L’Ucraina annuncia un Airdrop per chi ha donato crypto

Ucraina annuncia airdrop per donazioni crypto

All’Ucraina arrivano gli aiuti dalla DeFi. Uniswap e Polkadot contribuiscono alla raccolta fondi e il governo promette un airdrop per i suoi sostenitori

Il mondo crypto non si tira indietro per sostenere la resistenza all’occupazione russa. NFT, token, coin: nelle casse del governo ucraino sta confluendo la solidarietà su blockchain. Uniswap ha abilitato una funzione per facilitare le donazioni e Gavin Wood, il fondatore di Polkadot ha elargito 5 milioni in DOT. Per ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo, l’Ucraina annuncia un airdrop. 

Un airdrop per chi ha donato crypto all’Ucraina

Il 2 Marzo 2022 il profilo Twitter ufficiale dell’Ucraina, lo stesso che qualche giorno prima ha invitato a donare criptovalute, annuncia un airdrop: “airdrop confermato. Lo snapshot sarà domani, il 3 marzo, alle 18:00 ora di Kiev (UTC/GMT +2 ore). Ricompense a seguire! Segui le prossime notizie sulla campagna di donazione di crypto dell’Ucraina su @FedorovMykhailo”. Lo snapshot è una fase tipica di ogni airdrop, in questo momento chi decide di elargire premi in crypto, registra tutti coloro che soddisfano i requisiti e che possono partecipare. Questo significa che il 3 Marzo alle 17:00 ora italiana l’Ucraina conteggerà chi ha diritto al premio, è probabile che il requisito per partecipare all’airdrop sia aver fatto una donazione per finanziare il popolo ucraino sotto assedio. Non è ancora chiaro in cosa consista la ricompensa, se un token o un NFT. Aspettiamo aggiornamenti. 

Arrivano gli aiuti dalla DeFi: su Uniswap i token si convertono direttamente in ETH

L’exchange decentralizzato Uniswap ha lanciato una piattaforma che converte direttamente tutti i token ERC-20 in ETH e li manda al governo ucraino in un’unica transazione. Il DEX ha spiegato: “l’indirizzo condiviso dal governo ucraino è in un exchange centralizzato che sembra accettare solo USDT e ETH. Abbiamo costruito questa interfaccia in modo che chiunque voglia donare ma possieda altri token ERC-20 possa farlo con un clic”. Il tutto per venire incontro a chi non ha ETH su Uniswap ma altri token ERC-20 o altcoin. Mykhailo, Vice Primo Ministro dell’Ucraina, ha ringraziato pubblicamente Uniswap per la funzionalità “Donate to Ukraine”, e per aver facilitato così le donazioni.

Gavin Wood dona 5 milioni di dollari in DOT

Il mondo crypto si sta dimostrando molto solidale con il popolo ucraino. Il 27 Febbraio Gavin Wood, fondatore di Polkadot, su Twitter aveva scritto che se il governo ucraino avesse pubblicato un indirizzo Polkadot, avrebbe donato 5 milioni di dollari. La promessa è stata mantenuta! Il profilo dell’Ucraina ha condiviso l’indirizzo Polkadot e presto sono arrivati 298.367 DOT (più di 5 milioni di dollari al momento della scrittura di questo articolo). In totale l’indirizzo Polkadot del governo ucraino ha raccolto più di 7 milioni di dollari. Anche in questo caso Mykhailo ha ringraziato così: “la comunità Crypto continua a sostenere l’Ucraina. Sono grato a @gavofyork che ha fatto una donazione impressionante di $5M da @Polkadot $DOT. Questo contribuirà certamente alla vittoria ucraina, oltre a sostenere il popolo civile. Vinceremo – le persone migliori con noi”.

Fino a questo momento sono stati raccolti dal governo ucraino 3.79038236 BTC e 2.492.834 milioni di dollari in ETH. 

Bitcoin in Ucraina: le donazioni e il ruolo delle crypto

Donazioni in Bitcoin in Ucraina, quanto valgono le crypto

La solidarietà mondiale passa attraverso le donazioni in Bitcoin in Ucraina. La decentralizzazione è l’arma vincente nelle crisi? 

Il conflitto in Ucraina ha scosso le coscienze in tutto il mondo, la guerra ha avuto un forte impatto sul mondo come lo conosciamo. Compreso quello finanziario. È il primo caso nella storia in cui arriva la notizia di una nazione sotto assedio che chiede donazioni in criptovalute. Che ruolo possono giocare le crypto nei momenti di crisi? Ecco una panoramica delle questioni legate al conflitto russo-ucraino e alle criptovalute.  

Premessa: le criptovalute sono neutrali

Il sistema di Bitcoin è stato ideato nel lontano 2008 per offrire un’alternativa al sistema finanziario centralizzato. Tutte le criptovalute, essendo decentralizzate, non sottendono alle regole delle Nazioni. Nel bene e nel male. Come si comporta qualcosa di completamente indipendente dagli stati in situazioni in cui i protagonisti sono i governi e le forze politiche? Gli eventi geopolitici di questi giorni accelerano la consapevolezza sull’utilizzo di Bitcoin come sistema di pagamento incensurato, che continua a funzionare anche quando i governi e le banche sono in difficoltà. Sia Ucraina che Russia stanno guardando alle criptovalute come risorsa. La prima per finanziare la resistenza, l’altra per difendersi dalle sanzioni imposte per incoraggiare il ritiro dell’esercito.

I volumi delle transazioni e degli acquisti di criptovalute in questi due paesi è aumentato notevolmente. Intanto dopo un parziale crollo cominciato con l’invasione dell’Ucraina il 24 Febbraio 2022, il prezzo di Bitcoin è tornato a salire chiudendo a 43.193 dollari il 28 Febbraio. Ha registrato così un aumento del più 14% in sole 24 ore. 

Le richieste dell’Ucraina: bloccate i wallet russi

Mykhailo Fedorov, vice primo ministro e ministro della trasformazione digitale dell’Ucraina, ha invitato i broker e gli exchange di criptovalute a bloccare i conti degli utenti russi e bielorussi. Tuttavia questo genere di operazioni non possono essere compiute senza una giustificazione legale ad hoc. Il CEO di Kraken Jesse Powell, per esempio, ha detto che l’exchange “non può congelare i conti dei nostri clienti russi senza un requisito legale per farlo”. All’illegittimità giuridica di bloccare i wallet russi, si unisce il proposito degli exchange di salvaguardare i cittadini russi che non sono coinvolti nel conflitto: Binance ha riferito di non voler congelare unilateralmente i conti di milioni di utenti innocenti.

