DeepSeek: l’AI cinese che ha fatto crollare il mercato

DeepSeek AI: crollo crypto e intelligenza artificiale

Il mercato crolla in seguito al lancio della versione R1 di DeepSeek, un’intelligenza artificiale sviluppata da un’azienda cinese. Cos’è successo?

Nelle ultime ore, i mercati – in particolare il NASDAQ (l’indice dei principali titoli tecnologici) e quello delle criptovalute – hanno subito un forte calo. Secondo molti analisti, parte di questa reazione è attribuibile al lancio della versione R1 di DeepSeek, un’intelligenza artificiale basata su modelli linguistici simili a Chat GPT.

In particolare, ha destato scalpore la rapidità con cui è stato sviluppato DeepSeek e i costi estremamente contenuti, soprattutto considerando che il modello è gratuito e open source. Stando alle dichiarazioni dei suoi sviluppatori, infatti, la realizzazione di DeepSeek R1 avrebbe richiesto soltanto 6 milioni di dollari e 2 mesi di lavoro.

DeepSeek: una minaccia per gli Stati Uniti?

Qual è il principale motivo di preoccupazione legato a questa novità nel campo dell’intelligenza artificiale, che ha contribuito al recente crollo dei titoli tecnologici? È presto detto: DeepSeek sembra funzionare egregiamente e i costi per svilupparlo sono irrisori se paragonati a quelli sostenuti, per esempio, da Google per “allenare” Gemini (191 milioni di dollari) o da OpenAI per il rilascio di Chat GPT 5 (tra 1,7 e 2,5 miliardi di dollari). Tale disparità pone dubbi sulla solidità dell’impressionante crescita delle azioni legate all’AI.

L’ipotesi più diffusa, che è comunque da prendere con cautela, è che DeepSeek possa rivoluzionare il mercato dell’intelligenza artificiale e diminuire drasticamente la domanda di componenti hardware specifici, innescando un’ondata di panic selling. D’altra parte, c’è chi sostiene che si tratti di una semplice narrazione, il classico “catalizzatore” utile a giustificare movimenti che, in realtà, rientrano nelle normali oscillazioni di mercato.

E il mercato crypto?

Come mai anche le criptovalute hanno subito una flessione? Le motivazioni principali sono due. La prima riguarda la correlazione tra mercato azionario e mercato crypto: quando uno scende, spesso trascina con sé anche l’altro. Tuttavia, c’è chi ritiene che ci siano altre ragioni, in particolare di natura macroeconomica: il Federal Open Market Committee (FOMC), nella riunione del 29 gennaio, potrebbe lasciare invariati o persino aumentare i tassi di interesse, nonostante il neo-presidente Donald Trump spinga per una riduzione.

Il mercato e i movimenti di prezzo

Passando ai numeri, l’indice Nasdaq ha registrato una correzione di quasi il 4% prima dell’apertura, mentre il titolo NVIDIA è sceso di oltre il 14% nel pre-market, per poi recuperare leggermente all’avvio degli scambi.

Per quanto riguarda le criptovalute, Bitcoin è scivolato sotto la soglia psicologica dei 100.000 dollari – che alcuni analisti consideravano un supporto cruciale – per poi recuperare. Tuttavia il sentiment per quanto riguarda la crypto più importante del mercato sembra sotto controllo. Analisti di rilievo, come Arthur Hayes, continuano a prospettare un target, per questo bull market, tra i 180.000$ e i 250.000$ per BTC. Inoltre, è necessario aggiungere che febbraio è un mese storicamente rialzista per le criptovalute, con una performance media del +15% circa per quanto riguarda Bitcoin.

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DeepSeek non è un “cigno nero”

Nonostante l’allarmismo e la ricerca di un capro espiatorio per il calo dei prezzi delle ultime ore, molti esperti ritengono che DeepSeek non sia assolutamente un “cigno nero”. Per definizione, infatti, questa locuzione indica eventi imprevedibili e dirompenti (come guerre, pandemie o il collasso inaspettato di settori o attori chiave) capaci di alterare radicalmente i mercati per lungo tempo. Per esempio i cigni neri dello scorso ciclo sono stati due: il crollo dell’ecosistema Terra-Luna e il fallimento dell’exchange centralizzato FTX.

Nel caso di DeepSeek, invece, ci troviamo di fronte a un’innovazione certamente interessante ma, con ogni probabilità, già ampiamente “prezzata” dai mercati, soprattutto in un periodo in cui l’intelligenza artificiale è al centro dell’interesse mediatico e finanziario. Se tutti parlano di una potenziale bolla, significa che l’informazione è già nota e dunque in buona parte scontata.

Come sottolineano diversi analisti sui social, spesso si costruisce una narrativa ad hoc per giustificare fasi di panico o vendite improvvise. Senza prove concrete di un collasso generalizzato, l’attuale correzione potrebbe essere solo un aggiustamento tecnico all’interno di un trend che rimane ancora rialzista. In un mercato famoso per le sue ampie oscillazioni, concentrarsi sui dati fondamentali e sulle prospettive di lungo termine è la strategia più prudente, evitando di farsi condizionare da ipotesi estreme o “rumori” momentanei.

È in arrivo un ETF su Solana?

ETF Solana: arriverà davvero?

Gli ETF su Solana verranno approvati? Quando la SEC deciderà in merito a tali strumenti finanziari?

Gli ETF su Solana non sono ancora stati approvati. Qualcuno si aspettava potessero arrivare il 25 gennaio, perché incombeva la prima scadenza della SEC sulle proposte di approvazione degli ETF di VanEck, 21Shares, Canary e Bitwise.

Cosa prevedono gli esperti alla luce degli ultimi avvenimenti, legati soprattutto al nuovo presidente americano? Che impatto potrebbe avere una futura approvazione sul prezzo di Solana? Scoprilo in questo articolo.

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Cosa manca per gli ETF su Solana?

Secondo alcuni analisti del mondo crypto, la SEC avrebbe potuto approvare gli ETF su Solana il 25 gennaio, dato che, come già anticipato, incombevano le prime scadenze delle proposte di VanEck, 21Shares, Canary e Bitwise. Tuttavia, così come è successo per gli ETF su Bitcoin ed Ethereum, quelli su Solana non sono stati approvati alla prima scadenza. Sarà dunque necessario aspettare almeno fino all’11 marzo (seconda scadenza).

