A cosa serve il KYC? La verifica dell’identità spiegata semplice

Cos’è, come funziona, a cosa serve il KYC?

Cos’è, come funziona, a cosa serve il KYC? La verifica dell’identità su Young Platform 

Mai sentito parlare di Know Your Customer? Letteralmente significa “conosci il tuo cliente” ed è un insieme di procedure che consente a Young Platform di conoscere in maniera approfondita i propri utenti e rispettare così gli obblighi di legge. Il Know Your Customer, a cui ci si riferisce spesso con la sigla KYC, non è altro che un processo di identificazione e adeguata verifica usato da banche, intermediari finanziari o exchange di criptovalute per certificare che gli utenti che si registrano siano persone fisiche e non. In seguito a questo processo è anche possibile individuare comportamenti anomali ed evitare quindi potenziali attività illecite come il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo. Il KYC si svolge compilando un questionario direttamente in app e inserendo alcune informazioni quali indirizzo di residenza, codice fiscale e documento di identità. I tuoi dati sono protetti secondo l’Informativa sul trattamento e protezione dei dati personali.  

Le procedure del KYC devono essere effettuate per obbligo di legge (secondo quanto previsto dal decreto legislativo 231/2007 e s.m.i.) e sono obbligatorie nei servizi legati alla finanza digitale, centralizzata o meno. Siamo qui a spiegarti come funziona il KYC su Young Platform, come si fa e perché è così importante!

A cosa serve il KYC su Young Platform? 

La Verifica dell’identità è indispensabile per attivare il tuo profilo Young Platform e cominciare a usare tutti i servizi dell’exchange, dalla compravendita di crypto all’Earning Wallet. Con la procedura della Verifica dell’identità Young Platform garantisce a te e a tutti i suoi utenti un’esperienza sicura e conforme a tutte le normative nazionali. Con la Verifica dell’identità proteggi te stess* e l’azienda da tentativi di frodi online e di riciclaggio di denaro. Il KYC è lo strumento più efficace che hanno gli exchange di criptovalute e gli istituti finanziari per difendere i loro utenti dai crimini finanziari.

La verifica l’identità su Young Platform: 5 passi in 5 minuti

Concretamente il KYC su Young Platform consiste in un semplice inserimento di dati. Nel corso della procedura ti verrà chiesto di comunicare e confermare:

  • il tuo indirizzo di residenza;
  • l’indirizzo di domicilio;
  • la data di nascita e la nazionalità;
  • l’origine dei fondi che intendi utilizzare su Young Platform;
  • di verificare il tuo documento

Puoi leggere nel dettaglio la nostra informativa cliccando qui. 

La Verifica dell’identità è rapida e svolta grazie al software di Onfido, un’azienda leader mondiale nella gestione della verifica dell’identità basata sull’intelligenza artificiale. 

La Verifica dell’identità si svolge sull’app di Young Platform (o sulla piattaforma web) nella sezione Utente > Account > Livelli Account > Livello 1

Tieni a portata di mano un documento (carta di identità, passaporto o patente) e la fotocamera del tuo cellulare. Ora segui questi 5 passaggi per completare la Verifica in 5 minuti

1. Inserisci il tuo nome e cognome

Inserisci il tuo nome e cognome così come riportati sul tuo documento di identità. Se hai un doppio nome o un doppio cognome, inseriscili entrambi. I tuoi dati personali devono essere completi! In fase di verifica è importante che il tuo nome e cognome coincidano con la foto del documento che ti sarà richiesto di inviare.

2. Inserisci i dati del tuo documento 

Puoi utilizzare come documento la carta d’identità, il passaporto o la patente. Assicurati che il documento sia in corso di validità e che non sia danneggiato o scolorito. 

3. Seleziona lo scopo per cui intendi usare Young Platform

4. Fotografa il tuo documento

Carica uno scatto per il fronte e uno per il retro del tuo documento. La fotografia deve catturare l’intero documento, occhio a non tagliare i bordi! Gli scatti devono essere a colori, nitidi e a fuoco. Per una foto impeccabile, scegli un ambiente ben illuminato. 

5. Scatta un selfie

È il tuo turno di posare dietro la fotocamera. Scatta un selfie del tuo volto mantenendo la mano ferma, e non indossare accessori. Via occhiali, cappelli e tutto ciò che può nascondere il tuo viso. 

Non riesci a completare la Verifica dell’identità? Gli errori più comuni 

Dopo aver seguito questi 5 passaggi, la tua procedura verrà finalizzata automaticamente in circa 5 minuti. Se ci dovesse mettere più del previsto, è perché il sistema Onfido non riesce ad associare il tuo selfie alla foto del tuo documento o perché alcuni dati sono illeggibili. Non preoccuparti, sono in corso controlli manuali che richiedono da due a cinque giorni lavorativi. Presto potrai utilizzare il tuo account. 

Se la procedura non va a buon fine nemmeno con la verifica manuale, riceverai una mail di avviso con indicata una di queste motivazioni. Vediamo nel dettaglio quali sono gli errori in cui potresti esserti imbattuto:

  1. Utente già registrato con un altro account: in questo caso il nome che hai indicato nella procedura risulta già registrato. Su Young Platform ogni persona può registrarsi solamente una volta. 
  2. Si prega di utilizzare un altro documento: il documento che hai scelto è scaduto o non valido. 
  3. La foto del documento non è valida: la fotografia dei tuoi documenti è di scarsa qualità. Riprova seguendo i piccoli accorgimenti spiegati sopra!
  4. La foto del volto non è valida: il tuo viso non si vede chiaramente dal selfie che hai scattato o non è possibile associarlo alla fotografia di riconoscimento del documento che hai caricato. 

Info aggiuntive: chi sono le persone politicamente esposte?

Durante il processo di raccolta dati ti verrà chiesto di indicare se sei o hai stretti legami con una persona politicamente esposta (PEP). Fanno parte di questa categoria tutte quelle persone che occupano cariche pubbliche o che hanno cessato di occuparle da meno di un anno. Si parla quindi non solo di deputati, senatori o membri di partiti politici, ma anche di altre categorie per i quali potrai trovare l’elenco completo. Sei tenut* a segnalare anche se sei un familiare di una persona politicamente esposta, ovvero un genitore, un coniuge o se intrattieni legami stretti. 

Perché questa informazione è importante? Anche in questo caso è la legge a parlare! Specificare se si è una persona politicamente esposta è una forma di tutela aggiuntiva sempre nell’ottica di esposizione a crimini finanziari o rischi legati al riciclaggio di denaro. Se dichiari di essere una PEP o un familiare di una PEP, il nostro team ti contatterà per i dettagli. 

Ora che sai che cos’è, come funziona e a cosa serve il KYC su Young Platform, potresti chiederti: è sicuro condividere i miei documenti online? 

La risposta è: sì, se lo fai in maniera consapevole. Prima di diffondere i tuoi dati su qualsiasi piattaforma o servizio online, indaga sulla sua affidabilità. Un primo indizio di serietà e di sicurezza è la presenza di documenti legali che mostrano le procedure adottate per il KYC e quelle per il trattamento dei dati personali. Qui puoi trovare la documentazione legale relativa a Young Platform. 

I dati che condividi con Young Platform sono gestiti secondo l’Informativa sul trattamento e protezione dei dati personali, tieni presente che lo scopo della procedura della Verifica dell’identità, secondo i regolamenti (UE) 2016/979 e (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio e della relativa normativa nazionale, è considerato di interesse pubblico.

Crypto.com: la storia del dominio internet che vale milioni di dollari

La storia della vendita milionaria del dominio crypto.com

La storia della vendita milionaria del dominio internet Crypto.com racconta l’importanza di avere un nome riconoscibile sul web!

A noi che usiamo internet quotidianamente, può sfuggire il ruolo determinante dei domini internet. Tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del nuovo millennio, i domini furono oggetto di una vera e propria speculazione ma anche in tempi più recenti la vendita di certi indirizzi ha raggiunto cifre astronomiche. È il caso del domino Crypto.com, registrato negli anni ‘90 e rivenduto per milioni di dollari nel 2018. Dalla storia della vendita milionaria del dominio internet Crypto.com emergono numerosi spunti di riflessione sull’importanza dell’identità sul Web!

