Vitalik Buterin propone un nuovo tipo di NFT Soulbound

Ethereum Vitalik Buterin promuove gli NFT soulbound

Il fondatore di Ethereum riflette sul futuro degli NFT. Sono davvero utili? È possibile renderli spendibili nella vita di tutti i giorni? Forse, ma ad alcune condizioni…

Il mercato degli NFT cresce velocemente e le sue applicazioni sembrano infinite. I token non fungibili viaggiano sui social network, sui giornali e nella cultura di massa, c’è chi ne va pazzo e chi invece non crede nelle loro potenzialità. Sull’onda del Web3 e della sua espansione, qualcuno comincia a farsi delle domande sull’utilità degli NFT e l’impatto che potrebbero avere nelle nostre vite. Tra questi c’è Vitalik Buterin, il co-fondatore di Ethereum che in un post del 26 Gennaio 2022 arriva ad una conclusione: gli NFT sono davvero significativi solo se non possono essere trasferiti in alcun modo. La prospettiva di Buterin sembra snaturare l’essenza di questi token, nati per essere venduti e scambiati nel libero mercato. Vediamo la sua tesi!

Cosa sono gli NFT Soulbound?

Buterin si riferisce a questi token non trasferibili con il nome “soulbound”. Il termine deriva dal videogioco MMO World of Warcraft, al suo interno esistono dei particolari item chiamati “soulbound”, che letteralmente significa “legati all’anima”. Si tratta di oggetti che non possono essere trasferiti o condivisi con nessuno. I soulbound item si ottengono solo quando si superano certe sfide all’interno del gioco come l’uccisione di creature particolarmente ostiche. Sono degli oggetti che hanno la funzione di un distintivo: attestano che un giocatore, e non un altro, ha fatto una specifica azione, ha raggiunto un traguardo. Questo sistema è stato pensato per evitare che tra giocatori si potessero trasferire il riconoscimento di obiettivi che faciliterebbero un avanzamento di livello più veloce del previsto. Buterin riprende questo concetto proponendo di applicarlo agli NFT rendendoli legati alla proprietà di una sola persona per sempre. 

I migliori NFT? Quelli Soulbound

Buterin scrive “gli NFT nella loro forma attuale hanno le stesse proprietà di rarità degli oggetti nei videogiochi MMO. Hanno un valore di riconoscimento sociale: le persone che li hanno li mettono in mostra, e ci sono sempre più strumenti precisi per aiutare gli utenti a mostrarli”, ma cosa segnalano esattamente questi NFT? Secondo Buterin, esibire un NFT è esibire ricchezza, la capacità economica che ha permesso di comprarlo. Una delle critiche che viene avanzata al Web3 è di essere orientato solo al guadagno e di valorizzare unicamente le prospettive economiche dei suoi strumenti come gli NFT. Chi possiede un token non fungibile non lo ha guadagnato facendo qualcosa di specifico, ma comprandolo. In questo modo è trasferibile e può essere rimesso in commercio. 

Buterin avanza la sua proposta: per migliorare gli NFT bisogna renderli soundbound e non commerciabili. In questo modo gli NFT garantiscono una proprietà effettiva, perpetua e non trasferibile ad altre persone. Gli NFT Soundbound consentirebbero la registrazione su blockchain di una serie di certificati o attestati come lauree, patenti di guida. Solo degli NFT non trasferibili rendono i certificati on-chain autentici. Altrimenti il rischio sarebbe quello di un mercato di certificati falsi su blockchain. La proprietà di qualifiche o di dati personali secondo Buterin non dovrebbe essere legata alla possibilità di essere comprata. L’idea del papà di Ethereum? NFT non commerciabili ma utili!

Esistono già degli NFT Soundbound?

Buterin indica il migliore progetto che propone questo al momento: POAP ovvero Proof of Attendance Protocol, una piattaforma su Ethereum che permette di realizzare degli NFT legati a momenti memorabili della vita di ciascuno. Un esempio? Hai partecipato ad un corso di formazione? Attraverso POAP gli organizzatori possono rilasciare un attestato che lo prova, visibile su blockchain. Per spiegare la differenza tra un NFT trasferibile e uno che non lo è può essere efficace usare un’immagine altamente tecnica e accurata: i braccialetti componibili con i charm. Tipo Pandora. Il concept dietro a questo genere di gioielli si basa sul collezionare charm che celebrano eventi importanti della tua vita: lauree, compleanni, matrimoni, nascite. Solo che i charm non certificano che quella cosa l’hai veramente fatta, il charm della laurea lo può comprare anche tua cugina di 10 anni, ma non garantisce che effettivamente sia laureata. L’idea di Buterin è evitare che gli NFT siano come i charm di Pandora ma che certifichino e garantiscano qualcosa. 

Un altro esempio di progetto che va nella direzione di proporre NFT non trasferibili è Proof of Humanity, una sorta di registro sulla blockchain di Ethereum in cui le persone possono registrare dati personali e certificazioni. Buterin cita anche la possibilità di legare un NFT a un dominio di Ethereum Name Service, presupponendo che le persone considerino il loro dominio così personale da non volerlo rivendere. 

