Tutte le novità per Cardano, dal wallet al nuovo aggiornamento

Cardano news e wallet

Ultime news su Cardano: è in arrivo l’aggiornamento Vasil, un nuovo wallet leggero per ADA, e il fondatore Hoskinson ha parlato davanti al Congresso degli Stati Uniti

Cardano mette il turbo: dopo il record di dApp sulla blockchain di Charles Hoskinson, le news non si fermano. L’attesissimo aggiornamento Vasil è quasi pronto, ed è in arrivo persino un wallet leggero per gli ADA. Ma Cardano è anche altro oltre alla blockchain, e infatti Hoskinson ha parlato al Congresso degli USA per spingere su regolamentazioni positive per il mondo crypto. Ecco tutte le news in arrivo per Cardano, dal Vasil hard fork al wallet di ADA!

Vasil, l’hard fork per una blockchain record

L’aggiornamento Vasil per Cardano è quasi arrivato! L’hard fork, che sarà rilasciato sul testnet il 3 luglio, promette di portare moltissimi benefici alla blockchain di ADA. IOHK (l’azienda che gestisce Cardano) l’ha definito un aggiornamento che “migliorerà sensibilmente le performance della rete, ed è implementabile con cambiamenti minimi al sistema”. Con Vasil, la rete di Cardano aumenterà la grandezza dei blocchi rendendo le transazioni più veloci e stabili.

L’aggiornamento, inizialmente previsto per il 28 giugno, è stato posticipato di una settimana perché IOHK aveva riscontrato dei bug potenzialmente dannosi. Secondo l’azienda questi problemi non erano gravi, ma siccome la prudenza non è mai troppa, – gli sviluppatori hanno deciso di aggiustare la rete posticipando l’uscita di Vasil al 3 luglio. 

Nonostante i potenziali miglioramenti per l’intero ecosistema di Cardano, il prezzo di ADA non ha risposto positivamente all’arrivo dell’aggiornamento Vasil. Per ora la parabola discendente della criptovaluta si è arrestata, ma probabilmente Charles Hoskinson dovrà prima dimostrare alla sua community che questo aggiornamento avrà davvero gli effetti desiderati. Cardano ha un ecosistema di dApp estremamente florido ma il prezzo di ADA non riesce a decollare, e potrebbe essere proprio il Vasil hard fork a far salire anche il prezzo della crypto!

Lace, un wallet Cardano leggero per i tuoi ADA

La seconda novità è una delle più attese dai puristi: un wallet ufficiale Cardano, leggero e non full-node! Lace sarà un wallet veloce e disponibile per desktop, browser e mobile, a differenza di Daedalus (disponibile solo per desktop). Al contrario di quest’ultimo, il nuovo light wallet non dovrà sincronizzarsi con l’intera blockchain di Cardano prima di funzionare, e perciò diventerà la soluzione più comoda per chi ha bisogno di accedere ai propri ADA in ogni momento.  

Oltre alla velocità, il nuovo wallet per ADA permetterà di interfacciarsi col Web3 e con tutte le dApp sviluppate su Cardano. Acquistare NFT dai marketplace, scambiare crypto su Pancake Swap, fare staking e liquidity mining: tutte operazioni che potrai eseguire direttamente da Lace, senza cambiare programma! La mission di Lace? “Rendere il tuo viaggio nel Web3 il più facile e confortevole possibile”.

Purtroppo la data di uscita del nuovo wallet di Cardano è ancora sconosciuta. Secondo IOHK la beta di Lace sarà disponibile “a breve”, ma probabilmente ci sarà da attendere qualche mese prima di avere accesso al wallet Cardano completo di tutte le funzionalità.

Regolamentazioni, Hoskinson parla direttamente al Congresso degli USA

Il 24 giugno 2022, Hoskinson ha parlato direttamente al Congresso degli Stati Uniti di un tema delicato: le regolamentazioni crypto. Il fondatore di Cardano non è mai stato contro le regolamentazioni, anzi: la sua idea è che delle leggi siano necessarie per portare le criptovalute e la blockchain nel mainstream. Tuttavia Hoskinson si ritiene molto critico nei confronti delle istituzioni finanziarie statali che ci sono ora, considerando che sono state create centinaia di anni fa, in un’epoca in cui una tecnologia del genere non era neanche lontanamente immaginabile. 

“Questa tecnologia è una tipologia di asset totalmente nuova e che non può essere confinata alle leggi create un secolo fa” ha detto chiaramente davanti ai parlamentari USA. L’idea proposta da Hoskinson? Un sistema di regolamentazione “misto”, simile a quello delle banche. Secondo il fondatore di Cardano, il Governo dovrebbe creare delle leggi ma lasciare che siano gli sviluppatori stessi a metterle in pratica, creando degli smart contract appositi.

“[La blockchain] è una partnership tra settore pubblico e settore privato. Quello che si deve fare è stabilire dei confini, e poi noi innovatori creeremo dei software che li facciano rispettare” ha continuato Hoskinson. Considerando che le criptovalute sono migliaia, è impossibile che un organo statale abbia abbastanza risorse per controllarle tutte. L’ideale è creare degli smart contract che segnalino eventuali errori agli enti statali, di modo che debbano controllare solo le blockchain a rischio e lasciando da parte quelle che lavorano nel rispetto della legge. Grazie ai miglioramenti di Vasil e al nuovo wallet di ADA, queste idee potrebbero diventare realtà su Cardano un giorno!


Charles Hoskinson sta lavorando incessantemente per portare le crypto nel mainstream, anche se non tutti sono d’accordo con la sua idea di regolamentare la blockchain. Allo stesso tempo, l’ecosistema continua a crescere e a innovarsi grazie all’aggiornamento Vasil e all’implementazione del nuovo wallet di ADA, Lace. Queste news su Cardano riusciranno a far alzare il prezzo della crypto peer-reviewed, oppure l’arrivo di Ethereum 2.0 farà passare in secondo piano tutto il resto?

Tether si espande con una stablecoin ancorata alla sterlina

Stablecoin sterlina GBPT di Tether

Tether, l’azienda dietro USDT, ha deciso di creare una nuova stablecoin ancorata alla sterlina prevedendo un boom del mercato crypto nel Regno Unito

Nonostante USDT sia la stablecoin più utilizzata nell’ecosistema crypto, il suo market cap è diminuito dopo lo scossone provocato dal crollo di Terra (LUNA). La capitalizzazione di mercato della prima stablecoin è di 66 miliardi, ma appena dietro c’è USDC, con 55 miliardi di market cap e una parabola ascendente. La soluzione di Paolo Ardoino, CTO dell’azienda? Espandersi verso altri mercati! La nuova frontiera per Tether è il Regno Unito, e GBPT è la nuova stablecoin ancorata alla sterlina e basata su Ethereum. La sterlina su blockchain sarà un antidoto contro il mercato bearish?

Una nuova stablecoin ancorata alla sterlina per il mercato del Regno Unito

GBPT è una stablecoin ancorata alla sterlina inglese che sarà rilasciata a inizio luglio da Tether. Tether, oltre alla stablecoin primaria USDT, ha già altre criptovalute ancorate a valute fiat. Quali sono le altre stablecoin di Tether? Euro, yuan cinese e peso messicano. Tuttavia queste crypto in totale hanno una capitalizzazione di mercato molto bassa, sotto il miliardo di dollari. Nonostante queste stablecoin “minori” non raggiungano i livelli di USDT, Tether ha comunque deciso di rilasciare la nuova stablecoin GBPT. 

La motivazione? Secondo Paolo Ardoino, il CTO di Tether, il Regno Unito sarà la prossima frontiera del mercato delle crypto. La sterlina è una delle monete fiat più utilizzate in tutto il mondo e il Regno Unito è una potenza economica mondiale. In più, il parlamento inglese ha annunciato di star lavorando su una serie di leggi e regolamentazioni che potrebbero favorire lo sviluppo delle tecnologie crypto. “Tether è pronta a lavorare fianco a fianco con i legislatori inglesi per questo obiettivo, e siamo entusiasti di continuare l’espansione delle crypto firmate Tether” ha annunciato Ardoino. 

Stando a Tether, il lancio di una stablecoin ancorata alla sterlina renderà il mercato crypto migliore ovvero più dinamico, facilitando le transazioni non solo nel Regno Unito ma in tutto il mondo. La Banca d’Inghilterra sta esaminando la possibilità di creare una CBDC della sterlina, ma alcuni critici hanno accusato la lentezza della banca. Tether si inserisce proprio in questo vuoto di mercato con la sua GBPT.

La stablecoin ancorata alla sterlina aiuterà Tether?

L’idea di una stablecoin ancorata alla sterlina nasce durante una fase di mercato ribassista, con l’intento di far risalire l’utilizzo dell’ecosistema crypto firmato Tether. USDT ha raggiunto il record di market cap l’11 maggio, durante il crollo di Terra (LUNA), superando gli 84 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il 28 giugno, dopo poco meno di due mesi, il market cap di USDT ammonta a 66 miliardi di dollari. Un calo di circa il 20%! 

Le cause di questo calo sono molte. Oltre all’arrivo del mercato bearish, la trasparenza stessa di Tether è stata messa in discussione. Secondo alcuni critici, infatti, le riserve dell’azienda non garantirebbero un rapporto 1:1 con gli USDT attualmente in circolazione sulla blockchain. Tether ha prontamente smentito le accuse, rilasciando i numerosi audit di terze parti che confermano le sue riserve, ma le voci sono bastate a mettere in discussione il primato della stablecoin. “Queste voci infondate contribuiscono a gettare nel panico il mercato, probabilmente per approfittare di un mercato già stressato” ha risposto un portavoce di Tether, mettendo in guardia chi detiene USDT sul proprio wallet.