Yulia Parkhomenko, capo del gruppo di esperti di asset virtuali presso il Ministero della trasformazione digitale dell’Ucraina, ha rivelato l’intenzione di intraprendere un percorso per ottenere i permessi legali per farlo. Sull’accanimento nei confronti dei cittadini russi, Parkhomenko ha commentato: “questa è una misura necessaria. Non c’è modo di identificare chi finanzia la guerra e chi no”.

In Russia? Rublo a picco ed esclusione dalla SWIFT

Anche in Russia si teme una corsa agli sportelli bancari, il rublo infatti è ai minimi storici e gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno annunciato l’esclusione della Russia dal sistema SWIFT. La Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT) è un network di pagamenti che coinvolge istituzioni finanziarie di tutto il mondo, non farne parte significa essere disconnessi dal sistema finanziario internazionale. La principale funzione della SWIFT è fornire un sistema di comunicazione per le transazioni di denaro su scala globale. Secondo la BBC lo SWIFT è usato da 11mila banche in 200 nazioni, e ogni giorno viene usato per più di 40 milioni di trasferimenti di denaro.

Nel comunicato della commissione europea si legge: “mentre le forze russe scatenano il loro assalto su Kiev e altre città ucraine, siamo decisi a continuare a imporre alla Russia dei costi che la isoleranno ulteriormente dal sistema finanziario internazionale e dalle nostre economie”. Le sanzioni dell’Unione Europea prevedono anche delle restrizioni alla Banca Centrale Russa nel caso in cui si adoperi per aggirare i provvedimenti. Tutto ciò potrebbe portare la Russia ad incentivare l’uso di sistemi come Bitcoin per eludere l’isolamento. 

Le donazioni in Bitcoin in Ucraina

In Ucraina per evitare il collasso del sistema bancario, i prelievi di denaro sono stati limitati e, in un secondo momento, congelati. Il tasso di riserva obbligatoria delle banche è sotto attacco, non a tutti i clienti può essere garantito il prelievo dei loro risparmi. Nonostante la soluzione sia comprensibile, questo ha portato diversi problemi agli ucraini. In questo scenario entrano in gioco le criptovalute che in questo particolare momento può portare un aiuto significativo a chi è in difficoltà.

Proprio per questo le crypto vengono usate per raccogliere e distribuire donazioni. Gli aiuti al popolo invaso stanno viaggiando su blockchain, le criptovalute sembrerebbero essere il modo più efficace per far arrivare aiuti economici all’Ucraina dall’estero, ora che i sistemi bancari sono compromessi. Il 26 Febbraio 2022 il profilo Twitter ufficiale dell’Ucraina ha pubblicato i suoi indirizzi chiedendo donazioni in criptovalute (BTC, ETH, USDT e ora anche DOT), ma anche altri enti hanno lanciato l’appello. Come UkraineDAO, l’organizzazione decentralizzata che con NFT della bandiera ucraina, raccoglie fondi per le organizzazioni locali che stanno aiutando chi è stato colpito dall’invasione. La DAO è stata fondata da Nadya Tolokonnikova, di Pussy Riot il gruppo punk rock femminista di Mosca conosciuto per difendere i diritti LGBT e per l’opposizione a Putin. 

UkraineDAO è sostenuta da personalità crypto di spessore come Stani Kulechov, CEO di Aave

Quando si tratta di trasferire i propri soldi è sempre buona norma assicurarsi che i progetti o le associazioni dietro alle raccolte fondi siano affidabili. Le community crypto su Reddit si stanno muovendo per segnalare le truffe. L’informazione è il primo passo per far arrivare la tua donazione a chi ha bisogno.

Il Manchester City costruisce il primo stadio nel Metaverso

Il primo stadio nel Metaverso è quello del Manchester City

Il club calcistico ha concluso un accordo con Sony per replicare il suo stadio in digitale. Cosa cambierà? Il coinvolgimento dei tifosi e i diritti di trasmissione

Il calcio inglese fa scuola nel futuro dello sport. La nuova iniziativa del Manchester City per portare il suo stadio nel Metaverso avrà delle conseguenze nel modo di interagire con gli eventi sportivi. Ma come mai sempre più club sportivi e atleti si tuffano in progetti su blockchain o scelgono sponsor crypto? Scoprilo in questo articolo!

La tecnologia Sony per il primo stadio nel Metaverso

Il Manchester City ha annunciato la costruzione del primo stadio al mondo nel Metaverso in collaborazione con Sony. È stato infatti firmato un accordo triennale per la realizzazione di una copia digitale dello stadio del club, conosciuto come Etihad. In questa prima fase del progetto degli specialisti di realtà virtuale stanno completando una mappatura digitale dello stadio per replicarlo. La tecnologia di tracciamento usata è Hawk-Eye di Sony, che sta mettendo a disposizione la sua esperienza nell’analisi delle immagini. 

Perché il Manchester City sbarca nel Metaverso?

Costruire uno stadio nel Metaverso sembrerebbe innanzitutto un’opportunità per avvicinare i tifosi agli eventi che riguardano la squadra. L’idea del club inglese è quella di trasmettere le partite dal vivo in contemporanea nella loro controparte virtuale, proponendo un’esperienza immersiva anche a chi non può raggiungere l’Etihad fisicamente. Il tutto grazie a dispositivi come visori per la realtà virtuale, auricolari, controller manuali. Inoltre nel Metaverso i fan potrebbero incontrare i calciatori e acquistare prodotti dedicati e a edizione limitata. 

“Il punto fondamentale di avere uno spazio nel Metaverso è la possibilità di ricreare il gioco, puoi guardare la partita in diretta, essere parte dell’azione in diversi modi e sotto diverse angolazioni, in più lo stadio può essere riempito senza limitazioni essendo completamente virtuale”, queste le parole di Nuria Tarre, la Marketing Manager del City.

La svolta nei diritti di trasmissione 

Guardare una partita di calcio nel Metaverso è a tutti gli effetti un’alternativa al classico trio tv-birretta-divano. Secondo Tarre fra 10 anni la televisione non sarà più il mezzo preferito dai tifosi per seguire la loro squadra. Se la prospettiva del City dovesse realizzarsi, i club calcistici potrebbero rivendere i loro diritti di trasmissione ai fan attraverso i Metaversi, senza appoggiarsi ad ulteriori intermediari. Addio agli abbonamenti, ai canali sportivi sulle reti nazionali e a quelle private che si contendono i permessi per mandare in onda le partite. Vedere una partita di calcio diventerebbe un’azione completamente decentralizzata, dal produttore al consumatore. In questi termini i club calcistici otterrebbero un gran vantaggio, stabilendo tariffe e modalità secondo le loro esigenze. La decentralizzazione sarà un vantaggio anche per i tifosi? Il primo stadio nel Metaverso potrebbe segnare una svolta. 

