Trasferisci le tue criptovalute su Young Platform

Come trasferire crypto su Young Platform la guida completa

Vuoi trasferire Ethereum e le tue altre criptovalute da wallet esterni su Young Platform? Ecco la guida completa!

Se vuoi trasferire Ethereum o altre criptovalute da wallet esterni o altri exchange su Young Platform, leggi questa guida passo per passo!

1. Seleziona la crypto che intendi depositare

Il primo step per effettuare un deposito di criptovalute su Young Platform è selezionare la crypto che intendi depositare. Per selezionarla ti basta accedere alla sezione “Portafoglio” dell’app o della piattaforma web di Young Platform e cliccare sul bottone “Deposita”.

Per questa guida utilizzeremo, come esempio, la crypto Ethereum. Nel caso dovessi depositare su Young Platform un’altra criptovaluta non ti preoccupare! Il procedimento rimane identico, con una piccola aggiunta. In alcuni casi, come spiegato nei paragrafi successivi, dovrai aggiungere un codice in più, il memo.

2. Copia il tuo wallet address

Una volta selezionata la crypto che intendi depositare, clicca sul pulsante deposita. Così facendo vedrai una schermata simile. Usiamo come esempio Ethereum.

Il codice alfanumerico che vedi accedendo in prima persona a questa sezione è l’indirizzo del tuo crypto wallet Ethereum sull’exchange di Young Platform

Che cos’è l’indirizzo del wallet? L’indirizzo del wallet (wallet address) è un codice di 26-35 caratteri alfanumerici, necessario a inviare criptovalute a un wallet. L’indirizzo del wallet ha una funzione simile a quella del codice IBAN per un conto corrente bancario. Va quindi comunicato al mittente in modo da ricevere le criptovalute. 

Per trasferire i tuoi Ether da un wallet self-custody o da un altro exchange, è sufficiente inviare a questo indirizzo la quantità di ETH che desideri. Se stai utilizzando la versione mobile del tuo wallet potrai anche scannerizzare il codice QR che vedi sopra l’indirizzo del wallet. 

Utilizza l’indirizzo che trovi su “Deposita Ethereum” solo per inviare ETH. Ogni criptovaluta ha una rete di riferimento e un indirizzo di wallet specifico. Inviare per esempio degli AVAX, la crypto della blockchain di Avalanche, al tuo indirizzo Ethereum comporterebbe la perdita dell’importo inviato. 

3. Deposita le tue crypto da un wallet self-custody

Vediamo come trasferire crypto su Young Platform da wallet self-custody, ossia wallet di cui hai in gestione la chiave privata, come ad esempio Metamask. Se non conosci Metamask, si tratta un’estensione per browser e un portafoglio crypto open source che permette agli utenti di interagire con le Dapp. Questo wallet, nato inizialmente per effettuare transazioni sulla blockchain di Ethereum, oggi permette di interagire con tutte le più famose blockchain compatibili con quest’ultima. È possibile utilizzare Metamask sia da desktop, attraverso l’estensione per browser, che da smartphone attraverso l’app. 

Spostiamoci quindi sull’estensione browser di Metamask. Per trasferire Ethereum da Metamask seleziona la “Rete Ethereum Principale” dalla tendina in alto a destra. Successivamente clicca sul bottone “Invia”

Come depositare su Young Platform tramite Metamask

Una volta selezionato che si intendono inviare i fondi, basta incollare l’indirizzo copiato in precedenza e continuare. 

Come incollare il tuo wallet address su Metamask

Il prossimo passo per trasferire Ethereum su Young Platform è inserire l’ammontare di Ether che vuoi depositare. Tieni presente che per processare una transazione su blockchain è necessario pagare le gas fee. Le gas fee sono le tasse che vengono pagate da chi intende effettuare una transazione su blockchain ai validatori, coloro che garantiscono che le transazioni avvengano in modo sicuro sul network. Assicurati quindi di possedere, su Metamask, la quantità necessaria di Ether per pagare queste gas fee oppure la transazione non potrà essere processata. Puoi consultare le gas fee in tempo reale, più la blockchain di Ethereum è congestionata e più saranno alte. Inoltre, la quantità di gas fee che pagherai sarà direttamente proporzionale a quanto pretendi che sia veloce la transazione che invii, puoi scegliere la tipologia di transazione cliccando sul bottone “modifica” che trovi all’interno dell’estensione browser di Metamask prima di confermare la transazione. Per questo tipo di transazioni, che non necessitano un’alta velocità, tuttavia, si tende a risparmiare sulle gas fee.

Come inserire l'importo che vuoi depositare su Young Platform tramite Metamask

Una volta inserito l’importo che intendi depositare su Young Platform non ti resta che cliccare sul bottone “Avanti”. Dopodiché si aprirà questa schermata in cui potrai vedere la quantità di gas fee che andrai a pagare per processare la transazione e la somma totale delle crypto che “spenderai”. Una volta confermato la transazione sarà processata. 

Come confermare la transazione su Metamask

Entro qualche minuto dovresti ricevere la quantità di crypto inviata dal tuo wallet self-custody. Se la rete blockchain è congestionata, potresti riscontrare ritardi per i depositi crypto. In tal caso, potrebbe essere necessario attendere fino alla conferma della transazione. Se le crypto non dovessero essere accreditate sul tuo account Young Platform richiedi l’apertura di un ticket dall’app o dalla piattaforma web.

4. Deposita le tue crypto da un altro exchange

Per depositare crypto da un altro exchange il procedimento dipende dalla piattaforma di partenza. Nella maggior parte dei casi ti basta accedere alla sezione “preleva” del tuo portafoglio crypto e incollare l’indirizzo copiato in precedenza. Un consiglio che possiamo darti è quello di leggere le guide dell’exchange che intendi utilizzare per prelevare i tuoi fondi. Puoi trovare queste guide facilmente su Google, digitando “prelievo crypto (nome dell’exchange)”. Per quanto riguarda l’exchange Binance per esempio basta recarsi all’interno della sezione “Wallet”, selezionare la voce “Preleva criptovaluta” e scegliere la crypto che si intende prelevare.

Prelievo crypto da Binance

Successivamente incolla l’indirizzo del tuo wallet Young Platform e seleziona la rete che intendi utilizzare. Attenzione! Seleziona sempre la rete principale relativa alla crypto che vuoi depositare. Per rete si intende la blockchain sulla quale ogni crypto è sviluppata. Per esempio, se vuoi depositare sull’exchange di Young Platform la crypto ETH seleziona la rete Ethereum (ERC 20). Se hai dei dubbi su quale sia la rete corretta chiedi aiuto nel nostro canale Discord o contatta il supporto, se invii le tue crypto sulla rete sbagliata corri il rischio di perderle! 

5. Che cos’è il memo?

Per alcune criptovalute, per esempio per XRP, la crypto della blockchain di Ripple, è necessario inserire anche il memo nel momento in cui si invia una transazione. Il memo o tag è un identificativo univoco assegnato a ciascun account per identificare un deposito e accreditarlo correttamente sul relativo wallet. Nel momento in cui selezioni la crypto da depositare e ti viene restituito dall’app o dalla piattaforma web l’indirizzo a cui inviarla, troverai, nel caso in cui sia necessario, il memo.

6. Finalizzazione del deposito

Una volta confermata la transazione, il tuo deposito crypto su Young Platform dovrebbe essere processato in un lasso di tempo che va da pochi secondi a qualche minuto, a seconda della congestione e della velocità del network che stai utilizzando. Per assicurarti che i tuoi fondi siano arrivati sull’exchange di Young Platform, visita la sezione Portafoglio della tua app o della Piattaforma Web e controlla il saldo della crypto che hai depositato. Se non dovessi ricevere la crypto anche a distanza di ore, puoi parlare con il Supporto aprendo un ticket o chiedere aiuto nel nostro server Discord.

Cos’è la FOMO? L’ansia che dai social arriva alle crypto

FOMO: cos’è davvero? Significato ed esempi

“Fear Of Missing Out” è una delle forme d’ansia più comuni dei nostri tempi. Ma qual è il significato di FOMO? Ecco alcuni esempi anche dal mondo crypto

La parola FOMO è l’acronimo di “Fear Of Missing Out” (che si traduce come “paura di rimanere esclusi”). La FOMO è la sensazione d’ansia che puoi provare quando temi di esserti perso qualcosa di importante. Come un evento, un’opportunità, una conversazione. Con l’arrivo dei social network questa paura, sebbene abbia caratterizzato l’uomo da sempre, è diventata più diffusa. In altre parole la FOMO è il sentimento costante di essere esclusi da esperienze che tutti tranne noi, stanno vivendo. Il termine è diventato molto popolare anche nell’ambito del trading e delle criptovalute, nella paura di perdere un movimento di prezzo a rialzo o in generale una potenziale opportunità di profitto. In questo articolo scoprirai cos’è la FOMO, le sue origini e qual è il suo significato nel mondo crypto!  

Cos’è la FOMO? Significato e origini 

Il termine FOMO è stato coniato nel 2004 da Patrick J. McGinnis, uno studioso della Business School di Harvard, all’interno della sua ricerca sul comportamento sociale degli studenti universitari del primo anno. Dal 2010 in poi gli psicologi hanno ripreso il concetto di FOMO per descrivere una condizione riscontrata in soggetti che utilizzavano in maniera costante i social network. Queste persone, che passavano molto tempo a osservare le vite altrui, si trovavano a paragonare ossessivamente le proprie esperienze con quelle degli altri. E nel confronto si sentivano mancanti, sbagliati, in ritardo su certi aspetti della vita. Gli psicologi avevano descritto la loro condizione psicologica come una costante apprensione che gli altri potessero vivere esperienze da cui si era personalmente esclusi. 

Solo un’ansia da social network?

I modi in cui la FOMO si manifesta possono essere diversi e variano soprattutto a seconda dell’intensità della sensazione. Potresti provarla una volta ogni tanto durante una conversazione oppure in modo più continuo, ciò potrebbe trasformare questa sensazione in una vera e propria patologia. Soffrire di questa paura in modo continuo può causare un peggioramento dell’umore, la sensazione di inferiorità sociale, solitudine e rabbia. 

