Fringe benefit: come funzionano e quali sono i più diffusi

Fringe benefit: cosa sono e come funzionano

Cosa sono i fringe benefit, compensi non in denaro erogati dalle aziende ai propri dipendenti

Cosa sono e come funzionano i fringe benefit? Beni e servizi distribuiti ai dipendenti che si collocano all’interno di iniziative di welfare aziendale. Queste iniziative stanno diventando sempre più popolari nel mondo delle imprese. 

Solitamente, quando si ragiona su questi vantaggi, il primo esempio che ci viene in mente è l’auto aziendale. In realtà però, ne esistono tantissimi altri, sempre più richiesti soprattutto dagli under 30. Vediamo dunque cosa sono i fringe benefit e come si collocano dal punto di vista della tassazione nel 2024.

Cosa sono i fringe benefit e come funzionano?


I fringe benefit sono beni e servizi distribuiti ai dipendenti. Dal punto di vista normativo vengono definite “retribuzioni in natura”, come si legge nell’articolo 2099 comma 3 del codice civile, e fanno quindi parte del compenso del lavoratore. Questa definizione ci permette di affrontare uno dei principali problemi che questi benefit comportano a livello fiscale: se concorrono o meno alla formazione di reddito da lavoro dipendente

Per sciogliere questo dubbio ci viene in soccorso, invece, l’articolo 51 comma 1 del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR), il quale stabilisce che i fringe benefit non concorrano a formare il reddito da lavoro dipendente se il loro valore è inferiore a 258,23€. In realtà, questa soglia è stata modificata attraverso l’introduzione della Legge di bilancio per il 2024, al fondo di questo articolo trovi l’ammontare monetario aggiornato.

Inoltre ci sono diverse eccezioni già da tempo disciplinate dal comma 4 dello stesso articolo. Per esempio, la tassazione dei veicoli aziendali, degli immobili o dei servizi di trasporto viene stabilita da speciali criteri di determinazione forfetaria

Infine, bisogna anche specificare che la distribuzione di queste prestazioni può anche avvenire in modo informale. In altre parole, il datore di lavoro può decidere di erogare volontariamente benefit senza che questi siano, per forza, previsti da un accordo collettivo o da un regolamento aziendale.

Fringe benefit: esempi pratici

Chiarito cosa sono i fringe benefit e come funzionano a livello legale, vediamo quali sono i più diffusi nel nostro paese.

  • Buoni pasto: sono voucher utilizzati per coprire il costo dei pasti che si consumano durante la giornata lavorativa;
  • auto aziendale: si tratta di un’auto fornita dall’azienda per uso professionale e, talvolta, personale;
  • polizze assicurative: coperture per salute, infortuni o vita, che forniscono sicurezza aggiuntiva al di là del sistema sanitario nazionale o delle assicurazioni personali;
  • buoni acquisto e voucher: voucher o carte regalo per effettuare acquisti, offrono ai dipendenti un’ampia libertà di scelta.

    Se sei il proprietario di un’impresa puoi valutare di distribuire i buoni acquisto Young Platform ai tuoi dipendenti, o comunque proporre loro anche questa alternativa. In questo modo non solo puoi contribuire ad accrescere il loro benessere ma anche aiutarli a proteggere il loro potere d’acquisto nel tempo, minacciato dall’inflazione e dalla svalutazione dell’euro.

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  • Contributi per la formazione: supporto economico per l’acquisto di corsi di formazione professionale o istruzione;
  • assistenza sanitaria integrativa: questa implica la fornitura di servizi sanitari aggiuntivi oltre a quelli forniti dal sistema sanitario nazionale;
  • stock option: possibilità di acquistare azioni della propria azienda a un prezzo fissato, solitamente vantaggioso, oppure un’erogazione diretta. Questo tipo di fringe benefit offre ai dipendenti la possibilità investire regolarmente nell’azienda in cui lavora, incentivando la loro performance e fedeltà. È un vantaggio particolarmente comune in startup e aziende in rapida crescita, dove le azioni possono aumentare significativamente di valore nel tempo.

Fringe benefit: le novità nel 2024

Per rispondere in modo accurato alla domanda cosa sono i fringe benefit bisogna anche specificare che sono state introdotte alcune modifiche con l’approvazione della Legge di bilancio del 2024. In particolare, è stato alzato il tetto massimo di imponibilità delle misure di welfare aziendale per i lavoratori dipendenti senza figli a carico mentre è stato abbassato per quelli con figli a carico.

Nello specifico, a partire dal 1° gennaio del 2024, il limite massimo per escludere i beni e servizi ricevuti dalla tassazione è passato da 258,23€ a 1.000€ per i lavoratori dipendenti senza figli mentre da 3.000€ a 1.000€ per quelli con figli.

Se intendi approfondire la possibilità di distribuire ai dipendenti della tua azienda dei buoni acquisto su Young Platform contatta il team per maggiori informazioni all’indirizzo [email protected].

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Decontribuzione madri lavoratrici: come funziona nel 2024?

Madri lavoratrici: decontribuzione per il 2024

Il 2024 è l’anno degli incentivi alla natalità, dopo il bonus asili nido scopri come funziona la decontribuzione per le madri lavoratrici

Da gennaio 2024 entra in vigore una nuova decontribuzione per le madri lavoratrici. La misura, introdotta dalla nuova Legge di bilancio, si colloca all’interno di un pacchetto che mira ad innalzare il tasso di natalità. È una delle risposte del governo alla crisi demografica che il nostro paese sta affrontando, insieme al bonus asili nido.

Scopri come funzionerà questo beneficio nel 2024 e quali sono i requisiti per riceverlo.

Decontribuzione madri lavoratrici: cos’è?

Negli scorsi giorni ha debuttato la nuova decontribuzione per le lavoratrici madri con almeno due figli, vediamo nel dettaglio come funziona, quali sono i requisiti e le platee interessate. Da quest’anno i benefici previsti da questa misura sono gli stessi per le madri con due o più figli dotate di un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (escluso quello domestico). L’incentivo consiste in un esonero del 100% dell’ammontare dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore.

La decontribuzione per le madri lavoratrici però si applica in modo diverso a seconda del numero di figli. Se questo è uguale a due, lo sgravio fiscale è previsto dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 fino al mese del compimento del decimo anno di età del secondogenito. Mentre, per chi ha tre o più figli l’esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali si applica fino al 2026 o al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

Perciò la decontribuzione per le madri lavoratrici verrà percepita per il triennio 2024-26 dalle madri con tre o più figli e, solo per il 2024, per quelle con due figli di cui almeno uno con età inferiore ai 10 anni. Infine, è importante sapere che non è necessario effettuare richiesta per ricevere la decontribuzione per madri lavoratrici per il 2024. È il datore di lavoro che si occupa di riconoscere e distribuire l’agevolazione.

