Pepsi lancia una collezione di NFT su Ethereum

Pepsi NFT Ethereum

1843 NFT gratis, a tema musicale e generati da un algoritmo: ecco la nuova idea di Pepsi per entrare nel Web 3.0.

Dopo Adidas, anche Pepsi decide di entrare nel Web3 e organizzare un vero e proprio drop di NFT su Ethereum. Riservato ai cittadini degli Stati Uniti, la multinazionale ha deciso di creare 1893 immagini e di regalarne 1843 come NFT: arriva Pepsi Genesis Mic Drop.

Come funziona il Pepsi Mic Drop?

Pepsi è entrata nell’universo degli NFT in grande stile con un vero e proprio drop. Ha creato 1893 immagini che saranno regalate a coloro che per primi si iscriveranno sul sito del brand. Le immagini raffigurano dei microfoni con cappelli, baffi, occhiali e altri accessori completamente casuali. L’azienda ha creato un algoritmo ad hoc per generare queste immagini, prendendo ispirazione dai design dei prodotti classici Pepsi. Alcuni accessori sono più rari di altri, quindi ogni immagine avrà un valore diverso. Ogni NFT è davvero unico! Ma attenzione: a essere regalate saranno solo 1843 immagini. Cosa farà Pepsi con le altre 50? Rimaniamo aggiornati!

Ma perché Pepsi ha scelto dei microfoni? “Siamo sempre stati un marchio con una grande presenza nella musica e nella cultura pop” ha detto Todd Kaplan, vicepresidente dell’azienda. “Per questo, è normale per noi di Pepsi portare quella stessa presenza nel mondo degli NFT con un ‘mic drop’ di proporzioni epiche”. Pepsi ha collaborato con giganti della musica pop come Britney Spears e Beyoncé, quindi la loro entrata nel mondo degli NFT era scontata!

Un NFT drop diverso da tutti gli altri

Pepsi non è il primo brand famoso a lanciare una collezione di NFT su Ethereum. Anche Coca Cola, la diretta avversaria, è entrata su blockchain con i suoi NFT. Ma al contrario dei suoi predecessori, Pepsi ha regalato i suoi non-fungible token invece di farli comprare a prezzi altissimi. Se il drop avrà successo saranno sempre di più le aziende a regalare i propri NFT!

Sono entusiasta del fatto che Pepsi stia abbracciando una delle svolte tecnologiche più importanti di questi anni” afferma Gary Vaynerchuk, imprenditore appassionato di blockchain. “Gli NFT cambieranno per sempre il valore che diamo alle cose: questo è un momento fantastico per creare lealtà al brand e portare valore immenso alla comunità e ai fan”. Accumulare lattine in edizione limitata è roba passata: pronti a collezionare NFT sul vostro wallet?

NFT vs Spotify. Come si ascolterà la musica nel futuro?

NFT vs Spotify

Anche il settore della musica sta considerando gli strumenti del Web3 e della blockchain. Gli NFT sono una valida alternativa ai servizi di streaming come li conosciamo oggi? Sì e no, vediamo perché!

Dicembre è quel periodo dell’anno in cui le tue storie di Instagram sono invase da Spotify Wrapped. Il riepilogo delle attività dell’anno sulla piattaforma streaming. Artista del cuore, brano ascoltato più volte, quanti minuti hai passato con le cuffiette. Hai già condiviso le tue? Se per gli utenti Spotify è il modo migliore per ascoltare la musica, per gli artisti non sempre è vantaggioso. Con l’avvento del Web3 alcuni musicisti cominciano a spostarsi verso tecnologie come gli NFT, più adatte a garantire diritti e percentuali sul loro lavoro. Scopriamo se gli NFT riusciranno un giorno a sostituire i servizi come Spotify.

L’era dello streaming tramonterà con il Web3?

