NFT: Bitcoin sorpassa Ethereum

Vendite NFT: i volumi su Bitcoin superano quelli su Ethereum

Il volume delle vendite di NFT su Bitcoin ha superato quello su Ethereum, la blockchain che ha dato origine a questa tecnologia

I volumi di vendita degli NFT su Bitcoin hanno superato quelli su Ethereum, la rete su cui sono stati inventati i token non fungibili. Il periodo “buio” di Ether continua, oltre ad aver perso terreno rispetto a Bitcoin dal punto di vista della price action, negli ultimi giorni è stato anche superato su uno dei campi di battaglia che ha sempre dominato.

Vediamo, dati alla mano, cosa è successo alle vendite di NFT negli ultimi giorni, e analizziamo il difficile momento storico che Ethereum sta attraversando.

Vendite NFT: Bitcoin vs Ethereum

Gli ultimi due mesi del 2023 sono stati caratterizzati da un precedente del settore dei token non fungibili. A novembre, per la prima volta nella storia, le vendite di NFT su Ethereum sono state inferiori a quelle su Bitcoin. La rete creata da Satoshi Nakamoto ha registrato il 10% dei volumi in più. A dicembre, poi, BTC ha consacrato il distacco; negli ultimi giorni i volumi sulla rete sono stati pari a 900 milioni di dollari contro i 340 milioni di Ether.

Le brutte notizie per Ethereum non finiscono qui, visto che Solana (SOL), attualmente al terzo posto della classifica, si sta pericolosamente avvicinando. Negli ultimi giorni i volumi di scambio sulla rete sono stati di 330 milioni di dollari

Bitcoin, oltre a dominare il mondo delle criptovalute dal punto di vista della capitalizzazione di mercato, riuscirà ad imporsi come la blockchain principale del panorama dei token non fungibili? Secondo i dati sui volumi di vendita degli NFT sì, questo sta già accadendo, e potrebbe avere un impatto positivo anche sul prezzo della crypto. Bisogna considerare che al crescere di BTC che vengono utilizzati per gli scambi aumentano quelli che vengono bruciati per pagare le commissioni di transazione; il risultato? Bitcoin diventa più scarso e, di conseguenza, più prezioso.

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I motivi del sorpasso

La motivazione che ha portato al sorpasso dei volumi di vendita degli NFT su Bitcoin rispetto a Ethereum è abbastanza chiara e può essere riassunta in una parola: Ordinals, il protocollo che, grazie alle Inscription, consente di creare token non fungibili sulla blockchain. Questo è possibile da circa un anno, fino alla fine del 2022 Bitcoin era considerata una blockchain adatta “soltanto” a gestire i trasferimenti di criptovalute.

Dopo l’esplosione nei mesi successivi alla nascita di questi “artefatti digitali”, così definiti perché differenti rispetto ai classici NFT dal punto di vista tecnologico di aprile-maggio 2023, l’intero segmento ha subito un forte ritracciamento. L’interesse attorno agli Ordinals è poi tornato a novembre ed è proseguito fino ad oggi, quando il costo per iscriverli sulla rete Bitcoin ha toccato picchi di 150 milioni di dollari ogni ventiquattro ore.

ETH perde terreno rispetto a BTC

Ethereum non sta affrontando uno dei periodi migliori della sua storia, e non solo a causa dei volumi di vendita degli NFT. Nonostante il bull market sembri iniziato la crypto sta facendo molta fatica a seguire le orme di Bitcoin. Ciò si nota immediatamente se si mettono a confronto i due grafici. Durante tutto il 2023 le performance di BTC sono state decisamente migliori rispetto a quelle di Ethereum, il suo prezzo è cresciuto complessivamente del 90% rispetto ad al + 157% messo a segno da Bitcoin.

Se dividiamo i movimenti delle due crypto per trimestre, il risultato è lo stesso; ETH non è mai riuscito ad impensierire la crypto più capitalizzata del mercato. Infine, se analizziamo il grafico della forza relativa ETH/BTC, che mette in relazione il prezzo delle due criptovalute senza tenere in considerazione il dollaro, lo scenario è ancora più chiaro. È dall’inizio del 2022 che il valore di Ethereum scende nei confronti di quello Bitcoin. Il rapporto tra i due è passato da 0,079 a 0,05, un supporto che Ether non può assolutamente permettersi di perdere.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? La debolezza di Ethereum potrebbe anche essere connessa alla crisi dei volumi di vendita dei suoi NFT? Nonostante la difficile situazione a livello di prezzo, il cammino della crypto dal punto di vista tecnologico non si arresta e, a febbraio 2024, è in arrivo un nuovo importante aggiornamento. Potrebbe essere il momento di accumulare qualche Ether in vista di una possibile futura esplosione?



Che cosa sono e come funzionano, davvero, i Layer 2 di Ethereum?

Blockchain Layer 2: cosa sono e come funzionano?

Il termine Layer 2 si riferisce a tutte quelle reti costruite al di sopra di una blockchain che la migliorano in termini di scalabilità, ovvero la capacità di processare numero di transazioni più alto e ad un costo minore.

Tuttavia, rispondere in questo modo alla domanda: che cosa sono i layer 2 e come funzionano è riduttivo. Esploriamo come queste soluzioni affrontano il trilemma della scalabilità, le varie tipologie di reti “di secondo livello” e il loro funzionamento.

Sull’exchange di Young Platform è presente il salvadanaio tematico Layer 2, un wallet creato appositamente per mettere da parte le crypto di queste blockchain altamente scalabili senza soffrire la volatilità del mercato.

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Layer 2: le caratteristiche principali

I Layer 2 sono network che si appoggiano alle reti esistenti per migliorarne le prestazioni. Non sono però reti completamente esterne, dato che sfruttano la blockchain che sta alla base dell’infrastruttura per la sicurezza. All’atto pratico ciò significa che i dati delle transazioni, gli address e gli smart contract devono essere verificati e confermati dalla rete principale e quindi dal suo algoritmo di consenso e dai suoi nodi validatori.

Questa ultima caratteristica distingue i Layer 2 dalle sidechain che, seppur siano costruite sull’infrastruttura di una rete di primo livello, possiedono i propri nodi validatori e il proprio meccanismo di consenso. Un esempio di sidechain è Polygon, la “casa” del token MATIC, una rete parallela e interconnessa ad Ethereum.

Come funzionano i Layer 2

Dopo aver scoperto le caratteristiche fondamentali di queste reti possiamo scendere più nel dettaglio e capire come funzionano nel concreto i Layer 2. Nonostante sembri un argomento complesso è, in realtà, abbastanza semplice. Le loro infrastrutture sono composte “soltanto” da una rete che elabora le transazioni e da uno smart contract che dialoga con il network sottostante. Questo “contratto intelligente” si occupa di risolvere eventuali anomalie e di registrare le informazioni verificate (lo stato della blockchain) sulla rete di base.

I Layer 2 sono un luogo virtuale in cui è possibile processare transazioni molto velocemente, anche se la modalità in cui questo risultato viene raggiunto può variare dal tipo di rete. In generale però tutti funzionano grazie a delle prove crittografiche che le due reti si scambiano.

