Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Quali sono le grandi aziende che detengono più Bitcoin, anche se esterne al settore crypto? Ecco la classifica

Dopo la registrazione all’IPO di Reddit, attraverso la quale è emerso che la piattaforma possiede Bitcoin, Ethereum e MATIC, gli appassionati crypto hanno iniziato a chiedersi quali sono le aziende che hanno investito in questa tipologia di asset.

In totale, quelle che hanno reso pubblici i bilanci comunicando la quantità di crypto che detengono, sono 91, ma analizziamo le quattro più importanti e famose!

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MicroStrategy

MicroStrategy ha intrapreso il suo entusiasmante viaggio all’interno di questo settore nell’ormai lontano, soprattutto per gli appassionati di criptovalute, 2020. Il suo CEO Michael Saylor è uno dei membri più influenti del settore, stimato da tutti i crypto enthusiast.

MicroStrategy detiene attualmente 214.000 Bitcoin, per un controvalore in dollari di 14,4 miliardi al prezzo attuale di 69.000$. E pensare che Michael Saylor era inizialmente molto scettico nei confronti di questa tecnologia. Nel 2013 aveva dichiarato che BTC sarebbe sicuramente fallito, paragonandolo al gioco d’azzardo online. 

Nel 2020, però, dopo averlo studiato a fondo, ha cambiato radicalmente la sua posizione. Da quel momento in poi è sempre stato fermamente convinto che sia una riserva di valore sicura per proteggersi dall’inflazione e dalle crisi monetarie. Tutto questo è normale, Bitcoin è un argomento molto complesso e ci vuole tempo per comprenderlo a pieno.

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In confronto alla maggior parte delle Whale, Michael Saylor ha, attraverso il suo fondo, iniziato “tardi” ad acquistare Bitcoin. Il prezzo medio di acquisto di MicroStrategy è 35.000$, ma il profitto attuale è da capogiro: quasi 7 miliardi di dollari.

Tesla

Il secondo elefante nella stanza è Tesla, attualmente la terza azienda che detiene più Bitcoin al mondo, 9.720. Il valore attuale di questo “gruzzoletto” è di circa 660 milioni di dollari. L’avventura dell’azienda fondata da Elon Musk in questo settore è più simile ad un’epopea. Tutto ha avuto inizio a febbraio del 2021, quando l’azienda ha annunciato, attraverso una dichiarazione della Security and Exchange Commission) di aver acquistato 1,5 miliardi di dollari di Bitcoin. Poche settimane dopo, nel mese di marzo, Tesla ha annunciato che avrebbe iniziato ad accettare BTC come metodo di pagamento per i clienti statunitensi intenzionati ad acquistare i veicoli del brand.

A maggio dello stesso anno c’è stata poi la marcia indietro, che ha contribuito a rendere quel mese uno dei più negativi di sempre per il mercato. Questa, ha riguardato soltanto la ridefinizione delle modalità di pagamento per le automobili e non la detenzione di Bitcoin come asset.

Come mai Elon Musk ha cambiato idea?

Perché, a detta sua, l’impatto ambientale di Bitcoin era eccessivo. La dichiarazione che l’imprenditore ha abbinato all’annuncio ufficiale è stata: “quando il 50% del mining di Bitcoin verrà alimentato da energia pulita e sostenibile, Tesla tornerà ad accettare pagamenti in Bitcoin”. Nel frattempo, però, è ancora possibile acquistare gli accessori del marchio di auto elettriche utilizzando Dogecoin (DOGE).

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Reddit

La terza grande azienda che detiene Bitcoin è Reddit. Reddit ha iniziato ad accettare donazioni in Bitcoin nel 2013 e, in breve tempo, il suo forum è diventato uno dei punti di riferimento per gli appassionati del settore, in particolare i subreddit r/Bitcoin e r/Cryptocurrency.

Nel 2018 poi ha fatto dietro front a causa delle elevate commissioni di transazione e della volatilità del prezzo di BTC. Tuttavia, il legame di Reddit con il mondo delle criptovalute non è stato definitivamente troncato. Nel 2020, Reddit ha lanciato un’iniziativa innovativa introducendo i Community Points, dei token basati su Ethereum, nei subreddit r/CryptoCurrency e r/FortNiteBR. Questi punti, rispettivamente chiamati “Moons” e “Bricks,” hanno permesso agli utenti di guadagnare ricompense a seconda del loro contributo.

Reddit ha ulteriormente esplorato le possibilità della blockchain collaborando con la Ethereum Foundation per migliorare la scalabilità delle transazioni sull’omonima blockchain. Nel 2021, ha lanciato il Reddit Vault, un portafoglio digitale integrato nella piattaforma per gestire i Community Points, semplificando per gli utenti l’interazione con i token senza necessità di software esterni.

Nel 2022, Reddit ha ampliato il programma dei Community Points e ha iniziato a testare tecnologie Web3, promuovendo un ecosistema decentralizzato all’interno della piattaforma. Inoltre, Reddit ha iniziato a esplorare la tecnologia degli NFT (token non fungibili), attraverso il lancio di una collezione di avatar che ha riscosso un discreto successo.

Infine, pochi mesi fa in occasione della registrazione della Initial Public Offering (IPO) precedente alla quotazione in borsa, ha dichiarato di aver investito parte degli utili in Bitcoin, Ethereum e Matic.

Block inc.

L’ultima grande azienda che detiene Bitcoin di questo articolo è Block Inc., precedentemente nota come Square Inc. L’impresa di Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, che ha, da sempre, dimostrato un fortissimo interesse nei confronti del settore.

L’azienda ha fatto il suo ingresso nel mondo crypto nel 2018, integrando Bitcoin nei suoi servizi Cash App, permettendo ai suoi utenti di acquistare e vendere in modo semplice. Nel 2020, Block Inc. ha fatto un ulteriore passo avanti investendo $50 milioni, l’1% del patrimonio dell’azienda, in Bitcoin, acquistandone 4.709 BTC. 

Block inc ha successivamente, e gradualmente, aumentato la sua esposizione, e secondo gli ultimi dati oggi ne deterrebbe circa 8.000. 

Queste sono le più grandi aziende, non native crypto, che hanno acquistato e tuttora possiedono Bitcoin. Cosa succederà nei prossimi mesi, data la forte espansione dell’adozione che ha investito il settore dopo l’approvazione degli ETF spot. Potrebbero esserci delle imprese, magari ancora più importanti, che hanno acquistato Bitcoin attraverso questi strumenti finanziari?

