Cosa sono gli airdrop crypto?

Airdrop crypto: cos'è e come funziona

Cos’è e come funziona un airdrop crypto? Molto più di criptovalute gratis 

Sai cos’è un airdrop crypto e come funziona? Un airdrop è una distribuzione gratuita di token o coin, adottata da progetti o startup per promuoversi. Sono tra le iniziative preferite dai crypto enthusiast, per molti di loro scovare e ottenere gli airdrop crypto è una vera e propria sfida. In particolare tengono d’occhio i progetti che non hanno ancora rilasciato la loro criptovaluta. 

Gli airdrop crypto a volte diventano degli eventi memorabili. Possiamo citare lo storico airdrop del token di Uniswap, il primo exchange decentralizzato con AMM, rilasciato a Dicembre 2020. I 400 UNI distribuiti ai cosiddetti early adopters sono arrivati a valere 18.000$, durante il bull market del 2021.

Oppure quello di Arbitrum, il Layer 2 di Ethereum più utilizzato, che ha dato il via alla “stagione 2023 – 2024” delle distribuzioni gratuite. Negli scorsi mesi poi è arrivato l’airdrop di Wormhole, quello di zkSync e tanti altri, mentre ora gli appassionati crypto stanno attendendo con ansia i prossimi, in particolare quello di Linea e quello di Base.

Airdrop crypto: cos’è?

Ma cosa sono gli airdrop crypto? Dei premi (in token o in criptovalute) che vengono distribuiti come ricompensa a chi ha svolto alcune azioni. Spesso vengono erogati agli utenti che hanno sostenuto o utilizzato un protocollo nelle fasi iniziali (ad esempio durante la fase di beta o di testnet).

In effetti la maggior parte degli airdrop è dedicata ai primi utilizzatori di una dapp che vengono premiati per la fiducia. Ma anche perché capita che scoprano bug o malfunzionamenti negli smart contract. Gli airdrop crypto vengono utilizzati anche per attirare utenti a testare la scalabilità di un network. Le nuove blockchain o dapp hanno bisogno di utenti che eseguano contemporaneamente delle transazioni per valutare le performance.  

Infine un airdrop crypto può essere anche una mossa di marketing il cui obiettivo è portare gli utenti ad utilizzare una blockchain o un’applicazione decentralizzata.

Come funziona un airdrop di criptovalute?

Ora che sai cos’è un airdrop crypto è arrivato il momento di capire come funziona. Ogni airdrop è diverso, ma in generale per poter partecipare e ricevere delle crypto gratuitamente bisogna rispettare dei requisiti. Tra questi ci sono l’aver portato a termine delle operazioni secondo le condizioni stabilite dall’azienda che lo emette. Esempi di queste operazioni sono collegare il proprio wallet crypto ad un’applicazione decentralizzata, o effettuare almeno un numero minimo di transazioni o, ancora, mintare un NFT.

È importante precisare che tutte le azioni che gli utenti compiono per ricevere un airdrop crypto vengono eseguite connettendo un wallet. In questo modo i progetti, al momento della distribuzione, possono identificare gli utenti che hanno completato le operazioni necessarie e inviare loro i token che gli spettano. 

Non sempre chi promuove un airdrop dà delle indicazioni precise per partecipare, spesso i progetti crypto premiano azioni svolte in passato dai fedelissimi. E i nuovi utenti non hanno modo di partecipare, oppure riceveranno delle ricompense minori. 

Le principali tipologie di airdrop crypto

Ecco tutti i casi in cui un crypto airdrop viene distribuito:

  • Gli airdrop crypto per il  completamento di una o più interazioni: questa è la tipologia di airdrop più comune. Gli utenti vengono ricompensati ad esempio per aver effettuato delle transazioni su una determinata blockchain o per aver creato un wallet crypto sulla testnet di un neonato network. Spesso la complessità e la quantità richieste è direttamente proporzionale all’ammontare di token che si ricevono. In passato gliairdrop crypto di questo tipo sono stati svariati, tra i più famosi troviamo quelli dei Layer 2 di Ethereum: Optimism e Arbitrum;  
  • Gli airdrop per i possessori di un’altro token o un NFT: questa tipologia comporta la distribuzione gratuita di token ai detentori di un’altra criptovaluta esistente o di un NFT. ApeCoin (APE), ad esempio, è stata distribuita ai possessori degli NFT delle collezioni: Bored Ape Yacht Club e Mutant Ape Yacht Club;
  • Referral crypto airdrop: in questo caso i token vengono regalati a chi invita altri utenti ad aderire ad un progetto, in particolare attraverso i social media;

In conclusione, un airdrop crypto è una distribuzione gratuita di token che i progetti costruiti su blockchain utilizzano per lanciare sul mercato la loro criptovaluta. Può sembrare solo una mossa di marketing ma è anche utile per testare le loro funzionalità prima del lancio ufficiale. E per ricompensare gli utenti che hanno creduto nel progetto per primi.

Attenzione, se hai intenzione di andare a “caccia di crypto airdrop” valuta attentamente l’affidabilità delle applicazioni decentralizzate e dei siti con i quali interagisci. Purtroppo non tutti gli airdrop di cui senti parlare sono sicuri, c’è sempre il rischio di incappare in truffatori. 
Un’altra misura per tutelarsi è quella di utilizzare un wallet crypto creato ad hoc per questo scopo (burner wallet) sul quale conservare solo la quantità di criptovalute strettamente necessaria a compiere le operazioni per ricevere un airdrop crypto. E non rischiare di perdere i tuoi risparmi.

zkSync (ZK) arriva su Young Platform Pro!

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Da oggi puoi acquistare zkSync (ZK) su Young Platform Pro! Tutte le cose da sapere

Su Young Platform Pro arriva zkSync, disponibile da subito per l’acquisto, la custodia e la vendita.

Riprendiamo con il listing con ZK, uno dei Layer 2 di Ethereum più promettenti nonché uno dei progetti più all’avanguardia sul tema della scalabilità.

ZkSync: tutte le cose da sapere

zkSync è un Layer 2 di Ethereum che permette agli utenti di eseguire transazioni in modo più rapido ed economico. È stato fondato nel 2020 dal team di Matter Labs, con l’obiettivo di migliorare la scalabilità attraverso la tecnologia degli Zero-Knowledge Rollup

Gli zk-rollup raggruppano le transazioni eseguite sul network in lotti e le inviano alla blockchain principale in un formato compresso. Ciò consente di mantenere la sicurezza e la decentralizzazione di Ethereum, riducendo, al contempo, i costi di transazione. Questa tecnologia è stata sviluppata per risolvere i principali problemi della rete Ethereum, che quando è congestionata diventa spesso lenta e costosa

In pochi mesi dal lancio della rete principale, zkSync Era, ha raggiunto un grande numero di utenti e una discreta quantità di Valore Totale Bloccato (TVL). ZK, la crypto di zkSync, è il token di governance della rete, e quindi permette a chi la detiene di partecipare alle decisioni fondamentali per il futuro del protocollo.

zkSync è stato lanciato attraverso un airdrop a giugno del 2024, attraverso i quali sono stati distribuiti 3,7 miliardi di token agli utenti che avevano utilizzato il protocollo nei mesi precedenti. La rete zkSync, fin dal giorno del lancio, ospita alcune delle applicazioni decentralizzate (dapp) più promettenti e popolari, come Uniswap e Curve Finance, insieme a piattaforme DeFi native come Sync Swap e Holdstation.

