Intervista a Emanuele Dascanio: come nasce un artista NFT?

Come nasce un artista NFT? Intervista a Emanuele Dascanio

Come nasce un artista NFT? Come lavora? Come si approccia alla tecnologia? Lo abbiamo chiesto ad Emanuele Dascanio, artista NFT italiano

Il Team Young Platform ha intervistato Emanuele Dascanio, artista NFT italiano. Ecco il racconto del suo lavoro, di come ha scoperto la blockchain e dei suoi pionieristici progetti.

Cosa significa diventare un artista NFT

Inizio soft: com’è la tua tipica giornata di lavoro?

Lavoro dal mio studio. Quando non sono al cavalletto a disegnare, sono in riunione, in meeting per i miei progetti NFT. La mia vita ora si divide tra analogico e digitale, prima stavo 10-12 ore al giorno a disegnare, adesso disegno molto meno. Infatti il mio focus creativo sta andando quasi tutto verso il progettare e creare NFT.

Come descriveresti le tue opere? Ti rivedi in qualche stile particolare?

Non si possono descrivere a parole, per capirle bisogna vederle. Il linguaggio figurato è difficile da descrivere, non è così che emerge la mia opera. Il mio stile si può chiamare  iper-figuartivo, faccio figurazione iperrealista, ultra fotografica, insomma piena di dettagli

Questo è lo stile adottato, o meglio, sono stato adottato da questo stile. Sono stato scelto! Questa è l’arte che so fare da sempre e poi mi sono specializzato. Mi sono obbedito al richiamo, però maturando sotto questo aspetto mi sono accorto che non volevo fare solo questo. Ora disegno, ma nel mio passato c’è anche la pittura, adesso sto passando ai token non fungibili, per poi probabilmente passare ad altro (Dascanio allude a un progetto top secret, n.d.r.).

Come hai iniziato il tuo percorso con gli NFT?

Del concetto mi sono innamorato a prima vista. Ho iniziato a fare arte iperrealista per uno stato di necessità, poi un’esigenza artistica mi ha portato sul piano creativo degli NFT. Devo fare questa considerazione: essendo artista devo avere a che fare con il mercato dell’arte, tuttavia il mercato non tratta solo d’arte ma di relazioni e oggetti e purtroppo il mio prodotto non è mai stato scalabile

Per fare un’opera d’arte ci metto da 1 mese ai 4 anni, quindi non sono adatto al mercato dell’arte che si muove a ritmi frenetici, poi sono adatto a fare arte non a mercanteggiare. Me ne sono sempre fregato, ho trovato la mia nicchia, ho sempre venduto anche abbastanza bene. Ma non come avrei voluto e soprattutto sapevo che avrei potuto fare di più. Prima che scoppiasse la pandemia avevo in cantiere il progetto di parcellizzare e vendere in tutto il mondo l’opera successiva a De natura universi. A causa dell’emergenza sanitaria è saltato tutto ma moltissime qualità del progetto le ho riviste nel mercato degli NFT. Mi sono detto: “ah quindi quello che ho fatto esiste già, ed è anche meglio”.

Cosa intendi per parcellizzare un’opera?

Spezzettare fisicamente un’opera d’arte in tante parti, ognuna rivendibile singolarmente. Il tutto tramite dei giochi artistici. L’idea è quella di un’opera d’arte riprodotta e divisa mentre l’opera fisica viene custodita in un museo o una galleria. Nel caso del mio progetto, le opere parcellizzate avrebbero raccolto anche i dati dei compratori per creare un’opera nuova. Così l’opera iniziale si sarebbe ingrandita blocco dopo blocco. Qui ho cominciato a pensare a una scalabilità. 

E quindi da lì ti sei lanciato nel mondo dei token non fungibili!

Esatto, volevo continuare questa idea e ho trovato gli NFT come la terra promessa! Più di un anno fa mi sono messo a studiare e progettare, e ora ho in mano una trentina di progetti sulla parcellizzazione, l’intelligenza artificiale, la meccanica quantistica. E tante altre cose. 

Ognuna di queste è un business scalabile, sono entrato a pieno nella creator economy. Ho anche progetti con celebrity, Hollywood, nel mercato indiano con la possibilità di entrare a Bollywood, nella space economy. La mia arte sta coprendo ogni aspetto del mercato, e questo stando solo al cavalletto non lo potevo fare. 

I token non fungibili hanno ampliato il mio lavoro, grazie alla blockchain c’è stato un aumento esponenziale della creatività e della ricchezza del mio brand personale. Se ci pensate, un disegno è solo polvere su carta e l’occhio gode dell’ordine di questa polvere. Ordine che è stato dato dall’artista, di fronte a un’opera d’arte si gode dell’intelligenza dell’artista. Ora gli NFT per me sono come alcune particelle del disegno che rappresenta il mio lavoro, combinate dalla mia creatività insieme a tutto quello che ho fatto in precedenza.

Il mercato dell’arte e l’accoglienza degli NFT

Il mercato dell’arte “tradizionale” come ha accolto l’arte e la proprietà digitale su blockchain? Esiste un pregiudizio nelle persone e negli artisti?

Ci sono vari livelli di pregiudizio negli artisti, tutto dipende da che artista sei. Il pregiudizio è: se qualcuno fa qualcosa di diverso, lo fa meglio di me con strumenti che io non so usare, questo non va bene. Io faccio disegno dal vivo, ho sempre avuto a che fare con artisti figurativi, per alcuni se usi la telecamera non va bene. Anche questa domanda forse ha un grado di pregiudizio, di preconcetto, io sono abituato a vedere l’artista come una persona,   quando parlo con le persone degli NFT il loro pregiudizio nasce dall’ignoranza del mezzo tecnologico. 

Alla fine che cos’è un NFT? È un mezzo, una matita, un pennello. Uno strumento. Perché avere dei pregiudizi nei confronti di uno strumento? Perchè non si possono usare tutte le cose insieme? Sei un artista, sei un creativo, puoi fare quello che vuoi, usare tutti gli strumenti che vuoi, l’importante è usarli bene. L’NFT non è altro che un’opportunità. Le persone poi ne vogliono sapere di più, iniziano a fare domande tecniche perché sono interessate ad entrare anche loro in questo mondo. 

