Minare Bitcoin: come si fa? Ha ancora senso nel 2024?

Come minare Bitcoin? È sempre più difficile ma è un bene!

Come minare Bitcoin? Anni fa bastava un normale computer e oggi? 

Come minare Bitcoin? Se conosci il mondo crypto da un po’ non puoi esserti post* questa domanda almeno una volta. Il mining è il processo mediante il quale vengono validate le transazioni sulle blockchain Proof-of-Work, e quindi anche su quella di Bitcoin. I miner, attraverso dei calcoli molto complessi, controllano i blocchi dei network e consentono alla rete di funzionare. E ricevono delle ricompense per il loro lavoro.

Il mining è anche un’attività competitiva, dato che le ricompense vengono date soltanto al primo miner che risolve il problema matematico. La quantità di miner che partecipano alla rete influenza la mining difficulty: un parametro che misura quanto è difficile, in media, validare un blocco. La difficulty cresce anche in relazione alla potenza dei macchinari. 

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Ora che hai chiaro il quadro generale, scopri come minare Bitcoin e perché è sempre più difficile!

Minare Bitcoin: cosa serve?

La risposta alla domanda “come minare Bitcoin” è variata molto nel tempo. Se lo avessimo chiesto ad un miner nel 2010 ci avrebbe risposto “con un normale computer ed un software per il mining”. 

La stessa domanda,nel 2015, avrebbe avuto una risposta diversa. In quegli anni i miner avevano già cominciato ad usare dei macchinari progettati appositamente per questo scopo, chiamati ASIC (Application-Specific Integrated Circuit). E oggi? Come si fa a minare Bitcoin nel 2023?

  • Hardware: per minare Bitcoin è necessario partire dall’hardware, fanno parte di questa categoria i macchinari e gli strumenti fisici. Dai semplici computer che si utilizzavano anni fa fino ai sofisticati ASIC. Esiste una ampia gamma di dispositivi con il quale è stato possibile minare Bitcoin nel tempo. I miner in passato utilizzavano GPU (schede video) poiché possedevano una potenza di calcolo molto più elevata rispetto a quella delle CPU (i processori) ed erano più economiche rispetto agli ASIC. 

Le GPU venivano collegate in serie, ovvero una in fila all’altra, e così facendo la loro potenza di calcolo si sommava. Oggi però, anche questo metodo è diventato obsoleto e non è possibile minare Bitcoin se non si possiede un ASIC.

  • Software: un aspirante miner deve procurarsi o sviluppare un software ad hoc. Questo punto è ancora più complesso di quello precedente perché richiede, nella maggioranza dei casi, un alto grado di conoscenza informatica. Alcuni dispositivi per il mining possiedono già un software installato al loro interno da configurare ma nella maggior parte dei casi, per attivarli, è necessario utilizzare il “prompt dei comandi” o il “terminale”. Ovvero la schermata nera in cui scrivere codici che ogni tanto chi non è un informatico doc apre “per sbaglio” sul suo computer.
  • Wallet crypto: l’ultima cosa che un miner deve possedere è il crypto wallet su cui ricevere le ricompense per i blocchi validati. Un utente che sta per costruire la sua attività di mining non deve assolutamente tralasciare questo punto se non vuole lavorare gratis! Questa è sicuramente la parte più semplice di tutto il processo. Di solito i miner, come i crypto enthusiast, preferiscono utilizzare gli hardware wallet, più difficili da hackerare dato che non sono costantemente connessi alla rete.

Il mining è il meccanismo fondamentale per il funzionamento di Bitcoin, ma dietro alla principale blockchain del settore c’è molto di più. Su Young Platform puoi trovare articoli, video, news e strumenti per approfondire la regina delle criptovalute!

