Trading Bot e Smart Trades: cosa sono e quali sono le imposte da pagare nel 2025

trading bot imposte 2025

Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente divulgativo: servono ad aiutare l’investitore a comprendere il funzionamento della tassazione sulle operazioni eseguite da Trading Bot e, nel caso specifico di Young Platform, tramite gli Smart Trades.

Se utilizzi un servizio di reportistica fiscale per criptovalute, come quello offerto da Young Platform, non è necessario effettuare calcoli manuali.

Tutte le transazioni vengono tracciate automaticamente, i valori e gli importi calcolati con precisione e inseriti nelle sezioni corrette della dichiarazione dei redditi (come il Quadro RT o il Quadro T).

Riceverai così un report fiscale precompilato, pronto da consultare e utilizzare come guida affidabile durante la dichiarazione.

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Che cos’è un Trading Bot

Un Trading Bot è un software automatizzato che esegue operazioni di acquisto e vendita di criptovalute al posto dell’utente, seguendo parametri preimpostati (strategie di prezzo, volumi, soglie, indicatori tecnici, ecc.).

Dal punto di vista fiscale, tutte le operazioni effettuate dal Bot sono imputabili all’investitore, come se fossero state eseguite manualmente.

Rilevanza fiscale delle operazioni del Bot

Le operazioni eseguite da un Trading Bot sono considerate fiscalmente rilevanti in due casi principali:

  1. Quando la criptovaluta viene venduta in cambio di euro o di un’altra valuta fiat
  2. Quando viene scambiata con una stablecoin classificata come EMT (Electronic Money Token)

Ma cosa significa “EMT”?

Secondo il regolamento europeo MiCAR, gli EMT sono token il cui valore è ancorato a una valuta fiat (come l’euro o il dollaro), e sono trattati come denaro elettronico.
Ai fini fiscali, vengono equiparati alla valuta tradizionale: scambiare una crypto per un EMT è come venderla per euro.

Quindi, se il Bot scambia ad esempio Bitcoin per 1.000 USDC, l’operazione è fiscalmente equiparabile alla vendita per 1.000 euro.

In questo caso, si può generare una plusvalenza (o minusvalenza), che deve essere dichiarata e tassata se rilevante.

NOTA – Classificazione degli EMT: uno scenario in evoluzione

Al momento non esiste una classificazione ufficiale, chiara e completa che indichi con certezza quali criptovalute rientrano nella categoria degli EMT (Electronic Money Tokens) secondo il regolamento MiCAR, e quali invece ricadano nelle altre categorie previste dalla normativa.

Di conseguenza, l’identificazione di una stablecoin come EMT è frutto di un’interpretazione della norma, basata sulle sue caratteristiche tecniche e funzionali. Questo porta inevitabilmente a categorizzazioni discordanti tra operatori del settore, fiscalisti e piattaforme.

In linea generale, si concorda sul fatto che Tether (USDT) – una delle stablecoin più utilizzate nel trading – può essere considerata un EMT, e quindi le operazioni in USDT sono fiscalmente rilevanti.

Diversamente, USD Coin (USDC) ha ricevuto ufficialmente la classificazione come EMT, avendo completato con successo il processo di due diligence richiesto dalla MiCAR e soddisfatto tutti i criteri normativi previsti.

Questo significa che, almeno per ora, le operazioni con USDC sono sicuramente rilevanti fiscalmente, mentre quelle con altre stablecoin – come USDT – lo sono in base a una lettura coerente e prudente della normativa vigente.

Esempio – Imposta sulle operazioni del Trading Bot

Un Bot vende automaticamente 1 ETH per 2.000 USDC (equivalenti a circa 2.000 €).
Se avevi acquistato quell’ETH quando valeva 1.500 €, hai realizzato una plusvalenza di 500 €.

  • La plusvalenza è soggetta all’imposta del 26%.
  • Tuttavia, se nel corso dell’anno non hai superato la franchigia di 2.000 € di plusvalenze complessive, non devi pagare alcuna imposta.
  • Se invece nello stesso anno hai realizzato altre plusvalenze e hai superato i 2.000 € complessivi, allora l’imposta del 26% si applica solo sulla parte eccedente quella soglia.

Smart Trades su Young Platform: Trading Bot e fiscalità

Su Young Platform, puoi utilizzare gli Smart Trades, strumenti di trading algoritmico che funzionano come veri e propri Bot automatici: eseguono operazioni di acquisto e vendita in base a strategie preimpostate, senza che tu debba intervenire manualmente.

Questi Bot possono operare anche contro stablecoin, come USDC o USDT, che rientrano nella categoria degli EMT (e-money tokens) secondo l’interpretazione del regolamento MiCAR.

Impatto fiscale delle operazioni automatiche

Quando un Smart Trade scambia una criptovaluta contro uno di questi EMT, l’operazione è fiscalmente rilevante, come se fosse una vendita per euro.
Se il valore della crypto al momento dello scambio è superiore a quello che aveva quando l’hai acquistata (o quando il Bot l’ha acquistata), si genera una plusvalenza soggetta all’imposta del 26%.

Non fa differenza se l’ordine è stato eseguito da un Bot o da te manualmente: ai fini fiscali conta l’effetto dell’operazione.

Tutto è già calcolato nel tuo Report Fiscale

La buona notizia?
Non devi fare nulla a mano. Su Young Platform, tutte le operazioni eseguite con Smart Trades vengono:

  • Tracciate automaticamente
  • Classificate in base alla loro rilevanza fiscale
  • Incluse nel report fiscale, con eventuali plusvalenze e imposte dovute già calcolate 

In pochi clic ottieni un documento completo e pronto da usare per la dichiarazione dei redditi, senza doverti preoccupare di nulla.

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Airdrop crypto: cos’è e quali sono le imposte da pagare nel 2025

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Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente divulgativo: servono ad aiutare l’investitore a comprendere come funzionano le imposte sulle criptovalute ricevute tramite airdrop.

Se utilizzi un servizio di reportistica fiscale per criptovalute, come quello offerto da Young Platform, non devi effettuare alcun calcolo manuale.

Ogni transazione viene tracciata in automatico, i valori vengono calcolati correttamente e inseriti nelle caselle appropriate dei quadri della dichiarazione (come il Quadro RT o il Quadro T).

Il risultato è un report fiscale precompilato, che puoi usare come guida chiara e sicura durante la compilazione della dichiarazione dei redditi.

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Cos’è un airdrop crypto?

Un airdrop è una distribuzione gratuita di criptovalute.
Spesso i progetti crypto regalano i loro token a utenti selezionati per far conoscere il progetto, premiare chi ha già usato la piattaforma o incentivare l’adozione.

Esempio:
Nel 2020, Uniswap – uno dei più famosi exchange decentralizzati – ha regalato 400 token UNI a ogni utente che aveva interagito con la piattaforma prima di una certa data.

Un altro esempio più recente è Arbitrum, che nel 2023 ha distribuito token ARB agli utenti che avevano utilizzato la sua piattaforma.

Come viene trattato un airdrop crypto livello fiscale?

Ricevere token tramite airdrop è considerato un reddito anche se non hai speso nulla per ottenerli.

Per questo motivo, il valore ricevuto è soggetto a imposta.

Dove si dichiarano?

I token ricevuti tramite airdrop vanno indicati:

  • Nel Quadro RW del Modello Redditi (ex Unico) o Quadro W (del modello 730) per dichiararne il possesso di criptovalute. Serve anche per calcolare l’imposta di bollo dello 0,2% sul totale delle criptovalute possedute al 31 dicembre.
  • Nel Quadro RT del Modello Redditi (ex Unico), oppure nel Quadro T del modello 730 per un’eventuale vendita con guadagno.

Quando si pagano le imposte sugli airdrop crypto?

Nell’anno successivo a quello in cui hai ricevuto i token.

Esempio:
Se hai ricevuto delle criptovalute con un airdrop nel 2024, dovrai dichiararle e pagare le imposte nel 2025.

Quanto si paga?

L’imposta da pagare è del 26% sul valore delle criptovalute ricevute tramite airdrop al momento dell’accredito sul tuo portafoglio.

Si considera cioè il prezzo della criptovaluta nel giorno in cui è stata accreditata sul tuo portafoglio.

Per calcolare il valore su cui verrà applicata l’imposta, ti basta:

  • Moltiplicare la quantità di token ricevuti per
  • Il prezzo di 1 token nel giorno in cui li hai ricevuti.

