Pagare in crypto direttamente dall’iPhone, l’aggiornamento di Apple e l’annuncio di Circle (USDC)

Apple pagamenti in crypto con USDC

Apple ha annunciato, negli scorsi giorni, che renderà disponibile il suo chip NFC agli sviluppatori di aziende terze. Scopri le implicazioni per il mondo crypto

Una critica che viene spesso mossa al mondo crypto riguarda l’esperienza degli utenti, o come si dice in gergo, user experience (UX). Seed phrase, address e chiavi private rendono l’esplorazione del mondo delle criptovalute un’attività complessa per i meno esperti. Ma nelle ultime ore è trapelata una news che ha il sapore di soluzione a questo annoso problema.

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Apple permetterà, indirettamente, di effettuare pagamenti in crypto grazie all’ultimo aggiornamento sui chip NFC, permettendo ai wallet e agli exchange di sognare in grande. Il primo grande player a muoversi è stato Circle che ha fatto sapere su X (Ex Twitter), tramite il suo Chief Executive Officer (CEO) Jeremy Allaire, che i possessori di iPhone potranno pagare in USDC con un semplice “tap”.

Ecco quali novità si presentano all’orizzonte per quanto riguarda i pagamenti in crypto attraverso i dispositivi Apple.

Cosa cambia per i wallet Web 3

Il tweet di Allaire ha acceso l’entusiasmo nel mondo crypto, soprattutto per il consiglio contenuto al suo interno: “sviluppatori di applicazioni per effettuare pagamenti su blockchain, preparatevi! Apple sta arrivando”. Ma cosa significa questo a livello pratico?

Beh, la possibilità per i devs di mettere le mani sul chip NFC dell’iPhone consentirà ai wallet Web3 e crypto di invocare il circuito in modo da finalizzare transazioni, creando nuove possibilità di interazione tra dispositivi. In altre parole, sarà possibile utilizzare il proprio wallet crypto per effettuare un pagamento semplicemente con un “tap”, così come accade oggi per le normali carte di debito o credito.

Questa innovazione, secondo il CEO di Circle, non rimarrà circoscritta ai pagamenti diretti tra utenti ma verrà estesa anche a quelli diretti ai commercianti e all’utilizzo degli NFT, ad esempio per biglietti di eventi o certificati.

L’Apertura di Apple al mondo NFC

Ma come mai tutto questo è possibile soltanto da oggi? Perché Apple non consentiva ad applicazioni di terze parti di accedere alla sua tecnologia, che poteva essere sfruttata solo da Apple Wallet e Apple Pay. Ora, con l’aggiornamento software iOS 18.1 previsto per questo autunno, i developer di terze parti potranno finalmente accedere al chip NFC dell’iPhone. 

Tuttavia, non sarà tutto scontato: i developer dovranno firmare accordi commerciali con Apple, rispettare gli standard di sicurezza e privacy imposti dall’azienda, e pagare eventuali commissioni, i cui dettagli non sono ancora stati rivelati. La decisione di consentire l’accesso ai suoi chip NFC arriva dopo svariati anni di pressioni da parte dei regolatori, inclusa l’Unione Europea, che ha spinto per rendere, questo mercato, il più competitivo possibile.

Utilizzeremo le crypto “senza accorgercene?”

L’integrazione di USDC con il sistema tap-to-pay su iPhone potrebbe essere un punto di svolta per l’adozione delle criptovalute su larga scala, principalmente perché potrebbe rendere i pagamenti in stablecoin più accessibili e facili da processare. D’altronde, l’obiettivo condiviso dalla maggior parte degli imprenditori che operano in questo settore è, da tempo, lo stesso: rendere questa incredibile tecnologia utilizzabile da chiunque. Così come internet, che ha dovuto affrontare un lungo processo per diventare mainstream.

I pagamenti in crypto attraverso i chip NFC dei dispositivi Apple è un tassello, seppur piccolo, nel percorso delle criptovalute (e delle stablecoin) per diventare un metodo di pagamento, un mezzo di scambio, popolare, almeno quanto le valute fiat.


Bored Apes: il declino degli NFT. Riusciranno a recuperare?

Bored Apes: il prezzo degli NFT ai minimi

Le Bored Apes sono in difficoltà. Il prezzo degli NFT più famosi al mondo è in costante calo da Aprile 2022. Le “scimmie annoiate” sono destinate a scomparire?

Due anni fa acquistare una Bored Apes per 45.000$ sarebbe stato un grande affare. All’epoca il floor price (o prezzo minimo) di questi NFT era più di 350.000$, circa 100 Ethereum (ETH).

Il loro valore però, da due anni a questa parte, è solo e soltanto sceso. Quelle che una volta erano le regine indiscusse del mercato NFT, ora hanno dovuto cedere il primato, seppur per poche ore, alle Nodemonke, una collezione di Bitcoin Ordinals, il cui prezzo minimo è, attualmente 0,65 BTC. Cosa succederà alle Bored Apes nei prossimi mesi? 

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Il bull market crypto si rifletterà anche sugli NFT e quindi sulle scimmie annoiate, o il loro prezzo è destinato a crollare ancora?