10 grandi aziende che già accettano Bitcoin

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Le criptovalute non sono il futuro, ma il presente. Ecco chi tra le grandi aziende accetta pagamenti in Bitcoin

La mass-adoption? È sempre più vicina. Non siamo noi a dirlo, basta osservare quante aziende e multinazionali, ma anche semplici negozi, si stiano attrezzando per accettare pagamenti in criptovalute. Anche se in molti Stati ancora non sono pienamente regolamentate, il fenomeno crypto è troppo grande per essere ignorato. Ecco perché le aziende vogliono innovarsi e spingere verso la diffusione dei pagamenti in crypto. E non si parla di nicchie specifiche, bensì di brand e servizi molto popolari che fanno parte della nostra quotidianità.

Ecco un elenco di dieci aziende che accettano Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento.

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Mastercard

Mastercard permette ormai da tempo i pagamenti in criptovalute attraverso la sua piattaforma grazie a collaborazioni con importanti realtà del settore come Metamask e MoonPay. L’azienda ha riconosciuto l’utilità delle crypto come monete vere e proprie. “Con l’interesse [per le crypto] che arriva da molti ambiti, le applicazioni reali delle criptovalute stanno superando la pura speculazione” ha detto Rama Sidhar, vicepresidente per i nuovi mezzi di pagamento digitali di Mastercard. Negli scorsi anni l’azienda leader nel settore dei circuiti di pagamento ha stretto collaborazioni con otto startup Web3 con l’obiettivo di rendere le crypto più accessibili.

Visa

Anche il competitor di Mastercard ha, in questi anni, dedicato le sue energie in progetti a tema criptovalute. Dal 2020 in poi Visa collabora con vari exchange per fornire agli utenti la possibilità di pagare in Bitcoin e altre crypto attraverso le carte di debito che utilizzano Visa come circuito di pagamento. 

Gucci

Sogni di comprare lussuosi capi di abbigliamento attraverso i tuoi satoshi? Negli store statunitensi di Gucci, da Agosto 2022, è possibile pagare in diverse crypto. Per la precisione vengono accettate Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Litecoin, Dogecoin, Shiba Inu, ApeCoin (il token del Bored Apes Yacht Club) e anche le più famose stablecoin

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Microsoft

Tra gli early adopter della tecnologia blockchain c’è Microsoft, che accetta pagamenti in Bitcoin dal 2014. La criptovaluta può essere utilizzata per i servizi Microsoft come Skype o Xbox Live

Tesla

Elon Musk, CEO di Tesla, è stato tra i primi imprenditori a dimostrare interesse verso Bitcoin. Per un certo periodo è stato possibile acquistare le automobili elettriche utilizzando crypto. Poi ci ha ripensato, bloccando temporaneamente pagamenti in Bitcoin fin quando le operazioni di mining non saranno completamente alimentate da fonti rinnovabili. 

Nonostante questo è ancora possibile acquistare alcuni accessori Tesla in Dogecoin (DOGE) .

Amazon

Anche se al momento non è possibile pagare direttamente in crypto sull’e-commerce più grande del mondo, Amazon sta cercando degli esperti di blockchain da inserire nel suo team. Vedremo presto questa nuova funzionalità? Attualmente possiamo comunque acquistare in crypto attraverso l’utilizzo di varie carte di debito oppure convertire le nostre criptovalute in buoni Amazon attraverso siti di terze parti. Comodo, no?

PayPal

Il gigante dei pagamenti ha introdotto nel 2021 la possibilità di acquistare, vendere e custodire alcune criptovalute direttamente dalla sua applicazione. La funzionalità è rimasta però riservata agli utenti residenti negli Stati Uniti. A maggio 2023 c’è stata una svolta: l’avvio della collaborazione tra PayPal e Metamask. Grazie a questa partnership è possibile effettuare il login nella propria area dedicata di Paypal anche con il proprio wallet Metamask e comprare crypto direttamente dal proprio conto PayPal, in un solo passaggio. 

Twitch

Anche Twitch, la piattaforma di streaming più utilizzata al mondo, accetta Bitcoin e altre criptovalute per donazioni e iscrizioni. Tramite le iscrizioni o sub puoi supportare mensilmente i tuoi creatori preferiti pagando con tante diverse crypto: da Bitcoin a Ethereum, da Dogecoin a Litecoin. 

McDonald’s

Al McDonald’s di Lugano puoi comprare il tuo Crispy McBacon con Bitcoin e la stablecoin Theter (USDT). Questi pagamenti fanno parte dell’iniziativa “Plan B” che ha coinvolto il capoluogo del Canton Ticino ad Ottobre 2022. Questo progetto ha l’obiettivo di incrementare l’adozione delle criptovalute nella città svizzera. I pagamenti al McDonald’s di Lugano vengono elaborati sulla blockchain Layer-2 di Bitcoin, il Lighting Network.

Starbucks

Chiudiamo la lista delle 10 aziende che consentono di pagare in Bitcoin, come concluderemo un pranzo, ovvero con un bel caffè da pagare rigorosamente in crypto. Nelle caffetterie americane di Starbucks si possono infatti acquistare espressi e frappuccini in criptovalute direttamente dall’app, grazie alla partnership con Bakkt.

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Negozi dove pagare con Bitcoin

Le aziende presenti in questa lista non sono le uniche ad accettare Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento, ma sono probabilmente quelle più note a livello globale. Anno dopo anno, molte altre realtà di diverse dimensioni e che operano nei settori più disparati hanno adottato le crypto.

Tra queste ci sono negozi fisici situati in paesi crypto friendly. Qualche esempio pratico? Alcuni store di Burger King in Venezuela, le squadre statunitensi dei Miami Dolphin e dei Dallas Mavericks e dei distributori automatici di Coca Cola in Australia e Nuova Zelanda.

trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Campagna elettorale USA: la sfida si decide sul “campo di battaglia” crypto?

Le crypto e la politica USA: vincerà Trump o Biden?

Le crypto sono diventate un tema centrale nel dibattito politico negli Stati Uniti, scopri tutto quello che è successo da inizio maggio ad oggi

Le crypto stanno diventando un tema centrale nella campagna elettorale USA. In passato demonizzate, stanno guadagnando sempre più interesse da parte dei candidati politici.

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Come si è passati dalla completa ostilità nei confronti di questo settore, all’apertura generale a cui stiamo assistendo in questi giorni? Scoprilo in questo articolo.