A raccogliere gli strascichi di USDT c’è in primis USDC, la stablecoin di Circle. Nell’ultimo mese, USDC ha incrementato il suo marketcap del 4%. Allo stesso tempo è nata una nuova stablecoin algoritmica, USDD di Tron, che ha rubato punti percentuali a USDT affidandosi a chi ha ancora fiducia nelle stablecoin algoritmiche nonostante il disastro di Terra. 


La mossa di creare una stablecoin ancorata alla sterlina si rivelerà vincente? Secondo Tether, GBPT sarà rilasciata a inizio luglio su Ethereum, ma ci vorrà qualche mese per vedere se la stablecoin si rivelerà all’altezza di USDT o se GBPT finirà per essere usata da una piccola nicchia.

Pudgy Penguins, la collezione NFT con una storia complicata

Immagini Pudgy Penguins NFT

Una collezione di NFT che raffigura teneri pinguini e con una storia un po’ complicata. Scopri il valore dei Pudgy Penguins e come sono nati!

Le collezioni di NFT sono sempre di più, e Twitter è pieno di utenti che dichiarano la propria passione per i token non fungibili usandoli come immagini di profilo. Una delle collezioni più famose, Pudgy Penguins, ha fatto molto scalpore nel mondo crypto dopo alcune critiche rivolte al fondatore della collezione. Adesso però il progetto dei pinguini su blockchain ha cambiato proprietario e il floor price è di 1,5 ETH. Scopri tutto sui Pudgy Penguins NFT,  dalla loro storia complicata al loro valore!

Cosa sono i Pudgy Penguins?

I Pudgy Penguins sono una collezione di NFT che raffigura adorabili pinguini con cappellini, occhiali da sole, sciarpe o papillon. La collezione, rilasciata a luglio 2021, è composta da 8.888 immagini differenti e generate casualmente. Ogni pinguino ha un set di caratteristiche più o meno rare, ed è proprio questa rarità a determinare il prezzo di ciascun Pudgy Penguin. Acquistare un NFT ti offre, oltre ovviamente al possesso dell’opera associata, accesso al canale Discord ufficiale dei pinguini. Ogni pinguino viene amichevolmente definito un “pengu”. I possessori invece sono chiamati “huddler”, in riferimento al comportamento dei pinguini reali che si abbracciano per rimanere al caldo.

Il progetto, dopo essere acquistato da alcuni  appassionati dei Pudgy Penguins per 750 ETH, ha una roadmap apparentemente ambiziosa: l’obiettivo è creare un vero e proprio metaverso per ogni huddler, una DAO e forse anche un token. Per il momento è nato  un marketplace proprietario per scambiare i propri pinguini, e un progetto secondario di NFT chiamato “Lil Pudgys”, che rappresenta dei pulcini di pinguino. 

Attualmente il floor price per la collezione NFT è di 1,49 ETH, i Pudgy Penguin NFT  hanno mosso un totale di più di 54mila ETH dalla data di rilascio! La community di huddlers è anche molto attiva su Twitter, dove si raduna intorno a un adorabile “grido di battaglia”: “MY PENGUIN IS ME AND I AM MY PENGUIN”. Eppure, nonostante la fama e il successo di questo progetto, la storia e la creazione dei Pudgy Penguins ha dei risvolti piuttosto  problematici, tanto che alcuni utenti sono arrivati a pensare a uno scam. Perché alcuni pensavano questo? Tutto parte dal fondatore dei pinguini, ColeThereum.

Pudgy Penguins e ColeThereum, il fondatore del progetto era un truffatore? 

Come abbiamo detto, il progetto nasce nel 2021, il 22 luglio per l’esattezza, proprio nel periodo di massima fama per gli NFT. I Pudgy Penguins sono stati creati da 4 studenti tra cui ColeThereum. Il costo iniziale per il minting di uno degli adorabili pinguini era di 0,03 ETH. I Pudgy Penguins furono subito un successo, non solo grazie alla bellezza dei disegni (chi è che non trova irresistibili i pinguini!) ma anche perché i fondatori avevano inizialmente promesso una roadmap ricca di novità e sorprese. A rendere questa collezione ancora più famosa ha contribuito anche il New York Times, che le ha dedicato un articolo.

Tuttavia, dopo un po’ di tempo, la community ha cominciato a capire che i fondatori della collezione non avevano intenzione di seguire la roadmap annunciata prima del lancio. Alcuni utenti, poi, hanno indagato sulla storia di ColeThereum. Secondo le loro ricerche, il fondatore dei Pudgy Penguins avrebbe aperto una serie di attività fallimentari e poco oneste, oltre che altri progetti NFT di scarso successo. ColeThereum ha sempre negato tutto ma senza rispondere direttamente alle accuse, inimicandosi sempre di più la community di huddlers e facendo calare il prezzo degli NFT.

Il colpo di grazia è arrivato intorno a Natale 2021. ColeThereum e gli altri fondatori hanno rilasciato una seconda collezione di NFT. Questi token raffiguravano delle uova da far schiudere. Dopo una lunga attesa, dalle uova sono uscite… delle canne da pesca, molte delle quali non erano neanche uniche. Dopo quella delusione, gli huddler hanno preso in mano la situazione e hanno deciso di fare un vero e proprio colpo di DAO!

Una nuova speranza per restituire valore ai Pudgy Penguins

La decentralizzazione è alla base di ogni progetto crypto, comprese le collezioni NFT! Proprio per questo, la community di huddler ha deciso di fare di tutto per “prendersi” i Pudgy Penguins e allontanare dal progetto i fondatori originali. Oltre ai tanti thread su Twitter in cui gli utenti mettevano a nudo i trascorsi poco onesti di ColeThereum, altri hanno deciso di tagliare il supporto economico ai fondatori. Quando si vende un NFT, infatti, una percentuale della vendita va a chi ha creato la collezione.

Per evitare questo, alcuni astuti appassionati hanno deciso di creare dei “Wrapped Penguins”. Un wrapped token è un token che rappresenta un asset. I Wrapped Penguins erano token ERC-20 che “rappresentavano” il possesso di un NFT Pudgy Penguins. In questo modo, scambiarsi pinguini non avrebbe fatto arrivare nessuna percentuale nelle tasche dei fondatori, tacciati dalla community come approfittatori che non rispecchiavano la filosofia ottimista dei Pudgy Penguins.

Questa situazione ha portato un utente della community dei pengu, Luca Netz, a offrire ben 250 ETH (all’epoca 2,4 milioni di dollari) a ColeThereum in cambio della proprietà del progetto. Dopo un po’ di silenzio radio da parte dei fondatori originali, Luca Netz ha confermato l’acquisto il 3 aprile 2022. Adesso la roadmap prevede una DAO, un metaverso e, in futuro, anche un token.Netz infatti preferisce fare le cose con calma proponendo una funzionalità alla volta.


La morale della favola? I Pudgy Penguins hanno valore grazie alla loro community, esattamente come tutti i progetti NFT! Grazie alla decentralizzazione, i veri appassionati sono riusciti a prendere il controllo della collezione per dargli un futuro. Ora il team di Pudgy Penguins sta persino assumendo sviluppatori e artisti, per continuare il progetto e magari raggiungere le vette di Bored Ape Yacht Club o CryptoPunks. Riusciranno gli adorabili pinguini a dimostrare che bastano passione e forza di volontà per riportare un progetto alla ribalta?

Yuga Labs ingaggia un esperto di NFT per dare nuova vita ai Cryptopunks

Yuga Labs assume un esperto di NFT per i CryptoPunks

Ritorno di fiamma per i CryptoPunks? Yuga Labs ha assunto un esperto per dare nuova vita alla collezione di NFT più famosa al mondo!

Christie’s è la casa d’aste più attiva per quanto riguarda il commercio di NFT. Basti pensare che ha venduto una delle opere non-fungibili dell’artista Beeple per ben 69 milioni di dollari! Non solo: è anche stata la prima casa d’aste ad accettare pagamenti in criptovalute. Tutto questo grazie a Noah Davis, NFT Specialist per Christie’s, che da sempre crede nelle potenzialità della blockchain e delle crypto. Ma ecco la novità: Davis è stato ufficialmente ingaggiato da Yuga Labs, lo studio che ha creato Bored Ape Yacht Club, per dare nuova vita a una delle collezioni NFT più famose del mondo crypto. Yuga Labs assume un esperto di NFT per espandere l’universo dei Cryptopunks!

Noah Davis di Christie’s e Yuga Labs vogliono migliorare i CryptoPunks

Il 19 giugno Noah Davis, esperto di NFT per la casa d’aste Christie’s, ha scritto su Twitter che avrebbe lavorato insieme a Yuga Labs per dare una nuova direzione ai Cryptopunks. La famosa collezione di NFT, acquistata a marzo dai creatori di Bored Ape Yacht Club, conta 10.000 immagini pixellate tutte differenti. Creata nel 2017 da Larva Labs, in origine chi possedeva un NFT della collezione non aveva i diritti intellettuali dell’immagine. 

