ETF Bitcoin: volumi da record nella prima settimana

ETF spot su BTC: volumi da record

Gli ETF spot su Bitcoin hanno raggiunto i 10 miliardi di dollari di volume in meno di una settimana dal lancio. È un record!

Record di volumi per gli Exchange Traded Fund (ETF) spot su Bitcoin: 10 miliardi di dollari scambiati in meno di una settimana dal lancio! L’analista di Bloomberg, James Seyffar, ha condiviso su X (ex Twitter) i dati dell’ammontare monetario scambiato su questi strumenti finanziari negli ultimi sei giorni.

Per mettere in prospettiva questo risultato, Seyffar ha sottolineato che nel 2023 sono stati approvati oltre 500 ETF, ma la somma totale delle loro attività in un singolo giorno è stata di massimo 450 milioni di dollari, un volume nettamente inferiore rispetto al solo iShare Bitcoin Trust emesso BlackRock. Scopri che impatto ha avuto questo grande afflusso di capitale sul prezzo di Bitcoin e la curiosa questione dei prelievi dal Grayscale Bitcoin Trust.

L’effetto sul prezzo di Bitcoin

L’impatto sul prezzo di Bitcoin dei 10 miliardi di volumi sui suoi ETF è stato finora contenuto. Attualmente il prezzo di BTC è nella zona dei 43.000$, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti all’approvazione degli ETF. 

L’esplosione rialzista di giovedì scorso, che ha portato Bitcoin a toccare quota 49.000$, e l’altrettanto violento dump a cui abbiamo assistito durante il weekend hanno lasciato spazio alla quiete. È importante specificare che lo scenario del “sell the news”, secondo il quale avremmo dovuto assistere ad una vendita di massa dopo l’approvazione, diventa più improbabile ogni giorno che passa. Inoltre, dopo mesi di speculazione su “l’evento ETF”, non è strano assistere ad una fase di consolidamento del suo prezzo.

Insomma, nonostante l’elevato numero di vendite dei trader intenzionati a raccogliere i profitti generati negli ultimi mesi (il prezzo della crypto ha registrato un + 68% dall’inizio di settembre) Bitcoin appare stabile. Per ora nessun supporto è stato violato a ribasso e ogni dip viene prontamente recuperato.

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ETF spot: la lotta tra i colossi finanziari e il caso Grayscale

Com’è la situazione ad una settimana dall’approvazione degli ETF spot su Bitcoin? Quali sono gli strumenti finanziari che, per ora, hanno fatto più gola agli investitori? Il podio, per quanto riguarda il volume monetario scambiato, è attualmente composto da Grayscale, BlackRock e Fidelity. Ecco le performance dei tre colossi:

  • Grayscale Bitcoin Trust: 5 miliardi di dollari di volume e 580 milioni di prelievi;
  • iShares Bitcoin Trust (BlackRock): 2 miliardi di dollari di volumi e 500 milioni di depositi;
  • Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund: 1,4 miliardi di dollari di volumi e 427 milioni di depositi;

Nonostante Grayscale sia in testa alla classifica per quanto riguarda i volumi di scambio, il fondo ha dovuto affrontare un’enorme quantità di prelievi. Ma come mai gli investitori stanno prelevando i fondi soltanto da questo strumento finanziario?

Principalmente perché il Grayscale Bitcoin Trust BTC (GBTC) è stato utilizzato da trader per fare arbitraggio: una strategia di trading che prevede l’acquisto e la vendita simultanei di un asset in mercati diversi per trarre vantaggio dalle discrepanze di prezzo

Questa pratica, ad un certo punto, ha smesso di essere profittevole, perché il valore di GBTC è sceso rispetto a quello di Bitcoin. Per questo motivo i guadagni che i trader registravano si sono trasformati in perdite, che hanno “intrappolato” gli investitori che non erano disposti a realizzare una perdita.


Con la conversione di GBTC in un ETF spot, avvenuta la scorsa settimana, lo sconto si è ridotto fino all’1,55%, e ciò ha consentito agli investitori di uscire dalle loro posizioni recuperando in gran parte le perdite.

Questa è la situazione attuale per quanto riguarda gli ETF spot su BTC; soltanto nel 2024 entreranno nel mercato crypto dai 40 ai 100 miliardi di dollari secondo le stime. Continua a seguire il nostro blog per non perderti i prossimi aggiornamenti.

Approvati gli ETF spot su Bitcoin!

ETF su Bitcoin battono quelli sull’oro

È finalmente arrivata l’approvazione degli ETF spot su Bitcoin ecco tutto quello che c’è da sapere. Quando inizierà il trading?