Come già anticipato, questo Layer 2 di Ethereum è uno dei più promettenti del mondo crypto. Negli scorsi anni ha raccolto quasi 500 milioni di dollari attraverso diversi round di finanziamento. Tra i venture capital che hanno investito nel progetto ci sono Andreessen Horowitz (a16z), DragonFly Capital, ConsenSys e Alchemy, alcuni dei fondi più importanti del settore!

Come utilizzare zkSync su Young Platform?

Ecco tutte le funzionalità disponibili per zkSync (ZK) su Young Platform Pro:

  • Acquisto e vendita con USDT;
  • Deposito e prelievo rete Ethereum e zkSync Era.

Cosa aspetti? Accedi all’app o alla versione web di Young Platform per acquistare la crypto di questo Layer 2 di Ethereum.

Attenzione! I prelievi per Zk Sync (ZK) sono, per tutti gli exchange, disabilitati fino alle 16:00 di domani, 18 giugno 2024, ora italiana.


Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Aziende che detengono Bitcoin: scopri le più importanti

Quali sono le grandi aziende che detengono più Bitcoin, anche se esterne al settore crypto? Ecco la classifica

Dopo la registrazione all’IPO di Reddit, attraverso la quale è emerso che la piattaforma possiede Bitcoin, Ethereum e MATIC, gli appassionati crypto hanno iniziato a chiedersi quali sono le aziende che hanno investito in questa tipologia di asset.

In totale, quelle che hanno reso pubblici i bilanci comunicando la quantità di crypto che detengono, sono 91, ma analizziamo le quattro più importanti e famose!

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MicroStrategy

MicroStrategy ha intrapreso il suo entusiasmante viaggio all’interno di questo settore nell’ormai lontano, soprattutto per gli appassionati di criptovalute, 2020. Il suo CEO Michael Saylor è uno dei membri più influenti del settore, stimato da tutti i crypto enthusiast.

MicroStrategy detiene attualmente 214.000 Bitcoin, per un controvalore in dollari di 14,4 miliardi al prezzo attuale di 69.000$. E pensare che Michael Saylor era inizialmente molto scettico nei confronti di questa tecnologia. Nel 2013 aveva dichiarato che BTC sarebbe sicuramente fallito, paragonandolo al gioco d’azzardo online. 

Nel 2020, però, dopo averlo studiato a fondo, ha cambiato radicalmente la sua posizione. Da quel momento in poi è sempre stato fermamente convinto che sia una riserva di valore sicura per proteggersi dall’inflazione e dalle crisi monetarie. Tutto questo è normale, Bitcoin è un argomento molto complesso e ci vuole tempo per comprenderlo a pieno.

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In confronto alla maggior parte delle Whale, Michael Saylor ha, attraverso il suo fondo, iniziato “tardi” ad acquistare Bitcoin. Il prezzo medio di acquisto di MicroStrategy è 35.000$, ma il profitto attuale è da capogiro: quasi 7 miliardi di dollari.

Tesla

Il secondo elefante nella stanza è Tesla, attualmente la terza azienda che detiene più Bitcoin al mondo, 9.720. Il valore attuale di questo “gruzzoletto” è di circa 660 milioni di dollari. L’avventura dell’azienda fondata da Elon Musk in questo settore è più simile ad un’epopea. Tutto ha avuto inizio a febbraio del 2021, quando l’azienda ha annunciato, attraverso una dichiarazione della Security and Exchange Commission) di aver acquistato 1,5 miliardi di dollari di Bitcoin. Poche settimane dopo, nel mese di marzo, Tesla ha annunciato che avrebbe iniziato ad accettare BTC come metodo di pagamento per i clienti statunitensi intenzionati ad acquistare i veicoli del brand.

A maggio dello stesso anno c’è stata poi la marcia indietro, che ha contribuito a rendere quel mese uno dei più negativi di sempre per il mercato. Questa, ha riguardato soltanto la ridefinizione delle modalità di pagamento per le automobili e non la detenzione di Bitcoin come asset.

Come mai Elon Musk ha cambiato idea?

Perché, a detta sua, l’impatto ambientale di Bitcoin era eccessivo. La dichiarazione che l’imprenditore ha abbinato all’annuncio ufficiale è stata: “quando il 50% del mining di Bitcoin verrà alimentato da energia pulita e sostenibile, Tesla tornerà ad accettare pagamenti in Bitcoin”. Nel frattempo, però, è ancora possibile acquistare gli accessori del marchio di auto elettriche utilizzando Dogecoin (DOGE).

Guarda il prezzo di DOGE

Reddit

La terza grande azienda che detiene Bitcoin è Reddit. Reddit ha iniziato ad accettare donazioni in Bitcoin nel 2013 e, in breve tempo, il suo forum è diventato uno dei punti di riferimento per gli appassionati del settore, in particolare i subreddit r/Bitcoin e r/Cryptocurrency.

Nel 2018 poi ha fatto dietro front a causa delle elevate commissioni di transazione e della volatilità del prezzo di BTC. Tuttavia, il legame di Reddit con il mondo delle criptovalute non è stato definitivamente troncato. Nel 2020, Reddit ha lanciato un’iniziativa innovativa introducendo i Community Points, dei token basati su Ethereum, nei subreddit r/CryptoCurrency e r/FortNiteBR. Questi punti, rispettivamente chiamati “Moons” e “Bricks,” hanno permesso agli utenti di guadagnare ricompense a seconda del loro contributo.

Reddit ha ulteriormente esplorato le possibilità della blockchain collaborando con la Ethereum Foundation per migliorare la scalabilità delle transazioni sull’omonima blockchain. Nel 2021, ha lanciato il Reddit Vault, un portafoglio digitale integrato nella piattaforma per gestire i Community Points, semplificando per gli utenti l’interazione con i token senza necessità di software esterni.

Nel 2022, Reddit ha ampliato il programma dei Community Points e ha iniziato a testare tecnologie Web3, promuovendo un ecosistema decentralizzato all’interno della piattaforma. Inoltre, Reddit ha iniziato a esplorare la tecnologia degli NFT (token non fungibili), attraverso il lancio di una collezione di avatar che ha riscosso un discreto successo.