Questa linea di pensiero è cambiata dopo l’acquisizione da parte di Yuga Labs: la prima novità è stato proprio l’annuncio di dare ai proprietari degli NFT i pieni diritti commerciali e intellettuali delle opere acquistate! Ma i creatori di Bored Ape non si fermano qui: per rendere i Cryptopunks ancora più “a prova di Web3”, hanno scelto di assumere un esperto di NFT. “Sono onorato di annunciare che gestirò i CryptoPunks in qualità di Brand Leader” ha scritto Noah Davis su Twitter. 

Perché Yuga Labs ha scelto proprio Davis per gestire un progetto NFT così famoso e importante? L’ormai ex-dipendente di Christie’s non è solo appassionato di blockchain con un occhio da intenditore per le opere d’arte non fungibili, ma ha anche all’attivo dei progetti di successo! Attualmente è impegnato nello sviluppo di una collezione NFT chiamata Howlerz. Ed è anche un fiero possessore del CryptoPunk n. 2099. Niente male!

Cosa succederà adesso ai CryptoPunks?

Adesso che Davis è diventato Brand Leader dei CryptoPunks, cosa succederà alla collezione NFT? Yuga Labs, dopo aver acquisito la collezione, ha specificato che non l’avrebbe trasformata in un nuovo “Yacht Club” e avrebbe mantenuto tutte le caratteristiche preferite dai Punkers. Noah Davis ha confermato questa linea d’azione. “NON FARÒ C*****E CON I CRYPTOPUNKS” ha affermato su Twitter. “Niente Punks su tazze né stupide serie TV” continua. Insomma, chi ha acquistato un CryptoPunk nel lontano 2017 non si ritroverà tradito da operazioni troppo commerciali.

Invece, tra le prime proposte di Davis, c’è una serie di chiacchierate faccia a faccia con i veri appassionati dei CryptoPunks. “Ovunque vada la community è lì che andranno i Punks” ha specificato sul thread di Twitter. In questo modo lo spirito dei primi Punkers e dei CryptoPunks non andrà perduto dietro trovate pubblicitarie! 

Uno dei fondatori delle Bored Ape, Garga, ha scritto proprio il 19 giugno che altre novità sul futuro dei CryptoPunks arriveranno nelle prossime settimane. “Abbiamo scelto un approccio lento e ponderato per i Punks, prendendo in considerazione le aspettative della community. Siamo onorati di essere i custodi di questa collezione storica, e abbiamo il massimo rispetto per Noah e per la community dei Punkers”. Quindi allaccia le cinture e preparati alle novità: questo è solo l’inizio!

Proprio durante questa fase storica per i CryptoPunks c’è stato molto movimento nel mercato NFT. Il floor price per un pezzo della collezione è passato da 48 ETH a ben 65 ETH. Un salto del 35%! La nuova assunzione di Yuga Labs sembra aver già fatto breccia nel cuore della community. È il momento della rinascita di una delle collezioni più famose di sempre?

I migliori 5 giochi play-to-earn su Avalanche

I 5 migliori crypto game su Avalanche

Appassionato di videogiochi play-to-earn? Allora Avalanche può interessarti! Scopri i 5 migliori crypto game sulla sua blockchain!

Ti piace giocare ai videogiochi ma a volte ti senti in colpa perché ti occupano intere e non produttive giornate? Grazie ai videogiochi play-to-earn non dovrai più sentirti così! Come insegnano Axie Infinity, Star Atlas o Ember Sword, la blockchain ha dato vita a dei crypto games che ti permettono di accumulare ricompense semplicemente giocando. Avalanche, grazie alle sue transazioni rapide e alla stabilità della rete, è una delle migliori piattaforme per il gaming su blockchain, ed è già casa di uno dei più famosi giochi play-to-earn, DeFi Kingdom. Scopri i 5 migliori crypto game della GameFi di Avalanche!

Avalanche alla conquista del crypto gaming

Avalanche è sempre di più una blockchain orientata al crypto gaming e viene preferita ad altri network da un buon numero di sviluppatori di giochi play-to-earn. Il motivo di questa tendenza sembra essere collegato ad una delle tecnologie principali della blockchain creata da Emin Gün Sirer, la tecnologia delle subnet. Le subnet sono versioni della rete principale di Avalanche che possiedono il loro set di validatori, la loro crypto e un proprio sistema di sicurezza. Queste “sottoreti” consentono, alle applicazioni decentralizzate (DApp) e ai giochi che le utilizzano, di processare transazioni in modo più veloce ed economico rispetto a quanto avverrebbe sulla rete principale. Tutto ciò garantisce a sua volta un livello di fluidità dell’esperienza utente superiore, un fattore indispensabile quando si parla di videogiochi play-to-earn. Le subnet di Avalanche sono diventate molto popolari anche perché sono personalizzabili. Gli sviluppatori che creano la propria subnet possono costruire network ad hoc per il loro scopo. Per questo motivo alcuni crypto game di Avax come DeFi Kingdom o Crabada hanno già scelto di migrare su questo tipo di reti e altri, come Ascenders o Ragnarock, hanno in programma di farlo. Insomma, Avalanche è una delle blockchain predilette per lo sviluppo di videogiochi play-to-earn e, negli ultimi tempi, sono nati su di essa tantissimi titoli. Tra l’ampia offerta della GameFi del network, in questo articolo puoi trovare una selezione dei 5 migliori crypto game di Avalanche!

1. Domi Online

Domi Online è un crypto game MMORPG dedicato a tutti i veterani dei giochi di ruolo multiplayer. Basta dare uno sguardo alla grafica e al sistema di combattimento per ritornare nel glorioso passato degli MMORPG come World of Warcraft o Dark Age of Camelot. Ma con un’aggiunta da non lasciarsi sfuggire: tutto il gioco si basa sugli NFT! Quindi puoi andare a caccia di temibili mostri o di risorse rare, e vendere gli oggetti in gioco in cambio di DOMI, il token di Domi Online.

Al di là degli NFT, alla base di Domi Online ci sono un solido gameplay e una storia entusiasmante. Scegli una delle quattro classi (Amazzone, Prete, Strega e Guerriero) e avventurati nel mondo di Domi Online seguendo le quest per scoprire di più sulla storia del mondo. Il videogioco dovrebbe essere completo all’inizio del 2023: manca poco per poter provare il primo dei 5 migliori crypto game su Avalanche!

2. Crabada

Crabada è un crypto game play-to-earn rilasciato a Novembre 2021. Per ora è il dominatore indiscusso della GameFi su Avalanche. Inizialmente Crabada era un gioco play-to-earn simile ad Axie Infinity, ovvero un idle game (cioè un gioco in cui il combattimento e la raccolta di risorse sono automatici) dove i giocatori potevano far scontrare una squadra di paguri contro altri giocatori o contro delle squadre gestite dal computer. Da Maggio 2022 però è cambiato tutto con il rilascio della versione PvP, dell’applicazione mobile e della subnet Swimmer Network. Grazie alla nuova versione PvP i combattimenti non sono più simulati dall’intelligenza artificiale del gioco ma sono condotti interamente dai giocatori, i quali devono pianificare la strategia di attacco e di difesa migliore per sconfiggere gli avversari. I paguri, protagonisti del crypto game Crabada sono NFT su Avalanche, e puoi farli riprodurre, venderli o persino prestarli ad altri giocatori. 

Su Crabada puoi anche mandare i tuoi paguri in cerca di tesori per guadagnare TUS (Treasure Under Sea), il token del crypto game. In alternativa, puoi mandare i tuoi sgherri acquatici a rubare i tesori sudati da altri giocatori o puoi acquistare il token di governance CRA per far parte della DAO di Crabada e guidare la direzione del gioco. Finora la roadmap del gioco è stata rispettata senza intoppi, il prossimo passo? Un metaverso subacqueo composto da “land” da conquistare o acquistare!  

3. Shrapnel

Shrapnel è il primo gioco play-to-earn tripla-A sviluppato su blockchain, ed è senza dubbio uno dei 5 crypto game più attesi della GameFi di Avalanche. Anche se si sa ancora poco del gameplay, il whitepaper di Shrapnel è chiarissimo: il videogioco sarà uno sparatutto completamente modificabile dai giocatori! Grazie alla blockchain, sarà possibile creare un FPS (first-person shooter) simile a Fortnite ed Escape from Tarkov ma che supporta le “mod”, ovvero modifiche proposte e implementate dalla community. L’obiettivo del gioco sarà entrare in una zona ad alto rischio ed estrarre un minerale raro per la propria nazione, affrontando gli altri giocatori in combattimenti al cardiopalma. Starà a te decidere se giocare affidandoti alla tua mira superiore, oppure se preferire un approccio più metodico ed eliminare la competizione dalle ombre.

La novità di Shrapnel è che ogni pezzo di equipaggiamento del tuo personaggio è un NFT. Questi NFT vengono persi quando vieni ucciso dagli altri giocatori, perciò ogni partita va affrontata con la massima concentrazione! Eliminare gli altri giocatori, invece, ti permetterà di rubare le loro armi, armature e dispositivi di comunicazione. Il lavoro da fare per consentire agli utenti di giocare al videogioco play-to-earn Shrapnel è ancora tanto, ma il team di sviluppo è composto da veterani dell’industria del gaming, tra cui sviluppatori di giochi come Halo, Call of Duty, Bioshock e Destiny. Per questo motivo è ragionevole aspettarsi una roadmap serrata e una comunicazione costante. 