Per la maggior parte dei musicisti è difficile guadagnare nell’era dello streaming. Infatti vengono pagati pochi centesimi per ogni ascolto o download. La rivista Rolling Stones raccogliendo i dati tra il 2019 e il 2020 ha mostrato che il 90% degli stream va all’1% degli artisti. Che in genere sono artisti già affermati. Con Spotify i musicisti non ci pagano le bollette! Gli NFT possono rappresentare un’alternativa in termini di entrate economiche. Esistono piattaforme come Catalog in cui gli artisti possono vendere direttamente la loro musica come NFT e ricevere i pagamenti in criptovalute. Con servizi come questi Spotify potrebbe scomparire: ci aspetta uno scontro tra titani, decentralizzazione e centralizzazione? 

NFT vs Spotify: quali pro e contro?

Per alcuni la musica sotto forma di NFT è solo la moda del momento, comprata da chi non vuole perdersi gli sviluppi più recenti del Web3 e prodotta da artisti affascinati dal mondo crypto. Per altri è destinata a diventare la chiave dell’industria musicale, si parla di creator economy e di raggiungimento dell’autonomia degli artisti. 

Tuttavia c’è da considerare che gli NFT hanno delle barriere d’accesso: sono molto costosi sia da creare che da comprare. Inoltre non garantiscono un’audience di massa o strategie di espansione come Spotify. Sembra difficile che nel breve termine gli NFT sostituiranno i servizi di streaming a causa della comodità e dell’accessibilità economica di questi ultimi. In che modo gli NFT riusciranno a superare i 381 milioni di utenti di Spotify? 

NFT, Spotify e artisti italiani 

Bebo (Alberto Guidetti) uno dei componenti del gruppo italiano Lo Stato Sociale, in questi giorni ha pubblicato un post su Instragram denunciando le “ingiustizie” di Spotify nei confronti dei musicisti. In tre parole? La tocca pianissimo. 

Esponendosi così duramente nei confronti del servizio streaming, Bebo ha messo in discussione il sistema del riconoscimento degli artisti. Ci dobbiamo aspettare una svolta Web3 de Lo Stato Sociale? 

Next step? Streaming su blockchain

Per rendere gli NFT il metodo più diffuso per ascoltare la musica, il primo passo per il futuro è abbassare i costi. In questo modo sarebbero a portata di un pubblico più vasto e un’opportunità creativa anche per musicisti con un pubblico più contenuto. Guardando sempre più in là si potrebbe immaginare un servizio streaming su blockchain. Ora come ora infatti i Marketplace di NFT sono un modo per comprare musica, mentre lo streaming richiede un modello di business diverso, che non contempla la compravendita e la proprietà esclusiva di ogni brano.

La prima band musicale fatta da NFT

Quattro membri della prima band NFT del metaverso

L’etichetta discografica 10:22 PM ha “firmato” un contratto con quattro NFT di Bored Ape Yacht Club: i KINGSHIP saranno i Gorillaz del metaverso?

“Feel Good Inc.” dei Gorillaz è una canzone che tutti hanno sentito in radio almeno una volta. I fan della band, però, sanno che il progetto di quella band è molto particolare: i membri del gruppo sono disegni, e la loro vita è una storia a fumetti. Adesso la Universal Music Group ha deciso di creare i KINGSHIP, seguendo la strada dei Gorillaz. Stavolta, però, i personaggi animati sono token non fungibili. L’ingresso degli NFT nel mondo musicale sarà un successo?

Gli NFT arrivano anche nella musica

L’idea dei Kingship nasce dalla mente di Jimmy McNeils, noto su Internet come j1mmy.eth. Jimmy è un collezionista di NFT oltre a essere un appassionato di blockchain. Insieme a Celine Joshua, fondatore dell’etichetta 10:22 PM, hanno scelto quattro NFT di McNeils, in particolare quattro scimmie della collezione Bored Yacht Ape Club.

L’idea di Celine Joshua, che sarà anche il compositore delle musiche dei KINGSHIP, è quello di trasformare gli NFT in influencer virtuali.Quando ascolti musica, conosci davvero l’artista che canta? No. I KINGSHIP invece li conoscerete” ha detto Joshua. I KINGSHIP sono già pronti per diventare le star del metaverso!