Infine, pochi mesi fa in occasione della registrazione della Initial Public Offering (IPO) precedente alla quotazione in borsa, ha dichiarato di aver investito parte degli utili in Bitcoin, Ethereum e Matic.

Block inc.

L’ultima grande azienda che detiene Bitcoin di questo articolo è Block Inc., precedentemente nota come Square Inc. L’impresa di Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, che ha, da sempre, dimostrato un fortissimo interesse nei confronti del settore.

L’azienda ha fatto il suo ingresso nel mondo crypto nel 2018, integrando Bitcoin nei suoi servizi Cash App, permettendo ai suoi utenti di acquistare e vendere in modo semplice. Nel 2020, Block Inc. ha fatto un ulteriore passo avanti investendo $50 milioni, l’1% del patrimonio dell’azienda, in Bitcoin, acquistandone 4.709 BTC. 

Block inc ha successivamente, e gradualmente, aumentato la sua esposizione, e secondo gli ultimi dati oggi ne deterrebbe circa 8.000. 

Queste sono le più grandi aziende, non native crypto, che hanno acquistato e tuttora possiedono Bitcoin. Cosa succederà nei prossimi mesi, data la forte espansione dell’adozione che ha investito il settore dopo l’approvazione degli ETF spot. Potrebbero esserci delle imprese, magari ancora più importanti, che hanno acquistato Bitcoin attraverso questi strumenti finanziari?

Gettoni d’oro: cosa sono e quanto vale ciascuno?

Gettoni d’oro: cosa sono e quanto vale questa moneta

Gettoni d’oro in euro: quanto vale questa moneta, cos’è e perché viene usata nei quiz televisivi? 

Cosa sono i gettoni d’oro e quanto vale davvero questo denaro? Da Masterchef a L’Eredità, chi vince un gioco o un reality televisivo viene ricompensato con queste vere e proprie monete fatte del metallo prezioso noto per essere il bene rifugio per eccellenza. Ma i premi in gettoni d’oro hanno lo stesso valore di quelli in euro… Come si calcola quanto vale un gettone d’oro davvero? 

Cerchi un asset simile all’oro, ma più facile da acquistare, vendere e detenere? Bitcoin viene da tempo soprannominato l’oro digitale, grazie alla scarsità che deriva dalla sua disponibilità limitata. I Bitcoin in circolazione non saranno mai più di 21 milioni, e attualmente, sono circa 19,7.

Segui il prezzo di Bitcoin!

Gettoni d’oro: cosa sono e perché vengono usati 

Prima di scoprire quanto vale un gettone d’oro, vediamo cosa sono queste “valute” e perché vengono utilizzate. I gettoni d’oro sono delle monete composte del metallo prezioso in diversi carati, di peso variabile e che raffigurano il logo dell’azienda che li commissiona come Mediaset o la RAI. Fanno la loro prima apparizione nel 1955 come metodo di pagamento per le vincite dei quiz televisivi. Dal 1955 fino al 2019 in Italia la legge vietava alle emittenti televisive e radiofoniche di pagare in contanti i vincitori di giochi a premi. Questo perché l’erogazione di contanti dopo una vincita era associata al gioco d’azzardo, che deve essere svolto solo in luoghi autorizzati. Cosa sono dunque i gettoni d’oro? Una modalità per ovviare al problema normativo e continuare a premiare i vincitori dei programmi. 

Nel 2019 una sentenza del TAR del Lazio ha autorizzato i pagamenti in contanti, tuttavia i gettoni d’oro rimangono il mezzo più usato per tali vincite. Queste monete vengono prodotte dal Banco Metalli e vengono consegnate entro sei mesi. 

Per i partecipanti dei giochi a premi, i gettoni d’oro sono il modo più svantaggioso per ricevere il bottino. Il loro valore infatti è sempre inferiore rispetto al corrispettivo in euro dichiarato. Ecco quanto vale un gettone d’oro davvero. 

Gettoni d’oro: quanto vale questa moneta

Quanto vale un gettone d’oro? Il primo mito da sfatare è che un gettone d’oro non equivale a un euro. Il valore delle monete dei premi dipende da diversi fattori, in primis la percentuale di oro contenuto nelle monete ovvero i carati, poi dal prezzo del metallo sul mercato e infine dalle tasse

Per sapere quanto vale un gettone d’oro bisogna considerare anche le imposte che vanno pagate sulla vincita. Dall’importo del premio viene tolta l’IVA al 22%.

Quindi se il premio stabilito è di 10.000 euro in gettoni d’oro, si ricevono 7.800 euro. Il secondo passaggio per calcolare il loro valore  riguarda la conversione in euro. Per cambiarli in contanti si hanno due possibilità:

  • Venderli direttamente al Banco Metalli che li ha prodotti con una commissione del 5%, sempre considerando il prezzo dell’oro all’oncia in riferimento ai suoi carati;
  • Ricevere i gettoni e rivenderli in autonomia. In questo caso è bene cercare di vendere quando è più vantaggioso. L’oro infatti non ha un prezzo stabile, ma varia sulla legge della domanda e l’offerta. Quest’anno ad esempio i prezzi sono vicini ai massimi storici. 

I gettoni d’oro, per quanto possano sembrare “scomodi”, possono far fruttare una fortuna se si aspetta il momento di mercato giusto. Del resto l’oro è uno dei beni di rifugio per eccellenza e nei momenti di crisi o instabilità economica il suo valore può crescere esponenzialmente. 

Forse non sai che Bitcoin viene soprannominato “oro digitale” perché condivide alcune caratteristiche con il metallo prezioso. 

Scopri di più su Young Platform

Incassato il corrispettivo in contanti, ci sono ulteriori tasse da pagare per conoscere in maniera definitiva quanto vale un gettone d’oro. 

Come vengono tassati i gettoni d’oro?

Oltre all’IVA che viene sottratta in maniera automatica, come vengono tassati i gettoni d’oro? I premi dei programmi televisivi appartengono alla categoria dei “redditi diversi”, quindi vengono tassati con una ritenuta a titolo d’imposta del 20%. Per fare un confronto, le lotterie o le tombole hanno un’imposta al 10%. 

È proprio il caso di dire “non è tutto oro ciò che luccica”. Il valore delle cifre da capogiro dei gettoni che promettono in televisione può essere ridotto da tasse e commissioni. Ora che sai come si calcola quanto vale un gettone d’oro, il mondo dei quiz ti aspetta!

