Quali sono, davvero, i rischi dell’intelligenza artificiale?

Quali sono i rischi dell’intelligenza artificiale?

Quali sono i rischi dell’intelligenza artificiale? Dalla privacy alla sicurezza, dai dilemmi etici alla dislocazione del lavoro

L’intelligenza artificiale e il machine learning sono tecnologie incredibili, con enormi potenzialità e un oceano di casi d’uso di cui abbiamo esplorato soltanto la superficie. Come ogni invenzione che ha le potenzialità di stravolgere il mondo in cui viviamo, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nella nostra quotidianità comporta anche dei rischi. Questo aspetto relativo all’AI è iniziato ad emergere nel 2022, dopo il lancio di ChatGPT, uno dei primi modelli AI a diventare mainstream.

Dal job displacement – fenomeno che descrive la futura scomparsa di alcuni lavori – alle preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza, fino ad arrivare a dilemmi etici e sociali che, ad oggi, sono stati affrontati solo in parte. Vediamo quali sono i principali rischi dell’intelligenza artificiale.

I rischi dell’intelligenza artificiale: machine learning vs deep learning

Prima di affrontare nel dettaglio i rischi dell’intelligenza artificiale può essere utile definire il concetto specificando le principali differenze tra i diversi modelli. Innanzitutto, si può iniziare definendo l’obiettivo dell’intelligenza artificiale, ovvero quello di sviluppare delle “macchine” dotate di capacità di apprendimento automatico e di adattamento che siano ispirate ai modelli di apprendimento umani.

Tuttavia, il termine intelligenza artificiale è spesso associato a concetti come il deep learning e il machine learning (ML), che vengono considerati sinonimi anche se in realtà presentano delle differenze. Il machine learning è la sottoarea dell’AI che si concentra sullo sviluppo di algoritmi che permettono ai computer di imparare dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo, senza essere esplicitamente programmati per ogni specifica attività. Il ML si serve della statistica per consentire alle macchine di “apprendere” dai dati, identificando pattern e prendendo decisioni basate su esempi passati

Il Deep Learning è, invece, un sottoinsieme più specifico del machine learning che utilizza le reti neurali per imparare dai dati. ChatGPT e Gemini (l’AI di Google), sono ottimi esempi di modelli di deep learning funzionanti, seppur ancora embrionali se si considerano le potenzialità di questa tecnologia.

Infine, prima di affrontare i rischi connessi all’intelligenza artificiale, possiamo definire le principali teorie ad essa connesse, molto utili per distinguere le due tipologie più diffuse di AI:

  • Intelligenza artificiale forte: teoria secondo la quale le macchine saranno in grado di sviluppare una coscienza di sé e quindi replicare l’intelligenza umana;
  • Intelligenza artificiale debole: teoria secondo la quale è possibile sviluppare macchine in grado di risolvere problemi specifici, senza però avere coscienza delle attività svolte.

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha trovato nuove applicazioni anche nel settore delle criptovalute, con numerosi progetti innovativi nati per combinare il meglio di queste due tecnologie all’avanguardia. Sul nostro exchange, troverai una selezione di crypto AI, insieme a un Salvadanaio Personalizzato che ti consente di acquistare regolarmente le quattro più promettenti di questo segmento. Scoprilo ora!

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I rischi dell’intelligenza artificiale

Ora che abbiamo definito in modo più specifico i concetti che compongono l’AI possiamo buttarci a capofitto sull’argomento centrale di questo articolo, rispondendo alla domanda: quali sono i rischi associati all’intelligenza artificiale? Ovviamente sarà necessario sintetizzare, anche se ogni paragrafo di questo articolo andrebbe approfondito in un articolo dedicato. 

1. Problemi di privacy

Le tecnologie AI, così come la maggior parte dei social media, raccolgono e analizzano grandi quantità di dati personali, rendendo la privacy un problema sempre attuale. Questo tema è diventato ancora più rilevante dopo l’arresto del CEO di Telegram, Pavel Durov

Anche l’intelligenza artificiale è coinvolta in queste preoccupazioni. Tuttavia, la gestione della privacy varia notevolmente a seconda della giurisdizione legale. Ad esempio, le normative europee sono molto più rigorose rispetto a quelle degli Stati Uniti e pongono un’enfasi maggiore sulla protezione dei dati personali e sui diritti degli individui.

2. Dilemmi Etici e Morali

Il discorso sull’etica dei sistemi AI, specialmente in contesti decisionali che possono avere conseguenze significative, è molto complesso e contorto. La difficoltà principale in questo senso risiede nel tradurre principi etici, che spesso sono soggettivi e culturalmente variabili, in regole e algoritmi che possano guidare il comportamento delle macchine

Ricercatori e sviluppatori devono dare la massima priorità alle implicazioni etiche di questa tecnologia, non solo per prevenire potenziali danni, ma anche per garantire che l’IA operi in modo coerente con i valori fondamentali della società. Questo richiede un impegno costante nel bilanciare innovazione tecnologica e responsabilità sociale.

3. Rischi per la sicurezza

Negli ultimi anni, dopo che l’intelligenza artificiale è diventata mainstream, sono fortemente cresciuti i rischi per la sicurezza legati al suo utilizzo. Gli hacker e altri attori malevoli possono sfruttare i modelli AI per condurre attacchi informatici sempre più sofisticati, eludere le misure di sicurezza esistenti e sfruttare le vulnerabilità dei sistemi, mettendo a rischio infrastrutture critiche e dati sensibili.

