Tutto sulla SIAE: costi, scadenze e possibili sanzioni

SIAE: quando si deve pagare, costi e sanzion

Come funziona la SIAE? Quando si deve pagare, quali sono i costi associati e cosa rischia chi non rispetta obblighi e scadenze?

Quando si deve pagare la SIAE? Questo acronimo si riferisce alla Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE), una delle istituzioni più importanti del panorama artistico e culturale italiano. Come si evince dal nome, la SIAE tutela gli interessi di autori, compositori e artisti, assicurando che i loro diritti d’autore vengano rispettati e adeguatamente remunerati.

Tuttavia, il funzionamento della SIAE e gli obblighi a cui sottostare non sono sempre chiari. Con questo articolo vogliamo fare chiarezza e fugare ogni dubbio relativo a quando si deve pagare la SIAE, quali sono i costi associati e cosa rischia chi non rispetta questi obblighi.

Quando si deve pagare la SIAE?

Se ti stai chiedendo quando pagare la SIAE devi sapere che è obbligatorio sostenere il costo ogni volta che si utilizza pubblicamente un’opera protetta da copyright, come musica, film, spettacoli teatrali, o qualsiasi altra forma di espressione artistica. Ciò include eventi come concerti, feste, spettacoli, ma anche l’uso di musica di sottofondo in esercizi commerciali come bar, ristoranti, negozi e hotel.

Più nello specifico, ecco alcune situazioni comuni in cui è necessario pagare la SIAE:

  • Eventi pubblici: Se organizzi un concerto, una serata karaoke, una sfilata di moda, o qualsiasi evento pubblico in cui viene utilizzata musica o altre opere protette, devi pagare la SIAE per ottenere l’autorizzazione necessaria.
  • Esercizi commerciali: Se gestisci un bar, un ristorante, un negozio o qualsiasi attività commerciale in cui viene diffusa musica di sottofondo, è necessario pagare la SIAE. Anche la semplice riproduzione di musica tramite radio o TV richiede il pagamento dei diritti.
  • Streaming e webcast: Anche chi utilizza opere protette in streaming online o attraverso webcast deve ottenere le necessarie licenze dalla SIAE. Questo vale per i creatori di contenuti, siti web e piattaforme digitali.
  • Utilizzo in film e produzioni video: Se utilizzi musica o altri contenuti protetti in un film, un video promozionale o qualsiasi altro tipo di produzione audiovisiva, devi pagare i diritti alla SIAE.

Quanto costa la SIAE?

 I costi associati al pagamento della SIAE variano notevolmente a seconda del tipo di utilizzo e dell’opera in questione. La SIAE applica tariffe diverse in base al contesto. Per esempio, per quanto riguarda gli eventi pubblici, i costi dipendono dal tipo di evento, dal numero di spettatori e dall’importanza dell’evento stesso. Per esempio, un grande concerto avrà costi più elevati rispetto a una piccola festa di quartiere.

Analizzando invece i costi della SIAE per gli esercizi commerciali, le tariffe sono generalmente calcolate in base alle dimensioni dell’immobile. Ad esempio, un piccolo bar pagherà meno rispetto a un grande ristorante o a una discoteca.

Per le dirette streaming, le tariffe possono variare in base al numero di utenti connessi, alla frequenza di utilizzo e alla piattaforma utilizzata. Alcuni servizi di streaming potrebbero già includere i costi SIAE nel loro abbonamento, ma non è sempre così. Infine, per le visioni audiovisive i costi sono determinati dalla durata dell’opera utilizzata, dal tipo di diffusione (cinema, TV, web) e dall’importanza della produzione.

Cosa rischia chi non paga la SIAE?

Chi non paga la SIAE può incorrere in conseguenze legali e finanziarie rilevanti come sanzioni pecuniarie e azioni legali, fino ad arrivare alla sospensione dell’attività. Nel primo caso si tratta semplicemente di multe, che vengono applicate per aver utilizzato delle opere senza aver fatto fronte al pagamento dei diritti d’autore ad esse connessi. A seconda della gravità della violazione, la SIAE può decidere se intraprendere o meno delle azioni legali che possono portare a cause civili e richieste di risarcimento danni.

La sospensione dell’attività è, invece, una misura che viene attuata nel caso in cui la violazione sia grave. In quel caso, l’esercizio commerciale o l’evento deve rimanere chiuso o “fermo” finché i pagamenti delle imposte e delle sanzioni non vengono regolarizzati. Non pagare la SIAE può anche comportare un danno alla reputazione dell’organizzatore dell’evento o dell’esercente. Questo può influire negativamente sui rapporti con artisti, fornitori e clienti.

Pagare la SIAE non è solo un obbligo legale, ma anche un dovere morale verso gli autori e i creatori di opere artistiche. La corretta gestione dei diritti d’autore garantisce che gli artisti ricevano il giusto compenso per il loro lavoro, permettendo così la continuazione e lo sviluppo della cultura. Sebbene i costi possano sembrare elevati, è importante considerare le conseguenze negative del mancato pagamento, che possono includere sanzioni, azioni legali e danni alla reputazione. Pertanto, è fondamentale informarsi adeguatamente e rispettare le normative vigenti per evitare problemi e contribuire alla tutela della creatività artistica.

Infine, concludiamo questo articolo con una curiosità. La SIAE ha utilizzato la blockchain di Algorand per organizzare il suo archivio creando, sulla rete, una collezione di più di 4 milioni di NFT. Ogni token non fungibile aveva la funzione di rappresentare il diritto su un’opera di uno dei quasi 100 mila creator che la SIAE gestisce.

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Gaetano Blandini, Manager di SIAE in occasione della partnership con Algorand si è espresso così: “la tecnologia della blockchain è di sicuro un filone interessante da continuare ad esplorare per via della sua trasparenza ed efficienza, fondamentali per chi, come noi, gestisce lo stipendio del duro lavoro degli altri”.

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Quali sono, davvero, i rischi dell’intelligenza artificiale?

Quali sono i rischi dell’intelligenza artificiale?

Quali sono i rischi dell’intelligenza artificiale? Dalla privacy alla sicurezza, dai dilemmi etici alla dislocazione del lavoro

L’intelligenza artificiale e il machine learning sono tecnologie incredibili, con enormi potenzialità e un oceano di casi d’uso di cui abbiamo esplorato soltanto la superficie. Come ogni invenzione che ha le potenzialità di stravolgere il mondo in cui viviamo, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nella nostra quotidianità comporta anche dei rischi. Questo aspetto relativo all’AI è iniziato ad emergere nel 2022, dopo il lancio di ChatGPT, uno dei primi modelli AI a diventare mainstream.

Dal job displacement – fenomeno che descrive la futura scomparsa di alcuni lavori – alle preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza, fino ad arrivare a dilemmi etici e sociali che, ad oggi, sono stati affrontati solo in parte. Vediamo quali sono i principali rischi dell’intelligenza artificiale.

I rischi dell’intelligenza artificiale: machine learning vs deep learning

Prima di affrontare nel dettaglio i rischi dell’intelligenza artificiale può essere utile definire il concetto specificando le principali differenze tra i diversi modelli. Innanzitutto, si può iniziare definendo l’obiettivo dell’intelligenza artificiale, ovvero quello di sviluppare delle “macchine” dotate di capacità di apprendimento automatico e di adattamento che siano ispirate ai modelli di apprendimento umani.

Tuttavia, il termine intelligenza artificiale è spesso associato a concetti come il deep learning e il machine learning (ML), che vengono considerati sinonimi anche se in realtà presentano delle differenze. Il machine learning è la sottoarea dell’AI che si concentra sullo sviluppo di algoritmi che permettono ai computer di imparare dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo, senza essere esplicitamente programmati per ogni specifica attività. Il ML si serve della statistica per consentire alle macchine di “apprendere” dai dati, identificando pattern e prendendo decisioni basate su esempi passati

Il Deep Learning è, invece, un sottoinsieme più specifico del machine learning che utilizza le reti neurali per imparare dai dati. ChatGPT e Gemini (l’AI di Google), sono ottimi esempi di modelli di deep learning funzionanti, seppur ancora embrionali se si considerano le potenzialità di questa tecnologia.

