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Come varierà il costo dei mutui a tasso variabile nei prossimi mesi? Per provare a prevederlo è necessario analizzare le principali previsioni su l’Euribor, il tasso di interesse europeo di riferimento
Cosa ci dicono le ultime previsione sull’Euribor, o Euro Interbank Offered Rate, ovvero il tasso d’interesse medio pagato dalle banche della zona euro per prestarsi, a vicenda, del denaro, nonché il riferimento per quanto riguarda i mutui a tasso variabile.
Negli ultimi mesi, le previsioni sull’Euribor, in particolare quelle a tre mesi, hanno attirato l’attenzione di molti esperti del settore finanziario, che hanno analizzato vari fattori per fornire previsioni sulle sue future fluttuazioni. A quanto si attestano, attualmente, le previsioni sull’Euribor per gli ultimi mesi del 2024?
Previsioni Euribor: cosa accadrà nel breve termine?
Il primo attore che ha fornito le sue previsioni sull’Euribor è, come auspicabile, l’Unione Europea, attraverso lo “Spring 2024 Economic Forecast”, un rapporto che analizza, in senso lato, la situazione economica Europa.
Nell’executive summary del documento, oltre ad una panoramica che mette in evidenza i dati più importanti per l’Unione come il tasso di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) e il tasso di inflazione, troviamo anche alcune previsione sull’Euribor e i fattori che lo influenzeranno.
Ovviamente, il futuro dell’Euribor è strettamente connesso alle decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) per quanto riguarda i tassi di interesse, già ridotti di 25 punti base a giugno e che attualmente si attestano al 4,25%. Secondo l’Unione questi raggiungeranno la soglia del 3,2% entro la fine dell’anno e quella del 2,5% per la fine del 2025.
Anche Chatham Financial si aspetta una decrescita dell’Euribor al 3% per i primi mesi dell’inizio del 2025 e al 2,7% entro la fine del prossimo anno.
Le previsioni sull’Euribor di Erste Group, una delle principali istituzioni finanziarie dell’Europa Centrale e Orientale, sono leggermente più ottimiste. L’istituto di credito, dopo il primo taglio dei tassi di interesse arrivato a giugno, si aspetta che l’Euribor raggiungerà quota 3% entro la fine dell’anno e che si attesterà al 2,6% entro luglio 2025.
Guardando agli ultimi mesi del 2025, le previsioni della maggioranza delle banche e istituzioni di credito sono simili. Tutti si aspettano una diminuzione dell’Euribor a tre mesi, con tassi che potrebbero scendere sotto il 3% dopo la prossima estate. Questi dati suggeriscono un allentamento delle politiche monetarie restrittive della BCE, probabilmente in risposta a un’inflazione più contenuta.
L’impatto sui mutui a tasso variabile
Perché le previsioni sull’Euribor sono importanti per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile o ha intenzione di farlo nel prossimo futuro? Perché il costo del mutuo varia proprio a seconda delle oscillazione di questo valore. Perciò una diminuzione dell’Euribor comporterebbe una riduzione delle rate mensili del mutuo, e consente quindi ai titolari di mutui a tasso variabile, di risparmiare.
Se vuoi approfondire questo argomento abbiamo scritto un articolo di blog dedicato al tasso variabile. Insomma, le previsioni per l’Euribor suggeriscono che ci attende una fase di mercato favorevole per i mutui a tasso variabile, dopo qualche anno di rate molto salate! Come anticipato nei paragrafi precedenti, questo trend è strettamente legato alle politiche della BCE e alle condizioni economiche globali. Per i mutuatari, queste informazioni sono cruciali per pianificare al meglio le proprie finanze e considerare eventuali passaggi a mutui a tasso fisso se si desidera maggiore stabilità.
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Le differenze tra i principali tassi di riferimento per i mutui: Eurirs, Euribor, e BCE. Come variano in relazione all’inflazione e come influiscono sul costo di un mutuo?
Il tasso di interesse sul mutuo è uno degli aspetti più importanti da considerare quando si decide di prendere in prestito del denaro. Per questo motivo comprendere le differenze tra Eurirs, Euribor, e i tassi della BCE può fare una grande differenza nella scelta del finanziamento più adatto.
Vediamo nel dettaglio come funzionano questi tassi, come variano e qual è l’influenza su di essi dell’inflazione.
Euribor: i mutui a tasso variabile
L’Euribor, o Euro Interbank Offered Rate, è il tasso d’interesse medio pagato dalle banche della zona euro per prestarsi, a vicenda, del denaro. O, in parole semplici, rappresenta il costo del denaro nell’Eurozona in un determinato momento. L’Euribor viene calcolato giornalmente dalla federazione bancaria europea, attraverso la media ponderata dei tassi di interesse delle banche più attive dell’area euro.Questo indice varia giornalmente e può avere diverse durate di riferimento, da un giorno fino a 12 mesi. Ad esempio, il tasso Euribor a tre mesi era del 3.7% il 10 luglio 2024.
Ma cosa centra con i mutui? Il tasso di interesse Euribor è il benchmark (o riferimento) utilizzato per calcolare l’interesse di prodotti finanziari come prestiti personali, mutui e depositi bancari a tasso variabile. In altre parole, le rate che chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile deve pagare variano in modo direttamente proporzionale all’Euribor, se questo scende diventano più economiche.
Eurirs: i mutui a tasso fisso
L’Eurirs (Euro Interest Rate Swap), invece, è il tasso di riferimento per i mutui a tasso fisso. Così come l’Euribor rappresenta il costo a cui le banche, e gli altri istituti di credito europei, prendono in prestito del denaro tra di loro ad un costo prefissato.L’Eurirs è calcolato quotidianamente dalla Federazione Bancaria Europea e varia a seconda della durata del finanziamento. Più lungo è il periodo, più alto sarà il tasso applicato. Ad esempio, al 10 luglio 2024, i tassi Eurirs per un mutuo di 20 anni erano al 3.6%.
La stagione caratterizzata da politiche restrittive portata avanti dalle principali banche centrali sembra vicina alla conclusione. La riduzione dei tassi di interesse, già iniziata in Europa e imminente negli USA secondo diversi esperti, potrebbe agevolare gli asset più volatili come le azioni e le criptovalute. Se pensi che possa essere il momento giusto per esporsi agli asset digitali, puoi farlo attraverso la nostra app!
Veniamo, infine, ai tassi di interesse della BCE, quelli di cui si sente parlare più spesso, soprattutto dal 2021 in poi, in quanto sono stati alzati per contrastare l’inflazione. Questi vengono decisi mensilmente dalla Banca Centrale Europea e rappresentano il tasso al quale le banche commerciali possono prendere in prestito denaro dalla stessa. Per capire la differenza con i tassi sui mutui precedenti, i tassi di interesse della BCE possono essere interpretati come il “prezzo all’ingrosso” del denaro per le banche europee.
Per capire come questi variano non possiamo, però, tralasciare l’inflazione, un fenomeno economico che rappresenta l’aumento generale dei prezzi nel tempo, e che riduce il potere d’acquisto delle valute.
Ma perché l’inflazione influisce sui tassi d’interesse? Il rapporto tra questi due valore non è diretto, i tassi di interesse non variano automaticamente in relazione all’inflazione, dato che vengono decisi dalla BCE. Tuttavia, le banche centrali del mondo intervengono quando il costo del denaro raggiunge livelli preoccupanti, nella maggior parte dei casi alzandoli.
In conclusione, Scegliere il mutuo giusto richiede una buona comprensione dei diversi tassi di riferimento e delle loro variazioni. L’Eurirs offre stabilità per i mutui a tasso fisso, mentre l’Euribor rappresenta la variabilità per i mutui a tasso variabile. Il tasso BCE influisce direttamente sul costo del denaro a breve termine, e l’inflazione gioca un ruolo cruciale nell’economia, influenzando tutti i tassi di interesse.
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Cos’è e come si calcola l’interesse composto? Come cresce il capitale investito negli anni.
Che cos’è l’interesse composto e come si calcola? Un concetto finanziario sul quale si è espresso addirittura Albert Einstein, definendolo “l’ottava meraviglia del mondo”, nonché il faro di due leggende dei mercati: Warren Buffet e Charlie Munger. Nonostante sia abbastanza semplice da comprendere, in molti non conoscono il funzionamento e in che modo varia il capitale investito se si applica questa magica formula matematica.
Per definire l’interesse composto, in breve, si può dire che è il rendimento percentuale che si riceve su un importo il quale è frutto di un interesse guadagnato in precedenza. Insomma, è una sorta di interesse sugli interessi. Se dopo aver letto la definizione hai ancora dei dubbi non ti preoccupare, una volta che sarai arrivato alla fine dell’articolo, soprattutto grazie agli esempi pratici, saprai esattamente cos’è l’interesse composto e come si calcola.
Che cos’è l’interesse composto?
Per comprendere cos’è e come funziona l’interesse composto, possiamo iniziare dicendo che ti consente di guadagnare interessi non solo sul capitale che hai investito, ma anche sui rendimenti che accumuli nel tempo. Questo, però, accade soltanto nel caso in cui reinvesta i profitti che generi.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’interesse composto può essere applicato anche nel caso in cui si decida di investire il proprio capitale in uno strumento finanziario diverso da quello scelto in origine. Ad esempio, se hai registrato un profitto di 1.100 euro depositando, per tre anni, 10.000 euro nel conto deposito offerto della tua banca e decidi di cambiare rotta preferendo, in un dato momento, il mercato azionario, il tuo capitale crescerà comunque seguendo le logiche dell’interesse composto, a patto che tu reinvesta i profitti generati.
