Come si effettua il calcolo dello stipendio netto? Ecco la guida pratica

Calcolo stipendio netto: ecco come fare

Quanto guadagni davvero? Scopri come fare il calcolo dello stipendio al netto delle detrazioni fiscali e delle imposte sul reddito

Sai come effettuare il calcolo dello stipendio netto? Molto probabilmente conosci la tua retribuzione annua lorda, ovvero la RAL, ma sai realmente quanto guadagni, ovvero quanto denaro riceverai nel corso dell’anno? 

Conoscere il tuo stipendio netto è molto importante dato che parte del tuo salario verrà trattenuto dallo Stato attraverso le imposte sul reddito e le contribuzioni previdenziali. Questo calcolo ti permette di conoscere il denaro che hai a disposizione per affrontare le spese quotidiane e quanti soldi puoi dedicare ai tuoi investimenti. Scopri come si esegue il calcolo dello stipendio netto in questa guida!

Che cos’è lo stipendio netto?

Per scoprire come svolgere l’esatto calcolo dello stipendio netto è innanzitutto necessario capire di cosa stiamo parlando. Si tratta dell’importo effettivo che viene accreditato sul conto bancario di un lavoratore. Spesso il valore netto può discostarsi significativamente da quello lordo, che viene indicato sul contratto di lavoro o sulla lettera di assunzione. Per essere in grado di effettuare il calcolo è quindi indispensabile conoscere i fattori che influiscono sul suo valore finale, come spese e agevolazioni. 

Cosa influisce sul tuo stipendio?

Vediamo ora quali sono i principali fattori che influenzano il valore dello stipendio e impongono il calcolo del netto dal lordo: imposte sul reddito, contribuzioni previdenziali e le detrazioni fiscali.

  • Le detrazioni fiscali sono agevolazioni che riducono le imposte che un lavoratore deve pagare. Esistono diverse detrazioni fiscali comuni, come ad esempio quelle per i figli a carico, le spese mediche, l’acquisto di una casa o le spese per l’istruzione.
  • Le imposte sul reddito rappresentano l’importo che ogni lavoratore deve versare allo Stato in base alle aliquote fiscali stabilite. L’imposta sul reddito che devono pagare le persone fisiche si chiama IRPEF ed è progressiva, ovvero la sua aliquota varia in relazione all’ammontare del reddito imponibile. Ad esempio se il reddito imponibile di un lavoratore è inferiore a 15.000€ esso pagherà un’aliquota del 23% mentre se è compreso tra i 15.000€ e i 28.000 pagherà il 25% e così via.
  • Le contribuzioni previdenziali sono invece gli importi che il lavoratore deve obbligatoriamente versare all’INPS e che verranno, in parte, restituiti al lavoratore attraverso la pensione. Queste contribuzioni vengono solitamente trattenute direttamente dallo stipendio lordo prima del calcolo dello stipendio netto. Le percentuali delle contribuzioni previdenziali possono variare a seconda del paese e del regime previdenziale adottato, in italia, per i lavoratori dipendenti sono del 9,19%.

La procedura per calcolare lo stipendio netto

Ora che sai quali fattori devi considerare per il calcolo del proprio stipendio netto,  vediamo il procedimento “passo dopo passo”:

  1. Calcolare lo stipendio lordo: ovvero l’importo totale dello stipendio prima delle detrazioni fiscali e delle contribuzioni previdenziali. Questa è la RAL (retribuzione annua lorda) che hai concordato con il tuo datore di lavoro quando hai firmato il contratto.
  1. Determinare le contribuzioni previdenziali che devi pagare: ad esempio le assicurazioni sociali e i contributi pensionistici obbligatori e trovare di conseguenza il reddito imponibile.
  1. Calcolare l’imposta sul reddito (IRPEF) moltiplicando il reddito imponibile per l’aliquota: attraverso questa operazione si trovano le imposte lorde, a cui andranno poi sottratte le detrazioni fiscali. Ci sono anche altre imposte sul reddito sempre di questo tipo come l’IRPEF regionale e quello comunale. In questo articolo li tralasceremo per semplificare il procedimento.
  1. Identificare le detrazioni fiscali: è necessario raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le detrazioni fiscali a cui hai diritto. Queste possono includere detrazioni per i figli a carico, spese mediche, interessi sui mutui o altre più specifiche previste dalla legislazione fiscale in vigore. Sottraendo l’ammontare totale di questi benefici dalle imposte lorde si individuano le imposte nette.
  1. Ricavare la retribuzione netta: sottraendo al reddito imponibile l’imposta netta e sommando eventuali bonus (ad esempio l’ex bonus Renzi di 100€ per i lavoratori che percepiscono un reddito inferiore ai 28.000€ ).

