Quali sono le 5 meme coin più famose?

Meme Coin che cosa sono? Le 5 più famose

Da Dogecoin a Shiba Inu, passando da Bonk e Pepe. Cosa sono le meme coin e quali sono le 5 più famose?

Le meme coin, che ci si creda o no, sono una componente importante nell’immenso mondo delle criptovalute. Questo tipo di crypto dominano le fasi rialziste di mercato per poi quasi scomparire durante i bear market. Il termine meme coin può essere definito un neologismo, coniato per  descrivere la prima criptovaluta nata in onore di un meme: Dogecoin. La prima meme coin è stata quindi Dogecoin che ad oggi, è ancora la più famosa e capitalizzata. 

Ma qual è la definizione di meme coin? Le meme coin sono criptovalute nate da meme di internet o per un episodio irriverente della sua cultura. Il termine “meme coin” è spesso utilizzato dagli utenti per descrivere una crypto con un’accezione negativa anche se, talvolta, sono i progetti stessi a definirsi in questo modo. Le meme coin però non sono tutte uguali. Alcune nascono per scherzo e rimangono tali, altre riescono a sviluppare un progetto e consolidare la loro posizione. Scopri le differenze e le caratteristiche comuni delle 5 più famose meme coin da Dogecoin a Pepe!

1. Dogecoin

Dogecoin (DOGE) è stata creata nel 2013 da Jackson Palmer e Billy Markus e si basa su un meccanismo di consenso Proof-of-Work. Dopo Bitcoin è la seconda crypto PoW per capitalizzazione di mercato. La prima meme coin della storia si ispira al famoso meme raffigurante un cagnolino di razza Shiba Inu (di nome Kabosu) accompagnato da brevi e sgrammaticate frasi in Comic Sans, una sorta di monologo interiore del Doge.

Dogecoin è una di quelle meme coin che “ce l’hanno fatta”. La roadmap di Dogecoin è molto semplice e breve e sembra anch’essa ispirata al modo di esprimersi sgrammaticato del meme raffigurante il Doge: “utility -> adoption”. Questa equazione sta a significare che l’ obiettivo di Dogecoin per il futuro, e di conseguenza l’utilità che il team pensa di dare alla crypto Dogecoin, è l’adozione. Il processo di adozione si sta concretizzando grazie alla scelta di importanti aziende di ad accettare Dogecoin come metodo di pagamento. Tra queste aziende ci sono AMC, Twitch, Tesla e SpaceX. La fama di Dogecoin dipende anche dal suo rapporto con quello che oramai è il proprietario di X (ex Twitter), Elon Musk. A proposito di X, Dogecoin ad aprile 2023 è diventata il logo del social network  per qualche ora.

Elon Musk, soprannominato dalla community di Dogecoin “The Dogefather”, è stato il primo sostenitore famoso del progetto e la crypto DOGE deve gran parte del proprio successo proprio all’imprenditore In un certo senso tutte le meme coin create in onore dei nostri amici a quattro zampe sono figlie di Musk.   

2. Shiba Inu

Tra le 5 meme coin più famose del mondo crypto c’è senza dubbio Shiba Inu (SHIB). Shiba Inu è nata da un esperimento: replicare il progetto Dogecoin e far diventare mainstream un’altra crypto ispirata ad un cagnolino. Il progetto di Shiba Inu è stato creato nel 2020 da uno sviluppatore anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Rioshy. La crypto di Shiba Inu, SHIB in realtà non è una vera e propria coin, dato che non possiede ancora una propria blockchain, ma un token ERC-20 costruito sul network di Ethereum. Anche se viene considerata in maniera dispregiativa “solo” una meme coin, nel corso del tempo la crypto Shiba Inu ha integrato varie funzioni all’interno del suo ecosistema

L’ecosistema di Shiba Inu si è popolato di un exchange decentralizzato (DEX) con AMM simile a Uniswap, ShibaSwap, e da altri due token: BONE e LEASH. Il primo è il token di governance che garantisce, a chi lo possiede, di partecipare alle decisioni sul futuro dell’ecosistema e LEASH viene distribuito come reward a chi mette in staking SHIB su ShibaSwap. Nell’ultimo periodo il team di Shiba Inu ha rilasciato anche un gioco per smartphone di nome Shiba Eternity che ha riscosso molto successo raggiungendo le prime posizioni della sezione “giochi di carte” su App Store e Play Store. Ma non solo, ad agosto 2023 è arrivata anche Shibarium una blockchain Layer 2 di Ethereum che sarà la casa virtuale di tutti i prossimi prodotti del progetto.

  1. Bonk

Anche Solana ha la sua meme coin di punta, anch’essa ispirata ad un cagnolino: BONK, lanciata il giorno di natale del 2022 attraverso un airdrop e distribuita ad alcuni utenti attivi sulla blockchain. Nonostante il lancio di Bonk sia stato un successo la vera e propria esplosione della meme coin è avvenuta negli ultimi mesi del 2023, quando hanno deciso di listarla anche gli exchange centralizzati più famosi: Coinbase, Binance, KuCoin e Bitget. L’interesse di questi importanti attori ha permesso alla crypto di entrare nella top 100 di quelle più capitalizzate.

Il tratto più distintivo di questa criptovaluta ispirata ad un cagnolino è però il rapporto con lo smartphone di casa Solana, il Saga. Quando il team ha fatto sapere che avrebbe distribuito parte della fornitura (supply) di Bonk ai wallet contenuti all’interno del device il suo prezzo sui mercati secondari è schizzato verso l’alto. Il valore del dispositivo, che era di 600$ fino a quel momento, ha raggiunto i 5.000$.

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  1. Pepe

Anche Pepe si aggiudica un posto nella lista delle 5 meme coin più famose del mondo crypto. Pepe, un token ERC-20 lanciato su Ethereum ad aprile 2023, si ispira ad uno dei meme più famosi di internet: Pepe The Frog. La criptovaluta ha raggiunto, in pochissimo tempo, la capitalizzazione di un miliardo di dollari registrando in soli tra giorni un movimento del +21.000%.