Interesse composto: come si calcola?
Ora che sai, almeno in parte, cos’è l’interesse composto e come funziona, possiamo affrontare qualche esempio pratico per fissare il più possibile questo importante concetto finanziario. Per farlo ci serviremo dello scenario ipotizzato nel paragrafo precedente.
Immaginiamo, dunque, che tu abbia investito 10.000 euro in un conto deposito che garantisce un rendimento del 5% all’anno e che distribuisce i profitti generati annualmente. Ti potresti chiedere perché è importante specificare quando il conto deposito distribuisce i profitti a chi lo utilizza. Quando si parla di interesse composto, la variabile tempo, rappresentata dalla frequenza, è fondamentale. Ma vedremo anche questo nell’esempio pratico qui sotto.
Al termine dei primi 365 giorni il tuo capitale sarà diventato di 10.500€, dato che si sommeranno 500€ ai 10.000€ di partenza, ovvero il suo 5%. Fino qui è tutto molto semplice e la magia dell’interesse composto non è ancora stata “evocata”.
Analizziamo ora le performance per il secondo anno, il cui punto di partenza sarà di 10.500€ e non più 10.000€. Durante il secondo anno, grazie all’interesse composto, guadagnerai 525€ (10.500 * 5%), 25€ in più rispetto a quello precedente e il tuo capitale totale diventerà pari a 11.025€.
Se vogliamo comprendere che cos’è l’interesse composto è ancora più efficace analizzare la questione in termini percentuali. Mettiamo caso che, non essendo ancora a conoscenza della formula matematica per calcolare l’interesse composto, tu decida, per stimare il possibile ritorno dei suoi investimenti per due anni, di raddoppiare l’interesse “di base” garantito annualmente.
Capitale totale per investimento biennale (non composto): 10.000€ + 1.000€ = 11.000€
Cambia qualcosa rispetto al calcolo effettuato utilizzando l’interesse composto e quindi partendo dall’assunto che si siano reinvestiti i profitti generati il primo anno?
La risposta è sì, anche se la differenza è piuttosto lieve:
11.025€ – 11.000€ = 25€
Invece che registrare un rendimento del 10%, questo, in percentuale, è stato del 10.25%. Ciò significa che reinvestendo il tuo capitale iniziale e i profitti generati guadagni, in questo caso specifico, avresti guadagnato 25 euro in più. Questa cifra però diventa sempre più grande al variare di alcuni parametri, come il tempo o la percentuale di ritorno sull’investimento. Se, per esempio, tu decidessi restare investito nello stesso strumento finanziario per vent’anni senza prelevare i profitti, i 10.000€ iniziali si trasformerebbero in 26.500$.
La magia dell’interesse composto diventa ancora più evidente nel caso in cui sia possibile ottenere un ritorno più alto sugli investimenti. Se, per esempio, riuscissi a registrare un 10% all’anno con un capitale iniziale sempre pari a 10.000€, dopo vent’anni ti troveresti con un gruzzolo di circa 67.000$.
Quanto hai appena letto rende bene l’idea di come può crescere il capitale investito negli anni. A prescindere da quanto sia “importante” la somma iniziale. Per questo motivo, farlo può essere una scelta saggia, soprattutto se l’alternativa è lasciare il proprio denaro “sotto il materasso” o sul conto in banca alla mercea dell’inflazione. Se pensi che sia arrivato il momento di iniziare e vuoi farlo attraverso una asset class innovativa e all’avanguardia puoi iniziare a esplorare il mondo crypto, magari iniziando da Bitcoin.
Nel paragrafo precedente abbiamo anticipato che il tempo è una variabile molto importante quando si parla di interesse composto. Questo si manifesta in diversi modi, in primis con la frequenza di compounding, ovvero ogni quanto tempo si ricevono i profitti ed è quindi possibile reinvestire. Per quanto riguarda un investimento in azioni, criptovalute o strumenti finanziari come gli ETF, questo processo è praticamente automatico, principalmente perché, solitamente, si holdano per lunghi periodi di tempo senza prelevare dal capitale i profitti generati annualmente.
Ovviamente, uno dei parametri che influenza maggiormente l’interesse composto è il tasso di interesse. Questo varia notevolmente a seconda del tipo di asset che si sceglie. Per esempio, se si scelgono delle obbligazioni (o degli strumenti finanziari che si basano su questi) il rendimento sarà garantito e, praticamente, sicuro e verrà redistribuito in una data certa. Al contrario, è impossibile calcolare, in anticipo, l’interesse composto sulle azioni o sulle crypto, perchè non si conosce il rendimento che si otterrà alla fine dell’investimento.
Interesse composto: la formula
Per concludere questo articolo, ora che sappiamo cos’è l’interesse composto e come si calcola, possiamo analizzare la formula e applicarla a qualche caso specifico.
A = P*(1+ r/n)nt
Dove:
A è il valore futuro;
P è il capitale;
r è il tasso di interesse;
n è il la frequenza di erogazione;
t è il tempo calcolato in anni.
Sebbene questa formula sia quella universalmente riconosciuta, ne esiste una più intuitiva per calcolare l’interesse composto su un investimento. Applichiamola direttamente all’esempio pratico che abbiamo affrontato nei paragrafi precedenti:
(Capitale totale – Capitale iniziale) / Capitale iniziale
(11.025 – 10.000) / 10.000 = 9,1025 = 10,25%
Come puoi notare dalla formula che trovi qui sopra, puoi ricavare l’interesse composto dividendo il surplus che hai ottenuto dopo un tempo t dall’inizio del tuo investimento, in questo caso due anni, per il capitale iniziale.
In conclusione, l’interesse composto è, in parole semplici, l’interesse sugli interessi, una misura fondamentale per stimare i rendimenti futuri, utilizzata da chiunque operi sui mercati finanziari. Ora che sai che cos’è l’interesse composto e come si calcola, non ti resta che iniziare ad esplorare l’altrettanto magico mondo delle crypto.
È possibile ottenere prestiti senza una busta paga e senza un garante? Ecco tutte le cose da sapere e i requisiti
Ottenere prestiti senza busta paga e senza garante è, davvero, possibile. Ovviamente ci sono dei requisiti da soddisfare per ricevere accedervi, ma ottenere un muto o un finanziamento senza garanzie non è così difficile come si potrebbe pensare.
Anche conosciuti come prestiti senza reddito o prestiti senza garanzie, queste sono forme di finanziamento in cui il richiedente non è tenuto a, o comunque non può, fornire una busta paga o altre prove di reddito per ottenere quanto richiesto. I prestiti senza busta paga (e anche senza garante) infatti, sono utilizzati spesso da chi non ha una stabilità lavorativa o in generale non è in grado di fornire la documentazione finanziaria tradizionalmente richiesta in questi frangenti
Prestiti senza busta paga: come ottenerli? Requisiti
Nel processo di richiesta di un prestito solitamente sono domandati vari documenti, tra cui la busta paga, che attesta la posizione lavorativa del richiedente e garantisce la capacità di restituire l’importo. Tuttavia, nel caso in cui il richiedente non la possieda le banche possono richiedere la presenza di un garante, ossia una figura che si impegna al rimborso nel caso in cui il richiedente non sia in grado di farlo.
Come? Una delle modalità ammesse è ad esempio quella della fideiussione con beneficio di escussione. Si tratta di una garanzia personale con cui il fideiussore si impegna a rimborsare,attraverso il suo patrimonio, la cifra ottenuta dal terzo per il quale svolge il ruolo di garante in caso di inadempienza.
In linea generale, un garante deve percepire un reddito dimostrabile e soprattutto giudicato sufficiente per coprire eventuali insolvenze e non deve inoltre essere iscritto al Crif come cattivo pagatore. La banca prende in esame anche il patrimonio del soggetto, in particolar modo i suoi beni immobiliari, sebbene non vengano considerati fra i requisiti come garanzia accessoria.
Anche la presenza di un canone di locazione (un semplice affitto) per immobile di proprietà di chi richiede la cifra può essere uno dei requisiti per ottenere prestiti senza busta paga.
Per richiedere somme elevate, invece, possono essere necessarie delle garanzie ulteriori, come ad esempio la presenza di un cointestatario assieme al quale avanzare richiesta. Valutata, sempre soprattutto in questi casi, anche la possibilità di ipotecare un immobile (di proprietà). In entrambi i casi, le tempistiche per richiedere e ottenere prestiti senza busta paga sono, di norma, più lunghe rispetto a quelle delle domande tradizionali. Inoltre, vale la pena di notare che le garanzie ipotecarie o pignoratizie sono gravate da spese burocratiche elevate, che spesso arrivano anche a superare o comunque ad eguagliare l’importo richiesto.
Se ti interessa il mondo crypto, sappi che esistono anche prestiti collegati al settore e li affronteremo nel prossimo nel prossimo paragrafo.
Prestiti senza busta paga e senza garante: requisiti
Anche chi non ha né una prova finanziaria di reddito né un garante può tentare di richiedere somme di denaro agli istituti di credito. Esistono diversi tipi di prestiti senza busta paga e senza garante, tra cui:
Prestito d’onore: si rivolge solo ed esclusivamente a studenti di scuole medie secondarie oppure a universitari e ha l’obiettivo di garantire il completamento del ciclo di studi. Fra i requisiti per ottenerlo c’è sicuramente quello della media scolastica elevata oltre che la presenza di una convenzione fra la scuola/università e l’istituto di credito propenso ad erogare questa tipologia di prestito.