Per mitigare tali rischi, è essenziale che governi e organizzazioni sviluppino rigorose best practices per l’implementazione sicura dell’AI. Queste non riguardano solo l’adozione di misure di sicurezza avanzate, ma anche la promozione di una cooperazione internazionale volta a stabilire norme e regolamenti globali, necessaria per molti esperti del settore. Insomma, in molti pensano che soltanto attraverso un approccio coordinato e proattivo sarà possibile proteggere efficacemente la società dalle minacce alla sicurezza derivanti dall’uso improprio dell’IA.

4. Dislocazione del lavoro

Un’altro rischio attribuito all’intelligenza artificiale è il job displacement, che ha il potenziale di causare significative perdite di posti di lavoro in diversi settori, colpendo in particolare i lavoratori meno qualificati. Sebbene secondo diverse ricerche l’intelligenza artificiale e le altre tecnologie emergenti saranno in grado di creare più posti di lavoro di quanti ne eliminino, la transizione non sarà priva di difficoltà. Man mano che le tecnologie dell’IA continuano a svilupparsi e a diventare sempre più efficienti, diventa fondamentale per la forza lavoro adattarsi rapidamente a questi cambiamenti.

Per rimanere competitivi in un panorama in continua evoluzione, i lavoratori devono acquisire nuove competenze, con un focus particolare su quelle digitali e tecnologiche. Questo è particolarmente importante per i lavoratori meno qualificati, che rischiano di essere più vulnerabili alla dislocazione causata dall’automazione. La riqualificazione e l’apprendimento continuo diventano quindi essenziali per garantire che la forza lavoro possa integrarsi con le nuove tecnologie, piuttosto che essere sostituita da esse. Le politiche pubbliche e le iniziative educative devono sostenere questo processo di transizione, fornendo gli strumenti necessari affinché i lavoratori possano adattarsi e prosperare nell’era dell’AI.

5. Disinformazione e fake news

Infine, l’ultimo rischio dell’intelligenza artificiale che affrontiamo in questo articolo riguarda i contenuti falsi generati da questa tecnologia, come i deepfake. Attraverso la creazione di questi contenuti sarà sempre più facile ingannare anche osservatori esperti, alimentando la disinformazione e minando la fiducia nelle fonti di informazione. Combattere la disinformazione generata dall’IA è essenziale per preservare l’integrità delle informazioni nell’era digitale e per proteggere il tessuto democratico delle società.

Uno studio dell’Università di Stanford ha evidenziato i pericoli urgenti dell’IA in questo contesto, affermando che “i sistemi di IA vengono utilizzati al servizio della disinformazione su Internet, con il potenziale di diventare una minaccia per la democrazia e uno strumento per il fascismo.” Strumenti come i video deepfake e i bot online, che manipolano il discorso pubblico simulando consenso e diffondendo fake news, possono recare diversi danni alla società.

Questi sono solo alcuni dei rischi associati all’intelligenza artificiale e al suo crescente impatto sulla nostra vita quotidiana, ma ce ne sono molti altri da considerare. Ad esempio, la concentrazione del potere nelle mani di poche grandi aziende e la crescente dipendenza dagli strumenti basati su questa tecnologia. Senza sconfinare nella fantascienza, questi problemi richiedono attenzione e soluzioni concrete, anche se è opportuno specificare che le opportunità già offerte dall’IA sono sufficientemente promettenti da giustificare l’investimento e lo sviluppo continuo, rendendo il bilancio tra costi e benefici complessivamente positivo.

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Crypto AI: Grayscale lancia il suo fondo!

Crypto e intelligenza artificiale (AI): il fondo di Grayscale

Grayscale ha appena annunciato il suo fondo crypto AI. Scopri da cosa è composto questo innovativo strumento finanziario.

Grayscale ha appena annunciato il suo Decentralized AI Fund LLC, un fondo di investimento nuovo di zecca,  che permetterà a chi lo acquista di esporsi ai più importanti protocolli crypto che puntano ad affermarsi nel settore dell’intelligenza artificiale

Da quali crypto è composto questo fondo innovativo? Qual è l’obiettivo principale che Grayscale vuole raggiungere e quali sono i problemi dell’intelligenza artificiale che potrebbero essere risolti grazie alla blockchain? Scoprilo in questo articolo.

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Il nuovo fondo crypto AI di Grayscale

Praticamente tutti conoscono Grayscale, soprattutto perché è il più grande fondo di investimenti nativo crypto, il primo a lanciare strumenti finanziari su Ethereum e Bitcoin. Per questo motivo, la news uscita nelle scorse ore è molto importante, vista la capacità del team di questo player finanziario all’avanguardia di intercettare i nuovi trend

Il principale problema dell’intelligenza artificiale, almeno secondo Grayscale, riguarda la centralizzazione delle compagnie che la controllano

Quelle davvero in grado di offrire prodotti che raggiungono l’adozione di massa sono poche e molto potenti, principalmente per via dell’enorme quantità di dati in loro possesso. Come soluzione a questo problema sono nati diversi protocolli AI decentralizzati, che puntano, però, anche a rendere ancora più innovativi e intelligenti processi che li compongono. In particolare, la tecnologia blockchain consente di distribuire la proprietà e la governance dei servizi AI, aumentando, di riflesso, la trasparenza.

