Cos’è la generative art e come viene usata per creare NFT

Cos’è l’arte generativa e come può creare NFT? La blockchain è diventata uno strumento creativo per gli artisti. E da uno smart contract si può realizzare un’opera d’arte! 

Si può creare arte su blockchain? La diffusione della generative art, dell’intelligenza artificiale e degli NFT dimostra lo sviluppo di una nuova tendenza artistica che sfrutta le tecnologie più avanzate. Le prime collezioni NFT sono diventate famose come insiemi di immagini costosissime che si differenziano tra loro per un numero di serie o una sola caratteristica affidata in modo casuale. Alla base di queste collezioni c’è il concetto di randomicità della generative art, ma che cos’è l’arte generativa e in che modo può essere usata per creare NFT?

Cos’è l’arte generativa? Quando l’artista è un algoritmo

Non si può dire che l’arte generativa, o generative art, sia una novità. Si tratta infatti di una forma d’arte presente da secoli nella musica e nella pittura, uno dei primi esempi di arte generativa è proprio un gioco musicale di Wolfgang Amadeus Mozart datato 1792. Il gioco prevedeva la creazione di un brano completo attraverso la combinazione casuale di frammenti di musica già composti, il tutto attraverso il lancio dei dadi. 

Dai dadi alla blockchain, ne è stata fatta di strada ma il concetto dietro alla generative art rimane lo stesso. L’arte generativa prevede la realizzazione di un’opera dall’assemblamento di diversi elementi (già predisposti da un artista, o comunque un elemento umano) in maniera casuale, tramite sistemi autonomi che possono essere meccanici, chimici, informatici o robotici. Le opere d’arte generativa sono prodotte in maniera autonoma ma a partire da un’idea umana, l’artista può ad esempio indicare colori, forme, dimensioni e suoni che un algoritmo poi combinerà in un’unica opera. Gli algoritmi nell’arte generativa prendono le decisioni che normalmente spettano all’artista, per questo si dice che questo tipo di arte elimini l’intenzionalità di un artista. Anche se l’elemento umano predispone gli elementi e il processo, la realizzazione spetta alla macchina. 

L’arte generativa e l’intelligenza artificiale

Molto spesso le opere d’arte generativa, immagini, suoni o qualsiasi altra espressione artistica, sono realizzate grazie all’intelligenza artificiale. Uno dei software che sta aprendo la strada all’arte dell’intelligenza artificiale è DALL-E che genera immagini digitali a partire da descrizioni verbali. DALL-E è stato sviluppato da OpenAI e utilizza 12 miliardi di parametri (o elementi) per trasformare parole in immagini, seguendo lo schema utilizzato per associare testo e immagine su internet dai motori di ricerca. Attualmente DALL-E è in fase di beta testing, ma il suo lavoro è già impressionante e avanzato.

La storia degli NFT è iniziata con collezioni generate dalla combinazione casuale di attributi, come i CryptoKitties o i CryptoPunks. Gli NFT o, in esteso, non fungible token, sono asset digitali unici registrati su blockchain che certificano l’unicità e la proprietà delle opere d’arte che rappresentano. Nel caso dei CryptoPunks, l’algoritmo sviluppato da Larva Labs ha dato via a 10.000 pezzi unici grazie alla combinazione di attributi, nell’atto della creazione di questi token, l’algoritmo ha assegnato a ogni opera le sue caratteristiche in maniera randomica. Si può dire insomma che gli NFT, come opere artistiche, siano nati dal concetto di arte generativa. In queste prime collezioni NFT, tra cui anche il Bored Ape Yacht Club, la blockchain è stata utilizzata solamente per registrare e conservare le immagini sotto forma di NFT, non era coinvolta direttamente nel processo creativo. Gli smart contract tuttavia possono essere utilizzati per realizzare anche arte generativa. 