L’ammontare medio della decontribuzione

L’Ufficio parlamentare di Bilancio ha calcolato che il vantaggio derivante dalla decontribuzione per le madri lavoratrici, dopo la detrazione delle tasse, aumenta gradualmente fino a stabilizzarsi a circa 1.700 euro. Questo importo si raggiunge quando il salario lordo dell’interessata è vicino a 27.500 euro e rimane sostanzialmente invariato per salari più alti. 

La riduzione dei contributi a carico della lavoratrice porta a un maggiore introito fiscale che compensa parzialmente il calo delle entrate contributive. Una simulazione realizzata utilizzando il modello Upb su un campione rappresentativo di famiglie stima che il costo per l’erario di questa specifica riduzione contributiva per le lavoratrici madri nel 2024, al netto dell’aumento dell’Irpef e delle addizionali locali, sarà di circa 450 milioni.

Madri lavoratrici: situazione in Italia

Per comprendere a pieno la misura sulla decontribuzione delle madri lavoratrici in Italia può essere utile chiedersi quante nel nostro paese e in che settore lavorano. Secondo la relazione inserita all’interno della Legge di bilancio per il 2024 in Italia ci sono circa 111.000 lavoratrici madri con almeno tre figli, di cui uno minore di 18 anni. Circa 571.000 hanno, invece, due figli, di cui uno di età inferiore ai 10 anni. Nel settore pubblico, le lavoratrici madri dovrebbero essere circa un quarto di quelle che operano nel privato.

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Ethereum riparte grazie agli ETF

ETF: in arrivo anche su Ethereum dopo BTC?

Dopo l’approvazione degli ETF su Bitcoin, Bloomberg si aspetta l’arrivo di quelli su Ethereum. Come ha reagito il mercato?

Sono giorni di festa per tutti gli appassionati del mondo crypto caratterizzati da tante notizie positive. Dopo l’approvazione degli ETF su Bitcoin, avvenuta ieri in serata, ora in molti si aspettano quelli su Ethereum. Forse è per questo motivo che il suo prezzo è esploso nelle ultime ore. 

Cosa accadrà nei prossimi giorni? Gli ETF spot su Ethereum previsti per maggio arriveranno davvero? Scopri tutte le ultime news sul tema in questo articolo!

ETF Ethereum: arriveranno a breve?

Secondo Eric Balchunas, uno dei più grandi esperti al mondo di ETF, gli ETF su Ethereum arriveranno con il 70% delle probabilità. Forse è questo il motivo per il quale l’annuncio della SEC ha, inizialmente, influito positivamente più sul prezzo di Ethereum che su quello di BTC. Probabilmente la crypto più capitalizzata del mercato aveva, in parte, già prezzato l’evento, anche se nelle ultime ore sta registrando un + 9% rispetto a ieri

In ogni caso la visione a lungo termine per tutto il mercato è ottimista, il bear market si è ufficialmente concluso e i grandi fondi di investimento sono pronti ad immettere nel mercato ingenti quantità di denaro per offrire i loro strumenti finanziari “nuovi di zecca”.

La prima scadenza utile per gli ETF su Ethereum, che potrebbe regalare al mondo crypto un’altra vittoria, è quella del 23 maggio. Vedremo se la SEC, e il suo presidente Gary Gensler, metteranno da parte le riserve nei confronti della crypto creata da Vitalik Buterin.

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L’impatto sui grafici dell’approvazione degli ETF

Chi si aspettava un movimento di prezzo impetuoso subito dopo l’approvazione degli ETF potrebbe essere rimasto deluso, il valore di Bitcoin nelle ore immediatamente successive all’annuncio è restato nel range compreso tra i 44.500$ e i 47.000$. Probabilmente perché tutto il mondo si aspettava una risposta affermativa da parte della SEC. Dopo che è iniziato il trading sugli ETF, che in pochi minuti ha registrato più di 2 miliardi di volumi, la situazione è cambiata. Bitcoin è arrivato a sfiorare i 49.000$ e ora sembra intenzionato a raggiungere l’importantissimo livello dei 50.000$.

Il rally di Ethereum è, però, iniziato prima. Probabilmente è merito dalle parole dell’analista di Bloomberg Eric Balchunas e di altri commentatori sul tema degli ETF su Ethereum. La crypto ha distrutto il supporto dei 2.400$ e ha raggiunto, nella notte, quota 2.600$.

L’attuale scenario in cui si colloca la price action di Bitcoin potrebbe migliorare ulteriormente grazie all’ingresso dei fondi di investimento. Secondo le stime di Chartered Bank, BlackRock, VanEck e Microstrategy, dai 40 ai 100 miliardi nei prossimi 4 anni

Il fatto che il prezzo Bitcoin non abbia reagito in modo super esplosivo all’annuncio dell’approvazione può essere anche un’opportunità per i retailer, soprattutto per quelli dotati di una strategia per proteggersi dalla volatilità. La nostra si chiama acquisto ricorrente, e prevede piccoli acquisti da effettuare regolarmente nel tempo; provala nella sezione Salvadanaio della nostra app!

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Manca ancora una domanda a cui rispondere: quando è iniziato ufficialmente il trading degli ETF? Questi strumenti finanziari sono disponibili su tre diverse borse: Il New York Stock Exchange (NYSE), il NASDAQ e il Chicago Board Options Exchange (CBOE)

Il trading su quello più famoso, l’iShares Bitcoin Trust di BlackRock listato sul NASDAQ è iniziato poche ore fa, mentre per quanto riguarda il Galaxy Bitcoin ETF di Invesco, disponibile sul CBOE era già possibile impostare ordini di acquisto da ieri sera. Il contatore dei volumi generati da questi strumenti finanziari è impazzito, al momento della scrittura sono già stati scambiati più di 2 miliardi di dollari in EFT spot su Bitcoin
Queste sono tutte le ultime notizie più importanti a tema ETF su Ethereum e su Bitcoin, continua a seguire il nostro blog per non perderti nessun aggiornamento.


Airdrop Base: la guida completa

Base airdrop: la guida completa

Come provare a ricevere l’airdrop di Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, nel caso in cui dovesse arrivare. La guida

Al contrario di quanto annunciato dal team in occasione del lancio della blockchain, l’airdrop di Base potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Il Layer 2 sviluppato da Coinbase, il più grande exchange di criptovalute al mondo, potrebbe premiare gli utenti della sua rete.

Pochi mesi fa era stato lo stesso team a dichiarare che non avrebbe lanciato un token, ma vista la svolta del rapporto tra l’exchange e gli enti regolamentativi statunitensi, la situazione sembra ora capovolta. Scopri tutto sul possibile airdrop di Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase.

Che cos’è Base, la blockchain di Coinbase?

Base è un Layer 2 di Ethereum sviluppato dalla più grande azienda del mondo crypto, Coinbase. L’exchange, oggi disponibile in più di 100 paesi, da diversi anni offre un grande numero di prodotti ad un altrettanto ampia base clienti (circa 7,3 milioni) e gestisce circa 130 miliardi di dollari di asset sulla sua piattaforma.