Le criptovalute che lo compongono

Per ora, le informazioni a nostra diposizione ci dicono che Il Grayscale Decentralized AI Fund si autoribilancerà ogni trimestre e accoglierà il seguente paniere di criptovalute:

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Il team non si è ancora espresso sulle possibili integrazioni future, ma è probabile che altre crypto verranno aggiunte nel corso del tempo. Perché Grayscale ha scelto proprio queste? Beh perché rappresentano le tre categorie principali di crypto AI ad oggi in circolazione:

  • Protocolli che stanno costruendo servizi di intelligenza artificiale decentralizzati;
  • Progetti che cercano risolvere i principali problemi riscontrati dalle piattaforme AI;
  • Reti infrastrutturali e risorse necessarie per lo sviluppo della tecnologia. Ad esempio i mercati decentralizzati per l’archiviazione dei dati, o quelli per lo scambio della potenza di calcolo delle GPU e il rendering grafico.

Per concludere possiamo riprendere le parole di Rayhaneh Sharif-Askary, Head of Product & Research di Grayscale, riportate nel comunicato attraverso il quale è stato dato l’annuncio. “L’ascesa di queste tecnologie dirompenti ha creato interessanti opportunità per gli investitori e crediamo che il  nostro fondo crypto AI sia un ottimo modo per investire in questo settore emergente. I protocolli di IA basati su blockchain incarnano i principi di decentralizzazione, accessibilità e trasparenza e hanno le potenzialità per mitigare i rischi fondamentali che emergono dalla proliferazione di questa tecnologia.”

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Bittensor (TAO): cosa devi sapere?

L’obiettivo di Bittensor (TAO) è quello di decentralizzare e democratizzare l’accesso all’intelligenza artificiale. Questo protocollo consente di creare modelli AI collaborativi e decentralizzati e punta, quindi, a superare i limiti di quelli centralizzati. Il meccanismo di consenso attivo su questa rete è gestito da un algoritmo di tipo Proof-of-Intelligence, composto da nodi che valutano rispettivamente i contributi forniti da ciascuno di essi secondo standard di utilità e qualità.

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L’hype per Sora, il nuovo prodotto di OpenAI, fa esplodere le crypto AI

Crypto e intelligenza artificiale: prezzo GRT

Il prezzo delle crypto che si basano sull’intelligenza artificiale sta salendo vertiginosamente dopo l’annuncio di Sora, il nuovo prodotto di Open AI. The Graph (GRT) ha registrato un +60% in una settimana

The Graph (GRT), una delle più famose crypto che si basano sull’intelligenza artificiale, è esplosa nell’ultima settimana registrando un +60%. Anche Worldcoin (WLD), il progetto su blockchain del CEO di OpenAI Sam Altman, è stato investito da un movimento rialzista da capogiro, con un +42% nelle ultime 24 ore ($ 7,46). In termini settimanali l’incremento è stato del 180%. 

Parte di questo successo è dovuto al lancio di Sora, l’ultimo prodotto di OpenAI, l’azienda di intelligenza artificiale che ha creato Chat GPT. Questa applicazione consente agli utenti di creare video realistici e fantastici partendo da una semplice descrizione testuale. Cosa è successo ai progetti crypto AI più famosi nell’ultima settimana? Scoprilo in questo articolo! 

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OpenAI lancia Sora e le crypto AI esplodono

Giovedì 15 febbraio, OpenAI ha  presentato Sora, un nuovo prodotto che consente di creare filmati attraverso descrizioni testuali, creato con il supporto di Microsoft. Nonostante sia attualmente utilizzabile soltanto da creator selezionati, l’annuncio ha fatto molto scalpore attirando l’attenzione di tutti. Ciò è dovuto, in particolare, alle potenzialità di questa nuova applicazione già apprezzabili dai video sample pubblicati dall’azienda.

L’annuncio ha anche avuto un impatto a dir poco esplosivo sul mondo crypto. Le principali criptovalute o token che utilizzano questa tecnologia sono stati oggetti di dirompenti rally rialzisti. Tra i più famosi, oltre a Worldcoin fondato dal CEO di OpenAI Sam Altman, troviamo The Graph (GRT), Fetch.ai (FET) e Render (RNDR).

Pensi che questi progetti siano destinati a crescere ancora dato il forte interesse attorno all’intelligenza artificiale? Se sì, puoi valutare di acquistare uno di questi token sul nostro exchange!


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Crypto e AI: il trend proseguirà

Identificare il momento in cui è stata annunciata Sora è molto semplice se si analizza il grafico delle crypto AI più famose. Dopo il 15 febbraio (il giorno della pubblicazione) tutti i token più famosi dei progetti su blockchain che fanno parte di questa categoria sono stati interessati da pump importanti, analizziamone alcuni:

  • The Graph: il prezzo di GRT, dal giorno dell’annuncio di OpenAI, è cresciuto del 60% nel punto di massima espansione. Partendo dal prezzo di 0,17$ la crypto è arrivata a toccare quota 0,30$ e ora orbita nella zona degli 0,26$. 

Nonostante il recente rally rialzista l’all-time high è ancora molto lontano. GRT, esattamente 3 anni fa (febbraio 2021), oscillava sopra il supporto dei 2,5$. Ritornare su quel livello di prezzo vorrebbe dire registrare un x10.

  • Fetch.ai: il lancio di Sora ha fatto molto bene anche a Fetch.ai (FET), una piattaforma che combina la tecnologia blockchain con l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning. Il prezzo di FET è cresciuto del 40% negli ultimi dieci giorni e ora si trova nei pressi del suo massimo storico

Non è la prima volta che il valore della cripto viene influenzato positivamente da un annuncio di OpenAI. Il lancio di Chat GPT aveva fatto decollare FET che, alla fine del 2022, è passata da 0,06$ a 0,6$ in meno di tre mesi. Dove può arrivare ora?