Dopo un’attesa di più di sei mesi dalla richiesta di approvazione di BlackRock, a cui sono seguite quelle di tantissimi grandi fondi di investimento americani, gli ETF spot su Bitcoin sono stati approvati

La SEC si è espressa pochi minuti fa dichiarando che gli strumenti finanziari rispettano le linee guida. Ecco tutti i dettagli dell’approvazione degli ETF spot su Bitcoin, quando inizierà il trading di questi strumenti finanziari e cosa succederà al prezzo di BTC?

ETF spot su Bitcoin approvati

L’approvazione degli ETF spot su Bitcoin, già largamente anticipata negli scorsi mesi, è arrivata oggi, 10 gennaio 2024.

La SEC ha approvato le richieste di ARK 21Shares, Invesco Galaxy, VanEck, WisdomTree, Fidelity, Valkyrie, BlackRock, Grayscale, Bitwise, Hashdex e Franklin Templeton. Il documento è disponibile sul sito della SEC.

I nuovi attori istituzionali potranno ora offrire Bitcoin ai loro clienti cambiando in modo radicale la percezione non solo della madre di tutte le criptovalute ma dell’intero settore. Questo sviluppo apre nuove possibilità, basate su un’immagine più solida e su una percezione positiva da parte del pubblico generalista. Inevitabilmente, il resto dell’industria crypto beneficerà di questo cambiamento e dell’esposizione a uno nuovo segmento di pubblico che introdurrà dinamiche alternative.

Ora il mondo crypto si attende il più grande afflusso di capitale della sua storia. Secondo alcune stime, potrebbero entrare nel mercato dai 100 ai 300 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni, grazie a questi strumenti finanziari. Se questo dovesse accadere l’impatto sul prezzo di Bitcoin sarà, a dir poco, esplosivo.


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ETF spot su Bitcoin: le brutte figure della SEC

Gli ETF spot, probabilmente, faranno bene a Bitcoin perché contribuiranno a aumentarne l’adozione dell’oro digitale, mentre non siamo sicuri che la SEC supererà questa storia intonsa. Martedì 9 gennaio il suo profilo X è stato compromesso da un hacker che ha postato un messaggio contenente l’approvazione, che di fatto non era ancora avvenuta. Qualche minuto dopo è arrivata poi la smentita del presidente Gary Gensler, a cui sono seguite le prese in giro e gli sfottò di tutta la community crypto. Effettivamente che l’ente che regola i mercati negli Stati Uniti d’America non abbia abilitato l’autenticazione a due fattori per gli account dei suoi social network è abbastanza grave.

Mercoledì poi, in occasione dell’approvazione degli ETF spot su Bitcoin, si è superata, in senso negativo:”pur essendo neutrali, vorremmo evidenziare che gli asset sottostanti agli ETP sui metalli hanno usi industriali e di consumo, mentre Bitcoin è principalmente un asset speculativo e volatile, utilizzato anche per attività illecite, tra cui ransomware, riciclaggio di denaro, evasione delle sanzioni e finanziamento del terrorismo.”

Guarda il grafico di Bitcoin

La battaglia tra i fondi a colpi di sconti sulle commissioni

A partire dall’8 gennaio, quando le investment firm hanno dovuto depositare i moduli S1 contenenti tutte le informazioni più importanti sui loro prodotti finanziari, fino a poche ore dall’approvazione abbiamo assistito alla “guerra delle commissioni”.

Ecco quanto costano attualmente gli ETF Spot su Bitcoin:

  • BitWise: 0.00%, per i primi sei mesi o fino ad un miliardo di dollari di asset under management (AUM), poi 0.20%;
  • ARK: 0.00%, per i primi sei mesi o fino ad un miliardo di dollari di AUM, poi 0.21%;
  • Wisdomtree: 0.00% per i primi sei mesi o fino a un miliardo di dollari di AUM, poi 0.30%;
  • BlackRock: 0.12%, per i primi sei mesi o fino a cinque miliardi di dollari di AUM, poi 0.25%;
  • VanEck: 0.25%;
  • Fidelity: 0.00% fino a luglio 2024 poi 0.25%
  • Hashdex: 0.90%
  • Franklin: 0.29%
  • Valkyrie 0.00%, per i primi sei mesi o fino a cinque miliardi di dollari di AUM, poi 0.49%;
  • Invesco: 0.00%, per i primi sei mesi o fino a cinque miliardo di dollari di AUM, poi 0.59%;
  • Grayscale: 1.5%;


Continua a seguire il nostro blog per conoscere tutte le conseguenze che questo evento storico per il settore produrrà e quale sarà l’impatto su Bitcoin dell’inizio del trading di questi strumenti finanziari.