Questo network è stato costruito utilizzando lo stack di sviluppo di Optimism, ed è quindi molto simile alla seconda soluzione di scalabilità per Ethereum più famosa del momento. Utilizza la tecnologia degli optimistic rollup per consentire ai suoi utenti di processare transazioni in modo veloce ed economico ed è compatibile con la Ethereum Virtual Machine (EVM).

Se prima di leggere questa guida sull’airdrop di Base vuoi sapere tutto sulla blockchain sviluppata da Coinbase, puoi leggere il nostro articolo dedicato.

Come qualificarsi per l’airdrop di Base?

Né il team di Base e né Coinbase hanno dato conferma dell’arrivo del token del Layer 2, perciò non si può essere sicuri dell’esistenza di un futuro airdrop di Base. Al contrario, hanno specificato l’opposto nei mesi precedenti al lancio della mainnet. Ultimamente però, dopo le parole di Paul Grewal, Chief Legal Officer (CLO) di Coinbase, che non ha escluso questa opzione, il mondo crypto è in generale più fiducioso riguardo alla distribuzione gratuita di token. 

È necessario specificare poi che quando un protocollo annuncia un airdrop è solitamente troppo tardi per qualificarsi, quindi è quasi sempre obbligatorio partire prima, anche se non si è certi del suo arrivo.

Dato che non possiamo sapere se l’airdrop di Base arriverà non conosciamo neanche i requisiti da soddisfare per riceverlo, visto che rimarranno segreti fino all’eventuale annuncio. Per provare ad identificarli possiamo però prendere spunto dagli airdrop passati, che hanno quasi sempre premiato la frequenza delle interazioni con un determinato protocollo e il volume di crypto scambiato.

Guida pratica all’airdrop di Base

Diamo per assodato che l’airdrop di Base arriverà e quindi vediamo quali sono i più probabili step da compiere per qualificarsi.

1. Avere accesso ad un wallet crypto decentralizzato e importare la rete

Per ricevere l’airdrop di Base bisogna agire on-chain, quindi direttamente sul Layer 2 di Ethereum. Per prima cosa bisogna possedere un portafoglio decentralizzato e aggiungere la blockchain di Coinbase ad esso. Ci sono diversi portafogli che la supportano, su tutti Metamask e il wallet decentralizzato sviluppato dall’exchange stesso, Coinbase Wallet.

Per aggiungere la blockchain Base al tuo Metamask puoi consultare la documentazione ufficiale del Layer 2 e inserire i dati. Per comodità te li riportiamo qui sotto, attenzione che l’indirizzo della RPC potrebbe cambiare nel tempo quindi controlla sempre il sito ufficiale di Base.

  • Nome: Base Mainnet
  • Descrizione: The public mainnet for Base
  • RPC Endpoint
  • Chain ID: 8453
  • Currency Symbol: ETH
  • Block Explorer

2. Acquista Ethereum su Young Platform ed effettua un prelievo

Base, come già anticipato, è una soluzione di scalabilità di Ethereum e quindi, se vuoi provare a qualificarti per l’airdrop, devi possedere qualche Ether. In questo modo potrai utilizzare le dapp e processare le transazioni necessarie per provare a qualificarti alla distribuzione. Se non ne possiedi nessuno puoi utilizzare Young Platform cliccando su questo bottone. 

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Per trasferire i tuoi ETH dal conto Young Platform al tuo wallet decentralizzato puoi seguire questa guida. Attenzione, è necessario effettuare il prelievo degli ETH che vuoi utilizzare attraverso la rete Ethereum.

3. Raggiungi Base attraverso un bridge

Il modo migliore per raggiungere Base è attraverso il bridge ufficiale. Questo perché utilizzarlo potrebbe essere uno dei requisiti fondamentali per qualificarsi per la distribuzione gratuita di token. Per trasferire i tuoi Ethereum (ETH) su Base basta connettere il tuo wallet, selezionare la quantità che vuoi inviare, confermare e approvare la transazione.

4. Utilizza alcune dapp disponibili sulla blockchain

Una volta che gli ETH sono arrivati a destinazione, per qualificarsi all’eventuale airdrop di Base devi iniziare ad interagire con le applicazioni decentralizzate che popolano il Layer 2. Puoi decidere come procedere in base alla quantità di ETH che intendi utilizzare (necessaria per coprire il costo delle gas fees, piuttosto basse vista l’elevata scalabilità di questo network).

La strategia più popolare per andare a “caccia di airdrop” impone di effettuare alcuni scambi (swap) tra i token disponibili sulla blockchain, utilizzando, se è possibile, gli exchange decentralizzati (DEX) nativi – e quindi creati appositamente per quella rete. I più famosi su Base sono Aerodrome e BaseSwap, ma puoi consultare la pagina di Defillama dedicata per conoscere tutte le dapp più utilizzate sul network.

Se te la senti puoi anche esplorare protocolli più “da pro” come quelli per lo yield farming. Infine, puoi anche utilizzare una delle piattaforme presente esclusivamente su Base più popolari di questo network, friend tech, il più famoso esempio di socialFi del momento.

5. Utilizza la blockchain regolarmente

Potrebbe essere anche importante, al fine di ricevere l’airdrop di Base nel caso in cui venga distribuito, la frequenza con cui utilizzi questa rete. Le distribuzioni gratuite di token nel passato hanno premiato gli utenti che hanno interagito regolarmente con la rete.

Perciò è raccomandabile ripetere le azioni descritte nei passi precedenti più volte nel tempo. Un altro criterio che il team di Coinbase potrebbe prendere in considerazione ha a che fare con la varietà di dapp utilizzate. Per soddisfare tale requisito, collega il tuo portafoglio ed effettua operazioni su diverse piattaforme del Layer 2.

Hai appena letto i probabili requisiti fondamentali per ricevere l’airdrop di Base nel caso in cui venga confermato.

Cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino?

Fascicolo previdenziale cittadino: cos’è?

Cos’è e come funziona il fascicolo INPS del cittadino, uno strumento che rende più accessibili le tue informazioni previdenziali?

Il fascicolo previdenziale del cittadino è un’importante innovazione nel panorama dei servizi pubblici italiani, e punta a rendere più accessibili e comprensibili le informazioni previdenziali di ogni individuo. Può essere utile in tantissimi casi, per esempio se hai fatto domanda per ricevere la pensione e vuoi conoscere lo stato di avanzamento della pratica.

Se ti stai chiedendo dunque cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino e come accedervi sei nel posto giusto. È una sorta di contenitore digitale in cui è presente tutta la documentazione sulla tua vita lavorativa e sul rapporto con l’INPS.

Che cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino?

Abbiamo già parzialmente risposto alla domanda “che cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino?” nell’introduzione di questo articolo. È una sorta di piattaforma resa di recente disponibile dall’INPS che racchiude diversi servizi a cui i cittadini italiani possono accedere. Inoltre, all’interno del fascicolo previdenziale cittadino sono anche presenti tutti i documenti che descrivono la situazione contributiva e previdenziale di una persona e tutte le comunicazioni tra esso e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Ad esempio puoi trovare al suo interno le certificazioni sanitarie o le informazioni sul reddito che hai percepito.

