NFT “in-chain”? Ce li spiega la collezione Moonbirds

Moonbirds NFT: cosa sono gli NFT on-chain e in-chain?

La collezione Moonbirds NFT ha deciso di conservare tutti i metadati su blockchain. Cosa cambia? Qual è la differenza tra NFT on-chain, in-chain e off-chain?

PROOF, la startup Web3 che ha creato la collezione Moonbirds NFT, ha svelato i piani futuri del progetto. Tra i punti previsti c’è anche rendere tutti i suoi token non fungibili “in-chain”. Forse avrai già sentito parlare della differenza tra NFT on-chain e NFT off-chain. Ma cosa si intende per “in-chain”?  

Tutti i record della collezione Moonbirds NFT

I Moonbirds NFT sono stati rilasciati ad Aprile 2022 e in 48 ore dal lancio, tutti i 10.000 pezzi sono andati sold out. Moonbirds è una collezione PFP ovvero di immagini pensate per essere usate come foto profilo, che raffigurano avatar di gufi pixelati e generati automaticamente. Secondo CryptoSlam, Moonbirds è al 10° posto nella classifica di collezioni per vendite totali, gli NFT di PROOF hanno generato vendite per oltre 590 milioni di dollari! Grazie a questi numeri importanti e al sostegno ricevuto dal settore, per alcuni questa collezione si è conquistata la fama di “blue chip”. Moonbirds si distingue da altre collezioni anche perché ha introdotto lo staking di NFT, chiamato in questo frangente “nesting”

A fine Agosto 2022 PROOF, coordinata dall’investitore Venture Capital Kevin Rose, ha spiegato che in futuro la creazione e l’archiviazione degli NFT del progetto, comprese le collezioni spin off di Moonbirds NFT, sarà gestita in-chain. Per capire cosa sono gli NFT in-chain, vediamo prima la differenza tra NFT on-chain e NFT off-chain. 

NFT on-chain e NFT off-chain, che differenza c’è?

Il parametro per riconoscere un token non fungibile on-chain e uno off-chain è la sua archiviazione. Sappiamo che la proprietà e l’unicità degli NFT è garantita dalla blockchain ma dove vengono conservati gli NFT? Un NFT è composto da:

  • Un ID: un codice identificativo unico che distingue i token gli uni dagli altri e registrato tramite smart contract su blockchain;
  • Metadati: in quanto contenuto digitale, ogni NFT è formato da un insieme di metadati che configurano il suo aspetto, come forme, colori, nomi, dimensioni, il tipo di cappello, di piumaggio o l’espressione dei gufi (nel caso dei Moonbirds NFT) ma anche informazioni come la fornitura massima. 

Se l’ID del token non fungibile è sempre conservato su blockchain, e funziona come certificato di autenticità e unicità di un NFT, i metadati spesso sono archiviati altrove, ovvero off-chain. Custodire i metadati off-chain è l’opzione più utilizzata dai creatori di collezioni NFT, i quali si affidano a servizi di hosting e server esterni, centralizzati o decentralizzati. Al contrario, conservare un NFT on-chain significa che l’intero token – metadati compresi – esiste su una blockchain.

L’archiviazione on-chain è migliore di quella off-chain?

L’archiviazione on-chain degli NFT può essere preferibile perché tutti gli aspetti del token sono direttamente gestibili e verificabili dai proprietari, tuttavia è una strada molto costosa a causa della grandezza dei dati che devono essere registrati su blockchain. Le immagini JPEG ad esempio contengono molti dati, e spesso le collezioni sono composte da centinaia o migliaia di immagini tutte diverse tra loro. La maggior parte dei progetti NFT, tra cui i CryptoPunks e il Bored Ape Yacht Club, ha scelto di memorizzare i suoi contenuti off-chain

Come anticipato, i servizi di hosting e archiviazione off-chain possono essere centralizzati o decentralizzati. Con i provider di hosting centralizzati c’è il rischio (anche se improbabile) che possano chiudere in qualsiasi momento mettendo a rischio l’esistenza degli NFT archiviati. Tutto ciò che rimarrebbe al proprietario sarebbe l’ID su blockchain. L’archiviazione decentralizzata è gestita da sistemi come IPFS. Quando un file viene memorizzato su IPFS riceve un hash univoco del contenuto che lo collega a tutta la rete. Anche se gli NFT su IPFS non sono tecnicamente archiviati sulla blockchain, nessuno può perdere o hackerare i file su IPFS come nessuno può spegnere il cloud, in quanto gestito in modo decentralizzato da migliaia di nodi. 

Moonbirds NFT: che cosa sono gli NFT in-chain? 

PROOF però ha in mente di rendere i suoi NFT “in-chain”. Con questo termine PROOF intende dire che non solo la conservazione dei dati sarà on-chain ma anche la stessa creazione: “per essere sicuri che siano completamente decentralizzati e visibili per le generazioni che verranno”. I metadati dunque saranno creati dallo stesso smart contract che attesta l’esistenza e certifica l’autenticità del token, il codice che crea l’opera d’arte digitale sarà su blockchain. Harri Thomas di PROOF ha spiegato che in questo modo la rappresentazione grafica di ogni Moonbirds NFT “sarà costruita dallo smart contract stesso da art layer, che saranno memorizzati su blockchain”. 


La roadmap di PROOF e Moonbirds NFT prevede anche la costituzione di una DAO e di un token di governance, il lancio di una collezione spinoff chiamata “Moonbirds Mythics”, che comprenderà 20.000 NFT e sarà lanciata all’inizio del 2023. La nuova collezione non seguirà l’estetica della pixel art, le immagini saranno disegnate con una tecnica che riproduce lo stile a mano libera. Questi nuovi progetti saranno realizzati grazie ai finanziamenti appena ottenuti. PROOF infatti ha appena raccolto 50 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie A guidato dalla società di Venture Capital Andreessen Horowitz, conosciuta anche come a16z.

La rivoluzione di Ethereum è iniziata

The Merge: tutte le tappe dell’aggiornamento di Ethereum

Nel nuovo episodio di Young Pills, tutte le tappe di The Merge, l’aggiornamento di Ethereum previsto per Settembre 2022!

Pront* ad entrare nel vivo di The Merge? In questo nuovo episodio di Young Pills andremo ad esplorare tutte le tappe dell’aggiornamento che promette di rivoluzionare Ethereum (e non solo) per sempre. Ma prima di tutto, che cos’è The Merge?

The Merge: Ethereum cambia meccanismo di consenso

The Merge è un piano di lavori pluriennale per migliorare la scalabilità, la sicurezza e la sostenibilità della rete Ethereum, senza compromettere la sua decentralizzazione. In questo piano è previsto il passaggio al meccanismo di consenso Proof-of-Stake. Con questo meccanismo di consenso, la blockchain non richiede più l’intervento dei miner per validare le transazioni ma si serve del lavoro dei validatori che hanno in staking almeno 32 ETH. Il Proof-of-Stake, rispetto al Proof-of-Work, è più efficiente dal punto di vista energetico. Il cambio del meccanismo di consenso ha conseguenze anche sul modello economico di Ethereum: le nuove coin emesse, create per premiare i validatori, influenzano la fornitura circolante e dunque il prezzo stesso della criptovaluta.

Tutte le tappe dell’aggiornamento di Ethereum

Ripercorri i momenti chiave di The Merge negli ultimi mesi, dall’annuncio di Vitalik Buterin del 20 Maggio, ai testnet Ropsten, Sepolia, Goerli, all’aggiornamento Bellatrix. Questo in particolare ha azionato il “count-down” per il passaggio definitivo di Ethereum al Proof-of-Stake nonché la fusione tra la Beacon Chain e il mainnet della rete. Dai un’occhiata anche alla roadmap di Ethereum, sono in arrivo altri aggiornamenti: The Surge, The Verge, The Purge e The Splurge! Tutto questo nel nuovissimo episodio di Young Pills!

5 curiosità su The Merge, l’aggiornamento che cambierà le crypto per sempre

The Merge: 5 cose che non sai sull’aggiornamento di Ethereum

L’aggiornamento che cambierà per sempre Ethereum e le crypto sta per arrivare. Scopri 5 cose che non sai su The Merge!