Prestiti garantiti dagli enti pubblici: spesso prendono vita da fondi nazionali o europei e possono essere anche a fondo perduto. Hanno l’obiettivo di sostenere le fasce più deboli della popolazione permettendogli di avviare progetti imprenditoriali in grado di generare entrate.
Prestiti decentralizzati: lending and borrowing crypto
Negli ultimi anni si è affermata una nuova tipologia di prestiti che funzionano, di fatto, anche se non si fornisce una busta paga o non si indica un garante. La piattaforma di riferimento è, in questo senso, Aave, un’applicazione decentralizzata costruita sulla blockchain di Ethereum, leader nel settore del lending and borrowing decentralizzato.
Su Aave tutto è regolato dagli smart contract, contratti intelligenti che svolgono le mansioni che, nel sistema finanziario tradizionale, sono affidate alle banche o ad altri istituti di credito. Come già anticipato, per richiedere un prestito su Aave, non serve né una busta paga né, tantomeno, un garante, ma il funzionamento dell’intero sistema è garantito dal collaterale in crypto depositato dagli utenti stessi. Puoi approfondire il funzionamento di questa innovativa piattaforma di finanza decentralizzata (DeFi) nel nostro articolo dedicato ad Aave.
Se, invece, ti consideri una persona più pragmatica e vuoi passare subito all’azione, puoi acquistare il token AAVE direttamente su Young Platform.
Ecco dunque le maggiori opzioni disponibili sul tavolo e i requisiti necessari. Quando si sceglie di richiedere prestiti senza busta paga e senza garante, però, la cautela è d’obbligo. Le truffe sono sempre dietro l’angolo e affidarsi a istituti riconosciuti è sempre la soluzione più sicura.
L’aggiornamento della funzionalità Profit and Loss (P&L) di Young Platform è stata progettata per offrirti una visione chiara e dettagliata della performance del tuo portafoglio di criptovalute.
In questo articolo, ti spiegheremo tutte le peculiarità che rendono la funzionalità Profit and Loss uno strumento essenziale per monitorare e analizzare i tuoi profitti e perdite.
Cos’è la funzionalità Profit and Loss?
La funzionalità P&L è il barometro del tuo portafoglio di criptovalute. Puoi visualizzare la performance complessiva del wallet, dai guadagni realizzati a quelli potenziali, in modo intuitivo. Questo ti aiuta a prendere decisioni più informate, impostando ordini in base ai dati presentati in semplici grafici a torta, facendoti risparmiare tempo.
Il Profit and Loss si trova all’interno della sezione Analytics. Grazie a un pratico menu, potrai visualizzare rapidamente dati e grafici, cliccando sulle rispettive icone. Analizziamo dunque tutte le nuove sezioni.
Il rendimento totale è il fulcro della funzionalità Profit and Loss. Ti mostra la somma complessiva dei tuoi profitti e delle tue perdite, sia in termini percentuali, sia monetari (€). Questa funzione considera tutte le variazioni di valore delle tue crypto, quindi sia i guadagni e le perdite realizzati che potenziali.
Per “potenziali” si intende il controvalore delle criptovalute che possiedi ma che non hai ancora convertito in euro. Solo nel caso in cui le vendessi, quel profitto o perdita diventerebbe “realizzato”. I valori qui mostrati sono già al netto delle commissioni.
Nel caso in cui tu avessi solo depositato solo fiat senza eseguire ordini, i valori qui riportati risulterebbero zero.
Invece, se avessi depositato crypto, vedrai registrarsi profitti o perdite al variare del prezzo.
La suddivisione in categorie, nella sezione immediatamente sottostante, mostra come il tuo capitale è distribuito tra diversestrategie: Principale (quindi spot), Salvadanai e Smart Trades. In questo caso, si tratta del profitto potenziale complessivo delle tue crypto. In un colpo d’occhio, sai quale strategia sta dando i maggiori risultati.
La suddivisione in categorie, mostra come il tuo capitale è distribuito tra diverse strategie: Principale, Salvadanai e Smart Trades. In un colpo d’occhio, sai quale strategia sta dando i maggiori risultati.
Analisi dei Volumi
Monitora i volumi del tuo portafoglio seguendo i depositi, i prelievi e gli ordini di acquisto, vendita e scambio. Puoi selezionare il mese e la categoria di transazioni che desideri visualizzare nel grafico, per avere un controllo completo sulle tue operazioni.
Allocazione Crypto
Il grafico di distribuzione delle criptovalute mostra la suddivisione percentuale del tuo portafoglio tra le diverse criptovalute possedute. Ogni segmento del grafico rappresenta una specifica criptovaluta, evidenziando la sua proporzione rispetto al totale del portafoglio. Questo consente di visualizzare rapidamente quali criptovalute costituiscono la parte più significativa del tuo portafoglio complessivo, e di valutare se aggiungere o spostare del capitale in base a quelle che stanno generando un guadagno o una perdita.
Transazioni
Riassume il totale dei volumi di transazione. Questo riepilogo è utile per valutare l’eventuale upgrade a un Livello di verifica dell’identità superiore, oppure l’iscrizione a un Club che prevede una scontistica sulle commissioni adatta alle nostre esigenze.
Distribuzione del Saldo
Il grafico di distribuzione del saldo su strategie diverse mostra come il capitale del tuo portafoglio è allocato tra differenti strategie. Ogni segmento del grafico rappresenta una specifica strategia, evidenziando la sua proporzione rispetto al totale del saldo. Questo permette di visualizzare rapidamente quali strategie costituiscono la parte più significativa del tuo portafoglio, facilitando l’analisi e la gestione della diversificazione, del rischio e dei rendimenti associati a ciascuna strategia.
Diversificazione del portafoglio
Il grafico mostra la suddivisione del tuo capitale tra euro, criptovalute e stablecoin. Ogni segmento del grafico rappresenta una di queste categorie, evidenziando la loro proporzione rispetto al totale del portafoglio. Le criptovalute sono soggette a volatilità e possono variare significativamente di valore, mentre le stablecoin tendono ad avere un valore stabile poiché sono ancorate a una valuta a corso legale o a un bene fisico come l’oro.
Definizioni ed esempi
Per capire meglio gli effettivi profitti e perdite, oppure, in linea generale, se le decisioni prese si sono rivelate vincenti, occorre soffermarci su alcune parole chiave.
Profitto potenziale
Il profitto (o perdita) potenziale indica la crescita o la decrescita del valore delle criptovalute nel portafoglio, calcolato sulla differenza tra il prezzo di acquisto o deposito e il loro valore attuale. Se vendute o convertite, tale profitto (o perdita) diventa “realizzato” al netto delle commissioni.
Esempio:
Acquisti 0.5 BTC a 15,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
Il valore attuale di 0.5 BTC è 17,500 EUR (35,000 EUR per 1 BTC).
Il profitto o la perdita totale generati dal portafoglio attraverso transazioni di vendita o conversione, calcolato sulla base del prezzo di acquisto e di vendita delle criptovalute al momento delle operazioni. Le commissioni di compravendita sono incluse nel calcolo come perdita.
Esempio:
Acquisti 0.5 BTC a 15,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
Vendi 0.5 BTC a 17,500 EUR (35,000 EUR per 1 BTC).
Il prezzo di acquisto rappresenta il costo effettivo sostenuto per comprare una criptovaluta, includendo solo quelle acquistate tramite Young Platform e non quelle depositate o prelevate da/verso wallet esterni.
Esempio:
Acquisti 0.4 BTC a 12,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
Depositi 0.3 BTC già nel tuo wallet a 9,600 EUR (32,000 EUR per 1 BTC) (questo non è incluso nel calcolo del prezzo di acquisto).
Prezzo di acquisto considerato solo per BTC acquistati su Young Platform = 30,000 EUR per 1 BTC.
Prezzo medio
Il prezzomedio di acquisto è calcolato usando una metodologia LIFO (Last In, First Out). Si assume che le unità vendute o prelevate siano le ultime acquistate o depositate, con variazioni del prezzo medio degli asset ad ogni transazione.
Esempio:
Caso 1: solo acquisti
Acquisti 0.3 BTC a 9,000 EUR (30,000 EUR per 1 BTC).
Acquisti 0.2 BTC a 7,000 EUR (35,000 EUR per 1 BTC).
Prezzo medio iniziale = (9,000 EUR + 7,000 EUR) ÷ 0.5 BTC = 32,000 EUR per 1 BTC.
Caso 2: vendita (calcolo metodo LIFO)
Vendi 0.3 BTC.
BTC venduto a 35,000 EUR per 1 BTC (0.2 BTC = 7,000 EUR) e parte a 30,000 EUR per BTC (0.1 BTC = 3,000 EUR).
Prezzo medio rimanente dopo la vendita = (9,000 EUR – 3,000 EUR) / 0.2 BTC = 30,000 EUR per BTC.
Caso 3: nuovi acquisti
Acquisti 0.4 BTC a 16,000 EUR (40,000 EUR per BTC).
Prezzo medio aggiornato = (6,000 EUR + 16,000 EUR) / 0.6 BTC = 36,667 EUR per BTC.
Caso 4: vendita successiva
Vendi 0.3 BTC.
BTC venduto a 40,000 EUR per BTC (0.3 BTC = 12,000 EUR).
Prezzo medio rimanente = (6,000 EUR + 4,000 EUR) / 0.3 BTC = 33,333 EUR per BTC.
Caso 5: depositi e prelievi
Depositi 0.3 BTC a 9,600 EUR (32,000 EUR per BTC).
Prezzo medio aggiornato = (6,000 EUR + 9,600 EUR) / 0.6 BTC = 26,000 EUR per BTC.
Prelevi 0.3 BTC.