“Crypto.com” non è il vero nome dell’exchange 

Forse non sai che “Crypto.com” non è il nome originario del noto exchange centralizzato di criptovalute. L’azienda fondata ad Hong Kong nel 2016 da Bobby Bao, Gary Or, Kris Marszalek e Rafael Melo nasce con il nome “Monaco”. Solo qualche anno dopo, nel 2018, l’exchange viene ribattezzato “Crypto.com”, grazie all’acquisto dei diritti sull’omonimo dominio internet. L’azienda ha speso una cifra enorme per ottenere questo dominio, battendosi con il precedente proprietario che per moltissimi anni ha rifiutato qualsiasi offerta. Per quanto è stato comprato il dominio Crypto.com? La trattativa è rimasta sempre segreta ma la cifra stimata è compresa tra i 5 e i 10 milioni di dollari

Chi era il proprietario del dominio internet Crypto.com

Il primo proprietario del dominio Crypto.com è stato Matt Blaze, professore e ricercatore di crittografia dell’Università della Pennsylvania, che lo aveva registrato nel 1993 all’inizio della sua carriera accademica. Blaze all’epoca aveva depositato il dominio gratuitamente, perché solo a partire dal 1995 l’organizzazione che gestiva il Domain Name System (DNS) ha deciso di monetizzare la registrazione dei domini. Blaze utilizzava il dominio Crypto.com come indirizzo del suo blog personale a tema crittografia in cui condivideva risorse e cercava di sfatare il mito per cui la crittografia è un’attività da criminali. Già nel 2000 un’azienda chiamata “Crypto.Com, Inc” che si occupava di servizi di comunicazione criptati, ha fatto la prima proposta per acquistare il dominio di proprietà di Blaze. Ma è solo con il boom delle criptovalute, intorno al 2016, che Blaze è stato sommerso dalle offerte per Crypto.com. Il professore tuttavia non ha mai avuto intenzione di cedere il suo prezioso dominio, dichiarando più volte e pubblicamente che Crypto.com non era in vendita. 

Crypto.com un dominio internet prezioso (per molte ragioni)

Nella sua storia Crypto.com si è rivelato un dominio prezioso perché unico e capace di comunicare un’identità precisa, quella del mondo delle criptovalute. Chiunque lo utilizzi, verrà immediatamente associato al settore che rappresenta. 

Il dominio Crypto.com era così ambito che un potenziale acquirente è arrivato a presentarsi nell’ufficio di Blaze all’Università, supplicando il professore di accettare la sua offerta. 

Ma perché Blaze si è opposto in maniera così decisa alla vendita del dominio Crypto.com? Anche in questo caso ritorna la questione dell’identità, in poche parole Blaze sosteneva che il dominio dovesse far riferimento a un progetto di crittografia e non a uno di criptovalute, dal momento che il significato originario di “crypto” è relativo alla prima area semantica. Blaze criticava l’uso del termine “crypto” per riferirsi alle criptovalute, “crypto” è nata come l’abbreviazione di “cryptography” e non di “cryptocurrency”. Il professore non voleva alimentare l’associazione della crittografia alle criptovalute che personalmente ha sempre guardato con sospetto e poco legate alla crittografia. 

A sostegno di questa tesi nel 2017 si è esposto anche Lorenzo Franceschi-Bicchierai, un giornalista esperto di hacking e cybersecurity. Franceschi-Bicchierai mostrava come su Google News o secondo i vocabolari, “crypto” facesse riferimento alla crittografia: “si pensi, ad esempio, al termine ‘guerre crittografiche’ (‘Crypto Wars’), che si riferisce agli sforzi del governo (originariamente quello statunitense) per minare e rallentare l’adozione di sistemi di comunicazione infrangibili“. Nel contributo del giornalista appare anche una dichiarazione di Emin Gün Sirer (che ancora non aveva fondato Avalanche) in cui spiegava che la crittografia nelle criptovalute è un elemento “ancillare” e che la vera innovazione è l’uso delle blockchain come meccanismi di consenso e sistemi distribuiti. 

Questo succedeva nel 2017, ora la situazione è decisamente ribaltata. La lingua si è evoluta e cercare “crypto” su Google significa imbattersi in contenuti e informazioni che riguardano esclusivamente il mondo Bitcoin&Co. Oggi nei dizionari il primo significato è “abbreviazione per criptovaluta”, solo il secondo è “relativo a crittografia”. 

La vendita milionaria del dominio Crypto.com

All’improvviso però nel 2018 Blaze scrive sul suo blog: “negli ultimi anni ho ricevuto una serie crescente di offerte, molte delle quali ovviamente non serie, ma alcune delle quali, francamente, attiravano l’attenzione, per il dominio Crypto.com. Ho ignorato la maggior parte di esse, ma è diventato sempre più chiaro che tenere il dominio aveva sempre meno senso per me. All’inizio di quest’anno ho avviato una discussione confidenziale con alcuni potenziali acquirenti seri. Il mese scorso ho raggiunto un accordo per la vendita del dominio”. 

Il crittografo Blaze aveva in effetti venduto il dominio Crypto.com all’exchange di criptovalute Monaco per qualche milione di dollari. Dopo l’acquisto l’ex azienda “Monaco” ha attuato l’operazione di rebranding per diventare “Crypto.com” come la conosciamo ora. Il caso di Crypto.com è solo uno dei tanti esempi di quanto un dominio possa essere importante nell’identità di un brand. Essere riconoscibili su internet, con il nome più appropriato, diventa una questione d’affari (da milioni di dollari). L’operazione dell’exchange di Hong Kong ha fatto in modo che il suo brand si identificasse in maniera diretta con il suo prodotto, per l’appunto le crypto.

Molti altri domini a tema crypto hanno avuto una storia simile a quella di Crypto.com e sono passati in mano ad aziende del settore. Tra questi domini internet ci sono Tokens.com venduto per 500.000$, Cryptoworld.com per 195.000$, Eth.com per 2 milioni di dollari e Bitcoinwallet.com per 250.000$. 

Do Kwon è latitante? Che fine ha fatto il fondatore di Terra (LUNA)?

Do Kwon: che fine ha fatto il fondatore di Terra (LUNA)?

Do Kwon sostiene che le accuse contro di lui non sono valide e che la crypto LUNA non è mai stata una truffa ma solo un fallimento

AGGIORNAMENTO 23 Marzo 2023: Do Kwon è stato arrestato nel Montenegro. Qui le ultime notizie.

In seguito al crollo della blockchain Terra, della sua crypto LUNA e della stablecoin algoritmica UST, Do Kwon il fondatore dell’intero ecosistema è stato accusato dal governo della Corea del Sud per aver violato la legge sui mercati finanziari (Capital Markets Act della Financial Services Commission). A questo proposito è stato emanato un mandato d’arresto internazionale e al momento la posizione di Do Kwon rimane sconosciuta. Che fine ha fatto il fondatore di Terra dopo queste accuse? Kwon lamentandosi della disinformazione e dell’eccessiva politicizzazione del caso, il 18 Ottobre 2022 ha rilasciato alla giornalista crypto Laura Shin, un’intervista in cui racconta la sua difesa contro le accuse e spiega le sue ragioni. 

Cosa è successo dopo il crollo di LUNA: accuse e mandati d’arresto

Dopo che Terraform Labs e Do Kwon sono stati accusati di aver violato la legge sui mercati finanziari della Corea del Sud, a Settembre 2022 la procura del distretto meridionale di Seoul ha ottenuto un mandato di arresto per Kwon, che da dopo il crollo di LUNA e UST viveva Singapore. Pochi giorni dopo, la polizia di Singapore ha dichiarato che l’imprenditore crypto non si trovava più nella città-stato e da allora la sua posizione non è più stata rintracciabile. Proprio per questo è stata diffusa la notizia che Do Kwon fosse latitante. Successivamente Kwon ha ricevuto anche un “red notice” dall’Interpol ovvero un mandato d’arresto internazionale che chiede alle forze dell’ordine locali di individuare e fermare in maniera provvisoria una persona e renderla disponibile all’autorità giudiziaria che ha richiesto in origine l’arresto. 