NFT: Bitcoin sorpassa Ethereum

Vendite NFT: i volumi su Bitcoin superano quelli su Ethereum

Il volume delle vendite di NFT su Bitcoin ha superato quello su Ethereum, la blockchain che ha dato origine a questa tecnologia

I volumi di vendita degli NFT su Bitcoin hanno superato quelli su Ethereum, la rete su cui sono stati inventati i token non fungibili. Il periodo “buio” di Ether continua, oltre ad aver perso terreno rispetto a Bitcoin dal punto di vista della price action, negli ultimi giorni è stato anche superato su uno dei campi di battaglia che ha sempre dominato.

Vediamo, dati alla mano, cosa è successo alle vendite di NFT negli ultimi giorni, e analizziamo il difficile momento storico che Ethereum sta attraversando.

Vendite NFT: Bitcoin vs Ethereum

Gli ultimi due mesi del 2023 sono stati caratterizzati da un precedente del settore dei token non fungibili. A novembre, per la prima volta nella storia, le vendite di NFT su Ethereum sono state inferiori a quelle su Bitcoin. La rete creata da Satoshi Nakamoto ha registrato il 10% dei volumi in più. A dicembre, poi, BTC ha consacrato il distacco; negli ultimi giorni i volumi sulla rete sono stati pari a 900 milioni di dollari contro i 340 milioni di Ether.

Le brutte notizie per Ethereum non finiscono qui, visto che Solana (SOL), attualmente al terzo posto della classifica, si sta pericolosamente avvicinando. Negli ultimi giorni i volumi di scambio sulla rete sono stati di 330 milioni di dollari

Bitcoin, oltre a dominare il mondo delle criptovalute dal punto di vista della capitalizzazione di mercato, riuscirà ad imporsi come la blockchain principale del panorama dei token non fungibili? Secondo i dati sui volumi di vendita degli NFT sì, questo sta già accadendo, e potrebbe avere un impatto positivo anche sul prezzo della crypto. Bisogna considerare che al crescere di BTC che vengono utilizzati per gli scambi aumentano quelli che vengono bruciati per pagare le commissioni di transazione; il risultato? Bitcoin diventa più scarso e, di conseguenza, più prezioso.

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I motivi del sorpasso

La motivazione che ha portato al sorpasso dei volumi di vendita degli NFT su Bitcoin rispetto a Ethereum è abbastanza chiara e può essere riassunta in una parola: Ordinals, il protocollo che, grazie alle Inscription, consente di creare token non fungibili sulla blockchain. Questo è possibile da circa un anno, fino alla fine del 2022 Bitcoin era considerata una blockchain adatta “soltanto” a gestire i trasferimenti di criptovalute.

Dopo l’esplosione nei mesi successivi alla nascita di questi “artefatti digitali”, così definiti perché differenti rispetto ai classici NFT dal punto di vista tecnologico di aprile-maggio 2023, l’intero segmento ha subito un forte ritracciamento. L’interesse attorno agli Ordinals è poi tornato a novembre ed è proseguito fino ad oggi, quando il costo per iscriverli sulla rete Bitcoin ha toccato picchi di 150 milioni di dollari ogni ventiquattro ore.

ETH perde terreno rispetto a BTC

Ethereum non sta affrontando uno dei periodi migliori della sua storia, e non solo a causa dei volumi di vendita degli NFT. Nonostante il bull market sembri iniziato la crypto sta facendo molta fatica a seguire le orme di Bitcoin. Ciò si nota immediatamente se si mettono a confronto i due grafici. Durante tutto il 2023 le performance di BTC sono state decisamente migliori rispetto a quelle di Ethereum, il suo prezzo è cresciuto complessivamente del 90% rispetto ad al + 157% messo a segno da Bitcoin.

Se dividiamo i movimenti delle due crypto per trimestre, il risultato è lo stesso; ETH non è mai riuscito ad impensierire la crypto più capitalizzata del mercato. Infine, se analizziamo il grafico della forza relativa ETH/BTC, che mette in relazione il prezzo delle due criptovalute senza tenere in considerazione il dollaro, lo scenario è ancora più chiaro. È dall’inizio del 2022 che il valore di Ethereum scende nei confronti di quello Bitcoin. Il rapporto tra i due è passato da 0,079 a 0,05, un supporto che Ether non può assolutamente permettersi di perdere.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? La debolezza di Ethereum potrebbe anche essere connessa alla crisi dei volumi di vendita dei suoi NFT? Nonostante la difficile situazione a livello di prezzo, il cammino della crypto dal punto di vista tecnologico non si arresta e, a febbraio 2024, è in arrivo un nuovo importante aggiornamento. Potrebbe essere il momento di accumulare qualche Ether in vista di una possibile futura esplosione?