Con “The Merge” si intende l’insieme di aggiornamenti che porteranno la blockchain di Ethereum a cambiare meccanismo di consenso da Proof-of-Work a Proof-of-Stake. Nel mondo crypto da mesi non si parla d’altro, l’aggiornamento di Ethereum è così importante che “The Merge” è diventato un termine di uso comune a indicare l’attivazione finale dell’aggiornamento e in generale la versione Ethereum 2.0. 

Cosa cambierà con Ethereum 2.0? Le transazioni saranno più veloci, economiche e green, il network sarà più decentralizzato e sicuro. Questo renderà la blockchain di Ethereum più scalabile e efficiente dal punto di vista energetico, The Merge tuttavia non avrà un impatto solo sulla blockchain di Vitalik Buterin, l’aggiornamento cambierà il mondo crypto per sempre. Ethereum infatti è la blockchain su cui sono costruiti i principali protocolli di Finanza Decentralizzata e in cui si sviluppa il mondo degli NFT. Per approfondire gli aspetti più tecnici di The Merge ti rimandiamo all’articolo di Academy su Ethereum 2.0, continua a leggere per scoprire 5 curiosità e cose che non sai su The Merge!

1. Perché l’aggiornamento di Ethereum si chiama The Merge?

Fusione! Fan di Dragon Ball in ascolto, chi meglio di voi sa cosa succede quando viene invocato il termine “fusione”? “The Merge” che in inglese significa proprio “la fusione”, è il nome dell’aggiornamento di Ethereum perché consiste nell’unione di due chain in una sola. Con The Merge verranno fuse insieme la Beacon Chain e il mainnet di  Ethereum, la prima è la rete Proof-of-Stake attiva dal 2020 e usata come livello di “Consenso” ma non ancora per elaborare le transazioni. Il mainnet invece è l’unico livello di “Esecuzione” della blockchain su cui lavoreranno i miner fino a The Merge. Con il completamento dell’aggiornamento, queste due chain verranno fuse insieme per migliorare le prestazioni di Ethereum.

2. Perché la data d’uscita di The Merge cambia?

La fase finale e l’attivazione dell’aggiornamento è stata prevista per Settembre 2022 ma per molto tempo non è stata comunicata una data ufficiale per il rilascio di The Merge. Negli scorsi mesi la data è stata posticipata più di una volta e anche individuato il mese di Settembre, gli sviluppatori di Ethereum hanno indicato un periodo di attivazione ampio, ovvero tra il 10 e il 20 Settembre. Il 6 Settembre Vitalik Buterin ha ristretto il campo tra il 13 e il 15 del mese. Ma perché non si conosce con precisione la data del rilascio di The Merge? Gli sviluppatori di Ethereum non hanno programmato l’aggiornamento basandosi sul calendario, e quindi su un parametro temporale, ma facendo riferimento al Total Terminal Difficulty (TTD). Il TTD è il valore raggiunto il quale verrà rilasciato l’aggiornamento del Proof-of-Stake, si può intendere come un punteggio da ottenere per superare il livello di un videogioco. The Merge verrà completato solo quando verrà raggiunto il TTD del valore 58750000000000000000000. Il TTD è il parametro che indica il livello di difficoltà che i miner devono affrontare per validare l’ultimo blocco nel Proof-of-Work di Ethereum, questo valore dipende da molti fattori e quindi non è possibile stabilire con certezza quando il network si avvicinerà a quel valore. Per questo la data di The Merge cambia di continuo. 

3. Non solo Buterin, ecco il team di The Merge

Tra i migliaia di programmatori che tengono in piedi il protocollo di Ethereum, forse non sai che a The Merge stanno lavorando 119 esperti. Insieme a questo gruppo si sono riunite anche alcune personalità di spicco del mondo crypto. Dall’Ethereum Foundation hanno contribuito direttamente al progetto The Merge, i ricercatori Danny Ryan e Justin Drake. Il primo si occupa di The Merge fin dal 2017 (fun fact: The Merge e il passaggio al PoS era stato proposto già nel 2015, poco dopo la nascita di Ethereum), in relazione a temi come la scalabilità, la sostenibilità e la sicurezza. Drake invece ha avuto un ruolo di coordinamento e di relazioni pubbliche. 

All’aggiornamento The Merge ha contribuito ovviamente anche Vitalik Buterin in quanto mente dietro al nuovo modo di intendere Ethereum e come divulgatore al grande pubblico. A Buterin si deve la filosofia di progettazione del nuovo meccanismo di consenso. Un’altra figura chiave è Tim Beiko a capo del team degli sviluppatori. Beiko è diventato il principale portavoce nei social del team di sviluppo e ha gestito i numerosi passi necessari a The Merge. Tra tutti coloro che stanno lavorando a The Merge, citiamo anche Mikhail Kalinin di ConsenSys, una società di sviluppo software che collabora con Ethereum. In occasione di The Merge questo ha stabilito i dettagli della Beacon Chain, secondo Beiko, Kalinin è uno di quelli che “hanno letteralmente costruito e guidato la nave”. Kalinin ha definito la sua esperienza a Ethereum “un esempio di vera diversificazione e decentralizzazione del lavoro su un progetto di ricerca e sviluppo”. 

4. Esisterà una nuova coin di Ethereum 2.0?

Con l’avvicinarsi del completamento di The Merge in molti si sono chiesti se Ethereum 2.0, ovvero la nuova versione della blockchain Proof-of-Stake, avrà una nuova coin. E ancora, cosa succederà agli ETH esistenti e presenti nei nostri wallet? Per rispondere a questa domanda bisogna considerare i due possibili scenari successivi all’attivazione dell’aggiornamento. Dopo The Merge potrebbe verificarsi un hard fork della blockchain in cui Ethereum si dividerebbe in due diverse chain, una con il meccanismo di consenso che ha sempre avuto (PoW) e un’altra che si basa invece sullo staking per validare le transazioni. In questo caso verrebbe creato di conseguenza una nuova coin, a cui ci si riferisce al momento con il nome “ETHPOW”. La chain con il meccanismo di consenso PoS manterrà come coin nativa Ether (ETH), la chain PoW invece continuerà con il mining di ETHPOW. La chain PoW resterà in vita solo fino a quando i miner continueranno ad utilizzarla e a sostenerla. 

Qualora venisse creata effettivamente una nuova criptovaluta, sarà distribuita tramite airdrop in rapporto 1:1. Di base i tuoi ETH non subiranno cambiamenti, per prepararti a The Merge su Young Platform leggi l’annuncio dedicato

5. L’ora degli NFT sostenibili

Tra le 5 cose che forse non sai su The Merge, c’è la sua rivoluzione green nel mondo NFT. Premettendo che la maggior parte dei token non fungibili è costruita su Ethereum, dopo The Merge si assisterà a una drastica riduzione dell’impatto ambientale della produzione e degli scambi di NFT. Questo perché il meccanismo di consenso che permette l’attività di Ethereum non si baserà più sulla potenza di calcolo dei miner ma sul meccanismo dello staking, in altre parole non sarà più necessaria tutta l’energia elettrica impiegata per alimentare gli hardware del mining. Tutte le attività legate alla blockchain saranno più sostenibili dal punto di vista energetico.  

Una delle principali critiche mosse agli NFT riguarda l’energia necessaria per il loro “minting” ovvero il processo per cui vengono creati asset digitali. Le preoccupazioni sull’inquinamento prodotto dai token non fungibili si sono intensificate soprattutto in questo periodo di crisi ambientale e energetica. Con NFT più green il settore potrebbe attirare nuovi appassionati e conoscere una fase di fermento creativo: creator e nuovi progetti potranno sbizzarrirsi a creare arte su blockchain, non più intimiditi dall’impronta ambientale. 

Sai riconoscere gli scam più comuni del mondo crypto?

