Algorand celebra l’Earth Day nel Metaverso

Algorand: Earth Day e le iniziative green

Il mondo crypto e l’Earth Day del 22 Aprile 2022. Scopri tutte le iniziative green di Algorand

Il 22 Aprile ricorre l’Earth Day: la Giornata internazionale della Terra. In questa data nel 1970, 20 milioni di americani parteciparono a una storica manifestazione in difesa del pianeta. Oggi il 22 Aprile è l’occasione per ricordare l’impegno a tutelare l’ambiente e a prevenire i rischi della crisi climatica. In tutto il mondo vengono organizzate parate, eventi e gesti simbolici e ci sono esempi anche nel mondo crypto.

Algorand ha organizzato un evento nel Metaverso per celebrare l’Earth Day, ma la sua vocazione ambientale è sempre stata forte, scopri tutte le iniziative green di Algorand!

L’Earth Day nel Metaverso

L’Algorand Foundation per il 22 Aprile 2022 ha organizzato un evento gratuito nel Metaverso per parlare di sostenibilità. Durante “Earth Day in a Green Metaverse” prenderanno parola ospiti da vari progetti eco-friendly e “leader di organizzazioni che cercano di sfruttare la tecnologia blockchain”. Lo scopo dell’evento è quello di condividere visioni e idee per realizzare un futuro sostenibile, con un focus sull’ambito blockchain. 

Il Metaverso scelto per ospitare l’evento è xSpaces, una piattaforma australiana. Anche se “Earth Day in a Green Metaverse” durerà un giorno, il set dell’evento sarà aperto e visitabile per 4 settimane. Tutti i partecipanti potranno ricevere un badge in forma di NFT. Ma le iniziative green di Algorand non finiscono qui!

Compensare le emissioni della blockchain con i carbon credits

La blockchain di Silvio Micali ha sempre mostrato una particolare attenzione alle tematiche ambientali, tra i suoi progetti green più conosciuti c’è Planet Watch: una piattaforma per coinvolgere le persone, tramite la gamification, nel monitoraggio dei dati sulla qualità dell’aria.

Inoltre Algorand ha stretto una collaborazione con ClimateTrade per compensare le emissioni di CO2 del network. ClimateTrade è un marketplace su blockchain che vende crediti di carbonio (carbon credits). Acquistando crediti carbonio un’azienda o in questo caso, una blockchain, può contribuire a finanziare progetti che riducono l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, la principale responsabile del surriscaldamento globale. Algorand integrerà uno smart contract che assegna automaticamente una parte delle commissioni delle transazioni all’acquisto di crediti carbonio su ClimateTrade. Questa strategia è molto simile a quella adottata da Polygon che prevede di diventare carbon neutral entro la fine del 2022. 

Staci Warden, l’amministratrice delegata dell’Algorand Foundation, si augura che l’esempio di Algorand “incoraggi i nostri partner e altri protocolli blockchain ad abbassare la loro impronta di carbonio”. Aggiungendo che “l’industria si sta muovendo nella giusta direzione adottando il Proof-of-Stake come meccanismo di consenso preferito”. 

Algorand spegne Times Square per un’ora

Un’altra delle iniziative green di Algorand in occasione dell’Earth Day si è svolta a New York il 22 Aprile alle 02:00 (ora italiana). In primo luogo Algorand ha allestito la piazza con dei cartelloni pubblicitari luminosi con un messaggio ambientalista, poi ha staccato l’energia elettrica lasciando Times Square al buio per un’ora intera. Secondo la Foundation con questo gesto sono stati risparmiati 6.500 kilowattora di elettricità, Warden ha spiegato che questa è la stessa energia necessaria ad Algorand per finalizzare 350 milioni di transazioni. 


Questo paragone può far capire in maniera immediata i passi in avanti che hanno fatto le blockchain per ridurre il loro impatto ambientale. Il messaggio dietro a questo gesto? Ecco il commento di Warden: “volevamo fare una dichiarazione audace su una grande piattaforma per far conoscere al grande pubblico che i progressi nella tecnologia blockchain, come quelli di Algorand l’hanno resa più verde e sostenibile rispetto alla prima generazione di blockchain Proof-of-Work“.

5 curiosità che rendono Fantom una piattaforma DeFi unica 

5 curiosità su Fantom, la piattaforma blockchain

Perché Fantom è legata a Cronje? Cosa ci fa il suo logo sui circuiti di F1? Davvero posso pagare un hotel in FTM? Scopri 5 curiosità su Fantom!

Su Young Platform è ora disponibile FTM, il token di Fantom! Di sicuro ne hai già sentito parlare, questa piattaforma blockchain è una delle più usate per la fornitura di servizi DeFi ma sei sicuro di sapere proprio tutto? Di certo il suo brand “spettrale” non passa inosservato, tra emoji di fantasmini e il riferimento al musical “il Fantasma dell’Opera” gli sviluppatori che usano Fantom si sbizzarriscono in metafore e nomi da brividi. Un esempio? Il token BOO di Spookyswap, la dapp Tomb Finance e gli NFT di Fantums of Opera. Ma l’ecosistema di FTM non nasconde solo easter egg horror, ecco 5 curiosità su Fantom!

1. La storia di Andre Cronje con Fantom

Una semplice ricerchina su Google o su Twitter mostra che Fantom è associata spesso al nome di Andre Cronje. Ma chi è Andre Cronje? E soprattutto, perché è così importante per Fantom? Cronje è uno degli sviluppatori più prolifici del settore DeFi, creando diversi protocolli e dapp ha contribuito a formare l’attuale immagine della finanza decentralizzata e del Web3. Cronje è diventato una crypto star per la sua abilità con i codici ma anche per i suoi ripetuti “rage quitting” alla DeFi (dopo l’ultimo di qualche mese fa, nei giorni scorsi ha rotto il silenzio parlando della necessità di una regolamentazione crypto). Le sue creature più famose sono Yearn Finance e Keep3r, ma Cronje ha contribuito anche allo sviluppo di altri protocolli come quello di Fantom. Lo sviluppatore ha lavorato a Fantom dal 2018 al 2022 come technical advisor e come presidente del Fantom Foundation Technology Council. La sua impronta è stata decisiva e il suo prestigio nel campo DeFi ha attirato la fiducia di molte persone che sono diventate sostenitrici di Fantom.

Dopo il saluto di Cronje, Fantom ne ha risentito in termini di popolarità e in calo di TVL, ma la DeFi non è fatta da singoli sviluppatori. Il team ha continuato a lavorare guadagnando meritati successi!