Chi si è dichiarato ottimista sulla questione pone l’accento sul fatto che il presidente della SEC non è più Gary Gensler, da tempo antagonista del settore come gran parte del panorama politico democratico degli Stati Uniti. In queste ore si sta insediando Mark Uyeda, repubblicano pro-crypto, e il quadro politico vede la presenza dei repubblicani e di Donald Trump, il quale proprio lo scorso weekend ha lanciato una meme coin sulla blockchain di Solana.

Insomma, il futuro degli ETF su Solana rimane incerto. Secondo Polymarket, il più importante prediction market del mondo crypto, è praticamente certo (89% di probabilità) che l’approvazione arriverà entro la fine del 2025, sebbene potrebbe volerci più di qualche ora. Ora che Donald Trump è tornato al governo, l’imprevedibilità generale del mercato sembra aumentata. Può succedere di tutto, in qualsiasi momento.

Un buon momento per Solana

Solana sta vivendo un periodo positivo, a prescindere dal fatto che l’approvazione dei suoi ETF arrivi a marzo o venga nuovamente rinviata. Un fattore rilevante è che il presidente degli Stati Uniti l’abbia scelta come infrastruttura per lanciare la sua meme coin ufficiale.

Non limitiamoci però a considerazioni qualitative: diamo un’occhiata a qualche dato concreto. Il valore monetario totale bloccato (TVL) sulla rete ha raggiunto un nuovo massimo storico di 12 miliardi di dollari, superando il precedente record di 10 miliardi stabilito nel 2022. Anche i volumi di scambio non sono mai stati così elevati: secondo DefiLlama, la blockchain di Solana ha registrato oltre 200 miliardi di dollari di transazioni soltanto a gennaio.

Infine, da non sottovalutare sono anche le revenue, ossia i ricavi, che — come prevedibile alla luce dei risultati elencati — sono stati da capogiro: quasi 100 milioni di dollari soltanto a gennaio.

I recenti movimenti di prezzo di Solana (SOL)

Quanto descritto finora ha trovato riscontro anche nell’andamento del prezzo di Solana, una delle poche altcoin in crescita negli ultimi giorni. Dal minimo di 185 dollari toccato il 13 gennaio, la crypto è rimbalzata con forza registrando quattro sessioni giornaliere consecutive al rialzo, che l’hanno portata a quota 220 dollari il 18 gennaio.

Guarda il grafico di Solana!

Da quel momento in poi, però, è successo qualcosa di inaspettato: Donald Trump ha lanciato la sua meme coin ufficiale. In quel preciso istante, molti appassionati di criptovalute hanno preso coscienza del fatto che, almeno in questa fase del mercato, Solana sta superando la concorrenza di tutti gli altri Layer 1 nella corsa verso la mass adoption. Dal livello di 220 dollari raggiunto il 18 gennaio, SOL è letteralmente esplosa al rialzo, segnando in meno di 48 ore un nuovo massimo storico a 295 dollari.

Il fisiologico ritracciamento dei giorni successivi si è fermato nell’area dei 230$ e sembra essersi già esaurito, con SOL che oggi torna a puntare verso i 270$. Dove può arrivare in questo bull market?


5 curiosità che non conosci su Donald Trump

Donald Trump: 5 curiosità che non conosci

Donald Trump è, di nuovo, il Presidente degli Stati Uniti. Tra politica, affari e spettacolo, ci sono aspetti della sua vita che probabilmente non conosci. Scopri 5 curiosità che lo rendono unico nel suo genere

Donald Trump, il 20 gennaio, è diventato ufficialmente il 47° presidente degli Stati Uniti d’America. Solo Stephen Grover Cleveland era riuscito nella storia (1885 e 1893) a ricoprire la più importante carica del Paese per due mandati non consecutivi. Ma questa è soltanto una delle tantissime curiosità che ruotano attorno al nuovo inquilino della Casa Bianca.

Quanto anticipato ci permette di chiederci, e soprattutto di risponderci con sincerità: quanto conosciamo davvero Donald Trump? Le cosiddette (e proverbiali) “sparate” che è solito rivolgere a media e giornalisti non sono così campate in aria come si possa pensare.

La sua carriera imprenditoriale e politica è stata interamente costruita attorno al suo, a tratti buffo ma senza dubbio efficace, modo di comunicare. Ecco cinque cose su Donald Trump che probabilmente non sai:

1. Il suo impero a Coney Island

Parte della fortuna di Donald Trump deriva dal padre, Fred Trump, che aveva costruito un piccolo impero immobiliare a Coney Island, una penisola e un quartiere della parte sud di New York noto per i suoi luna park e le attività di intrattenimento.

Gli appartamenti costruiti dal padre di Donald Trump nel dopoguerra sono stati fondamentali per la carriera dell’attuale presidente degli Stati Uniti, che ha potuto ottenere numerosi finanziamenti utilizzando proprio quegli alloggi come garanzia.

2. Si è inventato un portavoce

Forse non lo sai ma parte del successo di Donald Trump deriva dalla sua abilità di comprendere, prima di altri, l’importanza della reputazione e della presenza mediatica. Per essere onnipresente sui giornali e in TV, Trump si è addirittura inventato un portavoce, che ha chiamato Barron (lo stesso nome che avrebbe poi dato al figlio avuto con Melania Trump).

Nello specifico era solito chiamare i giornali fingendosi un’altra persona, ovvero Barron, per comunicare scoop, notizie e dichiarazioni che lo riguardavano. Insomma, “se la cantava e se la suonava”. In questo modo riusciva a comparire spesso sui media e a plasmare l’opinione pubblica con le sue stesse parole.

3. Ha la sua stella sulla Walk of Fame

Tra quest 5 curiosità su Donald Trump c’è spazio anche per il cinema, dato che il tycoon possiede una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Gli è stata assegnata nel 2007 per il suo contributo al mondo dell’intrattenimento grazie al reality show The Apprentice, che lo ha reso una figura iconica in televisione.

