Ethereum Cancun: tutto quello che devi sapere sul prossimo aggiornamento

Ethereum Cancun, cos’è? Le cose da sapere sull’aggiornamento

Che cos’è Cancun, l’aggiornamento di Ethereum e quando arriverà? Scopri tutto in questo articolo!

Cos’è Ethereum Cancun, il prossimo aggiornamento della blockchain in arrivo all’inizio del 2024 recentemente soprannominato Dencun (Denab + Cancun)? Il network creato da Vitalik Buterin non smette mai di rinnovarsi, e nei primi mesi del prossimo anno rilascerà una nuova pietra miliare del suo sviluppo. Il 17 gennaio l’update sarà pubblicato sulla testnet Goerli, il 30 su Sepolia e il 7 febbraio su Holesky.

Quali sono gli obiettivi principali del pacchetto di update? Incrementare la scalabilità, la sicurezza e l’usabilità della blockchain di Ethereum. Ecco tutto quello che devi sapere sull’aggiornamento Cancun.

Ethereum Cancun: cos’è?

Le cose da sapere sull’aggiornamento di Ethereum Cancun sono tante. Innanzitutto, come spesso accade quando la blockchain creata da Vitalik Buterin si aggiorna, non lo fa su un solo fronte. L’update racchiude un grande numero di innovazioni, alcune di esse potrebbero avere un forte impatto sul network.

Tra tutte le proposte di miglioramento presenti all’interno dell’aggiornamento le principali sono due. Le altre, sicuramente importanti, sono però molto tecniche e difficili da comprendere per chi non è uno sviluppatore. 

Le risposte alla domanda che cos’è Ethereum Cancun riguardano principalmente la EIP-4844 che prende il complesso nome di Proto-Danksharding e l’eliminazione della funzione “self destruct” degli smart contract. 

Che cos’è il Proto-Danksharding?

La prima cosa da sapere sull’aggiornamento di Ethereum, è che il Proto-Danksharding fa parte di “The Surge”, un “pacchetto” che racchiude tutte le iniziative del network volte ad incrementare la scalabilità. La EIP-4844 introdurrà un nuovo tipo di transazione, denominata dal team di sviluppo “blob-carrying transaction”, che ottimizzerà lo spazio occupato da queste ultime sugli Optimistic e sugli Zero-Knowledge rollup. L’introduzione dell’EIP-4844 dovrebbe rendere i Layer 2 di Ethereum più veloci. Secondo gli sviluppatori le transazioni sui rollup diventeranno fino a 100 volte più rapide.

Il team di sviluppo punta tutto sui Layer 2! Puoi considerare di dedicare una parte del tuo portafoglio crypto a queste soluzioni di scalabilità, le più famose ed utilizzate sono Optimism (OP) e Arbitrum (ARB).

Scopri i Layer 2 di Ethereum su Young Platform

La funzione self destruct e i nodi stateless

L’ultima delle cose da sapere sull’aggiornamento di Ethereum Cancun fa parte del “pacchetto” The Purge, che racchiude le iniziative intraprese per rendere la blockchain più leggera. Per raggiungere questo scopo verrà eliminata la funzione “self destruct”, che provoca l’autodistruzione degli smart contract. 

In questo modo Ethereum incentiverà la nascita dei nodi stateless (senza stato), client che verificheranno la legittimità delle transazioni senza possedere tutto lo storico della blockchain

Lo stato (in inglese “state”) di una blockchain è una sorta di screenshot che racchiude tutte le informazioni del network in un dato istante. Ad esempio il bilancio delle crypto possedute da ogni address e la condizione di ogni smart contract

Grazie ai client stateless gestire un nodo potrebbe diventare più semplice! Se questo succederà Ethereum diventerà ancora più decentralizzato, dato che sempre più persone potranno svolgere questa attività, oggi molto costosa per via della grande quantità di memoria necessaria. In ogni caso i nodi che racchiudono tutto lo storico della blockchain continueranno ad esistere, i cosiddetti archive node sono indispensabili per garantire la totale sicurezza della rete.


A questo punto, dovresti aver compreso che cos’è Ethereum Cancun: l’ennesimo aggiornamento del network che dovrebbe renderlo più veloce e leggero.

Ethereum riparte grazie agli ETF

ETF: in arrivo anche su Ethereum dopo BTC?

Dopo l’approvazione degli ETF su Bitcoin, Bloomberg si aspetta l’arrivo di quelli su Ethereum. Come ha reagito il mercato?

Sono giorni di festa per tutti gli appassionati del mondo crypto caratterizzati da tante notizie positive. Dopo l’approvazione degli ETF su Bitcoin, avvenuta ieri in serata, ora in molti si aspettano quelli su Ethereum. Forse è per questo motivo che il suo prezzo è esploso nelle ultime ore. 

Cosa accadrà nei prossimi giorni? Gli ETF spot su Ethereum previsti per maggio arriveranno davvero? Scopri tutte le ultime news sul tema in questo articolo!

ETF Ethereum: arriveranno a breve?

Secondo Eric Balchunas, uno dei più grandi esperti al mondo di ETF, gli ETF su Ethereum arriveranno con il 70% delle probabilità. Forse è questo il motivo per il quale l’annuncio della SEC ha, inizialmente, influito positivamente più sul prezzo di Ethereum che su quello di BTC. Probabilmente la crypto più capitalizzata del mercato aveva, in parte, già prezzato l’evento, anche se nelle ultime ore sta registrando un + 9% rispetto a ieri

In ogni caso la visione a lungo termine per tutto il mercato è ottimista, il bear market si è ufficialmente concluso e i grandi fondi di investimento sono pronti ad immettere nel mercato ingenti quantità di denaro per offrire i loro strumenti finanziari “nuovi di zecca”.

La prima scadenza utile per gli ETF su Ethereum, che potrebbe regalare al mondo crypto un’altra vittoria, è quella del 23 maggio. Vedremo se la SEC, e il suo presidente Gary Gensler, metteranno da parte le riserve nei confronti della crypto creata da Vitalik Buterin.

Compra ETH!

L’impatto sui grafici dell’approvazione degli ETF

Chi si aspettava un movimento di prezzo impetuoso subito dopo l’approvazione degli ETF potrebbe essere rimasto deluso, il valore di Bitcoin nelle ore immediatamente successive all’annuncio è restato nel range compreso tra i 44.500$ e i 47.000$. Probabilmente perché tutto il mondo si aspettava una risposta affermativa da parte della SEC. Dopo che è iniziato il trading sugli ETF, che in pochi minuti ha registrato più di 2 miliardi di volumi, la situazione è cambiata. Bitcoin è arrivato a sfiorare i 49.000$ e ora sembra intenzionato a raggiungere l’importantissimo livello dei 50.000$.