2. Fantom culla di Metaversi

Quando si progetta un Metaverso su blockchain si deve tenere conto di tutte le transazioni che devono essere processate da tutti gli utenti attivi, e Fantom ha tutte le carte in regola per essere una piattaforma amata dagli sviluppatori di Metaversi: è veloce, scalabile ed economica! 8BIT Nostalgia è uno dei Metaversi su Fantom, in sostanza è uno spazio 3D interattivo che può essere esplorato da avatar venduti come NFT. Su 8BIT ci sono aree di gioco e arene in cui gli utenti possono trovarsi a chiacchierare e progettare nuove funzionalità. 8BIT si sta espandendo grazie a diverse collaborazioni, ad esempio i proprietari della collezione ADAPunks su Cardano potranno utilizzare le loro “skin” anche su Fantom. Come dice il nome, le atmosfere di 8BIT sono davvero nostalgiche. Non può che scenderti una lacrimuccia ripensando a Pokemon Perla su Nintendo DS!

Un altro Metaverso su Fantom è Pod Town, che si sta distinguendo per la costruzione di una solida economia in-game. Pod Town infatti sta integrando una serie di servizi DeFi con cui i giocatori possono gestire e monitorare i loro asset di gioco e wallet. Terzo progetto degno di nota è Slothtopia, questo Metaverso su Fantom sta sviluppando un mondo virtuale in 3D compatibile con la VR. 

3. Una squadra fortissimi

Fantom lavora con la crème del Web3, infatti tra i protocolli integrati alla piattaforma blockchain troviamo Chainlink, The Graph e Ankr. Nel dettaglio, Fantom lavora con Chainlink per “costruire prodotti DeFi sicuri e scalabili come stablecoin decentralizzate, protocolli di prestito e asset sintetici”. Gli sviluppatori che utilizzano l’infrastruttura di Fantom possono accedere liberamente agli oracoli di Chainlink per combinare e confrontare dati on-chain e off-chain da fonti affidabili. The Graph invece torna utile quando si vogliono consultare informazioni di diverse blockchain, informazioni che possono essere utili per sviluppare e offrire soluzioni crosschain. Con The Graph, Fantom ha trovato la soluzione ai problemi di interoperabilità. Fantom infine utilizza le API e i tool di sviluppo del protocollo Ankr

4. Prenota le tue vacanze con Fantom

Tra le 5 curiosità su Fantom, c’è un’iniziativa che fa sognare le vacanze. Nel 2020 Fantom ha iniziato una partnership con Travala.com, la principale piattaforma di prenotazione di viaggi in criptovalute attiva dal 2017. Grazie a questa collaborazione, su Travala si possono utilizzare direttamente i propri FTM per prenotare hotel, case, voli, tour e varie attività. Il progetto Travala mira a rendere l’industria dei viaggi più economica, equa e inclusiva, chi usa FTM per i pagamenti potrà risparmiare oltre il 40% (rispetto ad altre classiche agenzie di viaggio online) e poter scegliere fra 2 milioni di strutture e 600 compagnie aeree. 

5. Tra campioni di velocità ci si intende: Fantom e F1

Fantom ha firmato due accordi per sponsorizzare altrettanti progetti di Formula 1. Nel 2021 è stata annunciata la collaborazione con il team italiano Scuderia Alpha Tauri, il logo di Fantom è comparso sulla vettura, sui caschi e le tute dei piloti. 

Da Marzo 2022 il brand di Fantom è presente anche sulle attrezzature di Pietro e Enzo Fittipaldi, i due piloti di F1 conosciuti anche come i Fittipaldi Brothers. Oltre alla sponsorizzazione, i due fratelli hanno scelto Fantom come piattaforma per creare la loro prima collezione di NFT: “mio fratello ed io ci siamo interessati allo spazio delle criptovalute da un po’ di tempo, siamo affascinati dal potenziale che ha per ispirare la libertà finanziaria e dagli strumenti per gli atleti di impegnarsi con i loro fan“, ha commentato Pietro Fittipaldi.

Fantom (FTM) arriva su Young Platform!

fantom listing

Da oggi sull’exchange di Young Platform è disponibile FTM, il token di Fantom, una piattaforma scalabile adatta a progettare dapp

L’ennesimo Ethereum Killer? Fantom vuole essere molto di più! Il suo particolare meccanismo di consenso garantisce velocità e scalabilità. Scopri FTM, la nuova criptovaluta su Young Platform! 

Che cos’è Fantom?

Fantom è una piattaforma ideale per sviluppare qualsiasi genere di dapp. Il suo network è composto da un layer principale, chiamato Opera, e tante chain satelliti indipendenti, ma legate tra loro e con il layer “madre”, di cui sfruttano la sicurezza e la velocità. Fantom è quindi un network multichain, modulare e interoperabile. Su Fantom è possibile costruire chain e dapp personalizzate per qualsiasi esigenza. Il vanto di questo network sono la scalabilità e la velocità che portano Fantom a processare oltre 10.000 transazioni al secondo. 

Fantom è operativa dal 2019 ed è stata ideata come alternativa a Ethereum. Opera è una DLT che utilizza un meccanismo di consenso particolare chiamato Lachesis, e parte della sua logica si basa sul Proof-of-Stake. Questo ottimizza la registrazione delle informazioni da parte dei nodi e velocizza i processi dell’intero sistema. 

Che cos’è FTM?

FTM è la coin nativa di Fantom e ha diverse funzioni. FTM viene utilizzata per lo staking, che garantisce il funzionamento della blockchain stessa, e per gestire la governance del progetto. In generale FTM serve per effettuare transazioni, pagare le commissioni e usufruire di tutti i servizi DeFi offerti dal network. Dal “minting” di NFT alle operazioni di yield farming.

Perché abbiamo scelto FTM?

Il network di Fantom è in continua espansione grazie ai numerosi progetti che la scelgono come infrastruttura ed ecosistema di base. Al momento su Fantom sono attive più di 200 dapp tra cui Solidly, creata da Andre Cronje, il mitico “padrino” della DeFi, o Stader che permette il liquid staking di FTM. In generale Fantom ospita diverse soluzioni all’avanguardia nel campo della finanza decentralizzata. 

Quali pair sono disponibili per FTM?

  • FTM-EUR
  • FTM-USDT

Vuoi saperne di più?

Leggi l’articolo di Academy su Fantom!