  • Render: questa crypto è forse quella che più è connessa a Sora dal punto di vista tecnologico. L’obiettivo di questo progetto è democratizzare l’accesso alle risorse necessarie, prevalentemente schede video (GPU), per il rendering video.

Gli investitori più attivi e informati potrebbero aver deciso di posizionarsi su questa criptovaluta proprio per questo motivo e il suo movimento di prezzo potrebbe essere stata una conseguenza. Il valore di RNDR, dal 15 febbraio a oggi, è passato da 4,8$ a 6,2$ grazie a un movimento rialzista del 30% circa.

La domanda da un milione di dollari ora è la seguente: le crypto che si basano sull’intelligenza artificiale continueranno ad attirare l’attenzione o abbiamo assistito a un fuoco di paglia? 

Difficile dirlo anche se, almeno attualmente, sembra più probabile la prima opzione visto che gli investimenti in entrambi settori sono in forte e continua crescita. Chi era scettico all’inizio del 2023 e considerava il trend delle crypto legate all’intelligenza artificiale un fenomeno puramente speculativo si sarà ricreduto?

Grok: cos’è e come funziona l’intelligenza artificiale di Elon Musk

Elon Musk e l'intelligenza artificiale: Il debutto di Grok

L’ultima iniziativa di Elon Musk nel campo dell’intelligenza artificiale? Grok, l’AI generativa connessa ad X, che promette di rivoluzionare il dialogo digitale

L’intelligenza artificiale di Elon Musk si chiama Grok ed è stata sviluppato dalla sua nuova impresa, xAI. Su X (ex Twitter) il social network acquisito di recente dall’imprenditore. La chatbot sarà sfacciata e sarcastica, capace di intessere dialoghi con una verve umoristica, fedele allo stile del suo ideatore

Nonostante sia stata “allenata” soltanto da luglio e con una quantità di dati minore, l’intelligenza artificiale di Elon Musk potrebbe essere addirittura migliore di Chat GPT, almeno su alcuni aspetti. Scopriamo allora cos’è e come funziona il nuovo progetto dell’imprenditore sudafricano.

Cos’è e come funziona l’intelligenza artificiale di Elon Musk?

Il patron di Tesla ha di recente presentato Grok, l’ultima chatbot di AI stile Chat GPT sviluppata dalla sua nuova startup che opera in questo innovativo settore. L’imprenditore ha deciso di lanciare il suo progetto contemporaneamente all’avventura in X, nonostante abbia, nel 2015, co-fondato Open AI, l’impresa proprietaria di Chat GPT, partner di Microsoft. Proprio il social network sarà una componente cruciale dell’intelligenza artificiale di Elon Musk. La chatbox avrà accesso, immediato e in tempo reale, a tutti i contenuti della piattaforma e sarà utilizzabile soltanto dagli abbonati alla versione Premium+.

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Il nome Grok deriva dal libro di Douglas Adams “Guida galattica per autostoppisti”; all’interno del romanzo il verbo utilizzato all’infinito (to grok) descrive la comprensione immediata e approfondita di ogni argomento. Le peculiarità più interessanti dell’AI sono l’ironia e il sarcasmo. Queste caratteristiche sono state annunciate dall’imprenditore attraverso il post di presentazione. In che modo? Attraverso un’ironica ricetta per produrre cocaina in casa. Sì, Elon Musk non smette mai di stupirci.

Grok vs Chat GPT: differenze

Quali sono ad oggi le principali differenze fra Chat GPT e l’intelligenza artificiale di Elon Musk e quale sarà la migliore? Entrambe intelligenze artificiali di tipo pre-trained e funzionano attraverso forme di apprendimento automatico che si servono della tecnologia del machine learning. In altre parole sono addestrate, attraverso una grandissima quantità di dati, per scrivere testi comprensibili dagli esseri umani.

Come anticipato, però, Grok si differenzia dalla concorrente per lo stile di risposta, caratterizzato anche da ironia e sarcasmo, e dovrebbe essere quindi più affine ad uno spirito umano. Al contrario ChatGPT predilige risposte puramente informative, formali e rispettose delle linee guida etiche. La partita tra l’intelligenza artificiale di Elon Musk e Chat GPT potrebbe giocarsi sull’accesso alle informazioni. Grok ha accesso diretto e in tempo reale a tutti i contenuti pubblicati su X, impossibili da estrapolare per i soggetti esterni come Microsoft e quindi OpenAI.

Infine, nonostante siano due modelli molto simili, hanno obiettivi parzialmente diversi. ChatGPT è stato progettato per assistere gli utenti fornendo risposte informative e facilitando vari compiti, dalla programmazione al tutoraggio, fino al supporto nel lavoro creativo. Grok, invece, riflette l’ambiziosa visione di Musk di sviluppare un assistente virtuale in grado di comprendere l’universo in modo più filosofico e astratto intrattenere.

Queste, almeno ad oggi, sono soltanto promesse, vedremo se l’intelligenza artificiale di Elon Musk le rispetterà.

Intelligenza o incoscienza artificiale? Con Massimo Chiriatti

Live Massimo Chiriatti: intelligenza artificiale o incoscienza?

Le intelligenze artificiali sono davvero macchine in grado di prendere decisioni al posto dell’uomo? 

Che cos’è davvero l’intelligenza artificiale? O è meglio definirla incoscienza artificiale? 