Grayscale si incontra con la SEC per discutere sull’ETF

Bitcoin ETF news: Grayscale dialoga con la SEC

Grayscale ha incontrato la SEC per discutere la proposta di conversione del suo ETF su Bitcoin (GBTC) da futures a spot

Le ultime news sugli ETF su Bitcoin riguardano Grayscale e la Security and Exchange Commission (SEC). Secondo una nota della commissione le due parti, ad ottobre antagoniste in una causa legale, si sono incontrate lunedì per discutere

È un momento di svolta per la questione? Questo tipo di strumenti finanziari verranno approvati a breve? Ecco gli ultimi aggiornamenti sull’ETF spot su Bitcoin di Grayscale.

La svolta sugli ETF spot passa da Grayscale?

Le ultime news riguardanti ETF spot su Bitcoin di Grayscale celebravano la vittoria della causa tra il fondo di investimenti e l’ente guidato da Gary Gensler decretata dalla Corte d’Appello degli Stati Uniti. La sentenza di ottobre obbliga la SEC a riesaminare la proposta di conversione dello strumento Grayscale Bitcoin Trust da future a spot oltre a decretare la violazione di una legge federale. 

Se non hai seguito la vicenda devi assolutamente guardare questo video! Al suo interno trovi un mare di informazioni sul presidente della SEC e su questo tipo di strumenti finanziari.

Il tribunale statunitense aveva dato ragione al fondo di investimenti il quale giudicava il comportamento della SEC e del suo presidente come “arbitrario e capriccioso”. La commissione ha infatti già approvato la variante futures ma rifiutava a priori un’ipotesi di conversione

Anche i giudici della Corte d’Appello degli Stati Uniti hanno avuto la stessa idea, come si evince dalle dichiarazioni sulla sentenza: “la Commissione non ha spiegato adeguatamente perché ha approvato due ETP su Bitcoin con sottostante future e non l’ETF spot proposto da Grayscale. In assenza di una spiegazione coerente, questo trattamento è illegale.”  Il risultato della sentenza è stato dunque molto chiaro: la SEC è obbligata a riesaminare la proposta. 

Gli ETF spot potrebbero essere approvati a breve! Puoi valutare di acquistare Bitcoin sfruttando lo sconto sulle commissioni di deposito con carta, attivo su Young Platform fino a fine novembre!

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ETF Bitcoin news: il primo incontro tra le parti

Le più recenti news sugli ETF spot su Bitcoin ci dicono che l’incontro tra le parti è avvenuto lunedì 20 novembre, come recita la nota pubblicata dall’istituzione. Durante il meeting, al quale hanno partecipato alcuni dipendenti di Grayscale e i funzionari della divisione trading della SEC, si è discusso prevalentemente di questioni tecniche relative alla quotazione del prodotto. In particolare della modifica di alcune regole del New York Stock Exchange ai sensi della norma 8.201-E.


Grayscale è al lavoro, come d’altronde tutti gli altri fondi di investimento che hanno inviato una richiesta di approvazione per strumenti di questo tipo e la SEC, anche se ad oggi ha respinto tutte le richieste, dovrà nuovamente esprimersi ai primi di Gennaio.

Sarà quello il momento giusto per vedere gli ETF spot su Bitcoin approvati? Secondo gli analisti di Bloomberg e J.P. Morgan sì, con il 90% delle probabilità questi strumenti arriveranno all’inizio del prossimo anno.

BlackRock: l’ETF Spot su Bitcoin quotato presso la DTCC

Bitcoin ETF di BlackRock: quotato presso la DTCC

Il Bitcoin ETF di BlackRock (iShares) quotato presso la DTCC: è un segnale di un’imminente approvazione da parte della SEC?

La quotazione dell’ETF su Bitcoin di BlackRock presso la Depository Trust & Clearing Corporation (DTCC) ha catturato l’attenzione del mondo crypto negli ultimi giorni. Questo evento sta suscitando grande interesse poiché suggerisce una probabile approvazione dello strumento da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, l’ente governativo che regola lo scambio di titoli. 

L’ETF spot su Bitcoin di BlackRock è davvero pronto per essere lanciato? Quale sarà l’impatto sul prezzo di BTC?

La quotazione dell’ETF su Bitcoin di BlackRock

La quotazione dell’ETF su Bitcoin di BlackRock alla DTCC, è un passo fondamentale nell’iter di lancio di uno strumento di questo tipo legato alle criptovalute, secondo l’analista di Bloomberg Eric Balchunas

In particolare perché indica una probabile quotazione sul Nasdaq, uno dei mercati più famosi e capitalizzati al mondo, che aveva precedentemente richiesto l’inserimento di questo strumento nel mese di giugno. Secondo Balchunas, BlackRock potrebbe aver già ottenuto il via libera dalla SEC per la quotazione dell’ETF anche se ha tempo fino al 10 Gennaio 2024 per rendere pubblica la sua decisione.