BTC prelevato a 32,000 EUR per BTC (0.3 BTC = 9,600 EUR).
Prezzo medio rimanente = (6,000 EUR) / 0.3 BTC = 20,000 EUR per BTC.
Conclusione
Con l’aggiornamento della funzionalità Profit and Loss di Young Platform, il monitoraggio e l’analisi delle performance delle tue criptovalute è più semplice e accessibile. Grazie ai grafici interattivi puoi tenere sotto controllo i tuoi profitti e le tue perdite in modo chiaro e intuitivo. Non importa se sei un principiante o un esperto del mondo crypto, questa nuova funzione ti aiuterà a gestire meglio il tuo portafoglio e a prendere decisioni più informate.
La compilazione del Quadro RW criptovalute e il versamento dell’F24 sono due passaggi essenziali per mettersi in regola con il fisco italiano. Ecco cosa fare.
Nel 2024, l’Agenzia delle Entrate ha modificato il Quadro RW del Modello Redditi Persone Fisiche, introducendo una sezione dedicata alle criptovalute. Questo articolo è rivolto sia a coloro che si trovano ad affrontare per la prima volta la compilazione del Quadro RW, sia a chi l’ha già fatto ma desidera comprendere le novità introdotte quest’anno. Si tratta di una guida passo-passo, volta a spiegare in modo chiaro e semplice come compilare il Quadro RW e come procedere con il pagamento dell’F24.
articolo aggiornato il 07/06
Criptovalute sul fronte fiscale italiano
In Italia, la detenzione di cripto-attività ai fini fiscali segue regole ben precise che possono essere assolte con specifica documentazione.
Il Quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche, per il calcolo e il pagamento dell’imposta di bollo sulle cripto-attività. Questo obbligo riguarda tutti coloro che possiedono criptovalute, indipendentemente se comprate, vendute e mantenute su exchange italiani o esteri.
Il Quadro RTdel modello Redditi Persone Fisiche, per la dichiarazione delle plusvalenze e delle minusvalenze e per il pagamento dell’imposta su eventuali capital gain.
Preparazione dei dati per la Dichiarazione Fiscale con i Report
Prima di iniziare, è fondamentale avere a disposizione il Report Fiscale di Young Platform, o un documento equivalente di qualsiasi altro exchange dove gestisci le tue criptovalute o NFT.
Inoltre, devi scaricare la ricevuta di pagamento dell’Imposta di Bollo dal tuo account exchange, se le piattaforme che utilizzi (come Young Platform) la hanno già pagata per te. Il Report Fiscale e la ricevuta sono essenziali per la compilazione del Quadro RW criptovalute.
NB. “IC” e “imposta di bollo” sono la medesima cosa: viene chiamata IC quando a saldare il debito è direttamente l’utente, mentre “imposta di bollo” quando il pagamento viene effettuato dall’exchange.
App: sezione Profilo > Pagamenti e Gift Card > Imposta di bollo
Preparazione dei dati per la Dichiarazione Fiscale senza i Report
Nel caso in cui le piattaforme in uso non forniscano automaticamente i dati necessari, ecco i passaggi che dovrai seguire per calcolare correttamente le informazioni richieste:
Inventario delle criptovalute: elenco della quantità di ogni criptovaluta che hai acquistato, detenuto o venduto nel corso del 2023.
Prezzo di acquisto: se hai acquistato criptovalute nel 2023, registra il prezzo pagato al momento dell’acquisto. Per multiple transazioni di acquisto della stessa criptovaluta, utilizza il prezzo dell’ultima transazione effettuata nel 2023.
Valore di mercato al 1 Gennaio: se le criptovalute sono state acquistate in anni precedenti al 2023, annota il loro prezzo di mercato al 1 gennaio 2023.
Prezzo di vendita: se hai venduto criptovalute nel 2023, documenta il prezzo di vendita. Per multiple transazioni di vendita della stessa criptovaluta, utilizza il prezzo dell’ultima transazione effettuata nel 2023.
Valutazione di fine anno: Per le criptovalute non vendute nel 2023, registra il prezzo di mercato al 31 dicembre 2023.
Calcolo del valore totale: moltiplica il prezzo di vendita o il valore di mercato al 31 dicembre per la quantità di ogni criptovaluta per ottenere il valore totale di quella specifica criptovaluta.
Calcolo del valore del Portafoglio: somma i valori di tutte le criptovalute per determinare il valore complessivo del tuo portafoglio.
Questi calcoli ti permetteranno di determinare accuratamente il valore del tuo portafoglio di criptovalute per ladichiarazione fiscale.
Tieni presente che l’obbligo di compilare il Quadro RW permane anche se hai venduto tutte le tue criptovalute nel 2023.
Compilazione del Quadro RW criptovalute step by step
Ora che abbiamo chiaro il contesto, vediamo come compilare il famigerato Quadro RW per le nostre criptovalute. Lo trovi nel Modello Persone Fisiche nel fascicolo II.
Prima di tutto, è utile sapere che per facilitare la compilazione e rendere più accurato il calcolo dell’Imposta di Bollo, si raccomanda di dedicare una riga distinta per ciascun wallet nel quadro RW (RW1, RW2, RW3 …).
Tieni presente che questo articolo è stato redatto a titolo di esempio e non costituisce una soluzione unica per tutti i contribuenti. Si consiglia sempre di consultare un commercialista per valutare il proprio caso e ricevere indicazioni specifiche.
Di seguito sono indicate solo le Colonne che vanno compilate. Verranno invece saltate tutte le Colonne che vanno lasciate vuote.
Colonna 1 – Codice titolo possesso: indica “1” per segnalare la proprietà delle criptovalute.
Colonna 2 – Tipo contribuente: indicare “2” per segnalare che sei il titolare effettivo. NB. A volte il sito dell’Agenzia delle Entrate non fa procedere inserendo questo valore. In questo caso, non inserirlo.
Colonna 3 – Codice individuazione bene: qui va inserito il codice “21”, che corrisponde a “Cripto-attività”, introdotto per la prima volta quest’anno. Fino all’anno fiscale 2022 andava invece inserito il codice “14” che corrispondeva alle “Altre attività estere di natura finanziaria e valute virtuali”.
Colonna 5 – Quota di possesso: devi indicare “100” se sei l’unico proprietario al 100% delle criptovalute. Qualora vi siano più proprietari, qui va inserita la tua quota percentuale.
Colonna 6 – Criterio determinazione del valore: inserisci “1” per dichiarare che il valore di riferimento è il valore di mercato. Il valore di mercato va usato se hai acquistato le tue criptovalute nel 2022 e le hai mantenute nel 2023. Invece, se il valore che inserisci è relativo al costo di acquisto della criptovaluta che hai fatto nel 2023, inserisci il codice “4”.
Colonna 7 – Valore iniziale: qui dovrai indicare il valore delle tue criptovalute all’inizio dell’anno (1 gennaio) se hai inserito il codice “1” nella Colonna 6.
Colonna 8 – Valore finale: qui dovrai indicare il valore delle tue criptovalute alla fine dell’anno fiscale (31 dicembre) se hai inserito il codice “1” nella Colonna 6. Significa che possiedi ancora le tue criptovalute e non le hai mai vendute nel 2023. Oppure inserisci il valore alla data di vendita, se hai indicato il codice “4” nella Colonna 6. Se hai venduto le tue criptovalute in più transazioni durante il 2023, inserisci il prezzo dell’ultimo ordine di vendita.
Colonna 10 – Giorni (IVAFE-IC): inserisci il numero di giorni – nell’anno fiscale 2023 – in cui hai mantenuto le criptovalute che stai dichiarando. Per facilitare la compilazione, controlla la data di acquisto e l’eventuale data di vendita. Se hai venduto in più transazioni, calcola la mediana dei giorni in cui le hai detenute. Ad esempio, se hai comprato 1.000€ di BTC il 1 gennaio 2023 e ne hai venduti 500€ il 30/01/23, 100€ il 29/02/23 e 400€ il 31/08/23, la mediana dei giorni di detenzione è 58 giorni. Se possiedi le criptovalute da prima del 1 gennaio 2023 e non le hai mai vendute nel corso del 2023, scrivi 365 giorni.
Colonna 12 – Credito di imposta: in questa sezione, dovresti inserire l’importo dell’Imposta di Bollo esclusivamente se questa è già stata trattenuta e versata dalle piattaforme o dagli exchange che utilizzi per le tue operazioni. La maggior parte degli exchange, infatti, l’hanno già pagata per te. L’importo così indicato sarà poi sottratto dal totale dell’imposta dovuta, garantendoti di non incorrere in duplicazioni del pagamento.
RW 8 – Imposta Cripto-attività
La sezione RW 8 riporta i conteggio del debito del saldo dovuto e l’eventuale necessità di versare degli acconti.
Colonna 1 – Totale imposta dovuta. Il calcolo è automatico.
Se vuoi calcolare l’imposta dovuta. Ecco come fare. Prendi il valore inserito nella Colonna 8 (esempio: €50.000). Prendi il valore inserito nella Colonna 10 (esempio 365 giorni). Ora esegui questa semplice operazione, applicando l’imposta del 2×1000 (0,2%).
(50000 x 2 : 1000) x (365 : 365) = 100 euro
Nel caso in cui i giorni dichiarati siamo meno (es. 200 giorni), dovrai fare:
(50000 x 2 : 1000) x (200 : 365) = 54,7 euro
Colonna 4 – Acconti versati: qui si mettono gli acconti eventualmente versati negli anni precedenti.
Colonna 5 – Imposta a debito: qui viene calcolato automaticamente il debito da versare derivante dalla differenza tra l’imposta dovuta e e gli acconti versati.