Questo strumento, rivolto a tutti i lavoratori e pensionati che vivono nel nostro paese, è gratuito e consultabile in qualsiasi momento. Inoltre, si aggiorna automaticamente ogni volta che viene avviene un cambiamento dello stato del cittadino sia dal punto di vista anagrafico che contributivo.

Cosa prevede, a chi è rivolto e come si accede?

Il fascicolo previdenziale del cittadino si rivela estremamente prezioso per chi ha la necessità di consultare l’ammontare dei contributi accantonati per la pensione, ma anche per visionare o richiedere servizi specifici e indennità, ad esempio l’invalidità civile.

Inoltre, la possibilità di avere sempre a portata di mano una piattaforma per consultare un grandissimo numero di documenti, facilità e snellisce numerose procedure, che, fino a poco tempo fa, potevano essere gestite soltanto recandosi fisicamente agli sportelli. Ecco tutto ciò che puoi fare e i dati che puoi consultare accedendo al fascicolo previdenziale per il cittadino attraverso il portale dell’INPS:

  • la lista delle comunicazioni da e per l’istituto previdenziale;
  • tutti i tuoi dati anagrafici;
  • tutti i provvedimenti di gestione (dipendenti pubblici);
  • lo stato della domanda per il pensionamento e in generale i dati sulla pensione;
  • la propria posizione contributiva complessiva nel dettaglio;
  • effettuare i pagamenti e le dichiarazioni dei redditi
  • consultare le informazioni sull’invalidità civile
  • accedere al servizio “INPS risponde”;
  • visionare i dettagli sulla “cessione del quinto”;
  • Gestire contratti di lavoro occasionale e domestico;

Possono usufruire di questi utili servizi le seguenti categorie:

  • lavoratori autonomi e dipendenti
  • chi riceve l’invalidità civile;
  • chi deve fare richiesta di accesso all’invalidità civile;
  • pensionati;

Per sapere davvero cos’è il fascicolo previdenziale del cittadino vorrai anche conoscere le modalità di accesso. Per poter entrare sulla piattaforma devi obbligatoriamente possedere uno di questi documenti: la carta d’identità elettronica (CIE), lo SPID o la Carta Nazionale dei Servizi.

Bonus asili nido 2024: come funziona?

Bonus asili nido 2024: come funziona?

Il bonus asili nido subirà un incremento nel 2024, grazie al pacchetto di misure a sostegno delle famiglie previste dall’ultima legge di Bilancio. Ecco cosa succederà

L’incremento del bonus asili nido che vedremo nel 2024 è una delle misure contenute all’interno dell’ultima legge di bilancio che ha avuto più successo insieme alla conferma del taglio del cuneo fiscale. 

Quali saranno le famiglie che beneficeranno di questo aumento e quanti soldi verranno loro distribuiti? Sciogli tutti i tuoi dubbi sull’incremento del bonus asili nido del 2024 leggendo questo articolo.

Bonus asili nido: che cos’è e a chi spetta?

Il bonus asili nido è un rimborso spese, o un contributo, che può essere utilizzato per sostenere i costi relativi ai servizi socio-educativi per i propri figli. In altre parole è possibile utilizzare questo denaro per pagare le rette degli asili nido (pubblici e privati) autorizzati.

Questa misura ha ormai diversi anni, è stata introdotta dalla legge di Bilancio del 2017, ma verrà rafforzata nei prossimi mesi grazie alle novità di quella del 2024. Il suo obiettivo principale è quello di invertire il trend demografico, uno dei problemi più gravi che affligge la nostra penisola. Oggi si fanno molti meno figli rispetto al passato soprattutto per colpa del carovita e quindi ai bassi stipendi e alle alte spese e dell’inflazione che erode il potere d’acquisto dei cittadini. 

Uno degli strumenti che, negli ultimi anni, si è dimostrato più utile per proteggersi da questo fenomeno è Bitcoin. Questa criptovaluta, se acquistata regolarmente mediando il prezzo di ingresso, può essere il giusto scudo contro la svalutazione a cui sono soggette le monete fiat come l’euro o il dollaro.

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I requisiti per ricevere il bonus asili nido non cambieranno nel 2024, ma saranno invece modificati gli importi che le famiglie potranno ricevere. La quota massima che verrà distribuita agli aventi diritto è passata da 3.000€ a 3.600€ annui.

Bonus asili nido: quali sono i requisiti?

Ora che sai cos’è e come funziona il bonus asili nido 2024 è il momento di approfondire chi sono i soggetti che lo possono ricevere e gli importi massimi attualmente concessi ai beneficiari dell’incentivo.

  • ISEE fino a 25.000€: bonus totale annuo pari a 3.000€, erogabile in massimo 11 mensilità dal valore di 272,72€ ciascuna;
  • ISEE da 25.001 a 40.000€: bonus totale annuo pari a 2.500€, erogabile in massimo 11 mensilità dal valore di 227,27 € ciascuna;
  • ISEE oltre 40.000 €: bonus totale annuo pari a 1.500 €, erogabile in massimo 11 mensilità dal valore di 136,37 € ciascuna.

Per i secondogeniti nati nel 2024 in famiglie che hanno già un figlio di età inferiore a 10 anni e un ISEE non superiore ai 40.000 € l’importo massimo erogabile è di 3.600€ annui. Questi derivano da un incremento del bonus asili nido affrontato in precedenza di 600 € per famiglie con ISEE inferiore ai 25.000€ e di 1.100 per quelle con un ISEE compreso tra 25.000 e 40.000. Questi importi sono da sommare ai precedenti, rispettivamente ai 3.000€ e ai 2.500€.

Nelle famiglie in cui ci sia un bambino affetto da gravi patologie croniche e inferiore a 3 anni l’incentivo ha un valore di 1.500 € a prescindere dall’ISEE.

Bonus asili nido: come fare domanda?

Per richiedere il bonus asili nido bisogna compilare il modulo Bonus INPS Asilo Nido non appena verrà pubblicato sul sito web dell’Istituto. Con grande probabilità il processo sarà molto simile a quello per il 2023, ovvero sarà necessario:

  • Accedere al sito web dell’INPS e inserire nella barra di ricerca “Bonus Nido”
  • scegliere l’opzione Bonus asilo nido e aiuti per l’assistenza domiciliare tra i risultati trovati;
  • entrare nel sito usando le proprie credenziali SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • riempire il modulo con le informazioni necessarie.

Ora che sai cos’è e come funziona il bonus asili nido puoi valutare di usufruire di questo incentivo se possiedi uno o più figli e richiedere il denaro che ti spetta in base al tuo ISEE.

Canone Rai: cosa cambia nel 2024?

Canone Rai: cosa cambia nel 2024?