La politica USA abbraccia le crypto: le dichiarazioni di Trump

Il mondo crypto è diventato un campo di battaglia per la lotta alla presidenza a partire dall’inizio di maggio, quando Donald Trump si è dichiarato a favore di questa tecnologia. Il video, che ha fatto il giro dei social, è stato il punto di partenza di questa lotta che, probabilmente, ha causato un dolce “effetto collaterale”: l’approvazione degli ETF spot su Ethereum.

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Alle prime dichiarazioni di Trump, ne sono seguite delle altre. L’ex presidente si è espresso, alla Libertarian National Convention, a favore del settore e contro le Central Bank Digital Currencies, dichiarando che, se tornerà alla Casa Bianca, si opporrà alla crociata di Joe Biden contro le crypto, e si impegnerà per rendere gli USA il centro globale per lo sviluppo di questa tecnologia.

Il 30 maggio, poi, Bloomberg ha dichiarato che Trump è Elon Musk avrebbero iniziato a dialogare in merito alla regolamentazione crypto, poi smentita dal CEO di Tesla.

E i democratici? Il controverso rapporto tra le crypto e Joe Biden

La love story tra le crypto e la politica USA, per quanto riguarda il versante democratico, è ancora più controversa. Il fronte guidato da Joe Biden si è, in generale, sempre opposto al settore, seppur con qualche eccezione ad esempio Nancy Pelosi; ma dopo le dichiarazioni di Trump la posizione dello schieramento politico è cambiata

Il primo momento di svolta è stata l’approvazione degli ETF spot su Ethereum da parte della Security and Exchange Commission, capitanata da Gary Gensler, da sempre legato ad esponenti politici dem come Paul Sarbanes, Barack Obama e Bill Clinton. Prima delle dichiarazioni di Trump, le probabilità di un’approvazione erano bassissime secondo Bloomberg, la principale testata, e anche la più autorevole, a seguire e raccontare quotidianamente la vicenda

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Insomma, sembra che la SEC abbia dovuto approvare gli ETF spot su Ethereum perché condizionata da pressioni politiche, probabilmente esercitate da Joe Biden e dai democratici, per non perdere il consenso degli investitori crypto dopo la presa di posizione di Trump.

La situazione attuale

Fa sicuramente riflettere che questo cambio di rotta della politica USA nei confronti delle crypto sia avvenuto in pochissimi giorni, probabilmente segno che è stato sostenuto dalla volontà di accaparrarsi il consenso di determinati elettori, più che da un sincero sostegno a ciò che le crypto rappresentano.

In ogni caso, quanto successo nelle scorse settimane è molto positivo. Secondo BlackRock, l’entourage del presidente Biden sta contattando figure di rilievo del settore delle criptovalute, per comprendere a fondo la materia e ripensare eventuali politiche a sostegno del suo sviluppo istituzionale.


Insomma, non sta a noi giudicare se, in questo caso, il fine giustifica i mezzi. Nonostante l’obiettivo finale rimanga il consenso, una svolta questa portata può, sicuramente, aiutare l’adozione. Chissà quanto Joe Biden e Donald Trump hanno effettivamente approfondito e studiato Bitcoin. Sono, effettivamente, entrati nella “tana del bianconiglio”. Quasi sempre, una volta che si inizia ad approfondire Bitcoin, non si torna più indietro e si cambia idea sul concetto di moneta e su quello di valore.


Bitcoin Pizza Day: che cos’è e perché si festeggia il 22 Maggio?

Bitcoin Pizza Day: che cos’è e perché si festeggia il 22 maggio?

Oggi è il Bitcoin Pizza Day! Scopri la storia di questo giorno speciale in cui si celebra il primo acquisto in Bitcoin

Che cos’è il Bitcoin Pizza Day? Il 22 maggio la community crypto festeggia a modo suo la prima transazione in BTC per acquistare dei beni. Nello specifico due pizze diventate le più costose della storia! Laszlo Hanyecz, un affamato bitcoiner, nel 2010 acquistò due pizze per 10.000 Bitcoin che oggi valgono più di 650 milioni di euro. Quando si ha fame si è disposti a spendere qualsiasi cifra, soprattutto per una pizza, ma non esageriamo! Scopri che cos’è il Bitcoin Pizza Day festeggiato il 22 maggio e la storia di Laszlo Hanyecz!

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Che cos’è il Bitcoin Pizza Day 

Il 22 maggio è il giorno del Bitcoin Pizza Day, una delle ricorrenze più sentite del mondo crypto in cui si celebra la prima transazione in Bitcoin finalizzata per acquistare un bene “materiale”. Per citare il protagonista di questa storia, Laszlo Hanyecz, il Bitcoin Pizza Day è stato il primo caso in cui “BTC è stato concepito come un bene di scambio reale dalle persone”.

La storia del Bitcoin Pizza Day è iniziata quando Laszlo Hanyecz, un programmatore e miner residente in Florida, annunciò sul celebre forum Bitcointalk.org l’ intenzione di acquistare due pizze utilizzando Bitcoin. Offrendo 10.000 Bitcoin a chiunque fosse disposto a portargliele. All’epoca il loro valore era di circa 41$. Ci mise qualche giorno a trovare qualcuno disposto ad accettarli, ma il 22 maggio un diciannovenne di nome Jeremy Sturdivant acquistò due pizze in un ristorante della catena di pizzerie Papa John’s e gliele portò in cambio delle crypto promesse.

In molti si chiedono ancora oggi cosa ha fatto Papa John’s con i Bitcoin che ha ricevuto in cambio delle pizze? In realtà Papa John’s non ha ricevuto nessun Bitcoin. In quegli anni nessuna azienda o negozio accettava pagamenti in BTC. Il beneficiario del primo pagamento in Bitcoin è stato Jeremy Sturdivant che ha poi acquistato le pizze, facendo da tramite, nel fast food americano utilizzando dei dollari.

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Chi è Laszlo Hanyecz e perché aveva così tanti Bitcoin?

Ora che sai cos’è il Bitcoin Pizza Day e conosci la sua storia è il momento di spendere qualche parola sul suo protagonista: il programmatore Laszlo Hanyecz. È uno dei primi miner e sviluppatori di BTC nonché uno dei più attivi e longevi membri del forum Bitcointalk.org. Ha ideato il primo programma per utilizzare le schede video (GPU) per il mining di Bitcoin, invenzione che ha permesso di velocizzare e rendere più efficiente il processo fino ad allora gestito interamente dai processori (CPU).