Puoi valutare di posizionarti su Bitcoin attraverso l’acquisto ricorrente, in modo da non soffrire troppo la volatilità del mercato.

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In seguito alla quotazione presso la DTCC dell’ETF su Bitcoin di BlackRock i crypto enthusiast hanno scoperto quale dovrebbe essere il simbolo (o ticker) dello strumento: IBTC. Composto dall’iniziale di iShares, il nome dell’ETF e la sigla utilizzata per rappresentare Bitcoin. 

L’effetto sul mercato

Se l’ETF su Bitcoin dovesse essere approvato sarebbe il primo strumento di questo tipo sul mercato, anche se non è l’unico ad essere in fase di valutazione. Anche altri fondi di investimento come Invesco, Wisdomtree e ARK Invest, hanno inviato richieste formali alla SEC. 

C’è da dire che gli investitori sono pienamente consapevoli dell’importanza di questa decisione. All’uscita della notizia, il prezzo di Bitcoin ha registrato un +18% che lo ha catapultato in zona 35.000$, all-time-high di quest’anno, nonché un livello che la crypto non toccava dal 2022!

In sintesi, l’approvazione del Bitcoin ETF di BlackRock potrebbe rappresentare un vero e proprio punto di svolta per il settore delle criptovalute. L’entusiasmo percepito durante le ultime ore sul mercato, dimostra quanto gli investitori siano ottimisti riguardo a questa possibilità. Nonostante questo però è importante mantenere un approccio prudente, l’impatto effettivo sul mercato, nel caso in cui dovesse arrivare l’approvazione, sarà a lungo termine.

Bitcoin Halving 2028, tutto quello che devi assolutamente sapere

Prossimo halving Bitcoin nel 2024: tutte le cose da sapere

Quando è previsto il prossimo halving di Bitcoin? Le cose da sapere per prepararsi all’evento!

Il prossimo halving di Bitcoin è previsto per il 2028, quando sarà minato il blocco numero 840.000. Perché è un evento tanto atteso? Cosa succederà dopo? Cerchiamo di fare chiarezza e di esaminare tutte le cose da sapere in merito.

Prossimo Halving Bitcoin 2028: a cosa serve questa operazione?

L’halving è il meccanismo interno al sistema di Bitcoin che regola la progressiva diminuzione delle ricompense elargite ai miner che validano i blocchi. Serve a ridurre le crypto in circolazione, per mantenere la scarsità. I miner infatti ogni volta che validano un blocco, ricevono una quota di BTC. L’halving è un elemento della tokenomics di BTC fin dalla sua creazione ed è gestito da un algoritmo. 

Quando avvengono gli halving e come si calcola la data esatta

Il prossimo halving di Bitcoin dovrebbe arrivare tra Marzo e Maggio 2028, in corrispondenza del blocco n° 210.000 rispetto all’halving precedente quindi al n° 1.500.000. È un evento che gli utenti potrebbero non notare dato che non altera in alcun modo lo stato della blockchain, solamente i miner se ne accorgono; ma nonostante questo tutti i crypto enthusiast aspettano questo momento con trepidazione. Nel momento in cui viene validato l’ultimo dei 210.000 blocchi, l’emissione di BTC si dimezza

Per calcolare quando avverrà il prossimo halving di Bitcoin è necessario moltiplicare il numero dei blocchi che devono essere validati da un halving all’altro (210.000) per il tempo necessario a farlo, che è in media di 10 minuti. Dopodiché bisogna dividere il numero che si ottiene per 60, ovvero il numero di minuti da cui è composta un ora. Facendo questo rapido calcolo si scopre che passano circa 35.000 ore da un halving all’altro, più o meno 1458 giorni ovvero un po’ di più di quattro anni. Per conoscere la data esatta del prossimo halving del 2028, bisogna osservare a che numero di blocco siamo giorno per giorno. 

Questi “dimezzamenti” non saranno infiniti, cesseranno quando verrà emessa la max supply (la fornitura massima) di Bitcoin, che ammonta a 21 di milioni BTC, presumibilmente intorno all’anno 2140. Ciò significa che la criptovaluta deve ancora affrontare circa 39 halving in 117 anni.

Quante saranno le ricompense dopo l’halving del 2028?

Un’altra informazione fondamentale sull’halving ha a che fare con le emissioni di Bitcoin nel tempo. I miner, nel momento in cui Bitcoin è stato creato (Gennaio 2009), ricevevano 50 BTC per ogni blocco validato. Il primo halving è avvenuto nel 2012 ed ha dimezzato le ricompense che sono diventate di 25 BTC. Il processo si è poi ripetuto nel 2016, nel 2020 e nel 2024, quando le ricompense per blocco sono diventate di 3,15 Bitcoin. In occasione del prossimo halving del 2028 queste diventeranno di 1.575 BTC.