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Le 9 carte dei Pokémon più rare e costose al mondo

Carte Pokemon rare: la classifica e il prezzo

Quali sono le 9 carte dei Pokémon più rare e costose? Scopri la classifica e il loro esorbitante prezzo

Il mondo delle carte Pokémon rare ha affascinato collezionisti e appassionati per decenni, generando un mercato secondario a dir poco virtuoso. I Pokémon, termine che deriva dalla abbreviazione di “Pocket Monsters”, sono i protagonisti dell’omonimo videogioco giapponese creato da Satoshi Tajiri e Ken Sugimori che ha conquistato il mondo a partire dalla sua prima edizione, rilasciata nel 1996. Il gioco di carte collezionabili, noto anche come Pokémon Trading Card Game (TCG), ha visto la luce nello stesso anno e ha rapidamente guadagnato popolarità a livello mondiale

Le carte Pokémon sono, attualmente, utilizzate non solo per giocare, ma anche come oggetti da collezione. Ogni carta raffigura un Pokémon specifico con abilità e punti vita, permettendo ai giocatori di combattere tra loro in partite strategiche. Sono oltre 9.000 quelle rilasciate fino ad oggi, alcune di queste, le carte Pokémon rare, hanno raggiunto prezzi esorbitanti, tanto da poter essere considerate la nuova frontiera del collezionismo, al pari di monete e francobolli.

Leggi attentamente la classifica delle nove carte Pokémon più rare al mondo, chissà, magari ne possiedi un esemplare nascosto da qualche parte in casa.

Carte Pokémon: quali caratteristiche le rendono rare e preziose?

I fattori che rendono queste carte Pokémon rare sono diversi. Il principale, come spesso accade agli oggetti da collezione, ha a che fare con la loro storia. Quelle rilasciate in occasioni speciali, come eventi, tornei esclusivi o anniversari, tendono a essere più di valore dato che sono prodotte in quantità limitate.

Anche le condizioni di conservazione sono un fattore molto importante. Quelle intonse, valutate come “Gem Mint” o con voti alti da parte di servizi di classificazione come PSA o Beckett, possono raggiungere prezzi molto più elevati rispetto a quelle che presentano segni di usura.

Così come per i francobolli, anche gli errori di stampa sono in grado di trasformare una carta ordinaria in un oggetto di grande valore. A volte questi “difetti”, come ombreggiature mancanti, errori di “battitura” o colori alterati sono impercettibili, soprattutto per collezionisti in erba, che non conoscono a memoria tutte le caratteristiche di queste carte Pokèmon rare.

Infine, il valore delle carte varia anche a seconda del Pokémon raffigurato. Pokémon iconici come Charizard o Pikachu tendono ad avere carte che valgono di più, semplicemente perché più ricercate e amate dai fan.


La tecnologia dei non fungible token (NFT) sta, ormai da diversi anni, ricalcando le logiche di scarsità e rarità introdotte dagli oggetti di collezione nel corso del tempo. Prima francobolli e monete, poi carte da gioco, capi d’abbigliamento e strumenti musicali e infine asset digitali unici. Insomma, il collezionismo si evolve, gli NFT hanno le carte in regola per esserne la nuova frontiera?

Scopri il mondo degli asset digitali

La classifica delle 9 carte Pokémon più rare al mondo

9. Kangaskhan Family Event Trophy

Questa carta, rilasciata nel 1998, celebra la collaborazione familiare nelle battaglie TCG. La sua importanza simbolica e la sua rarità le conferiscono un valore di $150.00.

8. Umbreon Stella d’Oro Holo

Distribuita nel 2005 ai giocatori del Players Club in Giappone che avevano accumulato più di 70.000 punti, questa carta rara raffigura Umbreon in versione olografica. Grazie, soprattutto, alla sua esclusività, ma anche al design accattivante, attualmente ha un valore che si aggira intorno ai 180.000$.

7. Carta Promozionale Ishihara GX (Autografata)

Questa carta unica è stata distribuita nel 2017 per celebrare il 60º compleanno di Tsunekazu Ishihara, fondatore del franchise Pokémon. Rilasciata esclusivamente allo staff dell’azienda e autografata da Ishihara stesso, il suo valore ha raggiunto l’incredibile cifra di 247.230$, rendendola una delle carte più ambite dai collezionisti.

6. Snap Pikachu

Questa rara carta del 1999 è stata il premio di un concorso legato al gioco Pokémon Snap. Ne esiste soltanto una copia e il suo valore è di circa 270.000$.

5. Trofeo Pikachu N. 3 Allenatore Bronzo

Distribuita ai primi tre classificati del primo torneo Pokémon in Giappone nel 1997, questa carta trofeo ha un grande valore storico. Battuta all’asta per l’impressionante cifra di 300.000$ è il premio di una delle prime competizioni ufficiali.

4. Trofeo Pikachu N. 2 Allenatore Argento

Rilasciata nel 1998, questa carta trofeo celebra uno dei primi eventi competitivi di carte di Pokémon in Giappone

3. Blastoise Wizards of the Coast Presentazione Galaxy Star Holo

Creata nel 1998 come anteprima della linea TCG di Wizards of the Coast, questa carta è estremamente rara. Ne esistono soltanto due esemplari. Il suo valore, dovuto alla sua scarsità e al suo status speciale, è di 360.000$.

2. Charizard Base Set Shadowless 1a edizione

Questa carta di Pokémon rara del 1999 è divenuta celebre per un errore di stampa, dato che non presenta le ombreggiature tipiche delle sue “gemelle” più comuni. Ciò la rende una delle carte più desiderate tra i collezionisti, con un valore che raggiunge i 420.000$.

1. Pikachu-Holo Illustrator

Questa carta del 1998 è stata distribuita a meno di 20 illustratori come premio di un concorso artistico ed è la più preziosa e rara del mondo. Grazie alla sua rarità estrema e al suo significato storico, è considerata il Santo Graal delle carte Pokémon e il valore di una, forse l’ultima ancora in ottime condizioni, è di 6 milioni di dollari.

Ora che conosci quali sono le 9 carte di Pokémon più rare non ti resta che ribaltare casa, garage e cantina per controllare se ne hai mai posseduta una!

Monete rare, da 2 euro e non solo: quali sono, quanto valgono e dove venderle?

Monete rare: quali sono e dove vendere quelle da 1 e 2 euro?

Quali sono le monete rare? Valgono davvero una fortuna? Ecco quali sono e dove vendere euro, lira e monete straniere preziose

Quella delle monete rare è un’area del collezionismo molto remunerativa. Gli appassionati di numismatica sono sempre alla ricerca degli esemplari più preziosi. Ma anche per chi è fuori dal giro è interessante scoprire quali sono: magari un tesoro si nasconde in qualche cassetto abbandonato!

Le monete da 2 euro rare sono generalmente le più cercate, ma non sono certo le uniche a poter valere una fortuna. In questa piccola guida potrai scoprire non soltanto gli esemplari più preziosi, ma anche dove venderli.