Sport e crypto? Cosa spinge questo gioco di squadra?

Il derby di Manchester si gioca a colpi di blockchain! Mentre il City costruisce nel Metaverso e distribuisce il suo fan token su Socios.com, il United ha firmato con Tezos per sponsorizzare il kit di allenamento. Ma come mai il numero di club sportivi e atleti che hanno a che fare con le crypto cresce sempre di più? Un report di The Block riporta le testimonianze delle agenzie di marketing sportivo. Da un lato la crescita delle collaborazioni a stampo crypto dipende dalle conseguenze del buco economico che ha lasciato ai club la pandemia. Con partite sospese e stadi chiusi, le squadre hanno accumulato debiti e sono alla ricerca di partnership vantaggiose. La scelta sembrerebbe ricadere sulle crypto perché a differenze della maggior parte dei business, durante l’emergenza sanitaria sono cresciute in maniera esponenziale e hanno a disposizione i capitali che servono allo sport per rimettersi in sesto. 

Nelle agenzie di marketing sportivo si va a caccia di collaborazioni crypto, secondo gli esperti del settore non ci sarà fetta del mondo sportivo che rimarrà lontana dalla blockchain. 

Il primo stadio nel Metaverso sarà quello del Manchester City ma non è ancora stata comunicata la piattaforma di realizzazione. Sarà The Sandbox o forse Decentraland

La crisi russo-ucraina e il prezzo di Bitcoin

Prezzo Bitcoin il crollo per la crisi russo-ucraina

Nel Bear Market dell’ultimo periodo, anche le tensioni militari in Ucraina hanno influenzato il prezzo di Bitcoin. Ecco le tappe della decrescita della criptovaluta a Febbraio 2022

In questo periodo i mercati internazionali e le borse di tutto il mondo risentono della crisi tra Russia e Ucraina, il mercato crypto, già ribassista, ha visto il prezzo di Bitcoin continuare a scendere mano a mano che la tensione geopolitica si aggrava. Il prezzo più basso è stato raggiunto il 24 Febbraio 2022 in concomitanza con il primo attacco militare della Russia. Il mese si è aperto con BTC a 38.743 dollari e al momento della stesura di questo articolo, è 35.408. 

Se il conflitto dovesse prolungarsi sul lungo termine, le conseguenze sui mercati e la situazione energetica globale sarebbero davvero impattanti. Per non parlare del peso sulle vite umane e sulle comunità. Anche se al momento i cittadini ucraini e di tutto il mondo hanno preoccupazioni più pressanti del prezzo delle criptovalute, dare uno sguardo ai mercati è un modo per conoscere lo stato generale di ansia e timori, data l’importanza della Russia nel settore energetico. Il Fear and Greed Index si trova nello stato di “extreme fear” e il prezzo dell’oro ha cominciato a salire confermandosi l’investimento preferito nei momenti di incertezza.

In questo articolo troverai la reazione del mercato e anche quella delle persone nel settore crypto al conflitto in Ucraina.

Cosa succede in Ucraina?

Con crisi russo-ucraina si intende una crisi diplomatica e militare che si porta avanti a fasi alterne dal 2021 ma che rispecchia antichi conflitti tra i due paesi. Il mondo intero si è allarmato vedendo l’enorme quantità di soldati, presidi militari e armi pesanti schierati al confine ucraino. Il territorio interessato dal conflitto è il Donbass in cui dal 2014 si scontrano le forze armate ucraine e le milizie locali filo-russe che vorrebbero l’indipendenza dall’Ucraina. Inoltre l’Ucraina sta cercando di intraprendere un percorso di avvicinamento alla NATO e all’Unione Europea, cosa che sembra non andare a genio a Putin che accusa l’Occidente di voler circondare la Russia da tutti i fronti. 

15 Febbraio 2022 – Bitcoin a 44.575$

Il 15 Febbraio 2022 è la data in cui tutto il mondo ha puntato l’attenzione verso l’Europa Orientale. Perché? La Duma di Stato (ovvero il Parlamento) della Federazione Russa ha approvato la richiesta di Putin di riconoscere l’indipendenza dall’Ucraina dei territori di Doneck e Lugansk. Il prezzo di Bitcoin si è chiuso a 44.575, il giorno prima a 45.586. In un primo momento infatti BTC non ha subito grandi cambiamenti. 

16 Febbraio 2022 – Bitcoin a 43.961$

La preoccupazione del 15 Febbraio sembra essere solo un falso allarme quando il giorno dopo viene annunciato il ritiro delle truppe russe dal confine ucraino. Bitcoin comincia piano piano a scendere. 

18 Febbraio 2022 – Bitcoin a 40.030$

L’annuncio del ritiro delle truppe sembra essere smentito dagli Stati Uniti che sostengono che da Mosca siano arrivate ulteriori forze armate. Mentre i diplomatici di tutto il mondo si riuniscono per scongiurare il peggio, tutti temono l’imminente invasione dell’Ucraina. Il prezzo di Bitcoin tocca i 40 mila dollari. 

23 Febbraio 2022 – Bitcoin a 37.296$

Anche se Mosca sostiene che i soldati siano al confine ucraino per una missione di mantenimento della pace, l’Occidente teme che Putin voglia creare un pretesto per giustificare un eventuale attacco militare. Le azioni russe scendono dell’8% e i mercati azionari europei aprono tutti in ribasso. Un anno fa, il 23 Febbraio, il prezzo di Bitcoin era di 48.824$. 

24 Febbraio 2022 – uno dei prezzi più bassi da Luglio 2021

Putin ha dichiarato che l’esercito russo sta intraprendendo una “speciale operazione militare” in Ucraina e i mercati di tutto il mondo sono crollati. Alle prime luci dell’alba la Russia ha lanciato missili in diverse aree del paese, tra cui la capitale Kiev e la città di Charkiv. Il prezzo di Bitcoin si aggira intorno ai 35 mila dollari, uno dei prezzi più bassi degli ultimi tempi. 

E le altcoin?