Il rally di Ethereum è, però, iniziato prima. Probabilmente è merito dalle parole dell’analista di Bloomberg Eric Balchunas e di altri commentatori sul tema degli ETF su Ethereum. La crypto ha distrutto il supporto dei 2.400$ e ha raggiunto, nella notte, quota 2.600$.

L’attuale scenario in cui si colloca la price action di Bitcoin potrebbe migliorare ulteriormente grazie all’ingresso dei fondi di investimento. Secondo le stime di Chartered Bank, BlackRock, VanEck e Microstrategy, dai 40 ai 100 miliardi nei prossimi 4 anni

Il fatto che il prezzo Bitcoin non abbia reagito in modo super esplosivo all’annuncio dell’approvazione può essere anche un’opportunità per i retailer, soprattutto per quelli dotati di una strategia per proteggersi dalla volatilità. La nostra si chiama acquisto ricorrente, e prevede piccoli acquisti da effettuare regolarmente nel tempo; provala nella sezione Salvadanaio della nostra app!

Accedi all’app!

Manca ancora una domanda a cui rispondere: quando è iniziato ufficialmente il trading degli ETF? Questi strumenti finanziari sono disponibili su tre diverse borse: Il New York Stock Exchange (NYSE), il NASDAQ e il Chicago Board Options Exchange (CBOE)

Il trading su quello più famoso, l’iShares Bitcoin Trust di BlackRock listato sul NASDAQ è iniziato poche ore fa, mentre per quanto riguarda il Galaxy Bitcoin ETF di Invesco, disponibile sul CBOE era già possibile impostare ordini di acquisto da ieri sera. Il contatore dei volumi generati da questi strumenti finanziari è impazzito, al momento della scrittura sono già stati scambiati più di 2 miliardi di dollari in EFT spot su Bitcoin
Queste sono tutte le ultime notizie più importanti a tema ETF su Ethereum e su Bitcoin, continua a seguire il nostro blog per non perderti nessun aggiornamento.


Che cosa sono e come funzionano, davvero, i Layer 2 di Ethereum?

Blockchain Layer 2: cosa sono e come funzionano?

Il termine Layer 2 si riferisce a tutte quelle reti costruite al di sopra di una blockchain che la migliorano in termini di scalabilità, ovvero la capacità di processare numero di transazioni più alto e ad un costo minore.

Tuttavia, rispondere in questo modo alla domanda: che cosa sono i layer 2 e come funzionano è riduttivo. Esploriamo come queste soluzioni affrontano il trilemma della scalabilità, le varie tipologie di reti “di secondo livello” e il loro funzionamento.

Sull’exchange di Young Platform è presente il salvadanaio tematico Layer 2, un wallet creato appositamente per mettere da parte le crypto di queste blockchain altamente scalabili senza soffrire la volatilità del mercato.

Scopri di più


Layer 2: le caratteristiche principali

I Layer 2 sono network che si appoggiano alle reti esistenti per migliorarne le prestazioni. Non sono però reti completamente esterne, dato che sfruttano la blockchain che sta alla base dell’infrastruttura per la sicurezza. All’atto pratico ciò significa che i dati delle transazioni, gli address e gli smart contract devono essere verificati e confermati dalla rete principale e quindi dal suo algoritmo di consenso e dai suoi nodi validatori.

Questa ultima caratteristica distingue i Layer 2 dalle sidechain che, seppur siano costruite sull’infrastruttura di una rete di primo livello, possiedono i propri nodi validatori e il proprio meccanismo di consenso. Un esempio di sidechain è Polygon, la “casa” del token MATIC, una rete parallela e interconnessa ad Ethereum.

Come funzionano i Layer 2

Dopo aver scoperto le caratteristiche fondamentali di queste reti possiamo scendere più nel dettaglio e capire come funzionano nel concreto i Layer 2. Nonostante sembri un argomento complesso è, in realtà, abbastanza semplice. Le loro infrastrutture sono composte “soltanto” da una rete che elabora le transazioni e da uno smart contract che dialoga con il network sottostante. Questo “contratto intelligente” si occupa di risolvere eventuali anomalie e di registrare le informazioni verificate (lo stato della blockchain) sulla rete di base.

I Layer 2 sono un luogo virtuale in cui è possibile processare transazioni molto velocemente, anche se la modalità in cui questo risultato viene raggiunto può variare dal tipo di rete. In generale però tutti funzionano grazie a delle prove crittografiche che le due reti si scambiano.

Negli ultimi giorni stiamo assistendo alla crescita di Arbitrum (ARB), il Layer 2 di Ethereum ad oggi più utilizzato. La crypto, negli scorsi mesi, ha perso terreno rispetto ad altre, in particolare i Layer 1 come Solana (SOL) e Avalanche (AVAX) ma sembra aver iniziato la sua rimonta, nonstante il ribasso generale dei prezzi.

Compra Arbitrum

Blockchain Layer 2: le tipologie più diffuse

Le principali tipologie di reti Layer 2 ad oggi in circolazione sono tre: i Payment Channel e i Rollup che a loro volta si dividono in Zero Knowledge e Optimistic. Ecco il loro funzionamento.

Questo articolo è stato inserito all’interno dell’edizione di gennaio del Journal dei nostri amici di Crypto Entity Crew.

I Rollup

I Rollup, sia quelli Optimistic che quelli Zero-Knowledge, consentono di incrementare il numero di transazioni al secondo e abbattere i costi del gas, prevalentemente grazie all’esecuzione degli smart contract al di fuori della rete principale. Queste vengono inviate e verificate sul Layer-1 in lotti o “batches” in modi diversi a seconda del tipo. In questo modo il costo delle gas fees viene distribuito e ogni utente ne paga soltanto una frazione.

Un’altra peculiarità fondamentale dei Layer 2 è la capacità di eseguire le transazioni off-chain, al di fuori del network principale. Ciò significa che la blockchain di Ethereum viene “interpellata” soltanto per verificare l’attività e memorizzare i dati grezzi. Questo si traduce in meno lavoro e memoria necessari e quindi in una riduzione dei costi totali per transazione.