Sull’exchange italiano Young Platform puoi seguire in tempo reale il prezzo di Bitcoin e monitorare l’impatto del prossimo halving.

Controlla il prezzo ora

Gli halving e il prezzo di Bitcoin 

Nel momento in cui si dimezzano le emissioni di questa crypto, Bitcoin diventa sempre più scarso e ciò indirettamente ha un impatto sul prezzo. Nei mesi successivi all’halving del 2012 il prezzo è aumentato quasi del 12.000%, mentre dopo quello del 2020 circa del 300%. Ovviamente l’halving non è l’unica causa di questi incredibili rally rialzisti del passato, ma in genere il prezzo di Bitcoin ha sempre risposto positivamente a questo evento ricorrente.

L’halving agisce anche sul tasso di inflazione di Bitcoin. Nel 2011, per esempio, BTC era soggetto ad una inflazione annua del 50%. Nel 2012 questa è diventata del 12%, mentre ad oggi si attesta attorno all’1,77%. Ci si chiede a questo punto, dove arriverà dopo il prossimo halving del 2028.

Nonostante quest’ultimo sia un evento automatico, non passa inosservato ma influenza fortemente l’ecosistema di Bitcoin e anche tutto il mondo crypto. Ad un anno dall’attesa operazione, ci troviamo ancora intrappolati nelle grinfie di questo bear market che sembra infinito. L’euforia che crescerà con l’avvicinarsi del prossimo halving di Bitcoin del 2028 aiuterà il mercato crypto a risollevare la testa?

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. Rimani aggiornato con noi sul prossimo halving di Bitcoin!

Finanza decentralizzata, ETF e inflazione con Paolo Turati

presentazione live con ferrero e turati

Un approfondimento sui temi più caldi di quest’estate: ETF su Bitcoin, inflazione e finanza decentralizzata (DeFi)

La finanza decentralizzata (DeFi) ha le carte in regola per cambiare il modo in cui concepiamo il denaro. Ma cos’è e come funziona questa complessa e interessante applicazione della tecnologia blockchain? 

La discussione sugli ETF spot su Bitcoin ci sta accompagnando da tutta l’estate mentre sentiamo parlare di l’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse da più di un anno. 

Per approfondire questi temi abbiamo invitato uno dei più grandi esperti italiani di DeFi e mercati finanziari.

Giovedì 31 agosto alle 17:00 saremo in live con Paolo Turati, direttore del laboratorio di Finanza Decentralizzata (DeFi) della SAA (School of Management) di Torino e presidente del comitato scientifico della facoltà.

I temi trattati saranno tanti! Parleremo ovviamente di finanza decentralizzata e degli ETF spot su Bitcoin, ma anche di inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse.

Non perderti questa stimolante chiacchierata, attiva il promemoria!

Bitcoin e il suo impatto energetico: sfatiamo i tabù

Un nuovo appuntamento in LIVE, lunedì 17 luglio alle 18:00

Con il nostro Amministratore Delegato Andrea Ferrero ci sarà un ospite speciale, Francesca Failoni CFO di Alps Blockchain con cui  parleremo di un grande tabù: il consumo energetico di Bitcoin. 

Spoiler: Bitcoin è molto più green di quanto si pensi! 

Alps Blockchain: innovativi per natura

Alps Blockchain è un’organizzazione che vuole costruire un ponte tra la tecnologia blockchain e il mondo delle fonti rinnovabili. Il loro obiettivo principale è rendere il mining professionale sostenibile e valorizzare l’energia green del nostro territorio.

Che tu sia spinto da curiosità o voglia rendere il mining un secondo lavoro, questa è la tua occasione per chiedere tutte le informazioni che vuoi!

Il consumo energetico di Bitcoin: la verità sulla Proof of Work

Si parla molto del consumo energetico di Bitcoin, ma cerchiamo di distinguere tra consumo e inquinamento reale. La maggior parte dell’energia utilizzata nelle mining farm proviene da fonti tradizionali, ma questo non significa che Bitcoin debba inquinare. Non è piuttosto strano che non si parli mai del reale impatto del sistema bancario o dell’estrazione dell’oro? 

Bitcoin e le energie rinnovabili: una partnership promettente

Una cosa interessante è che il mining di Bitcoin può incentivare l’utilizzoa di fonti di energia rinnovabile, come di fatto sta già accadendo. I miner possono svolgere un ruolo chiave nello sviluppo di queste fonti, fornendo un incentivo economico per la creazione di nuovi hub energetici.

Quindi non perderti la LIVE di lunedì 17 luglio ALLE 18:00! 

È il momento di andare oltre i pregiudizi e comprendere a pieno l’impatto energetico di Bitcoin.