4. Ragnarok

Ragnarok è un videogioco play-to-earn RPG basato sugli NFT e costruito su Avalanche. Il progetto è nato dalla frustrazione di alcuni sviluppatori di giochi per l’ecosistema della GameFi nel mondo crypto. Per loro i crypto game hanno dei gameplay blandi e poco ispirati. Per questo hanno avuto l’idea di creare Ragnarok, che è molto più di un semplice videogioco: è un progetto Web3 a tutto tondo! 

Ragnarok offrirà un metaverso dallo stile grafico che ricorda gli anime giapponesi e una trama (lore) molto profonda e sviluppata, tanto che verrà rilasciato anche un manga in 77 volumi che descriverà la storia di Ragnarok. Ovviamente gli NFT sono indispensabili per entrare nel metaverso, e sul token di gioco RAG, si basa l’intera economia di gioco. Il gioco è già disponibile in versione demo, dove puoi vedere la grafica di gioco e utilizzare un avatar di default per esplorare l’hub iniziale! Grazie alla grafica innovativa e al progetto immerso nel Web3, Ragnarok entra di diritto nella classifica dei 5 migliori crypto game costruiti su Avalanche.

5. Ascenders

Muori dalla voglia di giocare un hack ‘n’ slash? Ascenders potrebbe interessarti! Basato su Avalanche, Ascenders è un RPG sci-fi dove impersoni un “naufrago” dello spazio, finito su un pianeta alieno. Il tuo scopo all’interno del gioco play-to-earn di Ascenders è sopravvivere e creare alleanze. Se metti le mani su una LAND, puoi anche costruire la tua base! Oltre al combattimento arcade che ricorda Monster Hunter, puoi anche recuperare materiali preziosi e costruire equipaggiamento sotto forma di NFT da scambiare liberamente.

L’economia di Ascenders si basa su due token: ACG, il token di governance che ti permette di dare la direzione che preferisci al crypto game, e GG, il token di gioco che puoi utilizzare per acquistare oggetti, armi e trofei da esporre in casa. All’interno di Ascenders dovrai scegliere che tipo di giocatore vuoi essere: un Combattente? Un Esploratore? Un Artigiano?. L’economia del gioco infatti richiede l’apporto dei giocatori di tutti i tipi, come in una vera società: ad esempio, un fabbro ha bisogno sia dei materiali grezzi portati dagli Esploratori, sia dei manuali che possono venire trovati solo dai Combattenti, sfidandosi nell’Arena. La demo offline è già disponibile!

La GameFi del mondo crypto non è mai stata così florida! I videogiochi play-to-earn sono sempre più audaci e interessanti. Gli NFT e i token fungibili permettono di creare dei mondi su blockchain realistici ed entusiasmanti grazie all’economia che simula quella reale: una cosa che gli altri videogiochi non sono mai riusciti a fare! Sai qual è il bello di questi 5 crypto games della GameFi di Avalanche? Che sono tutti sempre in continua evoluzione. Non ti resta che informarti, scegliere il tuo gioco preferito e lanciarti all’avventura! 

Lightning Network to the moon! Record per la layer-2 di Bitcoin

Prezzo di Bitcoin crolla, ma Lightning Network supera record

Il Lightning Network raggiunge un numero record di 4000 Bitcoin bloccati e pronti per essere scambiati alla velocità della luce!

Una buona notizia per Bitcoin: il Lightning Network, la layer-2 della criptovaluta di Satoshi Nakamoto, ha infranto un record proprio in mezzo al bear market. Il 10 giugno, la capacità totale dei nodi del Lightning Network ha superato i 4000 BTC. Questo vuol dire che ci sono 120 milioni di dollari in Bitcoin pronti a essere utilizzati e scambiati alla velocità della luce! Ed è solo l’inizio, visto che grazie a un nuovo protocollo chiamato Taro, con Lightning Network si potranno scambiare anche stablecoin. Scopri il record di Lightning Network infranto proprio durante il crollo del prezzo di Bitcoin!

Lightning Network to the moon? L’adozione di Bitcoin aumenta

Paura del mercato crypto altalenante? Fai un reality check insieme a Bitcoin! Nonostante i prezzi al ribasso di molte crypto, l’adozione e i casi d’uso delle crypto aumentano a vista d’occhio. Lightning Network, la layer-2 di Bitcoin che rende i pagamenti più rapidi e sicuri, ha infranto il record di 4000 Bitcoin bloccati nei suoi nodi proprio durante il crollo del prezzo di Bitcoin. 

Lightning Network è stata una vera e propria innovazione per Bitcoin. Sicuramente avrai sentito una delle critiche più utilizzate che vengono lanciate a Bitcoin: gli scambi sono troppo lenti e la sua rete non è scalabile. Questo è vero, ma la velocità non è mai stata l’obiettivo della moneta di Satoshi Nakamoto. Infatti, i due punti focali di Bitcoin sono sicurezza e decentralizzazione. La sua rete, infatti, è sicura e quasi impossibile da hackerare, grazie al meccanismo di consenso proof-of-work. È anche estremamente decentralizzata, ed è altamente improbabile che un ente centralizzato riesca a prendere il controllo di tutti i nodi che la compongono. Purtroppo, come ci insegna il trilemma della scalabilità, per ottenere sicurezza e decentralizzazione bisogna sacrificare qualcosa, e nel caso di Bitcoin a perdere è proprio la velocità delle transazioni.

Ed è qui che entra in gioco Lightning Network: grazie alla sua struttura di layer-2, le transazioni sul suo network sono molto più rapide e soprattutto più economiche. Parliamo di migliaia e migliaia di transazioni al secondo! Ma com’è possibile? Semplice: il Lightning Network utilizza degli smart contract per eseguire le transazioni off-chain. Tutte le transazioni che vengono eseguite non sono registrate sulla rete principale di Bitcoin, perciò non c’è bisogno della validazione dei miner. Dopo aver eseguito tutte le richieste degli utenti, il bilancio finale viene registrato e validato sulla rete principale. Una soluzione perfetta e che è stata utilizzata in luoghi come El Salvador e Nigeria.

La DeFi su Bitcoin nonostante il crollo: arrivano le stablecoin sul Lightning Network

Uno dei grandi svantaggi di Bitcoin rispetto alle chain concorrenti come Ethereum (che a breve diventerà proof-of-stake) è che non è una buona piattaforma per costruire un ecosistema DeFi efficiente. Questo perché le sue transazioni al secondo sono molto limitate, e non supporta la creazione di token come fanno invece Ethereum, Polkadot o Cardano. Ma a questo sta arrivando una soluzione: il suo nome è Taro, ed è un protocollo basato su Lightning Network!

Taro, sviluppato da Lightning Labs, è un protocollo che si appoggia al nuovo aggiornamento di Bitcoin, Taproot, e serve a creare degli “asset” scambiabili in maniera simile ai token ERC-20 o ERC-721. Ad esempio, gli sviluppatori potrebbero creare delle stablecoin sfruttando la sicurezza e la stabilità di Bitcoin, ma scambiabili con la rapidità di Lightning Network. 

La possibilità di scambiare stablecoin direttamente sulla rete di Bitcoin rappresenta un grande vantaggio per l’intera rete di Bitcoin. Questa tecnologia è quello che serve per potenziare i casi d’uso della criptovaluta di Satoshi e per renderla pienamente utilizzabile anche nella DeFi. 


Nonostante il crollo del prezzo di BTC, il record di Lightning Network sta dimostrando il valore dell’intero sistema. Tra i tanti detti dei Bitcoiner c’è “I’m in Bitcoin for the tech” e che ha proprio questo significato: che il prezzo salga o scenda, la tecnologia della blockchain è destinata a diventare sempre più preponderante! Hai intenzione di abbracciare la rivoluzione DeFi in arrivo su Bitcoin, oppure continuerai a stare dalla parte delle altcoin come Ethereum, Polkadot e Fantom?

Il prezzo di Ethereum scende? Le motivazioni per il calo di ETH

Prezzo Ethereum perché l'andamento di ETH è in calo

Il prezzo di ETH è in crisi, e forse potrebbe scendere sotto i mille dollari. Il mercato è stato colpito dai problemi di Celsius e dal possibile ritardo di Ethereum 2.0

L’andamento di Ethereum a giugno non lascia spazio all’ottimismo, e oggi al 16 del mese il prezzo si aggira intorno ai 1100 dollari. Che sta succedendo a Ethereum? Il prezzo di ETH tornerà a salire? Il mercato crypto è in fase ribassista fin dal crollo di Terra (LUNA) e UST, e molte persone  hanno deciso di aspettare regolamentazioni più stringenti o un mercato bullish prima di tornare ad acquistare crypto. In più, i problemi con Celsius (una piattaforma di crypto lending) e un possibile ritardo dell’ arrivo di The Merge hanno contribuito a questo momento delicato, influenzando l’andamento di Ethereum. Scopri cosa sta succedendo al mercato crypto, a Celsius e a The Merge, e perché il prezzo di Ethereum è in calo.

L’uscita di Ethereum 2.0 potrebbe essere rimandata? Cos’è la “difficulty bomb”

Ecco la prima brutta notizia per Ethereum che potrebbe avere avuto un impatto sul suo andamento: la “difficulty bomb” è stata rimandata. Ma vediamo prima cosa si intende per difficulty bomb.

