La gestione della liquidità aziendale con le criptovalute: partecipa al Webinar del 27 Giugno!

bitcoin per aziende

Scopri come imprenditori, aziende e liberi professionisti stanno adottando le criptovalute come strumento di protezione della tesoreria aziendale. 

Bitcoin e la folta schiera di altcoin dietro di lui stanno diventando uno strumento potente nelle mani di aziende e istituzioni. Dopo quasi 15 anni di stress test, le crypto – in particolar modo Bitcoin e stablecoin – vengono utilizzate sempre di più come riserva di valore nella tesoreria aziendale. 

Questo fenomeno, già evidente da qualche anno, sta rimodellando il modo in cui le aziende gestiscono i loro bilanci e rispondono alle sfide economiche globali. 

L’esempio di chi da tempo sfrutta il settore crypto per far fronte a un’incalzante svalutazione della moneta e all’incertezza degli strumenti finanziari tradizionali, diventa un’ottima occasione per capire e rimodellare queste strategie sul proprio business

Per aiutarti a comprendere come le crypto possono ottimizzare i tuoi flussi di cassa e migliorare la tua efficienza operativa, Young Platform e Agicap ti invitano a un webinar dedicato ad aziende, imprenditori e liberi professionisti.

🗓 Data: giovedì, 27 giugno
Orario: dalle 17:00
📍 Dove: Online
🎤 Relatori: Salvatore Caltabiano (Partnership Manager di Agicap) e Andrea Ferrero (CEO & Co-Founder di Young Platform)

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Di cosa parleremo 

  • Abbattere i ritardi e i costi sui pagamenti: scopri come le criptovalute possono ridurre i costi e i ritardi sui pagamenti, migliorando la trasparenza e velocizzando le transazioni.
  • Stablecoin per transazioni veloci e transnazionali: approfondisci l’uso delle stablecoin per effettuare transazioni rapide e a basso costo, senza il rischio di volatilità.
  • Adozione delle criptovalute: analizzeremo casi di studio reali che mostrano come aziende di vari settori hanno integrato Bitcoin nelle loro strategie finanziarie.
  • Bitcoin come riserva di valore alternativa: esplora come il Bitcoin può fungere da riserva di valore per la tua tesoreria, proteggendo il capitale dall’inflazione e dalle fluttuazioni valutarie.

Esempi di adozione

L’adozione di Bitcoin come riserva di tesoreria da parte di aziende come MicroStrategy, Block o Tesla, dimostra il potenziale di questa criptovaluta come strumento di diversificazione e protezione del valore. Ecco alcuni esempi:

  • MicroStrategy (MSTR): oggi ha un capitale investito in BTC di 13 miliardi di dollari. Con 214 mila BTC in suo possesso, detiene l’1% dell’offerta totale. 
  • Block (SQ):  possiede mezzo miliardo di dollari in BTC.
  • Tesla (TSLA): detiene oltre 600 milioni di dollari in Bitcoin.
  • Alliance Resource Partners è un’azienda carbonifera quotata con sede a Tulsa, OK. Ha aggiunto alla sua tesoreria aziendale 425 BTC per un controvalore di 27 milioni di dollari.
  • Semler Scientific (SMLR): sviluppa, produce e commercializza prodotti e servizi innovativi a supporto della diagnosi precoce e del trattamento delle malattie croniche. Possiede 52 milioni in BTC.

Grazie alla grande flessibilità di questo mercato, possono adottare le criptovalute aziende di varie dimensioni, tipologie e in posizioni geografiche molto diverse.

Dati alla mano

Secondo Bitcoin Treasuries oltre 20 miliardi di dollari di bitcoin sono attualmente detenuti nelle casse di 42 società pubbliche, con altri 33 miliardi di dollari nelle casse di società private. Insieme, questi rappresentano circa il 4% dell’offerta totale di bitcoin. Altri 67 miliardi di dollari, ovvero circa il 5.07% dell’offerta totale, sono detenuti da emittenti di ETF e Trust. Infine, oltre 36 miliardi, per una quota del 2.6% dell’offerta totale di BTC, sono in mano a paesi e governi tra cui USA, Cina, UK, Germania, Ucraina e Finlandia.   

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“Ogni azienda, ogni grande corporation, al momento deve trasformare digitalmente il proprio bilancio e le proprie politiche di tesoreria, e il bitcoin è il mezzo per farlo. Non è qualcosa che viene in mente immediatamente a tutte le aziende, ma quando si prende il tempo per fare ricerche, comprendere gli impatti macroeconomici, digitali, globali, eccetera, lo si capisce subito o gradualmente, e man mano che lo si comprende, si ha una rivelazione, lo si capisce improvvisamente, e allora ci si immerge e diventa un’esperienza entusiasmante. Porta un grande valore alla tua organizzazione, ai tuoi dipendenti, ai tuoi azionisti, ai tuoi stakeholder e ai tuoi clienti, ed è qualcosa che tutti dovrebbero considerare, per poi rapidamente metterlo in atto.”

Phong Le, CFO di MicroStrategy

Perché le aziende scelgono Bitcoin 

Le aziende stanno iniziando a includere Bitcoin nei loro bilanci per vari motivi strategici. 

  • Diversificazione: Bitcoin è visto come un modo per diversificare il portafoglio di investimenti aziendali e proteggersi dall’inflazione e dall’incertezza economica. Invece di limitarsi ad asset tradizionali come azioni, obbligazioni e immobili, le aziende ampliano il loro raggio d’azione investendo in criptovalute. 
  • Poteziale apprezzamento a lungo termine: storicamente, Bitcoin ha dimostrato una crescita notevole nel tempo, il che lo rende attraente per chi cerca rendimenti a lungo termine. 
  • Riserva di valore: alcuni investitori lo considerano una sorta di “oro digitale”, capace di conservare valore e proteggere dalla svalutazione delle valute.
  • Metodo di pagamento: con l’aumento dell’adozione di Bitcoin e di altre criptovalute come metodo di pagamento, alcune aziende si preparano al futuro mantenendo Bitcoin nei loro bilanci, così da essere pronte a sfruttare questa tendenza emergente. 

A proposito di Young Platform

Crediamo fermamente che bitcoin rappresenti uno strumento di empowerment economico globale, capace di garantire un futuro finanziario solido per individui e aziende.

Tramite il nostro ecosistema, che include servizi di acquisto e vendita di bitcoin, gestione dei pagamenti cross-border in stablecoin e una suite fiscale completamente adattata al framework italiano, siamo pronti a supportarti nel massimizzare il valore della tua tesoreria aziendale. Con il nostro prodotto dedicato alle aziende, il Business Wallet, consentiamo alle società di convertire una parte della loro liquidità in bitcoin. 

