Acquistare Flare (FLR) su Young Platform: da oggi si può!

Il trading e l’airdrop di Flare (FLR) sono arrivati

Da oggi puoi acquistare Flare (FLR) su Young Platform. Se invece eri eleggibile per il suo airdrop, controlla il tuo portafoglio!

Da questo momento puoi acquistare, vendere e custodire FLR su Young Platform! Le buone notizie, però, non finiscono qui. 

È in arrivo anche un airdrop per gli utenti che detenevano Ripple (XRP) a dicembre 2020. Gli utenti che sono elegibili si vedranno accreditato il saldo entro domani, venerdì 9 febbraio. Ecco cos’è Flare (FLR) e tutto quello che devi sapere sulla distribuzione gratuita di questo token e come si colloca nel contesto dei vantaggi previsti per i membri dei nostri Club.

Flare: tutto quello che devi sapere

Flare è una blockchain Layer 1 Proof-of-Stake che punta all’interoperabilità, una componente fondamentale per i progetti che intendono comunicare con applicazioni decentralizzate (dapp) e protocolli costruiti su altre blockchain. 

Il suo principale caso d’uso ha a che fare proprio con questa caratteristica. Come si legge nel suo whitepaper, pubblicato ad agosto 2020, la mission era quella di permettere lo sviluppo di smart contract sulle reti che non erano predisposte ad accoglierli.

La blockchain di Flare, che prima del rilascio della seconda versione si chiamava Spark, è sempre stata strettamente legata a Ripple e, in particolare, all’XRP Ledger, come dimostra l’airdrop dedicato agli holder dell’omonima criptovaluta.

Come utilizzare FLR su Young Platform

Ecco tutte le funzionalità disponibili per Flare(FLR) su Young Platform e Young Platform Pro:

  • Acquisto e vendita con EUR;
  • Acquisto ricorrente;
  • Creazione di un Salvadanaio Singola Valuta o Personalizzato;

L’airdrop di FLR: chi lo riceve?

Young distribuirà il token Flare (FLR) a tutti gli utenti che il 12 dicembre 2020, 00:00 UTC possedevano Ripple (XRP) sul proprio wallet. Il numero dei token Spark che ogni utente riceverà, dipende dalla quantità di XRP posseduti e sarà calcolato in base alla seguente formula:

Utente A = Importo di XRP detenuti dall’Utente A al momento dell’airdrop / Totale XRP detenuti da Young al momento dell’airdrop * Totale FLR ricevuti da Young per l’Airdrop.

Infine, i membri dei Club saranno contenti di apprendere che il vantaggio “airdrop reward” si applica a questa distribuzione gratuita di token. Ciò significa che questi utenti riceveranno una quantità progressivamente maggiore di token a seconda del Club ai cui appartengono:

  • Club Bronze +10%;
  • Club Silver +15%;
  • Club Gold +20%;
  • Club Platinum +25%.

Cos’è Discord? Il social network della Generazione Z

Discord: che cos’è e come funziona? La guida

Cos’è e come funziona Discord: il social media nato per i gamer e molto popolare nel mondo crypto che devi, per forza, conoscere! La guida completa

Una risposta possibile alla domanda cos’è e come funziona Discord potrebbe essere: uno dei pochi social network che non si sta adattando alla proposta di contenuti “stile TikTok”. Su questa piattaforma non troverete brevi video creati con l’obiettivo di diventare virali. Bensì chat divise per argomento, popolate da utenti piuttosto collaborativi.

L’applicazione, disponibile sia per mobile che per pc, è, a tutti gli effetti, un social media, nonché uno dei pochi a distinguersi in modo così netto rispetto agli altri. La crescente popolarità che ha portato questa app da 10 milioni di utenti attivi del 2017 ai 220 milioni di oggi si deve, in parte, anche a questo. Scopri cos’è e come funziona Discord in questa guida.

Cos’è Discord?

Tecnicamente, Discord è una piattaforma per il live messaging che, nei sette anni trascorsi dal suo lancio, si è costantemente migliorata. Oggi, su questa applicazione, si possono mandare messaggi e organizzare chiamate vocali e videochiamate. Assomiglia a Skype o Zoom per certi aspetti, mentre per altri a Telegram o Slack, ma, in realtà, è unica nel suo genere. 

Per comprendere a pieno che cos’è Discord e come funziona dobbiamo partire dalla tipologia di utenti per cui è stata creata: i gamer della Generazione Z. Per questo motivo il suo utilizzo può sembrare, almeno inizialmente, complesso e macchinoso. 

Con il tempo però, anche chi non è appassionato di videogiochi, ha iniziato ad utilizzare questo social media e sono nati server (la nomenclatura che si utilizza per indicare i gruppi di Discord) di ogni tipo. Dalla musica all’arte, passando per la cucina e la politica, fino ad arrivare al mondo delle criptovalute e degli NFT. I progetti appartenenti a questo settore, forse perché condividono, in parte, la cultura delle community di gamer, o semplicemente per l’elevatissimo grado di personalizzazione, hanno iniziato a utilizzare questa piattaforma.

Se non hai mai fatto l’accesso a Discord prima d’ora puoi unirti al server di Young Platform per testare questa applicazione!

Unisciti al nostro server Discord!

Come funziona Discord? La guida

Ora che sai, a grandi linee, cos’è Discord, è il momento di scendere più nel dettaglio e capire come funziona. 

1. Accesso alla piattaforma

Dopo aver aperto Discord, non importa se da mobile o da pc, devi scegliere il nome utente. L’app aggiunge automaticamente una stringa di cifre casuali alla fine di ogni username, quindi ogni nome utente è unico. In seguito, dovrai collegare il tuo account a un’email e una password.

2. I server

Successivamente, ti verrà richiesto di avviare o di unirti a un server. Come già anticipato, sono i gruppi o i forum di Discord, luoghi virtuali in cui gli utenti comunicano. Ogni server di Discord è unico, gli admin, ovvero coloro che li gestiscono, possono impostare tantissime regole diverse per personalizzarli sotto altrettanti aspetti.

Esistono sia server pubblici che privati, dedicati ai tuoi videogiochi preferiti, ai gruppi o ai generi musicali che più ti appassionano, per l’ideologia politica che più ti rappresenta o semplicemente da utilizzare per condividere meme. Qualunque cosa ti piaccia, probabilmente esiste un server Discord dedicato.