Infine, prima di affrontare i rischi connessi all’intelligenza artificiale, possiamo definire le principali teorie ad essa connesse, molto utili per distinguere le due tipologie più diffuse di AI:

  • Intelligenza artificiale forte: teoria secondo la quale le macchine saranno in grado di sviluppare una coscienza di sé e quindi replicare l’intelligenza umana;
  • Intelligenza artificiale debole: teoria secondo la quale è possibile sviluppare macchine in grado di risolvere problemi specifici, senza però avere coscienza delle attività svolte.

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha trovato nuove applicazioni anche nel settore delle criptovalute, con numerosi progetti innovativi nati per combinare il meglio di queste due tecnologie all’avanguardia. Sul nostro exchange, troverai una selezione di crypto AI, insieme a un Salvadanaio Personalizzato che ti consente di acquistare regolarmente le quattro più promettenti di questo segmento. Scoprilo ora!

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I rischi dell’intelligenza artificiale

Ora che abbiamo definito in modo più specifico i concetti che compongono l’AI possiamo buttarci a capofitto sull’argomento centrale di questo articolo, rispondendo alla domanda: quali sono i rischi associati all’intelligenza artificiale? Ovviamente sarà necessario sintetizzare, anche se ogni paragrafo di questo articolo andrebbe approfondito in un articolo dedicato. 

1. Problemi di privacy

Le tecnologie AI, così come la maggior parte dei social media, raccolgono e analizzano grandi quantità di dati personali, rendendo la privacy un problema sempre attuale. Questo tema è diventato ancora più rilevante dopo l’arresto del CEO di Telegram, Pavel Durov

Anche l’intelligenza artificiale è coinvolta in queste preoccupazioni. Tuttavia, la gestione della privacy varia notevolmente a seconda della giurisdizione legale. Ad esempio, le normative europee sono molto più rigorose rispetto a quelle degli Stati Uniti e pongono un’enfasi maggiore sulla protezione dei dati personali e sui diritti degli individui.

2. Dilemmi Etici e Morali

Il discorso sull’etica dei sistemi AI, specialmente in contesti decisionali che possono avere conseguenze significative, è molto complesso e contorto. La difficoltà principale in questo senso risiede nel tradurre principi etici, che spesso sono soggettivi e culturalmente variabili, in regole e algoritmi che possano guidare il comportamento delle macchine

Ricercatori e sviluppatori devono dare la massima priorità alle implicazioni etiche di questa tecnologia, non solo per prevenire potenziali danni, ma anche per garantire che l’IA operi in modo coerente con i valori fondamentali della società. Questo richiede un impegno costante nel bilanciare innovazione tecnologica e responsabilità sociale.

3. Rischi per la sicurezza

Negli ultimi anni, dopo che l’intelligenza artificiale è diventata mainstream, sono fortemente cresciuti i rischi per la sicurezza legati al suo utilizzo. Gli hacker e altri attori malevoli possono sfruttare i modelli AI per condurre attacchi informatici sempre più sofisticati, eludere le misure di sicurezza esistenti e sfruttare le vulnerabilità dei sistemi, mettendo a rischio infrastrutture critiche e dati sensibili.

Per mitigare tali rischi, è essenziale che governi e organizzazioni sviluppino rigorose best practices per l’implementazione sicura dell’AI. Queste non riguardano solo l’adozione di misure di sicurezza avanzate, ma anche la promozione di una cooperazione internazionale volta a stabilire norme e regolamenti globali, necessaria per molti esperti del settore. Insomma, in molti pensano che soltanto attraverso un approccio coordinato e proattivo sarà possibile proteggere efficacemente la società dalle minacce alla sicurezza derivanti dall’uso improprio dell’IA.

4. Dislocazione del lavoro

Un’altro rischio attribuito all’intelligenza artificiale è il job displacement, che ha il potenziale di causare significative perdite di posti di lavoro in diversi settori, colpendo in particolare i lavoratori meno qualificati. Sebbene secondo diverse ricerche l’intelligenza artificiale e le altre tecnologie emergenti saranno in grado di creare più posti di lavoro di quanti ne eliminino, la transizione non sarà priva di difficoltà. Man mano che le tecnologie dell’IA continuano a svilupparsi e a diventare sempre più efficienti, diventa fondamentale per la forza lavoro adattarsi rapidamente a questi cambiamenti.

Per rimanere competitivi in un panorama in continua evoluzione, i lavoratori devono acquisire nuove competenze, con un focus particolare su quelle digitali e tecnologiche. Questo è particolarmente importante per i lavoratori meno qualificati, che rischiano di essere più vulnerabili alla dislocazione causata dall’automazione. La riqualificazione e l’apprendimento continuo diventano quindi essenziali per garantire che la forza lavoro possa integrarsi con le nuove tecnologie, piuttosto che essere sostituita da esse. Le politiche pubbliche e le iniziative educative devono sostenere questo processo di transizione, fornendo gli strumenti necessari affinché i lavoratori possano adattarsi e prosperare nell’era dell’AI.

5. Disinformazione e fake news

Infine, l’ultimo rischio dell’intelligenza artificiale che affrontiamo in questo articolo riguarda i contenuti falsi generati da questa tecnologia, come i deepfake. Attraverso la creazione di questi contenuti sarà sempre più facile ingannare anche osservatori esperti, alimentando la disinformazione e minando la fiducia nelle fonti di informazione. Combattere la disinformazione generata dall’IA è essenziale per preservare l’integrità delle informazioni nell’era digitale e per proteggere il tessuto democratico delle società.

Uno studio dell’Università di Stanford ha evidenziato i pericoli urgenti dell’IA in questo contesto, affermando che “i sistemi di IA vengono utilizzati al servizio della disinformazione su Internet, con il potenziale di diventare una minaccia per la democrazia e uno strumento per il fascismo.” Strumenti come i video deepfake e i bot online, che manipolano il discorso pubblico simulando consenso e diffondendo fake news, possono recare diversi danni alla società.

Questi sono solo alcuni dei rischi associati all’intelligenza artificiale e al suo crescente impatto sulla nostra vita quotidiana, ma ce ne sono molti altri da considerare. Ad esempio, la concentrazione del potere nelle mani di poche grandi aziende e la crescente dipendenza dagli strumenti basati su questa tecnologia. Senza sconfinare nella fantascienza, questi problemi richiedono attenzione e soluzioni concrete, anche se è opportuno specificare che le opportunità già offerte dall’IA sono sufficientemente promettenti da giustificare l’investimento e lo sviluppo continuo, rendendo il bilancio tra costi e benefici complessivamente positivo.

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Sony lancia Soneium, la sua blockchain Layer 2 di Ethereum

Sony lancia la sua blockchain Layer 2 di Ethereum

Sony Group e Startale Labs annunciano Soneium: un Layer 2 costruito su Ethereum che punta a traghettare le crypto nel mainstream!

Il colosso dell’intrattenimento Sony, in collaborazione con Startale Labs, ha appena annunciato Soneium, una nuova blockchain Layer-2 su Ethereum che promette di cambiare, per sempre, il panorama Web3 globale. 

Questo progetto ambizioso punta a superare le barriere che hanno finora limitato l’adozione della blockchain e a integrare questa tecnologia nei prodotti di Sony rivolti ai consumatori entro i prossimi due anni. Scopri tutto sul primo passo di Sony nell’industria blockchain in questo articolo.


Accedi al mondo crypto

Una nuova era per la blockchain

Una settimana ricca di novità in grado di accelerare, e non di poco, l’adozione del mondo crypto e della tecnologia blockchain. Mercoledì ci ha pensato Apple, che ha annunciato l’apertura del suo chip NFC a sviluppatori di aziende terze, comprese quelle Web3, mentre oggi tocca a Sony.

Soneium, la blockchain Layer 2 di Sony, sarà costruita utilizzando l’OP Stack, un kit di sviluppo fornito da Optimism, e di conseguenza sarà supportato dalla tecnologia degli Optimistic Rollup. Grazie a questa informazione possiamo già affermare che effettuare le commissioni di transazione, su Soneium, saranno piuttosto economiche. Ma la cosa più interessante riguarda il grande nome che sta dietro al progetto. Con questa soluzione, Sony intende portare la blockchain fuori dalla nicchia degli appassionati di criptovalute, rendendola accessibile e utile per milioni di utenti.