Si può dire che Buterin abbia lanciato una bella provocazione! Tuttavia si può ipotizzare che NFT e NFT Soundbound siano due facce della stessa medaglia e contribuire insieme alla struttura e alla formazione di un Web3 ricco di strumenti e a misura d’utente. 

Chi è Emanuele Dascanio artista NFT italiano

NFT chi è Emanuele Dascanio artista italiano

Uno dei protagonisti dell’arte digitale italiana racconta la sua opera e l’entusiasmo per le potenzialità della blockchain nel rivoluzionare il settore dell’arte

Nel corso dell’NFT Day del 1 Febbraio 2022 hanno preso la parola diversi personaggi che lavorano a stretto contatto con la blockchain. È stata l’occasione per conoscere due artisti NFT italiani: Giovanni Motta e Emanuele Dascanio. Quest’ultimo ha raccontato le sue opere sotto forma di token non fungibili e il suo modo d’intendere l’arte digitale. Scopriamo chi è e i dettagli del suo lavoro!

Dall’iperrealismo analogico agli NFT

Emanuele Dascanio è un artista milanese classe 1983 che da quasi un anno ha deciso di accostare l’arte digitale al suo lavoro di artista tela e grafite. Le sue opere sono iperrealistiche e, per chi ha il livello storia dell’arte gita agli Uffizi con l’audioguida, significa che sono disegni ma sembrano fotografie. L’iperrealismo è un filone di pittura e scultura in cui gli artisti ti danno l’illusione di essere davanti alla realtà. Le opere di Dascanio, però, sono ancora più realistiche di uno scatto perché ci puoi trovare rughe, pori dilatati e tutte quelle cose che non sei abituato a vedere in una foto. 

Dopo anni di iperrealismo analogico, Dascanio si è avventurato nella giungla della crypto art e ha deciso di realizzare degli NFT. L’esperienza con l’arte digitale sta regalando a Dascanio un grande successo, la sua ultima opera come token non fungibile è stata venduta per 20.6 ETH (al momento della transazione corrispondenti a 55.435,42 dollari) alla Poseidon NFT DAO, un fondo che colleziona opere dal mondo dell’arte digitale, “pronto a catturare la più grande e nuova tecnologia della storia”. I soggetti preferiti di Dascanio sono figure umane, le sue opere sono presenti in varie piattaforme come SuperRare.

Perché un artista tradizionale sceglie gli NFT?

Il profilo Twitter di Dascanio ci fa intuire che è uno che di blockchain se ne intende. Un crypto lover su twitter si riconosce al volo, nel caso di Dascanio? Abbiamo una foto profilo in cui gli occhi sparano laser, una bio che recita “Drawing pencil hyperrealism artist in NFT ++” e username yat, un vero e proprio dominio su blockchain composto da emoji in cui registrare un wallet di criptovalute. Tutti elementi che danno a Dascanio l’aspetto di un artista NFT! 

Ma come mai un artista tradizionale sceglie di lavorare con la blockchain? Nel corso della chiacchierata dell’NFT Day, Dascanio spiega tutte le potenzialità di questa nuova tecnologia per un artista. Il primo vantaggio è la libertà di scalare il lavoro artistico e creativo. Un’opera “fisica” di Dascanio richiede da 1 mese a 4 anni di lavoro e di solito chi la compra non vuole rivenderla. In questo contesto i token non fungibili gli permettono di creare dei frame di opere e progetti artistici intorno all’opera già completa, e possono passare più facilmente tra diversi proprietari. In questo modo il suo lavoro è sostenibile e in costante relazione con il suo pubblico. Un altro aspetto da considerare sono le royalty che permettono agli artisti di guadagnare per ogni rivendita della loro opera, cosa che non succede nel mercato tradizionale. Infine gli NFT garantiscono l’autorialità e la proprietà intellettuale di un prodotto permettendo al suo creatore di esporlo ovunque, anche nel Metaverso, senza perdere il legame personale.

NFT? Non solo un’immagine su blockchain

Al di là delle prospettive economiche, gli artisti hanno negli NFT una nuova modalità espressiva. Cambiare medium è un’opportunità per raccontare qualcosa di diverso e sfruttarne le caratteristiche uniche. Creando dei  token non fungibili che si riferiscono a un’opera su tela, Dascanio aumenta il significato dell’opera d’arte stessa fornendo nuove interpretazioni, punti di vista e dettagli in forma digitale. Un’opera NFT non è mai una semplice immagine, una fotografia dell’opera messa su blockchain. Dascanio precisa “devi fare cultura, devi fare arte”. L’artista milanese ha intenzione di portare avanti queste due sfaccettature della sua arte in contemporanea: analogico e digitale vanno a completarsi e, secondo Dascanio, una non deve in nessun modo fagocitare l’altra. Si può dire che un contenuto rappresentato sia su blockchain che su tela è come una storia raccontata in un film e in un libro. Il messaggio è lo stesso ma viene declinato in due forme che parlano a sensibilità diverse. Usando una metafora di Dascanio, l’NFT fornisce “una realtà aumentata del senso dell’opera”. L’arte fisica per Dascanio è la base per essere anche un crypto artista. 