Kevin Hart ha venduto, in perdita, la sua Bored Ape

Le Bored Ape hanno nuovamente attirato l’attenzione per via di un avvenimento curioso: la vendita, da parte di Kevin Hart, un famosissimo comico statunitense, di un NFT della collezione. La situazione è completamente diversa rispetto a quella di qualche tempo fa, quando dominavano le testate di settore a causa dell’incredibile aumento di prezzo.

Kevin Hart ha venduto la sua Bored Ape che aveva acquistato per 79,5 ETH, più di 200.000$ all’epoca, ad un prezzo di circa 13,26 ETH, meno di 50.000$. Il motivo della vendita, però, potrebbe non centrare con la perdita di valore delle “scimmie annoiate”. Il comico è coinvolto in una causa legale che coinvolge Yuga Labs, l’azienda web3 che ha creato la collezione NFT e MoonPay, una piattaforma per l’elaborazione dei pagamenti in crypto.

Le scimmiette su Bitcoin superano le Bored Apes

Dopo l’incredibile crollo di prezzo che continua da quasi due anni ora le Bored Apes rischiano di venire rimpiazzate. La collezione di Bitcoin Ordinals, leggi questo articolo per approfondire il loro funzionamento, NodeMonkes ha superato la capitalizzazione di mercato di quella più famosa al mondo. Attualmente le due collezioni di token non fungibili sono coinvolte in un testa a testa intorno al livello dei 500 milioni di dollari di market cap.

Questo sorpasso si colloca in una tendenza più ampia che vede i cosiddetti NFT su Bitcoin in vantaggio rispetto a quelli su Ethereum. Gli Ordinals, o Inscription, hanno registrato nell’ultima settimana un volume di scambio di circa 135 milioni di dollari, contro i 110 milioni di Ethereum. Tuttavia, se guardiamo i volumi mensili, Ethereum è ancora in vantaggio con circa 550 milioni di dollari di volume contro i 530 milioni di Bitcoin.

Guarda il grafico di Ethereum

Al terzo posto, invece, troviamo Solana che detiene indisturbata le sue quote di mercato dato che Polygon (MATIC), in quarta posizione, ha poco più di un decimo dei volumi.

In ogni caso il mercato degli NFT è in forte difficoltà. La ripartenza del bull market non ha sortito alcun effetto sui token non fungibili che appaiono lontanissimi dai fasti del 2021-2022. Nella primavera del 2022, quando questo mercato era dominato da Ethereum, i volumi settimanali si attestavano attorno al miliardo di dollari.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi, il mercato degli NFT è destinato a esplodere nuovamente come è accaduto nel ciclo passato o è stato soltanto un fuoco di paglia? Impossibile dirlo ora, bisogna considerare che il momento di massimo splendore dei token non fungibili è coinciso con la parte finale dell’ultimo ciclo rialzista. La storia si ripeterà?

NFT: Bitcoin sorpassa Ethereum

Vendite NFT: i volumi su Bitcoin superano quelli su Ethereum

Il volume delle vendite di NFT su Bitcoin ha superato quello su Ethereum, la blockchain che ha dato origine a questa tecnologia

I volumi di vendita degli NFT su Bitcoin hanno superato quelli su Ethereum, la rete su cui sono stati inventati i token non fungibili. Il periodo “buio” di Ether continua, oltre ad aver perso terreno rispetto a Bitcoin dal punto di vista della price action, negli ultimi giorni è stato anche superato su uno dei campi di battaglia che ha sempre dominato.

Vediamo, dati alla mano, cosa è successo alle vendite di NFT negli ultimi giorni, e analizziamo il difficile momento storico che Ethereum sta attraversando.

Vendite NFT: Bitcoin vs Ethereum

Gli ultimi due mesi del 2023 sono stati caratterizzati da un precedente del settore dei token non fungibili. A novembre, per la prima volta nella storia, le vendite di NFT su Ethereum sono state inferiori a quelle su Bitcoin. La rete creata da Satoshi Nakamoto ha registrato il 10% dei volumi in più. A dicembre, poi, BTC ha consacrato il distacco; negli ultimi giorni i volumi sulla rete sono stati pari a 900 milioni di dollari contro i 340 milioni di Ether.

Le brutte notizie per Ethereum non finiscono qui, visto che Solana (SOL), attualmente al terzo posto della classifica, si sta pericolosamente avvicinando. Negli ultimi giorni i volumi di scambio sulla rete sono stati di 330 milioni di dollari

Bitcoin, oltre a dominare il mondo delle criptovalute dal punto di vista della capitalizzazione di mercato, riuscirà ad imporsi come la blockchain principale del panorama dei token non fungibili? Secondo i dati sui volumi di vendita degli NFT sì, questo sta già accadendo, e potrebbe avere un impatto positivo anche sul prezzo della crypto. Bisogna considerare che al crescere di BTC che vengono utilizzati per gli scambi aumentano quelli che vengono bruciati per pagare le commissioni di transazione; il risultato? Bitcoin diventa più scarso e, di conseguenza, più prezioso.

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I motivi del sorpasso

La motivazione che ha portato al sorpasso dei volumi di vendita degli NFT su Bitcoin rispetto a Ethereum è abbastanza chiara e può essere riassunta in una parola: Ordinals, il protocollo che, grazie alle Inscription, consente di creare token non fungibili sulla blockchain. Questo è possibile da circa un anno, fino alla fine del 2022 Bitcoin era considerata una blockchain adatta “soltanto” a gestire i trasferimenti di criptovalute.