The Sandbox e Axie Infinity: Metaversi a confronto

Metaverso: differenze tra The Sandbox e Axie Infinity

Qual è il Metaverso più diffuso? Quale ha le partnership più importanti? Ma soprattutto dove ci sono i giochi migliori? 

Benvenuto alla sfida tra Metaversi! Da un lato del ring abbiamo The Sandbox, un Metaverso che può vantare una robusta economia interna, dall’altro Axie Infinity, il mondo virtuale dominato da creature in stile Pokémon. Entrambi si basano sulla blockchain di Ethereum e hanno un token ERC-20, ma è solo questo ad accomunarli. Le differenze tra The Sandbox e Axie Infinity si giocano sul piano dell’usabilità, la qualità dei giochi proposti, le partnership e i progetti futuri. Vediamole insieme!

La crescita di The Sandbox

Anche se le vendite dei terreni digitali di The Sandbox sono diminuite del 54% in questi primi mesi dell’anno, sono comunque in crescita dell’865% rispetto al Q3 del 2021. Le LAND del Metaverso hanno avuto un picco di vendita nel Novembre 2021 quando Facebook ha annunciato il rebranding e tutti hanno cominciato a parlare di Metaverso, poi si sono stabilizzate. Per alcuni le LAND rappresentano un bene da holdare nel lungo periodo, per altri invece è un asset con una strategia buy-sell di breve durata. In generale il 7% dei proprietari terrieri non rivende le proprie LAND per più di un anno, l’11% le rivende entro 30 giorni. Ma la maggior parte degli utenti tiene le proprie LAND per 1-3 mesi prima di venderle. Il mercato delle LAND ha luogo nei marketplace secondari: le LAND nuove vengono vendute per la prima volta dal Metaverso stesso, poi vengono comprate e vendute tra utenti nei mercati secondari. Il 65% dei terreni di The Sandbox è già stato venduto, quello che resta è tutto da conquistare!  

In generale tutte le vendite del Metaverso sono aumentate, tuttavia la crescita di The Sandbox non riguarda solo il mercato ma anche la partecipazione e la popolarità. Un dato impressionante? A Marzo 2022 in occasione del lancio di Alpha Season 2 The Sandbox ha raggiunto più di 2 milioni di utenti registrati

Axie Infinity: l’era del play-to-earn 

Il settore dei videogiochi sta affrontando un nuovo momento della sua evoluzione: l’era della GameFi, ovvero della finanziarizzazione degli asset di gioco. Axie Infinity è il Metaverso su blockchain che ha diffuso il primo modello di monetizzazione play-to-earn (P2E). Si tratta dell’innovazione più recente nell’industria del gioco, e i videogiochi che utilizzano questo modello permettono agli utenti di guadagnare token una volta completate missioni o svolte particolari azioni. Nel caso di Axie Infinity si possono ottenere AXS quando si fanno crescere in salute e giocare gli Axies, i protagonisti del gioco che assomigliano ai Pokemon e ai tamagotchi. Il successo economico, e non, di Axie Infinity, ha ispirato altri giochi come DeFi Kingdoms sull’Harmony Protocol e Star Atlas, su Solana. 

Dove sono le esperienze di gioco migliori?

Una delle principali differenze tra The Sandbox e Axie Infinity riguarda la tipologia e la qualità dei videogiochi disponibili nel Metaverso. Nonostante l’interesse degli utenti per The Sandbox sia molto alto, le esperienze ospitate sulle LAND sono ancora poche e in via di sperimentazione. I fan stanno aspettando con impazienza giochi immersivi e basati su blockchain, come nel caso di Alpha Season 2, il Metaverso al momento propone eventi circoscritti nel tempo per poter giocare. È fondamentale che The Sandbox continui a lavorare per migliorare la creazione dei contenuti e l’accessibilità per gli utenti. Non dimentichiamo che The Sandbox è ancora in versione alpha, questo significa che la maggioranza dei giochi non sono attualmente disponibili. Nel corso dei prossimi trimestri, The Sandbox prevede di permettere agli utenti di costruire esperienze direttamente sulle loro LAND.

Dall’altro lato, i giochi di Axie Infinity sono ben avviati e completamente attivi. Questo Metaverso tuttavia è meno accessibile dal punto di vista economico, per giocare su Axie Infinity infatti è necessario comprare degli item sotto forma di NFT, come gli Axies stessi. Questi NFT possono essere molto costosi e rappresentano una significativa barriera d’ingresso per il gioco. 

Chi ha le partnership più importanti?

Axie Infinity ha tra i suoi partner ufficiali Ubisoft, Samsung e Maker. Pochi ma buoni! Uno dei punti forti di The Sandbox è la costruzione di una fitta rete di partnership e brand. Tra chi ha deciso di collaborare con The Sandbox ci sono esponenti di ogni settore, per i videogiochi c’è Ubisoft, per la musica Warner Music Group, per la moda Gucci. The Sandbox attira aziende e personalità di un certo livello e questo è strategico per la sua popolarità. 

Roadmap: il futuro dei Metaversi

Nelle roadmap di entrambi i Metaversi si può trovare l’intenzione di rendere i progetti sempre più decentralizzati. È prevista l’attivazione di The Sandbox DAO grazie alla partecipazione dei proprietari di LAND e di tutti coloro che possiedono i token di governance SAND, così come la DAO di Axie Infinity che dovrebbe essere operativa nel 2023. Mentre The Sandbox si propone di ampliare le collaborazioni, Axie Infinity ha in programma aggiornamenti più tecnici. Tra questi, rifinire la tokenomics di AXS e rilasciare una versione su iOS e Android del Metaverso. 

Il match non è ancora concluso. Tra le differenze tra The Sandbox e Axie Infinity quale sarà la decisiva a stabilire il KO? 

I 5 migliori tweet di Do Kwon, fondatore di Terra

Do Kwon, il fondatore di Terra

Shopping di BTC? Polemiche contro gli hater del Web3? Scopri i 5 migliori tweet di Do Kwon, il fondatore di Terra! 

A maggio 2022 si è verificato un tracollo dell’ecosistema Terra che ha avuto effetti negativi sia su TerraUSD che su LUNA. Questo articolo è stato scritto prima dell’evento, quindi prima di leggerlo ti invitiamo ad approfondire la situazione e a restare aggiornat*.
In generale, gli articoli di Young Platform sono da considerarsi puramente informativi e non costituiscono un consiglio finanziario.