Nella mia esperienza percepisco tanti pregiudizi quando si parla di Metaverso. Questo è un concetto già più complesso, la gente ha paura, c’è riluttanza nell’uscire dalla vita reale per quella “finta”. Ma se fai esperienza di una cosa, quella cosa è vera, non ha importanza se è mentale o corporale. È come leggere un libro o andare al cinema. È semplicemente un’esperienza diversa, te la godi e poi torni a fare quello che fai di solito. I non fungible token, il Metaverso, non sono altro che strumenti che in mano alle persone creative possono diventare mainstream. Secondo me il mercato dell’arte sarà solo una piccola goccia nelle applicazioni degli NFT. 

Gli inizi di un artista che scopre la blockchain

Qual è stato il tuo approccio allo studio della blockchain? 

Ho studiato da solo, ho smesso di lavorare per 3 mesi e mi sono messo a studiare le basi del funzionamento degli NFT, dalla blockchain agli smart contract. Lo studio fa sempre parte del mio lavoro. Non è che se non disegno, se non metto la grafite sul foglio, allora non lavoro. È parte del lavoro e dallo studio si va a creare arte. Ho investito del tempo e adesso quel tempo ha il suo ROI (return on investment) molto alto. 

È tutto un ribollire di creatività: ogni giorno chiedersi:come si evolve questa cosa? chi chiamo? quali sono le prospettive? Anche perché le persone che ho incontrato in questo ambiente sono tutte uguali: intelligenti, creative, propositive. È incredibile! A Dubai ho incontrato Stefan (Co-founder e CBDO di Young Platform, n.d.r.), io alla sua età giocavo coi lego. Non puoi non essere speciale, se sei così giovane e crei una cosa come Young Platform. Finalmente mi trovo a contatto con persone così. 

Quali fonti o strumenti hai usato mentre studiavi? 

Mi sono informato su internet, grazie a Youtube, preferisco un approccio divulgativo. Nel mio caso non è utile entrare nel tecnico, mi sono preoccupato di capire il primo livello di questa tecnologia, gli aspetti che io potevo sfruttare in quanto artista per creare NFT. In quanto artista associo i concetti anche in maniera “ignorante”, poi vado dai tecnici e mi dicono se si può fare. Ma in questo ambito non ho mai sentito dire “non si può fare”. Il mio livello di conoscenza sulla blockchain è tale da permettermi di progettare, di giocare con la fantasia in maniera coerente con l’aspetto tecnico. 

A domani per la seconda parte dell’intervista!

Fuori ora gli NFT del brand italiano Dolly Noire

dolly noire

Il marchio dello streetwear Dolly Noire fa il suo primo passo nel Metaverso, partendo dagli NFT.

Dolly Noire è un marchio di abbigliamento nato a Milano, da 4 amici di periferia che amavano lo streetwear. La pecora nera è la mascotte simbolo di chi non si riconosce negli standard richiesti dalla società. È questo stile di vita fuori dalle linee tracciate che i fondatori esprimono e trasmettono attraverso i loro capi, ma soprattutto attraverso gli artwork che felpe e magliette portano per le strade.

È il 2022 e a quasi 10 anni dalla fondazione del brand, Dolly è pronta anche per le strade virtuali di altri mondi. Il primo passo in questo percorso sono proprio gli NFT, gli atomi del metaverso.

La prima collezione NFT di Dolly Noire, aka DLYNR si chiama Cyberdecks.

Come si può intuire dal nome, l’intera collezione è incentrata sulle carte da gioco. La scelta del soggetto non è casuale: è proprio durante una partita a carte in giro per la loro città che i 4 fondatori decisero di stampare la loro prima maglietta nel 2004. 

Da oggi trovi su OpenSea la prima parte della collezione Cyberdecks: King of Diamonds, composta da 100 NFT. Le restanti 4 parti usciranno nel corso dei prossimi mesi. 

Cyberdecks è un vero e proprio mazzo di carte, ognuna con la sua caratteristica, livello di rarità e soprattutto utility (casi d’uso).

Esiste anche la possibilità di sbloccare una utility extra ottenendo almeno 1 NFT per tipologia.

Le utility sono di diverso tipo: da capi di vestiario in omaggio, a possibilità di interagire col team, fino a esperienze reali.

Le opere sono state create sotto tutti gli aspetti dal team Dolly Noire, anche dal punto di vista creativo. Tra l’altro, se ti piacciono anche i loro capi, oltre che i loro NFT, puoi fare shopping sul loro negozio online attraverso l’app Young Platform Step e ottenere cashback in YNG.

Come acquistare gli NFT Cyberdeck?

Come forse sai, su OpenSea si paga tutto in Ethereum. Ecco quindi come ottenerli e come utilizzarli per acquistare gli NFT di DLYNR o per partecipare all’asta.

  1. Registrati a Young Platform, verifica l’identità e deposita euro. Naturalmente è necessario depositare tanti euro quanti te ne serviranno per ottenere gli ETH necessari ad acquistare l’NFT. Tieni in considerazione anche le commissioni di trasferimento sulla blockchain Ethereum e le commissioni di acquisto su entrambe le piattaforme.
  2. Acquista Ethereum
  3. Invia Ethereum a un wallet supportato da OpenSea. Qui prenderemo come esempio più comune Metamask.
  4. Se non ce l’hai già, crea un wallet Metamask seguendo questi passaggi: 
    1. Visita il sito Metamask
    2. scarica l’estensione per il tuo browser
    3. avvia l’estensione
    4. clicca su Get started
    5. clicca su Create a New wallet
    6. crea una password forte
    7. salva la tua secret backup phrase, ossia “frase di recupero segreta”. Copiala in un luogo sicuro!
  5. Preleva Ethereum verso il tuo indirizzo Metamask. Trovi il tuo indirizzo cliccando sull’estensione Metamask, e in cima alla finestra che si apre trovi subito la possibilità di copiarlo.
  6. Vai su OpenSea e connetti il tuo wallet Metamask.
  7. Sei pronto/a per acquistare!