Il canone Rai dall’inizio del 2024 costa di meno. Quanto costa e chi è esente dal pagamento? Scoprilo in questo articolo

Il costo del canone Rai è stato abbassato a partire dall’inizio del 2024 con la nuova legge di bilancio. Questa spesa, che è a tutti gli effetti un’imposta, dal 2016 è inserita all’interno della bolletta della luce. 

Ecco di quanto è sceso dunque il costo del canone Rai nel 2024 chi è esente dal pagamento e come richiedere l’esenzione.

Canone Rai 2024: quanto costa e come si paga?

Il costo del canone dall’inizio del 2024 è di 70€, rispetto ai 90€ degli anni passati. Questa misura è stata disciplinata dall’articolo 1 della Legge di Bilancio del 2024 e prevede un pagamento in 10 rate da 7€ l’una da effettuare dal mese di gennaio a quello di ottobre. L’importo è calcolato per famiglia ovvero per tutti gli individui residenti nella stessa abitazione e devono pagarlo soltanto i nuclei familiari che possiedono almeno una televisione.

I cittadini italiani pensionati, già per quanto riguarda gli anni passati, hanno potuto scegliere anche come pagare il canone Rai. Qualcuno ha optato per l’addebito automatico sulla bolletta dell’elettricità mentre altri per il pagamento attraverso la pensione.

Come non pagare il canone Rai

La Legge di Bilancio 2024 non ha modificato le categorie dei cittadini che sono esenti dal pagamento del canone Rai. Per esempio possono scegliere di non pagare i 70€ all’anno i nuclei familiari che non possiedono una televisione o chi ha più di 75 anni e un reddito inferiore a 8.000€.

Ovviamente non si può decidere di non pagare il canone Rai senza presentare un documento formale. Se non possiedi più una televisione e vuoi essere quindi esentato dal pagamento di questa imposta devi presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione. Tale documento deve essere inoltrato dal 1° luglio dell’anno precedente al 31 gennaio dell’anno di riferimento. Per disdire il canone Rai sulla seconda casa o in caso di decesso dell’intestatario bisogna invece compilare il Modello di dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato, che puoi trovare sul sito dell’agenzia delle entrate.


È anche possibile ottenere un rimborso nel caso in cui tu abbia già pagato il canone Rai. Per farlo è necessario inviare la domanda attraverso la posta in plico raccomandato, senza busta al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate – Ufficio di Torino 1, S. A. T. – Sportello abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.

In alternativa puoi usare la posta elettronica certificata (PEC) o richiederlo presso uno degli uffici dell’Agenzia delle entrate. Questo è tutto quello che devi sapere sul canone Rai nel 2024: quanto costa, quali categorie possono non pagarlo e come certificare l’esenzione.

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NFT: Bitcoin sorpassa Ethereum

Vendite NFT: i volumi su Bitcoin superano quelli su Ethereum

Il volume delle vendite di NFT su Bitcoin ha superato quello su Ethereum, la blockchain che ha dato origine a questa tecnologia

I volumi di vendita degli NFT su Bitcoin hanno superato quelli su Ethereum, la rete su cui sono stati inventati i token non fungibili. Il periodo “buio” di Ether continua, oltre ad aver perso terreno rispetto a Bitcoin dal punto di vista della price action, negli ultimi giorni è stato anche superato su uno dei campi di battaglia che ha sempre dominato.

Vediamo, dati alla mano, cosa è successo alle vendite di NFT negli ultimi giorni, e analizziamo il difficile momento storico che Ethereum sta attraversando.

Vendite NFT: Bitcoin vs Ethereum

Gli ultimi due mesi del 2023 sono stati caratterizzati da un precedente del settore dei token non fungibili. A novembre, per la prima volta nella storia, le vendite di NFT su Ethereum sono state inferiori a quelle su Bitcoin. La rete creata da Satoshi Nakamoto ha registrato il 10% dei volumi in più. A dicembre, poi, BTC ha consacrato il distacco; negli ultimi giorni i volumi sulla rete sono stati pari a 900 milioni di dollari contro i 340 milioni di Ether.

Le brutte notizie per Ethereum non finiscono qui, visto che Solana (SOL), attualmente al terzo posto della classifica, si sta pericolosamente avvicinando. Negli ultimi giorni i volumi di scambio sulla rete sono stati di 330 milioni di dollari

Bitcoin, oltre a dominare il mondo delle criptovalute dal punto di vista della capitalizzazione di mercato, riuscirà ad imporsi come la blockchain principale del panorama dei token non fungibili? Secondo i dati sui volumi di vendita degli NFT sì, questo sta già accadendo, e potrebbe avere un impatto positivo anche sul prezzo della crypto. Bisogna considerare che al crescere di BTC che vengono utilizzati per gli scambi aumentano quelli che vengono bruciati per pagare le commissioni di transazione; il risultato? Bitcoin diventa più scarso e, di conseguenza, più prezioso.

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I motivi del sorpasso

La motivazione che ha portato al sorpasso dei volumi di vendita degli NFT su Bitcoin rispetto a Ethereum è abbastanza chiara e può essere riassunta in una parola: Ordinals, il protocollo che, grazie alle Inscription, consente di creare token non fungibili sulla blockchain. Questo è possibile da circa un anno, fino alla fine del 2022 Bitcoin era considerata una blockchain adatta “soltanto” a gestire i trasferimenti di criptovalute.

Dopo l’esplosione nei mesi successivi alla nascita di questi “artefatti digitali”, così definiti perché differenti rispetto ai classici NFT dal punto di vista tecnologico di aprile-maggio 2023, l’intero segmento ha subito un forte ritracciamento. L’interesse attorno agli Ordinals è poi tornato a novembre ed è proseguito fino ad oggi, quando il costo per iscriverli sulla rete Bitcoin ha toccato picchi di 150 milioni di dollari ogni ventiquattro ore.

ETH perde terreno rispetto a BTC

Ethereum non sta affrontando uno dei periodi migliori della sua storia, e non solo a causa dei volumi di vendita degli NFT. Nonostante il bull market sembri iniziato la crypto sta facendo molta fatica a seguire le orme di Bitcoin. Ciò si nota immediatamente se si mettono a confronto i due grafici. Durante tutto il 2023 le performance di BTC sono state decisamente migliori rispetto a quelle di Ethereum, il suo prezzo è cresciuto complessivamente del 90% rispetto ad al + 157% messo a segno da Bitcoin.

Se dividiamo i movimenti delle due crypto per trimestre, il risultato è lo stesso; ETH non è mai riuscito ad impensierire la crypto più capitalizzata del mercato. Infine, se analizziamo il grafico della forza relativa ETH/BTC, che mette in relazione il prezzo delle due criptovalute senza tenere in considerazione il dollaro, lo scenario è ancora più chiaro. È dall’inizio del 2022 che il valore di Ethereum scende nei confronti di quello Bitcoin. Il rapporto tra i due è passato da 0,079 a 0,05, un supporto che Ether non può assolutamente permettersi di perdere.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? La debolezza di Ethereum potrebbe anche essere connessa alla crisi dei volumi di vendita dei suoi NFT? Nonostante la difficile situazione a livello di prezzo, il cammino della crypto dal punto di vista tecnologico non si arresta e, a febbraio 2024, è in arrivo un nuovo importante aggiornamento. Potrebbe essere il momento di accumulare qualche Ether in vista di una possibile futura esplosione?