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Il mining è anche un gioco di squadra

Per riuscire a competere con le grandi aziende di mining che possiedono tantissimi ASIC sincronizzati tra di loro, i miner più “piccoli” hanno imparato a giocare di squadra. Sono così nate le mining pool, organizzazioni che permettono di coordinarsi e lavorare insieme per trovare l’hash corretto nel minor tempo possibile. Perciò, si può provare a minare Bitcoin anche se si possiede un solo dispositivo; partecipando alle pool e dividendo con gli altri partecipanti il premio. Purtroppo però non è possibile sapere con certezza se si riuscirà o meno a minare qualche blocco, ed è necessario acquistare almeno un ASIC per essere ammesso ad una mining pool.

Il mining è sempre più difficile

Gli hardware che riescono a risolvere i difficilissimi calcoli e la grande quantità di energia elettrica necessaria a farli funzionare, rende il mining un’attività molto costosa. Inoltre, la difficulty, cresce nel tempo dato che tende ad adeguarsi alle variazioni dell’hashrate, ovvero la potenza di calcolo totale della rete. Quest’ultima tiene conto delle caratteristiche hardware e software di tutti i miner che sono connessi al network di BTC e si aggiorna ogni due settimane. È comunque positivo che minare Bitcoin stia diventando sempre più difficile, più miner partecipano alla convalida dei blocchi più la blockchain è sicura.

Il 20 aprile del 2024, in occasione dell’halving, si sono dimezzate le emissioni della criptovaluta e, di conseguenza, anche le ricompense per i miner. Solitamente questo evento, che avviene ogni quattro anni sulla blockchain di Bitcoin, provoca un crollo della difficulty. Il che è come dire che minare BTC diventa, seppur per un’intervallo di tempo brevissimo, più facile. Ciò accade perché alcuni miner vengono irrimediabilmente colpiti dal dimezzamento delle ricompense, non riuscendo più a trarre profitti dalla loro attività. La situazione però, almeno per quanto riguarda il passato, è tornata in equilibrio pochi mesi dopo l’evento.

 
Ora che sai come minare Bitcoin sta a te decidere se iniziare. Tuttavia, se hai letto con attenzione questo articolo potresti aver capito che, probabilmente, il gioco non vale (più) la candela. A meno che tu non abbia la possibilità di accedere ad una grande quantità di energia elettrica a basso costo. Ci sono però altri metodi meno costosi per garantire la sicurezza delle blockchain ed ottenere ricompense, come ad esempio aprire un nodo su una rete Proof-of-Stake. Puoi prendere spunto dagli ex-miner di Ethereum che si sono reinventati da quando la loro blockchain ha cambiato meccanismo di consenso.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Cosa succederà quando tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati?

Cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati?

Anche i Bitcoin, come tutte le cose preziose, sono limitati e scarsi e perciò non verranno emessi per sempre. La distribuzione della criptovaluta cesserà a 21 milioni, più o meno intorno al 2140. Questo avvenimento, seppur molto lontano, influenzerà i miner del futuro che non riceveranno più come ricompensa nuovi BTC. Cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati? I miner smetteranno di rendere sicura la sua blockchain?

Perché i Bitcoin non sono infiniti?

La quantità massima di Bitcoin che potranno essere emessi è limitata a 21 milioni. Questo numero viene chiamato anche “max supply” o disponibilità massima. Questo limite è stato introdotto da Satoshi Nakamoto fin dalla creazione della criptovaluta per contenere l’inflazione e rendere la crypto scarsa e quindi preziosa. Se la disponibilità di Bitcoin fosse illimitata e i BTC venissero estratti all’infinito ad un certo punto ognuna di queste crypto non varrebbe più nulla. Attualmente sono stati emessi 19,7 milioni di Bitcoin e perciò ne mancano soltanto 2 per raggiungere la total supply

Le ricompense dei miner si dimezzano per l’halving

Un altro meccanismo di Bitcoin, collegato al mining, è l’halving. Questo regola la progressiva diminuzione delle ricompense elargite ai miner che validano i blocchi, che si dimezzano circa ogni quattro anni. Anche questo serve a ridurre le crypto in circolazione, per mantenere la scarsità. Ad oggi, dopo che l’halving di aprile 2024 è avvenuto con successo, i miner ottengono 3,125 BTC per ogni blocco che validano. Il processo di validazione di un blocco dura, in media, 10 minuti.