Ricordiamo che per tutti i clienti di Young Platform il calcolo e il pagamento dell’imposta di bollo sono automatici e possono essere consultati direttamente nella sezione Profilo. Da qui è inoltre necessario scaricare la ricevuta di pagamento dell’imposta di bollo da allegare al proprio Quadro RW in fase di dichiarazione dal 7/05/2024.
Per rendere tutto più chiaro, immagina di avere acquistato Bitcoin per un valore di € 15.000 euro al 1 gennaio 2023 e che, alla fine dell’anno, ovvero il 31 dicembre 2023, il valore sia salito a € 38.000. Ecco come dovresti compilare il quadro RW:
RW1 – Colonna 1 → Codice titolo possesso: 1
RW1 – Colonna 2 → indicare “2” per segnalare che sei il titolare effettivo.
RW1 – Colonna 3 → Codice individuazione bene: 21
RW1 – Colonna 5 → Quota di possesso: 100
RW1 – Colonna 6 → Criterio determinazione del valore: 1
RW8 – Colonna 1 → Totale imposta dovuta: (38000×0,2%)x(365:365) = 76 euro
Hai già pagato l’imposta di bollo:
RW1 – Colonna 11 → Credito d’imposta: indicare quanto pagato dall’exchange come imposta di bollo.
Hai pagato solo una parte dell’imposta di bollo:
Avendo suddiviso la compilazione del Quadro RW, dove ogni riga corrisponde a un wallet, non incorrerai nel rischio di calcoli di parzali o rimanenze. Tuttavia, se su Young Platform – come su altri exchange – hai pagato solo parzialmente l’imposta di bollo, ti consigliamo di saldarla, così da evitare complicazioni durante la dichiarazione.
Per effettuare il pagamento dell’imposta di bollo sulle cripto-attività, è necessario utilizzare il modello F24, inserendo il valore specificato:
nel rigo RW8 Colonna 1 se devi ancora interamente l’imposta di bollo.
nel rigo RW8 Colonna 4 se devi ancora pagare parzialmente l’imposta di bollo.
Codici tributo F24
A questo punto si dovranno indicare i seguenti importi e codici:
Saldo 2023 = valore Colonna 1 nel rigo RW8 (Codice tributo 1727)
1° acconto 2024 = 40% del valore della Colonna 1 (Codice tributo 1728)
2° acconto 2024 = 60% del valore della Colonna 1 (Codice tributo 1729)
NB. Sotto determinate soglie gli acconti non vengono suddivisi in più tranche ma in un unico pagamento.
Riprendendo il nostro esempio, nel caso dovessimo ancora pagare interamente l’imposta di bollo, avremo quindi nella Colonna 1 inserito 76€ come risultato di (38000×0,2%)x(365:365) = 76 euro
Compileremo in questo modo l’F24:
Saldo 2023 = 76 euro (Codice tributo 1727)
1° acconto 2024 = 30 euro (Codice tributo 1728)
2° acconto 2024 = 46 euro (Codice tributo 1729)
rateazione/regione/prov./meserif. = 0101 (codice per pagare in un’unica rata)
NB. Il versamento del Saldo 2023 e del 1° acconto 2024 devono essere fatti nello stesso F24.
Il 2° acconto per il 2024 può essere fatto in un secondo momento.
Come rateizzare il pagamento
Chi invece vorrà pagare a rate dovrà sostituire il campo “rateazione/regione/prov./meserif.” come segue e calcolare eventuali interessi sulla rateazione. La rateizzazione si può richiedere solo per il Saldo 2023 e il 1° acconto 2024.
0103 (01 “prima rata”; 03 “numero totale rate”)
0203 (02 “seconda rata”; 03 “numero totale rate”)
0303 (03 “terza rata”; 03 “numero totale rate”)
Conclusione
Compilare il Quadro RW criptovalute e l’F24 non devono necessariamente essere un compito arduo. Grazie a servizi come quello di Young Platform, è possibile navigare le acque della dichiarazione dei redditi con maggiore facilità e sicurezza, avvalendosi di strumenti di precompilazione e supporto personalizzato. Se vuoi saperne di più o iniziare a usufruire di questi vantaggi, il primo passo è compilare il form per un confronto con il team di Young Platform. Se sei già nostro cliente, apri un ticket di supporto.
Quali sono i migliori libri di crescita personale? Una lista di dieci titoli che devi assolutamente leggere
Identificare i 10 migliori libri di crescita personale è una sfida ardua, al limite dell’impossibile dato che ogni lettore ha i suoi gusti e può essere mosso da esigenze specifiche. Tuttavia, data l’incredibile produzione letteraria in questo ambito, può essere utile fare una selezione, soprattutto per chi deve scegliere il suo primo libro di questo tipo e non sa da dove iniziare.
Ecco la lista dei 10 migliori libri di crescita personale secondo noi.
1. “Deep Work” di Cal Newport
“Deep Work” esplora l’importanza di dedicarsi intensamente a compiti complessi e significativi per raggiungere risultati straordinari. Newport fornisce strategie pratiche per coltivare la concentrazione e migliorare la produttività.
Questo libro è perfetto per chi desidera ridurre le distrazioni e aumentare l’efficacia del proprio lavoro, aiutando a sviluppare la capacità di lavorare profondamente e a gestire meglio il proprio tempo.
Dopo aver letto questo libro potresti iniziare ad esplorare il mondo delle criptovalute. Cal Newport, attraverso questa opera, fornisce alcuni consigli molto efficaci per studiare e approfondire gli argomenti più complessi del nostro tempo. Cosa c’è di meglio di questo, innovativo, settore nel quale si mischiano diverse discipline, principalmente informatica e economia!
“Atomic Habits” offre una guida dettagliata su come costruire abitudini positive e sradicare quelle negative attraverso piccoli cambiamenti quotidiani. Clear utilizza ricerche scientifiche e storie personali per illustrare come le abitudini modellano la nostra vita. Questo libro è essenziale per chi vuole migliorare gradualmente e ottenere risultati duraturi, dato che offre strategie semplici e pratiche che possono portare a cambiamenti significativi nella propria vita.
3. “The Power of Now” di Eckhart Tolle
“The Power of Now” è un classico, presente in tutte le librerie nella sezione “crescita personale”. Questo libro insegna l’importanza di vivere nel presente per raggiungere la pace interiore e la felicità.
Tolle combina elementi di filosofia e psicologia, offrendo una guida pratica per vivere una vita più consapevole e appagante. Attraverso il libro, Tolle aiuta i lettori a liberarsi dalle catene del passato e dalle preoccupazioni per il futuro, concentrandosi su l’unico momento che conta veramente: il presente.
4. “Your Erroneous Zones” di Wayne W. Dyer
“Your Erroneous Zones” è un libro fondamentale per chi desidera liberarsi dai pensieri e comportamenti autolimitanti. Wayne W. Dyer offre strategie pratiche per identificare e superare le “zone erronee”, cioè quei modi di pensare che impediscono di raggiungere la piena realizzazione personale. Questo libro è un invito a prendere il controllo della propria vita e a viverla con più autenticità e libertà.
5. “The 7 Habits of Highly Effective People” di Stephen R. Covey
Questo libro è una guida completa per migliorare la propria efficacia personale e professionale attraverso sette abitudini fondamentali. Covey fornisce strumenti e strategie per sviluppare una vita equilibrata e produttiva, rendendolo un must-read per chiunque desideri migliorare le proprie capacità di gestione del tempo e di leadership.
6. “Designing Your Life: How to Build a Well-Lived, Joyful Life” di Bill Burnett e Dave Evans
Bill Burnett e Dave Evans, docenti alla Stanford University, presentano un approccio innovativo per progettare una vita soddisfacente utilizzando i principi del design thinking.
“Designing Your Life” offre strumenti pratici per esplorare appieno le proprie passioni, superare gli ostacoli e costruirsi una carriera e una vita appagante. Questo libro è ideale per chi cerca un metodo strutturato per affrontare le decisioni importanti della vita con creatività e fiducia.
7. “Think and Grow Rich” di Napoleon Hill
Un classico della letteratura motivazionale, “Think and Grow Rich” esplora i principi fondamentali del successo finanziario e personale. Hill analizza le abitudini e la filosofia dei grandi uomini d’affari e suggerisce al lettore come applicarle nella propria quotidianità per raggiungere obiettivi ambiziosi.
Questo libro, basato su decenni di ricerca, offre strategie pratiche per raggiungere il successo.
8. “Tools of Titans” di Tim Ferriss
“Tools of Titans” è una raccolta di consigli e strategie esposte da alcune delle persone più brillanti e di successo al mondo, raccolte e commentate da Tim Ferriss.
Il libro copre una vasta gamma di argomenti, tra cui salute e vita professionale, offrendo spunti pratici e l’ispirazione giusta per migliorare il proprio stile di vita. Ferriss distilla informazioni grazie a più di 200 interviste con atleti, imprenditori, e artisti di fama mondiale, rendendo questo libro una miniera di conoscenze preziose.
9. “The Elephant in the Brain” di Kevin Simler e Robin Hanson
“The Elephant in the Brain” analizza le motivazioni inconsce che guidano il nostro comportamento. Gli autori sostengono che molte delle nostre azioni siano guidate da motivazioni nascoste di cui non siamo consapevoli. Questo libro offre una prospettiva affascinante su come la mente umana funziona e su come le nostre vere motivazioni influenzano il nostro comportamento quotidiano.