Inoltre sono anche modo per instaurare un rapporto più stretto con la propria community o i propri i follower. Sia per i content creator, streamer di videogiochi e non, che per le aziende.

3. L’interfaccia

Se accedi a un server Discord per la prima volta, l’interfaccia potrebbe risultare complessa da navigare. Questo perché, come già anticipato, è un’app unica nel suo genere e, probabilmente, non hai mai visto niente di simile. Ma non ti preoccupare, grazie a questa guida che ti spiega, passo per passo, cos’è e come funziona Discord la questa piattaforma non avrà più segreti. Ecco le componenti principali dell’interfaccia di questo social network.

  • Elenco dei server: ogni utente può visualizzare all’estrema sinistra dello schermo i server di cui fa parte, ognuno con la propria icona. Stai usando Discord dal tuo cellulare e non vedi questo elenco? Non ti preoccupare, comparirà dopo un “tap” sul menu ad hamburger nell’angolo in alto a sinistra.
  • Elenco dei canali: alla destra dell’elenco dei gruppi di cui fai parte trovi, invece, i canali. Ovvero tutte le chat presenti all’interno del server, solitamente ognuna dedicata ad un argomento specifico

I canali sono separati in più menu che prendono il nome di “categorie”, dove trovi tutte le discussioni inerenti alle tematiche descritte dal loro titolo. 

Prendendo come esempio il server Discord di Young Platform, sotto la categoria ‘welcome’ ci sono tutti canali utili per iniziare il tuo viaggio all’interno del server, come le regole o la sezione dedicata alla verifica di ogni utente. Una volta selezionato il canale si aprirà, al centro dello schermo, la chat, dove potrai scrivere e leggere i messaggi degli altri utenti.

  • Elenco dei membri: nella parte destra dello schermo si trova, invece, l’elenco di tutti gli utenti del server. È possibile vedere chi è online e qual è il suo stato di attività (ad esempio, se sta giocando o ascoltando musica su Spotify). 

Inoltre, nel caso in cui il Server ne sia provvisto, i membri potranno essere divisi per ruoli. Questi sono particolarmente utili se si vogliono implementare logiche di gamification all’interno della propria community. I ruoli permettono infatti di gestire la gerarchia del server, nascondendo alcuni canali dedicati, per esempio, soltanto ai membri che si sono guadagnati un certo status.

  • Home: per avere una panoramica basilare ma completa di come funziona Discord puoi cliccare sul logo del social network che trovi in alto a sinistra. In questo modo accedi alla “Home” dove trovi i messaggi ricevuti e l’elenco degli amici.
  • I canali vocali: sono contrassegnati dall’icona di un piccolo altoparlante e cliccandoci sopra ci si collega istantaneamente alla chat vocale. A patto che il server lo consenta è, anche, possibile attivare la videocamera per una chat video.
  • Le impostazioni di privacy: per modificare questo tipo di impostazioni basta cliccare l’icona dell’ingranaggio accanto al vostro nome utente e selezionare la voce “Privacy e sicurezza”. Qui è possibile impostare tantissime tipologie di filtri alla comunicazione tra voi e gli altri utenti.

Se intendete utilizzare Discord per navigare il mondo crypto è importante impedire che gli utenti estranei vi contattino in privato, al fine di evitare di incorrere in truffe. Disattivare i messaggi dagli estranei è una condizione indispensabile per accedere alla maggioranza dei server Web3

  • Le regole: è altrettanto comune che i server chiedano, in automatico, di leggere e accettare le regole per poter partecipare alle discussioni. Come già anticipato, infatti, ogni gruppo ha politiche diverse e queste devono essere chiare e condivise da tutti gli utenti.

Ora che sai, almeno in parte, cos’è e come funziona Discord puoi iniziare a testare ciò che hai appena appreso sul nostro server oppure cercarne qualcuno online coerente con i tuoi interessi cliccando sull’icona a forma di bussola “Esplora server pubblici”. Questo è, infatti, l’unico modo per imparare, davvero, a usare questa potente piattaforma.

Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 

Private equity: come funziona nel 2024?

Private equity: cos’è e come funziona nel 2024?

Cosa sono e come funzionano le private equity? Fondi di investimento che svolgono un ruolo chiave per le imprese

Cos’è e come funziona una private equity nel 2024. Un fondo di questo tipo può essere descritto come una sorta di ponte che connette investitori e aziende. L’obiettivo di queste istituzioni? Massimizzare i profitti delle due parti e, conseguentemente, anche i propri e quelli dei propri investitori.

Questi fondi di investimento svolgono un ruolo cruciale nell’assistere o nel fornire alle imprese le risorse necessarie per crescere e svilupparsi. Ecco, nel dettaglio, cosa sono i private equity funds e come funzionano.

Private equity cos’è e come funziona?

Per capire cos’è il private equity possiamo partire dal suo obiettivo: acquisire quote in aziende non quotate in borsa per poi rivenderle una volta che il loro prezzo è aumentato

Dopo aver identificato un’azienda target, generalmente con un potenziale già parzialmente consolidato, il fondo si impegna a fornirle gli strumenti necessari per crescere. In particolare, garantisce loro l’accesso a capitali, ne sostiene l’espansione in nuovi mercati e spesso attua una riorganizzazione aziendale al fine di incrementare l’efficienza.

Private equity e venture capital: cosa cambia?

Basandoci solo sulla definizione del paragrafo precedente che risponde alla domanda “cos’è e come funziona il private equity” potremmo confondere questi fondi con quelli di venture capital. Tuttavia, queste due tipologie di fondi operano in modo diverso. Ma in realtà queste due tipologie di fondi operano in modo diverso. I private equity funds, solitamente, investono con una prospettiva a medio lungo termine. Si insediano nelle aziende per, almeno, una decina di anni e scelgono quasi esclusivamente imprese consolidate con un solido track record.

Dall’altro lato i venture capital puntano spesso su neonate startup con alto potenziale di crescita ma pochissimo storico. Questi fondi lavorano su un orizzonte temporale nettamente più breve, solitamente compreso tra i 3 e i 5 anni.