Nonostante oggi 10.000 Bitcoin sembrino una cifra esorbitante, all’epoca il loro valore non era così alto; ogni BTC all’epoca valeva 0,004$ e prima dell’halving del 2012 i miner ne guadagnavano 50 per ogni blocco che minavano. Perciò per accumulare i 10.000 Bitcoin con i quali ha acquistato le due pizze ha dovuto validare 200 blocchi, un numero tutto sommato contenuto, considerando che Bitcoin esisteva da poco tempo e i miner erano pochissimi (meno di mille).

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Il Bitcoin Pizza Day è una giornata ricca di significato. Ciò che è successo il 22 maggio 2010 ha dimostrato, per la prima volta nella storia, che è possibile scambiare valore in modo decentralizzato, senza il controllo e il benestare di intermediari finanziari grazie alle crypto. Ecco cos’è il Bitcoin Pizza Day e perché si festeggia proprio il 22 maggio. Milioni di dollari spesi per acquistare la pizza più costosa della storia sono diventati il simbolo delle potenzialità di Bitcoin come mezzo di pagamento.


Bitcoin può essere hackerato? I computer quantistici possono distruggerlo?

Bitcoin può essere hackerato?

È possibile che Bitcoin venga hackerato? I computer quantistici riusciranno a distruggere la blockchain? Scopri di più

La blockchain di Bitcoin è estremamente sicura a livello informatico, prevalentemente grazie ai modelli crittografici che utilizza. Nonostante questo, all’orizzonte c’è una minaccia che preoccupa alcuni crypto enthusiast: i computer quantistici. 

Queste macchine, incredibilmente potenti, sono in grado di svolgere calcoli ad una velocità esponenzialmente più elevata rispetto a quelle tradizionali e, per questo motivo, potrebbero mettere a rischio la blockchain di Bitcoin. La sicurezza dell’intera rete si basa, infatti, proprio sulla potenza di calcolo, messa a disposizione dai miner e costantemente in equilibrio.

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Visto che lo sviluppo di queste macchine sta avanzando velocemente negli ultimi anni, è necessario preoccuparsi? Bitcoin potrà, davvero, essere hackerato per colpa dei computer quantistici?

Bitcoin può essere hackerato? Cosa sono i computer quantistici

L’intuizione che sta alla base di questa tecnologia risale al 1981, quando Richard Feynman propose la sua teoria della computazione quantistica. L’idea era quella di creare elaboratori che simulassero la realtà proprio nel modo in cui si manifesta, e quindi attraverso artefatti quantistici, e non attraverso variabili binarie.

La differenza principale tra i computer quantistici e quelli tradizionali sta, dunque, nell’architettura delle più piccole unità che compongono il linguaggio macchina

Il linguaggio macchina di un elaboratore tradizionale è, infatti, basato su un’architettura binaria; l’unità di informazione che sta alla base di questa si chiama Bit e codifica uno stato che può essere o 0 o 1.

Al contrario, l’unità di informazione dei computer quantistici, il Qubit, o bit quantistico, si ispira alle particelle. Senza entrare troppo nel tecnico si può dire che i Qubit possono oltre ad assumere lo stato 0 o 1, possono restituirne uno qualsiasi di quelli compresi tra i due valori.

Il funzionamento di queste macchine è estremamente complesso, perciò non entreremo nel dettaglio. Anche perché il focus di questo articolo è comprendere se Bitcoin può essere o meno hackerato da queste macchine all’avanguardia.

Come funziona la crittografia di Bitcoin?

Per capire se i computer quantistici saranno in grado di hackerare Bitcoin dobbiamo comprendere come lavora la sua blockchain a livello crittografico. Il network di BTC utilizza, in questo senso, tre funzioni principali:

  1. La funzione di hash Secure Hash Algorithm (SHA) 256: è un algoritmo che viene utilizzato da Bitcoin per garantire l’integrità delle informazioni memorizzate in un blocco. La SHA-256 è unidirezionale, ovvero è possibile generare un hash (o impronta digitale) da qualsiasi contenuto ma, al contrario, non è possibile svolgere il procedimento inverso, ovvero non si può risalire al contenuto partendo dall’hash. Il risultato di questa funzione crittografica, che viene utilizzata principalmente nel processo di mining, in particolare per creare l’hash del blocco e garantire il funzionamento del meccanismo di consenso Proof-of-Work, è sempre un codice alfanumerico di 64 caratteri, codificato in 256 bit o 32 byte ed essa;
  1. RIPEMD-160: questa è un’altra funzione hash crittografica usata in Bitcoin, principalmente per ridurre la lunghezza degli hash SHA-256 da 256 bit a 160 bit. Questo ridimensionamento viene utilizzato nella creazione dell’indirizzo Bitcoin, che inizia con un hash SHA-256 della chiave pubblica seguito da un hash RIPEMD-160;
  1. Le Curve Ellittiche: Bitcoin usa l’Elliptic Curve Digital Signature Algorithm (ECDSA) per garantire che le monete possano essere spese solo dal legittimo proprietario. La curva specifica usata in Bitcoin è la secp256k1, che aiuta a generare la chiave pubblica dalla chiave privata e a firmare le transazioni.

Bisogna anche specificare che Bitcoin utilizza funzioni crittografiche che siano battle tested. Ciò significa che esse non sono funzionanti soltanto a livello matematico ma sono state già testate “sul campo” per diversi anni, o addirittura, decenni. 

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Perché i computer quantistici sono una minaccia?

È arrivato il momento di rispondere alla domanda centrale di questo articolo: Bitcoin può essere hackerato?

Per farlo ci concentreremo sulla modalità teoricamente più possibile, ottenere il controllo di più del 50% della potenza computazionale della rete, e quindi effettuare un 51% attack. Se un hacker riuscisse in questa impresa potrebbe, potenzialmente, spendere due volte i Bitcoin, il che porterebbe al fallimento dell’intera blockchain

Scongiurare la minaccia della doppia spesa (double spending) è stato uno degli obiettivi principali del creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto. D’altronde, BTC non sarebbe andato lontano se qualcuno avesse potuto impiegare la stessa somma in più scambi economici. 

In questo senso i computer quantistici sono sempre stati considerarti una minaccia per Bitcoin e, più in generale, per la crittografia, dato che sono, teoricamente, in grado di effettuare complicatissimi calcoli ad una velocità esponenzialmente più alta rispetto a quelli tradizionali. Queste operazioni matematiche complesse, stanno alla base della sicurezza di Bitcoin, dato che vengono svolte dai miner per validare i blocchi e quindi rendere sicuro l’intero network.