10. “Principles: Life and Work” di Ray Dalio
Ray Dalio, uno dei più noti investitori e imprenditori al mondo, condivide i principi che hanno guidato la sua vita e la sua carriera. Il libro è una raccolta di lezioni su come affrontare le sfide personali e professionali con saggezza e integrità e offre preziosi insegnamenti su leadership, gestione del rischio e innovazione. Dalio presenta un approccio strutturato alla vita e al lavoro, basato su principi chiari e testati, che possono aiutare chiunque a migliorare la propria capacità decisionale e a raggiungere il successo.
Questi libri rappresentano alcune delle migliori risorse disponibili per chi cerca di migliorare se stesso e raggiungere il successo in vari aspetti della vita. Ognuno di essi offre strumenti e strategie pratiche che possono essere applicate immediatamente per iniziare il proprio viaggio di crescita personale.
Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro.
Come fare soldi online e magari partendo da zero? È davvero possibile?
Forse anche tu ti sei chiesto almeno una volta come fare soldi online, magari partendo da zero, e ti sei imbattuto in improbabili guide alla ricerca del guadagno facile o promesse troppo belle per essere vere. Oggi esistono diverse opportunità per sfruttare internet non solo per arrotondare lo stipendio ma come vera e propria fonte di entrate.
Bisogna però essere realistici, nessuna di queste opzioni prevede zero sforzo. Se vuoi sapere come fare soldi online tieni presente che questo non significa affidarsi a una formula magica che gonfierà il tuo conto in banca senza alzare un dito.
Come fare soldi online partendo da zero: cose da sapere
La prima considerazione da fare in questa breve guida, è che internet ormai è il “luogo” in cui lavora la maggior parte delle persone. Guadagnare online oggi non è una novità, basti pensare a chi durante la pandemia ha iniziato a lavorare a distanza e continua tuttora. Inoltre, negli ultimi anni si sono sviluppate diverse professioni che si basano sul lavoro “telematico”, come gli influencer e le figure del digital marketing. Quindi se vuoi sapere come fare soldi online partendo da zero e desideri costruire una carriera, considera i mestieri dell’era di internet.
Il web offre numerose potenzialità perché ormai tocca ogni aspetto della vita quotidiana. Possiamo vendere qualsiasi prodotto e servizio e mettere da parte qualcosa per i nostri risparmi. Oltre alle possibilità di internet già note, la tokenizzazione e gli NFT stanno aprendo nuove modalità per monetizzarein maniera sempre più equa i contenuti su internet. La fase dello sviluppo di internet a cui ci stiamo affacciando, conosciuta come Web3, offrirà nuovi spunti su come fare soldi online e partendo da zero.
Vuoi restare aggiornato sugli ultimi sviluppi dell’economia digitale su internet? Scarica Young Platform e impara gratis tutto quello che ti serve!
Entriamo nel vivo e vediamo diverse idee e opportunità da tenere in considerazione: Ce ne sono davvero per tutti i gusti ed esigenze.
Sondaggi retribuiti
Come fare soldi online anche senza particolari competenze? Dedicando il proprio tempo a sondaggi che vengono retribuiti. Le aziende infatti sono sempre alla ricerca di feedback e recensioni sui loro prodotti. Queste sfruttano le opinioni di chi partecipa ai sondaggi per migliorare diversi aspetti, dalla comunicazione alla struttura.
I sondaggi possono riguardare sia prodotti che siti o app.
Second hand
La risposta a come fare soldi online partendo da zero e contemporaneamente liberando anche spazio in casa è vendere abbigliamento o oggetti di seconda mano. Tra Subito.it, ebay e Vinted, Wallapop e Facebook Marketplace le piattaforme che ti permettono di liberarti di oggetti che non usi più sono tantissime.
Collezionismo
Sul web puoi anche guadagnare qualcosa vendendo oggetti da collezionismo. In cantina potresti recuperare monete rare o francobolli introvabili che valgono una fortuna. Online esistono veri e propri siti di aste specializzate a cui puoi richiedere anche consulenze.
Print on demand
Questi servizi permettono di affidarsi a un e-commerce di prodotti personalizzabili che realizza su richiesta e spedisce magliette, tazze, poste o altri gadget con le tue grafiche o opere d’arte sopra. Se sei un* artista o un* designer, con i print on demand puoi fare soldi online senza investire nessuna cifra o gestire un magazzino.
Amazon Affiliate
Grazie al programma “Amazon Affiliate” chiunque può promuovere link dei prodotti dell’e-commerce e ottenere delle percentuali sulle vendite effettuate tramite essi. In altre parole chiunque tramite un blog o un qualsiasi contenuto internet può consigliare dei prodotti e ottenere fino al 12% di commissioni.
Lavoro freelance
Un’altra idea è quella di offrire servizi da freelance. Tradurre o scrivere testi, correggere bozze, vendere fotografie stock o programmare siti web sono solo alcuni esempi di ciò che puoi trasformare in un’entrata. Per questo scopo sono state create alcune piattaforme che mettono in contatto i vari professionisti come Fiverr o Melascrivi.
Se stai leggendo questo articolo in quanto appassionato di criptovalute, e vorresti fare un po’ di esperienza in questo settore, ci sono delle piattaforme che fanno al caso tuo! Le più utilizzate sono, al momento, Upwork, Web3 jobs, Remote3 e CryptoJobsList. Se, invece, vuoi approfondire questo settore pieno di opportunità puoi accedere all’app di Young Platform.
Uno dei modi più conosciuti e tradizionali per fare soldi online partendo da zero è quello di curare un blog o un profilo social per farlo crescere in termini di visite e follower. In questo modo si può guadagnare ad esempio vendendo pubblicità.
Self Publishing
Come fare soldi online con il tuo romanzo nel cassetto? Se hai ambizioni letterarie puoi considerare di pubblicare in autonomia il tuo libro (senza passare per case editrici) e guadagnare direttamente dalle vendite. Quello di Amazon (Kindle Direct Publishing) è uno dei servizi di self publishing più utilizzati, con cui creare ebook o stampare cartacei che vengono venduti direttamente tramite l’e-commerce. Il colosso delle vendite propone anche il premio letterario “Amazon Storyteller” dedicato a tutti coloro che hanno autopubblicato le loro opere con il servizio KDP. In palio ci sono 10.000 euro.
Il self publishing non è solo per gli scrittori in erba, qualsiasi siano le tue conoscenze puoi metterle giù nero su bianco e trovare il tuo pubblico di riferimento.
Acquisto e vendita di domini internet
Il mercato dei domini internet continua ad essere uno dei metodi per fare soldi online, seppur sia diventato sempre più competitivo negli anni. Una delle pratiche più diffuse è quella del domain flipping che consiste nel registrare dei domini a basso costo e poi rivenderli a cifre più alte. Per guadagnare il più possibile bisogna andare alla ricerca dei nomi più ricercati e quindi potenzialmente più costosi.
Le cose da NON fare
Ora che hai a disposizione diverse idee, è bene occuparsi delle best practices da adottare. Innanzitutto è bene non fidarsi di chi su internet ma non solo, promette guadagni facili e senza sforzo. Spesso dietro a queste promesse ci sono brutte sorprese. È sempre indispensabile assicurarsi che le piattaforme o i servizi che si utilizzano non nascondano truffe.
Spesso, gli attori che propongono questo tipo di attività, che possiamo definire utilizzando un eufemismo, poco trasparenti, sfruttano proprio il settore delle criptovalute. In particolare, utilizzano questo mondo per promettere guadagni astronomici, simili a quelli registrati da alcuni pionieri di questa tecnologia, che oggi è praticamente impossibile replicare. Non cadere in queste trappole! I soldi facili non esistono, e, nel caso in cui esistessero, se qualcuno avesse la possibilità di guadagnare milioni di euro non facendo nulla, conserverebbe tale “ricetta” per se.
Piuttosto puoi approfondire la tecnologia blockchain e le principali criptovalute studiando il loro funzionamento.
Se hai deciso di provare uno di questi modi, tieni presente che serve pazienza per ottenere i risultati che ti sei prepost*. La frustrazione e lo scoraggiamento iniziale non ti porteranno da nessuna parte, piuttosto dedicati con costanza al tuo progetto per crescere un po’ alla volta.
Infine informati per agire in maniera conforme e legale. Infatti tutto quello che guadagni, che sia su internet o no, va dichiarato. Chiedi una consulenza al tuo commercialista di fiducia per iniziare a fare soldi online partendo da zero!
Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro.
La normativa introdotta nel 2023 ha cambiato regole e parametri per la dichiarazione dei redditi delle criptovalute. Qui troverai una breve panoramica di tutto ciò che devi sapere per essere in regola.
Nella dichiarazione fiscale 2024 non è solo obbligatorio dichiarare le plusvalenze generate dalle proprie criptovalute ma anche l’esclusivo possesso. Come affrontare quindi la dichiarazione fiscale sulle criptovalute?
Aggiornato il 16 maggio 2024
Con la scadenza del 30 giugnoche si avvicina, è fondamentale iniziare i preparativi. In questo articolo, ti guideremo attraverso i passaggi necessari per una dichiarazione corretta e tempestiva.
Esploreremo insieme i seguenti argomenti:
Cosa si deve dichiarare e il motivo dietro l’obbligo.
Metodi per il calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze.
Calcolo dell’imposta dovuta.
Documentazione necessaria per la dichiarazione, inclusi i Quadri RW e RT.
Indicazioni per trovare un commercialista specializzato in materia di criptovalute.
Cosa si dichiara e perché
La dichiarazione dei redditi sulle criptovalute nel 2023 riguarda principalmente due aspetti:
il possesso di cripto-attività
i redditi generati dalla loro vendita.