Sota Watanabe, CEO di Startale Labs e direttore di Sony Block Solutions Labs, ha delineato un piano di sviluppo in tre fasi per Soneium. Nel primo anno, l’obiettivo principale sarà attrarre sviluppatori e utenti Web3. Successivamente, poi, la piattaforma integrerà alcuni prodotti Sony famosi e largamente utilizzati come Sony Bank, Sony Music e Sony Pictures. Infine, entro il terzo anno dal lancio, Soneium punta a diventare un punto di riferimento per le imprese e per le applicazioni decentralizzate (dapp).​

Integrazione con l’ecosistema Sony

L’integrazione di Soneium con i prodotti Sony è una delle informazioni più interessanti finora a nostra disposizione. La piattaforma non sarà solo un’infrastruttura tecnologica, ma un vero e proprio ecosistema che supporterà applicazioni in settori chiave come l’intrattenimento, la finanza decentralizzata (DeFi) e il gaming

Sony sta, però, lavorando su più fronti. In particolare è alle prese con lo sviluppo dell’integrazione di Soneium su Astar, una blockchain creata dall’altro player che fa parte di questa join venture: Startale Labs. Lo scopo di questa integrazione è fondere le risorse e l’infrastruttura di Astar con il nuovo Layer 2, azione che consentirà di accedere ad un bacino di utenti e sviluppatori di discrete dimensioni, una volta che la testnet di Soneium verrà lanciata.

Scopri Young Platform

Il lancio di Soneium si inserisce in un contesto più ampio di espansione di Sony nel settore delle criptovalute e della blockchain. Lo scorso anno Sony ha acquisito l’exchange crypto Whalefin e ha depositato il brevetto per una nuova tipologia di token detti “super-fungibili”. Questi, molto simili ai più famosi non fungible token (NFT) sono stati pensati migliorare l’esperienza di gioco all’interno dell’ecosistema PlayStation​.Con il lancio di Soneium, Sony dimostra la sua determinazione nel voler giocare un ruolo da protagonista nel futuro del Web3. Questo progetto è un chiaro segnale dell’intenzione di Sony di ridefinire i confini tra mondo fisico e digitale, creando nuove opportunità per innovazione e creatività.

Viaggiare senza nessuna preoccupazione: le assicurazioni sui viaggi

Assicurazioni viaggio: cosa sono e come funzionano

Viaggiare “senza pensieri” è davvero possibile? Scopri che cosa sono le assicurazioni sui viaggi e come funzionano

Se chiedessimo a 100 persone che cosa farebbero se avessero soldi infiniti, più della metà risponderebbe: “visiterei tantissimi paesi diversi in giro per il mondo”. Viaggiare piace praticamente a tutti, anche se, qualche volta, comporta dei rischi. Non siamo qui per fare i guastafeste. Se stai per partire per una vacanza esotica non vorrai certo concentrarti sui pericoli o sulle difficoltà che potresti incontrare una volta che atterri.

Ma non si può neanche essere eccessivamente ottimisti e pensare che nulla possa complicare la tua esperienza in un paese estero o impedirti di partire. Ritardi nei voli, smarrimento dei bagagli, infortuni o problemi di salute in paesi stranieri possono trasformare un viaggio da sogno in un incubo. 

Le assicurazioni viaggio entrano in gioco proprio per offrire protezione e assistenza in queste situazioni impreviste. Ma cosa sono esattamente e come funzionano? In questo articolo, esploreremo tutto ciò che devi sapere per affrontare un viaggio in serenità.

Cosa sono le assicurazioni viaggio?

Le assicurazioni viaggio sono polizze create per proteggere e risarcire i viaggiatori da una serie di imprevisti che possono verificarsi durante un viaggio. Ne esistono di diverse tipologie, ma la maggior parte proteggono i loro clienti da questi imprevisti.

  • Spese mediche improvvise: copertura per le spese sanitarie in caso di malattia o infortunio durante il viaggio.
  • Annullamento o interruzione del viaggio: rimborso dei costi sostenuti se si è costretti ad annullare o interrompere il viaggio per motivi imprevisti, come malattia o emergenze familiari.
  • Perdita o smarrimento dei bagagli: copertura per il risarcimento dei beni persi o danneggiati durante il viaggio.
  • Ritardi: rimborso delle spese aggiuntive sostenute a causa di ritardi dei voli o altri mezzi di trasporto.

Perché è importante averne una?

Le assicurazioni viaggio sono fondamentali per diverse ragioni. In primo luogo perché ti permettono di affrontare un’avventura in serenità e la rendono più godibile. Avere la certezza di essere coperti in caso di emergenza rende un viaggio molto meno stressante. Inoltre, queste diventano quasi fondamentali se si visitano paesi in cui le spese mediche sono ingenti. In questo caso, se non si possiede un’assicurazione sui viaggi ci si potrebbe trovare a dover sborsare cifre astronomiche in caso di un problema di salute.

Infine, le assicurazioni viaggio possono aiutarti a recuperare parte dei costi (talvolta anche la loro totalità) del soggiorno in caso di imprevisti che ti obbligano a cancellarlo o interromperlo prima del tempo.

Come funzionano le assicurazioni viaggio?

Il funzionamento delle assicurazioni viaggio è relativamente semplice. Ecco i passaggi principali:

  1. Acquisto della polizza: per far si che la tua assicurazione viaggio sia valida è buona norma acquistare la polizza prima di partire. Puoi farlo tramite compagnie assicurative specializzate o direttamente con l’agenzia attraverso la quale hai prenotato.
  2. Attivazione della polizza: la copertura entra in vigore dal momento in cui acquisti la polizza e dura fino alla fine del periodo coperto, che di solito coincide con il termine del viaggio.
  3. In caso di imprevisto: se si verifica un evento coperto dalla polizza (ad esempio, ti ammali durante il viaggio), devi contattare l’assicurazione per avviare la pratica di risarcimento.
  4. Presentazione del reclamo: per richiedere un risarcimento, dovrai presentare documentazione che dimostri l’accaduto, come un referto medico o un rapporto di polizia. La compagnia assicurativa valuterà la tua richiesta e, se approvata, ti rimborserà secondo i termini della polizza.
  5. Assistenza: molte assicurazioni viaggio offrono anche servizi di assistenza 24/7, che possono aiutarti a trovare medici, organizzare trasporti di emergenza, o fornire supporto in caso di perdita del passaporto.

Cosa considerare quando si sceglie un’assicurazione viaggio?

Quando scegli una assicurazione viaggio, è importante considerare alcuni fattori per assicurarti di ottenere la copertura di cui hai bisogno.

Stai partendo per una folle avventura in solitaria, o non viaggi senza la tua dolce metà o la tua compagnia? Starai via a tempo indeterminato perché non sopporti più la solita routine, o preferisci andare via per poco tempo ma più volte durante l’anno? Hai in programma di svolgere attività altamente rischiose, ad esempio sport estremi come paracadutismo o immersioni? 

Una volta che sai rispondere a queste domande puoi scegliere l’assicurazione che fa per te, dato che la polizza deve adattarsi, come un vestito cucito su misura, alla tipologia di viaggio che stai pianificando. L’ultima cosa da fare è poi verificare i limiti di copertura per le spese mediche e controllare le franchigie applicabili, questa fanno decisamente la differenza quando si sceglie la polizza perfetta per sé.

Assicurazioni viaggio: tre offerte complete

Dopo aver compreso cosa sono le assicurazioni viaggio e come funzionano, analizziamo alcune tra le migliori offerte sul mercato. Cosa offrono queste polizze e qual è la somma massima che rimborsano?

Allianz

Un’assicurazione sui viaggi molto versatile cucita su misura a seconda delle tue esigenze. Il servizio Global Assistance offre assistenza medica completa ventiquattr’ore su ventiquattro, pagamento delle spese mediche, ospedaliere e chirurgiche e rientro sanitario in Italia. Inoltre, prevede anche il rimborso nel caso di un prolungamento soggiorno per malattia o infortunio, delle penali in caso di annullamento e indennizzo in caso di furto o mancata riconsegna del bagaglio.