Come anticipato, la FOMO è diventata particolarmente popolare dopo la nascita dei social network. Una nuova cultura basata su influencer, ma anche su amici di tutti i giorni, che condividono la loro vita da sogno online, porta le persone a confrontarsi e a sentirsi inadeguati. Ne ha parlato ultimamente anche la bassista dei Måneskin, Victoria De Angelis che ha comunicato, in un’intervista a Radio Deejay, di soffrire di FOMO, e di non riuscire a rinunciare ad uscire per paura di perdersi qualche esperienza. Nel concreto infatti la paura di essere tagliati fuori si trasforma in un’agenda piena di impegni e giornate frenetiche passate a inseguire l’esperienza mancante. Spesso senza sentirsi comunque soddisfatti! 

Sei appena tornato a casa da una giornata pesante e non vedi l’ora di piazzarti sul divano ma vedi tutti i tuoi amici su Instagram che si preparano per un concerto. Se arriva la FOMO il tuo unico pensiero sarà “non posso restare a casa mentre a pochi passi da me c’è il concerto più importante dell’anno”. Ti prepari ed esci, a concerto finito la sensazione ritorna: “forse potevo seguire i miei amici in quel locale a bere una cosa invece di andare a dormire”. Nei casi più leggeri, le persone in questa situazione si infilano a letto solo con qualche fastidio. Per altri, i pensieri diventano ossessivi e limitanti.

La FOMO nel mondo crypto

Nel mondo crypto e nel trading il significato di FOMO rimane lo stesso, tuttavia si applica opportunità di guadagno mancate piuttosto che ad esperienze. E si è convinti di aver perso per sempre la possibilità di acquistare la prossima crypto che esploderà, e garantirà a tutti, tranne che a se stessi, guadagni stratosferici. L’avventura nel mondo crypto di una persona che soffre di crypto FOMO è condizionata da pensieri tipo: “perché ho venduto a quel prezzo?”, “dovevo comprare di più” o “non posso assolutamente perdere la presale di quel token”. Questa condizione psicologica colpisce, solitamente, coloro che si sono recentemente avvicinati al mercato e che quindi non possiedono un bagaglio di esperienze abbastanza ampio per conoscerla e controllarla. Questi utenti infatti, per timore di perdere una potenziale occasione di guadagno, comprano e vendono in maniera impulsiva.

Chi si fa prendere dalla FOMO quando si approccia al mondo crypto, si fa prendere da una paura a tutti gli effetti e le emozioni possono ostacolare il perseguimento di una strategia razionale. La finanza comportamentale spiega come azioni avventate, scatenate da aspetti emotivi, possano influire negativamente nel raggiungimento dei propri obiettivi. 

Esempi di FOMO con le criptovalute 

Per spiegare meglio cos’è la crypto FOMO possiamo usare alcuni esempi pratici. Il termine è ad esempio particolarmente appropriato nel caso dei lanci delle nuove criptovalute. Questi lanci arrivano sempre insieme a presale ovvero delle prevendite di token che consentono, a coloro che vi partecipano, di sostenere economicamente un progetto crypto prima del lancio, attraverso l’acquisto delle criptovalute native. Una caratteristica delle presale è che sono ad accesso limitato. Soltanto gli utenti più veloci nell’acquisto possono partecipare di fatto al lancio. Questo aspetto genera crypto FOMO in chi vuole partecipare e teme di rimanere escluso.

Anche i movimenti rialzisti di Dogecoin, connessi ai tweet di Elon Musk possono spiegare la crypto FOMO. Ogni volta che Musk pubblica un tweet a tema DOGE il prezzo della crypto sale grazie ai cosiddetti FOMO buyer. Questi acquirenti decidono di acquistare DOGE in preda alla paura di perdersi il rialzo del prezzo. 

La JOMO (Joy of Missing Out)

Il fenomeno psicologico opposto è la JOMO “Joy of Missing Out” ovvero “la gioia nel rimanere esclusi”. JOMO può essere definita come il piacere di godersi i propri interessi e le proprie passioni senza preoccuparsi del fatto che gli altri individui stiano svolgendo attività più soddisfacenti.

Invece che disperarsi per le opportunità crypto non colte, coloro che vivono nel nome della crypto JOMO si limitano a non considerarle affatto. Il termine JOMO è infatti solitamente utilizzato dai no-coiners, coloro che non detengono crypto. Mentre chi è in preda alla FOMO sente la necessità di passare ore e ore davanti ai grafici alla ricerca della prossima occasione, il team JOMO non si pone nemmeno il problema.

Ora che sai qual è il significato di FOMO e le differenze con la JOMO ti potresti chiedere: quale tra i due è l’atteggiamento migliore per vivere le criptovalute? Probabilmente nessuno, sia la FOMO che la JOMO sono condizioni estreme. Da un lato abbiamo una tendenza a essere troppo coinvolti emotivamente, dall’altro a evitare completamente le situazioni. Conoscere gli ultimi trend e le crypto al rialzo, insomma “essere sul pezzo” su tutte le novità del settore, non è di certo un male. Così come imparare ad essere più distaccati come i fan della JOMO.

6 modi per depositare su Young Platform e iniziare con le crypto

Comprare criptovalute su Young Platform: come depositare euro

Vuoi comprare criptovalute su Young Platform? Il primo step da compiere è ricaricare il tuo Portafoglio. Ecco tutti i metodi di deposito disponibili!

Vuoi comprare criptovalute ma non sai da dove iniziare? Il primo step è depositare euro sull’exchange di Young Platform. Una volta che avrai ricaricato il tuo account Young Platform potrai scambiare gli euro in tutte le criptovalute presenti sull’exchange. Prima di ricaricare però assicurati di aver svolto il procedimento di verifica dell’identità. I metodi di deposito disponibili sono molteplici. Per comprare criptovalute su Young Platform puoi depositare denaro tramite bonifico bancario, attraverso carte di credito o debito e anche in contanti. Scegli il metodo di deposito che preferisci e entra anche tu nel mondo delle crypto!

Da dove iniziare?

Deposito Euro su Young Platform App

Per tutti i metodi di deposito che vedremo in questo articolo il punto di partenza è lo stesso! 

Seleziona Deposita dalla Home o dal Portafoglio Euro. Una volta selezionata la valuta vedrai tutti i metodi di deposito disponibili! Per i depositi in criptovalute leggi questa guida

1. Deposita attraverso un bonifico bancario

Il primo metodo che vediamo all’interno di questa guida su come depositare su Young Platform è il bonifico bancario. Una volta scelta questa modalità dovrai selezionare se utilizzerai:

  1. un conto italiano; 
  2. un conto estero;
  3. un conto Intesa Sanpaolo. 

Attenzione! Nei casi 2 e 3 prima di procedere ti sarà richiesto di inserire la quantità di denaro che intendi depositare, a questo punto verrà inoltrata una richiesta che deve essere confermata. Inoltre, per i depositi attraverso conti esteri o Intesa Sanpaolo, è obbligatorio inserire la causale del bonifico.

Nel caso 1 (bonifico tramite conto italiano) potrai effettuare anche un bonifico istantaneo!

L’importo massimo che puoi depositare con bonifico dipende dal livello del tuo account Young Platform, mentre l’importo minimo depositabile tramite bonifico è 20€. Il livello del tuo account è determinato dal grado di verifica del tuo profilo, in particolare per quanto riguarda l’origine dei fondi che intendi depositare.

Qui di seguito i limiti di deposito per livello di verifica del tuo account.

  1. Questo livello si sblocca completando la verifica dell’identità. Limite operazione singola: 4.000€, limite annuale 25.000€.
  2. Per accedere al secondo livello è necessario comunicare l’estratto conto, bolletta utenze, o certificato di residenza emesso dal Comune Limite operazione singola 8.000€, limite annuale 50.000€.
  3. Per accedere al terzo livello è necessario svolgere un questionario e fornire la dichiarazione dei redditi. Limite operazione singola 30.000€, limite annuale 200.000€.
  4. Per accedere al terzo livello è necessario svolgere un colloquio registrato. Limite operazione singola 60.000€, limite annuale 200.000€.

Per avere informazioni sui livelli successivi contatta [email protected].

Una volta selezionata la modalità con la quale si intende effettuare il bonifico potrai visualizzare le coordinate bancarie di Young Platform

Il conto da cui effettui il deposito deve essere intestato o cointestato a te e deve corrispondere esattamente al nome con il quale ti sei registrat* su Young Platform. Le tempistiche di questo metodo di deposito variano a seconda del tipo di bonifico. Se effettui un bonifico istantaneo (disponibile solamente per conti italiani) dovresti ricevere l’importo inviato in un arco di tempo che va dai 15 ai 45 minuti. Mentre per il bonifico ordinario le tempistiche oscillano tra i 2 e i 5 giorni lavorativi.

2. Deposita attraverso carta di debito, di credito o prepagata

Per comprare criptovalute su Young Platform puoi depositare con carte di debito, debito e prepagate che adottano i circuiti Mastercard e Visa. Questo procedimento di deposito è molto semplice. 

  • Seleziona Deposita dalla Home o dal Portafoglio Euro;
  • Scegli Euro;
  • Scegli Carta di credito, debito o prepagata;
  • Aggiungi una nuova carta o seleziona una carta già aggiunta;
  • Inserisci l’importo facendo attenzione a rispettare l’importo minimo di 20€;
  • Prosegui per visualizzare il riepilogo della transazione;
  • Conferma.

La tua banca potrebbe chiederti di autorizzare la transazione dall’app o con SMS 

La prima volta che aggiungi una carta come metodo di pagamento, verrà processata una piccola transazione attraverso la quale ti verranno addebitati alcuni centesimi. Si tratta di una procedura standard per verificare la carta, i centesimi ti verranno riaccreditati automaticamente non appena la procedura sarà andata a buon fine.

A differenza di quello con bonifico bancario, il deposito attraverso carta è immediato, dovresti quindi aver ricevuto l’importo che intendevi depositare. A questa tipologia di deposito vengono applicate le commissioni del circuito Visa e Mastercard, pari a 2,2% + € 0,25. Anche per questo metodo di deposito è necessario che la carta che intendi utilizzare sia intestata a te.

3. Deposita con Google Pay o Apple Pay

Puoi utilizzare anche Google o Apple Pay per depositare in maniera rapida. Per farlo dovrai aver abilitato Google Pay o Apple Pay sul tuo dispositivo e aver collegato almeno una carta di pagamento 

Vediamo come funziona questo metodo di deposito: 

  • Seleziona Deposita dalla Home o dal Portafoglio Euro;
  • Seleziona Euro;
  • Scegli Google Pay o Apple Pay; 
  • Inserisci un importo, partendo da un minimo di 20€;
  • Conferma.