Che cosa sono e come funzionano, davvero, i Layer 2 di Ethereum?

Blockchain Layer 2: cosa sono e come funzionano?

Il termine Layer 2 si riferisce a tutte quelle reti costruite al di sopra di una blockchain che la migliorano in termini di scalabilità, ovvero la capacità di processare numero di transazioni più alto e ad un costo minore.

Tuttavia, rispondere in questo modo alla domanda: che cosa sono i layer 2 e come funzionano è riduttivo. Esploriamo come queste soluzioni affrontano il trilemma della scalabilità, le varie tipologie di reti “di secondo livello” e il loro funzionamento.

Sull’exchange di Young Platform è presente il salvadanaio tematico Layer 2, un wallet creato appositamente per mettere da parte le crypto di queste blockchain altamente scalabili senza soffrire la volatilità del mercato.

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Layer 2: le caratteristiche principali

I Layer 2 sono network che si appoggiano alle reti esistenti per migliorarne le prestazioni. Non sono però reti completamente esterne, dato che sfruttano la blockchain che sta alla base dell’infrastruttura per la sicurezza. All’atto pratico ciò significa che i dati delle transazioni, gli address e gli smart contract devono essere verificati e confermati dalla rete principale e quindi dal suo algoritmo di consenso e dai suoi nodi validatori.

Questa ultima caratteristica distingue i Layer 2 dalle sidechain che, seppur siano costruite sull’infrastruttura di una rete di primo livello, possiedono i propri nodi validatori e il proprio meccanismo di consenso. Un esempio di sidechain è Polygon, la “casa” del token MATIC, una rete parallela e interconnessa ad Ethereum.

Come funzionano i Layer 2

Dopo aver scoperto le caratteristiche fondamentali di queste reti possiamo scendere più nel dettaglio e capire come funzionano nel concreto i Layer 2. Nonostante sembri un argomento complesso è, in realtà, abbastanza semplice. Le loro infrastrutture sono composte “soltanto” da una rete che elabora le transazioni e da uno smart contract che dialoga con il network sottostante. Questo “contratto intelligente” si occupa di risolvere eventuali anomalie e di registrare le informazioni verificate (lo stato della blockchain) sulla rete di base.

I Layer 2 sono un luogo virtuale in cui è possibile processare transazioni molto velocemente, anche se la modalità in cui questo risultato viene raggiunto può variare dal tipo di rete. In generale però tutti funzionano grazie a delle prove crittografiche che le due reti si scambiano.

Negli ultimi giorni stiamo assistendo alla crescita di Arbitrum (ARB), il Layer 2 di Ethereum ad oggi più utilizzato. La crypto, negli scorsi mesi, ha perso terreno rispetto ad altre, in particolare i Layer 1 come Solana (SOL) e Avalanche (AVAX) ma sembra aver iniziato la sua rimonta, nonstante il ribasso generale dei prezzi.

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Blockchain Layer 2: le tipologie più diffuse

Le principali tipologie di reti Layer 2 ad oggi in circolazione sono tre: i Payment Channel e i Rollup che a loro volta si dividono in Zero Knowledge e Optimistic. Ecco il loro funzionamento.

Questo articolo è stato inserito all’interno dell’edizione di gennaio del Journal dei nostri amici di Crypto Entity Crew.

I Rollup

I Rollup, sia quelli Optimistic che quelli Zero-Knowledge, consentono di incrementare il numero di transazioni al secondo e abbattere i costi del gas, prevalentemente grazie all’esecuzione degli smart contract al di fuori della rete principale. Queste vengono inviate e verificate sul Layer-1 in lotti o “batches” in modi diversi a seconda del tipo. In questo modo il costo delle gas fees viene distribuito e ogni utente ne paga soltanto una frazione.

Un’altra peculiarità fondamentale dei Layer 2 è la capacità di eseguire le transazioni off-chain, al di fuori del network principale. Ciò significa che la blockchain di Ethereum viene “interpellata” soltanto per verificare l’attività e memorizzare i dati grezzi. Questo si traduce in meno lavoro e memoria necessari e quindi in una riduzione dei costi totali per transazione.

La differenza tra i due tipi di rollup ad oggi esistenti riguarda le prove o proof. Ovvero in che modo viene provata la validità delle transazioni eseguite sul Layer 2. Questo concetto è fondamentale affinché la blockchain accessoria sia altrettanto sicura di quella su cui è costruita. Le prove crittografiche, come quelle utilizzate nei tribunali per condannare o scagionare un imputato, devono fornire garanzie oggettive e verificabili.

Optimistic Rollup

Questa tecnologia, come si evince dal nome, assume a priori che tutte le transazioni avvenute su blockchain siano valide. La correttezza è quindi verificata a posteriori e solo su richiesta. Le richieste, secondo lo schema anti-frode più classico, prevedono un periodo di tempo massimo entro il quale i nodi del layer 2 possono contestare una transazione, attraverso l’invio di una prova (fraud proof) allo smart contract. Se questo avviene si eseguono off-chain tutte quelle contenute nel rollup e se l’anomalia si ripresenta viene segnalata allo smart contract della blockchain principale che procederà alle dovute modifiche.

In particolare, per spiegare meglio cosa sono e come funzionano gli Optimistic Rollup, la blockchain principale può risolvere la disputa in uno o più round, determinando oggettivamente chi ha ragione tra l’aggregatore che ha creato il blocco e il nodo challenger che ha generato la fraud proof. In caso di un solo round di verifica, sono richieste ulteriori informazioni al layer 2, così da poter processare una ad una le transazioni contenute nel rollup; questo richiede il pagamento di gas fee più elevate. 

In alternativa, i nodi contendenti possono “discutere” in più fasi, specificando al layer 1 la precisa informazione su cui sono in disaccordo. In caso di multi-round, infatti, si procede secondo un “protocollo di bisezione”: il rollup viene diviso in metà sempre più piccole, fino a che lo sfidante riconosce quella che contiene il possibile errore. Se fosse quest’ultimo a vincere la contesa, riceverebbe parte dello stake dell’aggregatore.

In ogni caso, gli utenti devono attendere la conclusione del “challenge period” prima di ritirare i fondi inviati al layer 1, anche se il rollup non riceve obiezioni. La sicurezza dell’intero sistema è difesa dalla possibilità di “critica” in questo periodo. La validità degli optimistic rollup, infatti, si basa sull’esistenza di almeno un nodo onesto: l’aggregatore o l’oppositore che fornisce la fraud proof

Zero Knowledge Rollup

Lo schema di verifica di questo tipo di rollup è invece più semplice. Le blockchain ZK sono una sorta di Layer 2 potenziate, i “supernodi” che la validano sono in grado di aggiungere una delle validity proof ai rollup, che dimostrano con certezza crittografica che tutti i cambiamenti di stato sono corretti. Questo consente di ridurre al minimo la quantità di informazioni immagazzinate su di essi, visto che una prova zero knowledge consente di dimostrare la correttezza di un’affermazione senza rivelare i dati che la compongono.

