Riunione Fed Giugno 2023: i tassi rimangono fermi. Cos’è successo?

Riunione Fed, giugno 2023: tassi fermi, ma non è tutto

Le previsioni degli esperti sulla riunione Fed del 13 e 14 giugno 2023 si sono avverate. Ecco quello che è successo durante il meeting

La riunione Fed di giugno ha confermato le previsioni degli esperti, orientate verso una pausa dei rialzi dei tassi di interesse. Dall’anno scorso la Banca Centrale degli Stati Uniti ha alzato il costo del denaro10 volte (un ritmo così serrato non si vedeva dagli anni ‘80) con l’obiettivo di riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%. 

Ieri con la decisione del FOMC, il comitato esecutivo della Fed, si è interrotta l’escalation che da 15 mesi ha visto un aumento dopo l’altro. Ecco cos’è successo durante la riunione Fed di giugno, non solo in termini di tassi di interesse, ma anche di previsioni su crescita e inflazione e l’attesissimo grafico Dot Plot

Riunione Fed giugno 2023: pausa sui tassi di interesse confermata

La maggior parte degli esperti che hanno avanzato le loro previsioni sulla riunione Fed di giugno e sui tassi di interesse, era convinta che la Banca Centrale questo mese avrebbe fatto una pausa. Per il CME FedWatch Tool, la Federal Reserve avrebbe sospeso i rialzi con una probabilità del 70% e così è stato. I tassi rimangono quindi nella fascia 5%-5,25%

Con voto unanime, la Banca Centrale ha deciso di non modificare il costo del denaro specificando però che si tratta solo di uno stop temporaneo e preannunciando due nuovi rialzi entro fine anno

Quello che è successo durante la riunione Fed di giugno ha a che fare principalmente con il rallentamento dell’inflazione a maggio. In concomitanza con il meeting sono stati resi noti i dati sul carovita calcolato con l’indice dei prezzi al consumo: l’inflazione negli Stati Uniti a maggio è scesa al 4% (il dato più basso da marzo 2021). 

Alla luce dell’esito della riunione Fed di giugno la previsione più accurata è stata quella di Jim Caron di Morgan Stanley. Secondo l’economista ci vuole tempo affinché l’effetto dei rialzi abbia un impatto sull’economia e il livello del 5% è sufficiente per riportare l’inflazione ai livelli target. Quella della Fed sembra infatti una “pausa di riflessione” per dare più tempo alla politica monetaria attuata negli ultimi mesi di rendersi effettiva. E verificare se la strada intrapresa è quella giusta. 

Nel comunicato del FOMC si può leggere che “gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica continua a crescere a un ritmo modesto” e che “l’inflazione rimane elevata. Il sistema bancario statunitense è solido e resiliente. È probabile che condizioni di credito più restrittive per famiglie e imprese pesino sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. La portata di questi effetti rimane incerta. Il Comitato resta molto attento ai rischi di inflazione”

Riunione Fed giugno 2023: l’aggiornamento del grafico Dot Plot

I membri del FOMC hanno indicato le loro aspettative sui tassi futuri aggiornando il grafico Dot Plot. I punti si sono spostati decisamente verso l’alto, la previsione sui tassi di interesse è quella del 5,6% entro la fine del 2023. Questo conferma che la pausa della Fed per giugno 2023 non è definitiva: supponendo che nei prossimi mesi la Banca Centrale si muova con un aumento di un quarto di punto percentuale alla volta, dovrebbero verificarsi due nuovi rialzi. Secondo Bank America questi saranno a luglio e a settembre. La prossima riunione Fed è prevista da calendario per il 25 e 26 luglio.