Monete rare: come capire quali hanno valore

Come capire quali sono le monete rare? Nel caso degli euro, una moneta può diventare rara, e quindi da collezione, per merito di diversi fattori: 

  1. Errori di conio: il caso più noto è quello della moneta da 1 centesimo italiana del 2002 che è stata stampata con il monumento sbagliato sul retro. Invece di Castel Del Monte, questa moneta è stata coniata con la Mole Antonelliana (che invece è raffigurata sui 2 centesimi). Questo errore, scoperto troppo tardi quando ormai le monete erano già state emesse, rende la moneta rarissima. Il suo valore va dai 2.500 euro in su. 
  1. Modalità di emissione: alcune monete rare sono tali perché la modalità di distribuzione le ha rese difficilmente rintracciabili. È il caso dei 2 euro commemorativi della Finlandia (2004). Queste non sono state aggregate insieme ma sparse nei normali “rotolini” da 2 euro, come i biglietti d’oro della Fabbrica di Cioccolato. 
  1. Lo Stato che le emette: anche il paese che le distribuisce può renderle rare, influendo sulla quantità e la reperibilità. Stati dell’Eurozona molto piccoli come Andorra, le emettono infatti in tiratura limitata. Alcune monete sono rare anche perché sono le prime emesse da un paese che sceglie di adottare la moneta unica, come nel caso della Slovenia nel 2007. 
  1. Monete commemorative: nel caso degli euro, le monete rare commemorative possono essere solo quelle da 2 euro (a specificarlo è proprio la BCE, che tra l’altro approva il volume massimo di pezzi commemorativi che ogni Stato può emettere ogni anno). Queste si trovano più facilmente in circolazione, e diventano rare solo in alcuni casi che vedremo successivamente.  

In generale per capire quali sono le monete rare, vale il criterio della rarità ovvero meno esemplari ci sono, più hanno valore. Questo principio si applica soprattutto a quelle antiche che non vengono più prodotte. Bisogna anche specificare che le monete diventano più preziose se il loro stato di conservazione si avvicina a quello originario (“fior di conio”). 

La rarità è una caratteristica chiave anche delle criptovalute, le monete digitali basate su blockchain. Ad esempio Bitcoin può essere emessa per un massimo di 21 milioni di unità. A deciderlo è il suo algoritmo, che la rende preziosa e anti inflazionistica tanto che spesso viene paragonata all’oro. Vuoi sapere perché le criptovalute sono le uniche monete veramente rare?

Esplora il mercato crypto

Monete da 2 euro rare

Vediamo quali sono le monete da 2 euro più rare in circolazione. In questa categoria rientrano principalmente quelle commemorative, ecco le più preziose: 

  • Finlandia 2004

Questa moneta rara ha un valore di circa 50 euro, come anticipato è preziosa perché non è facile reperirla. Raffigura dei germogli che crescono verso l’alto a partire da una colonna, i primi rappresentano i nuovi paesi che entrarono in quell’occasione nell’Unione Europea. Mentre il pilastro è l’istituzione stessa. 

  • Principato di Monaco 2007

Sono i 2 euro rari di Grace Kelly, emessi nel 25° anniversario della sua morte. Questa moneta è preziosa perché ne sono stati coniati solo 2.000 esemplari. Ha un valore di circa 2.000 euro. 

  • Città del Vaticano 2005

Fra le monete da 2 euro rare anche quella emessa nel 2005 per celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia. Conta 100.000 esemplari, il suo valore è di circa 300 euro. 

  • San Marino 2004

Questa moneta rara da 2 euro conta 110.000 unità e vale tra i 100 e i 300 euro. Raffigura Bartolomeo Borghesi, storico italiano. 

  • Francia 2019

Con un valore compreso tra i 40 e i 100 euro, ci sono le monete da 2 euro rare della Francia con i personaggi dei fumetti di Asterix e Obelix di René Goscinny. 

  • Slovenia 2007

La Slovenia ha emesso 400.000 monete da 2 euro rare per celebrare il 50° anniversario dei trattati di Roma che portarono alla nascita dell’Unione Europea. Queste valgono circa 50 euro. Questa moneta è stata coniata da tutti gli stati dell’Eurozona con la stessa immagine (un libro aperto e la scritta “Europa”), solo la scritta è nelle varie lingue nazionali.

Tra le monete da 2 euro rare non commemorative, quindi quelle emesse ordinariamente dalle Banche Centrali, troviamo quelle della Grecia del 2011 (15.000 esemplari), Grecia del 2007 (20.000), Grecia del 2004 (30.000), Cipro del 2013 (90.000), Cipro del 2015 (100.000).

Monete da 1 euro rare

Se sei alla ricerca di monete da 1 euro rare devi considerare che non esistono esemplari celebrativi come nel caso dei 2 euro. La rarità consiste solo nella tiratura limitata e l’anno di emissione, vediamo alcuni esempi. 

  • Andorra 2018: tiratura 20.000 
  • Austria 2012: tiratura 60.000 
  • Belgio 2013: tiratura 25.500
  • Cipro 2013: tiratura 100.000
  • Estonia 2016: tiratura 20.000
  • Finlandia 2018: tiratura 50.000
  • Francia 2015: tiratura 35.500
  • Germania 2018: tiratura 42.625
  • Grecia 2017: tiratura 16.200
  • Irlanda 2016: tiratura 89.000
  • Lettonia 2018: tiratura 7.000
  • Lituania 2018: tiratura 5.000
  • Lussemburgo 2018: tiratura 63.000
  • Malta 2014: tiratura 25.000
  • Principato di Monaco 2011: tiratura 7.000
  • Olanda 2017: tiratura 47.017
  • Portogallo 2012: tiratura 44.000
  • Repubblica di San Marino 2016: tiratura 30.400
  • Slovacchia 2018: tiratura 17.300
  • Slovenia 2018: tiratura 8.750
  • Città del Vaticano 2005: tiratura 60.000

Monete rare: lire

Tra le monete rare ci sono anche quelle ormai fuori uso, come le nostre vecchie lire. Prima di andare a frugare nei cassetti di nonna, ecco la lista di quelle che valgono una fortuna! 

  • 10 lire del 1947: raffigurano un rametto di olivo e un cavallo alato, se in buone condizioni possono valere fino a 4.000 euro.
  • 2 lire del 1947: questa moneta è stata coniata in occasione della firma del trattato di pace con gli Stati vincitori della Seconda Guerra Mondiale del 10 febbraio 1947. Raffigura una spiga di grano e un contadino, ha un valore di circa 1.800 euro. 
  • 1 lira del 1947: questa moneta rara raffigura un ramo di arancio e una donna con una corona di spighe, è uno dei pezzi più rari con un valore di oltre 1.500 euro. 
  • 50 lire del 1958: rappresenta il dio Vulcano che lavora il metallo e la scritta “Repvbblica italiana”, è stata coniata in 800 mila esemplari. Arriva fino al valore di 2.000 euro. 