L’incessante sviluppo tecnologico a cui stiamo assistendo riuscirà a rendere le macchine coscienti e capaci di provare sentimenti umani come il coraggio, la responsabilità o l’immaginazione?

O le macchine e, di conseguenza, le intelligenze artificiali, sono semplicemente dei calcolatori di simboli, per quanto incredibilmente sofisticati?

Domani, lunedì 28 agosto alle 18:00, proveremo a dare una risposta a questi quesiti al sapore di fantascienza.

Tratteremo questi temi insieme a Massimo Chiriatti, un ospite di assoluta eccellenza: Chief Technology Officer (CTO) di Lenovo, nonché scrittore di successo e grande esperto di tecnologia blockchain, tokenizzazione e criptovalute. 

Il Dott. Chiriatti ha anche ricoperto il ruolo di CTO Blockchain & Digital Currencies per IBM, una delle più grandi aziende tech al mondo, perciò ci sarà spazio anche per delle riflessioni sul mondo crypto.

Il tema centrale della Live resta però l’intelligenza artificiale, il settore tecnologico sulla bocca di tutti in questo periodo. Il mercato dell’AI, secondo uno studio di PricewaterhouseCoopers (PWC), raggiungerà un valore di 15 trilioni di dollari entro il 2030.

Se ti serve un ripassino sul tema, dai un’occhiata a questi contenuti!

Imposta un promemoria e non perderti questa incredibile chiacchierata a cavallo tra la tecnologia e la filosofia. Ci vediamo qua sotto!


Cos’è Chat GPT? Tutto sull’intelligenza artificiale per scrivere testi

Crypto e intelligenza artificiale (AI): il fondo di Grayscale

Che cos’è Chat GPT? Scopri l’intelligenza artificiale del momento usata per scrivere testi, rispondere a domande complesse, elaborare programmi informatici

Che cos’è Chat GPT, l’intelligenza artificiale utilizzata anche per scrivere testi? Si tratta di un’applicazione che si basa sul modello di deep learning GPT-3 sviluppata da Open AI, una società con sede a San Francisco fondata da Elon Musk nel 2015. Parliamo di un chatbot progettato per interagire con gli utenti come avviene in una normale conversazione in chat. Per elaborare da un articolo come questo a una stringa di codice html. Il tutto grazie al pressoché infinito bacino di risorse che consulta in millesimi di secondo e alla sua capacità di comprendere il linguaggio umano. Il chatbox è stata rilasciata alla fine del 2022 mentre a febbraio del 2023 è uscita la versione successiva, Chat GPT-4.

Le opinioni su Chat GPT sono contrastanti. C’è chi è entusiasta perché vede nell’intelligenza artificiale uno strumento che semplificherà il lavoro quotidiano. E chi, probabilmente influenzato dalle innumerevoli pellicole di fantascienza che trattano la questione, teme uno epilogo distopico della situazione. Scopri che cos’è Chat GPT e come usare questa intelligenza artificiale per scrivere testi.

Chat GPT: cos’è davvero

Il primo punto da cui partire è senza dubbio quello delle chiarificazioni concettuali. Capire cos’è Chat GPT è infatti il primo step da compiere prima di addentrarsi nel “come usare” questa intelligenza artificiale. L’applicazione di Open AI utilizza il GPT (Generative Pre-trained Transformer), un modello di elaborazione del linguaggio basato sul deep learning, una forma di apprendimento automatico che si serve della tecnologia del machine learning. In altre parole Chat GPT è stata addestrata per scrivere testi comprensibili dagli esseri umani da OpenAI attraverso una grandissima quantità di informazioni.

È una vera e propria chat, alla vista non dissimile da quelle che utilizziamo quotidianamente. La grande differenza è che a rispondere ai messaggi dall’altra parte dello schermo, invece che una persona reale, c’è un’intelligenza artificiale. Questa AI comprende ciò che scriviamo e risponde in modo coerente e appropriato alle domande che le poniamo. Chat GPT è anche in grado di comprendere il contesto delle conversazioni e utilizzare uno specifico tono di voce coerente con le richieste degli utenti.   

Come funziona Chat GPT?

Una volta capito cos’è Chat GPT vale la pena di addentrarsi nelle sue funzionalità. L’intelligenza artificiale di OpenAI è una delle più avanzate AI per scrivere testi in linguaggio naturale. Questa chatbot è stata progettata per essere “linguisticamente generica”. Ciò significa che è in grado di generare testi simili a quelli che potrebbe elaborare un essere umano attraverso l’utilizzo di una vastissima gamma di contenuti. Basta chiedere e Chat GPT ti risponderà.

In quanto intelligenza artificiale per scrivere testi, Chat GPT sa comporre racconti fantastici, testi per canzoni, post per social media e poesie nello stile dei più grandi poeti. Non importa in che lingua formuli le domande o le richieste, poiché è anche in grado di tradurre istantaneamente. Per darti un’idea di cosa può fare, le abbiamo chiesto di scrivere una poesia dedicata a Bitcoin in stile dantesco. Questo è stato il risultato:

“Lì, il valore non è determinato

Da banchieri o dalle leggi del mercato,

Ma dalla fede e dalla fiducia

Che gli utenti hanno nel loro sistema.

E così giunsi al Bitcoin, moneta nuova

che regna sui mercati del mondo intero

con potenza e forza senza pari.

O Bitcoin, tu che sei il futuro in cerca,

guida i nostri passi verso la luce

e donaci la saggezza che ci serve”.