Come riconoscere una truffa crypto: dal social engineering al phishing

Come riconoscere una truffa crypto? Quello che devi sapere per smascherare scam e tenere al sicuro le tue criptovalute

Secondo un report della società di raccolta dati Chainalysis pubblicato il 6 Gennaio 2022, nel 2021 sono stati rubati 14 miliardi di dollari in criptovalute attraverso scam, soprattutto a causa di rug pull. Questa cifra è aumentata quasi il doppio rispetto all’anno precedente, la crescita delle truffe è coincisa con lo sviluppo del settore e del boom per l’interesse nelle criptovalute. I truffatori, o scammer, sfruttano infatti i periodi di bull market per agire facendo leva sull’ottimismo delle persone nei confronti dei mercati. Quando ci sono in ballo interessi economici, le truffe spuntano come funghi e così accade anche nel caso delle criptovalute. I crypto scam purtroppo sono molto diffusi ma con piccoli accorgimenti è possibile imparare come riconoscere una truffa crypto, dal social engineering al phishing. 

Red flag: l’identikit della truffa

Prima di passare in rassegna le principali truffe che attaccano il mondo crypto, tieni presente alcune “red flag” ovvero delle caratteristiche sospette che potrebbero segnalare uno scam

  • Qualcuno ti chiede di condividere le tue chiavi private o password;
  • Qualcuno ti manda un messaggio privato proponendo airdrop o giveaway;
  • Qualcuno ti contatta spacciandosi per un trader o un dipendente di un progetto crypto come un exchange;
  • I messaggi che ricevi, o i siti web su cui navighi, contengono errori tipografici o di ortografia;
  • Qualcuno ti promette di moltiplicare il tuo denaro o di ricevere dei guadagni gratis;

Nessuno, nemmeno i dipendenti dei progetti crypto, è autorizzato a chiederti di condividere i tuoi dati personali, e spesso quando qualcosa è troppo bello per essere vero nella maggior parte dei casi non lo è. 

1. Phishing 

Quella del phishing è una truffa tipica di tutto l’universo internet, non solo delle criptovalute. Il phishing consiste nell’invio da parte di malintenzionati di messaggi o email che si spacciano per servizi o siti che hai utilizzato in precedenza (banche, e-commerce, social network…) che ti invitano ad aprire qualche link o a comunicare dati personali. Per quanto riguarda le crypto, attraverso il phishing i truffatori potrebbero sottrarre password o seed phrase dei tuoi wallet e di conseguenza rubare le tue crypto. Solitamente i messaggi di phishing si riconoscono perché i profili che li mandano mostrano incongruenze rispetto ai servizi che cercano di imitare. Anche se gli scammer sono capaci di creare comunicazioni e dei siti molto simili a quelli originali e dunque ad essere convincenti, alcuni dettagli come la presenza di errori di sintassi o grammatica sono segnali di una possibile truffa. È sempre una buona pratica controllare che gli URL dei siti o gli indirizzi mail corrispondano a quelli dei siti ufficiali, anche solo un carattere in più o in meno può fare la differenza. 

2. Finti addetti al Servizio Clienti o Trader

In questo tipo di scam c’è qualcuno che si finge un rappresentante di un’organizzazione o società crypto e chiede informazioni sensibili come la seed phrase, con il pretesto di risolvere fantomatici problemi tecnici. Una volta ottenuta la chiave privata, gli scammer prosciugano i tuoi wallet. In questo caso i truffatori possono chiedere anche l’invio di denaro in cambio di un valore maggiore. Solitamente queste richieste vengono avanzate con un senso di urgenza, mettendo in allerta le persone preoccupate per la sicurezza dei propri beni. Ricorda che tutte le comunicazioni ufficiali sono fatte sempre e solo nei canali ufficiali, non fidarti troppo di voci o speculazioni. Se hai dei dubbi, contatta il Servizio Clienti dal sito ufficiale. 

Un’altra categoria di persone per cui i malintenzionati potrebbero spacciarsi, è quella degli addetti di operatori telefonici che propongono nuovi contratti o di cambiare SIM. In possesso del tuo numero di telefono possono aggirare tutte le autenticazioni a due fattori che si basano su quest’ultimo. Alcune persone si presentano anche per trader esperti pronti ad aiutarti, in questo caso i truffatori prendono i contatti specialmente sui social network o community online, su Youtube o Telegram. Come riconoscere questa truffa crypto? Per le loro promesse irrealistiche, i finti trader sono facilmente smascherabili. Diffida di chi vuole farti diventare incredibilmente ricc* in poco tempo, nel mondo crypto non esistono scorciatoie o “metodi infallibili”.

3. App di exchange false 

Tra gli scam più comuni ci sono una serie di app false che si fingono la versione mobile di servizi web legati alle criptovalute, come exchange o marketplace. Se in un’app store ti imbatti in una di queste app, ricorda che quelle ufficiali sono sempre scaricabili dal sito internet di riferimento e quindi puoi verificare facilmente se le due versioni coincidono. Anche in questo caso un indizio di truffa possono essere errori di ortografia, il nome dell’exchange potrebbe essere scritto sbagliato, oppure le icone che non corrispondono esattamente a quelle originarie. Puoi anche controllare il numero di download dell’app: se pretende di essere quella di un servizio affidabile, i download non possono essere pochi. Inoltre le app contraffatte di solito richiedono più autorizzazioni del necessario, perché questo modo si assicurano di raccogliere quanti più dati possibili dai dispositivi delle vittime di scam. 

Un’altra tipologia di app scam sono quelle che promettono di svolgere un’attività di mining per conto tuo assicurandoti ricompense che però non arrivano mai. Per evitare questa truffa crypto, è bene sapere che per la maggior parte delle criptovalute il mining richiede hardware altamente specializzati che non sono compatibili con i dispositivi mobile.

4. Rug pull

In un rug pull i truffatori propongono un nuovo progetto, ottengono dei finanziamenti e poi spariscono con i fondi raccolti. Un esempio recente di rug pull è stata la truffa di Squid Coin, il token che ha preso il nome dalla serie Netflix. Chi ha acquistato il token, in preda all’hype della sua crescita di prezzo che da 1 centesimo è passato rapidamente a 90 dollari, ha perso tutto quando i fondatori del progetto hanno interrotto l’attività facendo scomparire del tutto il denaro, circa 3 milioni di dollari. Per difendersi dai rug pull bisogna considerare il progetto che si intende appoggiare da diversi punti di vista come la sua solidità, il contenuto del white paper, la presenza (e la fattibilità) di una roadmap e di un business model, l’identità e i curricula dei fondatori. Se qualcuno di questi aspetti risulta confuso o sospetto, probabilmente si è di fronte a una truffa.

5. Scam sui social network

I social network sono un canale usato spesso per mettere in atto scam di natura crypto. Come già detto, su Youtube pullulano commenti di falsi trader che promettono guadagni facili o live “fake” che chiedono di inviare denaro per riceverne una somma più grande. Durante questo genere di live è probabile che i truffatori fingano di essere personaggi di spicco del settore disposti a condividere la loro ricchezza con gli utenti. In questo caso assicurati che il canale da cui è trasmessa la live sia ufficiale. Su Instagram e Telegram sono diffusi i messaggi privati che dispensano presunti consigli finanziari e ti propongono affari irripetibili. Su Twitter e Instagram possiamo trovare anche post che promettono finti omaggi o giveaway inesistenti o ancora profili falsi di progetti o personalità del mondo crypto che cercano di ingannare le persone. Quelli più famosi e diffusi nell’ultimo periodo sono quelli che promettono airdrop di NFT ma che finiscono solo con il furto dei tuoi dati personali. 

Social engineering: la base degli scam crypto

Per riconoscere una truffa crypto può essere utile studiare la base di tutti questi scam ovvero i meccanismi del social engineering. Con questo termine ci si riferisce agli schemi di persuasione che i truffatori utilizzano per adescare e truffare le persone facendo leva sulle loro debolezze e sulla loro buona fede. Il social engineering spiega le strategie per adescare le vittime, per stringere amicizia con loro tramite i social network o app di incontri e per indurre a scaricare app truffaldine o a gestire le proprie crypto condividendo informazioni sensibili. Gli scammer indagano sui punti deboli delle persone sfruttando le debolezze, le emozioni e alcuni bias cognitivi delle persone per manipolarle. 


Le tecniche e i tipi di scam che mettono in pericolo i nostri beni digitali e informazioni sono diversi, imparare come riconoscere le truffe crypto è il primo passo per difendersi.