I progetti futuri dell’artista NFT italiano

Durante la live in occasione dell’NFT Day Dascanio ha fatto capire che i suoi progetti futuri come artista NFT sono tanti e diversificati. Ha citato il mondo della moda, del gaming, del Metaverso e gli NFTs esperienziali, sotto l’ombrello dei “Quantum NFT” realizzati con Kipu Quantum, start up con in pancia menti scientifiche di fama mondiale. Dascanio ha preso mano allo sviluppo del verticale relativo alla quantum digital art sviluppando NFT che rispondono alle leggi della meccanica quantistica manifestando tutti gli incredibili pregi e i benefici a questa correlati.  

Perché i domini su ENS sono fondamentali per il Web3?

Web3 a cosa servono i domini su blockchain

Il Web3 è dietro l’angolo e per sviluppare un nuovo internet, servono nuovi strumenti come i domini su blockchain di ENS!

Da settimana scorsa su Young Platform Pro è disponibile ENS, il token di governance di Ethereum Name Service. I domini su blockchain sono uno strumento strategico per decentralizzare internet. Web3 in vista!

Il Web3 vuole la decentralizzazione di internet 

I domini su blockchain sono uno strumento fondamentale per concretizzare il Web3, la fase di internet che ci sta aspettando a braccia aperte! Il termine Web3 viene usato per riferirsi a una nuova configurazione di internet in cui tutte le tecnologie già esistenti e attive si sposteranno sulla blockchain. Il risultato finale? La decentralizzazione di internet. Con il Web3 tutte le informazioni e i contenuti online saranno di proprietà di chi le ha create e non di aziende centralizzate come Google o Meta. Il Web3 quindi proporrà un nuovo modello economico: l’ownership economy

Ora come ora non possiamo dire di essere nel pieno del Web3, anzi è probabile che vivremo un lungo momento di transizione nei prossimi anni dove Web3 e Web2 saranno compresenti. In ogni caso sono in corso i primi esperimenti e progetti per dare la luce a internet su blockchain. Uno di questi è Ethereum Name Service (ENS), un protocollo per registrare domini sulla blockchain di Ethereum. I domini su blockchain sono un servizio necessario allo sviluppo del Web3 perché favoriscono la decentralizzazione di internet. In che modo?

I domini su blockchain sono l’identità del Web3

Un nome di dominio registrato su ENS può essere usato in molti modi diversi. Tra le altre cose funziona come indirizzo web, come wallet, come mail o account social. Se registri un nome di dominio su ENS prendi due piccioni con una fava. Anzi tre, quattro, cinque piccioni con una fava. Un dominio su blockchain descrive un’intera identità digitale presente su internet: profili, account, indirizzi email, siti web, wallet. Dentro un solo dominio su blockchain puoi aggiungere tutte le informazioni che ti servono per navigare e accedere ai servizi su blockchain. Comodo, facile e veloce!

Se usi un dominio su blockchain per registrare tutte queste informazioni, sei tra i pionieri del Web3, e man mano che si svilupperà avrai già accesso a tutti i servizi decentralizzati su blockchain che si proporranno come alternativa speculare a quelli centralizzati.

Insomma, i domini come quelli forniti da ENS sono la base per il concetto poliedrico di identità che caratterizzerà il Web3.

Fun fact: la lista dei domini ENS più seguiti su Twitter

Come detto, i domini su blockchain possono essere usati come nome utente sui social. E qual è il social che va alla grande nel mondo crypto? Twitter ovviamente! Qui un’infinità di utenti (più o meno famosi) utilizza un nome ENS che si riconosce da tre semplici letterine finali: .eth. Tre letterine che fanno davvero la differenza e mostrano il crypto enthusiast che sei. Siccome sui social network contano i numeri, .eth Leaderboard ha raccolto la lista dei nomi ENS con più follower su Twitter. Chi ci sarà mai al primo posto? Qualche fondatore o sviluppatore blockchain? No, ma un’insospettabile Paris Hilton. Forse non tutti sanno che l’ereditiera americana è una grande sostenitrice crypto, attiva nel Metaverso e collezionista NFT. Al nono posto troviamo il profilo di Vitalik Buterin che manca il podio di un bel po’!

I domini su blockchain insieme a IPFS per archivi online decentralizzati

Torniamo alle funzioni dei domini su blockchain per il Web3. Registrando un dominio su Ethereum Name Service oltre a tutte le informazioni di base (account social, email, wallet, url) si possono aggiungere dei IPFS content hash. In questo modo le informazioni registrate in quel dominio su blockchain faranno parte della rete di nodi dell’IPFS, ovvero Interplanetary File System. Si tratta di un protocollo per browser per lo sviluppo di un archivio decentralizzato di pagine web. IPFS nasce per rispondere a un problema specifico: la raccolta e l’uso che molte piattaforme centralizzate fanno dei dati e contenuti online. Questo protocollo, che già funziona sul browser Brave, ribalta il paradigma della raccolta dati online. Con IPFS si passa da un archivio centralizzato dei dati degli utenti che vengono gestiti da terzi, a un archivio user-owned in cui l’utente è in pieno possesso delle informazioni. Sceglie quali dati dare alle piattaforme e ai servizi che vuole usare su internet. Ownership economy e user-owned storage: possiamo dire che nel Web3 l’utente è al centro. 