Perché Bitcoin dovrebbe essere al sicuro?

Bitcoin può, davvero, essere hackerato? I quantum computer sono, all’atto pratico, una minaccia o, nel caso in cui la loro adozione dovrebbe crescere, non avranno comunque nessun impatto sul network di BTC? È impossibile dare una risposta certa a questa domanda. Tuttavia, possiamo analizzare alcuni dati e toerie per fare chiarezza sulla questione. 

Una delle più popolari sostiene che, una volta che questa tecnologia verrà adottata e i computer quantistici diventeranno davvero acquistabili, i miner di Bitcoin saranno tra i primi soggetti ad utilizzarli. In passato essi si sono aggiudicati le componentistiche hardware più avanzate, proprio perché la validazione dei blocchi della rete di BTC è un’attività fortemente competitiva e chi la svolge è fortemente incentivato ad aggiornare costantemente il proprio setup. Attualmente l’80% di questi soggetti possiede macchine estremamente costose, dotate dei chip più potenti in circolazione.

Secondo alcune stime, per replicare la potenza di calcolo in possesso dal 51% dei partecipanti alla rete, bisognerebbe spendere circa 3,7 miliardi di dollari in componenti hardware. Questa cifrà non tiene conto dell’aumento di prezzo che subirebbero i componenti, dato un tale incremento della domanda. Senza considerare poi che l’autore di un attacco di questo tipo non produrrebbe nessun beneficio economico per se stesso, dato che, nel caso in cui andasse a buon fine, ogni Bitcoin perderebbe, istantaneamente, il suo valore.

Insomma, non si trarrebbe alcun vantaggio tendando hackerare Bitcoin, nonostante sia teoricamente possibile, mentre il costo, approssimato per difetto a 3,7 miliardi di dollari, è incredibilmente elevato. Sarebbe più facile, e remunerativo, provare ad hackerare una banca centrale.

Elezioni USA: l’impatto sul prezzo di Bitcoin

La meme coin di Donald Trump su Solana

Che impatto avranno le elezioni USA sul prezzo di Bitcoin? Secondo Standard Chartered potrebbero far esplodere a rialzo la criptovaluta

In molti pensano che la vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni USA potrebbe favorire Bitcoin e, in generale, il settore delle criptovalute. Tra i sostenitori di questa tesi c’è Standard Chartered Bank, una delle società finanziarie più importanti del Regno Unito.

Su cosa si fonda la recente diffusione di questa convinzione? Dove potrebbe arrivare il prezzo di Bitcoin, se Donald Trump dovesse tornare alla Casa Bianca? Standard Chartered ha aggiornato, a rialzo, le sue previsioni sul prezzo di BTC: 150.000$ entro la fine del 2024.

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Elezioni USA: perché una vittoria di Trump potrebbe essere positiva?

Il primo aspetto da considerare per stimare l’impatto dell’insediamento di Donald Trump a Capitol Hill è quello normativo. Il tycoon ha, infatti, ribadito più volte di non avere intenzione di reprimere l’utilizzo di Bitcoin e, quindi, di non opporsi al settore delle criptovalute nel caso in cui dovesse vincere le elezioni USA. Una delle ultime dichiarazioni in merito risale a marzo, quando Trump disse, ai microfoni di CNBC, di conoscere il fenomeno e di accettarlo, anche se ribadì il suo totale e incondizionato sostegno nei confronti del dollaro.

Un’altra teoria che accompagna la convinzione di chi si aspetta un mercato crypto rialzista nel caso di una vittoria di Donald Trump è collegata agli esponenti in carica a capo delle principali istituzioni governative. Se il mandato di Joe Biden, e con esso l’attuale parentesi democratica, dovesse concludersi, alcune teste potrebbero “saltare”. 

Gli occhi del settore sono puntati principalmente su Gary Gensler, il presidente della Security and Exchange Commission (SEC), nonché il più grande antagonista del settore degli ultimi anni. Gensler è da sempre legato al partito democratico e quindi un’ascesa al potere della fazione repubblicana potrebbe mettere a rischio la sua poltrona.

A dimostrazione di ciò, in un video reso pubblico di recente su X (ex Twitter,) Trump afferma che “loro”, riferendosi ai democratici e a Gary Gensler, sono ostili alle crypto e ironizza sul fatto che, secondo lui, Joe Biden non sa neanche cosa siano. Insomma, le criptovalute potrebbe trovare terreno fertile all’interno delle istituzioni nel caso in cui Trump vincerà le elezioni USA del 5 novembre 2024.

Trump inietterà liquidità nei mercati?

Per stimare l’impatto sul prezzo di Bitcoin delle elezioni USA del 2024, può essere utile guardare al passato. Donald Trump è famoso, tra le altre cose, per aver preferito politiche monetarie fortemente espansive, caratterizzate da tassi di interesse vicini allo zero e dalla monetizzazione del debito. Con questo termine si intende la tendenza dei governi a utilizzare le banche centrali come acquirenti per il proprio debito. In altre parole, al verificarsi di questo scenario, la Federal Reserve (FED) emetterebbe nuova moneta per acquistare i titoli di stato americani. Tale scenario risulta particolarmente allettante nel caso in cui il debito pubblico del paese in questione sia particolarmente alto e, soprattutto, quando esiste il rischio che i mercati inizino a dubitare della sua sostenibilità.

Ma che impatto avrebbe questa forzatura dell’economia sul settore delle criptovalute? L’unico modo per stimarlo è analizzare i dati dell’ultimo mandato Trump, quando i tassi di interesse erano vicini allo zero, come la “fiducia” nel mercato delle treasury americane o Titoli di Stato USA. Basti pensare che durante il primo mandato la vendita netta media annua di debito pubblico statunitense ha toccato i 207 miliardi di dollari, contro i 55 miliardi della presidenza Biden. In quel frangente il mercato crypto, così come quello azionario, è stato interessato da una forte crescita, visto che forniva una copertura contro la dedollarizzazione. Uno degli effetti collaterali di questa pratica è, infatti, la svalutazione monetaria, che si genera dall’aumento della quantità di moneta che circola in un sistema economico.

Le previsioni sul prezzo di Bitcoin

Chiarita la situazione in merito al contesto economico e normativo, è il momento di affrontare la possibile influenza delle elezioni USA sul prezzo di Bitcoin. Ovviamente è impossibile sapere cosa succederà nel caso in cui Donald Trump dovesse tornare alla Casa Bianca, ma questo non impedisce ai commentatori del settore di pubblicare le proprie previsioni.