Questo ti dà il valore complessivo delle criptovalute ricevute, su cui si applica l’aliquota del 26% al netto della franchigia dei 2.000€.

Esempio – Imposta sull’airdrop ricevuto

Hai ricevuto 400 UNI il 21 ottobre 2024, quando 1 UNI valeva 7 €.
Valore totale ricevuto:
400 × 7 € = 2.800 €

Nel 2024 è in vigore una franchigia annuale di 2.000 € sulle plusvalenze.
Quindi si paga l’imposta solo sulla parte eccedente i 2.000 €:

  • Reddito imponibile: 2.800 € – 2.000 € = 800 €
  • Imposta da pagare nel 2025: 800 € × 26% = 208 €

Anche se non hai ancora venduto i tuoi UNI e restano nel tuo wallet, l’imposta è comunque dovuta, perché la ricezione di un airdrop è considerata un evento fiscalmente rilevante.


E se vendi le criptovalute?

Se poi vendi le criptovalute in cambio di euro o qualsiasi altra valuta fiat e il loro valore è aumentato, allora paghi anche un’imposta sulla plusvalenza (cioè sul guadagno).

Esempio – Imposta sulla vendita:

Hai venduto i tuoi 400 UNI a novembre 2024, quando valevano 10 € ciascuno.

Valore di vendita:
400 × 10 € = 4.000 €

Valore al momento dell’airdrop (ricevuto il 21 ottobre 2024):
400 × 7 € = 2.800 €

Plusvalenza realizzata:
4.000 € – 2.800 € = 1.200 €

Anche per le plusvalenze da vendita di criptovalute ricevute tramite airdrop, nel 2024 si applica la franchigia di 2.000 euro sul totale delle plusvalenze annuali.

Se non hai superato i 2.000 € di plusvalenze complessive nello stesso anno, l’intero importo è esente da tassazione.

Se invece nello stesso anno hai già superato la franchigia con altre vendite, allora i 1.200 € si sommano agli altri guadagni, e solo la parte eccedente i 2.000 € complessivi sarà tassata al 26%.

Quando si paga l’imposta sulla plusvalenza?

Il principio è semplice: le imposte si pagano l’anno successivo rispetto all’anno in cui hai venduto le criptovalute e, ovviamente, solo se hai realizzato un guadagno.

Quindi:

  • Se le vendi nel 2024, paghi nel 2025
  • Se le vendi nel 2025, paghi nel 2026
  • Se le vendi nel 2026, paghi nel 2027…e così via.
airdrop crypto imposte 2025

E se scambi le criptovalute ricevute con un airdrop per una stablecoin?

Con l’entrata in vigore del regolamento europeo MiCAR, anche lo scambio di criptovalute con alcune stablecoin (chiamate EMT – e-money tokens) è fiscalmente rilevante.

Gli EMT sono stablecoin il cui valore è ancorato a una valuta fiat (come il dollaro o l’euro), e sono trattati dal fisco come valuta a corso legale. Esempi: Tether (USDT), USD Coin (USDC).

Questo significa che scambiare criptovalute come UNI per USDC è come venderle per euro, e se hai un guadagno rispetto al momento in cui le hai ricevute, dovrai pagare l’imposta sulla plusvalenza.

Esempio – Imposta sullo scambio con stablecoin

Hai ricevuto 400 UNI il 21 ottobre 2024 tramite airdrop, quando valevano 7 € ciascuno
valore iniziale: 400 × 7 € = 2.800 €

A novembre 2024, il prezzo di 1 UNI sale a 10 €.
Decidi di scambiare i tuoi 400 UNI per 4.000 USDC
valore dello scambio: 4.000 €

Calcolo della plusvalenza:
4.000 € (valore dello scambio) – 2.800 € (valore di ricezione) = 1.200 € di plusvalenza

Anche se non stai convertendo in euro, ma in stablecoin EMT (come USDC), la normativa considera questo tipo di scambio come realizzazione di una plusvalenza imponibile.

Nel 2024, le plusvalenze complessive godono di una franchigia annua di 2.000 euro.
Se non hai superato questa soglia con altre vendite o scambi nello stesso anno, la plusvalenza di 1.200 € è interamente esente.
→ Imposta da pagare nel 2025: 0 €

Se invece hai altre plusvalenze nello stesso anno e superi i 2.000 € complessivi, solo la parte eccedente sarà tassata al 26%.

NOTA – Classificazione degli EMT: uno scenario in evoluzione

Al momento non esiste una classificazione ufficiale, chiara e completa che indichi con certezza quali criptovalute rientrano nella categoria degli EMT (Electronic Money Tokens) secondo il regolamento MiCAR, e quali invece ricadano nelle altre categorie previste dalla normativa.

Di conseguenza, l’identificazione di una stablecoin come EMT è frutto di un’interpretazione della norma, basata sulle sue caratteristiche tecniche e funzionali. Questo porta inevitabilmente a categorizzazioni discordanti tra operatori del settore, fiscalisti e piattaforme.

In linea generale, si concorda sul fatto che Tether (USDT) – una delle stablecoin più utilizzate nel trading – può essere considerata un EMT, e quindi le operazioni in USDT sono fiscalmente rilevanti.

Diversamente, USD Coin (USDC) ha ricevuto ufficialmente la classificazione come EMT, avendo completato con successo il processo di due diligence richiesto dalla MiCAR e soddisfatto tutti i criteri normativi previsti.

Questo significa che, almeno per ora, le operazioni con USDC sono sicuramente rilevanti fiscalmente, mentre quelle con altre stablecoin – come USDT – lo sono in base a una lettura coerente e prudente della normativa vigente.

Tutti i calcoli sono automatici

Ricorda che non devi fare questi calcoli da solo o da sola.
Se utilizzi un servizio di reportistica fiscale per criptovalute, come quello offerto da Young Platform, tutti questi passaggi sono gestiti automaticamente:

  • Il software traccia ogni operazione
  • Calcola eventuali imposte dovute
  • Ti dice esattamente quanto e se devi pagare 

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Sanzioni e rischi per chi non dichiara correttamente le criptovalute

sanzioni omessa dichiarazione criptovalute

L’omessa dichiarazione dei redditi relativi alle criptovalute può comportare conseguenze gravi, sia in termini di sanzioni pecuniarie che di possibili accertamenti fiscali. Vediamo le sanzioni previste e come rimediare.

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto controlli più stringenti e sanzioni più severe per chi omette la dichiarazione delle cripto-attività. Vediamo quali sanzioni sono previste per l’anno 2025 e come rimediare a un eventuale omessa o errata dichiarazione fiscale per le criptovalute.

Sanzioni per omessa o errata dichiarazione del possesso di criptovalute

Quadro RW / Quadro W

Il possesso di criptovalute deve essere dichiarato nel Quadro RW del Modello Redditi o nel Quadro W del Modello 730 per i lavoratori dipendenti.

Se non si dichiara correttamente il valore del proprio portafoglio crypto, si rischiano sanzioni amministrative molto elevate:

  • Dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.

Tuttavia, c’è un’importante precisazione:
non si applica il raddoppio della sanzione previsto per gli investimenti detenuti in Stati o territori a fiscalità privilegiata (i cosiddetti “paradisi fiscali”).

Questo perché il legislatore ha riconosciuto la natura particolare delle cripto-attività, che non sempre sono riconducibili a una giurisdizione estera ben definita come accade per un conto bancario tradizionale.

In pratica:
Se dimentichi di inserire nel quadro RW le tue cripto-attività (es. wallet, conti su exchange), rischi comunque una multa, ma non quella aggravata prevista per chi nasconde asset in paesi blacklisted.

Esempio:
Se un investitore possiede 100.000 euro in criptovalute e non le dichiara, rischia una multa compresa tra 6.000 e 30.000 euro, oltre al pagamento dell’imposta di bollo di 200 euro (100.000 × 0,2%).