Tuttavia, la stella è stata più volte al centro di polemiche e atti di vandalismo, specialmente durante la sua presidenza.

4. È stato un habitué della WWE

Prima di diventare presidente, Donald Trump ha fatto incursioni nel mondo del wrestling professionistico. Nel 2007 ha partecipato a una storyline della WWE, culminata in una famosa scena a WrestleMania 23, dove ha rasato la testa del proprietario Vince McMahon dopo aver vinto un incontro.

Questo evento ha mostrato il lato eccentrico e autoironico di Trump (non possiamo dichiarare con certezza che esista davvero), oltre a rendere ancora più centrale la sua immagine nel mondo dello spettacolo.

5. Marla Maples: “Il miglior s**** che ho mai fatto”

Sì, il sottotitolo che introduce l’ultima delle 5 curiosità che non sai su Donald Trump è quantomeno particolare. Ma anche questa nasce dal singolare rapporto tra Donald Trump e i giornali.

La frase del titolo è apparsa sul New York Post il 16 febbraio 1990, poco dopo che il giornale aveva scoperto e pubblicato la relazione extraconiugale tra l’attuale presidente degli Stati Uniti e Marla Maples, all’epoca sposato con Ivana Trump. Non si sa se la frase sia mai stata realmente pronunciata, ma pare che sia stato proprio Trump a insistere affinché il giornale la pubblicasse, dimostrando ancora una volta la sua capacità di usare i media a suo vantaggio. 

Da quel momento in poi tantissimi americani sono stati convinti che Donald Trump fosse un amante incredibilmente passionale. Tutto ciò ha contribuito a mettere il tycoon in una posizione di vantaggio per quanto riguarda gli affari? Poco probabile, ma come direbbe lo stesso presidente degli Stati Uniti: la reputazione è tutto.

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Gennaio è da sempre il mese dedicato ai buoni propositi e spesso questi riguardano due aspetti fondamentali della nostra vita: salute e finanze. Quante volte ti sei detto: “quest’anno mi metto in forma!”, “devo assolutamente smettere di fumare”, “entro il 20xx devo riuscire a comprare casa.”

Il problema? Trasformare i desideri in risultati, che è più complesso di quanto sembri. Quanto è difficile non cedere al dolce dopo cena che ci fa sforare il fabbisogno calorico giornaliero. Quasi come riuscire a non comprare quell’oggetto tecnologico o quel capo di abbigliamento di cui non abbiamo assolutamente bisogno. 

Proprio per questo, abbiamo cercato una soluzione che unisse la cura del proprio corpo al risparmio, coinvolgendo l’app numero uno per fitness e nutrizione in Italia. Ecco che nasce la collaborazione tra Young Platform e Builtdifferent.

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NOTA BENE

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Le Gemme di Young Platform stanno per cambiare volto! Tutto ciò che devi sapere.

Aggiornamento Gemme: cosa devi sapere

A partire dal 31 gennaio, le gemme verranno azzerate e non potranno più essere usate per acquistare sconti sulle commissioni. Diventeranno invece un elemento chiave per classifiche, premi e competizioni all’interno dell’app.

Il nuovo anno porterà con sé tante sorprese pensate per te e per tutta la community. Stiamo parlando di concorsi e competizioni che ti permetteranno di sfidarti con gli altri utenti e vincere premi incredibili. La prima di queste iniziative arriverà già a febbraio e, senza svelare troppo, possiamo dirti che le Gemme saranno il cuore di questa sfida. Sei pronto a metterti in gioco?

Gemme azzerate su tutti gli account

Dal 31 gennaio tutte le Gemme verranno azzerate per garantire che tutti partano dallo stesso livello nelle prossime competizioni. Questo reset rappresenta un’opportunità per creare una competizione equa e avvincente, dove ogni utente avrà le stesse possibilità di classificarsi tra i vincitori. Grazie a questa scelta, il sistema premiante diventerà trasparente e accessibile, offrendo una nuova esperienza all’interno della piattaforma.

Ma prima che questo cambiamento avvenga, dobbiamo sfruttare le gemme fino ad ora accumulate!

NB: Competizioni, premi e classifiche saranno disponibili solo nell’app. Se non lo hai ancora fatto, scarica Young Platform!

Accedi a Young Platform

Come sfruttare le Gemme prima del 31 gennaio

Se hai accumulato Gemme, è arrivato il momento di utilizzarle! Hai tempo fino al 30 gennaio 2025 per approfittare dei vantaggi. Ecco come fare:

  1. Riscuoti le missioni completate: accedi all’app e converti tutte le Gemme disponibili.
  2. Spendile nello Shop: usa le Gemme per acquistare sconti sulle commissioni e risparmiare sui costi di trading.
  3. Assicurati di avere budget: gli sconti sulle commissioni che acquisti nello Shop sono validi per 24 ore, quindi verifica di avere fondi pronti per il trading. Se così non fosse, fai un deposito sul tuo account prima di comprare lo sconto!

Se si è iscritti a un Club e si acquista uno sconto più alto, verrà applicato lo sconto più alto disponibile. Questo avviene poiché, come regola generale da sempre in vigore, è possibile utilizzare lo sconto più vantaggioso a tua disposizione.

ATTENZIONE: Eventuali Missioni non completate, non riscattate e Gemme non utilizzate non saranno più disponibili dopo il 31/01. 

Perché iscriversi a un Club prima del 4 febbraio?

Blocca per sempre il 100% di sconto sulle commissioni

Se stai valutando di passare al Club Platinum o di iscriverti, questo è il momento perfetto per farlo! A partire dal 4 gennaio, il Club Platinum non offrirà più il 100% di sconto sulle commissioni, ma passerà al 90%. Tuttavia, tutti coloro che si iscrivono entro il 3 febbraio manterranno per sempre il vantaggio del 100% di sconto sulle commissioni, proprio come gli attuali membri del Club Platinum. Per loro, infatti, non cambierà nulla: continueranno a beneficiare del 100% di sconto sulle commissioni senza alcuna modifica. Approfitta subito di questa opportunità unica!  Leggi l’approfondimento per saperne di più.

NB: Lo sconto è valido finché si rimane iscritti al Club Platinum.