Cosa è successo alla Decentraland Art Week 2022 

Cosa è successo alla Decentraland Metaverse Art Week 2022

Dal 24 al 28 Agosto i più rilevanti artisti e progetti di digital art si sono riuniti a Decentraland. Scopri cosa è successo alla Metaverse Art Week 2022!

Decentraland, il mondo virtuale su Ethereum, dal 24 al 28 Agosto ha ospitato la terza edizione della Metaverse Art Week. Dopo la prima Fashion Week nel Metaverso dello scorso Marzo, Decentraland dedica 5 giorni all’arte contemporanea su blockchain. Nei quartieri artistici del Metaverso come Soho Plaza o il Voltaire Art District, si sono svolti eventi, mostre e tavole rotonde dedicate alla digital art su blockchain.

Il tema e titolo della Metaverse Art Week a Decentraland è stato “The World is Made of Code”, la realtà infatti può essere considerata un insieme di codici, schemi e formule che danno forma sia al mondo naturale ma soprattutto a quello virtuale. L’iniziativa ha quindi accolto opere d’arte ed esperienze immersive ispirate ai disegni e agli schemi matematici presenti in natura. Alla Metaverse Art Week hanno partecipato gli artisti più importanti del panorama NFT e non solo, scopri i progetti artistici a Decentraland e cosa è successo alla Metaverse Art Week 2022!

Il rapporto tra uomo e tecnologia, il tema della Metaverse Art Week

Le installazioni artistiche immersive, le performance e le esposizioni di arte concettuale della Metaverse Art Week hanno aperto il dibattito sul tema del rapporto tra individui e tecnologie e sul modo in cui quest’ultime plasmino la realtà. Questo tema è ispirato alle domande guida della Biennale d’Arte a Venezia inaugurata ad Aprile 2022. Gli artisti attualmente esposti a Venezia si sono interrogati sul cambiamento della definizione di uomo in rapporto alla tecnologia e alla sua presenza pervasiva e trasformante. La Metaverse Art Week di Decentraland ha esplorato il “codice” come elemento che dà vita a mondi virtuali e il come “lo spirito umano è predisposto ad elaborare una risposta emotiva quando viene presentata un’arte ispirata ai disegni matematici presenti in natura”. L’iniziativa di Decentraland è stato un momento di allineamento tra le riflessioni del mondo dell’arte contemporanea e la nuova frontiera del Web3.

Un tour con audioguida e i dibattiti di Artnet

Una delle novità per la Metaverse Art Week, è stata la passeggiata artistica con audioguida realizzata da Audio Art Tour. Una volta atterrati con il proprio avatar nell’area di benvenuto, si è potuto richiedere un paio di cuffie per il proprio avatar con cui ascoltare la guida lungo tutto il percorso delle mostre a Decentraland. Proprio come in un museo, la voce di una guida, ha spiegato nel dettaglio le opere e presentato i progetti. Durante i 5 giorni della manifestazione, Artnet, una delle più grandi comunità artistiche online, ha organizzato performance artistiche, sessioni di live-poetry e di creazione di opere con l’intelligenza artificiale sempre in relazione al tema dell’Art Week. 

L’eredità artistica di Frida Kahlo in mostra a Decentraland

La famiglia di Frida Kahlo, in collaborazione con Ezel, una piattaforma che offre servizi per realizzare esperienze Web3, ha inaugurato a Decentraland un’installazione permanente chiamata Frida Kahlo Family Red House, che racconta la prima metà della vita dell’artista e alcune opere mai viste prima. Per l’occasione sono state digitalizzate opere d’arte, manufatti e storie familiari inedite della pittrice messicana. I fondatori di Ezel hanno dichiarato di aver raccolto quasi 800 pezzi unici appartenuti all’artista, tra cui schizzi, opere d’arte originali e altri oggetti utilizzati nella vita quotidiana di Kahlo. 

Ogni contenuto è stato scansionato utilizzando strumenti di acquisizione di immagini ad alta risoluzione, che necessitano di almeno 30 immagini e video diversi. Gli utenti di Decentraland potranno visitare le opere all’interno dell’installazione che replica la Casa Rossa di proprietà della famiglia in Messico. Pedro Quinzaños Cancino, fondatore di Ezel e amico della famiglia Kahlo, ha raccontato in un’intervista che quando ha proposto il progetto agli eredi di Frida ha incontrato una certa resistenza e scetticismo. In un secondo momento la famiglia Kahlo ha scelto di affidarsi alle tecnologie emergenti come il Metaverso per raccontare storie che altrimenti sarebbero scomparse. 

L’esposizione di Sotheby’s e di UXart Lab 

UXart Lab ha esposto a Decentraland le opere di alcuni artisti latino-americani degli anni ‘60 come Marta Minujín, Gyula Kosice e Eduardo MacEntyre che rappresentano al meglio l’arte cinetica e la pop art ma anche artisti contemporanei e digitali come Alberto Echegaray Guevara. Questi artisti tra l’altro sono attualmente esposti dal vivo alla Biennale di Venezia. Un’altra realtà artistica che ha non è nuova alle gallerie virtuali a Decentraland è la casa d’aste Sotheby’s. Il suo vice-presidente Michael Bouhanna ha spiegato che la loro esperienza a Decentraland ha permesso di sperimentare esposizioni all’avanguardia per opere digitali e per le trasposizioni di opere fisiche. In occasione della Metaverse Art Week, Sotheby’s ribadisce il suo interesse per gli NFT e l’arte su blockchain presentando nuove opere in mostra come le sculture di gioielli in collaborazione con Metagolden. Alla Metaverse Art Week di Decentraland hanno partecipato anche numerosi marketplace NFT come Rarible, OpenSea, SuperRare e Know Origin che ha presentato un’installazione dal titolo “Crypto Winter”, che ironizza sulla volatilità delle criptovalute. 

Il Museo ucraino della Storia della Guerra

Alla Metaverse Art Week è stato riservato uno spazio d’esposizione anche alle opere del Meta History Museum of War, il progetto NFT che racconta la guerra in Ucraina passo dopo passo dall’inizio del conflitto. Lo scopo del museo digitale, fondato il 25 Marzo 2022, è documentare cosa sta succedendo sul fronte attraverso l’espressione artistica e raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione del patrimonio artistico del paese. Dalla vendita di questi token non fungibili, sono stati raccolti oltre 1 milione di dollari

La galleria di Cash Labs con Damien hirst e i POAP di Estée Lauder

Cash Labs, una piattaforma che si occupa della creazione di contenuti per il Web3, ha lanciato la sua prima galleria d’arte a Decentraland. Tra gli artisti che presenta ci sono Damien Hirst, Laurel Charleston e Justin Aversano. La mostra di Cash Labs è stata organizzata su quattro piani, il primo raggruppa opere secondo il tema “Dal fisico al digitale”, ed è il piano in cui è esposto Hirst, il secondo piano si intitola “Arte per il Metaverso. Il terzo livello della mostra di Cash Labs è stato dedicato alla prima collezione NFT di Nick Knight, il fotografo di moda britannico fondatore di SHOWstudio.com. Al quarto e ultimo piano gli utenti che hanno visitato tutta la mostra hanno ottenuto in omaggio un POAP di Estée Lauder, come attestato di partecipazione. 

Questi sono stati i punti salienti di quanto successo alla Metaverse Art Week 2022 a Decentraland, l’accoglienza del pubblico è stata buona ma non sono mancate le critiche. Alcuni partecipanti hanno fatto notare che la veste grafica del metaverso di Decentraland è ancora primitiva e poco adatta a restituire la complessità dell’arte contemporanea. Per Decentraland tuttavia non può che trattarsi di una critica costruttiva. 

Tutte le opere d’arte NFT di Damien Hirst

Damien Hirst NFT: tutte le opere e collezioni

Gli NFT di Damien Hirst combinano la sua arte sovversiva alla tecnologia blockchain, scopri tutte le opere e le collezioni dell’artista britannico!