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Ad aver avuto una maggiore risonanza mediatica sono state quelle di Standard Chartered, già anticipate nell’introduzione di questo articolo. Per la banca del Regno Unito il prezzo di Bitcoin raggiungerà i 150.000 dollari entro la fine del 2024 se Donald Trump dovesse diventare, per la seconda volta nella storia, il presidente degli Stati Uniti. Ma non è tutto! Secondo Geoff Kendrick, Head of Crypto Research della società finanziaria, il valore di un singolo Bitcoin potrebbe toccare i 200.000$ durante il 2025.

Cosa succederà quando tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati?

Cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati?

Anche i Bitcoin, come tutte le cose preziose, sono limitati e scarsi e perciò non verranno emessi per sempre. La distribuzione della criptovaluta cesserà a 21 milioni, più o meno intorno al 2140. Questo avvenimento, seppur molto lontano, influenzerà i miner del futuro che non riceveranno più come ricompensa nuovi BTC. Cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati? I miner smetteranno di rendere sicura la sua blockchain?

Perché i Bitcoin non sono infiniti?

La quantità massima di Bitcoin che potranno essere emessi è limitata a 21 milioni. Questo numero viene chiamato anche “max supply” o disponibilità massima. Questo limite è stato introdotto da Satoshi Nakamoto fin dalla creazione della criptovaluta per contenere l’inflazione e rendere la crypto scarsa e quindi preziosa. Se la disponibilità di Bitcoin fosse illimitata e i BTC venissero estratti all’infinito ad un certo punto ognuna di queste crypto non varrebbe più nulla. Attualmente sono stati emessi 19,7 milioni di Bitcoin e perciò ne mancano soltanto 2 per raggiungere la total supply

Le ricompense dei miner si dimezzano per l’halving

Un altro meccanismo di Bitcoin, collegato al mining, è l’halving. Questo regola la progressiva diminuzione delle ricompense elargite ai miner che validano i blocchi, che si dimezzano circa ogni quattro anni. Anche questo serve a ridurre le crypto in circolazione, per mantenere la scarsità. Ad oggi, dopo che l’halving di aprile 2024 è avvenuto con successo, i miner ottengono 3,125 BTC per ogni blocco che validano. Il processo di validazione di un blocco dura, in media, 10 minuti.

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Cosa succederà ai miner quando verranno emessi tutti i Bitcoin?

La sicurezza della blockchain di Bitcoin è garantita dai miner, quindi è legittimo chiedersi se nel momento in cui non verranno emessi più BTC il network smetterà di funzionare, perché nessuno sarà più incentivato a controllare la validità delle transazioni. 

Per fortuna Satoshi Nakamoto ha pensato anche a questo. I miner infatti non solo ricevono come ricompensa una parte dei nuovi BTC minati, ma anche le commissioni delle transazioni. Quando tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno stati emessi le commissioni diventeranno l’unica fonte di reddito per i miner.

La fine delle emissioni di Bitcoin avrà un impatto imprevedibile. Certamente i miner potranno risentirne, e, per alcuni di loro, minare Bitcoin potrebbe smettere di essere un’attività profittevole. Ma ciò dipende molto da all’evoluzione di Bitcoin come criptovaluta. Ad esempio, se tra circa 120 anni BTC diventerà a tutti gli effetti una riserva di valore, probabilmente le commissioni delle transazioni (che saranno molto più costose di adesso), saranno sufficienti a ricompensare i miner. In alternativa  potrebbero migrare su altre blockchain, come è successo ad Ethereum quando la sua rete è passata dal meccanismo di consenso Proof-of-Work a quello Proof-of-Stake.

Nell’ultimo anno, grazie ad una nuova tecnologia chiamata inscription, la blockchain di Bitcoin si sta evolvendo. Il network di BTC non è più una rete “pura” che gestisce solamente trasferimenti di criptovalute ma può ospitare anche gli NFT, applicazioni decentralizzate (Dapp), protocolli DeFi e, addirittura, blockchain Layer 2. Insomma, l’attività sul network di Bitcoin è in aumento, ciò contribuisce ad alzare anche le commissioni che gli utenti devono pagare, in media, per effettuare una transazione. Con l’aumento del volume delle commissioni, i miner avranno un guadagno maggiore.


Purtroppo non esiste una risposta certa alla domanda: cosa succederà dopo che tutti i 21 milioni di Bitcoin saranno minati. In ogni caso, dato che mancano circa 120 anni, i miner hanno ancora un po’ di tempo per prepararsi.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

L’Halving di Bitcoin 2024 è avvenuto. Perché impostare un acquisto ricorrente ora

Halving di Bitcoin in arrivo: cosa fare?

L’halving di Bitcoin è avvenuto con successo. Cosa fare? I dati storici prevedono rialzi nei mesi successivi all’evento, ecco perché impostare un acquisto ricorrente ora

Cosa fare ora che l’halving di Bitcoin è avvenuto? Dopo che le ricompense per i miner si sono dimezzate, in molti si chiedono cosa succederà al prezzo della criptovaluta.

Storicamente questo evento ha stabilito un ciclo di mercato che sembra ripetersi in maniera simile a intervalli regolari. A che punto ci troviamo ora? Il recente ritracciamento della crypto può essere un’opportunità per acquistare Bitcoin ad un prezzo più basso?

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Halving Bitcoin, cosa fare: analisi sul prezzo del BTC nel 2024

Per il prezzo di Bitcoin, il 2024 è stata un’annata interessante finora. A inizio anno BTC si trovava sulla fascia di prezzo dei 40.000$, mentre oggi orbita intorno ai 56.000$, dopo che a marzo la crypto ha registrato un nuovo massimo storico a 73.000$. Proprio il confronto dei dati storici potrebbe essere il modo giusto per farsi un’idea sui target futuri del suo prezzo.

Nei giorni successivi all’halving del 2020, avvenuto l’11 maggio di quell’anno, il prezzo di Bitcoin si trovava nella zona degli 8.000$. A gennaio del 2021 rompeva all’attuale all-time high a quota 20.000$, mentre meno di meno di 12 mesi dopo l’evento ne registra uno nuovo a quota 64.000$.

La differenza principale rispetto a quel ciclo di mercato riguarda proprio il nuovo all-time high. Bitcoin ha registrato un nuovo massimo storico circa un mese prima dell’importante evento.Se sei con noi nel mercato crypto da qualche anno, forse ti ricorderai che anche nel bear market del 2018-2019 BTC era salito con un movimento simile. Allora il rialzo era stato del 100% ma poi si era subito riassorbito. In ogni caso, per colpa dello scossone che ha investito il mercato nelle ultime settimane, ci troviamo di nuovo al di sotto dell’ATH, ma date le performance di Bitcoin durante il 2024, potremmo raggiungerlo nuovamente a breve!