Creare arte generativa con gli smart contract: il caso Art Blocks

La blockchain propone nuove opportunità per la creazione artistica, gli smart contract infatti possono essere uno di quei sistemi autonomi utilizzati dall’arte generativa. Invece di servirsi di un semplice algoritmo, alcuni artisti hanno scelto di affidarsi a uno smart contract che, dal punto di vista tecnico, è un software che permette di attivare automaticamente delle azioni sulla base del verificarsi di diverse condizioni. In concreto se si compra un token non fungibile, inviando una quota di crypto a uno smart contract, allora viene attivata la generazione di un’opera. Ecco come l’arte generativa può essere usata per creare NFT.

Art Blocks è una piattaforma su Ethereum per realizzare NFT di arte generativa. Art Blocks è stata fondata da uno dei primi collezionisti dei CryptoPunks, conosciuto con il suo nickname Snowfro. Il collezionista dopo aver venduto una parte della sua collezione di Punks, ha usato il ricavato per sviluppare una piattaforma in cui la blockchain aiutasse gli artisti a creare NFT. Su Art Blocks non solo si possono comprare opere d’arte generativa ma, e questa è la particolarità del progetto, è possibile interagire direttamente con l’algoritmo acquistando opere di arte generativa create istantaneamente. Art Blocks ospita i codici e gli smart contract degli artisti, una volta scelta la collezione o un particolare stile, si paga la quota prevista e si riceve nel proprio wallet Ethereum un NFT creato casualmente dall’algoritmo progettato dall’artista. Questo rende ogni risultato diverso e le combinazioni sono pressoché infinite. Ad oggi Art Blocks ha un volume di vendite totale di oltre 1 miliardo di dollari ed è uno dei progetti NFT di generative art di maggior successo. 

Il 29 Agosto 2022 Art Blocks ha lanciato Art Blocks Engine e Art Blocks Engine Flex, due nuovi prodotti dedicati ai brand che vogliono creare NFT di arte generativa personalizzata e su misura per il loro business. Art Blocks Engine e Art Blocks Engine Flex hanno lo scopo di facilitare agli utenti l’utilizzo degli smart contract di Art Blocks per creare generative art in settori come il fashion, lo sport, il gaming. Se Art Blocks Engine permette la creazione e conservazione di asset on chain, Art Blocks Engine Flex, lavora off chain usando protocolli di archiviazione decentralizzati come ad esempio IPFS.

Tra i progetti di generative art NFT più conosciuti c’è anche Autoglyphs, un progetto di Larva Labs su Ethereum del 2019. L’algoritmo di Autoglyphs ha creato 512 NFT per la collezione che ora è disponibile sui mercati secondari e ha raggiunto vendite per 48 milioni di dollari.

Monuverse: l’arte generativa per il patrimonio culturale 

Un ulteriore esempio della tendenza a combinare generative art e NFT, è Monuverse, il progetto d’origine italiana che vuole costruire un Metaverso in cui ospitare tutti i più iconici monumenti artistici del pianeta. Il primo monumento che è stato scelto per inaugurare il progetto, è l’Arco della Pace di Milano. Tutto è iniziato con una performance live a fine 2021, in cui è stata proiettata un’opera d’arte digitale sull’Arco della Pace. A partire da questa performance, e grazie ai meccanismi della generative art, Monuverse e lo studio artistico Ouchhh, hanno realizzato una collezione NFT. Anche se tutti i token non fungibili rappresentano il monumento milanese, ognuno di essi è unico: l’unicità è data dalla combinazione casuale di una serie di elementi grafici realizzati da Ouchhh. La collezione composta da 7.777 pezzi con sette livelli di rarità, sarà mintata l’11 Novembre 2022. Per i proprietari degli NFT di Monuverse sono riservati vantaggi esclusivi come la possibilità di selezionare i prossimi monumenti da includere nel progetto, di partecipare alle whitelisting future e l’assegnazione di un avatar per il Metaverso in costruzione.