Negli ultimi giorni stiamo assistendo alla crescita di Arbitrum (ARB), il Layer 2 di Ethereum ad oggi più utilizzato. La crypto, negli scorsi mesi, ha perso terreno rispetto ad altre, in particolare i Layer 1 come Solana (SOL) e Avalanche (AVAX) ma sembra aver iniziato la sua rimonta, nonstante il ribasso generale dei prezzi.

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Blockchain Layer 2: le tipologie più diffuse

Le principali tipologie di reti Layer 2 ad oggi in circolazione sono tre: i Payment Channel e i Rollup che a loro volta si dividono in Zero Knowledge e Optimistic. Ecco il loro funzionamento.

Questo articolo è stato inserito all’interno dell’edizione di gennaio del Journal dei nostri amici di Crypto Entity Crew.

I Rollup

I Rollup, sia quelli Optimistic che quelli Zero-Knowledge, consentono di incrementare il numero di transazioni al secondo e abbattere i costi del gas, prevalentemente grazie all’esecuzione degli smart contract al di fuori della rete principale. Queste vengono inviate e verificate sul Layer-1 in lotti o “batches” in modi diversi a seconda del tipo. In questo modo il costo delle gas fees viene distribuito e ogni utente ne paga soltanto una frazione.

Un’altra peculiarità fondamentale dei Layer 2 è la capacità di eseguire le transazioni off-chain, al di fuori del network principale. Ciò significa che la blockchain di Ethereum viene “interpellata” soltanto per verificare l’attività e memorizzare i dati grezzi. Questo si traduce in meno lavoro e memoria necessari e quindi in una riduzione dei costi totali per transazione.

La differenza tra i due tipi di rollup ad oggi esistenti riguarda le prove o proof. Ovvero in che modo viene provata la validità delle transazioni eseguite sul Layer 2. Questo concetto è fondamentale affinché la blockchain accessoria sia altrettanto sicura di quella su cui è costruita. Le prove crittografiche, come quelle utilizzate nei tribunali per condannare o scagionare un imputato, devono fornire garanzie oggettive e verificabili.

Optimistic Rollup

Questa tecnologia, come si evince dal nome, assume a priori che tutte le transazioni avvenute su blockchain siano valide. La correttezza è quindi verificata a posteriori e solo su richiesta. Le richieste, secondo lo schema anti-frode più classico, prevedono un periodo di tempo massimo entro il quale i nodi del layer 2 possono contestare una transazione, attraverso l’invio di una prova (fraud proof) allo smart contract. Se questo avviene si eseguono off-chain tutte quelle contenute nel rollup e se l’anomalia si ripresenta viene segnalata allo smart contract della blockchain principale che procederà alle dovute modifiche.

In particolare, per spiegare meglio cosa sono e come funzionano gli Optimistic Rollup, la blockchain principale può risolvere la disputa in uno o più round, determinando oggettivamente chi ha ragione tra l’aggregatore che ha creato il blocco e il nodo challenger che ha generato la fraud proof. In caso di un solo round di verifica, sono richieste ulteriori informazioni al layer 2, così da poter processare una ad una le transazioni contenute nel rollup; questo richiede il pagamento di gas fee più elevate. 

In alternativa, i nodi contendenti possono “discutere” in più fasi, specificando al layer 1 la precisa informazione su cui sono in disaccordo. In caso di multi-round, infatti, si procede secondo un “protocollo di bisezione”: il rollup viene diviso in metà sempre più piccole, fino a che lo sfidante riconosce quella che contiene il possibile errore. Se fosse quest’ultimo a vincere la contesa, riceverebbe parte dello stake dell’aggregatore.

In ogni caso, gli utenti devono attendere la conclusione del “challenge period” prima di ritirare i fondi inviati al layer 1, anche se il rollup non riceve obiezioni. La sicurezza dell’intero sistema è difesa dalla possibilità di “critica” in questo periodo. La validità degli optimistic rollup, infatti, si basa sull’esistenza di almeno un nodo onesto: l’aggregatore o l’oppositore che fornisce la fraud proof

Zero Knowledge Rollup

Lo schema di verifica di questo tipo di rollup è invece più semplice. Le blockchain ZK sono una sorta di Layer 2 potenziate, i “supernodi” che la validano sono in grado di aggiungere una delle validity proof ai rollup, che dimostrano con certezza crittografica che tutti i cambiamenti di stato sono corretti. Questo consente di ridurre al minimo la quantità di informazioni immagazzinate su di essi, visto che una prova zero knowledge consente di dimostrare la correttezza di un’affermazione senza rivelare i dati che la compongono.

Infatti, il layer 1 si limita a verificare la validity proof e a cambiare la “root state” dello smart contract, così da riflettere i cambiamenti causati dal rollup. In confronto agli optimistic, quindi, gli zk rollup sono più “leggeri” e finalizzati istantaneamente, perché non hanno bisogno del challenge period; questo permette ai fondi di essere trasferiti su layer 1 e ritirati in brevissimo tempo. Inoltre, le prove zero knowledge possono essere ricorsive, in pratica una validity proof può verificarne altre.

Tuttavia, le validity proof sono di base già complesse da produrre, tanto da richiedere hardware specifici. Questo comporta un rischio di centralizzazione e censura ma, come per gli optimistic rollup, gli aggregatori disonesti sono puniti con lo slashing dei fondi. Inoltre, se un utente sospetta che le sue transazioni non siano state prese in carico, può verificarlo attraverso le Merkle root ed eventualmente inviarle in autonomia al contratto di rollup. 

Un’ultima caratteristica da considerare nell’affrontare cosa sono e come funzionano i rollup, è la loro compatibilità o equivalenza all’Ethereum Virtual Machine (EVM): in pratica, l’ambiente di programmazione di ETH, avente le sue funzioni e linguaggi specifici. I layer 2 EVM-compatible possono accogliere gli smart contract progettati per Ethereum, così da migliorare le loro performance attraverso i rollup. È più semplice sviluppare tecnologie optimistic EVM-compatible, come Optimism e Arbitrum, ma non mancano esempi zero knowledge, come la zkEVM di Polygon e ZKSync.

I canali di pagamento

Il secondo tipo di soluzione di scalabilità prende il nome di “payment channel”. Questo tipo di Layer 2 permette i trasferimenti off-chain attraverso il finanziamento preventivo di un canale. In parole semplici, due o più utenti creano un canale transazionale in cui bloccano preventivamente dei fondi e decidono, attraverso una firma crittografica, la quantità massima trasferibile.


Immaginiamo che Luca e Marta decidano di bloccare 10€ ciascuno all’interno di un canale di pagamento e che firmino una transazione che permette loro di utilizzare i fondi che hanno depositato come meglio credono. Da quel momento in poi potranno effettuare quante transazioni on-chain desiderano in modo pressoché istantaneo e, soprattutto, gratuito.