Damien Hirst è uno degli artisti contemporanei più influenti della nostra epoca, le sue opere controverse e provocatorie sono state il simbolo dell’arte britannica a partire dagli anni ‘90. Hirst nella sua carriera si è distinto per la tendenza a staccarsi dai canali tradizionali del mondo dell’arte come le gallerie, scegliendo di rivolgersi direttamente al pubblico per un confronto diretto. Forse proprio per questo ha deciso di sperimentare con gli NFT che promettono di rivoluzionare la trasmissione, la fruizione e il mercato dell’arte. In un recente tweet, Hirst ha spiegato che crede nell’arte in tutte le sue forme e che il mondo NFT è molto eccitante. Per l’artista, la community del Web3 sta facendo grandi cose e ha idee stimolanti. Una tecnologia che stravolge i canoni dell’arte come gli NFT non può che intrigare un artista così sovversivo! Questo articolo passa in rassegna tutte le opere e le collezioni NFT di Damien Hirst!

The Currency: i primi NFT di Damien Hirst 

La prima collezione NFT di Damien Hirst si intitola The Currency. Cosa sono gli NFT? La sigla NFT sta per “non fungible token” e indica una particolare tipologia di token, ovvero un asset registrato su blockchain. Gli NFT si distinguono dalle criptovalute perché non sono fungibili, ovvero non possono essere scambiati per altri NFT equivalenti. Ogni NFT è unico e per questo vengono utilizzati per creare prodotti digitali unici come opere d’arte. The Currency è un progetto artistico in due forme, la collezione infatti è composta da 10.000 NFT associati ad altrettante opere fisiche che sono state dipinte da Hirst nel 2016. Le opere fisiche sono fogli A4 che raffigurano delle composizioni di pois, grazie all’intelligenza artificiale i diecimila dipinti sono stati catalogati secondo 4 variabili: quanto sono sovrapposti i pois, la quantità degli schizzi, la texture e la densità delle figure. L’AI ha assegnato anche i titoli alle opere basandosi sui testi delle canzoni preferite di Hirst. La collezione NFT è stata venduta nel 2021, al prezzo di 2.000 dollari per pezzo.

The Currency non è solo espressione artistica in due mezzi, ma un esperimento sulla percezione del pubblico dell’arte digitale. Hirst si è posto la domanda: per le persone ha più valore l’arte digitale o quella fisica? Agli acquirenti di The Currency è stato chiesto di scegliere entro il 27 Luglio 2022 se tenere l’opera di Hirst solo in formato NFT e distruggere la corrispondente fisica o viceversa, in modo da avere solo una versione dell’opera. L’esperimento ha dato come vincente l’arte fisica con un leggero vantaggio, 5.149 collezionisti hanno optato per tenere la versione fisica dell’opera mentre 4.851 hanno scelto gli NFT. Hirst ha dunque cominciato a “bruciare” gli NFT e le opere cartacee che non sono state scelte, distruggendole per sempre. Nel mondo crypto la pratica del “burning” è diffusa e consiste nell’eliminare token o criptovalute per aumentarne la scarsità e dunque il valore. 

Il fatto che gli NFT abbiano un valore economico per alcuni è difficile da digerire, così come è ancora radicata l’idea che la proprietà digitale sia equivalente a quella fisica. A questo proposito, qualche mese fa un progetto chiamato Injective Protocol ha comprato per 95.000$, Morons, un’opera del 2006 di Banksy, l’ha trasformata in NFT per poi bruciare la copia fisica. L’obiettivo era mettere in luce l’indistruttibilità, l’immutabilità e unicità degli NFT e incoraggiare l’esplorazione di un nuovo medium artistico. L’NFT dell’opera di Banksy è stato poi venduto su Opensea per 228,69 ETH

A un mese dal lancio, The Currency, che raccoglie i primi NFT di Damien Hirst, ha generato vendite per 25 milioni di dollari. È stato lo stesso artista a comunciare il traguardo su Twitter con un grafico a forma di squalo, che richiama la sua opera manifesto The Physical Impossibility of Death In the Mind Of Someone Living che rappresenta uno squalo tigre conservato in una teca in formaldeide. Ad oggi le vendite degli NFT di The Currency sono arrivate quasi 67 milioni di dollari, con un picco del 50% dopo il burning di fine Luglio 2022 (dati da CryptoSlam). 

Great Expectations, un inno alle possibilità della vita

Great Expectations è la seconda collezione NFT di Damien Hirst, a Novembre 2021 le opere sono state distribuite gratuitamente nei wallet di chi era già in possesso di almeno uno dei token non fungibili di The Currency. Dal punto di vista estetico, le opere digitali di Great Expectations riprendono la copertina dell’album Certified Lover Boy che Hirst ha realizzato per il rapper americano Drake. Gli NFT in questione sono fatti da emoji che raffigurano ciascuno 12 donne incinte, realizzate sempre con la tecnica degli schizzi e delle macchie. Ogni NFT si caratterizza per gli attributi delle emoji, ci sono vari accessori, sfondi e caratteristiche fisiche come il colore dei capelli o della pelle. L’immagine che ne risulta per Hirst comunica “a chi non è ancora nato cosa significa per noi vivere nel complicato mondo di oggi. Immaginate che tutti amino la propria madre (beh, quasi tutti), tutti amino i bambini e il futuro, tutti amino i colori, tutti amino l’arte, tutti amino la libertà e tutti amino gli emoji. Che cos’è la vita? Se non è la speranza della maternità?”. L’artista ha immaginato le 12 pance come 12 doni che rappresentano infinite possibilità, come dei vasi di Pandora in cui poter esplorare tantissime strade diverse. 

The Empresses: NFT per raccontare donne di potere

La più recente collezione NFT di Damien Hirst è The Empresses ed è stata rilasciata a Febbraio 2022. The Empresses è composta da 5 stampe che ritraggono immagini di farfalle composte sotto le sembianze di mandala. Le stampe portano il nome di cinque sovrane, le imperatrici appunto, che hanno esercitato una particolare influenza: Wu Zetian, Nūr Jahān, Teodora, Suiko e Taytu Betul. La loro storia è restituita dai toni del rosso e dai temi come “la vita, la guerra, il potere, la rabbia, l’amore, la gioia e la fortuna”, che Hirst ha scelto di rappresentare nella collezione. La farfalla è sempre stata uno dei soggetti più ricorrenti nell’opera di Hirst, nella collezione The Empress l’ha utilizzata per esprimere la vitalità e il potere femminile grazie a “celebrazioni visive abbaglianti”. 

Su che blockchain sono realizzati gli NFT di Damien Hirst?

Damien Hirst per realizzare i suoi NFT ha fatto affidamento a Heni, una piattaforma che si basa sulla blockchain Palm. Si tratta di una sidechain di Ethereum specializzata nel minting di NFT economico e a basso impatto ambientale. 

Damien Hirst ha coinvolto nella sua passione per gli NFT anche il figlio, Cassius Hirst infatti sta collaborando con Prada per la realizzazione di capi d’abbigliamento digitali in edizione limitata.

Gli NFT sono tutti uguali? Le principali tipologie

Tutte le tipologie di NFT: PFP, Blue Chip e dinamici

Per differenze tecniche, soggetti e scopi, i token non fungibili non sono tutti uguali. Scopri tutte le tipologie di NFT!

Si fa presto a dire NFT, ma con questo termine si possono indicare molte cose diverse. I token non fungibili infatti hanno differenti sfumature e peculiarità. In generale ogni NFT rappresenta un bene digitale specifico che ha un valore e certifica, grazie all’iscrizione sulla blockchain, la proprietà, l’unicità e l’autenticità di quello stesso bene. Detto questo, ciascun NFT può differire da un altro per criteri come il soggetto che rappresenta, le caratteristiche tecniche, le applicazioni e infine il prezzo. 

In questo articolo puoi esplorare tutte le principali tipologie di NFT dai PFP, al Blue Chip, passando per gli NFT dinamici. 

1. Soggetti: NFT per tutti i gusti 

Gli NFT sono diventati popolari come oggetti d’arte digitale da collezione, ma possono rappresentare molte altre cose:  

  • la proprietà di un file musicale,
  • una fotografia, 
  • un documento come un diploma o l’atto di proprietà di una casa, 
  • un biglietto aereo o di un concerto, 
  • un oggetto di un videogioco, 
  • un meme,
  • l’accesso a esperienze esclusive,

La lista non si ferma qui e, come si dice in questi casi, il limite per la creazione di un NFT è solo la creatività. Le applicazioni dei token non fungibili sono potenzialmente infinite.