Dopo l’esplosione nei mesi successivi alla nascita di questi “artefatti digitali”, così definiti perché differenti rispetto ai classici NFT dal punto di vista tecnologico di aprile-maggio 2023, l’intero segmento ha subito un forte ritracciamento. L’interesse attorno agli Ordinals è poi tornato a novembre ed è proseguito fino ad oggi, quando il costo per iscriverli sulla rete Bitcoin ha toccato picchi di 150 milioni di dollari ogni ventiquattro ore.

ETH perde terreno rispetto a BTC

Ethereum non sta affrontando uno dei periodi migliori della sua storia, e non solo a causa dei volumi di vendita degli NFT. Nonostante il bull market sembri iniziato la crypto sta facendo molta fatica a seguire le orme di Bitcoin. Ciò si nota immediatamente se si mettono a confronto i due grafici. Durante tutto il 2023 le performance di BTC sono state decisamente migliori rispetto a quelle di Ethereum, il suo prezzo è cresciuto complessivamente del 90% rispetto ad al + 157% messo a segno da Bitcoin.

Se dividiamo i movimenti delle due crypto per trimestre, il risultato è lo stesso; ETH non è mai riuscito ad impensierire la crypto più capitalizzata del mercato. Infine, se analizziamo il grafico della forza relativa ETH/BTC, che mette in relazione il prezzo delle due criptovalute senza tenere in considerazione il dollaro, lo scenario è ancora più chiaro. È dall’inizio del 2022 che il valore di Ethereum scende nei confronti di quello Bitcoin. Il rapporto tra i due è passato da 0,079 a 0,05, un supporto che Ether non può assolutamente permettersi di perdere.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? La debolezza di Ethereum potrebbe anche essere connessa alla crisi dei volumi di vendita dei suoi NFT? Nonostante la difficile situazione a livello di prezzo, il cammino della crypto dal punto di vista tecnologico non si arresta e, a febbraio 2024, è in arrivo un nuovo importante aggiornamento. Potrebbe essere il momento di accumulare qualche Ether in vista di una possibile futura esplosione?



Rivivi i cult con gli NFT di Mediaset Digital Collection

nft mediaset

In uscita la collezione per i nostalgici dei vecchi film italiani. Grazie alla blockchain, i classici intramontabili diventano immutabili

Se passavi i pomeriggi a guardare i vecchi film su Rete 4, o sfogliavi TV sorrisi e canzoni alla ricerca di qualche classico da guardare sul divano, questa collezione sarà un dolce tuffo nel passato. 

I film italiani di “una volta” non li fanno più, su questo non ci piove. Però possiamo ancora conservarli, condividerli e goderceli.

Con questo spirito, Mediaset ha creato le prime due collezioni, acquistabili tramite KNOBS, dedicate ai cult del cinema e della televisione italiana: Fantozzi e Borotalco.

Se Fantozzi non ha bisogno di presentazioni, Borotalco non da meno: il film di Verdone dell’82. Vediamo come funziona la collezione e come ottenerla.

Come ottenere gli NFT della collezione?

Gli NFT di Fantozzi e di Borotalco saranno acquistabili dal 13 Dicembre 2023 attraverso Young Platform.

Tuttavia, registrandosi a Young Platform entro il 12 Dicembre 2023 avrai accesso alla whitelist per poter acquistare uno dei 250 speciali Drop Zero, un esclusivo NFT dedicato a Fantozzi. Anche in questo caso, l’acquisto potrà essere eseguito solo dal 13 Dicembre.

Se non hai ancora un account Young Platform, clicca sul bottone sottostante per registrarti e acquistare correttamente l’NFT che desideri.

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Se invece sei già utente di Young Platform, accedi cliccando sul bottone qui sotto, oppure attendi l’email con le istruzioni (l’acquisto non funzionerà correttamente accedendo con un altro link).

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Cosa sono i Barbie NFT. Torna la curiosità con l’uscita del film?

Barbie NFT, cosa sono? Tutte le cose da sapere in attesa del film

Tutte le cose da sapere sugli NFT di Barbie, di nuovo sotto i riflettori data l’uscita dell’atteso film

Lo sai che esistono i Barbie NFT? Se non stai più nella pelle per l’uscita del film, tanto da aver già preordinato il biglietto, ti interesserà sapere dell’esistenza di questi token non fungibili. Ci sono due diverse collezioni in circolazione, ed entrambe sono state vendute su Mattel Creation, la piattaforma dedicata ai token non fungibili dell’azienda di giocattoli che ha ideato la bambola. Ecco tutte le informazioni, i dettagli e in generale le cose da sapere sui Barbie NFT in attesa del film.

NFT Barbie e Balmain: lo stile prima di tutto

Gli NFT di Barbie dimostrano che, nonostante abbia quasi sessant’anni, la bambola non fa fatica a stare al passo con le nuove tecnologie. Nel trailer del film Margot Robbie è costretta a scegliere tra delle luccicanti scarpe con il tacco rosa e un paio di Birkenstock. I Barbie NFT invece hanno già scelto il brand da indossare! Insomma, per la “prima” nel mercato dei token non fungibili, la bambola ha indossato Balmain. 