Questo perché le transazioni che avvengono nel canale non vengono pubblicate sulla blockchain principale fino a quando questo non viene chiuso. Il risultato? Luca e Marta devono cambiare lo stato del Layer 1 (e quindi pagare le commissioni) soltanto per aprire e per chiudere il canale di pagamento. Mentre questo è aperto invece possono essere effettuati milioni di trasferimenti a costo zero estremamente veloci. Questo sistema viene sfruttato, ad esempio, dal Lightning Network, il Layer 2 di Bitcoin più famoso.

Perchè i Layer 2 sono utili? Il trilemma della scalabilità

Fin dalla nascita della Blockchain, avvenuta nel 2008 con il lancio del network di Bitcoin, gli sviluppatori si sono interrogati su come superare i limiti di questa tecnologia, soprattutto in termini di scalabilità. In particolare l’elevato costo delle transazioni e i tempi di approvazione lunghi. 

Il famoso trilemma della scalabilità, teorizzato per la prima volta da Vitalik Buterin, evidenzia come le blockchain debbano sacrificare almeno una proprietà tra sicurezza, decentralizzazione e scalabilità. 

  • Scalabilità: Il numero di operazioni al secondo che un network può processare;
  • Sicurezza: le risorse necessarie per alterare il meccanismo di consenso;
  • Decentralizzazione: il numero di nodi che partecipano al network.

I Layer 2 vogliono essere proprio la soluzione a questo trilemma e fino ad ora sembra stiano riuscendo nel loro intento. Un esempio è Arbitrum, il Layer 2 di Ethereum più utilizzato, che ha scalato la classifica delle blockchain più utilizzate raggiungendo la quarta posizione. Impossibile dire cosa accadrà nei prossimi mesi: queste blockchain di “secondo livello” ruberanno la scena ai Layer 2 più famosi, come Solana e Avalanche, o queste diverse soluzioni conviveranno in armonia in un mondo multichain?

Recap crypto 2023: le news più importanti

Crypto news 2023: ecco le più importanti

Il 2023 è stato incredibile! Ci ha traghettato dal profondo bear market in un oceano di euforia. Quali sono state le notizie crypto più importanti che hanno segnato gli ultimi 12 mesi?

Si sa, vivere nel mondo crypto è un po’ come fare una capatina nella stanza dello spirito e del tempo di Dragon Ball, o sul pianeta Gargantua di Interstellar; un anno qui sembrano dieci nel “mondo reale”

Il 2023, nonostante sia stato per un lungo tratto un anno di bear market, non si è opposto a questa tesi; anzi, è stato ricchissimo di colpi di scena. Non sono mancati arresti, fallimenti, 100x, cause vinte, svolte dal punto di vista regolamentativo e nuovi sviluppi tecnologici. Ti ricordi tutto quello che è successo? Non per dubitare della tua memoria di ferro, ma è molto difficile. Ecco le news crypto più importanti del 2023!

Gennaio

La prima grande news crypto del 2023 risale al 21 gennaio, quando è stato lanciato Ordinals, un protocollo sui Bitcoin che ha permesso, per la prima volta, di creare NFT sulla sua blockchain. Questo nuovo trend è esploso velocemente, sono nate tantissime collezioni di token non fungibili su BTC. Negli ultimi mesi però, dati i “problemi” che le Inscription causano, qualche sviluppatore si è anche attivato per bandirle.

Febbraio

Febbraio è stato il mese in cui la Securities and Exchange Commission (SEC) ha iniziato a fare causa ad alcuni exchange, in particolare a Kraken e Coinbase. In quel periodo è anche arrivato l’airdrop di Blur, che da allora ha superato OpenSea diventando il marketplace NFT più utilizzato al mondo. Come dimenticarsi di Elon Musk che ha insignito della carica di CEO di Twitter il suo cagnolino Floki, innescando una meme season dominata da DOGE e dall’omonimo token.

Marzo

A Marzo il mondo finanziario è stato scosso da una serie di crolli bancari che, almeno per primi giorni, hanno ricordato al mondo che quello che è successo nel 2008 potrebbe accadere di nuovo. Silvergate Capital, Silicon Valley Bank, Signature Bank e Credit Suisse sono crollate evidenziando, ancora una volta, i limiti del sistema bancario tradizionale, costruito sulla fiducia e non sul valore reale. 

Nel terzo mese del 2023 abbiamo anche compreso quanto la struttura mondiale degli istituti di credito sia interconnessa e centralizzata e come il crollo di una banca possa innescare un effetto domino devastante, bruciando miliardi di dollari in pochi giorni o addirittura ore.

Bitcoin ha invece reagito benissimo alla situazione, dimostrando che il suo sistema monetario è anti-fragile e non ha bisogno di fiducia per funzionare. Sarà in quei giorni di paura che i grandi fondi di investimento, su tutti BlackRock, hanno deciso di smettere di ignorarlo?

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Aprile

Con l’inizio della primavera sono sbocciate le memecoin, prevalentemente grazie a Pepe, la crypto che si ispira alla rana più famosa del web. Il token, lanciato il 14 aprile “per gioco”, ha raggiunto in pochissimo tempo la capitalizzazione di mercato di 1 miliardo di dollari. Nei giorni successivi è anche stata listata sui principali exchange, su tutti Coinbase e Binance. Anche Dogecoin però, che per qualche ora è diventata il logo di Twitter (ora X), ha contribuito a innescare un’altra meme season del tutto inaspettata.

Aprile è stato anche il mese di qualche aggiornamento “più serio”. Shanghai, l’attesissimo update di Ethereum che permette agli staker di ritirare gli ETH bloccati sulla Beacon Chain è stato attivato con successo.

Maggio

La news crypto principale di maggio 2023 ha a che fare con la regolamentazione. Il 31/05 è infatti stato approvato il MiCA. I paesi dell’Unione Europea dovranno adeguarsi alla normativa, che sta entrando in vigore gradualmente in questi mesi, entro e non oltre la fine del 2024.

Giugno

Giugno è stato forse il mese più incredibile per quanto riguarda le news crypto del 2023. All’improvviso BlackRock, il più grande fondo di investimenti al mondo, ha presentato la richiesta di approvazione per il suo ETF spot su Bitcoin. Questo colosso finanziario gestisce più di 10 trilioni di dollari di asset e solo 1 su 576 prodotti che ha presentato alla SEC nel corso della sua storia non è stato approvato. Dopo la richiesta di BlackRock anche altri importanti fondi di investimento, tra cui Fidelity, Wisdomtree e ARK invest, hanno depositato la loro presso l’ente regolamentativo.

Gli esiti di questi procedimenti dovrebbero essere pubblicati nei primi giorni del 2024, secondo gli analisti di Bloomberg le probabilità che questi saranno positivi sono del 90%.

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Luglio

Se giugno è stato un mese positivo, luglio non è stato da meno, soprattutto dal punto di vista delle news crypto sul tema della regolamentazione. Giovedì 13 il giudice del distretto di New York, Annalisa Torres, ha emesso un’importante sentenza secondo la quale Ripple (XRP) non è una security. Nelle ore successive poi Coinbase, che era stato obbligato a sospendere il trading sulla crypto, lo ha riattivato.