Affidarsi ai fondi di private equity comporta dei rischi?

Nei paragrafi precedenti, per capire cos’è e come funziona il private equity, abbiamo affrontato i benefici che queste istituzioni apportano all’interno delle dinamiche di governance aziendale. In primis il più facile accesso ai capitali e le competenze e l’esperienza trasmettono all’azienda.

Ci sono però anche alcuni rischi o problematiche che potrebbero insorgere quando ci si affida a questo tipo di attori:

  • Perdita dell’indipendenza: quando un fondo di private equity investe in un’azienda, spesso acquisisce una quota significativa del capitale. Ciò può tradursi in una perdita di controllo per i fondatori o i proprietari originali. Le decisioni strategiche e operative possono essere influenzate o dominate dal fondo, che potrebbe avere obiettivi diversi da quelli dei founders;
  • Aumento del “leverage finanziario”: per finanziare l’acquisizione spesso si emettono debiti, aumentando così l’esposizione finanziaria passiva dell’azienda. Sebbene ciò possa ottimizzare la struttura del capitale, comporta anche dei rischi, soprattutto se l’azienda non riesce a generare flussi di cassa sufficienti per coprirne i costi;
  • Pressione sulle performance: L’azienda può subire una pressione costante per raggiungere obiettivi di performance, spesso in tempi ristretti, per soddisfare le aspettative del fondo;
  • Strategie aggressive: alcuni fondi di private equity possono adottare strategie aggressive per incrementare rapidamente il valore dell’azienda, come tagli drastici o licenziamenti. Queste azioni possono danneggiare la cultura aziendale e il morale dei dipendenti.

Insomma, se ti chiedevi cosa fossero i fondi di private equity ora sai che sono attori importantissimi nel panorama imprenditoriale globale, in grado di contribuire alla crescita e al successo di aziende.

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Costruire un portafoglio di investimento? Le sfide del 2024 secondo Grayscale

Portafoglio di investimento: la guida di Grayscale

Come costruire un portafoglio di investimento diversificato? Ecco le 5 sfide da superare secondo Grayscale

Approcciandosi al mondo delle criptovalute, ma anche ad altre tipologie di asset, può capitare di chiedersi come costruire un portafoglio sufficientemente diversificato e bilanciato. Il team di Grayscale, uno dei più grandi fondi di investimento crypto al mondo, nonché titolare di uno degli ETF spot su Bitcoin più popolari al momento, ha redatto un approfondimento contenente le sfide più ardue che si frappongono tra gli investitori e questo obiettivo.

Attenzione, lo scopo di questo articolo è puramente informativo e nessun contenuto presente al suo interno va considerato come consiglio di investimento.

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Le 5 principali sfide degli investitori moderni

Per giustificare l’inserimento di Bitcoin, o di altre criptovalute, all’interno di un portafoglio di investimento sufficientemente diversificato, il team di Grayscale è partito analizzando cinque problematiche che vuole investire nel 2024 deve affrontare.

  1. Fine del bull market obbligazionario

Una delle sfide più ardue per gli “investitori di oggi” è strettamente connessa al mercato delle obbligazioni. In particolare alla fine del lungo rally rialzista che ha interessato questa tipologia di asset negli ultimi quarant’anni.

Dal 1979 in poi la Federal Reserve (FED), e l’allora presidente Paul Volcker, decisero di combattere aggressivamente l’inflazione. Se oggi la situazione è tutt’altro che rose e fiori, all’epoca era, a dir poco, disastrosa. Nel 1980 l’inflazione, infatti, toccò un picco del 15%. La Banca Centrale americana, in risposta, iniziò ad alzare aggressivamente i tassi di interesse, che si avvicinarono ad un massimo del 16% nel 1982. Quello è il picco di quello che Grayscale definisce il bull market dei bond.

Da quel momento in poi i tassi di interesse, e quindi i rendimenti delle obbligazioni governative, sono solo e soltanto scesi. Fino al 2020, quando l’inflazione è tornata a crescere, principalmente a causa della pandemia di COVID-19 e dell’instabilità geopolitica globale. 

In ogni caso, secondo Grayscale, il bull market dei bond si è concluso e, di conseguenza, investire in questi strumenti finanziari è diventato meno vantaggioso. Insomma, i titoli di stato potrebbero non essere più una componente chiave di un portafoglio efficacemente bilanciato come in passato, e potrebbe quindi essere necessario trovare un’alternativa.

  1. Anche le azioni stanno soffrendo


Con la decrescita dei rendimenti delle obbligazioni, dai primi anni 2000 in poi, abbiamo assistito ad incredibili ritorni del mercato azionario. Anche questi guadagni, però, stanno diventando sempre più risicati. Negli ultimi anni solo un ristretto gruppo di titoli ha continuato a garantire performance di prezzo soddisfacenti. 

Nel 2023 solo “i fantastici 7”, ovvero Meta (ex Facebook), Apple, Amazon, Netflix, Google, Microsoft e Tesla, hanno garantito agli investitori ottimi ritorni (107% in media). Le azioni delle restanti 493 compagnie che compongono l’S&P 500, un indice che racchiude le cinquecento aziende americane più capitalizzate, sono cresciute, in media, soltanto del 5%.

  1. Maggiore correlazione tra gli asset

Un’altra problematica che affligge gli investitori moderni ha a che fare con il motivo per il quale gli investitori diversificano il proprio portafoglio: evitare un’eccessiva correlazione tra gli asset che detengono. Questa sta, infatti, progressivamente crescendo negli ultimi anni. 

Le cause sono molteplici: la globalizzazione, le politiche monetarie delle banche centrali più inclini a emettere moneta, e la crescente popolarità di strumenti finanziari passivi, come gli ETF e la possibilità di accedere più facilmente ai mercati finanziari. 

Bitcoin può essere una soluzione a questo problema. È infatti un asset completamente diverso da tutti gli altri, soprattutto perché la sua disponibilità totale (total supply) è limitata a 21 milioni. 

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  1. Meno aziende si quotano in borsa

Un’altra tendenza, in parte connessa con quanto descritto nel punto precedente, ci dice che il numero di aziende che raggiunge, attraverso le initial public offering (IPO), la quotazione in borsa sta progressivamente diminuendo. Secondo la World Federation of Exchanges, il numero delle quotazioni di società pubbliche negli Stati Uniti è in calo dal 1997.