Sanzioni per omessa dichiarazione dei redditi (plusvalenze) da criptovalute 

Quadro RT / Quadro T

La mancata dichiarazione delle plusvalenze realizzate attraverso la vendita di criptovalute può essere considerata evasione fiscale e comportare:

  • Dichiarazione infedele: se l’importo dichiarato è inferiore a quello effettivo, la sanzione è pari almeno al 90% dell’imposta dovuta (con un minimo del 70%).
  • Dichiarazione tardiva (presentata con oltre 90 giorni di ritardo, senza ravvedimento operoso): sanzione pari al 30% dell’imposta dovuta.
  • Dichiarazione omessa (non presentata entro i termini e oltre 90 giorni dalla scadenza): la sanzione può arrivare al 120% dell’imposta.
  • Interessi di mora, calcolati sulla base del tempo trascorso dall’omissione.
  • Possibili accertamenti fiscali e controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Esempio:

Un investitore realizza una plusvalenza di 50.000 euro e non la dichiara.

  • La plusvalenza imponibile, dopo la franchigia di 2.000€, è 48.000 euro.
  • L’imposta dovuta con l’aliquota del 26%: 48.000 × 26% = 12.480 euro.
  • Se l’Agenzia delle Entrate rileva l’omissione, può applicare una sanzione tra il 90% e il 120% dell’imposta dovuta, quindi:
    • Minimo: 12.480 × 90% = 11.232 euro
    • Massimo: 12.480 × 120% = 14.976 euro
  • Il contribuente dovrà quindi pagare un totale compreso tra 23.712 e 27.456 euro, oltre agli interessi di mora.

Accertamenti fiscali e controlli sugli exchange

Con l’entrata in vigore del regolamento europeo MiCA, le piattaforme di scambio di criptovalute sono obbligate a condividere i dati degli utenti con le autorità fiscali. Questo significa che l’Agenzia delle Entrate ha strumenti più avanzati per individuare chi non dichiara le proprie operazioni crypto.

In particolare:

  • Gli exchange centralizzati registrati in Europa trasmettono automaticamente informazioni sui volumi di scambio e sui saldi degli utenti.
  • Le piattaforme estere che operano in Europa devono adeguarsi a queste normative.
  • Anche i movimenti da e verso wallet privati possono essere oggetto di verifica se emergono incongruenze nelle dichiarazioni fiscali.

L’incremento dei controlli riduce la possibilità di operare in anonimato, rendendo fondamentale dichiarare correttamente le proprie criptovalute per evitare accertamenti e sanzioni.

Il Ravvedimento Operoso: come regolarizzare la propria posizione

Chi si accorge di una omessa dichiarazione dei redditi relativi alle criptovalute o di averle dichiarate in modo sbagliato, può usufruire del Ravvedimento Operoso, uno strumento che consente di sanare la propria posizione fiscale prima che vengano avviati controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

I vantaggi del Ravvedimento Operoso sono:

  • Riduzione delle sanzioni, che possono scendere fino a 1/10 dell’importo massimo previsto.
  • Possibilità di rateizzare il pagamento delle imposte e delle sanzioni.
  • Minore rischio di accertamenti fiscali, in quanto il contribuente dimostra di voler regolarizzare la propria posizione spontaneamente.

Per accedere al Ravvedimento Operoso è necessario:

  1. Calcolare le imposte non versate e le eventuali plusvalenze non dichiarate.
  2. Presentare una dichiarazione integrativa.
  3. Versare l’importo dovuto, comprensivo delle sanzioni ridotte e degli interessi.

Supporto di un commercialista esperto di criptovalute

Young Platform offre un servizio completo per aiutarti a metterti in regola con il fisco, mettendo a disposizione un commercialista esperto in criptovalute. Se hai bisogno di assistenza nella compilazione del Ravvedimento Operoso o nel calcolo degli interessi di mora, puoi richiedere una consulenza direttamente dal tuo account. Accedendo alla sezione Tasse e Report, troverai un banner dedicato ai commercialisti, attraverso cui potrai prenotare il supporto di un professionista per regolarizzare la tua posizione fiscale nel modo più semplice e veloce possibile. Questo servizio ti permette di evitare errori nella dichiarazione e ridurre al minimo le sanzioni, garantendoti un percorso chiaro per metterti in regola quanto prima.

sanzioni per omessa dichiarazione

Per evitare problemi con il fisco in seguito a una omessa dichiarazione dei redditi, è essenziale mantenere una contabilità precisa delle proprie operazioni crypto e dichiararle correttamente. A questo scopo il Ravvedimento Operoso e la consulenza di un commercialista esperto sono la soluzione vincente.

Minusvalenze nelle criptovalute: cosa sono e come utilizzarle per compensare l’imposizione fiscale nel 2025

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Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente divulgativo: servono ad aiutare l’investitore a comprendere cosa sono le minusvalenze e come usarle per la compensazione delle imposte. 

Se utilizzi un servizio di reportistica fiscale per criptovalute, come quello offerto da Young Platform, non devi effettuare alcun calcolo manuale.

Ogni transazione viene tracciata in automatico, minusvalenze e plusvalenze vengono calcolate correttamente e inserite nelle caselle appropriate dei quadri della dichiarazione (come il Quadro RT o il Quadro T).

Il risultato è un report fiscale precompilato, che puoi usare come guida chiara e sicura durante la compilazione della dichiarazione dei redditi.

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Minusvalenze: definizione e utilizzo per la compensazione fiscale

Una minusvalenza si verifica quando si vende una criptovaluta a un prezzo inferiore rispetto al suo costo di acquisto, generando una perdita finanziaria. Dal punto di vista fiscale, in Italia, queste minusvalenze possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze (guadagni) ottenute dalla vendita di altre criptovalute, riducendo così l’imposta dovuta.​

Periodo di compensazione delle minusvalenze

A partire dal 2023, la normativa italiana stabilisce che tali minusvalenze siano compensabili entro cinque anni, incluso l’anno in cui sono state realizzate.

Non c’è una distinzione tra minusvalenze realizzate nel 2023 o nel 2024: il periodo è sempre di cinque anni, ma è importante considerare che il primo anno utile è quello stesso in cui la minusvalenza è stata generata

Ad esempio, una perdita registrata nel 2024 può essere compensata fino al 2028, considerando come primo anno il 2024 stesso.

È importante notare che  le minusvalenze realizzate prima del 2023 non possono essere usate per compensare le plusvalenze future.

Perché? Prima del 2023 le criptovalute erano considerate “valute estere”, e non esisteva una normativa chiara che permettesse la compensazione delle perdite.

Come compensare le minusvalenze 

Esempio pratico di compensazione minusvalenze

Immagina questa situazione:

  • Nel 2024 hai una perdita complessiva di 10.000 euro: quindi 10.000 euro di minusvalenza
  • Sempre nel 2024, realizzi anche un guadagno complessivo di 5.000 euro 

Cosa succede?

  • Compensi i 5.000 euro di guadagno con parte della perdita.
  • Non paghi nessuna imposta.
  • E ti rimangono altri 5.000 euro di minusvalenza da usare negli anni successivi.

Andiamo avanti.

Nel 2025:

  • Realizzi un nuovo guadagno, una plusvalenza da 3.000 euro
  • Hai ancora 5.000 euro di minusvalenze “salvate” dall’anno precedente.
  • Quindi puoi compensare anche questi 3.000 euro: non paghi nulla nemmeno stavolta.

Ti restano ancora 2.000 euro di minus disponibili.

Nel 2026, guadagni 15.000 euro.

  • Ora puoi usare i 2.000 euro di minusvalenze che ti restavano.
  • Quindi pagherai l’imposta solo su 13.000 euro, non su 15.000.

Risultato finale? Hai pagato imposte solo su una parte dei tuoi guadagni, risparmiando grazie alle perdite degli anni precedenti.

Quali minusvalenze si possono compensare?

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che:

  • Si possono riportare negli esercizi successivi solo minusvalenze nette, ovvero dopo aver compensato eventuali plusvalenze dello stesso anno.
  • Sono compensabili solo le perdite da vendita di criptovalute rispetto al prezzo di acquisto.
  • Non si possono compensare le perdite derivanti da scambi tra criptovalute (es. Bitcoin → Ethereum), tranne nei casi in cui si tratti di conversioni in stablecoin (Tether USDT, USD Coin USDC).