Questa collaborazione, che è stata siglata nel 2018, è stata lanciata nel 2021 sul marketplace mintNFT. I token non fungibili della collezione sono phygital, opere d’arte fruibili sia in versione fisica che digitale. Per questo motivo sono anche stati cuciti dei capi d’abbigliamento ispirati allo stile degli NFT di Barbie, che sono poi stati venduti sia sul sito di Balmain che su quello di Mattel Creation. 

Questi Non Fungible Token rappresentano la bambola più famosa al mondo, e il suo fidato compagno Ken, avvolti da abiti eccentrici e stilosi nello stile del brand parigino. Il CMO (Chief Marketing Officer) di Balmain, Tempi Diz, ha dichiarato in occasione del lancio della collezione: “Vogliamo scommettere sul futuro degli NFT come potente strumento di coinvolgimento dei clienti per i marchi di alta moda. Credo che cambierà completamente l’industria della moda e gli NFT avranno lo stesso impatto di dei social media o, addirittura, di Internet”.

I Barbie NFT di Boss Beauties

Gli NFT di Barbie e Balmain non sono gli unici che vedono protagonista la bambola più famosa della storia. Quelli prodotti da Boss Beauties, una fondazione Web3 dedicata alle donne, hanno l’obiettivo di portare l’iconico marchio di bambole di moda nel metaverso

I token in collaborazione con Boss Beauties sono digital cards contenenti ritratti cartoon della bambola nelle vesti di una donna in carriera. Questi token non fungibili sono classificati secondo sei diversi livelli di rarità in base all’outfit (e del lavoro ad esso connesso) e al colore della cornice del ritratto.

La mission dei Barbie NFT e della fondazione Boss Beauties è chiara e coerente con quella della bambola prodotta da Mattel: ispirare e motivare le donne a fare quello che vogliono e ad essere ciò che sono realmente. Per questo motivo questi Non Fungible Token raffigurano la bambola in diverse vesti che rappresentano varie professioni.

Lisa Mayer, CEO e co-fondatrice di Boss Beauties ha dichiarato in occasione del lancio della collezione degli NFT di Barbie “Il nostro lavoro incoraggia le donne ad esplorare la nuova frontiera di Internet. I nostri valori sono in armonia con quelli di Mattel che da più di cinquant’anni ispira le ragazze a credere che possano diventare ciò che desiderano.”

Insomma le due collezioni NFT di Barbie rappresentano due caratteristiche chiave della bambola più famosa al mondo. Quella in collaborazione con Balmain celebra la passione par la moda e per gli accessori, mentre quella con Boss Beauties incoraggia le donne a raggiungere i loro obiettivi.

ApeCoin: cos’è e come funziona il token delle Bored Ape

ApeCoin: cos’è e come funziona il token del Bored Ape Yacht Club

Cos’è ApeCoin, il token della community del Bored Ape Yacht Club, la collezione NFT più preziosa al mondo  

Cos’è ApeCoin (APE), il token della community del Bored Ape Yacht Club? La collezione NFT delle “scimmie annoiate” è una delle più famose nel panorama dei “non fungible token” ma da circa un anno è presente anche nel mercato di quelli “fungibili”. Grazie ad ApeCoin, il token gestito dalla community delle Bored Apes e dalla Ape Foundation. In queste righe scoprirai non soltanto cos’è ApeCoin, ma in generale tutto quello che devi sapere sulla  crypto della community del BAYC.  

ApeCoin: cos’è e a cosa serve?

Iniziamo questo approfondimento su cos’è ApeCoin dicendo che, dal punto di vista tecnico, è un token ERC-20 sviluppato sulla blockchain di Ethereum.  In occasione del lancio, il 17 Marzo 2022, è stato distribuito a tutti gli utenti che possedevano un NFT delle collezioni Bored Ape Yacht Club (BAYC) e Mutant Ape Yacht Club (MAYC) attraverso un airdrop. Questa distribuzione gratuita di token è stata una delle più preziose di sempre tanto che ogni holder degli NFT del BAYC ha ricevuto più di 100.000$ in APE.

Ma nel concreto cos’è ApeCoin? Innanzitutto è un token di governance che garantisce il diritto di partecipare all’organizzazione autonoma e decentralizzata ApeDAO. La DAO della community del Bored Ape Yacht Club, le cui decisioni sono supervisionate dalla Ape Foundation, serve a discutere e votare idee e nuovi progetti proposti dagli utenti. 

La Foundation è l’istituzione decentralizzata che amministra la ApeCoin DAO, nello specifico si occupa della gestione delle proposte sulla piattaforma e della contabilità. A capo della Ape Foundation c’è un Consiglio speciale, i cui membri vengono eletti proprio dall’applicazione decentralizzata. La Foundation non è legata a Yuga Labs, agisce autonomamente proponendo iniziative per la community. 

Il token viene utilizzato anche come incentivo per gli sviluppatori del progetto BAYC. Infine, secondo quanto annunciato dalla ApeCoin DAO, APE sarà anche la moneta di scambio nel Metaverso delle Bored Ape, Otherside e garantirà l’accesso a videogiochi ed eventi esclusivi! Cos’è ApeCoin se non il punto di accesso per tutto il mondo delle Bored Ape?

