ma chi possiede questi 18.9 milioni di Bitcoin? È difficile stabilirlo con precisione, considerando anche che alcuni sono stati persi per sempre a causa di chiavi e password dimenticate. Hai presente la storia del miner che ha 8.000 BTC in una discarica e non riesce a recuperarli? 

Quali sono le mining pool che minano più Bitcoin?

Sempre analizzando i dati raccolti da Blockchain.com, si possono notare le mining pool che stanno validando più blocchi e di conseguenza emettendo e guadagnando Bitcoin. Ecco i dati degli ultimi quattro giorni (dal 10 al 14 Dicembre 2021). In testa ci sono AntPool e F2Pool, entrambe aziende cinesi. 

Mining PoolBlocchi minati
Sconosciuti (insieme di pool di cui non si è riusciti a stabilire l’origine)281
AntPool107
F2Pool83
ViaBTC54
SlushPool44
SBI Crypto14
OKExPool2

Bitcoin diventerà un bene sempre più scarso e in questo modo si presume che aumenterà il suo valore. Come cambierà il mercato quando tutti e 21 i milioni saranno in circolazione? Appuntamento al 2140! 

Identikit di un crypto lover su Twitter

Twitter come riconoscere un crypto lover

Come riconoscere il profilo di un crypto lover su Twitter? Leggi l’identikit e scopri se lo sei anche tu!

Newbie crypto di tutto il pianeta unitevi! Su Twitter la community intorno alle criptovalute dà vita a discussioni sui temi più caldi, si scambia i progetti del momento e condivide opinioni con un linguaggio tutto suo. Sei nuovo del settore? Non vuoi perderti nemmeno una mossa? Partecipa e segui la community su Twitter. Ma come si riconosce al volo uno che di criptovalute se ne intende? Ecco tutti gli elementi che nel profilo Twitter di un crypto lover non possono mai mancare. 

Twitter profilo crypto lover

1. Foto profilo

Twitter è il Linkedin della community crypto. E come fa un crypto lover a sembrare il più professionale possibile? Usando come immagine del profilo un NFT. Così si dimostra di essere sostenitori delle potenzialità dei token non fungibili, la novità tecnologia su blockchain esplosa a partire dal 2021. Per essere un crypto lover con i fiocchi, scegli un NFT (magari uno delle collezioni più famose)! Alcuni non rinunciano alle fotografie o ai classici selfie, tra questi potresti trovare dei volti con dei laser rossi che escono dagli occhi. Cosa significa? Che si è dei super fan di Bitcoin.

2. Nickname

Se trovi un nome seguito da “.eth“, si tratta di uno username unico generato con il Ethereum Name Service, che può essere usato al posto dell’indirizzo di un wallet. Questi nomi si ottengono tramite delle aste pubbliche e non è affatto facile ottenerli! 

3. Nome utente (handle)

Un modo per riconoscere i sostenitori di Ethereum? Potrebbero includere i caratteri 0x che indicano l’inizio di un indirizzo wallet Ethereum, oppure il simbolo di Ether: Ξ

4. Bio 

Per un crypto lover su Twitter, la bio è come un curriculum vitae. Ci puoi trovare l’elenco dei lavori o progetti crypto a cui hanno partecipato. Oppure le community di cui sono membri, quali token o NFT possiedono. 

5. DAO

Le persone su Twitter amano mostrare le DAO di cui condividono la mission. Qual è la DAO del tuo cuore? Mettila in bio! È anche un modo per scoprire quelle di tendenza. Ad esempio? Friends With Benefit è una social DAO che organizza party in giro per il mondo, e PleasrDAO raccoglie fondi per acquistare NFT. 

6. Newsletter

I leader del settore crypto, o gli aspiranti tali, hanno spesso una newsletter su mirror.xyz. Il profilo Twitter serve anche a pubblicizzare spazi di approfondimento più estesi. 

7. Yat

Uno Yat è un username fatto di emoticon per le tue identità su internet. Yat è una piattaforma che permette di creare un URL fatto di emoji che può essere usato anche come indirizzo di un wallet di criptovalute. Gli yat appaiono come una sequenza di emoticon, e i crypto lover amano particolarmente il razzo o la luna, che traducono il motto “to the moon”. Essendo questi molto popolari, sono costosissimi. 