Procedura per la compensazione

Per utilizzare le minusvalenze nella compensazione fiscale:​

  1. Dichiarazione: Indicare le minusvalenze nel Quadro RT del Modello Redditi o nel Quadro T del modello 730, a seconda del regime dichiarativo adottato.​
  2. Documentazione: Conservare tutta la documentazione relativa alle operazioni che hanno generato le minusvalenze, inclusi i dettagli delle transazioni e le evidenze dei prezzi di acquisto e vendita.​
  3. Monitoraggio delle scadenze: Tenere traccia del periodo di cinque anni per assicurarsi che le minusvalenze siano compensate entro i termini previsti.​

Strategie per l’ottimizzazione fiscale

Una gestione attenta delle minusvalenze consente di ottimizzare l’imposizione fiscale sulle criptovalute. Ad esempio, se si prevede di realizzare plusvalenze significative in futuro, potrebbe essere vantaggioso conservare le minusvalenze per compensarle con quei guadagni, riducendo così l’imposta complessiva dovuta.​

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Scadenza dichiarazione redditi e pagamento delle imposte 2025: il calendario fiscale per le criptovalute

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Per evitare sanzioni e adempiere correttamente agli obblighi fiscali, è fondamentale conoscere le scadenze principali e le nuove regole applicabili. Scopriamo dunque il calendario fiscale 2025.

Di seguito, troverai una guida chiara ed esaustiva sulle date chiave per il pagamento delle imposte, la dichiarazione dei redditi e le principali modifiche normative introdotte per il 2025.

Tassazione delle criptovalute: cosa bisogna sapere

Chi investe in criptovalute deve rispettare due obblighi principali:

  1. Pagamento delle imposte → riguarda il versamento delle somme dovute allo Stato, come l’imposta sulle plusvalenze e l’imposta patrimoniale.
  2. Dichiarazione dei redditi → consiste nella presentazione del documento fiscale che riepiloga i redditi percepiti nell’anno, compresi redditi derivanti dalle criptovalute.

Non rispettare questi obblighi può comportare sanzioni, quindi è essenziale conoscere le date chiave per il 2025.

Scadenze per il pagamento delle imposte sulle criptovalute

Ecco le principali date da segnare in calendario:

30 giugno 2025

  • Pagamento dell’imposta sulle plusvalenze realizzate nel 2024 (26%).
  • Pagamento dell’IVACA (imposta di bollo dello 0,2%) sul valore delle criptovalute detenute al 31 dicembre 2024. Da pagarsi qualora le cripto attività non siano custodite presso un exchange che provveda autonomamente a trattenere e versare l’imposta di bollo.
  • Versamento del primo acconto sulle imposte per l’anno fiscale 2025.

30 novembre 2025

  • Versamento del secondo acconto sulle imposte per il 2025.

Se non si rispettano queste date, si rischiano sanzioni e interessi di mora. In caso di ritardo, è possibile regolarizzare i versamenti con il Ravvedimento Operoso, pagando una sanzione ridotta. Per pagare il minimo di sanzioni e interessi devi presentare il Ravvedimento Operoso entro 90 giorni dalla scadenza, quindi entro settembre 2025.

Scadenze per la Dichiarazione dei redditi nel 2025

Le dichiarazioni fiscali devono essere presentate nei seguenti termini:

30 settembre 2025 → Scadenza Invio telematico Modello 730

  • Utilizzato principalmente da lavoratori dipendenti e pensionati.
  • Contiene il Quadro W per il monitoraggio del possesso di cripto-attività e calcolo dell’imposta patrimoniale.
  • Include il Quadro T, dove si dichiarano le eventuali plusvalenze e minusvalenze per il calcolo delle imposte sul reddito.

31 ottobre 2025 → Scadenza Invio telematico Modello Redditi Persone Fisiche (PF)

  • Necessario per chi ha redditi diversi dal lavoro dipendente, come partite IVA e liberi professionisti.
  • Contiene il Quadro RW per il monitoraggio del possesso di cripto-attività e per il calcolo dell’imposta patrimoniale.
  • Include il Quadro RT, dove si dichiarano le plusvalenze e minusvalenze derivanti da criptovalute.

Novità fiscali 2025 sulle criptovalute: cosa cambia e cosa segnare in agenda

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto nuove regole fiscali per chi possiede criptovalute. Si tratta di cambiamenti significativi che influenzeranno la dichiarazione dei redditi. Vediamo in modo semplice cosa cambia, quali sono le scadenze da ricordare e su cosa riflettere per fare scelte consapevoli.

Fino al 2024: imposta solo sopra i 2.000 euro

Per tutto l’anno fiscale 2024 (cioè per le operazioni effettuate fino al 31 dicembre 2024), le plusvalenze – cioè i guadagni ottenuti dalla vendita o conversione di criptovalute – non sono soggette a imposta se inferiori a 2.000 euro complessivi. Qualora la superino, è soggetta a imposta solo la parte eccedente i 2.000 euro.

Questa regola resta valida nella dichiarazione dei redditi che si presenta nel 2025 per l’anno 2024. Fino a quel momento, quindi, non cambia nulla rispetto al passato.

Dal 2025: si paga l’imposta anche per piccoli guadagni

A partire dal 1° gennaio 2025, questa soglia di esenzione verrà abolita.
Significa che qualsiasi plusvalenza, anche di importo modesto, sarà soggetta a imposta.

Inoltre, è importante sapere che l’aliquota attualmente prevista del 26% potrebbe salire al 33%. Al momento non c’è nulla di definitivo, e verrà deciso nella prossima Legge di Bilancio. L’intero settore sta lavorando per far abrogare questa misura, considerata da molti ingiustificata e penalizzante per i piccoli investitori.

La possibilità di rivalutare le criptovalute

Per prepararsi a questo scenario, è possibile scegliere di rivalutare il valore delle proprie criptovalute. In pratica, si può fissare il loro valore fiscale al prezzo di mercato del 1° gennaio 2025, pagando un’imposta sostitutiva del 18% su questo importo.

30 novombre 2025

  • La scadenza per effettuare il pagamento è il 30 novembre 2025.
  • È possibile versare l’importo in tre rate annuali, con un interesse del 3% sulle rate successive alla prima.

Questa scelta consente, in futuro, di pagare l’imposta (oggi al 26%) solo sulla parte di guadagno che eccede il valore rivalutato.

Conviene davvero rivalutare?

La rivalutazione può sembrare una soluzione vantaggiosa, ma non è detto che sia sempre la scelta migliore. Se il valore delle criptovalute non dovesse crescere molto, o se non si ha in programma di vendere a breve termine, si rischia di pagare più imposte del necessario.

Inoltre, con l’incertezza sull’aliquota futura, è ancora più importante fare valutazioni accurate.Per questo motivo, è consigliabile approfondire bene l’argomento prima di decidere, leggendo l’approfondimento dedicato alla convenienza della rivalutazione.
Evitare di prendere decisioni affrettate può fare la differenza tra risparmiare o pagare imposte non dovute.

scadenza dichiarazione redditi 2025

Consigli pratici per gestire le imposte sulle criptovalute

Gestire correttamente le criptovalute dal punto di vista fiscale può sembrare complicato, ma con un po’ di organizzazione è possibile evitare errori e brutte sorprese. Ecco tre consigli utili:

1. Tieni tutto sotto controllo

  • Registra ogni operazione: comprare, vendere, scambiare o trasferire criptovalute sono tutte operazioni che vanno tracciate. Quasi tutte le piattaforme ti permettono di scaricare un file (di solito in formato CSV) con lo storico completo delle tue attività. Conserva questi file con cura: sono la prova di quanto hai fatto, nel caso l’Agenzia delle Entrate voglia controllare.
  • Scarica la ricevuta dell’imposta di bollo: se usi piattaforme che anticipano il pagamento per conto tuo (come Young Platform), puoi scaricare la ricevuta e tenerla agli atti.
  • Usa un report fiscale: per compilare la dichiarazione dei redditi in modo più semplice, puoi acquistare un report già pronto. Questi report, offerti da consulenti o da alcune piattaforme crypto come Young Platform, ti forniscono un documento precompilato da consegnare al commercialista o utilizzare tu stesso.

2. Chiedi aiuto a un esperto

Le regole fiscali sulle criptovalute cambiano spesso e possono essere complicate, soprattutto se hai molti wallet, usi protocolli decentralizzati (DeFi) o hai movimentato cifre importanti. In questi casi, affidarsi a un commercialista che conosce il settore può farti risparmiare tempo, denaro e stress. Young Plartform offre un servizio di consulenza con un commercialista esperto che puoi richiedere direttamente in app cliccando sul banner.