Chi è Do Kwon? Personalità brillante del mondo crypto di origine coreana, per qualcuno potrebbe incarnare  il classico stereotipo del piccolo genio di origine asiatica. Ex studente di informatica a Stanford, Kwon nel 2018 ha fondato Terra, la blockchain d’appoggio per la creazione di stablecoin decentralizzate. Su Twitter con l’handle di “stablekwon”, Kwon tiene aggiornata la sua community su Terra ma soprattutto sulla sua vita da crypto-star. Ecco una selezione dei 5 migliori tweet di Do Kwon, il fondatore di Terra!

1. Inguaribile shopaholic di Bitcoin 

Tra chi usa Twitter come un diario per condividere le proprie giornate, c’è anche Do Kwon: 

“Oggi ho:

– Innaffiato le mie piante

– Scritto alcune e-mail

– Comprato 230M in $BTC

– Passato l’aspirapolvere in casa

– Mangiato un po’ di McDonalds 

Ora vado a portare a spasso il cane”

Anche le crypto-star passano l’aspirapolvere, hanno una vita come la nostra! Sì, tutto tranne comprare 230 milioni di Bitcoin. Il piano di Do Kwon è quello di costruire una riserva di criptovalute per aiutare le stablecoin algoritmiche di Terra a mantenere il loro valore. La stabilità di UST dipende in primo luogo da LUNA ma le riserve danno una mano. A partire da Gennaio 2022 Do Kwon ha cominciato ad acquistare in maniera costante Bitcoin. Tanto che il wallet della Luna Foundation Guard è entrato nella top 20 dei più grandi e influenti holder, con oltre 1 miliardo di dollari in BTC

Il 10 Aprile Do Kwon ha scritto su Twitter “mi sento carino, potrei andare a fare shopping più tardi” con un cuore arancione. Ecco in arrivo altri Bitcoin, lo shopping può creare dipendenza. Kwon sembra interessato a creare una riserva diversificata e infatti ha anche iniziato ad acquistare anche AVAX.

2. DAI? Morirà per mano mia!

Nella battaglia tra stablecoin chi avrà la meglio? DAI o UST? Do Kwon ha le idee chiare.

Ovvero “per mano mia, DAI morirà”. Do Kwon sembra avere ben chiari i suoi obiettivi cryptocidi e si augura che le stablecoin di Terra diventeranno così forti da poter rendere tutte le altre obsolete. DAI è una delle prime stablecoin ad essere state sviluppate e proprio per la sua resistenza ha convinto anche da coloro che bazzicano nella finanza tradizionale e centralizzata. Dall’altro lato Terra LUNA è il punto di riferimento del momento per la DeFi. 

3. Il nemico comune delle crypto

In uno dei 5 migliori tweet di Do Kwon, il fondatore di Terra spiega che il Web3 va costruito insieme, i sostenitori di Ethereum “non hanno nulla da guadagnare dalla distruzione di Solana, e la DeFi non ha nulla da guadagnare dalla caduta di UST. Ricordate chi è il vero nemico”. Il mondo crypto deve essere competitivo ma non per questo diviso, chi ha scelto di proporre un progetto su blockchain ha bene in mente qual è l’obiettivo finale. Certo, Do Kwon si è promesso di “uccidere” DAI, ma per competizione non perché non ne condivide la mission o percepisce il valore. 

“La divisione che vedo è tra i bagholder che vorrebbero vedere il Web3 diviso, e il resto di noi. E noi abbiamo un messaggio per loro: siete in minoranza”, spesso sono le persone esterne al mondo crypto che cercano di dipingerlo come un mondo selvaggio e spietato. Per commentare questa tendenza, Do Kwon utilizza una scena della serie Rick e Morty che descrive una situazione in cui anche se le persone credono nella stessa causa, si mettono una contro le altre. 

4. Videogiochi su blockchain

Do Kwon su Twitter condivide anche la sua passione per i Lego…

e per Harry Potter. 

Il fondatore di Terra LUNA sembra essere un grande fan dei mondi fantastici e dei videogiochi. Ogni tanto sbucano testimonianze tipo queste o fotografie che immortalano domeniche passate a giocare con videogiochi su blockchain come Super Heroes o C2X, il primo Metaverso costruito su Terra.

5. Fare la storia della DeFi un passo alla volta

Tra i 5 migliori tweet di Do Kwon, c’è anche un piccolo sfogo rivolto a tutti i sostenitori di Terra LUNA. Appassionati ma insaziabili.

“Me stesso: annuncia una pietra miliare monumentale per Terra e per tutta la DeFi 

Luna Twitter: quando <inserire una funzionalità casuale che interessa a una nicchia ristretta di persone>”. 

Tradotto: appena viene rilasciato un aggiornamento o comunicato un progresso importante per l’ecosistema, qualcuno reclama già il passo successivo. Forse Do Kwon sente la pressione di soddisfare tutti i desideri e le richieste della sua esigente community, soprattutto quando viene accusato sottilmente di non fare abbastanza. Per il progetto è essenziale tenersi aggiornato, ma ogni cosa richiede il suo tempo. Per rivoluzionare la finanza bisogna fare un passo alla volta, essere innovatori non significa avere tutte le soluzioni a portata di mano. Il mondo blockchain ha ancora tanto da sviluppare e lungo la strada è bene godersi un successo per volta! 

Polygon e il piano per rendere MATIC una crypto green

Polygon, il piano per rendere MATIC una criptovaluta green

L’impatto ambientale delle criptovalute è un tema molto discusso, Polygon ha presentato il suo piano per diventare una tra le criptovalute green

Polygon diventa green! La blockchain Proof-of-Stake ha annunciato che entro la fine del 2022 sarà carbon neutral. L’obiettivo? Arrivare a zero emissioni. Uno dei fondatori di Polygon, Sandeep Nailwal ha spiegato: “insieme a Polygon, l’intera industria blockchain ha bisogno di formare un fronte unito per finanziare, sostenere e sfruttare la tecnologia che aiuta a guarire la terra, piuttosto che distruggerla.” 

Presentato il Manifesto Green di Polygon

Lo slogan del Manifesto Green che è stato pubblicato il 12 Aprile 2022 da Polygon recita “uno smart contract con il Pianeta Terra”. La blockchain si è presa dunque l’impegno di siglare un vero e proprio contratto con l’ambiente per rendere ogni token, NFT e operazione DeFi del network sostenibile. Polygon è pronta per attuare il piano per rendere MATIC una criptovaluta green!