8. DM aperti

I personaggi famosi del mondo crypto non sono come i soliti VIP. Su Twitter i loro profili invitano a scrivere messaggi privati per chiedere informazioni o esprimere pareri. A quanto pare, rispondono con piacere. Qualche profilo interessante da seguire? Chris Dixon, Jackson Dame e Linda Xie.

9. Gm

Gm è il saluto della community crypto. È l’abbreviazione di good morning, usato per salutarsi a qualunque ora e da qualunque fuso orario. È talmente diffuso e legato alla community, che c’è chi ci ha costruito sopra una DAO: gm DAO, con lo scopo di promuovere esperienze culturali.

Il valore dei fan token calcistici supera il miliardo di dollari

Fan Token: quelle est la valeur de la blockchain dans le football

Quali sono i fan token del mondo del calcio che sono cresciuti di più? Quanti ne sono stati venduti? Quale sta performando meglio?

Uno studio della BBC fa il punto sulla diffusione e il giro d’affari dei fan token nel mondo del calcio. Vediamo quali club hanno i fan token più redditizi e quanto vale la blockchain nel mondo del calcio, ma prima…

Ripassone: cosa sono i fan token?

I fan token sono degli asset digitali basati sulla tecnologia blockchain. Vengono rilasciati da aziende che vogliono mettere a profitto una forte community, come ad esempio i club sportivi. Chi li acquista ha diritto a vantaggi esclusivi come sconti e la possibilità di partecipare ad alcune scelte sulla gestione del brand. Principalmente, i fan token sono emessi e trasferiti attraverso Socios.com, la piattaforma sulla blockchain di Chiliz, basata su Ethereum. 

A cosa servono i fan token?

Dal punto di vista dei club calcistici, i fan token servono a incoraggiare la partecipazione dei tifosi, allargare e fidelizzare il pubblico. I fan token coinvolgono soprattutto chi non può andare spesso allo stadio, a causa delle distanze geografiche. Si possono usare i fan token anche per premiare la fedeltà e dedicare promozioni ai più appassionati. 

Fan token: un po’ di dati

Lo studio della BBC stima che fino a questo momento, i fan hanno speso più di 350 milioni di dollari in questo tipo di criptovalute. Tra i cinque campionati principali europei, 24 squadre hanno lanciato o stanno programmando i loro fan token. Su Socios.com i volumi di vendita dei fan token calcistici sono pari a circa 300 milioni di dollari. Vuoi sapere qual è il token che ha avuto più successo? Il fan token della Lazio.

Insieme a quello di Manchester City, Porto e Santos, il token LAZIO ha registrato il maggior numero di vendite e ha raccolto complessivamente la cifra più alta, pari a 130 milioni di dollari. Allo stesso tempo, dal loro lancio i token LAZIO sono quelli che hanno perso di più (-70%). Un altro dato sorprendente è quello dei fan token dell’Inter e della squadra turca del Trabzonspor che nell’ultimo anno sono aumentati di valore più di Bitcoin!

Il valore dei token detenuti dai 13 club calcistici più prestigiosi insieme supera i 1.9 miliardi di dollari, ma i singoli tifosi attualmente ne detengono solo 376 milioni. A conti fatti, i club controllano l’80% della fornitura dei loro fan token. 


Ma i tifosi sono soddisfatti dei fan token? Insomma! I vantaggi riservati ai fan dipendono da squadra a squadra e non tutti sono ancora pienamente soddisfatti. Se dal punto di vista economico i fan token fanno buoni numeri, a livello di applicazioni pratiche hanno tutte le carte in regola per sorprenderci ancora di più in futuro. E la tua squadra del cuore ha già emesso il suo fan token?

Storia di un povero miner, 8 mila Bitcoin buttati in discarica

Bitcoin : 8 000 tokens finissent dans à la décharge

Cosa faresti se le tue criptovalute finissero nella spazzatura? Da anni un miner sta cercando di recuperare i suoi Bitcoin da una discarica

C’era una volta un miner di Bitcoin. La sua è una storia tragica fatta di pulizie di primavera con finale amaro, discariche e frustrazione. Ma andiamo con ordine, conosciamo James Howells e come ha perso per sempre 8 mila Bitcoin.