Ethereum è una blockchain proof-of-work, ma lo sarà ancora per poco: l’aggiornamento più atteso di tutti, Ethereum 2.0, cambierà il meccanismo di consenso e lo renderà proof-of-stake. Secondo Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum, e gli altri sviluppatori della Ethereum Foundation, l’aggiornamento (chiamato The Merge) migliorerà le performance della rete e diminuirà l’impatto ambientale della crypto dovuto al mining

La “difficulty bomb” è un sistema che gli sviluppatori hanno implementato per rendere più difficile e meno redditizio il mining di ETH. Questo serve per scoraggiare i miner e convincere gli utenti a mettere in staking i loro ETH sul Consensus Layer (ovvero il layer proof-of-stake, ora ancora in beta). Questo sistema doveva rendere controproducente il mining il giorno dell’uscita dell’aggiornamento, ma è stato rimandato. Tim Beiko, lead developer di Ethereum, ha detto che rimandare la difficulty bomb potrebbe allentare lo stress sugli sviluppatori:“…troppa pressione mette in crisi i team di sviluppo, ed è una situazione che vogliamo evitare”. 

Ciò che si può dedurre da questa situazione è che i ritardi al rilascio di Ethereum 2.0 mettono in difficoltà l’intero mercato crypto. Infatti l’andamento di Ethereum è in calo, probabilmente anche perché c’è timore che l’aggiornamento non funzioni e faccia collassare l’intera rete. Secondo gli sviluppatori, però, questo timore è infondato, dato che le fasi di test sono andate piuttosto bene e il codice è quasi pronto per essere reso pubblico. 

Celsius, la più grande piattaforma DeFi di lending, in difficoltà: l’andamento di Ethereum è in calo per questo?

Uno dei fattori che potrebbe avere un peso sull’andamento di Ethereum e il prezzo di ETH è il momento di difficoltà che la piattaforma di lending Celsius sta affrontando. Celsius è una tra le più grandi  piattaforme centralizzate di DeFi, che permette di scambiare, prendere in prestito e mettere in staking le crypto. La piattaforma era molto conosciuta nell’ambiente crypto perché offriva alte ricompense agli utenti che mettevano in staking le loro criptovalute, arrivando fino al 17% annuo.

Come funziona Celsius? Una piattaforma centralizzata di DeFi è, sostanzialmente, un “intermediario” tra l’utente e il mondo della finanza decentralizzata. Gli utenti affidano le proprie crypto a queste piattaforme, che le utilizzano per sfruttare le potenzialità della DeFi (attraverso ad esempio il lending, lo staking o il liquidity farming). In cambio, la piattaforma offre un ritorno annuale agli utenti.

Questo sistema ha funzionato quando il mercato crypto era bullish, ma adesso Celsius sembra arrancare. Il 12 giugno la piattaforma è stata costretta a bloccare tutte le operazioni, probabilmente perché si sarebbe trovata impossibilitata a ripagare i propri utenti. Se fosse così, l’interruzione delle attività di Celsius potrebbe rivelarsi un duro colpo per tutta la community crypto. La piattaforma ha comunque annunciato di possedere ancora una buona quantità di BTC nelle proprie riserve da poter vendere per ripagare i debiti. Tuttavia, una svendita di Bitcoin metterebbe ancora più in crisi la crypto di Satoshi Nakamoto, già pericolosamente vicina alla soglia dei 20mila dollari. Se questo dovesse succedere, è possibile che a risentirne sarebbe anche il prezzo di Ethereum.

Il prezzo di Ethereum nei primi 6 mesi del 2022

Questa prima metà del 2022 si è rivelata piena di sorprese per il mercato tradizionale e anche per quello crypto. L’andamento di Ethereum in particolare è stato altalenante, nonostante la prima settimana del 2022 si sia rivelata positiva per la crypto di Buterin. Infatti, a inizio anno le performance di Ethereum sono state più solide persino rispetto a quelle di Bitcoin, mantenendosi saldamente intorno ai 3700 dollari.

Le prime difficoltà si sono registrate intorno a metà gennaio, quando la Russia ha annunciato che le crypto sarebbero state regolamentate o, peggio, bandite. In quell’occasione, il prezzo di Ethereum è sceso, arrivando a toccare un minimo di 2160 dollari. E proprio mentre provava a risalire, la seconda batosta: la guerra russo-ucraina di metà febbraio ha vanificato le speranze di tutti gli appassionati di Ethereum, rimandando il prezzo di ETH intorno ai 2150 dollari.

I segnali di risalita sono tornati soltanto intorno ai primi di aprile. Il 5 aprile, il prezzo di Ethereum ha raggiunto i 3520 dollari, per poi scendere a una soglia di resistenza di 3200. La soglia però è stata rapidamente infranta, e Ethereum ha cominciato una fase di discesa insieme a tutto il resto del mercato crypto. Proprio in queste condizioni di mercato infauste c’è stato il crollo di Terra (LUNA), che ha scosso terribilmente il mercato. Il prezzo di Ethereum ha raggiunto un minimo di 1966 dollari! L’ultima volta che ETH veniva scambiato a meno di duemila dollari? Il 21 luglio 2021.

Negli ultimi giorni il prezzo di Ethereum ha continuato a scendere vertiginosamente, e il 15 giugno è arrivato pericolosamente vicino alle 3 cifre venendo scambiato per 1030 dollari. In tutto questo, i miner di Ethereum si stanno preparando al passaggio al proof-of-stake, selezionando nuovi lidi dove migrare. 

L’industria del mining di Ethereum, che attualmente vale 19 miliardi di dollari, è in difficoltà da tempo. A maggio, ad esempio, i ricavi dalle attività di mining sono calati del 27%. Anche il prezzo medio delle gas fee per le transazioni su Ethereum è diminuito. Anche se da una parte è una notizia positiva, dall’altra vuol dire che l’interesse per Ethereum è minore, e forse gli utenti stanno aspettando The Merge avvenga prima di ricominciare a utilizzare la blockchain di Buterin.

Il mercato crypto non è dei più floridi, e il prezzo di Ethereum è in calo. Ma le motivazioni non sono da ricercare solo in Ethereum, visto che l’aggiornamento The Merge sta procedendo senza particolari intoppi. Nonostante questo, la soglia psicologica dei mille dollari di Ethereum si è avvicinata. Il prezzo di Ethereum riuscirà a riprendersi e a ritornare al suo ATH di 4878 dollari? Soprattutto durante un mercato bearish ricorda sempre il vecchio adagio del mondo crypto: DYOR!

Ember Sword: l’MMORPG dei giochi play-to-earn

Ember Sword MMORPG crypto game play to earn

Ember Sword è il videogioco play-to-earn più atteso del 2022. Scopri tutto sul crypto game MMORPG e scrivi la tua storia su Thanabus!

Esploratori della blockchain, adunata! Ember Sword è un gioco MMORPG play-to-earn dove non esistono limiti. Il videogioco, che si appoggia alla blockchain di Immutable X (Layer 2 di Ethereum), è un vero sandbox dove potrai fare quello che vuoi. Andare a caccia di mostri? Gestire uno snodo economico importante? Diventare un artigiano leggendario? Nessuna strada ti è preclusa in Ember Sword. Puoi essere chi vuoi e allo stesso tempo mettere le mani sui preziosi NFT che questo mondo fantasy medievale offre. Per adesso il gioco ha mostrato parte del gameplay finale a chi si è aggiudicato le LAND durante la Community Sale, il crypto game dovrebbe entrare nella fase di alpha a fine 2022. Sella il cavallo, avventuriero, è il momento di scoprire tutto su Ember Sword, il crypto game per chi ama gli MMORPG!

Ember Sword: una grafica sgargiante per una storia cupa

Ember Sword è un gioco play-to-earn molto diverso da quelli che l’hanno preceduto. Con una visuale isometrica dall’alto, ricorda i videogiochi RPG classici come RuneScape o Diablo. La sua filosofia è quella del “gameplay al primo posto”. La grafica colorata e cartoon è chiara e senza fronzoli, proprio per assicurare che il gioco scorra fluido anche sui computer meno potenti. Eppure, la storia d’origine e l’ambientazione di Ember Sword non sono così allegre come si potrebbe pensare…

Thanabus, una luna spaccata in quattro 

La storia di Ember Sword si sviluppa su Thanabus, una luna fertile e rigogliosa nell’orbita di Giove. In un passato lontano, Thanabus ospitava una popolazione avanzata capace di terraformare (ovvero rendere abitabile) l’ecosistema lunare. Poi un’entità quasi divina, chiamata Starzhen, ha decimato gli abitanti di questa luna e distrutto il dispositivo terraformatore. Secoli dopo, l’unica forma di governo sopravvissuta al cataclisma, chiamato semplicemente la Repubblica, è insidiata da forze misteriose e da regni rivali. Il suo dominio sulle quattro Nazioni è sempre più debole, e tocca agli avventurieri come te riportarlo alla gloria oppure affossarlo definitivamente.

Thanabus ospita 4 Nazioni ben distinte, ciascuna con un suo ecosistema. La prima Nazione, nonché la prima zona del gioco che sarà disponibile durante la fase Alpha del gioco play-to-earn, è Solarwood. Solarwood, situata nella zona nordest di Thanabus, ospita un territorio boschivo e florido. La Nazione è costellata di villaggi di contadini e cittadine accademiche, tra cui Burkhalter’s Academy, la città più famosa della luna di Giove.

La seconda Nazione di Thanabus è Duskeron, situata a sud-est. Duskeron è un territorio inospitale e desertico, reso arido dalla furia di Starzhen che ha distrutto Thanabus. Nonostante questo, gli abitanti di Duskeron hanno imparato a cavarsela riciclando il possibile e commerciando minerali e metalli rari, di cui il territorio è ricco. La Repubblica qui non ha molta influenza, ma le cose potrebbero presto cambiare, che gli abitanti della Nazione desertica lo vogliano o meno.