In poche parole i domini su blockchain, come quelli registrati su ENS, sono uno strumento strategico per dare vita al Web3 perché cambiano il modo di usare internet e le sue informazioni. Spostando il possesso dei tuoi dati nelle tue mani! 

Attivato aggiornamento Mimblewimble su Litecoin!

Litecoin aggiornamento Mimblewimble, cosa cambia

Grazie al nuovo protocollo privacy-oriented, la prima altcoin di sempre è pronta a offrire transazioni anonime e più veloci

Nel mondo delle criptovalute il tema della privacy è molto caldo. Per alcuni progetti crypto la privacy è un valore da ricercare al pari di scalabilità o sicurezza. Con questo obiettivo sono nate privacy coin come Monero. Altre criptovalute lavorano per garantire la privacy delle loro transazioni come un servizio aggiunto senza farne la loro vocazione principale. È il caso della prima altcoin della storia: Litecoin, che ha deciso di migliorare la sua privacy con l’aggiornamento Mimblewimble, ora attivo dopo due anni di sviluppo. 

Che cos’è Mimblewimble?

L’aggiornamento Mimblewimble di Litecoin è un un protocollo privacy-oriented che stabilisce una nuova struttura e modalità di archiviazione delle informazioni sulla blockchain. Mimblewimble è stato pensato per migliorare la privacy degli utenti: il protocollo infatti permette che le informazioni delle transazioni rimangano anonime. Questa possibilità non è prevista da tutte le blockchain, la maggior parte delle criptovalute, come Bitcoin, si basa su pseudonimia e non su un anonimato totale. Le informazioni delle transazioni sono sempre visibili ma sotto forma di un codice alfanumerico. Sulla maggioranza delle blockchain troverai gli indirizzi di chi manda e di chi riceve la quantità di criptovalute, ma mai nome e cognome di compratori e venditori. Con Mimblewimble nessuna di queste informazioni sarà rivelata. L’attivazione dell’aggiornamento è stata resa possibile dal Mimblewimble Extension Block (MWEB), che consentirà agli utenti di Litecoin di scegliere transazioni anonime. 

Fun fact: Mimblewimble e Harry Potter

L’aggiornamento attivo su Litecoin porta il nome di un incantesimo del mondo magico di Harry Potter. Mimblewimble è la formula della Maledizione Languelingua e serve per legare la lingua all’avversario in modo che non possa più esprimere frasi di senso compiuto o pronunciare le formule degli incantesimi in maniera corretta. Mimblewimble è uno degli incantesimi che spiega Gilderoy Lockhart ai suoi allievi del Club dei Duellanti, in Harry Potter e la Camera dei Segreti, il secondo libro della saga. Così come con Mimblewimble Harry impedisce ai suoi nemici di parlare, l’aggiornamento di Litecoin prevede che i blocchi non rivelino nessuna informazione. Insomma, hanno la stessa funzione! Ora che il piccolo momento nerd è finito, scopriamo come funziona e cosa cambia con l’aggiornamento di Litecoin. 

Cosa cambia con l’aggiornamento Mimblewimble di Litecoin?

Dopo due anni di sviluppo finalmente Mimblewimble è attivo sull’altcoin fondata da Charlie Lee. La proposta di questo aggiornamento risale al 2019 ma solo nel 2020 è stato lanciato il suo test. La tipologia di crittografia usata da Mimblewimble si chiama Elliptic Curve Cryptography (ECC), applicando questo sistema di crittografia la blockchain può validare e registrare qualsiasi transazione senza rendere visibili le informazioni. ECC si basa su alcuni logaritmi che rendono le equazioni della blockchain ancora più complicate da risolvere, e quindi da manomettere. In questo modo anche la sicurezza di Litecoin fa un passo in avanti. Oltre a ECC, Mimblewimble include altri protocolli crittografici:

  • Confidential Transaction (usato anche da Monero): nasconde il valore della transazione;
  • CoinJoin (usato anche da Bitcoin e Dash): combina gli indirizzi di una transazione con quelli di altre rendendo impossibile tracciarle;
  • Dandelion: garantisce che l’identità di mittente e destinatario rimangano sempre anonime; 
  • Cut-through: crea blocchi di transazioni aggregando più transazioni tra loro, aumentando la scalabilità di tutto il sistema.

Oltre alla privacy, un altro miglioramento che porta Mimblewimble a Litecoin è la scalabilità: grazie al fatto che i nuovi protocolli prevedono la registrazione su blockchain di un minor numero di informazioni, la grandezza dei blocchi sarà minore. Il lavoro della blockchain dunque sarà più scorrevole. 

Secondo le dichiarazioni della Litecoin Foundation, l’attivazione dell’aggiornamento farà di Litecoin una “sound money” ovvero una moneta “forte e sana”, che dipende unicamente dal mercato e dal proprio valore tecnologico intrinseco. Per gli utenti Litecoin sarà più vantaggiosa da usare anche nelle transazioni di tutti i giorni come “pagare gli stipendi dei dipendenti e persino acquistare beni immobili”.

Bitcoin salverà la rete elettrica in Texas?

Il Mining di Bitcoin salverà la rete elettrica in Texas

In Texas da anni la fornitura di energia è un problema. Il governatore Greg Abbott vuole provare a risollevare la rete elettrica invitando mining pool di Bitcoin a stabilirsi nel territorio. Non sarà un controsenso? 