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Chat GPT è anche capace di scrivere linee di codice utilizzando i più famosi linguaggi di programmazione, ed è quindi uno strumento interessante anche per sviluppatori. È in grado di leggere e scrivere nei linguaggi di programmazione per lo sviluppo di applicazioni blockchain, come ad esempio Solidity, in cui è programmato Ethereum e riesce a scovare eventuali vulnerabilità presenti al loro interno.

Microsoft, che ha investito in questa applicazione 10 miliardi di dollari, ha integrato la chatbox nel suo motore di ricerca, Bing. Il browser e l’intelligenza artificiale intelligenza artificiale per scrivere testi collaborano in modo da restituire risposte sempre più esaustive e complete alle ricerche degli utenti. Anche Google ha deciso di espandersi in questo settore, attraverso il lancio di Bard, la sua intelligenza artificiale attualmente in fase di beta.

Come usare Chat GPT?

Nonostante sia uno strumento che dipende da una tecnologia complessa, utilizzarlo per scrivere testi e non solo è molto semplice. Per usare Chat GPT ti basta accedere al sito ufficiale e registrarti. In un primo momento il servizio di Open AI era stato sospeso dal garante della privacy italiano, che ha sancito lo stop all’applicazione finché non rispetterà le normative vigenti. 

Ora Chat GPT è stato sbloccato, una volta completata la registrazione potrai sbizzarrirti ponendo all’AI domande complicate, come ad esempio: “spiegami come funziona un computer quantistico”. Oppure potrai usare Chat GPT per scrivere il codice Python di un giochino semplice.

Chat GPT-4: le novità

Neanche il tempo di sfruttare a pieno tutte le funzionalità della prima versione che Open AI ha già rilasciato quella nuova. Cos’è Chat GPT-4? L’ultimo modello di chatbox dell’azienda che interpreta anche le immagini. Oltre alla nuova multimodalità (capacità di interpretare sia testi che immagini), la versione 4 è anche più precisa nelle risposte e riesce a gestire testi molto più lunghi. Se nella versione precedente l’intelligenza artificiale riusciva a scrivere testi o documenti di massimo 3.000 vocaboli, la nuova versione riesce a “digerire” fino a di 25.000 parole

Chat GPT-4 si è dimostrata efficace nel fornire risposte convincenti al supporto tecnico, nell’aiutare gli avvocati a preparare le cause e nel fornire ai medici procedure di diagnosi per alcune malattie. I miglioramenti apportati all’ultima versione non si limitano all’elaborazione del linguaggio naturale ma coinvolgono anche la capacità di scrivere codice. Chat GPT-4 è in grado, per esempio, di programmare in autonomia un sito web utilizzando Javascript e HTML. 

La chatbox di Open AI però, nonostante sia incredibilmente smart, non è ancora in grado di elaborare informazioni in tempo reale a differenza di Bard. La quarta versione di Chat GPT, come la terza, attinge ancora le informazioni da un database limitato alla data dell’ultimo aggiornamento. Al momento è possibile utilizzare GPT-4 soltanto abbonandosi a Chat GPT Plus, il servizio premium che era già a disposizione degli utenti per la “vecchia” versione al costo di 20$ al mese. 

Ora che sai cos’è Chat GPT, l’intelligenza artificiale per scrivere testi e come funziona, la introdurrai nella tua quotidianità per migliorare e velocizzare il tuo lavoro, quando ovviamente verrà sbloccata?

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Google Bard: cos’è e come funziona l’intelligenza artificiale che fa concorrenza a ChatGPT

Google Bard: cos’è, come funziona e le differenze con ChatGPT

Cos’è Google Bard e come funziona? Scopri caratteristiche, funzionamento dell’intelligenza artificiale e differenze con ChatGPT

Cos’è e come funziona Google Bard, l’intelligenza artificiale dell’azienda di Mountain View? Il progetto è finalmente stato lanciato negli Stati Uniti dopo il test pubblico aperto a marzo. Allora il web si interrogava sul ritardo del lancio dell’AI di Google, ora la rincorsa a ChatGPT di OpenAI è ufficialmente iniziata. Cosa si può fare ora con Bard? Quali sono le differenze con la principale competitor?

Google Bard: cos’è e come funziona la nuova intelligenza artificiale

Cos’è dunque Google Bard? Si tratta di una chatbot ovvero una chat che sfrutta l’intelligenza artificiale per dialogare con gli utenti, fornendo risposte o creando contenuti su richiesta utilizzando il linguaggio naturale. Insomma Google Bard funziona come una chat di botta e risposta a cui porre delle richieste, l’interfaccia è simile a quello di un’app di messaggistica. 

Vediamo ora come funziona Google Vard dal punto di vista tecnico. Questa intelligenza artificiale si basa sul modello di apprendimento chiamato Language Model for Dialogue Application (LaMDA) sviluppato dall’azienda stessa. 

Google non è nuova allo sviluppo di tecnologie per l’AI ma in questo periodo pare aver accelerato il suo lavoro, minacciata dai competitor che propongono sempre più alternative pronte a sostituire i motori di ricerca

Google Bard viene presentata come un’intelligenza artificiale in pieno sviluppo, che ha di fronte diversi miglioramenti per il futuro. L’azienda insomma ci tiene a farci sapere che il suo prodotto non è ancora al massimo della forma

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Google Bard: cosa si può fare ora 

Sapere cos’è Google Bard e come funziona, può far crescere la curiosità sulle sue applicazioni. 