La difesa di Do Kwon sostiene che la legge sui mercati finanziari può essere applicata solo ai titoli (security) e LUNA in quanto criptovaluta non è legalmente un titolo. L’accusa quindi sarebbe infondata, perché Kwon e la sua azienda non avrebbero fatto nulla di illegale. Un portavoce di Terraform Labs ha spiegato al Wall Street Journal, come i procuratori sudcoreani avrebbero ampliato la definizione di “titolo” in risposta alle pressioni dell’opinione pubblica sul fallimento di UST e LUNA, che nel frattempo è stata ribattezzata “LUNA Classic“: “crediamo, come la maggior parte degli operatori del settore, che LUNA Classic non sia, e non sia mai stata, un titolo, nonostante i cambiamenti di interpretazione che i funzionari finanziari coreani potrebbero aver adottato di recente”.

Che fine ha fatto Do Kwon, il fondatore di Terra? 

Per riassumere, dopo le accuse e i vari mandati d’arresto, Do Kwon: 

  1. Sostiene che le accuse contro di lui avanzate dalla Corea del Sud non siano valide dal momento che nel paese non esiste una vera e propria regolamentazione crypto;
  2. Non ha risposto al mandato d’arresto dell’Interpol perché dice di non averlo mai ricevuto di persona;
  3. Conferma di non essere latitante;
  4. Ribadisce che non ha architettato nessuna truffa e che LUNA e UST sono state un esperimento di mercato fallito; 
  5. Si è preso tutta la responsabilità della faccenda e si scusa con gli holder e i sostenitori del progetto. 

Vediamo questi punti nello specifico. 

Dov’è Do Kwon?

Do Kwon in questa situazione delicata il 18 Ottobre ha rilasciato inaspettatamente un’intervista con lo scopo di fare chiarezza sugli eventi e contestare alcune false informazioni. Si tratta della seconda volta in cui Do Kwon si è esposto pubblicamente dopo il collasso da oltre 40 miliardi di dollari. L’intervistatrice è Laura Shin, giornalista crypto che cura il podcast Unchained e di recente ha pubblicato il libro The Cryptopians, da cui dovrebbe essere tratta una serie tv dai produttori Playground Entertainment.

L’intervista può essere suddivisa in due parti, la prima si concentra sugli avvenimenti politici e giudiziari in cui è coinvolto il fondatore di Terra, mentre la seconda sugli aspetti tecnici del crollo di UST. 

Durante l’intervista Kwon ha ribadito la questione dei “titoli”, suggerendo che le accuse della Financial Services Commission della Corea del Sud non siano lecite e nemmeno di loro competenza. Secondo il punto di vista di Kwon il caso della crypto LUNA è solo un pretesto per regolamentare il mercato sfruttando un momento di crisi, del resto, ha fatto notare, tra i governi di tutto il mondo non c’è chiarezza sulla questione: le crypto sono titoli?

Alla domanda di Shin sul perché non avesse risposto al mandato di arresto, Kwon ha spiegato di non aver mai visto personalmente questo documento e che la notizia del suo mandato d’arresto gli è arrivata solo tramite media, e con notizie contraddittorie. Sulla questione “latitanza” Kwon ha ripetuto ciò che aveva già espresso con un tweet ovvero che non si sta nascondendo ma che non vuole rivelare la sua posizione per questioni di sicurezza. Già da Maggio 2022 infatti Do Kwon ha ricevuto “visite” e tentativi di effrazione sia al suo domicilio di Singapore che quello a Seul da parte di persone amareggiate dal crollo di Terra, così la sua posizione rimane un mistero anche per proteggere la sua famiglia e i suoi collaboratori. Per questo Kwon non ha confermato né negato di essere a Singapore in questo momento, pur assicurando di non essere un latitante e di non star facendo sforzi per scappare. Kwon tra le altre cose non è preoccupato per aver perso il passaporto di Singapore.

Do Kwon ha smentito anche la notizia secondo cui alcuni suoi fondi sarebbero stati bloccati (67 milioni di dollari), sostenendo che i report non sono veritieri. 

Do Kwon spiega le cause del fallimento di UST

Shin ha condotto il discorso sui motivi del fallimento della stablecoin algoritmica UST, chiedendo se l’algoritmo fosse in effetti insufficiente a mantenere l’ancoraggio al dollaro. Do Kwon ha risposto che l’algoritmo fosse perfettamente funzionante e che nel progettare UST, la Luna Foundation Guard non aveva mai assunto il ruolo di “market maker” per difendere il peg della stablecoin ma che il suo intervento è stato necessario solo in alcune occasioni. Ad un certo punto infatti sono state usate le riserve di Bitcoin per colmare la volatilità di UST. Kwon ha precisato che gli acquisti di Bitcoin (e di Avalanche) precendenti al crollo avevano il solo scopo di rendere UST sostenuta da tutte le grandi e promettenti criptovalute. 

Per Kwon la stablecoin algoritmica non è fallita a causa dell’algoritmo ma perché il sistema economico che la sosteneva non era sufficientemente robusto. 

Tra il 7 e l’8 Maggio 2022 quando UST ha cominciato piano piano a perdere l’ancoraggio, Kwon non pensava fosse un grosso problema perché la stablecoin si sviluppa attraverso dei cicli e il tempo avrebbe risolto il problema. Nei giorni successivi è stato deciso di utilizzare i fondi della LFG per comprare UST (buy-back) ma nel frattempo il prezzo di LUNA scendeva drasticamente perché le persone hanno cominciato a vendere in preda al panico. 

Kwon ha spiegato che al momento la distribuzione dei token LUNA 2.0 non sta procedendo come previsto perché la LFG non è in grado di disporre dei suoi asset digitali a causa del processo in atto. Non ha idea di quando la situazione si possa sbloccare, Kwon ci tiene a sottolineare che non si tratta di un “rimborso”. Il progetto di Terra non è mai stato come un negozio che forniva beni in cambio di denaro e all’eventualità pronto a rimborsare se non dovesse funzionare. Shin ha chiesto se i fondi personali di Kwon potrebbero aiutare a compensare le perdite e lui ha risposto che non sarebbero abbastanza per fare la differenza. 

I propositi e i rimpianti del fondatore di Terra

Do Kwon, esortato dalla sua intervistatrice, ha colto l’occasione per presentare le sue scuse alle persone che hanno perso denaro credendo in LUNA affermando che non è per niente facile convivere con questa responsabilità. Tuttavia Kwon precisa che la crypto LUNA non è mai stata una truffa ma solo un esperimento di mercato andato male, che lui è stato il primo a credere nel progetto e che ha sempre cercato di costruire nei valori della trasparenza e dell’integrità. Insomma fallimento non significa scam. Secondo Kwon è doveroso fornire una corretta rappresentazione dei fatti per mettere sotto la luce giusta chi continua a lavorare nell’ecosistema Terra (lui comunque nega di essere ancora coinvolto ancora nel progetto). 

Do Kwon ha concluso l’intervista dicendo che attualmente la sua vita è in una fase di riflessione e che avrà bisogno di un paio di anni per elaborare con umiltà e interiorizzare ciò che è successo: Terra, LUNA e UST “non sono mai state faccende di denaro, fama, successo”. Kwon continua a credere nel bisogno di una stablecoin algoritmica e decentralizzata e ha ancora voglia di contribuire essendo molto giovane. Qualche rimpianto? Kwon avrebbe voluto dedicarsi di più allo sviluppo tecnologico di Terra nelle fasi di espansione piuttosto che alla parte di relazioni pubbliche. Inoltre avrebbe voluto costruire un dialogo con le persone sui social invece di sembrare un po’ arrogante. 

Parafrasando Kwon ha detto “credo che la cosa più difficile della situazione attuale sia dover fare i conti con una perdita astronomica. È difficile da esprimere a parole, ma l’entità dei danni finanziari, emotivi ed economici che si sono verificati non è facile da sopportare”.

La storia di Ruja Ignatova e OneCoin, la crypto truffa da 4 miliardi di dollari 

OneCoin: tutta la storia della truffa crypto di Ruja Ignatova

Tutta la storia di OneCoin, la truffa crypto architettata da Ruja Ignatova. Come è riuscita la “Crypto Queen” a ingannare 3 milioni di persone?