La terza Nazione di Thanabus è Ediseau, situata a nord-ovest. Ediseau, prima del cataclisma, ospitava la capitale della Repubblica: adesso è un territorio gelido e selvaggio, ma ricco di materie prime fondamentali per l’artigianato dell’intera luna. Gli abitanti di Ediseau si riconoscono per le loro pesanti pellicce, il loro orgoglio e le loro birre molto alcoliche.

L’ultima Nazione si trova a sud-ovest, ed è stata l’epicentro del cataclisma: Sevrend. La giungla di Sevrend ha sempre avuto un habitat inospitale e una fauna pericolosa e letale. La catastrofe ha esacerbato la situazione, ora Sevrend è principalmente abitata da alieni provenienti da Giove e da animali brutali e selvaggi. Proprio per questo, Sevrend è stata utilizzata dalla Repubblica come “prigione”, esiliando lì chi si macchiava di gravi reati. Col tempo, gli esiliati hanno creato una civiltà semi-anarchica, e poi si sono ufficialmente riuniti sotto un unico vessillo. Sevrend adesso è casa di un’organizzazione ritenuta terroristica dalla Repubblica: i Dannati

Come funziona il gameplay di Ember Sword?

La storia della luna Thanabus è già ricca di suo, ma il fulcro di Ember Sword è plasmarne una nuova storia con il tuo avatar! In questo MMORPG play-to-earn, potrai creare gratuitamente un personaggio ed esplorare il mondo di Ember Sword come in un normale gioco free-to-play. 

Essendo di base un videogioco RPG, Ember Sword ti permette di personalizzare completamente il tuo avatar, compresa la sua zona di provenienza. Potrai scegliere infatti di partire da una qualsiasi delle 4 Nazioni, e cominciare da lì la tua avventura in questo crypto game fatto per chi ama gli MMORPG.

Il tuo personaggio sarà anche in grado di imparare delle abilità, che vanno dal crafting alla capacità di costruire armi e armature, fino alle abilità di combattimento che ti renderanno pian piano una minaccia sia nel PvP (giocatori contro giocatori) che nel PvE (giocatori contro i mostri gestiti dal computer). Come funzionano i livelli in Ember Sword? Le abilità vanno dal livello minimo, 0, fino al livello massimo: 100. Ciascuna task ti farà migliorare in determinati ambiti, quindi ricordati che la costanza paga! Oppure, puoi anche creare un personaggio capace di fare tutto discretamente, ed essere il jolly del tuo gruppo di amici: la scelta è tua!

Grazie al sistema di combattimento che ricorda i MOBA, gli scontri (sia contro altri giocatori che contro i mostri) saranno veloci e si baseranno molto sui riflessi e sulla tua capacità di adattarti alle varie situazioni. Se hai mai giocato a RuneScape oppure a MOBA come League of Legends e DotA, allora sai già cosa aspettarti! Chiaramente l’aspetto RPG è fondamentale:commerciare con gli artigiani e con gli armaioli è indispensabile per potenziare il tuo personaggio e diventare sempre più forte e pronto ad affrontare i pericoli che si nascondono su Thanabus. 

Tre aree di gioco per tutti i tipi di giocatore

Dopo aver scelto la tua Nazione e aver creato il tuo personaggio, sarai pronto ad esplorare Thanabus nella sua interezza. Ogni Nazione è divisa in tre zone, ognuna con un particolare focus su un aspetto diverso del gameplay. 

Il territorio iniziale si chiamerà Kingship (Territori Reali). Questa zona è sotto il controllo dei giocatori. Ogni parte di queste zone è costituita da una LAND, cioè un NFT che permette al giocatore che lo possiede di gestire il suo terreno. I Territori Reali sono luoghi civilizzati, costellati di città, villaggi, taverne e mercanti. Alcuni luoghi sono più pericolosi, e si possono ingaggiare combattimenti PvE contro dei mostri, generalmente però queste zone sono tendenzialmente sicure. Qui potrai costruire la tua casa o il tuo negozio, e diventare un artigiano provetto in tranquillità.

Oltre i Territori Reali c’è la Wilderness (Territori Selvaggi). Questi territori non hanno terreni acquistabili, e il dominio della propria Nazione è meno solido. I Territori Selvaggi sono casa di mostri molto potenti e molti dungeon pericolosissimi. Qui potrai persino incontrare dei nemici di tipo boss, ovvero antagonisti con un ruolo di punta nella storia di Ember Sword. Sconfiggerli ti permetterà di acquisire oggetti rari e preziosi, oppure armi e armature particolarmente potenti. Ovviamente, dal momento che Ember Sword è un videogioco play-to-earn, questi item saranno degli NFT che potrai commerciare liberamente. Nei Territori Selvaggi puoi anche affrontare i giocatori di altre Nazioni, sconfiggerli e rubare il loro equipaggiamento.

Infine, a separare una Nazione dall’altra, ci sarà la zona Outlaw (Territori Fuorilegge). Queste zone sono in assoluto le più pericolose: non troverai solo i mostri più potenti di Thanabus, ma anche briganti e tagliagole. Qui, il PvP è di casa: infatti potrai essere attaccato e derubato anche da altri giocatori della tua stessa Nazione. Nonostante la pericolosità, i Territori Fuorilegge nascondono grandi tesori, materie prime in gran quantità e metalli rarissimi. Inoltre sono l’unica via per arrivare nelle altre Nazioni: se vuoi fare il mercante, le tue carovane dovranno per forza passarci in mezzo, quindi dovrai difenderle per evitare che vengano assaltate e distrutte!

Come funziona l’economia di Ember Sword

La compravendita di oggetti nei MMORPG tradizionali non è una novità. Anche se teoricamente acquistare e vendere oggetti in gioco per denaro reale va quasi sempre contro i Termini di Servizio dei videogiochi, questo mercato è comunque molto diffuso. In alcuni videogiochi, come ad esempio CS:GO, alcuni oggetti puramente cosmetici vengono venduti a migliaia di dollari!

Ember Sword elimina questo “mercato grigio” dando a tutti i giocatori il possesso reale dei loro oggetti, grazie alla tecnologia degli NFT. Il token dell’MMORPG play-to-earn si chiama Embers (MBRS) e rappresenta la parte “fungibile” del commercio su Thanabus. MBRS è sia un token ERC-20 sia un token costruito su ImmutableX, la chain principale su cui si appoggia Ember Sword. Il token affiancherà la valuta di gioco (off-chain), l’oro. Gli oggetti cosmetici come gioielli, mantelli o statue da mettere nei propri terreni, invece, sono unici e direttamente legati al giocatore sotto forma di NFT.

Gli NFT di Ember Sword: cosmetici e terreni

Gli sviluppatori di Bright Star Studios hanno messo subito in chiaro che Ember Sword sarà un gioco free-to-play e non pay-to-win. Che vuol dire? Che tutti gli acquisti fatti con le crypto saranno puramente cosmetici. Potrai quindi acquistare oggetti unici e rarissimi sotto forma di NFT, ma questi oggetti non impatteranno sulle abilità del tuo personaggio. Serviranno però a dargli un aspetto unico e curato! Saranno la tua bravura e la tua determinazione a decretare quanta strada farai su Thanabus, non la tua disponibilità finanziaria. 

Anche se gli oggetti acquistabili con MBRS saranno solo cosmetici e non daranno vantaggi in-game, non vuol dire che avranno poco valore. Questo modello è stato testato con successo da vari videogiochi tradizionali come League of Legends e Fortnite, e il play-to-earn è la naturale evoluzione del free-to-play. La trasparenza della blockchain consente ai giocatori di possedere per davvero gli oggetti di gioco, e il fatto che siano NFT vuol dire che sono unici e inimitabili. Ad esempio, potresti comprare un mantello in edizione limitata per il tuo personaggio, di cui esistono solo 10 copie: quel mantello è davvero tuo, e puoi venderlo sui marketplace di NFT quando vuoi e al prezzo che ritieni più giusto senza rompere nessun termine di servizio. 

L’altro tipo di NFT presente in Ember Sword è rappresentato dai terreni, o LAND. I terreni, presenti nei Territori Reali, saranno degli hub che i giocatori potranno personalizzare a loro piacimento. Esistono vari tipi di LAND: i terreni più grandi saranno adatti a creare delle città gestite da gruppi di giocatori o da gilde (ovvero alleanze in-game, molto comuni nei videogiochi MMORPG). Esisteranno però anche terreni di media o piccola grandezza, meno costosi, adatti a piccole gilde o a singoli giocatori. I terreni saranno di tua proprietà e potrai affittarli, venderli o costruirci sopra la tua casa dei sogni in cambio di MBRS. In totale esisteranno 160mila LAND, per ora sono state messe in vendita solo quelle della prima Nazione, ovvero Solarwood. 

L’economia di gioco: un mix tra tradizione e innovazione

Se da una parte il token MBRS è la valuta per acquistare LAND e oggetti cosmetici unici, dall’altra la valuta in game, l’oro, ti servirà per acquistare armi e armature e per goderti al massimo il crypto game Ember Sword. Al contrario di Star Atlas o Axie Infinity, Bright Star Studio ha optato per un’economia mista, tutto per rendere questo MMORPG free-to-play ma non pay-to-win. Per acquistare il migliore equipaggiamento per affrontare i pericoli di Thanabus non ti serviranno le crypto, ma il sudore della fronte e un po’ di sano grind (per i profani: spendere tempo in gioco per far diventare il proprio personaggio più forte). 