“Quando i nostri figli ci chiederanno cosa stavamo facendo durante il decennio cruciale in cui il futuro della vita sulla Terra era in bilico, sarà sufficiente dire che stavamo costruendo una suite completa di soluzioni di scalabilità per Ethereum?”, questo è l’incipit provocatorio del Manifesto. Il team di Polygon ha le idee chiare: l’ambizione, il duro lavoro, le sfide e le vittorie della blockchain non avranno nessun significato per le prossime generazioni se non accompagnate da un progetto concreto per ridurre l’impatto ambientale delle criptovalute. Il Web3 va costruito tenendo presente che ogni azione ha un peso sul pianeta, “la portata del problema [ambientale] può essere scoraggiante, ma possiamo iniziare a fare ciò che è possibile”. Polygon, una volta presentato il piano per rendere MATIC una criptovaluta green, ribadisce la responsabilità di dare l’esempio

Il cambiamento climatico minaccia di accentuare le disuguaglianze economiche esistenti e crearne di nuove, vanificando gli sforzi del Web3 e delle criptovalute per evitare che ciò accada. Questo è uno dei motivi per cui Polygon si sta dedicando a diventare il più green possibile. 

Polygon sarà carbon neutral nel 2022

Qual è il piano di Polygon per diventare carbon neutral nel 2022? La blockchain ha stanziato 20 milioni di dollari per compensare le sue emissioni di carbonio. In concreto verrà registrata e calcolata l’anidride carbonica prodotta con ogni transazione, che sia un NFT creato da un artista, un’operazione DeFi o un token collegato a un progetto che si costruisce sulla rete, per poi compensarla. Come si controbilancia l’emissione di anidride carbonica? Acquistando crediti di carbonio che finanziano iniziative green, progetti nazionali e globali per la tutela ambientale e climatica. Polygon acquisterà 400.000 dollari di crediti di carbonio BCT e MCO2, creati da compensazioni certificate secondo il Verified Carbon Standard, uno dei molti standard approvati dall’International Carbon Reduction and Offset Alliance (ICROA), un organismo chiave del settore che stabilisce le migliori pratiche e garantisce l’integrità ambientale del commercio di crediti di carbonio. 

Dopo aver compensato le transazioni del network, Polygon ha in programma di comprare anche crediti extra per rientrare nella lista delle criptovalute legate all’ambiente. Polygon si vanta di essere la prima blockchain positiva per il clima! 

Polygon sta collaborando anche con KlimaDAO, un collettivo decentralizzato di ambientalisti, sviluppatori e imprenditori, che si occupa del commercio di crediti di carbonio su blockchain. Il piano di 20 milioni servirà anche a incoraggiare i partner dell’ecosistema Polygon a perorare la causa e a facilitare le donazioni per le ONG che combattono il cambiamento climatico.

Ma quanto inquina Polygon? 

KlimaDAO ha condotto anche una ricerca sull’impatto ambientale di Polygon. L’interno network nel 2021 ha prodotto 90.645 T/CO2e, ovvero tonnellate di CO2 equivalente, l’unità di misura per calcolare l’impatto di un gas serra in termini di quantità di anidride carbonica. Per avere un termine di paragone, nello stesso anno, Microsoft ne ha prodotte 10.900.000 tonnellate, Paypal 89.000. Il 99% delle emissioni di Polygon derivano dalle attività per collegare il network alla blockchain di Ethereum, attraverso l’apposito bridge. L’impatto ambientale delle criptovalute spesso viene calcolato a partire dal meccanismo di consenso delle blockchain, Polygon è Proof-of-Stake quindi di per sé è molto più sostenibile di altre blockchain Proof-of-Work. Infatti l’hardware necessario per lo staking di Polygon, e quindi per le attività di validazione dei blocchi, produce 20 T/CO2e, una minima parte di tutti i consumi del network. Le basi per ridurre i consumi sono già buone, ma sarà il Manifesto Green a concretizzare il piano per rendere MATIC una criptovaluta green!

La serie Diavoli celebra la seconda stagione con degli NFT

Escono gli NFT di Diavoli la serie tv di Sky

Escono gli NFT di Diavoli, la serie tv di Sky con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey

Diavoli è una serie televisiva basata sull’omonimo romanzo di Guido Maria Brera, edito da Rizzoli nel 2020. Lo sfondo della vicenda è la crisi finanziaria post 2008, il protagonista è Massimo Ruggero, trader di una grande banca americana con sede a Londra. Insieme al suo mentore Dominic Morgan, scoprirà i lati oscuri della finanza internazionale. I due magnati della finanza sono interpretati rispettivamente da Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. La seconda stagione della serie tv uscirà il 22 Aprile 2022 su Sky e NOW tv e per l’occasione sono stati creati degli NFT dedicati a Diavoli. Scopri i dettagli!

Gli NFT di Diavoli dedicati a BTC

Durante la prima della seconda stagione della serie tv il 7 Aprile 2022 a Milano, è stata presentata la collezione di NFT di Diavoli ai membri del cast, giornalisti e numerose celebrità. I token non fungibili in questione sono nati dalla collaborazione tra Sky, Acta Fintech e l’artista NFT italiano Gian Lorenzo Comandini, in arte Sempre Burrasca. Acta Fintech è un’agenzia di marketing orientata alla blockchain e alle criptovalute. La collezione di Diavoli è composta da 500 pezzi, l’opera è in formato video, il soggetto è un insieme di vecchie televisioni dai cui schermi compaiono immagini dei protagonisti della serie sopraffatti e, quasi “risucchiati”, da Bitcoin. Nell’opera d’arte digital lampeggiano le parole “Bitcoin is what they fear it is”, ovvero “Bitcoin è proprio quello che temono che sia”. Claim che rappresenta anche il titolo dell’opera. 

Il significato degli NFT di Diavoli

Su Opensea l’opera viene descritta come rappresentazione della “più grande paura del mondo della finanza: le crypto. L’NFT è stato realizzato per celebrare la seconda stagione di Diavoli: all’interno dell’opera i protagonisti vengono sopraffatti dal Bitcoin, che monopolizza ogni trasmissione”. L’idea che l’opera vuole restituire è l’inarrestabile diffusione di Bitcoin e la sua pervasività, nessuno può più sfuggire alla blockchain, nemmeno la finanza di alto profilo. 

Brera a Cointelegraph ha dichiarato che: “La blockchain è la tecnologia più dirompente creata negli ultimi anni. I suoi limiti sono pari ai limiti della nostra immaginazione. Generare un NFT collegato a ‘I Diavoli’ è come fissare qualcosa che resterà lì per sempre, nessuno potrà alterarlo o cancellarlo. Ed ha in sé una forte valenza democratica, finalmente un’opera d’arte sarà frazionabile ed appartenere a gruppi di persone che fino a quel giorno non avrebbero avuto possibilità di acquistarla per intero.