Questo obbligo emerge dalla Legge di bilancio 2023 e dalla circolare 30E dell’Agenzia delle Entrate.
Fornendo una definizione molto ampia di “cripto-attività”, la normativa mira a includere un’ampia varietà di asset e attività come Bitcoin, NFT, token, e le operazioni ad essi connesse (mining, staking, airdrop, lending, yield farming).
soddisfare i requisiti normativi per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
determinare le impostedovute sui potenziali redditi generati.
Dichiarare il possesso
Il solo fatto di possedere delle crypto rende obbligatorio dichiararle. Questo obbligo dichiarativo fa parte di ciò che viene definito “monitoraggio fiscale“. Non importa su quale wallet o exchange le detieni.
A questo possesso è associata una specifica imposta, comunemente nota come “imposta di bollo” o “imposta sul valore delle cripto-attività”. Entrambi i termini indicano la stessa tassa.
Le criptovalute possono essere fonte di reddito in vari modi, inclusi la vendita, il mining, lo staking, tra gli altri. Queste attività generano plusvalenze o altriproventi, soggetti a tassazione. Qualsiasi profitto derivante da criptovalute – salvo qualche eccezione – va quindi dichiarato e le relative imposte devono essere corrisposte.
Attenzione! Anche quando le criptovalute vengono convertite in una stablecoin come Tether (USDT) o USD Coin (USDC) sono considerate tassabili. La circolare 30E dell’Agenzia delle Entrate riporta quanto previsto dalla MiCAR (Markets in Crypto Assets Regulation), che considera le stablecoin come valuta fiat qualora siano assimilabili a “e-money token” (“cripto attività volte a mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di una valuta ufficiale”). Perciò l’evento di conversione crypto-stablecoin è considerato un ordine di vendita in virtù di quanto sopra.
L’unica eccezione riguarda lo scambio tra criptovalute. Quando si effettua uno scambio tra crypto che hanno le stesse caratteristiche e funzioni, come passare da Bitcoin a Ethereum, questa operazione non è considerata un evento tassabile. L’assenza di tassazione in questi casi si basa sul presupposto che non ci sia stata una realizzazione di plusvalenza o minusvalenza, data la sostanziale equivalenza tra gli asset scambiati.
Dichiarazione criptovalute: come si calcolano le plusvalenze?
Il calcolo delle plusvalenze è molto semplice: è la differenza tra il valore di vendita e quello di acquisto delle criptovalute. Questo calcolo rivela l’effettivo guadagno o perdita realizzato sull’investimento.
Capital gain = plusvalenze – minusvalenze
Esempi pratici
Immaginiamo di acquistare Bitcoin per un valore di 50.000 euro. Se in seguito vendiamo questi Bitcoin per 60.000 euro, abbiamo realizzato una plusvalenza di 10.000 euro. Questo guadagno rappresenta il profitto che dovrà essere dichiarato ai fini fiscali.
Al contrario, se dopo aver acquistato Bitcoin per 50.000 euro li vendiamo per 30.000 euro, subiamo una minusvalenza di 20.000 euro. Questa perdita non è soggetta a tassazione diretta, ma è importante dichiararla perché offre un potenziale beneficiofiscale. Le minusvalenze possono infatti essere compensate con eventuali plusvalenze future, alleggerendo l’onere fiscale fino ai quattro anni successivi alla loro realizzazione.
Infine, se ho generato in un anno fiscale €2.500 di plusvalenze e €600 di minusvalenze, il mio capital gain è di €1.900. Perciò non devo pagare imposte, perché è più basso di €2.000.
Quando si pagano le plusvalenze?
Le plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute sono soggette a tassazione solo quando eccedono la soglia di 2.000 euro all’interno dell’anno fiscale.
Nota bene: Sebbene la circolare suggerisca che le plusvalenze siano tassabili solo per l’importo che supera la franchigia di 2.000 euro, le specifiche tecniche fornite dall’Agenzia delle Entrate interpretano tale franchigia come una soglia. Pertanto, se questa soglia viene superata, il 26% di tassa sarà applicato sull’intero importo della plusvalenza.
Quando si recuperano le minusvalenze?
Le minusvalenze possono essere registrate e utilizzate per compensare le plusvalenze future, purché anche queste superino i 2.000 euro. Questa possibilità di compensazione permette di ottimizzare la posizione fiscale nel corso dei quattro anni successivi alla loro realizzazione.Ricorda che non puoi compensare le minusvalenze se sono state dichiarate con un Ravvedimento Operoso o la Rivalutazione (novembre 2023).
L’aliquota fiscale applicabile è del 26% sull’importo imponibile, ovvero l’ammontare delle plusvalenze se eccede la soglia di 2.000 euro, una volta dedotte tutte le minusvalenze realizzate.
Esempi pratici
Caso di plusvalenza: se generi una plusvalenza, su base annua, di 10.000 euro verrà applicato il 26% di imposte sull’intero importo, date le ultime specifiche tecniche dell’Agenzia delle Entrate. Pertanto la tassa risultante è di (10.000 x 0,25%) = 2.600 euro.
Caso di minusvalenza: In caso di una minusvalenza di 20.000 euro, sempre su base annua, puoi portare in deduzione l’intero importo, date le ultime specifiche tecniche dell’Agenzia delle Entrate.
Quando sono tassati i guadagni ottenuti dallo staking e dal mining?
L’attività di staking, ovvero il blocco di una certa quantità di criptovaluta per supportare il funzionamento di una blockchain in cambio di ricompense, è considerata – dalla maggioranza degli esperti fiscali – come fiscalmente rilevante. Le ricompense ottenute tramite staking sarebbero soggette a imposizione come reddito diverso (altri proventi).
La maggioranza degli esperti converge anche sulla rilevanza fiscale del mining. È condiserato un altro evento fiscalmente rilevante, poiché le ricompense ricevute sono considerate reddito. Tuttavia, se il mining è esercitato nell’ambito di un’attività di lavoro autonomo o d’impresa, segue le regole fiscali applicabili a quelle categorie di reddito.
Successione e Donazione
Le cripto-attività ricevute tramite eredità o donazione hanno regole specifiche. Il valore di acquisto in questi casi è definito dal valore dichiarato per l’imposta di successione o dal costo sostenuto dal donante. Queste generano plusvalenza solo nel caso in cui chi le riceve, le converta in stablecoin o le venda in cambio di valuta fiat.
Affrontare la dichiarazione dei redditi sulle criptovalute
A questo punto dobbiamo individuare come fare in modo corretto l’operazione dichiarativa.
Abbiamo capito che dobbiamo assolvere a due obblighi, uno sicuro e uno eventuale. Per farlo dobbiamo usare questi moduli fiscali:
Obbligo dichiarativo sicuro: la dichiarazione del possesso di criptovalute con il Quadro RW.
Obbligo impositivo eventuale: si attiva quando le operazioni con criptovalute generano plusvalenze o minusvalenze che superano la soglia dei 2.000 euro all’interno dell’anno fiscale da inserire nel Quadro RT.
Una mancata o errata compilazione del Quadro RW (monitoraggio fiscale) o del Quadro RT (plusvalenze e minusvalenze) può portare asanzioni importanti. Per questo motivo, è essenziale analizzare con cura la propria situazione finanziaria, raccogliere tutta la documentazione necessaria e, se possibile, consultare un commercialista espertoin criptovalute. Questo è particolarmente importante per coloro che si trovano ad affrontare la dichiarazione delle criptovalute per la prima volta.
Alcuni exchange di criptovalute, come Young Platform, offrono servizi che facilitano enormemente la dichiarazione fiscale. Questi possono includere:
Calcolo e pagamento dell’Imposta di Bollo: alcuni exchange calcolano e pagano automaticamente per conto dell’utente l’imposta di bollo dovuta sulle criptovalute possedute, alleggerendo il carico amministrativo.
Modelli dichiarativi precompilati e reportistica: servizi come il Report fiscale offerto da Young Platform raccolgono in un unico documento tutte le informazioni necessarie per la dichiarazione fiscale, con un costo che parte da 9.99€. Questo report include dati relativi al monitoraggio fiscale (Quadro RW) e alle plusvalenze o minusvalenze generate (Quadro RT).
Per chi desidera o ha la necessità di una consulenza personalizzata, soprattutto in casi di situazioni complesse come la gestione di acquisti per terzi o la perdita di documentazione, l’assistenza di un commercialista specializzato in criptovalute diventa indispensabile.
Young Platform offre questo servizio e si può chiedere un appuntamento con un commercialista tramite la piattaforma exchange. Con i nostri commercialisti viene fatta un’analisi dettagliata della situazione fiscale individuale, mirando a elaborare strategie personalizzate per ottimizzare la dichiarazione dei redditi. L’obiettivo è minimizzare il carico fiscale nel pieno rispetto delle leggi vigenti, riducendo contemporaneamente il rischio di eventuali sanzioni.
L’approccio su misura si rivela particolarmente prezioso per affrontare le specificità legate alle transazioni in criptovalute, ricostruendo le operazioni passate per un tracciamento completo, garantendo così che ogni aspetto venga considerato accuratamente.
Prepararsi alla compilazione del Quadro RW e RT della dichiarazione dei redditi
Prima di procedere con la compilazione della dichiarazione, è fondamentale effettuare una serie di passaggi preparatori.
1) Organizzazione dei dati sulle criptovalute
Inizia creando un documento Excel per organizzare tutti i tuoi movimenti e la quantità di criptovalute in tuo possesso, anno per anno. Questo dovrebbe includere un elenco di quali criptovalute possedevi alla fine di ogni anno, partendo dal 2016 fino all’anno corrente. Questo passaggio ti aiuterà a tenere traccia delle variazioni nel tuo portafoglio e a prepararti per eventuali domande da parte del fisco.