Non è stato solo il prezzo di Bitcoin a scendere, anche le principali altcoin stanno accusando il periodo di crisi. Dal 15 Febbraio al 23 Febbraio, il prezzo di ETH è sceso del 18%, quello di ADA del 21%. 

La reazione sentita della Community Crypto

In mattinata Vitalik Buterin, il fondatore di Ethereum di origine russa, ha scritto un tweet nella sua lingua madre che può essere tradotto in questo modo: “sono molto turbato dalla decisione di Putin di abbandonare la possibilità di una soluzione pacifica alla disputa con l’Ucraina e di iniziare invece una guerra. Questo è un crimine contro il popolo ucraino e russo. Voglio augurare a tutti di trovare la pace, anche se so che non ci sarà pace. Gloria all’Ucraina”. In un tweet successivo Buterin ha aggiunto: “promemoria: Ethereum è neutrale, io non lo sono”.

Anche Sam Bankman-Fried si è espresso a riguardo: “E, cosa più importante, potrebbe esserci una guerra. Questo è davvero un male per il mondo. F***k tutta questa roba dei prezzi. Andate fuori e fate qualcosa di carino per qualcuno”.

Tieni d’occhio il prezzo di BTC!

5 curiosità su The Graph

The Graph 5 curiosità sulla crypto per l’indicizzazione

Come mai Vitalik Buterin e Andre Cronje sono interessati a The Graph? Cosa fanno fondatori del protocollo nel tempo libero? A cosa serve la prima dapp nativa?

Sull’exchange di Young Platform c’è un nuovo arrivato, GRT il token del protocollo The Graph. Grazie all’articolo di Academy sappiamo che The Graph è uno strumento davvero potente per lo sviluppo del Web3, ma forse non conosci i suoi lati più pop. Ecco la lista delle 5 curiosità su The Graph, il protocollo per l’indicizzazione! 

1. The Graph: lo sponsor ufficiale del torneo di scacchi dell’ETHDenver 2022

Il 20 Febbraio 2022 a Denver si è concluso l’evento annuale più atteso dai fan di Ethereum, l’ETHDenver la convention degli sviluppatori di tutto l’ecosistema ETH. Dopo workshop e conferenze sulle ultime novità della blockchain, i visitatori hanno potuto partecipare ad attività ricreative come “rilassanti” partite di scacchi con le menti più dotate d’America. Giusto per staccare il cervello dopo aver programmato tutto il giorno. Il torneo ufficiale dell’ETHDenver è stato sponsorizzato proprio da The Graph. Il torneo si è svolto in due fasi: una prima tranche di qualificazione online mentre le ultime partite si sono svolte in presenza. I 10 giocatori migliori e 6 ospiti a sorpresa (tra cui Buterin) hanno disputato le finali nell’Art Hotel Lounge: “16 giocatori si affronteranno in un duello fisico di scacchi fino alla morte (ma per favore non uccidete Vitalik, ci serve vivo e vegeto).” I vincitori hanno ricevuto premi in crypto e un POAP (Proof of Attendance Protocol) ad hoc. Il torneo è stato organizzato da Nifty Chess una dapp sulla blockchain xDai per salvare partite e mosse di scacchi in formato NFT e collezionarli o venderli. 

2. Andre Cronje e The Graph

Nel 2018 Andre Cronje definiva The Graph un “sexy code”. Il protocollo ancora agli inizi è stato subito messo alla prova dal DeFi Architect che in un articolo ha spiegato che nessuno è perfetto e che The Graph, frutto di una di quelle connessioni geniali che ci si aspetterebbe anche da Cronje, doveva aver pur qualche difetto! La sua conclusione dopo l’analisi tecnica? “Grande codice, grande idea, aggiunge un valore reale, ha un vero caso d’uso decentralizzato. Peccato che abbia bisogno di un token (farà male all’adozione), ma è solido. Non vedo l’ora di usarlo, sarà la mia nuova API decentralizzata per Etherscan”, siamo nel 2022 e il token è arrivato! Quindi per Cronje The Graph è il protocollo delle meraviglie? Chissà, intanto nel 2021 è stata stretta la collaborazione tra Fantom e The Graph. La blockchain, di cui Cronje è collaboratore, ha iniziato ad usare il protocollo permettendo agli sviluppatori di costruire dapp su Fantom grazie aidati raccolti da The Graph.

3. Everest, la prima dapp su The Graph

La lista delle 5 curiosità su The Graph continua con  Everest, la prima dapp costruita con The Graph. Si tratta di un registro universale per i progetti crypto. Al momento sono catalogati 1574 progetti divisi in tantissime categorie come Business Service, DeFi, Education, Entertainment, Marketplace, Social. Everest è nata dall’esigenza di tenere traccia di tutte le applicazioni su blockchain e renderle consultabili. Everest è uno strumento di scoperta per il Web3 e rende giustizia al mondo crypto e alla creatività degli sviluppatori che lo stanno costruendo. Su Everest puoi trovare tutte le informazioni dei progetti crypto che sono catalogati e, dal momento che è implementata con il protocollo di The Graph, i dati sono sempre disponibili e reperibili per tutti. Amanti dell’organizzazione, degli elenchi e delle categorie, Everest è la gioia dei vostri occhi. La Marie Kondo del Web3! 

4. Per Vitalik Buterin Ethereum può scalare con The Graph 

Uno dei problemi del network di Ethereum che minano la sua scalabilità è l’enorme di quantità di informazioni da gestire. Vitalik Buterin in un post cita The Graph tra le possibili soluzioni per migliorare la scalabilità di Ethereum. L’idea è quella di espandere lo spazio disponibile su Ethereum spostando su The Graph alcuni dati: “Protocolli come The Graph possono creare marketplace in cui i clienti pagano i server per i dati storici con Merkle Proof della loro correttezza. Questo crea un incentivo per le persone e le istituzioni a gestire server che immagazzinano dati storici e li forniscono on demand.” The Graph potrebbe allora tornare utile nel passaggio a Ethereum 2.0, infatti la nuova chain Proof-of-Stake non conterrà tutto lo storico delle transazioni della blockchain che rimarrà invece nella Proof-of-Work chain. Gli utenti probabilmente cancelleranno il vecchio codice ma con The Graph può essere registrato e reso disponibile qualora dovesse tornare ancora utile. 