La decisione della corte è stata una risposta forte alla guerra alle crypto portata avanti dal presidente della SEC Gary Gensler, e anche un precedente giuridico importante che potrebbe fare la storia del nostro settore.

Agosto

Ad agosto 2023 è uscita una news riguardante Michael Burry, uno dei primi investitori ad aver scoperto la bolla dei mutui subprime del 2008. Secondo alcune voci il trader prevedeva un altro crollo di mercato e aveva venduto allo scoperto (si era posizionato short) 1,6 miliardi di dollari per intercettarlo.

In realtà si trattava di una fake news, il trader aveva semplicemente acquistato due opzioni “put” dal valore totale di quasi 2 miliardi. Abbiamo approfondito la vicenda in questo video.

MICHAEL BURRY: la GRANDE SCOMMESSA contro il MERCATO

Settembre

Dopo le ferie estive anche il mercato crypto è ripartito: settembre è stato il primo mese rialzista dopo il crollo dei prezzi di quest’estate. Il prezzo di Bitcoin è salito del 10% circa e, anche se non è uscita nessuna news particolarmente bullish, il sentiment generale è nettamente migliorato.

Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, ha attirato l’attenzione soprattutto grazie a Friend.tech, un social network decentralizzato che però non è riuscito ad imporsi nei mesi successivi.

Ottobre

Probabilmente questo è il mese in cui è iniziato il bull market, non solo per merito delle news crypto. Ad Uptober il prezzo di Bitcoin e anche quello di altre criptovalute è esploso a rialzo, in particolare Chainlink e Solana che hanno registrato rispettivamente un +45% e un +77%.

Inoltre, Cointelegraph ha riportato la news dell’approvazione dell’ETF spot su Bitcoin, poi rivelatasi falsa, ed è iniziato il processo FTX e, di conseguenza, la battaglia a colpi di testimonianze tra l’ex CEO Sam Bankman-Fried e la sua ex compagna Caroline Ellison.

Novembre

Se ottobre è stato bullish, novembre è stato incredibile. Il prezzo di SOL e AVAX è praticamente raddoppiato, mentre quello di Bitcoin ha registrato un +13%. In Argentina è stato eletto il presidente pro Bitcoin Javier Milei e SBF è stato dichiarato colpevole di tutti e sette i capi di accusa di cui era imputato.

Ma non solo, durante il penultimo mese abbiamo potuto apprezzare anche altre news crypto positive. BlackRock ha presentato la richiesta di approvazione per un’altro ETF spot crypto, questa volta con sottostante Ethereum e diversi colossi della finanza tradizionale, ad esempio J.P. Morgan e DZ Bank, hanno avviato nuovi progetti su blockchain.

Non è andata altrettanto bene a Binance e al suo CEO, Changpeng Zhao. L’exchange, che ha subito una sanzione record da 4,3 miliardi di dollari, e il suo amministratore delegato si sono dichiarati responsabili di diversi reati gravi e sono stati obbligati a patteggiare con il Dipartimento di Giustizia americano.

Dicembre

Ed eccoci arrivati a Dicembre, l’ultimo mese di questo rocambolesco 2023. Negli ultimi giorni è salita nuovamente Solana (SOL) sul palcoscenico del mercato, grazie alle news crypto riguardanti il suo smartphone e la memecoin Bonk.

Negli ultimi giorni è stata anche resa pubblica la data del nuovo aggiornamento di Ethereum soprannominato Dencun (Denab + Cancun)? Il 17 gennaio l’update sarà pubblicato sulla testnet Goerli, il 30 su Sepolia e il 7 febbraio su Holesky e nei giorni successivi sarà live sulla mainnet.

Le news crypto del 2023 sono state tante, e alcune davvero incredibili, ma le premesse per l’anno che sta per iniziare non sono da meno. Gennaio potrebbe essere un mese di svolta a causa della probabile approvazione degli ETF spot su Bitcoin e, ad aprile 2023, ci sarà il prossimo halving. Non ti resta che continuare a seguirci per rimanere sempre aggiornato.

Cardano: 5 curiosità sulla crypto di Hoskinson

Cardano: 5 curiosità sulla crypto peer-reviewed

Cardano è una delle blockchain Proof-of-Work più importanti. Scopri le curiosità dietro il nome ADA e sul passato del suo fondatore, Hoskinson!

Cardano è stata una delle prime blockchain a servirsi del meccanismo di consenso Proof-of-Stake. Dopo una Initial Coin Offering (ICO) di grande successo nel 2015, è stata lanciata nel 2017 e, da quel momento in poi, è sempre rientrata nella top 10 delle crypto per capitalizzazione di mercato.

Charles Hoskinson, fondatore di Cardano e co-fondatore di Ethereum, ha da subito delineato nel white paper la volontà di creare una blockchain peer-reviewed. Per questo, il codice è stato scritto con l’aiuto di eminenti professori e importanti università di tutto il mondo. Ecco 5 curiosità su Cardano (ADA) che devi necessariamente conoscere!

1. Cardano e ADA: da dove vengono i nomi?

Quando Hoskinson ha scritto il white paper di Cardano, aveva già in mente di creare una rete open source che sarebbe stata plasmata da ricercatori universitari. Il protocollo proof-of-stake di ADA, Ouroboros, è stato scritto da un team guidato da Aggelos Kiayias, professore di crittografia all’università di Edinburgo.

Quando poi è arrivato il momento di scegliere il nome della blockchain il team ha scelto: Cardano, in onore di Gerolamo Cardano, importantissimo matematico e filosofo del Rinascimento! Gerolamo era il figlio illegittimo di un altro famoso matematico, Fazio Cardano, addirittura amico di Leonardo da Vinci

Il nome del token nativo della blockchain invece, ADA, è stato scelto per rendere omaggio Ada Lovelace. Lovelace è stata una matematica britannica, considerata da alcuni la prima programmatrice al mondo. La studiosa, infatti, aveva contribuito alla macchina analitica di Charles Babbage, una sorta di personal computer ante litteram.

Nell’ultimo periodo stiamo assistendo alla resurrezione di Cardano (ADA). Il valore totale bloccato sulla blockchain dall’inizio del 2023 è quasi decuplicato e ora è vicino ai massimi storici. A trarne giovamento è stato soprattutto il prezzo di ADA, che ha registrato un +150% dall’inizio di ottobre.

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2. Hoskinson e la passione per Bitcoin

Il fondatore di Cardano, Charles Hoskinson, è un vero pioniere del mondo crypto, tanto da aver abbandonato, nel lontano 2013, il suo lavoro da consulente informatico freelance per fondare il Bitcoin Education Project. L’obiettivo del progetto era: spiegare in parole semplici il ruolo di Bitcoin come “oro digitale”. “Più persone partecipano a Bitcoin, più il suo valore aumenta” spiegava il programmatore sul noto forum bitcointalk. Fu proprio in una di queste lezioni che Hoskinson conosse Vitalik Buterin. Un incontro cruciale per la nascita di Ethereum!