3. Prepara in anticipo i pagamenti

Non aspettare l’ultimo giorno per versare le imposte.
Un consiglio utile è quello di mettere da parte una parte dei guadagni ogni volta che realizzi un profitto. In questo modo, quando arriverà il momento di pagare, avrai già le risorse pronte.

Crypto-asset: dalla MiCAR al fisco italiano

mica stablecoin

L’adozione del Regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) segna un importante passo avanti nella regolamentazione delle cripto-attività all’interno dell’Unione Europea. Tra le novità più rilevanti vi è la classificazione delle stablecoin, che ha conseguenze dirette sulla loro tassazione. In particolare, MiCA introduce una chiara distinzione tra token di moneta elettronica (EMT) e token collegati ad attività (ART), con implicazioni fiscali diverse per chi opera nel settore crypto.

Crypto-asset: che cosa vuol dire?

l termine crypto-asset è utilizzato nel regolamento europeo MiCAR (Markets in Crypto-Assets) per identificare qualsiasi forma di asset digitale basato su tecnologie di registro distribuito (DLT), come la blockchain.

Nella classificazione MiCAR, i crypto-asset si dividono in tre categorie principali, ognuna con caratteristiche e trattamenti normativi (e potenzialmente fiscali) distinti:

1. Asset-Referenced Tokens (ART)

Token il cui valore è ancorato a un paniere di asset sottostanti, come valute fiat, criptovalute o materie prime.

Esempio: un token ancorato a un mix di dollaro, oro e Bitcoin.

2. Electronic Money Tokens (EMT)

Token il cui valore è stabilmente ancorato a una singola valuta fiat, come l’euro o il dollaro.
Questi token sono progettati per replicare il comportamento del denaro elettronico, e sono equiparati a valuta tradizionale ai fini fiscali.

Esempi: USDC (classificato ufficialmente come EMT), USDT (considerato EMT secondo interpretazione diffusa).

3. Utility Tokens

Token che danno accesso a un prodotto o servizio all’interno di un ecosistema digitale specifico.
Non sono pensati come mezzo di pagamento, ma come “chiave” d’accesso a funzionalità.

Esempio: token per accedere a servizi su una piattaforma DeFi o a un videogioco web3.

Trattamento fiscale dei crypto-asset

Dal punto di vista fiscale, tutti i crypto-asset possono generare plusvalenze imponibili nel momento in cui:

  • Vengono venduti in cambio di euro o altra valuta fiat
  • Oppure vengono scambiati con EMT, considerati equivalenti a valuta fiat

La categorizzazione MiCAR non ha ancora un impatto diretto unificato sulla normativa fiscale italiana, ma contribuisce a interpretare la natura delle operazioni:

  • Gli EMT, essendo assimilabili a moneta legale, rendono fiscalmente rilevante lo scambio come se fosse una vendita.
  • Gli NFT, anch’essi crypto-asset secondo MiCAR, sono fiscalmente rilevanti solo se ceduti con profitto, anche se manca ancora una disciplina dettagliata su di essi.

In sintesi, “Crypto-asset” è un termine ombrello che copre ogni forma di criptovaluta o token digitale. Qualunque operazione che generi un guadagno da questi asset – indipendentemente dalla loro categoria – può dar luogo a plusvalenze soggette all’imposta del 26%,.

Quando uno scambio è fiscalmente rilevante?

In linea generale, la normativa fiscale italiana – in linea con l’interpretazione del regolamento europeo MiCAR – considera fiscalmente rilevante solo lo scambio tra crypto-asset con caratteristiche e funzioni diverse.

“Non si considerano realizzati i redditi diversi qualora le cripto-attività oggetto di permuta abbiano le medesime caratteristiche e funzioni.

Cosa significa?

Che se scambi due crypto-asset simili – cioè appartenenti alla stessa categoria MiCAR – non realizzi una plusvalenza, e quindi non devi pagare imposte su quell’operazione.

Esempi di operazioni non rilevanti fiscalmente:

  • Bitcoin → Ethereum
    Entrambe sono criptovalute native con funzione di scambio → nessuna imposizione
  • USDC → USDT
    Entrambi sono EMT, ovvero stablecoin ancorate a valute fiat → nessuna imposizione
  • USDT → euro
    Equiparati in funzione e valore → nessuna imposizione
  • DAI → PAXG (entrambi sono classificati ART) → nessuna imposizione

Quando l’operazione diventa rilevante fiscalmente?

Lo scambio diventa fiscalmente rilevante quando coinvolge crypto-asset di categoria diversa, perché in questo caso si considera che tu abbia realizzato un guadagno o una perdita.

Esempio:

Vendi un NFT per degli ETH
L’NFT ha una funzione completamente diversa da Ethereum (non è mezzo di scambio, ma oggetto digitale unico, quindi questo scambio è fiscalmente rilevante. Se lo scambio genera una plusvalenza, cioè il controvalore degli ETH ottenuti dalla vendita è maggiore del valore dell’NFT al momento dell’acquisto, questo guadagno è soggetto a un’imposta del 26%.

Manca una classificazione ufficiale (per ora)

Ad oggi, non esiste una classificazione pubblica, completa e vincolante che assegni ogni singolo token a una delle categorie previste dalla MiCAR (EMT, ART, utility, ecc.).

Questo significa che la categorizzazione è soggetta a interpretazione, e può variare tra operatori, fiscalisti e Stati membri.

Tuttavia, esistono consensi diffusi su alcuni casi pratici:

  • USD Coin (USDC) è stato ufficialmente certificato come EMT, dopo aver completato il processo di due diligence previsto da MiCAR.
  • Tether (USDT) è generalmente considerato un EMT, anche se la certificazione formale è ancora in fase di adeguamento.
  • Bitcoin, Ethereum, Ripple, Uniswap, Litecoin, ecc. sono comunemente trattati come crypto-asset generici, e gli scambi tra loro non sono fiscalmente rilevanti.
  • Token come PAX Gold (PAXG) sono generalemente considerati ART, perché ancorato a un paniere di asset o un asset, come l’oro, diverso dalla valuta fiat.

Come semplifica tutto questo il report fiscale di Young Platform?

Comprendere la categorizzazione dei crypto-asset può essere complesso, soprattutto quando si detengono asset su più piattaforme o wallet.

Per questo, il servizio fiscale di Young Platform applica automaticamente un’interpretazione coerente con la normativa MiCAR, classificando le criptovalute in tuo possesso sia all’interno della nostra piattaforma, sia su altri exchange o wallet esterni.

Tutte le operazioni vengono:

  • Analizzate e categorizzate automaticamente
  • Tracciate con precisione
  • Inserite nel report fiscale completo, con plusvalenze e imposte già calcolate

Hai criptovalute anche su altri wallet o exchange?

Nessun problema: ti basta importare i file CSV delle transazioni, e il sistema genererà un report fiscale unico, consolidato e conforme, pronto per essere utilizzato nella tua dichiarazione dei redditi.

Tutto in pochi clic, senza bisogno di interpretazioni manuali o competenze tecniche.

Acquista il Report Fiscale

Buy and Hold: che cos’è e come funziona

buy-and-hold

Il Buy and Hold, letteralmente “acquista e detieni”, è un approccio a lungo termine ampiamente utilizzato. Esso  si basa sulla convinzione che, nonostante la volatilità del mercato, il valore delle criptovalute tenderà ad aumentare nel lungo periodo. Pensiamo, per esempio, a chi ha acquistato Bitcoin cinque anni fa e non ha ancora venduto, sperando in un ulteriore apprezzamento.

Buy and Hold: considerazioni generali 

Il Buy and Hold è un approccio particolarmente adatto per chi è alle prime armi, perché non richiede un’eccessiva capacità di analisi o una conoscenza approfondita delle dinamiche del mercato. 

Su Young Platform abbiamo sviluppato una funzionalità per utilizzare questo tipo di approccio: i Salvadanai. Per poterli attivare questi sono gli elementi da portare con sé: 

  • molta pazienza
  • un budget da destinare su base settimanale o mensile
  • una preparazione di base sulle opzioni disponibili

Per quest’ultimo punto, rimandiamo alla fine dell’articolo. 