Gli exchange consentono di acquistare i Report Fiscali, che riportano esattamente queste informazioni. Avere una certificazione rilasciata dall’intermediario con cui fai trading di criptovalute è molto importante. Questo documento è essenziale per preparare correttamente la tua dichiarazione dei redditi. Inoltre, dovresti conservare questa documentazione in caso di futuri controlli da parte dell’Amministrazione delle Entrate.
2) Raccolta dei documenti di trasferimento
Raccogli tutti i documenti che attestano i trasferimenti di denaro dal tuo conto bancario o carta di credito verso gli exchange di criptovalute. Questi documenti, che possono essere ricevute di bonifico o estratti conto che mostrano le transazioni, dovrebbero essere organizzati per anno. Se necessario, potresti dover accedere al tuo home banking o contattare la tua banca per ottenere queste informazioni.
3) Calcolo dei saldi di fine anno
Somma tutti i trasferimenti di denaro effettuati dai conti bancari agli exchange per ogni anno. Questo ti darà una visione chiara di quanto denaro hai investito in crypto anno per anno. È importante mantenere questa documentazione ordinata per facilitare la consultazione durante la dichiarazione dei redditi.
4) Identificazione dei punti critici
Esamina attentamente la tua documentazione alla ricerca di possibili discrepanze o documenti mancanti. Questo passaggio è fondamentale per identificare in anticipo eventuali problemi che potrebbero complicare la compilazione delle tue dichiarazioni. Se scopri che mancano dei documenti o i numeri non quadrano, annota questi punti critici per discuterli con un commercialista specializzato.
Conclusioni
Indipendentemente dal metodo scelto per preparare la dichiarazione dei redditi sulle criptovalute, è fondamentale avvalersi di tutte le risorse disponibili e, quando necessario, di supporto professionale. Questo non solo per evitare errori ma anche per navigare con sicurezza tra le complessità delle normative fiscali in continua evoluzione. Rivolgersi a un commercialista specializzato o utilizzare servizi dedicati può fare la differenza nella gestione efficace e conforme della propria situazione fiscale in ambito crypto.
Il ravvedimento operoso è un’opzione concessa dal legislatore per permettere ai contribuenti di correggere autonomamente eventuali violazioni o omissioni fiscali prima che queste vengano rilevate dall’autorità fiscale. Introdotto con dalla Legge di Bilancio 2023 anche per le criptovalute, questo strumento consente di regolarizzare la propria situazione tributaria versando sanzioni ridotte.
Cosa significa ravvedere una dichiarazione?
Il ravvedimento operoso si applica quando il contribuente decide di correggere spontaneamente errori come l’omissione o il pagamento insufficiente di tributi, prima che inizino ispezioni o altre procedure di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’efficacia di questo strumento risiede nella possibilità di ridurre notevolmente le sanzioni, con importi che variano in base alla tempestività del ravvedimento e al tipo di violazione.
Condizioni per il Ravvedimento Operoso
Il contribuente può usufruire del ravvedimento operoso anche dopo l’inizio di controlli da parte delle autorità, a meno che non siano già stati ricevuti atti di liquidazione o di accertamento (comprese le comunicazioni da controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni).
I tributi che possono essere oggetto di ravvedimento includono le imposte sulle plusvalenze generate da criptovalute e l’imposta di bollo.
La regolarizzazione comporta il versamento dell’importo dovuto, degli interessi di mora (calcolati al tasso legale annuo) e delle sanzioni in misura ridotta.
Differenze anno fiscale 2023 rispetto agli anni precedenti
La normativa del 2023 ha introdotto sostanziali differenze nel calcolo delle plusvalenze e dell’imponibile sul possesso di criptovalute. Pertanto le modalità di rendicontazione delle imposte andranno eseguite secondo la nuova normativa per il Ravvedimento Operoso relativo all’anno fiscale 2023, e con la normativa precedente per l’anno fiscale 2022 fino al 2016.
Per gestire il Ravvedimento Operoso in maniera ottimale, si consiglia di disporre dei Report fiscali delle piattaforme exchange che utilizzi, perché forniscono dati retroattivi sulle tue operazioni in crypto. Young Platform offre questo servizio e molti altri dedicati alla fiscalità. Dai un’occhiata e acquista il Report Fiscale a partire da €9,99.
Le sanzioni per ravvedimento operoso sono calcolate in base alla tempestività del ravvedimento.
Sanzioni per l’Imposta di bollo (Imposta sulle cripto-attività)
Le sanzioni per dichiarazioni infedeli relative all’IC (Imposta sulle cripto attività) variano dal 90% al 180%.
L’aliquota dell’IC è dello 0,2%.
Sanzioni per Irregolarità di Monitoraggio
Le sanzioni per le irregolarità nel monitoraggio variano dal 3% al 15% degli importi non dichiarati.
Per i beni situati in paradisi fiscali, la sanzione è raddoppiata, variando dal 6% al 30%.
Casistiche e regolamentazioni
La sanzione viene applicata solo se il contribuente omette di indicare il valore dei beni o se indica un valore inferiore nel quadro RW. Non si applica in caso di errori nel codice identificativo o nel codice fiscale dei cointestatari.
La Corte di Cassazione ha stabilito che l’omissione del quadro RW non equivale a una mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, permettendo così la presentazione di una dichiarazione integrativa.
L’Agenzia delle Entrate prevede una sanzione fissa di 258 euro se la dichiarazione tardiva del quadro RW è presentata entro 90 giorni dalla scadenza. Questa sanzione può essere ridotta a 28,67 euro con il ravvedimento operoso.
Procedura di Ravvedimento Operoso
Il ravvedimento operoso permette la regolarizzazione delle infedeltà o delle omissioni nel quadro RW, applicando sanzioni ridotte entro determinati termini. Se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni, si applica una sanzione fissa; oltre questo termine, la sanzione diventa proporzionale.
Calcolo degli importi e versamento
Il calcolo degli importi dovuti può essere effettuato utilizzando un nuovo file in formato Excel disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che tiene conto del tasso di interesse legale vigente e delle sanzioni applicabili. Gli interessi da ravvedimento devono essere versati mediante il modello F24, utilizzando specifici codici tributo.
Codici Tributo per l’Imposta di bollo
1727: saldo dell’imposta dovuta.
1728: primo acconto.
1729: secondo o unico acconto.
Ultime novità: nuove disposizioni e scadenze estese
Recentemente, il Consiglio dei Ministri ha approvato una bozza di decreto-legge che introduce significative novità in materia di ravvedimento operoso. Le misure urgenti riguardano principalmente l’introduzione di un ravvedimento operoso speciale e l’estensione delle scadenze per le regolarizzazioni fiscali.
Ravvedimento Operoso Speciale
Il nuovo decreto prevede una possibilità di ravvedimento speciale per le violazioni relative ai periodi d’imposta 2022, 2021 e precedenti. Ciò permette ai contribuenti di regolarizzare le proprie posizioni fiscali con condizioni particolarmente vantaggiose.
Le principali caratteristiche del ravvedimento speciale includono:
Applicabilità: il ravvedimento speciale è disponibile per tutte le violazioni che possono essere regolarizzate tramite il ravvedimento operoso ordinario, a condizione che la dichiarazione per il relativo periodo d’imposta sia stata validamente presentata.
Estensione delle scadenze:
Per l’anno 2022:
Presentazione della dichiarazione integrativa entro il 31 maggio 2024.
Pagamento delle imposte dovute, degli interessi e delle sanzioni in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2024.
Possibilità di pagamento rateale con scadenze al 31 maggio, 30 giugno, 30 settembre, e 20 dicembre 2024.
Per l’anno 2021 e precedenti:
Presentazione della dichiarazione integrativa entro il 31 maggio 2024.
Pagamento iniziale delle imposte dovute entro le scadenze prestabilite nel 2023 e possibilità di pagamento rateale fino al 20 dicembre 2024.
Le rate successive alla prima saranno soggette a interessi di dilazione al tasso del 2% annuo.
Agevolazione: consiste nel pagamento di una sanzione nella misura di 1/18 del minimo edittale irrogabile.
Avvalersi di un commercialista esperto
Il processo di ravvedimento operoso, pur essendo un’opportunità per regolarizzare la propria situazione fiscale, richiede attenzione e precisione. È altamente consigliabile avvalersi della consulenza di un commercialista esperto in criptovalute. Un professionista del settore può offrire una guida indispensabile per navigare correttamente le complessità della legislazione fiscale e per assicurarsi che ogni aspetto del ravvedimento sia gestito correttamente, riducendo il rischio di ulteriori errori o sanzioni. Young Platform offre questo servizio. Richiedi un appuntamento dalla sezione “Tasse & Report”.
Un altro aspetto fondamentale del ravvedimento operoso riguarda la documentazione. È essenziale conservare accuratamente tutti i report fiscali e i documenti rilevanti forniti dagli exchange di criptovalute o da qualsiasi altro intermediario finanziario. Questi documenti sono cruciali non solo per preparare una dichiarazioneaccurata, ma anche per dimostrare la correttezza delle informazioni fornite in caso di futuri controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
L’adozione del ravvedimento operoso rappresenta un’opportunità per i contribuenti di ridurre il contenzioso tributario e di alleggerire il carico delle possibili sanzioni. Questa procedura non solo permette di regolarizzare le posizioni fiscali in sospeso, ma incoraggia anche una maggiore conformità fiscale grazie ai vantaggi economici che offre.