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A proposito di Agicap 

Agicap è la scale-up di riferimento in Europa nel mercato delle soluzioni SaaS per la gestione della tesoreria aziendale. La sua missione è fornire alle imprese una soluzione semplice e affidabile per monitorare i flussi di cassa, pianificarne l’evoluzione e prevedere possibili periodi di carenza, centralizzando la gestione delle fatture fornitori e dei crediti verso i clienti. Nata nel 2016 in Francia, l’azienda ha raccolto oltre 121 milioni di dollari da investitori internazionali, tra cui Blackfin Capital Partners, Partech e Greenoaks, e si sta espandendo rapidamente: oggi conta +500 dipendenti in 5 diversi Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) e oltre 7.000 clienti attivi.


Consulenza crypto: accedi ai servizi dei nostri commercialisti

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Scopri il nuovo portale di consulenza che ti mette in diretto contatto con i professionisti del settore crypto

Questioni come le tasse e la regolamentazione, a volte, possono rovinare le soddisfazioni date dalle nostre crypto, o persino impedirci di acquistarle. Vogliamo sollevarti il più possibile da queste preoccupazioni, fornendoti tutte le risorse che abbiamo a disposizione, come la consulenza specializzata.

Per questo abbiamo pensato di raccogliere il nostro network di commercialisti esperti del settore, e creare un portale che ti permetta di accedere ai loro servizi in modo semplice e conveniente.

Con il supporto di un commercialista esperto in criptovalute, potrai esporre la tua situazione personale. Insieme, individuerete la migliore strategia dichiarativa basata sui tuoi investimenti e movimenti di asset digitali, anche di anni precedenti, ottimizzando la tua posizione fiscale.

Per richiedere un appuntamento, è sufifciente accedere alla sezione “Tasse & Report” dell’exchange e cliccare sul banner dedicato. Ricorda che la scadenza per il pagamento delle imposte è il 30 giugno 2024 e c’è una grande affluenza di richieste. Non rischiare di rimanere senza assistenza durante la dichiarazione dei redditi. 

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Vendiamo dunque quali sono i vantaggi della consulenza con i commercialisti di Young Platform.

Esperienza specifica nel settore delle criptovalute

I commercialisti di Young Platform sono specializzati nel settore delle criptovalute. Questa specializzazione è fondamentale, dato che la normativa fiscale relativa alle cripto-attività è complessa e in continua evoluzione. Avere un esperto che comprende profondamente sia gli aspetti tecnici che quelli normativi delle criptovalute può fare la differenza nella corretta gestione delle tue finanze.

Integrazione con i Report Fiscali di Young Platform

Uno dei principali vantaggi di utilizzare i commercialisti di Young Platform è l’integrazione diretta con i report fiscali generati dalla piattaforma. Questi report sono progettati per fornire una panoramica chiara e completa di tutte le transazioni e attività cripto dell’utente, semplificando enormemente il processo di dichiarazione dei redditi e di ravvedimento operoso. Grazie a questi dati accurati e dettagliati, il tuo commercialista può garantire che ogni elemento della dichiarazione sia corretto e ottimizzato.

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Supporto personalizzato per le tue esigenze specifiche

Ecco un elenco puntato che riassume i servizi offerti da un commercialista specializzato di Young Platform:

  • Valutazione dettagliata della situazione personale: assicurati di considerare ogni dettaglio rilevante per non rischiare omissioni importanti.
  • Definizione della strategia dichiarativa ottimale: basata sugli investimenti e movimenti effettuati, per massimizzare i benefici fiscali.
  • Supporto nella compilazione dei quadri RW e RT: guida nella corretta dichiarazione dei valori, essenziale in caso di cash out significativi.
  • Assistenza per piattaforme problematiche: consigli su come procedere se i capitali sono allocati su piattaforme che non permettono l’estrazione dei dati o sono state compromesse.
  • Gestione di portafogli bloccati: supporto in situazioni di accesso limitato ai tuoi asset digitali.
  • Consulenza specifica per superamenti di soglie: assicurazione che le tasse siano pagate solo se dovute e strategie sicure per i cash out.
  • Istruzioni per l’archiviazione della documentazione: orientamento su come conservare i documenti necessari per la dichiarazione dei redditi e eventuali accertamenti.
  • Preparazione alla difesa in caso di accertamento:iIdentificazione della documentazione da conservare per una difesa efficace.
  • Calcolo di sanzioni per anni precedenti: gestione delle dichiarazioni integrative e del ravvedimento operoso.
  • Risposte a dubbi e possibilità di chiedere delucidazioni: spazio aperto per chiarire ogni incertezza.
  • Consulenza su argomenti avanzati: supporto in questioni complesse come l’avvio di attività imprenditoriali legate alle criptovalute, l’accettazione di pagamenti in cripto, trasferimenti all’estero, eredità, e donazioni.

Velocità nel processo di dichiarazione e Ravvedimento Operoso

In caso di errori o omissioni nelle dichiarazioni precedenti, i tuo commercialista di guiderà nel processo del ravvedimento operoso, così da renderla gestibile e meno onerosa, con la sicurezza di ridurre al minimo eventuali sanzioni grazie all’intervento tempestivo.

Prendi appuntamento

Non aspettare che si avvicini la scadenza fiscale o che emergano complicazioni: contatta oggi stesso il tuo commercialista per aiutarti a navigare il mondo fiscale delle criptovalute con facilità e sicurezza. Così potrai concentrarti su ciò che conta di più: il tuo investimento e la crescita del tuo portafoglio crypto.

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Private equity: come funziona nel 2024?

Private equity: cos’è e come funziona nel 2024?

Cosa sono e come funzionano le private equity? Fondi di investimento che svolgono un ruolo chiave per le imprese

Cos’è e come funziona una private equity nel 2024. Un fondo di questo tipo può essere descritto come una sorta di ponte che connette investitori e aziende. L’obiettivo di queste istituzioni? Massimizzare i profitti delle due parti e, conseguentemente, anche i propri e quelli dei propri investitori.

Questi fondi di investimento svolgono un ruolo cruciale nell’assistere o nel fornire alle imprese le risorse necessarie per crescere e svilupparsi. Ecco, nel dettaglio, cosa sono i private equity funds e come funzionano.

Private equity cos’è e come funziona?

Per capire cos’è il private equity possiamo partire dal suo obiettivo: acquisire quote in aziende non quotate in borsa per poi rivenderle una volta che il loro prezzo è aumentato

Dopo aver identificato un’azienda target, generalmente con un potenziale già parzialmente consolidato, il fondo si impegna a fornirle gli strumenti necessari per crescere. In particolare, garantisce loro l’accesso a capitali, ne sostiene l’espansione in nuovi mercati e spesso attua una riorganizzazione aziendale al fine di incrementare l’efficienza.

Private equity e venture capital: cosa cambia?