Pulizie da incubo 

Nel 2013 Howells ha 28 anni e vive con sua moglie e i suoi figli a Newport, nel Galles. Una sera d’Agosto, prima di partire per una vacanza, Howells decide di pulire il suo studio da ingegnere. Da un cassetto emergono, come reperti archeologici, due piccoli hard disk. Howells si ricorda di loro: uno era vuoto. L’altro conteneva dei file recuperati da un vecchio laptop su cui aveva rovesciato della limonata. E-mail, musica, foto di famiglia. Niente di interessante, Howells decide allora di buttarlo. Poi però, da bravo ingegnere, non se la sente di cestinare per sempre un hard disk e si ripropone di levarlo dalla spazzatura. La mattina seguente, mentre Howells dorme ancora, la moglie porta il sacco nero in discarica. Così l’hard disk rimane sepolto. Dai rifiuti e nella memoria di Howells.

Nascita di un miner di Bitcoin 

Dopo qualche mese Howells sente al TG che un ragazzo di Oslo è diventato ricco grazie a Bitcoin. Si accende la lampadina. Ma non per un’idea geniale, anzi. Per constatare un terribile errore. Nel 2009 Howells, incuriosito dalla tecnologia blockchain, aveva comprato alcuni BTC, la criptovaluta appena nata. Non solo, aveva anche iniziato a fare il miner per un po’ di tempo. Così, come hobby serale. Howells ha speso circa 10 sterline di energia elettrica (incredibilmente poco pensando alle risorse energetiche che servono oggi per creare Bitcoin) e guadagnato in tutto 8.000 BTC. Nel 2013, l’anno in cui Howells si è reso conto di aver buttato l’hard disk con le sue chiavi, quei Bitcoin valevano 1.4 milioni di dollari. 

Perché nel 2009 Bitcoin piaceva tanto?

Howells nel 2009 era rimasto colpito dal protocollo di Satoshi Nakamoto. La sua generazione, scossa dalla crisi finanziaria del 2008, non aveva più fiducia nel sistema bancario e le criptovalute sembravano l’opportunità per ricostruire il modo di intendere il denaro. Howells credeva nel progetto e per questo aveva deciso di contribuire.

La sicurezza prima di tutto 

I Bitcoin, si sa, sono facili da perdere. Mentre le monete tradizionali hanno una controparte fisica, sono tracciate e registrate dalle banche, le criptovalute sono immateriali. Se perdi l’estratto conto, la tua banca te ne manderà un altro. Perdi una password? Online puoi reimpostarla. Nel caso delle criptovalute la chiave privata di 64 caratteri una volta persa, è persa per sempre. Alcuni, come Howells, la salvano su supporti come hard disk – sperando di non buttarlo mai per sbaglio. Altri preferiscono affidare la custodia delle chiavi a servizi come gli exchange o wallet online.

Il morale della favola

Howells ha rintracciato la zona della discarica in cui è sotterrato il suo hard disk e sta cercando di ottenere i permessi per recuperarlo. Se l’hard disk non è stato schiacciato o ha subito un trauma d’urto, le chiavi potrebbero essere ancora recuperabili, così come i suoi 8.000 BTC. Tuttavia le attività locali non glielo permettono: uno scavo del genere violerebbe le normative e causerebbe importanti danni ambientali. Dissotterrare la discarica, immagazzinare e trattare i rifiuti potrebbe costare milioni di sterline. Senza considerare che non c’è nessuna garanzia di trovare l’hard disk funzionante. Howells si è anche offerto di donare alla comunità di Newport un quarto dei suoi Bitcoin, ma la sua proposta non è stata accettata. Che uomo disperato! Ci sarà un lieto fine per questa storia?

Se vuoi evitare di fare la fine di James Howells, disperato ex miner di Bitcoin, leggi la guida di Young Platform per tenere il tuo wallet al sicuro.

Questa storia è stata raccontata dal New Yorker e dal The Guardian

Tutti vogliono entrare nel Metaverso, è il turno di Ubisoft!

Metaverse : Ubisoft lance sa collection NFT

Anche Ubisoft sta lavorando per creare il suo Metaverso. In cosa consistono questi progetti? Ma soprattutto, la realtà virtuale continua a crescere o è già passata di moda?

Il 9 Dicembre 2021 Ubisoft ha rilasciato Ubisoft Quartz, una piattaforma che unisce i videogiochi della casa madre agli NFT. Tutti vogliono entrare nel Metaverso! Perché? È la novità tecnologica che rivoluzionerà la nostra società nei prossimi anni. Il Metaverso continua a crescere in popolarità e come mercato.

Il Metaverso è un concetto nuovo?