Modifiche al prezzo del Club

A partire dal 4 febbraio 2025, entrerà in vigore un nuovo sistema per calcolare il costo di iscrizione ai Club, basato sul prezzo del token YNG.

Se ti iscrivi a un Club prima del 4 febbraio, bloccherai la quantità attuale di token YNG necessaria per entrare. Ad esempio: oggi, al prezzo di €0,15 per YNG, con 5.000 YNG puoi entrare nel Club Silver (circa 750). Dopo il ribilanciamento, con lo stesso prezzo del token (€0,15), serviranno 8.000 YNG per accedere al Club Silver, vale a dire € 1.200. Leggi l’approfondimento per saperne di più

Prepara il tuo 2025 su Young Platform!

Non perdere l’occasione di sfruttare al massimo le Gemme e i vantaggi dei Club prima dei cambiamenti. Iscriviti subito, usa le Gemme accumulate e preparati a competere e vincere. Il 2025 su Young Platform sarà un anno pieno di opportunità!

Aggiornamento sconti Club Platinum per i nuovi membri, disponibili dal 4 febbraio

L’aggiornamento dello sconto sulle commissioni del Club Platinum

Sconto sulle commissioni del Club Platinum: cosa cambia dal 4 febbraio con il nuovo aggiornamento? Scoprilo in questo articolo!

Young Platform sta lavorando per porre le basi a quello che diventerà il più grande cambiamento mai vissuto dalla nostra community. Questa evoluzione richiede l’adeguamento di alcune logiche e parametri che regolano i programmi loyalty dell’exchange. Una delle principali novità riguarda il Club Platinum.

Nuove condizioni per il Club Platinum

Dal 4 febbraio, il Club Platinum non offrirà più il 100% di sconto sulle commissioni di acquisto e vendita, ma un generosissimo 90% di sconto. Una piccola variazione, che però arriva accompagnata da tante opportunità uniche per i membri attuali e per chi desidera unirsi al Club!

Chi è già iscritto al Club Platinum 

Sei già parte del Club Platinum? Ottimo! Per te, lo sconto del 100% sulle commissioni resterà invariato. Nessuna modifica al tuo account. Ma attenzione: se decidi di uscire dal Club e poi rientrare, perderai il tuo diritto esclusivo al 100% di sconto e ti saranno applicate le nuove condizioni.

Per chi si iscrive entro il 3 febbraio 

Questa è la tua occasione d’oro! Se ti iscrivi al Club Platinum (o fai l’upgrade dal Club Bronze, Silver o Gold) entro il 3 febbraio, potrai assicurarti il 100% di sconto sulle commissioni proprio come i membri attuali. Blocca il tuo accesso al Club prima di eventuali aumenti e goditi uno dei piani più esclusivi di Young Platform.

Il nuovo meccanismo di ribilanciamento dei Club di Young Platform

E non è tutto! Dal 4 febbraio 2025, Young Platform introdurrà un nuovo sistema per determinare il numero di token Young (YNG) necessari per accedere ai Club. Questo meccanismo dinamico adatterà il requisito in base al prezzo di mercato di YNG, garantendo maggiore flessibilità e un bilanciamento ottimale tra domanda e offerta.

Come funziona il ribilanciamento

  • Prezzo in aumento: se il prezzo di YNG cresce, il numero di token richiesti per accedere ai Club diminuirà. Un fattore di aggiustamento assicurerà che la riduzione sia equilibrata.
  • Prezzo in diminuzione: se il prezzo di YNG scende, il numero di token richiesti aumenterà proporzionalmente.

Questo modello si basa sul prezzo di lancio di YNG (€0,24) e manterrà invariati i requisiti per chi è già iscritto a un Club.

Perché conviene iscriversi ora al Club Platinum

Proviamo a fare un esempio. 

Oggi il prezzo token YNG è di 0,15€. Con un budget di 3.750€ puoi acquistare circa 25.000 YNG, una quantità sufficiente per entrare nel Club Platinum. Dopo l’introduzione del nuovo modello economico la quantità di token richiesti, nel caso in cui il prezzo di Young (YNG) rimarrà invariato, diventerà 40.000. In questo modo ci assicuriamo che il prezzo dei Club in euro rimanga allineato a quello di partenza.

  • Prezzo del Club Platinum al prezzo di lancio di 0,24€: 25.000 YNG x 0,24€ = 6.000€
  • Prezzo del Club Platinum al prezzo attuale (0,15€): 40.000 YNG x 0,15€ = 6.000€

Ma c’è di più! A partire da febbraio 2025, i membri dei Club avranno vantaggi competitivi nei concorsi a premi che saranno lanciati. Inoltre, con l’arrivo della carta e del conto Young Platform, gli iscritti ai Club potranno accedere a benefici esclusivi che renderanno la loro esperienza ancora più speciale.

Per saperne di più: Il nuovo meccanismo di ribilanciamento dei Club di Young Platform

Questa è l’ultima opportunità per bloccare uno dei piani più convenienti ed esclusivi di Young Platform. Non lasciartela scappare!

Ecco come Donald Trump ha capitalizzato 12 miliardi in due giorni con la sua meme coin

La meme coin di Donald Trump su Solana

Donald Trump ha sorpreso tutti annunciando il lancio di un meme coin su Solana. Scopri gli ultimi movimenti di prezzo e perché questa mossa sta agitando il mercato crypto.

Senza preavviso, nella notte tra venerdì e sabato e quindi a pochi giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump ha fatto un annuncio che ha scosso il mondo delle criptovalute. Il 47° presidente USA ha svelato di aver lanciato su Solana una meme coin chiamata Official Trump (TRUMP), che in poche ore ha superato la capitalizzazione di 12 miliardi di dollari.

Alcuni investitori inizialmente hanno pensato a uno scherzo o a un attacco hacker ai canali social. Eppure, le conferme sono arrivate direttamente da CIC Digital LLC, la stessa entità che si è già occupata di gestire il lancio delle collezioni NFT del tycoon.

Il token è stato lanciato con l’immagine di Trump ispirata al tentativo di assassinio di luglio a Butler, in Pennsylvania, un’iniziativa commerciale che ha spaccato il mondo tra chi critica l’operazione come un palese tentativo di trarre profitto dalla carica che sta per occupare, e chi sposa l’idea di uno strumento celebrativo della vittoria.