I massimali, per quanto riguarda le spese mediche per viaggi con durata fino a 45 giorni sono di:

  • 150.000€ per l’Europa;
  • 300.000€ per il resto del mondo;
  • Illimitato per i viaggi negli Stati Uniti d’America.

Richiedi un preventivo

AXA

Anche l’assicurazione viaggio di Axa offre assistenza telefonica 24 ore su 24 in lingua italiana e il pagamento delle spese ospedaliere e chirurgiche. Axa Assistance offre tre livelli di copertura assicurativa viaggi: Schermo Totale, Protezione Media e Protezione Base i cui relativi massimali sono di 100.000€, 500.000€ e 3 milioni di euro.

Dai un’occhiata!

Coverwise

Coverwise offre, invece, una polizza flessibile con assistenza medica inclusa 24 ore su 24, copertura delle spese ospedaliere e chirurgiche, e rientro sanitario. La polizza prevede anche il rimborso delle penali per annullamento del viaggio e copertura del bagaglio in caso di furto, smarrimento o mancata consegna.

I massimali sono:

  • 250.000€ per viaggi in Europa;
  • 500.000€ per il resto del mondo;
  • 1.000.000€ per Stati Uniti, Canada e Giappone.

Vai al sito 

Ora che sai cosa sono le assicurazioni sui viaggi e come funzionano puoi valutare se proteggerti da eventuali rischi prima di intraprendere uno. Stipulare una polizza è probabilmente il modo migliore per affrontare con totale serenità un’entusiasmante avventura.

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Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Quali sono le grandi aziende che detengono più Bitcoin, anche se esterne al settore crypto? Ecco la classifica

Dopo la registrazione all’IPO di Reddit, attraverso la quale è emerso che la piattaforma possiede Bitcoin, Ethereum e MATIC, gli appassionati crypto hanno iniziato a chiedersi quali sono le aziende che hanno investito in questa tipologia di asset.

In totale, quelle che hanno reso pubblici i bilanci comunicando la quantità di crypto che detengono, sono 91, ma analizziamo le quattro più importanti e famose!

Compra Bitcoin!

MicroStrategy

MicroStrategy ha intrapreso il suo entusiasmante viaggio all’interno di questo settore nell’ormai lontano, soprattutto per gli appassionati di criptovalute, 2020. Il suo CEO Michael Saylor è uno dei membri più influenti del settore, stimato da tutti i crypto enthusiast.

MicroStrategy detiene attualmente 214.000 Bitcoin, per un controvalore in dollari di 14,4 miliardi al prezzo attuale di 69.000$. E pensare che Michael Saylor era inizialmente molto scettico nei confronti di questa tecnologia. Nel 2013 aveva dichiarato che BTC sarebbe sicuramente fallito, paragonandolo al gioco d’azzardo online. 

Nel 2020, però, dopo averlo studiato a fondo, ha cambiato radicalmente la sua posizione. Da quel momento in poi è sempre stato fermamente convinto che sia una riserva di valore sicura per proteggersi dall’inflazione e dalle crisi monetarie. Tutto questo è normale, Bitcoin è un argomento molto complesso e ci vuole tempo per comprenderlo a pieno.

Approfondisci Bitcoin

In confronto alla maggior parte delle Whale, Michael Saylor ha, attraverso il suo fondo, iniziato “tardi” ad acquistare Bitcoin. Il prezzo medio di acquisto di MicroStrategy è 35.000$, ma il profitto attuale è da capogiro: quasi 7 miliardi di dollari.

Tesla

Il secondo elefante nella stanza è Tesla, attualmente la terza azienda che detiene più Bitcoin al mondo, 9.720. Il valore attuale di questo “gruzzoletto” è di circa 660 milioni di dollari. L’avventura dell’azienda fondata da Elon Musk in questo settore è più simile ad un’epopea. Tutto ha avuto inizio a febbraio del 2021, quando l’azienda ha annunciato, attraverso una dichiarazione della Security and Exchange Commission) di aver acquistato 1,5 miliardi di dollari di Bitcoin. Poche settimane dopo, nel mese di marzo, Tesla ha annunciato che avrebbe iniziato ad accettare BTC come metodo di pagamento per i clienti statunitensi intenzionati ad acquistare i veicoli del brand.

A maggio dello stesso anno c’è stata poi la marcia indietro, che ha contribuito a rendere quel mese uno dei più negativi di sempre per il mercato. Questa, ha riguardato soltanto la ridefinizione delle modalità di pagamento per le automobili e non la detenzione di Bitcoin come asset.

Come mai Elon Musk ha cambiato idea?

Perché, a detta sua, l’impatto ambientale di Bitcoin era eccessivo. La dichiarazione che l’imprenditore ha abbinato all’annuncio ufficiale è stata: “quando il 50% del mining di Bitcoin verrà alimentato da energia pulita e sostenibile, Tesla tornerà ad accettare pagamenti in Bitcoin”. Nel frattempo, però, è ancora possibile acquistare gli accessori del marchio di auto elettriche utilizzando Dogecoin (DOGE).

Guarda il prezzo di DOGE

Reddit

La terza grande azienda che detiene Bitcoin è Reddit. Reddit ha iniziato ad accettare donazioni in Bitcoin nel 2013 e, in breve tempo, il suo forum è diventato uno dei punti di riferimento per gli appassionati del settore, in particolare i subreddit r/Bitcoin e r/Cryptocurrency.

Nel 2018 poi ha fatto dietro front a causa delle elevate commissioni di transazione e della volatilità del prezzo di BTC. Tuttavia, il legame di Reddit con il mondo delle criptovalute non è stato definitivamente troncato. Nel 2020, Reddit ha lanciato un’iniziativa innovativa introducendo i Community Points, dei token basati su Ethereum, nei subreddit r/CryptoCurrency e r/FortNiteBR. Questi punti, rispettivamente chiamati “Moons” e “Bricks,” hanno permesso agli utenti di guadagnare ricompense a seconda del loro contributo.

Reddit ha ulteriormente esplorato le possibilità della blockchain collaborando con la Ethereum Foundation per migliorare la scalabilità delle transazioni sull’omonima blockchain. Nel 2021, ha lanciato il Reddit Vault, un portafoglio digitale integrato nella piattaforma per gestire i Community Points, semplificando per gli utenti l’interazione con i token senza necessità di software esterni.

Nel 2022, Reddit ha ampliato il programma dei Community Points e ha iniziato a testare tecnologie Web3, promuovendo un ecosistema decentralizzato all’interno della piattaforma. Inoltre, Reddit ha iniziato a esplorare la tecnologia degli NFT (token non fungibili), attraverso il lancio di una collezione di avatar che ha riscosso un discreto successo.

Infine, pochi mesi fa in occasione della registrazione della Initial Public Offering (IPO) precedente alla quotazione in borsa, ha dichiarato di aver investito parte degli utili in Bitcoin, Ethereum e Matic.

Block inc.

L’ultima grande azienda che detiene Bitcoin di questo articolo è Block Inc., precedentemente nota come Square Inc. L’impresa di Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, che ha, da sempre, dimostrato un fortissimo interesse nei confronti del settore.

L’azienda ha fatto il suo ingresso nel mondo crypto nel 2018, integrando Bitcoin nei suoi servizi Cash App, permettendo ai suoi utenti di acquistare e vendere in modo semplice. Nel 2020, Block Inc. ha fatto un ulteriore passo avanti investendo $50 milioni, l’1% del patrimonio dell’azienda, in Bitcoin, acquistandone 4.709 BTC. 

Block inc ha successivamente, e gradualmente, aumentato la sua esposizione, e secondo gli ultimi dati oggi ne deterrebbe circa 8.000. 

Queste sono le più grandi aziende, non native crypto, che hanno acquistato e tuttora possiedono Bitcoin. Cosa succederà nei prossimi mesi, data la forte espansione dell’adozione che ha investito il settore dopo l’approvazione degli ETF spot. Potrebbero esserci delle imprese, magari ancora più importanti, che hanno acquistato Bitcoin attraverso questi strumenti finanziari?