La pausa della Fed e le reazioni della borsa

Nonostante la pausa e quindi un ammorbidimento della politica monetaria, la reazione iniziale dei mercati è stata negativa, gli investitori si sono concentrati sulle proiezioni della Banca Centrale per il resto dell’anno e quindi sui prossimi rialzi dei tassi di interesse. Lo S&P 500 ha guadagnato poco, salendo dello 0,08% e chiudendo a 4.372,59. Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,39% chiudendo a 13.626,48, sostenuto dai guadagni di Nvidia e AMD.

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Crescita economica e inflazione

Cosa è successo alla riunione Fed di giugno sul fronte crescita economica e inflazione? Gli economisti della Banca Centrale hanno presentato anche gli ultimi dati su crescita e inflazione degli Stati Uniti.

Per il PIL l’aspettativa per il 2023 è al rialzo con un +1% rispetto alla stima dello 0,4% di marzo. L’ottimismo si è riscontrato anche per il tasso di disoccupazione che dovrebbe attestarsi al 4,1% contro il 4,5% previsto sempre a marzo. 

I funzionari hanno alzato la proiezione collettiva al 3,9% per l’inflazione core (che esclude acqua ed energia), in precedenza la stima era del 3,6%. 

Il meeting si è concluso il giorno prima di un altro attesissimo evento, quello sulla politica monetaria della BCE. Se quello che è successo durante la riunione Fed di giugno si può interpretare come un segnale ottimista, le previsioni per la Banca Centrale Europea ipotizzano nuove misure per combattere l’inflazione. 

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Riunione Fed Maggio 2023: cos’è successo? Nuovi rialzi ma forse è l’ultima volta

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Nuovo aumento dei tassi di interesse durante la riunione Fed di maggio. Cosa aspettarsi ora? Sarà l’ultima volta?

Le previsioni sul nuovo aumento dei tassi di interesse durante la riunione Fed, svolta da calendario per il 2 e 3 maggio 2023, si sono avverate. Nonostante il rialzo dei tassi di di 25 punti base deciso lo scorso marzo, la situazione economica degli Stati Uniti è ancora incerta. L’inflazione rimane alta (anche se in calo) e la crisi bancaria, con il fallimento di First Republic Bank degli ultimi giorni, non è ancora rientrata. Ecco cos’è successo durante la riunione Fed di maggio.

Riunione Fed maggio 2023: aumento dei tassi di interesse confermato

Durante la riunione del 2 e il 3 maggio 2023, la Fed ovvero la Banca Centrale degli Stati Uniti, si è espressa sui tassi di interesse decidendo un aumento di 25 punti base. Ora i tassi della Banca Centrale degli Stati Uniti si trovano nella fascia tra il 5% e il 5,25%. La politica monetaria hawkish di Powell non dà segni di cedimento, del resto nell’ultimo report pubblicato il 12 aprile 2023 l’istituto ha spiegato che “per quanto riguarda le prospettive di politica monetaria, le misure delle aspettative di mercato suggeriscono che il tasso sui federal funds raggiungerà un picco nel maggio 2023” per poi abbassarsi nei mesi successivi.  

In altre parole, era stata la stessa Fed a prevedere un nuovo possibile aumento dei tassi di interesse per la riunione di maggio 2023. Favorevole a nuovi aumenti  anche Loretta Mester, funzionaria della Fed di Cleveland, secondo la quale tutti i responsabili politici dovrebbero spingere i tassi di interesse ben oltre al 5% per quest’anno. I dati positivi sull’inflazione tra febbraio e marzo, un aumento solo dello 0,1%, non sono serviti ad ammorbidire i funzionari del FOMC che si sono espressi all’unanimità

Questa è la decima volta consecutiva che la Banca Centrale USA alza i tassi di interesse ma forse Powell ha in mente una pausa. Dopo quello che è successo durante la riunione Fed di maggio, secondo alcune interpretazioni del comunicato ufficiale messo a confronto con quello dello scorso marzo, questo aumento potrebbe essere l’ultimo. Infatti non viene già anticipata la possibilità di nuovi rialzi

Le decisioni della Federal Reserve sulla politica monetaria hanno un impatto sia sui mercati tradizionali, sia su quelli della nuova finanza digitale. In occasione di questi meeting i prezzi delle criptovalute possono variare e creare delle opportunità.