Basandoci solo sulla definizione del paragrafo precedente che risponde alla domanda “cos’è e come funziona il private equity” potremmo confondere questi fondi con quelli di venture capital. Tuttavia, queste due tipologie di fondi operano in modo diverso. Ma in realtà queste due tipologie di fondi operano in modo diverso. I private equity funds, solitamente, investono con una prospettiva a medio lungo termine. Si insediano nelle aziende per, almeno, una decina di anni e scelgono quasi esclusivamente imprese consolidate con un solido track record.

Dall’altro lato i venture capital puntano spesso su neonate startup con alto potenziale di crescita ma pochissimo storico. Questi fondi lavorano su un orizzonte temporale nettamente più breve, solitamente compreso tra i 3 e i 5 anni.

Affidarsi ai fondi di private equity comporta dei rischi?

Nei paragrafi precedenti, per capire cos’è e come funziona il private equity, abbiamo affrontato i benefici che queste istituzioni apportano all’interno delle dinamiche di governance aziendale. In primis il più facile accesso ai capitali e le competenze e l’esperienza trasmettono all’azienda.

Ci sono però anche alcuni rischi o problematiche che potrebbero insorgere quando ci si affida a questo tipo di attori:

  • Perdita dell’indipendenza: quando un fondo di private equity investe in un’azienda, spesso acquisisce una quota significativa del capitale. Ciò può tradursi in una perdita di controllo per i fondatori o i proprietari originali. Le decisioni strategiche e operative possono essere influenzate o dominate dal fondo, che potrebbe avere obiettivi diversi da quelli dei founders;
  • Aumento del “leverage finanziario”: per finanziare l’acquisizione spesso si emettono debiti, aumentando così l’esposizione finanziaria passiva dell’azienda. Sebbene ciò possa ottimizzare la struttura del capitale, comporta anche dei rischi, soprattutto se l’azienda non riesce a generare flussi di cassa sufficienti per coprirne i costi;
  • Pressione sulle performance: L’azienda può subire una pressione costante per raggiungere obiettivi di performance, spesso in tempi ristretti, per soddisfare le aspettative del fondo;
  • Strategie aggressive: alcuni fondi di private equity possono adottare strategie aggressive per incrementare rapidamente il valore dell’azienda, come tagli drastici o licenziamenti. Queste azioni possono danneggiare la cultura aziendale e il morale dei dipendenti.

Insomma, se ti chiedevi cosa fossero i fondi di private equity ora sai che sono attori importantissimi nel panorama imprenditoriale globale, in grado di contribuire alla crescita e al successo di aziende.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 


Welfare aziendale: cos’è e come funziona?

Welfare aziendale: cos’è e come funziona

Che cos’è il welfare aziendale? Come funziona questo prezioso strumento che migliora il benessere dei dipendenti?

Se ti stai chiedendo cos’è e come funziona il welfare aziendale sei nel posto giusto! Questo termine indica l’insieme di tutte le prestazioni non monetarie volte a migliorare la qualità della vita dei dipendenti, distribuite da un’azienda. 

Per conoscere cos’è e come funziona il welfare aziendale nel 2023 è essenziale focalizzarsi sul suo scopo principale: migliorare il benessere dei lavoratori e dei loro familiari. Oltre che a recare diversi vantaggi, contribuisce anche a migliorare le performance dell’impresa, spesso direttamente proporzionali al benessere dei dipendenti. Ma cos’è dunque il welfare aziendale, come funziona all’atto pratico e quali sono le iniziative più utili e popolari nel nostro paese in questo senso? Rispondiamo a tutte queste domande in questo articolo!

Welfare aziendale: come funziona?

La risposta più immediata alla domanda che cos’è il welfare aziendale è: un insieme di attività volte a migliorare il benessere generale dei dipendenti di un’impresa e delle loro famiglie. Non solo iniziative che incrementino il loro potere d’acquisto ma anche che garantiscano un salutare work-life balance, ovvero il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro. Queste azioni, se attuate in modo consapevole e progettuale, contribuiscono a migliorare il clima aziendale e a incrementare la motivazione e la qualità delle prestazioni dei lavoratori.

Il modo migliore per spiegare cos’è il welfare aziendale è analizzare concretamente come viene applicato e quali sono le iniziative più popolari. I buoni pasto, i buoni acquisto, piani assicurativi ad hoc possono essere degli esempi; ma non c’è fretta, li analizzeremo nel dettaglio nell’ultimo paragrafo. Vediamo prima quali vantaggi comportano questo tipo di iniziative.

I vantaggi per i dipendenti e per le imprese

Possedere un piano di welfare aziendale ben strutturato reca un grande numero di vantaggi sia ai dipendenti che alle imprese. Come già anticipato, il miglioramento del clima aziendale può avere un grande impatto sulla motivazione e sulla produttività di chi ne fa parte. Questo ha a che fare con la consapevolezza, da parte dei lavoratori, che l’azienda ha a cuore il loro benessere psicofisico. In questo modo essi si sentono più apprezzati e raggiungono più facilmente (e con meno stress) gli obiettivi comuni.

Questo vantaggio si riflette, ovviamente, anche sull’impresa stessa, che viene ricompensata con una crescita a livello di performance e produttività e diventa anche in grado di attrarre e trattenere una quantità maggiore di talenti. Secondo il rapporto di Welfare Index PMI del 2022 le imprese con un elevato livello di welfare aziendale ottengono utili più alti rispetto a quelle con un livello base: 6,7% contro 3,7%. Inoltre, anche la diminuzione dell’assenteismo e riduzione del turnover possono essere sintomi di un piano di welfare efficace.

I vantaggi fiscali

Per capire come funziona il welfare aziendale è fondamentale conoscere anche i vantaggi che le iniziative di questo tipo comportano a livello fiscale. L’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), la norma principale che disciplina questo tipo di attività, è una sorta di vademecum che le aziende devono obbligatoriamente tenere in considerazione. Questa legge prevede l’esenzione fiscale per determinate tipologie di servizi erogati come welfare, i cui costi possono essere parzialmente o completamente deducibili, a seconda del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento.

Inoltre, erogare benefit, rimborsi o buoni può anche essere obbligatorio per le aziende, nel caso in cui è il CCNL di riferimento o il regolamento aziendale a imporlo, come per:

  • I metalmeccanici;
  • I lavoratori del settore delle telecomunicazioni;
  • Gli orafi e i gioiellieri;
  • Il personale delle case di cura;
  • Gli addetti ai servizi assistenziali.

Welfare aziendale: i benefit più popolari

Per concludere questo articolo e capire davvero cos’è e come funziona il welfare aziendale possiamo elencare i benefit o i vantaggi più diffusi nel nostro paese. Le aziende che possiedono o stanno preparando un piano di welfare per il loro dipendenti sono in forte crescita negli ultimi anni.