Gettoni d’oro: cosa sono e quanto vale ciascuno?

Gettoni d’oro: cosa sono e quanto vale questa moneta

Gettoni d’oro in euro: quanto vale questa moneta, cos’è e perché viene usata nei quiz televisivi? 

Cosa sono i gettoni d’oro e quanto vale davvero questo denaro? Da Masterchef a L’Eredità, chi vince un gioco o un reality televisivo viene ricompensato con queste vere e proprie monete fatte del metallo prezioso noto per essere il bene rifugio per eccellenza. Ma i premi in gettoni d’oro hanno lo stesso valore di quelli in euro… Come si calcola quanto vale un gettone d’oro davvero? 

Cerchi un asset simile all’oro, ma più facile da acquistare, vendere e detenere? Bitcoin viene da tempo soprannominato l’oro digitale, grazie alla scarsità che deriva dalla sua disponibilità limitata. I Bitcoin in circolazione non saranno mai più di 21 milioni, e attualmente, sono circa 19,7.

Segui il prezzo di Bitcoin!

Gettoni d’oro: cosa sono e perché vengono usati 

Prima di scoprire quanto vale un gettone d’oro, vediamo cosa sono queste “valute” e perché vengono utilizzate. I gettoni d’oro sono delle monete composte del metallo prezioso in diversi carati, di peso variabile e che raffigurano il logo dell’azienda che li commissiona come Mediaset o la RAI. Fanno la loro prima apparizione nel 1955 come metodo di pagamento per le vincite dei quiz televisivi. Dal 1955 fino al 2019 in Italia la legge vietava alle emittenti televisive e radiofoniche di pagare in contanti i vincitori di giochi a premi. Questo perché l’erogazione di contanti dopo una vincita era associata al gioco d’azzardo, che deve essere svolto solo in luoghi autorizzati. Cosa sono dunque i gettoni d’oro? Una modalità per ovviare al problema normativo e continuare a premiare i vincitori dei programmi. 

Nel 2019 una sentenza del TAR del Lazio ha autorizzato i pagamenti in contanti, tuttavia i gettoni d’oro rimangono il mezzo più usato per tali vincite. Queste monete vengono prodotte dal Banco Metalli e vengono consegnate entro sei mesi. 

Per i partecipanti dei giochi a premi, i gettoni d’oro sono il modo più svantaggioso per ricevere il bottino. Il loro valore infatti è sempre inferiore rispetto al corrispettivo in euro dichiarato. Ecco quanto vale un gettone d’oro davvero. 

Gettoni d’oro: quanto vale questa moneta

Quanto vale un gettone d’oro? Il primo mito da sfatare è che un gettone d’oro non equivale a un euro. Il valore delle monete dei premi dipende da diversi fattori, in primis la percentuale di oro contenuto nelle monete ovvero i carati, poi dal prezzo del metallo sul mercato e infine dalle tasse

Per sapere quanto vale un gettone d’oro bisogna considerare anche le imposte che vanno pagate sulla vincita. Dall’importo del premio viene tolta l’IVA al 22%.

Quindi se il premio stabilito è di 10.000 euro in gettoni d’oro, si ricevono 7.800 euro. Il secondo passaggio per calcolare il loro valore  riguarda la conversione in euro. Per cambiarli in contanti si hanno due possibilità:

  • Venderli direttamente al Banco Metalli che li ha prodotti con una commissione del 5%, sempre considerando il prezzo dell’oro all’oncia in riferimento ai suoi carati;
  • Ricevere i gettoni e rivenderli in autonomia. In questo caso è bene cercare di vendere quando è più vantaggioso. L’oro infatti non ha un prezzo stabile, ma varia sulla legge della domanda e l’offerta. Quest’anno ad esempio i prezzi sono vicini ai massimi storici. 

I gettoni d’oro, per quanto possano sembrare “scomodi”, possono far fruttare una fortuna se si aspetta il momento di mercato giusto. Del resto l’oro è uno dei beni di rifugio per eccellenza e nei momenti di crisi o instabilità economica il suo valore può crescere esponenzialmente. 

Forse non sai che Bitcoin viene soprannominato “oro digitale” perché condivide alcune caratteristiche con il metallo prezioso. 

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Incassato il corrispettivo in contanti, ci sono ulteriori tasse da pagare per conoscere in maniera definitiva quanto vale un gettone d’oro. 

Come vengono tassati i gettoni d’oro?

Oltre all’IVA che viene sottratta in maniera automatica, come vengono tassati i gettoni d’oro? I premi dei programmi televisivi appartengono alla categoria dei “redditi diversi”, quindi vengono tassati con una ritenuta a titolo d’imposta del 20%. Per fare un confronto, le lotterie o le tombole hanno un’imposta al 10%. 

È proprio il caso di dire “non è tutto oro ciò che luccica”. Il valore delle cifre da capogiro dei gettoni che promettono in televisione può essere ridotto da tasse e commissioni. Ora che sai come si calcola quanto vale un gettone d’oro, il mondo dei quiz ti aspetta!

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Le 9 carte dei Pokémon più rare e costose al mondo

Carte Pokemon rare: la classifica e il prezzo

Quali sono le 9 carte dei Pokémon più rare e costose? Scopri la classifica e il loro esorbitante prezzo

Il mondo delle carte Pokémon rare ha affascinato collezionisti e appassionati per decenni, generando un mercato secondario a dir poco virtuoso. I Pokémon, termine che deriva dalla abbreviazione di “Pocket Monsters”, sono i protagonisti dell’omonimo videogioco giapponese creato da Satoshi Tajiri e Ken Sugimori che ha conquistato il mondo a partire dalla sua prima edizione, rilasciata nel 1996. Il gioco di carte collezionabili, noto anche come Pokémon Trading Card Game (TCG), ha visto la luce nello stesso anno e ha rapidamente guadagnato popolarità a livello mondiale

Le carte Pokémon sono, attualmente, utilizzate non solo per giocare, ma anche come oggetti da collezione. Ogni carta raffigura un Pokémon specifico con abilità e punti vita, permettendo ai giocatori di combattere tra loro in partite strategiche. Sono oltre 9.000 quelle rilasciate fino ad oggi, alcune di queste, le carte Pokémon rare, hanno raggiunto prezzi esorbitanti, tanto da poter essere considerate la nuova frontiera del collezionismo, al pari di monete e francobolli.

Leggi attentamente la classifica delle nove carte Pokémon più rare al mondo, chissà, magari ne possiedi un esemplare nascosto da qualche parte in casa.

Carte Pokémon: quali caratteristiche le rendono rare e preziose?

I fattori che rendono queste carte Pokémon rare sono diversi. Il principale, come spesso accade agli oggetti da collezione, ha a che fare con la loro storia. Quelle rilasciate in occasioni speciali, come eventi, tornei esclusivi o anniversari, tendono a essere più di valore dato che sono prodotte in quantità limitate.

Anche le condizioni di conservazione sono un fattore molto importante. Quelle intonse, valutate come “Gem Mint” o con voti alti da parte di servizi di classificazione come PSA o Beckett, possono raggiungere prezzi molto più elevati rispetto a quelle che presentano segni di usura.

Così come per i francobolli, anche gli errori di stampa sono in grado di trasformare una carta ordinaria in un oggetto di grande valore. A volte questi “difetti”, come ombreggiature mancanti, errori di “battitura” o colori alterati sono impercettibili, soprattutto per collezionisti in erba, che non conoscono a memoria tutte le caratteristiche di queste carte Pokèmon rare.

Infine, il valore delle carte varia anche a seconda del Pokémon raffigurato. Pokémon iconici come Charizard o Pikachu tendono ad avere carte che valgono di più, semplicemente perché più ricercate e amate dai fan.


La tecnologia dei non fungible token (NFT) sta, ormai da diversi anni, ricalcando le logiche di scarsità e rarità introdotte dagli oggetti di collezione nel corso del tempo. Prima francobolli e monete, poi carte da gioco, capi d’abbigliamento e strumenti musicali e infine asset digitali unici. Insomma, il collezionismo si evolve, gli NFT hanno le carte in regola per esserne la nuova frontiera?