Scopri di più sulla collezione

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3 Dapp e gli NFT più interessanti di Algorand

Algorand scopri 3 dapp sulla blockchain di Silvio Micali

Cosa offre l’ecosistema della blockchain di Micali? Che tipo di progetti si possono trovare? Non solo DeFi! Scopri 3 applicazioni di Algorand!

Algorand è la blockchain preferita dagli sviluppatori di servizi per la finanza decentralizzata. Che siano aziende private o istituzioni, Algorand è la scelta numero uno. In più l’ecosistema di questa blockchain è eterogeneo e tra le varie applicazioni possiamo trovare progetti per il Web3, collezioni di NFT e iniziative per la salvaguardia dell’ambiente. 

1. Domini su blockchain: un punto in più per l’UX di Algorand

Per chi sceglie di creare i suoi progetti su Algorand o di usufruire dei servizi delle sue Dapp, la facilità d’uso può essere un fattore da considerare. Su Algorand è possibile registrare un dominio su blockchain da usare come wallet, un servizio sempre più utile e apprezzato che sta spopolando su varie blockchain. Così come Ethereum, anche Algorand ha il suo Algorand Name Service. I due Name Service funzionano in maniera simile: tramite una piattaforma si può registrare un dominio e comprarlo. I domini su Algorand hanno la forma .algo e a differenza di quelli di ENS, non sono in abbonamento: una volta comprato un dominio è tuo fino a quando non deciderai di venderlo. Un dominio su blockchain funziona come un classico dominio ma in più può essere usato per associare profili social, siti web e anche wallet di criptovalute. 

I domini su blockchain rendono i trasferimenti più semplici perché sostituiscono alla lunga sequenza di lettere e numeri di cui è solitamente composto un indirizzo, un semplice nome. ANS è operativa dall’inizio di Febbraio 2022, la sua roadmap prevede che a Maggio di quest’anno ne sia lanciato il token. 

Lo stesso servizio su Algorand è offerto anche da NFDomains, nome che sta per Non Fungible Domain. Gli NFD sono ancorati e protetti da smart contract che assicurano la loro unicità e sono custoditi nei wallet in quanto Algorand Standard Asset (ASA). I domini stanno diventando la principale chiave d’accesso per gli ecosistemi delle varie blockchain.

2. Planet Watch: token per monitorare la qualità dell’aria

Planet Watch è un’azienda francese che si occupa di monitorare la qualità dell’aria grazie alle più recenti tecnologie. Con la blockchain di Algorand, Planet Watch sta realizzando una campagna di gamification e sensibilizzazione per coinvolgere le persone nella raccolta dei dati. Come funziona? Puoi diventare un Planet Watcher installando un sensore per il rilevamento della qualità dell’aria e ricevere come ricompensa dei token, chiamati Planet. Planet Watch sta costruendo una rete di monitoraggio i cui dati sono registrati nella blockchain, si tratta del primo registro globale, decentralizzato e permanente della qualità dell’aria. Puoi verificare in prima persona lo stato dell’aria che respiri nella tua zona. Planet Watch è una delle applicazioni di Algorand che vanta nel suo elenco di casi d’uso per la vita di tutti i giorni. 

3. Vylto per biglietti al passo coi tempi

Di questi tempi bisogna uscire di casa più attrezzati che mai: mascherina, gel disinfettante, green pass alla mano. Se devi andare al cinema, a teatro o a un concerto ti servirà anche il biglietto. Una dapp di Algorand al passo coi tempi è Vylto, una piattaforma su cui creare e vendere biglietti per qualsiasi tipo di evento. I biglietti su Vylto si distinguono perché sono pensati per garantire la personalità, la sicurezza e per integrare le certificazioni vaccinali. I biglietti di Vylto saranno integrati con le royalty per le vendite secondarie: “nel 2021, le vendite dei biglietti sui mercati secondari hanno superato i 15,2 miliardi di dollari e questo mercato si trova di fronte a un numero di sfide sulla flessibilità, l’identità, la sicurezza e, particolarmente importante in questo mondo post-COVID, lo stato vaccinale. Dopo il lancio quest’estate, Vylto permetterà la vendita di biglietti integrati con i ricavi da royalty sulle transazioni di rivendita nel mercato secondario”. Tutto questo sarà possibile grazie ai token non fungibili sulla blockchain di Algorand. Vylto diventerà una piattaforma in cui comprare biglietti di ogni tipo e sarà attiva da Luglio 2022, al momento ha raccolto finanziamenti per 5 milioni di dollari e parteciperà al programma di incubazione F10 Global’s 2022. 

Una collezione di NFT per celebrare l’anno cinese della Tigre

Nel campo dell’arte digitale, un’applicazione di Algorand è Tiger Chi. Secondo il calendario cinese, il 2022 è l’anno della tigre. Per celebrare la maestosa creatura e portare le tradizioni della Cina nel mondo, Yangyang, un artista cinese, ha realizzato una serie di NFT rilasciata il giorno del Capodanno Cinese, il 1 Febbraio. La collezione si chiama Tiger Chi e rappresenta 888 tigri tutte uniche e di cinque colori diversi, come vuole l’antica mitologia cinese. Le cinque tipologie di tigri mantengono in equilibrio tutte le forze cosmiche e assicurano armonia. Algorand sembra essere molto vicino alla comunità cinese, sono diverse le università di questa nazione che collaborano per lo sviluppo e la crescita della blockchain. Il team di Tiger Chi prevede di sviluppare presto il progetto con una DAO e di radunare una community con vantaggi esclusivi per coloro che possiedono uno degli NFT. Una parte delle vendite delle Tiger Chi sarà destinata al WWF e a Tiger4ever per contribuire alla protezione delle tigri. 

Vitalik Buterin propone un nuovo tipo di NFT Soulbound

Ethereum Vitalik Buterin promuove gli NFT soulbound

Il fondatore di Ethereum riflette sul futuro degli NFT. Sono davvero utili? È possibile renderli spendibili nella vita di tutti i giorni? Forse, ma ad alcune condizioni…

Il mercato degli NFT cresce velocemente e le sue applicazioni sembrano infinite. I token non fungibili viaggiano sui social network, sui giornali e nella cultura di massa, c’è chi ne va pazzo e chi invece non crede nelle loro potenzialità. Sull’onda del Web3 e della sua espansione, qualcuno comincia a farsi delle domande sull’utilità degli NFT e l’impatto che potrebbero avere nelle nostre vite. Tra questi c’è Vitalik Buterin, il co-fondatore di Ethereum che in un post del 26 Gennaio 2022 arriva ad una conclusione: gli NFT sono davvero significativi solo se non possono essere trasferiti in alcun modo. La prospettiva di Buterin sembra snaturare l’essenza di questi token, nati per essere venduti e scambiati nel libero mercato. Vediamo la sua tesi!