Fatto! L’accredito è immediato.

La commissione che viene applicata per questo tipo di deposito è la stessa che viene applicata al deposito con carte, ovvero 2,2% + 0,25€.

4. Deposita Young Cash (Voucher)

Per comprare criptovalute su Young Platform puoi depositare anche in contanti attraverso Young Cash acquistando un voucher presso le tabaccherie, bar e negozi aderenti. 

Per depositare su Young Platform con i voucher non devi far altro che recarti in uno degli store che li mettono a disposizione, prevalentemente bar e tabaccherie, e acquistare quello che fa per te. Una volta acquistato dovrai selezionare il metodo di deposito “YoungCash”, e successivamente la sezione “Voucher”. Inserisci il codice alfanumerico presente sullo scontrino e il gioco è fatto!


Il deposito in contanti viene accreditato sul tuo Portafoglio Euro entro 15 minuti e dall’importo vengono trattenute le commissioni di transazione pari al 2%.

5. Riscatta Gift Card 

Le Gift Card sono buoni regalo dai 20€ ai 250€ che gli utenti possono regalare ai propri contatti su Young Platform. Sei hai ricevuto una Gift Card puoi riscattarla dall’app o dalla piattaforma Web di Young Platform e utilizzare il credito per comprare criptovalute.

Per riscattare una Gift Card recati nella sezione “Profilo” o nella sezione “Portafoglio”, clicca sul bottone Riscatta Gift Card e inserisci il codice che hai ricevuto per email o SMS. 

Fatto! L’importo è dovrebbe essere stato accreditato sul tuo Portafoglio Euro.

Questi sono tutti i modi in cui puoi depositare su Young Platform per comprare criptovalute. Una volta effettuato il primo deposito non ti resta che scegliere la crypto che fa per te! 

Tutto quello che vorresti chiedere sui metodi di deposito: le domande frequenti

1. Perché è necessario ricaricare il proprio account per acquistare criptovalute?

Il deposito serve a trasferire denaro sul tuo conto Young Platform per permetterti di acquistare criptovalute.

2. Bisogna pagare un abbonamento per utilizzare il proprio account?

Assolutamente no! Non devi pagare alcun abbonamento per poter utilizzare il tuo account Young Platform. Puoi ricaricare il tuo portafoglio quante volte vuoi e non sei obbligat* a depositare regolarmente.


Come faccio a sapere quando il mio deposito è arrivato? Controlla il tuo saldo “euro” per verificare che l’importo che intendevi depositare sia effettivamente arrivato.

3. Se ci sono ritardi nell’accredito dei miei soldi, chi posso contattare?

In caso si verificasse un ritardo nell’accredito dei tuoi fondi innanzitutto controlla le tempistiche per il metodo di deposito che hai utilizzato. Se è effettivamente passato più tempo, puoi contattare il supporto o chiedere aiuto sul nostro server Discord. Per contattare il supporto compila un ticket, saremo veloci a rispondere ad ogni tua esigenza!

4. È sicuro collegare la mia carta?

Sì, non si corrono rischi collegando la propria carta di credito o di debito su Young Platform. Attenzione però! Alcuni utenti malevoli potrebbero creare copie del nostro exchange per cercare di rubare i tuoi fondi. Per evitare di incappare in truffe assicurati che l’url del sito web sia sempre: https://exchange.youngplatform.com/. Vuoi un consiglio per utilizzare Young Platform? Salva il precedente link nei preferiti del tuo browser oppure utilizza l’app scaricandola da uno store ufficiale.

5. Quante carte posso collegare a Young Platform?

Puoi aggiungere un massimo di 5 carte di pagamento al mese e 40 carte in totale.

6. Come faccio a prelevare i miei fondi?

Puoi prelevare i tuoi fondi da Young Platform tramite bonifico bancario (pagina del supporto dedicata al prelievo).

7. Perché sul mio account ci sono più “portafogli”?

Perché su Young Platform puoi depositare sia valute fiat (Euro) che criptovalute e ogni account ha un portafoglio dedicato alle valute fiat e un portafoglio dedicato a ogni criptovaluta. 

8. Posso rimuovere la mia carta quando voglio?

Si, puoi rimuovere la tua carta in qualsiasi momento! Recati nella sezione Profilo del tuo account dall’app mobile o dalla piattaforma web. Successivamente seleziona l’opzione “Pagamenti” e clicca sul bottone “Rimuovi” carta.

9. Come posso pagare meno commissioni di deposito?

Iscrivendosi a un Club, è possibile ricevere cashback sulle commissioni di deposito con carta. Scopri come nell’articolo dedicato.

Dalla Lazio alla Juventus, i fan token della Serie A

I fan token della Serie A di calcio italiana

La crypto della tua squadra del cuore? Con i fan token della Serie A italiana diventi un super tifoso e decidi sul futuro del tuo team!

I fan token sono uno degli hot topic del momento nel mondo delle criptovalute, a causa dei Mondiali di calcio 2022 che si stanno svolgendo in Qatar. Oltre a quelli delle nazionali, protagonisti in questo periodo, esistono anche i token delle squadre di club. Questo tipo di crypto è arrivato in Italia a Novembre 2019 con l’approdo sul mercato crypto di JUV, il fan token della Juventus. JUV è stato il secondo al mondo lanciato subito dopo quello del Paris Saint-Germain (PSG)

Da quel momento in poi hanno iniziato a nascere le crypto delle squadre italiane più titolate. A Febbraio 2021 quello della A.S. Roma e quello dell’A.C. Milan e nell’autunno quello dell’F.C. Inter, della S.S.C. Napoli e della S.S. Lazio. I fan token della Seria A italiana sono stati sviluppati da Socios, la principale applicazione decentralizzata (Dapp) sulla blockchain di Chiliz. L’unica eccezione è il token della Lazio, che è invece costruito sulla blockchain Layer 1 di Binance. Se sei un appassionato di calcio non puoi non conoscerli. Con queste criptovalute puoi partecipare attivamente alle decisioni della tua squadra del cuore, e diventare un super tifoso! 

I prezzi dei fan token sono relativi al momento della scrittura dell’articolo.

1. Lazio ($LAZ)

LAZ, lanciato ad Ottobre 2021, è l’unico a non essere stato sviluppato dalla piattaforma Socios. LAZ è infatti un token BEP-20 (lo standard per le crypto create sulla blockchain Layer 1 di Binance, la Binance Smart Chain). È stato il secondo fan token della Serie A ad essere stato lanciato ed è il primo per capitalizzazione di mercato, che si aggira attorno ai 44 milioni di dollari. LAZ è il token che al lancio ha raccolto più fondi, circa 130 milioni di dollari.

I tifosi che possiedono LAZ possono votare sulle decisioni del club, incontrare i loro giocatori preferiti e ottenere del merchandising esclusivo. Inoltre i tifosi delle Aquile possono trasformare i biglietti delle partite in NFT. In questo modo, i biglietti delle partite sono “scolpiti” sulla blockchain e di conseguenza, eterni. Solo per i romanticoni!

2. Milan ($ACM) 

Quello del Milan è invece stato lanciato a Febbraio 2021 e si posiziona secondo nella classifica dei fan token della Serie A italiana per capitalizzazione di mercato. ACM ha una capitalizzazione di 10,8 milioni di dollari ed è scambiato ad un prezzo di circa 6,6$

Ad Ottobre 2022, alcuni tifosi milanisti e holder di ACM hanno partecipato all’inaugurazione della tribuna “Cesare Maldini”, costruita sul campo di allenamento della squadra. Cesare Maldini, il padre di Paolo Maldini, è stato il capostipite di una dinastia di calciatori milanisti. Gli holder di ACM hanno poi potuto osservare da vicino una sessione di allenamento della squadra e incontrare i giocatori del Milan e l’allenatore, Stefano Pioli.

3. Juventus ($JUV)

JUV è il fan token della Serie A italiana più longevo e il terzo in Italia per capitalizzazione di mercato, che si attesta attorno ai 10 milioni di dollari.

JUV ha un prezzo di 3,12$ e un volume di trading di circa 10 milioni di dollari al giorno. In occasione dell’anniversario dei 125 anni dalla nascita del club torinese, Socios ha organizzato una art challenge. Gli holder del token JUV si sono cimentati nella creazione di un disegno che rappresentasse l’avvenimento; il premio in palio? Il disegno stesso, votato dai tifosi juventini, ricoperto dagli autografi dei giocatori.

4. Inter ($INTER)

Se il tuo sangue è nerazzurro invece, c’è anche il fan token dell’Inter. INTER è stato lanciato da Socios a Settembre 2021 e possiede una capitalizzazione di mercato di 7 milioni di dollari e un prezzo di 2,14$. Questo token permette, ai tifosi che lo possiedono, di votare certe decisioni del club, attraverso dei sondaggi. In passato, i possessori di INTER hanno espresso il loro parere su numerose questioni tra cui il design delle maglie, le grafiche da stampare sul pullman della squadra, il motto ufficiale dell’Inter e persino la formazione per una partita amichevole! 

Inoltre, INTER, ti consente di vincere dei premi in seguito al completamento di alcune sfide. Ad esempio, l’11 Novembre 2022, è stata messa in palio una maglietta da gioco, autografata dai giocatori. A vincerla sarà il tifoso che racconterà il gesto più folle fatto in nome della fede nerazzurra. Se sei uno sfegatato tifoso interista non puoi tirarti indietro, hai tempo fino al 2 Dicembre 2022 per partecipare!

5. Roma ($ASR)

Il fan token della Roma (ASR) è stato lanciato l’11 Febbraio 2020. Da quel momento i tifosi giallorossi di tutto il mondo possiedono un nuovo modo di connettersi con il loro club. La crypto della maggica possiede una capitalizzazione di mercato di circa 6 milioni di dollari e un prezzo di 2,72$

Il club calcistico romano ha coinvolto i tifosi nella realizzazione di un murale in onore di Ennio Morricone, illustre compositore e grande tifoso romanista, scomparso a Luglio 2020. Il ritratto è stato realizzato sulla facciata di un edificio nel quartiere di Tor Mancina sulla base delle scelte fatte dai possessori di ASR attraverso una votazione su blockchain.