Il manager della band è Nick Adler, che ha lavorato anche con Snoop Dogg, è estremamente entusiasta del nuovo progetto. “La fama degli NFT mi ha ricordato l’esplosione dei social nel 2007. Nel 2007 mi sentivo un passeggero del mondo dell’intrattenimento. Ma ora, col Web3.0, ho capito che possiamo costruire noi il nostro mondo” ha detto in un’intervista. È stato questo a convincerlo di contattare McNeils, con cui ha scelto i quattro membri della band.

La blockchain sarà lo Spotify del Metaverso?

Oliver Marco Dawson, fondatore della casa discografica italiana Pluggers, è contento di questa innovazione nel mondo della musica. Secondo Dawson, infatti, ultimamente la musica si è “standardizzata” secondo un unico modello: quello dello streaming. La musica pop, studiata per essere ascoltata a ripetizione, ha un vantaggio nelle piattaforme di streaming rispetto a progetti musicali che richiedono più attenzione nell’ascolto.


Grazie agli NFT, si può pensare a un nuovo modello di musica che premia anche gli artisti meno mainstream. Si semplificherebbe anche la creazione e la vendita di gadget, canzoni inedite e asset digitali da mostrare nel Metaverso. “Si creeranno quindi diversi modelli di discografia che si affiancheranno a quello già esistente, dando più possibilità soprattutto a chi crea mondi musicali distanti da quelli mainstream” spiega Dawson. Gli NFT davvero riusciranno davvero a dare una spinta al mondo della musica underground?

NFT: Arriva il primo romanzo nella blockchain

NFT e fantascienza: libri sulla blockchain

La scrittrice giapponese Miyuki Ono inaugura un nuovo uso per gli NFT. Il suo romanzo di fantascienza “Pure” e le traduzioni viaggiano nella blockchain

Quale genere migliore se non la fantascienza per esplorare le potenzialità degli NFT? Pure, scritto da Miyuki Ono, è il primo romanzo a sfruttare la blockchain nel campo della letteratura. Secondo l’autrice, in questo modo si favoriscono sia gli scrittori che i traduttori letterari.

La vendita di NFT può offrire una nuove fonte di guadagno per gli autori. Se scrittori e traduttori collaborano e rilasciano le loro opere come NFT, finalmente tutto ciò che hanno scritto potrà trovare un modo per connettersi col resto del mondo” scrive l’autrice sul suo blog. Ma in che modo gli NFT possono aiutare autori e i traduttori?

Librerie nella blockchain: un progetto che funziona?

Pure è un romanzo di fantascienza molto particolare. Racconta di una storia d’amore ambientata in un mondo distopico, in cui le donne devono consumare gli uomini per rimanere incinte. Il romanzo è diventato famoso nel 2019, pubblicato su un blog online. La storia è poi stata pubblicata ufficialmente, ma senza ricevere nessuna traduzione in inglese o in altre lingue.

Nonostante il successo che ha avuto in Giappone, Ono ha spiegato che i romanzi giapponesi difficilmente vengono tradotti in inglese. “…la traduzione letteraria dal giapponese non è un lavoro con cui si può vivere. È essenziale che gli autori e i traduttori possano permettersi di vivere con il loro lavoro”, spiega l’autrice giapponese. Per questo ha scelto di provare la via degli NFT.

La rivoluzione degli NFT per scrittori e traduttori

Ogni anno in Giappone vengono pubblicati 13.000 libri, ma solo una minima parte viene tradotta in inglese. Questo accade perché è poco redditizio tradurre passando per le case editrici. Ono crede che gli NFT permetteranno ai traduttori di lavorare senza intermediari, restituendo il giusto valore al loro lavoro.