In Diavoli ‘we don’t fear change, we make it!’”

Bitcoin is what they fear it is è stato realizzato sulla blockchain di Polygon e le 500 copie sono state regalate tramite QR code durante la prima della seconda stagione della serie. Ora i token non fungibili di Diavoli, la serie tv di Sky, si possono acquistare nei mercati secondari.

Le novità sul Mining alla Miami Bitcoin Conference 2022

Il Mining di Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference

Il Proof-of-Work e il mining di Bitcoin sono al centro dell’evento di Miami, quali le novità?

Cosa si può concludere dagli ultimi giorni della Miami Bitcoin Conference 2022? Che Bitcoin è ormai un fenomeno culturale. I partecipanti all’evento sono stati 35.000, come si può leggere nel sito ufficiale, e gli ospiti non erano solo esponenti del mondo crypto ma anche celebrità come la campionessa Serena Williams che si è rivelata una grande fan delle crypto. Questa edizione della Bitcoin Conference ha evidenziato come il progetto di Satoshi Nakamoto non sia più una nicchia ma che attiri anche persone non particolarmente interessate agli aspetti tecnologici, dimostrando che non bisogna sapere cos’è la SHA256 per essere a favore di Bitcoin. Insomma proprio tutti cominciano a simpatizzare per Bitcoin! 

A Miami si parla di Lightning Network, della diffusione di BTC nelle città ma il tema principale pare essere il mining. Ci sono molte esposizioni di aziende di mining e conferenze legate al Proof-of-Work, infatti se Ethereum sta passando gradualmente al Proof-of-Stake, Bitcoin è sempre più legato al mining. Sembra proprio che il futuro delle due principali blockchain in circolazione d’ora in avanti si giocherà sulle differenze del loro meccanismo di consenso. Vediamo le novità del mining di Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference!

Cosa ne pensano i bitcoiner della DeFi?

L’entusiasmo generale per gli NFT e la DeFi sembra aver spostato i riflettori da Bitcoin a Ethereum e ad altre blockchain PoS. Per alcuni Bitcoin non può competere con altri network per quanto riguarda la finanza decentralizzata, ma alla Miami Bitcoin Conference la DeFi non è stata un tasto dolente. Anzi, esperti e appassionati si sono chiesti come Bitcoin possa ricavarsi uno spazio nella finanza decentralizzata, scambiandosi input per trovare delle soluzioni concrete. Una delle idee emerse è quella di programmare Layer 1 collegate a Bitcoin e dedicate allo sviluppo di smart contract e dapp. ALEX ad esempio, è una piattaforma DeFi che si serve di market maker automatizzati (AMM) basati su Bitcoin. 

I bitcoiner non hanno timori nel sostenere che Bitcoin possa essere una grande infrastruttura per il Web3 e che sarà capace di soddisfare la domanda del mercato anche in termini di smart contract e dapp. 

Novità per il mining di Bitcoin? La discussione aperta 

Tra i rappresentanti del mondo Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference ci sono stati anche leader dell’industria del mining. Questi, discutendo sullo stato attuale del mining di Bitcoin, hanno affrontato temi caldi come la decentralizzazione delle mining farm, la stabilità dell’industria e l’home mining, ovvero il mining di Bitcoin svolto da singoli miner senza alcuna azienda alle spalle. Il punto di partenza di tutti gli interventi è stata la consapevolezza che il mining si sta muovendo a tutta velocità, l’industria è frenetica e la sfida è riuscire a tenere il passo. Le compagnie di mining stanno scalando a un ritmo sempre più incalzante e per resistere i miner devono essere competitivi a livelli di costi e utilizzare le tecnologie più recenti ed efficienti. Nell’industria del mining c’è così tanta concorrenza che alcuni tra i dirigenti presenti alla Miami Bitcoin Conference hanno affermato che non vorrebbero trovarsi nei panni di chi vuole iniziare un business di questo tipo ora! 

La decentralizzazione delle mining farm

Il mining di Bitcoin può essere decentralizzato solo se le mining farm sono sparse nel territorio? Questa è stata la domanda principale a cui si è cercato di rispondere sul tema della decentralizzazione delle mining farm. Ben Gagnon, chief mining officer di Bitfarms, ha fatto notare che non bisogna considerare la decentralizzazione solo dal punto di vista geografico, se si vogliono prevenire i famosi 51% attack, non è la distribuzione fisica delle attrezzature di mining che conta ma la proprietà di queste: “posso controllare il 51% degli hashrate in tutto il mondo ma non ho bisogno di controllarlo tutto da un luogo”. Anche Stephen Barbour, il proprietario di Upstream Data, ha confermato che è la proprietà dell’hashrate il fattore determinante nella decentralizzazione: se c’è un unico proprietario la distribuzione geografica non fa la differenza. 

Cosa aspettarci dal mining di Bitcoin in futuro?

I leader del settore hanno in più occasioni incoraggiato l’home mining durante l’evento. Tra il pubblico delle conferenze molti hanno affermato di aver fatto mining a casa in qualche modo. In futuro la tecnologia potrebbe rendere sempre più accessibile questa pratica anche a miner meno esperti e “casalinghi”, permettendo loro di utilizzare anche il calore prodotto dal lavoro degli hardware. È questa la più chiacchierata novità del mining di Bitcoin: il riutilizzo degli eccessi di calore. Jonathan Yuan, proprietario di Coin Heated, ha cominciato a commercializzare questa fonte energetica come prodotto lavorando con una distilleria di whisky per riscaldare l’acqua necessaria nel processo di distillazione. 

L’ultimo aspetto del mining di Bitcoin alla Miami Bitcoin Conference 2022 è la richiesta dei miner di stabilità. I governi infatti sembrano cambiare idea molto spesso sui permessi e i requisiti per aprire una mining farm nel proprio paese. Fred Thiel, CEO di Marathon, ha spiegato che aprire un’impresa di mining è costoso e ci vogliono anni per recuperare i capitali, non è l’ideale quando si è costretti da un giorno all’altro a cambiare sede. 

Come si inizia a lavorare nel settore crypto? L’esperienza di 4 donne italiane 

Lavorare con le crypto Rispondono 4 donne italiane

Quali sono i primi passi da compiere per chi vuole lavorare con le crypto? 4 professioniste italiane ci raccontano la loro esperienza!