5. Una band metal decentralizzata

Jannis Pohlmann, uno dei fondatori di The Graph, è il chitarrista della band metal MÆNAD. Dal palco del Web3 a quello di un concerto è un attimo. Nella band di Lubecca insieme a Pohlmann troviamo sempre alla chitarra Manuel Clös, alla batteria Florian Markowsky e al basso Maik Stille. Avendo un membro crypto, il progetto musicale MÆNAD ha un’impronta tutta decentralizzata. I pezzi della band infatti sono disponibili su Audius, la piattaforma su blockchain per lo streaming in cui gli artisti guadagnano crypto grazie al supporto dei fan. Audius è su Solana e al momento conta più di un milione di ascoltatori al mese. 

La lista delle 5 curiosità su The Graph è finita ma segnati questa data: 2 Giugno 2022, in cui si svolgerà il Graph Day a San Francisco!

The Graph (GRT) arriva su Young Platform!

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L’arma segreta di tutti gli sviluppatori di dapp? The Graph, il protocollo che rende disponibili velocemente i dati su blockchain. Da oggi su Young Platform!

Sull’exchange di Young Platform da oggi è disponibile GRT, l’utility token di The Graph, il protocollo che incoraggia e facilita la creazione di dapp per il Web3. 

Che cos’è The Graph?

The Graph è un protocollo open-source per raccogliere e rendere accessibili i dati della blockchain in maniera decentralizzata. Uno dei punti forti della blockchain è che le informazioni che circolano tra i blocchi sono pubbliche, tuttavia, anche se questi dati sono accessibili a tutti, rintracciarli può essere complicato. Esistono due strade per scovare un dato sulla blockchain, la prima è ripercorrere tutta la storia della chain (un processo decisamente lungo), la seconda utilizzare dei blockchain explorer. Questi strumenti però, come ad esempio Etherscan, sono software di proprietà di aziende, enti centralizzati che richiedono una licenza. La terza strada è The Graph, chiamato da molti il “Google delle blockchain”. 

The Graph funziona come un indice per il Web3, è un registro di dati ordinati e facilmente reperibili attivo dal Dicembre 2020. Perché è così utile avere a portata di mano questo tipo di dati? Perché gli sviluppatori possono servirsene per costruire applicazioni decentralizzate sia complesse che performanti. Il protocollo The Graph è nato proprio con lo scopo di facilitare il loro lavoro: le dapp che utilizzano The Graph rendono disponibili in maniera immediata i loro dati, le loro API e i loro strumenti di programmazione. In questo modo i dati utili ad altre dapp sono decentralizzati, semplici da trovare e questo rende le dapp più veloci e quindi user-friendly. 

Che cos’è GRT?

GRT è l’utility token di The Graph. GRT è un ERC-20 token, costruito su Ethereum, che verrà utilizzato per la futura governance, per lo staking e nell’economia interna di The Graph. 

La raccolta di informazioni e la loro organizzazione è opera dell’azione combinata di più figure: ci sono gli indexer che si occupano dell’indicizzazione dei dati o i curator che selezionano quelli più significativi. Ma anche i delegator, i fisherman e gli arbitrator. Questi vengono incentivati a svolgere al meglio la loro mansione grazie a ricompense in GRT. Dall’altro lato gli utenti che vogliono accedere ai dati raccolti da The Graph pagano le commissioni in GRT. 

Perché abbiamo scelto GRT?

The Graph è uno strumento decisivo per costruire una versione di internet decentralizzata, dove le informazioni sono i mattoni, la base essenziale da cui partire. Il Web3 ha bisogno di risorse come queste che incoraggiano tutti coloro che hanno un’idea e la vogliono realizzare su blockchain. Sono già numerose le dapp che utilizzano il protocollo di The Graph, tra queste Decentraland, Uniswap, Sushiswap ed ENS

Quali pair sono disponibili per GRT?

  • GRT-EUR
  • GRT-USDT

Vuoi saperne di più?

Leggi l’articolo di Academy dedicato a The Graph!

Nuove soluzioni per l’interoperabilità di Avalanche

Online nuovo bridge e subnet del network di Avalanche

Un nuovo bridge connette Avalanche e Ethereum in maniera economica e veloce ed è scoppiato il boom dei subnet 

L’espansione del settore DeFi, così come gli NFT o i social token ha reso chiaro che nessuna blockchain da sola può gestire l’intera mole di informazioni e transazioni. Tutte le blockchain sono alla ricerca di nuove soluzioni per l’interoperabilità e la scalabilità: su Avalanche è attivo un nuovo bridge e tutti si preparano a un’ondata di nuovi subnet. 

Su Avalanche c’è un nuovo bridge cross-chain

Si chiama Narni, è già attivo su altre blockchain come quella di Polygon ed è un sistema sviluppato da Umbria Network. Narni dunque è un bridge creato da un ente esterno all’Ava Labs e va ad affiancare il già esistente Avalanche Bridge (AB) operativo da Luglio 2021. L’AB aveva sostituito e potenziato l’Avalanche-Ethereum Bridge (AEB) del Febbraio 2021. Per Avalanche il collegamento con Ethereum è fondamentale per trasferire token da una blockchain all’altra e per poter utilizzare tutte le dapp che sono costruite su Ethereum. In generale l’interoperabilità ovvero la capacità di una blockchain di scambiare informazioni con un’altra, è una caratteristica che tutte le blockchain stanno implementando. Lo scopo infatti è quello di avere a disposizione una rete di servizi e applicazioni aperte e siccome la maggior parte delle dapp sono su Ethereum, avere un collegamento è indispensabile. 

Tuttavia passare da una blockchain all’altra può essere molto costoso e molto lento, la sfida è cercare il bridge più conveniente. Rispetto al bridge ufficiale di Avalanche, l’AB, Narni è più economico e veloce. In questo video si mettono a confronto proprio queste due qualità di AB e di Narni. 

Di fronte alla stessa transazione di 0,01 ETH, AB impiega 10 minuti e 34 secondi, per un costo di 27,62 dollari mentre con Narni la transazione viene validata in 2,42 secondi per 2,43 dollari. La particolarità di Narni è l’utilizzo di un protocollo di fornitura di liquidità, il bridge in questo modo ha sempre a disposizione i token di entrambe le blockchain per facilitare la migrazione da una all’altra. Entro la fine del 2022 Narni sarà attivo anche su Solana e Cardano. 

Avalanche è un network multi-chain: il caso dei subnet

Se parliamo di interoperabilità su Avalanche, non si possono non citare i subnet.  I subnet, abbreviazione di subnetwork, rendono Avalanche un ecosistema multi-chain e nascono con un preciso scopo: migliorare la scalabilità della blockchain. L’obiettivo si può raggiungere in due modi, agendo verticalmente sulla scalabilità della blockchain oppure orizzontalmente. Nel primo caso si cerca di rendere la blockchain stessa più veloce, nel secondo di moltiplicare i livelli della catena e di conseguenza aumentare il numero di TPS. I subnet sono un modo orizzontale per scalare Avalanche, sono infatti blockchain che fanno riferimento al meccanismo di consenso del network principale, ma eseguono le transazioni con un proprio network di validatori e in modo indipendente. 