No. Il Metaverso come realtà virtuale e parallela dove le persone possono giocare e socializzare da remoto, non è nato solo ora. Le prime idee risalgono ai romanzi Snow Cash di Neal Stephenson (1992) e Player One di Ernest Cline (2011). Fino a questo momento però i metaversi si sono sempre basati sugli strumenti del Web 2.0: giochi mischiati a esperienze social online. Cosa cambia adesso? L’arrivo della blockchain e i principi del Web 3! Questo comporta l’integrazione della proprietà e dell’unicità degli elementi del Metaverso

Ubisoft sviluppa il suo Metaverso

Ubisoft è la prima azienda di videogiochi che si è interessata alle potenzialità della blockchain. Come? Sperimentando giochi crypto e sostenendo startup del settore. Adesso però, per Ubisoft è arrivato il momento di lanciarsi su questo mercato con Ubisoft Quartz, una piattaforma sulla blockchain Tezos. Ubisoft Quartz permette ai giocatori di guadagnare e acquistare oggetti per i giochi sotto forma di NFT, chiamati Digit. Nicolas Pouard, vice presidente dell’Ubisoft’s Strategic Innovation Lab ha dichiarato: “Ubisoft Quartz è il primo passo nella nostra visione ambiziosa per sviluppare un vero Metaverso”. La forma beta è stata rilasciata il 9 Dicembre 2021 negli Stati Uniti, in Canada, Francia, Germania, Spagna, Italia, Belgio, Brasile e Australia. 

Il Metaverso continua a crescere

Il Metaverso è solo la moda del momento o ha reali potenzialità e applicazioni? Per il momento continua a crescere in modo esponenziale e sotto tutti i punti di vista. Questo grafico mostra come l’uso della parola “metaverso” sia aumentato dopo l’annuncio del rebranding di Facebook e come continui a salire. 

metaverso nei social

Quest’altro rappresenta il numero di vendite nei metaversi CryptoVoxels, Decentraland e The Sandbox, tra Giugno e Novembre 2021. Quindi non solo crescite in termini di popolarità ma anche per il giro d’affari!

trade activity metaverso

Delle vendite record registrate su The Sandbox avevamo già parlato, ma c’è posto per tutti! Ecco le cifre di Decentraland e CryptoVoxels.

nft metaverso

Fonte: Dapp Radar

The Sandbox, un Metaverso da 70 milioni a settimana!

The Sandbox, un Metaverso da 70 milioni a settimana!

The Sandbox è il Metaverso che nell’ultima settimana ha registrato le vendite più alte. Tra queste, uno yacht NFT dal valore di 650.000$. Vediamo un po’ di dati!

Come procedono gli affari nel Metaverso? Più che bene si direbbe! Le vendite di NFT stanno raggiungendo prezzi mai visti. La scorsa settimana il record se lo è portato a casa The Sandbox con un volume di transazioni da 70.000.000$. 

Non te lo fai uno Yacht da 650 mila dollari su The Sandbox?

Alla fine di Novembre 2021 è stata registrata una vendita di una proprietà su Decentraland nel distretto Fashion per 2.4 milioni di dollari. La settimana scorsa invece il botto lo ha fatto The Sandbox. Una porzione di LAND è stata venduta per 4.3 milioni e uno yacht virtuale di lusso per 650 mila dollari. Il mondo virtuale sta esplodendo, la corsa ad accaparrarsi gli NFT più popolari del Metaverso è iniziata.

Lo yacht è stato venduto da Republic Realm, azienda che sviluppa contenuti per il Metaverso. Faceva parte della Fantasy Collection, che comprende anche 100 isole private (andate sold out in meno di 24 ore e vendute per circa 280 mila dollari), motoscafi, moto d’acqua. Tutto quello che serve per vivere una vacanza di lusso nel Metaverso. Lo yacht in questione, il Metaflower, ha 3 piani, due eliporti, una pista da ballo, vasche idromassaggio e una postazione DJ. Briatore, sei tu?

Un po’ di dati: quanto vale il Metaverso?

La piattaforma NonFungible.com, che raccoglie dati sui volumi delle transazioni di NFT, mostra che la scorsa settimana ci sono state vendite per più di 300 milioni. Di queste, quasi un quarto fanno riferimento al Metaverso di The Sandbox. Questo registra un totale di 70.5 milioni di dollari per 4.433 asset venduti. La scorsa settimana le LAND hanno raggiunto un prezzo tra i 61.500$ e  69.000$. 

Intanto a The Sandbox che tu abbia uno yacht o meno, puoi spassartela con gli eventi dell’Alpha! Noi ci abbiamo già fatto un giro, ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato all’Alpha di The SandBox.