Scopri su Young Platform

Perché scegliere l’approccio Buy and Hold

Ogni approccio ha peculiarità che, allineate alle esigenze specifiche di ciascuno, possono trasformarsi in significativi vantaggi. Analizziamo da vicino le condizioni in cui il Buy and Hold può risultare particolarmente adatto:

  • quando si ha poco tempo o poca conoscenza del settore
  • quando si è in grado di mettere da parte un budget in modo ricorrente (il minimo è 20€ nel caso di operazioni su Young Platform) 
  • si ha una personalità ansiosa, emotiva o soggetta a forti stress 
  • non si è troppo pratici nell’uso di applicazioni o piattaforme web
  • non si vogliono raggiungere obiettivi nell’immediato, ma si sta pensando di ottenere dei risultati sul lungo termine
  • non si conoscono bene i grafici e si fa fatica a capire qual è il prezzo migliore per comprare e quando è il momento più adatto

Vantaggi dell’approccio Buy and Hold

Minore impatto emotivo 

Uno degli aspetti più sfidanti nel comprare criptovalute è la gestione delle emozioni. La volatilità del mercato può spesso indurre a decisioni affrettate basate sul panico o sull’euforia. Il Buy and Hold riduce questo stress emotivo, poiché l’utente non deve preoccuparsi delle fluttuazioni quotidiane del mercato.

Beneficio del lungo termine

Storicamente, molte criptovalute hanno mostrato una tendenza all’apprezzamento nel lungo periodo. Persone che hanno acquistato Bitcoin o Ethereum nei loro primi anni e hanno mantenuto la posizione, hanno spesso visto dei risultati importanti. Certamente, sappiamo che “ciò che è stato” non è garanzia di “ciò che sarà”. Tuttavia, un’occhiata a un grafico che fotografa l’andamento di una criptovaluta dalla sua nascita ad oggi, può aiutarci a capire se un approccio a lungo termine è quello che ha le migliori possibilità. Ciò significa che la risposta potrebbe essere “sì” per una criptovaluta e “no” per un’altra.

Semplicità di gestione

A differenza del trading attivo, che richiede una costante attenzione e analisi del mercato,  l’approccio Buy and Hold è relativamente semplice da gestire. Una volta impostata la ripetitività dell’acquisto, l’utente deve solo monitorare occasionalmente il mercato.

Riduzione dei costi di transazione 

Ogni transazione può comportare costi, come commissioni di acquisto e vendita. L’approccio Buy and Hold minimizza il numero di transazioni, riducendo così i costi associati.

Flessibilità di ingresso nel mercato

L’accumulo sistematico, noto anche come Dollar Cost Averaging, permette agli utenti di entrare nel mercato a un costo medio, riducendo il rischio di acquistare grandi quantità di criptovaluta in un momento sfavorevole.

Maggiore protezione contro la volatilità a breve termine 

Detenendo criptovalute per un lungo periodo, gli utenti sono meno esposti alle inevitabili fluttuazioni a breve termine del mercato, che spesso possono essere drastiche.

Come applicare questo approccio 

Per questa tipologia di utenti, Young Platform ha sviluppato una sezione ad hoc: i Salvadanai. 

Ogni Salvadanaio è provvisto di uno strumento potente: l’acquisto ricorrente. 

Nella sua essenza, l’acquisto ricorrente è un ordine di acquisto automatico, che viene eseguito in base alle impostazioni che abbiamo scelto. 

Tre sono i parametri da inserire:

  1. Il budget
  2. La frequenza
  3. Le criptovalute che ci interessano

Scelta del budget

La modalità forse più semplice per decidere il budget è analizzare le nostre spese su base mensile. Quanto riusciamo a mettere da parte? E quanto di questo budget vogliamo convertire in criptovalute? 

A questo punto non resta che decidere come caricare sul nostro account il budget: con carta di credito, debito, prepagata o bonifico. Segui la guida sul deposito per un tutorial completo sulla procedura. 

NB. Quando imposti la ricorrenza del deposito, fai in modo che sia di qualche giorno precedente a quella che imposterai per il Salvadanaio. 

La frequenza

Una volta stabilito il budget, non resta che “spacchettarlo” in diversi acquisti. La scelta può ricadere su:

  • 1 acquisto al mese
  • 1 acquisto ogni due settimane
  • 1 acquisto alla settimana

La scelta dipenderà anche dall’ammontare del budget. Ad esempio, se è di 1.000€ al mese, posso valutare di spacchettarlo in più acquisti in modo da avere un prezzo medio di acquisto ben distribuito nell’arco dei 30 giorni. 

Preparazione di base sulle opzioni disponibili

Su Young Platform sono disponibili tre tipologie di Salvadanaio. Ciascuna include una o più criptovalute, ed è importante conoscere ciò che stiamo comprando. Per una scelta consapevole, è fondamentale approfondire le caratteristiche di ogni criptovaluta, come la sua storia, il suo posizionamento nel mercato e le sue potenziali applicazioni.

Salvadanaio tematico

Si tratta di Salvadanai già diversificati per area del mercato:

Salvadanaio a singola criptovaluta

Per acquistare una singola criptovaluta, basta selezionarne una dal menu. Per esplorare i vari progetti, puoi scorrere la pagina Mercati del nostro sito e, cliccando sul nome di una criptovaluta, leggere l’approfondimento. Prima di effettuare qualsiasi operazione, è fondamentale svolgere ricerche approfondite e analisi accurate, valutando le caratteristiche di ogni criptovaluta.

Salvadanaio personalizzato (da 2 a 5 crypto)

Per creare un Salvadanaio personalizzato e diversificato, puoi utilizzare la pagina “Mercati“. In questa sezione, potrai conoscere meglio i diversi progetti disponibili e approfondire le loro caratteristiche. Tuttavia, ricorda di svolgere ricerche indipendenti e approfondite su ogni criptovaluta prima di includerla nel tuo Salvadanaio.

Young Platform non fornisce servizi e consulenza in materia fiscale, di investimento o finanziaria. Le informazioni contenute in questo sito web sono fornite a solo scopo informativo e vengono presentate senza considerare gli obiettivi , la propensione al rischio o le circostanze finanziarie di un soggetto  specifico e potrebbero non essere adatte a tutti gli Utenti . Acquistare e vendere criptovalute comporta dei rischi, inclusa la totale perdita del capitale. Prima di prendere qualsiasi decisione, gli Utenti dovrebbero sempre fare le proprie ricerche e consultare un professionista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione nonché valutare attentamente il proprio profilo di rischio e la propria tolleranza alle perdite.

Young Platform e Okipo rinnovano la partnership per offrire il servizio di dichiarazione fiscale crypto più completo e conveniente sul mercato

report fiscale okipo

Torino, 21/03/2025 – Young Platform, la principale piattaforma italiana per l’acquisto e la gestione di criptovalute, annuncia il rinnovo della partnership strategica con Okipo, la soluzione leader in Italia per la fiscalità crypto. L’obiettivo è offrire agli utenti un servizio di dichiarazione dei redditi crypto sempre più accessibile, automatico e completo, a un prezzo competitivo.

La normativa fiscale in Italia

Negli ultimi anni, il quadro normativo italiano sulle criptovalute è cambiato radicalmente. Dal 2016 a oggi, le regole fiscali sono state modificate tre volte, con innumerevoli chiarimenti, aggiunte e correzioni, rendendo sempre più complessa la gestione della dichiarazione.

Per chi deve compilare la dichiarazione dei redditi 2025 o mettersi in regola tramite ravvedimento operoso, sia perché non ha mai dichiarato le proprie crypto, sia perché lo ha fatto solo in parte o erroneamente, il processo può risultare particolarmente complicato. Dichiarare correttamente le proprie criptovalute tenendo conto di tutti questi fattori è essenziale per evitare sanzioni e garantire la conformità fiscale.

Un servizio per tutti gli investitori in criptovalute

Grazie alla collaborazione tra Young Platform e Okipo, chiunque può accedere a strumenti avanzati per la gestione delle tasse crypto, con soluzioni su misura in base alle proprie esigenze. L’offerta non è riservata solo agli utenti di Young Platform: basta creare un account sulla piattaforma per usufruire dei servizi agevolati di Young Platform e Okipo, ottenendo così il massimo risparmio sulla dichiarazione delle criptovalute.