L’idea alla base è che ogni applicazione su blockchain abbia le proprie esigenze e quindi i subnet permettono di creare la propria blockchain con un estremo livello di personalizzazione. È persino possibile implementare il proprio protocollo per smart contract (Virtual Machine) con specifiche regole per la validazione di transazioni, decidere se rendere la blockchain permissionless (aperta a qualsiasi validatore) oppure se selezionare i validatori che possono lavorarci. Il vantaggio è la libertà di scelta, ma anche la possibilità di accedere immediatamente a un sistema di consenso scalabile, ad ampia liquidità e a un ecosistema in crescita, infatti il network principale di Avalanche si occupa anche di mettere in comunicazione tutti i suoi subnet e le altre blockchain.

Alcuni progetti su Avalanche hanno già espresso la loro volontà di sviluppare il proprio subnet, tra questi troviamo Pangolin (PNG), il primo DEX su AVAX. Il CEO di Pangolin, Justin Trollip, ha espresso i suoi piani per la creazione del subnet chiamato Camelot i cui validatori dovranno possedere PNG. I subnet di Avalanche saranno la nuova tendenza del 2022? 

Novità su Polygon, l’altcoin trending su Young Platform

Le ultime notizie da Polygon, la crypto del Web3

Sapevi che MATIC è tra le altcoin più scambiate su Young Platform questo mese? Scopriamo le ultime novità e funzionalità che possono aver spinto questo trend!

Nelle prime settimane di Febbraio 2022 nella classifica delle crypto più scambiate sull’exchange di Young Platform trionfa MATIC, il token della blockchain Polygon. Qualcuno dirà “niente di nuovo! Polygon è il Layer 2 più scalabile di Ethereum”, qualcun altro potrà rimanere sorpreso dalle conquiste di MATIC. Gli utenti di Young Platform hanno premiato Polygon e proviamo ad ipotizzare perché. Quali notizie da MATIC? Cosa sta succedendo al network Polygon? 

Un finanziamento da 450 milioni di dollari per l’innovazione

Il 7 Febbraio 2022 Polygon ha annunciato di aver ricevuto un finanziamento di circa 450 milioni di dollari attraverso una vendita privata del suo token nativo MATIC. Il round di finanziamento è stato guidato da Sequoia Capital India e da importanti investitori come SoftBank Vision Fund 2, Galaxy Digital, Galaxy Interactive. Come sarà usato questo bottino dal team di Polygon? Il finanziamento sarà usato per due scopi: rendere Polygon la blockchain di punta del Web3 e continuare a studiare il zero-knowledge protocol (ZK). Questo protocollo, che viene chiamato anche zero-knowledge proof, è considerato da molti (e dal team di Polygon in primis) la chiave per risolvere tutti i problemi di scalabilità delle blockchain. Per lo sviluppo del ZK Polygon ha già investito 1 miliardo di dollari. 

Polygon al lavoro per il Web3

Sandeep Nailwal, co-fondatore di Polygon, ha commento il recente finanziamento di Sequoia Capital India con queste parole: “il Web3 si basa sugli ideali open-source del primo Internet, permettendo agli utenti di creare valore, controllare la rete e raccoglierne i frutti. Ethereum, scalato da Polygon, sarà il fondamento di questa prossima fase dell’evoluzione del Web”.

Al Web3 servono blockchain scalabili, veloci ed economiche e Polygon con le sue tariffe ha intenzione di essere il network di riferimento per il passaggio alla nuova fase di internet. Una causa dell’avvento del Web3 oggi si può ricercare nella diffusione e nella popolarità degli NFT o della DeFi, che hanno congestionato Ethereum e causato un aumento delle tariffe. A questo proposito Polygon conferma il suo obiettivo di scalare Ethereum. Un settore in cui Polygon si dimostra essere già al passo coi tempi è il gaming del Web3: notevoli esponenti di questa industria hanno scelto Polygon, tra loro ci sono Aavegotchi, Decentraland, e The Sandbox di Animoca Brands. A Luglio 2020 è nato anche Polygon Studios, il ramo del network per lo sviluppo del gaming e degli NFT (a Febbraio 2022 ne è diventato CEO Ryan Wyatt, ex l’Head of Gaming di Youtube).

Polygon ieri e oggi: qualche dato della crescita esponenziale del network

La blockchain di Polygon nel 2021 ha registrato 1 miliardo di transazioni, con oltre 130 milioni di indirizzi attivi nel network per un totale di 3 milioni di transazioni al giorno. Più del doppio del volume di Ethereum! Mentre il token MATIC ha una capitalizzazione di mercato di oltre 12 miliardi di dollari. Nel Febbraio 2021 circa un centinaio di Dapp si basavano sul network di Polygon, un anno dopo, il 27 Gennaio 2022 Polygon è arrivata a quota +7000 Dapp. Cosa attira tanti sviluppatori a Polygon? Costi bassi e velocità di esecuzione delle transazioni, sommati alla compatibilità con Ethereum. 

Polygon è sulla strada per diventare l’opzione più scalabile per le piattaforme del Web3, ci si può trovare qualsiasi applicazione! Dai prestiti decentralizzati come Aave, a case di alta moda come Dolce e Gabbana, a marketplace di NFT quale Opensea. Lo scorso Dicembre anche Uniswap, il DEX per eccellenza, è migrato su Polygon con il suo protocollo V3 unendosi all’allegra combriccola di Curve e 1inch

Un dato interessante su queste migliaia di Dapp? Il 55% dei progetti sono integrati esclusivamente su Polygon mentre il 45% usa anche la blockchain di Ethereum. Un bel risultato per un Layer 2!

Passi in avanti per la decentralizzazione della governance di Polygon

Le notizie da Polygon non finiscono qui! Sul blog ufficiale della blockchain il 19 Gennaio 2022 è apparso un post dal titolo “State of Governance: Decentralization” in cui si spiega alla community la fondazione di un nuovo team per ottimizzare la decentralizzazione della governance di Polygon. La missione del nuovo team viene riassunta così “aumentare gradualmente la decentralizzazione dei prodotti Polygon attraverso l’uso di strutture di governance off-chain e on-chain”.