Ciò significa che le opportunità di investire in aziende giovani, innovative, e, almeno inizialmente meno correlate con il resto del mercato, sono sempre meno. Questo, secondo Grayscale, riduce fortemente le opportunità per gli investitori di diversificare efficacemente il proprio portafoglio e di ottenere grandi rendimenti.

  1. Investire è tendenzialmente più rischioso

Il trentennio 1980-2008 è stato uno dei periodi più redditizi di sempre per gli investitori. Sono stati anni esplosivi per la crescita dei PIL della maggior parte degli stati, caratterizzati da una brevissimi periodi di recessione e da un tasso di inflazione contenuto

Purtroppo però, lo scenario macroeconomico attuale è completamente diverso da quello sopracitato. L’inflazione è tornata a crescere così come il debito pubblico degli stati e la situazione geopolitica globale è fortemente peggiorata, tutti fattori che potrebbero incidere sui rendimenti dei portafogli.

Il trade-off tra rischio e rendimento

Secondo Grayscale le criptovalute e la tecnologia blockchain hanno le potenzialità per trasformare il sistema finanziario globale. Dal punto di vista degli investimenti però, le crypto possono essere un’ottima opportunità per diversificare il proprio portafoglio.

Per comprendere a pieno cosa c’è dietro a questa affermazione dobbiamo prima affrontare una delle regole che chi opera sui mercati tradizionali deve, per forza, conoscere: il bilanciamento, o trade-off, tra rischio e rendimento

Questa inviolabile legge ci dice, ad esempio, che gli asset che garantiscono un ritorno fisso offrono tendenzialmente rendimenti inferiori a fronte di un minor grado di rischio. Dall’altro lato i mercati più volatili, come quello azionario, garantiscono spesso ritorni più elevati ma anche più rischi.

Nel corso della storia sono nate diverse soluzione per migliorare il bilanciamento tra rischio e rendimento dei portafogli, ecco le più comuni:

  • le private equity: aziende non quotata in borsa;
  • investimento nel mercato immobiliare o in strumenti finanziari che ne seguono l’andamento;
  • i venture capital;
  • delle strategie di risk parity i cui le quote di un portafoglio vengono corrette sulla base della volatilità, possono anche implicare l’utilizzo della leva finanziaria.

Questi approcci si sono spesso rivelati efficaci ma presentano elevate barriere all’ingresso, in altre parole, non sono sempre disponibili per gli investitori individuali. Le criptovalute possono essere una soluzione per espandere lo spettro di opportunità per i cosiddetti retailer.

Il ruolo delle criptovalute

Dunque come si collocano le crypto in questo discorso di Grayscale? Secondo il fondo di investimenti, questa nuova asset class è un’opportunità per chi intende incrementare il rendimento atteso del proprio portafoglio ed è disposto ad accettare un più elevato grado di rischio. Bitcoin, spesso definito “l’oro digitale”, negli anni passati ha dimostrato una bassissima correlazione con gli altri asset, il che lo rende uno strumento di diversificazione particolarmente efficace.

Ma il vero punto di forza di questa asset class, secondo il fondo di investimento, ha a che fare con la loro accessibilità. Negli ultimi anni acquistare criptovalute è diventato sempre più semplice e questa tendenza è culminata di recente con l’approvazione degli ETF spot su Bitcoin.

Insomma, secondo Grayscale, possedere una quota di crypto all’interno del proprio portafoglio che rispetti il proprio grado di propensione al rischio potrebbe consentire agli investitori di superare le sfide che abbiamo approfondito nel primo paragrafo.

Evergrande: la caduta di un gigante

Evergrande: azioni crollano dell’87%, cosa succede all’economia cinese?

La liquidazione di Evergrande, fallisce la seconda azienda immobiliare cinese più capitalizzata. Cosa sta succedendo al colosso?

Le azioni di Evergrande sono crollate a picco nella giornata di ieri e oggi le contrattazioni sulla stock sono state sospese. Il motivo è connesso alla decisione dell’Alta Corte di Hong Kong che ha ordinato la liquidazione del gruppo.

Qual è la storia recente di questo colosso del mercato immobiliare Cinese, cosa è successo dal 2021 a oggi e perché questo gigante sta soccombendo? Quali sono gli effetti che il default di Evergrande potrebbe sortire sul mercato cinene e globale? Dobbiamo aspettarci un’altra “crisi del 2008?”

Cos’è Evergrande?

Evergrande, precedentemente nota come Hengda Group, è stata fondata dall’uomo d’affari Hui Ka Yan nel 1996 a Guangzhou, nel sud della Cina. L’azienda si è inizialmente insediata nel mercato immobiliare per poi espandersi in altri settori. Attualmente Evergrande Real Estate gestisce più di 1.300 progetti in oltre 280 città della Cina mentre le attività del gruppo spaziano dalla gestione patrimoniale alla produzione di auto elettriche, alimenti e bevande. 

Evergrande possiede anche una delle squadre di calcio più importanti del Paese, il Guangzhou FC. Il suo fondatore Hui Ka Yan è stato in passato la persona più ricca dell’Asia e, nonostante il crollo della sua ricchezza dell’ultimo periodo, ha un patrimonio personale di circa 2,8 miliardi di dollari, secondo Forbes.

Crollo azioni Evergrande: l’inizio della crisi

Il crollo di Evergrande, un tempo secondo colosso immobiliare Cinese, che ha portato l’azienda a contrarre un debito di 330 miliardi di dollari è iniziato nel 2021, quando il default del colosso ha fatto tremare l’economia cinese. Le principali cause di questo crollo sono da attribuire alle politiche aziendali aggressive e al forte indebitamento degli anni passati. L’azienda aveva infatti richiesto prestiti per svariati miliardi di dollari dopo la pandemia di Covid-19 per provare ad entrare in alcuni nuovi mercati, tra cui quello delle auto elettriche e quello dei parchi a tema.

Queste mire espansionistiche sono però coincise con le nuove misure del governo cinese per controllare il debito. Ciò ha provocato una reazione a catena che ha obbligato Evergrande a svendere varie proprietà per far fronte al pagamento degli interessi sui prestiti. 