Infatti, il layer 1 si limita a verificare la validity proof e a cambiare la “root state” dello smart contract, così da riflettere i cambiamenti causati dal rollup. In confronto agli optimistic, quindi, gli zk rollup sono più “leggeri” e finalizzati istantaneamente, perché non hanno bisogno del challenge period; questo permette ai fondi di essere trasferiti su layer 1 e ritirati in brevissimo tempo. Inoltre, le prove zero knowledge possono essere ricorsive, in pratica una validity proof può verificarne altre.

Tuttavia, le validity proof sono di base già complesse da produrre, tanto da richiedere hardware specifici. Questo comporta un rischio di centralizzazione e censura ma, come per gli optimistic rollup, gli aggregatori disonesti sono puniti con lo slashing dei fondi. Inoltre, se un utente sospetta che le sue transazioni non siano state prese in carico, può verificarlo attraverso le Merkle root ed eventualmente inviarle in autonomia al contratto di rollup. 

Un’ultima caratteristica da considerare nell’affrontare cosa sono e come funzionano i rollup, è la loro compatibilità o equivalenza all’Ethereum Virtual Machine (EVM): in pratica, l’ambiente di programmazione di ETH, avente le sue funzioni e linguaggi specifici. I layer 2 EVM-compatible possono accogliere gli smart contract progettati per Ethereum, così da migliorare le loro performance attraverso i rollup. È più semplice sviluppare tecnologie optimistic EVM-compatible, come Optimism e Arbitrum, ma non mancano esempi zero knowledge, come la zkEVM di Polygon e ZKSync.

I canali di pagamento

Il secondo tipo di soluzione di scalabilità prende il nome di “payment channel”. Questo tipo di Layer 2 permette i trasferimenti off-chain attraverso il finanziamento preventivo di un canale. In parole semplici, due o più utenti creano un canale transazionale in cui bloccano preventivamente dei fondi e decidono, attraverso una firma crittografica, la quantità massima trasferibile.


Immaginiamo che Luca e Marta decidano di bloccare 10€ ciascuno all’interno di un canale di pagamento e che firmino una transazione che permette loro di utilizzare i fondi che hanno depositato come meglio credono. Da quel momento in poi potranno effettuare quante transazioni on-chain desiderano in modo pressoché istantaneo e, soprattutto, gratuito.

Questo perché le transazioni che avvengono nel canale non vengono pubblicate sulla blockchain principale fino a quando questo non viene chiuso. Il risultato? Luca e Marta devono cambiare lo stato del Layer 1 (e quindi pagare le commissioni) soltanto per aprire e per chiudere il canale di pagamento. Mentre questo è aperto invece possono essere effettuati milioni di trasferimenti a costo zero estremamente veloci. Questo sistema viene sfruttato, ad esempio, dal Lightning Network, il Layer 2 di Bitcoin più famoso.

Perchè i Layer 2 sono utili? Il trilemma della scalabilità

Fin dalla nascita della Blockchain, avvenuta nel 2008 con il lancio del network di Bitcoin, gli sviluppatori si sono interrogati su come superare i limiti di questa tecnologia, soprattutto in termini di scalabilità. In particolare l’elevato costo delle transazioni e i tempi di approvazione lunghi. 

Il famoso trilemma della scalabilità, teorizzato per la prima volta da Vitalik Buterin, evidenzia come le blockchain debbano sacrificare almeno una proprietà tra sicurezza, decentralizzazione e scalabilità. 

  • Scalabilità: Il numero di operazioni al secondo che un network può processare;
  • Sicurezza: le risorse necessarie per alterare il meccanismo di consenso;
  • Decentralizzazione: il numero di nodi che partecipano al network.

I Layer 2 vogliono essere proprio la soluzione a questo trilemma e fino ad ora sembra stiano riuscendo nel loro intento. Un esempio è Arbitrum, il Layer 2 di Ethereum più utilizzato, che ha scalato la classifica delle blockchain più utilizzate raggiungendo la quarta posizione. Impossibile dire cosa accadrà nei prossimi mesi: queste blockchain di “secondo livello” ruberanno la scena ai Layer 2 più famosi, come Solana e Avalanche, o queste diverse soluzioni conviveranno in armonia in un mondo multichain?

Recap crypto 2023: le news più importanti

Crypto news 2023: ecco le più importanti

Il 2023 è stato incredibile! Ci ha traghettato dal profondo bear market in un oceano di euforia. Quali sono state le notizie crypto più importanti che hanno segnato gli ultimi 12 mesi?

Si sa, vivere nel mondo crypto è un po’ come fare una capatina nella stanza dello spirito e del tempo di Dragon Ball, o sul pianeta Gargantua di Interstellar; un anno qui sembrano dieci nel “mondo reale”

Il 2023, nonostante sia stato per un lungo tratto un anno di bear market, non si è opposto a questa tesi; anzi, è stato ricchissimo di colpi di scena. Non sono mancati arresti, fallimenti, 100x, cause vinte, svolte dal punto di vista regolamentativo e nuovi sviluppi tecnologici. Ti ricordi tutto quello che è successo? Non per dubitare della tua memoria di ferro, ma è molto difficile. Ecco le news crypto più importanti del 2023!

Gennaio

La prima grande news crypto del 2023 risale al 21 gennaio, quando è stato lanciato Ordinals, un protocollo sui Bitcoin che ha permesso, per la prima volta, di creare NFT sulla sua blockchain. Questo nuovo trend è esploso velocemente, sono nate tantissime collezioni di token non fungibili su BTC. Negli ultimi mesi però, dati i “problemi” che le Inscription causano, qualche sviluppatore si è anche attivato per bandirle.

Febbraio

Febbraio è stato il mese in cui la Securities and Exchange Commission (SEC) ha iniziato a fare causa ad alcuni exchange, in particolare a Kraken e Coinbase. In quel periodo è anche arrivato l’airdrop di Blur, che da allora ha superato OpenSea diventando il marketplace NFT più utilizzato al mondo. Come dimenticarsi di Elon Musk che ha insignito della carica di CEO di Twitter il suo cagnolino Floki, innescando una meme season dominata da DOGE e dall’omonimo token.

Marzo

A Marzo il mondo finanziario è stato scosso da una serie di crolli bancari che, almeno per primi giorni, hanno ricordato al mondo che quello che è successo nel 2008 potrebbe accadere di nuovo. Silvergate Capital, Silicon Valley Bank, Signature Bank e Credit Suisse sono crollate evidenziando, ancora una volta, i limiti del sistema bancario tradizionale, costruito sulla fiducia e non sul valore reale. 