Imposta il promemoria e munisciti di curiosità, ci vediamo qui sotto!

La live verrà trasmessa su Youtube, Twitch, Linkedin e Facebook 💚

Previsioni Bitcoin: svolta in arrivo secondo il guru della finanza

Previsioni Bitcoin: svolta in arrivo secondo il macro guru

Previsioni per Bitcoin e la sua capitalizzazione di mercato, la crisi economica potrebbe portarla alle stelle 

Nuove previsioni per Bitcoin dal guru della finanza Hugh Hendry. Il noto gestore di hedge fund durante un’intervista rilasciata a Bloomberg ha rivelato le sue ipotesi sul futuro della criptovaluta rispetto al contesto macroeconomico attuale. 

Previsioni Bitcoin: la spinta dalla crisi economica e finanziaria

Le previsioni su Bitcoin di Hendry sono arrivate durante un’intervista di carattere generale sulla situazione macroeconomica attuale. Alla domanda su come avrebbe preferito proteggersi da un eventuale collasso del sistema finanziario, l’esperto ha spiegato che fra tutti gli asset quello a cui si affiderebbe è Bitcoin. Ancora prima che all’oro

Secondo Hendry, nell’ipotesi non così remota di una crisi, l’oro è un buon investimento per difendersi ma ha lo svantaggio che il suo potenziale rialzo è limitato: “l’oro ha una capitalizzazione di 13.000 miliardi di dollari. L’oro sarebbe l’equivalente di tutte le azioni statunitensi”.

Controlla il prezzo di BTC, l’oro digitale per eccellenza!

Market cap triplicato! 

Secondo le previsioni  su Bitcoin di Hendry, in caso di crisi macroeconomica mondiale la crypto triplicherà la sua capitalizzazione di mercato toccando i 1,5 miliardi di dollari. In caso di peggioramento della situazione, secondo l’esperto, Bitcoin sarebbe l’asset più performante. 

“Il market cap di Bitcoin è di mezzo trilione di dollari. E Bitcoin si trova nel mondo dell’asset allocation all’interno di un insieme che chiamiamo alternative, come il private equity, gli immobili commerciali, l’oro e così via. È un insieme da 100.000 miliardi di dollari e Bitcoin è mezzo trilione di dollari. Quindi potrebbe triplicare e diventare un trilione e mezzo di dollari. Sarebbe la metà di Apple“, ha spiegato Hendry durante l’intervista.

Hendry è sembrato fiducioso sul destino della crypto anche per i recenti sviluppi sull’entrata in campo degli investitori istituzionali. Dopo la richiesta di BlackRock per un ETF a tema, ci sono state interessanti reazioni da parte del mercato. In altre parole, le previsioni su Bitcoin sono ottimiste anche per la spinta della regolamentazione e dell’adozione. 

A un anno circa dal prossimo halving, cominciano a moltiplicarsi le stime su BTC soprattutto a livello di prezzo. In prossimità dell’atteso “dimezzamento delle ricompense”, la curiosità sul destino della crypto sale. Il suo valore schizzerà come in passato? Al momento hanno la meglio le previsioni più ottimistiche su Bitcoin, catalizzate dalle ultime notizie. 

Cos’è il Whitepaper di Bitcoin? I punti principali spiegati

Cos’è il Whitepaper di Bitcoin? Analisi dei punti principali

Cos’è il Whitepaper di Bitcoin? Il documento da cui è nata la crypto, da analizzare per conoscere il suo vero potenziale

Cos’è il whitepaper di Bitcoin? Si tratta del documento di nove pagine da cui è nata Bitcoin, pubblicato il 31 ottobre 2008 da Satoshi Nakamoto. L’autore o gruppo di autori, che ha teorizzato per la prima volta l’utilizzo della blockchain come sistema di pagamento. Il documento si intitola “Bitcoin: un sistema di moneta elettronica peer-to-peer” ed è stato pubblicato in un forum di crittografia (Metzdowd). Ma quali sono i temi trattati che hanno portato la rivoluzione tecnologica del secolo? Ecco cos’è il whitepaper di Bitcoin e l’analisi dei punti principali! 

Cos’è il whitepaper di Bitcoin? Il problema di partenza

Per comprendere cos’è il whitepaper di Bitcoin e la portata delle sue tesi, iniziamo con la premessa che Satoshi Nakamoto pone nell’introduzione. Come tutti i nuovi progetti, anche quello di Bitcoin è nato per risolvere un problema. In questo caso è quello della “fiducia” nelle transazioni di denaro online. Gli utenti che acquistano su internet infatti si devono affidare a intermediari finanziari per garantire la sicurezza e l’integrità delle transazioni. Nonostante questo sistema funzioni bene nella maggior parte dei casi, rimangono delle criticità:

  1. Le transazioni possono essere reversibili, le istituzioni che gestiscono i pagamenti possono decidere di bloccarle o gli stessi utenti e venditori possono “truffarsi” tra di loro; 
  2. Avere degli intermediari è costoso e biosogna pagare delle commissioni;
  3. Gli intermediari potrebbero non essere degli di questa fiducia: nessuno ha la certezza che gli intermediari non manipolino, censurino o occultino delle attività. 