Ufficialmente “Official Trump (TRUMP)”: token “presidenziale” su Solana

L’idea alla base di Official Trump (TRUMP) è piuttosto chiara: affermarsi come l’unica e sola meme coin “ufficiale” di Donald Trump. Secondo le informazioni fornite dal team, la distribuzione del token prevede una disponibilità iniziale di 200 milioni di TRUMP già dal primo giorno, con l’obiettivo di estendere la fornitura totale a 1 miliardo nell’arco di tre anni.

  • Prezzo aggiornato: stando agli ultimi dati, 1 TRUMP si aggira intorno ai 53$
  • Volume di scambio: nelle ultime 24 ore la meme coin di Trump ha registrato circa 51 miliardi di dollari di volumi. Un record per il settore.
  • Distribuzione: secondo il sito web della meme coin, l’80% della fornitura della moneta è di proprietà della CIC Digital LLC, affiliata alla Trump Organization, e di Fight Fight Fight LLC, una società costituita nel Delaware il 7 gennaio, secondo i documenti depositati dallo Stato, ed entrambe le società riceveranno una quota non divulgata di entrate derivanti dall’attività di trading.

Trump ha annunciato il lancio del suo token con un post sui social media: “È tempo di celebrare tutto ciò che rappresentiamo: VINCERE! Unisciti alla mia speciale Trump Community. OTTIENI SUBITO IL TUO $TRUMP“. In poche ore, il token è rapidamente entrato tra le top 20 crypto del mercato per capitalizzazione. 

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Nelle note legali si specifica che i token non devono essere considerati come “un’opportunità di investimento” o “un titolo”, ma piuttosto come un’espressione di supporto e impegno verso gli ideali e le convinzioni incarnati dal simbolo ‘$TRUMP’.

Reazioni del mercato e della community

L’opinione pubblica resta divisa:

  • Pro: I sostenitori vedono in TRUMP un modo per democratizzare l’accesso agli asset digitali e celebrare una figura politica di spicco.
  • Contro: I critici temono un uso improprio del potere presidenziale per fini commerciali, sollevando dubbi etici e regolamentari.

Critiche e scetticismo

Molti analisti e investitori hanno espresso dubbi sull’operazione. Nick Tomaino, venture capitalist ed ex dirigente di Coinbase, ha dichiarato: “Il fatto che Trump possieda l’80% dei token e li abbia lanciati a ridosso dell’insediamento è predatorio, e molti potrebbero subire perdite.”

Anche The Kobeissi Letter, noto analista del settore, ha commentato negativamente su X, definendo l’operazione come “al limite della follia”. In particolare, ha evidenziato come il lancio di $MELANIA, un’altra meme coin legata alla famiglia Trump abbia provocato la polverizzazione di 7,5 miliardi di dollari in soli 10 minuti .

Supporto e celebrazione

D’altra parte, la community di sostenitori di Trump vede questa iniziativa come un simbolo di vittoria e celebrazione. Con lo slogan “È tempo di celebrare tutto ciò che rappresentiamo: VINCERE!”, Trump ha attirato migliaia di acquirenti, alimentando l’hype intorno al progetto.

Il lancio di $MELANIA fa competizione a $TRUMP

Il lancio di $MELANIA, avvenuto poco pià di 24 ore dopo quello di Trump, sembra aver avuto un impatto imprevisto sul mercato, spingendo alcuni trader a vendere la moneta meme $TRUMP per puntare su un nuovo obiettivo. “Il meme ufficiale di Melania è disponibile! Puoi acquistare $MELANIA ora”, è stato scritto su X e successivamente condiviso anche da Trump.

Subito dopo il debutto di $MELANIA, il valore di $TRUMP è crollato di oltre il 50%, passando da $75 a $30, per poi risalire gradualmente nelle ore seguenti fino a circa $64. Nel frattempo, la capitalizzazione di mercato di $MELANIA ha raggiunto l’impressionante cifra di 13 miliardi di dollari.

Da scettico a sostenitore delle crypto?

Trump si era in passato espresso in modo critico sui Bitcoin e sull’intero settore delle criptovalute, definendole “truffe”. Tuttavia, durante la campagna elettorale, ha cambiato radicalmente rotta, definendosi in più occasioni il “presidente delle criptovalute” e diventando il primo candidato alla presidenza ad accettare donazioni in criptovalute.

Sull’onda di questo interesse, Trump aveva già lanciato un progetto DeFi su Ethereum chiamato World Liberty Financial. Tuttavia, in quel caso i membri della famiglia Trump non erano proprietari della piattaforma né ricoprivano ruoli ufficiali nell’azienda.

Inoltre, ha dichiarato l’intenzione di utilizzare i suoi poteri esecutivi per ridurre il carico normativo che grava sulle aziende del settore delle criptovalute, annunciando anche la formazione di un nuovo consiglio consultivo dedicato. 

Tra i suoi piani figura un ordine esecutivo che riconosca Bitcoin e il settore crypto come prioritario all’interno della  politica nazionale, invitando le agenzie governative a collaborare con l’industria del settore. L’ordine prevederebbe, inoltre, l’istituzione di una riserva federale di Bitcoin, permettendo al governo di acquistare e vendere la criptovaluta. 

Quanto successo questo week end nel mondo della finanza decentralizzata ha avuto un impatto anche sul prezzo di Bitcoin, che ha registrato un nuovo massimo storico a quota 109.500$. 

Trump Token: l’ultimo step del Merchandising della campagna elettorale

La meme coin di Trump è l’ultima aggiunta alla crescente linea di merchandising, che comprende già prodotti come profumi, colonie, i “Trump Watches” (con un valore fino a 100.000 dollari), nonché monete d’argento, sneakers in edizione limitata, Bibbie con il marchio Trump e NFT da collezione. Solo gli NFT e le chitarre firmate Trump hanno generato 11,8 milioni di ricavi.

Come hanno reagito gli altri “Trump token”?