Come stanno andando le criptovalute del metaverso? Su Young Platform puoi controllare prezzi e andamenti in tempo reale. Accompagnati da tutte le news da monitorare.

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La tokenomics di ApeCoin

Visto cos’è ApeCoin e a cosa serve, diamo un’occhiata alla sua tokenomics. La total supply (disponibilità totale) di APE è di 1 miliardo, e i token, rilasciati a partire dal 17 Marzo 2022 verranno distribuiti sul mercato progressivamente fino al 2026. Il 15% della disponibilità di ApeCoin sono stati distribuiti ai possessori delle BAYC e MAYC in occasione del lancio, mentre il 47% è conservato nei crypto wallet di proprietà della DAO. Questa percentuale di token APE serve a finanziare le proposte della community del BAYC che sono state approvate. La restante parte del circolante di ApeCoin è invece di proprietà degli investitori. Tra questi c’è anche l’azienda Web3 che ha creato la collezione NFT del Bored Ape Yacht Club, Yuga Labs, che possiede il 15% della supply.

Come funziona la ApeCoin DAO?

Come specificato nel paragrafo dedicato a “cos’è ApeCoin” il token ha un ruolo decisivo nell’organizzazione autonoma decentralizzata ApeCoin DAO. È necessario precisare che essa è completamente separata da Yuga Labs, che può esprimere il suo parere sulle decisioni future come fosse un facoltoso utente che possiede una grande quantità di token. 

Il funzionamento è semplice: chiunque possegga almeno un APE ha diritto a far parte della DAO, e ogni token detenuto equivale a un voto. I membri possono proporre le cosiddette AIP (Ape Improvement Proposals) ossia miglioramenti all’ecosistema su tre grandi temi: Core, Process e Informational.

Core

Le proposte Core riguardano il cuore del progetto ApeCoin. Rientrano in questa categoria tutte le AIP che necessitano di un impegno economico da parte della DAO e tutte quelle che interessano il brand ApeCoin e le possibili collaborazioni con altri attori del Web3.

Process

Le proposte che intendono modificare il processo di approvazione delle AIP. Per esempio quelle che includono la modifica dei procedimenti di voto, o degli strumenti tecnici di ApeCoin. In particolare la community può decidere di votare contro l’attuale sistema per cui 1 token = 1 voto, o può decidere che per approvare una proposta sia necessaria una maggioranza più che assoluta di voti a favore (ad esempio più del 70% di voti favorevoli). In questo caso possiamo alla domanda “cos’è ApeCoin” possiamo rispondere “lo strumento per votare il futuro della community”.

Informational

Sotto questa categoria si trovano le proposte sulle linee guida generali della community.

Il processo per proporre un’idea sulla ApeCoin DAO

Per comprendere non solo cos’è ma anche come funziona ApeCoin all’interno della governance del BAYC vediamo nel dettaglio il processo che porta all’approvazione di una nuova proposta sulla ApeCoin DAO.

  • Idea di AIP: un membro della community pubblica una proposta, che deve essere prima analizzata da un moderatore dell’Ape Foundation;
  • Bozza di AIP: la bozza di AIP arricchita con i commenti degli altri membri della DAO e approvata da un moderatore viene etichettata, “AIP-#: (Nome) – (Categoria)”;
  • Analisi del consiglio direttivo: il consiglio direttivo della APE Foundation esamina la bozza e esamina la bozza dell’AIP e redige un rapporto per garantire che siano stati considerati i costi e le implicazioni legali;
  • Approvazione della AIP: la bozza e il rapporto vengono esaminati e approvati da un team di moderatori in base alle linee guida della DAO;
  • Votazione della AIP: le proposte approvate vengono pubblicate sulla piattaforma della DAO durante la “Weekly AIP Release” del Giovedì e gli utenti possono esprimere il loro voto per una settimana
  • Attivazione delle AIP: le AIP accettate passano alla fase di “attivazione”, che verrà gestita dall’owner dell’AIP e dal team della ApeCoin Foundation mentre quelle rifiutate possono essere ripresentate utilizzando l’apposito template.

Sul sito della ApeCoin DAO si legge “i modi con cui la blockchain può avere un impatto sulla cultura sono infiniti, e sono impossibili da prevedere tutti. APE è un token creato per plasmare il futuro di Internet, controllato e sviluppato dalla community”. Ora che sai cos’è ApeCoin e come funziona e conosci i meccanismi che regolano la sua DAO puoi farti la tua idea. La community del BAYC è sulla buona strada per plasmare il web del futuro?

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Cos’è ERC-721-C? Il nuovo standard di Ethereum per gli NFT spiegato

ERC-721-C: cos’è il nuovo standard Ethereum per NFT

Cos’è l’ERC-721-C? A cosa serve e come funziona? Tutto quello che devi sapere sul nuovo standard per NFT su Ethereum

Cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve? Il nuovissimo standard per Ethereum arriva per rispondere a un’esigenza precisa: trasferire i pagamenti delle royalty per i creatori di NFT sulla blockchain e non lasciarli in mano alle piattaforme. Questi nuovi token promettono agli artisti digitali un maggior controllo e una migliore personalizzazione delle loro collezioni. Anche se il mercato non è dei migliori, per il settore dei token non fungibili è tempo di innovazione. Forse è arrivata una soluzione alla tanto discussa questione sui “diritti d’autore” digitali. Ecco cos’è l’ERC-721-C!   