Cosa sono gli NFT Soulbound?

Buterin si riferisce a questi token non trasferibili con il nome “soulbound”. Il termine deriva dal videogioco MMO World of Warcraft, al suo interno esistono dei particolari item chiamati “soulbound”, che letteralmente significa “legati all’anima”. Si tratta di oggetti che non possono essere trasferiti o condivisi con nessuno. I soulbound item si ottengono solo quando si superano certe sfide all’interno del gioco come l’uccisione di creature particolarmente ostiche. Sono degli oggetti che hanno la funzione di un distintivo: attestano che un giocatore, e non un altro, ha fatto una specifica azione, ha raggiunto un traguardo. Questo sistema è stato pensato per evitare che tra giocatori si potessero trasferire il riconoscimento di obiettivi che faciliterebbero un avanzamento di livello più veloce del previsto. Buterin riprende questo concetto proponendo di applicarlo agli NFT rendendoli legati alla proprietà di una sola persona per sempre. 

I migliori NFT? Quelli Soulbound

Buterin scrive “gli NFT nella loro forma attuale hanno le stesse proprietà di rarità degli oggetti nei videogiochi MMO. Hanno un valore di riconoscimento sociale: le persone che li hanno li mettono in mostra, e ci sono sempre più strumenti precisi per aiutare gli utenti a mostrarli”, ma cosa segnalano esattamente questi NFT? Secondo Buterin, esibire un NFT è esibire ricchezza, la capacità economica che ha permesso di comprarlo. Una delle critiche che viene avanzata al Web3 è di essere orientato solo al guadagno e di valorizzare unicamente le prospettive economiche dei suoi strumenti come gli NFT. Chi possiede un token non fungibile non lo ha guadagnato facendo qualcosa di specifico, ma comprandolo. In questo modo è trasferibile e può essere rimesso in commercio. 

Buterin avanza la sua proposta: per migliorare gli NFT bisogna renderli soundbound e non commerciabili. In questo modo gli NFT garantiscono una proprietà effettiva, perpetua e non trasferibile ad altre persone. Gli NFT Soundbound consentirebbero la registrazione su blockchain di una serie di certificati o attestati come lauree, patenti di guida. Solo degli NFT non trasferibili rendono i certificati on-chain autentici. Altrimenti il rischio sarebbe quello di un mercato di certificati falsi su blockchain. La proprietà di qualifiche o di dati personali secondo Buterin non dovrebbe essere legata alla possibilità di essere comprata. L’idea del papà di Ethereum? NFT non commerciabili ma utili!

Esistono già degli NFT Soundbound?

Buterin indica il migliore progetto che propone questo al momento: POAP ovvero Proof of Attendance Protocol, una piattaforma su Ethereum che permette di realizzare degli NFT legati a momenti memorabili della vita di ciascuno. Un esempio? Hai partecipato ad un corso di formazione? Attraverso POAP gli organizzatori possono rilasciare un attestato che lo prova, visibile su blockchain. Per spiegare la differenza tra un NFT trasferibile e uno che non lo è può essere efficace usare un’immagine altamente tecnica e accurata: i braccialetti componibili con i charm. Tipo Pandora. Il concept dietro a questo genere di gioielli si basa sul collezionare charm che celebrano eventi importanti della tua vita: lauree, compleanni, matrimoni, nascite. Solo che i charm non certificano che quella cosa l’hai veramente fatta, il charm della laurea lo può comprare anche tua cugina di 10 anni, ma non garantisce che effettivamente sia laureata. L’idea di Buterin è evitare che gli NFT siano come i charm di Pandora ma che certifichino e garantiscano qualcosa. 

Un altro esempio di progetto che va nella direzione di proporre NFT non trasferibili è Proof of Humanity, una sorta di registro sulla blockchain di Ethereum in cui le persone possono registrare dati personali e certificazioni. Buterin cita anche la possibilità di legare un NFT a un dominio di Ethereum Name Service, presupponendo che le persone considerino il loro dominio così personale da non volerlo rivendere. 

Si può dire che Buterin abbia lanciato una bella provocazione! Tuttavia si può ipotizzare che NFT e NFT Soundbound siano due facce della stessa medaglia e contribuire insieme alla struttura e alla formazione di un Web3 ricco di strumenti e a misura d’utente. 

Chi è Emanuele Dascanio artista NFT italiano

NFT chi è Emanuele Dascanio artista italiano

Uno dei protagonisti dell’arte digitale italiana racconta la sua opera e l’entusiasmo per le potenzialità della blockchain nel rivoluzionare il settore dell’arte

Nel corso dell’NFT Day del 1 Febbraio 2022 hanno preso la parola diversi personaggi che lavorano a stretto contatto con la blockchain. È stata l’occasione per conoscere due artisti NFT italiani: Giovanni Motta e Emanuele Dascanio. Quest’ultimo ha raccontato le sue opere sotto forma di token non fungibili e il suo modo d’intendere l’arte digitale. Scopriamo chi è e i dettagli del suo lavoro!

Dall’iperrealismo analogico agli NFT

Emanuele Dascanio è un artista milanese classe 1983 che da quasi un anno ha deciso di accostare l’arte digitale al suo lavoro di artista tela e grafite. Le sue opere sono iperrealistiche e, per chi ha il livello storia dell’arte gita agli Uffizi con l’audioguida, significa che sono disegni ma sembrano fotografie. L’iperrealismo è un filone di pittura e scultura in cui gli artisti ti danno l’illusione di essere davanti alla realtà. Le opere di Dascanio, però, sono ancora più realistiche di uno scatto perché ci puoi trovare rughe, pori dilatati e tutte quelle cose che non sei abituato a vedere in una foto. 