In quel frangente, nonostante i tentativi, Evergrande non è riuscita a ripagare i costi dei finanziamenti. Questo episodio ha poi obbligato Fitch, una delle più grandi agenzie di rating del mondo, a dichiarare la bancarotta del colosso. Ovviamente i mercati non presero bene la notizia, il titolo dell’azienda cinese crollò tanto da forzare la borsa di Hong Kong a mettere in pausa il trading sull’azione.

Il crollo di Evergrande da agosto a oggi

L’ultimo crollo delle azioni di Evergrande, prima di quello di ieri che ha obbligato la borsa di Hong Kong a interrompere nuovamente il trading sul titolo, è avvenuto alla fine di agosto. A causarlo era stata la pubblicazione del disastroso bilancio della società. Evergrande, nei primi sei mesi del 2023, aveva preso 4,5 miliardi di dollari accumulando un debito totale di 330 miliardi.

Questi dati le garantivano, e le garantiscono tuttora, un triste primato: quello della società più indebitata al mondo. Sempre ad agosto Evergrande aveva presentato un’istanza di fallimento chiedendo la protezione dei creditori che però non ha convinto né i creditori né l’Alta Corte di Hong Kong. D’altronde, già quest’estate, in pochi si aspettavano una risurrezione del colosso.

Il destino del gruppo cinese è dunque la liquidazione, in risposta alla sua incapacità di gestire l’enorme debito accumulato dal default del 2021 in poi. Il direttore esecutivo di Evergrande, Shawn Siu, ha definito “deplorevole” la decisione del regolatore di Hong Kong dichiarando poi che la compagnia si impegnerà per salvaguardare i diritti e gli interessi dei creditori sia nazionali che internazionali.

Il possibile impatto sul mercato Cinese

Salvare Evergrande da questo crollo avrebbe voluto dire compiere una delle più grandi ristrutturazioni del debito della storia. Tuttavia ciò non è avvenuto, e ora il fallimento potrebbe causare un effetto domino devastante per l’economia mondiale. Sono infatti 10 i fondi obbligazionari in credito nei confronti del colosso.

Inoltre, il problema che affligge il mercato immobiliare cinese non è localizzato ma bensì sistemico e sta colpendo anche altre realtà. Anche Country Garden, l’altro colosso nel settore del real estate del paese, recentemente ha faticato a pagare 22,5 milioni di dollari di cedole sulle sue obbligazioni. Questo perché è proprio l’intero mercato immobiliare cinese ad essere in crisi. Le vendite di immobili nei primi due trimestri del 2023 sono scese del 6,5% e il totale della superficie venduta è calato del 50% circa rispetto al 2021.

Il problema più grave però riguarda la dipendenza del mercato cinese rispetto a questo settore. Più del 25% del prodotto interno lordo (PIL) del paese infatti deriva proprio dal real estate. Insomma l’immobiliare è il motore di questa economia.


Infine la Cina, al contrario della maggior parte dei paesi occidentali, sta affrontando un periodo di deflazione, il fenomeno economico opposto rispetto all’inflazione. Quando questa si verifica i prezzi al consumo scendono e la crescita rallenta o addirittura si ferma. Questo scenario, insieme al possibile crollo del settore immobiliare che potrebbe avvenire dopo il collasso di Evergrande, potrebbe causare una crisi senza precedenti per il paese.

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Avalanche (AVAX) acquisterà alcune meme coin nate sulla sua blockchain

Avalanche meme coin: il suo programma di incentivi

L’Avalanche Foundation ha annunciato che acquisterà alcune meme coin per far fede al suo programma di incentivi “Culture Catalyst”.

Le meme coin su Avalanche potrebbero trovare terreno fertile per crescere data la volontà della sua Foundation, un’organizzazione no profit che vigila sullo sviluppo della blockchain, di acquistarne alcune per supportare il suo Culture Catalyst program. Questo programma è stato lanciato l’anno scorso per stimolare l’innovazione e incrementare l’adozione della rete attraverso qualsiasi iniziativa creativa che la tecnologia consente.

Avalanche sta diventando quindi una blockchain a 360 gradi che riesce ad accontentare sia i grandi investitori istituzionali sia chi vuole prendere il mondo crypto “meno seriamente”. Scopri tutto sul programma di incentivi per le meme coin su Avalanche e quali sono i criteri per farne parte.

L’Avalanche Foundation e le meme coin

Anche se il Culture Catalyst program è stato lanciato più di un anno fa l’idea del Avalanche Foundation di acquistare alcune meme coin nate sulla rete è recente. Nel post dall’annuncio, pubblicato alla fine di dicembre 2023, si legge che, secondo il team di sviluppo, le monete ispirate alla cultura e all’umorismo di internet sono i principali rappresentanti dello spirito comune delle crypto community.

Insieme all’annuncio il team ha anche comunicato che le meme coin che intendono far parte della raccolta della Avalanche foundation verranno valutate su alcuni criteri chiave come: il numero di holder e le modalità in cui sono state lanciate. Continua a leggere per scoprire, nel dettaglio, i requisiti che le meme coin su Avalanche devono soddisfare.

I requisiti per accedere al programma

Come si legge nell’articolo pubblicato sul blog dell’Avalanche Foundation i criteri che hanno scelto sono concepiti per valutare che il team, pur impegnandosi nello sviluppo di meme coin, dimostri impegno e correttezza. Ecco i criteri che le meme coin devono soddisfare.

1. Il lancio deve essere equo

Il termine “fair launch” è molto utilizzato nel settore per identificare quei progetti a cui non è possibile accedere in modo anticipato. Ovvero non ci deve essere la possibilità di acquistare token in sede preliminare e, di conseguenza, nessun utente deve ottenere privilegi. Nell’articolo di blog dell’Avalanche Foundation vengono poi elencate le seguenti caratteristiche per determinare l’effettiva sicurezza del token.