La differenza tra i due tipi di rollup ad oggi esistenti riguarda le prove o proof. Ovvero in che modo viene provata la validità delle transazioni eseguite sul Layer 2. Questo concetto è fondamentale affinché la blockchain accessoria sia altrettanto sicura di quella su cui è costruita. Le prove crittografiche, come quelle utilizzate nei tribunali per condannare o scagionare un imputato, devono fornire garanzie oggettive e verificabili.

Optimistic Rollup

Questa tecnologia, come si evince dal nome, assume a priori che tutte le transazioni avvenute su blockchain siano valide. La correttezza è quindi verificata a posteriori e solo su richiesta. Le richieste, secondo lo schema anti-frode più classico, prevedono un periodo di tempo massimo entro il quale i nodi del layer 2 possono contestare una transazione, attraverso l’invio di una prova (fraud proof) allo smart contract. Se questo avviene si eseguono off-chain tutte quelle contenute nel rollup e se l’anomalia si ripresenta viene segnalata allo smart contract della blockchain principale che procederà alle dovute modifiche.

In particolare, per spiegare meglio cosa sono e come funzionano gli Optimistic Rollup, la blockchain principale può risolvere la disputa in uno o più round, determinando oggettivamente chi ha ragione tra l’aggregatore che ha creato il blocco e il nodo challenger che ha generato la fraud proof. In caso di un solo round di verifica, sono richieste ulteriori informazioni al layer 2, così da poter processare una ad una le transazioni contenute nel rollup; questo richiede il pagamento di gas fee più elevate. 

In alternativa, i nodi contendenti possono “discutere” in più fasi, specificando al layer 1 la precisa informazione su cui sono in disaccordo. In caso di multi-round, infatti, si procede secondo un “protocollo di bisezione”: il rollup viene diviso in metà sempre più piccole, fino a che lo sfidante riconosce quella che contiene il possibile errore. Se fosse quest’ultimo a vincere la contesa, riceverebbe parte dello stake dell’aggregatore.

In ogni caso, gli utenti devono attendere la conclusione del “challenge period” prima di ritirare i fondi inviati al layer 1, anche se il rollup non riceve obiezioni. La sicurezza dell’intero sistema è difesa dalla possibilità di “critica” in questo periodo. La validità degli optimistic rollup, infatti, si basa sull’esistenza di almeno un nodo onesto: l’aggregatore o l’oppositore che fornisce la fraud proof

Zero Knowledge Rollup

Lo schema di verifica di questo tipo di rollup è invece più semplice. Le blockchain ZK sono una sorta di Layer 2 potenziate, i “supernodi” che la validano sono in grado di aggiungere una delle validity proof ai rollup, che dimostrano con certezza crittografica che tutti i cambiamenti di stato sono corretti. Questo consente di ridurre al minimo la quantità di informazioni immagazzinate su di essi, visto che una prova zero knowledge consente di dimostrare la correttezza di un’affermazione senza rivelare i dati che la compongono.

Infatti, il layer 1 si limita a verificare la validity proof e a cambiare la “root state” dello smart contract, così da riflettere i cambiamenti causati dal rollup. In confronto agli optimistic, quindi, gli zk rollup sono più “leggeri” e finalizzati istantaneamente, perché non hanno bisogno del challenge period; questo permette ai fondi di essere trasferiti su layer 1 e ritirati in brevissimo tempo. Inoltre, le prove zero knowledge possono essere ricorsive, in pratica una validity proof può verificarne altre.

Tuttavia, le validity proof sono di base già complesse da produrre, tanto da richiedere hardware specifici. Questo comporta un rischio di centralizzazione e censura ma, come per gli optimistic rollup, gli aggregatori disonesti sono puniti con lo slashing dei fondi. Inoltre, se un utente sospetta che le sue transazioni non siano state prese in carico, può verificarlo attraverso le Merkle root ed eventualmente inviarle in autonomia al contratto di rollup. 

Un’ultima caratteristica da considerare nell’affrontare cosa sono e come funzionano i rollup, è la loro compatibilità o equivalenza all’Ethereum Virtual Machine (EVM): in pratica, l’ambiente di programmazione di ETH, avente le sue funzioni e linguaggi specifici. I layer 2 EVM-compatible possono accogliere gli smart contract progettati per Ethereum, così da migliorare le loro performance attraverso i rollup. È più semplice sviluppare tecnologie optimistic EVM-compatible, come Optimism e Arbitrum, ma non mancano esempi zero knowledge, come la zkEVM di Polygon e ZKSync.

I canali di pagamento

Il secondo tipo di soluzione di scalabilità prende il nome di “payment channel”. Questo tipo di Layer 2 permette i trasferimenti off-chain attraverso il finanziamento preventivo di un canale. In parole semplici, due o più utenti creano un canale transazionale in cui bloccano preventivamente dei fondi e decidono, attraverso una firma crittografica, la quantità massima trasferibile.


Immaginiamo che Luca e Marta decidano di bloccare 10€ ciascuno all’interno di un canale di pagamento e che firmino una transazione che permette loro di utilizzare i fondi che hanno depositato come meglio credono. Da quel momento in poi potranno effettuare quante transazioni on-chain desiderano in modo pressoché istantaneo e, soprattutto, gratuito.

Questo perché le transazioni che avvengono nel canale non vengono pubblicate sulla blockchain principale fino a quando questo non viene chiuso. Il risultato? Luca e Marta devono cambiare lo stato del Layer 1 (e quindi pagare le commissioni) soltanto per aprire e per chiudere il canale di pagamento. Mentre questo è aperto invece possono essere effettuati milioni di trasferimenti a costo zero estremamente veloci. Questo sistema viene sfruttato, ad esempio, dal Lightning Network, il Layer 2 di Bitcoin più famoso.

Perchè i Layer 2 sono utili? Il trilemma della scalabilità

Fin dalla nascita della Blockchain, avvenuta nel 2008 con il lancio del network di Bitcoin, gli sviluppatori si sono interrogati su come superare i limiti di questa tecnologia, soprattutto in termini di scalabilità. In particolare l’elevato costo delle transazioni e i tempi di approvazione lunghi. 

Il famoso trilemma della scalabilità, teorizzato per la prima volta da Vitalik Buterin, evidenzia come le blockchain debbano sacrificare almeno una proprietà tra sicurezza, decentralizzazione e scalabilità. 

  • Scalabilità: Il numero di operazioni al secondo che un network può processare;
  • Sicurezza: le risorse necessarie per alterare il meccanismo di consenso;
  • Decentralizzazione: il numero di nodi che partecipano al network.