La notizia non ha mancato di creare scompiglio tra le diverse criptovalute che già utilizzavano il nome o l’immagine di Trump – progetti nati ben prima del lancio ufficiale di TRUMP. Molti di questi token, pur avendo goduto di un picco di popolarità nei mesi passati, per via delle gesta politiche e non del tycoon, hanno registrato un crollo immediato nel valore, a favore della più “autentica” meme coin firmata CIC Digital LLC.

  • Performance altalenanti: entro poche ore dalla presentazione ufficiale di TRUMP, le altre coin a tema Trump hanno mostrato un calo dei volumi di scambio.
  • Possibile consolidamento: non è escluso che alcuni progetti “non ufficiali” tenteranno un rebranding  o di stringere collaborazioni per distinguersi, anche se competere con il “marchio Trump” originale potrebbe rivelarsi una sfida complessa.

E adesso che succede?

L’effetto mediatico generato da questa mem ecoin è già evidente: Official Trump (TRUMP) ha catalizzato l’attenzione della stampa e dei social, alimentando il dibattito su come i leader politici possano influenzare (e, talvolta, distorcere) i mercati crypto.

Le prossime mosse potrebbero riguardare:

  1. Nuovi listing sugli exchange: se TRUMP dovesse approdare su piattaforme di trading ad alto volume, la capitalizzazione potrebbe aumentare ancora.
  2. Sviluppo di utility: al di là della dimensione “meme”, il progetto potrebbe evolversi con funzionalità aggiuntive, come staking, governance o sinergie con il mondo NFT.
  3. Regolamentazioni: l’ipotesi di una meme coin sostenuta pubblicamente da un presidente USA in carica pone una serie di quesiti dal punto di vista regolamentare, specialmente considerata la propensione di alcune autorità a monitorare con attenzione gli asset digitali.

Cosa sono le meme coin

Le meme coin sono criptovalute ispirate a meme, battute o fenomeni virali di internet. A differenza degli utility token, le meme coin nascono spesso con l’intento di sfruttare la popolarità di un meme o di una community. Due degli esempi più famosi sono Dogecoin, creata come uno scherzo basato sul meme del cane Shiba Inu, e Shiba Inu, sviluppata come risposta diretta a Dogecoin.

Queste criptovalute vengono spesso lanciate con motivazioni legate all’umorismo o al desiderio di cavalcare un trend. Il loro valore si basa principalmente sul supporto e sulla speculazione della community, più che su una reale utilità o innovazione tecnologica. Il prezzo di una meme coin è alimentato dalla domanda e dall’hype del momento, rendendolo estremamente volatile.

In conclusione il lancio di Official Trump (TRUMP) rappresenta un caso unico nel panorama crypto, con implicazioni che vanno oltre il mercato delle meme coin. La questione principale resta se questa operazione segnerà un nuovo standard per l’utilizzo delle criptovalute da parte di leader politici e personaggi pubblici o se si rivelerà solo una parentesi controversa nel mondo crypto.

L’acquisto di $TRUMP è altamente speculativo e comporta un rischio significativo di perdita. Il valore di $TRUMP è soggetto a un’elevata volatilità e può fluttuare drasticamente in brevi periodi. Si prega di notare che: $TRUMP è una memecoin, una criptovaluta basata su un meme internet e il suo valore può essere influenzato da fattori non correlati ai fondamentali economici. Il mercato delle criptovalute è in gran parte non regolamentato e gli acquirenti hanno una protezione limitata in caso di perdite. Le informazioni fornite in questa newsletter non costituiscono in alcun modo una consulenza. Si consiglia di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di acquisto. Acquista solo ciò che puoi permetterti di perdere e comprendi appieno i rischi connessi all’acquisto di criptovalute, in particolare memecoin, prima di procedere.

Quanto costa entrare nei Club di Young Platform?

Quanti token YNG servono per entrare nei Club di Young Platform?

Il numero di Young (YNG) necessario per entrare nei Club di Young Platform viene bilanciato mensilmente al prezzo del token. Come funziona il meccanismo?

Dal 4 febbraio 2025 il numero di token Young (YNG) necessario per accedere ai Club di Young Platform varia in base al suo prezzo. Questo meccanismo dinamico permette di raggiungere un ottimale bilanciamento tra domanda e offerta, offrendo maggiore flessibilità agli utenti.

Ribilanciamento del numero di token per accedere ai Club

Dalla loro introduzione fino al primo trimestre del 2025, le quantità di token richieste per accedere ai Club sono rimaste sempre le stesse, calcolate a maggio 2022 a partire dal prezzo di lancio di YNG di 0,24€. Tuttavia, dato il grande numero di sfide e obiettivi che ci siamo posti per il 2025, all’inizio di quest’anno abbiamo deciso di fare un passo in avanti.

Perché modificare la quantità di token necessaria per accedere ai Club? Beh, perché YNG è il cuore pulsante del nostro ecosistema, e i Club sono il principale motivo che spinge i nostri utenti a detenerlo. Da qui l’idea: aggiornare mensilmente il numero di token necessario per accedere ai Club in base al prezzo di mercato, in modo da rendere sempre più coerente l’impegno che gli utenti devono sostenere a livello monetario con il prezzo di Young (YNG).

Adottare questa modifica è stato necessario per una serie di motivi. Il più lampante è connesso ad un possibile apprezzamento di YNG, in parte già avvenuto, che avrebbe reso praticamente inaccessibili i Club. Pensate a cosa sarebbe potuto succedere se il prezzo del token Young (YNG) fosse arrivato a 3€ in un periodo in cui era attivo il precedente modello. Sarebbe stato necessario congelare token per un controvalore monetario di 15.000€ per entrare a far parte del Club Silver e 75.000€ per far parte di quello Platinum. 

Come funziona?

Ecco il funzionamento del meccanismo di “pricing” dei Club di Young Platform:

  • Se il prezzo di Young (YNG) aumenta, il numero di token richiesto per far parte dei Club diminuisce. A questa diminuzione è applicato un fattore di aggiustamento che rende la quantità di YNG da bloccare per entrare nei Club coerente anche nel caso di una crescita estrema del prezzo del token
  • Se il prezzo di YNG diminuisce, il numero di token necessario aumenta in modo proporzionale.

Tale modello è stato applicato al numero di token che bisognava detenere per accedere ai Club, determinato in base al prezzo di listing iniziale di €0.24.