  • I creatori dello smart contract devono aver rinunciato alla proprietà del token (ownership);
  • la liquidità iniziale deve essere stata bruciata o adeguatamente bloccata;
  • devono essere stati implementati dei meccanismi di protezione “anti whale”, che limitano la quantità massima di token detenibile;
  • I membri dei team di sviluppo non devono essere in possesso di token;

2. Precauzioni per gli sniper bot

Gli sniper bot sono programmi informatici che consentono agli utenti di acquistare token pochissimi secondi dopo che sono stati lanciati. Questi strumenti, che avvantaggiano fortemente chi li possiede a discapito degli utenti comuni, contribuiscono a rendere il trading di token meno equo oltre a compromettere irreversibilmente il futuro di un progetto. 

Per questo motivo l’Avalanche Foundation intende sostenere solo quei progetti che adottano le contromisure necessarie per limitare l’accesso agli sniper bot, prevalentemente attraverso campagne di whitelisting. Queste consistono nel consentire l’acquisto di token nei primi minuti dopo il lancio soltanto agli utenti che:

  • Possiedono uno o più NFT di collezioni riconosciute da Avalanche;
  • possiedono un dominio NFT Avvy (.avax);
  • hanno interagito frequentemente con le applicazioni decentralizzate o con le subnet ( o sidechain) della blockchain;

3. Le altre best practise

L’Avalanche Foundation ha anche fornito alcune linee guida più generali che i progetti devono rispettare per far parte del Culture Catalyst program:

  • Lo smart contract del token deve essere correttamente verificato;
  • l’indirizzo del wallet del creatore del contratto deve essere stato sottoposto alla due diligence della community di Avalanche;
  • lo smart contract deve essere considerato sicuro dai principali blockchain scanner;
  • gli holder devono essere almeno 2.000;
  • le cosiddette whale, ovvero gli utenti in possesso di una grande quantità token, non devono possederne un numero eccessiva. Per ovviare a questo problema è possibile impostare una funzione all’interno dello smart contract che limiti gli acquisti di chi possiede già il massimo detenibile;
  • la liquidità delle pool deve essere sufficiente a garantire acquisti e vendite senza intoppi (uguale o superiore a 200.000$) e, come già anticipato, bloccata per un lungo periodo di tempo o burned (non accessibile);
  • la capitalizzazione di mercato delle community coin che vogliono accedere al Culture Catalyst program deve essere di almeno 1 milione di dollari e il volume di scambio giornaliero medio, di minimo 100.000$;
  • il token della comunità deve nativo dell’ecosistema Avalanche, ovvero esistere soltanto su questa blockchain;

Questi erano tutti i più importanti requisiti che le meme coin di Avalanche devono rispettare per entrare a far parte del Culture Catalyst Program, continua a seguire il nostro blog per scoprire come si svilupperà il progetto della foundation.

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Prezzo di Bitcoin -20%, siamo davvero in bull market?

Il bull market è davvero iniziato? Bitcoin, dall’inizio di gennaio, ha perso circa il 20%. Scopri cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi

Se ci basassimo sulla definizione di bear market per i mercati finanziari tradizionali, Bitcoin, in questi giorni, si troverebbe in una fase di mercato di questo tipo. Questa afferma che i cicli di mercato ribassisti iniziano quando il prezzo di un indice, come il Dow Jones, l’S&P 500 o anche Bitcoin per il mercato crypto, perde almeno il 20% del valore. Questo è esattamente quello che è successo dopo che gli ETF spot su Bitcoin sono stati approvati. 


Il mercato crypto, però, è completamente diverso da quello tradizionale, anche da questo punto di vista. Per dimostrarlo si può analizzare l’andamento di Bitcoin durante tutti i bull market passati: la crypto ha sempre subito importanti battute d’arresto, nonostante movimenti rialzisti incredibilmente esplosivi sul lungo periodo. 

Nel primo mercato “toro” della storia delle criptovalute, BTC ha dovuto affrontare un movimento del 20% ben 19 volte. Mentre per quanto riguarda l’ultimo ciclo (2020 – 2021), questo è successo ogni 73 giorni. Resta quindi da chiedersi dopo la recente correzione del prezzo di Bitcoin, se siamo in bull market o meno.

La discesa di Bitcoin dopo l’approvazione degli ETF

Nei giorni successivi all’approvazione degli ETF spot su Bitcoin abbiamo assistito ad un “sell the news”. Questo significa che il prezzo delle principali criptovalute del mercato è sceso in seguito all’evento. Il valore di Bitcoin ha dapprima raggiunto il punto di massimo annuale dei 49.000$ e poi crollato verso quota 41.500$, registrando un movimento del -15% circa in meno di quarantotto ore.

Nei giorni successivi poi il dump è continuato e ha portato BTC a sfiorare l’area dei 38.500$, dove è, finalmente, fatta sentire la domanda. Ora si trova sul livello dei 40.000$ dove sembra aver trovato un supporto da cui ripartire. Tuttavia, il livello da tenere d’occhio per capire se Bitcoin ha ritrovato il giusto equilibrio è quello dei 41.700$, se dovesse essere riconquistato potrebbe essere il punto di partenza per una nuova fase rialzista.

In ogni caso la price action di Bitcoin resta positiva sul lungo termine. La crypto ha registrato, da ottobre a dicembre, otto settimane rialziste consecutive e mancano meno di cento giorni all’halving, un evento storicamente positivo per il suo prezzo. Dopo quello del 2012 il valore di BTC è aumentato quasi del 12.000%, mentre nei mesi immediatamente successivi a quello del 2020 del 300% circa

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I bull market nella storia

Dopo aver analizzato i recenti movimenti del prezzo di Bitcoin possiamo confrontarli con i cicli rialzisti del passato. Innanzitutto dobbiamo specificare che, se prendiamo come punto di partenza questo ciclo rialzista il periodo immediatamente successivo al crollo di FTX, questo sarebbe il quarto ritracciamento superiore al 20% che affrontiamo. Ma quanti ne sono avvenuti nei cicli passati?