6. Napoli ($NAP)

La crypto del Napoli chiude la lista dei fan token della Serie A italiana, con un capitalizzazione di mercato di 3,7 milioni di dollari e un prezzo di 2,70$

Nonostante sia il meno capitalizzato, è uno di quelli più attivi per quanto riguarda le iniziative dedicate ai suoi tifosi. Per esempio, il 23 Novembre 2022, è stato aperto un sondaggio su Socios con lo scopo di decidere il nome del campo d’allenamento dell’S.S.C. Napoli. Le scelte disponibili sono quattro: Azzurro, Vesuvio, Partenope o Passione.

Inoltre, il 17 Novembre 2022, i tifosi partenopei hanno potuto scegliere la playlist musicale da riprodurre all’interno dello stadio “Diego Armando Maradona” prima delle partite ufficiali. 


La finalità principale di questo tipo di crypto è di migliorare e vivacizzare il rapporto tra i tifosi e le loro squadre del cuore, ben riassunta dallo slogan della piattaforma Socios: “Be More than a fan”. Ora che sai quali sono i fan token principali della Serie A di calcio non hai più scuse. Fatti guidare dalla tua fede calcistica e diventa un tifoso 3.0!

I bear market nella storia: dal 1929 al 2022

I bear market nella storia: dalla crisi 1929 al crollo crypto del 2022

Conosci le fasi ribassiste più importanti della storia? Cos’ha in comune il crypto bear market del 2022 con quelli passati?

Seguendo la massima di Confucio “studia il passato se vuoi prevedere il futuro”, siamo qui ad analizzare le fasi ribassiste passate con l’obiettivo di comprendere le dinamiche del bear market che stiamo vivendo ora. 

Se anche tu ti stai chiedendo: quanto durerà il bear market crypto del 2022? Il prezzo di Bitcoin crollerà ancora? Purtroppo non esistono risposte certe, in questo articolo tuttavia puoi trovare delle informazioni che possono aiutarti a guardare lo stato attuale del mercato in prospettiva. Possiamo ad esempio considerare la durata delle fasi ribassiste, gli elementi coinvolti oppure comprendere quali sono state le cause che le hanno generate.

1. Il crollo della borsa americana del 1929

Il crollo della borsa di New York del 1929 è il primo grande crollo di un mercato finanziario contemporaneo, nonché la prima grande crisi causata dal libero mercato e dalla speculazione finanziaria. Gli Stati Uniti d’America, prima del crollo del ‘29, stavano vivendo uno dei periodi di maggiore prosperità e benessere economico della storia, i cosiddetti “ruggenti anni ‘20”. La grande floridità economica degli States, resa possibile dalla vittoria della Prima Guerra Mondiale e dalle politiche economiche liberali, sembrava inarrestabile. Sì, appunto, sembrava; perché questa crescita economica ad un tratto si fermò, a causa della progressiva saturazione del mercato. Le fabbriche chiusero, i prodotti restarono invenduti e le imprese iniziarono a licenziare i dipendenti. La crisi dell’economia reale si rifletté sulla borsa di New York attraverso il crollo delle azioni possedute sia dai grandi capitalisti dell’epoca sia dalla media e piccola borghesia, che si ritrovò ad un tratto senza risparmi. 

Il crollo vero e proprio arrivò Giovedì 24 Ottobre, il famoso giovedì nero. Quel momento diede inizio ad un intenso bear market, soprannominato a posteriori: “La Grande Depressione”. La Grande Depressione ha dato il via a una recessione che si risolse in una diminuzione del commercio mondiale del 60% e che generò 15 milioni di disoccupati. Il Dow Jones, il principale indice azionario americano, crollò del 75% del suo valore in pochi mesi.

2. La bolla delle “dotcom”

Uno dei bear market nella storia che vale la pena citare, è quello successivo alla bolla delle “dotcom”. Viene definito con il termine bolla delle dotcom il fenomeno di crescita senza precedenti delle valutazioni azionarie delle società tecnologiche, chiamate appunto “dotcom”, avvenuto alla fine degli anni ‘90. Questo frangente è stato caratterizzato da una crescita esponenziale degli investimenti rivolti alle internet startup. Tutto partì con Netscape, la prima startup produttrice di browser per Internet, il cui prezzo per azione schizzò da 28$ a 147$ in cinque mesi. Questo forte movimento rialzista portò un incredibile entusiasmo sui mercati, e in particolare sulle “dotcom”. Assieme a Netscape esplosero in borsa anche Yahoo, Amazon, Apple e altre centinaia di neonate aziende. 

La bolla però scoppiò ad Aprile del 2000, poco dopo l’all time high (ATH) del NASDAQ, l’indice borsistico che segue le quotazioni delle principali aziende tecnologiche americane, a 5.048 punti. La bolla esplose perché le dotcom, nella maggior parte dei casi, non avevano un valore intrinseco o un prodotto valido ma non erano nient’altro che campagne marketing aggressive. Questo bear market durò circa due anni, in questo lasso di tempo l’indice NASDAQ arrivò a toccare quota 1.111 punti, facendo registrare una perdita superiore al 75% del suo valore

3. La crisi dei subprime del 2008

All’interno della lista dei principali bear market della storia c’è anche quello del 2008. La crisi economica del 2008 è quella che ha condizionato maggiormente il nostro più recente passato. A dare il via a questa recessione furono ancora una volta gli Stati Uniti, con la crisi dei mutui subprime scoppiata alla fine del 2006. I mutui subprime erano prestiti finanziari concessi da importanti banche e colossi finanziari statunitensi, tra le quali Chase, JP Morgan e Lehman Brothers a soggetti ad alto rischio di insolvenza, ovvero a cattivi debitori. La crisi esplose a Settembre 2008, quando la situazione di insolvenza generata dai mutui subprime si unisce ad una bolla del mercato immobiliare. Questa bolla era il risultato di politiche accomodanti da parte della Federal Reserve (FED), la banca centrale degli Stati Uniti.  

Il bear market del 2008 non rimase circoscritto agli States ma si estese ovviamente anche in Europa. Le banche centrali dei paesi si ritrovarono costrette ad immettere grandissime quantità di denaro nelle rispettive economie, attraverso politiche monetarie di Quantitative Easing, per riuscire a frenare il collasso dell’economia globale. Durante il bear market del 2008 l’indice borsistico S&P 500 (Standard and Poors), che segue l’andamento delle 500 aziende americane più capitalizzate, crollò del 38.5% e il colosso finanziario americano Lehman Brothers dichiarò bancarotta. Il bear market del 2008 ha avuto un impatto molto più grande di quanto non si riesca ad intuire dai grafici. Gli effetti della crisi sistemica generata dall’esplosione della bolla dei subprime si sentono ancora oggi.

4. Il primo bear market crypto: l’attacco hacker a Mt. Gox nel 2014

Il primo vero e proprio bear market crypto arriva nel 2014. Certo, Bitcoin esiste dal 2008, ma fino al 2013 non aveva un vero e proprio mercato. L’unico modo per acquistarlo infatti era attraverso scambi peer to peer, e il suo utilizzo era relegato ai siti del Dark Web come Silk Road. Dal 2013 però la compravendita di BTC costruisce un vero e proprio mercato, soprattutto grazie alla crescita dell’allora più grande crypto exchange al mondo, MT Gox, che si occupava di processare la maggior parte delle transazioni di Bitcoin nel mondo.

Questo periodo, fu caratterizzato dalla nascita di tantissimi exchange e wallet è soprannominato “l’era degli Hack”. Tra Marzo 2012 e Ottobre 2013 venirono infatti hackerati numerosi exchange tra cui Linode, Biconica e Bit floor. I primi attacchi hacker però non intaccarono il prezzo di Bitcoin, che continuò a salire imperterrito. Dai 5$ dollari di Marzo 2012, il prezzo di BTC arrivò a 1.150$ a Novembre 2013. 

A questo punto arriva però il primo cigno nero della storia delle crypto: l’attacco hacker a Mt. Gox, attraverso il quale vengono rubati 850.000 Bitcoin. Questo black swan event diede il via al primo vero bear market crypto che durò 391 giorni. Dal prezzo di 1.150$ BTC raggiunse quota 150$, perdendo il 73% del suo valore.

5. Bear market 2018: le ICO

Lo spirito del ciclo di mercato crypto che va dal 2016 al 2019 si può riassumere in una sigla: ICO. Le ICO, acronimo per Initial Coin Offering, sono offerte iniziali di vendita al pubblico nel mondo delle criptovalute. Sono delle prevendite di token che consentono, a coloro che vi partecipano, di sostenere economicamente un progetto crypto prima del lancio, attraverso l’acquisto delle criptovalute native. 

Questa modalità di vendita al pubblico è stata resa popolare da Ethereum, a Luglio 2014. Le ICO sono state croce e delizia di questo ciclo crypto, da un lato hanno permesso al mondo del Web3 di crescere e a tante realtà di trovare sostenitori ma dall’altro hanno generato una bolla speculativa importante, paragonabile, per la modalità in cui si è gonfiata, a quella delle dotcom. Il proliferare delle ICO e il grande entusiasmo per questo nuovo mercato, ha permesso a tantissimi progetti truffaldini di raccogliere grandissime quantità di denaro. A causa della situazione macroeconomica globale, in particolare alle politiche monetarie restrittive tra cui rientra anche il Quantitative Tightening la bolla delle ICO è esplosa alla fine del 2017 causando l’inizio del bear market. Il Quantitative Tightening è una stretta repentina alla politica monetaria di uno stato che si risolve in un aumento dei tassi di interesse con l’obiettivo di limitare l’inflazione.

Il prezzo di Bitcoin crollò dall’ATH a 19.100$ fino al livello dei 3.200$ perdendo l’84% del valore. Ad Ethereum andò ancora peggio, il valore della crypto di Vitalik Buterin passò infatti da 1.400$ a circa 150$ registrando un movimento ribassista del -95%. Il bottom, ovvero il punto più basso toccato da un crypto in questo ciclo, è stato toccato esattamente un anno dopo il raggiungimento dell’ATH, il 17 Dicembre 2018.

6. Il bear market crypto del 2022

Le particolarità di questo ciclo di mercato sono l’influenza della pandemia di COVID-19, un evento di portata globale che ha avuto ripercussioni sull’economia e la società, e l’ingresso di investitori istituzionali nel mercato. 