Decentralizzare completamente un progetto ha le sue difficoltà e Polygon lo sa bene, la prima fra tutte è l’immediatezza delle decisioni. Un leader, o un gruppo ristretto di persone, compie delle scelte in maniera più rapida rispetto un’intera community perché non c’è bisogno di passare per un processo decisionale democratico. Scegliere di decentralizzare la governance del network, per Polygon, sarà una sfida di velocità. Una blockchain con transazioni rapide come Polygon non può di certo rallentare sulla governance! Il team perciò ha previsto una decentralizzazione graduale e la fondazione della Polygon Ecosystem DAO

La prima questione da affrontare in stile decentralizzazione riguarda la scelta dei validatori. Polygon infatti utilizza il meccanismo di consenso Proof-of-Stake e i validatori sono i responsabili della creazione dei blocchi. Fin dalla fase di testnet il nucleo originario degli sviluppatori di Polygon ha stabilito che i validatori venissero selezionati tra un gruppo limitato di 100 nodi, tuttavia ora sembra emergere la necessità di sostituire alcuni validatori di questo gruppo, considerati non performanti. La proposta, che passerà attraverso il vaglio della DAO, è quella di selezionare i validatori tramite “aste”. Alcune delle obiezioni che sono già state avanzate nei confronti di questo meccanismo riguardano la creazione di un’ulteriore esclusività: si potrebbero creare dei cartelli e partecipanti più abbienti potrebbero influenzare l’asta. Come sbroglieranno questa matassa in casa Polygon? Attendiamo i prossimi sviluppi che, a quanto precisato dal team, saranno sempre comunicati puntualmente e in maniera trasparente. 

Forse è proprio tra tutte queste novità di Polygon che si nasconde il motivo della sua crescita e dell’affetto degli utenti di Young Platform! Un esercito di cuoricini viola! 

3 notizie Crypto dal mondo del Calcio

Criptovalute e calcio UEFA, Cristiano Ronaldo, Marco Verratti

Nuovi sponsor targati blockchain per UEFA e Manchester United e una LAND super chic di The Sandbox venduta a Marco Verratti centrocampista della nazionale italiana

Notizie crypto a tema sport? Presenti! Tantissimi progetti su blockchain iniziano a collaborare con i club calcistici più grandi del mondo. Sponsor, NFT e un nuovo modo di costruire il rapporto con i tifosi. In questi giorni 3 notizie hanno portato l’attenzione sul connubio crypto e calcio. Scoprile in questo articolo!

1. Per le prossime tre stagioni la UEFA è marchiata blockchain

Il 15 Febbraio 2022 UEFA ha annunciato che Socios.com sarà lo sponsor ufficiale per le prossime tre stagioni. Socios.com è una piattaforma sulla blockchain Chiliz per comprare i fan token di squadre o club sportivi, dal basket alla Formula1. I token più diffusi sono quelli delle case calcistiche, su Socios.com si possono trovare i token di F.C. Barcelona, Juventus, Paris Saint-Germain, Atlético de Madrid, A.S. Roma, F.C. Inter e A.C. Milan. Il motto di Socios.com è “Be more than a fan” perché con i token ognuno può partecipare attivamente alla vita della propria squadra del cuore. 

Socios.com quindi sarà il partner di tutti i tornei e le iniziative dell’Union European Football Associations come la Champions League, l’Europa League, l’Europa Conference League e la UEFA Super Cup. Nel comunicato ufficiale Guy-Laurent Epstein, il direttore del marketing di UEFA, ha ribadito che quella tra UEFA e Socios.com è una collaborazione perfetta, entrambe le realtà infatti portano sport di alto livello in tutto il mondo. Dall’altro lato Alexandre Dreyfus, CEO di Socios.com ha dichiarato: “Questa partnership innovativa è il risultato dell’impegno comune della UEFA e di Socios.com ad abbracciare l’innovazione e la tecnologia per migliorare l’esperienza dei tifosi nello sport”.

Nel concreto UEFA concederà vantaggi esclusivi agli holder dei fan token su Socios.com: viaggi VIP degli eventi UEFA, la possibilità di visitare la sede di UEFA, incontri virtuali con le leggende del calcio europeo, biglietti, merchandise e memorabilia. Socios.com su Twitter ha specificato che i token UEFA non saranno in vendita ma saranno disponibili solo per i possessori dei fan token delle squadre che parteciperanno alla Champions League, all’Europa League e all’Europa Conference League. 

2. Cristiano Ronaldo al Manchester United con Tezos

Continuiamo a parlare di sponsor! Tezos ha firmato un accordo pluriennale con il Manchester United per avere il suo logo nel kit di allenamento della leggendaria squadra di calcio. Dopo gli NFT della squadra di Formula1 della Redbull e la partnership con la McLaren, Tezos è pronta a conquistare anche il calcio inglese. Lo sponsor sarà visibile sulla divisa d’allenamento della prima squadra maschile e femminile. Per il Manchester UTD Tezos è una delle blockchain più avanzate e sostenibili del mondo e Victoria Timpson, dirigente della squadra, si è espressa così: “Questa è una partnership incredibilmente emozionante per il Manchester United perché ci schiera con una delle blockchain più avanzate, affidabili e sostenibili in un’area della tecnologia che promette di rivoluzionare veramente il modo in cui tutti, compreso il club e i nostri fan, possono interagire”. Guardando anche all’esperienza della UEFA, sembra che la linea del calcio mondiale sia quella di fornire un rapporto diretto tra squadra e tifosi. E la blockchain pare offrire tutti gli strumenti adatti, dagli NFT, ai fan token. 

Il nuovo completo è stato indossato per la prima volta in occasione della partita della Premier League che il Manchester UTD ha disputato contro il Southampton il 12 Febbraio 2022, finita 1-1. Ai più appassionati non sarà sfuggito che parlare di Manchester United significa tirare in ballo una star internazionale del calcio: Cristiano Ronaldo. Dopo la sua esperienza torinese infatti, Ronaldo si è trasferito all’Old Trafford. Nello spot ufficiale che annuncia la partnership tra Tezos e il Manchester UTD puoi vedere Ronaldo stesso concludere con la frase d’effetto: “Building the future one block at a time”. 