3. Hoskinson e Buterin: scontro tra idee differenti

Charles Hoskinson ha lavorato fianco a fianco di Vitalik Buterin per costruire Ethereum, ma ha lasciato il progetto nel 2014. Ufficialmente, Hoskinson abbandonò la nave Ethereum per una divergenza di opinioni con Buterin. Il fondatore di Cardano sosteneva che l’ecosistema avrebbe fatto bene ad accettare l’ingresso di investitori, per accelerare lo sviluppo del codice. 

Vitalik, d’altro canto, voleva che la Ethereum Foundation rimanesse un ente no-profit, difendendo strenuamente la sua opinione. Queste divergenze sono però il motivo principale per il quale è nato Cardano, un progetto che adotta un approccio più “scientifico” e metodico allo sviluppo di soluzioni blockchain.

4. Il linguaggio di programmazione di Cardano: Haskell

Haskell è un linguaggio di programmazione inventato nel 1990 che porta il nome del matematico del matematico Haskell Curry. Il linguaggio è open-source e ha il vantaggio di essere sicuro e affidabile. Secondo la Cardano Foundation, è il codice ideale per una piattaforma che usa smart contract in contesti dove l’affidabilità è fondamentale, come nella DeFi.

Quindi, invece di inventare un linguaggio di programmazione appositamente per smart contract, il team di Cardano ha preferito utilizzare un linguaggio di nicchia ma con una lunga storia di dimostrabile sicurezza e praticità. Chi vorrebbe che a gestire i suoi prestiti ci fosse un novellino invece di un broker esperto e con una lunga carriera alle spalle, dopo tutto?

5. I nuovi progetti su Cardano: Identity Wallet e DexHunter

La Cardano Foundation ha annunciato, ad inizio dicembre, di star sviluppando l’applicazione mobile del suo Identity Wallet. Un portafoglio crypto open-source che punta a semplificare l’accesso a Cardano e ad altre blockchain. Le caratteristiche principali di questo prodotto saranno la semplicità di utilizzo, la sicurezza e l’interoperabilità. Tra le funzionalità più interessanti ne spicca una connessa al nome del wallet, ovvero la possibilità di archiviare, gestire e condividere in modo sicuro i propri documenti di identità.

L’altra applicazione decentralizzata che sta attirando l’attenzione sulla rete è DexHunter, un aggregatore di exchange decentralizzati (DEX) che svolge un ruolo simile a quello di 1inch su Ethereum. DexHunter permette di processari acquisti ricorrenti sui token disponibili su cardano, impostare limit order, stop loss e take profit e presto consentirà di scambiare token che risiedono su blockchain differenti (cross-chain swap).

E tu quante di queste curiosità conoscevi? Se vuoi saperne di più su come funziona Cardano, dai un’occhiata alla nostra Academy!

Welfare aziendale: cos’è e come funziona?

Welfare aziendale: cos’è e come funziona

Che cos’è il welfare aziendale? Come funziona questo prezioso strumento che migliora il benessere dei dipendenti?

Se ti stai chiedendo cos’è e come funziona il welfare aziendale sei nel posto giusto! Questo termine indica l’insieme di tutte le prestazioni non monetarie volte a migliorare la qualità della vita dei dipendenti, distribuite da un’azienda. 

Per conoscere cos’è e come funziona il welfare aziendale nel 2023 è essenziale focalizzarsi sul suo scopo principale: migliorare il benessere dei lavoratori e dei loro familiari. Oltre che a recare diversi vantaggi, contribuisce anche a migliorare le performance dell’impresa, spesso direttamente proporzionali al benessere dei dipendenti. Ma cos’è dunque il welfare aziendale, come funziona all’atto pratico e quali sono le iniziative più utili e popolari nel nostro paese in questo senso? Rispondiamo a tutte queste domande in questo articolo!

Welfare aziendale: come funziona?

La risposta più immediata alla domanda che cos’è il welfare aziendale è: un insieme di attività volte a migliorare il benessere generale dei dipendenti di un’impresa e delle loro famiglie. Non solo iniziative che incrementino il loro potere d’acquisto ma anche che garantiscano un salutare work-life balance, ovvero il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro. Queste azioni, se attuate in modo consapevole e progettuale, contribuiscono a migliorare il clima aziendale e a incrementare la motivazione e la qualità delle prestazioni dei lavoratori.

Il modo migliore per spiegare cos’è il welfare aziendale è analizzare concretamente come viene applicato e quali sono le iniziative più popolari. I buoni pasto, i buoni acquisto, piani assicurativi ad hoc possono essere degli esempi; ma non c’è fretta, li analizzeremo nel dettaglio nell’ultimo paragrafo. Vediamo prima quali vantaggi comportano questo tipo di iniziative.

I vantaggi per i dipendenti e per le imprese

Possedere un piano di welfare aziendale ben strutturato reca un grande numero di vantaggi sia ai dipendenti che alle imprese. Come già anticipato, il miglioramento del clima aziendale può avere un grande impatto sulla motivazione e sulla produttività di chi ne fa parte. Questo ha a che fare con la consapevolezza, da parte dei lavoratori, che l’azienda ha a cuore il loro benessere psicofisico. In questo modo essi si sentono più apprezzati e raggiungono più facilmente (e con meno stress) gli obiettivi comuni.

Questo vantaggio si riflette, ovviamente, anche sull’impresa stessa, che viene ricompensata con una crescita a livello di performance e produttività e diventa anche in grado di attrarre e trattenere una quantità maggiore di talenti. Secondo il rapporto di Welfare Index PMI del 2022 le imprese con un elevato livello di welfare aziendale ottengono utili più alti rispetto a quelle con un livello base: 6,7% contro 3,7%. Inoltre, anche la diminuzione dell’assenteismo e riduzione del turnover possono essere sintomi di un piano di welfare efficace.

I vantaggi fiscali

Per capire come funziona il welfare aziendale è fondamentale conoscere anche i vantaggi che le iniziative di questo tipo comportano a livello fiscale. L’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), la norma principale che disciplina questo tipo di attività, è una sorta di vademecum che le aziende devono obbligatoriamente tenere in considerazione. Questa legge prevede l’esenzione fiscale per determinate tipologie di servizi erogati come welfare, i cui costi possono essere parzialmente o completamente deducibili, a seconda del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento.

Inoltre, erogare benefit, rimborsi o buoni può anche essere obbligatorio per le aziende, nel caso in cui è il CCNL di riferimento o il regolamento aziendale a imporlo, come per:

  • I metalmeccanici;
  • I lavoratori del settore delle telecomunicazioni;
  • Gli orafi e i gioiellieri;
  • Il personale delle case di cura;
  • Gli addetti ai servizi assistenziali.

Welfare aziendale: i benefit più popolari

Per concludere questo articolo e capire davvero cos’è e come funziona il welfare aziendale possiamo elencare i benefit o i vantaggi più diffusi nel nostro paese. Le aziende che possiedono o stanno preparando un piano di welfare per il loro dipendenti sono in forte crescita negli ultimi anni.