La narrativa che ha permesso a Pepe di raggiungere questo incredibile successo in pochissimo tempo è molto semplice e può essere riassunta da questa frase coniata dai fondatori: “i cani hanno fatto il loro tempo, è ora che Pepe prenda il sopravvento”.

  1. Floki

Concludiamo con Floki (FLOKI), una delle 5 meme coin più famose del mondo crypto. Floki è nata in seguito al tweet di Elon Musk pubblicato a Giugno 2021, in cui comunicava ai suoi follower di aver chiamato “Floki” il suo nuovo cucciolo di Shiba Inu. Il team di Floki Inu è stato molto veloce a creare un token ERC-20 prima su Ethereum e poi anche sulla Binance Smart Chain che portasse il nome del neonato cucciolo. Nei giorni successivi al lancio il team di Floki ha intrapreso una efficace campagna marketing sui social network che ha permesso al progetto di guadagnare un grande numero di follower. Floki, come si legge sul sito web, vuole diventare “la criptovaluta del popolo”. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo, il team di Floki collabora con piattaforme che incentivino iniziative di beneficenza.

Grazie al grande successo ottenuto nei giorni immediatamente successivi al lancio, la meme coin Floki Inu ha potuto lavorare alla roadmap del progetto, iniziando a sviluppare una serie di piattaforme e applicazioni decentralizzate. Ad oggi, l’ecosistema di Floki Inu è composto da un metaverso play-to-earn di nome Valhalla, da una carta di debito e da una piattaforma per lo staking dei propri FLOKI.

Oltre a queste che sono considerate le più famose, sono nate una valanga di meme coin. Alcune di queste non sono riuscite a sopravvivere. Come mai? Le meme coin nascono in momenti di mercato favorevoli cercando di intercettare narrative o trend con l’obiettivo di raggiungere il numero maggiore possibile di utenti. Non tutte le meme coin, dopo essere diventate popolari, riescono a diventare utili e a proporre soluzioni accattivanti per gli utenti. Per la prossima crypto dedicata ad un’emoji o al muso di un cane, occhio alla FOMO e come sempre DYOR! 

ETF Bitcoin: volumi da record nella prima settimana

ETF spot su BTC: volumi da record

Gli ETF spot su Bitcoin hanno raggiunto i 10 miliardi di dollari di volume in meno di una settimana dal lancio. È un record!

Record di volumi per gli Exchange Traded Fund (ETF) spot su Bitcoin: 10 miliardi di dollari scambiati in meno di una settimana dal lancio! L’analista di Bloomberg, James Seyffar, ha condiviso su X (ex Twitter) i dati dell’ammontare monetario scambiato su questi strumenti finanziari negli ultimi sei giorni.

Per mettere in prospettiva questo risultato, Seyffar ha sottolineato che nel 2023 sono stati approvati oltre 500 ETF, ma la somma totale delle loro attività in un singolo giorno è stata di massimo 450 milioni di dollari, un volume nettamente inferiore rispetto al solo iShare Bitcoin Trust emesso BlackRock. Scopri che impatto ha avuto questo grande afflusso di capitale sul prezzo di Bitcoin e la curiosa questione dei prelievi dal Grayscale Bitcoin Trust.

L’effetto sul prezzo di Bitcoin

L’impatto sul prezzo di Bitcoin dei 10 miliardi di volumi sui suoi ETF è stato finora contenuto. Attualmente il prezzo di BTC è nella zona dei 43.000$, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti all’approvazione degli ETF. 

L’esplosione rialzista di giovedì scorso, che ha portato Bitcoin a toccare quota 49.000$, e l’altrettanto violento dump a cui abbiamo assistito durante il weekend hanno lasciato spazio alla quiete. È importante specificare che lo scenario del “sell the news”, secondo il quale avremmo dovuto assistere ad una vendita di massa dopo l’approvazione, diventa più improbabile ogni giorno che passa. Inoltre, dopo mesi di speculazione su “l’evento ETF”, non è strano assistere ad una fase di consolidamento del suo prezzo.

Insomma, nonostante l’elevato numero di vendite dei trader intenzionati a raccogliere i profitti generati negli ultimi mesi (il prezzo della crypto ha registrato un + 68% dall’inizio di settembre) Bitcoin appare stabile. Per ora nessun supporto è stato violato a ribasso e ogni dip viene prontamente recuperato.

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ETF spot: la lotta tra i colossi finanziari e il caso Grayscale

Com’è la situazione ad una settimana dall’approvazione degli ETF spot su Bitcoin? Quali sono gli strumenti finanziari che, per ora, hanno fatto più gola agli investitori? Il podio, per quanto riguarda il volume monetario scambiato, è attualmente composto da Grayscale, BlackRock e Fidelity. Ecco le performance dei tre colossi:

  • Grayscale Bitcoin Trust: 5 miliardi di dollari di volume e 580 milioni di prelievi;
  • iShares Bitcoin Trust (BlackRock): 2 miliardi di dollari di volumi e 500 milioni di depositi;
  • Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund: 1,4 miliardi di dollari di volumi e 427 milioni di depositi;

Nonostante Grayscale sia in testa alla classifica per quanto riguarda i volumi di scambio, il fondo ha dovuto affrontare un’enorme quantità di prelievi. Ma come mai gli investitori stanno prelevando i fondi soltanto da questo strumento finanziario?

Principalmente perché il Grayscale Bitcoin Trust BTC (GBTC) è stato utilizzato da trader per fare arbitraggio: una strategia di trading che prevede l’acquisto e la vendita simultanei di un asset in mercati diversi per trarre vantaggio dalle discrepanze di prezzo

Questa pratica, ad un certo punto, ha smesso di essere profittevole, perché il valore di GBTC è sceso rispetto a quello di Bitcoin. Per questo motivo i guadagni che i trader registravano si sono trasformati in perdite, che hanno “intrappolato” gli investitori che non erano disposti a realizzare una perdita.


Con la conversione di GBTC in un ETF spot, avvenuta la scorsa settimana, lo sconto si è ridotto fino all’1,55%, e ciò ha consentito agli investitori di uscire dalle loro posizioni recuperando in gran parte le perdite.