Calcolo stipendio netto: esempio pratico

Se non hai ancora compreso a pieno come effettuare il calcolo dello stipendio netto potrebbe essere utile un esempio pratico. Quanto denaro riceve effettivamente  un lavoratore che percepisce una RAL di 20.000 € e che possiede due figli a carico che gli garantiscono delle detrazioni fiscali per 2.000€ all’anno?

  1. Calcolo del reddito imponibile

Reddito imponibile = retribuzione lorda – contributi INPS a carico del dipendente (9,19%)

20.000€ – (9,19% x 20.000€) = 

20.000€ – 1.838€ = 18.162€

  1. Calcolo dell’imposta lorda (IRPEF)

25% di 18.162€ = 4.540,5€

  1. Calcolo dell’imposta netta = IRPEF – detrazioni fiscali

4.540,5€ – 2.000€ = 2.540,5€

  1. Stipendio netto = reddito imponibile – imposta netta + eventuali bonus

18.162€ – 2.540,5€ = 15.621,5€

Ora che sai quali sono i passaggi principali per effettuare il calcolo dello stipendio netto non ti resta che provare tu stesso in modo da assimilare bene il procedimento da svolgere. In questo modo, nel caso tu debba valutare un’offerta di lavoro, potrai sapere con esattezza quanto denaro riceverai sul tuo conto corrente.

Decreto Lavoro: cosa prevede davvero? Tutte le news

Decreto Lavoro: cosa prevede davvero? Tutte le news

Decreto lavoro: cosa prevede davvero per i lavoratori? Tutte le news spiegate in 3 punti 

Cosa prevede il decreto lavoro? Le ultime news sull’argomento hanno portato molti italiani a porsi questa domanda. Dopo che il Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha approvato il testo il 1° maggio 2023, è arrivato il momento di chiedersi cosa cambierà per i lavoratori. Scopri le 3 principali novità del decreto lavoro, cosa prevede e tutte le news!

Decreto lavoro: cosa prevede per il reddito di cittadinanza?

Per riassumere cosa prevede il Decreto Lavoro del governo Meloni, abbiamo individuato 3 principali novità. La prima riguarda l’abolizione del Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024 e l’arrivo del sostituto Assegno di Inclusione. Quest’ultimo viene definito una misura di “contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale” e sarà rivolto alle famiglie con persone disabili, minori o over 60. L’assegno base potrà arrivare a 500 euro al mese, con cifre più alte previste per alcune variabili come la presenza di over 67 o disabili gravi o la necessità di pagare un affitto. Secondo quanto prevede il Decreto Lavoro, l’assegno verrà erogato per 18 mesi con la possibilità di rinnovo di altri 12 (con un mese di pausa). È destinato a chi è residente in Italia da almeno 5 anni e ha un ISEE non superiore ai 9.360 euro. 

Decreto lavoro: le news sul cuneo fiscale e gli aumenti di stipendio

Cosa prevede il Decreto Lavoro sul fronte redditi? Stando alle ultime news, il testo prevede un taglio al cuneo fiscale che porterà a un aumento degli stipendi. Nello specifico saranno stanziati 4 miliardi per alzare lo sgravio delle tasse di 4 punti entro fine dell’anno. Per chi ha un reddito fino a 35.000 euro l’alleggerimento delle tasse passerà dal 3% al 6%, e per i redditi fino ai 25.000 arriverà al 7%. 

In altre parole per i lavoratori dipendenti con redditi non superiori ai 35.000 euro ci sarà un aumento in busta paga di circa 100 euro per sei mesi, da luglio a dicembre 2023.

Decreto lavoro: cosa prevede per il welfare

Per rispondere alla domanda “cosa prevede il Decreto Lavoro”, bisogna riprendere il concetto di fringe benefit ovvero i bonus aziendali non tassati. La terza principale novità del testo approvato dal Consiglio dei Ministri riguarda l’ampliamento del welfare per i lavoratori dipendenti con figli minori, nello specifico la soglia dei fringe benefit aumenterà a 3.000 euro. Tra questi anche i rimborsi per i pagamenti delle utenze domestiche. Il testo prevede anche un fondo da 60 milioni per sostenere le famiglie potenziando centri estivi e servizi educativi nel territorio per i minori. 

Decreto lavoro, altri provvedimenti

Per concludere questa panoramica su cosa prevede il decreto lavoro e sulle news a tema, vediamo altri decisivi provvedimenti citati nel testo. Fa il suo ingresso lo Strumento di Attivazione al Lavoro che consente ai componenti dei nuclei familiari tra i 18 e i 59 anni con un valore ISEE inferiore ai 6.000 euro, di partecipare a corsi di formazione e qualificazione professionale. 

Inoltre per i datori di lavoro che assumono i beneficiari dell’Assegno di Inclusione è previsto un esonero contributivo del 100% annuo (fino a 8.000 euro), per quelli che assumono i Neet ovvero i giovani con meno di 30 che non studiano né lavorano, invece lo “sconto” sulle tasse sarà del 60%. 