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Cosa succederà ai miner quando verranno emessi tutti i Bitcoin?

La sicurezza della blockchain di Bitcoin è garantita dai miner, quindi è legittimo chiedersi se nel momento in cui non verranno emessi più BTC il network smetterà di funzionare, perché nessuno sarà più incentivato a controllare la validità delle transazioni. 

Per fortuna Satoshi Nakamoto ha pensato anche a questo. I miner infatti non solo ricevono come ricompensa una parte dei nuovi BTC minati, ma anche le commissioni delle transazioni. Quando tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno stati emessi le commissioni diventeranno l’unica fonte di reddito per i miner.

La fine delle emissioni di Bitcoin avrà un impatto imprevedibile. Certamente i miner potranno risentirne, e, per alcuni di loro, minare Bitcoin potrebbe smettere di essere un’attività profittevole. Ma ciò dipende molto da all’evoluzione di Bitcoin come criptovaluta. Ad esempio, se tra circa 120 anni BTC diventerà a tutti gli effetti una riserva di valore, probabilmente le commissioni delle transazioni (che saranno molto più costose di adesso), saranno sufficienti a ricompensare i miner. In alternativa  potrebbero migrare su altre blockchain, come è successo ad Ethereum quando la sua rete è passata dal meccanismo di consenso Proof-of-Work a quello Proof-of-Stake.

Nell’ultimo anno, grazie ad una nuova tecnologia chiamata inscription, la blockchain di Bitcoin si sta evolvendo. Il network di BTC non è più una rete “pura” che gestisce solamente trasferimenti di criptovalute ma può ospitare anche gli NFT, applicazioni decentralizzate (Dapp), protocolli DeFi e, addirittura, blockchain Layer 2. Insomma, l’attività sul network di Bitcoin è in aumento, ciò contribuisce ad alzare anche le commissioni che gli utenti devono pagare, in media, per effettuare una transazione. Con l’aumento del volume delle commissioni, i miner avranno un guadagno maggiore.


Purtroppo non esiste una risposta certa alla domanda: cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati. In ogni caso, dato che mancano circa 120 anni, i miner hanno ancora un po’ di tempo per prepararsi.

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L’Halving di Bitcoin 2024 è avvenuto. Perché impostare un acquisto ricorrente ora

Halving di Bitcoin in arrivo: cosa fare?

L’halving di Bitcoin è avvenuto con successo. Cosa fare? I dati storici prevedono rialzi nei mesi successivi all’evento, ecco perché impostare un acquisto ricorrente ora

Cosa fare ora che l’halving di Bitcoin è avvenuto? Dopo che le ricompense per i miner si sono dimezzate, in molti si chiedono cosa succederà al prezzo della criptovaluta.

Storicamente questo evento ha stabilito un ciclo di mercato che sembra ripetersi in maniera simile a intervalli regolari. A che punto ci troviamo ora? Il recente ritracciamento della crypto può essere un’opportunità per acquistare Bitcoin ad un prezzo più basso?

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Halving Bitcoin, cosa fare: analisi sul prezzo del BTC nel 2024

Per il prezzo di Bitcoin, il 2024 è stata un’annata interessante finora. A inizio anno BTC si trovava sulla fascia di prezzo dei 40.000$, mentre oggi orbita intorno ai 56.000$, dopo che a marzo la crypto ha registrato un nuovo massimo storico a 73.000$. Proprio il confronto dei dati storici potrebbe essere il modo giusto per farsi un’idea sui target futuri del suo prezzo.