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Riunione Fed, cosa è successo oltre ai tassi di interesse 

Durante la riunione Fed di maggio, gli economisti hanno condiviso anche i dati su crescita, inflazione e mercato del lavoro. Come anticipato, lo stato del caro vita di marzo per gli Stati Uniti è risultato migliore delle aspettative. Il CPI, ovvero l’indice dei prezzi al consumo utilizzato per calcolare l’inflazione, si è attestato allo 0,1%. E i mercati, compreso quello delle criptovalute, hanno reagito bene: subito dopo la notizia Ethereum ha registrato un +6,42% e Bitcoin un +0,25%. 

Il mercato del lavoro rimane forte, “l’aumento dei posti di lavoro è stato robusto” arrivando a +296.000 (a marzo erano 142.000). L’inflazione rimane al 5%, ben al di sopra dell’obiettivo della Banca Centrale, Powell ha dichiarato ai giornalisti che: “l’inflazione si è moderata un po’ dalla metà dello scorso anno, tuttavia le pressioni inflazionistiche continuano ad essere elevate e il processo per riportare l’inflazione al 2% è ancora lungo”. L’indice ISM sui servizi è di 51,9 ad aprile (dato precedente: 51,2). 

Considerando il suo ultimo report, la Banca Centrale si aspetta che l’inflazione scenderà al 2,8% nel 2023. E che alla fine dell’anno inizierà una lieve recessione che sarà recuperata nel giro di due anni. Inoltre il PIL rimarrà sotto le stime anche per il 2024, mentre la disoccupazione aumenterà all’inizio dell’anno prossimo. Non ci resta che scoprire se le aspettative verranno confermate. 


Quello che è successo durante l’ultima riunione Fed di maggio non è stato un fulmine a ciel sereno. Il rialzo dei tassi di interesse era stato previsto dalla maggior parte degli esperti e la Banca Centrale ha agito senza sorprese. Cosa succederà ora? L’emergenza bancaria rientrerà? I mercati inizialmente hanno reagito bene, incoraggiati dalla comunicazione più morbida ma la preoccupazione rimane e gli indici sono presto scesi.

Intanto oggi pomeriggio aspettiamo la conferenza stampa della BCE e vedremo se anche per l’Eurozona le previsioni restrittive saranno confermate come accaduto in sede di riunione Fed.

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Cos’è la Fed: le cose da sapere sulla più importante istituzione finanziaria USA

Cos’è la Fed? Significato, importanza e cose da sapere

Che cos’è la Fed, qual è il significato del termine e perché è così importante? 

Che cos’è la Fed e qual è il significato del termine? Domande che spesso tornano a galla fra i meno esperti di politica monetaria, soprattutto in alcuni periodi dell’anno. L’acronimo Fed sta per “Federal Reserve System”. La Federal Reserve è uno dei pilastri su cui si regge l’economia americana e le decisioni che prende hanno un impatto significativo sull’economia mondiale. Vediamo dunque nel dettaglio che cos’è la Fed, qual è il significato del termine, di cosa si occupa, come è strutturata e perché è importante.

Che cos’è la Fed: significato e compiti principali

La Federal Reserve è l’istituzione monetaria più importante degli Stati Uniti d’America e ha il dovere di regolare il sistema bancario e finanziario del paese. È la Banca Centrale degli USA e il suo ruolo è simile a quello della Banca Centrale Europea nell’Eurozona. È stata fondata nel 1914 ed il suo obiettivo principale è garantire la stabilità dei prezzi e favorire la crescita economica. Il suo presidente è Jerome Powell, in carica dal 2018 e già membro del consiglio dei governatori della Banca Centrale degli USA dal 2012. 