OneCoin è una delle truffe crypto più grandi della storia architettata dalla ricercata n°1 al mondo, Ruja Ignatova. Si trattava di una criptovaluta fittizia sponsorizzata come progetto su blockchain pur non essendolo. Un vero e proprio schema piramidale che ha truffato per miliardi di dollari 3 milioni di persone nel giro di tre anni. Ma come funzionava questa truffa? Perché si è diffusa così profondamente? Scoprilo nel nuovo episodio di Young Pills!

Ruja Ignatova, la persona più ricercata al mondo

Come è nata una delle crypto truffe più grandi della storia? Dalla mente di Ruja Ignatova, una donna bulgara che attualmente è una delle persone più ricercate al mondo. Di Ruja Ignatova, che all’epoca di OneCoin, è stata battezzata “Crypto Queen”, si hanno poche informazioni verificate. Ignatova infatti si è costruita un’immagine pubblica di successo e prestigio ma poco di quello che appariva era reale. Ciò che sappiamo di certo è che è nata a Sofia nel 1980 e nel 2005 ha conseguito un Dottorato in Diritto Privato Europeo all’Università di Costanza. Sul suo conto girano leggende e fonti inattendibili come una finta copertina di Forbes con la sua fotografia. 

Come è nata e in cosa consisteva la truffa di OneCoin?

Nel 2014 sfruttando la frenesia e l’interesse nel mercato crypto, la “Crypto Queen” ha fondato il progetto OneCoin presentandolo come la criptovaluta che avrebbe superato Bitcoin. In realtà non aveva nessun valore intrinseco perché non era una criptovaluta reale e non è mai stata legata a blockchain. Come funzionava la truffa nel concreto? In sostanza Ruja Ignatova proponeva in vendita dei pacchetti di corsi per imparare tutto sul mercato crypto (per un costo compreso tra i 100 e i 118.000 Euro) e di acquistare la presunta crypto OneCoin, il cui prezzo sarebbe esploso. Dal momento che si trattava di uno schema piramidale,  cercava di attrarre più investitori possibili con la promessa di guadagni sempre più grandi una volta reclutate altre persone. Alla fine dei conti, chi restava ammaliato dalla “Crypto Queen” e decideva di partecipare a OneCoin non aveva niente in mano. Mentre Ignatova ha sottratto una cifra compresa tra i 4 e i 15 miliardi di dollari

Perché la truffa crypto di Ignatova ha avuto successo?

La truffa crypto di Ruja Ignatova ha preso piede principalmente grazie al carisma della sua persona. Durante le sue conferenze la truffatrice prometteva guadagni incredibili attraverso OneCoin, guadagni a “rischio contenuto” e che avrebbero concesso la possibilità di “lasciare il proprio lavoro”. Queste promesse venivano alimentate dallo stile di vita lussuoso (e fittizio) che Ignatova ostentava

Come è stata scoperta la truffa e che fine ha fatto OneCoin

Già nel 2015 la Commissione di Supervisione Finanziaria della Bulgaria aveva messo in guardia contro i rischi di OneCoin, e nel 2016 le autorità finanziarie del Regno Unito l’avevano definita un’attività a “forte rischio”. Tuttavia è solo nel 2017 che la truffa è stata scoperta e sono stati rilasciati diciotto mandati d’arresto contro Ruja Ignatova che nel frattempo è sparita nel nulla. L’FBI, ha messo una ricompensa di 100.000 dollari per chi decidesse di offrire informazioni che possano portare al suo arresto. La “Crypto Queen” attualmente è l’unica donna nella lista dei 10 criminali più ricercati al mondo. Che fine ha fatto OneCoin? Non essendo una criptovaluta reale, una volta che Ignatova è sparita dalla circolazione, non valeva più nulla. La storia di OneCoin, la truffa crypto di Ruja Ignatova non ha ancora un finale.

L’ultima notizia che si ha della “Crypto Queen” risale a Gennaio 2023 quando il suo nome è apparso in occasione della vendita di un appartamento a Londra per conto di una società a suo nome. Nel caso in cui dovesse essere venduto, Ruja Ignatova dovrà presentarsi alle autorità. Questa è la prima prova dal 2017 che la truffatrice sia ancora viva. Nel frattempo il co-fondatore di OneCoin, Karl Sebastion Greenwood si è dichiarato colpevole delle accuse di frode telematica e riciclaggio di denaro.

Al momento non è ancora stata fatta giustizia, cosa succederà quando Ruja Ignatova non sarà più a piede libero?

Polkadot: nuove parachain a bordo, siamo all’asta n°30!

Title: Aste parachain Polkadot: 4 nuovi progetti a Ottobre 2022

Quali sono gli ultimi progetti che hanno vinto l’asta per le parachain di Polkadot? Sono 4 e saranno attivi nella Relay Chain da Ottobre 2022. Scopri di cosa si occupano! 

A quasi un anno dal lancio delle prime aste per le parachain su Polkadot, l’ecosistema Dotsama (Polkadot + Kusama) sta vivendo l’apice del suo sviluppo tecnologico. Secondo i dati di GitHub, nel mese di Settembre 2022 hanno lavorato all’infrastruttura di Polkadot più di 500 programmatori al giorno. Gli sviluppatori di Polkadot, insieme a quelli di Ethereum e Cosmos, sono i più attivi del settore. A fine Settembre il team di Polkadot ha rilasciato la roadmap aggiornata che presenta le funzionalità in arrivo, tra cui il lancio dei paratherad ovvero di quelle blockchain che pagano l’utilizzo della Relay Chain di Polkadot, senza parteciapre alle aste. In totale sono state già effettuate 30 aste e le parachain attive su Polkadot sono 27 (quelle su Kusama 41). Vediamo i 4 progetti che hanno vinto le aste per le parachain di Polkadot tra fine Agosto e inizio Ottobre 2022. 

Cosa sono le aste per le parachain su Polkadot?

Le aste per le parachain su Polkadot sono delle “vendite” di slot sulla Relay Chain. Polkadot è un ecosistema multichain che offre la sua infrastruttura per costruire delle blockchain con casi d’uso specifici, i progetti che vincono uno degli slot possono sviluppare la propria idea di blockchain usando il network principale per il meccanismo di consenso e la sicurezza. Diventando a tutti gli effetti parachain. Queste sono aste  “a candela”, ovvero aste che terminano in un momento casuale durante un arco temporale di circa una settimana, allo scadere dell’asta vince il progetto che ha raccolto più DOT, la coin di Polkadot. Per partecipare alle aste, i vari progetti infatti fanno offerte bloccando DOT (bonding) raccolti internamente al progetto o attraverso crowdloan tra la community. Gli slot su Polkadot durano un massimo di 2 anni (96 settimane), dopo la fine del periodo i DOT in bonding vengono svincolati e sono di nuovo disponibili per il progetto che li aveva inizialmente bloccati.  

1. Aventus Network

Aventus Network ha vinto la 26° asta per le parachain di Polkadot raccogliendo 200.000 DOT (circa 1,2 milioni di dollari). Si tratta di una blockchain fondata nel 2016 con lo scopo di rendere accessibili servizi decentralizzati su Polkadot e Ethereum alle aziende che vogliono inserirli nelle loro offerte per i clienti. Aventus Network propone quindi lo sviluppo di NFT, videogiochi, programmi di fidelizzazione, biglietti per eventi, gestione di supply chain. Uno dei progetti che utilizzano già Aventus Network per gestire la sua tokenomics e le transazioni su blockchain, è FruitLabs, il social network per i gamer. Su FruitLabs i gamer ottengono delle ricompense nel token PIP quando condividono i loro gameplay. 

2. Watr

A vincere la 27° asta per le parachain di Polkadot è stata Watr, una blockchain che vuole proporre un metodo per commercializzare una “nuova classe di ethical commodities”. Per definizione una “commodity” è una materia prima ad esempio il petrolio, il carbone, lo zucchero. Watr nasce per rendere il commercio delle materie prime etico e tracciato tramite blockchain. I servizi che vuole offrire questa nuova parachain sono la tokenizzazione di asset non digitali (real world) e gestione delle filiere di produzione. Quello di Watr è un progetto ancora agli inizi, il whitepaper è in lavorazione proprio in questi giorni così come la tokenomics del loro token WATR. Il lancio della mainnet è previsto per Gennaio 2023. Per vincere il suo slot, Watr ha raccolto all’asta 125.224 DOT (778.893$).