Scopri il mondo degli asset digitali

La classifica delle 9 carte Pokémon più rare al mondo

9. Kangaskhan Family Event Trophy

Questa carta, rilasciata nel 1998, celebra la collaborazione familiare nelle battaglie TCG. La sua importanza simbolica e la sua rarità le conferiscono un valore di $150.00.

8. Umbreon Stella d’Oro Holo

Distribuita nel 2005 ai giocatori del Players Club in Giappone che avevano accumulato più di 70.000 punti, questa carta rara raffigura Umbreon in versione olografica. Grazie, soprattutto, alla sua esclusività, ma anche al design accattivante, attualmente ha un valore che si aggira intorno ai 180.000$.

7. Carta Promozionale Ishihara GX (Autografata)

Questa carta unica è stata distribuita nel 2017 per celebrare il 60º compleanno di Tsunekazu Ishihara, fondatore del franchise Pokémon. Rilasciata esclusivamente allo staff dell’azienda e autografata da Ishihara stesso, il suo valore ha raggiunto l’incredibile cifra di 247.230$, rendendola una delle carte più ambite dai collezionisti.

6. Snap Pikachu

Questa rara carta del 1999 è stata il premio di un concorso legato al gioco Pokémon Snap. Ne esiste soltanto una copia e il suo valore è di circa 270.000$.

5. Trofeo Pikachu N. 3 Allenatore Bronzo

Distribuita ai primi tre classificati del primo torneo Pokémon in Giappone nel 1997, questa carta trofeo ha un grande valore storico. Battuta all’asta per l’impressionante cifra di 300.000$ è il premio di una delle prime competizioni ufficiali.

4. Trofeo Pikachu N. 2 Allenatore Argento

Rilasciata nel 1998, questa carta trofeo celebra uno dei primi eventi competitivi di carte di Pokémon in Giappone

3. Blastoise Wizards of the Coast Presentazione Galaxy Star Holo

Creata nel 1998 come anteprima della linea TCG di Wizards of the Coast, questa carta è estremamente rara. Ne esistono soltanto due esemplari. Il suo valore, dovuto alla sua scarsità e al suo status speciale, è di 360.000$.

2. Charizard Base Set Shadowless 1a edizione

Questa carta di Pokémon rara del 1999 è divenuta celebre per un errore di stampa, dato che non presenta le ombreggiature tipiche delle sue “gemelle” più comuni. Ciò la rende una delle carte più desiderate tra i collezionisti, con un valore che raggiunge i 420.000$.

1. Pikachu-Holo Illustrator

Questa carta del 1998 è stata distribuita a meno di 20 illustratori come premio di un concorso artistico ed è la più preziosa e rara del mondo. Grazie alla sua rarità estrema e al suo significato storico, è considerata il Santo Graal delle carte Pokémon e il valore di una, forse l’ultima ancora in ottime condizioni, è di 6 milioni di dollari.

Ora che conosci quali sono le 9 carte di Pokémon più rare non ti resta che ribaltare casa, garage e cantina per controllare se ne hai mai posseduta una!

10 grandi aziende che già accettano Bitcoin

Cryptomonnaies : 10 grandes entreprises acceptent déjà le Bitcoin: 10 big companies already accepting Bitcoin

Le criptovalute non sono il futuro, ma il presente. Ecco chi tra le grandi aziende accetta pagamenti in Bitcoin

La mass-adoption? È sempre più vicina. Non siamo noi a dirlo, basta osservare quante aziende e multinazionali, ma anche semplici negozi, si stiano attrezzando per accettare pagamenti in criptovalute. Anche se in molti Stati ancora non sono pienamente regolamentate, il fenomeno crypto è troppo grande per essere ignorato. Ecco perché le aziende vogliono innovarsi e spingere verso la diffusione dei pagamenti in crypto. E non si parla di nicchie specifiche, bensì di brand e servizi molto popolari che fanno parte della nostra quotidianità.

Ecco un elenco di dieci aziende che accettano Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento.

Compra Bitcoin

Mastercard

Mastercard permette ormai da tempo i pagamenti in criptovalute attraverso la sua piattaforma grazie a collaborazioni con importanti realtà del settore come Metamask e MoonPay. L’azienda ha riconosciuto l’utilità delle crypto come monete vere e proprie. “Con l’interesse [per le crypto] che arriva da molti ambiti, le applicazioni reali delle criptovalute stanno superando la pura speculazione” ha detto Rama Sidhar, vicepresidente per i nuovi mezzi di pagamento digitali di Mastercard. Negli scorsi anni l’azienda leader nel settore dei circuiti di pagamento ha stretto collaborazioni con otto startup Web3 con l’obiettivo di rendere le crypto più accessibili.

Visa

Anche il competitor di Mastercard ha, in questi anni, dedicato le sue energie in progetti a tema criptovalute. Dal 2020 in poi Visa collabora con vari exchange per fornire agli utenti la possibilità di pagare in Bitcoin e altre crypto attraverso le carte di debito che utilizzano Visa come circuito di pagamento. 

Gucci

Sogni di comprare lussuosi capi di abbigliamento attraverso i tuoi satoshi? Negli store statunitensi di Gucci, da Agosto 2022, è possibile pagare in diverse crypto. Per la precisione vengono accettate Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Litecoin, Dogecoin, Shiba Inu, ApeCoin (il token del Bored Apes Yacht Club) e anche le più famose stablecoin

Accedi all’app!

Microsoft

Tra gli early adopter della tecnologia blockchain c’è Microsoft, che accetta pagamenti in Bitcoin dal 2014. La criptovaluta può essere utilizzata per i servizi Microsoft come Skype o Xbox Live

Tesla

Elon Musk, CEO di Tesla, è stato tra i primi imprenditori a dimostrare interesse verso Bitcoin. Per un certo periodo è stato possibile acquistare le automobili elettriche utilizzando crypto. Poi ci ha ripensato, bloccando temporaneamente pagamenti in Bitcoin fin quando le operazioni di mining non saranno completamente alimentate da fonti rinnovabili. 

Nonostante questo è ancora possibile acquistare alcuni accessori Tesla in Dogecoin (DOGE) .

Amazon

Anche se al momento non è possibile pagare direttamente in crypto sull’e-commerce più grande del mondo, Amazon sta cercando degli esperti di blockchain da inserire nel suo team. Vedremo presto questa nuova funzionalità? Attualmente possiamo comunque acquistare in crypto attraverso l’utilizzo di varie carte di debito oppure convertire le nostre criptovalute in buoni Amazon attraverso siti di terze parti. Comodo, no?

PayPal

Il gigante dei pagamenti ha introdotto nel 2021 la possibilità di acquistare, vendere e custodire alcune criptovalute direttamente dalla sua applicazione. La funzionalità è rimasta però riservata agli utenti residenti negli Stati Uniti. A maggio 2023 c’è stata una svolta: l’avvio della collaborazione tra PayPal e Metamask. Grazie a questa partnership è possibile effettuare il login nella propria area dedicata di Paypal anche con il proprio wallet Metamask e comprare crypto direttamente dal proprio conto PayPal, in un solo passaggio. 

Twitch

Anche Twitch, la piattaforma di streaming più utilizzata al mondo, accetta Bitcoin e altre criptovalute per donazioni e iscrizioni. Tramite le iscrizioni o sub puoi supportare mensilmente i tuoi creatori preferiti pagando con tante diverse crypto: da Bitcoin a Ethereum, da Dogecoin a Litecoin. 

McDonald’s

Al McDonald’s di Lugano puoi comprare il tuo Crispy McBacon con Bitcoin e la stablecoin Theter (USDT). Questi pagamenti fanno parte dell’iniziativa “Plan B” che ha coinvolto il capoluogo del Canton Ticino ad Ottobre 2022. Questo progetto ha l’obiettivo di incrementare l’adozione delle criptovalute nella città svizzera. I pagamenti al McDonald’s di Lugano vengono elaborati sulla blockchain Layer-2 di Bitcoin, il Lighting Network.