Buoni pasto

È, di gran lunga, il benefit di welfare aziendale più diffuso. Secondo un’indagine svolta da IPSOS, il 70% delle aziende italiane distribuisce i buoni pasto ai suoi lavoratori. Questi sono, di recente, diventati più vantaggiosi. Il tetto di deducibilità, dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2020, si è alzato da 7€ a 8€ per il formato digitale.

Buoni acquisto 

Questo è uno dei benefit più richiesti dai dipendenti intervistati (il 52%). Secondo i dati di Edenred dal 2019 al 2020 sono stati emessi il 30% di buoni acquisto in più e questo dato è in costante crescita. Quali sono le motivazioni che spingono imprese e dipendenti a prediligere questo tipo di strumenti di welfare?

Sicuramente gioca un ruolo cruciale l’aspetto fiscale. Per quanto riguarda i dipendenti i buoni regalo che rientrano nella soglia di 258,23€ per quelli senza figli e di 3.000€ per quelli con figli, non concorrono alla formazione di reddito. Per il datore di lavoro invece, la spesa sostenuta per erogare questo tipo di vantaggi, è integralmente deducibile, in quanto connessa al lavoro dipendente. Non importa che questi siano distribuiti come fringe benefit (regali a prescindere dagli obiettivi raggiunti) o come premi o incentivi.

Inoltre, questa forma di welfare aziendale è molto apprezzata perché può, in alcuni casi, garantire ai dipendenti la libertà di scelta.

Se sei il proprietario di un’impresa puoi distribuire i buoni acquisto Young Platform ai tuoi dipendenti, o meglio fornire loro anche questa alternativa. In questo modo non solo puoi contribuire ad accrescere il loro benessere psicofisico ma anche aiutarli a proteggere il loro potere d’acquisto nel tempo, minacciato dall’inflazione e dalla svalutazione dell’euro. 

Polizze assicurative e assistenza sanitaria

Queste iniziative di welfare aziendale possono assumere diverse forme come: l’assicurazione sanitaria, il rimborso delle spese mediche, l’accesso a servizi sanitari gratuiti o scontati e assicurazione sulla vita.

Questi sono solo alcuni esempi di benefit erogati dalle imprese, utili però per comprendere cos’è e come funziona il welfare aziendale. Se intendi approfondire la possibilità di distribuire ai dipendenti della tua azienda dei buoni acquisto su Young Platform contatta il team per maggiori informazioni a [email protected]

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Solana supera Ripple, merito di Bonk e dello smartphone Saga?

Solana: il valore supera quello di Ripple grazie ad una memecoin

Cresce il valore di Solana che supera Ripple nella classifica per market cap. Merito della memecoin BONK e del suo Smartphone?

L’ultimo trimestre del 2024 è stato incredibile per Solana; il valore è cresciuto del 300% circa e il prezzo del suo smartphone è quasi decuplicato. Ma andiamo per ordine. La notizia del giorno è sicuramente il sorpasso di SOL, nella classifica delle crypto più capitalizzate, ai danni di XRP, e quindi il raggiungimento della quinta posizione in classifica

Il superamento, causato dall’ultimo incremento di prezzo della crypto che ha registrato un +4% rispetto a ieri, potrebbe essere dovuto ai recenti, e curiosi, episodi che la riguardano. Ecco cos’è successo sulla blockchain negli ultimi giorni e perché il valore di Solana e quello del suo smartphone continuano a crescere.

Compra Solana

Cresce il valore di Solana e anche quello del Saga

Quello che è successo negli ultimi giorni al valore del Solana Saga, lo smartphone prodotto dall’azienda crypto, ha dell’incredibile. La storia del dispositivo è stata piuttosto travagliata.

Il device è stato annunciato a giugno del 2022 ad un prezzo di lancio di 1.000€, che ha fatto storcere il naso a tanti appassionati, poiché non giustificato dalle specifiche tecniche. Negli scorsi mesi poi, a causa di un calo della domanda, Solana ha scelto di abbassare il prezzo dello smartphone a 600$

Tutto normale no? Sì, ma soltanto fino alla scorsa settimana. Negli ultimi giorni il valore del Solana Saga è esploso a rialzo attirando l’attenzione di tutti gli appassionati di crypto. Prima sono cresciuti i volumi di vendita del dispositivo, e poi abbiamo assistito anche ad un incremento esplosivo del prezzo del cellulare. Pensate che un esemplare di Solana Saga è stato venduto per 5.000$ dollari questo lunedì.

La cosa più interessante però riguarda il motivo per il quale tutto questo è successo. Il principale ha a che fare con un airdrop di Bonk (una memecoin su Solana) distribuito a tutti i wallet crypto integrati nel dispositivo. Gran parte del merito dell’incremento del valore del Solana saga è quindi da attribuire alla crypto “stile Dogecoin”, il cui valore è in forte crescita negli ultimi giorni. 

Dall’inizio di dicembre il prezzo di Bonk ha registrato un movimento del + 700% nel punto di massima espansione, infrangendo un all-time high dopo l’altro. Uno dei motivi potrebbe essere connesso ai listing di Bonk sui principali exchange, tra cui Coinbase, Binance e Kucoin, avvenuti nelle ultime settimane.

Il valore di Solana non smette di crescere

Le grandi performance di Bonk, la crescita del valore del Solana Saga e le ottime performance del mercato in generale stanno facendo molto bene al prezzo di Solana. La crypto ha appena superato, o, come si dice in gergo, “flippato” Ripple (XRP) nella classifica per capitalizzazione di mercato. Attualmente la capitalizzazione di mercato del Layer 1 è 34 miliardi di dollari, mentre quella di Ripple 33.

Questo non è l’unico dato estremamente positivo, i volumi di transazioni su Solana nella giornata di ieri hanno, per la prima volta nella storia, superato quelli di Ethereum. Gli exchange decentralizzati (DEX) della blockchain fondata da Anatoly Yakovenko hanno gestito più di 1,5 miliardi di dollari di scambi.

Insomma, continua il periodo d’oro della crypto, che insieme ad Avalanche, è senza dubbio la crypto apparsa più “in forma” nell’ultimo trimestre del 2023. Impossibile dire se il valore di Solana continuerà a crescere anche nel 2024 ma i presupposti sono buoni.

Come funziona il pagamento con contrassegno?

Pagamento in contrassegno: il significato spiegato

Stai per fare un acquisto online ma non sai cosa significa pagare con contrassegno?  Il signifcato del termine spiegato e dei consigli pratici

Stai per finalizzare un acquisto online e hai notato che puoi anche effettuare un pagamento in contrassegno, ma non conosci il significato del termine? È una valida alternativa alle carte di debito o di credito e ai sistemi più innovativi (Paypal, Apple o Google Pay), che ti permette di completare la transazione solamente quando ricevi gli oggetti acquistati.

Ecco come funziona il pagamento in contrassegno e il significato del termine spiegato.