Quest’ultimo aspetto ha aumentato la speculazione, un’arma a doppio taglio per tutti i tipi di mercati. Da un lato genera una rapida crescita, dall’altro crea le condizioni per un altrettanto veloce discesa. Questo crollo si è verificato in effetti il 12 Maggio 2021, giorno in cui il prezzo di Bitcoin è passato da circa 60.000$ a 30.000$ in poche ore. Tale crollo tuttavia non ha sancito l’inizio di un bear market dal momento che è stato riassorbito nei mesi successivi, consentendo a Bitcoin di raggiungere un altro massimo a Novembre 2021. Il bear market crypto del 2022 è iniziato in primavera, il primo catalizzatore di questa fase ribassista è stato il crollo dell’ecosistema Terra-Luna di Maggio 2022. Con il passare dei mesi eventi come l’aumento dei tassi di interesse da parte della FED e il fallimento dell’exchange centralizzato FTX di qualche settimana fa, hanno ulteriormente alimentato questo bear market.

La più grande novità dell’ultimo fase del mercato crypto, che va dal 2020 ad oggi, riguarda l’adozione. Nei bear market passati, la cosiddetta mass adoption, che si risolve nel numero di aziende tradizionali che adottano le tecnologie Web3 e nel numero di utenti che le utilizzano, si arrestava quasi completamente. Il ciclo che stiamo vivendo sembra invece diverso; l’adozione sta, di fatto, continuando, anche in questo bear market. Un esempio di questa tendenza è  la blockchain di Polygon, che ha siglato importanti collaborazioni con aziende esterne al mondo delle criptovalute. 

Le differenze di prezzo tra il bear market del 2018 e quello del 2022

Ma quali sono le differenze principali tra questo bear market e quello del 2018? Vediamolo dal punto di vista del prezzo delle due crypto più capitalizzate: Bitcoin e Ethereum. Partiamo osservando il livello di prezzo da cui sono iniziati i due bear market: nel 2018 il prezzo di Bitcoin all’ATH era di 19.100$ mentre quello di Ethereum era di circa 1.400$

Tutti i bear market di Bitcoin: durata e prezzi

Il movimento ribassista, dal punto più alto toccato dal prezzo di Bitcoin al punto più basso, nel 2018-2019 è durato 364 giorni facendo capitolare BTC e ETH rispettivamente a quota 3.200$ e 150$. L’oscillazione dei prezzi è stata del -84% nel caso di Bitcoin e del -95% per quanto riguarda Ethereum. 

Nel bear market crypto 2022, il bottom, per ora, si trova intorno ai 15.500$ ed è stato toccato il 21 Novembre 2022, 375 giorni dopo il raggiungimento dell’ATH. Per il prezzo di Ethereum, invece, la situazione è un po’ diversa. L’ATH è stato raggiunto il 15 Novembre 2021 ma il bottom è situato, per ora, intorno agli 880$, di Luglio 2022. 

Ora che hai un po’ di informazioni a disposizione, quanto pensi che durerà ancora il crypto bear market 2022? La fase ribassista potrebbe essere terminata qualche giorno fa con la discesa a 15.735$?

I fan token dei Mondiali di calcio 2022 che tutti tengono d’occhio

Tutti i fan token dei Mondiali di calcio 2022 di Chiliz e Socios

Quali sono i fan token dei Mondiali di calcio 2022 sotto i riflettori? Socios ha preparato un gioco a premi per i tifosi delle nazionali!

Domenica 20 Novembre, con il fischio di inizio della partita tra Qatar e Ecuador sono ufficialmente iniziati i Mondiali di calcio 2022. Il Match, preceduto da una pirotecnica cerimonia di inaugurazione, ha dato il via al primo campionato del mondo di calcio in un Emirato Arabo. Socios, la piattaforma per i fan token costruita su Chiliz, e i suoi fan token delle squadre nazionali, hanno beneficiato a livello di prezzo dell’inizio della FIFA World Cup, con movimenti rialzisti sui grafici.

Socios ha inoltre creato una sezione ad hoc per i mondiali di Calcio 2022, in modo da coinvolgere al massimo i suoi utenti, chiamata Expert Prediction. Scopri quali sono i fan token dei Mondiali di calcio 2022 che tutti tengono d’occhio e come giocare alle Expert Predictions di Socios.

I fan token dei mondiali di calcio 2022 sotto i riflettori

Le crypto che hanno preso la scena durante queste ultime due settimane complicate per il mercato, sono i fan token dei Mondiali di calcio 2022 sviluppati su Socios. Questi fan token sono quelli delle nazionali di Portogallo (POR), Spagna (SNFT), Brasile (BFT) e Argentina (ARG) che sono stati rilasciati tutti nell’estate del 2021. Anche la nazionale italiana, che purtroppo non si è qualificata alla competizione, ha lanciato il suo fan token ITA il 29 Ottobre 2022, in collaborazione con Socios e per iniziativa della FIGC. 

La recente popolarità di questi fan token si deve all’inizio del campionato del Mondo di calcio, che ha portato interesse e volumi d’acquisto su queste criptovalute dedicate ai tifosi. Per esempio, il fan token della squadra del Portogallo ha effettuato un movimento rialzista di quasi il 100% in 10 giorni, dal prezzo di circa 10$ del 10 Novembre 2022 ai 19$ del 19 Novembre. I fan token di Spagna (SNFT) e Brasile (BFT) hanno fatto ancora meglio, segnando sul grafico incrementi di prezzo superiori al 100% del loro valore.

Il prezzo dei fan token dei Mondiali di calcio 2022 è salito nei giorni precedenti all’inizio della competizione, come mai tutto questo movimento ancora prima del calcio d’inizio? I token di Spagna, Portogallo, Argentina e Brasile potrebbero essere cresciuti grazie all’acquisto dei tifosi che prevedono una vittoria del Mondiale. Qualche trader inoltre potrebbe essersi mosso in anticipo cercando di intercettare l’interesse su tutto ciò che ha a che fare con la competizione in Qatar. 

Questo hype attorno ai fan token dei Mondiali di calcio 2022 ha aiutato anche CHZ, la crypto della blockchain di Chiliz che ha fatto registrare buone performance nei giorni precedenti all’inizio della competizione. Chiliz è la rete sulla quale è costruita la piattaforma di Socios e anche il network sul quale vengono scambiati i fan token. La crypto di Chiliz, CHZ è passata dal prezzo di 0,15$ al prezzo di 0,26$ in poco più di una settimana. Gli occhi sono puntati su questi fan token, le partite dei Mondiali di calcio 2022 influenzeranno il loro prezzo? 

Come giocare con Expert Predictions di Socios

I Mondiali di Calcio 2022, purtroppo, non ci faranno emozionare come alcuni di quelli passati, a causa dell’assenza della nostra nazionale. Ma potrebbero diventare, lo stesso, molto divertenti, grazie alle Expert Prediction di Socios.

Expert Prediction è una nuova sezione della piattaforma Socios in cui potrai vincere dei fantastici premi, tra cui dei fan token, azzeccando pronostici sui risultati delle partite della FIFA World Cup. Giocare a Expert Prediction è gratuito e molto semplice, ti basta recarti nella sezione “partite” dell’applicazione per smartphone di Socios e registrare il tuo pronostico. Più la previsione risulta accurata e più punti guadagni.

Per esempio se azzecchi un risultato esatto guadagni più punti rispetto a quanti ne ottieni se indovini solamente la squadra vincitrice. I punti che guadagni nel corso della competizione servono a determinare la tua posizione in classifica, più in alto ti posizioni e più alte sono le probabilità di vincere uno dei premi. Inoltre se segui in diretta le partite, durante l’intervallo potrai provare la sfida del calcio di punizione “free kick challenge”, un minigioco sull’applicazione smartphone di Socios, che ti permette di ottenere punti esperienza aggiuntivi, necessari a scalare le classifiche. Quali sono i premi in palio per chi gioca su Socios? Giocando alle Expert Prediction di Socios potrai vincere, oltre ai fan token dei mondiali di Calcio 2022, una Playstation 5, delle magliette e delle scarpe da calcio autografate dai calciatori e dei biglietti in “tribuna d’onore” per alcune partite di club, in programma il prossimo anno.

Come sempre, quando si parla di crypto soccer, troviamo lo “zampino” anche di Sorare. La piattaforma su Ethereum ha lanciato un gioco play-to-earn dedicato ai Mondiali. “Global Cup” di Sorare permette a tutti coloro che sono iscritti alla sua piattaforma di fantacalcio crypto, di costruire gratuitamente una squadra per il fantamondiale, e sfidare gli altri utenti al fine di aggiudicarsi una vasta gamma di premi. Il primo premio per la “Global Cup” prevede 3 Ether, circa 3.000$ al momento, e 3 carte NFT speciali create da Sorare appositamente per l’occasione. 

Si preannuncia, quindi, una FIFA World Cup molto interessante, anche per gli appassionati Web3 grazie ai fan token dei Mondiali di calcio 2022, le Expert Prediction e la Sorare “Global Cup”.

Young Market: Bitcoin e Ethereum hanno trovato il bottom?

Bitcoin prezzo: +50% a Marzo 2023

I prezzi di Bitcoin e Ethereum potrebbero aver trovato il bottom? Con il punto più basso del prezzo, siamo vicini a una nuova bull run?

Un’altra settimana monotematica per il mondo delle criptovalute che ha sofferto i postumi della crisi di FTX. Sul crypto Twitter non si è parlato d’altro, anche perché Sam Bankman-Fried, ex CEO di FTX, si è espresso più di una volta scatenando dibattiti e discussioni. Il crollo di FTX potrebbe inoltre aver innescato un effetto domino senza precedenti, che ha, nelle ultime ore, acceso i riflettori su un altro exchange americano, Gemini. Bitcoin e Ethereum stanno resistendo. Ci troviamo di fronte al loro bottom? Ovvero al prezzo più basso che precede la risalita?  

Il prezzo di Bitcoin si stabilizza e le whale accumulano

Questa settimana il prezzo di Bitcoin sembra aver trovato un supporto su cui appoggiarsi. Questo supporto si trova intorno al livello di prezzo dei 16.500$ ed è stato raggiunto, dal prezzo di BTC, dopo aver toccato il minimo a 15.000$ Mercoledì 9 Novembre 2022.