Per portare le skill a livello 100, infatti, l’unica strada sarà giocare, giocare e giocare. Affrontare mostri per migliorare la propria abilità con la spada o costruire coltelli per arrivare a creare spadoni a due mani affilatissimi è una meccanica tipica degli MMORPG, non ci sono scorciatoie per dare un vantaggio ingiusto ai giocatori più ricchi. Anche l’oro non sarà acquistabile con gli Embers, e l’unico modo per ottenerlo sarà completare le missioni di gioco, andare a caccia di mostri, saccheggiare carovane o sconfiggere giocatori avversari.

Questo vuol dire che il play-to-earn sarà limitato solo agli oggetti cosmetici e alle LAND? No! Una volta che il gioco sarà completo e accessibile a tutti, starà solo a te decidere come gestire la tua esperienza economica all’interno di Ember Sword. Per esempio, potresti diventare un famoso armaiolo e vendere le tue armi nuove di zecca in cambio di token MBRS o di ETH. Se sei più avventuroso, potresti offrire i tuoi servigi da mercenario alle carovane che hanno bisogno di protezione. E se non sei soggetto a particolari dubbi morali, nulla ti vieta di assassinare i giocatori nelle Terre Fuorilegge per derubarli e offrirti di restituire i loro averi in cambio di un riscatto.

L’economia di Ember Sword è originale, e il fatto che sia “ibrida” è una novità nel mondo dei crypto game play-to-earn. Ma, come hanno detto gli sviluppatori, Ember Sword è un crypto game che mette il gameplay al primo posto: se hai mai giocato a un MMORPG free-to-play, sai quanto sia frustrante affrontare giocatori più deboli di te ma che hanno vantaggi ingiusti perché hanno speso più soldi di te per comprare armi o armature potentissime. Grazie a questo mix tra tradizione e innovazione, Ember Sword promette di essere prima di tutto un gioco equilibrato ed entusiasmante. La blockchain è un’aggiunta che rende la tua esperienza su Thanabus ancora più divertente e, perché no, potrebbe anche diventare redditizia! 

Qual è la data di uscita di Ember Sword? Il crypto game per chi ama gli MMORPG è già a buon punto

La data d’uscita di Ember Sword è ancora incerta, ma lo sviluppo sembra procedere velocemente! Oltre agli aggiornamenti settimanali da parte del team, ad aprile è stata aperta la prima fase di pre-alpha di Ember Sword, accessibile a tutti coloro che sono riusciti ad aggiudicarsi una LAND durante la public sale. Durante questa fase, il team ha effettuato uno stress test, ovvero un test per vedere se il loro server riusciva a gestire la mole di giocatori senza crashare. In più, i tester hanno potuto provare le meccaniche di base di Ember Sword, come il crafting e la raccolta di materie prime.

Secondo Bright Star Studios, la prima Nazione, Solarwood, dovrebbe uscire a fine 2022. Quindi è plausibile aspettarsi che l’uscita della beta di Ember Sword arrivi a novembre/dicembre. Probabilmente le altre Nazioni saranno complete tra dicembre 2023 e gennaio 2024. Fortunatamente il team di Ember Sword è molto attivo sui social, e comunica con la community almeno una volta a settimana per aggiornare gli appassionati sullo stato del gioco. Nel frattempo, se vuoi partecipare alle prove tecniche, puoi acquistare una LAND su OpenSea e registrarti sul loro sito ufficiale. 

Ember Sword è un MMORPG play-to-earn innovativo ed è senza dubbio uno dei crypto game più attesi del 2022. Rimani aggiornato sugli sviluppi e sull’uscita di questo primo crypto game per chi ama gli MMORPG! Ora che sai come funziona Ember Sword, sarai il famoso sindaco di una città importante, il fabbro più famoso di tutta Thanabus o l’ombra letale che tutti i mercanti temono?

Questo è il secondo articolo di una serie dedicata al mondo del crypto gaming e dei videogiochi su blockchain. Seguici per rimanere aggiornato sugli altri giochi crypto più entusiasmanti del 2022! Prossima tappa: il pianeta alieno di Illuvium!

Jack Dorsey apre una scuola di Bitcoin con JayZ e sogna il Web5

Jack Dorsey parla

Le criptovalute non hanno barriere fisiche e sono accessibili ovunque e da chiunque, ma c’è bisogno di educare le persone a questa nuova moneta. Jack Dorsey e JayZ finanziano una scuola crypto per imparare tutto su  Bitcoin

Per chi non è esperto, la finanza può sembrare un mondo rischioso e pieno di pericoli. La stessa cosa succede con le criptovalute e con Bitcoin: chi non conosce il funzionamento della blockchain viene intimidito facilmente da questo mondo innovativo e altamente tecnologico. Per combattere l’ignoranza e i luoghi comuni che circondano Bitcoin, Jack Dorsey e JayZ hanno finanziato una scuola di criptovalute dove tutti potranno imparare le basi della blockchain. Le lezioni saranno sia di persona a Marcy Houses, New York (il vecchio quartiere popolare di JayZ), sia online. La parte migliore? Saranno lezioni completamente gratuite! Scopri la nuova scuola di Bitcoin voluta da JayZ e Jack Dorsey, e come l’ex CEO di Twitter vuole trasformare BTC nella “moneta di Internet”.

A scuola di Bitcoin per l’adozione di massa

Bitcoin e le criptovalute vengono dipinte come “le nuove frontiere della finanza”. Nonostante i vantaggi delle criptovalute, spesso c’è diffidenza nei confronti di questi strumenti aperti a tutti e decentralizzati. Il mondo crypto fa paura a molti perché sembra complesso e insidioso, e questa è una grande barriera che lo separa dall’adozione di massa.

Noi di Young Platform lo sappiamo bene, la soluzione per avvicinare Bitcoin alle persone? La formazione! Educare le persone all’utilizzo delle crypto e alla finanza del futuro è il modo ideale per sfatare i falsi miti intorno a Bitcoin e alle criptovalute in generale. Per questo Jack Dorsey, grande sostenitore di Bitcoin, insieme al rapper JayZ, ha finanziato una scuola di criptovalute nel quartiere popolare di Marcy Houses, a New York. Il quartiere è stato scelto perché è il luogo dove JayZ ha passato l’infanzia. 

La “Bitcoin Academy” sarà tenuta da Lamar Wilson, di Black Bitcoin Billionaire, e da Naja J. Roberts, di Crypto Blockchain Plug. “L’educazione è potere”, si legge sul sito ufficiale della Bitcoin Academy. Le lezioni si terranno due sere a settimana e tratteranno di Bitcoin, di come funzioni la blockchain, del futuro della finanza e del perché bisogna interessarsi a questa innovazione tecnologica. Per permettere a tutti di frequentare, Jack Dorsey e JayZ distribuiranno anche gli strumenti per partecipare come cellulari, computer e una connessione a Internet. Educazione e strumenti tecnologici per chi non può permetterseli: l’inizio di una rivoluzione Bitcoin che parte dalle persone comuni! Le lezioni avranno inizio il 22 giugno e finiranno a inizio settembre.

Jack Dorsey: Bitcoin è il futuro non solo della finanza ma anche di Internet

Che Jack Dorsey, ex CEO di Twitter e attualmente presidente di Block, Inc. sia un appassionato di Bitcoin è risaputo. Addirittura Dorsey si è dimesso da Twitter a novembre 2021 per dedicarsi completamente alla sua nuova azienda focalizzata sulle crypto. Il suo obiettivo è creare una finanza sempre più innovativa e integrata con Internet. E per questo ha in mente un nuovo progetto: il Web5, attualmente in sviluppo da parte della succursale di Block, TBD.

Esatto, senza neanche passare dal Web4, Jack Dorsey è già proiettato nel futuro! Nonostante la sua passione per le crypto, l’ex CEO di Twitter è sempre stato molto critico nei confronti del Web3. Secondo lui la decentralizzazione del “nuovo” Internet è fittizia. “Non siete voi a possedere il Web3, ma i grandi investitori” ha scritto su Twitter. Dorsey non si è limitato solo alle critiche sterili, perché ha proposto la sua nuova idea e soluzione: quella di un Internet completamente basato su Bitcoin. 

Invece di basarsi su varie blockchain, il Web5 ideato da Dorsey farà affidamento solamente alla rete della crypto inventata da Satoshi Nakamoto nel lontano 2008. Piuttosto che creare un sistema di tokenizzazione, come fanno le altre blockchain impegnate nella costruzione del Web3, il Web5 si baserà su una layer-2 di Bitcoin chiamata ION. La rete decentralizzata di BTC servirà solamente a conservare i dati sensibili e l’identità degli utenti in modo sicuro, mentre le DApp verranno sviluppate su ION. E, essendo basato su Bitcoin, il Web5 sfrutterà appieno le potenzialità di BTC: lo scopo sarà scambiare denaro in modo semplice, intuitivo e soprattutto decentralizzato.

Dopo aver finanziato la scuola di Bitcoin gratuita voluta da JayZ, Jack Dorsey ha voluto anche puntare verso l’innovativo Web5. Da vero massimalista della crypto di Satoshi Nakamoto, l’ex CEO di Twitter ha preso molto sul serio la sua missione per favorire l’adozione di massa di Bitcoin! Riuscirà a far diventare la prima criptovaluta del mercato di uso comune? 

Nel frattempo, se anche tu vuoi imparare tutto sulle crypto gratuitamente, ricorda che la nostra Academy è sempre aperta!