Non è un mistero: il mining di Bitcoin è un’attività che richiede moltissima energia elettrica. Proprio per questo alcuni stati stanno pensando a delle regole per evitare che le mining pool sovraccarichino le infrastrutture nazionali o per utilizzare energia pulita. Altri stati invece, come la Cina, hanno deciso di bandire in toto il mining di Bitcoin e delle altre criptovalute. In Texas sta succedendo qualcosa di mai sentito prima: il mining di Bitcoin potrebbe essere la strategia vincente per aiutare, e non danneggiare, la stabilità elettrica dello stato americano. Vediamo come!

I problemi della rete elettrica in Texas

Nel Febbraio 2021 in Texas una bufera di neve ha danneggiato gli impianti elettrici e causato un blackout generale. Case e aziende sono rimaste senza elettricità per giorni interi e in totale sono morte 702 persone. La crisi energetica in Texas si manifesta così: nell’incapacità di fornire energia elettrica in tutte le condizioni e con continuità, e nei costi altissimi per l’utenza. La situazione in Texas è davvero problematica, tanto che il governatore Greg Abbott sta escogitando un piano targato blockchain per potenziare le infrastrutture energetiche dello stato. 

Il mining di Bitcoin può incentivare lo sviluppo della rete energetica 

Per contrastare la povertà elettrica del Texas Abbott ha proposto di incentivare il mining di Bitcoin. La faccenda pare controintuitiva: perché favorire un’industria che potrebbe pesare sulla già fragile fornitura elettrica locale? Accogliere mining pool non toglierebbe l’elettricità alle altre attività? In effetti il Texas sembra andare in direzione opposta rispetto alle altre nazioni che vietano il mining in quanto troppo dispendioso a livello energetico. Abbott propone una prospettiva diversa: è vero, il mining di Bitcoin richiede energia che in Texas non c’è.

Tuttavia dal momento che l’industria delle criptovalute è redditizia, fornirebbe i giusti finanziamenti e incentivi economici per costruire o implementare gli impianti elettrici già esistenti. Secondo il ragionamento di Abbott, il mining di Bitcoin potrebbe attrarre l’interesse economico di  investitori e aziende pronte a garantire che il mining di Bitcoin fiorisca. Inoltre Abbott conta sulla collaborazione dei miner in caso di necessità. Qualora ci si trovasse in un momento critico e la rete elettrica dovesse vacillare, Abbott chiederebbe alle mining pool di interrompere il loro lavoro momentaneamente per aiutare la cittadinanza. 

Il rischio della strategia di Abott è quello di mettere ulteriormente sotto pressione la rete elettrica, soprattutto nella fase iniziale. I suoi oppositori vedono nell’accoglienza dei miner di Bitcoin la possibile causa del crollo energetico definitivo e chiedono che in caso di criticità ai miner venga imposta l’interruzione delle attività, senza lasciare loro scelta.

Abbott vuole cercare di migliorare l’infrastruttura energetica senza passare da compagnie elettriche o enti governativi. Se gli altri governi si fanno indietro, il Texas accoglie i miner di Bitcoin a braccia aperte. 

The Sandbox: 50 milioni per le startup nel Metaverso

The Sandbox stanzia 50 milioni di dollari per startup nel Metaverso

The Sandbox ha annunciato un programma di finanziamento e sviluppo di 50 milioni di dollari per startup che lavorano nel Metaverso, scopri i dettagli!

The Sandbox ha un obiettivo ambizioso: concretizzare tutte le potenzialità del Metaverso. Vuole offrire un’esperienza indimenticabile e tecnicamente all’avanguardia. A questo si può collegare la prossima collaborazione con il gruppo Warner Music. La casa di produzione insieme a The Sandbox costruirà nel Metaverso una LAND a tema musicale con un parco a tema e uno spazio per ospitare concerti degli artisti rappresentati da Warner Musica. Nel Metaverso di The Sandbox i creator e gli artisti sono al centro della scena. 

In questa direzione il Metaverso supportato da Animoca Brands ha annunciato lo stanziamento di 50 milioni di dollari per la crescita e lo sviluppo di startup nate per implementare la realtà digitale. 

Un programma da 50 milioni per le startup nel Metaverso

The Sandbox Metaverse Accelerator Program ha un bel bottino da distribuire a 100 startup che si sapranno distinguere per l’innovazione e l’utilità dei loro progetti. Il programma è in collaborazione con Brinc, un Venture Accelerator e sarà realizzato nel contesto di Launchpad Luna: il loro accelerator program nativo dedicato alle startup nel campo blockchain e NFT. Lo scopo del programma è supportare startup che possano contribuire alla crescita e all’espansione dell’ecosistema di The Sandbox. Come? Costruendo esperienze mai viste e dando un tocco di creatività e novità ai contenuti del Metaverso. Le startup che vinceranno il bando avranno l’opportunità di creare e pubblicare giochi e altre esperienze per gli utenti di The Sandbox con la possibilità di monetizzare e mantenere il copyright dei loro lavori. 