I Layer 2 vogliono essere proprio la soluzione a questo trilemma e fino ad ora sembra stiano riuscendo nel loro intento. Un esempio è Arbitrum, il Layer 2 di Ethereum più utilizzato, che ha scalato la classifica delle blockchain più utilizzate raggiungendo la quarta posizione. Impossibile dire cosa accadrà nei prossimi mesi: queste blockchain di “secondo livello” ruberanno la scena ai Layer 2 più famosi, come Solana e Avalanche, o queste diverse soluzioni conviveranno in armonia in un mondo multichain?

BlackRock proporrà un ETF spot su Ethereum?

ETF spot su Ethereum in arrivo?

BlackRock deposita la richiesta di approvazione di un EFT spot basato su Ethereum. La crypto, in seguito alla notizia, vola al di sopra dei 2.000$

BlackRock ha registrato la richiesta di approvazione per un ETF spot su Ethereum. Dopo le ultime indiscrezioni che danno per (quasi) certo l’arrivo dello strumento finanziario per quanto riguarda Bitcoin, oggi è arrivata una nuova svolta. Cosa potrà accadere nei prossimi giorni e come ha reagito il prezzo di Ethereum alla notizia? 

Vuoi prepararti alla possibile approvazione dell’ETF spot su Ethereum di BlackRock? Scarica l’app di Young Platform!

Scopri Young Platform

L’ETF spot su Ethereum di BlackRock

La notizia sull’ETF spot di Ethereum è stata pubblicata su X (ex twitter) da un utente noto con l’handle @SummersThings e prontamente confermata da Eric Balchunas. L’analista di Bloomberg ed esperto di ETF ha dichiarato che BlackRock sembra pronto a presentare una richiesta formale alla SEC anche per l’approvazione dello strumento finanziario per Ethereum.

BlackRock ha effettivamente registrato l’iShares Ethereum Trust in Delaware, seguendo lo stesso procedimento che ha adottato quest’estate per il suo ETF spot su Bitcoin. Anche se nessuno di questi strumenti è ancora stato approvato dalla SEC, il mercato sembra aspettarsi una svolta imminente. Il prezzo di Bitcoin oggi ha sfiorato quota 38.000$ ma come si è comportato quello di Ethereum?

L’impatto sul prezzo di Ethereum

Come ha influito la news sull’ETF spot su Ethereum sul prezzo della crypto? Il valore di ETH è esploso, passando in meno di un’ora, da 1.880$ a più di 2.000$. Il movimento, nel punto di massima estensione, ha permesso a ETH di registrare un + 9%, e potrebbe ancora non essersi concluso. La conquista più importante per Ethereum a livello di price action arriverebbe nel caso in cui la crypto confermerà la rottura della resistenza dei 2.000$. Questo livello chiave ha respinto ETH in tre diverse occasioni dall’inizio del bear market (maggio 2022). 

Nel frattempo, l’attività su Ethereum è incredibilmente cresciuta nelle ultime ore. Il dato da guardare per accorgersi della recente crescita dell’attività è il prezzo medio del gas impiegato per processare una transazione sul network. Il gwei, l’unità di misura utilizzata per misurare il costo della gas fee su Ethereum, è passato da 60 a più 160. Ricorda che è sempre rischioso agire basandosi sulle notizie di mercato. Se pensi che l’ETF spot su Ethereum verrà approvato e vuoi detenere qualche ETH puoi valutare di comprare utilizzando l’acquisto ricorrente, in questo modo la volatilità intaccherà in misura minore il valore del tuo portafoglio.


Cos’è ERC-721-C? Il nuovo standard di Ethereum per gli NFT spiegato

ERC-721-C: cos’è il nuovo standard Ethereum per NFT

Cos’è l’ERC-721-C? A cosa serve e come funziona? Tutto quello che devi sapere sul nuovo standard per NFT su Ethereum

Cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve? Il nuovissimo standard per Ethereum arriva per rispondere a un’esigenza precisa: trasferire i pagamenti delle royalty per i creatori di NFT sulla blockchain e non lasciarli in mano alle piattaforme. Questi nuovi token promettono agli artisti digitali un maggior controllo e una migliore personalizzazione delle loro collezioni. Anche se il mercato non è dei migliori, per il settore dei token non fungibili è tempo di innovazione. Forse è arrivata una soluzione alla tanto discussa questione sui “diritti d’autore” digitali. Ecco cos’è l’ERC-721-C!   

ERC-721-C: cos’è?

Per spiegare cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve, si può dire che sia un’estensione del classico ERC-721, lo standard di Ethereum per creare token non fungibili. È stato sviluppato da Limit Break per migliorare il modo in cui i creatori di NFT e gli artisti digitali controllano le royalty sulle loro opere. Al momento il nuovo standard è supportato su Polygon e ovviamente Ethereum. 

Il team di sviluppo ha indicato diverse piattaforme NFT in cui i token ERC-721-C potrebbero essere compatibili e tra queste ci sono OpenSea, Rarible, X2Y2. Tuttavia l’integrazione non sarà automatica ma dovrà essere esplicitamente avanzata dai marketplace. Limit Break ha dichiarato che se nessuna delle principali piattaforme NFT dovesse aggiungere il nuovo token, lancerà un proprio marketplace. 

A cosa serve l’ERC-721-C?

Completando il discorso su cos’è l’ERC-721-C, ricordiamo cosa si intende per royalty. Queste non sono altro che delle commissioni che vengono pagate agli artisti delle opere NFT per ogni vendita successiva alla creazione. Le royalty servono ai creator a generare entrate anche dopo la prima vendita. 

L’importo di queste commissioni non viene deciso dall’artista, sono le piattaforme di vendita di NFT che impongono le tariffe. Ad esempio Blur è un marketplace nato con l’intenzione di non imporre royalty per incrementare gli acquisti, ora ne richiede una minima dello 0,5%. 

Per riassumere cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve possiamo dire che permette di creare NFT che avvantaggiano i creator in virtù degli ideali della creator economy del Web3.  

ERC-721-C: come funziona il token

Ma come funzionano allora i token realizzati secondo questo standard? Innanzitutto specifichiamo che l’ERC-721-C è “opt-in” questo significa che anche NFT già esistenti possono usarlo, in questo caso spetta ai proprietari delle opere decidere se adottarlo o meno. 

In sostanza i token ERC-721-C hanno le royalty incorporate nello smart contract, questo rende le commissioni flessibili e programmabili. Ad esempio i creator potrebbero decidere di condividerle con i primi acquirenti per premiarli della fiducia; oppure di farle guadagnare solo a chi si occupa del minting gli NFT o stipulare dei veri e propri criteri per stabilire se e quando le commissioni andranno pagate. 