Nei giorni successivi all’halving del 2020, avvenuto l’11 maggio di quell’anno, il prezzo di Bitcoin si trovava nella zona degli 8.000$. A gennaio del 2021 rompeva all’attuale all-time high a quota 20.000$, mentre meno di meno di 12 mesi dopo l’evento ne registra uno nuovo a quota 64.000$.

La differenza principale rispetto a quel ciclo di mercato riguarda proprio il nuovo all-time high. Bitcoin ha registrato un nuovo massimo storico circa un mese prima dell’importante evento.Se sei con noi nel mercato crypto da qualche anno, forse ti ricorderai che anche nel bear market del 2018-2019 BTC era salito con un movimento simile. Allora il rialzo era stato del 100% ma poi si era subito riassorbito. In ogni caso, per colpa dello scossone che ha investito il mercato nelle ultime settimane, ci troviamo di nuovo al di sotto dell’ATH, ma date le performance di Bitcoin durante il 2024, potremmo raggiungerlo nuovamente a breve!

Controlla il prezzo di Bitcoin ora

Quanto manca ai prossimi rialzi? 

Guardando l’andamento degli scorsi bear market di Bitcoin, possiamo notare che dopo il bottom la crypto ha impiegato un po’ di tempo per recuperare. E, in effetti, ne è passata “di acqua sotto i ponti” da novembre 2022, mese in cui Bitcoin ha toccato il punto di minimo a quota 15.000$. Se dovesse muoversi come in passato, quella zona del grafico non verrà mai più raggiunta.

Sempre facendo riferimento ai movimenti passati, acquistare in maniera ricorrente Bitcoin per i prossimi mesi potrebbe dare grandi soddisfazioni. Infatti si potrebbe mettere da parte la crypto a prezzi convenienti, in attesa dell’esplosione che solitamente avviene qualche mese dopo l’halving.

Ovviamente non si può guardare il passato per prevedere il futuro,  ma conoscere i dati storici è indispensabile per prendere decisioni.

Cosa fare? Focus sull’acquisto ricorrente

Quale potrebbe essere l’evento che incentiva il rialzo dei prezzi? In passato è stato l’halving di Bitcoin a far ripartire la crypto. Il dimezzamento delle ricompense è, infatti, sempre stato il punto di partenza di un nuovo ciclo rialzista. 

Questi movimenti di prezzo, e il conseguente raggiungimento di nuovi massimi storici, al contrario di quanto si possa pensare, non si sono mai verificati all’improvviso. Soprattutto le fasi iniziali sono, solitamente, molto lente e graduali e diventano poi più esplosive dopo il raggiungimento di nuovi massimi. 

C’è da dire poi che le previsioni degli esperti per BTC per la fine del 2024 sono decisamente ottimistiche: secondo Geoff Kendrick analista di Standard Chartered il prezzo di Bitcoin post halving toccherà facilmente i 100.000 dollari. Per TechDev l’outlook è a 160.000$.
Per impostare un acquisto ricorrente in Bitcoin pre-halving ti bastano pochi minuti. Vai alla sezione Salvadanai dell’app Young Platform, scegli l’importo e la frequenza che desideri e inizia a mettere da parte le tue crypto sfruttando il bear market!

Scopri il Salvadanaio!

*Le informazioni in questo articolo hanno scopo educativo e non costituiscono un incentivo all’investimento. Si basano su dati storici e oggettivi del mercato di Bitcoin. La performance di ogni portafoglio di criptovalute è sempre soggetta a condizioni di mercato e volatilità. 

Halving di Bitcoin: l’impatto sul mining

Mining Bitcoin: l’impatto dell’Halving

Come influirà l’halving sul mining di Bitcoin? Dato che le ricompense per blocco, distribuite a chi si occupa di mantenere sicuro il network, si dimezzeranno

I profitti derivanti dal mining di Bitcoin nelle prossime ore si dimezzeranno. Questo perché ci sarà un nuovo Halving, il meccanismo che impone il dimezzamento periodico delle ricompense per i miner.