Gli NFT sono versatili anche grazie alle royalties, che permettono agli artisti di continuare a ricevere denaro nel tempo. I non-fungible token potrebbero davvero diventare il futuro della letteratura? Ono è convinta di sì. Pubblicando il mio racconto e le traduzioni come NFT, voglio suggerire che esiste un’altra strada per le traduzioni letterarie”. Creare un NFT ormai è facile e alla portata di tutti: pronti ad avere la vostra libreria su Ethereum?

Enjin organizza gli NFT Awards 2021 a Decentraland

Enjin NFT Awards 2021 a Decentraland

Fino al 26 Novembre 2021 puoi dare il tuo voto per gli NFT Awards 2021 di Enjin, l’evento dell’anno per le opere d’arte digitali 

Enjin è la piattaforma a misura di NFT per eccellenza, con i suoi prodotti si possono creare, vendere, comprare e integrare i non fungible token nei mondi virtuali. Chi meglio di loro poteva organizzare un evento per premiare le migliori opere digitali del 2021? Ecco come funziona e come partecipare!

Vota anche tu gli NFT più interessanti del 2021!

Enjin presenta la seconda edizione degli NFT Awards: gli Oscar del Metaverso! Un’iniziativa per premiare i creatori di contenuti digitali, dare visibilità alle loro opere e ispirare gli artisti del futuro. Nel 2021 “NFT” da parola astratta e un po’ nerd è entrata nel vocabolario di tutti i giorni e Enjin, che crede da sempre nelle potenzialità dei non fungible token, ha deciso di riconoscere gli sviluppi del Metaverso.  

Le categorie degli NFT Awards

Gli NFT Awards sono organizzati in 10 categorie:

  • Best Avatar
  • Best Collaboration
  • Best Digital Fashion
  • Best Virtual World
  • Game of the Year
  • VR/AR Award
  • Utility Award
  • Most Innovative Art
  • Newcomer Game
  • Project of the Year

I vincitori delle prime 7 categorie saranno decretati dal voto della community, per le ultime tre invece sarà interpellata una giuria composta da esperti tech, creators e appassionati di NFT. Qualche nome? Witek Radomski, Co-founder e CTO di Enjin, Patrick Barile, COO di DappRadar e Micah Johnson, creatore dell’NFT vincitore della prima edizione degli Awards. 

Come si partecipa? E chi nomina gli NFT? 

Tutti possono candidare le proprie opere e quelle altrui e votare gratuitamente fino al 26 Novembre 2021. Basta solo creare un account!

Cerimonia di premiazione a Decentraland

Come tutti gli eventi mondani che si rispettano, anche gli NFT Awards avranno una cerimonia di premiazione in una location esclusiva: Decentraland. Siamo tutti invitati a partecipare e scoprire i vincitori, occhio al dress code. Appuntamento per il 12 Gennaio 2022

Non sai ancora chi votare? Curiosando tra le opere che hanno già ricevuto una nomination ci sono amici di vecchia data come i CryptoPunks, ma anche facce nuove. 3×3 Punks degli avatar in stile lego-punk, Alto City, visioni aeree di città in giro per il mondo e le sneakers di RTFKT per la categoria best digital fashion. 

NFT e videogiochi: Game Stop e Xbox dicono la loro

NFT gaming, le mosse di Game Stop e Xbox

Non fungible token e videogiochi sembrano essere fatti l’uno per l’altra. Eppure non tutte le aziende ne sono convinte, cosa si dice nel settore gaming? 

Mentre le ricerche di non fungible token su Google vanno alle stelle, ci si chiede come usare gli NFT nei videogiochi. Alcune aziende di gaming sono più entusiaste di altre per questa tecnologia basata su blockchain. Quale posizione hanno Game Stop e Xbox?

Come usare gli NFT nei videogiochi?

Gli NFT sembrano perfetti per migliorare l’esperienza e la crescita nei videogiochi. I non fungible token permettono ai giocatori di personalizzare al massimo le loro identità in game. Come? Ad esempio attraverso avatar unici che possono essere posseduti solo da un giocatore. È possibile così avere i diritti esclusivi su strumenti, armi, personaggi, giochi e scenografie. Inoltre gli NFT aprono la strada alla monetizzazione dei contenuti per i creatori e gli sviluppatori.  