Infine dopo aver presentato cos’è l’ERC-721-C e a cosa serve, bisogna specificare che non si tratta ancora di uno standard ufficiale riconosciuto da Ethereum. La community NFT è entusiasta di questa innovazione per il settore e aspetta le prime applicazioni. 

Zero Knowledge: cos’è? Le principali tecnologie per migliorare Ethereum

Zero Knowledge: cos’è? Tutto sulla tecnologia che migliorerà Ethereum

Tutto sulla tecnologia Zero Knowledge: cos’è, come è usata nel mondo crypto e i principali progetti che la stanno utilizzando

Cos’è la Zero Knowledge (ZK)? Grazie alle sue potenzialità, negli ultimi mesi questa tecnologia è diventata l’ultima tendenza nel campo tech della blockchain. Viene impiegata per costruire l’infrastruttura delle criptovalute e di internet decentralizzato (Web3). Ma nel concreto cosa si intende per Zero Knowledge e cos’è davvero? Quali sono i principali progetti che hanno deciso di utilizzarla? 

Zero Knowledge: cos’è?  

Il termine “Zero Knowledge” indica innanzitutto un tipo di crittografia che si basa sulle “dimostrazioni a conoscenza zero” con cui due parti possono mettersi d’accordo sulla veridicità di un’affermazione senza rivelare informazioni sull’affermazione stessa. 

La Zero Knowledge è una tipologia di crittografia molto complessa, vediamo come funziona con un esempio:

Immagina di voler scoprire se una tua amica ha letto o meno un libro che vuoi regalarle per il compleanno. Per non rovinare la sorpresa non puoi porle delle domande troppo specifiche, ma puoi escogitare degli interrogativi o osservazioni collaterali che possono indicare se ha letto il libro senza rivelare dettagli fondamentali. 

Se vuoi regalare alla tua amica Orgoglio e Pregiudizio puoi annunciare “chiamerò il mio gatto Mr. Darcy”. Se risponde “ah sì, come il personaggio del libro…” significa che lo ha letto…

Ovviamente più domande vengono poste più si ha la certezza su una certa questione. 

Quindi per spiegare in maniera sintetica cos’è la Zero Knowledge nel mondo delle criptovalute, si può dire che è l’applicazione di questa crittografia ai meccanismi della blockchain. Con cui si raggiunge l’accordo sulla validità delle transazioni senza esplicitare tutti i dati ogni volta. La crittografia Zero Knowledge non solo viene utilizzata per garantire sicurezza e privacy ma anche perché velocizza e rende più leggera l’elaborazione delle transazioni, spesso appesantita dalla mole di dati che devono essere registrati. 

Zero Knowledge: perché questa tecnologia migliorerà le crypto

Come già anticipato spiegando cos’è la Zero Knowledge, questa crittografia e le tecnologie associate hanno tutte le carte in regola per potenziare la blockchain, nello specifico l’ecosistema di Ethereum. Al momento gli sviluppatori l’hanno usata per costruire Layer 2 ovvero dei protocolli che migliorano le performance dei network principali. 

Queste soluzioni si scalabilità, la cui tipologia più diffusa si chiama “rollup”, sono pensate per ridurre al minimo il numero di informazioni che vengono trasferite on chain. In sintesi, gli zk-rollup aggregano più transazioni in dei “pacchetti” off chain e poi registrano sulla blockchain (on chain) solo un’unica prova della loro validità.

La tecnologia Zero Knowledge promette quindi di rendere la blockchain più veloce, adatta a elaborare molte transazioni contemporaneamente e rispettosa della privacy. I network Layer 1 infatti possono rallentare e perdere le loro funzionalità man mano che si ingrandiscono

Tra gli entusiasti della ZK c’è anche Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, che si augura che questa tecnologia venga implementata direttamente nel Layer 1. 

Zero Knowledge: quali sono le principali tecnologie per scalare Ethereum?

Ora che sai cos’è la tecnologia Zero Knowledge e come può perfezionare la blockchain, ecco i principali progetti che la stanno usando per scalare Ethereum

  1. Polygon zkEVM

Le zkEVM sono dei zk-rollup completamente compatibili con l’Ethereum Virtual Machine, Polygon ha lanciato la sua a marzo 2023 facendo inaugurare la prima transazione proprio a Buterin. In quanto compatibili con l’EVM, questi rollup che possono essere utilizzati per scalare qualsiasi dapp su Ethereum. Secondo il suo team, Polygon zkEVM ridurrà le commissioni del 90%. 

  1. ZkSync Era

ZkSync Era è un Layer 2 progettato da Matter Labs e lanciato ad aprile 2023. Anche in questo caso è un zk-rollup compatibile con l’EVM e gli smart contract. Questa soluzione di scalabilità sarà adottata da Uniswap, MakerDAO e Curve. Si stima che il Layer 2 abbia processato finora 244 milioni di dollari. 

  1. Consensys zkEVM

Un’altra zkEVM progettata questa volta dall’azienda di Metamask

  1. Scroll

Forse il nome meno noto della lista, Scroll sta lavorando da due anni alla propria zkEVM. Lo scorso febbraio è stata lanciata la testnet su Goerli (Ethereum), la mainnet invece è in arrivo. 

  1. StarkNet

StarkNet, dell’azienda israeliana Starkware, è uno dei progetti che per primi hanno cominciato a programmare zero knowledge rollup per Ethereum, sfruttando le prove crittografiche zk-STARK. StarkNet è una blockchain Layer 2 che però non supporta l’EVM, la sua versione Alpha è operativa da novembre 2021. 

Per rispondere alla domanda “cos’è la tecnologia Zero Knowledge”, abbiamo ripercorso a grandi linee la crittografia da cui deriva, le applicazioni alla blockchain e i principali progetti che la sfruttano. Come per tutte le novità tecnologiche, anche per gli zk-rollup il futuro è fatto di perfezionamento e progressi. Quello che è certo è che nel mondo crypto la sfida per scalare Ethereum viene presa molto sul serio.

Ethereum Shanghai, l’ultimo aggiornamento spiegato

Ethereum Shanghai: tutto quello che devi sapere sull’aggiornamento

Ethereum: cosa succederà dopo l’aggiornamento Shanghai?

