Il Presidente USA Donald Trump ha sostenuto i dazi con dichiarazioni spesso false o inesatte. Qui vedremo quelle più clamorose. Buon divertimento!
Il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha fondato la sua campagna elettorale sulla necessità di rendere l’America grande ancora – Make America Great Again – e lo ha fatto a suon di slogan e frasi ad effetto come “America First!” e “ritorno all’Età dell’Oro”. I dazi commerciali, imposti poi revocati poi ripristinati, sono frutto di questa strategia e vengono giustificati a colpi di dichiarazioni di grande impatto. Il problema è che molte di queste sono totalmente infondate. Via al fact checking!
Donald Trump quando parla di Stati Uniti tende a gonfiare le cifre
Donald Trump è un fiero americano e, come tale, è incline ad ingrandire tutto ciò che riguarda gli Stati Uniti d’America, numeri compresi. Prendiamo in esame qualche fiammata sovranista:
- L’accordo di Parigi sul clima è costato agli Stati Uniti “trilioni di dollari che gli altri paesi non stavano pagando”. In occasione del Congresso del 4 marzo 2025, Donald Trump ha giustificato così l’uscita dall’Accordo di Parigi sul clima: falso, gli Stati Uniti non hanno mai destinato somme neanche lontanamente simili all’Accordo. Joe Biden, al momento dell’insediamento, aveva promesso di stanziare circa 11 miliardi all’anno, cifra in seguito ridimensionata.
- “Honda ha appena annunciato un nuovo stabilimento in Indiana, uno dei più grandi al mondo”. Sempre in occasione del Congresso del 4 marzo 2025, il Presidente USA ha dichiarato in tono trionfale la costruzione di un nuovo polo industriale da parte del colosso giapponese: falso, Honda aveva espresso l’intenzione di costruire la nuova Honda Civic in Indiana piuttosto che in Messico, come riportato da Reuters, senza dare conferma di quanto detto sopra.
- “Gli Stati Uniti stanno incassando 2 miliardi di dollari al giorno dai dazi doganali”. Dichiarazione dell’8 aprile 2025, durante il discorso ai lavoratori dell’industria del carbone: falso, la cifra è nell’ordine delle centinaia di milioni, non di miliardi e, soprattutto, i dazi sono a carico degli importatori americani, non degli esportatori stranieri.
- “Stavamo perdendo 2 trilioni di dollari all’anno sul commercio”. Frase detta da Donald Trump il 22 aprile 2025 durante un’intervista per il Time nella Casa Bianca. Qui, il POTUS si riferisce al deficit commerciale degli Stati Uniti col resto del mondo prima del suo arrivo: falso, nel 2024 lo squilibrio ammontava a circa 918 miliardi di dollari, nel 2023 a 773 miliardi, nel 2022 a 945 miliardi e così via.
- “Ho siglato 200 accordi”. Il 25 aprile 2025, nella stessa intervista al Times, alla domanda “Non ne è stato annunciato neanche uno (accordo commerciale, ndr). Quando li annuncerete?” Donald Trump ha risposto con un secco “Ho chiuso 200 accordi”: falso, non c’era – e non c’è – alcuna prova che possa validare questa affermazione.
Donald Trump e Unione Europea: non proprio amore a prima vista
Che il Presidente degli Stati Uniti d’America non provi eccessiva simpatia nei confronti del Vecchio Continente è cosa nota: proprio recentemente ha confermato questa “leggera” antipatia alzandoci i dazi al 50%. Vediamo perché:
- “Non comprano le nostre macchine, non comprano il nostro cibo. Non comprano nulla”. Domenica 6 aprile 2025, Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti a bordo dell’aereo presidenziale Air Force One che l’Unione Europea fondamentalmente se ne approfitterebbe degli USA: falso, solo nel 2024, l’UE ha importato dagli Stati Uniti beni per quasi 650 miliardi di dollari. Non proprio spiccioli.
- “Non prendono i nostri prodotti agricoli”. Sempre in quel 6 aprile, il POTUS ci ha accusato di non comprare beni e merci per l’agricoltura: falso, come riporta lo stesso governo USA, nel 2024 l’Unione Europea ha speso quasi 13 miliardi di dollari (+1% rispetto al 2023) in derrate agricole. Ci piace molto la frutta secca (con guscio) americana.
- “Mettono delle barriere che rendono impossibile vendere un’auto. Non è questione di soldi. È che rendono tutto così difficile: gli standard, i test. Ti lasciano cadere una palla da bowling sul tetto dell’auto da sei metri d’altezza. E se c’è una piccola ammaccatura, ti dicono: Mi dispiace, la tua auto non è idonea”. Questa è veramente stupenda. Lunedì 7 aprile 2025, bilaterale col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: falso, non c’è nessun controllo di sicurezza simile in Europa e, soprattutto, non c’è scritto da nessuna parte che un danno minore possa far fallire il test all’auto.