Dopo anni di iperrealismo analogico, Dascanio si è avventurato nella giungla della crypto art e ha deciso di realizzare degli NFT. L’esperienza con l’arte digitale sta regalando a Dascanio un grande successo, la sua ultima opera come token non fungibile è stata venduta per 20.6 ETH (al momento della transazione corrispondenti a 55.435,42 dollari) alla Poseidon NFT DAO, un fondo che colleziona opere dal mondo dell’arte digitale, “pronto a catturare la più grande e nuova tecnologia della storia”. I soggetti preferiti di Dascanio sono figure umane, le sue opere sono presenti in varie piattaforme come SuperRare.

Perché un artista tradizionale sceglie gli NFT?

Il profilo Twitter di Dascanio ci fa intuire che è uno che di blockchain se ne intende. Un crypto lover su twitter si riconosce al volo, nel caso di Dascanio? Abbiamo una foto profilo in cui gli occhi sparano laser, una bio che recita “Drawing pencil hyperrealism artist in NFT ++” e username yat, un vero e proprio dominio su blockchain composto da emoji in cui registrare un wallet di criptovalute. Tutti elementi che danno a Dascanio l’aspetto di un artista NFT! 

Ma come mai un artista tradizionale sceglie di lavorare con la blockchain? Nel corso della chiacchierata dell’NFT Day, Dascanio spiega tutte le potenzialità di questa nuova tecnologia per un artista. Il primo vantaggio è la libertà di scalare il lavoro artistico e creativo. Un’opera “fisica” di Dascanio richiede da 1 mese a 4 anni di lavoro e di solito chi la compra non vuole rivenderla. In questo contesto i token non fungibili gli permettono di creare dei frame di opere e progetti artistici intorno all’opera già completa, e possono passare più facilmente tra diversi proprietari. In questo modo il suo lavoro è sostenibile e in costante relazione con il suo pubblico. Un altro aspetto da considerare sono le royalty che permettono agli artisti di guadagnare per ogni rivendita della loro opera, cosa che non succede nel mercato tradizionale. Infine gli NFT garantiscono l’autorialità e la proprietà intellettuale di un prodotto permettendo al suo creatore di esporlo ovunque, anche nel Metaverso, senza perdere il legame personale.

NFT? Non solo un’immagine su blockchain

Al di là delle prospettive economiche, gli artisti hanno negli NFT una nuova modalità espressiva. Cambiare medium è un’opportunità per raccontare qualcosa di diverso e sfruttarne le caratteristiche uniche. Creando dei  token non fungibili che si riferiscono a un’opera su tela, Dascanio aumenta il significato dell’opera d’arte stessa fornendo nuove interpretazioni, punti di vista e dettagli in forma digitale. Un’opera NFT non è mai una semplice immagine, una fotografia dell’opera messa su blockchain. Dascanio precisa “devi fare cultura, devi fare arte”. L’artista milanese ha intenzione di portare avanti queste due sfaccettature della sua arte in contemporanea: analogico e digitale vanno a completarsi e, secondo Dascanio, una non deve in nessun modo fagocitare l’altra. Si può dire che un contenuto rappresentato sia su blockchain che su tela è come una storia raccontata in un film e in un libro. Il messaggio è lo stesso ma viene declinato in due forme che parlano a sensibilità diverse. Usando una metafora di Dascanio, l’NFT fornisce “una realtà aumentata del senso dell’opera”. L’arte fisica per Dascanio è la base per essere anche un crypto artista. 

I progetti futuri dell’artista NFT italiano

Durante la live in occasione dell’NFT Day Dascanio ha fatto capire che i suoi progetti futuri come artista NFT sono tanti e diversificati. Ha citato il mondo della moda, del gaming, del Metaverso e gli NFTs esperienziali, sotto l’ombrello dei “Quantum NFT” realizzati con Kipu Quantum, start up con in pancia menti scientifiche di fama mondiale. Dascanio ha preso mano allo sviluppo del verticale relativo alla quantum digital art sviluppando NFT che rispondono alle leggi della meccanica quantistica manifestando tutti gli incredibili pregi e i benefici a questa correlati.  

I colossi social si sfidano a colpi di NFT

NFT creare e vendere su Facebook e Twitter

Facebook e Instagram contro Twitter, la competizione tra social è sempre accesa. Questa volta si sfidano sul campo degli NFT. Ecco come hanno scelto di ampliare la loro offerta con i servizi crypto

I grandi social si sfidano a colpi di NFT: Meta sta progettando un marketplace di token non fungibili e la possibilità di crearli direttamente dalle sue piattaforme social. Twitter abilita le foto profilo in forma di NFT. Di sicuro Twitter è più avanti sulla tabella di marcia, ma fornisce un servizio solo a pagamento. Meta raggiungerà l’uccellino del web e conquisterà i suoi utenti? 

Meta progetta NFT per i suoi social

La notizia arriva dal Financial Times: Meta sta per imbarcarsi in un’avventura NFT. L’azienda di social media sale a bordo del mercato dei token non fungibili attivando nuove funzionalità per i suoi prodotti di punta: Facebook e Instagram. Già a Dicembre 2021 Adam Mosseri, CEO di Instagram, aveva preannunciato l’esplorazione dei token non fungibili e l’interesse per fornire strumenti per renderli accessibili al grande pubblico. Meta darà la possibilità ai suoi utenti di creare e mettere in mostra NFT direttamente dalle piattaforme social. Ma non solo si potranno creare NFT su Facebook e Instagram, all’orizzonte c’è anche il Marketplace NFT di Meta. Non è stata ancora resa nota la blockchain su cui verranno costruiti questi progetti. Tutto è ancora avvolto nel mistero, ma puoi iniziare a spiegare ai tuoi parenti su Facebook tutti i vantaggi di avere un buongiornissimo caffè su blockchain. Facebook e Instagram non sono gli unici social a implementare i token non fungibili. Ci pensa la concorrenza a sistemarli!