Nel terzo mese del 2023 abbiamo anche compreso quanto la struttura mondiale degli istituti di credito sia interconnessa e centralizzata e come il crollo di una banca possa innescare un effetto domino devastante, bruciando miliardi di dollari in pochi giorni o addirittura ore.

Bitcoin ha invece reagito benissimo alla situazione, dimostrando che il suo sistema monetario è anti-fragile e non ha bisogno di fiducia per funzionare. Sarà in quei giorni di paura che i grandi fondi di investimento, su tutti BlackRock, hanno deciso di smettere di ignorarlo?

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Aprile

Con l’inizio della primavera sono sbocciate le memecoin, prevalentemente grazie a Pepe, la crypto che si ispira alla rana più famosa del web. Il token, lanciato il 14 aprile “per gioco”, ha raggiunto in pochissimo tempo la capitalizzazione di mercato di 1 miliardo di dollari. Nei giorni successivi è anche stata listata sui principali exchange, su tutti Coinbase e Binance. Anche Dogecoin però, che per qualche ora è diventata il logo di Twitter (ora X), ha contribuito a innescare un’altra meme season del tutto inaspettata.

Aprile è stato anche il mese di qualche aggiornamento “più serio”. Shanghai, l’attesissimo update di Ethereum che permette agli staker di ritirare gli ETH bloccati sulla Beacon Chain è stato attivato con successo.

Maggio

La news crypto principale di maggio 2023 ha a che fare con la regolamentazione. Il 31/05 è infatti stato approvato il MiCA. I paesi dell’Unione Europea dovranno adeguarsi alla normativa, che sta entrando in vigore gradualmente in questi mesi, entro e non oltre la fine del 2024.

Giugno

Giugno è stato forse il mese più incredibile per quanto riguarda le news crypto del 2023. All’improvviso BlackRock, il più grande fondo di investimenti al mondo, ha presentato la richiesta di approvazione per il suo ETF spot su Bitcoin. Questo colosso finanziario gestisce più di 10 trilioni di dollari di asset e solo 1 su 576 prodotti che ha presentato alla SEC nel corso della sua storia non è stato approvato. Dopo la richiesta di BlackRock anche altri importanti fondi di investimento, tra cui Fidelity, Wisdomtree e ARK invest, hanno depositato la loro presso l’ente regolamentativo.

Gli esiti di questi procedimenti dovrebbero essere pubblicati nei primi giorni del 2024, secondo gli analisti di Bloomberg le probabilità che questi saranno positivi sono del 90%.

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Luglio

Se giugno è stato un mese positivo, luglio non è stato da meno, soprattutto dal punto di vista delle news crypto sul tema della regolamentazione. Giovedì 13 il giudice del distretto di New York, Annalisa Torres, ha emesso un’importante sentenza secondo la quale Ripple (XRP) non è una security. Nelle ore successive poi Coinbase, che era stato obbligato a sospendere il trading sulla crypto, lo ha riattivato.

La decisione della corte è stata una risposta forte alla guerra alle crypto portata avanti dal presidente della SEC Gary Gensler, e anche un precedente giuridico importante che potrebbe fare la storia del nostro settore.

Agosto

Ad agosto 2023 è uscita una news riguardante Michael Burry, uno dei primi investitori ad aver scoperto la bolla dei mutui subprime del 2008. Secondo alcune voci il trader prevedeva un altro crollo di mercato e aveva venduto allo scoperto (si era posizionato short) 1,6 miliardi di dollari per intercettarlo.

In realtà si trattava di una fake news, il trader aveva semplicemente acquistato due opzioni “put” dal valore totale di quasi 2 miliardi. Abbiamo approfondito la vicenda in questo video.

MICHAEL BURRY: la GRANDE SCOMMESSA contro il MERCATO

Settembre

Dopo le ferie estive anche il mercato crypto è ripartito: settembre è stato il primo mese rialzista dopo il crollo dei prezzi di quest’estate. Il prezzo di Bitcoin è salito del 10% circa e, anche se non è uscita nessuna news particolarmente bullish, il sentiment generale è nettamente migliorato.

Base, il Layer 2 di Ethereum sviluppato da Coinbase, ha attirato l’attenzione soprattutto grazie a Friend.tech, un social network decentralizzato che però non è riuscito ad imporsi nei mesi successivi.

Ottobre

Probabilmente questo è il mese in cui è iniziato il bull market, non solo per merito delle news crypto. Ad Uptober il prezzo di Bitcoin e anche quello di altre criptovalute è esploso a rialzo, in particolare Chainlink e Solana che hanno registrato rispettivamente un +45% e un +77%.

Inoltre, Cointelegraph ha riportato la news dell’approvazione dell’ETF spot su Bitcoin, poi rivelatasi falsa, ed è iniziato il processo FTX e, di conseguenza, la battaglia a colpi di testimonianze tra l’ex CEO Sam Bankman-Fried e la sua ex compagna Caroline Ellison.

Novembre

Se ottobre è stato bullish, novembre è stato incredibile. Il prezzo di SOL e AVAX è praticamente raddoppiato, mentre quello di Bitcoin ha registrato un +13%. In Argentina è stato eletto il presidente pro Bitcoin Javier Milei e SBF è stato dichiarato colpevole di tutti e sette i capi di accusa di cui era imputato.

Ma non solo, durante il penultimo mese abbiamo potuto apprezzare anche altre news crypto positive. BlackRock ha presentato la richiesta di approvazione per un’altro ETF spot crypto, questa volta con sottostante Ethereum e diversi colossi della finanza tradizionale, ad esempio J.P. Morgan e DZ Bank, hanno avviato nuovi progetti su blockchain.

Non è andata altrettanto bene a Binance e al suo CEO, Changpeng Zhao. L’exchange, che ha subito una sanzione record da 4,3 miliardi di dollari, e il suo amministratore delegato si sono dichiarati responsabili di diversi reati gravi e sono stati obbligati a patteggiare con il Dipartimento di Giustizia americano.

Dicembre

Ed eccoci arrivati a Dicembre, l’ultimo mese di questo rocambolesco 2023. Negli ultimi giorni è salita nuovamente Solana (SOL) sul palcoscenico del mercato, grazie alle news crypto riguardanti il suo smartphone e la memecoin Bonk.

Negli ultimi giorni è stata anche resa pubblica la data del nuovo aggiornamento di Ethereum soprannominato Dencun (Denab + Cancun)? Il 17 gennaio l’update sarà pubblicato sulla testnet Goerli, il 30 su Sepolia e il 7 febbraio su Holesky e nei giorni successivi sarà live sulla mainnet.

Le news crypto del 2023 sono state tante, e alcune davvero incredibili, ma le premesse per l’anno che sta per iniziare non sono da meno. Gennaio potrebbe essere un mese di svolta a causa della probabile approvazione degli ETF spot su Bitcoin e, ad aprile 2023, ci sarà il prossimo halving. Non ti resta che continuare a seguirci per rimanere sempre aggiornato.