Starbucks

Chiudiamo la lista delle 10 aziende che consentono di pagare in Bitcoin, come concluderemo un pranzo, ovvero con un bel caffè da pagare rigorosamente in crypto. Nelle caffetterie americane di Starbucks si possono infatti acquistare espressi e frappuccini in criptovalute direttamente dall’app, grazie alla partnership con Bakkt.

Guarda il prezzo di Bitcoin

Negozi dove pagare con Bitcoin

Le aziende presenti in questa lista non sono le uniche ad accettare Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento, ma sono probabilmente quelle più note a livello globale. Anno dopo anno, molte altre realtà di diverse dimensioni e che operano nei settori più disparati hanno adottato le crypto.

Tra queste ci sono negozi fisici situati in paesi crypto friendly. Qualche esempio pratico? Alcuni store di Burger King in Venezuela, le squadre statunitensi dei Miami Dolphin e dei Dallas Mavericks e dei distributori automatici di Coca Cola in Australia e Nuova Zelanda.

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Francobolli rari: come riconoscerli e dove vendere i pezzi

Francobolli rari: come riconoscere e dove vendere i pezzi

Quali i francobolli rari, d’Italia e non solo, valgono di più? Scopri come riconoscere i più preziosi e dove vendere e comprare

Saper riconoscere quali sono i francobolli rari, d’Italia e non solo, e collezionarli può sembrare un hobby vintage. Il “francobollo” di certo sta diventando un oggetto del passato e proprio per questo ha grande valore storico e culturale. E in certi casi anche economico, visto che alcuni di questi pezzi sono diventati veri e propri tesori ambiti dai collezionisti di tutto il mondo. In genere gli esemplari più speciali sono quelli emessi in edizione limitata, con errori di stampa o con particolari caratteristiche che li distinguono dalle stesse serie. In altri casi sono quelli dedicati a eventi storici o commemorazioni. Ma quali sono i francobolli rari d’Italia e del mondo? Ecco tutti i segreti dei pezzi più unici e come venderli o comprarli. 

Francobolli rari: come capire quali hanno valore

Per riconoscere i francobolli rari e capire quali hanno valore può essere utile affidarsi a un esperto di filatelia. Bisogna considerare infatti diversi aspetti, in primo luogo va individuata la tiratura ovvero il numero di pezzi che sono stati prodotti. Come per le monete rare, anche qui vale il principio per cui più esemplari esistono meno sarà il valore del singolo pezzo. 

Generalmente i francobolli più rari sono quelli con errori di stampa oppure quelli ritirati dalla circolazione. Un altro aspetto da considerare è l’età del pezzo che può essere ricavata dall’illustrazione, o vignetta. Questo è fondamentale per riconoscere quelli emessi per celebrare anniversari o eventi storici. Infine un francobollo vale di più se le sue condizioni sono buone, poiché eventuali imperfezioni potrebbero abbassare la sua quotazione.

Uno dei punti di riferimento per i collezionisti è il catalogo Unificato Super in cui trovare tutte le informazioni sulle quotazioni, aggiornate ogni anno, sui francobolli rari d’Italia e non solo. Tieni presente che i prezzi potrebbero essere solo indicativi e che dipendono dalle varie aste o piattaforme per la compravendita.

Scovare i francobolli più rari è il modo per ottenere il massimo a livello economico. Come abbiamo visto, è la rarità a determinare la preziosità. Questo meccanismo può rispondere anche alla domanda “perché le criptovalute hanno valore”. Queste monete digitali, al contrario di quelle fiat, non sono emesse all’infinito. La loro “tiratura” è stabilita a priori e per questo non risentono dell’inflazione. Proprio come i francobolli!

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Francobolli rari Italia: la lista dei più ricercati

La lista dei francobolli rari d’Italia è particolarmente interessante perché comprende alcuni dei pezzi più unici del mondo: 

  • Error of Colour: questo è uno dei francobolli più rari al mondo presente solo in due pezzi, uno dei quali è stato battuto all’asta in Svizzera nel 2011 per 1,86 milioni di euro. La sua rarità dipende dal suo colore, infatti venne stampato di blu invece che nel classico arancione. Raffigura Ferdinando II ed è stato emesso dal Regno di Sicilia nel 1859, in generale tutti i francobolli di questa zona e pre unità d’Italia sono molto preziosi
  • 3 lire di Toscana: dal valore tra i 200 e i 500.000 euro, questo pezzo è stato emesso il 1° gennaio 1860 dal Gran Ducato di Toscana. Del “3 lire” esistono pochissimi pezzi (si stima circa 324), di questi due sono stati affrancati in due lettere una del re d’Egitto Farouk e l’altra del collezionista Alphonse de Rothschild.
  • Trinacria: fa parte della prima serie mai emessa dal Regno delle Due Sicilie (1858) e rappresenta la trinacria insieme ai gigli dei Borbone e al cavallo rampante effige di Napoli. Il valore di questo esemplare, tra i francobolli rari d’Italia, è di circa 350.000 euro. 
  • Francobollo Garibaldino Mezzo tornese: messo in commercio durante l’epoca garibaldina a Napoli e venne utilizzato per la spedizione a bassi costi dei giornali. Rappresentava ancora il vecchio simbolo dei Borbone perché Garibaldi non aveva tempo di farne realizzare uno  nuovo. La sua rarità dipende dai pochissimi pezzi rimasti integri: questi francobolli erano come dei sigilli sui giornali che dovevano essere spezzati per essere letti. Il suo valore è di circa 13.000 euro. 
  • Gronchi rosa: questo pezzo del 1961 venne emesso con un errore nel raffigurare i confini del Perù sulla cartina geografica, una volta notato lo sbaglio la serie venne ritirata dal mercato anche se ormai alcuni pezzi erano già stati usati. Può valere fino a 30.000 euro. 
  • Ducato di Modena: tra i francobolli rari d’Italia c’è anche la serie dei 15 centesimi di cinque tipologie che valgono tra i 2.000 e i 5.000 euro, e il pezzo da 80 centesimi del 1858 emesso dal governo provvisorio di Parma in unica copia per una lettera alla Francia. La sua quotazione è di circa 200.000 euro. 
  • Trittico Servizio di Stato: questi francobolli del 1933 raffigurano la bandiera italiana e Vittorio Emanuele III, un singolo esemplare può essere valutato fino a 5.000 euro. 
  • Congresso Filatelico di Trieste: si tratta di quattro francobolli di posta ordinaria del Regno d’Italia emessi nel 1922 in occasione del congresso. Valgono circa 4.000 euro. 
  • Centenario morte Alessandro Volta: 480 esemplari da 20 centesimi di questa serie sono stati stampati in viola anziché in rosso e ora valgono dagli 8.000 ai 50.000 euro. 
  • Seconda Milizia: francobolli  rari del 1928, anch’essi stampati in viola nella versione da 50 e da 20 centesimi (oltre 10.000 euro).
  • Ragazzo coi gabbiani: del 1991,raffigura la scultura di Pericle Fazzini stampato per errore in viola, vale oltre i 10.000 euro. 
  • Augusto: destinato alle isole dell’Egeo stampato in viola e quindi nel colore sbagliato, vale oltre 20.000 euro. 
  • Castello di Miramare 1980: anche questo tra i francobolli più rari e ricercati d’Italia è stato emesso in colorazione errata e oggi può valere fino ai 10.000 euro. 

Alcuni francobolli rari dell’Italia sono diventati preziosi anche senza essere mai stati commercializzati. Per varie ragioni alcune serie che sono state create senza mai essere vendute oppure dei falsi:

  • K2: serie nata per celebrare la spedizione del 1954 di Ardito Desio, Achille Compagnoni, Lino Lacedelli e Walter Bonatti che per la prima volta nella storia conquistarono la seconda montagna più alta del mondo. I 160 pezzi non vennero mai venduti e oggi possono valere dai 6.000 ai 7.000 euro. 
  • Trittici Balbo: anche questa serie del 1933 per celebrare la crociera aerea transatlantica Decennale organizzata da Italo Balbo, non venne mai messa in commercio. Un trittico può valere fino ai 1.000 euro. 
  • Falso Due Popoli: questo francobollo è un falso denigratorio elaborato dai servizi segreti inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Si ispira a un pezzo del 1941 che il regime fascista aveva emesso per celebrare la fratellanza con il popolo tedesco, la satira evidenzia invece la sudditanza di Mussolini nei confronti di Hitler. Il falso oggi vale fino ai 3.000 euro.