Il programma di 50 milioni per le startup nel Metaverso prevede per le startup un finanziamento immediato, supporto e consulenza in qualsiasi fase del lavoro, monetizzazione dei contenuti grazie al token SAND, vendita dei prodotti sul marketplace di The Sandbox, strategie di marketing per l’integrazione dei contenuti nel Metaverso e assistenza completa per il lancio e lo sviluppo. Che occasione prelibata, startup fatevi avanti!

Chi può candidarsi al programma?

Bric e The Sandbox invitano startup da tutto il mondo a partecipare al programma da 50 milioni. Non ci sono limiti regionali perché il tutto si svolgerà online. Le startup che vogliono candidarsi devono occuparsi di arte, cultura, intrattenimento e gaming su blockchain. Almeno due tra i co-founder devono avere un’esperienza rilevante nel campo e la startup deve avere una roadmap chiara e con obiettivi concreti. In generale Bric e The Sandbox sono alla ricerca di progetti scalabili e con alto potenziale di crescita. I partner specificano che verrà riservata una priorità speciale ai progetti attenti all’ambiente, quindi costruiti su blockchain Proof-of-Stake. Le startup con tutti i requisiti verranno annunciate dopo tre mesi dalla chiusura delle domande, prevista per il 27 Febbraio 2022. 

8 fatti sconosciuti su Bitcoin

Bitcoin: 8 fatti sconosciuti e curiosità

Pensi di sapere tutto su Bitcoin? Young Pills ti sfida! Mettiti alla prova e scopri quanto conosci l’oro digitale

Bitcoin è la più famosa tra le criptovalute, nel 2022 non c’è anima viva che non abbia sentito parlare almeno una volta dell’oro digitale. Il mondo si spacca in due: chi ha solo un’idea generica di cosa sia e di come funzioni Bitcoini e dall’altro lato i bitcoiner a cui non sfugge nulla. Ma anche per loro questa lista di 8 fatti sconosciuti su Bitcoin sarà una rivelazione! 

1. Un bug ha creato 184 milioni di BTC nel 2010

Il 15 Agosto del 2010 un bug del blocco 74.638 della blockchain di Bitcoin ha creato 184 milioni di BTC: questo evento è stato chiamato “Incidente di overflow di valore”. Cosa è successo? 

2. Il numero massimo di BTC in circolazione non è esattamente di 21 milioni

L’algoritmo dietro a Bitcoin prevede che il numero massimo di criptovalute in circolazione sia 21 milioni. In realtà il numero esatto è 20.999.987.4769 BTC. La differenza è minima ed è causata da alcuni errori che si verificano nel mining e che impediscono la creazione di nuovi BTC.

3. Il Satoshi è davvero l’unità più piccola del sistema Bitcoin?

Ecco il terzo fatto sconosciuto su Bitcoin: l’unità più piccola di Bitcoin non è il Satoshi ma il Millisatoshi! Un Millisatoshi (MSAT)  corrisponde a 0,00000000001 BTC. Un millesimo di un Satoshi. 

4. Satoshi Nakamoto è stato rapito dalla CIA?

L’identità di Satoshi Nakamoto è sconosciuta, il leggendario inventore di Bitcoin non ha un volto ed è sparito dalla circolazione da anni. Secondo alcuni voci di corridoio, la sua scomparsa è legata alla CIA… sano gossip su Bitcoin o leggenda metropolitana? Young Pills ti aspetta per scoprirlo!

5. Il primo Bitcoin Faucet ha distribuito 5 BTC per visitatore

Bitcoin Faucet è un nome che solo i primi entusiasti di Bitcoin conoscono, si tratta di una pratica vintage, legata ai primi anni di BTC. Si trattava di siti web che distribuivano gratuitamente parti di Bitcoin. Ora non esistono più ma il primo in funzione ha regalato ben 5 BTC!

6. Quante sono le Altcoin che derivano da Bitcoin?

Dopo la nascita di Bitcoin nel 2008 la blockchain ha ispirato la nascita di tantissime altre criptovalute. Tra quell’anno e il 2017 sono state sviluppate 436 altcoin a partire da un fork di Bitcoin

7. Satoshi Nakamoto? Premio Nobel per l’Economia

Nel 2016, a otto anni dalla sua decisiva invenzione, Satoshi Nakamoto è stato candidato per il Premio Nobel per l’Economia. Un altissimo riconoscimento per il brillante informatico (o gruppo di informatici)! Purtroppo Nakamoto quell’anno non ha vinto ma, chissà, forse in futuro il creatore di Bitcoin prenderà il volo per la Svezia!

8. Il 91,7% degli indirizzi esistenti sulla rete Bitcoin ha meno di 0,01 BTC

Ultimo fatto sconosciuto su Bitcoin? Circa il 91% degli indirizzi sulla blockchain di Bitcoin possiede meno di 0,01 BTC. Questo cosa significa? Che la maggior parte del valore di Bitcoin è tra le mani delle cosiddette whales, entità o persone che hanno nel wallet grandi quantità di questa criptovaluta: tra i 1.000 e 10.000. 

Allora, quanti di questi fatti sconosciuti su Bitcoin avevi già sentito? La regina delle criptovalute continua a far parlare di sé!

Ethereum Name Service (ENS) arriva su Young Platform Pro!

ens listing

Su Young Platform Pro da oggi puoi trovare ENS il token di Ethereum Name Service, per domini personalizzati su blockchain.