3. OAK Network

OAK Network, dove OAK sta per On-chain Autonomous Kernel, è la parachain vincitrice della 28° asta con 149.998 DOT in bonding (932.990$). Il settore di riferimento di OAK Network è la DeFi, nello specifico il progetto vuole costruire degli strumenti per pagamenti e trading automatizzato “event driven”: “una delle grandi opportunità della blockchain è il concetto di “denaro programmabile”. La possibilità per gli imprenditori di creare, scambiare e utilizzare beni digitali a livello globale avrà probabilmente lo stesso impatto di quando le persone sono state in grado di creare e consumare informazioni a livello globale attraverso il web”. Secondo il team di OAK questa opportunità non è adeguatamente sfruttata perché “oggi la maggior parte delle transazioni su blockchain sono semplici eventi una tantum”, quello a cui ambisce OAK è realizzare un hub DeFi per abilitare transazioni di acquisto e vendita a determinati prezzi o eventi così come operazioni ricorrenti. In poche parole, si parla di realizzare strumenti per il trading automatizzato. OAK Network prima di proporsi come parachain su Polkadot ha testato la sua chain con il progetto Turing Network, una parachain su Kusama

4. Bitgreen

Il quarto nuovo progetto che sarà operativo su Polkadot a partire da Ottobre è Bitgreen. Già a partire dal suo nome, si può intuire la spiccata vocazione ambientale di questa parachain. Bitgreen vuole proporsi a ONG e progetti Web3 per sostenere importanti iniziative di sostenibilità su temi come l’energia rinnovabile, la conservazione delle foreste e lo sviluppo e sostegno delle comunità locali. Ad esempio Bitgreen permette di creare e commerciare dei crediti carbone. 

Insieme a Sequester, un altro progetto che vuole fornire strumenti per minimizzare l’impatto ambientale dell’ecosositema Dotsama, Bitgreen ha proposto di trasformare le micro-fee delle parachain in crediti carbonio. Questa iniziativa ha lo scopo non solo di rendere l’ecosistema di Polkadot neutrale ma anche positivo dal punto di vista dell’impronta ambientale

Le offerte per l’asta per le parachain di Polkadot n°30 sono attive dal 18 Ottobre (17:53 UTC) per cinque giorni approssimativamente. Il progetto vincente vincerà uno slot sulla Relay Chain utilizzabile dal 20 Novembre 2022 al 25 Settembre 2024.

Il Metaverso è vuoto? La polemica sugli utenti (pochi) di Decentraland

Metaverso crypto: quante persone lo usano? Decentraland vs The Sandbox

Quante persone usano il Metaverso crypto? DappRadar rivela dei dati che fanno scalpore, ma poi ritratta e collabora con Decentraland per resoconti più accurati 

Decentraland nei giorni passati è stato oggetto di critiche relative al numero di utenti che entrano nel Metaverso crypto ogni giorno. DappRadar, l’aggregatore di dati per dapp e collezioni NFT, ha rivelato dei dati poco rincuoranti che hanno scatenato speculazioni sull’effettivo utilizzo dei mondi virtuali. Decentraland e The Sandbox hanno risposto alle polemiche presentando un punto di vista diverso: le persone che usano il Metaverso crypto sono molte più! E DappRadar sta collaborando con il Metaverso per aggiornare i suoi report. 

La polemica: “il Metaverso è vuoto”

Tutto è iniziato Venerdì 7 Ottobre, giorno in cui, secondo i dati di DappRadar, gli utenti attivi nel metaverso crypto di Decentraland (MANA) sarebbero stati solo 38. Un numero davvero basso considerato che l’intero ecosistema vale 1,3 miliardi di dollari! L’opinione pubblica si è scaldata molto per questo dato e, chiedendosi quante persone usano davvero il Metaverso, ha subito sentenziato che “i mondi virtuali sono vuoti”. Ciò che ha colpito maggiormente è lo stacco tra i pochissimi utenti che entrano nel Metaverso e gli ingenti capitali che girano intorno a queste realtà Web3. In effetti gli attacchi non sono stati rivolti solo a Decentraland ma anche a The Sandbox che nello stesso arco temporale, sempre secondo DappRadar, contava 522 utenti attivi. Un numero maggiore ma comunque non entusiasmante. Tra Decentraland e The Sandbox la battaglia tra chi ha più utenti sembrerebbe essere vinta dal secondo: il picco di utenti attivi giornalieri di Decentraland è stato 675, quello di The Sandbox 4.503 (sempre secondo DappRadar). Decentraland dopo che la polemica sugli utenti del Metaverso è esplosa, ha pubblicato un post sul suo blog spiegando che i dati di DappRadar erano incompleti. Ma quindi quante persone usano veramente il Metaverso crypto? Vediamo la risposta di Decentraland!

Decentraland e The Sandbox: quanti utenti entrano nel Metaverso?

Il malinteso che ha scatenato questa polemica sta nel concetto di “utenti attivi”. A quanto pare per DappRadar e Decentraland gli “utenti attivi” sono due cose diverse. Nel caso di DappRadar, un utente attivo è chi compie una transazione su blockchain, ma per Decentraland è molto di più. Come si può leggere nel post di risposta che il Metaverso ha rilasciato l’11 Ottobre, “Decentraland è un mondo sociale virtuale in cui i visitatori vengono per esplorare, incontrare amici, partecipare a eventi e molto altro. Queste visite non comportano necessariamente alcun tipo di transazione e, in effetti, se un utente entra come ospite, può non offrire dati di portafoglio collegati che possano essere tracciati da soggetti esterni. Per questo motivo la Decentraland Foundation definisce un “utente attivo” come colui che entra in Decentraland e si allontana dal punto iniziale in cui è entrato”. Per essere calcolato un utente non deve necessariamente fare una transazione su blockchain, Decentraland insomma calcola anche tutte le azioni off-chain. Sulla base di questa precisazione, Decentraland ha dichiarato che le persone che usano il suo metaverso sono in media 8.000 al giorno

Il metaverso di The Sandbox invece si è difeso con un tweet che presenta una panoramica della partecipazione durante il suo ultimo evento (ancora in corso), Alpha 3. Nello specifico durante questa “stagione” gli utenti giornalieri sono stati 39.000, quelli mensili 201.000, con 113.000 procedure di verifica dell’identità completate e 1,6 milioni di ore di gioco. Nel frattempo però SAND, il token di The Sandbox, ha sofferto della negatività delle polemiche e il suo prezzo è sceso notevolmente. 

DappRadar ritratta e collabora con Decentraland per dati più precisi

Dopo aver presentato la sua risposta alla domanda “quante persone usano il Metaverso crypto”, Decentraland si è messa in contatto con DappRadar per lavorare insieme e tracciare al meglio i dati relativi al metaverso, per un resoconto più accurato. Il primo miglioramento sta nel numero di smart contract di Decentraland tracciati da DappRadar: da 13, ora ne analizzerà oltre 3.000. Inoltre DappRadar si è messo a disposizione per includere anche le “meta-transazioni” nel monitoraggio, ovvero tutte quelle azioni che non passano su blockchain ma contribuiscono a mantenere attivi i mondi virtuali. Del resto l’intento di DappRadar non è mai stato quello di sollevare polemiche, con un post sul suo blog del 12 Ottobre, il team ha spiegato che nonostante tenga traccia del numero di portafogli unici attivi, del numero di transazioni e del volume di tali transazioni tra le diverse realtà crypto, “questi dati non hanno sempre lo stesso significato per ogni dapp”. Nel caso dei Metaversi i dati on-chain non esauriscono il quadro completo. 

Befancyfit e Young Platform: partecipa alla Classifica con premi speciali

Il contest crypto di Befancyfit e Cristina Marino su Young Platform

Befancyfit, la piattaforma digitale di wellness, ti sfida con speciali Classifiche su Young Platform Step

Cos’hanno in comune Befancyfit e Young Platform Step? Da oggi 13 ottobre puoi trovare su Step tre speciali Classifiche a cui partecipare per la possibilità di vincere esclusivi premi. Leggi il regolamento e l’articolo per scoprire premi e dettagli del contest che passo dopo passo ti porta nel mondo crypto!