Twitter: NFT come foto profilo

Twitter non poteva di certo lasciare in pasto gli NFT a Meta! Alla dichiarazione del colosso dei social media di Mark Zuckerberg, arrivano anche aggiornamenti da Twitter. Per i sottoscrittori di Twitter Blue, il programma a pagamento del social, saranno attivate nuove funzionalità legate ai token non fungibili. Nello specifico, la possibilità di usare NFT come immagini del profilo. Basta alle foto in discoteca con cocktail in mano, stop ai selfie dall’alto e tanti saluti alla corone di laurea in bella vista. Finalmente potrai usare il tuo NFT preferito! Sul profilo di chi userà un token non fungibile come foto profilo saranno disponibili informazioni sul token come il creatore, le sue proprietà e caratteristiche, il network di riferimento.

Cosa implica quest’opzione per gli utenti? Twitter sarà collegato al tuo wallet, alle transazioni e ai tuoi beni crypto come i token non fungibili. La pagina Twitter fornisce delle istruzioni per la sicurezza rivolte a tutti coloro che desiderano implementare questa funzione. Twitter non ti inviterà mai a trasferire soldi dal tuo wallet, non ti chiederà di comunicare chiavi private o seed phrase. Il tuo indirizzo sarà memorizzato per garantire che l’NFT che stai usando sia sempre di tua proprietà. In generale è buona norma seguire tutte le regole di sicurezza del caso. Al momento potranno usare un NFT come foto profilo solo coloro che usano Twitter tramite il sistema operativo iOS. La funzionalità è fornita dalle API di Opensea su Ethereum

World of Women, il fenomeno NFT al femminile

NFT world of women Arrivano le Bored Apes al femminile

La collezione di NFT su Ethereum sbarca ad Hollywood grazie al manager delle star Guy Oseary

Dopo CryptoPunks e Bored Ape Yacht Club arriva World of Women! NFT di donne fatti da donne, WoW è una collezione composta da avatar che rappresentano figure femminili di tutte le etnie, creati da Yam Karkai una giovane artista con il pallino della valorizzazione delle donne nel mondo della crypto art. Karkai insieme al suo team ha realizzato un Fondo per sostenere le donne che hanno deciso di creare NFT e finanziare associazioni no profit. Il progetto artistico e filantropico del momento è tutto da scoprire! 

World of Women, la collezione NFT che celebra tutte le donne 

Il 27 Luglio 2021 l’artista digitale Yam Karkai ha dato vita a World Of Women, una collezione di NFT su Ethereum. La collezione è composta da 10.000 pezzi unici (sotto forma di token ERC-721) creati dalla combinazione casuale di più caratteristiche. Karkai ha scelto un modello che rispecchia quello dei CryptoPunks e dei Bored Ape Yacht Club, World of Women è pronta a replicare lo stesso successo. World of Women, a cui ci si riferisce anche con la sigla WoW, si basa su un sistema che combina attributi individuali con diversi livelli di rarità. Ogni NFT è unico e alcune caratteristiche lo rendono più raro di altri. In Wow si trovano 11 tipi di sfondo, 27 vestiti, 17 paia di orecchini, 28 tagli di occhi, 13 accessori, 23 caratteristiche del volto, 25 acconciature, 7 color per le labbra, 9 bocche, 15 collane e 14 sfumature per il colore della pelle. In un’intervista Karkai ha raccontato che per i colori della pelle si è ispirata a Fenty Beauty, il brand di Rihanna, il primo della storia del makeup a ricoprire i più diversi colori di pelle per i suoi prodotti. In WoW puoi trovare donne con diverse forme per rispecchiare tutte le sfaccettature della realtà. La collezione nasce con l’intenzione di bilanciare la presenza femminile nel mercato NFT, di creare una comunità che celebra l’inclusività, le eque opportunità. Il risultato? 10.000 donne fiere, uniche e super colorate.

Per l’artista era fondamentale rappresentare ogni etnia senza stereotipi o elementi irrispettosi. Ha scelto quindi di evitare elementi tipici solo di alcune culture o riferimenti politici e religiosi. Ad esempio il velo islamico o i capelli afro, se il sistema di combinazione casuale li avesse combinati con una pelle bianca, per Karkai sarebbe stata appropriazione culturale: una ragazza bianca presentata come una donna afroamericana. La collezione è sold out, ora gli NFT viaggiano sui mercati secondari. Dal loro rilascio sono passati 6 mesi e hanno generato circa 150 milioni in volume d’affari. I proprietari sono 5 mila e tra di loro si nasconde anche qualche celebrità, come Reese Witherspoon e Eva Longoria

World of Women: il Fondo per l’empowerment femminile

World of Women non sono solo le Bored Ape al femminile, Karkai insieme ai suoi collaboratori ha lanciato un Fondo per la promozione dell’arte crypto tra le donne. Il loro obiettivo è quello di bilanciare la rappresentazione femminile nello spazio degli NFT e finanziare progetti concreti. WoW per le donne propone un sostegno nel mondo digitale ma anche in quello reale. Il Fondo riunisce NFT di diversi artisti e li vende su OpenSea. Il 15% delle vendite primarie va investito in altra crypto art e il 2,5% viene destinato a uno di questi tre progetti:

  1. She’s the first che supporta soluzioni locali per l’educazione e il potenziamento delle ragazze in giro per il mondo;
  2. Too young to wed che lotta contro la pratica del matrimonio infantile;
  3. Strange Cintia, la raccolta fondi per le cure di Cintia, un’artista  della community WoW affetta da una malattia rara. 

Il Fondo sarà aperto ai suggerimenti e alle raccomandazioni della sua comunità tramite un canale discord. Presto la collezione del fondo sarà visitabile su The Sandbox.  

Guy Oseary è il manager delle World of Women

La collezione World of Women non ha in comune con le Bored Ape solo il successo e la rarità, sono rappresentati anche dallo stesso agente: Guy Oseary, manager di Madonna e degli U2 e consulente di Polygon e The Sandbox. Ora che le fiere amazzoni di Wow sono cresciute in termini di popolarità e mercato, ad Oseary è stato affidato il compito di gestire i loro diritti per la rappresentazione nei media: tv, film, videogiochi.