Una delle domande che molti si pongono è dunque: che impatto avrà questo evento sui miner? In quanti riusciranno a portare avanti la loro attività? Qualcuno dovrà interromperla perché i costi dell’elettricità e delle schede video (GPU) diventano impossibili da sostenere? Scoprilo nell’articolo.

Segui il prezzo di BTC

Mining Bitcoin: il ruolo della difficulty

Per comprendere il possibile impatto del prossimo Halving sul mining di Bitcoin bisogna conoscere e comprendere un parametro molto importante per chi svolge questa attività: la difficulty “o difficoltà”

Questa variabile indica quanto è difficile, in media, validare un blocco e quindi stima quando è agguerrita la concorrenza tra i miner in un determinato momento. Più sono i miner che partecipano al network di Bitcoin, e maggiore è la potenza dei macchinari che utilizzano, e più questo parametro cresce.

L’altro dato fondamentale che un miner deve tenere sotto controllo è l’hashrate, che indica, invece, la potenza di calcolo totale della rete. Nello specifico l’hashrate misura i calcoli che i miner, nella loro totalità, sono in grado di eseguire ogni secondo.

Ma cosa c’entra questo con l’halving, perché questi due parametri ci dovrebbero dare indicazioni sul futuro del mining di Bitcoin dopo l’evento di questo weekend?

Principalmente perché la difficulty dovrebbe abbassarsi visto che, probabilmente, alcuni miner, in particolar modo quelli che non svolgono questa attività in modo professionale la abbandoneranno. La partita, in questo senso, si gioca sulla sostenibilità; i costi della componentistica (hardware) sommati a quelli dell’energia elettrica devono essere inferiori alle ricompense guadagnate.

Insomma, in questo senso l’halving è una sorta di meccanismo per la selezione naturale dei validatori del network Bitcoin. Dall’altro lato Satoshi Nakamoto, quando ha progettato la politica economica di Bitcoin, ha tenuto conto di questo ed è progettato per essere più remunerativo man mano che scende il numero di attori coinvolti.

Secondo alcune recenti stime, dopo l’halving di questo week end la difficoltà dovrebbe scendere del 15% circa.

Il possibile aumento di prezzo di Bitcoin

Quanto detto nel paragrafo precedente non tiene conto di una delle componenti principali quando si considera l’effettiva profittabilità del mining, ovvero il prezzo di Bitcoin. D’altronde, i miner, e quindi Bitcoin, non esisterebbero più se questo fosse rimasto immobile nel corso degli anni.

Nel corso della storia gli halving di Bitcoin hanno sempre avuto un impatto positivo sul prezzo e quindi sul guadagno dei miner più resilienti, sopravvissuti all’evento. Nel 2012, la prima volta che questo meccanismo si è attivato, il prezzo di Bitcoin è passato, in un anno, da 12$ a, circa, 1.000$.

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Nel 2016 l’incremento annuale di prezzo è stato del 2.900%, registrato grazie ad un movimento rialzista che ha portato Bitcoin da 650$ a 20.000$.

L’ultimo fino ad oggi, quello del 2020, ha portato Bitcoin a raggiungere il massimo storico del 2021, a quota 64.000$.

In conclusione, l’halving è un evento delicato per il mining di Bitcoin, ma tutt’altro che spaventoso. La selezione naturale che avviene, in concomitanza e nei mesi successivi all’evento, è positiva sia per la sicurezza della blockchain, che per chi svolge questa attività in modo organizzato.

Nuovo massimo storico per Bitcoin!

massimo storico bitcoin 71,000$

Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico, superando i $71.000. Quali sono le 3 cause principali?

Bitcoin ha ufficialmente registrato un nuovo all-time high (ATH). Pochi minuti fa ha conquistato il livello dei $71,627.