Allenati al mondo crypto! 

Non è solo una piattaforma per piani di allenamento e alimentazione su misura, Befancyfit è soprattutto un metodo per coltivare il proprio benessere! Su Befancyfit puoi trovare anche abbigliamento, integratori e prodotti beauty dedicati alle donne che vogliono prendersi cura di se stesse sotto tutti i punti di vista. Insomma la mission di Befancyfit è promuovere la cultura dello stare bene con se stesse e con gli altri. Il contest su Young Platform Step è nato perché mantenersi in allenamento può essere un pretesto per imparare qualcosa di nuovo come i fondamenti del mondo crypto. Avere una mente attiva e curiosa non è forse un modo per prendersi cura di sé? BeFancyFit nasce dall’idea di Cristina Marino, personal trainer e fitness influencer: “Personalmente amo le sfide, amo migliorare […] Proprio in quest’ottica ho sempre guardato ai progetti Crypto ed NFT con interesse, credo di aver aperto il primo wallet in tempi non sospetti per una donna.”

Befancyfit Girls to the moon!

Come nel mondo dell’informatica e della finanza tradizionale, in quello crypto si parla di gender gap, ovvero di differenza di partecipazione e inclusione nel settore tra un genere all’altro. Le donne che conoscono e utilizzano le criptovalute sono ancora un gruppo ristretto. La diffusione delle crypto sta aumentando ma anche se i dati sono incoraggianti (in Spagna ad esempio, e tra le donne dai 18 e i 24 anni sono i prodotti digitali più popolari), la situazione può decisamente migliorare. Come? Attraverso contest come quello di Befancyfit e Young Platform che incoraggiano l’educazione finanziaria giocando e tenendosi in forma

Il contest su Step è nato proprio dall’esigenza di unire due community legate da una  vocazione sportiva. L’appassionata community di Befancyfit è composta principalmente da donne: le Befancyfit Girls sono invitate a conoscere il mondo crypto e la nuova finanza decentralizzata con una sfida a chi accumula più passi. Per le ragazze di Young Platform invece l’offerta fitness di Befancyfit è tutta da scoprire, parole d’ordine? “No excuses!”

Non conosci ancora Step?

Se fai parte delle Befancyfit Girls o non conosci ancora l’app Young Platform Step, ecco tutto quello che devi sapere.

Scarica l’app Young Platform Step disponibile sia per iOS che per Android (è completamente gratuita) e crea un profilo.  Una volta fatti più di 1000 passi, che vedrai conteggiati nella barra in evidenza, puoi iniziare a fare claim, ossia a riscattare i tuoi passi. Il claim è fondamentale per completare le Sfide che vedi subito sotto nell’app, e soprattutto per partecipare alle Classifiche nella sezione Ranking. Scopri come funzionano le Classifiche!

Come funziona il contest di Befancyfit su Step?

A partire dal 13 Ottobre 2022 troverai nella sezione “Classifica” di Young Platform Step tre speciali classifiche targate Befancyfit a cui partecipare per tentare di aggiudicarsi un premio Befancyfit e uno in YNG. 

Prima di iscriverti a qualsiasi Classifica, assicurati di non essere registrat* a Step con Apple! Se hai fatto la registrazione con questi servizi non riceverai i premi in caso di vittoria.

Ecco il periodo di iscrizione di ogni Classifica e i giorni in cui si svolgerà la vera e propria sfida:

  • Classifica 1 – TERMINATA

Iscrizioni aperte dal 13/10 al 16/10

Inizio 17/10 – Fine 21/10

  • Classifica 2 – TERMINATA

Iscrizioni aperte dal 20/10 al 23/10

Inizio 24/10 – Fine 28/10

  • Classifica 3 – TERMINATA

Iscrizioni aperte dal 27/10 al 30/10

Inizio 31/10 – Fine 4/11

Iscriviti alla tua classifica preferita entro la Domenica indicata e comincia ad accumulare i passi a partire dal Lunedì successivo.

I premi in palio e come riceverli

I primi tre utenti di ogni classifica riceveranno dei premi speciali da riscattare sulla piattaforma di Befancyfit. Ecco quali sono:

Classifica 1

  • 1° Classificato – “The Program” 100% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  • 2° Classificato – “The Program” 30% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  • 3° Classificato – “The Program” 20% di sconto su Befancyfit e Token YNG

Classifica 2

  •  1° Classificato – DRAIN COMBO PACK su Befancyfit e Token YNG
  •  2° Classificato – “The Program” 30% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  •  3° Classificato – “The Program” 20% di sconto su Befancyfit e Token YNG

Classifica 3

  •  1° Classificato – Bottiglia 24BOTTLES su Befancyfit e Token YNG
  •  2° Classificato – “The Program” 30% di sconto su Befancyfit e Token YNG
  •  3° Classificato – “The Program” 20% di sconto su Befancyfit e Token YNG


I premi saranno consegnati ai vincitori entro il 15 novembre 2022, ovvero non prima del termine di partecipazione all’ultima Classifica. I primi 3 classificati di ciascuna Classifica verranno contattati via mail da Young Platform successivamente all’assegnazione. Importante: assicurati di essere registrat* a Step con una email visibile e non con Apple per ricevere la mail con il premio.

In palio ci sono anche YNG! Come tutte le classifiche di Step, anche quelle di Befancyfit ti permettono di guadagnare il token di Young Platform. Il perfetto match tra la community di Befancyfit e quella di Young Platform!

Gli NFT sono azioni? Il Bored Ape Yacht Club indagato dalla SEC

Gli NFT sono azioni? Il Bored Ape Yacht Club indagato dalla SEC

L’agenzia federale statunitense ha aperto un’inchiesta per stabilire se gli NFT del Bored Ape Yacht Club possano essere considerati titoli azionari

La SEC (Securities and Exchange Commission), secondo quanto riportato da Bloomberg, starebbe conducendo un’indagine sul Bored Ape Yacht Club di Yuga Labs per verificare che il progetto Web3 non stia vendendo “security” senza autorizzazione (e quindi violando la legge federale). A monte dell’indagine sembra esserci una questione fondamentale da risolvere: gli NFT sono azioni a tutti gli effetti? La SEC è pronta a stabilirlo: ecco come e perché!

Comprare una Bored Ape è come comprare un titolo azionario?

La Bored Ape con il prezzo più basso al momento costa 75,6 ETH, ipotizzando che il valore di ogni singolo NFT della collezione sia lo stesso, il valore dell’intero “club” si aggirerebbe intorno ai 970 milioni di dollari. Cifra che si alza notevolmente se si considerano gli esemplari più rari del BAYC. Yuga Labs, che ha dato vita alla collezione e che ha acquisito anche i CryptoPunks qualche mese fa, è cresciuta in maniera esponenziale fino a diventare uno dei marchi più famosi di internet, e non solo del Web3. La conseguenza di tutto questo fermento è una maggiore esposizione ai controlli. È bene specificare che Yuga Labs non è stata accusata di niente e non è stata avanzata nessuna denuncia. Il team del progetto anzi si è dimostrato disponibile ad aiutare la SEC nel corso delle sue indagini, un portavoce infatti ha dichiarato, sempre a Bloomberg: “si sa che i politici e le autorità di regolamentazione stanno cercando di saperne di più sul nuovo mondo del Web3. Speriamo di collaborare con il resto dell’industria e con le autorità di regolamentazione per definire e plasmare il fiorente ecosistema”, aggiungendo che “in qualità di leader nel settore, Yuga si impegna a collaborare pienamente con qualsiasi richiesta di informazioni lungo il percorso”.

Nell’indagine della SEC è incluso anche ApeCoin (APE), il token che è stato distribuito ai titolari degli NFT del Bored Ape Yacht Club. È da specificare che APE è un progetto non collegato direttamente a Yuga Labs. Il token infatti è stato lanciato dall’Ape Foundation. Le indagini al momento sono condotte in forma privata e non sono stati forniti dettagli.