  • Bronze: 1.500 YNG
  • Silver: 5.000 YNG
  • Gold: 10.000 YNG
  • Platinum: 25.000 YNG

Il prezzo dei Club di Young Platform

Ecco quanti YNG ti servono per far parte dei nostri loyalty program ad agosto, al prezzo di riferimento di 0.3507€

📍 Platinum: 20.436 YNG

📍 Gold: 8.175 YNG

📍 Silver: 4.087 YNG

📍 Bronze: 1.226 YNG

Ti ricordiamo che abbiamo introdotto questo modello di ribilanciamento del “prezzo” dei Club al fine di rendere la tokenomics di Young (YNG) sostenibile, anche nel caso impetuose e improvvise oscillazioni del suo valore. Prezzo è tra le virgolette perché, come saprete, gli YNG non vengono spesi ma semplicemente congelati sulla piattaforma.

Hai già scelto il Club in cui entrare? Non aspettare troppo a lungo – le membership potrebbero diventare presto più esclusive e costose.

Intesa Sanpaolo ha comprato 11 Bitcoin per 1 milione di euro

Bitcoin: Intesa Sanpaolo compra 1 milione di euro

Intesa Sanpaolo compra 11 Bitcoin. È la prima volta che una banca italiana acquista crypto

Durante la mattinata di ieri, lunedì 13 gennaio 2025, Intesa Sanpaolo ha acquistato Bitcoin. La più grande banca italiana, che secondo i dati del 2022 gestisce più di 400 miliardi di euro di asset, è la prima a processare ufficialmente un’operazione in criptovalute nel nostro Paese.

Quali sono le motivazioni che hanno portato l’istituto di credito a processare questo acquisto e perché (e come) è stato reso pubblico?

Perché l’istituto di credito ha deciso di acquistare BTC?

Le ragioni di questa scelta non sono state ancora chiarite nel dettaglio: la banca non ha rilasciato commenti pubblici approfonditi, limitandosi a confermare la notizia. È comunque ragionevole ipotizzare che l’operazione rientri in una strategia di diversificazione delle riserve o che sia parte di un futuro ampliamento dei servizi legati alle criptovalute.

Scopri Young Platform

Le dinamiche dell’acquisto

Stando alle informazioni trapelate, Intesa Sanpaolo avrebbe acquistato 11 Bitcoin per un controvalore di circa 1 milione di euro. La notizia è stata inizialmente divulgata da uno screenshot pubblicato su 4Chan e attribuito a una conversazione interna firmata da Niccolò Bardoscia, Head of Digital Assets Trading & Investments di Intesa Sanpaolo. Il messaggio recitava:

“A oggi 13/01/2025, Intesa Sanpaolo possiede 11 Bitcoin. Grazie a tutti per il lavoro di squadra.”

Nella giornata di lunedì 13 gennaio, Bitcoin ha registrato un elevato livello di volatilità e il suo prezzo ha oscillato nel range compreso tra i 93.130€ e 88.500€. Il prezzo effettivo di acquisto da parte dell’istituto non è stato reso noto; tuttavia, dal contenuto dello screenshot si evince che la transazione sarebbe avvenuta nelle prime ore della mattinata, presumibilmente ad un prezzo di circa 90.000€.

Dopo la pubblicazione del leak, alcune testate giornalistiche italiane hanno contattato Intesa Sanpaolo per avere conferme. L’istituto ha ammesso di aver perfezionato l’acquisto, senza fornire ulteriori dettagli sulle motivazioni o sulle finalità a lungo termine.

Che cosa cambierà nel panorama bancario italiano?

Questa mossa di Intesa Sanpaolo rappresenta un precedente importante: è la prima banca italiana a dichiarare di possedere Bitcoin in portafoglio. In un contesto internazionale in cui crescono gli investimenti in criptovalute da parte di grandi fondi istituzionali, l’interesse di un attore bancario di primo piano potrebbe anticipare ulteriori aperture o sperimentazioni anche da parte di altri istituti di credito.

Resta da capire ancora la finalità dell’acquisto. Questo si colloca all’interno di una mera strategia di diversificazione di portafoglio, con i BTC che dovranno svolgere un ruolo di riserva all’interno della banca. O, al contrario, Intesa Sanpaolo ha intenzione di lanciare servizi crypto per i propri clienti. Magari una piattaforma per la custodia o persino un exchange.

In quest’ultimo caso, sarebbe necessario ottenere tutte le licenze e i permessi previsti dalle normative vigenti in materia di servizi finanziari e criptovalute.

L’acquisto di 11 Bitcoin da parte di Intesa Sanpaolo rappresenta un segnale di svolta nel rapporto fra il sistema bancario tradizionale italiano e il mondo delle criptovalute. Soprattutto perché sia Banca d’Italia che diverse istituzioni unitarie, su tutte la Banca Centrale Europea, si sono espresse più volte in modo contrario nei confronti di questa tecnologia. Mentre oltreoceano, soprattutto dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali USA, le crypto giocano ormai un ruolo centrale dal punto di vista economico.

Generazione Z e il fenomeno dei Neet: cause e conseguenze

Generazione Z e il fenomeno dei Neet: cause e conseguenze

Sempre più giovani della Generazione Z diventano Neet (not in education, employment or training). Scopri le cause e le possibili conseguenze del fenomeno

Il modo in cui i Gen Z si approcciano al mondo del lavoro è totalmente diverso rispetto a quello delle generazioni precedenti. Tuttavia, la crescita dei cosiddetti Neet, ovvero di chi decide di non dedicarsi a percorsi di istruzione, lavoro o formazione, preoccupa le istituzioni. Quanti sono i Neet in Europa? Sono in crescita rispetto agli anni passati? Cosa spinge i più giovani a fare questa scelta?

In questo articolo, attraverso un’analisi dei dati più recenti sulla disoccupazione, cercheremo di fornire un quadro completo della situazione.

Cosa significa NEET?

L’acronimo “Neet” (dall’inglese Neither in Employment nor in Education and Training) coniato dal Ministero dell’Interno del Regno Unito nel 1986, viene oggi utilizzato per indicare i giovani compresi tra i 15 e i 34 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in un percorso di formazione.