3. Marco Verratti a The Sandbox con una LAND di lusso

Il centrocampista della nazionale italiana e del Paris Saint-Germain Marco Verratti è il primo calciatore ad entrare nel Metaverso acquistando un immobile digitale! Verratti si è appoggiato alla consulenza di Acta Fintech per il suo acquisto a The Sandbox, un’isola come token non fungibile messa in vendita da Exclusible, un marketplace per componenti di lusso del Metaverso. Il calciatore ha spiegato: “Sono sempre stato appassionato di innovazione e tecnologie in generale, e da poco mi sono avvicinato all’incredibile mondo della tecnologia blockchain e del metaverso. Ho capito che ero pronto per fare un passo importante ed essere precursore creando la mia isola privata in The Sandbox. Un domani non sarà solo mia, ospiterà migliaia di amici e fan disposti a condividere esperienze, partite, concerti e – perché no – anche attimi di vita privata. Non vedo l’ora di vedere realizzato il futuro che ho immaginato.” Dallo Wembley al Metaverso, chissà che Verratti non organizzi un party a The Sandbox in onore dei mondiali Qatar 2022. 

3 Dapp e gli NFT più interessanti di Algorand

Algorand scopri 3 dapp sulla blockchain di Silvio Micali

Cosa offre l’ecosistema della blockchain di Micali? Che tipo di progetti si possono trovare? Non solo DeFi! Scopri 3 applicazioni di Algorand!

Algorand è la blockchain preferita dagli sviluppatori di servizi per la finanza decentralizzata. Che siano aziende private o istituzioni, Algorand è la scelta numero uno. In più l’ecosistema di questa blockchain è eterogeneo e tra le varie applicazioni possiamo trovare progetti per il Web3, collezioni di NFT e iniziative per la salvaguardia dell’ambiente. 

1. Domini su blockchain: un punto in più per l’UX di Algorand

Per chi sceglie di creare i suoi progetti su Algorand o di usufruire dei servizi delle sue Dapp, la facilità d’uso può essere un fattore da considerare. Su Algorand è possibile registrare un dominio su blockchain da usare come wallet, un servizio sempre più utile e apprezzato che sta spopolando su varie blockchain. Così come Ethereum, anche Algorand ha il suo Algorand Name Service. I due Name Service funzionano in maniera simile: tramite una piattaforma si può registrare un dominio e comprarlo. I domini su Algorand hanno la forma .algo e a differenza di quelli di ENS, non sono in abbonamento: una volta comprato un dominio è tuo fino a quando non deciderai di venderlo. Un dominio su blockchain funziona come un classico dominio ma in più può essere usato per associare profili social, siti web e anche wallet di criptovalute. 

I domini su blockchain rendono i trasferimenti più semplici perché sostituiscono alla lunga sequenza di lettere e numeri di cui è solitamente composto un indirizzo, un semplice nome. ANS è operativa dall’inizio di Febbraio 2022, la sua roadmap prevede che a Maggio di quest’anno ne sia lanciato il token. 

Lo stesso servizio su Algorand è offerto anche da NFDomains, nome che sta per Non Fungible Domain. Gli NFD sono ancorati e protetti da smart contract che assicurano la loro unicità e sono custoditi nei wallet in quanto Algorand Standard Asset (ASA). I domini stanno diventando la principale chiave d’accesso per gli ecosistemi delle varie blockchain.

2. Planet Watch: token per monitorare la qualità dell’aria

Planet Watch è un’azienda francese che si occupa di monitorare la qualità dell’aria grazie alle più recenti tecnologie. Con la blockchain di Algorand, Planet Watch sta realizzando una campagna di gamification e sensibilizzazione per coinvolgere le persone nella raccolta dei dati. Come funziona? Puoi diventare un Planet Watcher installando un sensore per il rilevamento della qualità dell’aria e ricevere come ricompensa dei token, chiamati Planet. Planet Watch sta costruendo una rete di monitoraggio i cui dati sono registrati nella blockchain, si tratta del primo registro globale, decentralizzato e permanente della qualità dell’aria. Puoi verificare in prima persona lo stato dell’aria che respiri nella tua zona. Planet Watch è una delle applicazioni di Algorand che vanta nel suo elenco di casi d’uso per la vita di tutti i giorni. 

3. Vylto per biglietti al passo coi tempi

Di questi tempi bisogna uscire di casa più attrezzati che mai: mascherina, gel disinfettante, green pass alla mano. Se devi andare al cinema, a teatro o a un concerto ti servirà anche il biglietto. Una dapp di Algorand al passo coi tempi è Vylto, una piattaforma su cui creare e vendere biglietti per qualsiasi tipo di evento. I biglietti su Vylto si distinguono perché sono pensati per garantire la personalità, la sicurezza e per integrare le certificazioni vaccinali. I biglietti di Vylto saranno integrati con le royalty per le vendite secondarie: “nel 2021, le vendite dei biglietti sui mercati secondari hanno superato i 15,2 miliardi di dollari e questo mercato si trova di fronte a un numero di sfide sulla flessibilità, l’identità, la sicurezza e, particolarmente importante in questo mondo post-COVID, lo stato vaccinale. Dopo il lancio quest’estate, Vylto permetterà la vendita di biglietti integrati con i ricavi da royalty sulle transazioni di rivendita nel mercato secondario”. Tutto questo sarà possibile grazie ai token non fungibili sulla blockchain di Algorand. Vylto diventerà una piattaforma in cui comprare biglietti di ogni tipo e sarà attiva da Luglio 2022, al momento ha raccolto finanziamenti per 5 milioni di dollari e parteciperà al programma di incubazione F10 Global’s 2022. 

Una collezione di NFT per celebrare l’anno cinese della Tigre

Nel campo dell’arte digitale, un’applicazione di Algorand è Tiger Chi. Secondo il calendario cinese, il 2022 è l’anno della tigre. Per celebrare la maestosa creatura e portare le tradizioni della Cina nel mondo, Yangyang, un artista cinese, ha realizzato una serie di NFT rilasciata il giorno del Capodanno Cinese, il 1 Febbraio. La collezione si chiama Tiger Chi e rappresenta 888 tigri tutte uniche e di cinque colori diversi, come vuole l’antica mitologia cinese. Le cinque tipologie di tigri mantengono in equilibrio tutte le forze cosmiche e assicurano armonia. Algorand sembra essere molto vicino alla comunità cinese, sono diverse le università di questa nazione che collaborano per lo sviluppo e la crescita della blockchain. Il team di Tiger Chi prevede di sviluppare presto il progetto con una DAO e di radunare una community con vantaggi esclusivi per coloro che possiedono uno degli NFT. Una parte delle vendite delle Tiger Chi sarà destinata al WWF e a Tiger4ever per contribuire alla protezione delle tigri.