  • Febbraio 2011 – aprile 2013: in quello che molti considerano il primo bull market della storia il prezzo di Bitcoin è sceso del 20% o più in 19 occasioni, spesso molto vicine tra di loro. Il mese più difficile, che probabilmente fece dubitare tanti holder di BTC è stato giugno, per colpa di quattro crolli di prezzo molto ravvicinati tra loro.
  • Giugno 2015 – dicembre 2017: durante questo ciclo rialzista si sono verificati importanti movimenti a ribasso in media ogni 64 giorni. Il movimento di prezzo complessivo di Bitcoin in questo periodo è stato del +8.900%.
  • Febbraio 2019 – novembre 2021: la tesi secondo cui i crolli del 20% o più diventano meno frequenti al crescere dell’adozione di Bitcoin è corroborata da quanto accaduto nell’ultimo bull market. In quel frangente si è verificato questo scenario ogni 73 giorni.

Durante l’attuale ciclo, che dovrebbe essere iniziato a novembre 2022, il prezzo di Bitcoin sta affrontando crolli superiori al 20% mediamente ogni 102 giorni. Con il passare del tempo, BTC diventa sempre meno volatile, il che è normale visto che l’oscillazione del valore è inversamente proporzionale alla capitalizzazione di mercato e che questa sta continuando a crescere.

Cosa succederà in futuro? Bitcoin, con l’ondata di adozione che potranno portare gli ETF spot Bitcoin diventerà un asset sempre più stabile? Potrà mai essere paragonato agli indici più famosi del mercato azionario? 

Assegno unico universale: quando arrivano i pagamenti?

Pagamento Assegno unico: quando arriverà?

Quando arriveranno i pagamenti dell’Assegno unico universale per il 2024? Quali nuclei familiari lo riceveranno? Scoprilo in questo articolo

Quando arriverà il pagamento dell’Assegno unico nel 2024? Dal 17 al 19 per le famiglie la cui rata non ha subito nessuna variazione. Mentre i nuclei familiari la cui rata è cambiata devono aspettare gli ultimi giorni del mese.

Conoscere quando sarà erogato il pagamento dell’Assegno unico universale può essere un’ottima scusa per capire cos’è e come funziona questo sussidio. Scopri la definizione, il calendario di emissione per i prossimi mesi e le modalità di accesso.

Assegno Unico Universale: cos’è e come funziona?

L’Assegno unico universale è una misura economica volta a sostenere le famiglie con figli a carico disciplinata dalla Legge delega 46/2021 e introdotta marzo del 2022. Possono ricevere questo aiuto tutte le famiglie con figli (dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di età).

Questo sussidio va a sostituire una serie di prestazioni attive negli anni passati, come:

  • Bonus Bebè;
  • Fondo prestiti ai neo genitori;
  • Assegni al nucleo familiare;
  • le detrazioni sui figli a carico;
  • Premio alla nascita di 800 euro;


Per ottenere il pagamento dell’Assegno unico universale è necessario presentare la domanda sul sito web dell’Inps o tramite gli istituti di patronato. L’ISEE, al contrario di quanto si possa pensare, non è obbligatorio per ricevere il sussidio, ma se non lo si presenta si ha diritto soltanto all’importo minimo. 

In altre parole, come accade per il pagamento delle tasse universitarie, non allegare questo documento alla richiesta comporta l’ingresso nell’ultimo scaglione. 

I requisiti

Ricevono il pagamento dell’Assegno unico tutti i nuclei familiari con almeno un figlio minorene a carico (dal settimo mese di gravidanza in poi). Anche chi ha un figlio maggiorenne può riceverlo a patto che esso:

  • Frequenti un qualsiasi corso di studi;
  • svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e percepisca un reddito annuo complessivo inferiore a 8.000 euro;
  • sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro;
  • svolga il servizio civile universale;

Vediamo ora a quanto ammonta il pagamento dell’Assegno unico in base all’ISEE della famiglia interessata. Ovviamente queste due cifre sono inversamente proporzionale, maggiore è l’ISEE e minore sarà l’importo ricevuto.

Assegno unico in base all’ISEE

Pagamento Assegno unico: calendario

Per conoscere quando arriverà l’Assegno unico devi sapere che l’Inps collabora con la Banca D’Italia in modo da fornire questa informazione in anticipo per, almeno, i primi sei mesi del 2024. 

Ecco il calendario delle date di pagamento dell’assegno unico e universale per il periodo che va da gennaio a giugno del 2024.

  • 17, 18, 19 gennaio 2024;
  • 16, 19, 20 febbraio 2024;
  • 18, 19, 20 marzo 2024; 
  • 17, 18, 19 aprile 2024;
  • 15, 16, 17 maggio 2024;
  • 17, 18, 19 giugno 2024;


Bisogna inoltre specificare che per i nuclei familiari che fanno richiesta per la prima volta il pagamento dell’Assegno unico arriverà nell’ultima settimana del mese successivo a quello in cui è stata presentata.


Donald Trump: NO alle CBDC

La meme coin di Donald Trump su Solana

Donald Trump ha parlato di Central Bank Digital Currencies (CBDC) in un comizio elettorale nel New Hampshire. Scopri cosa ha detto

Donald Trump, attualmente il candidato favorito per le elezioni americane sul fronte repubblicano, ha tenuto un comizio elettorale nel New Hampshire nella giornata di ieri. Tra i diversi temi trattati, compaiono anche le controverse Central Bank Digital Currencies (CBDC), monete digitali emesse dalle banche centrali. 

Sebbene gli istituti di credito abbiano pubblicizzato questa nuova forma di valuta comparandola alle crypto, questi due mezzi di scambio sono profondamente diversi, soprattutto dal punto di vista della decentralizzazione.

Le CBDC sono valute che si ispirano a BTC ma agli antipodi in termini etici. Bitcoin è infatti nato proprio come alternativa alle monete di stato che possono essere illimitatamente emesse dai governi. La sua fornitura massima è invece di 21 milioni, caratteristica che la rende un’ottima opzione per conservare il proprio potere d’acquisto.

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Donal Trump dice no alle CBDC

L’ex presidente degli Stati Uniti, durante un comizio elettorale nel New Hampshire, si è espressamente dichiarato contrario alla CBDC. Durante il suo speech ha affermato che, nel caso in cui venisse nuovamente eletto, non permetterà l’introduzione di un dollaro digitale emesso dalla Federal Reserve (FED). Secondo Trump, infatti, una CBDC contribuirebbe ad accentrare ulteriormente il potere nelle mani della banche centrali.