Nello specifico l’intelligenza artificiale Google Bard ora può essere usata come un “consulente personale” pronto a eseguire ogni richiesta. Ad esempio dare consigli e suggerimenti (come posso raggiungere il mio obiettivo di leggere più libri quest’anno?), spiegare argomenti complessi come la fisica quantistica oppure per creare contenuti come post per i social network. Pare che Google Bard mostrerà tre diverse bozze per ogni risposta, questa funzionalità è stata voluta per aumentare il senso di autorevolezza. 

Google ha spiegato che per ogni query, Google Bard includerà un pulsante “Google it” per collegare una sessione di ricerca, e che sarà possibile dare feedback con “pollice in su” o “pollice in giù”. 

L’azienda aveva messo le mani avanti durante la fase di test, Google Bard può commettere errori e sarà normale imbattersi in risposte inappropriate: “poiché [le chatbot] imparano da un’ampia gamma di informazioni che riflettono i pregiudizi e gli stereotipi del mondo reale, questi a volte si manifestano nei loro risultati. E possono fornire informazioni imprecise, fuorvianti o false, pur presentandole con sicurezza”.

Al momento la chatbot non può essere usata nel nostro paese, se vuoi provare Google Bard in Italia devi utilizzare un Virtual Private Network (VPN). L’intelligenza artificiale infatti non è disponibile per i problemi di conformità sollevati dal Garante della Privacy. 

Google Bard: le differenze con ChatGPT

Cos’è Google Bard se non la concorrente per eccellenza di ChatGPT? Il progetto di OpenAI è molto avanti nel campo delle chatbot: lanciato a dicembre 2022, è arrivato ora alla versione 4 e nel frattempo è stato integrato da un altro motore di ricerca, Bing di Microsoft

Google Bard per molti è arrivato troppo tardi nella gara dell’intelligenza artificiale. Secondo alcuni dipendenti e investitori invece, il lancio è stato troppo frettoloso e motivato dall’ansia di rimanere indietro. Mai sentito parlare di FOMO?

Ma quali sono le principali differenze tra le due intelligenze artificiali Google Bard e ChatGPT? Paragonando le due chatbot bisogna tenere presente che da un lato abbiamo un progetto appena entrato nel mercato, e dall’altro uno che è in circolazione da mesi e ha avuto tutto il tempo di rodarsi. 

  • Database di riferimento: la prima principale differenza tra Google Bard e Chat GPT è la fonte da cui estraggono le informazioni. Mentre Bard si appoggia direttamente alla rete e alle risorse di Google, ChatGPT utilizza un database interno a OpenAi. Questo archivio è aggiornato solo a Settembre 2021 e non riesce a soddisfare le ricerche più recenti. Le informazioni in tempo reale sono sicuramente uno dei vantaggi di Google Bard. 
  • Integrazione delle immagini: Google Bard, essendo collegato direttamente al motore di ricerca, può fornire delle risposte anche sotto forma di immagini. ChatGPT invece propone solo risultati testuali. 
  • Lingua: Google Bard può parlare solo inglese, mentre ChatGPT comprende ed elabora risposte in diverse lingue, compreso l’italiano, seppur in livelli diversi. 
  • Risposte: mentre di fronte a una query, Bard propone tre bozze, ChatGPT comunica una sola opzione che può essere eventualmente rigenerata. 

Una volta capito cos’è e come funziona Google Bard, la domanda sorge spontanea: reggerà il confronto con gli altri esperimenti sull’intelligenza artificiale? Nelle prossime settimane avremo i risultati e la soddisfazione dei primi utenti, nel frattempo si fa strada la consapevolezza che le chatbot saranno la nuova frontiera delle ricerche sul web. I motori di ricerca devono solo decidere se stare al passo o combatterle. 

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7 modi in cui l’intelligenza artificiale può migliorare le crypto

Criptovalute e intelligenza artificiale: 7 applicazioni e progetti interessanti

Criptovalute e intelligenza artificiale sono le tecnologie del futuro. Riusciranno a collaborare? In che modo?

L’intelligenza artificiale (AI) è sicuramente il trend del momento, soprattutto per merito di Chat GPT, una chatbox di OpenAI, che ha conquistato il settore tech dal suo rilascio, il 30 Novembre 2022. L’AI non è una moda passeggera, ma un settore tecnologico in rapida crescita, che ha l’appoggio di figure di spicco come Bill Gates o Elon Musk. Secondo uno studio di PricewaterhouseCoopers (PWC), il mercato dell’intelligenza artificiale raggiungerà un valore di 15 trilioni di dollari entro il 2030 e contribuirà ad un aumento del 14% del PIL globale. 

In questo articolo vedremo 7 applicazioni dell’intelligenza artificiale al mondo crypto, i progetti che stanno già lavorando per integrare queste tecnologie e le opinioni degli esperti sui prossimi sviluppi di questa collaborazione.  