Buoni pasto

È, di gran lunga, il benefit di welfare aziendale più diffuso. Secondo un’indagine svolta da IPSOS, il 70% delle aziende italiane distribuisce i buoni pasto ai suoi lavoratori. Questi sono, di recente, diventati più vantaggiosi. Il tetto di deducibilità, dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2020, si è alzato da 7€ a 8€ per il formato digitale.

Buoni acquisto 

Questo è uno dei benefit più richiesti dai dipendenti intervistati (il 52%). Secondo i dati di Edenred dal 2019 al 2020 sono stati emessi il 30% di buoni acquisto in più e questo dato è in costante crescita. Quali sono le motivazioni che spingono imprese e dipendenti a prediligere questo tipo di strumenti di welfare?

Sicuramente gioca un ruolo cruciale l’aspetto fiscale. Per quanto riguarda i dipendenti i buoni regalo che rientrano nella soglia di 258,23€ per quelli senza figli e di 3.000€ per quelli con figli, non concorrono alla formazione di reddito. Per il datore di lavoro invece, la spesa sostenuta per erogare questo tipo di vantaggi, è integralmente deducibile, in quanto connessa al lavoro dipendente. Non importa che questi siano distribuiti come fringe benefit (regali a prescindere dagli obiettivi raggiunti) o come premi o incentivi.

Inoltre, questa forma di welfare aziendale è molto apprezzata perché può, in alcuni casi, garantire ai dipendenti la libertà di scelta.

Se sei il proprietario di un’impresa puoi distribuire i buoni acquisto Young Platform ai tuoi dipendenti, o meglio fornire loro anche questa alternativa. In questo modo non solo puoi contribuire ad accrescere il loro benessere psicofisico ma anche aiutarli a proteggere il loro potere d’acquisto nel tempo, minacciato dall’inflazione e dalla svalutazione dell’euro. 

Polizze assicurative e assistenza sanitaria

Queste iniziative di welfare aziendale possono assumere diverse forme come: l’assicurazione sanitaria, il rimborso delle spese mediche, l’accesso a servizi sanitari gratuiti o scontati e assicurazione sulla vita.

Questi sono solo alcuni esempi di benefit erogati dalle imprese, utili però per comprendere cos’è e come funziona il welfare aziendale. Se intendi approfondire la possibilità di distribuire ai dipendenti della tua azienda dei buoni acquisto su Young Platform contatta il team per maggiori informazioni a [email protected]

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Pagamenti internazionali B2B: la soluzione è su blockchain

pagamenti internazionali b2b

Il settore dei pagamenti internazionali B2B è in crescita e sta superando diverse sfide, anche grazie alla blockchain

Si stima che nel 2023 i pagamenti internazionali B2B abbiano raggiunto i 39,3 miliardi, e che il trend sia in crescita nei prossimi anni.

Se inizialmente è stata la globalizzazione ad alimentare il fenomeno, solo negli ultimi anni è stato fatto il vero salto avanti. Da dopo la pandemia, infatti, sempre più aziende si servono di negozi online per acquistare beni e servizi, dando una forte spinta agli e-commerce B2B.

Sono tantissimi i casi in cui le aziende devono effettuare pagamenti da e verso l’estero, ecco alcuni dei più comuni:

  • E-commerce B2B
  • Import-export
  • Abbonamenti a software (SaaS)
  • Stipendi di personale internazionale
  • Trading e investimenti aziendali
  • Rimpatrio di fondi e flussi di tesoreria (multinazionali)

Le tempistiche e i costi dei metodi tradizionali di pagamento, però, limitano la crescita delle imprese e hanno impatti concreti sui flussi di cassa.

Così negli ultimi anni sono emersi nuovi attori nel nascente settore fintech, che hanno sviluppato soluzioni sia con i modelli esistenti, che sfruttando nuove tecnologie come la blockchain. 

Approfondiamo di seguito i problemi legati ai pagamenti internazionali B2B e le soluzioni in via di sviluppo.

I problemi dei pagamenti internazionali oggi

Nonostante la spinta alla digitalizzazione e la nascita di numerose soluzioni di pagamento innovative ed efficienti, lo sviluppo di questo settore non è omogeneo e sincronizzato in tutto il mondo. Per questo sussistono ancora ostacoli e sfide nell’ambito dei pagamenti esteri, come dimostrano diversi studi

I costi e le tempistiche

I circuiti delle carte di credito richiedono commissioni tra il 2 e il 4% per invii internazionali.

I trasferimenti bancari come Swift e SEPA invece si affidano a complesse reti globali, che possono includere numerosi intermediari e di conseguenza maggiori costi e tempistiche dilatate, nonché informazioni opache o non prevedibili su questi ultimi. In generale i pagamenti aziendali transfrontalieri possono costare fino a 10 volte di più di un pagamento interno.

In termini di costi, anche la necessità di cambiare valuta ha un peso significativo. Ogni intermediario può richiedere varie commissioni di conversione, proporre diversi tassi di cambio o non fornire sufficiente visibilità sul tasso applicato. Poniamo che un’azienda statunitense accetti pagamenti in yen giapponesi: se questi si indeboliscono rispetto al dollaro, l’azienda otterrà entrate inferiori al previsto.

C’è poi un’abitudine obsoleta di alcune banche che influisce sui costi: quella di tenere un conto separato con fondi in valuta estera presso un’altra banca. Questo tipo di conto, chiamato “nostro/vostro account” viene utilizzato per facilitare alti volumi di scambio con l’estero, ma ha costi esorbitanti che possono ricadere sui clienti.

Passando alle tempistiche, un pagamento transfrontaliero può richiedere anche una settimana lavorativa.

Questo è dovuto a una serie di fattori. Prima di tutto, la maggior parte delle banche nel mondo sono ancora limitate dall’inattività durante i giorni feriali e dagli orari di chiusura quotidiani.

Non solo: tantissimi istituti si rifiutano ancora di aggiornare i propri software o persino di automatizzare i processi. Questo significa che molte operazioni sono ancora manuali e dunque più lente.

La latenza dei pagamenti naturalmente impatta sulla liquidità e sulla cassa delle aziende coinvolte, ma soprattutto le espone alla fluttuazione del tasso di cambio delle valute.

Trasparenza e sicurezza

Se da una parte in Europa siamo abituati a un’estrema semplicità data dalla moneta unica e una buona adozione di sistemi di pagamento efficienti e aggiornati, non è sempre così. Il sistema finanziario è molto frammentato sia a livello tecnico-strutturale che normativo

La regolamentazione finanziaria è in continua trasformazione all’interno dei vari paesi e aree economiche. Per questo può essere complesso mantenere l’aderenza e conformità con le leggi di ogni paese con cui si conducono gli affari.

In questo contesto di diversità, che implica diversi standard di sicurezza e qualità, sono frequenti casi di scarsa esperienza utente e mancata tracciabilità delle transazioni.