Perché l’indagine della SEC è importante

Una prima considerazione da fare è che quando la SEC ha deciso di indagare su Yuga Labs, ha scelto implicitamente di esaminare tutto il mondo degli NFT. Yuga Labs infatti è la realtà Web3 dietro alle 5 più importanti collezioni NFT dal Bored Ape Yacht Club ai Meebits. Il lavoro della SEC potrebbe segnare lo standard nella regolamentazione degli NFT, ora che sia l’Unione Europea che la Casa Bianca si stanno adoperando per stabilire leggi sul mondo delle criptovalute. 

Cosa cambierebbe se l’equazione NFT=azioni venisse accertata? Se alla fine dell’inchiesta, gli NFT venissero considerati azioni dovrebbero seguire una serie di norme soprattutto per quanto riguarda la divulgazione e la pubblicizzazione. Per alcuni questo esito è il più probabile dal momento che nella recente azione contro Kim Kardashian, la SEC ha usato il termine “titolo” per riferirsi a asset crypto. Inoltre la legge americana considera già certe opere d’arte come titoli azionari, la SEC potrebbe appellarsi a questa casistica precedente. 

Per stabilire se gli NFT sono azioni, è probabile che la SEC utilizzi il parametro del test di Howey. Nel contesto statunitense il test di Howey serve a determinare cosa è “security” e cosa no, ovvero se un oggetto sia o meno uno strumento finanziario negoziabile, come azioni e obbligazioni e quindi vada inteso secondo le leggi correnti. Il test di Howey ha origine da una sentenza degli anni ‘40 relativa all’affitto di alcuni agrumeti e il commercio dei loro frutti. In concreto il test di Howey propone una definizione che funziona come discrimine per identificare un titolo: esiste un contratto di investimento se c’è un “investimento di denaro in un’impresa comune con una ragionevole aspettativa di profitti da ricavare dagli sforzi di altri”. Se per la SEC gli NFT dovessero soddisfare questo criterio, allora saranno paragonati a vere e proprie azioni. 

Token YNG: Report Giugno – Settembre 2022

Token Young (YNG): aggiornamenti e novità Q3 2024

Il report dei primi mesi sul mercato di Young (YNG), con un focus sull’andamento dei Club e le novità in arrivo!

A quattro mesi dal lancio nel mercato di Young (YNG), facciamo il punto sulla distribuzione, le vendite e i casi d’uso del token di Young Platform. In questo report che è stato redatto all’inizio di Ottobre 2022, puoi trovare una panoramica dei primi mesi di vita dei Club, la distribuzione aggiornata di Young (YNG) e gli obiettivi futuri del progetto. 

Che cos’è il token YNG

Il token YNG è un utility token basato sullo standard ERC-20 di Ethereum. Gli utility token sono criptovalute pensate per facilitare l’accesso a un ecosistema e ai suoi servizi. Il token YNG infatti è il centro di tutto il progetto Young Platform: lo puoi ricevere come ricompensa su Step oppure usarlo per accedere ai Club e godere dei loro vantaggi esclusivi. Sviluppare un utility token come YNG è stata un’occasione per rendere ancora più attiva e partecipe la community e gli utenti di Young Platform. Puoi scoprire nel dettaglio la sua tokenomics, dalla disponibilità totale ai casi d’uso. 

Tutti i numeri dei Club di Young Platform

Come abbiamo visto, una delle novità dell’ecosistema Young Platform sono i Club attivi da Giugno 2022. Iscrivendosi a uno dei quattro Club disponibili si ottengono sconti, premi e vantaggi. Con il tempo questi vantaggi saranno sempre di più, i Club infatti crescono passo dopo passo con la sua community. Già nell’inverno 2022 è prevista l’attivazione della funzione airdrop. 

Ai Club partecipano in questo momento 1019 persone, suddivise in: 

  • 780 per il club Bronze;
  • 121 per il club Silver;
  • 81 per il club Gold;
  • 37 per il club Platinum.

Poiché l’iscrizione al Club richiede il blocco di almeno 1500 YNG, la partecipazione è un buon parametro per misurare il successo dell’iniziativa e la soddisfazione dei sostenitori più affezionati. Un altro dato interessante in questo report è il tasso di abbandono dei Club. Su un numero iniziale di 720 utenti attivi ora la base di utenti si attesta a 1019 persone, indicando una crescita del +41,5%. Questo numero influenza notevolmente il valore del token YNG, poiché, maggiore è il numero di token bloccati nei Club dagli iscritti, minori sono le vendite e quindi minore la pressione del prezzo verso il basso. Questo significa che più la community è grande, più è incentivata a crescere.

Distribuzione del token YNG

Al 30 maggio 2022 la disponibilità totale di YNG era 100 milioni di token, mentre la disponibilità in circolazione di 16,73 milioni. La disponibilità in circolazione ad oggi (Ottobre 2022) ammonta a circa 18 milioni, il che significa che c’è stato un incremento netto di 1,7M di token, pari al 7.6%. 

Questi token sono stati distribuiti tramite l’app Young Platform Step in diversi modi: 

  • 56.399,04 tramite il completamento dei Quiz da parte di 97.446 utenti;
  • 1.007.551,63 tramite l’ottenimento delle ricompense da parte di 222.063 utenti;
  • 638.684,83 tramite l’uso della funzione “Up&Down” da parte di 223.035 utenti.

Come anticipato a Giugno, il mercato del token YNG è gestito grazie ad un algoritmo che definisce il tasso di cambio grazie a due pool di liquidità sottostanti, rispettivamente in EUR e YNG. Inizialmente queste pool contenevano:

  • 1M Euro;
  • 4M YNG.

Considerando le vendite e gli acquisti di token gestiti negli scorsi mesi, ad inizio Ottobre 2022 le pool contenevano

  • 789,7k Euro;
  • 5,3M YNG.

Per quanto riguarda le attività sul mercato YNG-EUR, riteniamo sia importante fornire a chi sta leggendo questo report un riassunto di quello che è stato l’andamento di mercato di YNG da giugno ad oggi:

Token YNG: Report Giugno-Settembre 2022

Questi dati suggeriscono che, nonostante il prezzo medio dei token sia sceso, essi siano sempre molto richiesti, dati gli alti volumi di vendita. Nel prossimo futuro attueremo delle operazioni di buyback per poter regolare meglio il valore dei token. 

Obiettivi futuri

Infine, per trasparenza, elenchiamo alcuni dei nostri obiettivi futuri. 

  • Il primo che possiamo annunciare è qualcosa che abbiamo già pianificato mesi fa, l’implementazione di eventi Airdrop per i membri del nostro club. Il rilascio del primo airdrop è previsto per l’ultimo trimestre del 2022.
  • Il secondo obiettivo richiede un lungo processo che abbiamo già iniziato e consiste nell’includere Young Platform e il token YNG su due dei più grandi aggregatori del mondo: CoinGecko e CoinMarketCap. Il completamento è previsto per la fine dell’anno 2022.
  • Il terzo obiettivo che abbiamo in programma è altrettanto importante: consiste nell’emissione di carte di debito per i nostri utenti. La deadline per questo progetto, almeno nella sua fase iniziale era pensata per l’ultimo trimestre del 2022. Tuttavia, prima di presentare questo progetto agli iscritti ai nostri Club vogliamo aspettare il completamento dell’infrastruttura offertaci dal partner designato per l’emissione e perciò prevediamo l’uscita della beta per gli utenti del Club per la fine del primo quadrimestre del 2023. A causa di questa necessità abbiamo preferito posticipare il listing sugli exchange terzi del token in quanto riteniamo che il basso volume organico di YNG non possa sostenere le attività in questione, ma possa danneggiare il mercato del Token.
  • Il quarto obiettivo di cui vogliamo parlare è qualcosa di a dir poco fondamentale per poter sostenere le attività già citate, a livello di liquidità e valore dei token. Nel Q4 del 2022 annunceremo la prima serie di operazioni di buyback, volte a scoraggiare un’eccessiva presenza dei token nel mercato. Il buyback è il ri-acquisto di token YNG da parte di Young Platform per ridurre la disponibilità in circolazione. Queste operazioni saranno accompagnate da campagne promozionali volte ad aumentare in maniera organica il volume dei token. 
  • I restanti obiettivi sono principalmente dedicati alla nostra community, e a migliorare i servizi e l’esperienza per gli iscritti ai Club, di seguito alcune delle attività che pianifichiamo di attuare:

– Report mensili di mercato, per presentare ai nostri iscritti la situazione attuale;

– Collaborazioni esclusive con influencer, con contenuti riservati ai Club;

– Sezione di Discord dedicata ai Club, per sessioni frequenti di Q&A per gli iscritti;

– Merchandising che sarà inviato in base al Club di appartenenza;

– Oltre allo sconto sulle commissioni sarà garantito un numero definito di depositi gratuiti ai membri dei Club.