Questa è la situazione attuale per quanto riguarda gli ETF spot su BTC; soltanto nel 2024 entreranno nel mercato crypto dai 40 ai 100 miliardi di dollari secondo le stime. Continua a seguire il nostro blog per non perderti i prossimi aggiornamenti.

Guida alle elezioni USA 2024: tutte le cose da sapere, dalla data ai candidati

Dibattito elezioni americane: tutte le cose da sapere

Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America sono sempre più vicine. A cosa prestare attenzione? 

Elezioni USA 2024: dai candidati, alla data esatta della chiamata alle urne, fino alle ipotesi sui risultati, il mondo intero ha già iniziato ad interrogarsi sulle prossime presidenziali degli Stati Uniti d’America. 

In questa semplice guida l’evento verrà passato al setaccio in modo da arrivare preparati ad una delle consultazioni elettorali più attese al mondo, la sessantesima per il Paese. Inoltre, tra pochi giorni inizieranno le primarie che definiranno i candidati che concorreranno per il ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America: chi vincerà le elezioni USA del 2024?

Quando ci saranno le prossime elezioni USA: la data

Le presidenziali negli Stati Uniti si tengono ogni quattro anni, il primo martedì di novembre. Pertanto, le prossime elezioni USA si svolgeranno esattamente in data 5 novembre 2024. Gli elettori andranno alle urne per eleggere il nuovo presidente che assumerà ufficialmente l’incarico il 20 gennaio 2025.

Queste consultazioni sono un momento chiave nella democrazia americana e attirano l’attenzione a livello nazionale e internazionale, poiché influenzano una vasta gamma di questioni globali. Per questo l’attenzione su di esse è sempre ai massimi livelli. 

Candidati

Prima di scendere nei dettagli delle elezioni USA 2024 alcune precisazioni sono d’obbligo. Il sistema partitico a stelle e strisce è dominato da due principali partiti politici: il Democratico e il Repubblicano. Entrambi svolgono un ruolo centrale nella politica statunitense ed esercitano una notevole influenza sul processo politico e sulle elezioni a tutti i livelli di governo.

A novembre del 2022 è arrivata la prima conferma di partecipazione, con Donald Trump che ha annunciato la sua ricandidatura per un secondo mandato (non consecutivo) a capo dei repubblicani. Qualche mese dopo, nella primavera del 2023, è stato invece l’attuale presidente Biden a ufficializzare Ia ricandidatura per un secondo mandato con i democratici. A questi due nomi influenti se ne sono aggiunti altri, più e meno noti. La schiera dei dem è risultata sin da subito meno folta rispetto a quella repubblicana. 

Volendo dunque riassumere, i candidati alle elezioni USA 2024 per i democratici sono i seguenti: 

  • Joe Biden
  • Robert Francis Kennedy Jr
  • Marianne Williamson
  • Dean Phillips

I candidati repubblicani invece sono: 

  • Donald Trump
  • Ron DeSantis
  • Doug Burgum
  • Larry Elder
  • Nikki Haley
  • Tim Scott
  • Asa Hutchinson
  • Chris Christie
  • Mike Pence
  • Vivek Ramaswamy
  • Perry Johnson
  • Ryan Binkley
  • Will Hurd

Ma chi, fra questi, sarà scelto a capo di ciascun partito politico? Saranno le primarie di inizio 2024 a deciderlo. Le elezioni primarie sono normali consultazioni in cui gli elettori scelgono i candidati presidenziali che rappresenteranno il loro partito nelle elezioni generali. 

Vale la pena di ricordare che tutti i candidati alle elezioni USA devono rispettare quanto sancito dall’articolo 2 della Costituzione: la persona che si voglia proporre deve essere cittadino dalla nascita, deve avere almeno 35 anni e ancora deve risiedere su territorio statunitense da almeno 14 anni.

Le primarie USA 2024: chi sono i favoriti?

Le elezioni primarie degli Stati Uniti sono alle porte, le votazioni, per i repubblicani, inizieranno il 15 gennaio in Iowa e proseguiranno poi negli altri stati nelle settimane e nei mesi successivi. Come spesso accade nella storia sono da seguire soprattutto quelle all’opposizione (in questo caso quelle repubblicane), visto che è molto raro che il presidente uscente, attualmente Joe Biden, perda quelle del suo schieramento. In questo momento i sondaggi stimano che l’attuale presidente sia “la scelta” di quasi 70% degli elettori dem, anche se, data la sua non più giovane età, anche le primarie del partito democratico potrebbero riservare sorprese. 

Sul fronte repubblicano il favorito ad oggi è ancora Donald Trump. Il tycoon, secondo quanto emerso dai recenti sondaggi sulle Elezioni USA 2024, ha rispettivamente il 47%, 45,7% e 53% dei consensi nei tre seggi chiave di Iowa, New Hampshire e South Carolina. Al secondo posto troviamo Nikki Haley, l’ex governatrice del South Carolina, che “controlla” rispettivamente il 14,3%, 18,7%, 22% dell’elettorato. Ron DeSantis, l’attuale governatore della Florida che sembrava poter essere il principale antagonista dell’ex presidente, ha perso terreno in diversi caucus (incontri dove gli elettori discutono e votano i candidati) a parte quello dell’Iowa, dove possiede ancora il 17,3% dei consensi.

Elezioni USA 2024 e criptovalute

Anche chi opera nel settore crypto guarderà con attenzione alle elezioni USA 2024. Le politiche del governo statunitense, infatti, sono perfettamente in grado di influenzare la regolamentazione delle valute virtuali. Ad esempio, scelte riguardanti normative, regolamenti finanziari o leggi antiriciclaggio possono avere un impatto diretto sul modo in cui le crypto sono utilizzate e scambiate negli Stati Uniti.

Alcuni candidati o amministrazioni potrebbero essere più o meno inclini a sostenere l’innovazione tecnologica, inclusa la tecnologia blockchain e le criptovalute in generale. Per cui politiche mirate alla promozione di nuove tecnologie potrebbero avere un impatto positivo sull’ecosistema.