Controlla il prezzo di Bitcoin ora

Quanto manca ai prossimi rialzi? 

Guardando l’andamento degli scorsi bear market di Bitcoin, possiamo notare che dopo il bottom la crypto ha impiegato un po’ di tempo per recuperare. E, in effetti, ne è passata “di acqua sotto i ponti” da novembre 2022, mese in cui Bitcoin ha toccato il punto di minimo a quota 15.000$. Se dovesse muoversi come in passato, quella zona del grafico non verrà mai più raggiunta.

Sempre facendo riferimento ai movimenti passati, acquistare in maniera ricorrente Bitcoin per i prossimi mesi potrebbe dare grandi soddisfazioni. Infatti si potrebbe mettere da parte la crypto a prezzi convenienti, in attesa dell’esplosione che solitamente avviene qualche mese dopo l’halving.

Ovviamente non si può guardare il passato per prevedere il futuro,  ma conoscere i dati storici è indispensabile per prendere decisioni.

Cosa fare? Focus sull’acquisto ricorrente

Quale potrebbe essere l’evento che incentiva il rialzo dei prezzi? In passato è stato l’halving di Bitcoin a far ripartire la crypto. Il dimezzamento delle ricompense è, infatti, sempre stato il punto di partenza di un nuovo ciclo rialzista. 

Questi movimenti di prezzo, e il conseguente raggiungimento di nuovi massimi storici, al contrario di quanto si possa pensare, non si sono mai verificati all’improvviso. Soprattutto le fasi iniziali sono, solitamente, molto lente e graduali e diventano poi più esplosive dopo il raggiungimento di nuovi massimi. 

C’è da dire poi che le previsioni degli esperti per BTC per la fine del 2024 sono decisamente ottimistiche: secondo Geoff Kendrick analista di Standard Chartered il prezzo di Bitcoin post halving toccherà facilmente i 100.000 dollari. Per TechDev l’outlook è a 160.000$.
Per impostare un acquisto ricorrente in Bitcoin pre-halving ti bastano pochi minuti. Vai alla sezione Salvadanai dell’app Young Platform, scegli l’importo e la frequenza che desideri e inizia a mettere da parte le tue crypto sfruttando il bear market!

Scopri il Salvadanaio!

*Le informazioni in questo articolo hanno scopo educativo e non costituiscono un incentivo all’investimento. Si basano su dati storici e oggettivi del mercato di Bitcoin. La performance di ogni portafoglio di criptovalute è sempre soggetta a condizioni di mercato e volatilità. 

ETF spot su Bitcoin e Ethereum approvati ad Hong Kong

ETF spot Bitcoin: approvati ad Hong Kong

Nelle ultime ore, ad Hong Kong, sono stati approvati gli ETF spot su Bitcoin e Ethereum. L’Asia punta a competere con gli Stati Uniti per gli investimenti in crypto?

Il mercato crypto si riprende, almeno in parte, dal recente scossone grazie ad una notizia molto positiva! Nelle scorse ore sono stati approvati, ad Hong Kong, gli ETF spot su Bitcoin e Ethereum proposti da China Asset Management, HashKey e Borsera Capital.

Come si è arrivati a questa decisione nella Regione Amministrativa Speciale della Repubblica Popolare di Cina, nonché uno dei centri finanziari più importanti al mondo? Scoprilo nell’articolo! 

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Hong Kong: ETF approvati!

L’approvazione degli ETF spot sui Bitcoin e Ethereum per il mercato asiatico è stata presa dalla Security and Futures Commission (SFC), l’equivalente della SEC statunitense per Hong Kong. In questo caso i fondi di investimento e le banche protagoniste non sono, ovviamente, BlackRock & Co, ma China Asset Management, Bosera Asset Management e HashKey Capital

Questi colossi finanziari gestiscono rispettivamente 271, 237 e 1,3 miliardi di dollari e si affideranno a OSL Digital Securities Limited e BOCI International per gestire le negoziazioni del sottostante in crypto di questi strumenti finanziari.

Un portavoce di Borsera Capital, uno dei più grandi fondi di investimento cinesi nonché prossimo emittente di ETF spot su Bitcoin e Ethereum, ha dichiarato: “L’introduzione degli ETF Virtual Asset Spot non solo offre agli investitori nuove opportunità, ma rafforza lo status di Hong Kong come hub finanziario internazionale per gli asset digitali”.

Guarda il prezzo di Ethereum

Quanto denaro attrarranno gli ETF spot su Bitcoin asiatici?

Ora che gli ETF spot su Bitcoin e Ethereum sono stati approvati anche in Asia è possibile stimare il loro impatto su BTC dal punto di vista della domanda. Quelli gestiti dai fondi di investimento americani hanno generato una pressione di acquisto senza precedenti, succederà lo stesso per quelli asiatici?

Secondo le attuali stime di Matrixport, una piattaforma per l’acquisto e la custodia di criptovalute con sede a Singapore, questi strumenti finanziari genereranno, nei prossimi mesi, 25 miliardi di dollari di afflussi di capitale su Bitcoin. Questa cifra è stata estrapolata utilizzando i dati del programma Southbound Stock Connect, che dal 2014 permette agli investitori della Cina continentale di acquistare azioni sul mercato di Hong Kong.

Inoltre, bisogna specificare che gli investitori cinesi stanno manifestando la tendenza a preferire gli investimenti in asset alternativi nell’ultimo periodo, come Bitcoin e l’Oro, a fronte di una debolezza dello Yuan e del mercato azionario. La Cina, infatti, a differenza della gran parte delle economie mondiali, ha dovuto fare i conti con la deflazione (il fenomeno economico opposto rispetto all’inflazione) e con una grave crisi del mercato immobiliare, successiva al crollo di Evergrande.

Che impatto avranno gli ETF spot asiatici sul prezzo di Bitcoin? Hong Kong, grazie a quest’ultima mossa, ha le carte in regola per rafforzare la sua posizione come centro finanziario internazionale? La SEC potrebbe rispondere alla Security and Futures Commission (SFC) di Hong Kong, approvando gli ETF spot su Ethereum a maggio?


Bitcoin arriverà a 100.000$ dopo l’halving?