In generale le lire più preziose sono quelle coniate tra gli anni ‘40 e ‘50, per essere sicuri del loro valore è necessario affidarsi alla consulenza di esperti.  Scopri di più sul valore delle vecchie lire.

Le monete più rare al mondo 

Anche tra i coni stranieri esistono ovviamente esemplari di monete rare che valgono cifre da capogiro: 

  • Flowing Hair Silver Dollar: si tratta di un dollaro del 1794 che ha raggiunto la valutazione di 10 milioni di dollari. È così preziosa perché è stata la prima moneta emessa dal governo federale degli Stati Uniti nella primissima zecca a Philadelphia. 
  • Double Eagle: un altro dollaro con una storia incredibile. Nel 1933 il presidente Roosevelt ordinò di distruggere la serie in oro di quell’anno, si trattava di 445.000 esemplari. Dieci unità però non furono eliminate, i servizi segreti negli anni riuscirono a rintracciarle tutte. L’ultima era di proprietà del Re Farouk d’Egitto e venne messa all’asta per 7,6 milioni di dollari
  • Brasher Doubloon: è una moneta coniata in modo privato nel 1787 dall’orafo Ephraim Brasher. È stata acquistata nel 2011 per 7,4 milioni di dollari.
  • Edoardo III: di questa moneta antica si stima che siano presenti solo tre copie al mondo, una è stata venduta per 6,8 milioni di dollari. Era una moneta in oro usata tra il 1343 e il 1344. 
  • Gold Dinar: una moneta antica in oro emessa da un califfo arabo della dinastia Omayyade intorno al 700. Il Gold Dinar è fatto di 4,75 grammi d’oro ed è stato venduto nel 2011 per 6 milioni di dollari
  • Liberty Head Nickel: moneta da 5 centesimi statunitensi del 1913 coniata in maniera “clandestina”. Nel mondo ce ne sono solo cinque esemplari, di cui tre sono di proprietà privata. Nel 2018 una è stata venduta per 4,5 milioni di dollari. 
  • Regina Elisabetta II: una sterlina in oro venduta all’asta per 4 milioni di dollari, raffigura la Regina Elisabetta II regina dal 1953 al 2022. 
  • Dollaro Queller’s: un dollaro in argento del 1835 della collezione Queller’s, venduto nel 2008 per 3,7 milioni di dollari. 

Dove vendere le monete rare?

Dopo questa lunga lista la domanda sorge spontanea: dove comprare o vendere monete rare? Se si è esperti e si conoscono bene quelle che si hanno tra le mani, arrangiarsi potrebbe essere la soluzione migliore, per questo è utile frequentare mercatini dell’usato o marketplace online specializzati. Si trovano copie anche su ebay, dove però bisogna essere attenti a eventuali truffe. 

Se invece ti stai chiedendo dove vendere da principiante, la scelta migliore è quella di affidarsi a professionisti come negozi di numismatica o case d’aste anche online (come Catawiki). 

Le monete rare (da 2 euro e non solo) hanno da sempre affascinato esperti e semplici curiosi e, con tutta probabilità, continueranno a farlo grazie alla loro caratteristica principale: l’eccezionalità.

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10 grandi aziende che già accettano Bitcoin

Cryptomonnaies : 10 grandes entreprises acceptent déjà le Bitcoin: 10 big companies already accepting Bitcoin

Le criptovalute non sono il futuro, ma il presente. Ecco chi tra le grandi aziende accetta pagamenti in Bitcoin

La mass-adoption? È sempre più vicina. Non siamo noi a dirlo, basta osservare quante aziende e multinazionali, ma anche semplici negozi, si stiano attrezzando per accettare pagamenti in criptovalute. Anche se in molti Stati ancora non sono pienamente regolamentate, il fenomeno crypto è troppo grande per essere ignorato. Ecco perché le aziende vogliono innovarsi e spingere verso la diffusione dei pagamenti in crypto. E non si parla di nicchie specifiche, bensì di brand e servizi molto popolari che fanno parte della nostra quotidianità.

Ecco un elenco di dieci aziende che accettano Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento.

Compra Bitcoin

Mastercard

Mastercard permette ormai da tempo i pagamenti in criptovalute attraverso la sua piattaforma grazie a collaborazioni con importanti realtà del settore come Metamask e MoonPay. L’azienda ha riconosciuto l’utilità delle crypto come monete vere e proprie. “Con l’interesse [per le crypto] che arriva da molti ambiti, le applicazioni reali delle criptovalute stanno superando la pura speculazione” ha detto Rama Sidhar, vicepresidente per i nuovi mezzi di pagamento digitali di Mastercard. Negli scorsi anni l’azienda leader nel settore dei circuiti di pagamento ha stretto collaborazioni con otto startup Web3 con l’obiettivo di rendere le crypto più accessibili.

Visa

Anche il competitor di Mastercard ha, in questi anni, dedicato le sue energie in progetti a tema criptovalute. Dal 2020 in poi Visa collabora con vari exchange per fornire agli utenti la possibilità di pagare in Bitcoin e altre crypto attraverso le carte di debito che utilizzano Visa come circuito di pagamento. 

Gucci

Sogni di comprare lussuosi capi di abbigliamento attraverso i tuoi satoshi? Negli store statunitensi di Gucci, da Agosto 2022, è possibile pagare in diverse crypto. Per la precisione vengono accettate Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Litecoin, Dogecoin, Shiba Inu, ApeCoin (il token del Bored Apes Yacht Club) e anche le più famose stablecoin

Accedi all’app!

Microsoft

Tra gli early adopter della tecnologia blockchain c’è Microsoft, che accetta pagamenti in Bitcoin dal 2014. La criptovaluta può essere utilizzata per i servizi Microsoft come Skype o Xbox Live

Tesla

Elon Musk, CEO di Tesla, è stato tra i primi imprenditori a dimostrare interesse verso Bitcoin. Per un certo periodo è stato possibile acquistare le automobili elettriche utilizzando crypto. Poi ci ha ripensato, bloccando temporaneamente pagamenti in Bitcoin fin quando le operazioni di mining non saranno completamente alimentate da fonti rinnovabili. 

Nonostante questo è ancora possibile acquistare alcuni accessori Tesla in Dogecoin (DOGE) .