Manca pochissimo all’attivazione del nuovo aggiornamento di Ethereum, Shanghai, che è in programma per il 12 aprile. Questo update consentirà agli utenti di prelevare gli ETH che avevano bloccato in staking a partire dal 2020. Quell’anno è iniziato il percorso che ha portato Ethereum a diventare una Proof-of-Stake, grazie alla nascita delle Beacon Chain, una rete parallela gestita dal nuovo meccanismo di consenso. Sono stati gli sviluppatori a scegliere di bloccare i prelievi per questo lungo periodo di tempo. Il motivo? Garantire la massima sicurezza della blockchain che avrebbe potuto essere in difficoltà a causa di prelievi di massa. 

Dopo la Beacon Chain è arrivato l’aggiornamento The Merge, attivato il 15 Settembre 2022. In quell’occasione è avvenuta la fusione della blockchain madre alla Beacon Chain, l’unione in un’unica blockchain gestita da un meccanismo di consenso di tipo Proof-of-Stake. Ora tutti gli occhi del mondo crypto sono nuovamente puntati su Ethereum per via dell’aggiornamento Shanghai. In questo articolo c’è tutto quello che devi sapere! Che impatto potrebbe avere sul prezzo di ETH?

Ethereum Shanghai: a cosa serve l’aggiornamento? Cosa succede dopo?

Lo scopo dell’aggiornamento Shanghai di Ethereum è molto semplice e chiaro: abilitare i prelievi a chi ha messo in staking i propri ETH finora

Dopo l’attivazione, chi ha partecipato al meccanismo di consenso di Ethereum con lo staking può decidere se lasciare i suoi ETH dove sono. O se riscattarli con la funzione “unstake”. In questo caso, non è possibile scegliere una quantità di crypto da sbloccare, verrà restituita tutta la quota messa in staking in origine

Con l’attivazione dell’aggiornamento Shanghai il 12 aprile, tutti gli utenti, sia quelli che decideranno di riscuotere le proprie crypto, sia quelli che proseguiranno con lo staking, riceveranno le ricompense che hanno accumulato grazie alla validazione delle transazioni sulla blockchain. Le ricompense verranno inviate automaticamente ai wallet degli utenti se essi hanno fornito il proprio indirizzo di prelievo. 

Per chi ha usufruito dello staking grazie a provider, e non direttamente su Ethereum, non sono ancora state comunicate istruzioni precise su come verrà gestito l’unstake.  

Data di attivazione di Shanghai

LL’aggiornamento Shanghai di Ethereum verrà attivato il 12 Aprile. I banchi di prova su cui l’aggiornamento è stato testato sono avvenuti tra Febbraio e Marzo, sulle testnet di Zhejiang, Sepolia e Goerli. Il meccanismo che regola l’attivazione di Shanghai è descritto dalla “Ethereum Improvement Proposal (EIP -4895)”, in cui sono presenti tutte le funzioni che verranno inserite o modificate all’interno dello smart contract che regola lo staking.

Come influirà Shanghai sul prezzo di Ethereum?

L’aggiornamento Shanghai di Ethereum è un punto di svolta fondamentale nella roadmap della crypto e perciò potrebbe avere un impatto sul suo prezzo. Sebbene sia impossibile prevedere con certezza ciò che accadrà, si possono avanzare delle ipotesi. Ecco quali sono i fattori che potrebbero causare una calo del prezzo di ETH e quelli che invece potrebbero portare a un pump.

Perché il prezzo di Ethereum potrebbe crollare?

L’aggiornamento Shanghai di Ethereum potrebbe causare un aumento della pressione di vendita e di conseguenza, un ribasso del prezzo. Gli utenti potrebbero prelevare in massa gli ETH e venderli sul mercato insieme a quelli che gli sono stati distribuiti come ricompensa. Se questa circostanza dovesse manifestarsi potremmo assistere ad un effetto domino che farebbe crollare il prezzo di Ether.

Il prezzo di Ethereum esploderà dopo Shanghai?

Guardando i dati on chain, c’è chi sostiene che il prezzo di Ethereum salirà. In particolare il valore da tenere d’occhio è la quantità di ETH attualmente bloccati nello smart contract dello staking.

Ad oggi, gli Ethereum staked sono circa 17 milioni, che corrispondono a al 20% della circulating supply (fornitura circolante) che è di circa 120 milioni. Questa cifra è inferiore di molto rispetto a quella di altre blockchain Proof-of-Stake, dove la percentuale di crypto in staking si aggira intorno al 40% (su Solana e Cardano è addirittura superiore al 70%).

Al momento non sono molti gli utenti che hanno bloccato i propri ETH in staking, il motivo principale è il vincolo delle proprie crypto per lunghi periodi di tempo. Dopo l’aggiornamento di Ethereum Shanghai la situazione potrebbe cambiare, si potrà prelevare e depositare in libertà. In questo caso, potremmo veder crescere il numero di staked ETH e di conseguenza assistere ad una riduzione della pressione di vendita su Ether e quindi un aumento del prezzo. 

È importante sottolineare che una grande percentuale degli ETH bloccati in staking sono stati depositati dagli utenti più di un anno fa, e il prezzo medio di acquisto di queste crypto è superiore a 2.000$. Ad oggi, gli utenti che hanno usufruito dello staking di Ethereum che sono in profitto sono soltanto il 16% mentre il restante 84% è in perdita.  Pertanto, per causare una diminuzione del prezzo di Ethereum, gli utenti dovrebbero vendere in perdita i propri Ether, ipotesi che pare remota. Si presume infatti che chi ha scelto di mettere in staking le proprie crypto senza sapere quando poterle sbloccare, creda fortemente nel progetto di Vitalik Buterin.

Il futuro delle dapp per lo staking

Chi verrà sicuramente influenzato dall’aggiornamento Shanghai di Ethereum sono le dapp che offrono servizi di staking e yield farming. Tra queste ci sono anche le piattaforme di liquid staking che sono utilizzate dagli utenti che vogliono bloccare in staking solo piccole quantità di Ether. Le possibili conseguenze su questo tipo di servizi sono principalmente due.

Grazie alla possibilità di depositare e prelevare Ethereum in qualsiasi momento data dall’aggiornamento Shanghai, queste dapp potrebbero sviluppare nuove funzionalità. Probabilmente nasceranno anche nuovi progetti DeFi per esplorare tutte le opportunità per massimare le ricompense

Inoltre c’è chi vede in Shanghai il prossimo standard dei rendimenti di base dello staking di tutto il mondo crypto. Le dapp dovranno quindi competere direttamente con Ethereum, oltre che con i propri concorrenti, e offrire ricompense più vantaggiose di quelle garantite dalla blockchain creata da Vitalik Buterin.