Un servizio fiscale per ogni esigenza

La rinnovata partnership consente di scegliere tra due opzioni per la dichiarazione delle criptovalute:

  • Report Fiscale Young Platform: pensato per chi ha operato esclusivamente su Young Platform, offre un calcolo automatico delle plusvalenze e la compilazione precompilata dei moduli fiscali (Quadri RW, RT, W e T), semplificando l’intero processo dichiarativo. A partire da €19,99 ed include tutti gli anni fiscali.
  • Report Fiscale Young-Okipo: ideale per chi utilizza più exchange, wallet esterni, piattaforme DeFi o possiede NFT. Questo report aggrega automaticamente tutte le transazioni, consentendo di dichiarare le proprie crypto in modo accurato e senza errori. A partire da €79  ed include tutti gli anni fiscali. 

Entrambe le soluzioni sono disponibili nella sezione “Tasse & Report” di Young Platform.

Dichiarazione crypto senza pensieri e al miglior prezzo

Uno dei principali vantaggi della partnership è la possibilità di ottenere il report fiscale più competitivo sul mercato:

  • Pagamento unico per tutti gli anni fiscali: a differenza della maggioranza dei servizi, Young Platform e Okipo consentono di dichiarare più anni senza costi aggiuntivi.
  • Prezzi scontati: i prezzi di entrambi i report risultano ultra competivi rispetto ai prezzi standard di mercato che si aggirano intorno a €300 per ogni anno fiscale.
  • Tracking degli investimenti: connessione automatica a exchange e wallet per monitorare i propri asset.
  • Compilazione automatica dei modelli fiscali: Quadri RW, W, RT e T precompilati, riducendo il rischio di errori.
  • Calcolo delle imposte sulle plusvalenze: calcoli precisi per evitare sanzioni.
  • Supporto personalizzato: supporto da commercialisti esperti in fiscalità crypto per risolvere dubbi e ottimizzare la tassazione.

Club di Young Platform 

Inoltre, chi è iscritto a un Club Young Platform può abbattere ulteriormente il costo del report. Ad esempio:

  • Il Report Fiscale Young Platform può costare €3,99€ per i membri del Club Platinum.
  • Il Report Fiscale Young-Okipo è accessibile a soli €44 per i membri del Club Platinum.

Grazie a queste agevolazioni, gli utenti possono regolarizzare la propria posizione fiscale con un investimento minimo, ottenendo un servizio di qualità al miglior prezzo sul mercato.

Un impegno comune per la semplificazione fiscale

La tassazione delle criptovalute è un tema sempre più rilevante in Italia, e il nostro obiettivo è renderla semplice e accessibile a tutti” – afferma Andrea Ferrero, CEO di Young Platform. “Grazie a questa partnership con Okipo, offriamo una soluzione completa che elimina la complessità burocratica e garantisce la conformità fiscale al miglior prezzo sul mercato.”

Anche Simone Notaristefano, CEO di Okipo, sottolinea l’importanza di questa collaborazione: “Automatizzare la fiscalità crypto significa ridurre i rischi per gli investitori e semplificare un processo che spesso può risultare complicato. Con Young Platform, vogliamo fornire uno strumento efficace e affidabile per dichiarare correttamente le proprie criptovalute sempre aggiornato rispetto alla normativa italiana.”

Grazie al rinnovo della partnership tra Young Platform e Okipo, la dichiarazione delle criptovalute non è mai stata così semplice, veloce e conveniente.Per maggiori informazioni, visita la sezione “Tasse Crypto” del Blog di Young Platform.

Criptovalute e politica: tra propaganda elettorale e strategie economiche globali

propaganda politica criptovalute

Tra promesse di innovazione e paura del caos finanziario: il ruolo delle criptovalute nelle campagne elettorali, nelle politiche economiche nazionali e nel dibattito tra destra e sinistra.

Negli ultimi dieci anni, le criptovalute sono passate dall’essere un fenomeno finanziario sperimentale a un tema centrale nel dibattito politico globale. Da simbolo di libertà economica a minaccia alla stabilità finanziaria, Bitcoin e le altre valute digitali sono diventate strumenti nelle mani di governi e candidati, con implicazioni che vanno ben oltre il settore tecnologico.

L’uso delle criptovalute nella politica non si limita più al loro ruolo come asset finanziario: sono diventate un’arma retorica nelle campagne elettorali, un mezzo per bypassare restrizioni economiche e una leva per la sovranità monetaria. Ma quali sono le reali implicazioni di questo fenomeno?

Criptovalute: un nuovo campo di battaglia politico ed economico

L’adozione e il contrasto delle criptovalute da parte dei governi non sono mai casuali, ma rispecchiano precise strategie economiche e visioni politiche.

A destra, le crypto vengono spesso presentate come un baluardo contro l’eccessiva regolamentazione statale, un simbolo della libertà economica e un antidoto contro l’inflazione generata dalle banche centrali. Non a caso, politici conservatori come Donald Trump e Javier Milei hanno assunto una posizione favorevole, vedendo in Bitcoin una forma di denaro al di fuori del controllo delle istituzioni finanziarie tradizionali.

A sinistra, prevale una maggiore diffidenza, con richieste di regolamentazione più stringenti per arginare i rischi di frodi, riciclaggio di denaro e speculazione selvaggia. Figure come Elizabeth Warren hanno dichiarato guerra aperta al settore crypto, sostenendo che la loro crescita senza regole minacci la stabilità del sistema finanziario e favorisca pratiche illecite.

Nel mezzo, troviamo governi che vedono le criptovalute come una possibilità di innovazione finanziaria, ma che al contempo ne temono gli effetti destabilizzanti. L’Unione Europea, ad esempio, ha introdotto il regolamento MiCA per dare un quadro normativo chiaro senza soffocare il settore, mentre paesi come El Salvador e l’Argentina cercano di sfruttare il fenomeno per attirare investimenti e diversificare l’economia.

Le crypto come strumento economico e politico

Le criptovalute non sono solo oggetto di dibattito politico, ma vengono attivamente utilizzate dai governi per scopi economici strategici.

El Salvador è stato il primo stato al mondo ad adottare Bitcoin come moneta legale, cercando di attrarre capitali esteri e ridurre la dipendenza dal dollaro USA. Nonostante l’entusiasmo iniziale, l’adozione tra i cittadini è stata bassa, e le riserve statali in Bitcoin hanno subito forti oscillazioni di valore.

L’Argentina, con l’elezione di Javier Milei, sta aprendo le porte a una politica più favorevole alle criptovalute, vedendole come un’alternativa al peso e alla Banca Centrale. Il nuovo governo ha già iniziato a smantellare le restrizioni sui cambi e potrebbe spingere per un’integrazione più ampia delle crypto nel sistema finanziario.

La Cina, al contrario, ha adottato una strategia opposta: ha vietato completamente le criptovalute nel 2021, sostenendo che rappresentino una minaccia alla stabilità finanziaria e al controllo statale sull’economia. Tuttavia, il ban non ha fermato il mercato nero delle crypto, e molti cittadini continuano a utilizzarle tramite strumenti alternativi come le stablecoin.

Negli Stati Uniti, le criptovalute sono diventate un tema centrale nelle elezioni. Sempre più candidati accettano donazioni in crypto, e mentre alcuni vedono Bitcoin come un’opportunità economica, altri lo considerano una minaccia che necessita di un maggiore controllo normativo.

regolamentazione delle criptovalute nel mondo

Crypto e lobbying: il potere dell’industria nel panorama politico

Con la crescente influenza del settore crypto, le grandi aziende del settore stanno investendo sempre più risorse per influenzare le decisioni politiche. Negli Stati Uniti, gruppi di pressione e lobby crypto hanno versato milioni di dollari nelle campagne elettorali, cercando di spingere regolamenti favorevoli e contrastare le misure restrittive.

Le criptovalute stanno anche diventando uno strumento di potere economico nelle mani di governi che vogliono ridurre la dipendenza dal sistema finanziario tradizionale. Paesi sotto sanzioni, come la Russia e l’Iran, stanno esplorando l’uso delle crypto per aggirare i blocchi finanziari internazionali, mentre alcuni stati emergenti le vedono come un’opportunità per attrarre investimenti e creare nuovi mercati.

Il futuro delle crypto tra regolamentazione e sovranità economica

Il dibattito sulle criptovalute è destinato a rimanere acceso nei prossimi anni. Mentre alcuni governi le abbracciano come opportunità di sviluppo, altri cercano di limitarne la diffusione per mantenere il controllo sull’economia. L’equilibrio tra regolamentazione e innovazione sarà determinante per capire se le criptovalute diventeranno parte integrante del sistema finanziario globale o se continueranno a essere viste come un elemento di disordine economico.