Questo termine inglese viene utilizzato per descrivere il valore massimo toccato da Bitcoin o, in generale, da un qualsiasi asset. Quanto è successo nelle ultime settimane è piuttosto anomalo.  Bitcoin non ha mai raggiunto un nuovo massimo storico prima dell’halving durante i cicli passati, in arrivo tra meno di cinquanta giorni.

Com’è possibile che Bitcoin abbia raggiunto, adesso, questo nuovo record? Visto che un anno fa il suo valore era più di tre volte inferiore rispetto a quello attuale. Ecco i tre motivi principali

Massimo storico di Bitcoin: le cause

Identificare tutte le cause dell’inaspettato raggiungimento del massimo storico di Bitcoin è una sfida ardua. Mentre è molto più semplice trovare quelle principali. La domanda su cui basarsi per comprendere il contesto economico in cui collocare il recente rally rialzista della crypto è: perché Bitcoin ha registrato un nuovo massimo storico? E soprattutto perché ha raggiunto questo obiettivo prima del prossimo halving?

  1. L’approvazione degli ETF spot

Il primo motivo è chiaro. Bitcoin, dall’11 gennaio in poi, è entrato nell’olimpo degli asset. L’approvazione degli ETF spot da parte della Security and Exchange Commission (SEC) ha incredibilmente accresciuto lo status della crypto rendendola appetibile anche a chi non ha approfondito la sua tecnologia. La maggior parte degli investitori istituzionali, storicamente antagonisti di BTC, lo hanno rivalutato e, finalmente, ne comprendono le potenzialità. 

Se, invece, vogliamo analizzare ciò che è accaduto dal punto di vista economico, la situazione è ancora più chiara. In questo momento c’è un forte disequilibrio tra domanda e offerta, a favore della prima. I fondi, grazie ai loro ETF, acquistano quotidianamente un’ingente quantità di Bitcoin, mentre le emissioni restano stabili e si dimezzeranno con l’halving di aprile.

  1. L’halving 2024

Il secondo motivo è relativo all’evento che tutti i crypto enthusiast stanno aspettando. Questo, negli scorsi cicli, ha sempre preceduto il nuovo massimo storico di Bitcoin, ma questa volta tutto è diverso. Come mai? Impossibile dirlo con certezza, ma quanto accaduto potrebbe essere connesso all’approvazione degli ETF.

Di solito l’halving era, per molti, una “scusa” per tornare a considerare la crypto dopo mesi in cui veniva ignorata dalla maggioranza degli investitori a causa dei movimenti di prezzo ribassisti che caratterizzano i bear market. Questa volta però, almeno in parte, l’interesse sembra essere arrivato in anticipo, attratto dai grandi fondi americani.

  1. Un bear market virtuoso

Il terzo e ultimo motivo è collegato al bear market. La forte crescita che ha investito Bitcoin, e il mondo crypto in generale, nell’ultimo periodo è anche frutto del lavoro svolto durante gli ultimi due anni. Si sa, non c’è momento migliore per costruire nuove soluzioni o migliorare quelle già esistenti di quando i prezzi scendono e scompare l’euforia.

Durante gli scorsi mesi sono nate (o sono state migliorate), su Bitcoin, tantissime innovazioni tecnologiche. Alcune più controverse e divisive come gli Ordinals e i token BRC 20, e altre universalmente ritenute necessarie, come i Layer 2. Anche gli altri ecosistemi, ad esempio Cosmos, Ethereum e Solana, si sono rinnovati, cercando di migliorare soprattutto dal punto di vista della facilità di utilizzo. Un punto di debolezza storico per questo settore.

Come già anticipato, queste non sono tutte le cause che hanno contribuito al raggiungimento del nuovo massimo storico di Bitcoin. Come non citare il grandissimo interesse attorno all’intelligenza artificiale e la conseguente crescita di prezzo delle azioni delle società tecnologiche, ad esempio Nvidia. O l’imminente fine delle politiche di quantitative tightening, e quindi il probabile taglio dei tassi d’interesse dei prossimi mesi.