Stablecoin algoritmiche sì o no? La parola a Buterin

Terra Luna Buterin sulle stablecoin algoritmiche (by TechCrunch)

Il disastro Terra (LUNA) ha attirato le attenzioni del mondo crypto sulle stablecoin. Vitalik Buterin, il fondatore di Ethereum, dice la sua sul crollo delle stablecoin algoritmiche

L’ecosistema Terra (LUNA) è passato da hub di riferimento per la DeFi a esempio di come più sono grandi, più rumore fanno quando cadono. Il crollo di Terra e di UST ha fatto così tanto scalpore che se ne è parlato anche fuori dal mondo crypto, spesso in termini estremi. Fatto sta che questo crollo ha fatto emergere un dibattito importante per il futuro della DeFi e delle stablecoin: gli algoritmi sono davvero in grado  di mantenere l’ancoraggio a una moneta fiat o a un indice, oppure l’unica strada per le stablecoin è una collateralizzazione come per USDC e USDT? Vitalik Buterin ha detto la sua sul crollo delle stablecoin algoritmiche come UST, quella di Terra, affermando che la sua disfatta non corrisponde alla fine delle stablecoin decentralizzate. Piuttosto, secondo il fondatore di Ethereum,c’è bisogno di rivedere il modo di pensare le crypto per creare delle stablecoin migliori.

Come si determina se una stablecoin algoritmica è sostenibile (secondo Buterin) 

Subito dopo il crollo di Terra (LUNA), Buterin si era già interessato alla questione, consigliando a Do Kwon di pensare prima ai piccoli detentori crypto di USD e LUNA e solo dopo pensare alle whale. La motivazione di Buterin era morale ma anche pratica: un ecosistema DeFi vive grazie ai suoi sviluppatori e ai suoi utenti più piccoli, non grazie a chi tiene grandi quantità di crypto bloccate in attesa di vendere o di accumulare ricompense.

In seguito, nel suo blog, Vitalik Buterin ha analizzato direttamente la situazione del mercato DeFi e delle stablecoin, osservando che il crollo di Terra Luna ha portato a un riassetto della finanza decentralizzata. Questo riassetto non è necessariamente negativo, anzi, “questo maggior livello di scrutinio su questi asset DeFi… è qualcosa di positivo”, ha scritto il fondatore di Ethereum. Tuttavia, nonostante il crollo della stablecoin algoritmica UST, Buterin non crede che sia la fine per tutte le stablecoin decentralizzate: “anche se ci sono progetti destinati a fallire, o altri che teoricamente sono sicuri ma comunque molto rischiosi, ci sono anche stablecoin molto robuste e che sono sopravvissute a condizioni di mercato tragiche”. Qual è la soluzione per Buterin? Allontanarsi dagli estremi e tornare “a un modo di pensare basato sui princìpi”.

Per fare degli esempi, il fondatore di Ethereum ha stabilito due parametri che possono contribuire a rendere una stablecoin algoritmica “stabile” e a prova di crollo. Vediamo quali sono questi criteri per creare delle stablecoin migliori rispetto a Terra Luna e UST.

La stablecoin può arrivare ad avere zero utenti senza crollare?

La domanda più immediata che ci si può porre quando si parla di stablecoin migliori è: “può resistere a un evento disastroso senza crollare lasciando i suoi utenti nei guai?” Uno degli esempi più catastrofici? La base utenti che si azzera. 

Immediatamente, Vitalik Buterin lancia una critica a UST. Senza mezzi termini, afferma che la sostenibilità di una stablecoin decentralizzata non può basarsi sulla presunzione che ci saranno sempre nuovi utenti all’interno del suo ecosistema. Secondo lui, il problema di Terra era proprio questo: fintanto che l’ecosistema era utilizzato, allora era possibile promettere interessi altissimi sullo staking con Anchor (fino al 20%). Questo perché il valore di LUNA (chiamata da Buterin la volatile coin del sistema, o volcoin) avrebbe continuato ad aumentare, assicurando dei tassi di signoraggio convenienti. Ma che succede se gli utenti vedono un calo di transazioni, oppure credono che questo calo avverrà nel futuro? Il collasso del sistema. Se la volcoin perde valore, l’ecosistema diventa fragile e l’algoritmo comincia letteralmente a mintare nuove volcoin. Questo crea un effetto a catena che porta al collasso totale, come si è visto con Terra.

Se la perdita di valore di LUNA fosse stata più lenta, il crollo di Terra sarebbe stato molto più prevedibile e avrebbe dato tempo agli utenti di vendere i loro asset e non perdere tutto. La discesa lenta però è impossibile in un sistema come quello di Terra Luna, che si basava su una aspettativa di crescita continua. In un sistema collateralizzato da crypto o asset esterne (come ad esempio DAI) questo evento è possibile, visto che il valore della stablecoin è separato dal valore del suo collaterale.

La stablecoin ha bisogno di un sistema di interessi negativi

Per evitare che troppe persone conservino stablecoin senza spendere, aspettando passivamente degli interessi, Buterin sostiene che i sistemi dovrebbero adottare degli interessi negativi. In questo modo, sarebbe sostenibile continuare a offrire un APY elevato visto che sarebbe bilanciato da questi interessi negativi. 

In alternativa, l’unica soluzione per continuare a offrire un APY molto alto è sperare che sempre più utenti entrino nel sistema. Quando questo non succede più, un crash è inevitabile, secondo Buterin. 

Resistenza ai crolli improvvisi e interessi negativi sono i due criteri indispensabili da rispettare per creare delle stablecoin algoritmiche, almeno secondo Buterin. Bisogna mettere in conto anche possibili bug o governance attack ma la cosa più importante è che la sicurezza di una stablecoin non dipenda esclusivamente da una sua (impossibile) crescita infinita.

DAI, la stablecoin decentralizzata che ce l’ha fatta

A volte, durante le fasi più tragiche del mercato, è necessario fare un po’ di “zoom out” e guardare al passato. In questo momento in cui le stablecoin decentralizzate sembrano aver subito un durissimo colpo, dobbiamo ricordare il caso di  DAI che ha resistito al crollo generale del mercato del 2020, in piena pandemia. 

DAI è una stablecoin decentralizzata e collateralizzata da vari asset come ETH, BTC ma anche da USDC e asset non crypto. Gestita dalla MakerDAO, è una stablecoin “ibrida” e deve la sua stabilità al fatto che sia sovra-collateralizzata. Questo vuol dire che la capitalizzazione di mercato degli asset bloccati nei Vault (ovvero gli smart contract che “prestano” i DAI) è sempre maggiore rispetto a quella di DAI. 

Nel 2020, con l’inizio del Covid, tutto il mercato – tradizionale e crypto – è crollato. La crisi ha intaccato anche l’ecosistema di DAI, ma non ha portato a un crollo come quello di Terra Luna! La governance decentralizzata ha reagito alla crisi rapidamente e, nonostante l’ancoraggio di DAI al dollaro sia stato altalenante per un paio di mesi (arrivando persino a toccare 1,50$), non abbiamo assistito agli eventi che hanno portato al collasso di UST. Il mix di sovra-collateralizzazione e la possibilità di poter introdurre degli interessi negativi ha contribuito alla stabilità della stablecoin, evitando una tragedia. 

TRON: una stablecoin algoritmica migliore o finirà come UST?

Il 5 maggio 2022, proprio qualche giorno prima del crollo di Terra Luna, un progetto crypto aveva lanciato sul mercato una nuova stablecoin algoritmica: USDD. Il funzionamento inizialmente era simile a quello di UST: la stablecoin avrebbe dovuto mantenere l’ancoraggio grazie al signoraggio tra USDD e TRX, la volcoin dell’ecosistema TRON.

Justin Sun, il fondatore di TRON, è corso ai ripari subito dopo il tracollo della stablecoin algoritmica che voleva imitare: adesso anche USDD sfrutta un sistema ibrido, e l’ancoraggio sarà garantito sia dall’algoritmo e dal signoraggio con TRX sia da un sistema di sovracollateralizzazione simile a quello di DAI. 

Il sistema ibrido può essere la soluzione contro un crollo, e dare stabilità a questa nuova stablecoin algoritmica? Purtroppo è ancora presto per dirlo al 100%. USDD è stata lanciata il 5 maggio, e ha avuto un rodaggio molto breve, anche se ha già una capitalizzazione di mercato non indifferente: lentamente ma in maniera costante si sta avvicinando al miliardo di dollari. DAI, d’altra parte, ha una capitalizzazione di più di 6 miliardi di dollari, nonostante abbiano un funzionamento simile. L’ultima volta che una stablecoin algoritmica ha provato a insidiare il primato di DAI, sappiamo tutti com’è finita. USDD riuscirà a dimostrarsi la stablecoin algoritmica di cui la DeFi ha bisogno?

Le stablecoin sono una colonna portante nella DeFi. Il crollo di Terra Luna, ha mostrato che non è così facile creare una stablecoin algoritmica effettivamente “stabile”, neanche Buterin è così sicuro di quale sia la maniera migliore per creare una crypto ancorata al dollaro o a un altro indice. I progressi della finanza decentralizzata, però, vanno di pari passo con lo sviluppo di stablecoin sempre migliori: i criteri di Vitalik Buterin sono un buon inizio per discutere delle linee guida per un sistema DeFi che non dipenda da enti centralizzati. DAI o la nuova arrivata USDD riusciranno a rivelarsi all’altezza di questo compito?