Per quanto riguarda invece il mercato in generale è difficile dire se il market crash sia finito, la crisi di FTX continua a colpire diverse realtà del settore. Al momento è sotto i riflettori Gemini, l’ottavo exchange per volumi di scambio secondo CoinMarketCap. Nelle ultime ore, l’exchange americano, ha registrato 563 milioni di dollari di prelievi e il saldo sui wallet degli utenti è sceso da 2,2 a 1,7 miliardi di dollari.

Nel frattempo Sam Bankman-Fried ha dichiarato che FTX avrebbe potuto recuperare dalla crisi della scorsa settimana. L’errore, secondo l’ex CEO di FTX, che non ha permesso all’exchange di recuperare, è stato quello di dichiarare bancarotta e quindi di seguire le linee guida del Chapter 11, la principale norma che regola i fallimenti delle aziende negli Stati Uniti.

Un altro effetto collaterale, causato dalla crisi di FTX, riguarda la società di trading fortemente legata all’exchange: Alameda Research. Alameda Research era uno dei maggiori market maker del mondo crypto e la sua assenza ha generato un impatto negativo sulla liquidità del mercato. I market maker sono aziende che si occupano di facilitare il trading sugli exchange, che dovrebbero disporre sempre della liquidità necessaria ad acquistare o vendere una crypto. Dopo il fallimento di Alameda effettuare gli scambi di crypto sugli exchange è un po’ più difficile, e lo spread medio (la differenza di prezzo di una determinata criptovaluta su diversi exchange) è leggermente aumentato.   

Nonostante tutto arrivano buone notizie dai dati on-chain. Il numero di wallet che possiedono più di 10.000 BTC, è in forte crescita. Sembrerebbe che le whale, che nel gergo crypto sono persone o enti che detengono grandi quantità di una criptovaluta all’interno dei loro wallet, stiano accumulando a ritmi mai visti prima. Questi aspetti sembrano davvero positivi, in un’ottica a lungo termine. 

Grafico Prezzo Bitcoin 17/11/2022

Sul grafico di Bitcoin è possibile invece vedere una contrazione dei volumi che, al momento, non gioca né a favore né contro il prezzo di Bitcoin. Per decretare una parziale ripresa, il prezzo di BTC dovrebbe superare quota 18.000$ mentre il prossimo supporto, se dovessimo scendere ancora è fissato, sul grafico di Bitcoin, intorno al livello dei 12.500$.

Il prezzo di Ethereum sulla stessa scia di quello di Bitcoin

Il prezzo di Ethereum ha seguito, a grandi linee, il movimento di quello di Bitcoin. Come si può vedere dal grafico che mostra il rapporto di forza relativa tra BTC ed ETH che trova attualmente in fasi di consolidamento tra i due valori 0,072 e 0,075. La forza relativa è un parametro che si ottiene confrontando due prezzi, e viene utilizzato per osservare l’andamento di un asset. Nel nostro caso, nessuna delle due criptovalute riesce a prendere il sopravvento sull’altra.

ETH dopo aver toccato il minimo a quota 1.701$, ha fatto partire una lateralizzazione contraddistinta da bassi volumi.

Il prezzo attuale di Ethereum è di circa 1.200$. I livelli da tenere d’occhio per il prossimo movimento sono quelli a 1.350$ nel caso in cui il prezzo di ETH si dovesse muovere a rialzo, e 1.000$ nel caso dovesse crollare ancora. Intanto pare che il 35° portafoglio che possiede più Ether sia di proprietà dell’hacker che ha violato l’exchange di FTX durante il crollo della scorsa settimana. L’hacker è riuscito ad impossessarsi di 350 milioni di dollari in controvalore, suddivisi tra diverse stablecoin, ETH, BNB, PAXG e SOL.

Grafico Prezzo Ethereum 17/11/2022

In questo periodo tra le altcoin, si è distinta MATIC, la crypto di Polygon che sta compiendo grandi passi in avanti in termini di adozione. 

La blockchain di Elrond si trasforma in MultiversX, cosa cambia?

Elrond crypto: la blockchain cambia nome in MultiversX

Da Elrond a MultiverseX. Scopri il rebranding della blockchain della crypto EGLD e gli sviluppi futuri del primo Multiverso del Web3!

Dal 3 al 5 Novembre 2022 ha avuto luogo, all’interno dell’ex borsa valori francese a Parigi, una conferenza, X Day, organizzata dal team della crypto Elrond. X Day ha rappresentato un momento di svolta, “il giorno 0” di una nuova avventura per l’ecosistema. Durante la conferenza sono stati annunciati gli step futuri di Elrond, la blockchain su cui si basa la crypto EGLD, in particolare la campagna di rebranding che trasformerà Elrond in MultiversX. MultiverseX punta a rappresentare l’evoluzione del concetto di Metaverso, proponendo un ambiente digitale costantemente in espansione, che punta a garantire agli utenti la possibilità di partecipare ad esperienze, a cavallo tra universi fisici e digitali, grazie alle migliori innovazioni tecnologiche del Web3. 

Secondo Beniamin Mincu, Co-fondatore e CEO di Elrond i metaversi ad oggi sono poco utilizzati perché non soddisfano le reali esigenze degli utenti. La sfida dell’ecosistema della crypto Elrond, ora MultiversX, è migliorare la percezione e l’offerta del Metaverso.

Che cos’è Elrond, la blockchain della crypto EGLD

Elrond è una blockchain Layer 1 fondata da due fratelli di origini rumene, Beniamin e Lucian Mincu nel 2017. La blockchain è stata lanciata nel 2019 attraverso una IEO sull’exchange di Binance, IEO sta per Initial Exchange Offering ed è una sorta di ICO gestita da un exchange centralizzato. Il nome Elrond deriva dal “Signore degli Elfi”, un personaggio della saga del Signore degli Anelli. Secondo i fondatori, proprio come il personaggio della “Terra di Mezzo” la blockchain di Elrond dispone di un grande potere, in questo caso non magico ma tecnologico, e intende metterlo a disposizione degli utenti. 

Questo grande potere si risolve soprattutto nella velocità del network, Elrond è infatti considerata una blockchain veloce e scalabile e consente di processare un grande numero di transazioni al secondo, circa 15.000 con una latenza ridotta. La sicurezza del network è garantita da un algoritmo di consenso di tipo Proof-of-Stake, per diventare validatori è richiesto lo staking di almeno 2.500 unità della crypto Egold (EGLD). Una delle caratteristiche più apprezzate della blockchain della crypto EGLD, oltre alla velocità delle transazioni, è la compatibilità con la macchina virtuale di Ethereum. I token e gli smart contract costruiti su Elrond possono infatti essere utilizzati su tutte le blockchain EVM con qualche piccola modifica.

Da Metaverso a Multiverso, il rebranding di Elrond in MultiversX

L’idea che il metaverso possa rappresentare un cambiamento fondamentale per la società non è una novità. Secondo DappRadar infatti, gli investimenti all’interno del settore, durante il terzo trimestre del 2022, sono stati superiori a 1,3 miliardi di dollari e sono in costante aumento nonostante le tendenze ribassiste dei mercati. Questa trasformazione, che sta già avvenendo, è possibile grazie ad un grande numero di nuove tecnologie che consentono alle persone di fare nuove esperienze in un mondo senza confini. Secondo Beniamin Mincu e tanti altri altri speaker che si sono espressi in merito durante la conferenza X Day di Parigi, ad oggi, i metaversi non sono in grado di raggiungere questo obiettivo. Mincu sostiene che i metaversi di oggi siano noiosi e monotoni e non contribuiscono a creare valore come dovrebbero. Per questo motivo il CEO di Elrond ha elaborato il progetto MultiversX. 

La blockchain della crypto Elrond, grazie al rebranding in MultiversX ha intenzione di esplorare più a fondo le tecnologie Web3 ridefinendo i casi d’uso e immaginando e plasmando un futuro che oggi è a malapena immaginabile. MultiversX vuole essere un ecosistema in cui gli utenti potranno imparare, lavorare e divertirsi utilizzando la crypto ELGD per gli scambi di valore. Durante la conferenza X Day, alla quale hanno partecipato sia membri influenti del Web3 come il CEO di Yuga Labs, Nicole Muniz, sia personaggi politici come Jean-Noël Barrot, Ministro francese per la Transizione Digitale e le Telecomunicazioni, sono stati rilasciati alcune anteprime delle piattaforme che comporranno questo ecosistema, in particolare: xPortal, xWorld e xFabric.

I prossimi sviluppi e le DApp in arrivo su MultiversX

Sicuramente l’obiettivo principale di MultiversX (ex Elrond), ovvero reinterpretare l’attuale concetto di metaverso, è molto ambizioso e richiede tempo per essere realizzato. I primi passi in questo senso sono già stati compiuti e le applicazioni decentralizzate (dapp) che usciranno a breve li rappresentano a pieno: 

  1. La prima dapp in cantiere è xFabric e sarà l’infrastruttura del multiverso, sosterrà tutto ciò che verrà costruito su MultiversX. xFabric permetterà agli utenti, agli sviluppatori e alle aziende di creare piattaforme, applicazioni decentralizzate, giochi e tanto altro all’interno del multiverso crypto di Elrond. Gli sneak peak di xFabric che sono stati resi pubblici trasmettono la grande facilità di utilizzo del layer, aspetto che secondo Mincu, favorirà l’ingresso di attori provenienti da settori che, ad oggi, non si sono ancora avvicinati alle tecnologie Web3.
  1. Il secondo “pilastro” di MultiversX sarà xPortal. xPortal sarà una “super” applicazione per smartphone che permetterà agli utenti di gestire sia il proprio avatar Web3 che le proprie criptovalute all’interno del metaverso. L’app avrà un un wallet integrato per conservare EGLD e altre crypto. Su xPortal sono previsti anche pagamenti con la carta di debito di Elrond prodotta in collaborazione con Mastercard. xPortal è probabilmente la prima funzionalità che verrà rilasciata, entro la fine del primo trimestre del 2023
  1. L’ultimo dei tre pilastri di MultiversX è xWorld, un motore grafico per la creazione di nuovi mondi grazie al quale sarà possibile interagire con altri metaversi. xWorld è sicuramente la piattaforma più innovativa del pacchetto. Il 10 Dicembre 2022 si terrà un evento dedicato a xWorld, in cui il team della crypto ELGD annuncerà le principali possibilità del motore grafico e mostrerà alla community alcune funzionalità ad oggi segrete. Per iscriversi all’evento basta inserire la propria mail all’interno di questo form. Comunque sia è proprio all’interno di xWorld che gli utenti potranno vivere esperienze di formazione, di intrattenimento o di lavoro avvincenti e stimolanti.