ERC-721-C: cos’è?

Per spiegare cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve, si può dire che sia un’estensione del classico ERC-721, lo standard di Ethereum per creare token non fungibili. È stato sviluppato da Limit Break per migliorare il modo in cui i creatori di NFT e gli artisti digitali controllano le royalty sulle loro opere. Al momento il nuovo standard è supportato su Polygon e ovviamente Ethereum. 

Il team di sviluppo ha indicato diverse piattaforme NFT in cui i token ERC-721-C potrebbero essere compatibili e tra queste ci sono OpenSea, Rarible, X2Y2. Tuttavia l’integrazione non sarà automatica ma dovrà essere esplicitamente avanzata dai marketplace. Limit Break ha dichiarato che se nessuna delle principali piattaforme NFT dovesse aggiungere il nuovo token, lancerà un proprio marketplace. 

A cosa serve l’ERC-721-C?

Completando il discorso su cos’è l’ERC-721-C, ricordiamo cosa si intende per royalty. Queste non sono altro che delle commissioni che vengono pagate agli artisti delle opere NFT per ogni vendita successiva alla creazione. Le royalty servono ai creator a generare entrate anche dopo la prima vendita. 

L’importo di queste commissioni non viene deciso dall’artista, sono le piattaforme di vendita di NFT che impongono le tariffe. Ad esempio Blur è un marketplace nato con l’intenzione di non imporre royalty per incrementare gli acquisti, ora ne richiede una minima dello 0,5%. 

Per riassumere cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve possiamo dire che permette di creare NFT che avvantaggiano i creator in virtù degli ideali della creator economy del Web3.  

ERC-721-C: come funziona il token

Ma come funzionano allora i token realizzati secondo questo standard? Innanzitutto specifichiamo che l’ERC-721-C è “opt-in” questo significa che anche NFT già esistenti possono usarlo, in questo caso spetta ai proprietari delle opere decidere se adottarlo o meno. 

In sostanza i token ERC-721-C hanno le royalty incorporate nello smart contract, questo rende le commissioni flessibili e programmabili. Ad esempio i creator potrebbero decidere di condividerle con i primi acquirenti per premiarli della fiducia; oppure di farle guadagnare solo a chi si occupa del minting gli NFT o stipulare dei veri e propri criteri per stabilire se e quando le commissioni andranno pagate. 

Infine dopo aver presentato cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve, bisogna specificare che non si tratta ancora di uno standard ufficiale riconosciuto da Ethereum. La community NFT è entusiasta di questa innovazione per il settore e aspetta le prime applicazioni. 

Cosa sono i Milady NFT? Perché il prezzo è esploso proprio ora? 

Milady NFT: cosa sono e perché il prezzo è esploso con Musk

Cosa è successo al prezzo dei Milady NFT? Un tweet di Elon Musk li porta to the moon

Cosa sono i Milady NFT? Come mai questa collezione di token non fungibili da ieri sera è sulla bocca di tutti? Dopo un endorsement di un certo livello, la collezione ha raggiunto il suo record di valore e di vendite. E questo, come era ovvio che fosse, ha spinto anche i semplici curiosi a chiedersi non soltanto cosa sono i Milady NFT, ma anche quali sono i motivi che hanno generato l’impennata. Ecco cosa sono i Milady NFT e perché il loro prezzo è esploso. 

Milady NFT: perché il loro prezzo è esploso?

Prima di analizzare nel dettaglio cosa sono i Milady NFT e l’origine di questa collezione, vediamo le ragioni per cui si trova sotto i riflettori. 

Il 10 maggio 2023 Elon Musk ha condiviso un Tweet con un’immagine che raffigura un personaggio della collezione Milady Maker e la didascalia “Non c’è meme, ti amo”. Il suo inconfondibile modo per esprimere l’apprezzamento per qualche progetto. 

A quel punto la collezione è schizzata al primo posto tra le tendenze di mercato su OpenSea, il principale marketplace del settore. Il solito “effetto Elon”, l’ultimo si era verificato con Dogecoin quando l’imprenditore aveva deciso di cambiare il logo di Twitter con il cane simbolo delle meme coin. Il floor price, ovvero il prezzo di base dei Milady NFT, ha toccato per un po’ il massimo storico di 7,3 ETH (circa 13.700 dollari). La raccolta ha visto un aumento del 59% del prezzo di base rispetto agli ultimi sette giorni, nelle ultime ore ha registrato vendite per oltre 9 milioni di dollari (dati CryptoSlam). In questo momento è la prima collezione per volume, perfino sopra al Bored Ape Yacht Club

Cosa sono i Milady NFT? 

Ma allora cosa sono questi Milady NFT da cui Elon Musk è rimasto affascinato? Milady Maker è una collezione di token non fungibili PFP (profile picture) composta da 10.000 pezzi. La raccolta è stata lanciata su Ethereum nel 2022 ad opera del collettivo Remilia, le artiste che si sono occupate del design dei personaggi sono Milady Sonora Sprite e Charlotte Fang

Questi token non fungibili si richiamano all’estetica neochibi, lo stile di disegno molto popolare nella cultura giapponese caratterizzato da personaggi carini e stilizzati, spesso con gli occhi e la testa più grandi rispetto al resto del corpo. Sono presenti anche elementi della cultura Y2K

I personaggi sono divisi in 5 categorie ispirate alle “tribù di moda” di Tokyo: Gyaru, Prep, Lolita, Hypebeast e Harajuku. Come tutte le collezioni PFP, anche i Milady NFT hanno dei tratti distintivi che si alternano casualmente nei personaggi. I due accessori principali sono il cappello e la camicia, gli esemplari Milady che li hanno abbinati hanno un punteggio maggiore nella classifica degli outfit. 