Se sei un* collezionista appassionat* di francobolli rari (non solo d’Italia) e altri oggetti preziosi, forse hai sentito parlare di un nuovo modo di certificare la proprietà e il valore degli oggetti da collezione, ovvero gli NFT. I non fungible token infatti sono dei registri digitali garantiti dalla blockchain. 

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I francobolli più rari al mondo

Guardando oltre i francobolli più rari d’Italia, citiamo alcuni esemplari internazionali. Il British Guyana 1 cent Black Magenta ha un valore di 10 milioni di dollari e risale al 1856, si stima esista in unica copia. Il Treskilling Yellow svedese è stato ritrovato in una soffitta nel 1886 e quotato per 2 milioni di euro, la sua rarità dipende ancora una volta dall’errore del colore. In questo caso giallo invece di verse. Un altro rarissimo è l’Inverted Jenny che vale 700.000 euro. Si tratta di un francobollo da 24 centesimi creato per la posta aerea nel 1918 e stampato con il foglio rovesciato, da cui il nome “invertito”. Lo stesso errore è quello dell’Inverted Swan emesso in Australia. Infine in questa lista dei francobolli rari citiamo il Penny Black del Regno Unito. Venne venduto nel 1850 con il ritratto della Regina Vittoria ed è il primo francobollo adesivo della storia. Il suo valore è di circa 3.000 euro. 

Lo spazio di riferimento per quanto riguarda gli NFT, una nuova tecnologia che ha molto in comune con i francobolli, sta diventando la blockchain di Solana. Questo ecosistema crypto si gioca il primato con Ethereum, la rete dove questa tecnologia è nata. Se pensi che il futuro di queste opere d’arte digitali possa essere roseo e quindi valga la pena esplorarlo in profondità, puoi acquistare SOL su Young Platform.

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Francobolli rari, dove venderli e comprarli

Per comprare e vendere francobolli rari se non si è esperti la via migliore è quella di affidarsi ai professionisti come i negozi di filatelia. In questo modo potrete far valutare i vostri pezzi (anche quelli scovati nelle soffitte dei nonni) e farvi consigliare per gli acquisti. Un’altra buona pratica è quella di imparare a muoversi nel mercato di riferimento consultando riviste specializzate, siti web e blog di appassionati ma anche frequentando mercatini dell’antiquariato, fiere ed eventi. Se vuoi comprare o vendere su internet puoi farlo su siti d’asta come Catawiki, sui classici e-commerce come ebay o sui forum. In questo caso è sempre bene farsi mille scrupoli per evitare truffe. 

Infine per andare a caccia di quelli che forse in futuro saranno i prossimi francobolli rari d’Italia, consulta sempre le uscite di Poste Italiane

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I paesi più ricchi del mondo: la classifica del 2024

I paesi più ricchi del mondo: la classifica aggiornata

Quali sono i paesi più ricchi del mondo? Scopri la classifica

Per stilare la classifica dei paesi più ricchi del mondo si utilizza il PIL (Prodotto Interno Lordo) pro capite, uno dei parametri più efficaci e utilizzati per misurare la ricchezza di un paese. Questo indicatore rappresenta il valore totale dei beni e servizi prodotti in un paese in un anno, diviso per il numero di abitanti. Un PIL pro capite elevato indica una maggiore produttività economica e un tenore di vita più alto per i cittadini di quel paese.

Nell’economia globale, la ricchezza è distribuita in modo molto disomogeneo, con alcuni paesi che vantano un PIL pro capite estremamente elevato. Le economie di questi stati sono spesso caratterizzate da settori industriali avanzati, una forte innovazione tecnologica e un elevato livello di istruzione.

Torniamo però al tema centrale di questo articolo: quali sono i paesi più ricchi del mondo? Ecco la classifica aggiornata al 2024.

La classifica dei paesi più ricchi del mondo

Ecco la classifica dei paesi con il PIL pro capite più alto nel 2024, basata sui dati del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Alcune di queste economie avanzate sono, da tempo, attive nel settore delle criptovalute e della tecnologia blockchain. Il Lussemburgo e Singapore, ad esempio, sono noti per essere hub finanziari innovativi che stanno esplorando attivamente questo mondo. Conoscere Bitcoin, e le altre principali crypto, potrebbe essere un’opportunità per emergere in un contesto economico globale sempre più digitalizzato.

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1. Lussemburgo (140.000$)

Con un PIL pro capite di circa 140.000 dollari, il Lussemburgo è al primo posto nella classifica dei paesi più ricchi del mondo. La sua economia è caratterizzata da un settore finanziario robusto e da un copioso e costante afflusso di capitali esteri.

2. Irlanda (110.000$)

L’Irlanda, il cui PIL pro capite si aggira intorno ai 110.000$, si posiziona seconda. Il suo successo è dovuto, in gran parte, alla presenza delle sedi europee di multinazionali tecnologiche e farmaceutiche. Questo paese ha attirato, negli ultimi anni, molte imprese di successo, grazie a una situazione fiscale molto favorevole.

3. Svizzera (106.000$)

La Svizzera è conosciuta, soprattutto, per la sua elevata qualità della vita e l’efficienza dei servizi, forniti sia dagli enti pubblici che dalle imprese private. Inoltre, il paese dei cantoni, va molto forte nel settore della finanza e in quello industriale.

4. Norvegia (96.000$)

Al quarto posto della classifica dei paesi più ricchi del mondo troviamo la Norvegia, prevalentemente grazie alle risorse naturali presenti sul territorio, in particolare petrolio e gas. Anche le imprese norvegesi sono molto sviluppate, all’avanguardia a livello mondiale in diversi campi, anche grazie al grande lavoro svolto dai ricercatori norvegesi.

5. Qatar (90.000$)

Il Qatar deve la sua ricchezza alle enormi riserve di petrolio e gas naturale. Che sono circa il 13% di quelle mondiali.

6. Singapore (87.000$)

Singapore è un hub finanziario e commerciale globale, con una economia forte, basata su servizi finanziari, tecnologie avanzate e commercio internazionale​. In molti sottovalutano l’impatto dell’industria navale della Città-stato, favorita dalla posizione geografica al centro di importanti rotte sulla direttrice est-ovest.

7. Stati Uniti (84.000$)

Al settimo posto della classifica dei paesi più ricchi del mondo ci sono gli Stati Uniti, con un PIL pro capite di $84,201, gli states sono ancora una delle economie più potenti del mondo. A pesare sul bilancio americano c’è l’enorme mercato interno alimentato dalle aziende tech, finanziarie e industriali più grandi del mondo.

Singapore e gli Stati Uniti sono anche i paesi efficacemente inseriti all’interno del settore delle criptovalute. Se vuoi approfondire questa innovativa branca della finanza, puoi scaricare la nostra app!

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8. Islanda (80.000$)

La forza dell’econimia islandese deriva princiapalmente dal turismo, dalla pesca e dalla produzione di energia rinnovabile. Questo stato è anche uno di quelli in cui si vive meglio, occupa i primi posti in quasi tutte le classifiche dei paesi per qualità della vita.

9. Emirati Arabi Uniti (76.000$)

Gli Emirati Arabi Uniti sono una delle economie più dinamiche del Medio Oriente, la loro ricchezza deriva principalmente dal petrolio, ma anche dal grande sviluppo del turismo e del settore finanziario degli ultimi anni.

La classifica dei paesi più ricchi del mondo offre uno spaccato interessante su come la ricchezza globale sia distribuita. Questi paesi non solo vantano un elevato PIL pro capite, ma spesso offrono anche una qualità della vita elevata, con accesso a servizi avanzati, infrastrutture moderne e opportunità economiche. 

Se vuoi saperne di più sull’economia globale e sui fattori che influenzano la ricchezza di un paese, continua a seguirci per ulteriori approfondimenti.

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