Le conseguenze potrebbero essere anche di natura fiscale e riguardare dunque la tassazione delle criptovalute (qui tutte le cose da sapere sulla normativa italiana). Più in generale, notizie positive per il comparto potrebbero determinare un aumento dei prezzi degli asset con ripercussioni positive per il mercato globale delle crypto. I candidati alle elezioni USA 2024 saranno in grado di stimolare il settore? 

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Fringe benefit: come funzionano e quali sono i più diffusi

Fringe benefit: cosa sono e come funzionano

Cosa sono i fringe benefit, compensi non in denaro erogati dalle aziende ai propri dipendenti

Cosa sono e come funzionano i fringe benefit? Beni e servizi distribuiti ai dipendenti che si collocano all’interno di iniziative di welfare aziendale. Queste iniziative stanno diventando sempre più popolari nel mondo delle imprese. 

Solitamente, quando si ragiona su questi vantaggi, il primo esempio che ci viene in mente è l’auto aziendale. In realtà però, ne esistono tantissimi altri, sempre più richiesti soprattutto dagli under 30. Vediamo dunque cosa sono i fringe benefit e come si collocano dal punto di vista della tassazione nel 2024.

Cosa sono i fringe benefit e come funzionano?


I fringe benefit sono beni e servizi distribuiti ai dipendenti. Dal punto di vista normativo vengono definite “retribuzioni in natura”, come si legge nell’articolo 2099 comma 3 del codice civile, e fanno quindi parte del compenso del lavoratore. Questa definizione ci permette di affrontare uno dei principali problemi che questi benefit comportano a livello fiscale: se concorrono o meno alla formazione di reddito da lavoro dipendente

Per sciogliere questo dubbio ci viene in soccorso, invece, l’articolo 51 comma 1 del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR), il quale stabilisce che i fringe benefit non concorrano a formare il reddito da lavoro dipendente se il loro valore è inferiore a 258,23€. In realtà, questa soglia è stata modificata attraverso l’introduzione della Legge di bilancio per il 2024, al fondo di questo articolo trovi l’ammontare monetario aggiornato.

Inoltre ci sono diverse eccezioni già da tempo disciplinate dal comma 4 dello stesso articolo. Per esempio, la tassazione dei veicoli aziendali, degli immobili o dei servizi di trasporto viene stabilita da speciali criteri di determinazione forfetaria

Infine, bisogna anche specificare che la distribuzione di queste prestazioni può anche avvenire in modo informale. In altre parole, il datore di lavoro può decidere di erogare volontariamente benefit senza che questi siano, per forza, previsti da un accordo collettivo o da un regolamento aziendale.

Fringe benefit: esempi pratici

Chiarito cosa sono i fringe benefit e come funzionano a livello legale, vediamo quali sono i più diffusi nel nostro paese.

  • Buoni pasto: sono voucher utilizzati per coprire il costo dei pasti che si consumano durante la giornata lavorativa;
  • auto aziendale: si tratta di un’auto fornita dall’azienda per uso professionale e, talvolta, personale;
  • polizze assicurative: coperture per salute, infortuni o vita, che forniscono sicurezza aggiuntiva al di là del sistema sanitario nazionale o delle assicurazioni personali;
  • buoni acquisto e voucher: voucher o carte regalo per effettuare acquisti, offrono ai dipendenti un’ampia libertà di scelta.

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  • Contributi per la formazione: supporto economico per l’acquisto di corsi di formazione professionale o istruzione;
  • assistenza sanitaria integrativa: questa implica la fornitura di servizi sanitari aggiuntivi oltre a quelli forniti dal sistema sanitario nazionale;
  • stock option: possibilità di acquistare azioni della propria azienda a un prezzo fissato, solitamente vantaggioso, oppure un’erogazione diretta. Questo tipo di fringe benefit offre ai dipendenti la possibilità investire regolarmente nell’azienda in cui lavora, incentivando la loro performance e fedeltà. È un vantaggio particolarmente comune in startup e aziende in rapida crescita, dove le azioni possono aumentare significativamente di valore nel tempo.

Fringe benefit: le novità nel 2024

Per rispondere in modo accurato alla domanda cosa sono i fringe benefit bisogna anche specificare che sono state introdotte alcune modifiche con l’approvazione della Legge di bilancio del 2024. In particolare, è stato alzato il tetto massimo di imponibilità delle misure di welfare aziendale per i lavoratori dipendenti senza figli a carico mentre è stato abbassato per quelli con figli a carico.

Nello specifico, a partire dal 1° gennaio del 2024, il limite massimo per escludere i beni e servizi ricevuti dalla tassazione è passato da 258,23€ a 1.000€ per i lavoratori dipendenti senza figli mentre da 3.000€ a 1.000€ per quelli con figli.

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Decontribuzione madri lavoratrici: come funziona nel 2024?

Madri lavoratrici: decontribuzione per il 2024

Il 2024 è l’anno degli incentivi alla natalità, dopo il bonus asili nido scopri come funziona la decontribuzione per le madri lavoratrici

Da gennaio 2024 entra in vigore una nuova decontribuzione per le madri lavoratrici. La misura, introdotta dalla nuova Legge di bilancio, si colloca all’interno di un pacchetto che mira ad innalzare il tasso di natalità. È una delle risposte del governo alla crisi demografica che il nostro paese sta affrontando, insieme al bonus asili nido.

Scopri come funzionerà questo beneficio nel 2024 e quali sono i requisiti per riceverlo.

Decontribuzione madri lavoratrici: cos’è?

Negli scorsi giorni ha debuttato la nuova decontribuzione per le lavoratrici madri con almeno due figli, vediamo nel dettaglio come funziona, quali sono i requisiti e le platee interessate. Da quest’anno i benefici previsti da questa misura sono gli stessi per le madri con due o più figli dotate di un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (escluso quello domestico). L’incentivo consiste in un esonero del 100% dell’ammontare dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore.