Ecco svelato il mistero su cosa sono i Milady NFT, la collezione che all’improvviso ha conquistato Musk e i suoi fan. Dell’esplosione del loro prezzo, ha beneficiato anche la collezione “espansione” del progetto, Redacted Remilio Babies, che nelle ultime 24 ore ha generato vendite per 1.548.840$. 

I Trump NFT in volo. Cosa sono e cos’è successo al prezzo? 

Trump NFT: cosa sono e perché il prezzo è decollato

Cosa sono i Trump NFT? Perché il loro prezzo è decollato?

Si torna a parlare dei Trump NFT. Dopo un lancio sul mercato poco entusiasmante a dicembre 2022, hanno visto all’inizio di aprile un aumento incredibile del prezzo. Ma nello specifico cosa sono gli NFT di Trump? E perché il loro prezzo è decollato proprio ora? Ecco quello che devi sapere! 

Trump NFT: cosa sono e qual è il loro valore 

Prima di approfondire il decollo del prezzo di questi token, vediamo cosa sono gli NFT di Trump. Si tratta di una collezione di 45.000 carte digitali intitolata “Trump Digital Trading Cards”. Questi token, mintati sulla blockchain di Polygon, sono stati messi in commercio il 15 dicembre 2022 a 99$ ciascuno. Ogni card raffigura l’ex presidente nei panni di personaggi tipicamente associati a concetti di forza e virilità, come un astronauta, un cowboy o un supereroe. 

Al momento del lancio sono andati subito sold out ma il prezzo degli NFT di Trump non ha fatto follie, nei giorni successivi venivano venduti per circa 250$. Chi è riuscito ad aggiudicarsi un pezzo della collezione ha partecipato anche all’estrazione di premi esclusivi ovvero eventi in compagnia di Donald Trump, partite di golf, cocktail party, chiamate su zoom. L’interesse per le carte digitali è scemato subito, fino ad oggi quando i Trump NFT hanno ripreso valore e sono tornati all’attenzione dei trader. Cos’è successo?

Trump NFT: perché il prezzo è decollato

Come spesso accade, gli eventi del mondo “reale” hanno un impatto sul prezzo dei prodotti digitali. Il 30 Marzo l’ex 45° presidente degli Stati Uniti è stato incriminato dal tribunale di New York e da quel momento il prezzo dei Trump NFT ha cominciato a salire seguendo l’escalation della vicenda giudiziaria. 

Le accuse rivolte al tycoon non sono state rese note in maniera ufficiale, ma l’ex presidente dovrà rispondere di 34 capi d’accusa che sembrerebbero legati al suo rapporto con la pornostar Stormy Daniels. Di cui Trump avrebbe cercato di comprare il silenzio in occasione delle elezioni del 2016. 

Il picco più alto raggiunto dal prezzo dei Trump NFT è stato il 4 aprile con un +462%, nel momento in cui il politico e imprenditore si è presentato in tribunale e ha ricevuto uno stato di fermo

La collezione nell’ultima settimana ha generato un totale di 446 vendite per 416.977$ (dati CryptoSlam). Su OpenSea le Trump Digital Trading Cards vengono vendute tra i 0,4 e i 10 ETH ovvero tra 765 e i 19.000$. Nonostante il prezzo dei Trump NFT sia decollato, la collezione rimane nelle retrovie del mercato dei token non fungibili. Nella classifica delle vendite negli ultimi 30 giorni si piazza al 60 posto, in cima rimangono le inarrivabili Bored Ape

Mercato NFT sospeso ma torna l’interesse dei brand. Le novità di marzo

Mercato NFT: cosa è successo a marzo, dati e news

I volumi e il numero delle transazioni del mercato NFT a marzo in leggera discesa. I brand, tra cui Amazon e Gucci, preparano il loro ingresso nel mondo dei token non fungibili

Cosa è successo nel mercato NFT a marzo? I volumi delle transazioni su Ethereum, Polygon e Solana sono stati inferiori a quelli di febbraio. Nel frattempo le inscription (gli NFT su Bitcoin) sono diventate sempre più popolari e sono sbarcate anche sulla piattaforma Magic Eden. Blur, dopo il suo ingresso “a gamba tesa” nel settore rimane il marketplace NFT più utilizzato del mese.

Intanto sembra essere tornato l’interesse dei brand “tradizionali” sul settore dei non fungible token: Amazon, Gucci e Ticketmaster sono pronti ad entrare nel mercato NFT. Ma niente spoiler, scopri tutto questo e molto altro nell’articolo!