Un’esperienza semplice e trasparente, invece, è fondamentale anche per garantire la sicurezza, aspetto da tenere sempre in conto nell’ambito dei pagamenti. Quelli internazionali poi, sono tanto più vulnerabili ad attacchi informatici e tentativi di frode che sfruttano la mancanza di informazioni e le diversità dei sistemi finanziari. Dunque le aziende che eseguono transazioni globali devono munirsi di un solido sistema di protezione e conoscere i pericoli del mercato specifico su cui si affacciano.

A proposito di differenze, non è da sottovalutare poi, l’aspetto culturale: la barriera linguistica può intervenire a complicare l’esperienza e la risoluzione di problemi come dispute o rimborsi.

Tutte queste problematiche sono sentite soprattutto dalle piccole imprese, che hanno minore accesso a risorse da impiegare in questo ambito. Si tratta quindi non tanto di inventare nuove soluzioni dal nulla, ma di renderle disponibili: è una questione di accessibilità.

Le nuove tecnologie e i loro vantaggi

L’adozione delle nuove soluzioni di pagamento non significa solamente risolvere i problemi di cui sopra, ma anche aprirsi a nuove opportunità. Riassumendo, ecco i 3 vantaggi chiave di innovare in questo ambito:

  1. Efficientare i pagamenti internazionali permette di aprirsi facilmente a nuovi mercati e adattarvisi in modo da attirare clienti.
  2. L’automazione implementata dalle soluzioni fintech velocizza l’elaborazione dei trasferimenti, evita errori umani e sistematizza la prevenzione delle frodi. Inoltre consente di risparmiare denaro, soprattutto sul lungo termine.
  3. Una maggiore trasparenza sui costi, le tempistiche e i tassi di cambio permette alle aziende di prevedere le proprie spese con maggiore accuratezza ed ottimizzarle.

Quali sono dunque queste soluzioni e che forma stanno prendendo? 

Nel settore bancario e dei pagamenti tradizionali, oggi si parla di funzionalità e servizi come:

  • Ottimizzazione dei tassi di cambio valute, ad esempio attraverso API che forniscano dati in tempo reale sui prezzi delle monete estere e l’effettiva applicazione del tasso desiderato.
  • Virtual account, per gestire in modo più efficiente i saldi virtuali dei propri clienti.
  • Local acquiring o intelligent routing, per poter fare affidamento su di una rete di banche locali al fine di gestire meglio i pagamenti verso un determinato paese.
  • Conti multivaluta, per non dover aprire più conti correnti destinati alla gestione di diverse valute.

Questi sono solo pezzi di possibili soluzioni, non ce n’è una definitiva.

In generale, i circuiti di pagamento più affermati stanno cominciando a costruire servizi ad hoc per il commercio internazionale. Tra questi, Swift ha lanciato nel 2017 Swift Global Payment Innovation, poi Swift Go e Payment Pre-validation che promettono passi avanti riguardo le tempistiche e la trasparenza. Il circuito inoltre sta studiando i possibili vantaggi delle CBDC in merito.

A proposito, è interessante notare come le istituzioni tradizionali si stiano avvicinando sempre di più alla blockchain

La blockchain e le stablecoin

I vantaggi della blockchain sono stati individuati soprattutto da fornitori di pagamenti digitali, banche digitali e gli emittenti di carte.

Visa, infatti, ha lanciato B2B Connect nel 2019, una soluzione che sfrutta la blockchain per facilitare transazioni tra le banche, senza richiedere una carta. Anche Mastercard Send si è unita al trend, fornendo pagamenti globali e istantanei grazie a una blockchain privata.

Ma perché i leader di mercato dei pagamenti digitali scelgono la blockchain, e come la utilizzano?

Innanzitutto, le transazioni su blockchain impiegano pochi minuti, richiedono commissioni molto basse e sono facilmente tracciabili. Inoltre possono essere eseguite in stablecoin, delle rappresentazioni su blockchain delle monete fiat. Queste, al contrario delle criptovalute, non sono particolarmente volatili, poiché replicano l’andamento del dollaro.

Così, basta inviare stablecoin e convertirle in fiat istantaneamente per non incorrere in oscillazioni di prezzo durante il pagamento.

L’ha capito anche Stripe, una delle maggiori fintech al mondo, che offre agli esercenti la possibilità di effettuare transazioni con la stablecoin USD Coin. Visa invece sta esplorando l’utilizzo di USDC e della rete Ethereum; mentre American Express collabora con Ripple dal 2017 per elaborare pagamenti internazionali B2B.  

Non è necessario, tuttavia, stringere partnership o abbonarsi a un servizio di pagamento costoso.

Puoi iniziare a sfruttare i vantaggi della blockchain per i pagamenti internazionali della tua azienda anche in modo più semplice. Creando un Account Business su Young Platform acquisti, invii e ricevi facilmente criptovalute, e in più accedi a diversi servizi pensati per le imprese.

Sull’account avrai tutte le operazioni sotto controllo e un servizio di supporto sempre disponibile. 

Contatta il team per maggiori informazioni a [email protected] 

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J.P. Morgan e Avalanche: un esperimento su blockchain per la gestione patrimoniale

Avalanche news: la collaborazione con JP Morgan

Il colosso J.P. Morgan sceglie una subnet di Avalanche per un esperimento su blockchain e il prezzo di AVAX fa +20%

Nelle ultime ore è uscita un’importante news su Avalanche che è stata scelta da Onyx, una business unit di J.P. Morgan che sviluppa prodotti finanziari utilizzando tecnologie all’avanguardia. 

In realtà il colosso finanziario si servirà di una subnet, una tecnologia inventata dell’ecosistema Avalanche, per offrire prodotti di gestione patrimoniale ai suoi clienti. Ecco i dettagli del progetto e l’impatto che la news ha avuto sul prezzo di AVAX.

Gestione patrimoniale 2.0 grazie ad Avalanche

Le ultime news su Avalanche ci dicono che il progetto in collaborazione con J.P. Morgan e la sua business unit Onyx è ancora in via di definizione. Per ora è stata presentata una proof-of-concept (PoC), una sorta di test che viene condotto per determinare se un prodotto, un’idea o servizio possa essere portato in una fase di commercializzazione. Questo PoC ha prodotto interessanti risultati dimostrando come la tecnologia blockchain, gli smart contract e la tokenizzazione possano automatizzare in modo efficace la gestione patrimoniale.

Invece che allocare il capitale su beni tradizionali, questo verrà consegnato a Onyx Digital Assets, che già gestisce asset tokenizzati per un valore compreso tra 1 e 2 miliardi di dollari al giorno. La business unit sfrutterà una serie di protocolli decentralizzati presenti su diverse blockchain per accedere agli asset, con lo scopo di rendere più efficiente la gestione patrimoniale.