Per comprendere a pieno che cos’è la Fed è necessario capire quali sono i suoi compiti principali. Questa istituzione si occupa innanzitutto di regolamentare il settore finanziario americano: vigila sulle banche garantendone la sicurezza, l’efficienza e la stabilità. La Fed è responsabile anche di emettere il dollaro e di distribuirlo nel sistema bancario del paese. In questo modo essa aumenta o diminuisce la quantità di denaro in circolazione e quindi agisce sul potere d’acquisto delle imprese e dei cittadini. 

Attraverso il suo comitato operativo, il FOMC (Federal Open Market Committee), attua le politiche monetarie degli Stati Uniti. Ad esempio decide se aumentare o diminuire i tassi di interesse e se attuare politiche espansive o hawkish (di quantitative easing o quantitative tightening). Infine tiene sotto controllo i mercati finanziari del paese e interviene, se necessario, per contrastare l’instabilità e scongiurare le crisi economiche.

Com’è strutturata la FED?

Ora che sappiamo che cos’è la Fed e il suo significato vediamo come è strutturata. La Banca Centrale degli Stati Uniti d’America è formata da tre organi:

  • Il consiglio dei governatori della Fed (Board of Governors):

composto da sette membri nominati dal Presidente degli Stati Uniti e vagliati dal Senato. Quest’organo definisce la politica monetaria degli Stati Uniti e ne supervisiona anche l’attuazione . Inoltre il consiglio dei governatori vigila sulle banche e gli istituti finanziari statunitensi.

  • Le banche federali regionali (Regional Federal Reserve Banks):

dodici istituti di credito situati in diversi distretti geografici degli Stati Uniti che  guidano le banche private, distribuiscono i contanti, e supportano gli istituti di credito del territorio.

  • Il Federal Open Market Committee (FOMC)

Cos’è il FOMC, il comitato più importante della Federal Reserve

Per rispondere alla domanda “che cos’è la Fed” bisogna analizzare il FOMC ovvero l’ente operativo della Federal Reserve. Quando senti parlare degli “incontri o riunioni della Fed” è in realtà questa commissione che si riunisce. Il FOMC è responsabile di stabilire la politica monetaria degli Stati Uniti, in particolare si esprime sull’innalzamento o l’abbassamento dei tassi di interesse e sulle politiche di mercato aperto, decide infatti se acquistare o vendere i titoli di Stato degli USA. Il comitato è composto dai sette membri del Board of Governors e dai dodici presidenti delle Federal Reserve Banks

Durante una riunione del FOMC, che avviene generalmente, ogni sei settimane (a questo link il calendario per il 2023), ogni membro del comitato esprime la propria opinione sulle condizioni economiche degli Stati Uniti e sulle politiche monetaria da attuare. Questa discussione avviene in modo formale, con i membri che si alternano per parlare. Una volta terminato il dibattito, i membri del FOMC votano tra le proposte dei membri selezionate dal presidente della Fed. Una volta che i voti sono stati espressi, la decisione viene presa sulla base della maggioranza semplice (numero di voti superiore alla metà del totale dei votanti) e viene comunicata ai cittadini attraverso un comunicato stampa. 

In alcuni di questi incontri viene anche presentato il Dot Pot, la rappresentazione grafica delle previsioni sui tassi di interesse dei membri del FOMC. Questo prospetto è di solito molto atteso, perché mostra le previsioni anonime (di breve medio e lungo periodo) di ogni membro sui tassi di interesse, molto importanti in un periodo storico come quello che stiamo vivendo caratterizzato da una forte inflazione che le politiche monetarie  tentano di contrastare.


Sapere che cos’è la Fed, il suo significato, di che cosa si occupa e quando si riunisce il suo comitato principale (il FOMC) è importante dato che le sue decisioni influenzano l’economia globale e di conseguenza il potere d’acquisto di tutti.