DAO per il turismo? Viaggia in Romania su blockchain!

DAO per turismo, il caso della Romania

Come mettere in contatto turisti e aziende del territorio? Con la blockchain! La DAO è la tecnologia che permetterà di decentralizzare i servizi del turismo. 

Il settore turistico sta piano piano adottando gli strumenti e le potenzialità della decentralizzazione. Cosa sono i viaggi decentralizzati? Viaggi organizzati senza intermediari, i quali spesso hanno commissioni costose e non alla portata di tutti. In un viaggio decentralizzato i turisti e le aziende turistiche (alberghi, villaggi, servizi di intrattenimento, musei) possono interagire direttamente tra loro. Un contatto più forte tra le persone e i luoghi! Questa svolta è possibile grazie alla costituzione di DAO e al rilascio di token specifici da usare quando si prenotano e fanno dei viaggi. Vediamo come la blockchain potrebbe cambiare il turismo! 

Destinazioni crypto-friendly

Un primo aspetto da considerare quando si parla di viaggi decentralizzati è quello delle destinazioni crypto-friendly. Ovvero delle mete attraenti per chi vuole acquistare servizi con le criptovalute. Tra queste ci sono paesi come Malta, Portogallo, El Salvador e Svizzera. La lista è in via di espansione. La Thailandia infatti ha intenzione di rilasciare TAT Coin, un token ad hoc per il turismo, e di rendere disponibili all’aeroporto delle Bitcoin credit card per i turisti da usare nel paese. 

In Romania il turismo si fa su blockchain

La Romania è una nazione che ha colto al volo le possibilità della blockchain! Dal 2019 è attiva @Romania: una ONG di Bucarest che ha lo scopo di accelerare la crescita del turismo nel paese. Ora il suo team di sviluppatori e esperti del settore terziario ha deciso di dedicarsi alla promozione turistica attraverso la decentralizzazione. Come? Fondando l’omonima DAO e lanciando una collezione di NFT, Stramosi. Entrambi sono attivi sulla blockchain Elrond, anch’essa progettata in patria. Stramosi e la DAO sono state accolte in maniera positiva e potrebbero cambiare la percezione del turismo in Romania. Ecco di cosa si tratta.  

Che cos’è Stramosi: La tradizione rumena in formato NFT

Stramosi è una collezione di @Romania composta da 10.000 personaggi NFT. Questi token sono generati casualmente dalla combinazione di vari elementi tipici della tradizione rumena (l’idea di base è quella dei CryptoPunks, hai presente?). Rappresentano visivamente la cultura e l’eredità artistica del paese. Stramosi è un progetto artistico ma non solo. Questi NFT hanno una duplice funzione: sono token di governance e finanziano le attività di @Romania. Chi li possiede può dire la sua sulle scelte della DAO e dare un contributo concreto al turismo del proprio paese. 

Stramosi è anche un modo di fare rete nel territorio. Alcuni di questi personaggi sono stati acquistati da un’azienda vinicola rumena che ha in mente di usarli come etichette per le loro bottiglie di vino. E dei ristoratori si sono offerti di rifornirsi di vino solo da loro in cambio di qualche piccolo sconto. Due piccioni con un NFT: promuovere i prodotti locali e creare una community esclusiva.

Come funziona una DAO per il turismo? 

L’obiettivo principale della DAO @Romania è quello di permettere ai visitatori del paese di entrare in contatto con i business locali senza intermediari. Cioè scambiarsi beni e servizi grazie alla blockchain Elrond. In pratica verrà creata una piattaforma decentralizzata che riunirà tutte le aziende turistiche del paese, da quelle che si occupano di ristorazione, agli albergatori, alle escursioni. La DAO andrà a proporre anche 10 nuove attrazioni turistiche per attrarre le persone verso esperienze mai viste. 

Un valore aggiunto della DAO @Romania? La trasparenza nella gestione economica. Il loro sito precisa che il 20% dei fondi viene destinato alla promozione del turismo in termini di contenuti e marketing, il 40% allo sviluppo dell’ecosistema decentralizzato, un altro 20% è destinato al progetto Stramosi. Il rimanente serve ai costi tecnici delle operazioni su blockchain. 

Il turismo è uno dei settori chiave nell’economia del nostro paese, chissà come e se la blockchain verrà utilizzata per aprire nuove prospettive anche in Italia.