L’effetto della news sul prezzo di AVAX

Quando è uscita la news AVAX si trovava già in gran forma, grazie ad una performance mensile registrata fino a quel momento del +90%. Nella giornata di ieri poi, in seguito alla pubblicazione della notizia, la crypto ha rotto la resistenza che la limitava registrando un +21% in poche ore e arrivando a quota 21$. Oggi poi il trend è continuato e nel punto di massimo AVAX ha toccato addirittura quota 24$.

Nonostante il dirompente rally rialzista degli ultimi giorni AVAX è ancora molto distante dal suo all-time high registrato a Novembre 2021, il punto più alto mai toccato dalla crypto si trova a 146$. Se sta valutando di accumularla puoi utilizzare l’acquisto ricorrente su Young Platform, in questo modo sarai meno esposto alla volatilità del suo prezzo.

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Bisogna precisare però che Onyx Digital Assets non sta operando sul network principale di Avalanche ma su una Evergreen subnet, cioè una blockchain secondaria creata per soddisfare le necessità dei player istituzionali coinvolti nel progetto. Cosa significa questo in parole povere? Che questa sotto-rete è stata costruita in modo da soddisfare le esigenze di J.P. Morgan, prevalentemente per quanto riguarda la privacy e la  gestione di commissioni e permessi. 

Il fatto che Avalanche sia in grado di creare blockchain personalizzabili su richiesta che sfruttano la sicurezza della rete principale potrebbe rendere il progetto appetibile, soprattutto per gli investitori istituzionali. Questo potrebbe essere solo il primo movimento di prezzo positivo di una lunga serie, chissà cosa succederà nel caso in cui altri istituzionali si affideranno alla rete di Emin Gün Sirer.

DZ Bank introduce servizi di custodia Blockchain per investitori di alto livello

logo DZ bank

DZ Bank AG, la terza maggiore istituzione finanziaria della Germania, ha ampliato i propri servizi con il lancio di una nuova piattaforma dedicata alla custodia di cripto assets. Basata su solide infrastrutture blockchain, questa iniziativa pone la banca in posizione di leader nel settore bancario tedesco per l’innovazione digitale.

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I dettagli sui nuovi servizi DZ Bank

Holger Meffert, alla guida del reparto Securities Services & Digital Custody di DZ Bank, ha evidenziato il potenziale rivoluzionario della DLT. “La nostra previsione è che la DLT sarà cruciale nei processi di mercato dei capitali nel prossimo decennio”, ha affermato, sottolineando la strategia a medio termine di integrare tale tecnologia con i processi di mercato esistenti.

La piattaforma di custodia si rivolge in particolare agli investitori istituzionali, proponendo titoli cripto avanzati, come il crypto bond di Siemens precedentemente gestito da DZ Bank. L’obiettivo a lungo termine è estendere l’offerta per permettere l’acquisto di criptovalute, incluso il Bitcoin, anche ai clienti privati.

DZ Bank ha già compiuto passi concreti verso queste nuove frontiere di servizi finanziari, iniziando dal depositare una richiesta per una licenza di custodia cripto presso la Federal Financial Supervisory Authority (BaFin) a giugno 2023.

Tendenze Cripto nelle Banche Tedesche

Cointelegraph ha recentemente messo in luce l’orientamento sempre più pro-cripto delle banche tedesche. Nonostante una regolamentazione severa, istituzioni finanziarie come la Deutsche WertpapierServiceBank (Dwpbank) e il DWS Group di Deutsche Bank stanno introducendo piattaforme e prodotti che permettono ai clienti di immergersi nel mondo degli asset digitali.

Commerzbank e DekaBank, altri nomi noti nel settore bancario, sono in attesa di ricevere l’approvazione della BaFin per le loro licenze di custodia cripto, dimostrando un crescente interesse verso l’incorporazione delle valute digitali nei loro servizi finanziari.

Adattamento e Innovazione Finanziaria

L’evoluzione nel campo delle criptovalute non è una semplice tendenza passeggera, ma una rivoluzione che sta ridefinendo il paesaggio finanziario globale. Sempre più istituzioni finanziarie riconoscono l’importanza di restare al passo con le innovazioni tecnologiche per non rimanere escluse da un mercato in rapido cambiamento. Banche storiche e nuovi attori del fintech stanno adottando soluzioni basate sulla blockchain per garantire che i loro servizi rimangano rilevanti, sicuri e competitivi.

La corsa per integrare le nuove tecnologie DLT e blockchain evidenzia un riconoscimento collettivo del loro potenziale trasformativo. L’impegno nel settore cripto da parte di giganti bancari tedeschi come DZ Bank AG, insieme agli sforzi di altre istituzioni, dimostra un cambio di paradigma. Questo non solo fornisce una maggiore legittimità alle valute digitali ma apre anche le porte a nuove possibilità per operazioni finanziarie più efficienti, trasparenti e decentralizzate. La partecipazione attiva e l’innovazione costante sono essenziali per qualsiasi istituzione che mira a mantenere una posizione di leader in un futuro finanziario sempre più digitalizzato.

Con ogni istituto che avanza verso l’integrazione della tecnologia cripto, il settore bancario nel suo insieme fa un passo avanti verso un’era finanziaria più inclusiva e innovativa. Nel contesto di un ambiente normativo in continua evoluzione e di un interesse crescente da parte degli investitori, il messaggio è chiaro: la blockchain è qui per restare, e per le istituzioni finanziarie, il momento di agire è adesso. I nuovi servizi di DZ Bank ne sono una prova. 

Crowdfunding in crypto: tutti i vantaggi e come fare

Crowdfunding in crypto: come funziona e i vantaggi

Come funziona il crowdfunding in crypto? Un innovativo modo di raccogliere capitale

Come funziona il crowdfunding in criptovalute? Si tratta di un modo nuovo per raccogliere capitale in un mondo in continua evoluzione. Questa tipologia di finanziamento sta diventando sempre più popolare negli ultimi anni, soprattutto per via della semplicità con la quale aziende o individui possono accedere a capitali o investire in startup in rapida crescita.

Le imprese che necessitano di un sostegno finanziario e gli individui che hanno bisogno di capitale per realizzare un progetto possono avvalersi dei servizi di una piattaforma di   crowdfunding in criptovalute. In questo modo possono intercettare un ampio gruppo di potenziali investitori senza dover fare affidamento su canali bancari tradizionali o su venture capital. In questo articolo esamineremo più da vicino cos’è il crowdfunding crypto e come funziona.

Cos’è e come funziona

Un crowdfunding in crypto è una tipologia di raccolta fondi che sfrutta, invece che la moneta fiat, le criptovalute come principale fonte di capitale. A differenza delle raccolte tradizionali, queste sono spesso effettuate senza l’intervento di intermediari o terze parti, e consentono quindi l’accesso diretto degli investitori.

Tale approccio accelera notevolmente il processo di raccolta fondi, oltre a renderlo, spesso, più sicuro e trasparente. Oggi, le startup possono sfruttare la tecnologia blockchain e i contratti intelligenti per raccogliere capitale in modo rapido ed efficiente senza essere rallentate dalle macchinose procedure in uso prima dell’era digitale. 