I dati del Mercato NFT di marzo 2023

I volumi delle transazioni nel mercato NFT a marzo 2023 sono leggermente inferiori rispetto a quelli di febbraio. Su Ethereum sono stati scambiati circa 550 milioni di dollari in non fungible token, il 40% in meno rispetto al mese scorso. I risultati di Solana invece sono stati migliori: 90 milioni di dollari di volume e un incremento del 3% rispetto a febbraio. Al terzo posto c’è Polygon, che ha riscontrato calo del 10% delle transazioni. 

Ma come mai il mercato NFT sta procedendo a rilento nonostante il parziale recupero dei prezzi delle criptovalute? I dati del mese di marzo potrebbero non rispecchiare a pieno la realtà visto che mancano quelli dei token non fungibili su Bitcoin, entrati nel mercato di recente. Ad oggi non ci sono ancora piattaforme che consentono di misurare i volumi di acquisto e vendita di questi non fungible token. Secondo Galaxy Research (un’azienda che svolge analisi dei dati su blockchain), il mercato degli NFT su Bitcoin potrebbe valere 4,5 miliardi nel 2025.

Le vendite migliori del mese

L’NFT più prezioso questo mese è la Golden Key il “tesoro nascosto” di Doo-Key, il minigioco delle Bored Ape, acquistato da un utente per 1.000 ETH (circa 1,6 milioni di dollari). Questo NFT fa parte della collezione Sewer Pass, dei passepartout per accedere al minigioco distribuiti gratuitamente ai possessori di almeno un NFT delle collezioni dell’ecosistema del Bored Ape Yacht Club. Il Sewer Pass dell’utente che ha segnato più punti su Doo-Key si è trasformato in questa chiave dorata che è anche un NFT molto raro, dato che ne esiste soltanto una copia. Tuttavia i vantaggi che garantirà a chi la possiede sono ancora sconosciuti.

Questo mese è anche avvenuto, per sbaglio, uno dei burn più “costosi” della storia del mercato NFT. Un collezionista di token non fungibili ha accidentalmente distrutto un CryptoPunk che aveva acquistato poco prima per 129.000$. L’utente ha inviato il token ad un null address, un indirizzo su blockchain a cui nessuno può accedere.

Yuga Labs: Gucci e Twelvefold

Un mese di marzo entusiasmante per Yuga Labs grazie a due importanti novità: la collaborazione con Gucci e il lancio di Twelvefold, la prima collezione dell’azienda costruita su Bitcoin. Gucci ha annunciato il suo ingresso nel mercato NFT su Twitter, utilizzando un’immagine che mostra i marchi dei due brand sulla bottiglia del trailer del metaverso delle Bored Ape, Otherside. L’annuncio inatteso ed enigmatico rende impossibile prevedere come si svolgerà la collaborazione. Nel tweet la maison ha scritto: “Continuando ad esplorare il Metaverso, Gucci si unisce a Yuga Labs. Restate sintonizzati mentre la narrativa prende forma e i confini tra fisico e digitale si confondono”.

L’asta di Twelvefold, la prima collezione di non fungible token su Bitcoin di Yuga Labs, composta da 300 pezzi unici, ha raccolto 735,7 BTC (16,5 milioni di dollari). Queste opere d’arte digitale si possono comprare su Magic Eden, una piattaforma nata su Solana che ha rilasciato questo mese anche una sezione dedicata alle inscription, gli NFT su Bitcoin. La prima collezione ad approdare su questa nuova sezione del marketplace è stata quella dei DeGods “distrutti in occasione del lancio”. Ne abbiamo parlato nello scorso appuntamento mensile dedicato agli NFT.

Mercato NFT: le novità

Lo studio di produzione Baobab Studios, vincitore di nove Emmy Awards, è entrato nel mercato NFT con il suo nuovo progetto: Momoguro. Creato dal regista e animatore multimediale Martin Allais e dallo scrittore e regista Nico Cassavecchia, Momoguro è un mondo fantastico e colorato in cui le creature chiamate “Momos” possono fondersi insieme per formare personaggi ibridi. La collezione ha generato più di 10.000 ETH di volume ma il floor price degli NFT, dopo essere schizzato verso l’alto nei giorni immediatamente successivi al minting, è sceso sotto il valore iniziale (0,2 ETH) e si attesta ora attorno agli 0,1 ETH

Questo mese sono approdati sulla blockchain di Tezos anche i dipinti di Lee Mullican, un artista che ha esposto le sue opere nelle sale del Museum of Modern Art (MoMA) e del Los Angeles County Museum of Art (LACMA). L’artista, purtroppo scomparso, è stato un pioniere dell’arte digitale, le sue prime opere di questo tipo sono datate 1987, disegnate utilizzando un rudimentale computer IBM 5170.

Un salto da Web2 a Web3: Ticketmaster e Amazon

Concludiamo con altre due aziende tradizionali che si sono avvicinate al mercato NFT nell’ultimo periodo: Ticketmaster e Amazon. La società americana di vendita e distribuzione di biglietti per eventi, attraverso una partnership con il gruppo musicale degli Avenged Sevenfold, ha iniziato a distribuire biglietti in formato NFT. Grazie a questi token non fungibili gli artisti potranno offrire pacchetti speciali ai propri utenti.
Amazon invece sembrerebbe in procinto di rilasciare il suo marketplace il 24 aprile; sono soltanto voci o il progetto è confermato? Come reagirà il mercato NFT se la quinta azienda più grande al mondo inizierà a farne parte?