Il mercato NFT di Settembre: classifiche, vendite record e collezioni in trend

Mercato NFT ultime notizie: RENGA, CryptoPunks, Solana

Cosa è successo al mercato NFT a Settembre 2022? Le ultime notizie, le vendite record di CryptoPunks, Solana e le collezioni emergenti di tutto il settore!

Tutti quelli in modalità “wake me up when bear market ends” lasciamoli dormire ancora un po’. Il mercato infatti continua ad essere ribassista e ha rallentato anche il settore dei token non fungibili, ma non si tratta di un vero e proprio letargo! In questo articolo puoi trovare una panoramica sul mercato NFT di Settembre 2022, con dati sui volumi di vendita, le collezioni NFT emergenti e i progetti che sono esplosi (piccolo spoiler: CryptoPunks e gli NFT su Solana). 

Mercato NFT: diminuiscono i volumi ma non il numero di vendite

Una panoramica sul mercato NFT di Settembre ci dice che il volume delle vendite complessive di NFT è calato molto dall’inizio dell’anno: da 235,24 miliardi il 30 Gennaio 2022 a 67,93 miliardi di dollari il 30 Settembre 2022. Le vendite insomma sono scese in termini di volume soprattutto rispetto ai periodi migliori per i token non fungibili a cui abbiamo assistito quest’anno (Febbraio e Maggio). I valori in crescita del mercato NFT sono invece il numero delle nuove collezioni create da 39,25 mila collezioni a Gennaio a 176,21 mila a Settembre. Il numero di vendite di NFT giornaliere il 30 Settembre è stato di 22,89 milioni (dati IntoTheBlock e Dune Analytics). Proprio in questi giorni, il mercato NFT sta reagendo all’attivazione dei token non fungibili su Instagram. Per gli utenti statunitensi sarà finalmente possibile collegare i wallet e condividere NFT nei loro profili, accanto al simbolo delle foto, dei reels e delle foto in cui si è taggati, è comparsa la sezione NFT riconoscibile dal simbolo di un esagono. La reazione sarà positiva?

Vendite da record a Settembre: CryptoPunks e Solana

Cosa sta succedendo al mercato NFT durante questo bear market? In poche battute, seppur con volumi ridotti, i token non fungibili continuano ad essere acquistati senza drammatici crolli. Anzi alcuni NFT hanno registrato delle vendite record, come il caso del CryptoPunks #2924 che il 28 Settembre 2022 è stato venduto per 3.300 ETH (circa 4,5 milioni di dollari), posizionandosi al 24° posto degli NFT più costosi di sempre e al 4° in quello delle vendite più grandi di CryptoPunks. Questo esemplare di CryptoPunks è uno dei più rari e preziosi dell’intera collezione, si tratta infatti di un personaggio “ape” (ovvero un CryptoPunks con l’aspetto di una scimmia) di cui esistono solo 24 esemplari. Altre vendite di NFT (singoli) notevoli in questo mese sono: 

Per quanto riguarda collezioni e interi progetti NFT, questa è la classifica delle prestazioni migliori del mese di Settembre 2022: 

  1. Ethereum Name Service: il servizio di domini su blockchain registra vendite per 34,18 milioni di dollari; 
  2. Bored Ape Yacht Club: 27,96 milioni (in discesa rispetto al mese precedente); 
  3. CryptoPunks: 22,3 milioni di dollari;
  4. RENGA NFT: la collezione emergente su Ethereum ha venduto le sue opere per 19,77 milioni di dollari; 
  5. Mutant Ape Yacht Club: la collezione sorella del BAYC chiude il mese a 17,45 milioni di dollari. 

Nonostante la classifica sia dominata dalle collezioni NFT “blue chip”, hanno ottenuto buone posizioni anche collezioni più recenti come y00ts su Solana, Azuki su Ethereum, le LAND di Otherside, il metaverso delle Bored Ape. Una menzione particolare va fatta alla crescita degli NFT dei giochi play-to-earn sulla chain Immutable X e ai pass NFT del progetto QQL di Tyler Hobbs che sono stati venduti tutti e 900 in mezz’ora per 17 milioni di dollari. Un esperimento di arte generativa che con un pass permette di mintare un NFT unico e personalizzato.

Da questi dati (forniti da DappRadar) le blockchain di punta per il settore NFT del mese di Settembre sono state Ethereum e Solana, con aumento delle vendite su Solana del 77% rispetto al mese precedente. Per quanto riguarda la classifica delle vendite per marketplace NFT al primo posto troviamo OpenSea (350 milioni di dollari in vendite mensili), al secondo Magic Eden su Solana (128,22 milioni) e X2Y2 su Ethereum (67,62 milioni). 

NFT esplosi a Settembre?

Tra le collezioni NFT emergenti troviamo RENGA, il progetto del fumettista DirtyRobot che come abbiamo visto ha ottenuto degli ottimi risultati di vendita a Settembre. L’NFT più costoso di RENGA è stato il n°26, venduto per 20 ETH (26.000$). In questo mese è nata anche la prima whale di RENGA NFT, che possiede 80 pezzi della collezione per un valore di circa 235.000$ (calcolato sulla base del floor price). 

Degna di nota è anche Critters Cult, una collezione di pixel art NFT su Solana influenzata dall’estetica anni ‘80 e ‘90. Critters Cult è stata lanciata il 25 Settembre e da allora ha registrato vendite per quasi 3 milioni di dollari. La collezione è composta da 4.444 PFP che rappresentano animali e protagonisti dell’universo di Critters Cult, popolato da eventi bizzarri e misteriosi e caratterizzato da atmosfere degne di Stephen King, David Lynch e Steven Spielberg.

Collezioni NFT in arrivo: A.C. Milan e Hugo Boss

Il 6 Ottobre 2022 con un’asta sul marketplace Magic Eden, verrà venduta un’edizione speciale della collezione MonkeyLeague dedicata ai calciatori dell’A.C. Milan. MonkeyLeague è un gioco play-to-earn su Solana classificabile come videogioco di strategia a tema sport, in cui costruire una squadra di MonkeyPlayer. Lo scopo del gioco è allenare la propria squadra e vincere sfide e tornei per ottenere il token MSB come ricompensa. All’asta del 6 Ottobre saranno battuti 16 NFT ispirati alla formazione del Milan delle stagioni 1993/94 e 1995/96.

“Embrace Your Emotion”, ovvero “abbraccia le tue emozioni”, è il titolo della nuova collezione NFT di Hugo Boss. Il primo esperimento del brand nel settore è datato 2021, quando è stata rilasciata una collezione di abbigliamento digitale ispirata al baseball americano. Il 4 Ottobre 2022 Hugo Boss ha annunciato il suo piano di rebranding verso il digitale con un’esperienza “olistica, a 360° nel Metaverso”. In concreto, Hugo Boss ha realizzato delle opere digitali insieme a Imaginary Ones NFT, un progetto di 8.888 personaggi coloratissimi animati realizzato su Ethereum. Embrace Your Emotion sarà in vendita nei primi giorni di Novembre e sarà composta da 1.001 NFT 3D in formato video. Esteticamente i token non fungibili rappresenteranno le emozioni umane con sfumature diverse e caratteristiche più o meno rare. I proprietari di queste opere avranno anche dei vantaggi come sconti nei negozi Hugo Boss, merchandise e altre esperienze digitali. 

Il ricavato delle vendite della collezione NFT di Hugo Boss sarà devoluto all’associazione Youth Aware of Mental Health (YAM). Nel comunicato stampa si può leggere che “l’obiettivo della collezione è incoraggiare tutti a entrare in contatto con le proprie emozioni e condividere il messaggio che tutti i sentimenti, positivi e negativi, sono validi e vanno accolti, poiché la libertà di sentire ed esprimere può migliorare significativamente la salute mentale e il benessere generale”.