La decontribuzione per le madri lavoratrici però si applica in modo diverso a seconda del numero di figli. Se questo è uguale a due, lo sgravio fiscale è previsto dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 fino al mese del compimento del decimo anno di età del secondogenito. Mentre, per chi ha tre o più figli l’esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali si applica fino al 2026 o al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

Perciò la decontribuzione per le madri lavoratrici verrà percepita per il triennio 2024-26 dalle madri con tre o più figli e, solo per il 2024, per quelle con due figli di cui almeno uno con età inferiore ai 10 anni. Infine, è importante sapere che non è necessario effettuare richiesta per ricevere la decontribuzione per madri lavoratrici per il 2024. È il datore di lavoro che si occupa di riconoscere e distribuire l’agevolazione.

L’ammontare medio della decontribuzione

L’Ufficio parlamentare di Bilancio ha calcolato che il vantaggio derivante dalla decontribuzione per le madri lavoratrici, dopo la detrazione delle tasse, aumenta gradualmente fino a stabilizzarsi a circa 1.700 euro. Questo importo si raggiunge quando il salario lordo dell’interessata è vicino a 27.500 euro e rimane sostanzialmente invariato per salari più alti. 

La riduzione dei contributi a carico della lavoratrice porta a un maggiore introito fiscale che compensa parzialmente il calo delle entrate contributive. Una simulazione realizzata utilizzando il modello Upb su un campione rappresentativo di famiglie stima che il costo per l’erario di questa specifica riduzione contributiva per le lavoratrici madri nel 2024, al netto dell’aumento dell’Irpef e delle addizionali locali, sarà di circa 450 milioni.

Madri lavoratrici: situazione in Italia

Per comprendere a pieno la misura sulla decontribuzione delle madri lavoratrici in Italia può essere utile chiedersi quante nel nostro paese e in che settore lavorano. Secondo la relazione inserita all’interno della Legge di bilancio per il 2024 in Italia ci sono circa 111.000 lavoratrici madri con almeno tre figli, di cui uno minore di 18 anni. Circa 571.000 hanno, invece, due figli, di cui uno di età inferiore ai 10 anni. Nel settore pubblico, le lavoratrici madri dovrebbero essere circa un quarto di quelle che operano nel privato.

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Ethereum riparte grazie agli ETF

ETF: in arrivo anche su Ethereum dopo BTC?

Dopo l’approvazione degli ETF su Bitcoin, Bloomberg si aspetta l’arrivo di quelli su Ethereum. Come ha reagito il mercato?

Sono giorni di festa per tutti gli appassionati del mondo crypto caratterizzati da tante notizie positive. Dopo l’approvazione degli ETF su Bitcoin, avvenuta ieri in serata, ora in molti si aspettano quelli su Ethereum. Forse è per questo motivo che il suo prezzo è esploso nelle ultime ore. 

Cosa accadrà nei prossimi giorni? Gli ETF spot su Ethereum previsti per maggio arriveranno davvero? Scopri tutte le ultime news sul tema in questo articolo!

ETF Ethereum: arriveranno a breve?

Secondo Eric Balchunas, uno dei più grandi esperti al mondo di ETF, gli ETF su Ethereum arriveranno con il 70% delle probabilità. Forse è questo il motivo per il quale l’annuncio della SEC ha, inizialmente, influito positivamente più sul prezzo di Ethereum che su quello di BTC. Probabilmente la crypto più capitalizzata del mercato aveva, in parte, già prezzato l’evento, anche se nelle ultime ore sta registrando un + 9% rispetto a ieri

In ogni caso la visione a lungo termine per tutto il mercato è ottimista, il bear market si è ufficialmente concluso e i grandi fondi di investimento sono pronti ad immettere nel mercato ingenti quantità di denaro per offrire i loro strumenti finanziari “nuovi di zecca”.

La prima scadenza utile per gli ETF su Ethereum, che potrebbe regalare al mondo crypto un’altra vittoria, è quella del 23 maggio. Vedremo se la SEC, e il suo presidente Gary Gensler, metteranno da parte le riserve nei confronti della crypto creata da Vitalik Buterin.

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L’impatto sui grafici dell’approvazione degli ETF

Chi si aspettava un movimento di prezzo impetuoso subito dopo l’approvazione degli ETF potrebbe essere rimasto deluso, il valore di Bitcoin nelle ore immediatamente successive all’annuncio è restato nel range compreso tra i 44.500$ e i 47.000$. Probabilmente perché tutto il mondo si aspettava una risposta affermativa da parte della SEC. Dopo che è iniziato il trading sugli ETF, che in pochi minuti ha registrato più di 2 miliardi di volumi, la situazione è cambiata. Bitcoin è arrivato a sfiorare i 49.000$ e ora sembra intenzionato a raggiungere l’importantissimo livello dei 50.000$.

Il rally di Ethereum è, però, iniziato prima. Probabilmente è merito dalle parole dell’analista di Bloomberg Eric Balchunas e di altri commentatori sul tema degli ETF su Ethereum. La crypto ha distrutto il supporto dei 2.400$ e ha raggiunto, nella notte, quota 2.600$.

L’attuale scenario in cui si colloca la price action di Bitcoin potrebbe migliorare ulteriormente grazie all’ingresso dei fondi di investimento. Secondo le stime di Chartered Bank, BlackRock, VanEck e Microstrategy, dai 40 ai 100 miliardi nei prossimi 4 anni

Il fatto che il prezzo Bitcoin non abbia reagito in modo super esplosivo all’annuncio dell’approvazione può essere anche un’opportunità per i retailer, soprattutto per quelli dotati di una strategia per proteggersi dalla volatilità. La nostra si chiama acquisto ricorrente, e prevede piccoli acquisti da effettuare regolarmente nel tempo; provala nella sezione Salvadanaio della nostra app!