Il mondo crypto, come il settore dell’informatica e della finanza, spesso è caratterizzato da disparità di genere. A questo proposito abbiamo parlato di gender gap con 7 donne italiane che lavorano ogni giorno con la blockchain e tutte loro hanno le idee chiare su come migliorare le cose rendendo il settore più inclusivo. Dopo esserci confrontati con loro, abbiamo intercettato altre professioniste per chiedere loro quali sono stati i primi passi nel settore crypto e le difficoltà che hanno incontrato. Alla domanda “come hai iniziato a lavorare con le crypto?”, rispondono 4 donne italiane. Queste 4 esperte ci hanno raccontato anche le strategie che utilizzano per comunicare un settore molto tecnico e in evoluzione cercando di avvicinare il più alto numero di persone con background diversi. Vediamo le risposte!

La risposta di Chiara Ventura

“In realtà [lavorare con le crypto] è stato un caso fortuito. Le uniche cose che conoscevo erano Bitcoin e poche nozioni che avevo imparato in Cina durante un periodo di studio all’estero. Quando ho avuto l’occasione di entrare nel settore blockchain stavo frequentando un Master in Digital Marketing e, respirando aria di startup tutti i giorni, sapevo di volermi cimentare in un settore innovativo. Ho trovato un’offerta per un tirocinio nel campo del marketing in un’azienda che si occupava di blockchain. Incoraggiata da un collega che aveva qualche esperienza in più, ci ho provato. Mi hanno scelta e, dopo un periodo di formazione in azienda, tante letture, esperimenti online con i tool a disposizione, oggi sono grata di aver fatto quella scelta qualche anno fa.

C’è un mito secondo cui la blockchain è appannaggio esclusivo dei tecnici e la percezione che si limiti alle criptovalute, ma la verità è che le sue applicazioni sono molte e molto diverse tra loro e l’utilità di questa tecnologia può essere sperimentata in vari settori. La finanza è certamente uno di questi ma da citare sono anche la supply chain e la logistica, arte e musica, la creazione di contenuti, il real-estate ecc, e chissà quali altre opportunità si presenteranno in futuro in questo settore in evoluzione.

In parte questo mito è stato alimentato anche dal modo in cui noi operatori del settore tendiamo a comunicare: potremmo parlare degli aspetti tecnici della blockchain per ore, potremmo usare tutte le parole tecniche che conosciamo, ma queste rendono poco chiari i vantaggi della tecnologia piuttosto che spiegarli. Potremmo discutere dei pro e contro dello pseudo-anonimato e dei metodi di crittografia, senza toccare davvero con mano la vera forza della blockchain. Con esempi reali e casi studio nei diversi settori, insieme ad analogie realistiche, si possono spiegare i fondamenti della blockchain a chiunque, perché presto la blockchain toccherà la vita di ognuno di noi.”

Chi è Chiara Ventura

Chiara Ventura è Account Manager di Blockchain Italia srl, impresa che si pone l’obiettivo di fornire supporto tecnologico e strategico alle imprese nel panorama blockchain, tra i principali partner mondiali di Algorand. Rappresenta l’Associazione Italia4Blockchain all’interno del progetto CHAISE, Blockchain Skills for Europe,  ed è stata recentemente eletta Co-Chair del Working Group Education di INATBA

La risposta di Angelica Finatti

“Mi si è presentata l’occasione quando vivevo ancora a Shanghai. Cercavano chi potesse aprire i mercati per un exchange di criptovalute. Mi interessava il settore da tempo quindi mi sono detta: perché non provare a capirne davvero di più? Così ho iniziato, viaggiavo molto, parlavo con professionisti del settore, sviluppatori, fondatori di progetti. Insomma, tutti coloro che mi potessero dare maggiori informazioni e conoscenza della materia. Così piano piano ho iniziato ad acquisire sempre maggiore esperienza, specialmente per quanto riguardava gli exchange e come sviluppare progetti di tokenization. Quando ho lasciato Shanghai dopo 4 anni, ho sentito l’esigenza di rimanere nello stesso settore e adesso dirigo un’Accademia di formazione Blockchain che sviluppa anche progetti per aziende che vogliono affacciarsi al mondo crypto. 

[Il settore della blockchain si comunica] con semplicità e chiarezza. Non ci si deve riempire la bocca di terminologie inutili, altisonanti o troppo complesse, ma di pratica data dall’esperienza concreta che si è fatti. Solo quando si è messa davvero in pratica la teoria si riesce a spiegare in maniera semplice e diretta, facendo capire all’interlocutore il settore in questione. In fondo, quando si cerca di spiegare la propria realtà, qualsiasi essa sia, se chi sta dall’altra parte non la comprende non può mai avere torto. Sta sempre a noi spiegare e raccontare in maniera tale che chi ci ascolta capisca, per quanto tecnico possa essere il ramo trattato.”

Chi è Angelica Finatti

Angelica Finatti studia a Maastricht University School of Law e successivamente completa il ciclo di studi magistrale in legge internazionale finanziaria alla Shanghai University of Finance and Economics.

Inizia la sua carriera in crypto proprio a Shanghai lavorando come Head of Western Europe per un Exchange asiatico. Adesso è Direttrice della The Blockchain Academy powered by Rocket Sharing Company Spa. Ha condotto Imprenditori in Blockchain, programma TV su SKY 511 in collaborazione con Forbes Italia ed il gruppo RSC Spa. 

La risposta di Amelia Tomasicchio

“[Lavorare con le crypto] è capitato per caso anche perché era il 2015 e nessuno sapeva come il settore si sarebbe evoluto. In quegli anni dovevo preparare la mia tesi di laurea e la decisi di scriverla su Bitcoin per dedicarmi a qualcosa che potesse avere uno sbocco lavorativo o un qualche futuro, invece di scrivere le solite tesi di laurea che rimangono in uno scaffale.

Così l’argomento mi ha appassionata, ho iniziato a cercare lavoro nel settore e dopo 6 anni sono ancora nel settore crypto.

[Comunicare il settore] è un lavoro di educazione, di spiegazione del settore che richiede termini facili e alla portata di tutti, cercando di fare luce sulle opportunità concrete che può offrire la tecnologia, il suo futuro e sfatando leggende urbane e fake news.”

Chi è Amelia Tomasicchio 

Amelia Tomasicchio è esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist. È stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e Business Developer di MEXC per il mercato italiano.