Insomma, l’attivazione di Shanghai, l’aggiornamento di Ethereum, in programma per il 12 aprile darà inizio ad un nuovo ciclo di innovazione per il network di Ether che potrebbe influenzare un grandissimo numero di progetti e centinaia di migliaia di utenti del mondo crypto. 

Ma il rinnovamento di Ethereum non finisce con l’aggiornamento Shanghai. Gli sviluppatori sono sempre al lavoro per migliorare la blockchain. All’orizzonte ci sono lo Sharding e poi gli aggiornamenti The Surge, The Verge, The Purge e The Splurge!

ZkSync Era: cos’è e come funziona il nuovo Layer 2 di Ethereum

ZkSync Era: cos’è e come funziona il Layer 2 di Ethereum

Cos’è ZkSync Era? Tutto quello che devi sapere sul nuovo Layer 2 di Ethereum

ZkSync Era è un nuovo Layer 2 di Ethereum sviluppato da Matter Labs. Questo protocollo sfrutta la crittografia zero-knowledge per scalare la rete di ETH, ovvero renderla più veloce ed efficiente. Il suo lancio arriva dopo una fase di test iniziata nel 2021 e resa pubblica a inizio 2023. Ecco cos’è ZkSync Era e come funziona!

ZkSync Era: cos’è e come funziona

Come anticipato, ZkSync Era è un Layer 2 di Ethereum ovvero un protocollo creato per migliorare le performance in termini di scalabilità della blockchain di riferimento. Per andare al sodo, un Layer 2 viene usato per elaborare delle transazioni più velocemente rispetto a una blockchain Layer 1. Un protocollo come ZkSync Era lavora in maniera combinata con il suo Layer 1, in questo caso Ethereum, ma è indipendente. Questo significa che le transazioni gestite in maniera autonoma, vengono poi registrate su Ethereum grazie a dei bridge

A livello generico si tratta quindi di un Layer 2, ma nello specifico cos’è ZkSync Era? Si tratta di un rollup zero knowledge che elabora più transazioni contemporaneamente e poi trasferisce su blockchain un codice “prova” unico della loro validità. In questo modo diminuiscono i tempi di esecuzione e la pesantezza dei dati che finiscono su Ethereum. 

ZkSync inoltre è compatibile con l’Ethereum Virtual Machine, per questo è molto simile a Polygon zkEVM, lanciato anch’esso a marzo. Creare dei Layer 2 con la crittografia zero knowledge e adattabile al codice di Ethereum, è diventata una sfida per le startup crypto. Oltre a Polygon e Matter Labs, al momento stanno lavorando al loro zkEVM anche Scroll e Consensys, l’azienda dietro a Metamask.

A differenza del Layer 2 di Polygon, ZkSync Era non è compatibile con bytecode (uno dei linguaggi di programmazione di Ethereum). Non per una difficoltà tecnica ma per scelta del team del progetto per cui è un elemento inutile sul lungo termine e per il futuro delle tecnologie di scalabilità. 

ZkSync Era non è il primo progetto di Matter Labs, nel 2020 l’azienda aveva già elaborato il suo primo zk-rollup, ZkSync Lite, che ha elaborato oltre 10 milioni di transazioni e ha un TVL di oltre 73 milioni di dollari. 

ZkSync: airdrop in arrivo?

La notizia del lancio del protocollo è molto chiacchierata sui social. Tuttavia non si parla tanto di cos’è ZkSync Era e di come funziona, ma del suo possibile airdrop. Come con tutte le novità, i cacciatori di airdrop tengono d’occhio il Layer 2 di Ethereum appena uscito. 

Verrà lanciato un un token? È davvero in arrivo un airdrop? Matter Labs finora ha raccolto 458 milioni di dollari in finanziamenti e per molti questo è un indizio sufficiente a rispondere in maniera affermativa. In realtà Alex Gluchowski, CEO di Matter Labs, ha spiegato in un’intervista che in questa fase ZkSync Era non ha bisogno di un token. Soprattutto perché il progetto è ancora in buona parte centralizzato, almeno per un anno. Ovvero il tempo necessario per la svolta verso la decentralizzazione e per organizzare la governance del progetto tramite token. 

ZkSync Era: le prime applicazioni

Per capire cos’è ZySync Era e come funziona, può essere utile fare qualche esempio delle sue applicazioni. Il team del progetto ha dichiarato che diverse dapp si stanno preparando ad implementare il protocollo, applicazioni del calibro di Uniswap, Curve e MakerDAO. In questo caso ZkSync Era verrà usato per abbassare il carico di transazioni che devono essere svolte su Ethereum per i vari servizi DeFi. I tempi di esecuzione quindi saranno più brevi e i costi diminuiranno. 

Su ZkSync è già stata lanciata una collezione NFT, zkApes il cui prezzo di minting è 0,08 ETH, ed è attivo un servizio di Name Service per domini Web3 in forma “.zk” sviluppato da Star Protocol. 


Nell’anno in cui tutti stanno lavorando sulla tecnologia zero knowledge, cos’è ZkSync Era? L’ennesimo Layer 2 di Ethereum? La parola spetta agli utenti che, grazie alla gara dei progetti crypto per lanciare il prodotto di scalabilità migliore, hanno la possibilità di testare e avere tutti i vantaggi di transazioni più leggere.

Il Futuro di Ethereum: le news e tutto quello che devi sapere con The Crypto Gateway

Ethereum: live con the crypto gatewaty

Martedì 28 Marzo parliamo degli aggiornamenti di Ethereum con Luca Boiardi, aka The Crypto Gateway 

Nell’ecosistema di Ethereum le news non finiscono mai: l’airdrop di Arbitrum, la zkEVM su Polygon, ma soprattutto l’attesissimo aggiornamento Shanghai è imminente. Quindi premiamo un attimo il tasto pausa e capiamo insieme quali sono i cambiamenti in corso sulla blockchain di Ethereum e come influenzeranno il resto del settore crypto.

Segnatelo su Google Calendar, con un post-it sul frigorifero, chiedi aiuto a Siri: saremo live Martedì 28 Marzo alle 18.00 come sempre su Youtube, Facebook e Twitch.

Abbiamo scelto come ospite di questo appuntamento Luca Boiardi, in arte The Crypto Gateway, divulgatore crypto principalmente su Youtube. È ormai opinione condivisa che Luca abbia la capacità di trattare con lucidità e completezza le news e i temi più complessi nell’ambito blockchain e del trading, un’abilità che ci fa impazzireeee

Insieme ad Andrea Ferrero, CEO di Young Platform, risponderà sia alle domande che ci sono già arrivate dalla community in questo periodo, sia agli spunti forniti dalla chat durante la live: tutto a tema news Ethereum.