Il Decreto Lavoro alza la soglia dei voucher delle prestazioni di lavoro occasionale da 10.000 a 15.000 euro per chi opera nei settori di congressi, fiere, eventi, stabilimenti termali e parchi divertimento. 


Le ultime news sul Decreto Lavoro e cosa prevede hanno suscitato pareri contrastanti. Il governo presenta il testo come un traguardo importantissimo, Giorgia Meloni stessa ha dichiarato che si tratta del più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni: “nel giorno della festa del lavoro, il governo sceglie di lavorare e dare risposte a coloro che legittimamente aspirano a cambiare la loro posizione e lo facciamo con una serie di provvedimenti articolati, il più importante tra tutti è il taglio delle tasse sul lavoro”.

L’opposizione d’altro canto non condivide cosa prevede il nuovo Decreto Lavoro, né l’idea che sia un taglio delle tasse davvero decisivo. Viene criticato l’addio al Reddito di Cittadinanza, così come le poche tutele per le famiglie con molti figli e con condizioni difficili.

Guida rapida all’acquisto ricorrente

Guida rapida all'acquisto ricorrente di criptovalute

L’acquisto ricorrente ti permette di ripetere un acquisto di Bitcoin o Ethereum in modo regolare e automatico. Scopri perché può essere utile e come attivarlo!

In questa guida puoi imparare ad attivare la funzionalità acquisto ricorrente su Young Platform scegliendo l’opzione che fa al caso tuo. Ma prima di tutto, cos’è un acquisto ricorrente di criptovalute? L’acquisto ricorrente è una funzionalità che rende automatico l’acquisto di crypto. Una volta impostato un acquisto ricorrente, l’app Young Platform comprerà per te le criptovalute che hai scelto, nella quantità e nella frequenza che vorrai. In questo modo non dovrai farlo manualmente. 

Perché impostare un acquisto ricorrente? 

Al di là della comodità, perché può essere utile impostare un acquisto ricorrente? Spesso l’acquisto ricorrente viene scelto da chi non si sente un trader esperto pronto a intercettare il momento migliore per acquistare. Impostando un acquisto ricorrente infatti compri criptovalute in maniera costante, al di là delle variazioni di prezzo. Che il prezzo sia ai suoi massimi o ai suoi minimi!

Generalmente comprare quando i prezzi sono alti non è molto vantaggioso, perché allora la pratica dell’acquisto ricorrente viene utilizzata? Alcuni scelgono di comprare con regolarità per tentare di minimizzare la volatilità dei prezzi. Ad esempio se compri BTC a cadenza mensile, anche se a prezzi diversi, alla fine dell’anno avrai comprato BTC al prezzo medio annuale. Il tutto senza lo stress di dover interpretare i grafici. In altre parole, con l’acquisto ricorrente non tenti di indovinare il momento giusto per comprare.

L’acquisto ricorrente è una funzionalità utilizzata anche per evitare di comprare crypto in maniera impulsiva e non lasciarsi prendere né da un eccessivo entusiasmo, né da un inguaribile disfattismo. Mai sentito parlare di finanza comportamentale? Con un acquisto ricorrente potresti mantenere la calma durante anche i peggiori bear market

Come si attiva un acquisto ricorrente? 

Puoi impostare un acquisto ricorrente direttamente sull’app di Young Platform, nella sezione Portafoglio Principale della criptovaluta che hai scelto (su Young Platform puoi impostare un acquisto ricorrente di Bitcoin o di Ether) oppure nella sezione Salvadanaio della criptovaluta che hai scelto. Se utilizzi la piattaforma web, comincia dal pannello di compravendita nell’Home Page. 

Scegli un’opzione di frequenza:

  1. Settimanale
  2. Ogni due settimane
  3. Mensile

Seleziona un metodo di pagamento con cui ti verranno accreditate regolarmente le criptovalute:

  1. Il saldo Euro (gratuito)
  2. Una carta di debito o credito (con le commissioni previste)

Puoi attivare l’acquisto ricorrente su due tipi di portafogli diversi:

  1. Salvadanaio
  2. Portafoglio Principale

Abbiamo preparato due tutorial appositamente!

L’acquisto ricorrente sul Portafoglio Principale

Il Portafoglio Principale è quello che utilizzi per effettuare scambi e trasferimenti nel breve termine.

L’acquisto ricorrente sul Salvadanaio

Il Salvadanaio ti permette di lasciare intoccate le tue criptovalute che vuoi tenere da parte per il medio-lungo termine. Ma a che scopo?

Il Salvadanaio funziona proprio come un vero e proprio porcellino di terracotta: lì puoi conservare le tue criptovalute che non vuoi destinare alle più frequenti attività di compravendita.