Game Stop e gli NFT: sì, lo voglio! 

Game Stop sta costruendo il suo NFT marketplace su Ethereum. Dopo aver comprato un dominio dal nome evocativo (nft.gamestop.com), l’azienda americana ha lanciato un messaggio: cercasi personale esperto di web3 gaming per allargare il team. Non si conoscono i prossimi passi del progetto di Game Stop per gli NFT ma di sicuro gli obiettivi sono chiari: “change the game”. È questo il motto che si legge nella teaser page. Come verrà realizzato? Esaltando il potere creativo dei creatori e dei giocatori. 

Game Stop crede negli NFT e nell’opportunità di usarli per accelerare lo sviluppo del mercato del gaming. Tuttavia il processo per passare da rivenditore fisico a shop nel Metaverso, non ha l’aria di essere un percorso immediato. 

Xbox: NFT? Non c’è ancora feeling 

Phil Spencer, il direttore del settore gaming di Microsoft, non condivide tutto questo entusiasmo. Durante una recente intervista si è dichiarato scettico nei confronti di questa nuova opportunità legata al mondo delle criptovalute. Spencer, nello specifico, teme che si perda di vista l’obiettivo principale dei videogiochi: l’intrattenimento. Il direttore non si oppone completamente agli NFT ma ne critica l’uso che ne stanno facendo le aziende: applicano gli NFT ai videogiochi solo per sperimentare la tecnologia, tralasciando gli scopi principali dei videogiochi. Ovvero lo svago e il divertimento. 

Xbox è un gigante nell’industria dei videogiochi, per questo il parere di Spencer sarà molto influente nel settore. L’azienda probabilmente penserà ad un modo per integrare gli NFT senza venir meno alla sua visione dei videogiochi. Non si tratta dunque di un rifiuto vero e proprio ma solo di una critica costruttiva

Gli NFT sono pronti a conquistare l’universo del gaming? Le opinioni sono tante e diverse, come con tutte le novità il pubblico si divide. E tu in quale metà stai? NFT sì o NFT no?

5 artisti NFT della Generazione Z

NFT 5 artisti della generazione Z

Quali sono gli artisti NFT più conosciuti e pagati della Generazione Z? Giovanissimi, creano opere non-fungibili che valgono migliaia di dollari e stravolgono il mercato della crypto art

Chi non ha avuto un lavoretto quando era adolescente? Il cameriere nel weekend o la babysitter? I ragazzi di questa lista, tutti under 20, hanno scelto di arrotondare diventando artisti NFT. Il “lavoretto” in questo caso è diventato un modo per guadagnare migliaia di dollari. Vediamo chi sono e quanto sono pagati!

1. Miss Teen Crypto – 18 anni: l’influencer delle criptovalute

Il vero nome della diciottenne Miss Teen Crypto è Randi Hipper. Grazie a suo papà ha iniziato a comprare crypto all’età di sedici anni, usando la paghetta e le mance dei compleanni. Miss Teen Crypto si definisce crypto influencer perché la sua mission è far conoscere le criptovalute ai suoi coetanei. Per fare questo, Randi crea NFT che l’hanno resa famosa. 

2. Solace – 18 anni: gli NFT cambiano la vita

Carlos Gomez aka Solace è uno tra gli artisti NFT più famosi della Generazione Z. Californiano, diciottenne, Solace vende NFT che hanno un valore dai 1.000 ai 7.000 dollari. Da quando ha iniziato a creare crypto art con il suo iPad (per lui un pc era troppo costoso) la sua vita è cambiata radicalmente, con i guadagni delle vendite di NFT ha aiutato la sua famiglia che viveva in difficoltà economiche

3. Benyamin Ahmed – 12 anni: pixel che passione

Il terzo artista NFT della Generazione Z è appena dodicenne! Si chiama Benyamin Ahmed e vive nella periferia londinese. Quando non va a scuola o in piscina, impara a programmare! Con il suo progetto Weird Whales, ha guadagnato circa 400.000 dollari. Si tratta di 3.350 balene pixelate, tutte uniche e diverse tra loro, la collezione che ricorda lo stile ricorda quello dei CryptoPunks è andata subito sold out. 