Che ne dici di un ripassino?

Quindi mettiti un promemoria: ci vediamo presto in questa live sulle news di Ethereum, con i due sorrisi smaglianti che vedi qua sotto: 

I 3 principali hard fork di Ethereum: ETC, ETHW e ETHF

Ethereum 2.0, i 3 principali fork dopo The Merge: ETHW, ETC, ETF

Ethereum Classic, Ethereum Proof-of-Work e Ethereum Fair. Tutto quello che non sai sui 3 principali hard fork di Ethereum dopo The Merge!

Il 15 Settembre 2022 è stato attivato con successo l’aggiornamento The Merge che ha modificato il meccanismo di consenso della blockchain di Ethereum. La rete di Ethereum è passata dal Proof-of-Work al Proof-of-Stake senza intoppi. Per gli utenti The Merge non ha portato cambiamenti significativi, a differenza che per i miner che nella versione precedente della blockchain si occupavano di validare le transazioni e di conseguenza i blocchi della blockchain, guadagnando ricompense in ETH per ogni blocco validato. I miner hanno quindi dovuto, per forza di cose, spostarsi su altre blockchain, alcune già esistenti altre create appositamente. Queste ultime sono hard fork della blockchain principale di Ethereum. Si parla di hard fork, nel gergo delle criptovalute, quando un progetto viene aggiornato in modo tale da essere incompatibile con la versione precedente, dando vita a qualcosa di nuovo. Scopri i 3 principali hard fork dopo The Merge: ETHW, ETC e ETHF.

1. Il più classico degli hard fork, Ethereum Classic

Ethereum Classic è forse il più famoso hard fork della storia delle crypto. ETC è nato in seguito all’attacco hacker alla DAO di Ethereum avvenuto a Luglio 2016. The DAO era una embrionale DAO (Organizzazione Autonoma Decentralizzata),un tipo di organizzazione che al giorno d’oggi è molto popolare nel mondo Web3, e permette agli utenti che possiedono la crypto di un ecosistema di partecipare attivamente alle iniziative e alla politica di un progetto.

The  DAO di Ethereum avrebbe dovuto essere una sorta di Venture Capital, con lo scopo di finanziare progetti all’interno del Web3 in base alle votazioni degli utenti utilizzando gli Ether della community. The DAO nei giorni immediatamente successivi al lancio è riuscita a raccogliere 150 milioni di dollari in ETH da più di 11.000 utenti diversi. A Luglio 2016 però, uno o più hacker hanno violato lo smart contract di The DAO, riuscendo a rubare 3,6 milioni di Ethereum, circa il 14% della fornitura totale in quel periodo. In seguito a questa compromissione della blockchain di Ethereum la community è stata chiamata a sottoporsi ad una votazione sul futuro del network. La soluzione che mise d’accordo più persone fu proprio la creazione di un hard fork. 

La blockchain di Ethereum principale è diventata la blockchain Ethereum Classic, mentre la nuova biforcazione nata in seguito all’hard fork è diventata poi la rete di Ethereum che tutti noi conosciamo. Ma cosa c’entra Ethereum Classic con l’aggiornamento The Merge? ETC è l’hard fork della blockchain di Ethereum più conosciuto e attivo dal 2016, seppur sia stato vittima in passato di qualche attacco, continua a resistere e a processare transazioni senza particolari problemi. Proprio per questo motivo, una grande quantità di miner, rimasti senza “occupazione” dopo The Merge, hanno deciso di utilizzare la loro potenza computazionale per validare le transazioni di ETC. 

L’hashrate della blockchain di Ethereum Classic infatti è passata da circa 50 trilioni di funzioni di hash per secondo (Th/s) alle circa 150 attuali, con un picco il giorno di The Merge di 300 Th/s. L’hashrate indica la performance totale della rete, nello specifico la quantità di funzioni di hashing eseguite in un secondo. L’incremento delle funzioni di hash avvenuto in contemporanea con l’attivazione dell’aggiornamento The Merge dimostra la quantità di miner che sono migrati da Ethereum a Ethereum Classic.

2. La resilienza dei miner, nasce Ethereum Proof-of-Work

ETHW è stato il principale hard fork di Ethereum dopo The Merge. Alcuni miner di Ethereum hanno deciso di copiare la blockchain Proof-of-Work di Ethereum e quindi di dare vita ad ETHW. La crypto ETHW è stata distribuita a tutti coloro che possedevano Ethereum sia sui wallet decentralizzati sia sugli exchange grazie ad uno snapshot. Uno snapshot è una sorta di istantanea di una blockchain grazie alla quale è possibile vedere l’ammontare di crypto e gli address che possedevano tale ammontare in un determinato momento. 

Nonostante la grande popolarità di questa crypto nei giorni immediatamente precedenti a The Merge, il lancio non è stato dei migliori. La rete di ETHW ha subito vari problemi causati presumibilmente da un un attacco hacker che ora sembra risolto. Nelle ore immediatamente successive al lancio, ETHW è stato soggetto a fortissima volatilità Ha infatti toccato un picco di 50$ per poi capitolare fino a circa 10$ nelle ore successive.

La direzione futura di ETHW è  ancora incerta. Il whitepaper del progetto, documento nel quale solitamente si trovano le informazioni principali di un protocollo blockchain e gli obiettivi per il futuro, ad oggi è composto da dieci pagine. Le prime cinque pagine sono dedicate esclusivamente al titolo del whitepaper “The Original Ethereum Blockchain powered by Proof of Work” in inglese e in cinese, le rimanenti cinque presentano la scritta “queste pagine sono state lasciate volutamente bianche”. Quindi il whitepaper non risulta molto costruttivo. Vedremo se ETHW ha intenzione di progettare qualcosa per il futuro o se rimarrà solamente la “seconda casa” degli ormai ex miner di Ethereum.

3. Il terzo hard fork di Ethereum dopo The Merge: Ethereum Fair

Il terzo hard fork di Ethereum dopo The Merge è Ethereum Fair, nato proprio il 15 Settembre 2022. La crypto ETHF, in un primo momento nominata ETF, non è però stata distribuita ai possessori di Ether, ma a coloro che possedevano Bitcoin, Dogecoin e Ethereum Classic. ETHF non sembra però aver conquistato i miner, e in generale il mercato. La crypto è stata lanciata ad un prezzo di partenza di circa 15 dollari e in due settimane ha perso più del 70% del suo valore.