Il listing di oggi è quello di ENS, il token di Ethereum Name Service, la piattaforma per riscattare domini su blockchain. La novità del Web3! 

Che cos’è Ethereum Name Service?

Ethereum Name Service è una piattaforma per acquistare domini registrati sulla blockchain di Ethereum. Nel lessico di internet, un “nome di dominio” o “dominio” è un nome associato all’indirizzo IP di un server e che viene usato per identificare in maniera semplice un sito web. 

I domini su blockchain funzionano in maniera molto simile ai classici domini del web, ma con tutti i vantaggi di essere su blockchain. A un dominio su blockchain puoi associare gli indirizzi di tutti i tuoi wallet e usarlo al posto dei lunghi address composti da lettere e cifre. In questo modo avrai un nome semplice, facile da ricordare e condivisibile su cui ricevere criptovalute, token o NFT. Un dominio su blockchain può essere usato anche per costruire dei siti web decentralizzati e quindi immuni alla censura: solo il proprietario potrà cancellare o modificare i contenuti. A differenza dei domini classici su Internet, i domini su blockchain non sono contenuti in un registro ma in un wallet. Perciò sono degli asset a tutti gli effetti, scambiabili come una criptovaluta e circolanti anche nei marketplace secondari.

Con Ethereum Name Service puoi comprare un dominio .eth su Ethereum e usarlo come username sui social e indirizzo per le tue transazioni. In molti sfruttano già questo servizio, tra loro ci sono anche crypto star come Paris Hilton (parishilton.eth), e il cestista Shaquille O’Neal (shaq.eth)! Puoi verificare che il nome personalizzato che hai in mente non sia stato già comprato da qualcuno sul sito ufficiale di ENS.

Che cos’è ENS?

ENS è il token nativo di Ethereum Name Service destinato alla gestione della governance della DAO del progetto. I possessori di ENS infatti hanno diritto di esprimere la loro opinioni su questioni come la formulazione della ENS Constitution. Se hai già acquistato un dominio .eth potresti avere il diritto di riscattare alcuni token ENS!

Perchè abbiamo scelto ENS?

Ethereum Name Service fino a questo momento ha registrato 652.000 domini su Ethereum per un totale di 209.000 proprietari, dimostrando di proporre un prodotto di valore. Il mercato dei domini su blockchain si prospetta interessante per la possibilità di realizzare siti web decentralizzati e la comodità di avere un indirizzo di wallet user-friendly. Una cosa è certa, i domini su blockchain sono gli user name del Web3

Pair disponibili?

ENS/USDT

Vuoi saperne di più?

Leggi l’articolo di Academy in uscita questa sera!

1inch: salgono a bordo Avalanche e Gnosis

1inch si espande su Avalanche e Gnosis Chain

L’aggregatore DEX per eccellenza si espande su Avalanche e Gnosis, offrendo nuove opzioni per transazioni veloci e low cost 

Una delle caratteristiche distintive della DeFi è la componibilità: le infrastrutture e i servizi su blockchain vanno a completarsi e a migliorarsi a vicenda mettendo in comune protocolli, codici e soluzioni. In questo modo i servizi della DeFi riescono a evolversi più velocemente. 1inch, in quest’ottica, ha in programma di aprirsi ad altre due blockchain per ampliare il numero di DEX che aggrega. Salgono a bordo Avalanche e Gnosis Chain!

Ripassone: cos’è 1inch?

1inch è un aggregatore di exchange decentralizzati (DEX) che, attraverso un’unica applicazione, permette ai trader di fare operazioni negli exchange con i prezzi più bassi. 1inch è stato creato nel 2020 da Sergej Kunz e Anton Bukov e la sua governance è gestita in maniera decentralizzata grazie a una DAO. Lo scopo di un aggregatore di DEX come 1inch è ottimizzare il costo delle transazioni rendendo così più convenienti gli scambi, supportando Ethereum, Binance Smart Chain e Polygon l’offerta di DEX è molto ampia. Per approfondire questo progetto DeFi, leggi l’articolo di Academy dedicato!

L’integrazione per transazioni sempre più vantaggiose

Il 20 gennaio 2022 il team di 1inch ha annunciato l’espansione su Avalanche (AVAX) e Gnosis Chain (GNO). Ai DEX già presenti nel piano dell’aggregatore, si aggiungeranno quindi quelli che si appoggiano a queste blockchain. Nel comunicato ufficiale Sergej Kunz, il co-founder, ha precisato: “l’obiettivo principale di 1inch è offrire ai suoi utenti i migliori affari nello spazio blockchain. Per realizzare questo, i protocolli di 1inch si espandono costantemente in nuove chain, e l’espansione ad Avalanche e Gnosis Chain offrirà più opzioni per transazioni vantaggiose e veloci”.

Nello specifico, 1inch integrerà ad Avalanche e a Gnosis Chain l’Aggregation Protocol e il Limit Order Protocol. L’Aggregation Protocol fornisce le informazioni in tempo reale sui vari exchange, preleva liquidità da essi e orienta le transazioni verso le scelte più convenienti. Il Limit Order Protocol invece permette di eseguire limit order con i DEX di queste blockchain. Nel network 1inch sono già presenti diverse blockchain e Layer 2 tra cui scegliere, ognuna con le sue caratteristiche: chi ha le fee più basse, chi punta sulla velocità di transizioni o chi vanta una disponibilità più grande di liquidità. Al momento oltre ad Avalanche e Gnosis, su 1inch sono supportati i network della BSC, di Ethereum, e alcuni Layer 2 di Ethereum come Arbitrum, Optimism e Polygon. 