Vuoi approfondire come le criptovalute stanno influenzando la politica globale? 

Leggi la nostra ricerca per scoprire tutti i dettagli sulle strategie dei governi e sulle implicazioni economiche: Criptovalute e potere: il grande scontro tra governi, industria e ideologie politiche.

Young Platform: da exchange crypto a conto di pagamento 

young platform conto di pagamento

Scarica la nuova versione dell’app. Oltre la sezione Crypto, stiamo sviluppando le sezioni Save e Cash che cambieranno il modo di gestire le tue finanze grazie al nuovo conto di pagamento.

Negli ultimi anni, Young Platform si è affermata come una delle principali realtà europee nel settore delle cryptovalute. Fondata nel 2018 come exchange, la piattaforma ha sempre puntato a rendere il mondo crypto accessibile a tutti. Oggi, Young Platform compie un passo decisivo nella sua evoluzione: da exchange a conto di pagamento crypto-nativo. Questo cambiamento segna l’inizio di una nuova era per la piattaforma e per gli utenti, che ora possono accedere a strumenti finanziari più completi e integrati.

Scarica l’app Young Platform

La nuova interfaccia

La nuova interfaccia di Young Platform introduce tre sezioni principali: Crypto, Save e Cash. Questa suddivisione permette agli utenti di gestire il proprio denaro in modo più strutturato e intuitivo:

  • Crypto: il cuore pulsante della piattaforma, dedicato alla compravendita e alla gestione degli asset digitali. Qui gli utenti possono acquistare, vendere e scambiare cryptovalute con estrema facilità, sfruttando strumenti avanzati per ottimizzare le operazioni di trading come Smart Trades e Staking.
  • Save (coming soon): una nuova sezione che permette di gestire i propri risparmi, creare obiettivi e piani di accumulo automatici.  
  • Cash (coming soon): uno spazio pensato per la gestione della liquidità in euro, con strumenti di pagamento avanzati. Gli utenti potranno ricevere lo stipendio, effettuare bonifici e utilizzare la carta Young per le spese quotidiane.

Questa trasformazione rappresenta una vera e propria rivoluzione per il settore, colmando il divario tra finanza tradizionale e criptovalute.

Un’esperienza utente rivoluzionata

Oltre alle nuove sezioni, la piattaforma è stata ripensata per offrire un’esperienza utente ancora più fluida e intuitiva. L’interfaccia è stata ridisegnata per garantire una navigazione semplice e accessibile anche ai meno esperti. Gli utenti potranno personalizzare la propria home, impostando widget e preferenze specifiche per monitorare i portafogli, profitti, perdite e andamento del mercato.  

Inoltre, Young Platform ha introdotto un sistema di notifiche che aiuta gli utenti a rimanere sempre aggiornati sulle performance del proprio portafoglio e su nuove opportunità, nonché l’uscita di nuove funzionalità. Ricordati di attivarle dalla sezione profilo insieme alle newsletter!

L’accesso all’educazione finanziaria è un altro pilastro fondamentale della piattaforma. Con una sezione dedicata a guide e approfondimenti, Young Platform mira a fornire agli utenti le competenze necessarie per prendere decisioni informate sulle proprie finanze.

Il Concorso “The Box”: vinci la Carta Young!

Per celebrare questo importante cambiamento, Young Platform lancia il concorso “The Box”, offrendo premi esclusivi ai partecipanti. Tra i premi più ambiti c’è la carta Young con cashback fino al 3,6%*, una novità che permette di ottenere vantaggi concreti sugli acquisti quotidiani.

Il concorso non è solo un’occasione per premiare gli utenti più fedeli, ma anche un incentivo per esplorare le nuove funzionalità della piattaforma e abbracciare il cambiamento in corso. Partecipare è semplice: basta seguire le indicazioni sulla piattaforma per accumulare gemme e avere la possibilità di vincere premi esclusivi, tra cui dispositivi Apple, Sony, buoni Amazon e molto altro! 

Scopri The Box

Sicurezza e innovazione 

Con il passaggio a un conto di pagamento crypto-nativo, la sicurezza è diventata una priorità ancora maggiore per Young Platform. La piattaforma utilizza protocolli avanzati per proteggere i fondi e i dati degli utenti. Inoltre, sono stati implementati nuovi sistemi di autenticazione per garantire un accesso ancora più sicuro.

Un’altra grande innovazione riguarda la possibilità di ottenere un IBAN personale, che consentirà agli utenti di ricevere pagamenti direttamente sul proprio conto Young. Questa funzionalità rende la piattaforma ancora più versatile e adatta a un pubblico ampio, dai trader esperti agli utenti che vogliono semplicemente gestire la propria liquidità in modo smart.

Verso il futuro: l’integrazione di asset tradizionali

L’evoluzione di Young Platform non si ferma qui. Entro la fine del 2025, la piattaforma prevede di integrare investimenti in asset tradizionali, offrendo un’esperienza sempre più completa. Questo posizionerà Young Platform come un punto di riferimento non solo nel mondo crypto, ma anche nella gestione finanziaria a 360°.

L’integrazione di ETF e altri strumenti finanziari tradizionali darà agli utenti la possibilità di diversificare i propri investimenti senza dover passare da più piattaforme. L’obiettivo è offrire un ecosistema finanziario completo, in cui ogni investitore, indipendentemente dal livello di esperienza, possa trovare gli strumenti giusti per far crescere il proprio capitale.

Questa espansione rappresenta un passo fondamentale nell’inclusione di un pubblico più ampio, che fino a oggi ha guardato alle criptovalute con diffidenza. Portare asset tradizionali in una piattaforma nativa crypto significa abbattere le barriere tra due mondi e offrire una soluzione concreta per la gestione del patrimonio.

L’impatto della regolamentazione e la visione di Young Platform

Con il nuovo status di conto di pagamento, Young Platform si allinea sempre più alle normative europee, garantendo ai suoi utenti un ambiente regolamentato e sicuro. Il rispetto delle normative MiCA (Markets in Crypto-Assets) e l’ottenimento delle licenze necessarie rappresentano un ulteriore passo avanti nella legittimazione della piattaforma come attore di primo piano nel panorama finanziario.

La regolamentazione offre maggiore protezione ai consumatori e consente di operare in un ambiente più stabile e trasparente. Young Platform vuole essere un esempio di compliance e trasparenza, distinguendosi da molte piattaforme internazionali che operano in contesti poco regolamentati.

Un altro aspetto chiave è la decentralizzazione della gestione finanziaria. Young Platform eredita dall’ecosistema blockchain il concetto di autonomia finanziaria, consentendo agli utenti di mantenere il controllo sui propri fondi e decisioni d’investimento.

Un nuovo modo di vivere la finanza digitale

Il futuro della finanza digitale non riguarda solo la tecnologia, ma anche la mentalità con cui le persone gestiscono il proprio capitale. Young Platform sta ridefinendo il concetto di gestione patrimoniale, offrendo strumenti che permettono a chiunque di investire con consapevolezza e sicurezza.

In un mondo in cui l’accesso ai servizi finanziari è spesso limitato da barriere burocratiche e da istituzioni poco flessibili, Young Platform offre una soluzione innovativa e inclusiva. Il suo obiettivo è creare un ecosistema in cui la tecnologia blockchain possa convivere con gli strumenti tradizionali, senza compromessi in termini di sicurezza, affidabilità e accessibilità.

Scarica la nuova versione

Young Platform non sarà più solo un exchange, ma un ecosistema completo che integra finanza tradizionale e crypto in un’unica interfaccia. Con il lancio del conto di pagamento e la nuova organizzazione delle sezioni Crypto, Save e Cash, gli utenti potranno accedere a strumenti di investimento più avanzati e strutturati.

Il concorso “The Box” è solo l’inizio di questa nuova fase: Young Platform continua a innovare per offrire una soluzione sempre più competitiva e all’avanguardia, un vero e proprio hub finanziario dove ogni utente può costruire la propria strategia di crescita patrimoniale, combinando tradizione e innovazione in un’unica soluzione.

*Il cashback dipende dall’appartenenza a un Club e dal suo livello: più alto è il livello, maggiore è la percentuale. I membri del Club Platinum arrivano fino al 3,6%.