Le novità per MultiversX non finiscono qui, nei primi mesi del 2023 dovrebbero essere rilasciate delle versioni beta di altre piattaforme, come l’NFT marketplace xSpotlight e l’exchange decentralizzato xExchange. Su queste piattaforme sarà possibile acquistare NFT e token attraverso la crypto di Elrond (EGLD). Ora che la blockchain Elrond cambia nome, cosa cambia? Con il rebranding in MultiversX, inizia una nuova fase di vita dell’ecosistema di Elrond che non sarà più soltanto un network veloce e potente ma punta a diventare un multiverso innovativo e interoperabile, interamente sostenuto dalla crypto EGLD.

Tutto su Aptos, la nuova blockchain Layer 1 del momento

Aptos crypto: cos’è la nuova criptovaluta e blockchain Layer 1

Mercoledì 19 Ottobre 2022 è stata lanciata Aptos. Che cos’è e come funziona questa nuova blockchain Layer 1 che viene definita Solana Killer? 

Mercoledì 19 Ottobre è stata lanciata Aptos, una nuova blockchain Layer 1 sviluppata da ex dipendenti di Meta. Aptos a pochi giorni dal debutto nel mondo crypto, sta già facendo parlare di sé, sia in positivo che in negativo. Da un lato c’è chi presenta Aptos e la sua crypto APT come i possibili Solana Killer, per via della grande quantità di transazioni al secondo che promette di riuscire a processare. D’altro canto il lancio della crypto Aptos è stato criticato a causa di diversi fattori, come il listing “prematuro” su noti exchange crypto, anteriore al rilascio della tokenomics di APT. Scopri che cos’è la crypto Aptos e le principali polemiche relative al lancio!

La nascita della nuova criptovaluta Aptos

Aptos è una blockchain Layer 1 fondata da alcuni ex dipendenti di Meta (prima Facebook). Il gruppo di sviluppatori, ha fondato ad Agosto 2022 la Aptos Foundation, che si occupa di definire le linee guida del progetto. La nuova blockchain utilizza un algoritmo di consenso di tipo Proof-of-Stake per validare le transazioni sul suo network. La nuova criptovaluta Aptos è programmata in Move,  un linguaggio per la scrittura di smart contract, sviluppato da Facebook nel 2019. Move è stato creato per costruire la blockchain nativa di Facebook, Diem. Il progetto è stato tuttavia abbandonato a Gennaio 2022

Già prima del lancio, la blockchain Layer 1 di Aptos e la sua crypto APT hanno fatto parlare molto di sé. Il motivo? Il grande interesse da parte di importanti fondi di venture capital, che hanno deciso di investire nel progetto. Aptos ha raccolto 350 milioni in tre diversi round di finanziamenti tra Marzo e Settembre 2022. I fondi provengono da alcuni dei più importanti venture capital del mercato crypto come Andreessen Horowitz (a16z), Jump Crypto, FTX Ventures e Binance Labs.

Come funziona Aptos, la nuova blockchain Layer 1?

La nuova blockchain Layer 1 Aptos è stata sottoposta ad un intensivo programma di testing durante i mesi precedenti al lancio. Aptos che utilizza un algoritmo di consenso di tipo Proof-of-Stake, funziona grazie al lavoro di 102 validatori che si occupano della sicurezza del network. Aptos vuole distinguersi per la capacità di processare più di 160.000 transazioni al secondo, un numero ben superiore a quello della altre blockchain Layer 1. Ad oggi il competitor da battere è Solana, la blockchain Layer 1 che sulla carta può processare il numero maggiore di transazioni al secondo, arrivando ad un massimo di 65.000. Per questo motivo è stata definita, in occasione del suo lancio, un possibile Solana Killer. 

Aptos Foundation intende garantire ai suoi utenti un’elevata usabilità del network. Uno dei principali punti deboli che il Web3 sta affrontando è infatti la complessità di utilizzo. Aptos, grazie soprattutto al linguaggio di programmazione Move, vuole migliorare le cose! Move infatti è stato progettato per costruire smart contract e DApp più user friendly, che possano essere utilizzate anche da chi non conosce a fondo le tecnologie che le compongono.

In questa prima settimana di vita il network di Aptos è già molto attivo, soprattutto per quanto riguarda gli NFT, che hanno fatto registrare volumi notevoli. Per esempio la collezione Aptos Monkeys, lanciata sull’NFT marketplace Topaz, ha raccolto, nelle prime 24 ore dal suo lancio, quasi 300.000 APT, circa 2,7 milioni di dollari. Il portafoglio principale per conservare e utilizzare i propri token APT ed i propri NFT su Aptos è un’estensione Web che si chiama Petra ed ha già superato i 300.000 download sul chrome web store.

Aptos: un inizio poco trasparente? 

Il lancio della nuova criptovaluta Aptos, ha senza dubbio spezzato la monotonia di questo bear market, generando molte polemiche ma anche qualche apprezzamento. Ma andiamo con ordine. Le prime critiche sono sorte nelle ore precedenti al lancio, quando, gli utenti che avevano utilizzato la testnet (una copia quasi identica della blockchain principale che viene utilizzata per la sperimentazione) di Aptos, hanno ricevuto un airdrop davvero sostanzioso. Le ricompense distribuite tramite l’airdrop sono state o di 150 o 300 unità della nuova criptovaluta Aptos a seconda delle task che gli utenti hanno compiuto sulla testnet. Aptos Foundation ha infatti distribuito 20,1 milioni di crypto APT che rappresentano circa il 2% della fornitura totale. Questa quantità di APT aveva, al momento della distribuzione, un valore compreso tra i 200 e i 260 milioni di dollari ed è stato diviso tra 110.235 crypto wallet.

Le critiche, in questo caso, vertevano sul fatto che l’airdrop fosse eccessivo e andasse a vantaggio dei cosiddetti “airdrop hunters”. Gli airdrop hunters sono coloro che completano le task richieste dai protocolli blockchain utilizzando diversi portafogli e una volta ricevuto l’airdrop vendono istantaneamente le crypto ricevute.

La seconda ondata di critiche riguarda la scelta della crypto Aptos e di alcuni Exchange tra cui Binance e FTX di rendere disponibile il trading prima che fosse rilasciata ufficialmente la tokenomics. Questa scelta della Aptos Foundation ha messo i potenziali investitori in una posizione scomoda. Da un lato non avrebbero voluto perdersi il lancio di Aptos ma dall’altro non si sentivano sicuri data la poca trasparenza dimostrata dal progetto.

La tokenomics di APT, la crypto di Aptos

La tokenomics, che è arrivata solo dopo i listing in alcuni degli exchange più noti, prevede una fornitura totale di APT di un miliardo di token, 510 milioni detenuti da società di venture capital e 410 milioni, detenuti dalla Aptos Foundation. Questi 410 milioni di token sono, ad oggi, bloccati e verranno sbloccati progressivamente nel corso dei prossimi 10 anni. La restante parte della supply della crypto Aptos, in totale 80 milioni di APT, sono in parte stati distribuiti attraverso l’airdrop e in parte saranno messi a disposizione dei progetti che nasceranno sulla blockchain. 

Se il ritardo nella pubblicazione della tokenomics ha generato polemiche, la struttura della tokenomics in sé non ha fatto che aumentarle. E il prezzo di APT ne ha risentito. Ciò che ha creato malcontento è la quantità di APT posseduta dalle società di venture capital e dalla Aptos Foundation. Secondo gli utenti infatti, i token posseduti dagli investitori istituzionali e dalla Aptos Foundation sarebbero troppi. Aspetto che potrebbe generare una forte pressione di vendita in futuro sul token APT. 

L’influenza sul prezzo si è potuta notare immediatamente dopo il lancio. Il prezzo di partenza della crypto Aptos era attorno attorno ai 14 dollari, ma nelle prime ore dopo il lancio ha segnato un movimento ribassista superiore al 40%. Nei giorni successivi al lancio il prezzo della crypto APT si è “stabilizzato” attorno ai 9 dollari.

PancakeSwap è la prima DeFi DApp a sbarcare su Aptos

Lunedì 24 Ottobre 2022 PancakeSwap, l’ exchange decentralizzato (DEX) costruito sulla Binance Smart Chain, ha annunciato che la sua piattaforma sarà disponibile anche su Aptos. La decisione è stata presa in seguito a una votazione all’interno della DAO di PancakeSwap. L’ecosistema di PancakeSwap su Aptos sarà simile a quello già presente sulla Binance Smart Chain. 

Sarà quindi presente lo Swap, meccanismo attraverso il quale scambiare i token costruiti sulla blockchain di Aptos, le Farm e le Pool, dove è possibile mettere in staking i propri token in cambio di ricompense e la sezione IFO. La sigla IFO sta per Initial Farm Offering ed è una sorta di ICOInitial Coin Offering”. Le IFO hanno il duplice obiettivo di consentire di raccogliere fondi per lo sviluppo ai progetti emergenti e di incentivare gli utenti a detenere le crypto dell’ecosistema. Per partecipare ad un IFO però è necessario bloccare in una pool di liquidità un token LP (liquidity pool) composto per metà dalla crypto CAKE e per l’altra metà dalla crypto Aptos. 


L’integrazione di PancakeSwap, che è l’ottavo ecosistema DeFi per TVL è sicuramente un buon risultato. In particolare durante la prima settimana di vita. Vedremo se la nuova blockchain Layer 1 Aptos continuerà ad integrare nuove funzionalità a questo ritmo, e sarà un giorno in grado di competere con Solana nella sfida per il network più scalabile.

Come capire se un NFT è raro? Guida ai rarity tool

NFT rarity tool: come usarli e capire se un NFT è raro

Cosa si intende per rarità e come posso trovare gli NFT più rari di una collezione? Scopri come utilizzare gli NFT rarity tool!

Quando si sta per acquistare un NFT uno dei fattori da valutare è la rarità del token che ci è capitato sotto mano. Questo perché la rarità influenza il valore delle opere digitali, solitamente più un NFT è raro e più è costoso. Di conseguenza se hai intenzione di comprare un NFT, conoscerne la rarità, potrebbe rivelarsi un grande vantaggio. La rarità di un NFT può essere misurata in vari modi, sulla base della tipologia di token non fungibili. Per le collezioni PFP e gli NFT creati da sistemi di generative art, è possibile farlo attraverso degli strumenti. Sono i cosiddetti NFT rarity tool, scopri come usarli per capire se un NFT è raro! 