La risposta di Elisa Grinza

“Lavorare con le crypto è diventato il mio obiettivo professionale. Essendo un’artista ho intuito il potenziale della tecnologia blockchain per valorizzare le mie competenze, realizzare i miei progetti e cogliere tutte le opportunità che questa tecnologia offre. Il Metaverso è stato il mio punto di svolta, riuscendo a capire che il posto ideale per le mie opere virtuali non poteva che essere anche un luogo virtuale dove esporle e interagire con esse. Proprio per questo i miei primi passi da professionista li ho compiuti nel metaverso di The Sandbox, acquisendo terreni virtuali ed entrando a far parte del Creator Fund dove ho avuto l’opportunità di creare asset ufficiali ampliando le mie competenze.

Il successo di The Sandbox è dovuto alla semplicità della piattaforma e dei tool offerti per la creazione di asset/experience/game. Questo, a mio parere, è il giusto approccio, in quanto dà l’opportunità a diverse tipologie di utenti di avvicinarsi anche per la prima volta all’arte digitale. In base alla mia esperienza professionale ho potuto notare il potenziale di un nuovo tipo di economia combinata alla realtà virtuale. Infatti il metaverso può ospitare diversi settori: dall’architettura alla moda, dal gaming alla musica. La mia speranza è quindi quella di poter vedere realizzata questa tecnologia nella quotidianità della società per concedere a tutti le stesse opportunità che ho avuto io. 

Lavorare per The Sandbox è molto gratificante e meritocratico. Incentivano molto la libertà creativa e apprezzano nuovi concept di lavoro. Si vengono così a creare tante nuove opportunità ancora da esplorare.”

Chi è Elisa Grinza

Elisa Grinza è una Fashion e Interior designer. Attualmente è 3D Voxel Artist nel Creator Fund di The Sandbox. Si sta specializzando principalmente nella realizzazione di architetture e arredamento per la creazione di esperienze nel Metaverso.

Iniziare a lavorare con le crypto può essere frutto del caso o di qualche sconosciuta congiunzione astrale! La storia di queste professioniste ce lo insegna. Una volta che si comincia però arrivano la passione e la voglia di coinvolgere sempre più persone alla scoperta di una tecnologia che non è inaccessibile come spesso si crede. 

Cosa sono i POAP (Proof of Attendance Protocol)?

Cosa sono i POAP, gli NFT degli eventi crypto

Cosa sono i POAP? Il Proof of Attendance Protocol li distribuisce come attestati di partecipazione. Scopri gli NFT degli eventi crypto!

Sempre più eventi digitali o corsi online, come quelli nel Metaverso, consegnano ai partecipanti dei token non fungibili chiamati POAP. Si tratta di uno dei casi d’uso degli NFT tra i più pratici e tangibili, i POAP vengono utilizzati per certificare la partecipazione delle persone a dati eventi e per archiviare il raggiungimento di risultati di qualsiasi tipo, da quelli accademici a quelli lavorativi. Con il Proof of Attendance Protocol puoi costruire il tuo personale archivio di traguardi, con i vantaggi di essere registrato su blockchain. Questi NFT stanno diventando sempre più popolari, ma cosa sono i POAP?

Cosa sono i POAP?

I POAP, acronimo di Proof of Attendance Protocol, sono NFT unici che vengono distribuiti alle persone per dimostrare la loro partecipazione ad un evento virtuale o meno. Dal punto di vista tecnico, i POAP sono token basati su Ethereum di tipo ERC-721. Questo è il tipico formato utilizzato per creare NFT ovvero oggetti virtuali non interscambiabili. Proof of Attendance Protocol è sia il nome del protocollo che il nome della piattaforma per creare e collezionare i POAP, questi NFT vengono “mintati” attraverso lo smart contract del Proof of Attendance Protocol sulla blockchain xDai, una sidechain Proof-of-Stake di Ethereum.

Un POAP è una ricordo digitale su blockchain, per questo tutti gli NFT del Proof of Attendance Protocol hanno un numero di serie unico e non modificabile e quindi sono autentici. I POAP inoltre sono di piena proprietà di chi li guadagna come attestazione di partecipazione ma possono essere scambiati e venduti mantenendo sempre rintracciabile il proprietario originario. La blockchain e la decentralizzazione del protocollo inoltre permettono ai POAP di essere immutabili, nessuno può alterare i dati o le informazioni che rappresentano. 

A cosa servono i POAP? 

L’ecosistema POAP permette a organizzatori di eventi come corsi, conferenze, meeting o concerti di produrre dei certificati di partecipazione su blockchain che le persone possono ricevere alla fine degli eventi stessi. Vicino al nome POAP si trova spesso il claim “i segnalibri della tua vita”, infatti le persone collezionano gli NFT del Proof of Attendance Protocol nel loro wallet come tanti “adesivi” che ricostruiscono il diario delle loro esperienze. Come quando agli scout imparavi a fare i nodi e vincevi il distintivo da appuntare al fazzoletto. Quindi a cosa servono i POAP? A costruire un personale registro delle esperienze e dei traguardi raggiunti, a registrare documenti e certificazioni su blockchain. I POAP possono essere reclamati solo nel contesto dell’evento di riferimento. 

Perché collezionare POAP?

Dal punto di vista degli utenti, i POAP sono un modo vantaggioso per provare in maniera inconfutabile il proprio coinvolgimento in qualche progetto. Immagina di poter dimostrare al tuo datore di lavoro di esserti laureato ad Harvard, di esserti vaccinato o di essere andato a votare! I POAP non hanno solo un valore pratico ma anche sociale, possedere un POAP contribuisce alla creazione della reputazione sociale e a volte possono portare dei vantaggi come succede spesso quando si possiedono NFT. 

Secondo Vitalik Buterin i POAP sono il futuro degli NFT

Cosa sono i POAP? Secondo Vitalik Buterin, il futuro degli NFT! Il fondatore di Ethereum in un articolo dello scorso Gennaio, ha condiviso una riflessione sul reale valore dei token non fungibili arrivando alla conclusione che gli NFT saranno utili solo se non potranno essere trasferiti da un wallet a un altro. Buterin ha definito questi NFT “soulbound” ovvero “legati all’anima” dei loro proprietari per sempre. Per Buterin il modo migliore per sfruttare le potenzialità degli NFT è impedire che vengano scambiati e cita proprio i POAP come progetto che sta andando in questa direzione. I POAP infatti possono essere commercializzati per la loro componente artistica e visiva, ma la garanzia di partecipazione ad un evento rimane sempre e solo del proprietario iniziale.