Perché 1inch ha scelto l’espansione su Avalanche e Gnosis?

Sempre nel comunicato ufficiale, il team di 1inch spiega perché la scelta è ricaduta proprio su queste due chain. L’espansione di 1inch su Avalanche e Gnosis sembrerebbe giustificata da alcuni dati.

Nel caso di Gnosis Chain, prima conosciuta come xDai Chain, a metà Gennaio 2022 contava un TVL (total value locked) di 208.2 milioni di dollari. A Dicembre 2021 la blockchain ha elaborato mediamente 223.814 transazioni al giorno, con 11.318 utenti attivi. Il più grande DEX su Gnosis Chain è Curve V1 che ha un volume di scambi di circa 1.7 milioni di dollari a settimana.

Se sei familiare con i protocolli nominati sopra, abbiamo una soffiata per te: 1INCH, il token nativo dell’aggregatore, e CRV quello di Curve, sono entrambi disponibili su Young Platform Pro!

Se invece ti senti più al sicuro tra le top di mercato, i dati su Avalanche sono musica per le tue orecchie. 1inch, infatti ribadisce la recente e notevole crescita di Avalanche: solo a metà Gennaio 2022 il suo TVL è di 10.6 miliardi di dollari! La media delle transazioni giornaliere processate nel mese di Dicembre 2021 è di 673.223 e il numero di utenti giornalieri attivi è di 98.000. 

I colossi social si sfidano a colpi di NFT

NFT creare e vendere su Facebook e Twitter

Facebook e Instagram contro Twitter, la competizione tra social è sempre accesa. Questa volta si sfidano sul campo degli NFT. Ecco come hanno scelto di ampliare la loro offerta con i servizi crypto

I grandi social si sfidano a colpi di NFT: Meta sta progettando un marketplace di token non fungibili e la possibilità di crearli direttamente dalle sue piattaforme social. Twitter abilita le foto profilo in forma di NFT. Di sicuro Twitter è più avanti sulla tabella di marcia, ma fornisce un servizio solo a pagamento. Meta raggiungerà l’uccellino del web e conquisterà i suoi utenti? 

Meta progetta NFT per i suoi social

La notizia arriva dal Financial Times: Meta sta per imbarcarsi in un’avventura NFT. L’azienda di social media sale a bordo del mercato dei token non fungibili attivando nuove funzionalità per i suoi prodotti di punta: Facebook e Instagram. Già a Dicembre 2021 Adam Mosseri, CEO di Instagram, aveva preannunciato l’esplorazione dei token non fungibili e l’interesse per fornire strumenti per renderli accessibili al grande pubblico. Meta darà la possibilità ai suoi utenti di creare e mettere in mostra NFT direttamente dalle piattaforme social. Ma non solo si potranno creare NFT su Facebook e Instagram, all’orizzonte c’è anche il Marketplace NFT di Meta. Non è stata ancora resa nota la blockchain su cui verranno costruiti questi progetti. Tutto è ancora avvolto nel mistero, ma puoi iniziare a spiegare ai tuoi parenti su Facebook tutti i vantaggi di avere un buongiornissimo caffè su blockchain. Facebook e Instagram non sono gli unici social a implementare i token non fungibili. Ci pensa la concorrenza a sistemarli!

Twitter: NFT come foto profilo

Twitter non poteva di certo lasciare in pasto gli NFT a Meta! Alla dichiarazione del colosso dei social media di Mark Zuckerberg, arrivano anche aggiornamenti da Twitter. Per i sottoscrittori di Twitter Blue, il programma a pagamento del social, saranno attivate nuove funzionalità legate ai token non fungibili. Nello specifico, la possibilità di usare NFT come immagini del profilo. Basta alle foto in discoteca con cocktail in mano, stop ai selfie dall’alto e tanti saluti alla corone di laurea in bella vista. Finalmente potrai usare il tuo NFT preferito! Sul profilo di chi userà un token non fungibile come foto profilo saranno disponibili informazioni sul token come il creatore, le sue proprietà e caratteristiche, il network di riferimento.

Cosa implica quest’opzione per gli utenti? Twitter sarà collegato al tuo wallet, alle transazioni e ai tuoi beni crypto come i token non fungibili. La pagina Twitter fornisce delle istruzioni per la sicurezza rivolte a tutti coloro che desiderano implementare questa funzione. Twitter non ti inviterà mai a trasferire soldi dal tuo wallet, non ti chiederà di comunicare chiavi private o seed phrase. Il tuo indirizzo sarà memorizzato per garantire che l’NFT che stai usando sia sempre di tua proprietà. In generale è buona norma seguire tutte le regole di sicurezza del caso. Al momento potranno usare un NFT come foto profilo solo coloro che usano Twitter tramite il sistema operativo iOS. La funzionalità è fornita dalle API di Opensea su Ethereum