Come si può intuire dal significato dell’acronimo Neet, si tratta di una categoria ombrello, sotto la quale sono comprese situazioni e persone le cui caratteristiche sono molto diverse tra di loro. In ogni caso, sopratutto negli ultimi anni, è emerso che le problematiche che affliggono questa categoria di giovani, spesso contemporaneamente, sono principalmente tre: scoraggiamento, emarginazione e disoccupazione.

Un fenomeno in crescita

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), nel 2022 quasi un quarto dei giovani (23,5%) nel mondo era Neet, un dato superiore ai livelli pre-pandemia. Perciò è probabile che il Covid-19 abbia contribuito ad aumentare il numero di giovani ai margini del sistema educativo e occupazionale.

Ma la pandemia ha generato o “soltanto” intensificato un fenomeno già in crescita? Secondo l’ILO più la seconda, dato che i membri della generazione Z potrebbero essersi scoraggiati dopo aver perso, per qualche mese, l’opportunità di viaggiare all’estero o di lavorare fisicamente all’interno delle aziende. 

Secondo l’ILO, è cruciale intensificare gli sforzi per ridurre i tassi di Neet giovanile, poiché quasi 289 milioni di giovani sono esclusi dal mondo del lavoro e dello studio, con un impatto duraturo sul loro futuro economico e professionale.

Per avere un quadro completo sulla questione, però, possiamo analizzare la situazione descritta da Eurostat. Secondo l’ufficio statistico dell’Unione europea, la media UE dei Neet si aggira intorno all’11%. In Italia questa categoria trova maggior riscontro nella fascia compresa tra i 25 e i 29 anni di età, dove i Neet sono il 25,2%, percentuale che poi si riduce per gli scaglioni successivi: 21,5% tra i 20 e i 24 anni e 10,1% tra i 15 e i 19 anni.

Le categorie di NEET

Dopo aver compreso quanti sono effettivamente i Neet in Italia e come sono suddivisi, è il momento di cercare di comprendere i motivi principali che portano i giovani a rientrare all’interno di questa condizione. Per farlo ci viene in soccorso una ricerca svolta da Intesa San Paolo in collaborazione con l’università LUISS, che mette in evidenza le tipologie di Neet più comuni.

Una delle principali cause che porta i cittadini italiani a non intraprendere un percorso di studi o lavorativo è causato dalla dispersione scolastica, vissuta principalmente da individui maschi in età compresa tra i 15 e i 19 anni. Una grande percentuale di questi non porta a termine gli studi e, al contempo, non esplora il mondo del lavoro, rimanendo nel limbo.

Anche tante giovani madri vanno in contro allo stesso destino. Si tratta, generalmente, di ragazze single di età compresa tra i 25 e i 29 anni, che non possiedono o non cercano un lavoro. Un’altra categoria molto popolosa è quella delle giovani ventenni che svolgono lavoretti: sono generalmente ragazze single, tra i 20 e i 24 anni, possiedono un titolo di studio secondario, sono impiegate in lavori temporanei e non trovano occupazioni stabili.

Infine ci sono, probabilmente, le due categorie che vivono con maggior disagio e disillusione la condizione di Neet. Gli scoraggiati: giovani di età compresa tra i 22 e i 27 anni che hanno frequentato gli ultimi anni di formazione in lockdown, vivendo una difficile transizione tra scuola e lavoro. E i “troppo qualificati.” Individui di età compresa tra i 20 e i 29 anni, disoccupati e spesso in attesa della prima occupazione, in possesso di un titolo di studio elevato, disponibili al lavoro, ma che non trovano corrispondenza tra le loro competenze e quelle richieste dal mercato del lavoro.

Perché ci sono sempre più Neet?

La vita da Neet non sempre implica una visione negativa del futuro. Secondo quanto emerso dalla ricerca di Eurostat molti giovani scelgono volontariamente di rientrare in questa condizione, rivendicando il loro spazio di “attesa” fino a quando non trovano un lavoro che sia in linea con le loro aspettative di sicurezza e appagamento

In alcuni casi quest’idea scaturisce da un sentimento crescente di disillusione nei confronti della cosiddette corporate fra i giovani, che vedono le grandi aziende come sfruttatrici dei lavoratori. Questo rifiuto del tradizionale “corporate life” si riflette anche sui social media, dove l’hashtag #corporatelife è utilizzato per esprimere l’insoddisfazione verso le dinamiche lavorative moderne.

Alcuni giovani preferiscono, quindi, rifiutare lavori ritenuti alienanti e attendere opportunità che considerano più significative. Laurie Cure, manager della società di consulenza Innovative Connections, sostiene che questa generazione, avendo vissuto periodi di instabilità economica, preferisce lavori che offrano sicurezza e soddisfazione personale. Essere Neet, in questo contesto, non significa evitare il lavoro, ma cercare quello giusto e sufficentemente appagante. Questo atteggiamento riflette un cambiamento significativo nella percezione del lavoro: non più solo un mezzo di sostentamento, ma un elemento che deve avere un significato intrinseco e positivo per l’individuo.

Effetti a lungo termine e criticità

Sebbene per molti giovani la scelta di essere Neet possa sembrare una ribellione positiva verso un sistema lavorativo insoddisfacente, ci sono anche delle criticità da considerare. Gli esperti di carriera avvertono che rimanere disoccupati per troppo tempo può avere effetti negativi a lungo termine, limitando le opportunità future di inserimento nel mercato del lavoro e riducendo le competenze professionali acquisite. Inoltre, in un mercato sempre più competitivo, periodi di inattività prolungata possono rappresentare un ostacolo per ottenere un’occupazione stabile.

Nonostante ciò, per molti giovani della Generazione Z, aspettare l’opportunità giusta è preferibile rispetto ad accettare un lavoro che non li soddisfi o che li renda infelici. La pandemia ha accentuato l’importanza della salute mentale e del benessere personale, e per questa nuova generazione, un lavoro deve anche garantire qualità di vita e soddisfazione. Questo nuovo approccio al mondo del lavoro riflette cambiamenti culturali profondi, che mirano a una visione più umana e appagante dell’occupazione.