Il prezzo di Bitcoin dopo l’halving

Bitcoin, a marzo, ha raggiunto un nuovo massimo storico. Riuscirà a raggiungere l’importante livello dei 100.000$ dopo l’halving di aprile?

Quello che è successo a marzo non era mai accaduto nella storia. Il prezzo di Bitcoin non aveva mai raggiunto un nuovo massimo storico prima dell’halving, in programma per il prossimo 19 aprile (la data può ancora cambiare).

Dato che il primo target (un nuovo all-time high) è già stato raggiunto, è necessario identificare quello successivo. In questo senso il principale indiziato sembra quello dei 100.000$, zona di prezzo chiave fin dallo scorso ciclo rialzista, dato che era il target “finale” per il prezzo di Bitcoin secondo il modello Stock-to-Flow

BTC riuscirà a raggiungere i 100.000$ dopo il prossimo halving? Cerchiamo di rispondere a questa domanda attraverso un’analisi del meccanismo di dimezzamento delle emissioni, di quanto accaduto durante i cicli passati e della situazione macroeconomica.

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L’halving come “mossa di marketing”

In passato, ogni halving ha avuto un impatto sul prezzo. Non soltanto per il fatto che l’evento porti a una riduzione delle emissioni di BTC, dimezzandole. Certamente la riduzione dell’inflazione di Bitcoin, che attualmente si attesta intorno all’1,7% e che dopo l’halving scenderà a 0,85%, ha sicuramente un impatto sul valore dell’asset, soprattutto a lungo termine. Ma l’effetto che questo evento sortisce sul prezzo di BTC ha anche una natura diversa.

Nello specifico, esso può essere inteso come una “strategia di marketing”, probabilmente non intenzionale, del suo creatore Satoshi Nakamoto. Questo perché Nakamoto ha progettato la blockchain di Bitcoin in modo che il dimezzamento avvenga all’improvviso, catalizzando l’attenzione e stimolando il dibattito attorno alla criptovaluta. 

La diminuzione delle emissioni di BTC, infatti, non avviene in modo graduale, come peraltro prevede la politica economica (tokenomics) di tantissime altre criptovalute, ma ogni 210.000 blocchi, ovvero circa quattro anni

In questo modo l’halving diventa, per forza di cose, un grande evento, che ogni appassionato del settore attende con trepidazione. Ma non solo. Questo meccanismo, grazie alla sua natura periodica e regolare, non solo scandisce i movimenti di prezzo ciclici di BTC ma attira l’attenzione dei mass media e degli individui, fino a quel momento, avulsi da questa tecnologia.

Di fronte a questo scenario, i giorni che precedono l’halving rappresentano un momento potenzialmente strategico per chi sta valutando di comprarlo ma non sa decidere il momento migliore. 

Acquistare Bitcoin ora potrebbe consentire di posizionarsi prima che l’effetto combinato della ridotta emissione e dell’aumento dell’interesse guidi a una possibile apprezzamento del prezzo. Mentre l’esito esatto dell’halving rimane incerto, la storia suggerisce che l’evento potrebbe essere seguito da una fase di rialzo, rendendo questi ultimi giorni un’opportunità da considerare attentamente per chi desidera acquistare BTC.

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Il possibile imminente taglio dei tassi di interesse

Il prossimo halving di Bitcoin si colloca in un momento storico particolarmente rilevante dal punto di vista macroeconomico. Prevalentemente perché ci si aspetta un taglio dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali, tra cui la Federal Reserve  (FED) e la Banca Centrale Europea  (BCE), presumibilmente a partire da giugno. 

Questo scenario potrebbe fungere da catalizzatore per gli asset considerati più volatili o a rischio, come le azioni e, in particolare, Bitcoin e le altre criptovalute. In un ambiente in cui i tassi di interesse elevati offrono rendimenti attrattivi, gli investitori, e in modo significativo quelli istituzionali, tendono a preferire investimenti più sicuri come obbligazioni governative o titoli di stato. 

Tuttavia, con il calo dei tassi di interesse e, di conseguenza, dei rendimenti offerti da questi strumenti, si verifica uno spostamento di capitale verso asset più rischiosi ma potenzialmente più redditizi.  

Questo contesto di tassi di interesse in calo apre le porte a un maggiore interesse da parte degli investitori istituzionali verso il mercato delle criptovalute, in particolare Bitcoin.

In aggiunta, la recente introduzione di ETF Spot su Bitcoin ha dimostrato di avere un impatto significativo sul prezzo di BTC, sottolineando ulteriormente l’importanza degli investimenti istituzionali nel settore. Questi strumenti offrono a questa tipologia di attori un mezzo più accessibile e regolamentato per accedere al mercato delle criptovalute, fungendo da ponte tra il mondo finanziario tradizionale e quello delle criptovalute.

Di conseguenza, questo scenario pone le basi per un potenziale rally rialzista per BTC. Gli investitori attenti a queste dinamiche macroeconomiche e di mercato potrebbero trovare in questo contesto una motivazione in più per considerare Bitcoin come parte integrante del loro portafoglio.

Segui il prezzo di BTC

Il prezzo di Bitcoin dopo gli halving nella storia

Infine, per stimare l’impatto dell’halving sul prezzo di Bitcoin può essere utile guardare al passato. Come ha influito l’evento sul prezzo di BTC negli scorsi bull market? Per semplificare al massimo la questione e fornire una risposta diretta, si può dire che il dimezzamento delle emissioni ha sempre avuto un impatto positivo.

Nei mesi successivi al primo halving della storia, avvenuto il 28 novembre 2012, il prezzo di Bitcoin è passato da un prezzo di 12$ fino ad un massimo di circa 1.000$

Anche quello successivo (2016) ha condizionato positivamente la price action di Bitcoin; il valore di un BTC ha raggiunto lo storico livello dei 20.000$ partendo da quello dei 650$

L’ultimo halving del 2020, anche se ha generato un aumento di prezzo inferiore rispetto a quelli precedenti, del 740% rispetto al 2.900% del 2016 e al 8.300% del 2012, ha permesso a Bitcoin di raggiungere il massimo storico dei 64.000$. L’11 maggio del 2020, giorno in cui è avvenuto il dimezzamento delle emissioni di Bitcoin, il prezzo di BTC era di 8.000$.

Cosa succederà nei prossimi mesi? L’halving, ma anche il taglio dei tassi di interesse e l’adozione degli ETF spot e quindi l’ingresso degli investitori istituzionali contribuiranno a far crescere il prezzo di Bitcoin?