Da dove iniziare per valutare la rarità di un NFT

Per capire se un NFT è raro, bisogna iniziare considerando la tipologia del token non fungibile. Per semplificare la questione possiamo dividerli in due principali categorie: le opere d’arte digitali prodotte dagli artisti NFT più innovativi e prestigiosi e gli NFT PFP generati automaticamente. Gli NFT “artistici” prodotti da artisti famosi, come quelli di Beeple o quelli dell’artista NFT italiano Giuseppe Lo Schiavo, sono solitamente copie uniche. In quanto esemplari unici e la rarità di NFT del genere viene determinata innanzitutto dalla scarsità dell’opera digitale. Valutare la rarità di queste opere è complesso perché non esistono dei parametri oggettivi, sarebbe come chiedersi quanto sono rare “La Gioconda” di Leonardo da Vinci o “La nascita di Venere” di Botticelli. In questo caso la rarità è data anche dal prestigio dell’artista, dalla bellezza e dal significato dell’opera. 

Come scoprire quanto è raro un NFT PFP

Per gli NFT che appartengono a collezioni PFP o che sono generati tramite algoritmi casuali, la rarità viene calcolata in maniera diversa ovvero statisticamente. All’interno di una collezione PFP ci sono NFT più rari di altri e questa rarità non è determinata esclusivamente dall’unicità, come nelle opere menzionate sopra. In altre parole, tutti gli NFT PFP sono unici, ma non tutti sono rari. In questo caso la rarità di un NFT coincide con quella degli attributi di cui è composto. 

Questi NFT sono composti da una serie di tratti, o caratteristiche, combinate in modo casuale. Ogni NFT possiede una specie di “codice genetico” che descrive questi attributi, inscritto nei metadati del token. I metadati infatti contengono tutte le informazioni di un NFT, dallo storico delle transazioni ai suoi attributi. Ognuno di questi tratti possiede una propria percentuale di rarità. 

La percentuale di rarità esprime la quantità di token non fungibili che possiedono tale caratteristica rispetto al numero totale degli NFT della collezione. Prendiamo come esempio la collezione dell Bored Apes Yacht Club, che ad oggi contiene gli NFT più costosi di tutto il mercato. Tra i vari tratti della collezione, che sono in totale 168, rientrano tutte le caratteristiche estetiche che le scimmie possiedono. Per esempio gli occhi chiusi o spalancati, la camicia hawaiana o la giacca da marinaio, la dentiera di diamante o dorata. Le scimmie che possiedono il tratto blue beams eyes (dei raggi laser di colore blu che escono dagli occhi delle scimmie) sono solamente 49. Dato che il numero totale di NFT del Bored Ape Yacht Club è 10.000, la rarità di questo tratto sarà del 0.49%.

Ogni tratto o caratteristica contribuisce a determinare la rarità totale dell’NFT, sommando infatti la percentuale di rarità di ogni attributo si può a grandi linee determinare la rarità totale del token non fungibile. Ecco che a questo punto può essere utile imparare a scovare l’NFT più raro di una collezione. Tutti i principali NFT marketplace, come OpenSea o Magic Eden, concedono agli utenti la possibilità di effettuare una ricerca filtrata per caratteristica, ma non consentono, ad oggi, di visualizzare una collezione in ordine di rarità. Per rispondere a questa esigenza sono stati sviluppati gli NFT rarity tool. Vediamo come usare gli NFT rarity tool per capire qual è l’NFT più raro della tua collezione preferita.

Come funziona un rarity tool?

I Rarity Tools sono programmi software che calcolano e classificano gli NFT in base alla loro rarità. A livello informatico si tratta di semplici database in cui gli utenti possono cercare NFT specifici e vedere quanto sono rari all’interno della loro collezione, e le caratteristiche che contribuiscono al loro punteggio di rarità. Grazie a queste informazioni, i collezionisti possono facilmente confrontare la rarità e il valore dei singoli NFT per continuare gli acquisti in maniera consapevole. Allo stesso modo chi è in cerca di una “occasione” può trovaregli NFT più rari che sono messi in vendita ad un prezzo inferiore rispetto a quelli che possiedono un punteggio simile.

È importante notare che ogni piattaforma ha un proprio sistema di punteggio, pertanto anche se le classifiche di rarità effettive sono le stesse tra le varie piattaforme, il punteggio di rarità stesso probabilmente differirà. Vediamo i 4 rarity tool più utilizzati e come usarli per capire se e quanto un NFT è raro.

I principali NFT rarity tools

Alcuni di questi rarity tool sono gratuiti e servono principalmente a classificare gli NFT in ordine di rarità, altri invece sono a pagamento e sono costruiti per i “professionisti” della compravendita di NFT. Ognuno ha le sue particolarità ed è pensato per diverse esigenze.

1. Rarity Tools

Rarity Tools è il rarity tool gratuito più utilizzato per trovare gli NFT più rari e costosi sul mercato. 

I punteggi variano a seconda del numero di caratteristiche differenti che ogni collezione possiede, per esempio alla Bored Apes più rara è stato assegnato un punteggio di 333,86 mentre, all’NFT più raro della collezione degli anime-NFT Azuki, il punteggio di 11.096.

Su Rarity Tools è inoltre possibile filtrare gli NFT anche per altre caratteristiche oltre alla rarità, come il prezzo medio, il volume totale delle vendite e il numero di possessori. Rarity Tools è insomma uno strumento completo per approfondire quale NFT potresti acquistare. 

Su Rarity Tools inoltre è possibile ricercare un NFT specifico di una collezione digitando all’interno della barra di ricerca il suo ID, ovvero il numero identificativo dell’NFT che solitamente è preceduto da un cancelletto. Per trovare l’ID del tuo NFT ti basta accedere ad uno dei marketplace su cui è possibile acquistarlo oppure consultare il blockchain explorer della rete su cui è stato creato l’NFT. Per esempio etherscan.io per Ethereum e solscan.io per Solana.

Rarity Tools, nella sezione upcoming project presenta alcuni dei progetti che stanno per essere lanciati. Ad oggi, Rarity Tools analizza solamente gli NFT di Ethereum e Solana, il prezzo degli NFT e i volumi sono calcolati in ETH per tutte le collezioni. Le collezioni NFT che intendono essere inserite nella sezione upcoming project della piattaforma devono pagare una tassa di 2 ETH. Rarity Tools inoltre, tiene conto del valore che le community NFT danno a specifici tratti. Questi tratti speciali vengono definiti da Rarity Tools, derived traits, è garantiscono agli NFT che li possiedono un punteggio più alto.

2. Rarity Sniper

Il funzionamento di Rarity Sniper è molto simile a quello di Rarity Tools. Il tool è nato inizialmente come un semplice server Discord, gratuito, in cui gli utenti potevano entrare. Una volta entrati bisognava digitare l’ID del proprio NFT, preceduto da un comando creato ad hoc, all’interno della chat. Una volta inviato il messaggio, il bot, messo in funzione dal comando, restituiva all’utente il punteggio di rarità dell’NFT. A Gennaio 2022 il team che gestiva il server di Rarity Sniper ha deciso di sviluppare il proprio sito Web che è diventato subito un istituzione del mondo NFT raggiungendo in meno di un mese un milione di visitatori.   

3. Rarity Sniffer

Un altro famoso NFT rarity tool gratuito è Rarity Sniffer. Rispetto a Rarity Tools, questo strumento consente di visualizzare la rarità di ogni NFT di una collezione in pochissimo tempo dopo la creazione. Se a Rarity Tools serve qualche giorno per inserire i progetti all’interno della sua piattaforma, Rarity Sniper infatti riesce a calcolare la rarità di un NFT in pochi minuti dal momento in cui i metadati vengono rivelati, ovvero nel momento in cui viene creato (o “mintato” in gergo Web3). A differenza di Rarity Tools non è possibile filtrare le collezioni per volumi o per prezzo. Su Rarity Sniffer non è necessario pagare una quota per inserire le collezioni NFT da analizzare. 

4. Freshdrop

Il terzo rarity tool è Freshdrop. Questo rarity tool a pagamento permette di capire se un NFT è raro in maniera istantanea, battendo sul tempo tutti gli altri rarity tool. Su Freshdrop infatti puoi ispezionare la rarità di un NFT nell’esatto momento in cui vengono rivelati i metadati. Il rarity tool si occupa di inviare, a chi lo utilizza, una notifica nel momento in cui vengono rivelati i metadati e quindi viene stilata la classifica degli NFT più rari di una collezione. Per poter utilizzare il servizio è necessario acquistare lAll Access Pass. L’All Access Pass è anch’esso un NFT ed è disponibile su OpenSea ad un prezzo circa 0,07 ETH.

NFT rari: non solo questione di numeri

Dopo aver visto cosa si intende per rarità di un NFT e come fare a capire se un NFT è raro attraverso i rarity tool, è necessario specificare che non è solamente la rarità statistica dei tratti a determinare quanto gli NFT sono costosi. Alcuni tratti che possiedono particolari caratteristiche estetiche e simboliche diventano i preferiti delle community Web3 e di conseguenza mettono in campo un valore che va oltre alle semplici statistiche. Per esempio le Bored Apes con la pelliccia dorata, le numero #8817 e #3749, che non sono statisticamente le più rare, sono state le due vendite più costose della storia della collezione: rispettivamente 3,4 e 2,9 milioni di dollari


Per altre collezioni non è sufficiente utilizzare gli NFT rarity tool. Per esempio, la collezione CryptoKitties dei Dapper Labs, non è presente in nessuno dei rarity tool che abbiamo visto in precedenza. Sarà forse perché i rarity tools non sopportano i gattini? Non proprio, il motivo è connesso al complesso sistema di attributi, chiamati “Cattributes”, e di combinazioni genetiche attraverso le quali la collezione si evolve continuamente. I CryptoKitties non sono composti da un numero fisso di token non fungibili, i gattini NFT si riproducono e di conseguenza la collezione di Dapper Labs cresce sempre di più. Combinando i cattributes, a volte si verificano delle mutazioni genetiche che si manifestano con tratti mai visti prima. Gli NFT con queste mutazioni sono considerati tra i più rari dei CryptoKitties.