4. FEWOCiUS – 18 anni: crypto arte come rifugio

Victor Langlois, conosciuto come FEWOCiUS, da quando ha iniziato a creare NFT ha guadagnato 18 milioni di dollari. Per FEWOCiUS l’arte è un rifugio fin da quando era piccolo e negli NFT ha trovato il suo mezzo espressivo preferito. Lo scorso Giugno le sue opere sono state esposte e vendute da Christie’s. 

5. Jstngraphics – 17 anni: paesaggi mozzafiato su blockchain

Il quinto teen artist specializzato in NFT è Justin Bodnar, che utilizza il nome di Jstngraphics. Il suo hobby è sempre stato sperimentare con il graphic design e a diciasette anni si è dedicato al creare non fungible token. Il prezzo di un suo NFT va dai 1.000 agli 8.000 dollari. 

Piccoli talenti NFT crescono!

Fonti: TIME, The New York Times.

NFT: chi è Osinachi, l’artista nigeriano del momento

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Tra gli artisti NFT emergenti c’è Osinachi, nigeriano classe 1991. Scopriamo chi è questo crypto-artista e perché i suoi NFT sono così famosi

L’arte africana sta rinascendo con gli NFT, grazie alla tecnologia della blockchain gli artisti possono far conoscere le loro opere in tutto il mondo sorpassando i confini del continente. Osinachi è il primo artista africano a vendere le sue opere da Christie’s, l’iconica casa d’aste londinese. 

La Nigeria pazza per gli NFT

In Nigeria tutti amano gli NFT, il paese sta vivendo una vera e propria rivoluzione artistica legata alla Crypto Art. La capitale Lagos viene soprannominata NFT City proprio perché covo di artisti e collezionisti digitali. Nonostante la Nigeria non abbia delle politiche apertamente favorevoli alle criptovalute, molti artisti nigeriani si avvicinano ai token non-fungibili. I vantaggi sono la possibilità di esibirsi ovunque, senza passare per la mediazione delle gallerie, l’essere pagati adeguatamente. Anche nel corso del tempo, percependo royalty per ogni vendita.  

Chi è Osinachi? 

Osinachi è un artista NFT, il suo nome completo è Prince Jacon Osinachi Igwe ed è nato nel 1991. Comincia a creare arte digitale nel 2017, utilizzando uno strumento insolito: Microsoft Word. Questa è una delle sue particolarità: da autodidatta infatti ha cercato di superare i limiti di Word, non esattamente uno strumento per fare arte in maniera professionale. Per realizzare le sue opere NFT utilizza delle fotografie come riferimento, per poi illustrarle aggiungendo colori e pattern. Questi disegni vengono esportati in PDF e poi convertiti in JPEG o PNG. 

Gli NFT di Osinachi

Gli NFT dell’artista nigeriano si distinguono per l’unione di colori sgargianti e texture dallo stile africano. Assomigliano a dei collage, cosa inusuale per gli artisti NFT che in genere prediligono le opere in 3D. Le opere di Osinachi sono audaci, si rivolgono alla sua generazione invitando a demolire stereotipi sociali e valorizzare la diversità. I suoi soggetti sono spesso raffigurati senza occhi per incoraggiare le persone a considerare il valore di ciascuno al di là delle apparenze fisiche. 

Osinachi offre un token, OSINA, distribuito alle sue mostre tramite un QR code. Un modo per ricompensare il sostegno dei visitatori e creare una community intorno alla sua Crypto Art. 

Dove vende le sue opere e quanto valgono?

