Cosa si deve fare per andare in pensione a 64 anni? Chi ci può andare? Con quali requisiti?
Dal 1° gennaio 2025, sarà possibile andare in pensione anticipata a 64 anni, ma con nuove regole e requisiti. In questa guida spiegheremo non solo chi può accedere a questa opportunità, ma anche cosa sono il regime contributivo puro, l’assegno sociale e la pensione integrativa, per aiutarti a capire meglio come funzionano queste misure introdotte dalla nuova Legge di Bilancio.
1. Chi può andare in pensione anticipata a 64 anni?
Le nuove regole si applicano a:
- Lavoratori nel regime contributivo puro, cioè chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995.
- Chi ha almeno 25 anni di contributi (30 anni dal 2030).
- Chi raggiunge una pensione minima di 1.603,23 euro al mese (tre volte l’assegno sociale del 2024).
Cos’è il regime contributivo puro?
Il regime contributivo puro è un sistema di calcolo della pensione basato esclusivamente sui contributi versati durante la carriera lavorativa.
- Si applica a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, in seguito alla riforma Dini.
- La pensione dipende dall’importo totale dei contributi accantonati e dalla loro rivalutazione nel tempo.
- Non tiene conto di eventuali retribuzioni precedenti, come avviene nel regime retributivo o misto.
2. Cosa serve per andare in pensione anticipata?
Ricapitolando quanto abbiamo detto, dal 2025:
- Età: almeno 64 anni.
- Contributi: almeno 25 anni (30 anni dal 2030).
- Importo minimo della pensione: devi raggiungere almeno tre volte l’assegno sociale, pari a 1.603,23 euro al mese.
Cos’è l’assegno sociale?
L’assegno sociale è un supporto economico fornito dallo Stato alle persone con redditi molto bassi o nulli, che abbiano almeno 67 anni e risiedano in Italia.
- L’importo dell’assegno sociale nel 2024 è di 534,41 euro al mese.
- Per accedere alla pensione anticipata, è necessario che la pensione raggiunga almeno tre volte questo importo (circa 1.603 euro).
3. Come funziona la pensione integrativa?
Se la pensione INPS (obbligatoria) non raggiunge la soglia minima richiesta, puoi utilizzare la pensione integrativa per colmare la differenza.
Cos’è la pensione integrativa?
La pensione integrativa è un sistema di risparmio volontario che permette di accantonare somme aggiuntive durante la vita lavorativa per avere una rendita extra una volta in pensione.
- Viene accumulata aderendo a un fondo pensione o a un piano individuale pensionistico (PIP).
- Può essere riscossa come rendita periodica o come capitale, a seconda delle regole del fondo.
- È particolarmente utile per chi è nel regime contributivo, dove la pensione è calcolata solo sui contributi versati, e rischia di essere più bassa.
Esempio pratico:
Se la tua pensione INPS è di 1.300 euro al mese e la rendita dal tuo fondo pensione è di 350 euro, il totale sarà di 1.650 euro, permettendoti di accedere alla pensione anticipata.
4. Pensione anticipata per le donne a 64 anni: agevolazioni per chi ha figli
Le lavoratrici madri possono accedere al pensionamento anticipato con requisiti ridotti:
- Con un figlio, la soglia minima scende a 1.496 euro al mese (2,8 volte l’assegno sociale).
- Con due figli, si riduce ulteriormente a 1.389 euro al mese (2,6 volte l’assegno sociale).
5. Divieto di cumulo con altri redditi per chi va in pensione anticipata
Un aspetto importante da considerare per chi sceglie la pensione anticipata è il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro.
- Non puoi lavorare come dipendente o autonomo: chi va in pensione anticipata non può svolgere attività lavorative regolari.
- Eccezione per il lavoro occasionale: è consentito solo il lavoro occasionale, ma con un limite massimo di 5.000 euro lordi annui.
Questa regola vuole evitare che chi accede alla pensione anticipata possa continuare a generare redditi regolari, garantendo così che il sistema previdenziale mantenga un equilibrio economico. Prima di scegliere questa opzione, valuta attentamente le implicazioni sul tuo reddito complessivo.