I vantaggi del crowdfunding in crypto

Il crowdfunding in criptovalute presenta una serie di vantaggi distinti rispetto ai metodi di finanziamento tradizionali. In primo luogo, è notevolmente più efficiente, rapido e flessibile, a patto che si faccia affidamento a un’infrastruttura affidabile. Questa efficienza è fondamentale sia per le aziende che cercano finanziamenti che per gli investitori.

In particolare, le aziende traggono beneficio dalla sicurezza offerta dagli smart contract, che sfruttano la trasparenza della blockchain per gestire in modo affidabile la raccolta di fondi. La blockchain registra in modo immutabile tutte le transazioni e i dettagli della raccolta fondi, garantendo una totale trasparenza. Questo consente agli investitori di monitorare in tempo reale l’uso dei fondi.

Inoltre, il crowdfunding in criptovalute offre un accesso globale agli investitori, superando le barriere geografiche tipiche del finanziamento tradizionale. Gli investitori sono incentivati e supportati nel processo di valutazione delle organizzazioni o dei progetti che desiderano finanziare, proprio come farebbero in un crowdfunding tradizionale ma disponendo di più informazioni che possono consultare in autonomia.

Le principali tipologie

Esistono diverse tipologie di crowdfunding in crypto, la più famosa ma anche la più bistrattata prende il nome di Initial Coin Offering (ICO). Questo tipo di raccolte fondi possono essere molto sicure e utili. Un esempio lampante è la ICO di Ethereum, che ha permesso ai primi supporters del progetto di Vitalik Buterin di investire nel progetto. Ovviamente però, quando nascono idee di successo, queste vengono sfruttate da tutti, anche da chi non ha buone intenzioni ma vuole semplicemente arricchirsi.

Alle ICO partecipano soltanto due tipologie di soggetti: la società e gli investitori. Inizialmente la startup che apre una raccolta fondi di questo tipo presenta il progetto agli investitori attraverso un Whitepaper, una specie di business plan riassuntivo. Inoltre è essenziale la presenza di un token che deve assumere una precisa funzione: ad esempio può dare diritto a una serie di servizi sul prodotto o a una parte dei futuri dividendi della società.

Dopo la nascita e il successivo declino delle ICO sono nate altre tipologie di crowdfunding in crypto, tra cui le IEO (Initial Exchange Offering).  Le IEO rappresentano un’evoluzione significativa del crowdfunding in criptovalute poiché sono gestite direttamente dalle piattaforme di scambio di criptovalute. La principale differenza rispetto alle ICO è la presenza di un exchange, che si occupa di amministrare il processo di crowdfunding. 

I vantaggi principali delle IEO includono:

  • Maggiore sicurezza: poiché le IEO sono gestite da piattaforme di scambio regolamentate, c’è una maggiore fiducia e sicurezza per gli investitori rispetto alle ICO, che spesso sono state associate a frodi e truffe;
  • Accesso a mercati: le IEO offrono un canale diretto agli investitori che utilizzano la piattaforma di scambio, consentendo alle startup di raggiungere una vasta base di utenti senza la necessità di costruire una propria rete di investitori;
  • Procedure semplificate: Le IEO semplificano il processo di partecipazione, poiché gli investitori possono utilizzare i fondi direttamente dal loro account sulla piattaforma di scambio, eliminando la necessità di creare un portafoglio digitale separato o di seguire procedure complesse;
  • Supporto tecnico: le piattaforme di scambio che ospitano le IEO forniscono spesso supporto tecnico e assistenza agli investitori e alle startup, riducendo il rischio di errori nell’acquisto delle criptovalute;
  • Regolamentazione: poiché le IEO sono ospitate su piattaforme regolamentate, esistono norme e procedure che contribuiscono a prevenire attività illecite o comportamenti fraudolenti, garantendo un certo grado di compliance con le leggi nazionali e internazionali;

Le Initial Exchange Offering offrono quindi una soluzione più sicura e conveniente per le startup che cercano di raccogliere fondi tramite criptovalute e per gli investitori che desiderano partecipare a tali progetti. Consentono di agire in modo rapido e trasparente grazie alle caratteristiche della tecnologia blockchain. 

Visita la pagina dedicata ai nostri servizi B2B per scoprire come possiamo supportare la crescita della tua azienda con i servizi legati alla blockchain e le criptovalute, oppure scrivi a [email protected].

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Cosa sono i Sub Account e a cosa servono?

sub account

La tua impresa ha un portafoglio crypto, o si occupa di trading? I Sub Account sono il miglior modo per gestire diverse strategie o delegare le attività

Scopri cosa sono i Sub Account di Young Platform e come sfruttarli per gestire al meglio il tuo portafoglio di criptovalute aziendale. 

Cosa sono i Sub Account?

In genere in una piattaforma di trading, un “Sub Account” (SA) è un tipo di conto subordinato ad uno principale, chiamato “Master Account” (MA).Il MA potrà così creare account secondari e segregati, ognuno dei quali potrà avere finalità di utilizzo differenti. 

Questa struttura è utilizzata per scopi diversi, ma di solito viene impostata per gestire i fondi o le attività in modo separato. Ecco soltanto alcune delle situazioni comuni in cui la funzionalità Sub-Account potrebbe tornare utile: 

  1. Gestione: possibilità di utilizzare i Sub account per separare i fondi destinati a diverse strategie di trading o a diversi mercati. Ad esempio, un trader potrebbe avere un SA per il day trading e un altro per gli investimenti a lungo termine.
  2. Controllo: i Sub Account consentono di monitorare separatamente le operazioni eseguite in diverse strategie o portafogli. Questo può semplificare la tenuta dei registri e la valutazione delle prestazioni.
  3. Rischio: i SA possono essere utilizzati per impostare limiti di rischio commisurati a diverse attività di trading. Ciò aiuta a evitare perdite eccessive su un account specifico.

In sostanza, i Sub Account offrono una maggiore flessibilità e controllo nella gestione dei fondi. Passiamo dunque ai vantaggi di scegliere il servizio di Young Platform.

I Sub Account di Young Platform Pro

La funzionalità è disponibile su richiesta e solo dalla versione Pro di Young Platform, dopodiché l’utilizzo è semplicissimo e intuitivo. Ma prima vediamo in cosa consiste.

Il Master Account ha pieni poteri di:

  • Depositare e prelevare fondi verso e da qualsiasi SA
  • Trasferire fondi tra i diversi account (gratuitamente, senza commissioni)
  • Visualizzare e gestire gli ordini dei SA
  • Controllare i saldi dei SA
  • Visualizzare le transazioni eseguite dai SA
  • Abilitare o disabilitare determinati pair di criptovalute per i singoli SA
  • Rimuovere SA
  • Reimpostare le password dei SA
  • Visualizzare la cronologia degli accessi degli SA

Inoltre, i Sub Account possono essere “Gestiti” o “Esterni”, dove il primo è la modalità dedicata al legale rappresentante della società che vuole utilizzare sia un MA che un SA, mentre il secondo è la modalità più adatta ai team. Nella modalità “Esterni”, il MA viene gestito dal legale rappresentante, mentre i SA possono essere dati in gestione a membri del team o collaboratori.