Pagamento in contrassegno: il significato spiegato

Effettuare un pagamento in contrassegno significa pagare l’importo dovuto alla consegna, ovvero quando si riceve il prodotto acquistato. Questo metodo di pagamento, nonostante sia sempre meno utilizzato, è ancora un’opzione valida comprare su un e-commerce. Soprattutto perché, secondo l’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, gli italiani che comprano online, sono più di 25 milioni e ognuno ha esigenze leggermente diverse.

Dopo aver chiarito cosa significa effettuare pagamento in contrassegno bisogna anche specificare che, al contrario di quanto qualcuno potrebbe pensare, non è obbligatorio effettuare questa transazione in contanti. È possibile pagare in contrassegno anche attraverso un assegno circolare o tramite il POS.

Non solo è possibile ma diventa anche obbligatorio evitare le banconote per i pagamenti in contrassegno per importi superiori a determinate soglie, che variano a seconda del corriere scelto dal venditore. Per esempio, Poste Italiane consente un pagamento in contrassegno fino a 3.000$, con un massimo di 258,23€ in contanti. Mentre UPS prevede un limite massimo in contanti di 1.999€ e assegni fino a 50mila euro.

Pagamento in contrassegno: vantaggi e svantaggi

Nonostante la popolarità di questo metodo di pagamento sia in calo e che venga spesso preferito dalle carte di credito o debito e da altri sistemi più innovativi il pagamento in contrassegno comporta comunque dei vantaggi. Innanzitutto è il modo più indicato di acquistare su un e-commerce per chi non si fida dei pagamenti online, oppure se è impossibile verificare la serietà del venditore. È quasi impossibile venire truffati se si sceglie il pagamento in contrassegno. Inoltre, può essere anche un’alternativa per le persone che non hanno accesso ad altri strumenti.

Gli svantaggi del pagamento in contrassegno sono connessi principalmente al costo, sempre superiore rispetto agli altri metodi più innovativi e alla necessità di essere disponibili in prima persona o incaricare qualcuno del ritiro il giorno della consegna.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 


Bonus trasporti: cosa succederà alla misura nel 2024?

Bonus trasporti 2024: come funziona e cosa succederà?

L’ultimo bonus trasporti del 2023 è stato esaurito in meno di due ore. Come funziona questo incentivo e cosa accadrà nel 2024?

In Italia, negli ultimi anni, si sono susseguiti una serie di sviluppi riguardanti il bonus trasporti, un’iniziativa intrapresa dal governo per sostenere l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico. Il programma relativo a queste iniziative ha subito diverse modifiche nel corso di quest’anno e probabilmente verrà rimpiazzato nel 2024. L’ultima emissione è avvenuta il 1 dicembre e i fondi stanziati si sono esauriti in meno di due ore. Che cos’è e come funziona il bonus trasporti? È destinato a scomparire nel 2024? 

Bonus trasporti: cos’è e come funziona?

Il bonus trasporti è un’iniziativa lanciata dal governo italiano per fornire un sostegno economico agli utenti dei servizi di trasporto pubblico. Il governo Meloni aveva, inizialmente, stanziato 100 milioni di euro per il 2023, ma a metà agosto, i fondi si erano esauriti, portando alla sospensione delle richieste sulla piattaforma. Successivamente, sono stati aggiunti altri 35 milioni, che hanno coperto le spese per novembre e dicembre

Per capire davvero come funziona il bonus trasporti bisogna sapere che questo incentivo copre il 100% della spesa sostenuta per abbonamenti ai trasporti pubblici, fino a un massimo di 60 euro. Fino a qualche giorno fa potevano ricevere il bonus tutti i cittadini che percepivano un reddito lordo annuo non superiore a 20.000€, effettuando la richiesta attraverso il portale dedicato. Cosa ci aspetta per il 2024?


Bonus trasporti: cosa cambia nel 2024?

Nel 2024 il bonus trasporti verrà rimpiazzato, visto che l’incentivo, almeno per come lo conosciamo oggi, non è stato rinnovato. Al suo posto il governo prevede l’uso della carta acquisti “Dedicata a te”, destinata alle famiglie con un ISEE inferiore ai 15.000€, che non ricevono altri sussidi. Questa carta non è di fatto un bonus trasporti dato che è stata originariamente pensata per l’acquisto di beni alimentari e carburante, ma potrà anche essere utilizzata per gli abbonamenti ai trasporti pubblici.

Il panorama dei sussidi, soprattutto nel nostro paese, è in costante evoluzione e, come già anticipato, conoscere cos’è e come funziona il bonus trasporti non servirà più, almeno per i prossimi mesi. Questo incentivo non è infatti stato rinnovato all’interno della legge di bilancio per il 2024 e scomparirà da gennaio in poi. Il bonus trasporti è stato un aiuto importante per molti cittadini che, probabilmente, vorrebbero continuare a riceverlo; vedremo se la nuova “carta acquisti” verrà accolta positivamente o se le famiglie rimpiangeranno il sussidio per i mezzi pubblici.

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5 previsioni crypto degli esperti per il 2024 

Previsioni crypto 2024: cosa dicono gli esperti?

Stablecoin, Halving e ETF spot su Bitcoin, Layer 2 e DeFi scopri queste e altre tendenze del 2024 con 5 previsioni crypto degli esperti!

Le previsioni crypto per il 2024? Secondo gli esperti quest’anno sarà ricco di novità e sviluppi nel mondo delle criptovalute. Stablecoin, DeFi, Layer 2 e ETF spot su Bitcoin sono solo alcune delle tendenze emergenti per i prossimi mesi. In questo articolo esploreremo proprio le 5 previsioni crypto per il 2024 dal mercato alla tecnologia. Sai già cosa aspettarti per il prossimo anno? Analisti e ricercatori sì, vediamo cosa ne pensano!

1. Stablecoin

La prima delle previsioni crypto, riguarda le stablecoin che secondo gli esperti saranno un trend crescita come, d’altronde, anche durante gli anni passati. La centralità di questo tipo di criptovalute si vedrà in diversi aspetti, innanzitutto molti protocolli realizzeranno la loro stablecoin sottolineando la necessità di una crypto che cerca di contrastare la volatilità. 

Ne vedremo così di nuove con caratteristiche che nessun’altra ha mai avuto come ad esempio stablecoin resistenti all’inflazione o ancorate ai cosiddetti real world asset. Sull’argomento si è espresso anche Vitalik Buterin in un post di fine 2022 “What in the Ethereum application ecosystem excites me”, in cui propone di far gestire le stablecoin alle DAO, rendendole così sempre più decentralizzate. 

Quelle esistenti invece lavoreranno a moltiplicare i loro casi d’uso e a mantenere la loro popolarità. Attualmente nella classifica delle dieci crypto più capitalizzate, quattro sono proprio stablecoin. 

Perché queste ultime sono una parte fondamentale delle previsioni crypto 2024? Sappiamo già che le stablecoin rappresentano spesso il primo accesso al mondo crypto. In altre parole sono un passaggio intermedio nel percorso dalla finanza tradizionale alla DeFi. Inoltre è probabile che nei prossimi mesi assisteremo a una domanda e a un’adozione maggiore delle stablecoin soprattutto nei paesi con un’economia fragile in difficoltà di fronte agli effetti dell’inflazione globale.