6. Clausole di sicurezza e futuri cambiamenti
Dal 2030, i requisiti per la pensione anticipata diventeranno più stringenti:
- I contributi richiesti aumenteranno a 30 anni.
- La soglia minima salirà a 1.710 euro al mese (3,2 volte l’assegno sociale).
La riforma include inoltre clausole di sicurezza per evitare costi eccessivi per lo Stato. Queste potrebbero comportare:
- Un aumento ulteriore dei requisiti contributivi o della soglia minima.
- Eventuali posticipazioni della pensione anticipata.
Se hai intenzione di andare in pensione anticipata, ti consigliamo di inoltrare la richiesta entro i prossimi 5 anni per evitare di rientrare nelle clausole più restrittive previste dal 2030.
7. Pensione di vecchiaia a 67 anni: cosa cambia?
Le nuove regole introdotte dalla riforma non si limitano al pensionamento anticipato, ma interessano anche la pensione di vecchiaia, accessibile a partire da 67 anni. Per chi è nel regime contributivo puro, sarà possibile utilizzare la rendita della pensione integrativa per raggiungere la soglia minima dell’assegno sociale e accedere alla pensione.
Come funziona?
Requisiti minimi:
- 67 anni di età.
- Almeno 20 anni di contributi versati.
- Importo minimo della pensione: deve essere pari almeno a 534,41 euro al mese (l’importo dell’assegno sociale nel 2024).
Se la pensione obbligatoria INPS non raggiunge questa soglia, sarà possibile integrare l’importo con la rendita maturata nella pensione complementare.
Esempio pratico:
Se la pensione INPS è di 500 euro al mese, è possibile utilizzare 50 euro dalla rendita del fondo pensione per raggiungere i 534,41 euro richiesti e andare in pensione a 67 anni.
Questa possibilità offre un’importante opportunità per chi ha carriere lavorative discontinue o stipendi bassi, garantendo un minimo di sicurezza economica.
8. Aumento delle pensioni minime per gli over 70
Dal 2025, le pensioni minime per gli over 70 in difficoltà economica saranno aumentate di 8 euro al mese, e verrà leggermente innalzato il reddito massimo per ottenere questi benefici.
9. Novità per i giovani lavoratori: contributi extra per una maggiore sicurezza pensionistica
La riforma include importanti novità per i giovani lavoratori assunti dal 2025, offrendo strumenti per migliorare le loro pensioni future.
Contributi extra volontari
I neoassunti potranno scegliere di aumentare volontariamente la loro contribuzione previdenziale fino a un massimo del 2% in più rispetto alla contribuzione standard.
- Esempio per i dipendenti: l’attuale aliquota contributiva del 9,19% potrà salire fino all’11,19%.
- Questo contributo extra sarà deducibile al 50% dalle tasse, rendendolo meno oneroso per chi decide di aderire.
L’obiettivo è incentivare i giovani a versare di più durante la carriera lavorativa, così da costruire una pensione più elevata nel lungo termine, anche a fronte di carriere meno lineari o stipendi iniziali bassi.
In sintesi: cosa fare per andare in pensione a 64 Anni?
- Verifica i tuoi requisiti:
- Età (64 anni).
- Anni di contributi (almeno 25).
- Importo minimo della pensione (1.603,23 euro al mese).
- Calcola la tua pensione:
- Accedi al portale INPS per controllare la tua posizione contributiva.
- Consulta il tuo fondo pensione per verificare la rendita maturata.
- Richiedi supporto:
- Rivolgiti a un patronato o al tuo fondo pensione per avere assistenza nel calcolo e nella domanda.
- Presenta la domanda:
- Utilizza il portale INPS per inoltrare la richiesta di pensionamento anticipato.
Andare in pensione anticipata a 64 anni sarà possibile per chi ha maturato almeno 25 anni di contributi e utilizza la pensione integrativa per colmare eventuali carenze. Questa misura offre maggiore flessibilità, ma richiede una pianificazione attenta e una conoscenza delle regole.
Consulta subito il tuo estratto contributivo e prepara la tua strategia per il pensionamento!
Fonti utili:
- Portale INPS: www.inps.it
- Fondi pensione e consulenti previdenziali per assistenza.