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Manca ancora una domanda a cui rispondere: quando è iniziato ufficialmente il trading degli ETF? Questi strumenti finanziari sono disponibili su tre diverse borse: Il New York Stock Exchange (NYSE), il NASDAQ e il Chicago Board Options Exchange (CBOE)

Il trading su quello più famoso, l’iShares Bitcoin Trust di BlackRock listato sul NASDAQ è iniziato poche ore fa, mentre per quanto riguarda il Galaxy Bitcoin ETF di Invesco, disponibile sul CBOE era già possibile impostare ordini di acquisto da ieri sera. Il contatore dei volumi generati da questi strumenti finanziari è impazzito, al momento della scrittura sono già stati scambiati più di 2 miliardi di dollari in EFT spot su Bitcoin
Queste sono tutte le ultime notizie più importanti a tema ETF su Ethereum e su Bitcoin, continua a seguire il nostro blog per non perderti nessun aggiornamento.


Airdrop Base: la guida completa

Base airdrop: la guida completa

Come provare a ricevere l’airdrop di Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, nel caso in cui dovesse arrivare. La guida

Al contrario di quanto annunciato dal team in occasione del lancio della blockchain, l’airdrop di Base potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Il Layer 2 sviluppato da Coinbase, il più grande exchange di criptovalute al mondo, potrebbe premiare gli utenti della sua rete.

Pochi mesi fa era stato lo stesso team a dichiarare che non avrebbe lanciato un token, ma vista la svolta del rapporto tra l’exchange e gli enti regolamentativi statunitensi, la situazione sembra ora capovolta. Scopri tutto sul possibile airdrop di Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase.

Che cos’è Base, la blockchain di Coinbase?

Base è un Layer 2 di Ethereum sviluppato dalla più grande azienda del mondo crypto, Coinbase. L’exchange, oggi disponibile in più di 100 paesi, da diversi anni offre un grande numero di prodotti ad un altrettanto ampia base clienti (circa 7,3 milioni) e gestisce circa 130 miliardi di dollari di asset sulla sua piattaforma.

Questo network è stato costruito utilizzando lo stack di sviluppo di Optimism, ed è quindi molto simile alla seconda soluzione di scalabilità per Ethereum più famosa del momento. Utilizza la tecnologia degli optimistic rollup per consentire ai suoi utenti di processare transazioni in modo veloce ed economico ed è compatibile con la Ethereum Virtual Machine (EVM).

Se prima di leggere questa guida sull’airdrop di Base vuoi sapere tutto sulla blockchain sviluppata da Coinbase, puoi leggere il nostro articolo dedicato.

Come qualificarsi per l’airdrop di Base?

Né il team di Base e né Coinbase hanno dato conferma dell’arrivo del token del Layer 2, perciò non si può essere sicuri dell’esistenza di un futuro airdrop di Base. Al contrario, hanno specificato l’opposto nei mesi precedenti al lancio della mainnet. Ultimamente però, dopo le parole di Paul Grewal, Chief Legal Officer (CLO) di Coinbase, che non ha escluso questa opzione, il mondo crypto è in generale più fiducioso riguardo alla distribuzione gratuita di token. 

È necessario specificare poi che quando un protocollo annuncia un airdrop è solitamente troppo tardi per qualificarsi, quindi è quasi sempre obbligatorio partire prima, anche se non si è certi del suo arrivo.

Dato che non possiamo sapere se l’airdrop di Base arriverà non conosciamo neanche i requisiti da soddisfare per riceverlo, visto che rimarranno segreti fino all’eventuale annuncio. Per provare ad identificarli possiamo però prendere spunto dagli airdrop passati, che hanno quasi sempre premiato la frequenza delle interazioni con un determinato protocollo e il volume di crypto scambiato.

Guida pratica all’airdrop di Base

Diamo per assodato che l’airdrop di Base arriverà e quindi vediamo quali sono i più probabili step da compiere per qualificarsi.

1. Avere accesso ad un wallet crypto decentralizzato e importare la rete

Per ricevere l’airdrop di Base bisogna agire on-chain, quindi direttamente sul Layer 2 di Ethereum. Per prima cosa bisogna possedere un portafoglio decentralizzato e aggiungere la blockchain di Coinbase ad esso. Ci sono diversi portafogli che la supportano, su tutti Metamask e il wallet decentralizzato sviluppato dall’exchange stesso, Coinbase Wallet.

Per aggiungere la blockchain Base al tuo Metamask puoi consultare la documentazione ufficiale del Layer 2 e inserire i dati. Per comodità te li riportiamo qui sotto, attenzione che l’indirizzo della RPC potrebbe cambiare nel tempo quindi controlla sempre il sito ufficiale di Base.

  • Nome: Base Mainnet
  • Descrizione: The public mainnet for Base
  • RPC Endpoint
  • Chain ID: 8453
  • Currency Symbol: ETH
  • Block Explorer

2. Acquista Ethereum su Young Platform ed effettua un prelievo

Base, come già anticipato, è una soluzione di scalabilità di Ethereum e quindi, se vuoi provare a qualificarti per l’airdrop, devi possedere qualche Ether. In questo modo potrai utilizzare le dapp e processare le transazioni necessarie per provare a qualificarti alla distribuzione. Se non ne possiedi nessuno puoi utilizzare Young Platform cliccando su questo bottone. 

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Per trasferire i tuoi ETH dal conto Young Platform al tuo wallet decentralizzato puoi seguire questa guida. Attenzione, è necessario effettuare il prelievo degli ETH che vuoi utilizzare attraverso la rete Ethereum.

3. Raggiungi Base attraverso un bridge

Il modo migliore per raggiungere Base è attraverso il bridge ufficiale. Questo perché utilizzarlo potrebbe essere uno dei requisiti fondamentali per qualificarsi per la distribuzione gratuita di token. Per trasferire i tuoi Ethereum (ETH) su Base basta connettere il tuo wallet, selezionare la quantità che vuoi inviare, confermare e approvare la transazione.

4. Utilizza alcune dapp disponibili sulla blockchain

Una volta che gli ETH sono arrivati a destinazione, per qualificarsi all’eventuale airdrop di Base devi iniziare ad interagire con le applicazioni decentralizzate che popolano il Layer 2. Puoi decidere come procedere in base alla quantità di ETH che intendi utilizzare (necessaria per coprire il costo delle gas fees, piuttosto basse vista l’elevata scalabilità di questo network).