2. Bitcoin: tra ETF spot e Halving

Il vero protagonista degli ultimi mesi del 2023 è stato Bitcoin, che, nonostante sia la criptovaluta più longeva, continua a sorprendere tutti. Non dal punto di vista di aggiornamenti e miglioramenti ma per l’adozione in costante crescita. Quest’estate non si è parlato di altro che degli ETF spot su BTC e della loro possibile approvazione. Questa, secondo diversi analisti, dovrebbe arrivare a gennaio e potrebbe dare inizio ad un bull market senza precedenti. Secondo le previsioni crypto per il 2024 di VanEck, uno dei principali fondi di investimento crypto americani, l’approvazione di questi strumenti porterà nel mercato più di 2,4 miliardi di dollari nei primi mesi del 2024.

Inoltre, bisogna anche considerare che entro la prima metà del 2024 ci sarà il prossimo halving di Bitcoin. Questo evento, che coincide con il dimezzamento delle ricompense per i miner, ha sempre influenzato positivamente il prezzo di BTC nei mesi successivi.

Insomma, dopo due anni difficili, le previsioni sulla crypto per il 2024 sono molto ottimiste, in molti tra gli esperti si aspettano che raggiunga l’importante traguardo dei 100.000$. Se non possiedi ancora BTC puoi valutare di acquistarlo su Young Platform.

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3. Layer 2 di Ethereum 

I Layer 2 di Ethereum sono pronti a fare il botto! Nello specifico secondo le previsioni crypto degli esperti, la tecnologia pronta ad esplodere è quella dei zero-knowledge rollup (che potrebbero superare l’altro tipo di rollup, quelli optimistic). Questa verrà scelta non solo per la scalabilità ma anche per il miglioramento della privacy delle transazioni, argomento sempre molto caldo. 

Collegato a questo trend vedremo un accumulo di valore nei progetti e nei token Layer 2, infatti i zero-knowledge rollup riusciranno a gestire la maggior parte delle attività degli smart contract. 

4. Regolamentazione

Le previsioni crypto 2024 sul tema della regolamentazione? Il declino di diversi operatori del settore tra cui la blockchain Terra, Three Arrow Capital, Celsius, FTX ha avuto, inizialmente, un effetto negativo sull’adozione. Ma, a qualche mese di distanza, si ha la sensazione che siano stati degli step necessari per fare un po’ di “pulizia” nel settore, che ora sembra pronto a ripartire. Tutto quello che è successo non deve, però, essere dimenticato. Questo sarà il punto di partenza per normative nazionali e internazionali serie sulle criptovalute. Probabilmente per proteggere gli utenti, verranno regolamentate la DeFi, e tutti gli exchange centralizzati o meno. 

In questo contesto avverrà una selezione naturale nell’ecosistema crypto, i progetti e le aziende valide si rafforzeranno, quelle senza valore scompariranno, lasciando il mercato più pulito. Una particolare enfasi verrà data ai controlli di liquidità dei progetti. 

5. DeFi 

Secondo le previsioni crypto degli esperti, nel 2024 la DeFi migliorerà i propri servizi rendendoli più trasparenti, immediati e completi. Questo, in realtà, sta già succedendo, anche se l’interesse sulla finanza decentralizzata si è notevolmente ridimensionato rispetto ai picchi del 2021. Con la fine del bear market potremmo però assistere ad un forte recupero dei protocolli DeFi esistenti e assisteremo sicuramente alla nascita di nuovi. Secondo le previsioni degli esperti è probabile che questo sotto-settore supererà i volumi dello scorso bull market durante i prossimi mesi.

Anche le categorie di servizi stanno diventando sempre più numerose. A beneficiare del crollo di FTX, e dei problemi legali di altri exchange sono stati in primis i DEX. Un’altro trend in crescita nel 2023 è stato quello del liquid staking, il cui principale esponente è LIDO, ad oggi l’applicazione decentralizzata con più valore totale bloccato (TVL) al suo interno: 20 miliardi di dollari. 

Ma quali sono le previsioni crypto per il 2024 per il settore della DeFi? Secondo gli esperti i protocolli che si sono affermati negli scorsi mesi continueranno a crescere. Il liquid staking, dopo aver dominato la blockchain di Ethereum è in forte crescita anche su Solana. Marinade e Jito, le due piattaforme di questo tipo più utilizzate, hanno rispettivamente 500 e 450 milioni di TVL. 

Le piattaforme di lending, i bridge, e i protocolli che si occupano di tokenizzazione dei real world asset (RWA) (rispettivamente seconda, terza e settima categoria per utilizzo) potrebbero andare incontro allo stesso destino. Dall’inizio del 2023 il TVL della sezione di Maker che si occupa di tokenizzazione è cresciuto da 600 milioni a 2,5 miliardi.

Queste 5 previsioni crypto per il 2023 sono l’intreccio delle opinioni di vari esperti, tra cui Vitalik Buterin e ricercatori e analisti di The Block, Messari, CoinMarketCap, VanECK, Fisher Capital e Pantera Capital. 

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Acquistare Celestia (TIA) da oggi è possibile!

Celestia (TIA) disponibile su Young Platform

Da oggi puoi acquistare su Young Platform una nuova crypto: scopri tutte le informazioni su Celestia (TIA)!

Da questo momento puoi acquistare, vendere e custodire TIA su Young Platform! Scopri come funziona questo innovativo progetto e a cosa serve il token per decidere se fa per te!

Celestia: tutto quello che devi sapere

Celestia è una infrastruttura blockchain modulare unica nel suo genere, che punta a rendere più scalabili e flessibili i network sviluppati su di essa.

TIA è invece sia l’utility che il governance token: è indispensabile per pagare le commissioni sul network e sui Layer 2 che nasceranno nei prossimi mesi ma anche per partecipare alle votazioni sul futuro del protocollo.

Il progetto è stato lanciato ad ottobre 2023 ma il primo prototipo risale al 2019. I fondatori del progetto sono Mustafa Al-Bassam CEO e anche co-fondatore di Chainspace (una startup acquisita da Meta), Ismail Khoffi, John Adler e Nick White.

Celestia ha raccolto 55 milioni di dollari in due diversi round di finanziamento che gli hanno permesso di raggiungere lo status di unicorno. (startup con una valutazione superiore al miliardo di dollari). Tra i venture capital che sostengono questa rete ci sono grandi firme, come Coinbase Ventures, Jump Crypto, Placeholder, Galaxy, Delphi Digital

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Come utilizzare TIA su Young Platform

Ecco tutte le funzionalità disponibili per Celestia (TIA) su Young Platform e Young Platform Pro:

  • Acquisto e vendita con EUR
  • Acquisto ricorrente
  • Deposito da un altro wallet o invio attraverso il network Celestia
  • Creazione di un Salvadanaio Singola Valuta o Personalizzato