“Questa sera farò anche un’altra promessa per proteggere gli americani dalla tirannia governativa,” ha detto il tycoon. “Come vostro presidente, non permetterò mai la creazione di una valuta digitale della Banca Centrale. Una tale moneta darebbe al governo federale, al nostro governo federale, un controllo assoluto sul vostro denaro.”

Resta incerto il motivo per cui l’ex presidente abbia scelto di pronunciare queste parole proprio nel discorso di ieri, specialmente considerando che la notizia secondo la quale la Federal Reserve (FED) stia esplorando la possibilità di emettere una CBDC non è recente. L’ultima dichiarazione di Jerome Powell risale a marzo 2023. In quell’occasione il presidente aveva dichiarato che la Banca Centrale Americana avrebbe sicuramente avuto bisogno, in futuro, di una valuta di questo tipo.

CBDC: la situazione attuale

L’adozione di questa “nuova” tipologie di monete sembra in crescita. Secondo il Central Bank Digital Currency Tracker, uno strumento che misura, in tempo reale, la situazione in tutti i paesi che fanno parte del Consiglio Atlantico, il 98% (130 paesi) sta esplorando questa opzione per applicarla alla propria economia. Questo numero è fortemente cresciuto negli ultimi anni, nel 2020 gli stati che consideravano di evolversi in questo senso erano soltanto 35. Inoltre, quasi la totalità dei paesi appartenenti al G20 (19) sarebbero in una fase avanzata dello sviluppo delle CBDC.

I paesi in cui questo tipo di valuta sono state effettivamente lanciate sono però, ad oggi, soltanto 11: Nigeria, Bahamas, Jamaica e otto Paesi membri dell’Unione valutaria dei Caraibi orientali (Anguilla, Antigua e Barbuda, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Dominica, Saint Vincent and the Grenadines, Montserrat). 

Pertanto, questi ‘esperimenti’, essendo stati condotti in paesi con economie relativamente piccole, potrebbero non fornire un’indicazione affidabile dell’impatto delle CBDC nelle economie più sviluppate. Continua a seguire il nostro blog per leggere tutte le ultime news su questo controverso tema.

Ethereum Cancun: tutto quello che devi sapere sul prossimo aggiornamento

Ethereum Cancun, cos’è? Le cose da sapere sull’aggiornamento

Che cos’è Cancun, l’aggiornamento di Ethereum e quando arriverà? Scopri tutto in questo articolo!

Cos’è Ethereum Cancun, il prossimo aggiornamento della blockchain in arrivo all’inizio del 2024 recentemente soprannominato Dencun (Denab + Cancun)? Il network creato da Vitalik Buterin non smette mai di rinnovarsi, e nei primi mesi del prossimo anno rilascerà una nuova pietra miliare del suo sviluppo. Il 17 gennaio l’update sarà pubblicato sulla testnet Goerli, il 30 su Sepolia e il 7 febbraio su Holesky.

Quali sono gli obiettivi principali del pacchetto di update? Incrementare la scalabilità, la sicurezza e l’usabilità della blockchain di Ethereum. Ecco tutto quello che devi sapere sull’aggiornamento Cancun.

Ethereum Cancun: cos’è?

Le cose da sapere sull’aggiornamento di Ethereum Cancun sono tante. Innanzitutto, come spesso accade quando la blockchain creata da Vitalik Buterin si aggiorna, non lo fa su un solo fronte. L’update racchiude un grande numero di innovazioni, alcune di esse potrebbero avere un forte impatto sul network.

Tra tutte le proposte di miglioramento presenti all’interno dell’aggiornamento le principali sono due. Le altre, sicuramente importanti, sono però molto tecniche e difficili da comprendere per chi non è uno sviluppatore. 

Le risposte alla domanda che cos’è Ethereum Cancun riguardano principalmente la EIP-4844 che prende il complesso nome di Proto-Danksharding e l’eliminazione della funzione “self destruct” degli smart contract. 

Che cos’è il Proto-Danksharding?

La prima cosa da sapere sull’aggiornamento di Ethereum, è che il Proto-Danksharding fa parte di “The Surge”, un “pacchetto” che racchiude tutte le iniziative del network volte ad incrementare la scalabilità. La EIP-4844 introdurrà un nuovo tipo di transazione, denominata dal team di sviluppo “blob-carrying transaction”, che ottimizzerà lo spazio occupato da queste ultime sugli Optimistic e sugli Zero-Knowledge rollup. L’introduzione dell’EIP-4844 dovrebbe rendere i Layer 2 di Ethereum più veloci. Secondo gli sviluppatori le transazioni sui rollup diventeranno fino a 100 volte più rapide.

Il team di sviluppo punta tutto sui Layer 2! Puoi considerare di dedicare una parte del tuo portafoglio crypto a queste soluzioni di scalabilità, le più famose ed utilizzate sono Optimism (OP) e Arbitrum (ARB).

Scopri i Layer 2 di Ethereum su Young Platform

La funzione self destruct e i nodi stateless

L’ultima delle cose da sapere sull’aggiornamento di Ethereum Cancun fa parte del “pacchetto” The Purge, che racchiude le iniziative intraprese per rendere la blockchain più leggera. Per raggiungere questo scopo verrà eliminata la funzione “self destruct”, che provoca l’autodistruzione degli smart contract. 

In questo modo Ethereum incentiverà la nascita dei nodi stateless (senza stato), client che verificheranno la legittimità delle transazioni senza possedere tutto lo storico della blockchain

Lo stato (in inglese “state”) di una blockchain è una sorta di screenshot che racchiude tutte le informazioni del network in un dato istante. Ad esempio il bilancio delle crypto possedute da ogni address e la condizione di ogni smart contract

Grazie ai client stateless gestire un nodo potrebbe diventare più semplice! Se questo succederà Ethereum diventerà ancora più decentralizzato, dato che sempre più persone potranno svolgere questa attività, oggi molto costosa per via della grande quantità di memoria necessaria. In ogni caso i nodi che racchiudono tutto lo storico della blockchain continueranno ad esistere, i cosiddetti archive node sono indispensabili per garantire la totale sicurezza della rete.


A questo punto, dovresti aver compreso che cos’è Ethereum Cancun: l’ennesimo aggiornamento del network che dovrebbe renderlo più veloce e leggero.