2. Caratteristiche tecniche

Gli NFT possono distinguersi anche per le loro caratteristiche tecniche, che a loro volta determinano le loro proprietà e li rendono adatti a diversi scopi. 

  • Standard ERC-721 vs ERC-1155

La maggioranza degli NFT segue lo standard di Ethereum ERC-721, che a differenza degli ERC-20 non permette al token di essere intercambiabile. Questo significa che ogni token che segue lo standard ERC-721 è unico e non ne esisterà mai uno identico. Da quando sono stati ideati, gli NFT hanno sempre fatto riferimento a questo standard, tuttavia il settore sta sperimentando nuove strade. Una di queste è l’utilizzo dello standard ERC-1155 che permette di creare token semi-fungibili, utili ad esempio quando si crea un’opera d’arte digitale in diverse copie che saranno equivalenti tra loro ma comunque limitate nel numero. 

Gli NFT esistono su numerose blockchain, non solo su Ethereum! Tutte le principali blockchain che supportano gli smart contract possono ospitare il minting di NFT, ovvero il processo con cui si conia un token non fungibile su blockchain. Tra queste blockchain ci sono Polygon, Avalanche, Polkadot. 

  • Soulbound: la proprietà di un NFT è per sempre?

Il primo a parlare di NFT Soulbound è stato Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum. Secondo la visione di Buterin, gli NFT possono essere davvero utili solo se non possono essere trasferiti in alcun modo. Il termine “soulbound” è stato ripreso dal videogioco World of Warcraft per indicare degli oggetti che sono “legati all’anima”. Gli NFT soulbound sono token non fungibili che non sono commerciabili e in quanto tale garantiscono la proprietà effettiva, perpetua e non trasferibile di quello che l’NFT rappresenta. Buterin li ritiene particolarmente utili quando si tratta di registrare su blockchain traguardi personali come lauree o diplomi e per la certificazione dell’identità digitale. 

  • Che cosa sono gli NFT dinamici?

Tra tutte le tipologie di NFT, un’altra peculiare dal punto di vista tecnico sono gli NFT dinamici, ovvero dei token che mutano nel tempo sulla base di caratteristiche programmabili dai loro sviluppatori. In che senso mutano nel tempo? Gli NFT dinamici possono interagire con alcuni dati e condizioni esterne che ne alterano la configurazione. Ad esempio il cappello indossato dal personaggio di un’immagine NFT può cambiare colore a seconda della temperatura media giornaliera di Madrid, o l’espressione di un calciatore in una figurina NFT può variare sulla base dei risultati della sua ultima partita. In poche parole i metadati degli NFT dinamici, integrati negli smart contract, si adattano a informazioni ricavate da fonti che monitorano il mondo esterno come le previsioni del tempo o i risultati sportivi. Per programmare NFT dinamici si usano molto spesso gli oracoli

Uno degli esempi più famosi di NFT dinamici è Crossroad di Beeple, l’artista ha fatto dipendere l’aspetto finale della sua opera all’esito delle elezioni presidenziali americane del 2020. Gli NFT dinamici danno la possibilità di avere una collezione che si evolve nel tempo!

3. A cosa servono gli NFT? Utilizzi e scopi

Gli NFT sono nati come collectible, ovvero pezzi da collezionare come francobolli, figurine o fumetti. Successivamente, quando i token non fungibili hanno incontrato il mondo dell’arte, il loro utilizzo è diventato anche estetico. Oggi gli NFT non hanno a che fare solo con il mondo dell’arte, possono essere usati per tanti scopi diversi, anche quelli più pratici come comprare un biglietto o conservare un diploma. 

  • NFT Blue chip

Alcuni considerano gli NFT un modo alternativo per affrontare il bear market, in effetti anche quando i mercati non sono dei più favorevoli, alcune collezioni blue chip mantengono il loro valore inalterato. “Blue chip” sono quegli NFT che nel tempo hanno dimostrato di poter contare su una certa stabilità di prezzo e solidità del progetto a cui fanno capo. Tra queste collezioni ci sono di sicuro quelle di Yuga Labs come i CryptoPunks e le Bored Ape. All’interno delle stesse collezioni poi ci sono NFT più “blue chip” di altri, spesso sono quelli con gli attributi più rari. I blue chip sono considerati da alcuni gli unici NFT davvero preziosi sul lungo termine! 

  • PFP: le immagini profilo del Web3

Il termine PFP (profile picture) indica gli NFT che vengono utilizzati come immagini profilo nei social network. PFP possono essere singoli NFT oppure intere collezioni progettate con questo scopo, tipicamente queste collezioni si basano su un personaggio o un tema in comune da replicare in tutte le opere. Tra le PFP più famose c’è il Bored Ape Yacht Club ma anche Doodles, World of Women o Meebits. La popolarità degli NFT come foto profilo ha portato Twitter a introdurre la possibilità di certificare gli NFT utilizzati sulla sua piattaforma. 

  • POAP, gli NFT degli eventi 

Non sarebbe una lista di tutte le tipologie di NFT senza citare i POAP! La sigla sta per Proof of Attendance Protocol e indica degli NFT unici che vengono distribuiti agli eventi per certificare la partecipazione delle persone. Gli organizzatori di corsi, conferenze, concerti, fiere possono realizzare dei POAP da distribuire ai partecipanti, i POAP sono considerati i “segnalibri della tua vita” perché costruiscono sul tuo wallet la mappa delle esperienze e dei traguardi che hai raggiunto. I POAP appaiono come delle medagliette e dei distintivi. La loro principale utilità è assicurare il coinvolgimento delle persone in qualche progetto o attività.

4. Perché gli NFT costano così tanto?

Un ultimo criterio per distinguere tutte le tipologie di NFT può essere la differenza di prezzo. Sebbene i media puntino i riflettori sulle vendite da cifre astronomiche, esistono NFT per tutte le tasche. La crypto arte vale milioni ma non tutti i token non fungibili sono necessariamente costosi. La differenza di prezzo dipende da fattori come l’utilità del token, la qualità del progetto di riferimento, la dimensione dei metadati, le commissioni del gas. Al di là di questi ora come ora il prezzo degli NFT è determinato dalla loro rarità e dal loro prestigio.

Guida a Mirandus, il play-to-earn di punta di Gala Games

Gala Games: guida a Mirandus il videogioco play-to-earn

Free to play, open world e play-to-earn, Mirandus è la punta di diamante di Gala Games. Continua a leggere e scopri il progetto GameFi!

Tra i 5 videogiochi play-to-earn più attesi del panorama GameFi c’è anche Mirandus, il play-to-earn di Gala Games. Anche se il videogioco è ancora in fase di sviluppo, ha già raccolto a sé un’appassionata community e i suoi primi NFT sono sold out da tempo. Come funziona Mirandus, il gioco di ruolo fantasy senza quest? 

Gala Games e il token GALA: videogiochi su blockchain

Mirandus è sviluppato su Gala Games, un network per realizzare giochi su blockchain. La piattaforma Gala Games appare come un marketplace in cui poter esplorare diversi videogiochi ed acquistare gli strumenti e item di gioco sotto forma di NFT. Il network di Gala Games funziona grazie a GALA, l’utility token basato su Ethereum. 

La maggior parte dei videogiochi di Gala Games sono in fase di sviluppo o di test, la piattaforma non ospita solo videogiochi del team di Gala Games ma è aperta anche a sviluppatori esterni al progetto. Al momento i videogiochi creati direttamente da Gala Games sono Mirandus, Town Star e Town Crush. Per Gala Games il divertimento viene prima di tutto, questo implica che la blockchain deve essere “invisibile” nei play-to-earn. La complessità di questa tecnologia non deve essere un ostacolo per chi vuole giocare, per questo pur basandosi su blockchain, le meccaniche di gioco sono semplici e accessibili a tutti, anche a chi non è un esperto. Ai giocatori basterà sapere che per mezzo della blockchain, tutto ciò che possiedono nel gioco è di loro proprietà anche al di fuori di esso. Gala Games vanta un grande coinvolgimento della community e mira a una piena decentralizzazione basata sulla partecipazione attiva degli utenti: “grazie alla decentralizzazione, i giocatori non solo possiedono i loro oggetti di gioco, ma hanno voce in capitolo nello sviluppo della roadmap di Gala Games”, il tutto attraverso meccanismi di voto. 