7 applicazioni dell’intelligenza artificiale al mondo crypto

Le criptovalute sfruttano l’intelligenza artificiale principalmente per il machine learning (ML), una sua sotto-tecnologia che consente ai sistemi informatici di apprendere e migliorare automaticamente dall’analisi dei dati. L’AI trova numerosi utilizzi nel mondo delle criptovalute, in particolare nel settore della finanza decentralizzata (DeFi), delle applicazioni decentralizzate (dapp) e del trading:

  1. Sviluppo di smart contract: le AI sono in grado di scrivere codice e quindi anche di programmare smart contract, i software utilizzati per costruire le applicazioni decentralizzate che popolano la DeFi.
  1. Gestione di community: le intelligenze artificiali riescono a comprendere le richieste degli utenti formulate in linguaggio naturale e rispondere. Perciò possono essere utilizzate per interagire con le community e con i clienti di progetti crypto.
  1. Analisi di mercato e trading: come viene utilizzata l’intelligenza artificiale nel mercato delle cryptovalute? Questa tecnologia è utile per analizzare le tendenze di mercato, sia per singoli progetti sia a livello macro. Utilizzando gli algoritmi di machine learning, un’AI può essere addestrata con dati storici di mercato e produrre previsioni probabilistiche. Inoltre, è in grado di analizzare grandi quantità di articoli o post sui social media per identificare il sentiment e le opinioni su specifiche aziende o progetti. Bisogna sempre ricordare che i mercati sono imprevedibili e non è sufficiente analizzare il passato per essere sicuri degli sviluppi futuri al 100%. 
  1. Rilevazione bug, prevenzione exploit o attacchi hacker: le AI possono essere utilizzate per scovare e correggere i bug nel codice degli smart contract. È probabile che in futuro, potranno prevedere anche i comportamenti fraudolenti e quindi evitare attacchi ad applicazioni decentralizzate o network.
  1. Applicazioni decentralizzate: le intelligenze artificiali e i meccanismi di machine learning possono migliorare le applicazioni decentralizzate (dapp). Per esempio rendendo più accurati gli algoritmi di cui si servono gli exchange decentralizzati (DEX) con AMM oppure programmando componenti informatici che migliorino l’esperienza degli utenti.
  1. Scrittura whitepaper: comunicando i dati necessari ad una AI, è anche possibile sfruttarla per scrivere il whitepaper di una crypto. Ovvero il documento che descrive nel dettaglio il progetto, i suoi obiettivi e la tecnologia che utilizza.
  1. Test alle blockchain: gli sviluppatori possono utilizzare l’intelligenza artificiale per simulare diversi scenari, in modo da testare vari aspetti della rete a cui stanno lavorando. Possono ad esempio mettere alla prova la scalabilità e la velocità di un network, ordinando ad una AI di processare un grande numero di transazioni contemporaneamente. O rodare la sicurezza, immaginando un attacco.

I 3 progetti crypto AI più famosi

I progetti crypto che utilizzano l’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più numerosi. Alcuni di essi sono stati lanciati recentemente per sfruttare il grande interesse attorno al tema, mentre altri stanno sviluppando soluzioni di questo tipo da anni. I più famosi e capitalizzati oggi sono Fetch.AI (FET), Ocean Protocol (OCEAN) e SingularityNET (AGIX), vediamoli nel dettaglio!

  1. Fetch.AI

Fetch.AI è una piattaforma open source decentralizzata che propone  strumenti per il trading e per la connessione alle reti energetiche e dei trasporti, che si basano sull’intelligenza artificiale. Il suo token FET è attualmente posizionato al 136° posto nella classifica delle crypto per market cap.

  1. Ocean Protocol

Ocean Protocol (OCEAN) lavora nel settore del commercio dei cosiddetti big data. La sua piattaforma fornisce strumenti per la condivisione sicura di dati, sia servizi di AI orientati alla data analysis e alla creazione di modelli predittivi. Il suo token OCEAN si trova al 142° posto della classifica delle criptovalute per capitalizzazione, con un market cap di 225 milioni di dollari.

  1. SingularityNET

SingularityNET (AGIX) è un marketplace per la compravendita di strumenti di intelligenza artificiale. Sulla piattaforma gli sviluppatori possono condividere i propri modelli di AI, mentre gli utenti e aziende possono accedervi attraverso il pagamento di una quota di AGIX, il token nativo del protocollo. 

L’analisi dell’andamento dei prezzi di questi tre progetti ci mostra come l’interesse crescente nell’ultimo periodo per l’intelligenza artificiale si sia tradotto in una performance positiva per queste criptovalute. Nell’ultimo mese, i prezzi dei token FET, OCEAN e AGIX hanno registrato un rispettivo aumento del 170%, del 100% e del 231%.

Lo scenario futuro: Bill Gates vs Peter Thiel

Nonostante queste tecnologie abbiano dimostrato di poter collaborare, c’è chi sostiene che siano concorrenti a causa della differenza tra le loro strutture di fondo. Da un lato le intelligenze artificiali sono fortemente centralizzate e controllate da grandi aziende, dall’altro lato la blockchain e le criptovalute puntano alla decentralizzazione.

A questo dibattito hanno partecipato vari personaggi di spicco del settore tech, come il fondatore di Microsoft Bill Gates e il co-founder di Paypal, Peter Thiel. Quest’ultimo, in un’intervista a The Rubin Report, si è dichiarato contrario alle AI odierne, definendole come “grandi database in mano a governi e multinazionali”. Ha inoltre aggiunto di tifare per le criptovalute nel caso in cui “sarà la dicotomia tra crypto e AI a decretare la tecnologia che controllerà il mondo nei prossimi anni”. Bill Gates invece la pensa diversamente. Al mondo delle criptovalute e degli NFT preferisce il settore dell’intelligenza artificiale, come dimostra l’investimento di 10 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAi, secondo lui: “il più entusiasmante per l’innovazione tecnologica”. 


Nonostante questi pareri, in parte estremi, intelligenze artificiali e criptovalute rappresentano una coppia dinamica che può offrire opportunità uniche per l’innovazione e la crescita. Il Web3 e le AI stanno già collaborando a soluzioni intelligenti ed efficienti che non rinunciano alla decentralizzazione.