Amazon

Anche se al momento non è possibile pagare direttamente in crypto sull’e-commerce più grande del mondo, Amazon sta cercando degli esperti di blockchain da inserire nel suo team. Vedremo presto questa nuova funzionalità? Attualmente possiamo comunque acquistare in crypto attraverso l’utilizzo di varie carte di debito oppure convertire le nostre criptovalute in buoni Amazon attraverso siti di terze parti. Comodo, no?

PayPal

Il gigante dei pagamenti ha introdotto nel 2021 la possibilità di acquistare, vendere e custodire alcune criptovalute direttamente dalla sua applicazione. La funzionalità è rimasta però riservata agli utenti residenti negli Stati Uniti. A maggio 2023 c’è stata una svolta: l’avvio della collaborazione tra PayPal e Metamask. Grazie a questa partnership è possibile effettuare il login nella propria area dedicata di Paypal anche con il proprio wallet Metamask e comprare crypto direttamente dal proprio conto PayPal, in un solo passaggio. 

Twitch

Anche Twitch, la piattaforma di streaming più utilizzata al mondo, accetta Bitcoin e altre criptovalute per donazioni e iscrizioni. Tramite le iscrizioni o sub puoi supportare mensilmente i tuoi creatori preferiti pagando con tante diverse crypto: da Bitcoin a Ethereum, da Dogecoin a Litecoin. 

McDonald’s

Al McDonald’s di Lugano puoi comprare il tuo Crispy McBacon con Bitcoin e la stablecoin Theter (USDT). Questi pagamenti fanno parte dell’iniziativa “Plan B” che ha coinvolto il capoluogo del Canton Ticino ad Ottobre 2022. Questo progetto ha l’obiettivo di incrementare l’adozione delle criptovalute nella città svizzera. I pagamenti al McDonald’s di Lugano vengono elaborati sulla blockchain Layer-2 di Bitcoin, il Lighting Network.

Starbucks

Chiudiamo la lista delle 10 aziende che consentono di pagare in Bitcoin, come concluderemo un pranzo, ovvero con un bel caffè da pagare rigorosamente in crypto. Nelle caffetterie americane di Starbucks si possono infatti acquistare espressi e frappuccini in criptovalute direttamente dall’app, grazie alla partnership con Bakkt.

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Negozi dove pagare con Bitcoin

Le aziende presenti in questa lista non sono le uniche ad accettare Bitcoin e le criptovalute come metodo di pagamento, ma sono probabilmente quelle più note a livello globale. Anno dopo anno, molte altre realtà di diverse dimensioni e che operano nei settori più disparati hanno adottato le crypto.

Tra queste ci sono negozi fisici situati in paesi crypto friendly. Qualche esempio pratico? Alcuni store di Burger King in Venezuela, le squadre statunitensi dei Miami Dolphin e dei Dallas Mavericks e dei distributori automatici di Coca Cola in Australia e Nuova Zelanda.

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BTP Italia e Valore: le linee guida per il 2024

BTP Italia e Valore: le linee guida per il 2024

Dopo il grande successo del 2023, il MEF ha già effettuato due emissioni di BTP nel 2024. Ecco le linee guida per i prossimi sei mesi.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze continuerà a proporre strumenti dedicati agli investitori retail, soprattutto grazie al successo riscontrato nel corso degli ultimi anni. I BTP Italia e i BTP Valore verranno ugualmente apprezzati anche se potremmo continuare ad assistere a una riduzione dei tassi di interesse nei prossimi mesi del 2024 e quindi del loro rendimento?

Se i tassi di interesse torneranno alla normalità potremmo assistere ad una ripartire ad una migrazione di capitali dalle obbligazioni a vantaggio di asset più volatili: azioni e criptovalute. Puoi prepararti a questa evenienza acquistando Bitcoin o altre criptovalute sul nostro exchange.

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BTP: un recap dei primi mesi del 2024

Il 2023 e la prima parte del 2024, almeno dal punto di vista delle obbligazioni governative, è stato un successo. Durante l’anno scorso sono stati messi BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) per un totale di circa 360 miliardi di euro e BOT (Buoni ordinari del Tesoro) per 156 miliardi. Questi dati se sommati ci restituiscono il controvalore totale dei titoli emessi nel 2023 dal nostro paese, che supera i 500 miliardi di euro. Un grande successo è stato riscosso anche dalla nuova tipologia di obbligazioni, i BTP Valore, bond dedicati esclusivamente a risparmiatori individuali e affini.

Durante le due emissioni del 2024 (di marzo e di maggio) sono stati “piazzati” rispettivamente 18,3 e 11,2 miliardi di euro su queste obbligazioni. Per i cittadini che hanno comprato il titolo in fase di emissione e lo terranno fino alla scadenza nel 2030, è previsto un premio fedeltà dello 0,80%.

Inoltre, bisogna specificare che la tassazione rimane quella classica per le obbligazioni governative del 12,5%, a differenza di quella del 26% applicata per il mercato azionario e quello delle criptovalute, e che i BTP Valore vengono esclusi dal calcolo dell’ISEE fino a 50.000 euro.

Le linee guida per il 2024

Insomma, il MEF ha, almeno fino ad oggi, rispettato le linee guida per le emissioni delle obbligazioni governative italiane nel 2024 annunciate alla fine dell’anno scorso.

Ha, infatti, effettuato due emissioni nel corso dell’anno in modo da soddisfare un numero più alto possibile di investitori, sia quelli retail che quelli istituzionali. Inoltre,i titoli hanno mantenuto l’indicizzazione legata al tasso di inflazione nazionale e il premio fedeltà per gli investitori retail che porteranno a scadenza l’obbligazione.

Cosa ci aspetta per il secondo trimestre di quest’anno? Arriveranno dei nuovi BTP a tre e a sette anni?

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Cambio euro dollaro, le previsioni degli esperti per il 2024

Cambio euro dollaro, le previsioni degli esperti per il 2023

Le previsioni degli esperti per il cambio euro dollaro 2024, quale sarà la moneta più forte? 

Quali sono le previsioni per il cambio euro dollaro per il secondo trimestre del 2024? Come sempre, l’EUR/USD viene monitorato con attenzione dagli esperti del mercato valutario e non solo. Ogni movimento della quotazione viene costantemente analizzato e con esso anche i continui rafforzamenti e indebolimenti di una valuta rispetto all’altra. Per questo motivo, e per l’interesse nei confronti del pair, ogni anno gli esperti formulano le proprie previsioni sul cambio euro dollaro. 

Cambio euro dollaro: previsioni 2024

Prima di analizzare le previsioni sul cambio euro dollaro, è necessario fare qualche precisazione teorica. EUR/USD è la sigla che indica il cambio euro-dollaro ovvero il tasso che indica quanti dollari servono per acquistare un euro. In questa coppia valutaria l’euro è la “valuta base”, mentre il dollaro quella “quotata”. Se ad esempio il tasso è 1.5 vuol dire che 1,5$ corrispondono a 1 euro.