Mirandus: un Metaverso fantasy e imprevedibile

Mirandus viene definito un Fantasy RPG ed è ambientato in un mondo governato da 5 monarchi, insediati in altrettante città. Il videogioco play-to-earn di per sé non prevede missioni, quest o livelli da superare, i giocatori sono liberi di avventurarsi nelle terre selvagge e tentare la fortuna nel metaverso di Mirandus. Puoi partecipare al videogioco con un tuo avatar, puoi optare per una caccia ai mostri delle foreste, per concedere i tuoi servizi a qualche cavaliere oppure per la gestione di una piccola bottega di villaggio. Su Mirandus tutte le possibilità sono aperte. Per tutte queste caratteristiche, Mirandus di Gala Games è un open world

Come funziona il play-to-earn su Mirandus? 

La specificità di un videogioco play-to-earn come Mirandus, è la possibilità di ottenere premi in crypto mentre si gioca. Gala Games ha pensato una sofistificata economia interna a Mirandus, basata su due token GALA e Materium (MTRM), entrambi ERC-20 token. Mentre GALA serve ad acquistare tutti gli NFT che “abbelliscono” il gioco, Materium è il token che smuove le azioni e i personaggi a Mirandus. Tutti sono alla ricerca di Materium che se a livello tecnico è un token scambiabile anche nel libero mercato, all’interno del gioco è una potente sostanza “madre”. Materium è un concentrato di magia dai poteri strabilianti, MTRM può essere utilizzato per aumentare le proprie abilità, per preparare incantesimi, creare manufatti e teletrasportarsi. Su Mirandus le popolazioni rivendicano territori e cittadelle per accaparrarsi la sostanza miracolosa. Dunque per ottenere le tue ricompense su Mirandus, preparati a scovare Materium in ogni angolo del Metaverso! Mirandus tuttavia è un play-to-earn anche perché si ricevono token ogni volta che si raggiungono dei mini-obiettivi come fondare città o sconfiggere mostri. 

Gli NFT di Mirandus

Mirandus di base è un videogioco crypto free to play, questo significa che non è necessario pagare una quota o acquistare dei componenti per iniziare a giornare. Sono disponibili infatti degli avatar in versione gratuita per tutti i giocatori, tuttavia c’è la possibilità di acquistare dei personaggi come NFT dai poteri maggiorati: gli Exemplar. Ci sono 5 tipologie di Exemplar: Elfi, Halfling, Orchi, Nani e Umani, ciascuna categoria è suddivisa in “famiglie” e ogni avatar è unico. Gli Orchi sono più adatti ad esplorare le zone selvagge mentre i Nani sono i più avidi di Materium. Al momento della scrittura dell’articolo, il 90% degli Exemplar sono stati venduti ma si possono acquistare sui mercati secondari. Per farti un’idea del prezzo medio, un Orco su Gala Games costa circa 19 mila GALA (circa 1100 euro), su OpenSea si trovano Umani a 0,06 ETH

La meccanica di base del gioco si basa sulle proprietà delle risorse, che siano terreni, edifici, mezzi di trasporto. Gli NFT di Mirandus comprendono anche proprietà terriere (a Mirandus “proprietà è potere”), navi e moli. Sono disponibili 1650 terreni e una volta che il videogioco sarà lanciato, i proprietari potranno scegliere in quale area geografica di Mirandus collocare il loro. Sui terreni si possono costruire abitazioni o proporre servizi ed è fondamentale attrezzarsi anche con mura di cinta adatte per proteggersi da nemici e mostri. Gli NFT di Mirandus in sintesi possono essere personaggi, terreni (Deeds), edifici, moli o navi. Ogni token non fungibile si distingue per caratteristiche, rarità e “valore” all’interno del gioco. Per ogni acquisto sul marketplace di Gala Games, il network si è impegnato a piantare un albero attraverso la piattaforma One Tree Planted.

La data d’uscita del videogioco non è ancora stata annunciata. Il trailer di Mirandus, il play-to-earn di Gala Games, presenta un viaggiatore misterioso dai vestiti logori e dal volto sudicio, tutto in lui sembra gridare “impresa faticosa in corso”. Su Mirandus in effetti tutto è ancora da costruire e non c’è niente di più intrigante del potere di creare. A differenza di altri MMORPG come Warcraft o Final Fantasy, i giocatori non sono invitati ad esplorare città o luoghi immaginati dagli sviluppatori. Su Mirandus tutto è nelle mani dei giocatori!

Cos’è la generative art e come viene usata per creare NFT

Cos’è l’arte generativa e come può creare NFT

Cos’è l’arte generativa e come può creare NFT? La blockchain è diventata uno strumento creativo per gli artisti. E da uno smart contract si può realizzare un’opera d’arte! 

Si può creare arte su blockchain? La diffusione della generative art, dell’intelligenza artificiale e degli NFT dimostra lo sviluppo di una nuova tendenza artistica che sfrutta le tecnologie più avanzate. Le prime collezioni NFT sono diventate famose come insiemi di immagini costosissime che si differenziano tra loro per un numero di serie o una sola caratteristica affidata in modo casuale. Alla base di queste collezioni c’è il concetto di randomicità della generative art, ma che cos’è l’arte generativa e in che modo può essere usata per creare NFT?

Cos’è l’arte generativa? Quando l’artista è un algoritmo

Non si può dire che l’arte generativa, o generative art, sia una novità. Si tratta infatti di una forma d’arte presente da secoli nella musica e nella pittura, uno dei primi esempi di arte generativa è proprio un gioco musicale di Wolfgang Amadeus Mozart datato 1792. Il gioco prevedeva la creazione di un brano completo attraverso la combinazione casuale di frammenti di musica già composti, il tutto attraverso il lancio dei dadi. 

Dai dadi alla blockchain, ne è stata fatta di strada ma il concetto dietro alla generative art rimane lo stesso. L’arte generativa prevede la realizzazione di un’opera dall’assemblamento di diversi elementi (già predisposti da un artista, o comunque un elemento umano) in maniera casuale, tramite sistemi autonomi che possono essere meccanici, chimici, informatici o robotici. Le opere d’arte generativa sono prodotte in maniera autonoma ma a partire da un’idea umana, l’artista può ad esempio indicare colori, forme, dimensioni e suoni che un algoritmo poi combinerà in un’unica opera. Gli algoritmi nell’arte generativa prendono le decisioni che normalmente spettano all’artista, per questo si dice che questo tipo di arte elimini l’intenzionalità di un artista. Anche se l’elemento umano predispone gli elementi e il processo, la realizzazione spetta alla macchina. 

L’arte generativa e l’intelligenza artificiale

Molto spesso le opere d’arte generativa, immagini, suoni o qualsiasi altra espressione artistica, sono realizzate grazie all’intelligenza artificiale. Uno dei software che sta aprendo la strada all’arte dell’intelligenza artificiale è DALL-E che genera immagini digitali a partire da descrizioni verbali. DALL-E è stato sviluppato da OpenAI e utilizza 12 miliardi di parametri (o elementi) per trasformare parole in immagini, seguendo lo schema utilizzato per associare testo e immagine su internet dai motori di ricerca. Attualmente DALL-E è in fase di beta testing, ma il suo lavoro è già impressionante e avanzato.

La storia degli NFT è iniziata con collezioni generate dalla combinazione casuale di attributi, come i CryptoKitties o i CryptoPunks. Gli NFT o, in esteso, non fungible token, sono asset digitali unici registrati su blockchain che certificano l’unicità e la proprietà delle opere d’arte che rappresentano. Nel caso dei CryptoPunks, l’algoritmo sviluppato da Larva Labs ha dato via a 10.000 pezzi unici grazie alla combinazione di attributi, nell’atto della creazione di questi token, l’algoritmo ha assegnato a ogni opera le sue caratteristiche in maniera randomica. Si può dire insomma che gli NFT, come opere artistiche, siano nati dal concetto di arte generativa. In queste prime collezioni NFT, tra cui anche il Bored Ape Yacht Club, la blockchain è stata utilizzata solamente per registrare e conservare le immagini sotto forma di NFT, non era coinvolta direttamente nel processo creativo. Gli smart contract tuttavia possono essere utilizzati per realizzare anche arte generativa. 