Il vantaggio di Young Platform è che puoi combinare questa funzionalità con altri servizi come il Bot Only Euro: in questo modo semplifichi la ricezione di criptovalute sul tuo account, senza impedirti di fare trading o acquisti ricorrenti.

Infatti, poiché il Bot Only Euro semplifica la gestione dei pagamenti in crypto convertendoli automaticamente in euro, questo può ostacolare un’attività di compravendita. Con i Sub Account è subito risolto: attivi il Bot su un account e con l’altro ti dedichi alla tua strategia sul mercato.

Vuoi saperne di più? Scrivi a [email protected], i nostri operatori ti contatteranno entro 48h.

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Le criptovalute in azienda: contabilità e aspetti fiscali per il 2023

tasse crypto aziende

La Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha chiarito alcune definizioni e pratiche fiscali. Ecco cosa cambia per le aziende che hanno abbracciato il settore criptovalute

Con la normativa in vigore per l’anno fiscale 2023, il focus è stato posto soprattutto sulle persone fisiche e le pratiche più comuni. 

In realtà le principali novità della legge ricadono anche sulla fiscalità aziendale: soprattutto a partire dal 2020 sono state sempre di più le società che hanno scelto di abbracciare il settore crypto in diversi modi. Da quelle che hanno già accettato pagamenti in crypto, a quelle che hanno deciso di orientarsi verso l’investimento in cripto-attività come Bitcoin o gli NFT, fino a quelle che hanno optato per l’integrazione della blockchain stessa nei loro servizi. 

Dunque come devono comportarsi queste aziende relativamente alle proprie cripto-attività? Ecco tutte le informazioni aggiornate al 2023.

Clicca sul seguente link per la Guida completa alla tassazione delle criptovalute in Italia

Criptovalute in azienda: la contabilizzazione in bilancio 

Per quanto riguarda la classificazione e contabilizzazione delle cripto-attività in ambito aziendale, non esistono ancora norme nazionali. Di conseguenza si fa riferimento ai principi contabili internazionali, e in particolare all’IFRS o IAS (International Accounting Standard).

Secondo l’interpretazione fornita dall’IFRS Interpretation Committee, le criptovalute “native”, quali Bitcoin ed ether non possono essere considerate né valute né strumenti finanziari.

Una diversa definizione, però, può essere utilizzata per alcune stablecoin, e in particolare per quelle collateralizzate da valute fiat o RWA riscattabili. Tali cripto-attività sembrano infatti soddisfare la definizione di strumento finanziario, sia secondo i principi IAS/IFRS, in quanto rappresenterebbero a tutti gli effetti un diritto contrattuale a riscattare la liquidità soggiacente.

In base a questi principi, le criptovalute vanno inserite sotto due voci: beni immateriali e rimanenze. 

I beni immateriali sono quelle attività che possono essere trasferite, date in licenza, vendute o scambiate in maniera indipendente; e quelle attività che derivano da diritti contrattuali o legali.

Le cripto-attività invece costituiscono rimanenze se sono destinate alla vendita.

Per quanto riguarda le stablecoin, è possibile che le imprese scelgano di classificarle in modo diverso in base alla loro valutazione dei rischi e dei benefici associati a tale classificazione. Quindi possono essere inserite come strumenti finanziari, secondo quanto argomentato sopra, oppure come rimanenze di strumenti finanziari se non sono ancora state contabilizzate come ricavi.

A questo punto resta da chiedersi se questi beni siano fiscalmente imponibili, e in che modo. A rispondere interviene l’articolo 32 della Legge di Bilancio del 2023.

Le imposte societarie sulle cripto-attività

Nell’ambito societario, le due imposte a cui sono soggette le imprese sono l’IRES e IRAP, rispettivamente l’Imposta sul Reddito delle Società e l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive.

Dalla normativa più recente si evince che la variazione nel valore delle cripto-attività non influisce sull’imponibile ai fini IRES e IRAP. La questione è diversa però quando si parla di plusvalenze. Infatti, “resta fermo che nel momento in cui le cripto-attività sono permutate con altri beni (incluse altre cripto-attività) o cedute in cambio di moneta avente corso legale, la differenza tra il corrispettivo incassato e il valore fiscale concorre alla formazione del reddito di periodo“.


In altre parole, fintantoché le cripto-attività in questione rimangono tali, e sono semplicemente custodite dall’azienda, non sono soggette a queste due tasse nonostante le loro variazioni di prezzo sul mercato.

Facciamo un esempio. Se la tua azienda ha acquistato 1 Bitcoin il 1 Febbraio, per un controvalore di 26.000€, al 31 Dicembre successivo il prezzo è diventato di 30.000€. Questo aumento di valore non è da considerarsi una plusvalenza se dal 1 Febbraio al 31 Dicembre 1 BTC è rimasto 1 BTC. Lo stesso vale nel caso il prezzo fosse diminuito: non sarebbe da considerarsi una minusvalenza realizzata.

Attenzione, ciò non toglie che le cripto-attività detenute non debbano essere incluse nel bilancio aziendale. Anche quelle che non hanno generato plusvalenze, vanno dichiarate e rese visibili all’Agenzia delle Entrate.

Quali sono invece i casi di impiego delle cripto-attività che possono risultare in plusvalenze, e che quindi valgono ai fini della tassazione IRES e IRAP?

  • Trasformazione in altri beni, ossia utilizzo di questi asset per qualsiasi acquisto
  • Trasformazione in NFT o altre cripto-attività;
  • Permuta in valuta fiat;
  • Utilizzo nello staking.

In tutti questi casi le eventuali plusvalenze o minusvalenze realizzate durante l’anno fiscale andranno a cumularsi con il reddito d’impresa.

Quanto spiegato in questo articolo riguarda le pratiche generali a cui le aziende che si sono avvicinate alle criptovalute devono porre attenzione, tuttavia non si esclude la possibilità di rivolgersi a un commercialista specializzato per analizzare il singolo caso da vicino ed evitare di incorrere in future sanzioni dannose per l’impresa. Se vuoi potrai chiedere supporto direttamente su Young Platform, nel nuovo portale dedicato, pensato per metterti in contatto diretto con i professionisti del settore.

Nel frattempo, la Legge di Bilancio del 2024 non ha introdotto alcuna novità in materia di criptovalute. Si attendono quindi maggiori specificazioni sulle definizioni e sugli aspetti contabili da parte dei governi.

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