Il problema della fiducia si risolve con la tecnologia blockchain, ovvero un database che elimina il bisogno di fidarsi di chi gestisce i dati, perché delega questa responsabilità in maniera peer-to-peer a una rete composta di più individui. E per questo la blockchain viene definita trustless, senza fiducia.

Cos’è il whitepaper di Bitcoin in poche parole? La proposta di un sistema di pagamenti senza intermediari.

Le transazioni 

Il secondo paragrafo del whitepaper di Bitcoin è dedicato alle transazioni. Una moneta elettronica è in sostanza una catena composta di firme digitali, linee di codice informatico protette da crittografia. Nello specifico Bitcoin funziona grazie alla crittografia a chiave pubblica, in cui due codici chiamati “chiave pubblica” e “chiave privata” vengono utilizzati per approvare una transazione. 

Supponiamo che un proprietario di una moneta elettronica come Bitcoin voglia effettuare una transazione. La prima cosa da fare è recuperare la chiave pubblica del destinatario, che funziona come il numero di un conto corrente. Il mittente a questo punto invia la somma e usa la sua chiave privata, che funziona come il codice di accesso del suo conto, per confermare la transazione. 

Naturalmente il destinatario vuole assicurarsi che l’importo che gli deve arrivare non sia già stato usato in una transazione precedente. In altre parole vuole assicurarsi che non ci sia il problema della doppia spesa

L’unico modo per garantire che i fondi non siano stati utilizzati è che la rete accetti tutte le transazioni precedenti nell’ordine in cui sono state effettuate. Ovvero che ogni computer, o nodo, della rete sia d’accordo sulla validità di ogni transazione e tenga traccia di tutte quelle effettuate in passato. Ecco come viene concretizzata il progetto che delinea cos’è il whitepaper di Bitcoin: pagamenti fra pari, istantanei e sicuri. 

Server di timestamp

In questo paragrafo Satoshi Nakamoto introduce il meccanismo del “timestamp” con cui vengono ordinate le transazioni nei registri aggiornati da tutti i migliaia di computer che compongono la rete di Bitcoin. Il timestamp fornisce la prova che una transazione è stata validata in quel momento e ogni timestamp include il timestamp precedente nel suo codice crittografico. In questo modo si forma una catena in cui ogni timestamp aggiuntivo rafforza i timestamp precedenti. Questa concatenazione impedisce che i dati vengano modificati, perché un minimo cambiamento altererebbe tutto il registro. 

Proof-of-Work

Procedendo nell’analisi su cos’è il whitepaper di Bitcoin e cosa spiega questo documento, ci imbattiamo nel paragrafo dedicato al meccanismo di consenso. Il Proof-of-Work, o mining. Questo non è altro che l’insieme di regole che tutta la rete deve seguire per stabilire la validità delle transazioni

Il mining è quindi il processo con cui vengono verificate le transazioni e aggiunti nuovi blocchi alla blockchain, il tutto grazie alla potenza di calcolo dei computer. Nello specifico consiste nel risolvere complessi problemi matematici.

Gli incentivi

Per incoraggiare i nodi a unirsi alla rete e per assicurarsi che svolgessero il loro lavoro in maniera onesta, Satoshi Nakamoto ha elaborato un sistema di incentivi. I nodi che forniscono la loro potenza di calcolo e validano le transazioni sono infatti ricompensati dalla creazione di alcuni Bitcoin e dalle commissioni di transazione. 

La privacy di Bitcoin

Un altro paragrafo è dedicato alla privacy di Bitcoin, l’autore infatti specifica che le informazioni trasmesse nella rete peer-to-peer sono limitate al minimo grazie alla crittografia a chiave pubblica. Mantenendo pseudonime le chiavi pubbliche il pubblico può vedere che qualcuno sta inviando un certo importo a qualcun altro, ma senza dettagli che collegano la transazione ad un utente specifico.

In questo articolo abbiamo approfondito cos’è il whitepaper di Bitcoin e i suoi punti principali, questo documento rimane il punto di svolta di tutta la tecnologia blockchain. Così rilevante a livello culturale e tecnologico che ad aprile 2023 si è scoperto che in tutti i dispositivi Mac Apple in commercio dal 2018 in poi è stata nascosta una copia del whitepaper in formato pdf del documento.