- “L’Unione Europea è stata creata con lo scopo di sfruttare gli Stati Uniti d’America”: falso. Il 10 aprile 2025, Donald Trump è protagonista di una sparata talmente vaga da essere difficile da confutare. In ogni caso, numerosi studiosi – soprattutto storici ed economisti – sono rimasti spiazzati di fronte a questa dichiarazione. John O’Brennan, importante professore di Integrazione Europea, Politica dell’Unione Europea e Relazioni Internazionali, ha affermato che questa uscita “non potrebbe essere più sbagliata o inaccurata”. E come lui molti altri.
Dalla Cina con furore
Che americani e cinesi non vadano d’amore e d’accordo è risaputo. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dal suo insediamento, ha rincarato la dose con una guerra commerciale a base di dazi estremi poi sospesi. Esaminiamo qualche suo recente esercizio di ginnastica mentale:
- “Abbiamo avuto enormi deficit con la Cina. Biden ha lasciato che la situazione sfuggisse di mano. Sono deficit per 1,1 trilioni di dollari; ridicoli, ed è semplicemente una relazione ingiusta”. È il 23 gennaio 2025 e siamo al meeting annuale del World Economic Forum di Davos quando dagli altoparlanti si diffondono queste parole: falso. I fact checkers indicano che nel 2023 effettivamente il deficit commerciale degli Stati Uniti complessivamente viaggiava su quella cifra. Donald Trump, però, si dimentica un dettaglio importante: il deficit di 1,1 trilioni di dollari riguarda tutto il mondo, non solamente la Cina, e considera solo i beni senza includere i servizi nel calcolo.
- “Abbiamo un deficit con la Cina di più di un trilione di dollari”. L’ha affermato The Donald in un’intervista alla Fox News Radio del 21 febbraio 2025: falso. Come riportato dal B.E.A. (Bureau of Economic Analysis), nel 2024 il deficit commerciale si aggirava sui 263 miliardi di dollari, nel 2023 la cifra era prossima ai 252 miliardi. Insomma, ha sbagliato di circa 730 miliardi di dollari.
- La Cina “non ha mai pagato neanche 10 centesimi a ogni altro Presidente americano”. Liberation Day, mercoledì 2 aprile 2025. Donald Trump annuncia per la prima volta i dazi e trova il tempo per sparare un’altra pallottola propagandistica. Con ciò, il POTUS intendeva dire che prima di lui, i cinesi erano liberi di commerciare a gratis con gli Stati Uniti: falso, nel 1792 Alexander Hamilton, allora Segretario al Tesoro USA, propose la Tariff Act – nota anche come Hamilton Tariff – per incentivare il consumo di merci prodotte internamente.
The Donald: l’erba del vicino è sempre più verde
Chiudiamo questa rassegna di acrobazie retoriche coi vicini di casa degli Stati Uniti: Canada e Messico. Queste tre grandi nazioni hanno da sempre rapporti commerciali molto stretti, ufficializzati da vari accordi tra cui il NAFTA (North American Free Trade Agreement) e l’USMCA (United States Mexico Canada Agreement).
- Gli Stati Uniti hanno “200 miliardi di deficit col Canada”. Lo ha sottolineato più volte il 7 gennaio 2025, in occasione di una conferenza stampa nella sua casa di Mar-a-Lago: falso. Sempre i dati del B.E.A. ci dicono che nel 2024 lo squilibrio tra import ed export col Canada ammontava a 35,7 miliardi di dollari.
- Il Canada è “UNA DELLE NAZIONI COI DAZI PIÙ ALTI AL MONDO”. Tutto maiuscolo perché Donald Trump, su Truth, scrive spesso in caps lock. L’11 marzo 2025 pubblica questo statement: falso, come riportato anche dalla Banca mondiale, che mette il Canada nella 102esima posizione su 137 paesi per tariffa media ponderata su tutti i prodotti. Questo indicatore riflette la media delle tasse sulle importazioni, calcolata tenendo conto di – ponderando – quanto vengono importati i diversi prodotti.
- “Il Canada non permette alle banche americane di fare affari in Canada, ma le loro banche invadono il mercato americano. Oh, mi sembra proprio giusto, vero?” scriveva su Truth il 4 marzo 2025: falso, il Canada non vieta la presenza di banche straniere, men che meno americane. Recentemente hanno irrigidito la regolamentazione, ma istituzioni bancarie come Bank of America, Citigroup e Wells Fargo operano sul suolo canadese da più di cento anni.
- “Abbiamo un deficit commerciale col Messico di 200 miliardi di dollari”. Il Presidente degli USA lo ha affermato il 9 febbraio 2025, durante un’intervista per Fox News: falso, sempre i dati del B.E.A. del 2024 indicano un disavanzo commerciale pari a circa 180 miliardi di dollari, la metà di quanto detto da Trump.
Insomma, abbiamo analizzato solo un decimo delle falsità che il 48esimo Presidente degli Stati Uniti d’America ha avuto modo di inventare durante questi primi cinque mesi di mandato. Conoscere i dati è importantissimo e ti permette di parlare con cognizione di causa, evitando delle figuracce epocali e imbarazzanti.
Per questo motivo, iscriviti a Young Platform e informati, così avrai argomentazioni sicure coi tuoi amici durante l’aperitivo del giovedì pomeriggio!