Oseary si è espresso in questo modo: “nonostante gli NFT siano diventati un business da miliardi di dollari nel 2021, nella community di artisti le donne sono solo il 5%. Yam e il team di World of Women stanno facendo strada per cambiare questa narrativa. Costruiscono una community autentica, diversa e unica nel suo genere. Tutte caratteristiche che sono tradotte direttamente nelle magnifiche opere d’arte. Il loro nucleo di valori, ossia educare e responsabilizzare le donne nell’arte, nella tecnologia e negli spazi NFT è incredibilmente stimolante e non vedo l’ora di fare tutto il possibile per promuovere il loro messaggio, la loro influenza e i loro successi”. Sotto la guida di Oseary, le Wow sono pronte a conquistare il mondo

Lo scrittore Alessandro Baricco vende l’NFT della sua opera “Novecento”

NFT Baricco Novecento asta blockchain

Libri e NFT? Cosa può nascere dalla combinazione di questi mondi? Baricco ha trasformato la sua opera letteraria in un token non fungibile e una piattaforma sta rivoluzionando l’editoria con la blockchain. 

I token non fungibili hanno trovato casi d’uso nelle arti visive e nella musica, ma nella letteratura? In Italia ci prova Alessandro Baricco che è il primo nel nostro paese a ricavare un NFT da un libro. La piattaforma NFTBooks invece punta alla diffusione della letteratura grazie agli strumenti della blockchain. 

Alessandro Baricco è il primo scrittore italiano a creare un NFT

Alessandro Baricco è forse uno dei protagonisti più influenti della cultura italiana. Baricco è scrittore, autore e anche preside della Scuola Holden da lui fondata quasi trent’anni fa a Torino, una scuola che ha fatto la storia: la prima università di storytelling e scrittura di tutto il paese. Ora Baricco conferma il suo spirito innovatore con un nuovo esperimento artistico nel settore crypto: “c’è qualcosa che sta succedendo oggi e sta succedendo nel quadrato formato da questi quattro punti: blockchain, criptovalute, NFT, DAO. Lì dentro c’è qualcosa che probabilmente è destinato a cambiare di molto la nostra vita, come è successo dieci anni fa con le App, per esempio”.

Da qui la decisione di creare un NFT a partire da una delle sue opere più famose, Novecento. Un monologo teatrale composto nel 1994 per uno spettacolo con la regia di Gabriele Vacis e da cui è stato tratto il film La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore. Novecento racconta la storia di Danny Novecento, un pianista che appena nato viene abbandonato nella nave transatlantica Virginian. 

Novecento. The Source Code, sarà in vendita su OpenSea

Il token non fungibile di Baricco si intitola “Novecento. The Source Code” ed è presente da sabato 15 Gennaio 2022 su OpenSea. L’NFT è una traccia audio di 85 minuti in cui l’autore stesso legge l’opera, perché proprio un audio e non un altro tipo di rappresentazione artistica? Baricco in un’intervista al Corriere della Sera risponde che Novecento è stato visto in tutte le forme possibili ma che ora avesse un altro desiderio: “voglio registrare la mia voce senza alcun effetto. Recuperare, appunto, il Source Code di un testo che è in fondo il “codice sorgente” di tutta la mia opera”. Per l’autore questo NFT è dunque il punto zero, il genesis block (per una metafora a tema), il suono prima di tutti gli altri. E in quanto testo teatrale, Novecento si è prestato bene a questa trasposizione vocale. 

L’NFT è stato creato con l’aiuto di un team di esperti, Serena Tabacchi, curatrice, direttrice e co-fondatrice del Museo d’Arte Contemporanea Digitale, Bruno Pitzalis esperto di crypto art e Massimo Franceschet docente di blockchain e crypto asset. Novecento. The Source si può ascoltare, a mo’ di audiolibro, nel marketplace di OpenSea e sarà messo in vendita a Marzo 2022 con un’asta. Baricco ha commentato in questo modo la sua esperienza con gli NFT: “mi sembrava che nessuno lo avesse fatto con la letteratura e anche questo mi ha attirato molto, per scompigliare un po’ le carte del mio mondo produttivo letterario, che sono ancora molto antiche”. 

Baricco è il primo autore italiano a creare un NFT da una sua opera, chi sarà il prossimo a seguirlo?

NFTBooks per un’editoria più equa e accessibile

L’NFT di Baricco potrebbe ispirare altri autori ad avvicinarsi alla blockchain, ma l’editoria cosa ne pensa? I token non fungibili potrebbero essere un’ottima risorsa per risolvere i problemi dell’editoria moderna come la pirateria e i costi elevati. Per questo scende in campo NFTBooks (NFTBS$)! Un progetto sulla Binance Smart Chain che promuove l’uso degli NFT per i libri, le riviste, gli articoli e tutta una serie di prodotti editoriali. Mentre in settori come il cinema la tecnologia ha permesso una distribuzione allargata e un accesso facilitato ai prodotti, per il mondo dell’editoria non è successo altrettanto. Se con pochi euro (circa 19,90€ su Netflix) puoi vedere un numero quasi illimitato di film, con la stessa cifra non puoi avere altrettanti libri a disposizione. Se ti va bene con 19€ puoi portarti a casa un solo libro (se sei fortunato), forse qualcuno in più nel caso di ebook. In ogni caso a causa di prezzi proibitivi, in rete girano moltissimi libri pirata che danneggiano sia gli autori che tutti i lavoratori del settore. 

Per gli autori NFTBooks funziona come una piattaforma di autopubblicazione e per i lettori come una libreria digitale a basso costo. La piattaforma è quindi uno strumento per chi vuole pubblicare, senza passare per forza da una casa editrice. NFTBooks coinvolge anche i traduttori che potranno tradurre le opere presenti sulla piattaforma percependo lo stesso profitto degli autori. Comprese le royalty. Questo è un grande vantaggio per i traduttori che nell’editoria classica generalmente non ricevono una percentuale sul numero delle vendite, ma vengono pagati a cartelle/pagine. NFTBooks aprirà ufficialmente il suo marketplace e l’app di riferimento nel 2022. È il momento di rispolverare il romanzo che hai nel cassetto!