Gli NFT di Osinachi sono sui principali NFT marketplace come SuperRare e ospiti di mostre come quella di Christie’s intitolata Different Shades of Water. Ad oggi il prezzo dei suoi NFT va da alcune centinaia di dollari fino ai 50.000. Nel giro di qualche giorno su SuperRare è stata venduta l’opera Mirror Mirror per 16.227 dollari e subito dopo Am I Pretty per 23.633.

Anche gli scettici della Crypto Art non possono che rimanere colpiti da questi coloratissimi NFT!

CryptoPunks: le opere d’arte NFT dal prezzo record

CryptoPunks: le opere NFT dal prezzo record

I CryptoPunks sono degli NFT tra i più famosi e costosi. Di che cosa si tratta? Sono davvero delle opere d’arte? 

I CryptoPunks sono NFT che raffigurano personaggi unici e collezionabili. Vediamone insieme l’origine, le caratteristiche e le curiosità. 

La storia dei CryptoPunks

I CryptoPunks sono un progetto di Matt Hall e John Watkinson, due sviluppatori che con il loro laboratorio digitale, Larva Labs, uniscono tecnologia e creatività. Questi NFT –  tra i più costosi di sempre – sono online dal 2017 e all’inizio sono passati inosservati. Da quando hanno registrato dei prezzi record (più di 11 milioni di dollari) hanno dato vita a moltissimi dibattiti sulla Crypto Art e sullo statuto dell’arte digitale. 

Cosa sono i CryptoPunks? 

I CryptoPunks sono 10.000 personaggi sulla blockchain Ethereum. Sono immagini 24×24 pixel create con un algoritmo che combina diverse caratteristiche che li rendono unici tra loro. Non esistono infatti due CryptoPunks uguali e il loro valore dipende dalla loro rarità: quelli più frequenti, e dunque quelli che valgono meno, hanno la forma di ragazzi e ragazze punk. Esistono anche dei personaggi più rari come alieni, scimmie e zombie. 

I meno numerosi sono gli alieni, se ne contano solo 9 esemplari. Contano anche gli accessori: gli orecchini sono posseduti da 2459 personaggi, il berretto colorato è invece indossato da 44 CryptoPunks. Ognuno può avere da 0 a 7 attributi, ma ne esiste uno solo con 7 accessori: il CryptoPunk 8348.

I CryptoPunks sono arte? 

Non per tutti gli NFT hanno un valore artistico. I CryptoPunks sono opere d’arte? É difficile usare un criterio univoco per stabilire cosa sia arte e cosa no. Per rispondere a questa domanda si può usare il concetto di “somiglianze di famiglia” del filosofo Ludwig Wittgenstein. In una famiglia non tutti i componenti hanno le stesse identiche caratteristiche: chi si assomiglia per il naso, chi per la corporatura, chi per il colore dei capelli. In una famiglia tutti sono diversi ma in qualche modo si assomigliano. Anche l’arte è come una famiglia: cosa hanno i CryptoPunks in comune con le altre opere d’arte?

  1. Sono proprietà esclusiva di qualcuno, esistono delle riproduzioni (fotografie, stampe, cartoline) ma la copia originale è di una persona sola. 
  2. Una volta nella blockchain i CryptoPunks non sono più modificabili, così come Monet non è andato a cambiare i suoi lavori al Museo d’Orsay.
  3. Non hanno un’utilità pratica, non sono come alcuni elementi che si comprano per usarli nei videogiochi ma come un quadro che appendi al muro e lasci lì. 

Una curiosità sui CryptoPunks

I CryptoPunks hanno conquistato anche Hollywood! Larva Labs ha firmato un accordo con l’United Talent Agency per decidere sulla loro rappresentazione nei media tradizionali: film, TV, videogiochi e stampa. Non è solo un modo per dare visibilità al progetto ma anche per aumentare il loro valore nell’ottica del lungo termine. 

Nel Metaverso ci sono sempre più mostre digitali, gli NFT si fanno strada tra gli scettici, la Crypto Arte entrerà nei manuali di Storia dell’Arte?