La strategia più popolare per andare a “caccia di airdrop” impone di effettuare alcuni scambi (swap) tra i token disponibili sulla blockchain, utilizzando, se è possibile, gli exchange decentralizzati (DEX) nativi – e quindi creati appositamente per quella rete. I più famosi su Base sono Aerodrome e BaseSwap, ma puoi consultare la pagina di Defillama dedicata per conoscere tutte le dapp più utilizzate sul network.

Se te la senti puoi anche esplorare protocolli più “da pro” come quelli per lo yield farming. Infine, puoi anche utilizzare una delle piattaforme presente esclusivamente su Base più popolari di questo network, friend tech, il più famoso esempio di socialFi del momento.

5. Utilizza la blockchain regolarmente

Potrebbe essere anche importante, al fine di ricevere l’airdrop di Base nel caso in cui venga distribuito, la frequenza con cui utilizzi questa rete. Le distribuzioni gratuite di token nel passato hanno premiato gli utenti che hanno interagito regolarmente con la rete.

Perciò è raccomandabile ripetere le azioni descritte nei passi precedenti più volte nel tempo. Un altro criterio che il team di Coinbase potrebbe prendere in considerazione ha a che fare con la varietà di dapp utilizzate. Per soddisfare tale requisito, collega il tuo portafoglio ed effettua operazioni su diverse piattaforme del Layer 2.

Hai appena letto i probabili requisiti fondamentali per ricevere l’airdrop di Base nel caso in cui venga confermato.

Cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino?

Fascicolo previdenziale cittadino: cos’è?

Cos’è e come funziona il fascicolo INPS del cittadino, uno strumento che rende più accessibili le tue informazioni previdenziali?

Il fascicolo previdenziale del cittadino è un’importante innovazione nel panorama dei servizi pubblici italiani, e punta a rendere più accessibili e comprensibili le informazioni previdenziali di ogni individuo. Può essere utile in tantissimi casi, per esempio se hai fatto domanda per ricevere la pensione e vuoi conoscere lo stato di avanzamento della pratica.

Se ti stai chiedendo dunque cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino e come accedervi sei nel posto giusto. È una sorta di contenitore digitale in cui è presente tutta la documentazione sulla tua vita lavorativa e sul rapporto con l’INPS.

Che cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino?

Abbiamo già parzialmente risposto alla domanda “che cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino?” nell’introduzione di questo articolo. È una sorta di piattaforma resa di recente disponibile dall’INPS che racchiude diversi servizi a cui i cittadini italiani possono accedere. Inoltre, all’interno del fascicolo previdenziale cittadino sono anche presenti tutti i documenti che descrivono la situazione contributiva e previdenziale di una persona e tutte le comunicazioni tra esso e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Ad esempio puoi trovare al suo interno le certificazioni sanitarie o le informazioni sul reddito che hai percepito.

Questo strumento, rivolto a tutti i lavoratori e pensionati che vivono nel nostro paese, è gratuito e consultabile in qualsiasi momento. Inoltre, si aggiorna automaticamente ogni volta che viene avviene un cambiamento dello stato del cittadino sia dal punto di vista anagrafico che contributivo.

Cosa prevede, a chi è rivolto e come si accede?

Il fascicolo previdenziale del cittadino si rivela estremamente prezioso per chi ha la necessità di consultare l’ammontare dei contributi accantonati per la pensione, ma anche per visionare o richiedere servizi specifici e indennità, ad esempio l’invalidità civile.

Inoltre, la possibilità di avere sempre a portata di mano una piattaforma per consultare un grandissimo numero di documenti, facilità e snellisce numerose procedure, che, fino a poco tempo fa, potevano essere gestite soltanto recandosi fisicamente agli sportelli. Ecco tutto ciò che puoi fare e i dati che puoi consultare accedendo al fascicolo previdenziale per il cittadino attraverso il portale dell’INPS:

  • la lista delle comunicazioni da e per l’istituto previdenziale;
  • tutti i tuoi dati anagrafici;
  • tutti i provvedimenti di gestione (dipendenti pubblici);
  • lo stato della domanda per il pensionamento e in generale i dati sulla pensione;
  • la propria posizione contributiva complessiva nel dettaglio;
  • effettuare i pagamenti e le dichiarazioni dei redditi
  • consultare le informazioni sull’invalidità civile
  • accedere al servizio “INPS risponde”;
  • visionare i dettagli sulla “cessione del quinto”;
  • Gestire contratti di lavoro occasionale e domestico;

Possono usufruire di questi utili servizi le seguenti categorie:

  • lavoratori autonomi e dipendenti
  • chi riceve l’invalidità civile;
  • chi deve fare richiesta di accesso all’invalidità civile;
  • pensionati;

Per sapere davvero cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino vorrai anche conoscere le modalità di accesso. Per poter entrare sulla piattaforma devi obbligatoriamente possedere uno di questi documenti: la carta d’identità elettronica (CIE), lo SPID o la Carta Nazionale dei Servizi.

Bonus asili nido 2024: come funziona?

Bonus asili nido 2024: come funziona?

Il bonus asili nido subirà un incremento nel 2024, grazie al pacchetto di misure a sostegno delle famiglie previste dall’ultima legge di Bilancio. Ecco cosa succederà

L’incremento del bonus asili nido che vedremo nel 2024 è una delle misure contenute all’interno dell’ultima legge di bilancio che ha avuto più successo insieme alla conferma del taglio del cuneo fiscale. 

Quali saranno le famiglie che beneficeranno di questo aumento e quanti soldi verranno loro distribuiti? Sciogli tutti i tuoi dubbi sull’incremento del bonus asili nido del 2024 leggendo questo articolo.

Bonus asili nido: che cos’è e a chi spetta?

Il bonus asili nido è un rimborso spese, o un contributo, che può essere utilizzato per sostenere i costi relativi ai servizi socio-educativi per i propri figli. In altre parole è possibile utilizzare questo denaro per pagare le rette degli asili nido (pubblici e privati) autorizzati.