Riunione Fed Marzo 2023: cosa è successo oltre al rialzo dei tassi?

FED

Powell sceglie la stabilità dei prezzi, la riunione Fed di Marzo ha portato un nuovo aumento dei tassi di interesse. Cosa è successo?

Durante la riunione Fed di Marzo in calendario martedì e mercoledì sono state prese delle scelte difficili. Nonostante il sistema bancario e finanziario statunitense si trovi in una situazione delicata dopo la crisi di SVB, Signature e Silvergate, la Banca Centrale ha deciso comunque di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base, ovvero di un quarto di punto percentuale. 

Riunione Fed Marzo 2023: nuovo aumento dei tassi di interesse 

Durante la riunione Fed del 21 e 22 Marzo è arrivato l’atteso rialzo di 25 punti base dei tassi di interesse. Il tasso di riferimento federale ora si trova tra il 4,75% e il 5%. Questo incremento è stato il nono consecutivo, ed è il più alto dal 2006. La Federal Reserve continua quindi la sua politica monetaria hawkish, che a molti ricorda quella attuata negli anni ‘80 per combattere l’inflazione

Powell ha riconosciuto che nonostante i recenti avvenimenti nel sistema bancario porteranno a un inasprimento delle condizioni di credito, il taglio dei tassi di interesse non rientra nella politica del FOMC per il 2023. Insomma non sono previste pause per i rialzi. 

In altre parole, in sede di riunione la Fed ha scelto di rimanere focalizzata sulla stabilità dei prezzi, continuando a far salire i tassi di interesse e tenendo conto del rischio di ulteriori difficoltà per gli istituiti bancari. La Federal Reserve comunque ha istituito un fondo per la liquidità garantendo di risarcire i depositanti delle banche fallite in questo periodo. Powell si è dimostrato fiducioso sulla solidità delle banche degli Stati Uniti

Questa decisione è stata giustificata così: “i recenti sviluppi potrebbero determinare un inasprimento delle condizioni di credito per le famiglie e le imprese e pesare sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. L’entità di questi effetti è incerta. Il Comitato rimane molto attento ai rischi di inflazione”. 

Nonostante tutto, infatti, la principale sfida della Federal Reserve rimane la lotta all’inflazione per mantenerla al 2%

Durante la riunione Fed di Marzo è stato anche reso noto il grafico Dot Plot, che mostra le posizioni dei singoli membri del FOMC sul futuro dei tassi di interesse sul breve, medio e lungo termine. 

Le proiezioni indicano un picco del 5,1%, lo stesso indicato lo scorso Dicembre. Questo ci dice che la maggior parte dei funzionari (7 su 18) si aspetta per il futuro ulteriori aumenti dei tassi di interesse. 

Riunione Fed Marzo 2023: focus su crescita, inflazione e disoccupazione

Oltre alla decisione sui tassi di interesse, i funzionari della Fed nella riunione di marzo hanno aggiornato anche le loro proiezioni sull’economia statunitense. Sono state aumentate leggermente le aspettative sull’inflazione, che per quest’anno ci si aspetta essere al 3,3%. A Dicembre questa previsione era del 3,1%. 

La view sul tasso di disoccupazione è stata abbassata al 4,5%, mentre le prospettive per il PIL sono scese allo 0,4%.

L’indice dei prezzi delle spese per i consumi personali, uno degli indicatori di inflazione preferiti dalla Fed, è aumentato dello 0,6% rispetto a Gennaio ed è cresciuto del 5,4% rispetto a un anno fa se si escludono gli alimenti e l’energia.

A una settimana di distanza dal rialzo dei tassi di interessi della BCE, è arrivato anche quello della Banca Centrale degli Stati Uniti. La riunione della Fed di Marzo 2023 porterà caos nei mercati finanziari? Di sicuro l’aumento dei tassi di interesse ha delle conseguenze non solo per le banche ma anche per i consumatori.