La scrittura che cambia con il Web3

Baricco si è aggiunto alla lista di artisti che hanno colto le potenzialità della blockchain, nel campo della letteratura ricordiamo anche la scrittrice giapponese Miyuki Ono. Che ha scelto di pubblicare il suo romanzo di successo come NFT per permettere ai traduttori di renderlo disponibile in più lingue e guadagnare un giusto compenso. Il giapponese è una lingua complessa da tradurre e spesso molti romanzi non superano i confini nazionali a causa degli alti costi di lavorazione che per un traduttore non sono sostenibili. Un’altra esperienza unica nel suo genere è Jenkins the Valet: un progetto di scrittura creativa Web3. Gli utenti partecipano alla scrittura di storie con protagonista Jenkins una Bored Ape, esprimendo il loro parere votando. Un tentativo di decentralizzare l’industria della scrittura rendendola aperta a tutti.

La nuova smart tv di Samsung per gli NFT!

Samsung: NFT et le blockchain Cardano

L’azienda tech si apre alla blockchain: nuove smart tv per visitare gallerie di NFT e iniziative di riforestazione

In questi giorni, dal 5 all’8 Gennaio 2022, si sta svolgendo a Las Vegas il Consumer Electronic Show, uno degli eventi tech più importanti del mondo. In questa occasione Samsung, il colosso sudcoreano, ha presentato al pubblico due progetti basati sulla tecnologia della blockchain. Samsung conferma così il suo nuovo orientamento, alla luce degli investimenti di Samsung Next, il ramo dedicato all’innovazione, nel campo del Metaverso. Al CES, blockchain, Metaverso e NFT sono gli argomenti di punta chiacchierati da tutti. 

La smart tv di Samsung per scoprire e comprare gli NFT

La prima iniziativa di Samsung a tema blockchain è il lancio sul mercato di un prodotto mai visto prima. Si tratta di una smart tv per NFT. L’apparecchio, oltre a tutte le funzionalità classiche, avrà integrata una piattaforma per esplorare, visualizzare e comprare token non fungibili. Il prodotto rientra nell’obiettivo di Samsung per il 2022: proporre una gamma di televisori di ultima generazione per immagini sempre più vicine alla realtà, per sonorità immersive ed esperienze innovative. La prima di queste?  Accedere al mondo degli NFT direttamente dal proprio divano. Grazie a queste smart tv, gli utenti potranno visitare gallerie d’arte digitale e fare shopping di NFT. Il tutto con una visione ad altissima qualità che promette di non alterare l’opera d’arte. Chissà come spiegherai questo nuovo pulsante del telecomando a tua nonna!

Samsung con la blockchain Cardano contro il cambiamento climatico

Il secondo annuncio è stato fatto dalla sezione statunitense di Samsung. La dirigenza a stelle e strisce ha deciso di collaborare con Veritree, una piattaforma sulla blockchain Cardano per iniziative di riforestazione. L’impegno per la prevenzione del cambiamento climatico passa per la blockchain! Veritree utilizza questa tecnologia per verificare e tracciare ogni step del processo di riforestazione. L’obiettivo di Samsung è quello di piantare e preservare 2 milioni di alberi in un’area del Madagascar già nella prima metà del 2022. Gli alberi scelti per la riforestazione sono le mangrovie, ideali per smaltire grandi quantità di CO2.

Grazie alla piattaforma su Cardano, Samsung potrà raccogliere i dati in maniera trasparente, gestire l’organizzazione dell’inventario degli alberi e monitorare la loro crescita nel tempo. Veritree raccoglierà tutte le informazioni relative a ciascun albero fin dal momento in cui viene piantato, per rendere ogni fase del processo trasparente. 

Su Veritree è anche possibile donare token per la causa della riforestazione. Per ogni ADA donato la piattaforma pianterà un albero!

Storia di un marketplace NFT salvato dalla sua community

NFT: marketplace sur Tezos sauvée par la communauté

Grazie agli strumenti del Web3 su blockchain, una community è riuscita a evitare la chiusura definitiva di un marketplace NFT. Scopri tutta la storia! 

Cosa faresti se il tuo negozio di quartiere preferito chiudesse i battenti? E se Jeff Bezos facesse sparire Amazon nel nulla? Oltre a essere dispiaciuto, non potresti fare niente per cambiare le cose. Nelle realtà del Web3 su blockchain non è così. La storia che stiamo per raccontarti è quella di Hic et Nunc, un marketplace di token non fungibili su Tezos, riportato in vita dalla sua community dopo che il fondatore lo aveva chiuso. 

Cos’è Hic et Nunc?

Hic et Nunc è una piattaforma dove comprare NFT sulla blockchain Tezos. Il marketplace è stato rilasciato a Marzo 2021 da Rafael Lima, un artista brasiliano. Hic et Nunc non ha raggiunto i livelli di mercato di altri marketplace come OpenSea o SuperRare (per questo è un nome che forse non hai mai sentito), nel mese di Settembre 2021 ha toccato il suo picco con 15.42 milioni di dollari, contro i 2.72 miliardi di dollari di OpenSea. Tuttavia è sempre stato popolare tra gli artisti. Il suo punto forte? User experience e costi accessibili

Un marketplace di NFT chiuso senza preavviso

Dopo qualche mese Hic et Nunc è stato chiuso da Lima all’improvviso e senza avvisare nessuno, forse perché l’artista brasiliano non era soddisfatto della direzione che stava prendendo il progetto. A partire dall’11 Novembre 2021 gli artisti e i clienti della piattaforma non riuscivano più ad accedere. Si è scatenato il panico: gli NFT sarebbero stati persi per sempre? 

Gli NFT andavano portati in salvo 

L’obiettivo di partenza di Lima era dare un orientamento decentralizzato al suo progetto. Per questo oltre al marketplace, ha fondato un’organizzazione autonoma decentralizzata: HicetnuncDAO, o HDAO. Nonostante ciò, il progetto è sempre stato in mano a Lima, per questo gli artisti hanno temuto per un attimo che le loro opere d’arte fossero andate perse per sempre. Ma meno male che c’è la blockchain! I minting contract (i protocolli per la creazione di NFT), gli smart contract del marketplace e l’archivio dei metadati dei token non fungibili erano tutti registrati sulla blockchain di Tezos. Quindi potevano essere facilmente recuperati. Un utente di Hic et Nunc ha messo insieme i pezzi e rimesso online il marketplace. Ora la governance è affidata alla DAO. La sfida? Far risorgere dalle sue ceneri il progetto NFT abbandonato dal suo creatore.