Creare arte generativa con gli smart contract: il caso Art Blocks

La blockchain propone nuove opportunità per la creazione artistica, gli smart contract infatti possono essere uno di quei sistemi autonomi utilizzati dall’arte generativa. Invece di servirsi di un semplice algoritmo, alcuni artisti hanno scelto di affidarsi a uno smart contract che, dal punto di vista tecnico, è un software che permette di attivare automaticamente delle azioni sulla base del verificarsi di diverse condizioni. In concreto se si compra un token non fungibile, inviando una quota di crypto a uno smart contract, allora viene attivata la generazione di un’opera. Ecco come l’arte generativa può essere usata per creare NFT.

Art Blocks è una piattaforma su Ethereum per realizzare NFT di arte generativa. Art Blocks è stata fondata da uno dei primi collezionisti dei CryptoPunks, conosciuto con il suo nickname Snowfro. Il collezionista dopo aver venduto una parte della sua collezione di Punks, ha usato il ricavato per sviluppare una piattaforma in cui la blockchain aiutasse gli artisti a creare NFT. Su Art Blocks non solo si possono comprare opere d’arte generativa ma, e questa è la particolarità del progetto, è possibile interagire direttamente con l’algoritmo acquistando opere di arte generativa create istantaneamente. Art Blocks ospita i codici e gli smart contract degli artisti, una volta scelta la collezione o un particolare stile, si paga la quota prevista e si riceve nel proprio wallet Ethereum un NFT creato casualmente dall’algoritmo progettato dall’artista. Questo rende ogni risultato diverso e le combinazioni sono pressoché infinite. Ad oggi Art Blocks ha un volume di vendite totale di oltre 1 miliardo di dollari ed è uno dei progetti NFT di generative art di maggior successo. 

Il 29 Agosto 2022 Art Blocks ha lanciato Art Blocks Engine e Art Blocks Engine Flex, due nuovi prodotti dedicati ai brand che vogliono creare NFT di arte generativa personalizzata e su misura per il loro business. Art Blocks Engine e Art Blocks Engine Flex hanno lo scopo di facilitare agli utenti l’utilizzo degli smart contract di Art Blocks per creare generative art in settori come il fashion, lo sport, il gaming. Se Art Blocks Engine permette la creazione e conservazione di asset on chain, Art Blocks Engine Flex, lavora off chain usando protocolli di archiviazione decentralizzati come ad esempio IPFS.

Tra i progetti di generative art NFT più conosciuti c’è anche Autoglyphs, un progetto di Larva Labs su Ethereum del 2019. L’algoritmo di Autoglyphs ha creato 512 NFT per la collezione che ora è disponibile sui mercati secondari e ha raggiunto vendite per 48 milioni di dollari.

Monuverse: l’arte generativa per il patrimonio culturale 

Un ulteriore esempio della tendenza a combinare generative art e NFT, è Monuverse, il progetto d’origine italiana che vuole costruire un Metaverso in cui ospitare tutti i più iconici monumenti artistici del pianeta. Il primo monumento che è stato scelto per inaugurare il progetto, è l’Arco della Pace di Milano. Tutto è iniziato con una performance live a fine 2021, in cui è stata proiettata un’opera d’arte digitale sull’Arco della Pace. A partire da questa performance, e grazie ai meccanismi della generative art, Monuverse e lo studio artistico Ouchhh, hanno realizzato una collezione NFT. Anche se tutti i token non fungibili rappresentano il monumento milanese, ognuno di essi è unico: l’unicità è data dalla combinazione casuale di una serie di elementi grafici realizzati da Ouchhh. La collezione composta da 7.777 pezzi con sette livelli di rarità, sarà mintata l’11 Novembre 2022. Per i proprietari degli NFT di Monuverse sono riservati vantaggi esclusivi come la possibilità di selezionare i prossimi monumenti da includere nel progetto, di partecipare alle whitelisting future e l’assegnazione di un avatar per il Metaverso in costruzione.

OpenSea: sale a bordo Chris Dixon di a16z

OpenSea: arriva Chris Dixon di a16z

Cosa succede quando il più grande marketplace NFT incontra il divulgatore Web3 del momento? Chris Dixon di a16z arriva a OpenSea!

Chris Dixon è una delle figure più influenti del settore crypto, conosciuto principalmente per essere uno dei partner di a16z, il fondo Venture Capital costituito nel 2009 da Marc Andreessen e Ben Horowitz, e per il suo impegno a comunicare il Web3. Dixon di base è uno sviluppatore laureato in filosofia, che fin dall’inizio della sua carriera si è occupato di tecnologie emergenti. Il 30 Luglio 2022 OpenSea ha annunciato che Dixon si è unito al consiglio d’amministrazione del più grande marketplace NFT. 

Chris Dixon: perché il Web3 è così importante 

Nel 2022 Forbes ha nominato Dixon il n°1 degli investitori “venture”, tra i progetti che ha sostenuto ci sono Uniswap, Avalanche e Dapper Labs, che ha lanciato i CryptoKitties. L’amministratore delegato e fondatore di Uniswap, Hayden Adams, ha lodato Dixon per la sua capacità di far dialogare il mondo della finanza tradizionale e la DeFi, mentre Roham Gharegozlou, CEO di Dapper Labs, attribuisce a Dixon il merito di aver previsto l’ascesa degli NFT:  “Chris ha visto questo settore prima che iniziasse”. In effetti il blog di Dixon (e il suo profilo Twitter) sono fin dagli albori del mondo crypto, un punto di riferimento per approfondire i temi del Web3. Lo sguardo di Dixon non è solo tecnico ma anche teorico, i suoi contributi discutono la nascita delle idee, le questioni fondative del Web3, i cambiamenti sociali, economici e tecnologici che viviamo. Tra i suoi tweet più famosi c’è “Why Web3 matters” del 2021 che ha costruito la narrativa delle fasi di internet e della centralità degli utenti e della loro proprietà. 

OpenSea, il colosso degli NFT 

OpenSea ad oggi è il più grande e conosciuto marketplace NFT con oltre 2 milioni di collezioni e vendite per miliardi di dollari. Si tratta anche di uno dei primi marketplace su Ethereum, infatti OpenSea è stato fondato nel 2017 proprio mentre stavano esplodendo i CryptoKitties e il mondo ha cominciato a sentire parlare di blockchain. OpenSea è nato dall’idea di Devin Finzer e Alex Atallah che nel 2017 hanno iniziato a confrontarsi con gli utenti e gli early adopter su Discord. Oltre a fondi di investimento come a16z, OpenSea è sostenuto da angeli finanziatori come l’attore e produttore Ashton Kutcher, Ben Silberman, CEO e Co-founder di Pinterest e Justin Kan, Co-founder di Twitch. Su OpenSea ci sono tutti i tipi di NFT dall’arte, alle esperienze virtuali, la musica e i certificati di proprietà virtuali. Su OpenSea creator e artisti hanno la possibilità di creare NFT gratuitamente senza dover conoscere necessariamente il funzionamento tecnico della blockchain. Lo scorso Gennaio 2022 OpenSea ha ottenuto un nuovo round di finanziamento e ha dichiarato di aver raggiunto una valutazione di 13,3 miliardi di dollari. 

Chris Dixon arriva a OpenSea!

A fine Luglio Dixon è entrato ufficialmente nel Consiglio d’Amministrazione di OpenSea, prendendo il posto di Katie Haun, che ha lasciato a16z per fondare un altro fondo, Hain Ventures. Ad accogliere Dixon è stato Devin Finzer, attuale CEO di OpenSea. 

Finzer ha commentato l’arrivo di Dixon a OpenSea così: “chiunque abbia trascorso del tempo con Chris sa che è una mente autorevole e di riferimento, rigoroso e intellettualmente onesto, ci spinge costantemente a ingrandirci e ad assicurarci che stiamo lavorando nello spazio NFT in un ottica a lungo termine”.