Questa misura ha ormai diversi anni, è stata introdotta dalla legge di Bilancio del 2017, ma verrà rafforzata nei prossimi mesi grazie alle novità di quella del 2024. Il suo obiettivo principale è quello di invertire il trend demografico, uno dei problemi più gravi che affligge la nostra penisola. Oggi si fanno molti meno figli rispetto al passato soprattutto per colpa del carovita e quindi ai bassi stipendi e alle alte spese e dell’inflazione che erode il potere d’acquisto dei cittadini. 

Uno degli strumenti che, negli ultimi anni, si è dimostrato più utile per proteggersi da questo fenomeno è Bitcoin. Questa criptovaluta, se acquistata regolarmente mediando il prezzo di ingresso, può essere il giusto scudo contro la svalutazione a cui sono soggette le monete fiat come l’euro o il dollaro.

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I requisiti per ricevere il bonus asili nido non cambieranno nel 2024, ma saranno invece modificati gli importi che le famiglie potranno ricevere. La quota massima che verrà distribuita agli aventi diritto è passata da 3.000€ a 3.600€ annui.

Bonus asili nido: quali sono i requisiti?

Ora che sai cos’è e come funziona il bonus asili nido 2024 è il momento di approfondire chi sono i soggetti che lo possono ricevere e gli importi massimi attualmente concessi ai beneficiari dell’incentivo.

  • ISEE fino a 25.000€: bonus totale annuo pari a 3.000€, erogabile in massimo 11 mensilità dal valore di 272,72€ ciascuna;
  • ISEE da 25.001 a 40.000€: bonus totale annuo pari a 2.500€, erogabile in massimo 11 mensilità dal valore di 227,27 € ciascuna;
  • ISEE oltre 40.000 €: bonus totale annuo pari a 1.500 €, erogabile in massimo 11 mensilità dal valore di 136,37 € ciascuna.

Per i secondogeniti nati nel 2024 in famiglie che hanno già un figlio di età inferiore a 10 anni e un ISEE non superiore ai 40.000 € l’importo massimo erogabile è di 3.600€ annui. Questi derivano da un incremento del bonus asili nido affrontato in precedenza di 600 € per famiglie con ISEE inferiore ai 25.000€ e di 1.100 per quelle con un ISEE compreso tra 25.000 e 40.000. Questi importi sono da sommare ai precedenti, rispettivamente ai 3.000€ e ai 2.500€.

Nelle famiglie in cui ci sia un bambino affetto da gravi patologie croniche e inferiore a 3 anni l’incentivo ha un valore di 1.500 € a prescindere dall’ISEE.

Bonus asili nido: come fare domanda?

Per richiedere il bonus asili nido bisogna compilare il modulo Bonus INPS Asilo Nido non appena verrà pubblicato sul sito web dell’Istituto. Con grande probabilità il processo sarà molto simile a quello per il 2023, ovvero sarà necessario:

  • Accedere al sito web dell’INPS e inserire nella barra di ricerca “Bonus Nido”
  • scegliere l’opzione Bonus asilo nido e aiuti per l’assistenza domiciliare tra i risultati trovati;
  • entrare nel sito usando le proprie credenziali SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • riempire il modulo con le informazioni necessarie.

Ora che sai cos’è e come funziona il bonus asili nido puoi valutare di usufruire di questo incentivo se possiedi uno o più figli e richiedere il denaro che ti spetta in base al tuo ISEE.

Canone Rai: cosa cambia nel 2024?

Canone Rai: cosa cambia nel 2024?

Il canone Rai dall’inizio del 2024 costa di meno. Quanto costa e chi è esente dal pagamento? Scoprilo in questo articolo

Il costo del canone Rai è stato abbassato a partire dall’inizio del 2024 con la nuova legge di bilancio. Questa spesa, che è a tutti gli effetti un’imposta, dal 2016 è inserita all’interno della bolletta della luce. 

Ecco di quanto è sceso dunque il costo del canone Rai nel 2024 chi è esente dal pagamento e come richiedere l’esenzione.

Canone Rai 2024: quanto costa e come si paga?

Il costo del canone dall’inizio del 2024 è di 70€, rispetto ai 90€ degli anni passati. Questa misura è stata disciplinata dall’articolo 1 della Legge di Bilancio del 2024 e prevede un pagamento in 10 rate da 7€ l’una da effettuare dal mese di gennaio a quello di ottobre. L’importo è calcolato per famiglia ovvero per tutti gli individui residenti nella stessa abitazione e devono pagarlo soltanto i nuclei familiari che possiedono almeno una televisione.

I cittadini italiani pensionati, già per quanto riguarda gli anni passati, hanno potuto scegliere anche come pagare il canone Rai. Qualcuno ha optato per l’addebito automatico sulla bolletta dell’elettricità mentre altri per il pagamento attraverso la pensione.

Come non pagare il canone Rai

La Legge di Bilancio 2024 non ha modificato le categorie dei cittadini che sono esenti dal pagamento del canone Rai. Per esempio possono scegliere di non pagare i 70€ all’anno i nuclei familiari che non possiedono una televisione o chi ha più di 75 anni e un reddito inferiore a 8.000€.

Ovviamente non si può decidere di non pagare il canone Rai senza presentare un documento formale. Se non possiedi più una televisione e vuoi essere quindi esentato dal pagamento di questa imposta devi presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione. Tale documento deve essere inoltrato dal 1° luglio dell’anno precedente al 31 gennaio dell’anno di riferimento. Per disdire il canone Rai sulla seconda casa o in caso di decesso dell’intestatario bisogna invece compilare il Modello di dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato, che puoi trovare sul sito dell’agenzia delle entrate.


È anche possibile ottenere un rimborso nel caso in cui tu abbia già pagato il canone Rai. Per farlo è necessario inviare la domanda attraverso la posta in plico raccomandato, senza busta al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate – Ufficio di Torino 1, S. A. T. – Sportello abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.

In alternativa puoi usare la posta elettronica certificata (PEC) o richiederlo presso uno degli uffici dell’Agenzia delle entrate. Questo è tutto quello che devi sapere sul canone Rai nel 2024: quanto costa, quali categorie possono non pagarlo e come certificare l’esenzione.

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