Il cambio euro dollaro viene studiato dagli investitori del mercato Forex e in generale serve a calcolare la solidità di una valuta. Questa metrica è influenzata dalle politiche monetarie delle banche centrali come il rialzo dei tassi di interesse e delle condizioni macroeconomiche, come l’inflazione o lo spread dei rendimenti obbligazionari tra USA e Germania. Nello specifico quando una Banca Centrale alza i tassi di interesse, la moneta in circolazione diminuisce e questo fa aumentare il suo valore.

Le previsioni sul cambio euro dollaro per il 2024 delle principali banche di investimento indicano un 1.09 per la fine dell’anno. In generale ci si aspetta che l’euro continui a guadagnare terreno rispetto al dollaro visto anche il recente taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea

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Le previsioni di Morgan Stanley

Gli analisti di Morgan Stanley, avevano predetto, nel 2023, che USD avrebbe sofferto nei confronti dell’euro.

Le loro previsioni sul cambio euro dollaro vedono la coppia arrivare a 1.08, livello raggiunto in questi giorni.

Bank of America e ING

Bank of America, invece, si aspetta un euro più forte nel 2024. La stima sul tasso di cambio è di 1.10 e 1.15. Gli elementi che potrebbero alterare queste ipotesi sono diversi, come il protrarsi della politica hawkish della BCE, l’andamento della guerra in Ucraina e del conflitto in Medio Oriente e le conseguenze sui prezzi delle materie prime.

Al contrario invece, se la Banca Centrale Europea dovesse procedere con altri tagli dei tassi di interesse nei prossimi mesi e la FED dovesse restare ferma, queste stime potrebbero essere riviste al rialzo

Anche secondo ING l’EUR/USD continuerà a salire nel corso del 2024. Con una media intorno ai 1.15. 

JPMorgan

Le previsioni sul cambio euro dollaro di JPMorgan formulate ad aprile 2024, iniziano con la presa di coscienza che il dollaro si è rafforzato dopo le promesse di tre tagli dei tassi per quest’anno. Con un aumento di valore del 4,5% da dicembre 2023 a aprile. Poi però, la situazione è cambiata e l’inflazione è tornata a crescere.

Per quanto riguarda le principali valute, J.P. Morgan Research è rialzista sullo yen. Nel loro report si legge che il ratio con il dollaro potrebbe raggiungere il livello dei 155 a giugno del 2024, quello dei 154 a settembre e quello dei 153 a marzo.

Per quanto riguarda la sterlina, J.P. Morgan Research resta ribassista, come annunciato durante il 2023.

ABN AMRO Bank

Gli economisti di ABN AMRO Bank invece hanno alzato le previsioni per il cambio euro dollaro per il 2024. Tale rapporto, secondo la banca totalmente condizionato dalle politiche monetarie delle due banche centrali, dovrebbe restare intorno al livello degli 1,1 fino alla fine del 2024. Questo perché ABN AMRO Bank si aspetta che la Banca Centrale Europea procederà con un piano di tagli dei tassi di interesse più serrato rispetto a quello della FED.

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Il ruolo delle criptovalute alle elezioni europee

Elezioni europee: il ruolo delle criptovalute

Dove si collocano le crypto e la tecnologia blockchain nel panorama politico europeo iniziate oggi? Scoprilo in questo articolo

Le elezioni del Parlamento Europeo avranno un impatto sul mondo crypto? Nella giornata di oggi i Paesi Bassi, l’Irlanda e la Repubblica Ceca hanno aperto i seggi, e nei prossimi giorni toccherà a tutti gli altri paesi europei.

Come si colloca il settore delle crypto nel contesto delle elezioni europee, dopo che è diventato un tema centrali di quelle americane. D’altronde il MiCA, il regolamento dell’Unione sulle “crypto attività” (come le definisce il documento), entrerà progressivamente in vigore dal 30 giugno in poi.

Le crypto alle elezioni europe

Dato che le crypto non hanno una posizione di rilievo all’interno programmi elettorali dei principali partiti, è difficile ipotizzare che l’esito delle elezioni europee influenzerà il panorama normativo. Secondo Robert Kopitsch di Blockchain for Europe, i nuovi membri del Parlamento Europeo difficilmente apporteranno modifiche sostanziali al MiCA. 

Tuttavia, nel caso in cui dovessero salire in cattedra esponenti politici pro-crypto, l’adozione di questa tecnologia potrebbe accelerare nei prossimi mesi. I principali indiziati a fare da portabandiera del settore in questa “crociata” sono la portoghese Lídia Pereira del Partito Popolare Europeo e Ondřej Kovařík di Renew Europe.

Il Portogallo è da sempre uno degli stati più aperti nei confronti di questo settore, negli scorsi mesi ha istituito delle zone franche che consentono di sperimentare diverse tecnologie, compresa la blockchain, senza incorrere immediatamente in ostacoli normativi. 

Elezioni europee e crypto: gli step per il cambiamento

Sebbene sia, ad oggi, improbabile che l’assetto normativo dell’Unione Europe in ambito crypto cambi, non è di fatto impossibile. I 700 eurodeputati che verranno eletti, potranno presentare alla Commissione Europea – l’organo esecutivo politicamente indipendente dell’UE responsabile di proporre nuove leggi e di attuare le decisioni del Parlamento – una relazione contente delle proposte di modifica. Questo braccio d’esecuzione europeo verrà, da ottobre in poi, plasmato dai nuovi parlamentari, che potranno eleggere i membri e quindi influenzarne l’operato.

Sarà quindi compito degli esponenti pro crypto convincere i loro colleghi sulla rilevanza del tema e proporre modifiche all’attuale regolamentazione. Questa, secondo diversi esponenti del settore, è dannosa perché adotta regole pensate per il sistema finanziario tradizionale a quello degli asset digitali, disincentivando le aziende del settore a innovare in nel nostro continente.

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Nello specifico, il dibattito si è concentrato prevalentemente sul concetto di stablecoin, suddivise dal MiCA in due categorie: gli “electronic money tokens” (EMTs) e gli “asset-referenced tokens” (ARTs). Anche il settore DeFi e degli NFT, che non rientrano nel framework, potrebbero essere oggetto di discussione nel caso in cui si torni a parlare di crypto alla Commissione Europea.

Insomma, le crypto non sono un argomento centrale alle elezioni europee. I candidati che hanno a cuore la questione sembrano essere pochi. I digital asset non figurano in nessun punto chiave dei programmi elettorali dei principali partiti. La situazione cambierà nei prossimi mesi con l’avvicinarsi delle elezioni americane, dove le criptovalute e la tecnologia blockchain hanno un ruolo decisamente più rilevante?